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TERMODINAMICA, CAMPI QUANTICI E FUNZIONI MENTALI

Giuseppe Costantino Budetta

Key words: neuroplasticity rein!orce"ent learnin# $opa"ine, %u"an &rain'

Presentazione e finalit della ricerca. Dal punto di vista evolutivo, probabile che olti or!ani e tessuti abbiano avuto un ra!!uardevole incre ento volu etrico al fine di antenere costante in odo otti ale il proprio a biente interno ed in !enerale dell"or!anis o vivente di cui sono parte. #d ese pio, il fe!ato, la ilza ed i reni con le loro olteplici funzioni chi ico $ fisiche hanno un ruolo pri ario nei feno eni dell"o eostasi interna %a tali or!ani& ed esterna %dell"intero or!anis o&. 'o stesso encefalo dei a iferi potrebbe aver avuto una delle principali spinte evolutive finalizzate a contrastare e!lio l"insor!enza al suo interno di patolo!ie neurolo!iche ed in senso pi( a pio del Chaos, opposto all"o eostasi cerebrale. )r!ani e tessuti co e il fe!ato %lobuli epatici&, epitelio intestinale assorbente %provvisto di icrovilli&, albero bronchiale, uscolo cardiaco, uscoli scheletrici ecc. hanno una tipica struttura frattale. *" stato affer ato che anche il tessuto nervoso avrebbe una si ile confor azione, sospesa tra ordine e Chaos. +nfatti, i frattali hanno una struttura ripetitiva a scale !radual ente inferiori ed o!ni frazione di esso si ile all"insie e pi( a pio di cui parte. Col ter ine omeostasi s"indica il carattere costante dell"a biente interno di un or!anis o vivente, fonda entale per la sopravvivenza. #ttraverso eccanis i di co pensazione, l"o eostasi interna conservata anche al variare delle condizioni esterne ed la principale forza che contrasta il Chaos, preservando la di ensione frattale %,-& in nu erosi or!ani e tessuti viventi. .uesta ricerca approfondisce la a!!ior parte de!li ar!o enti trattati in una precedente e dal titolo/,unzioni entali ++/, sviluppando nuove teorie in riferi ento al cervello dal punto di vista siste atico e co parato. 'a trattazione dei eccanis i odulari cerebrali ha necessitato della consultazione di nuove ricerche nel ca po della neurofisiolo!ia che stanno rivoluzionando le conoscenze sulla ente u ana e sulle dirette i plicazioni nel ca po dell"intelli!enza artificiale. Procedendo nella ia ricerca di anato ia co parata e di fsiolo!ia, i sono addentrato in ar!o enti di difficile collocazione anato ica e fisiolo!ica, o!!etti d"intensi e controversirsi studi scientifici co e 0uelli sulla ente u ana e su!li attributi dell"autocoscienza. 1o avuto odo di rilevare aspetti poco chiari ed in alcuni casi contraddittori, sui eccanis i funzionali dai 0uali scaturirebbe la ente u ana. *lenco alcuni di 0ueste contraddizioni che eriterebbero approfondite riflessioni nel contesto di un nuovo approccio nel ca po della neuro2anato ina co parata e neuro2psicolo!ia. +n 0uesto senso, un apporto decisivo potrebbe derivare dai pro!ressi in !enerale della fisca teorica. 3econdo alcuni scienziati, il continuo 3pazio $ 4e po sarebbe una illusione. .uesti scienziati tra i 0uali 3 olin '. %5676&, affer ano che una delle coordinate cartesiane %il 4e po& arbitraria e che le coordinate dello 3pazio e del 4e po sono !randezze non co utative, !randezze che non co utano ed in 0uesto caso #B non u!uale a B#. +l io elenco sulle odiernee contraddizioni circa i concetti di ente e di coscienza 0uesto: 7. +llusioni ottiche. Che si!nifica fare attenzione ad una parte del dise!no tralasciando il resto8

5.

B.

F.

G.

?.

E.

Gli occhi vedono tutta la fi!ura e la ente produce una sorta di discri inazione. Co e fa8 Gli scienziati affer ano che la realt che ci circonda ha tre di ensioni9 se ci a!!iun!ia o il 4e po % t &, il risultato uno spazio con 0uattro di ensioni, lo 3pazio $ 4e po. :ivre o in un universo 0uadridi ensionale. +nvece, recenti e sin!olari teorie cos olo!iche ipotizzano che la realt $ intesa co e totalit di ci; che esiste 2 sia bidi ensionale perch< le particelle ele entari ed i vari ca pi fisici si uovono in un a biente bidi ensionale. #nche la !ravit sarebbe parte dell"illusione, una forza assente dal ondo bidi ensionale, =aldacena >. %!ennaio, 566?&. 'a co prensione di uno scenario del !enere difficile, a un feno eno analo!o avviene tutti i !iorni. @n olo!ra a una fi!ura bidi ensionale che se osservata in opportune condizioni d"illu inazione produce i a!ini tridi ensionali. 4utta l"infor azione tridi ensionale dell"olo!ra a codificata nell"olo!ra a bidi ensionale. '"universo intero %e la realt che ci circonda& potrebbe essere una sorta di olo!ra a, BeAenstein >. -. %566B&. -i conse!uenza, se ci; che vedia o %onde lu inose&, tocchia o %superfici bidi ensionali&, udia o %onde acustiche&, odoria o % olecole piatte perch< in una realt priva di profondit& ecc., parte di una realt bidi ensionale co e tutta la ateria del nostro corpo, deve esistere una entit facente parte della fisica 0uantistica in !rado di porci %porre la ente& al di sopra della bidi ensionalit, per ettendoci di osservare !li o!!etti da una diversa prospettiva. +nfatti, non esiste un contatto diretto col ondo che ci circonda. Co un0ue, l"ipotesi di un universo bidi ensionale una delle tante che il presente sa!!io scientifico riporta al fine di approfondire tesi neuro2fisiolo!ia e di neuro2anato ia. CooA C.=. C Persin!er =.# %7DDE&, neuroscienziati della 'aurentian @niversity %)ntairo& applicarono l"intensit di un ca po elettro a!netico sul cervello di alcuni volontari sani: !li scienziati di ostrarono che il ca po elettro a!netico in !rado di condizionare la ente u ana inducendo visioni di persone invisibili, in specie di santi e di altri persona!!i delle reli!ioni. 3i tratterebbe di visioni istiche. Gli scienziati a isero che il presupposto per la riuscita di 0uel tipo d"esperi enti fosse che i so!!etti esa inati possedessero un sufficiente correlato neuronale, perfetta ente funzionante. .uindi, speciali ca pi fisici co e 0uello elettro a!netico %di cui non si conosce ancora l"inti a natura& si colle!ano a!li stati entali u ani, !uidandoli indipendente ente dalla volont del so!!etto. 'a convinzione che i caratteri fisici, o entali di un sin!olo or!anis o siano controllati dal suo corredo !enetico sarebbero fallaci, co e il determinismo genetico che sostiene 0ueste tesi. 'a teoria dei siste i dice che i !eni non deter inano in odo unico il funziona ento di un or!anis o co e !l"in!rana!!i di un orolo!io. +nvece, i !eni sarebbero parti inte!ranti di un tutto ordinato, confor andosi alla sua or!anizzazione siste ica. '"infor azione visiva ha un forte de!rado nel transitare dall"occhio alla corteccia visiva. Circa dieci ilioni di bit al secondo ra!!iun!ono la retina co e infor azione visiva del ondo esterno. +l nervo ottico ha solo un ilione di connessioni in uscita e tras ette circa sei ilioni di bit al secondo al nucleo !enicolato laterale, a solo una 0uota li itata $ circa dieci ila $ perviene alle aree cerebrali della corteccia visiva. #lcuni scienziati affer ano che un flusso cosH esi!uo non co porterebbe alcuna percezione. 3econdo alcuni, l"attivit intrinseca cerebrale ha un ruolo deter inante. Iella corteccia visiva, appena il 76J del totale delle sinapsi colle!ato all"infor azione visiva. -a 0ui, la deduzione secondo la 0uale la !ran parte delle sinapsi si trova nelle connessioni interne della corteccia visiva. Ci sarebbe un tipo di elaborazione intrinseca indipendente al nu ero delle connessioni inter2neuronale. .uesti straordinari pattern di attivit cerebrale, veri flussi d"ener!ia, sarebbero presenti anche sotto anestesia !enerale e durante il sonno le!!ero. #nche se olto opinabile, l"esistenza di una co ponente eKtra cerebrale pu; essere dedotta dalle affer azioni di altri scienziati co e PinAer 3. %7DDL&. Co un0ue, PinAer non parla ai di co ponenti eKtra $ corticali di natura 0uantistica in !rado di spie!are alcune eclatanti contraddizioni le!ate alla fisiolo!ia d"i portanti co ponenti cerebrali. PinAer %7DDL&, affer a essere il lin!ua!!io istinto ereditario proprio dell"@o o. Miporta dati di ba bini idrocefali

L.

si!nificativa ente ritardati, a con capacit lin!uistiche intatte, addirittura pi( sviluppate. Iell"idrocefalia, i ventricoli cerebrali sono troppo pieni di li0uido cefalo rachidiano e si dilatano schiacciando parte del tessuto cerebrale. PinAer affer a che il lin!ua!!io !ra aticale fluente pu; avvenire in olte persone con disturbi cerebrali !ravi co e schizofrenici, ba bini autistici e certi afasici. ,eno eni inspie!abili. +l ter ine doppel!Nn!er si!nifica il doppio ed indica uno speciale feno eno in cui il so!!etto vede se stesso proiettato davanti alla propria persona. +noltre, le visioni sin!ole, o collettive trovano scarsa collocazione in una teoria or!anica e scientifica sui processi entali u ani. =etzin!er 4. %5676& dichiara che nei suoi esperi enti sul cervello u ano ha avuto odo di osservare che sti olando deter inate aree cerebrali, in particolare il !iro an!olare destro e la parte ediale dei lobi te porali s"induceva la sensazione di una presenza del proprio s nascosto da dietro le spalle. 3ti olando aree atti!ue, appariva il feno eno illusorio della euatoscopia: presenza del s< corporeo davanti ai propri occhi co e se la persona subisse uno sdoppie anto. 3ti olazioni elettriche in altre aree inducevano for e illusorie d"esperienze eKtracorporee. Biso!na precisare che 0ueste visioni eKtracorporee andrebbero approfondite dal punto di vista speri entale e statistico. Miporto due ese pi di euatoscopia %il doppio&. +l secondo ese pio, 0uello di Goethe potrebbe rientrare nei feno eni che =etzin!er colle!a a transitorie anossie cerebrali, a il pri o episodio che vede coinvolte diverse persone, pi( difficile da intendere coi correlati della scienza classica. Mobert -ale )wen fu autore dello studio di un sin!olo caso di euatoscopia, relativo a * ilie 3a!<e. '"episodio !li venne riferito da >ulie von GOldenstubbe, una donna aristocratica lettone. 'a :on GOldenstubbe disse che tra !li anni 7LFG 2 7LF?, all"et di 7B anni, fu testi one insie e con altri ba bini, del feno eno di bilocazione della sua inse!nante di lin!ua francese 3a!<e, in pieno !iorno, allPinterno dellPistituto educativo %Pensionat von IeuwelAe&. 'e azioni del doppel!Nn!er di 3a!<e co prendevano: =i ava il fatto di scrivere e an!iare, senza avere nulla in ano. 3i uoveva indipendente ente da 3a!<e, e ri aneva i obile 0uando 3a!<e si uoveva. #ppariva in piena salute entre 3a!<e era !rave ente alata. +noltre, apparente ente il doppel!Nn!er esercit; resistenza al tocco, a era non2fisico %una ra!azza passa attraverso il corpo del -oppel!Nn!er, il -oppio&.

Pare che Goethe in una delle sue passe!!iate a cavallo nei dintorni di ,rancoforte avesse visto venir!li incontro all"i provviso un altro cavaliere, poi subito sco parso nel 0uale con i ediatezza riconobbe se stesso. D. 'a sin$ro"e $ell(arto !antas"a la sensazione ano ala di persistenza di un arto dopo la sua a putazione, dopo che 0uesto sia diventato insensibile. +l so!!etto affetto da 0uesta patolo!ia avverte la posizione dell"arto ancante, accusa sensazioni oleste e spesso dolorose talora addirittura di ovi enti co e se 0uesto fosse ancora presente. 'e sensazioni riferite possono essere di natura tattile, dolorifica e otoria. #l so!!etto, l"arto pu; apparire obile, o i obilizzato in una posizione fissa, solita ente 0uella precedente all"a putazione. + casi di dolore all"arto fantas a sono difficili da co battere e sono oppri enti dal punto di vista psicolo!ico. 'a natura dell"arto fantas a non se pre fedele a 0uella posseduta pri a dellPa putazione. # volte ad ese pio, viene percepita solo la ano diretta ente attaccata alla spalla, o possono essere percepiti arti sdoppiati, o ultipli. Per 0uanto possa se brare sorprendente, il se plice utilizzo di una scatola dotata di uno specchio, che d al so!!etto l"i pressione di vedere il proprio arto fantas a nell"i a!ine riflessa dell"arto sano, se bra aver portato nu erosi benefici ai pazienti afflitti da paralisi e dolori all"arto illusorio. +l fatto stesso di fornire un feedbacA visivo dell"arto in ovi ento se bra poter a!ire sui circuiti cerebrali tanto da variare la appa corporea. 'e ipotesi scientifiche sull"arto fantas a sono olteplici e spesso contraddittorie. # livello speri entale, nulla certo in proposito. 76. -escrivere cosa sia la ente u ana difficoltoso dal punto di vista pretta ente scientifico,

a anche filosofico $ letterario. Co e le fonda enta della ate atica esse in discussione da GQdel, cosH forse non c" un"unica verit adatta a definire cosa s"intenda per ente u ana. =ichel ,oucault %566F&, dice che in un"opera letteraria co e in un ro anzo, il prono e in pri a persona, il presente indicativo ed i se!ni della localizzazione non rinviano esatta ente alla ente dell"autore, n< al o ento in cui e!li scrive, n< al !esto stesso della sua scrittura. *sisterebbe un alter ego, una diversa entit che si potrebbe definire con l"a!!ettivo mentale %entit entale& la cui distanza nei ri!uardi dell"autore pi( essere pi( o eno !rande e pu; anche variare nel corso dell"opera. 3econdo ,oucault, la funzione $ autore co porta una scissione, una divisione ed una distanza dall"opera scritta %da colui che si ritiene l"autore co e persona fisica&. -al io punto di vista, 0uesta scissione e distanza tra autore ed opera, avviene secondo para etri che non apparten!ono alla fisica 2 distanza dal punto di vista spaziale $ a siano espressione e funzioni attribuibili all"indeter inazione della ente u ana. ,oucault dice che la funzione autore co porta una pluralit di ego. '"io che parla nella prefazione di un testo di ate atica per indicarne le circostanze di co posizione, non identico n< nella sua posizione, n< nel funziona ento a chi parla nel corso di una di ostrazione e che appare sotto for a di un Io concludo o di un Io suppongo: nel pri o caso Rl"io/ rinvia ad un individuo %ad una ente& senza e0uivalente che, in un luo!o ed in un te po deter inati, ha co piuto un certo lavoro. Iel secondo caso, Rl"io/ desi!na un piano ed un o ento di di ostrazione occupabile da 0ualsiasi individuo, purch< si accetti lo stesso siste a di si boli, lo stesso !ioco di assio i, lo stesso insie e di di ostrazioni preli inari. Iello stesso trattato scientifico, si potrebbe rintracciare un terzo ego: 0uello che parla per dichiarare il senso del lavoro, !li ostacoli incontrati, i risultati ottenuti, i proble i che ancora si pon!ono. .uesto ego si situa nel ca po dei discorsi ate atici !i esistenti, od ancora da venire. ,oucault affer a che la funzione autore non assicurata da uno di 0uesti ego %il pri o& a spese de!li altri due, i 0uali non sarebbero altro che un suo fittizio sdoppia ento. #l contrario, la funzione entale dell"autore ha un tale ruolo da essere la dispersione di 0uesti tre ego si ultanei. La funzione % entale& $ autore non se plice ente un individuo reale, a pu; dare luo!o si ultanea ente a olti ego. 'a ente che sorre!!e l"autore forse solo una delle possibili specificazioni della funzione soggetto. 3i pu; i a!inare una cultura dove i discorsi circolerebbero e sarebbero ricevuti senza che la funzione % entale& $ autore apparisse ai. Pu; darsi che la funzione autore consista non tanto nel descrivere nuove cose, espri ere nuovi concetti ed assio i, a nel far vedere co e sia invisibile l"invisibilit e l"indeter inazione della ente u ana. 77. '"orienta ento de!li uccelli stato abbastanza studiato e se ne conoscono i principali eccanis i che sottendono 0uesto tipo di co porta ento ani ale. *" a esso che alcuni volatili si servano del ca po a!netico terrestre per potersi e!lio orientare durante il volo, in particolare 0uello notturno. 'a natura del ca po a!netico nota fin dall")ttocento e se ne conoscono le le!!i fisiche che lo !enerano. 4uttavia, scienziati co e 3 olin '. %5676& e olti della sua scuola e di altre, dubitano di alcuni para etri che sottendono il ca po a!netico. .uesti scienziati affer ano che non sono ancora chiari i rapporti tra 3pazio e 4e po ed alcuni dubitano della reale esistenza del 4e po fisico. Per 0uanto concerne l"orienta ento dei piccioni e dei colo bi in volo, uno sche a proposto ne!li anni "G6 dallo zoolo!o tedesco Kra er e tuttora !eneral ente accettato, a ette che nella navi!azione, !li ani ali siano in !rado di effettuare due operazioni successive, dette di mappa e bussola. 3tabilire in pri o luo!o, la direzione in cui sono stati trasportati e di conse!uenza anche la direzione opposta che consentir loro di fare ritorno a casa. 'a seconda operazione di assu ere e antenere tale direzione durante il volo di homing. .uesta seconda operazione non presenterebbe difficolt particolari, poich< da te po accertato che !li uccelli dispon!ono non di uno a di vari eccanis i bussolari %solare, stellare e a!netico&. 3e il cielo coperto, l"uccello non pu; fare affida ento sulla bussola solare, che sostituita da una bussola magnetica basata sulla percezione del ca po a!netico terrestre. 3econdo studi recenti, !li uccelli SvedonoT il ca po a!netico terrestre. +l piviere dorato americano lascia o!ni anno le coste dellP#lasAa

per andare a passare lPinverno alle 1awaii: F666 chilo etri di volo, senza scalo sopra il Pacifico. *P noto che il ca po a!netico avvol!ente la 4erra in 0ualche odo alla base della capacit di orienta ento de!li uccelli e di altre specie ani ali %dalle sala andre ai tonni, alle api&. 3e bra che il ca po a!netico sia percepito !razie a cristalli di a!netite contenuti nel cervello, cristalli che hanno la propriet di allinearsi secondo il ca po a!netico stesso. 3econdo l"ipotesi SvisivaT, avanzata da un fisico in!lese dellP@niversit di )Kford nel REE e sulla 0uale sta lavorando unPe0uipe di ricercatori tedeschi e australiani, le olecole del fotopi! ento retinico, la ro$opsina contenuta nei bastoncelli, sotto lPeffetto della luce si co porterebbero co e i cristalli di a!netite, allineandosi al ca po a!netico. + ricercatori hanno provato a disturbare la a!netizzazione dei cristalli ed hanno visto che !li uccelli perdevano in !ran parte la capacit di orientarsi. Ie hanno dedotto che i due Ssiste iT s"inte!rano. +n !enerale, o!ni ani ale adotta pi( di uno dei vari ezzi di orienta ento forniti!li dalla natura, conte poranea ente o alternativa ente, a seconda delle condizioni %notte2 !iorno, cielo sereno2cielo coperto, eccetera&. 75. +l odello freudiano non prevede esperienze di stati di coscienza alterati che sfidino tutti i concetti basilari della scienza classica. .uesti tipi d"esperienze sono state etichettate co e sinto i psicotici da psichiatri che non riuscivano ad inserirle nel loro siste a concettuale. '"estensione della ricerca a feno eni ato ici e subato ici ha fatto sH che i fisici adottassero concetti in contraddizione con le co uni concezioni, oltre che con i principi basilari della scienza newtoniana, a che sono nondi eno scientifica ente corretti. 'a conoscenza di 0uesti concetti vicini a 0uelli di tradizione istica potrebbe aiutare i neuroscienziati nel co pito di oltrepassare la tradizionale cornice freudiana, occupandosi dell"intera estensione della coscienza u ana. 7B. 4ho as =etzin!er %5676& sostiene che la coscienza un feno eno cerebrale, unificato su lar!a scala, e er!ente da una iriade di icroeventi fisici. 'a coscienza sarebbe il risultato finale dell"attivit co plessiva d"intere aree cerebrali tra loro inte!rate. '"evento cosciente e er!erebbe 0uando a pie reti neuronali lavorano in sincronia, scaricando in conte poranea. .uesta confi!urazione rit ica creerebbe l"evento cosciente. 'o scienziato dice che olti esperi enti hanno di ostrato che la scarica sincrona potrebbe essere ci; che distin!ue una popolazione di neuroni in !rado di ori!inare un evento cosciente, da un"altra popolazione neuronale che non lo fa, pur attivandosi, a in odo scoordinato. 'a sincronia sarebbe una potente forza alla base dell"evento cosciente. =etzin!er fa l"ese pio di un contin!ente di soldati che sta arciando su un ponte di le!no. 3e la arcia non sincrona, le vibrazioni prodotte non hanno conse!uenza. :iceversa, vibrazioni sincrone su un ponte di le!no di olti soldati possono far crollare i provvisa ente il ponte. )biezione all"ipotesi della sincronizzazione neuronale, base della coscienza. + delfini %ed i cetacei in !enere& hanno un cervello che circa 0uattro volte pi( volu inoso di 0uello u ano ed 0uasi diviso in due parti, essendo il corpo calloso olto ridotto %cervello duplice&. 'a ateria bianca di un si ile cervello olto pi( estesa di 0uella !ri!ia. +noltre, esistono nu erose aree silenti cerebrali che se bra non abbiano contatti i portanti con 0uelle circostanti. Iei delfini, proble atica sarebbe da 0uesto punto di vista la sincronizzazione otti ale di olte aree cerebrali, base indispensabile perch< dal cervello cetaceo e er!a la coscienza e olti dei suoi attributi co e e oria, attenzione, auto2consapevolezza ecc. 3pecie estinte di delfini dell"*ocene avevano una assa encefalica superiore rispetto alle o olo!he odierne. 7F. + fisici 0uantici #harnov e :ardi riuscirono a stabilire che: R3e un siste a 0uantico osservato con attenzione costante, esso fa pratica ente 0ualsiasi cosa.R #d ese pio, un siste a instabile si dis!re!a in pochi icro secondi. 3e lo stesso siste a posto sott"osservazione speri entale non si dis!re!a ai pi(. )sservati con attenzione, un cro!iuolo di .uanti non arriva ai all"ebollizione, anche se riscaldato all"infinito. 7G. 'o scienziato Uolf: disse: R3e nella ateria esiste consapevolezza, allora essa possiede consapevolezza/. 7?. +l noto fisico ato ico Iiels Bohr, evidenzi; nei suoi esperi enti elettrici il principio di

indeter inazione. -isse: RPri a della isurazione, l"elettrone non ha alcuna posizione, o per essere pi( precisi, alcun i pulso. +n un certo senso, l"elettrone pri a della sua isurazione in laboratorio non esiste nel odo pi( assolutoV/ .uesto nuovo sa!!io scientifico la continuazione di altri due precedenti con lo stesso titolo %Ter"o$ina"ica e Fun)ioni Mentali Co"plesse I e II&, a pi( lun!o, con nuove for ule e sche i, finalizzati a chiarire concetti e tesi che spaziano nei postulati della eccanica 0uantistica. Ci; perch< la co plessit cerebrale potrebbe esibire aspetti che non sono spie!abili con la co prensione anato ica e fisiolo!ica delle sue sin!ole parti. 'a co plessit cerebrale pu; ostrare delle propriet collettive e caratteri emergenti che nella loro esattezza odulare hanno una intrinseca le!itti it. '"attivit dei siste i co plessi i plica l"esistenza di un processo indicato co e transazione che l"interazione si ultanea ed interdipendente tra co ponenti ultiple. 'e propriet siste iche sono distrutte se un siste a sco posto in ele enti isolati. +n un 0ualsiasi siste a, pur essendo possibile il discerni ento delle sin!ole parti, la natura del tutto se pre diversa dalla se plice so a delle sue parti. 3tuart M. 1a eroff %566E& ipotizza che i icrotubuli del citoscheletro neuronale ese!uano calcoli non deter inistici, di tipo 0uantistico. Iella tra a dendritica ricca di icrotubuli, l"e er!ere della consapevolezza sarebbe colle!ata alla sincronizzazione di se0uenze elettriche, rilevabili con **G. 3i tratterebbe di eventi elettrici derivanti da processi di co putazione 0uantistica discreta, in inte!razione di fase con nu erosi cicli neuroco putazionali. Iella trattazione di ar!o enti di neuro2anato ia, neuro fisiolo!ia e neuro biolo!ia re!ionale, ho apportato odifiche ai precedenti testi %Ter"o$ina"ica e Fun)ioni Mentali Co"plesse I e II&, sforzando i di superarne le contraddizioni con nuovi approfondi enti. 'a vasta te atica e la co plessit delle ricerche sull"elaborazione dell"infor azione a livello cerebrale necessitava di un nuovo approccio e la consultazione di altri tipi di studi nel ca po della neuro anato ia co parata e della fisica, avendo la ter odina ica profonde influenze sulla neurobiolo!ia u ana. Ion chiaro dove sia unificata l"infor azione, a esso che esista una precisa sede cerebrale. 'a eccanica 0uantistica e nuovi odelli co putazionali potrebbero aiutare nella co prensione di alcuni aspetti sull"apprendi ento, sulla ente u ana e sui feno eni connessi all"autocoscienza. Gli sviluppi dell"intelli!enza artificiale, della teoria co putazionale, della lin!uistica, della cibernetica e della psicolo!ia hanno fatto e er!ere nuove idee sulla natura della ente u ana. 'e scienze co!nitive hanno in co une un 0ualche livello di astrazione ed un interesse per i siste i di elaborazione dell"infor azione. 3econdo alcuni, entit tanto diverse tra loro co e esseri u ani e acchine calcolatrici potrebbero avere stati entali. .uesto perch< la co plessit di un siste a non dipende da ci; di cui fatto, a da co e i suoi co ponenti sono asse blati. 3econdo altri, la ente non sarebbe di natura fisica, pur essendo la base del co porta ento u ano. Mi an!ono validi i vecchi assunti di >ohn 3earle, elaborati nel 7DL6. 'a conoscenza dei eccanis i cerebrali non i plica la co pleta conoscenza dell"esperienza cosciente. Gli assunti di 3earle sono i se!uenti. 7. 5. B. F. *lettricit e a!netis o sono forze. 'a propriet essenziale della luce la lu inosit. 'e forze da sole, non sono essenziali, n< sufficienti per dare lu inosit. Conclusione. *lettricit e a!netis o non sono essenziali, n< sufficienti per dare la luce.

.uindi, 3earle >. a ette l"essitenza di variabili addizionali, di variabili nascoste che sottendono elettricit e a!netis o. Conciliare discipline co plesse e vaste di per s< olto arduo. Iuove teorie sul funziona ento della ente u ana e sulle capacit di apprendi ento dei pri ati e dei a iferi in !enere si susse!uono con rit o incessante, in particolare in anni recenti. -iventa difficile se!uirne le nu erose tesi e provare a co piere una esauriente sintesi che sia di base a nuovi, ori!inali e

personali approcci di studio. -iver!enti sono le recenti scoperte di neurofisiolo!ia. #lcune para!onano il funziona ento cerebrale ad un co puter, sia pur sofisticato. #ltre colle!ano la struttura del cervello alla co plessit dei frattali, ed a for e di auto or!anizzazione dina ica, ai li iti tra Chaos 0uantistico ed ordine assoluto. +n 0uesta ricerca, ho riportato teorie olto controverse sul co porta ento u ano ed ani ale ed ho approfondito le pi( recenti tesi che affiancano le le!!i universali della ter odina ica alle funzioni cerebrali, fisiolo!iche e patolo!iche. Iel descrivere particolari del co porta ento otorio di difficile collocazione, ho a!!iunto alcune nozioni riferite alle teorie d"insie i nu erici e !eo etrici. Gli approfondi enti delle funzioni co plesse all"interno della ente u ana hanno obbli!ato alcuni scienziati a fare ricorso alle le!!i della eccanica 0uantistica ed a nuove teorie, a ezza strada tra effetti non deter inistici e la fisica classica. .uesto perch ri an!ono proble atici i tentativi convenzionali della scienza bio edica di associare alattie a cause sin!ole, di colle!are l"e er!ere dell"auto2coscienza alla sincronizzazione dina ica delle reti neuronali oltre a!li sforzi tesi a spie!are in odo esauriente i eccanis i che sottendono la ente u ana. -el precedente sa!!io scientifico %Ter"o$ina"ica e Fun)ioni Mentali Co"plesse parte secon$a& ri ane la suddivisione in capitoli principali, alcuni dei 0uali divisi in para!rafi, indicati 0uesti ulti i con le lettere inuscole dell"alfabeto. + capitoli che costituiscono 0uesta ricerca scientifica sono ventotto e cosH titolati: 7& Processi entali ed apprendi ento.

5& 4eoria del Chaos. B& Corpo calloso in connessione tra due insie i co plessi: i lobi cerebrali. F& #pprendi ento rinforzato e ter odina ica. G& 'a neurobiolo!ia, i neuro tras ettitori cerebrali e la ter odina ica. ?& -opa ina, o eostasi cerebrale e ter odina ica. E& Correlati d"apprendi ento rinforzato. L& 4er odina ica e le tesi di 3alerian #len >. %5676&. D& 'a IF66. 76& ) eostasi e plasticit cerebrale. 77& Principio di si ultaneit W 75& ) eostasi psichica. 7B& #nelli di retroazione. 7F& #rte neolitica. 7G& 3che i entali innati. appe corticali e eccanica 0uantistica.

7?& +nsie i neuronali e

ovi ento.

7E& Circolazione cerebrale ed o eostasi cerebrale. 7L& ,orza di !ravit %*#&, funzionalit e strutture anato iche. 7D& Parallelis i. 56& -ualis o =ente $ Cervello. 57& Ca pi 0uantici e =ente. 55& = 2 C,3. 5B& 3iste i 0uantistici. 5F& 3iste i neuronali del dove e del che cosa. 5G& 3i ilitudini tra i oduli cerebrali ed i tre uscoli aduttori della coscia, nel Cavallo.

5?& =ateria cerebrale, aspetti co parativi. 5E& 1o o sapiens sapiens. 5L& Considerazioni conclusive. 'a pri a parte ri!uarda in particolare i feno eni dell"apprendi ento u ano ed ani ale. 'a seconda %dall"undicesi o capitolo& affronta i te i dei processi entali che sottendono i feno eni del 3< corporeo, dell"autocoscienza e dell"io. 'a trattazione dei vari ar!o enti ha co e base di ricerca la neuro2anato ia co parata e la neuro2fisiolo!ia.

Pre essa. ,reud paralava de!li psicanalisti a lui conte poranei: R Essi si accontentano di qualche sparso frammento di conoscenza e dipotesi fondamentali non troppo precise e passibili di qualche rettifica. Invece di spiare loccasione che consenta loro di sottrarsi alla costrizione delle leggi fisiche e chimiche conosciute, nutrono la speranza che si palesino leggi naturali pi comprensive e pi profonde, alle quali sono pronti a sottomettersi./ 'o stretto rapporto tra psicanalisi e fisica classica olto evidente se consideria o i 0uattro

concetti, di base alla

eccanica newtoniana:

7. + concetti di spazio e di te po assoluti e di o!!etti ateriali, separati che si uovono in tale spazio ed intera!iscono eccanica ente fra loro. 5. +l concetto di forze fonda entali, essenzial ente diverse dalla ateria. B. +l concetto di le!!i fonda entali che descrivono il oto e le interazioni reciproche de!li o!!etti ateriali, nei ter ini di rapporti 0uantitativi. F. +l concetto di un deter inis o ri!oroso e la nozione di una descrizione o!!ettiva della natura, fondata sulla divisione cartesiana fra ente e ateria. .uesti concetti corrispondono ai 0uattro punti di vista basilari con cui !li psicoanalisti hanno tradizional ente affrontato ed analizzato la vita entale. 3ono noti rispettiva ente co e punti di vista topico, o topo!rafico, dina ico, econo ico e !enetico. C" un"ipotesi tesa a spie!are le potenzialit di apprendi ento e di calcolo proprie del cervello u ano. '"ipotesi considera il cervello u ano si ile ad un co puter 0uantistico. *" difficile da di ostrare una si ile tesi. -ifficile fornire prove secondo cui i neuroni cerebrali co unichino con le stesse odalit del ondo subato ico, utilizzando feno eni paradossali co e il collasso della funzione d"onda, o l"entanglement. 1aiAonen Pentti ). dell"universit dell"+llinois %566D&, ha trovato il odo di di ostrarlo. 3u ognitive omputation %566D&, descrive l"esistenza di una lo!ica se i0uantistica di base in !rado di produrre 0uesti tipi di feno eni esotici, tra ite l"elettronica ordinaria. 1aiAonen Pentti ). ha testato 0uesto approccio con nor ali dispositivi elettronici, adoperati in un odo non classico ed ha risolto con successo un difficile proble a ate atico, in breve te po. 3econdo 1aiAonen Pentti )., la stessa lo!ica potrebbe essere usata dal cervello u ano ch"elabora infor azioni tra ite eccanis i biolo!ici, usati in odi non convenzionali. CosH, il cervello u ano accresce enor e ente le potenzialit. '"apprendi ento un insie e di processi interni ed esterni, colle!ati all"allena ento ed all"esperienza. Ci; induce odificazioni relativa ente per anenti nel comportamento e nelle potenzialit! di un individuo. +n neurofisiolo!ia, l"apprendi ento co porta la stabilizzazione dei colle!a enti tra neuroni, oltre alla for azione di nuovi circuiti dove l"i pulso scorre con pi( facilit. #lla base dei processi entali co plessi co e 0uelli dell"apprendi ento, esisterebbe una specie di grammatica della plasticit sinaptica con ele enti specifici per un dato eccanis o, affiancati da altri coinvolti in nuovi eccanis i, in una scala !erarchica, dove le for e pi( co plesse di plasticit sarebbero la co binazione di ele enti pi( se plici. 'a teoria 3aleriana %5676& del cervello %34B2 teoria& propone un nuovo paradi! a sul concetto di o eostasi cerebrale e sulle sue disfunzioni. 3ottolinea altresH l"influenza della neuro2anato ia, neuro $ fisiolo!ia e delle le!!i della ter odina ica sulla funzionalit di specifiche aree cerebrali. #utori co e #ndreasen I. %5667& e Potter =C %566D& hanno evidenziato 0uesti aspetti neurolo!ici. Iell")ttocento, Penfield U. %7LBF& aveva !i di ostrato che specifiche aree cerebrali re!olano altrettante specifiche funzioni sensitive e otorie. P. Broca e K. UernicAe identificarono le aree cerebrali associate all"elo0uio ed all"audizione. K. Brod an descrisse le caratteristiche istolo!iche della neo2corteK, includendovi G5 re!ioni. '"evidenza su!!erisce che l"a i!dala e l"ippoca po abbiano un ruolo centrale nella e oria e nell"apprendi ento. +l tala o co e una centrale, un filtro che trattiene infor azioni, elaborando specifiche prestazioni. 'a corteccia pre2frontale in !rado di ediare funzioni esecutive co plesse co e il pensiero astratto, la pianificazione, il co porta ento strate!ico, la creativit e l"attitudine a risolvere i proble i. +l siste a li bico re!ola l"e ozioni e le pulsioni ele entari di sopravvivenza co e la sete, la fa e, l"i pulso sessuale e l"ener!ia fisica. @n ruolo chiave ha l"a i!dala nella risposta ad una inaccia. Gli studi sulla funzionalit cerebrale su!!eriscono che a specifiche re!ioni corrispondano altrettanto specifiche funzioni. Proiezioni del Locus oeruleus attivano l"intera corteccia, l"ipotala o, il cervello ed il tronco cerebrale tra ite la nor2epinefrina. Proiezioni dell"area ventrale se! entale estendono al caudato ed al putamen le loro influenze tra ite il contin!ente ni!rostriatale con la dopa ina co e principale neuro2tras ettitore. 3e! enti

eso2corticali e eso2li bici proiettano alla corteccia pre2frontale ed al siste a li bico. Proiezioni dall"ipotala o si prolun!ano verso l"ipofisi, ediante il neuro2tras ettitore dopamina. Ieuroni serotoniner!ici si ori!inano nel nucleo del rafe e proiettano ra ificazioni all"intera neo2corteccia, ai !an!li basali, alle re!ioni te porale, li bica, ipota a ica, al cervelletto ed al tronco cerebrale. Muolo associativo spetterebbe alla corteccia frontale ed in particolare alla pre2frontale. 'e altre aree corticali e !ran parte delle strutture sottocorticali, dai !an!li basali %in particolare l"accu bens& a 0uelli del siste a libico, hanno colle!a enti con la corteccia pre2frontale. +n condizioni nor ali, la corteccia pre2frontale inte!ra tutte le infor azioni disponibili nelle altre aree corticali e sottocorticali, svol!endo un ruolo centrale nei processi co!nitivi, dalla presa delle decisioni all"estrapolazione di !iudizi orali. Melazione inte!rativa. -ue insie i # ed #" sono tra loro co ple entari se !li ele enti di # %a, b& e 0uelli di #" %c, d, e& fanno parte di un insie e pi( vasto che B. .uesti aspetti sarebbero presenti in alcune aree corticali superiori e nei nuclei della base. #l contrario, nel cervello di -elfino, esistono nu erose silent areas prive di connessioni, o con scarsi colle!a enti con altre aree corticali funzionanti %1opAins U-. C 'ori =arino, 5666&. #lcune silent areas sarebbero centri otori corticali che hanno perso l"antica funzionalit connessa a 0uella dei uscoli de!li arti anteriori e posteriori, essendosi 0uesti ulti i trasfor ati in pinne. 'e silent areas sarebbero olto estese e con peculiarit vascolari. Per 0uesto, non sarebbero state assorbite ed o olo!ate dalle adiacenti.

+, Processi "entali e$ appren$i"ento' :aste reti neuronali attivate secondo precise confi!urazioni spazio 2 te porali, 0uindi in sincronia tra loro, starebbero alla base dell"apprendi ento. @n"onda rit ica di scariche neuronali e di oscillazioni sincrone in parte inconsce, ne darebbe l"avvio. 3i avrebbe una coerenza su lar!a scala con nu erose aree coinvolte nella stessa finalit, veicolando in una !erarchia di reti nervose olti contenuti co!nitivi, diversi tra loro. +n ulti a analisi, l"apprendi ento sarebbe un feno eno co!nitivo unificato su a pia scala, e er!ente da una iriade di icroele enti fisici cerebrali. '"apprendi ento induce odificazioni strutturali nel cervello. Iei a iferi e special ente nell"@o o, probabile che l"apprendi ento possa deter inare odificazioni in olte cellule nervose. -i riflesso, 0ueste odificazioni co porterebbero ca bia enti nello sche a

fonda entale d"interconnessione, proprio dei siste i sensitivi e otori, coinvolti in un particolare tipo d"apprendi ento. Iella 3ci ia, =. =. =erzenich, >. Kaas et all. %7DLB, 7DLG&, di ostrarono la variabilit delle appe corticali in relazione all"uso. Gli #.a. ta!liarono in nervo ediano che innerva i recettori cutanei di !ran parte della superficie ventrale della ano, del pal o e del pri o, secondo e terzo dito. Contraria ente alle aspettative, le parti corticali di proiezione del nervo ediano si erano espanse verso territori recettivi neuronali circostanti. 3i trattava di rappresentazioni addizionali e er!enti dopo la denervazione, ed in !rado d"espandersi ulterior ente nelle setti ane successive. + risultati di ostravano che l"or!anizzazione delle appe del siste a so atico %e forse de!li altri siste i sensitivo2 otori&, una parte di tutte le connessioni anato iche esistenti. 'e altre si attivano se le connessioni do inanti sono disattivate. '"o olo!azione funzionale delle due dita, usate co e uno solo co port; la sco parsa della netta discontinuit presente nella zona dell"area B2B e correlata all"uso separato delle due dita, nella 3ci ia. # livello di appe corticali, 0uesta discontinuit non dipenderebbe solo dalle connessioni pro!ra ate !enetica ente, a avverrebbe anche in relazione all"esperienza ed all"apprendi ento. =alAova, '. e =ishAin, =. %566B&, Pore ba, #., 3aunders, M.C., Crane, #.=., CooA, =., 3oAoloff, '., e =ishAin, =. %566B& hanno di ostrato la presenza di una pi( vasta rior!anizzazione so atotopica nell"area corticale 32++ in se!uito all"ablazione dell"intera area post2centrale correlata alla rappresentazione della ano, per intero. Gli esperi enti di 0uesto tipo di ostrano che le appe so atosensitive corticali non sono statiche, a dina iche. *sisterebbe co petizione tra i territori corticali, dipendente dall"uso e dalla funzionalit. Ci; avverrebbe anche nell"individuo adulto con aree cerebrali corticali la cui odificazione ed espansione correlata all"attivit delle vie sensitive periferiche ed al loro corretto funziona ento. )!ni individuo allevato in a bienti in 0ualche odo diversi9 esposto a specifiche co binazioni di sti oli e far un uso particolare delle proprie capacit otorie. Per 0uesto, l"architettura cerebrale di o!nuno sar odificata con odalit peculiari. 'a specifica architettura cerebrale, insie e con la personale costituzione !enetica sono le basi biolo!iche dell"espressione dell"individualit. 3econdo Uall P. ed *!!er -. %7DE7&, le odificazioni anato iche so ato2sensitive avverrebbero anche a 0uei livelli inferiori devoluti all"analisi delle infor azioni so atiche. Ci; fa pensare che anche i centri superiori siano influenzati dall"esperienza. 'e afferente neuronali della corteccia so atica si for erebbero in correlazione a funzioni o olo!he, co e nel siste a visivo dove l"attivit di cooperazione neuronale condiziona il odella ento e lo sviluppo delle colonne di do inanza oculare. 'a nor ale discontinuit corticale sarebbe correlata all"uso indipendente delle due dita %esperi ento di =. =. =erzenich, et all.&, connessa altresH al !rado di sincronizzazione funzionale neuronale, co e avviene anche per le colonne di do inanza oculare. 'a razza suina asco de "ulo della Colu bia ha le due !randi dita de!li arti anteriori avvolte in unica scatola cornea, si ile allo zoccolo de!li e0uini. 'a fusione delle due !randi dita avrebbe corrispondenza corticale, co e per la sci ia con le due dita suturate, secondo l"esperi ento di =erzenich, et all., %7DLF&. Ci sarebbe per; una sostanziale differenza. Iella razza suina asco de "ulo adatta a terreni aridi, 0uesta corrispondenza corticale sarebbe colle!ata alla !enetica. Ielle altre razze suine del pianeta, esistono due !randi dita avvolte dai rispettivi un!hioni e due piccole dita %0uattro dita in tutto&. Ielle razze suine a 0uattro dita, la separazione corticale nell"area B $ B sarebbe co pleta. Iel Cavallo, il tendine estensore laterale delle falan!i dell"arto posteriore si fonde spesso con 0uello dell"estensore anteriore delle falan!i. Ci; colle!ato alla funzionalit dei due uscoli ne!li arti posteriori, eno diversificata che ne!li anteriori. Iel Cavallo, il le!a ento accessorio coKo $ fe orale i pedisce l"abduzione all"arto pelvico, tiene ancorata la testa del fe ore alla cavit acetabolare ed al bacino, in siner!ia con altre peculiarit anato iche tra cui le se!uenti due: la fusione %co e detto& in tendine unico dei due uscoli estensori delle falan!i e la lun!hezza del etatarso che supera 0uella del etacarpo. 'e funzioni propulsive, la cinesia e le capacit di difesa offesa dell"arto pelvico e0uino sono potenziate da 0uesti accor!i enti anato ici e funzionali. # livello corticale, probabile che co e nella razza suina asco de "ulo, ci sia fusione nelle aree otorie che !overnano i due uscoli estensori delle falan!i. 'a relazione d"inclusione tra insie i o olo!hi riflette l"espansione cerebrale e co porta l"o olo!azione di piccole aree si ilari che innervano zone corporee non funzionanti. .ueste ulti e

saranno incorporate in altre di a!!iore estensione. Consideria o tre circonferenze tra loro concentriche che rappresentano: l"insie e #, contenuto in B che a sua volta circoscritto in C. .uindi l"insie e C contiene !li altri due B e #. + due insie i # e B si definiscono inclusi in C solo se o!ni ele ento di #, o di B appartiene a C. Iel cervello, avverrebbe un feno eno inverso dove l"insie e #, espandendosi finirebbe %in particolari casi& con l"includere B e C. '"area corticale # pu; a pliarsi verso 0uelle di o olo!a funzionalit, rappresentate da!l"insie i B e C. :enendo ad in!lobare le altre aree, l"insie e # diviene unico %sco parsa di B e di C& e pi( o o!eneo. #u enta l"ordine della rete nervosa in 0uestione, s"incre enta la se plificazione funzionale locale, di inuisce in senso lato l"entropia ed il Chaos, in opposizione alla ++ le!!e della ter odina ica. +l processo di fusione di aree corticali o olo!he %in riferi ento ai casi elencati& avviene in osservanza alla pri a le!!e della ter odina ica che dice: in qualunque sistema isolato, lenergia totale # conservata. 'e appe corticali non sono statiche, a dina iche. *sisterebbe co petizione tra i territori corticali conti!ui, dipendente dall"uso e dalla funzionalit. Ci; avverrebbe anche nell"adulto con aree cerebrali corticali la cui odificazione ed espansione correlata all"attivit delle vie sensitive periferiche ed al loro corretto funziona ento. #spetti riportabili alle relazioni d"inclusione tra insie i o olo!hi.

*, Teoria $el C%aos' 'a teoria del Chaos pu; aiutare nella co prensione dei feno eni le!ati all"autoso i!lianza, alla !eo etria frattale ed a!li attrattori di 'orenz. 7. '"autoso i!lianza una si etria da una scala ad un"altra ed i plica la ricorsione: una struttura all"interno di una struttura, con para etri spesso costanti. 5. +l ter ine frattale usato per indicare di ensioni frazionarie e er!enti dalla realt e dalla fisica. $rattale 0uindi un tipo di ripetizione di struttura a scale se pre pi( piccole. )!ni sua frazione si ile all"insie e pi( a pio di cui parte. -iversa ente dalla !eo etria lineare, i frattali consentono di rappresentare a!evol ente l"azione di forze si ilari a vari livelli di scala. B. Chaos pu; essere indicato co e una entit fisica do inata da variazioni non lineari che danno turbolenza i prevedibile al suo interno. @n siste a caorico caratterizzato da aperiodicit ed i prevedibilit.

XFi#ura R' Mitornando alla realzione d"inclusione, esisterebbe una specie di attrattore colle!ato alle funzionalit dei vari or!ani del nostro corpo. .uesto attrattore ne deter inerebbe la struttura frattale, co e per ese pio nel fe!ato. 3trutture frattali sarebbero presenti anche nel siste a nervoso centrale. ,ernndez *. C >eli eA 1erbert ,. %5667& dicono le la di ensione frattale pu; servire alla classificazione dei neuroni in base alle caratteristiche orfolo!iche delle ra ificazioni. Partendo da alcuni para etri di base, si pu; avviare l"analisi della !eo etria frattale applicata ad una data cellula dell"or!anis o, ad un tessuto, o ad uno specifico or!ano. Per 0uanto ri!uarda le cellule nervose, le loro funzioni sono in !ran parte dipendenti dalla relativa struttura. Per capire co e un neurone inte!ri le i!liaia di punti sinaptici al fine di !enerare una risposta appropriata, necessaria la co pleta conoscenza della !eo etria e orfolo!ia cellulare. 'a !i#ura R indica un attrattore di 'orenz. '"attrattore di 'orenz rivela una struttura fine, nascosta in un corso disordinato di dati %eventi&. +l passa!!io da un"ala dell"attrattore all"altra corrisponde ad una inversione nella direzione della rotazione della ruota. Iella !i#ura R, ci sono due attrattori che for ano tra loro li a!ine del nu ero -. 'e linee caotiche che circondano il cerchietto di sinistra hanno una rotazione inversa rispetto a 0uelle che circondano il cerchietto di destra. + due spazi in bianco deli itati dalle linee nere sono due attrattori di 'orenz. '"o eostasi di ciascun or!ano del corpo u ano potrebbe rappresentare un otti o attrattore che co e 0uello di 'orenz, si oppone al Chaos interno 2 interno all"or!ano in 0uestione $ ed indiretta ente contrasta eventuali patolo!ie. *strapolando alcuni concetti, possia o adattare l"attrattore di 'orenz anche a ci; che ritenia o essere la coscienza u ana. )!nuno di noi ha odelli coscienti del s<, ossia i a!ini inte!rate di noi stessi che sono forte ente ancorate all"e ozioni ed alle sensazioni fisiche di fondo. Perci;, la si ulazione del ondo che costante ente creata dai nostri cervelli, costruita intorno ad un centro, ci; che definia o Rio/. +l centro della coscienza ruoterebbe intorno ad un potente attrattore riordinatore d"i a!ini del proprio s<, di e ozioni e di sensazioni di fondo. .uesto attrattore sarebbe l"identit individuale, indicata col pri o prono e personale: io. Possia o 0uindi scrivere la se!uente correlazione: R. R+ / P . P+ dove: M l"attrattore di 'orenz all"interno di una struttura frattale M7 di un or!ano u ano co e il fe!ato, il cervello, i pol oni ecc. .uindi, M ri!uarda la orfolo!ia strutturale di un or!ano del corpo u ano. P l"attrattore di fondo considerato co e io individuale e !eneratore della coscienza individuale. +ntorno ad esso ruota un siste a psichico e entale %P7& al li ite col Chaos, fatto d"i a!ini inte!rate di noi stessi, di pensieri si bolici, sensazioni, e ozioni, convinzioni, ed altri feno eni rappresenzionali. Co e la struttura frattale di un or!ano ancorata intorno al proprio attrattore che lo allontana dal Chaos, cosH il nostro ondo di rappresentazioni e la nostra ente, non pu; scolle!arsi dal potente attrattore che al suo interno, dato dall"individualit che l"io cosciente. .uesto attrattore non ha nulla a che fare col ca po 0uantico speciale, eKtracorticale di cui si parler pi( avanti, essendo il ca po 0uantico speciale un"entit preesistente all"io ed a cui la ente si ancora per odificare, a pliare e potenziare la sua funzionalit, al di l di ci; che co une ente consideria o lo 3pazio, il 4e po e le le!!i di evoluzione te porale. &, :ie associative tala o $ corticali co e attrattori di siste i frattali. Miferendoci alla relazione inte!rativa tra due insie i %# ed #"&, i nuclei della base del lobo sinistro potrebbero essere a, & dell"insie e # e 0uelli del lobo destro c, $, e, appartenenti ad #". Precisazione: l"insie e # contiene a, &. '"insie e #" contiene c, $, e' + due insie i # ed #" fanno parte di un insie e a!!iore che B. 'e connessioni tra i nuclei della base avven!ono in 0uesto odo. +l caudato ed il putamen sono fusi anterior ente a costituire un unico co plesso detto striato. # 0uesto co plesso, si unisce il globus pallidus e due for azioni sottocorticali: il nucleo subtalamico e la substantia nigra. 'a

substantia ni!ra unita allo striato da un insie e di fibre nervose, deno inato proiezione dopa iner!ica ni!ro2striatale. Gli altri nuclei sono interconnessi da proiezioni intranucleari. ,unzional ente, lo striato una stazione ricetrasmittente che riceve se!nali dalla corteccia cerebrale %aree otorie, sensoriali ed associative& e li ritras ette a!li altri nuclei della base, dove 0uesti se!nali sono elaborati e tradotti in i pulsi otori, inviati infine ai nuclei otori dei nervi cranici e spinali, ediante varie strutture colle!ate: tala o, ipotala o e tronco encefalico. '"i portanza delle connessioni tra striato e nuclei sub2corticali stata sottolineata da olti #utori. Iadeau 3. e Crosson B. %7DDE&, affer ano che infarti nei territori di pertinenza delle arterie tubero2 tala iche e delle para ediane, o e orra!ie a livello del putamen causano afasia in olti pazienti. Conse!uenza di 0ueste patolo!ie di circolazione san!ui!na sarebbero le afasie sub2corticali dovute a sconnessioni del tala o, dello striato e della capsula interna. Graybiel #nn =., %566F& sostiene che lo striato, il a!!iore dei nuclei basali, riceverebbe assicce sti olazioni dalla neocorteccia e dal tala o, incre entando diretta ente ed indiretta ente il ruolo dei !an!li basali. 'o striato sarebbe la a!!iore zona di colle!a ento plastico nei circuiti dei !an!li cortico2basali, controllando nello stato di nor alit, un a pio spettro di co porta enti. .uesta plasticit pu; essere alla base delle risposte co porta entali colle!ate ad un cattivo adatta ento individuale, in alattie che coinvol!ono il funziona ento dei !an!li basali. 4ornando all"ese pio precedente de!l"insie i co ple entari, i punti di connessione tra i due insie i A ed A0 sarebbero le vie associative cortico $ striatali, tala o striatali ecc. .ueste vie conferirebbero unit all"insie e B. 'e connessioni funzionerebbero co e attrattori di siste i frattali ai li iti del haos e conferirebbero unit funzionale al siste a B. Iel Chaos, possono esserci isole di struttura co e l"attrattore di 'orenz di ostra. 3econdo alcuni, l"attrattore di 'orenz un frattale perch< ne ha la caratteristica distintiva: co plessit a 0ualun0ue livello di detta!lio. @n siste a co plesso pu; dare ori!ine a turbolenza e coerenza. Con una struttura in parte odulare, l"intero cervello u ano %oltre ai nuclei della base& sarebbe un frattale, un siste a ad invarianza di scala, sospeso tra Chaos ed ordine. Iei siste i naturali, la struttura dell"intero siste a spesso riflessa in o!ni sua parte. 'a spie!azione potrebbe essere che le forze odellanti l"intero siste a so i!liano a 0uelle che ne odellano una sin!ola parte. +nfatti, un siste a autoso i!liante se forze si ili operano a vari livelli di scala. 'a risultante del siste a frattale del cervello sarebbe la ente u ana. 'lewellyn 3ue %566D&, 1olland >1 %7DDL&, >ohnson 3. %5667& ipotizzano che la alattia schizofrenica sia uno stato di disordine entale, sospeso tra !li stati di ve!lia, di sonno e di so!no, tra Chaos entale ed un tipo superiore di ordine cerebrale. 'a schizofrenia sarebbe una specie di pri!ionia enteYcervello con l"insor!enza di stati confusionali, ondulanti tra ve!lia e so!no. +l senso di pri!ionia e di dipendenza da fattori oscuri che olti schizofrenici avvertono sarebbero correlati alla perdita della coscienza esecutiva. 'o schizofrenico si perde in uno stato di disordine entale nel cui interno e er!erebbe una volont aliena che se bra co andarlo a distanza. Iella schizofrenia, l"evoluzione di alcune funzioni cerebrali da uno stato di ordine verso uno di Chaos, con au ento di entropia, avverrebbe in osservanza ai principi della seconda le!!e della ter odina ica. =entre i feno eni di o eostasi cerebrali si verificano in base alla + le!!e della ter odina ica %secondo 3alerian #len >.&. 'a teoria del Chaos prevista nella seconda le!!e, si adatterebbe a for e di disfunzione cerebrale co e la schizofrenia. 4adashi 1a asaAi et all. %566B& descrivono le tre odalit di i!razione neuronale che contribuiscono alla for azione e brionale ed allo sviluppo dello striato. 'e co plesse attivit dello striato avrebbero strette correlazioni con la sua e brio!enesi, 0ui sintetizzata. 'a i!razione dei neuroblasti verso l"esterno, dando ori!ine ad 'G* % area ristretta !er inale telencefalica& detta e inenza !an!lionare laterale. 'a i!razione ar!inale %tan!enziale& dei precursori inter 2 neuronali che si ori!inano da =G* %e inenza !an!lionare ediale&. 'a i!razione verso l"interno, identificata di recente, coinvol!e i neuroni transitori di pri a !enerazione, o 3P*C neuroni: 0ueste cellule derivano dalla pre2la ina pirifor e addossata alla neocorteK. 4adashi 1a asaAi et all. ettono in dubbio il concetto classico di onto!enesi

striatale secondo il 0uale lo striato deriva intera ente dal restrin!i ento dell"area !er inativa, localizzata nel telencefalo basale, evidenziando invece una intelaiatura co plessa fatta di differenti tipi neuronali, derivanti da distinte re!ioni telencefaliche. *sisterebbe un potente attrattore anti Chaos, colle!ato alla funzionalit dello striato che ne re!olerebbe la i!razione neuronale durante l"e brio!enesi. *" probabile che la forza di 0uesto attrattore deriverebbe dalla presenza di alcune olecole2carrier, dalle se0uenze !eniche del -I# e dalle co ponenti dell"o eostasi cerebrale. 'a rior!anizzazione so atotopica corticale descritta da nu erosi autori: =alAova, '. e =ishAin, =. %566B&, Pore ba, #., 3aunders, M.C., Crane, #.=., CooA, =., 3oAoloff, '., e =ishAin, =. %566B& avverrebbe anche in alcune aree del lin!ua!!io. .uesto tipo di rior!anizzazione preserverebbe la co plessiva struttura frattale del cervello, opponendosi alle le!!i !eneratrici del Chaos. Iell"@o o, Gazzani!a, =.3. et all., %7DDL& hanno scoperto che tutte le zone i plicate nelle funzioni lin!uistiche sono adiacenti a for are un unico territorio conti!uo. Iell"afasia di UernicAe, i pazienti pronunciano fiu i di sinta! i pi( o eno !ra aticali, a il discorso non ha senso ed pieno di neolo!is i e di sostituzioni di parole. # differenza di olti so!!etti colpiti da afasia di Broca, 0uelli con afasia di UernicAe, hanno una consistente difficolt nel no inare !li o!!etti, nel trovare le parole !iuste, per le 0uali usano parole ad esse colle!ate, o distorsioni del suono di 0uelle corrette. 'azar M.=. et all. %5666&, effettuarono una ricerca su ba bini con alfor azioni artero2venose del lobo frontale sinistro. '"autore concluse che il lobo frontale sinistro controlla le funzioni del lin!ua!!io espressivo, a che in presenza di alterazioni artero2venose si ha una rior!anizzazione intere isferica e le edesi e funzioni saranno esplicate nell"e isfero destro. +n presenza 0uindi di eventi orbosi vascolari nell"area di UernicAe, la rior!anizzazione intere isferica trasporta i portanti funzioni di elo0uio nell"altro e isfero dove si verificano pi( convenienti situazioni e odina iche. .uesta rior!anizzazione intere isferica avviene secondo un diretto rapporto tra afferenze neuronali%funzioni omologhe descritte in altre circostanze da =erzenich et all., %7DLF&. -o!il G. et all. %5665&, utilizzano la etodica =M+ per descrivere i correlati neuro2anato ici del lin!ua!!io. Gli autori di ostrano che il previsto a pio contin!ente otore del lin!ua!!io dato dalle se!uenti aree: 7. #rea otoria supple entare, 5. Corteccia otoria, B. Cervelletto. +l cervelletto l"unico attivo nella pianificazione ed esecuzione di ovi enti articolatori se plici. 3olo l"esecuzione di ovi enti per la produzione di parole coinvol!erebbe l"insula, in assenza di alcuna pianificazione articolatoria, -o!il G. et all. %5665&. + correlati anato ici del lin!ua!!io u ano funzionerebbero in sincronia, rafforzando in ulti a analisi l"o eostasi cerebrale. 1, Corpo calloso in connessione tra $ue insie"i co"plessi. i lo&i cere&rali' Iell"@o o, l"estensione del corpo calloso abbastanza consistente ed acco pa!na lo sviluppo della neocorteK. Giedd >I et all. %7DD?&, trovarono un incre ento del corpo calloso, sia nell"@o o 5 5 che nella -onna tra i 0uattro ed i diciotto anni di et: 7B,7 %donne& e 77,7 %uo ini&, tra i 0uattro ed i diciotto anni di et. 5 'a tabella 2, riporta le edie e le deviazioni standard dell"area totale % & del corpo calloso e di sette sottore!ioni dello stesso in 77F ra!azzi ed adolescenti nor ali, et tra i 0uattro ed i diciotto anni, da Giedd >I et all., %7DD?&. 4ab. 2 fe rostro !enu corpo rostrale zona inter edia ine GE ?E 7F5 E5 aschi ?L GE 7FD EG

ant. zona inter edia post. ist o splenio totale

?E GL 7GF ?7E

?E ?6 7GD ?BG

Ie!li e0uini, il rapporto volu e del corpo callosoYvolu e cerebrale di 7,L. Iell"@o o, 0uesto rapporto circa u!uale ad 7. Iel -elfino, di F,? ed il volu e del cervello oltre 0uattro volte e ezzo superiore a 0uello del corpo calloso. Iei delfini, il corpo calloso relativa ente piccolo. Iella co parazione con l"@o o e con l"*0uino, si ricavano 0ueste
C*M:*'') @)=)

isure:

+3-4 #

222222222#M*# C#'')3#'* 55+ ""*

C*M:*'') C#:#'')222222#M*# C#'')3#'*

1-4 #

*33,- ""*

C*M:*'') -*',+I)222222#M*# C#'')3#'*

-1* # +-3,4 ""* Iei a iferi superiori e special ente nei Pri ati, le di ensioni del corpo calloso superano lar!a ente 0uelle di tutti !li altri tratti del cervello. Iell"@o o, il corpo calloso ha circa 566 ilioni di fibre, la a!!ioranza delle 0uali non supera i due icron di dia etro, entre nel Gatto il nu ero delle fibre non supera i due ilioni. Iel Matto e nel Coni!lio, il nu ero delle fibre rispettiva ente di cin0ue e di sei ilioni. Iel Cane, le fibre sono 55 ilioni. 3ono stati se!nalati casi di agenesia callosale colle!ati ad idrocefalo e alcuni casi di agenesia callosale, a con circonvoluzioni nor ali. +n una ricerca condotta su 7E !atti fe ine e 7D aschi, #breu2:illaZa et all., %5667& dichiararono che lo sviluppo del corpo calloso era i portante nella nor ale strutturazione della neocorteK. +n uno studio siste ico con la =M+, 3ullivan *: et all., %5667& hanno riportato la presenza di a!enesie parziali del corpo calloso %CC& nel 5J circa dei pazienti schizofrenici contro un valore dello 6,66G26,6EJ nella popolazione !enerale, ad indicare uno sviluppo autono o durante l"onto!enesi del CC e delle strutture ad esso correlate. Per;, la corteccia cerebrale di 0uesto 5J di pazienti schizofrenici, aveva uno sviluppo nor ale. +l pri o principio della ter odina ica prevede l"e0uivalenza tra calore e lavoro. Mitenendo il cervello un siste a isolato for ato da due sotto insie i coniu!ati dal corpo calloso, l"ener!ia ter ica totale cerebrale pu; essere indicata con . Iel caso del cervello, l"ener!ia ter ica totale deriva dalla so a delle attivit neuronali delle sin!ole aree nervose. 'o sca bio ener!etico tra i due lobi cerebrali sar indicato con . .uesto sca bio ener!etico non avviene a livello del corpo calloso che non pu; avere 0uesta funzione di conduttore ter ico. 4uttavia, pu; essere intesa co e un siste a di connessione nervosa che rende o o!enea l"omeostasi funzionale tra i due lobi cerebrali e 0uindi ter ica. Pre esso ci;, possia o dire che per un volu e interessato da pi( contributi per o!ni tipolo!ia di sca bio ener!etico, il bilancio di ener!ia per un siste a chiuso %il cervello& :

6u / 7 8 9

Cio, la variazione di ener!ia interna U di un 0ualsiasi siste a ter odina ico %in 0uesto caso il cervello& corrisponde alla differenza delle 0uantit di calore . e lavoro ' %cio ), forniti al siste a. +n ulti a analisi, il ruolo del corpo calloso sarebbe 0uello di evitare 0uesta so a: 37 [ 35 che l"entropia totale derivante da 0uella presente nel lobo cerebrale di sinistra, 37 e da 0uello di destra 35. Connettendo in odo otti ale i due lobi cerebrali ed esaltandone la funzionalit, il corpo calloso stabilizza il siste a, rafforza l"omeostasi cerebrale e allontana l"incre ento di entropia %che col te po inevitabile&. +l secondo principio della ter odina ica fonda ental ente le!ato alla freccia del te po. +n un siste a isolato, una funzione non decrescente nel te po. +l secondo principio della ter odina ica non valido in a bito icroscopico, co e di ostra l"esistenza dei oti browniani. *sistono asi etrie strutturali del cervello u ano sotto vari aspetti e a differenti scale. 'a co parazione di re!ioni o otopiche all"interno dei due e isferi encefalici ha a pliato le conoscenze ed ha per esso la classificazione, 0ui riportata: 1. differenze dell"arborizzazione dendritica: :er ooi\ =.U. et all.% 566E&, -o!il G. et all. %5665&, 'ovicA 4.#. et all. %7DDD&9 5. ubicazione peculiare di cellule neuronali: 1utsler, >.>. and Gazzani!a, =.3.%7DD?&9 3. asi etrie di citoarchietettura: # unts K. et all.% 7DD?&, # unts ::, %566L&9 >enner #.M. et all., %7DDD& 9 4. differenze nella disposizione, aspetti e volu i di aree cerebrali, di solchi, di !yri oppure dei lobi nel loro insie e: 4o!a #.U.C 4ho pson P.=., %566B&. 3econdo Mosen G.-. %7DD?&, le fibre del corpo calloso sarebbero pi( nu erose in cervelli si etrici e le asi etrie cerebrali deriverebbero dallo sviluppo di piccole aree piuttosto che di vaste zone. -a 0uesto punto di vista, il corpo calloso funzionerebbe co e un siste a di stabilizzazione tra due !randi insie i neuronali, rappresentati dai lobi cerebrali di destra e di sinistra. +l corpo calloso contribuirebbe a stabilizzare la fisiolo!ia in olte aree nervose di ciascun lobo e 0uindi della neocorteK, in !enerale. +n tutti i a iferi, l"esistenza del corpo calloso consolida le interazioni e l"interdipendenza delle varie re!ioni dei due lobi cerebrali. Considerando i due lobi cerebrali co e siste i tra loro inte!rati, 0uesto tipo di funzione inte!rata i plica un processo noto co e transazione: l"interazione si ultanea e reciproca ente interdipendente tra co ponenti ultipli. +l corpo calloso rafforza le propriet siste atiche del cervello e l"interazione delle sue parti, in particolare a livello della neocorteK. @n aspetto del corpo calloso la sua natura intrinseca ente dina ica. 'e sue parti non sono strutture ri!ide, a anifestazioni flessibili e nondi eno stabili di processi sottostanti, propri di ciascun lobo cerebrale. + caratteri dell"ordine, 0uali si anifestano sia nella for a particolare di una struttura 2 in 0uesto caso la struttura del corpo calloso $ sia nella re!olare disposizione e distribuzione delle sue sottostrutture %le sette parti in cui il corpo calloso diviso&, non sono altro che l"indicatore visibile di re!olarit !enerale della dina ica sottostante che opera nel suo do inio. +l corpo calloso pu; essere considerato co e un indicatore aperto della dina ica cerebrale, a livello dei due lobi di destra e di sinistra. +l corpo calloso rafforza l"or!anizzazione cerebrale nel suo insie e. )!ni lobo cerebrale pu; essere descritto in funzione di variabili interdipendenti, ciascuna delle 0uali pu; variare in un vasto a bito fra 0uesti li iti, per cui il siste a in uno stato di fluttuazione continua, anche 0uando non c" disturbo, o una patolo!ia %vascolare, nervosa ecc]&. )r!ano di connessione intere isferica, il corpo calloso rafforza l"o eostasi cerebrale. Uood #. G. et all. %566L& di ostrano che la orfolo!ia del corpo calloso, diviso in nu erose sottore!ioni stretta ente relazionata all"asi etria del lin!ua!!io nelle aree cerebrali preposte. Iu erosi oduli cerebrali in particolare 0uelli che rispondono alle i a!ini che cadono al li itare del ca po visivo destro e sinistro, sono connessi trasversal ente %attraversano il cervello da parte a parte&, passando per il corpo calloso. 4ra l"altro, i colle!a enti callosali intere isferici avrebbero la funzione di unificare ed o olo!are olti tipi di funzioni odulari cerebrali. @na recente ed accreditata ripartizione del corpo calloso, se plificata in ter ini anato o2funzionali, stata proposta da Uitelson. 3econdo tale autore, il B^ anteriore del corpo

calloso o !enu, contiene proiezioni provenienti da zone otorie so ato2sensitive ed uditive. +nfine, il B^ posteriore a sua volta suddiviso in due: l"ist o che se bra contenere fibre connettenti re!ioni superiori te porali e re!ioni parietali $ le aree pre2silviane in relazione con il lin!ua!!io $ ed il 0uinto posteriore o splenio, che contiene fibre te porali, parietali ed occipitali %visive&. @n a plia ento di 0uesta suddivisione stata operata da Uitelson 3, %7DEB, 7DLG, 7DLD& che ha suddiviso il CC in sette sezioni: %7& rostru , %5& !enu, %B& rostral body, %F& anterior idbody, %G& posterior idbody, %?& isth us, %E& spleniu . 'e sette aree indicate da Uitelson 3, sarebbero servite da distinte arteriole. 'e zone estre e del corpo calloso il rostro e lo splenio, sarebbero servite da arterie che si staccano diretta ente dal poli!ono di Uillis. 'e altre arterie che partecipano all"irrorazione delle distinte parti del corpo calloso sono: 7. #M4*M+# C#'')3#'* %C*M*BM#'* #I4*M+)M*&. 5. #M4*M+# C)=@I+C#I4* #I4*M+)M*. B. #M4*M+# C*M*BM#'* P)34*M+)M* Iei a iferi, il cervello presenta olte differenze di carattere !enerale: il lobo destro pi( volu inoso ed esteso ed il sinistro ha a!!iore concentrazione neuronale. Iell"@o o, nel lobo sinistro dove c" a!!iore concentrazione neuronale e stabilit di flusso, presente il a!!ior centro del lin!ua!!io che l"area di UernicAe. 'o spessore del corpo calloso varia a seconda delle specie di a iferi e del sesso. Iei delfini, olto ridotto essendo il cervello 0uasi diviso in due parti indipendenti. Iell"@o o, ha il a!!iore sviluppo. *sisterebbe una stretta relazione inte!rativa tra due insie i co ple entari: i due lobi cerebrali. 'a relazione integrativa sarebbe assicurata dalle fibre trasversali del corpo calloso. +n 0uesto odo, i due lobi cerebrali farebbero parte di un insie e superiore con una propria omeostasi che il cervello. .ualora l"azione e0uilibratrice del corpo calloso venisse eno, avverrebbero locali feno eni di co pensazione all"interno di ciascun lobo cerebrale col fine di preservare lo stato !enerale di omeostasi. +nevitabile sarebbe l"au ento di asi etrie locali in ciascun lobo cerebrale. 'e differenze orfo $ strutturali e funzionali tra i due lobi cerebrali furono sottolineate dai se!uenti #utori. 1) Good C. et all. %5667&, hanno usato la tecnica vo&el $ connessa alla morfometria %:B=& per esa inare l"asi etria ne!li e isferi cerebrali u ani rapportata al sesso e all"uso preferenziale di una delle due ani. 'a ricerca fu fatta su F?G adulti nor ali. C"era si!nificativa asi etria $ riferita ai petalia $ nella sostanze bianca e !ri!ia dei lobi te porali, occipitali, frontali, includendo il '(ro di )eschl, il Planu te porale %P4& e la for azione ippoca pale. Gli uo ini avevano incre ento asi etrico a sinistra tra '(ro di )eschl e P4, rispetto alle donne.
2) Iopoulos P.C. et al. %5667&, hanno effettuato

inuziose isurazioni del cervello u ano per trovare differenze tra i sessi. Gli autori affer ano che nei due sessi l"e isfero destro ha volu e superiore. Iopoulos P.C. et all., hanno fatto la loro ricerca con la etodica =M+ su un vasto !ruppo di persone sane %F5 aschi e F5 fe ine& dai due anni d"et ai trentuno, tutte destri ani. 'e isurazioni ri!uardavano i se!uenti para etri: il volu e del tessuto cerebrale, il rapporto 0uantitativo tra ateria !ri!ia e bianca nei due sessi e la superficie corticale. Gli autori riportavano 0uesti dati:
1. :olu e intracranico

aschile

a!!iore rispetto a 0uello fe

inile %circa E276J&.

5. * isfero cerebrale destro pi( !rande del sinistro, sia ne!li uo ini che nelle donne. B. +l volu e cerebrale non presentava differenze riferite al sesso.

4. Iell"e isfero destro,

a!!iore distribuzione della

ateria !ri!ia, in entra bi i sessi.

5. + cervelli u ani possono avere sui 766 bilioni di neuroni, co parati ai ?.F bilioni

presenti nelle sci ie acaco: + in! 4.G. and Bru!!e 4., , %7DEL&. 'a concentrazione neuronale a!!iore nel lobo di sinistra %il do inante&.
6. 1utsler >. e Malf #.U. GalusAe, %566B& di ostrano che la concentrazione dei ca pi

colonnari corticali Fi#' :'

a!!iore nell"e isfero sinistro che nel destro.

'a fi!. F indica le connessioni tra !l"insie i # e B. + se! enti di connessione uniscono i sottoinsie i rispettiva ente di # %a, &, c& con 0uelli di B %;, y&. 'e lettere a, b, c, K, y indicano i sottoinsie i di # e di B e sarebbero le aree cerebrali colle!ate dalle fibre trasversali del corpo calloso. 'a !i#' : uno sche a esplicativo, circa le funzioni di colle!a ento espletate dal corpo calloso, interposto tra i lobi cerebrali, tra loro diversi ed asi etrici, co e del resto in tutti i a iferi. + due e isferi cerebrali tendono ad essere i plicati in funzioni opposte, a co ple entari. +n !ran parte, la co ple entariet strutturale e funzionale tra i due lobi cerebrali assicurata dalle fibre intere isferiche del corpo calloso. Iell"@o o, il suo volu e connesso allo sviluppo della neocorte&. +nteressanti osservazioni sulla do inanza e isferica sono e erse da inda!ini su so!!etti u ani con resezione del corpo calloso %con inte!rit del chias a& per la cura dell"epilessia. 3e si pone nella ano destra di un individuo andato incontro ad un"operazione del !enere un deter inato o!!etto senza che lo veda, la relativa sensazione raccolta, per effetto della decussazione sottocorticale delle vie nervose, dall"e isfero sinistro che 0uello do inante. '"individuo fa un resoconto verbale dell"esperienza. 3e al contrario l"o!!etto esso nella ano sinistra, l"e isfero destro a ricevere i essa!!i sensitivi, a poich< esso non possiede i centri del lin!ua!!io, il paziente non in !rado di riferire che tipo di o!!etto abbia ricevuto in ano. + due lobi cerebrali hanno nu erose diversit orfolo!iche, 0ui elencate. 'obo sinistro. 7. +l lobo sinistro ha pi( elevato peso specifico. 5. =a!!iore 0uantit di ateria !ri!ia. B. ,essura silviana laterale pi( lun!a e +nsula pi( a pia. F. Planu te porale pi( a pio e area del Planu te porale pi( vasta. G. 'obulo parietale inferiore pi( a pio. ?. )percolo frontale con superficie totale a!!iore. E. Iucleo posteriore laterale pi( a pio. 8. Cono occipitale del ventricolo laterale pi( lun!o. D. 'obo occipitale pi( lar!o e !iro cin!olato doppio. 'obo destro. 1. '"e isfero destro in !enere pi( !loboso ed esteso in superficie. 5. 'a parete destra della cavit cranica pi( lun!a. B. Giro di 1eschl %corteccia uditiva pri aria& doppio. F. Iucleo !enicolato pi( lun!o e lobo frontale pi( a pio. Co e si detto, nei delfini e nei cetacei in !enere, il corpo calloso olto ridotto tant" che si parla di cervello doppio. + cetacei derivano da a iferi terrestri e la riduzione del corpo calloso

fu forse in relazione alla !raduale sco parsa de!li arti anteriori e posteriori, trasfor ati in pinne. Iell"@o o, il processo di ielinizzazione del corpo calloso olto precoce ed in relazione alle sue funzioni connettive intercerebrali. -opo la nascita, la sostanza bianca si espande a partire dal ponte e dai peduncoli cerebellari. +ntorno al 7^ ese fino al B^, il processo di ielinizzazione ri!uarda la parte posteriore li bica della capsula interna, il !inocchio del corpo calloso ed infine verso !li L275 esi, appare la sostanza bianca dei due lobi frontali, parietali ed occipitali. *" stato di ostrato che nel feto u ano il corpo calloso inizia a for arsi a partire dalla 77^275^ setti ana di vita intrauterina, Iopoulos et all. %5667&. 3ullivan *: et all. %5667& sostennero un evidente di orfis o sessuale tra uo ini e donne per 0uanto ri!uarda lo sviluppo del corpo calloso. .ueste differenze uo o $ donna, si ritrovano anche nelle sci ie, indicando un parallelo percorso evolutivo tra pri ati ed @o o in relazione ai caratteri orfostrutturali e funzionali delle fibre intere isferiche del corpo calloso. Con la =M+ nelle sci ie %*hesus mon+e(&, ,ranAlin =3 et all. %5666& ostrarono un incre ento del corpo calloso dall"et di L esi a E,5 anni. .uesto incre ento era differente a seconda del sesso. Iei aschi, l"area del corpo calloso era di 6,G? c 5 a otto esi e di 6,DB c 5 a E,5 anni. Iella fe ina, si passava da 6,FG c 5 a 6,?? c 5.

:, Appren$i"ento rin!or)ato e ter"o$ina"ica' @n proble a fonda entale delle neuroscienze dato dai processi di apprendi ento rinforzato coi 0uali ani ali ed esseri u ani selezionano azioni finalizzate ad un pre io, o al presenti ento di una punizione. 'a base neuronale di 0ueste funzioni la stessa. Ion irra!ionevole considerare co porta enti particolari co e adatta enti otti ali, o innovazioni altrettanto otti ali di fronte ad una serie di proble i, %KacelniA, 7DDE&. Ci; d luo!o a olte ipotesi co putazionabili e testabili diretta ente, intorno alle caratteristiche di 0uesti co porta enti. + potenziali vanta!!i di co prendere i processi basilari dell"apprendi ento e l"azione selettiva che funzional ente dipendono dalla dopa ina dei !an!li basali non possono essere esa!erati, a neanche s inuiti. 'a dopa ina i plicata in una !rande variet di disordini che vanno dal orbo di ParAinson, attraversano la schizofrenia, la depressione a!!iore, il disordine da deficit attenzionale per la iper $ attivit, chiudendo alla fine sulle aberrazioni del processo decisionale con l"abuso di sostanze e di additivi. Capire il ruolo co putazionale ed al!oriti ico della dopa ina nell"apprendi ento e nel processo selettivo delle azioni il pri o passo per risolvere, o per trattare alcune condizioni d"infer it. 3troetzner C.M. et all. %5676& affer ano che la plasticit delle sinapsi cortico 2 striatali !uida i eccanis i dell"apprendi ento rinforzato, sia nor ale che patolo!ico. Con esperi enti di elettrofisiolo!ia sui ratti, !li autori hanno trovato che la re!olazione della plasticit corticostriatale dipenda dallo stato critico di apprendi ento, su!!erendo che il contesto dina ico delle ra ificazioni nodali tra corteccia e !an!li basali sia da considerare co e un eccanis o d"investigazione sinaptica, che pu; avere due ruoli di base opposti: l"apprendi ento rinforzato, oppure disordini neurolo!ici.

3econdo alcuni, l"apprendi ento rinforzato rientra ne!li sche i entali del s corporeo: la rappresentazione inte!rata dell"or!anis o nella sua interezza. .uesta funzione avviene in particolare in circuiti neuronali corticali, oltre a coinvol!ere alcuni !an!li della base, il cervelletto ed il siste a vestibolare. 'o sche a dina ico del s corporeo ha i caratteri di una operazione in corso di attuazione: flessibile, costante ente a!!iornabile e per ette l"appropriazione di parti del ondo esterno, inte!rati in un processo unitario. 3arebbe un feno eno co une con !li sci panz. Per ese pio, i acachi !iapponesi danno prova di un uso intelli!ente dello stru ento. Possono usare un rastrello per ra!!iun!ere un pezzo di cibo e sono in !rado di controllare i propri ovi enti con l"aiuto d"i a!ini proiettate sullo scher o di un co puter, anche 0uando i loro arti non sono visibili perch< nascosti sotto un tavolo con le ani che operano col ouse. 'a co ple entariet tra apprendi ento rinforzato e sche i entali del s corporeo ha il suo punto debole se si considerano altre specie. Gli s0uali si fanno acco pa!nare dai pesci pilota che non a!!rediscono perch< considerati co e parte del proprio corpo. +l cervello di uno s0ualo di pochi c _ e non presenta processi cerebrali riconducibili a for e di apprendi ento rinforzato. a, Correlati neuronali di apprendi ento rinforzato. -i recente, la funzione co putazionale di neuro2 odulatori co e la dopa ina, l"alcetilcolina e la serotonina sono stati studiati col fine di co prendere !li aspetti sostanziali dell"apprendi ento rinforzato. #ll"interno di 0uesti siste i di neuro odulazione, il siste a dopa iner!ico il pi( studiato per le i plicazioni in particolari condizioni co e il orbo di ParAinson, la schizofrenia e l"uso di dro!he, oltre alle sospette funzioni nell"apprendi ento e nella e oria. +l le!a e tra dopa ina ed apprendi ento rinforzato fu evidenziato ne!li anni Iovanta. -a una ipotesi do inante che considerava la dopa ina co e il se!nale della rico pensa del cervello %Uise M.#, 3pinler, de Uit C Gerber!, 7DEL e Uise M.#, 7DEL&, fu trovato che i neuroni dopa iner!ici non producevano se plici se!nali di valutazione pri aria di sti oli !ratificanti co e il cibo e l"ac0ua. +n 0uesti esperi enti, la docu entazione fu effettuata senza utilizzare le sci ie co e attestazione di un se plice condiziona ento pavloniano %'\un!ber! 4, et all., 7DD59 Mo o M. C 3chultz U., 7DD69 3chultz, U, 7DDB e 5665&. 3now >.C. et all. %566D& su!!eriscono che il pulvinar abbia un i portante ruolo nel processo selettivo dell"attenzione perch filtra le infor azioni che possono distrarre. 3orprendente ente, sebbene le cellule testate ostrassero plastici !uizzi di attivit, se ad una sci ia era dato un sorso di succo di frutta, o essa stessa dava un orso ad una ela, sebbene il cibo conse!nato fosse chiara ente preceduto da un se!nale sonoro, o da uno lu inoso, dopo un certo nu ero di prove, la risposta dopa iner!ica alla rico pensa sco pariva. -a ulteriori esperi enti sul co porta ento delle sci ie in relazione ad una rico pensa, !li #.a. conclusero che esisterebbero distinte funzioni le!ate alle differenti risposte di tipo dopa iner!ico. :erso la et de!li anni Iovanta alcuni teorici, esperti della scienza dei co puter e dei calcoli co putazionali su!!erirono che le caratteristiche fasiche dei neuroni dopa iner!ici riflettevano l"errore di previsione per la rico pensa %Barto, 7DDG9 =onta!ne, P.M., 7DDB9 =onta!ne P.M., 7DDG, 7DDF, 7DD?, 566F&. +nfatti, l"intervallo te porale riferito all"errore di previsione si verifica solo in presenza di eventi i previsti, i portanti e desiderati. Ci; spie!a perch< i neuroni dopa iner!ici ostrano !uizzi di attivit di fronte ad un atto di rico pensa, pri a che si verifichi %0uando cio la rico pensa i prevista&, a non dopo che sia avvenuta, 0uando !li ani ali co inciarono ad aspettarsi la rico pensa ad o!ni prova. .uindi, se bra chiaro perch< la dopa ina sia un i portante ediatore nei processi di apprendi ento colle!ati ad una deter inata rico pensa. 'a teoria della erronea previsione basata sulla dopa ina precisa dal punto di vista co putazionale e spie!a co e le co ponenti fasiche dopa iner!iche siano !enerate durante 0uesta funzione specifica %durante una erronea previsione&. 3econdo nu erosi #utori, tra i 0uali Christoph G. M. et all., 7DD?, ,loresco 3.B. et all., %566B&, la teoria su!!erisce che i neuroni dopa iner!ici ricevano sti oli da diversi afferenti che sono: 'a corteccia ediale pre2frontale. 'a periferia del nucleus accu bens. +l pallidu ventrale.

+l nucleo centrale dell"a \!dala. '"ipotala o laterale. '"abe ula. +l nucleo coliner!ico peduncolo2pontino. +l rafe serotoniner!ico. +l locus coeruleus nor2adrener!ico.

Gli sti oli raccolti dai neuroni dopa ine!ici, provenienti dalle aree nervose elencate 0ui sopra convo!lierebbero diversi tipi d"infor azioni correlate a: 7. eventi attuali, si!nificativi e volontari9 5. valutazioni previsionali sullo stato attuale9 B. infor azioni sulle co putazioni del circolo dopa iner!ico nel suo nucleo centrale, in ri!uardo alla differenza te porale %ritardo te porale& colle!ata all"erronea previsione di una rico pensa9 F. controllo dopa iner!ico sui processi di apprendi ento e previsionali9 G. funzioni che otti izzano le azioni finalizzate alla rico pensa. &, Circuito eKtra striato tala o2corticale. 3aal ann `uri B C Kastener 3abine %566D& affer ano che il pulvinar ha nu erosi fasci afferenti dal 0uinto strato corticale %la ina G&. .ueste infor azioni avute dal pulvinar sono ulterior ente elaborate in livelli superiori e !l"i pulsi retroattivi %in feedbacA& derivano dallo strato sesto %la ina ? della corteccia visiva&. 'e proiezioni del pulvinar dirette alla corteccia ter inano nello strato F, oltre che in altri strati pi( superficiali. =olte e differenti aree neocorticali sono connesse via pulvinar. 4ra 0ueste, le pi( certe %scientifica ente accertate& sono la :7 e la corteccia eKtrastriata. >oel -. et all. %5665&, ha su!!erito che i se!nali dopa iner!ici che partono dall"area se! entale ventrale, ter inanti nelle aree ventrali striate e frontali sono usati per trarre previsioni %Barto #.G.,7DDG9 Uaelti P., 5667&. 3e!nali o olo!hi !enerati da neuroni dopa iner!ici della substantia nigra %pars co pacta& e diretti alle aree bersa!lio striate dorsali sono finalizzati all"apprendi ento di azioni co porta entali. 1ouA, >.C. et all.,7DDG9 Moesch =.M. et all., 566E, affer ano che l"area se! entale ventrale del ratto riesca a discri inare nu erosi odori, su!!erendo che l"attivit dopa iner!ica in un a biente chiuso sia i portante nei processi di apprendi ento i ediato. 3econdo #. )liveiro %566D&, l"azione dei !an!li basali, specie del nucleo accumbens avviene in particolare sul tala o, la sede delle infor azioni sensoriali. +l tala o recepisce in odo selettivo 0uesti sti oli. '"incre ento di concentrazione dopa iner!ica nello striato fa sH che il tala o lasci passare una a!!iore 0uantit d"input. .uesta sorta di filtro non ri!uarda solo l"infor azione di tipo co!nitivo, a anche altri aspetti del co porta ento: dalla otilit all"e ozioni. c, #u ento volu etrico dello striato ne!li psicopatici. 'o striato co preso il caudato, putamen e globus pallidus ha un ruolo i portante nei processi di appa!a ento %!ratificazione& e pu; essere coinvolto nel co porta ento fisiopatolo!ico antisociale. Pochi studi hanno inda!ato sull"eventuali differenze dello striato in individui asociali. Con la =M+, #. '. Glenn et all., %5676& hanno esa inato la struttura dello striato relazionata alla fisio2patolo!ia. + risultati ostravano che !l"individui psicopatici avevano un incre ento volu etrico striatale. #nalisi sui co2fattori psicopatolo!ici ostravano che i volu i del corpo caudato erano all"inizio associati co!li aspetti psicopatolo!ici interpersonali ed affettivi, entre i volu i della testa del caudato erano all"inizio associati a 0uelli di eccitazione co pulsava $ i pulsiva. +n conclusione, i risultati ostravano si!nificative differenze dello striato in individui psicopatici. 'a differenze strutturali potrebbero parzial ente essere alla base dei deficit di appa!a ento ed a sottendere il processo decisionale che acco pa!na il 0uadro psicopatolo!ico. 4illfors =. et all. %5665&, hanno esa inato alcuni para etri del flusso san!ui!no cerebrale e la !ittata cardiaca in so!!etti con fobia sociale ed anticipo d"ansia. '"incre ento san!ui!no pi( elevato era nella corteccia pre2frontale dorsolaterale destra, te porale inferiore sinistra, e nella re!ione ippoca pale a i!dalloidea sinistra. Co plessiva ente, c"era un

a!!ior flusso cerebrale nel polo te porale sinistro e bilateral ente nel cervelletto. Con la =M+, Gior!io #. et all., %5676& di ostrano che durante l"adolescenza l"incre ento volu etrico cerebrale colle!ato in particolare all"au ento del dia etro cilindrassiale. -urante tutta l"adolescenza, la aturazione del cervello unita a variazioni strutturali della connettivit a lun!a distanza nelle varie zone della sostanza bianca, in particolare del fascicolo arcuato e del tratto corticospinale. `oshitaAa Ku aAura et all. %5676&, di ostrano che la capacit di sintesi della dopa ina da parte dello striato lar!a ente intatta nell"et anziana a condizione che non ri an!a accu ulata nelle cellule, a sia eli inata nei li0uidi eKtracellulari. 4adashi 1a asaAi et all. %566B& descrivono le i!razioni cellulari che contribuiscono alla for azione dello striato durante l"e brio!enesi. Gli autori affer ano che nei a iferi, lo striato la co ponente pi( lar!a ente recettiva del circuito dei !an!li basali. *" coinvolto nel controllo di nu erose funzioni otrici, co!nitive ed e otive. Iel telencefalo, lo striato ha peculiari propriet istolo!iche del tutto differenti dalla neo2corteccia, a la sua onto!enesi in !ran parte sconosciuta. 4adashi 1a asaAi et all. %566B&, co e detto in precedenza, affer ano che durante la vita e brionale, le i!razioni cellulari riforniscono lo striato di proiezioni neuronali, inter2neuronali e di neuroni transitori di pri a !enerazione, ori!inatisi a livello della pre la ina corticale.

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