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Universit degli Studi di Milano

Facolt di Giurisprudenza
Corso di laurea in Giurisprudenza c.u.
Anno accademico 2013 / 2014
Diritto del lavoro M-Z Prof. A. Tursi
Seminario 31 marzo 2014

Le tipologie contrattuali per la


disciplina del lavoro precario
Avv. Silvia Tozzoli
Dottore di ricerca in Diritto del lavoro, LLM

Le prestazioni di tipo accessorio


(c.d. voucher)
artt. 70 73 della Legge Biagi

Le finalit e la disciplina originaria degli artt. 70 73


della Legge Biagi. Le modifiche successive
Il Libro Bianco sul mercato del Lavoro del 2001 evidenzi come lutilizzo di nuove e pi
moderne tipologie contrattuali potesse essere decisiva nel contrastare il fenomeno del lavoro non
dichiarato (nero).
Prendendo ispirazione dallesperienza belga, il Libro Bianco valutava positivamente il ricorso al
sistema dei buoni in alternativa ai pagamenti diretti per semplificare il processo di
pagamento dei compensi e certificare le prestazioni.
La Legge Biagi originariamente introdusse il meccanismo dei buoni / voucher per retribuire
attivit lavorative di natura meramente occasionale, in ambiti specificamente indicati (c.d.
lavoretti) e da parte di soggetti a rischio di esclusione sociale ovvero non ancora entrati o in
procinto di uscire dal mercato del lavoro (tassativamente individuati: disoccupati da oltre un anno,
casalinghe, studenti, pensionati, lavoratori disabili, lavoratori extracomunitari nei 6 mesi successivi
alla perdita del lavoro), che configurassero rapporti di natura meramente occasionale ed
accessoria di durata complessiva < 30 gg anno solare e con compensi < 3mila euro annui => nella
formulazione originaria della Legge Biagi cerano quindi limiti soggettivi, oggettivi e di limite durata
e compenso per il lavoro accessorio.
Nel periodo 2004 2011, diversi interventi (spesso disorganici) hanno poi ampliato i limiti
oggettivi (es. estensione a lavoro domestico discontinuo; prestazioni svolte in qualsiasi settore dai
lavoratori con meno di 25 anni compatibilmente con gli impegni scolastici e sempre durante
luniversit; attivit agricole di carattere stagionale svolte da pensionati o casalinghe; attivit dei
collaboratori dellimpresa familiare; consegna porta a porta e vendita ambulante di stampa e
periodici; qualsiasi settore produttivo da parte dei pensionati, etc.); hanno abrogato i limiti
soggettivi puri; hanno abrogato il limite temporale ed elevato il limite del compenso a 5.000 Euro
per ciascun anno solare con riferimento al medesimo committente e 10.000 Euro per le imprese

La crescente (e sospetta) popolarit del lavoro accessorio


e gli interventi del 2012 e 2013
Con lampliamento dei limiti, dal 2008 si assiste ad un progressivo e consistente incremento
nel ricorso alle prestazioni di tipo accessorio (da 0,5mil di voucher del 2008 ai 15,8 del 2011;
da 5.323 lavoratori coinvolti nel 2008 a 88.773 nel 2011) => sospetti di utilizzo elusivo o
fraudolento dellistituto (favorito dallassenza di valore orario del voucher e di obblighi di
comunicazione preventiva agli enti del singolo episodio lavorativo).
La Legge Fornero (l. n. 92/2012) interviene nella disciplina del lavoro accessorio, con
lo scopo dichiarato di contrasta[re] luso improprio e strumentale degli elementi di flessibilit
progressivamente introdotti e anche di contrasta[re] usi elusivi di obblighi contributivi e fiscali
[art. 1, comma 1, lett. c) ed e)]:
e) modifica radicale dei criteri di identificazione e degli ambiti
di applicazione delle prestazioni di tipo accessorio con la riscrittura dellart. 70 [ art. 1, comma
32];
32 ridefinizione di alcune importanti modalit applicative, comunque nel segno della
continuit con il meccanismo dei voucher (cui viene attribuito valore orario e il cui utilizzo
deve essere preventivamente comunicato).
Il Decreto Giovannini (d.l. n. 76/2013, conv. L. n. 99/2013) interviene per alcune ulteriori
modifiche: elimina il riferimento alla natura meramente occasionale delle prestazioni
accessorie (completo superamento dei limiti oggettivi e soggettivi); introduce la possibilit di
specifiche condizioni, modalit e importi per i soggetti a rischio di esclusione lavorativa o
sociale (da attuare con d.m.); esclude i cosi delle prestazioni accessorie utilizzate dalla p.a.
per attivit sociali dal patto di stabilit.
ASSETTO DEFINITIVO: APPLICAZIONE GENERALIZZATA MA MODALITA ANTI-ELUSIVE

La disciplina del lavoro accessorio


ART. 70. Definizione e campo di applicazione
Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attivit lavorative
[abrogato nel 2013: di natura meramente occasionale] che non danno
luogo, con riferimento alla totalit dei committenti, a compensi superiori a
5.000 euro nel corso di un anno solare, annualmente rivalutati sulla base
della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli
operai e degli impiegati intercorsa nell'anno precedente.
Fermo restando il limite complessivo di 5.000 euro nel corso di un anno solare,
nei confronti dei committenti imprenditori commerciali o professionisti,
le attivit lavorative di cui al presente comma possono essere svolte a
favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.000
euro, rivalutati annualmente ai sensi del presente comma.
I compensi percepiti dal lavoratore sono computati ai fini della determinazione
del reddito per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno

La disciplina del lavoro accessorio


ART. 70. Definizione e campo di applicazione
Le disposizioni sul lavoro accessorio si applicano in agricoltura:
a) alle attivit lavorative di natura occasionale rese nell'ambito delle attivit
agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani con
meno di venticinque anni di et se regolarmente iscritti a un ciclo di studi
presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente
con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell'anno se
regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l'universit => limiti soggettivi
e oggettivi oltre a quelli generali;
generali
b) alle attivit agricole svolte a favore di soggetti di cui allart. 34, c. 6, d.p.r.
633/1972 [norme di natura fiscale per i produttori agricoli con volume daffari
non superiore a 7.000 Euro], che non possono, tuttavia, essere svolte da
soggetti iscritti l'anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori
agricoli => solo limiti generali.
generali
Il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio da parte di un committente
pubblico consentito nel rispetto dei vincoli previsti dalla vigente disciplina
in materia di contenimento delle spese di personale e, ove previsto, dal
patto di stabilit interno.

La disciplina del lavoro accessorio

Definizione solo su base oggettiva/economica,


oggettiva/economica con riguardo ai compensi complessivi del
lavoratore indipendentemente dal numero dei committenti
NB: Circ. n. 4/2013 Min Lavoro: il requisito - ora abrogato - della mera occasionalit': era
comunque solo sottolineatura che ribadisce la sostanziale occasionalit. Non era un elemento
definitorio autonomo, perch il solo criterio quello dellimporto complessivo del compenso.
compenso
Problema applicativo per verificare se il tetto stato superato: la Circ. suggerisce una
autodichiarazione in attesa di creazione di un archivio informatico.

Due tetti specifici al compenso per anno solare:


solare generale (5.000 Euro anno solare); 2.000
Euro (imprenditori commerciali e professionisti)
NB: Circ. n. 18/2012 e 3/2013: commerciale non rileva nella definizione, che vuole indicare
limprenditore tout court e non solo quello attivo nella intermediazione nella circolazione di beni
(art. 2195 c.c.)
NB: Le Circ. Inps n. 49/2013 e n. 176/2013 specificano che i tetti al compenso sono da
intendersi riferiti al compenso netto.
netto Quindi: i) 5.000 Euro, con riferimento alla totalit dei
committenti, da intendersi come importo netto per il prestatore, pari a 6.666 lordi;
lordi ii) Euro
2.000 per prestazioni svolte a favore di imprenditori commerciali o professionisti, con
riferimento a ciascun committente, da intendersi come importo netto per il prestatore, pari a
2.666 lordi;
lordi

La Circolare n. 3/2013 esclude poi lutilizzo delle prestazioni occasionali / accessorie negli
appalti e nella somministrazione,
somministrazione per scongiurare il dumping con le imprese che utilizzano
contratti di lavoro pi stabili.
E quindi richiesto che i voucher siano impiegati per remunerare prestazioni rivolte
direttamente al beneficiario e non per prestazioni a favore di terzi.

La disciplina del lavoro accessorio


Art. 72. Il meccanismo dei voucher
Modalit di corresponsione del compenso e degli oneri previdenziali ed
assicurativi (v. sezione specifica in www.inps.it):

buoni (voucher,
(voucher singoli o carnet con buoni multipli) orari, numerati progressivamente
e datati. Acquistabili presso i concessionari autorizzati. Procedura cartacea o
telematica Inps; tabaccai, poste e banche popolari

valore nominale di 10 Euro (comprensivi di 13% contributi INPS, 7% premi INAIL,


5% compenso del rivenditore) => compenso di 7,5 Euro netti, esente da imposizione
fiscale e che non incidente sullo stato di disoccupato o inoccupato.
I compensi sono computati ai fini della determinazione del reddito necessario per il
rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.
soggiorno

comunicazione preventiva da parte del committente allINPS con modalit


telematiche di nome del prestatore, luogo e periodo della prestazione (altrimenti trova
applicazione la c.d.maxi-sanzione per il lavoro nero, secondo la Circ. INPS n. 157 del
2010).
NB: basta una sola comunicazione preventiva per lintero arco temporale di
riferimento (nota INAIL 6464/2010: non serve una comunicazione per ogni episodio
lavorativo)

pagamento del compenso al lavoratore da parte di qualsiasi ufficio postale o


attraverso la rete tabaccai o sportelli bancari, con la presentazione del voucher.
Registrazione dei dati del lavoratore e versamento dei contributi a suo nome

L' utilizzo dopo la Legge Fornero


Tavola 4.2.5 - Lavoro Occasionale Accessorio
Numero di voucher venduti per regione

Valore del singolo vocuher pari a 10 euro

A nno e trimestre di vendita

R egione di vendita
2012
I trim.

P iemonte

II trim.

2013
III trim.

IV trim.

I trim.

II trim.

473.409

605.645

725.398

618.865

743.216

8.185

11.041

21.408

22.069

21.247

26.294

83.726

127.174

137.629

149.636

170.098

217.165

Lombardia

782.494

966.632

1.004.658

1.142.729

1.217.802

1.471.161

Bolzano/Bozen

297.251

332.528

536.784

322.093

497.292

431.046

Trento

44.561

51.557

137.096

93.813

83.035

103.555

Veneto

603.440

711.503

1.031.151

890.868

1.026.472

1.199.054

Friuli-Venezia Giulia

364.530

524.330

602.213

491.858

503.538

588.711

Emilia-Romagna

492.836

636.767

826.503

703.178

788.570

1.061.210

Toscana

Valle d'A osta / Valle d'Aoste


Liguria

717.388

280.533

337.061

405.696

429.462

371.456

514.396

Umbria

73.289

95.752

113.566

125.118

120.655

148.323

M arche

201.223

202.619

260.607

249.149

229.525

351.766

Lazio

316.094

373.346

362.509

388.363

372.830

443.704

A bruzzo

73.670

100.545

143.331

129.891

136.995

165.014

M olise

18.003

30.503

33.938

21.524

20.332

33.076

Campania

99.614

135.184

142.920

158.784

165.438

201.388
289.864

P uglia

107.465

139.685

158.127

201.781

196.545

Basilicata

19.873

29.535

37.059

38.089

38.003

63.012

Calabria

33.950

38.282

92.333

55.148

61.739

92.508

Sicilia

86.535

116.934

147.637

155.792

134.923

187.469

Sardegna

81.890

108.560

174.494

177.564

167.697

4.542.571

5.675.183

7.095.057

6.565.774

7.067.408

8.550.685

T otale Italia

244.581

Nord-Ovest

1.347.814

1.710.492

1.889.093

1.933.299

2.152.363

2.432.008

Nord-Est

1.802.618

2.256.685

3.133.747

2.501.810

2.898.907

3.383.576

871.139

1.008.778

1.142.378

1.192.092

1.094.466

1.458.189

Sud

352.575

473.734

607.708

605.217

619.052

844.862

Isole

168.425

225.494

322.131

333.356

302.620

432.050

Centro

Dati tratti dall'attuale edizione dell'osservatorio internet sul Lavoro Occasionale Accessorio.

Fonte:
www.lavoro.gov.it

!
PUNTI APERTI NELLINTERPRETAZIONE DELLISTITUTO
-

Qualificazione delle prestazioni: lavoro subordinato (senza tutele), lavoro autonomo,


lavoro a-causale (e a-contrattuale) o tertium genus?

Conseguenze per il superamento dei limiti solo economici previsti dal nuovo
art. 70 per definire la fattispecie => poco convincente la ri-qualificazione automatica
suggerita da Circ. n. 3/2013. La pi recente Circ. n. 7258/2013 sostiene che nel caso
di superamento del limite economico si potr verificare se la prestazione svolta sia
riconducibile ad un rapporto di tipo autonomo o subordinato, con eventuali
conseguenze sul piano lavoristico.

Esercitazione: le diverse tipologie


contrattuali utilizzabili per disciplinare
alcune attivit precarie

Promoter e merchandisers

Sono figure molto diffuse che operano nei punti vendita della grande
distribuzione organizzata.
Il promoter si occupa di sollecitare linteresse del consumatore su un certo
prodotto, con dimostrazioni, prove gratuite, distribuzione di materiale
promozionale.
Il merchandiser si occupa invece dellallestimento dei banchi / scaffali di
vendita per attirare lattenzione del consumatore, del rifornimento della merce,
del monitoraggio scorte o della ordinazione dei prodotti a lui affidati, del
controllo di prezzi e altre informazioni sui prodotti concorrenti.

La struttura tradizionale del rapporto con promoter e merchandiser


Appalto di servizi per
la promozione del
prodotto

B) Agenzia di
marketing
operativo

A) Impresa
che
produce /
vende il
prodotto
D) Punto
vendita della
GDO

C) Promoter /
merchandiser

Autorizzazione al
promoter/merchandiser
ad entrare e operare
nella struttura della GDO

!!!
Il rapporto tra
lagenzia e il
promoter /
merchandiser
in genere NON
e di lavoro
subordinato
standard (a
tempo pieno e
indeterminato)

PERCHE?

Perch i promoter e merchandiser non vengono assunti con rapporto di


lavoro subordinato standard?
Le imprese produttrici e la GDO sono molto flessibili ed difficile conoscere in anticipo le
richieste. Quindi:
laffidamento delle attivit/campagne promozionali non certo e le attivit hanno una
durata determinata => le agenzie di marketing non vogliono vincolarsi con assunzioni a
tempo indeterminato con i promoter / merchandiser
allinterno della singola attivit/campagna, la necessit della prestazione del singolo
promoter / merchandiser non certa e spesso inferiore al tempo pieno (e.g. solo alcune
ore del giorno/alcuni giorni della settimana) => le agenzie di marketing operativo non
vogliono accollarsi il costo di un rapporto di lavoro a tempo pieno
la collocazione oraria della prestazione di lavoro del promoter / merchandiser in genere
non predeterminabile => difficolt ad inquadrarla in un orario di lavoro
I merchandiser sono spesso liberi di determinare quando/per quanto tempo/come
svolgere la loro attivit nei vari punti vendita della GDO che gli sono affidati => assenza di
eterodirezione e subordinazione [?]
I promoter / merchandiser operano spesso contemporaneamente per pi agenzie =>
lart. 2015 c.c. prevede invece per il lavoratore subordinato un divieto di svolgere attivit in
concorrenza con quella del datore di lavoro

Perch i promoter e merchandiser non vengono assunti con rapporto di


lavoro subordinato standard?

???
Quali possono essere le tipologie
contrattuali astrattamente utilizzabili
per disciplinare lattivit dei c.d.
promoter e merchandiser, diverse dal
lavoro subordinato standard

???

LA COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA A PROGETTO


(artt. 61 e ss. Legge Biagi come modificati dalla Riforma Fornero)
+
- stata la tipologia contrattuale pi frequentemente utilizzata in passato per
disciplinare questi rapporti (campagna promozionale = progetto o alcune delle attivit
appaltate = programma di lavoro)
- non ci sono vincoli di orario; i costi retributivi e contributivi sono inferiori
- il collaboratore pu - nei limiti del coordinamento con lagenzia - determinare
liberamente la durata e la collocazione della sua attivit (ma i promoter sono spesso
obbligati a svolgere le attivit promozionali in orari determinati)
__
- difficile in alcuni casi distinguere il semplice coordinamento dalla
eterodirezione (in presenza della quale il rapporto di lavoro subordinato)
- la RIFORMA FORNERO intervenuta sulla definizione dellart. 61: i) ha abolito la
possibilit di ricondurre la co.co.co. ad un programma di lavoro o fase; ii) ha
richiesto che il progetto sia funzionalmente collegato ad un risultato finale;
finale iii) ha
specificato che il progetto non pu consistere in una mera riproposizione delloggetto
sociale del committente e non pu comportare lo svolgimento di compiti meramente
esecutivi e ripetitivi
Le circolari ministeriali interpretative (confermando anche la giurisprudenza sul
vecchio art. 61) hanno quindi affermato che il progetto deve essere specifico ed il
risultato deve essere obiettivamente verificabile.
- La conseguenza del mancato rispetto dei requisiti per un valido progetto che la
co.co.co. Si considera rapporto di lavoro subordinato a t. ind., anche a prescindere
dalleffettivo accertamento della subordinazione (art. 69, con interpretazione autentica
dellart. 1 c. 24 della Riforma Fornero).

LA COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA A PROGETTO


(artt. 61 e ss. legge Biagi come modificati dalla Riforma Fornero)

La co.co.co. oggi difficilmente utilizzabile per disciplinare i


rapporti tra le agenzie di marketing operativo e i promoter /
merchandiser:
- non facile individuare un progetto che sia funzionalmente
collegato ad un risultato finale; il programma di lavoro non
pi utilizzabile. NB. esclusione dallobbligo del progetto per le
prestazioni occasionali (durata < 30 gg per anno solare e
compenso < 5mila Euro con lo stesso committente)
- anche a prescindere da un accertamento sulle concrete
modalit di svolgimento della prestazione e sulla esistenza del
vincolo di subordinazione, la conseguenza sarebbe quella della
conversione in rapporto di lavoro subordinato
Le concrete modalit di svolgimento della prestazione possono
poi (e potevano anche in passato) comunque presentare
lelemento della eterodirezione

ALTRE PRESTAZIONI LAVORATIVE IN REGIME DI LAVORO AUTONOMO


(PARTITA IVA)
(artt. 69-bis Legge Biagi, introdotto dalla Riforma Fornero)

- rapporto di lavoro autonomo => max flessibilit


__
- in concreto la prestazione svolta potrebbe presentare le caratteristiche del
coordinamento/continuit (e quindi richiedere il progetto) o della eterodirezione (in
presenza della quale il rapporto di lavoro subordinato)
- la RIFORMA FORNERO ha inoltre introdotto una presunzione di esistenza di una
co.co.co. (salvo prova contraria del committente) se ricorrono almeno due di questi
requisiti:
i) durata superiore a otto mesi per due anni consecutivi
ii) corrispettivo superiore all80% dei corrispettivi annui percepiti nellarco di due anni
solari consecutivi
iii) postazione fissa di lavoro presso una della sedi del committente
=> se la presunzione non viene vinta, si applicano i requisiti dellart. 61 e, in
assenza di un valido progetto, le conseguenze dellart. 69.
NB: la presunzione non opera in caso di prestazioni caratterizzate da competenze
teoriche di grado elevato o e se il reddito annuo complessivo da lavoro autonomo
superiore a circa 18mila Euro

ALTRE PRESTAZIONI LAVORATIVE IN REGIME DI LAVORO AUTONOMO


(PARTITA IVA)
(artt. 69-bis Legge Biagi, introdotto dalla Riforma Fornero)
Il rapporto autonomo a partita IVA
quindi difficilmente utilizzabile per
disciplinare i rapporti tra le agenzie di
marketing operativo e i promoter /
merchandiser:
- le caratteristiche della prestazione
possono facilmente presentare elementi di
coordinamento/continuit o di
eterodirezione
- pu facilmente trovare applicazione il
nuovo regime delle presunzioni della
Riforma Fornero: i) difficile rientrare nelle
eccezioni delle competenze teoriche di
grado elevato o del reddito complessivo
superiore a circa 18mila Euro; ii) la durata
e la percentuale del corrispettivo possono
far applicare la presunzione, che non
facile vincere per il committente

IL LAVORO INTERMITTENTE
(artt. 33 e ss. Legge Biagi come modificati dalla Riforma Fornero)

+
- elementi di flessibilit allinterno del rapporto di lavoro subordinato, che possono
soddisfare le esigenze organizzative delle agenzie di marketing nel rapporto con
promoter e merchandiser:
- evitare i rischi di conversione in lavoro subordinato (con conseguenze sanzionatorie
sul piano previdenziale)
- possibilit di stipulare il contratto con o senza obbligo di risposta alla chiamata (e
quindi con o senza indennit di disponibilit)
- costi retributivi e contributivi proporzionati al lavoro svolto
- beneficio delle tutele del lavoro subordinato (ma non nel periodo di disponibilit)
__
- ma i casi di ammissibilit del lavoro intermittente sono individuati dalla legge
attraverso la previsione di requisiti soggettivi e oggettivi, che possono non coincidere
con le esigenze organizzative (es. i periodi predeterminati dellanno, limiti di et)
- iniziativa ANASFiM => contrattazione collettiva di prossimit (art. 8 d.l.
138/2011) per superare questi limiti). V. accordo quadro del 7 dicembre 2012:
http://www.anasfim.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21&Itemid=23

IL LAVORO INTERMITTENTE
(artt. 33 e ss. Legge Biagi come modificati dalla Riforma Fornero)

Il contratto di lavoro intermittente pu


rappresentare una valida opzione per
condurre nellambito del lavoro
subordinato le prestazioni di promoter /
merchandiser.
Alcuni dei vincoli posti dalla Legge Biagi al
ricorso allistituto possono per non
coincidere con le esigenze organizzative di
questo tipo di rapporto => iniziative per
promuoverne il superamento con la
contrattazione collettiva di prossimit.

IL LAVORO ACCESSORIO
(artt. 70 e ss. Legge Biagi come modificati dalla Legge Fornero e dal
Decreto Giovannini)

+
- elementi di flessibilit allinterno di un rapporto di lavoro sans phrase (no
classificazione autonomo/subordinato), che possono soddisfare le esigenze
organizzative delle agenzie di marketing nel rapporto con promoter e merchandiser:
- evitare i rischi di conversione in lavoro subordinato
- copertura previdenziale e assicurativa INAIL
- costi retributivi e contributivi proporzionati al lavoro svolto
__
- secondo linterpretazione della circolare n. 3/2013 escluso lutilizzo delle
prestazioni occasionali / accessorie negli appalti => utilizzabile solo direttamente
dalla GDO e non dalle agenzie di marketing operativo?
-limite di compensopiuttosto stringente per gli imprenditori (2.000 Euro netti per anno
solare)
solare
- formalit connesse allacquisto e comunicazione preventiva dellutilizzo dei voucher
- voucher su base oraria => costo 10 Euro per ora di prestazione

IL LAVORO ACCESSORIO
(artt. 70 e ss. Legge Biagi come modificati dalla Legge Fornero e dal
Decreto Giovannini)

Il lavoro accessorio (voucher) pu


rappresentare una valida opzione per
condurre nellambito del lavoro
subordinato le prestazioni di promoter /
merchandiser.
Ma vi sono alcuni vincoli di compenso
stringenti (superabili contrattazione
collettiva di prossimit e formalit da
rispettare in occasione dellutilizzo

Altre attivit precarie: quali tipologie contrattuali utilizzare?

Lo steward impiegato dalle societ di calcio (spesso con


appalti di servizi affidati ad agenzie di organizzazione
eventi):
lavoro subordinato part time?
collaborazione coordinata continuativa a progetto?
lavoro autonomo a partita IVA?
lavoro intermittente?
lavoro accessorio?

Altre attivit precarie: quali tipologie contrattuali utilizzare?

Lagente recuperatore di crediti


Non si occupa, a dispetto del nome con cui noto nella prassi, di
promuovere stabilmente la conclusione di contratti per conto del
preponente (definizione di agente ex art. 1742 c.c.). E un
mandatario (o pi spesso un collaboratore dellagenzia mandataria)
con il compito di porre in essere atti e attivit (invio diffide, contatti
con il debitori, etc.) per ottenere il pagamento di una serie di crediti.
Spesso remunerato in percentuale sul valore recuperato.
Come inquadrare la relazione con lagenzia di recupero crediti
o (ipotesi meno frequente) direttamente con il creditore
mandante?

Altre attivit precarie: quali tipologie contrattuali utilizzare?

Lautista di un automezzo
impiegato per alcune
specifiche campagne pubblicitarie

Qual la differenza rispetto

Allautista di automezzi di linea

???

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