Pietro Spagnulo
Ansia e Panico
Superare il problema
con la terapia cognitivo comportamentale
di terza generazione
Pietro Spagnulo
Ansia e Panico
Superare il problema
con la terapia cognitivo comportamentale
di terza generazione
Prima ristampa
Anno della precedente pubblicazione: settembre 2008
Prima edizione: settembre 2008
ISBN 978-88-87795-37-0
Immagine grafica
Federica Marano
Sommario
Prefazione
1. Breve storia della terapia
cognitivo comportamentale
Il modello comportamentista
Il modello cognitivo
Integrazione dei modelli comportamentale
e cognitivo
Un nuovo ABC
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13
14
15
16
19
Le intenzioni presenti
27
31
31
32
37
39
50
52
57
57
6
Cosa fare 1
Apprendere a calmarsi
6. Creare la calma
Vivere il presente
Domande frequenti
67
76
79
81
81
83
83
Cosa fare 2
Riconoscere e superare i pensieri catastroci
9. Fatti esterni e processi interni
10. Pensieri, emozioni e sensazioni fisiche
Pensieri ed emozioni
Sensazioni fisiche
Laffetto ponte
95
99
99
102
103
105
107
Cosa fare 3
Esporsi
12. Evitamento ed esposizione
115
119
120
7
14. Vivere il presente
127
131
136
18. Esposizione
Ancora ostacoli della mente
Esposizione per lAnsia Generalizzata
Esposizione per il Panico
Esposizione interocettiva
Rinunciare agli amuleti
139
142
147
149
153
154
159
160
160
163
Le ricadute
19. Cadere, ricadere, rialzarsi e camminare
169
Appendice
173
Bibliografia
181
Prefazione
Sono trascorsi otto anni dalla pubblicazione della prima edizione di Ansia e Attacchi di panico, un libro nato per aiutare chi
soffre del disturbo in modo concreto ed efficace, con strumenti scientificamente fondati ed al passo con gli avanzamenti nel
campo della psicoterapia e delle scienze del comportamento.
Migliaia di persone sono state aiutate concretamente a capire meglio il proprio problema di ansia o di panico, mettendo
in moto processi di cambiamento fondamentali per superarlo,
ed indirizzandosi verso trattamenti efficaci. Il libro ha dunque
contribuito a diffondere in Italia moderne strategie di intervento basate sulla enorme esperienza di clinici e ricercatori di tutto
il mondo nel campo delle scienze cognitive e comportamentali.
E credo che il successo di questopera sia da attribuire ad una
riuscita miscela di rigore scientifico, semplicit di esposizione e
concreta utilit.
Si sono cos succedute tre edizioni del libro con laiuto di
Maurizio Falcone e Michele Giannantonio che hanno curato
aspetti rilevanti. Eravamo animati dallidea di aggiungere nuovi
elementi al fine di curare tutti gli aspetti del problema del panico e di arricchirne i contenuti.
Oggi ci troviamo per in un momento cruciale dello sviluppo della terapia cognitivo comportamentale del panico e mi
sono chiesto se non fosse venuto il momento di una svolta radicale rispetto alle edizioni precedenti.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, hanno avuto un grande
sviluppo alcuni orientamenti che hanno aggiunto alla terapia
cognitivo comportamentale significativi avanzamenti, al punto
da far ritenere a molti autori di trovarci di fronte ad una vera ri-
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ANSIA E PANICO
1
Breve storia della terapia
cognitivo comportamentale
fondata su basi empiriche ed stata sottoposta a innumerevoli e rigorose ricerche cliniche in tutto il mondo;
le sue basi teoriche sono relativamente intuitive ed immediatamente comprensibili anche dai pazienti;
14
ANSIA E PANICO
Il modello comportamentista
Il primo paradigma era quello comportamentista che pose al
centro del suo modello e della sua operativit la ricerca empirica basata su dati osservabili di modificazioni del comportamento, per effetto degli stimoli e dei rinforzi.
Alla base del paradigma comportamentista vi sono gli studi
di Pavlov sul condizionamento classico e di Thorndike, Tolman, Guthrie e Skinner sul condizionamento operante.
Il condizionamento classico consiste nella creazione di unassociazione tra uno stimolo, un evento ed una reazione comportamentale. famoso lesempio del suono del campanello che, se
associato ripetutamente alla comparsa di cibo, pu determinare
salivazione nel cane anche in assenza di cibo.
Il condizionamento operante, detto anche Legge delleffetto, consiste nella constatazione che se un certo comportamento seguito da conseguenze gratificanti tender ad essere
ripetuto, mentre il comportamento che seguito da conseguenze spiacevoli, tender a presentarsi meno frequentemente. Le
conseguenze piacevoli e spiacevoli sono chiamate rispettivamente Rinforzi e Punizioni. Il rinforzo pu essere positivo se
un evento gratificante, o negativo se consiste nella omissione di
15
una punizione. La punizione pu essere diretta, oppure consistere nella omissione di una gratificazione.
I primi tentativi di applicazione terapeutica di questi due
principi hanno dato luogo alle tecniche ora note come Desensibilizzazione sistematica ed Esposizione che si sono dimostrate
molto utili nel trattamento degli stati ansiosi, delle fobie, e del
disturbo Ossessivo Compulsivo. I meccanismi che sono alla base
della efficacia di queste due tecniche non sono ancora conosciuti con certezza. Le ipotesi pi accreditate sono le seguenti:
1. La presentazione simultanea di stimoli di effetto opposto
determina la desensibilizzazione allo stimolo pi debole. Se
ne deduce che, ad esempio, se ci si espone a stimoli ansiogeni e, contemporaneamente, a stimoli rilassanti, alla fine
si verr desensibilizzati allo stimolo ansiogeno (purch si
venga esposti inizialmente a lievi stimoli ansiogeni e poi a
stimoli di intensit crescente).
2. Lesposizione a stimoli che determinano ansia, indipendentemente dallutilizzazione di stimoli rilassanti, determina
desensibilizzazione in quanto non seguono gli eventi temuti.
Un altro fondamentale concetto che deriva dal modello comportamentale linfluenza che il corpo ha sugli stati mentali. In
altri termini, se gli stati mentali influenzano le reazioni corporee, anche vero linverso: lo stato fisiologico influenza lo stato
mentale. Di qui limportanza assunta nel modello comportamentale delle tecniche di rilassamento.
Il modello cognitivo
Il primo modello cognitivo stato probabilmente quello di Meichenbaum nel 1973 che con il suo Training di autoistruzioni,
introdusse il concetto di comportamento operante mentale. Si
16
ANSIA E PANICO
Antecedente
Comportamento (Behaviour)
Conseguenze
Conseguenze
emotive e comportamentali
Convinzione
Antecedente
Figura 2. LABC Cognitivo
(Inserisce le convinzioni tra le prima e la seconda colonna dellABC comportamentale.)
19
La modifica delle convinzioni profonde (ristrutturazione cognitiva) genera dunque una modifica degli assunti e dunque dei
pensieri automatici, con conseguente cambiamento del comportamento e delle emozioni.
In sintesi, i due ABC (comportamentale e cognitivo) non
sono alternativi, ma si integrano in quanto introducono tra
lantecedente e la risposta emotiva e/o comportamentale, un
livello cognitivo che corrisponde alla interpretazione dellevento. Ci significa che la nostra risposta agli eventi mediata da
un processo interno di tipo cognitivo che interpreta gli eventi
esterni.
Ma ci che interessante, rispetto allevoluzione della terapia cognitivo comportamentale, che noi possiamo condizionarci non solo per semplice associazione (condizionamento
classico), ma anche perch interpretiamo un certo evento come
il segno di qualche altra cosa. Ad esempio, possiamo apprendere a non attraversare la strada con il semaforo rosso, senza
dover subire ripetuti investimenti da parte delle automobili. Il
condizionamento passa attraverso una interpretazione cognitiva, per cui semaforo rosso = pericolo.
Un nuovo ABC
La novit imposta dalla terza generazione della terapia cognitivo comportamentale pu essere rappresentata con il seguente schema che pur contenendo i punti fondamentali degli
schemi precedenti, li supera introducendo il concetto di azione
consapevole (figura 3).
Questo schema solo apparentemente simile allABC cognitivo. In realt possibile identificare una profondissima differenza. Se nellABC cognitivo la terza colonna include sia i
comportamenti che le emozioni, in questo nuovo ABC la terza
colonna comprende solo i comportamenti (anzi le azioni). Ci
significa porre una linea di separazione tra emozioni e azioni,
nel senso che lemozione non pu essere evocata in modo deliberato, ma lazione s.
Antecedenti
Pensieri
Emozioni
Sensazioni
Azioni
21
La differenza fondamentale in questo schema che il comportamento (lazione) non viene considerato una meccanica conseguenza obbligata degli eventi interni, ma una possibile scelta.
Rispetto allABC comportamentale, invece, vi sono minori
differenze, in quanto possibile immaginare una quarta colonna che descrive le conseguenze delle azioni. Tuttavia, nello schema qui proposto, le conseguenze interne delle azioni possono
essere riportate nella colonna centrale in una sorta di movimento a ritroso. Ci rende molto bene lidea di ricorsivit di
talune esperienze umane. Nel nostro caso, ad esempio, cio nel
caso del panico, i pensieri catastrofici, le emozioni ansiose e le
sensazioni fisiche della colonna intermedia tendono a ridursi se
la persona fugge dalla situazione (evitamento). In termini comportamentali, sappiamo gi che levitamento funziona come
rinforzo positivo, in quanto fuggendo dalla situazione, lansia
si riduce, ma in questo modo non si ottiene la desensibilizzazione dallo stimolo. Questa situazione pu essere rappresentata
nel nuovo ABC registrando levitamento nella terza colonna, e
la sua conseguenza (la riduzione dellansia), andando a ritroso,
nella seconda. Ma nella seconda colonna si aggiungono anche
altri pensieri ed altre emozioni correlati alla frustrazione di rinunciare a muoversi.
Un aspetto di grande rilevanza riguardante questo schema,
che nelle condizioni psicopatologiche, come descritto dagli
ABC precedenti, il comportamento segue gli eventi interni in
modo automatico (come se fosse una conseguenza obbligata).
Il nuovo schema sottolinea invece che il comportamento pur
essendo automatico non una conseguenza obbligata, in
quanto pu essere sostituito da scelte comportamentali diverse
e pi funzionali.
In sintesi, una delle funzioni fondamentali della psicoterapia consiste proprio nel riconoscere alcuni automatismi disfunzionali e nel sostituirli con risposte consapevoli e funzionali.
Ci implica anche una maggiore apertura ed accettazione della
esperienza interiore e dunque una maggiore possibilit di esplorazione ed elaborazione.
22
ANSIA E PANICO
Ad esempio, se in autostrada (antecedente) avverto il bisogno di fuggire in quanto temo di avere un attacco di panico
(evento interno), posso anche decidere di proseguire nella guida (esposizione come azione consapevole), con la conseguenza
benefica di espormi alla situazione temuta e dunque iniziare un
processo di desensibilizzazione, ma anche con leffetto di assumere un atteggiamento pi aperto e accettante nei confronti dei
miei pensieri spontanei, delle mie emozioni e sensazioni fisiche,
favorendo in questo modo una conoscenza pi profonda di me
stesso.
Come si vede, dunque, non vengono messi in discussione i
principi fondamentali della terapia cognitivo comportamentale,
ma viene attribuita una importanza cruciale alla scelta consapevole delle proprie azioni.
Un altro aspetto che rappresenta una novit importante nella terza generazione della terapia cognitivo comportamentale
lampliamento del concetto di ristrutturazione cognitiva.
Se nel modello cognitivo standard, la ristrutturazione cognitiva consiste in un insieme di procedure che consentono di mettere in discussione delle convinzioni disfunzionali e di sostituirle
con convinzioni pi adeguate, con la pratica della mindfulness
si apprende a riconoscere gli eventi interni (pensieri, emozioni
e sensazioni) come esperienze soggettive che vanno e vengono,
come eventi fluttuanti, impermanenti.
Si tratta dunque di una esperienza che mette in discussione
il mondo della soggettivit in modo pi radicale della ristrutturazione cognitiva tradizionale.
Se lobiettivo della ristrutturazione cognitiva la sostituzione di una convinzione con unaltra, lesperienza della mindfulness insegna invece che le cognizioni sono tutte, in un certo senso, inaffidabili, in quanto la loro natura soggettiva e legata ad
associazioni spesso del tutto arbitrarie. Questo cambiamento
di prospettiva pi radicale del precedente e giustifica lidea di
terza generazione della terapia cognitivo comportamentale.
Tale spostamento di attenzione, influenzato principalmente
dalla mindfulness, ha consentito di riposizionare ancora una
volta limpianto terapeutico. Allo stesso modo in cui il cogni-
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tivismo ha consentito di superare un approccio troppo oggettivizzante del comportamentismo, le terapie della terza onda
consentono ora di superare lidea di curare contrapponendo
dei contenuti cognitivi ad altri contenuti. La consapevolezza
dei processi mentali consente, infatti, di sviluppare un atteggiamento di de-identificazione dai loro contenuti e di liberarsi
dalle trappole della mente e dunque seguire il proprio percorso
vitale.
24
ANSIA E PANICO
2
Ansia, paura e panico
28
ANSIA E PANICO
29
3
I disturbi dansia
32
ANSIA E PANICO
Il Disturbo di Panico
Come abbiamo gi accennato, nel Disturbo di Panico, lansia si
manifesta con intensi episodi distinti chiamati attacchi di panico accompagnati da pensieri catastrofici relativi alla salute (gravi malori, svenimento, morte), oppure alla perdita di controllo
(paura di impazzire, di assumere comportamenti pericolosi o
imbarazzanti, di non essere soccorsi).
Pi avanti comprenderemo meglio le cause degli attacchi
di panico. Per ora importante ricordare che perch si possa
parlare di Disturbo di Panico, non sufficiente che vi siano
degli attacchi di panico, ma necessario che si associ anche un
cambiamento dello stile di vita caratterizzato da evitamento.
Moltissime persone, infatti, hanno occasione nella loro vita
di sperimentare uno o pi episodi di intensa ansia (attacchi di
panico). Ma soltanto uno o due ogni cento sviluppano un Disturbo di Panico.
La differenza consiste appunto nella presenza di comportamenti di evitamento, cio nella tendenza ad evitare azioni,
situazioni o circostanze in seguito alle quali il soggetto teme che
possa avere un ulteriore attacco di panico.
Riassumendo, dunque, il Disturbo di Panico si caratterizza
per la presenza delle seguenti manifestazioni:
I DISTURBI DANSIA
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ANSIA E PANICO
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I DISTURBI DANSIA
Gambe molli
Tensione e/o rigidit muscolare
Crampi
Formicolii alle dita
Mal di testa
Questi sintomi, come si accennato, sono lespressione dellattivazione del meccanismo attacco-fuga.
Di seguito, invece, sono elencati alcuni esempi tipici di situazioni evitate.
Evitamenti tipici
Ascensori
Autostrade
Gallerie
Trafco
Mezzi pubblici
Aereo
Folla
Supermercati
Ristorante, teatro, cinema
Piazze e strade
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ANSIA E PANICO
Viaggi
Allontanamento da casa o dalla citt
Essere lontani da ospedali o medici
Rimanere da soli
Andare in giro senza una meta
Andare a divertirsi con gli amici