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SICUREZZA
DEI
MACCHINARI
ATTREZZATURE DI LAVORO
DELLE
Introduzione
Per molti anni il problema della sicurezza di una tipologia di macchine stato
riconosciuto solo nel
momento in cui si verificato un incidente grave e ripetuto; oggi, con il nuovo
approccio preventivo alla sicurezza definito dalle normative europee e dal
Sistema Sicurezza basato sul D. Lgs. 81/2oo8, si cerca di trattare il problema
alla radice, cio in fase di progettazione del sistema meccanico. Come
strumento d'aiuto per progettisti e costruttori interviene proprio la "direttiva
macchine", un provvedimento comunitario che lItalla ha recepito nel luglio 96
(con il DPR. 45924/7/96) e che stato aggiornato nel 2oo6 (Dir. 2oo6/42/GE).
Lo scopo della direttiva quello di armonizzare tutti i sistemi legislativi
nazionali in materia di sicurezza delle macchine. Una caratteristica
fondamentale della "direttiva macchine" che essa non pu essere impiegata
indipendentemente da varie norme tecniche di riferimento. Tali norme sono
quelle promulgate dalla CEE, note come EN, e forniscono Ie linee guida per la
progettazione e costruzione di prodotti sicuri; esse vengono recepite in Italla
come "Norme UNI EN".
Per cui affronteremo prima di tutto gli obblighi per progettisti e produttori di
macchinari introdotti e armonizzati dalle direttive europee. Verr quindi
trattato il problema delle protezioni attive e passive dei macchinari, analizzati i
dispositivi di comando e di protezione che consentono un utilizzo della
macchina in sicurezza per l'operatore. Si tratter infine il problema della
movimentazione dei carichi, sia di quella effettuata manualmente
dall'operatore, sia di quella assistita tramite carrelli elevatori e apparecchi di
sollevamento: si analizzeranno i principali accorgimenti per ridurre i rischi
derivanti da tali operazioni e Ie condizioni di lavoro in sicurezza, e per la
valutazione dei rischi da movimenti ripetuti degli arti superiori si parler del
metodo OCRA.
La "direttiva macchine"
Con la pubblicazione del D.P.R. 24/7/1996 n. 459 sulla G.U. n. 146 del
21/9/1996 anche in Italla stata recepita la direttiva macchine; I'importanza
di tale decreto notevole sia per la vastit del campo di applicazione della
direttiva, sia perch gli obblighi derivanti riguardano sia i costruttori, sia i
rivenditori, sia gli utilizzatori delle macchine.
La direttiva macchine in vigore dal dicembre 2oo9 (dir. 2oo6/42/CE) e ha un
campo di applicazione estremamente esteso; si intende infatti per "macchina"
un insieme di pezzi o di organi, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro per
un'applicazione ben determinata, ovvero con particolare attenzione riguardo la
trasformazione, il trattamento, lo spostamento ed il condizionamento di un
materiale. Si considera "macchina" anche un impianto complesso (un insieme
di macchine e di apparecchi che per raggiungere uno stesso risultato sono
disposti e comandati in modo da avere un funzionamento solidale). Infine si
definisce macchina un'attrezzatura intercambiabile commercializzata per
modificare Ie funzioni di una apparecchiatura. Tale macchinario non deve
essere catalogato come pezzo di ricambio o utensile. Inoltre, la direttiva si
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direttiva
bassa
tensione
per
macchine
con
equipaggiamento
elettrico/elettronico, la direttiva recipienti in pressione per macchine che
utilizzano tali recipienti e cos via.
La vigilanza sull'applicazione del D.P.R. 459/96 affidata ai ministeri
competenti, i quali si possono
avvalere per gli accertamenti di carattere tecnico dell'ISPESL e di altri uffici
tecnici dello Stato.
Una volta accertata la pericolosit di una macchina o di un componente di
sicurezza ne viene ordinato il ritiro dal mercato ed iI divieto di utilizzazione su
tutto il territorio comunitario.
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