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MANAGEMENT
18 Ottobre 2012
www.ict4executive.it/executive/approfondimenti/il-futuro-del-marketing_43672151087.htm
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7 NOVEMBRE 2012 - MILANO
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White Paper
Alimentazione e raffreddamento dei
data center, istruzioni per l'uso
Per ridurre al minimo le
problematiche di surriscaldamento,
sovraccarichi e perdita di ridondanza
importante misurare e prevedere le
capacit di alimentazione e
raffreddamento a livello di armadio rack. Questo
white paper in italiano di 17 pagine descrive i
principi fondamentali per approcciare nel modo
migliore queste tematiche.
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06/11/12
Ho maturato questa idea dopo essere venuto a conoscenza del fatto che la General Electrics aveva assunto una
persona per aiutarli a capire quello che sarebbe accaduto alle cucine nei seguenti 3 o 5 anni. Si erano posti
domande del tipo: le cucine saranno pi grandi? La gente vorr frigoriferi e fornelli diversi? Quali caratteristiche
dovrebbero avere? Lo sviluppo successivo stato invece quello della posizione del CMO, il Chief Marketing Officer,
o Direttore Marketing, che al pari del Direttore Finanziario, Tecnico, della Comunicazione, Operativo ecc. concorre
alla definizione di una strategia aziendale.
Ai nostri giorni negli Stati Uniti si contano circa 2.200 Direttori Marketing. Aziende come General Electrics ne
hanno circa una decina, uno per ogni divisione. Il loro compito quello di aiutare l'intera azienda a volgere verso un
approccio orientato al cliente, piuttosto che al prodotto.
Devono aiutare il resto dell'azienda a guardare al business secondo una nuova prospettiva che passa per la
comprensione dei desideri e delle aspettative dei clienti. Il loro ruolo anche quello di trovare un nuovo modo per
valutare i prodotti che compongono il portafoglio aziendale, individuare quelli a "luce verde", che vanno bene e cos
continueranno in futuro perch sono graditi ai clienti, quelli a "luce gialla", che sono una sorta di via di mezzo, e
quelli a "luce rossa", che dovrebbero essere eliminati perch non hanno futuro, anzi sprecano le risorse
dell'azienda.
necessario fare un salto culturale e superare la concezione dell'ufficio marketing visto come un centro di costo,
o un centro di assistenza, iniziando a capire che in realt la forza motrice che rende un'azienda di successo e
costruisce il futuro della stessa, in questo il ruolo del Direttore Marketing fondamentale.
Tempo fa ho collaborato con una nota azienda farmaceutica e, una volta chiesto in che modo utilizzassero il
Marketing, mi sono reso conto che questo interveniva solo al termine del processo, quando un nuovo farmaco era
gi stato ideato e prodotto, per questioni come decidere di che colore fare la pillola. Come se facesse una grande
differenza se la pillola fosse blu o verde.
un esempio di uso banale del Marketing, che deve invece intervenire fin dall'inizio con il ruolo di individuare
opportunit di mercato, misurarle e testarle. Perch non era stato interpellato prima? Prima di tutto si sarebbe
dovuta misurare la dimensione e diffusione della malattia, il potenziale ritorno finanziario, il formato del prodotto
(pillola, liquido o forse cerotto?), e solo dopo l'azienda avrebbe potuto prendere una decisione pienamente
consapevole.
Gli errori pi comuni
Tendenzialmente le aziende non compiono grandi errori nella progettazione di una strategia di Marketing, quanto in
fase di attuazione, quando questa viene messa alla prova sul mercato.
A tal proposito stato fondamentale il contributo di Thomas Bonoma, un professore di Harvard che compiendo
degli studi sull'attuazione delle strategie di Marketing individu molti casi in cui il problema era l'accettazione della
stessa da parte della forza vendita. Esistevano bellissimi piani di marketing ma i venditori non ci credevano,
inseguivano pi le loro provvigioni e decidevano quindi di conseguenza di spingere questo o quel prodotto a proprio
vantaggio.
Altro errore tipico una non corretta considerazione dei tempi. necessario pianificare con attenzione i tempi di
una campagna pubblicitaria, calcolando eventuali imprevisti che potrebbero farla slittare e vanificarne l'effetto. Ma
ancora pi importante l'organizzazione interna: non possibile iniziare a pubblicizzare un prodotto che non
ancora disponibile per i clienti nei negozi.
Si devono poi considerare anche altri fattori esterni che potrebbero vanificare il lavoro fatto da una campagna ben
strutturata. Di recente, per esempio, mi sono recato in un negozio per acquistare una macchina fotografica.
Desideravo una Sony, probabilmente perch la pubblicit che avevo visto mi aveva convinto che fosse la migliore.
Sono per uscito dal negozio con una Sharp, perch? Altri fattori influenzano la scelta del consumatore all'interno
del punto vendita: totem informativi, formazione specifica fatta ai commessi del negozio, esposizione dei prodotti
studiata per invogliare e preferirli o mettere in evidenza le caratteristiche positive di un modello evidenziando le
mancanze di un altro. Ci troviamo nel campo dello Shopper Marketing, che racchiude tutto quello che riguarda
l'esperienza d'acquisto all'interno del punto vendita. Spesso i brand manager elaborano una strategia perfetta per
invogliarci a preferire il loro prodotto, ma poi si dimenticano di uscire dai loro uffici per andare a vedere cosa
accade nei punti vendita.
Investire nei Social
I Social Media rivestiranno un ruolo sempre pi importante all'interno del Media Mix che le aziende utilizzano per
comunicare coi propri clienti. Ma questo non significa che i mezzi su cui si investito fino ad oggi Tv in primis
siano da abbandonare: necessario un approccio cauto e ragionato.
La pubblicit sui mezzi tradizionali funziona ancora, ma necessario iniziare a considerare nuove prospettive se
non si vuole essere lasciati indietro da aziende pi all'avanguardia. Assolutamente da evitare di imitare il caso di
una famosa azienda che non citer, che presa dall'entusiasmo ha deciso di spendere la met del budget
pubblicitario sui Social, su Facebook, Twitter, LinkedIn e tutte le altre piattaforme esistenti. Hanno buttato troppa
carne al fuoco senza saperlo gestire, e niente ha funzionato come speravano, non sapevano come interagire con
questi canali, come popolarli.
Un'altra societ di mia conoscenza ha invece iniziato investendo il 10% del budget e ha assunto un giovane
esperto di Internet, un cosiddetto "netizen" (citizen of the net), provando a fargli costruire una community su diversi
Social Media. In un secondo momento, quando le cose hanno dimostrato di funzionare bene, il budget stato
portato al 15% sui media pi performanti. Questo sicuramente il modo pi sensato di agire e non pu che
portare i risultati migliori.
Negli ultimi anni gli studiosi hanno poi teorizzato la disciplina della "comunicazione integrata", che consiste nel
fare in modo che gli sforzi comunicativi intrapresi dall'azienda su canali diversi creino delle sinergie con l'obiettivo
massimizzare i risultati. I media tradizionali possono quindi essere usati per influenzare i Social Media, e
viceversa.
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Per esempio, uno spot in Tv pu, date le caratteristiche intrinseche del mezzo, essere utilizzato per creare
un'emozione, un sentimento, impressionare, e poi rimandare sui Social per una funzione pi di stampo informativo,
un mezzo pi "ricco" perch in grado di comunicare molte pi informazioni.
Estratto dall'intervento di Philip Kotler in occasione del World Business Forum 2012. Il World Business Forum
riunisce annualmente i maggiori esperti mondiali di management e i leader del nostro tempo per riflettere sui temi
strategici per il futuro del business. La nona edizione italiana si terr il 6 e 7 novembre 2012 a Milano: Philip
Kotler, Nouriel Roubini e Parag Khanna tra gli speak er pi attesi. Tutti i dettagli su www.wbfmilano.com
www.ict4executive.it/executive/approfondimenti/il-futuro-del-marketing_43672151087.htm
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