Sei sulla pagina 1di 4

IL FOGLIO

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: VIA VICTOR HUGO, 1 - 20123 - MILANO

ANNO II NUMERO 43

Comunisti & realisti

Perch Rifondazione
non vuole mettere
in crisi il governo Prodi
La tensione su riforma elettorale, Stato
sociale e privatizzazioni. Ma molti
lavorano per cercare il compromesso

Segnali di pace da DAlema


Roma. Oliviero Diliberto, capogruppo di
Rifondazione comunista alla Camera racconta senza enfasi la fatica di fare il rifondatore: Dobbiamo tenere aperti tanti
fronti contemporaneamente: la riforma elettorale, le privatizzazioni, lattacco allo Stato
sociale. E molto faticoso, ma mi sembra che
lo stiamo facendo con successo: limportante non intrecciare le trattative ma tenerle
ben distinte. Ieri il clima attorno a Rifondazione era mutato: Massimo DAlema passeggiando per il transatlantico di Montecitorio ha rivolto al partito di Bertinotti un encomio: E sempre stato un alleato leale e
non vero che sia lostacolo allintegrazione europea, anzi i dubbi di Rifondazione sono legittimi. E Walter Veltroni, reduce da
due giorni di incontri andava dicendo a tutti che la situazione era pi chiara e che
non v dubbio che se cade il governo si va
ad elezioni anticipate. Diliberto per non
si fa impressionare dal rilassamento della
tensione: Per noi nulla cambiato nella sostanza: non bisogna farsi prendere dai quotidiani incanti del Transatlantico. La polemica con il Pds resta
forte: lo spostamento
in senso moderato
del congresso non si
cancella con una
battuta. E poi a questa storia che se cade il governo si torna
a votare io non ci
credo. La tesi delle
maggioranze variabili sempre in agguato: ne abbiamo sconfitto il primo tentativo bocciando la legge Rebuffa, ma se si OLIVIERO DILIBERTO
dovesse riaffacciare,
per esempio per dare il via libera alle privatizzazioni, quel voto sarebbe la fotografia
della nuova maggioranza che governa il
paese, perch noi saremmo automaticamente allopposizione. Anche a costo di
mandare allaria il primo governo della sinistra? Se smettesse di essere di sinistra,
senza esitare. E proprio ieri Pierferdinando Casini ha detto che sulle privatizzazioni,
quelleventualit potrebbe essere a portata
di mano: Su un tema come quello, su cui il
governo non si pu tirare indietro e su cui
Rifondazione non pu cedere, il Polo dovrebbe mettere a disposizione i suoi voti:
mettendo alla prova le vere intenzioni privatizzatrici di Ppi e Pds. Tanto pi - ha aggiunto Casini, minimizzando le minacce di
Rc - che Rifondazione una tigre di carta e
non arriverebbe alla rottura con la maggioranza, perdendo una rendita di posizione irripetibile. Quello che al momento certo
che Rifondazione vuole fare il possibile per
non arrivare al momento della verit.
Armando Cossutta ieri ha spiegato ai suoi
che uscire dalla maggioranza, sarebbe comunque una sconfitta per Rifondazione.
Per questo Bertinotti e i suoi uomini sono in
questi giorni impegnati in una vasta trattativa con governo e maggioranza per trovare
un compromesso onorevole. E lo stesso Diliberto riconosce: un compromesso sempre possibile. Preme sul partito di Bertinotti anche la sgradevole evenienza di una
manifestazione sindacale, quella fissata a
Roma il 22 marzo, con una forte coloritura
polemica nei confronti di Rifondazione:
C un esplicito richiamo alla notevole distanza tra le posizioni del sindacato e di
Rifondazione - spiega Natale Forlani, segretario confederale della Cisl- loro rappresentano lostacolo principale alla completa applicazione dellaccordo sul lavoro
che abbiamo firmato con il governo a settembre. E stato un emendamento di Rifondazione e dei Verdi a cancellare i contratti
darea dallaccordo. Siamo lunico paese al
mondo in cui i sindacati propongono criteri
di flessibilit e il Parlamento li boccia. Nei
paesi normali succede il contrario.
Bertinotti a Italia Radio
Al momento il fronte che preoccupa di
pi Rifondazione quello dello Stato sociale. Ieri Fausto Bertinotti a Italia Radio diceva: Manca solo la fucilazione per i pensionati! Non si pu continuare a discutere
con questa disinvoltura sulla pelle della
gente. E vero e proprio materiale incendiario per il paese.
A Rifondazione manca ancora lo stile di
un partito di governo - osserva il pidiessino
Umberto Ranieri - piuttosto che minacciare
ogni giorno sfracelli sarebbe utile concordare su di una agenda di lavoro di almeno
un anno e andare avanti senza pi tentennamenti. E per esempio un po irresponsabile aver approvato la Finanziaria ed ora
opporsi alla manovra di aggiustamento evocando i dubbi della Germania sullEuropa.
E lItalia che deve mettersi in regola senza
piagnistei, poi si vedr. Achille Occhetto
non sembra preoccupato per gli sfracelli
di Rifondazione: Le trattative in corso non
possono che finire bene: lultima cosa che
Rifondazione pu e vuole fare provocare
la caduta del governo.

quotidiano

TEL. 02/8639181 - FAX 02/878596 - SPED. ABB. POST. C. 26 ART. 2 LEGGE 549/95 - MILANO

DIRETTORE EDITORIALE GIULIANO FERRARA

La Giornata
* * *
In Italia

* * *
Nel mondo

IL MARCO HA SUPERATO QUOTA


MILLE RISPETTO ALLA LIRA attestandosi a 1.001,5. E il livello pi alto
dopo il rientro dellItalia nello Sme. La
lira perde oltre 8 punti sul dollaro
(1.689,1).

LA CINA E DISPOSTA A FIRMARE


DUE ACCORDI SUI DIRITTI UMANI
entro breve tempo. Si tratta del Patto
internazionale per i diritti civili e politici e la Convenzione sui diritti economici, sociali e culturali. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Pechino.
Un appello allunit delle minoranze nel paese stato lanciato dal premier Li Peng in un discorso al Congresso del popolo. Li Peng ha poi minacciato seri provvedimenti contro chi agisce
per dividere la Cina.

* * *

Prodi a sorpresa: Pronti al rinvio delleuro, ma non lo chiediamo.

* * *

Bankitalia: manovra da 16.000 miliardi


per ridurre il deficit al 3% del pil. Gli
sforzi fatti finora dal governo sono significativi ma insufficienti. Palazzo
Koch segnala che nel 96 la spesa pubblica aumentata dell8,7% e prevede
che nel 97 il pil crescer poco pi
che nel 96. Bankitalia raccomanda decisi interventi per accrescere la flessibilit, avvertendo che il biennio 96-97
a rischio per il costo del lavoro.
LUfficio cambi rileva che la bilancia
commerciale ha chiuso il 96 in attivo
di 61 mila miliardi. Dati Istat stimano
per il quarto trimestre 96 una crescita
tendenziale del pil dello 0,5%.

* * *
Berlusconi rimprovera Prodi per il suo
ottimismo di maniera e lo invita a valutare seriamente il patto per lEuropa.
Il governo ha ottenuto la fiducia
della Camera sul decreto per lautotrasporto: 308 voti favorevoli, 170 contrari.
Il decreto stanzia 1.500 miliardi per Alitalia

* * *

DAlema critica Rifondazione per le


riserve avanzate sullUme, ma aggiunge
che la sinistra non pu condividere
un progetto dEuropa che trascura
loccupazione. Walter Veltroni auspica
uno Stato sociale che offra pari opportunit e sostenga il mercato del lavoro.
Per Oliviero Diliberto (Prc), non ci
sono le condizioni per un accordo globale tra Prc e governo.

* * *

Gabriele Albertini candidato sindaco


per il Polo a Milano. La voce circola in
maniera sempre pi insistente.

* * *

Il governo vara il ddl sui pentiti elaborato dal ministro dellInterno e dal
Guardasigilli. Per essere ammessi a
collaborare occorrer fornire un contributo rilevante, evitando dichiarazioni a rate. La detenzione domiciliare o
la libert condizionale saranno concesse solo dopo aver scontato un quarto
della pena (10 anni in caso di ergastolo).
Al processo contro Andreotti a Perugia, Gaetano Sangiorgi, genero di Nino
Salvo, ha detto che i pm Guido Lo Forte e Gioacchino Natoli misero a verbale cose opposte alle sue dichiarazioni. Il
pm Giancarlo Caselli giudica false e
strumentali le parole di Sangiorgi.

* * *

Fiorini: Scalfaro non centra niente,


grande e vaccinato. Il finanziere ha cos commentato le intercettazioni che
chiamano in causa Scalfaro per la Banca Popolare di Novara.

* * *

Borsa di Milano. Indice Mibtel in ribasso: 11.745 (-1,54%).

* * *

In crescita il pil degli Usa nellultimo


trimestre del 96. Secondo il dipartimento del Commercio, la produzione
aumentata del 3,9%, un incremento
per inferiore rispetto alle prime stime.

* * *

Eltsin vuole abolire la pena di morte.


Il presidente russo ha ordinato al ministero degli Esteri di sottoscrivere il Protocollo VI sullabolizione della pena capitale, allegato alla Convenzione dellOnu sui Diritti Umani.
Nuovo attacco di Eltsin a Chernomyrdin. Il bilancio per il 1997 pessimo e irrealizzabile. Lho firmato a
denti stretti solo per non esacerbare la
tensione, ha dichiarato.

* * *

Sciopero generale a Seul di 4 ore per


protestare contro la mancata modifica
della legge sul lavoro. Lagitazione, che
ha coinvolto 150 mila lavoratori, stata
indetta dal sindacato illegale Kctu.

* * *

Ucciso un soldato israeliano in Libano


nel corso di un attacco di guerriglieri
Hezbollah presso il villaggio di Dabshe,
nel sud del paese. Lesercito di Gerusalemme ha reagito bombardando per
ore i villaggi della regione.

* * *

Una forza di pace per lo Zaire stata


proposta da Kofi Annan, il Segretario
generale dellOnu. Annan ha incontrato a Parigi il ministro degli Esteri francese, Herv De Charette.

* * *

Proteste antinucleariste in Germania.


La polizia ha arrestato, e subito rilasciato, 110 persone che avevano tentato
di bloccare un treno con a bordo scorie
radioattive in partenza dalla centrale
di Neckarwesthein.

* * *

Almeno 47 morti in Pakistan per un


terremoto che ha colpito la regione del
Belucistan. Lintensit del sisma stata
pari a 6,2 gradi della scala Richter.

* * *

Il Papa si recher in visita a Cuba dal


21 al 25 gennaio 1998 e incontrer il
presidente Fidel Castro.

* * *

Messico, arrestato il narcotrafficante


Oscar Malherbe de Leon, capo del potente cartello del Golfo.

* * *

Nuovo attentato in Australia con gas al


cloro. Un supermarket di Sidney stato
colpito dalle esalazioni sprigionatesi da
un ordigno. Intossicate 19 persone.

La lira non vola

Maastricht

Al termine delle contrattazioni la quotazione della lira si fermata a 1001,52 (con


una punta di 1002) per un marco. Solo pochi
mesi fa la moneta italiana era rientrata nello Sme con una quotazione di 990 unit per
marco, con limpegno per restare nei parametri fissati da Maastricht di non superare
unoscillazione del 2,25 %, cio non eccedere
le 1013 per marco. La causa immediata del
crollo della divisa italiana stata la cessione di ingenti quantitativi di titoli del debito
pubblico italiano. Gli analisti pensano che i
motivi della caduta siano diversificati: voci
sul possibile rinvio a giudizio di Romano
Prodi; gli effetti delle posizioni di Alan
Greenspan, presidente della Federal reserve americana, che possono far prevedere un
rialzo dei tassi di interesse, con reazioni a
catena su altri paesi e conseguente rialzo
delle remunerazioni del reddito fisso; il
diffondersi negli ambienti della City della
convinzione di uno slittamento delleuro.
Non ha poi aiutato la lira la dichiarazione di
Prodi che, di fronte a una previsione della
Banca dItalia di deficit aggiuntivo di 16 mila miliardi, ha ribadito che la quantit della
manovra aggiuntiva non la decide Antonio
Fazio ma il governo (secondo cui servirebbero da 6.000 a 14.500 miliardi). Il prevedibile rialzo dei tassi (conseguente alla discesa
di bot, cct, btp sul mercato) appesantisce la
voce di bilancio riguardante gli interessi del
debito pubblico. La manovra aggiuntiva (e la
Finanziaria anticipata) diventano urgenti.

Quali saranno i costi del non-Euro? Se


lo chiede lapposito comitato costituito presso il Tesoro, che ha deciso di riunirsi oggi,
sabato, lontano da occhi indiscreti. Quelli
del non-Euro graveranno sui paesi che,
pur convertendo i conti e i titoli in Euro, resteranno fuori dalla porta fino al 2001. Leventuale vantaggio competitivo di breve periodo di una lira corsara verrebbe neutralizzato dal differenziale di costi derivante in gran misura dalla necessit di tenere
una doppia contabilit, in Euro e in lire, per
una fase di transizione molto pi lunga di
quella di altri paesi. Stime dellAssociazione bancaria italiana suggeriscono che, per
effetto della conversione del valore nominale dei titoli in Euro, tutte le societ quotate a piazza Affari dovranno effettuare aumenti di capitale gratuiti per 1.500 miliardi
nei prossimi tre anni. Oltre al nominale dei
titoli, anche lintero piano dei conti e linformativa societaria saranno convertiti. Infine,
il debito pubblico; gli esperti suggeriscono
un big bang per ridenominare in un solo
colpo Btp e Cct, mantenendo in lire i Bot e
le obbligazioni a cedola, da convertire man
mano che scadono. Anche linformatica
aziendale, infine, andr convertita. Lo sforzo finanziario richiesto di svariate migliaia di miliardi. Un ritardo nel coglierne i
benefici affaticherebbe molte imprese,
grandi e piccole.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 20

SABATO 1 MARZO 1997 - L.1500

OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO

Asia e Pacifico

Blair conquista Westminster

GIORNALISMO TRASH
CI PROVA TURANI

Tokyo potenzia le holding,


primo contatto positivo tra
gli Usa e la Cina del dopo-Deng

Cosa faranno i Tories


per sfatare il pronostico
che li vuole gi sconfitti

SCRIVE

LEDITORIALISTA che
non c niente di serio sui rapporti
Berlusconi-Mafia, seguono nove pagine di illazioni (editoriale pagina 3)

CARRARO ALLA LEGA CALCIO.

Analisi del suo progetto di riforma


del pallone, tra tv a pagamento e calendario delle partite
(pagina 3)

ATTENTATI, MOGLI SEGRETE, atterraggi demergenza nel deserto:


ultima puntata del ritratto di Arafat,
capo dei palestinesi
(pagina 2)
Lo scoop del Giornale

Direttori, una telefonata


di Scalfaro vi rovina la vita
La scomoda notizia dellintercettazione
va pubblicata, in anestesia totale
Lode al Manifesto. Onore al quotidiano
che un tempo voleva essere spregiudicato e
anticonformista e che apertamente decide di
non dedicare nemmeno mezza riga alle voci
che si addensano sulladamantina figura del
nostro Capo dello Stato, il presidente Oscar

NOVE COLONNE

Luigi Scalfaro. Cosa avrebbero potuto fare i


quotidiani italiani dopo che il Giornale di
Feltri aveva sparato a tutta (prima) pagina
che unintercettazione telefonica regolarmente depositata presso la procura di Milano tirava in ballo il presidente della Repubblica come consigliere e suggeritore per la
soluzione di beghe interne alla Banca popolare di Novara? Avrebbero potuto far finta che la notizia non esiste, come il Manifesto. Oppure dare enfasi ad una notizia che
non d esattamente limmagine di un Capo
dello Stato che guida con spirito retto e imparziale i cittadini sulla strada del bene comune e dei sacrifici per lEuropa. Ed
quello che nessun giornale ha fatto. Oppure,
terza ipotesi, riprendere la notizia cloroformizzandola, annacquandola, evirandola,
neutralizzandola. Ed quello che ha fatto la
totalit dei giornali.
Tranne due: il Secolo dItalia e il Tempo.
Che hanno dato alla notizia un profilo bassino. Ma aggiungendo (il Secolo con una breve
a pagina 7, il Tempo con una altrettanto breve sempre a pagina 7) che lufficio stampa
della Camera aveva provveduto a eliminare
la prima pagina del Giornale dalla solitamente ben fornita rassegna stampa consegnata ogni mattina ai parlamentari. Per il resto della stampa nazionale la musica non
molto diversa. Il Messaggero dedica alla faccenda due striminzite colonnine a pagina 6.
Con il titolo: Borrelli difende Scalfaro: Accuse irrilevanti. Saranno irrilevanti, ma
non sarebbe stato meglio spiegare prima le
accuse e poi gli argomenti della difesa di
Borrelli? Evidentemente no. Perch anche la
Stampa, sempre a pagina 6, titola cos: Borrelli difende Scalfaro: Nessun rilievo penale nelle sue parole. Quali parole? Non si sa.
Quali accuse? Non si sa. Un fatto spiacevole, ma lui non centra, avrebbe detto Borrelli sempre secondo la ricostruzione della
Stampa. Quale fatto spiacevole? Non si sa.
Lui non centra in che cosa? Non si sa. Meglio un profilo basso, bassissimo. E soprattutto mai contraddire Borrelli. Il quale, come
noto, molto suscettibile e non si sa mai
quali potrebbero essere le sue reazioni.
Pi forte il titolo apparso sul Corriere della Sera: Popolare di Novara: si riapre il
giallo. Spunta il nome di Scalfaro in una intercettazione. Borrelli: di nessuna rilevanza. Peccato che larticolo in questione compaia non a pagina 6, ma a pagina 14. SullUnit due colonne a pagina 11. Titolo: Banca
di Novara. Il Giornale di Feltri riattacca
Scalfaro. Insomma un puntiglio, unossessione, un passatempo per quei fissati di Feltri e colleghi che non aspettano altro se non
loccasione di rifilare qualche colpo basso al
Capo dello Stato. Lode al Manifesto che per
non parlare male di Scalfaro si nega addirittura il piacere di parlare bene di Borrelli.
Anche il Foglio, due righette. Ma ora ripara,
e poi un giornale un po matto.
Discreto il rilievo dato dai giornali alle
proposte di Walter Veltroni per evitare che
abbiano a ripetersi episodi di violenza negli
stadi prima, durante e dopo le partite di calcio. Viene accolto con favore il punto 6 del
decalogo messo a punto da Veltroni: Abbassare la tensione attorno al calcio. Proposta di straordinario coraggio, al limite della temerariet. E anche al punto 5: Un nuovo modello di responsabilit delle societ.
Come noto, non appena viene evocato un
nuovo modello i violenti di tutto il mondo
si precipitano a deporre le loro armi per intonare inni pacifisti. Efficace il punto 10:
Costruzione di un gruppo di lavoro tra Coni, Figc, Leghe calcistiche, dipartimento di
Ps e ministero della Giustizia. Finalmente
ci siamo. Bastava cos poco e nessuno ci aveva pensato. Benvenuto il nuovo modello.

IN GIAPPONE TORNANO LE ZAIBATSU e


cambia la geografia societaria
Tornano le zaibatsu, le vecchie holding
che dagli ultimi decenni del secolo scorso
fino alla sconfitta nella seconda guerra
mondiale, trasferendo la cultura dei samurai in campo economico, dettero vita alla industrializzazione del paese. Nel 1945 furono
smembrate per ordine delle autorit militari americane, allo scopo di evitare concentrazioni di potere economico troppo forti, ma la necessit di fare fronte alla globalizzazione e la solidit del rapporto strategico con gli Usa consentono ora al Giappone di superare lantico divieto. Dallinizio
del prossimo anno, se la Dieta approver in
tempo la proposta di legge presentata dal
partito liberaldemocratico, potranno essere
costituite holding con assetti complessivi
non inferiori a 300 miliardi di yen (4.200 miliardi di lire) e non superiori a 15 mila miliardi di yen (220 mila miliardi di lire). Da
un primo elenco appare che sono 315 le societ e le conglomerate (keiretsu) che rispondono a questi requisiti. Grazie alla proposta di legge, le attuali conglomerate potranno ridurre i costi operativi e aumentare la loro flessibilit suddividendosi in entit societarie autonome in grado, a loro volta, di stabilire relazioni sindacali autonome
e su misura. (La fine dei contratti nazionali
di lavoro un problema strettamente legato alla globalizzazione delleconomia e ha
gi avuto la sua prima verifica in Corea del
Sud). Immediati saranno i vantaggi soprattutto per le istituzioni bancarie e finanziarie. La nuova legge permetter di rimuovere pi facilmente le barriere esistenti che
impediscono a banche, assicurazioni e societ di brokeraggio di entrare ciascuna nel
campo di attivit delle altre.
ALBRIGHT DISTENSIVA con Qian Qichen
sul rispetto dei diritti umani
Arrivata a Pechino in coincidenza con i
funerali di Deng Xiaoping, Madeleine Albright ha detto ai suoi interlocutori che anche questanno gli Usa sosterranno a Ginevra la mozione di condanna della Cina per
violazione dei diritti umani, ma li ha assicurati che lamministrazione Clinton far in
modo che lopinione pubblica americana
sia tranquillizzata al riguardo senza compromettere i rapporti diplomatici tra i due
paesi. Albright ha comunque chiesto la liberazione di otto dissidenti, tra cui Wang
Dan, ex dirigente del movimento di Tienanmen, condannato a otto anni di prigione, e
Wei Jing-shebg, il pi celebre tra i dissidenti, condannato a 14 anni. Il ministro degli Esteri cinese, Qian Qichen, sembrato
soddisfatto della linea tenuta da Albright.
BIRMANIA PREOCCUPATA per i buoni
rapporti tra Pechino e Washington
Il generale Khin Nyunt, capo dei servizi
segreti della Birmania, dal 1988 sotto il controllo di una giunta militare, ha attaccato un
paese vicino (cio la Cina) per il sostegno
accordato ai residui del Partito comunista
birmano che ha accusato di essere implicato nelle manifestazioni studentesche contro
il regime svoltesi a Rangoon nello scorso dicembre e di avere legami anche con il leader dellopposizione, la signora Suu Kyi, da
quasi nove anni praticamente agli arresti
domiciliari. La crescente pressione esercitata dagli Stati Uniti sul regime di Rangoon
viene considerata tanto pi pericolosa
quanto pi questi migliorano i loro rapporti con la Cina. Sostenuto finora da Pechino,
il regime militare birmano teme che il governo americano prema su quello cinese
perch metta fine a questo appoggio.
IL POVERISSIMO BANGLADESH spera
nella risorsa del gas naturale
Il Bangladesh, uno degli Stati pi poveri
e popolati del mondo, due volte allanno devastato dalle piogge monsoniche, potrebbe
trarre giovamento dallo sfruttamento dei
giacimenti di gas naturale del sottosuolo e
del mare prospiciente. Le riserve ammonterebbero a oltre 2 mila miliardi di metri
cubi. Il fabbisogno interno, gi superiore allattuale produzione, dovrebbe raddoppiare entro dieci anni, per cui il mercato interno appare particolarmente attraente. Anche la vicina India potrebbe essere un importante acquirente. Il governo ha diviso il
territorio e larea marittima in 23 zone e ha
approvato i primi contratti con le aziende
per lestrazione. Dopo lOccidental Petroleum, le compagnie pi interessate sono la
Exxson, la Shell, la Mobil e la Chevron. Il
governo del Bangladesh privileger, come
regola, quelle disposte a firmare contratti a
lungo termine.

Il Labour vince le suppletive, Major


contrattacca proponendo meno tasse
e confidando nel feel good factor

A Londra il metro privato


Londra. Gioved (il giorno fisso per le elezioni, nel Regno Unito), i Laburisti hanno
inflitto una nuova sconfitta ai Tories, nella
elezione suppletiva a Wirral South, benestante sobborgo di Liverpool. Hanno rovesciato la precedente maggioranza di ben
8.000 voti, con uno spostamento verso sinistra del 17 per cento. Per intendersi: se lo
stesso electoral swing si verificasse alle
prossime politiche nazionali, Tony Blair si
ritroverebbe con una maggioranza schiacciante, di oltre 270 seggi. Ma le regole e i riti della politica britannica sono molto sperimentati, e sconsigliano facili conclusioni.
Le statistiche confermano che la Gran Bretagna un sistema stabile, poco incline ai
grandi cambiamenti. E se oggi i laburisti
gongolano, ugualmente non dimenticano
che per i Tories non tutto perduto.
Negli ultimi otto anni, due legislature, il
partito di governo ha sistematicamente perso tutte, proprio tutte le elezioni suppletive;
Wirral South stata la sconfitta numero 37.
Ma in Gran Bretagna le suppletive sono da
sempre considerate come una valvola di
sfogo per lelettorato
o, come dice il Times, un occasione
per dare un calcio al
governo. Quando
poi il momento
delle consultazioni
generali, buona parte dei voti in libera
uscita torna allovile. Accadde cos anche nel 1992, quando
John Major vinse, a
sorpresa, dopo quattro anni di bocciatuJOHN MAJOR
re parziali subite
dal suo partito.
Il successo dellesordiente deputato laburista, Ben Chapman, mette comunque ora
i conservatori in definitiva minoranza a Westminster: 322 seggi contro i 323 dellopposizione. A rendere Major ancora inattaccabile bastano per i 16 voti degli Unionisti nordirlandesi, che hanno promesso il loro appoggio. Con tranquillit, Major ha potuto cos scegliere il suo gioved preferito, quello
del 1 maggio, per fissare lappuntamento
elettorale. La data altamente simbolica
per i Tories fu la Thatcher ad abolire la
Festa dei lavoratori, in quanto odioso cimelio socialista ma ha anche una utilit
pi pratica: infatti, con il nuovo anno fiscale (il 5 aprile) scatter la nuova, ennesima
riduzione delle aliquote sulle imposte (dal
25 al 24 per cento), insieme a unaltra serie
di agevolazioni fiscali, decise dal Cancelliere dello Scacchiere, Kenneth Clarke. Per
quanto la ripresa economica sia consolidata da anni, il feel good factor, leffetto psicologico del benessere, non ancora recepito a livello delle masse; ma gli esperti del
governo assicurano che, pi passano le settimane, pi leffetto si consolida. E la riduzione delle tasse non pu che mandare alle
urne pi soddisfatti i sudditi di Sua Maest.
Ma la gente ha solo voglia di cambiare
I sondaggi continuano ugualmente a dare
per certa la vittoria del Labour: un rilevamento pubblicato dal Times mercoled assegna al partito di Blair il 52 per cento delle preferenze, a quello di Major il 31. Ma altri sondaggi segnalano in crescita la soddisfazione per la buona gestione economica
dei Tories (44 per cento), nonch per quanto riguarda i temi di Law & Order. A diminuire leffetto di questi dati c per il fatto
che agli inglesi il successo economico sembra scontato, mentre nellagenda dellopinione pubblica i temi pi importanti sono,
da qualche tempo, quelli della Sanit e della Pubblica istruzione. E su questo i laburisti, pur senza aver presentato proposte di
particolare rilievo, ispirano pi fiducia.
Consapevoli di questa debolezza, mercoled scorso i Tories hanno presentato, per
primi, il loro manifesto elettorale, teso a
mettere in rilievo la forza di una destra neoliberale che ha ormai al suo attivo 18 anni
di governo. Le idee non mancano, e danno
limpressione di un partito n stanco n a
corto di idee. C il progetto della privatizzazione dellenorme rete della metropolitana londinese; c la riduzione delle imposte
a unaliquota massima del 20 per cento; c
il progetto di vincolare la spesa pubblica a
un tetto massimo del 40 per cento del pil; c
il progetto di abolire tutte le tasse di successione. Il pubblico, per, sembra avere
ignorato il tutto. E la voglia di cambiar
squadra continua ad essere il maggior contenuto della prossima campagna elettorale.
Ma i Tories non demordono e si affidano
alle accurate analisi di David Butler, di
Oxford, studioso di flussi elettorali. Il quale
ha scoperto che in Gran Bretagna il partito
di governo recupera sempre consensi durante il periodo che precede il voto. E che
nel dopoguerra lo spostamento dei parlamentari stato, in media, di 45 seggi (il massimo nel 1970, 87 seggi). Sarebbe uno
swing appena sufficiente per offrire alla
squadra di Blair una maggioranza risicata.

ANNO II NUMERO 43 - PAG 2

IL FOGLIO QUOTIDIANO

SABATO 1 MARZO 1997

VITE PARALLELE

Arte

I pesci di Nuccio nuotano nellaria, la nostalgia di Andrej ha scelto Parigi per morire
Nuccio Bertone
Linea aerodinamica la traduzione della
parola inglese streamline. Una traduzione
povera che toglie quella connotazione di fluidit, di pesce che si muove nel suo elemento,
di acqua che scorre libera nel suo alveo, della parola originale. Fu con la linea streamline, fortunato prodotto di una guerra infelice
che affid le sorti del conflitto allefficienza
dei bombardieri, dei caccia, degli aerei da
trasporto, che lautomobile usc dallera delle carrozze semoventi, nostalgiche del tiro a
quattro, per entrare in una nuova epoca in
cui il mezzo e lelemento si muovono, in cui
lauto e laria diventano forze complementari, alleate per sconfiggere lopposizione ostinata dellasfalto. Lesempio italiano pi riuscito e pi famoso di auto streamline fu la
Giulietta Sprint. LAlfa Romeo che la produsse e Nuccio Bertone che la disegn pensavano alla produzione di un numero limitato di
esemplari, per assaggiare il mercato. Era il
1954. I tempi erano ancora difficili. Nessuno
poteva prevedere che della piccola auto sportiva sarebbero stati venduti 40 mila esemplari. Non fu solo lauto per i figli irrequieti delle famiglie abbienti. Con la sua linea di pesce
aggressivo divenne per alcuni il simbolo di
un nuovo ceto medio che aveva saputo sfruttare le opportunit della ricostruzione, di-

venne per altri lo stimolo a darsi da fare. Anche Bertone si diede da fare. Disegn altri
modelli dalla linea perforante, la Lamborghini Miura, la Fiat X1/9, la Lancia Stratos.
Disegn anche auto pi tranquille come la
serie X della Citron. Trasform una carrozzeria a gestione familiare in unindustria da
540 miliardi di fatturato. Unindustria che nel
1995 ha prodotto il prototipo Zer, lauto pi
streamline che si possa immaginare, per dimostrare che con lalimentazione elettrica un
veicolo pu raggiungere i 300 km allora. Nato il 14 luglio 1914, Nuccio Bertone morto
mercoled 26 febbraio.
Andrej Sinjavskij
Avremmo riletto qualche pagina di Sinjavskij, se avessimo conservato qualcuno dei
suoi libri. La prima lettura ci deluse. Nonostante la curiosit per la letteratura nuova
che arrivava dallUnione Sovietica dopo il
XX congresso in cui Nikita Kruscev aveva denunciato il mito staliniano, la scrittura dei
suoi Racconti fantastici ci sembr approssimativa, limmaginazione forzata, la satira
sentenziosa. Non era un Boris Pasternak che
aveva dovuto rinunciare al Nobel. Per lui reggere a spalla la bara di Pasternak era stato un
onore troppo grande. Pi grande di Pasternak si dimostr nelle avversit, quando al re-

gime di Leonid Breznev, che lo processava


per avere con i suoi libri vilipeso limmagine
dellUnione Sovietica allestero, rifiut la soddisfazione dellautocritica. Era il 1966. Fu internato per sette anni in un campo di concentramento. Non ne usc rieducato. Merit
una punizione esemplare, lesilio nellOccidente corrotto. Parigi lo accolse, gli tribut gli
onori dovuti, lo nomin professore alla Sorbona, gli diede una casa, ma non una patria.
Con la lunga barba e
lo sguardo mite da
personaggio di una
stampa popolare russa, protetto e stimolato
da una compagna volitiva, Sinjavskij rimase
nel suo brodo russo.
Sub lombra di nuovi
dissidenti, pi attrezzati di lui a sfruttare i mezzi della comunicazione occidentale. Si sent censurato. Segu
con apprensione, con speranza le vicende di
Michail Gorbaciov. Scrisse saggi sulla cultura
russa che gli esperti dicono importanti. Rientr a Mosca nel 1988. Prefer tornare a struggersi di nostalgia a Parigi. Di nostalgia della
Russia e del vecchio regime che aveva ridicolizzato. Quello che avveniva in Russia non

gli piaceva. Non gli piacevano i simboli luccicanti del capitalismo ai quali non era riuscito ad abituarsi neppure a Parigi. E morto
luned 24 febbraio. A 71 anni. Lasciando un
romanzo inedito che leggeremo.
Ugo Poletti
Diceva sorridendo che il suo destino era di
essere subalterno, vicario. Era infatti vicario
nel febbraio del 1974 quando promosse liniziativa pi discussa della sua vita. Era vicario. Ma vicario del Papa Paolo VI, e in suo nome reggeva la diocesi di Roma alla vigilia
delle celebrazioni dellAnno Santo del 1975.
Con il titolo Le responsabilit dei cristiani
di fronte alle attese di carit e della giustizia
di Roma inaugur un convegno che, come
tutte le iniziative che in quegli anni volevano
coinvolgere un pubblico pi ampio, non rinunci ad articolarsi in una serie di assemblee che coinvolsero i romani delle periferie
senza distinzione di credo politico. Come
spesso accadeva, spuntarono i cahiers de
dolances e il convegno sulle responsabilit
divenne nel linguaggio corrente il convegno
sui mali di Roma. Ci furono polemiche. Soprattutto da parte della amministrazione democristiana, soprattutto da parte di ambienti pi conservatori della Chiesa. Le polemiche si smorzarono quando in marzo il refe-

rendum per labolizione della legge Fortuna


fu respinto. Ortodosso sul piano dottrinale,
inflessibile con i dissidenti, il cardinale Poletti prese una posizione netta contro il divorzio. Ci non imped che ai guasti provocati dal suo convegno fosse attribuita in parte la
sconfitta della Dc nelle amministrative del
luglio del 1975. Ma se nella Dc Amintore Fanfani dovette lasciare la carica di segretario a
Benigno Zaccagnini, il cardinale Ugo Poletti
si rafforz nella sua posizione di cardinale vicario, intraprendendo, di concerto con il Papa, unopera di rinnovamento delle strutture
della diocesi romana e di intervento su quei
mali che il convegno aveva denunciato. Nel
primo conclave del 1978 ottenne qualche voto. La fumata bianca annunci lelezione di
Giovanni Paolo I. Il secondo conclave port al
soglio pontificio Giovanni Paolo II, che non
solo apprezz la collaborazione di Poletti come vicario, ma lo volle nel 1985 presidente
della Conferenza episcopale italiana. Vescovo di Spoleto nel 1967, nel 1969 Paolo VI lo
aveva chiamato a Roma, prima come vicereggente, poi come pro-vicario e infine come vicario. In un periodo della sua vita Poletti
svolse un intenso lavoro giornalistico come
direttore di riviste legate alle Pontificie opere missionarie, di cui fu presidente per lItalia. Marted 25 febbraio morto. A 87 anni.

DAL TERRORISMO AL NOBEL PER LA PACE

Quaranta attentati, un atterraggio demergenza nel deserto, una moglie ufficiale


e due segrete. Arafat un miracolato che riuscito sempre a rialzarsi in piedi
Mentre la Conferenza di pace di Madrid
procede, allamministrazione Bush succede
quella di Bill Clinton con alla testa della diplomazia il Segretario di Stato William Christopher. Allinsaputa degli stessi mediatori
americani e mentre la conferenza ufficiale rischia di impantanarsi in un gioco di recriminazioni che sarebbe andato a vantaggio dei
fondamentalisti di Hamas, tra la fine del 92 e
linverno del 93 si va
PROTAGONISTI tessendo una fitta reDI FINE SECOLO te di contatti ufficiosi e segreti tra Shimon Peres, con laULTIMO DI
CINQUE ARTICOLI vallo di Rabin da
una parte, e Arafat
con Abu Alaa e Abu Mazen dallaltra. I colloqui avvengono nellambito delle ricerche sociologiche dellIstituto norvegese di scienze
applicate, con un ruolo importante di intellettuali palestinesi, ricercatori norvegesi e
israeliani. Il tutto sotto legida del ministro
degli Esteri norvegese Terje Rud Larsen, poi
prematuramente scomparso. In una serie di
incontri nel freddo clima di Oslo vengono
messi a punto i principi del trasferimento dei
poteri a Gaza e a Gerico dallautorit israeliana a una costituenda autorit palestinese
secondo la linea: Gaza first.
Il 13 settembre del 1993 in una commovente cerimonia sul prato della Casa Bianca a
Washington vengono firmati i protocolli del
processo di pace con le storiche strette di
mano tra antichi nemici giurati: Itzhak Rabin
e Simon Peres da un lato e Yasser Arafat dallaltro e nel mezzo un raggiante Bill Clinton
che mette nel proprio carniere la vittoria pi
ambita per un presidente americano.
Nei documenti firmati a Washington vengono sanciti i principi del reciproco riconoscimento tra Olp e Stato di Israele, lo scambio
dei territori con la pace, laffidamento allAutorit palestinese di crescenti porzioni di
amministrazione e rappresentanza politica
della popolazione. Tra il 94 e il 95 in un processo drammatico punteggiato da numerose
impasse e da gravi attentati terroristici si aggiungono gli accordi del Cairo del maggio 94
e quelli di Taba, poi sanzionati a Washington
nel settembre del 95, che portano prima al
trasferimento dellAutorit palestinese a Gaza e a Gerico nellestate e, nel settembre dello stesso anno, al riconoscimento bilaterale
tra Israele e Giordania. Gli accordi dellautunno 95 portano allestensione dei poteri
dellautorit palestinese e, nei giorni del Natale 95 e linizio del 96, allallargamento di
questa ad altre sei citt dei territori occupati: Ramallah, Betlemme, Nablus, Kalkilia,
Tulkarem e Jenin. La settima citt che avrebbe dovuto essere consegnata ai palestinesi
successivamente alle elezioni legislative per
lAssemblea nazionale palestinese e per il
suo presidente era Hebron, ma, come noto

PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri

Caro Michele, com bella


Pisa. Anche chiusi a dieci
mandate, consola sapersi in una
citt cos bella. Ma Pisa una citt di zanzare. Delle stanze della Normale ho una
nostalgia odorosa di zampirone. (Di Aldo
Capitini, maestro di non violenza, che di
quel Palazzo vanitoso era stato fra gli
ospiti pi illustri, e per ai miei tempi
passava pi o meno per uno stravagante,
correva la leggenda che rimandasse fuori dalla finestra le zanzare, con le buone).
Pochi italiani devono aver letto davvero
Le mie prigioni. Se ne ebbe una prova
quando fior di commentatori, credendo
di saperla lunga, se la presero con Scalfaro che aveva collocato Pellico ai Piombi. In realt Pellico ai Piombi ci and,
prima che allo Spielberg, e le pagine pi
tormentate le dedic alla lotta contro
lassalto micidiale delle zanzare, che lo
faceva stare avvolto nel lenzuolo come
una mummia. Cos, nello strano tepore di
questa fine di febbraio, conto giorno per
giorno lavanzata di quelle nemiche, penso ai rimedi - vietati tutti, salvo lo zampirone - e riporto una vicenda cos oltraggiosa e rumorosa alla sua ultima proporzione: la lotta fra il prigioniero e le sue
zanzare.

lassassinio di Rabin da parte di Ygal Amir,


un israeliano estremista di destra nazionalreligioso, il 3 novembre del 95 e londata di
attentati messa in atto da terroristi di Hamas
e della Jihad islamica a Gerusalemme contro
civili israeliani consigliano al nuovo premier
laburista Peres, succeduto a Rabin, di ritardarne la consegna.
Le elezioni palestinesi del gennaio 96 rappresentarono un grande passo avanti nella
legittimazione del processo politico e civile
della nascente democrazia. Come noto, il
processo di pace poi stato messo in grave
pericolo e ritardato per oltre sei mesi dagli
attentati palestinesi, e dalla vittoria elettorale della coalizione di destra tra il Likud e i
partiti della destra nazionalista e religiosa
ebraica, propiziata anche dalla ripresa dellattivit terroristica.
Nel settembre 96, lavventuristica mossa
del premier israeliano Benyamin Netanyahu
di aprire al pubblico un tunnel sotto il Nobile Santuario della Cupola della Roccia e della moschea di Al Aqsa sul Monte del Tempio
di Salomone rischia, provocando oltre 70
morti tra le truppe palestinesi ed israeliane,
di scatenare una nuova Intifada armata che

potrebbe sfuggire di mano verso esiti imprevedibili, le pressioni interne e internazionali


costringono il leader israeliano a riprendere
la via degli accordi di pace restituendo ai palestinesi la citt di Hebron.
La seconda fase degli accordi, che prevede
il passaggio sotto lAutorit palestinese di 450
villaggi fino a creare
unentit territoriale
ragguardevole in direzione dei definitivi
colloqui sullo status
di Gerusalemme e sui
confini dello Stato palestinese e del suo
grado di sovranit a
partire dal 1999, stata ritardata di circa
un anno, ma in definitiva non potr essere elusa anche se prosegue
la politica israeliana degli insediamenti e
dellampliamento di nuove colonie ebraiche
nei territori occupati. Ma questa ormai cronaca.
La solenne cerimonia che ha visto la consegna a Itzhak Rabin, a Shimon Peres e a Yasser Arafat del Premio Nobel per la Pace 1994

ha definitivamente lavato il leader palestinese dallaccusa di essere un diabolico terrorista. Anche Benyamin Netanyahu ha dovuto
ripetutamente stringere la mano di colui che
aveva demonizzato ancora nellultima campagna elettorale.
Per Arafat potrebbe valere quellepiteto di
missirizzi che era stato coniato da Indro
Montanelli nei confronti di Fanfani, alludendo a quei pupazzi dalla base tondeggiante
che appena abbattuti ritornano in piedi dondolando. Arafat infatti una sorta di eterno
miracolato sia fisico che politico. In quarantanni alla testa di Al Fatah scampato a
una buona quarantina di attentati rivolti contro di lui e a infiniti complotti tesi a rovesciarlo.
Nel giugno del 67 sfugge per un soffio alla
cattura da parte degli israeliani nella casa di
Ramallah in cui si nascondeva. Nel 68 fugge
avventurosamente in moto ai blindati di
Tsahal a Al Karam. Nel 70 riesce per poco a
sfuggire al massacro delle truppe di re Hussein contro i palestinesi nel Settembre Nero. Nel Sud del Libano vari raid israeliani lo
prendono di mira e nell82 i bombardamenti
aerei di Israele lo mancano per poco. Nella-

prile dell85 i missili israeliani distruggono il


quartier generale dellOlp da Hammam Lif
vicino a Tunisi, poco dopo che Arafat laveva
lasciato. In seguito il leader dellOlp sfuggito anche ai sicari di Abu Nidal. Nellaprile
del 92 laereo che trasporta Arafat costretto a un atterraggio di fortuna in piena tempesta di sabbia nel deserto libico. Tre membri
dellequipaggio muoiono, Arafat ne esce con
una ferita alla testa, ma riesce a coordinare
le tecniche di sopravvivenza nel deserto ordinando di bere la propria urina ai compagni
sopravvissuti e trova il tempo per trascrivere
su un foglietto i numeri cifrati dei conti segreti dellOlp da lui gelosamente custoditi.
Nellintervista a Nadia Benjelloun Ollivier,
confessa di aver un sesto senso per i pericoli
imminenti.
Quarantanni di attivit clandestina, di abitudine a spostarsi incessantemente da una localit e da una residenza allaltra per le necessit del lavoro politico, diplomatico e organizzativo e lutilizzo delle pi sofisticate
tecniche cospirative lo hanno fino a ora salvato. Raramente una medesima abitazione
veniva utilizzata per pi di due o tre giorni o,
addirittura, poche ore. Arafat ha sempre avuto labitudine di vivere in case con arredamenti spartani, quasi da campo, a lavorare fino alle ore pi tarde. Molti giornalisti hanno
dovuto attendere per settimane di essere convocati per unintervista che veniva poi concessa spesso e volentieri alluna o alle due di
notte.
Durante le sue trasferte internazionali, studiatamente Arafat non si mai concesso il
bench minimo svago, anche per non fornire
unimmagine negativa di s alle centinaia di
migliaia di diseredati che popolano i campi
profughi palestinesi. La trasandatezza delle
proprie raffazzonate
divise militari mai abbandonate per un abito borghese, neppure
per le cerimonie alla
Casa Bianca, o per il
ricevimento del Premio Nobel fa parte di
unaccurata
regia
comportamentale e di
cura dellimmagine.
Nessuno ha mai potuto accusare personalmente Arafat di vivere una vita lussuosa o dissipata. Secondo molte testimonianze la corruzione e larricchimento personale hanno sfiorato ripetutamente lentourage del ras palestinese. Lo
stesso Arafat nel suo controllo discrezionale
dei fondi dellOlp, come ora gli viene contestato nellamministrazione delle risorse destinate allAutorit palestinese, ha spesso e
volentieri concesso lussi e prebende ai propri sottoposti.
Sposo della rivoluzione, maritato con la
Palestina erano spesso le risposte alle domande curiose di chi voleva sapere perch
Arafat non fosse sposato. Nessuno veramente riuscito a contestare lautenticit del
suo ascetismo, anche se alla fine degli anni 80
erano state fatte circolare dagli addetti alla
disinformazione notizie di una pretesa omosessualit del leader dellOlp.
Nel 93 si era appreso, probabilmente in
una qualche coincidenza con il prossimo insediamento nei territori occupati, che il palestinese errante alla fine dellanno precedente si era sposato con una delle proprie segretarie, la giovane Soha Tawil, figlia di Raimonda Tawil, intellettuale palestinese di famiglia cristiana. Dalla loro unione nata poi
in una clinica di Parigi una bambina. Era forse necessario che Abu Ammar (dal nome di
uno dei compagni del Profeta) divenisse Abu
(padre) concretamente di qualcuno.
Era probabilmente questo lultimo tocco
per il consolidamento della figura di statista
di Arafat in un mondo come quello arabo in
cui la figura di padre nella simbologia sociale e religiosa ha un peso certamente maggiore che in quella occidentale. Ma, probabilmente, Soha Tawil non stata lunica donna
di Arafat. Il leader dellOlp avrebbe avuto
come compagne anche la giovane vedova di
un combattente di Al Fatah, Nadah Yashruti,
lelegante professoressa egiziana Rashida
Maharan. Si vocifera inoltre che Nagla Yassin, direttrice del gabinetto di Arafat, sarebbe stata sposata segretamente con lui tra il
1972 e il 1985.
Pietro Somaini

Sulle tracce della dea Iside,


dal sud del Sahara
fino alla Roma cristiana
ISIDE: IL MITO, IL MISTERO, LA MAGIA, al Palazzo reale di Milano
I senufo, nazione africana distribuita tra
il nord della Costa dAvorio, il Burkina Faso, il Ghana e lestremo sud del Mali, scolpiscono feticci femminili che favoriscono la
fertilit. Ritte o sedute, con o senza un bambino sulle ginocchia, queste statuette di legno portano in testa una curiosa acconciatura che secondo la tradizione vuole rappresentare una faraona che cova. Chi non
al corrente del significato stenta a riconoscere nello strano copricapo un uccello. A
meno che non gli sia capitato di vedere un
bronzetto ellenistico che rappresenta Iside.
Pi attenti ai particolari, i bronzisti ellenistici disegnano sullacconciatura ogni penna, mentre la testa delluccello si rizza in
modo naturalistico sopra la fronte della
dea. La coincidenza formale troppo sorprendente perch non venga il sospetto di
uninfluenza diretta proveniente dellEgitto. Iside, con il suo mito, avrebbe attraversato verso sud anche il deserto del Sahara.
La mostra organizzata dal comune di Milano non si lascia per sedurre da ipotesi suggestive, ma difficilmente dimostrabili. Si
impegna invece a seguire la dea nel suo
viaggio nel tempo e nello spazio, dallEgitto
dei faraoni allEuropa, attraverso una serie
di tappe significative e documentate. Nella
Grecia ellenistica e nella Roma imperiale
con i suoi attribuiti variabili, ma ricorrenti,
la dea compare in una serie nutrita di statue, statuette di bronzo, immagini di terracotta, dalla fattura pi raffinata alla pi rozza e popolare. Riappare in gemme e paste
di vetro incise, mentre i suoi attributi ritornano di frequente sul verso delle monete
degli imperatori romani, soprattutto di
quelli di stirpe iberica, da Traiano a Commodo. La grande quantit di templi dedicati alla dea, che la mostra documenta, conferma non solo la vasta diffusione, ma anche lufficialit del culto di Iside. A favorirne la fortuna furono sia il forte contenuto
drammatico e simbolico, sia lumanit toccante del mito. La morte dello sposo-fratello Osiride; la ricerca instancabile di Iside,
decisa a ritrovarne il sarcofago o le membra
disperse per riportarlo in vita, perch prima di passare a regnare sul mondo dei morti possa generare Horo; le cure amorevoli
per il bambino destinato a essere il progenitore di tutti i faraoni sollecitarono le corde mistiche e sentimentali di popoli abituati a una mitologia che il razionalismo filosofico e pratico aveva svuotato di ogni mistero. Neppure laffermazione del cristianesimo riuscir a sopprimere il culto di Iside che riaffiorer nelle superstizioni legate
a certi luoghi di raduno delle streghe, come
la quercia di Benevento, o a certi riti di rigenerazione della natura. Da parte sua la
letteratura, con Plutarco e Apuleio, terr vivo il sapore del mito. Quando nel 1764 fu
trovato a Pompei il tempio della dea lEuropa colta, spossata di razionalismo, era gi
pronta a tornare a subire il fascino di Iside.
Fino al 1 giugno.
MUSEO DEGLI ANTIQUARI allo Spedale di Santa Maria alla Scala di Siena
Un Apollo dellOmphalos, copia del II
d.C. di un originale greco conservato al museo nazionale di Atene e attribuito a Kalamis, un marmo di Dioniso fanciullo, sculture indiane di quella cultura di Gandhara
che seppe armonizzare i temi della religiosit orientale a forme di importazione greca, fondi oro toscani e in particolare senesi, quattro dei Tarocchi di Francesco
Sforza, arredi di alta epoca, quadri e ceramiche rinascimentali, mobili del Settecento, dipinti dellOttocento, capolavori delle
arti decorative del Novecento sono alcuni
dei 400 pezzi prestati da diversi mercanti
per allestire una mostra in unala dello
Spedale di Santa Maria alla Scala. Mentre
i visitatori potranno scoprire opere di solito inaccessibili, gli antiquari che le posseggano, riuniti nel primo Convegno nazionale discuteranno su alcune questioni di carattere legislativo che riguardano la categoria. Allordine del giorno soprattutto una
stesura aggiornata dello statuto della Federazione, la costituzione di un Collegio
Professionale dei Certificatori antiquari e
un progetto di legge da presentare in Parlamento per regolare le mostre di antiquariato. Gli aderenti alla Federazione italiana mercanti darte lamentano infatti che la
denominazione generalizzata di mostra
dellantiquariato, attribuita anche a manifestazioni frequentate da commercianti
che non danno alcuna garanzia di qualit e
spesso di autenticit, crea confusione e sfiducia in un mercato gi penalizzato da una
legislazione punitiva. La mostra sar aperta dall8 al 31 marzo.

OGGI Al nord cielo sereno, con addensamenti sulle Alpi centro-orientali. Foschie nella pianura padanoveneta. Al centro e in Sardegna sereno o poco nuvoloso. Residui annuvolamenti in attenuazione sul
versante ionico. Venti moderati da
nord-est al sud e sulla Sicilia.
DOMANI Su tutto il paese generalmente sereno o poco nuvoloso. Foschie dense e nebbia in banchi nella pianura padana, nelle valli e lungo i litorali.

ANNO II NUMERO 43 - PAG 3

EDDIITTOORRIIAALLII
E
Peppino e il giornalismo trash
L

a spazzatura in molti campi diventata un genere, unarte. Il trash


nel mondo anglosassone il tratto distintivo di un certo spirito davanguardia coltivato da pittori, cineasti, narratori. E noi abbiamo il nostro grande
giornalista trash, che a Napoli chiamerebbero don Peppino o spazzino, e invece si chiama Peppino Turani. Turani
dirige il mensile Uomini & business,
e mai titolo fu pi indovinato per un
personaggio come lui, socievole compagnone della pi varia umanit (uomini) e studioso dallinterno di ogni tipo di affaruccio (business). Prosciolto
dalla procura di Milano, che gli ha risparmiato grazie a Dio un processo imbarazzante per quattrini presi da Carlo
Sama (accusa infamante e, naturalmente, infondata), Turani tutto ringalluzzito e, dopo una breve sospensione a divinis, torna al suo mestiere. Che non sta
tanto nel curiosare quanto nel rimestare. Dove? B, questo si sa, nella vita e
nelle opere di Silvio Berlusconi, lArcinemico dei suoi pi cari amici (Carlo
De Benedetti, Eugenio Scalfari, Stefania Ariosto e il suo pool). Luogo del rimestaggio il suo mensile, la portineria
di Repubblica.
Scrive Turani che non esiste una sola prova che questi rapporti siano esistiti per davvero. Quali rapporti? Quelli tra Berlusconi e la mafia. E infatti, visto che si tratta di accuse-spazzatura,
non provate, sulla sua rivista le due righe garantiste appena citate sono circondate da, nellordine : un titolo di copertina (Berlusconi e la mafia); nove
colonne di piombo sulla mafiosit del

Cavaliere con gigantografie di Giancarlo Caselli (chiamato Gianfranco) e di Ilda Boccassini; titoletti squillati in rosso vivo come Berlusconi e Cosa Nostra o lo stalliere della Mafia o liquidare i pentiti. Tutto per sostenere
alcune disinvolte illazioni, che prendono dalla prosa accattivante di Peppino
un sapore surrealista e grottesco insieme: i capitali della mafia sono allorigine del Biscione, Forza Italia una
creatura di Tot Riina, Berlusconi ha
sposato i corleonesi allepoca delle
stragi (92-93), il garantismo dellopposizione converge (oggettivamente, diceva una volta Laurentij Beria) con gli
intrighi di Cosa Nostra. Turani aggiunge: di queste cose si parla nelle procure, ma nessuno ha mai portato uno
straccio di prova. E per dimostrare di
essere una persona informata, ripubblica un articolo del Foglio in cui raccontavamo (29 gennaio) che un inquietante tam tam di pentiti prende di mira
la storia di Forza Italia.
Quando le accuse serie e gravi vacillano, come nel processo a Giulio Andreotti, arrivano di rincalzo rimestatori
e rinfocolatori. Quando in politica si
crea un equilibrio, chi ne o se ne considera fuori, come De Benedetti e il suo
giro di cortigiani, cerca di forzare le cose, di saggiare il terreno partendo dalla
chiacchiera maligna. Berlusconi mafioso lultima spiaggia per quei non garantiti dellUlivo che vedrebbero bene
lumiliazione di un avversario politico,
ma soprattutto il crollo infamante di un
concorrente piuttosto vivace. Questione
come sempre di uomini & di business.

Il sindacato degli occupati


S

ono stati resi noti i dati sulloccupazione nelle imprese con oltre 500
addetti riferiti al novembre 96 in confronto allo stesso mese del 95. Nelle industrie vi un calo di occupati del
4,2%, mentre sono aumentate le ore lavorative per addetto dell1,5% e nello
stesso tempo si sono accresciute di quasi il 30% le ore di cassa integrazione: a
volte il lavoro scarseggia, a volte eccede. Le retribuzioni lorde si sono accresciute del 4,6%, una percentuale notevole, mentre il costo del lavoro si accresciuto del 5,2%. Dal momento che
linflazione bassa (sotto il 3%) e la crescita della produzione quasi inesistente, si capisce che per reggere a questi
incrementi del costo del lavoro le imprese riducano loccupazione. Lo stesso per il settore dei servizi, dove il costo del lavoro aumentato addirittura
del 7,2%, con un aumento delle retribuzioni del 6,7%. E in questo settore si sono ridotte sia loccupazione sia le ore
lavorative per addetto.
Questa distorsione del costo del lavoro causata dalla somma di una con-

trattazione nazionale (rigida ma moderata) con una consistente contrattazione aziendale; e dal fatto che gli oneri
contributivi sono superiori alle retribuzioni allo scopo di finanziare un costoso sistema pensionistico. Latteggiamento dei sindacati, che difendono
questo sistema, chiarito da alcune indagini (fonte: Svimez) sulla composizione delloccupazione. Nel Centro-nord,
nonostante la flessione consistente delloccupazione delle grandi e medie imprese, nel complesso si registra un miglioramento, sia pure modesto: i disoccupati sono il 7,7%, in diminuzione dello 0,1%. Nel Mezzogiorno, i senza lavoro sono in media pi del 20%, con la sola eccezione della Puglia e della Basilicata (18%). In Campania ed in Calabria si supera il 25%: un lavoratore su
quattro disoccupato. Il peggioramento rispetto allanno scorso drammatico. La disoccupazione cresciuta del
3%. La base sociale dei sindacati pi
forti al Nord e tra i pensionati. Si capisce bene perch vogliano conservare
le cose come stanno.

Mandela e la pace africana


I

l presidente sudafricano Nelson Mandela ha giudicato incoraggianti gli incontri che ha avuto nei giorni scorsi
per la soluzione della crisi dello Zaire.
Mentre lOnu e lOrganizzazione per lunit africana non riescono a stabilire
un canale di comunicazione fra le parti in lotta, Mandela ha ricevuto in incontri separati Laurent Kabila, il capo
dei ribelli che controllano lo Zaire
orientale, e il nipote e capo della sicurezza del presidente Mobutu. Lautorit
morale di Mandela si sta consolidando
in autorit politica, anche grazie alla
capacit che ha dimostrato nel pacificare un paese devastato dallapartheid
e dalla guerra civile endemica durati
decenni. La saggezza di cui ha dato prova, facendo seguire alla pubblica confessione dei delitti perpetrati dai razzisti unampia amnistia, ha consentito di
scansare il pericolo incombente di una
catena inarrestabile di atti vendicativi.
La sua influenza nellarea, il rilancio in
forme nuove dellantico strumento del
Commonwealth, sono alla base delle
speranze di pacificazione dellAngola e
del Mozambico. Persino lAutorit na-

zionale palestinese si detta interessata alla riforma del Commonwealth proposta da Mandela. La crescita di una
potenza continentale pacificatrice
una novit straordinaria per lAfrica,
che potrebbe diventare risolutiva se si
accompagnasse, allaltro capo del continente, a una riaffermazione di un analogo ruolo per lEgitto.
Non senza significato che speranze
di pace nascano da paesi dellarea anglofona, a testimonianza di una qualit
diversa della stessa esperienza coloniale che ha comunque sedimentato
elementi di civilt politica tuttora vitali. Se a questa considerazione si aggiungono i rilevanti interessi in gioco,
si comprende perch gli americani non
vogliano cedere ai francesi la responsabilit del comando Sud della Nato.
Lappoggio di Parigi ai regimi dellAfrica francofona considerato una causa
non secondaria delle crisi di quel continente da Washington, che imputa agli
europei anche un atteggiamento accomodante verso la Libia. Tutto ci dimostra che la politica europea senza la
Gran Bretagna zoppa.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

SABATO 1 MARZO 1997

Le nuove norme sui pentiti spiazzano le toghe antimafia


Palermo. Il malessere dei pubblici ministeri di Catania, manifestato con clamore dal
pm Amedeo Bertone, non esclusivo della
procura etnea. E sentito anche a Palermo e
a Caltanissetta. Ma l nessuno parla. Ottaviano Del Turco, presidente della commissione
Antimafia dellet dellUlivo, venuto proprio a Palermo ad elogiare il silenzio e la disciplina dei magistrati delle due procure guidate da Caselli e Tinebra. Una dichiarazione
che suonata come un ringraziamento. Ma
anche come comprensibile ammonimento.
In effetti nella procura del capoluogo dellisola qualcuno aveva preparato un documento di solidariet al collega catanese
Amedeo Bertone. Ma il documento lhanno
visto in pochi e, per motivi non meglio precisati - probabilmente perch giudicato inopportuno dalla maggior parte dei pm interpellati per una firma - stato reinfilato nei
cassetti. Dice un magistrato: Il documento
pro-Bertone tamquam non esset, come se
non ci fosse. Insomma, non esiste.
La sortita di Bertone, che alcuni giorni fa
ha dichiarato che c una sorta di inciucio

sui pentiti, con maggioranza e opposizione


coalizzate come se nemico principale non
fosse pi la mafia ma i collaboratori di giustizia, giudicata inopportuna nel metodo,
a Palermo. Ma lopinione dominante che il
sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, applicato a Catania, abbia
gridato cose che in molti sussurrano. Lo stesso Gian Carlo Caselli non felice di quello
che il governo dellUlivo sta facendo sul fronte dellantimafia e non smette di parlare di
calo di tensione. Eppure, la diplomazia di
Caselli lo porta pur sempre a cercare la mediazione con un governo che , e almeno in
apparenza resta, amico di quelle toghe che
guardano a sinistra. Ben diversa lirruenza
di Bertone, anche lui di sinistra ma in una situazione totalmente diversa rispetto ai colleghi palermitani: a Catania, infatti, lemergenza mafia palpabile, visibile, con morti a
giorni alterni (16 dallinizio dellanno, 85 lanno scorso, 82 nel 95, 91 tre anni fa).
C poi il grande malessere dei pentiti, dopo anni di gestione allegra, anni di contributi miliardari che portavano a ricordare im-

provvisamente nuove verit, anni di imprese come quelle ricorrenti di Totuccio


Contorno e Giuseppe Ferone, avevano portato a considerare la deregulation come la
norma. Ora che si sta cercando di mettere ordine nella materia, i collaboranti temono per
il proprio futuro e, ogni qual volta un magistrato si presenta loro per interrogarli, la prima cosa che si sente chiedere sempre
uguale: Dottore, ma che ne sar di noi.
Fra i pentiti, negli ultimi mesi, girato
una sorta di passaparola e infatti, messi da
parte i capricci per le dentiere e laccompagnamento a scuola delle bambine, oggi quasi nessuno pi si avvale della facolt di non
rispondere nei processi, perch in questo
momento sarebbe controproducente creare
altre occasioni di scandalo. Ma ora che si
parla di tenerli in carcere fino a dodici anni... Il giocattolo gli si rotto in mano, commenta Enzo Fragal, deputato di Alleanza
nazionale, le procure hanno capito che non
potranno pi continuare a gestire tutto il potere che avevano prima e continuare a fare
le indagini esclusivamente con i pentiti.

La guerra spietata fra i clan mafiosi che


sta insanguinando Catania provoca un senso
di frustrazione in procura, e tra carabinieri
e polizia. Eppure la citt etnea la capitale dei pentiti: fino al giugno del 1995 era in
testa alle graduatorie nazionali, con 143 collaboratori contro i 133 di Napoli, i 90 di Milano, gli 88 di Palermo. Le maglie dellaccesso ai programmi per i pentiti, probabilmente, erano troppo larghe e attraverso esse sono passati anche personaggi come Giuseppe
Ferone, autore di omicidi mentre si era sotto protezione.
I pm catanesi avvertono questa situazione,
hanno capito che i processi in corso in questo momento - e in cui il contributo dei collaboranti determinante - sono fondamentali,
temono di giocarsi i pentiti vecchi e di non
averne di nuovi con cui cercare di spiegare
quel che sta avvenendo oggi: Si rischia di distruggere il lavoro di anni, dice Nicol Marino della Dda catanese, e proprio nel momento in cui si arrivati ai processi. E che
a farlo debba essere un governo che era considerato amico, per qualcuno inaccettabile.

Carraro e il progetto di una superlega dei ricchi & famosi


DIRITTI TV E MERCHANDISING PER SFRUTTARE LE RISORSE FINANZIARIE OFFERTE DAL MERCATO DEL CALCIO-SPETTACOLO
Roma. Cercansi disperatamente dirigenti sportivi super esperti, allenatori-manager,
competenti in merchandising, di comunicazione e di sicurezza degli impianti sportivi:
nei prossimi giorni le pagine dei giornali riservate alla ricerca di personale super qualificato potrebbero riempirsi di annunci del
tipo indicato. Committenti: le societ professionistiche di calcio. Mettendo insieme
tutti gli elementi che oggi ruotano intorno
alle societ di calcio, non difficile ipotizzare il futuro prossimo partendo da un punto ben preciso: lelezione di Franco Carraro
alla presidenza della Lega Calcio. Il curriculum di Carraro noto: ha capacit di mediazione, esperienza nazionale e internazionale e non gli mancano precedenti politici e amministrativi, sebbene altamente
controversi (fu il primo e lultimo sindaco
craxiano di Roma). E presidente della Impregilo, societ che costruisce ponti, dighe,
metropolitane, grattacieli.
Quando si parla di Carraro si fa notare
naturalmente lamicizia con Bettino Craxi,
ma c chi ricorda che fra i due ci fu anche
qualche screzio, come in occasione delle
Olimpiadi del 1980 a Mosca, allepoca del
boicottaggio americano nei confronti dellUrss. Carraro, allora presidente del Coni,
resistette a chi (Craxi compreso) non voleva, per ragioni politiche, che lo sport azzurro partecipasse a quei Giochi. Sosteneva
lautonomia dello sport dalla politica, gli
azzurri andarono a Mosca e Craxi non gli rivolse la parola per qualche anno. Per si
volevano bene, insomma erano della stessa
cordata, e Bettino lo fece anche ministro
tecnico insieme a Renato Ruggiero.
Oggi Carraro torna a presiedere la Lega
Calcio (la piccola confindustria del pallone)
per due motivi: perch nellambiente si trova bene, forse meglio che nel diffidente
mondo dellimpresa che ruota intorno alla
Fiat, e perch ha lambizione di rendere
pi professionale limpresa calcistica, ancora pervasa da elementi di dilettantismo
non compatibili con le grandi risorse finanziarie disponibili sul mercato. Insomma, Carraro punta a quel salto industriale e finanziario necessario per stare alla
pari con il calcio inglese e con quello tedesco e spagnolo.
Si aspetta ancora che il nuovo presidente esponga al consiglio della lega il suo progetto. Ma ragionando sulla sua politica
sportiva di tutta la sua ormai lunga carriera di dirigente, si pu prevedere che si dar
da fare per razionalizzare il management
del football. Il calcio daltra parte la colonna portante di tutto lo sport italiano, e
dunque di cose da fare ce n e di interessi
in gioco pure.
Una torta da 500-600 miliardi
Partiamo da un dato: trentotto societ
professionistiche, tra serie A e B, attualmente si dividono una torta di 500 miliardi
ogni anno (proventi, diritti tv e contributi
Coni). Il problema costituito dal fatto che
otto-dieci di queste societ spendono, per
stare allaltezza del loro blasone, 500-600
miliardi e ne incassano solo 300-400. Un
onere economico-finanziario che non hanhe lo jus dicere, linterpretazione e
applicazione della legge, non sia mai
C
unoperazione neutra tanto noto a
chiunque sappia di diritto quanto ignorato (e forse, talora, taciuto) nellattuale dibattito sulla giustizia. Gli autori di Democrazia giudiziaria, Carlo Guarnieri e
Patrizia Pederzoli, docente e ricercatrice
alluniversit di Bologna, prendono il problema di petto e partono proprio da questo assioma. Procedendo in unanalisi
comparata, rilevano le differenze che su
questo punto e nella conseguente disciplina del sistema giudiziario si registrano
nei vari ordinamenti.
Primo fondamentale discrimine quello tra paesi di common law (Usa e Inghilterra principalmente) e di civil law (Europa continentale). I sistemi anglosassoni,
caratterizzati da un approccio pi pragmatico, mostrano piena consapevolezza
della natura politica dello jus dicere.
Nei secondi vige tuttora il principio illuministico secondo cui il giudice non altro che bocca (cio mero esecutore) della
legge sancita dal legislatore nei codici.
Spesso per la prassi dimostra che il
giudice non sa sottrarsi ai condizionamenti del mondo in cui chiamato a operare e alle istanze che maturano nel concreto contesto politico in cui vive. Daltro
canto lo sviluppo dello Stato sociale, lo
notava gi Max Weber, producendo leggi
sempre pi legate a casi specifici, ha esaltato linterventismo dello Stato in ogni set-

no pi intenzione di sopportare. Anche perch si tratta delle societ pi popolari e pi


vincenti, quelle che trascinano tutto il movimento anche in termini di promozione
rispetto al Totocalcio e al Totogol. Le societ minori, quelle delle piccole citt di
provincia, traggono invece dalla spartizione della torta le risorse necessarie a coprire le spese di campionato.

a pagamento le risorse necessarie per crescere ulteriormente. Insomma, occorre avere la capacit di investire con una logica di
rapida programmazione. Il Sud, nella sua
storia sportiva, legato a un mecenatismo
molto spesso semi-pubblico. Basti pensare
al Cagliari di Gigi Riva. Quella societ conquist uno storico scudetto non solo per i
suoi campioni, ma anche per le risorse fi-

Appena eletto al vertice della Lega, lex sindaco di Roma e manager di


lungo corso alle prese con la riforma manageriale del mondo del pallone.
Il modello inglese e le partite nei giorni feriali. La violenza negli stadi e la
proposta veltroniana del poliziotto di squadra
Il punto questo: la ripartizione della
torta va rivista. A sostegno di questa tesi
stata fatta circolare lipotesi di una Superlega riservata, per ragioni economiche, solo ai grandi club. I piccoli, dopo aver tenta-

nanziarie che venivano in gran parte dal


pedaggio pagato da industriali come Nino Rovelli, Orfeo Pianelli, lo stesso Angelo
Moratti, che avendo stabilimenti industriali nellisola, contribuirono ben volentieri,

to una resistenza, hanno per mostrato di


comprendere che tutto il movimento calcistico rischia di saltare se non si trovano
nuovi equilibri. Nuovi equilibri rispetto alle maggiori entrate che verranno dalla tv a
pagamento e che dovranno garantire le esigenze di bilancio di piccoli e grandi club, in
un arco di tempo medio e con una programmazione attenta.
Sembra dunque necessario che ogni singola societ sappia muoversi allinterno
della Lega, per promuovere la propria immagine sul mercato della pay per view, che
quello destinato a crescere molto rapidamente. In Inghilterra - quello il modello - la tv degli abbonati assicura, fino al
Duemila, mille e ottocento miliardi lanno
alle societ professionistiche. In Italia (secondo il rapporto McKinsey, il calcio azzurro quello che cresce pi lentamente)
si parte dai 90 miliardi garantiti, per la stagione in corso.

per buoni rapporti con la Regione, alle finanze della societ rossobl. Tutto questo,
oggi non pi possibile. Ma la strada nuova gi stata intrapresa: il Napoli di Corrado Ferlaino, dopo avere rischiato il baratro
per dissesto economico, ha saputo, razionalizzando i bilanci e trovando buoni alleati,
trovare la strada della rinascita prima finanziaria e poi sportiva.
Le societ dovranno trovare, insieme, un
accordo che consenta di distribuire in maniera diversa rispetto ad oggi le nuove risorse che verranno dal mercato tv. Ma per
avere la certezza che le nuove risorse arriveranno necessario mettere mano ai calendari dei campionati di A e B. Il problema non tanto quello, di cui si discusso
nelle scorse settimane, di giocare al sabato
o alla domenica. Oggi tutte le squadre giocano di domenica, salvo lanticipo della B
al sabato e il posticipo della A alla domenica sera, e questo comporta un costo per
le societ. Il successo del modello inglese,
invece, sta proprio nellarticolato svolgimento del campionato che, tra anticipi e
posticipi, offre al mercato della pay per
view notevoli spazi da cui trae, dunque,
maggiori risorse.
E qui chiamato in causa il Coni che
costretto, oggi, a difendere il calcio domenicale per tutelare Totocalcio e Totogol. Ma
questo un discorso un po logoro: lelettronica consente di giocare la schedina o le
schedine in uno spazio di tempo pi agevole per lo scommettitore, come gi accade

I bacini dutenza del centro-sud


A un esame superficiale delle prospettive potrebbe sembrare che il calcio, come il
basket e la pallavolo, possa essere ristretto geograficamente al centro-nord. Ma se
teniamo conto dei bacini di utenza e di
quanto il calcio sia radicato nel nostro paese e di quanto sia legato a fenomeni di campanile, si pu ipotizzare che societ come il
Napoli, il Bari, il Palermo, il Catania, il Cagliari, legate a grandi bacini, possano, se
competitive, trovare sul mercato televisivo

LIIBBRRII
L
Carlo Guarnieri Patrizia Pederzoli
LA DEMOCRAZIA GIUDIZIARIA
169 pp. Il Mulino, Lire 18.000
tore e quindi anche in quello giudiziario.
La diversa consapevolezza tra i sistemi
di common e civil law della natura dello
jus dicere porta a differenti strutture
dellordinamento della giustizia. In Usa e
Inghilterra i magistrati vengono scelti insieme dal potere politico (il Parlamento,
talora di concerto con il governo) e dal foro (non solo da chi gi in magistratura,
ma anche da avvocati e professori), tenendo conto della preparazione tecnica ma
anche della professionalit dimostrata sul
campo. Si tratta dunque di magistrati professionali che amministrano la giustizia
dopo una lunga carriera nel settore.
Nei sistemi di civil law, la chiamata avviene invece per concorso, in base al solo
titolo di laurea; in nome dellindipendenza la stessa categoria a decidere chi deve entrare a farne parte. Siamo di fronte
alla figura del magistrato burocrate. Cos
in Italia, dove, a differenza che in altri
paesi di civil law (Francia e Germania),
non esiste neanche il correttivo rappre-

sentato da unistituzione ad hoc che educhi sul campo le future toghe. Gli ordinamenti di common law, concludono gli autori, trascurano lindipendenza del magistrato allatto della nomina ma la garantiscono nellesercizio delle funzioni, mentre quelli di civil law, tesi ad assicurarla
nel primo momento, non riescono a preservarla in seguito.
Problema connesso quello dellaccesso del cittadino alla giustizia. A questa, infatti, si ricorre spesso in assenza di pi efficaci alternative. Secondo un rapporto di
causa ed effetto, quindi, tanto pi la magistratura si rivela disposta a dar seguito a
determinati ricorsi, tanto pi il cittadino
indotto a chiamar in causa i magistrati.
Si ripropone qui il problema della reale imparzialit del magistrato e dellobbligatoriet dellazione penale. Il discorso vale soprattutto per il pm, che in Italia
lunico titolare dellazione penale e lunico soggetto, quindi, a decidere in quali
casi si debba procedere. Dallanalitico
confronto tra i due sistemi che Guarnieri
e Pederzoli propongono emerge la maggior sensibilit delle toghe anglosassoni
verso le richieste della societ. Ma gli autori evidenziano che i regimi politici in
cui vige il maggioritario risultano pi efficaci nel dar risposta alle istanze della
societ e riescono quindi meglio a prevenire linterventismo giudiziario causato
dalla necessit di supplire alla latitanza
della politica.

per il Lotto, per il quale possibile giocare


fino a due ore prima dellestrazione dei numeri. Anzi, visto che si giocher al Lotto anche due volte la settimana, le estrazioni saranno spostate in orario serale per dare
pi spazio ai giocatori.
Lobbligo di giocare alla domenica, sar
il punto cardine che Carraro e la Lega calcio dovranno affrontare con il Coni, dopo
che, negli anni passati, le societ hanno pi
volte chiesto, e in parte ottenuto, una diversa percentuale sulle entrate del Totocalcio.
Il calcio del Duemila, insomma, tender a
non tener conto del settimo giorno. Gi oggi, daltra parte, le diverse tv nazionali e la
pay tv, offrono calcio (Premier league inglese, Liga spagnola, Bundesliga tedesca e i
campionati sudamericani) anche di luned,
marted, mercoled e sabato. Il problema
sar quello, modificando le abitudini degli
italiani, di riportarli allo stadio non solo la
domenica ma anche il sabato e il luned.
Criminalit in calo
E qui siamo al terzo punto, o meglio al
terzo dei problemi che Carraro dovr affrontare: la vivibilit degli stadi. Il vertice
con Veltroni ha dato alcune indicazioni, talune goffamente buoniste; comunque, in
questo caso, la strada che si intende seguire una: stadi pi sicuri con lallontanamento dei tifosi pi esagitati, e stadi con
strutture comode, dotati di servizi (non solo bar e ristoranti, ma anche club, discoteche e altro). Ma, soprattutto, gestiti dalle
stesse societ che, avendo un problema di
immagine, cercheranno di renderli pi
accoglienti e quindi pi redditizi sul piano
economico. Esiste dunque un problema di
acquisizione di impianti o di costruzione di
nuovi stadi che siano, e anche qui lInghilterra docet, progettati con determinate caratteristiche di sicurezza ed esclusivamente pensati per un solo sport: il calcio. Certo
occorre fare in modo che la violenza venga
allontanata dagli stadi, e soprattutto dalla
stessa immagine del calcio, c bisogno di
un impegno diverso e di un rapporto differente tra le societ e i tifosi. E qui anche
lInghilterra un po indietro.
Il vicepresidente del Consiglio ha fatto
suo lo studio, preso pari pari dallesperienza inglese, del capo della polizia Fernando
Masone. Vogliamo i poliziotti di stadio e di
squadra ha detto Veltroni, un gruppo di
agenti che segua di domenica in domenica
le partite e che sia in grado di conoscere
uno per uno i volti e le abitudini dei tifosi
della squadra. In Inghilterra, questo sistema ha funzionato cos e cos, ma rimangono
molti dubbi per la sua applicabilit in Italia. Forse anche la magistratura dovrebbe
diventare pi professionale nei confronti di
chi si rende colpevole di violenza intorno o
dentro gli stadi. I dati della Federazione
sulla violenza negli stadi segnalano comunque un ridimensionamento del fenomeno: nel 1996-97, gli arresti sono stati 30
(contro i 131 dellanno precedente) e le denunce 385 (989 nella stagione 1995-96). Nonostante la sassaiola di domenica scorsa a
Firenze, Carraro comincia a lavorare in un
clima di pace. Durer?

50 ANNI FA
1 MARZO 1947
Nuovo attentato a Gerusalemme. Questa volta al Goldschmidt club, riservato
agli ufficiali dellesercito britannico, nel
pieno centro della citt: 17 morti e una
cinquantina di feriti. La frustrazione e la
rabbia spingono il Comando inglese a
scatenare una feroce operazione repressiva. A Londra ormai unanime la volont di abbandonare il mandato sullincandescente regione. Il governo laburista si sta muovendo in gran segreto presso gli alleati americani perch sostituiscano la Gran Bretagna in unopera che
si sta rivelando troppo onerosa in termini di vite umane oltre che finanziari. Washington appare pronta a sostenere le
spese della presenza britannica in Palestina ma non a impegnarsi militarmente.
La prostituzione in aumento vertiginoso in Germania, favorita dalla lotta
quotidiana per sopravvivere contro il
freddo e la fame e dalla disponibilit di
denaro delle truppe alleate di occupazione. Si prostituiscono studentesse, casalinghe, vedove, aristocratiche. La maggior parte comincia per caso, tentata dalla possibilit di un guadagno immediato,
e lo fa poi saltuariamente ma molte, una
volta cominciato, tendono a considerarlo un modo stabile per guadagnare parecchio e facilmente.

ANNO II NUMERO 43 - PAG 4

IL FOGLIO QUOTIDIANO

SABATO 1 MARZO 1997

Del Foglio letto in sauna, del satellitare per Sofri e del generale Kalashnikov
Signor direttore - So che in sauna non si dovrebbe leggere, ma siccome la mattina presto
nella sauna della Camera dei deputati sono da
solo, io leggo Il Foglio. Le segnalo per che a
una temperatura sopra i cento gradi la carta
del suo giornale, che pi consistente delle altre, si surriscalda al punto che dopo cinque minuti non si pu pi tenere in mano, e si costretti a interrompere la lettura. Perci, o lei
cambia carta, o fa in modo che il contenuto del
Foglio possa essere letto in cinque minuti. Altrimenti sar costretto a leggere in sauna giornali meno consistenti e surriscaldati.
Umberto Giovine, Roma
C unaltra soluzione. Far costruire alla
Camera un meraviglioso bagno turco. La sau-

na secca e surriscalda, il bagno turco umido e consentirebbe una lettura perfetta, distesa e distaccata delle nostre quattro pagine. Alla fine bisognerebbe soltanto strizzarle. Buon lavoro e grazie, onorevole Giovine.
Signor direttore - Mi trovo in una spiacevole
condizione: sono amico di Mauro Galligani, sequestrato in Cecenia, e di Adriano Sofri, detenuto nel carcere di Pisa. Sofri, che al pensiero
del sequestro si morde le mani quello che,
contando sulla sua reputazione cecena e sulle
sue amicizie, si adoperato in modo decisivo
per la liberazione di tre volontari italiani sequestrati nella repubblica ribelle. Non ho motivo di dubitare dellefficacia dellazione intrapresa dalla Farnesina e dalla nostra amba-

sciata di Mosca per ottenere la liberazione di


Galligani, ma ho buone ragioni per pensare che
unintensificazione degli sforzi non sia inutile.
E faccio una proposta: perch non fornire a Sofri, nel carcere di Pisa, un telefono satellitare da
usare per il tempo necessario, con lassistenza e
se volete il controllo di persone dei ministeri degli Esteri e di Grazia e giustizia, per attivare
pi di quanto non si possa fare indirettamente
i suoi contatti ceceni e spendere la sua parola,
col riconosciuta e ascoltata? Sofri condannato in via definitiva, non c pericolo di inquinamento delle prove n altro rischio.
Toni Capuozzo, Milano
E unidea. Lunit di crisi costituita alla
Farnesina, che sta lavorando con alacrit e

competenza, potrebbe esaminarla, se le circostanze dovessero richiederlo. Ma attenzione. Molta gente si fatta fregare dalla notoriet di Sofri, dalla sua vena di scrittore,
dal suo orgoglio, e pensa che se ne stia in un
bellissimo albergo-biblioteca. Se gli si desse un satellitare a scopo umanitario, scriverebbero che riceve in salotto. E non cos.
Signor direttore - Nel Foglio del 25 febbraio
leggo che stata celebrata a Mosca, dal suo
omonimo progettista, il generale Kalashnikov,
linvenzione del mitra pi longevo del mondo,
il fucile dassalto AK 47 Kalashnikov. Nella
realt il Kalashnikov stato derivato, conservando larchitettura originaria, dalla M.P. (Machine-pistole) 44 dei tedeschi, eccellente carabi-

na automatica e a colpo singolo a presa di gas,


calibro 7.92, 800 colpi al minuto, velocit iniziale 671 metri al secondo, arma di estrema efficienza e di grande facilit di costruzione, essendo costituita in prevalenza da parti stampate e molto economiche. Linvenzione russa
del Kalashnikov fa parte dei circa 46 mila brevetti tedeschi civili, industriali e militari dei
quali i vincitori della Germania si appropriarono a titolo grazioso.
Ugo Cecconi, Valmontone (Roma)
Il diritto romano reca: Per quanto riguarda il possesso, loccupazione un buon
titolo. Quanto al kalashnikov: Per quanto
riguarda il brevetto, lappropriazione un buon titolo.

I soldi degli altri


Boom di giovani gestori in Usa
LEst europeo tra finanza sporca
e obbligazioni super-redditizie
A WALL STREET GLI UNDER 30 sono quelli che guadagnano di pi con fondi e azioni
A marzo, a Wall Street verranno distribuiti premi di produzione e gratifiche per
ben 8,1 miliardi di dollari (un aumento del
30% rispetto al livello del 96) tra i 150 mila
addetti al settore finanziario: una media di
54 mila a testa nellambito di un arco dai 10
milioni per i gestori di punta a poche migliaia di dollari per gli impiegati dordine.
Saranno i giovanissimi a fare la parte del
leone. Sui dati per il periodo 88-94, uno studio pluriennale finanziato dal National bureau of economic research (il Cnr americano) conclude che i gestori pi giovani sono
quelli che rendono di pi: mediamente un
gestore di patrimoni finanziari che ha meno
di 29 anni porta a casa rendimenti netti che
superano dello 0,3% quello di uno di pi di
trentanni, ma i rendimenti netti di questultimo sono mediamente ben lo 0,5% pi
alti di quelli di un gestore che ha pi di 48
anni. Non la propensione al rischio a fare
la differenza. I gestori pi giovani - concludono Judith Chevalier e Glenn Ellison del
Mit - non solo non sono pi temerari dei loro colleghi pi anziani ma investono meglio
in quanto, temendo di perdere il posto e la
reputazione a inizio carriera, investono con
maggiore accortezza.
I MERCATI EMERGENTI di Asia, America
Latina ed Est Europa vivranno un buon 97
Dopo una corsa a briglie sciolte degli indici di borsa sino a fine 92 e tre anni di crisi, i mercati emergenti dei paesi dellAsia,
dellAmerica Latina e dellEuropa Orientale stanno riacquistando la fiducia degli operatori. Lo sottolinea unanalisi della Societ
finanziaria internazionale da cui si rileva,
tra laltro, che nel 93-96, solo le borse russe
e brasiliane hanno avuto risultati aggregati
migliori di quelli di Wall Street; pessima, invece, la borsa di Bangkok, che ha segnato
una perdita secca del 60%. La ripresa viene
determinata dai rapporti abbastanza favorevoli tra prezzi delle azioni e dividendi che
caratterizzano (dopo 3 anni neri) molti mercati in sviluppo. A chi non vuole correre
troppi rischi - avvertono alla banca dinvestimento britannica Bzw - si suggerisce di
puntare sui settori emergenti (telecomunicazioni, informatica) dei paesi emergenti:
che la doppia emergenza paga lo prova
landamento 86-96 di portafogli basati su
questi criteri.
IL CREDITANSTALT AUSTRIACO sconsiglia le obbligazioni italiane e spagnole
Gelida lanalisi dei mercati obbligazionari italiano e spagnolo che il Creditanstalt austriaco offre nella lettera riservata ai propri clienti: meglio lasciarli stare - avverte listituto - poich i tassi dinteresse hanno subito una forte contrazione, ma permane il rischio di un deprezzamento delle monete in
cui sono denominati i certificati. Per il Creditanstalt, con la definizione, tra sei-otto mesi, del gruppo di testa dellUnione monetaria europea, arriver il momento della verit per chi ha investito in obbligazioni italiane e spagnole, particolarmente in quelle
a cedola fissa. Meglio puntare sullEuropa
orientale: i certificati della Repubblica Ceca rendono un buon 9,5% e sono denominati in una moneta che si sta rafforzando. Ottimi i rendimenti delle obbligazioni triennali
polacche (20,4%) ed ungheresi (18%), pur se
in atto una svalutazione strisciante; per
contenerne gli effetti gli istituti di emissione
le hanno agganciate, in vario grado, a un paniere di monete forti dellEuropa occidentale. La lettera, tuttavia, mette in guardia gli
operatori nei confronti dei certificati a reddito fisso slovacchi: a rendimenti bassi (appena il 7,6% ) corrispondono rischi ancora
elevati di post-comunismo in agguato.
I DUBBI DELLA BERS sullo sviluppo degli
scambi negli ex paesi comunisti
Unanalisi della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) sottolinea
che il riciclaggio di finanza sporca una
delle determinanti della crescita dei mercati finanziari dellEuropa centrale e orientale e degli elevati rendimenti offerti principalmente al capitale di rischio. Il direttore dellufficio legale della Bers, John Taylor,
mette in risalto come le banche siano alle
prese con un periodo in cui predominano le
transazioni in contanti e lattivit di vigilanza pressoch inesistente. In Bulgaria
e in Slovacchia le stesse privatizzazioni vengono fatte in cash. Nella Repubblica Ceca, dove sono sorte cinquanta nuove banche
nel giro di pochi anni, stata varata una
normativa sui controlli contabili, ma mancano le strutture e le istituzioni per applicarla. Per i servizi segreti inglesi, il giro della finanza sporca ammonta a mille miliardi di dollari lanno; la met circa andranno allEst.

IL FOGLIO quotidiano
DIRETTORE EDITORIALE:
GIULIANO FERRARA (DIRETTORE RESPONSABILE)
CONDIRETTORE: LODOVICO FESTA
SOCIET EDITRICE: I L FOGLIO QUOTIDIANO S.R.L
VIA VICTOR HUGO, 1 - 20123 M ILANO
TEL. 02/8639181 - F AX 02/878596
AMMINISTRATORE UNICO: SERGIO SCALPELLI
REDAZIONE: BEPPE BENVENUTO, MICHELE BURACCHIO,
UBALDO CASOTTO, MAURIZIO CRIPPA,
MATTIA FELTRI, G IANCARLO LOQUENZI,
MARILENA MARCHIONNE, CHRISTIAN ROCCA.
DAGLI STATI UNITI: MAURO LUCENTINI
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI MILANO N. 611 DEL 7/12/1995
TIPOGRAFIE: ON LINE SYSTEM - VIA DELLA MAGLIANA 400 - 00148 ROMA;
TELESTAMPA NORD VIA DELLA REPUBBLICA, 93 - 20053 MUGGI (MI)
DISTRIBUZIONE ESCLUSIVA PER LITALIA: A&G M ARCO SPA - VIA
FORTEZZA, 27 - 20126 MILANO
PUBBLICIT - CONCESSIONARIA: AREA NORD, VIA TUCIDIDE 56 20134 MILANO, TEL. 02/70003302 - F AX 02/70001941

UNA COPIA L. 1.500 ARRETRATI L. 3.000 + SPED. POST.


IL FOGLIO PRESENTE IN INTERNET NEL SITO:
http://www.ilfoglio.it
Indirizzo E-Mail: lettere@ilfoglio.it
SERVIZIO ABBONAMENTI
NUMERO VERDE:

Potrebbero piacerti anche