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Autori: Alfredo Meschi e Ilaria Farulli

Titolo: 33! L'economia che fa cantare di gioia. Persone e storie dall'economia del dono
I edizione giugno 2014
ISBN: 978-88-6681-074-2
Copertina: illustrazione di istockphoto.com, progetto grafico di Andrea Calvetti
Editing e compilazione: Sabrina Burrelli Scotti
2014 Editrice Aam Terra Nuova
Via Ponte di Mezzo 1, 50127 Firenze
tel 055 3215729 - fax 055 3215793
libri@aamterranuova.it - www.terranuovaedizioni.it
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Indice
Perche 33?
1. Dalla Finlandia con calore...
2. La ragazza Ubuntu
3. Che famiglia debosciata!
4. Paghero domani...
5. Il taxi senza tassametro...
6. Registi al tempo del dono
7. Il dono della salute
8. Posso offrirti un te?
9. Musica per le nostre orecchie
10. Laiutante mascherato
11. Delia
12. Evviva i porcellini felici!
13. Luomo piu ricco del mondo
14. I treni vanno a canzoni? Le auto vadano a poesie!
15. Tutto e incredibile
16. Ti voglio bene, passa una piacevole giornata!
17. Giftival
18. Non e mai troppo presto, non e mai troppo tardi...
19. C come Collasso, C come Condivisione
20. 52 lavori e sogni
21. Ci sono un polacco, un inglese e un afro-italo-australiano...
22. Portafoglio, casa e... partner?!
23. A.A.A. Avvocati, Architetti e Altri professionisti cercasi
24. Pay it forward
25. Pie it forward
26. Saggiudu torrau e sa paradura
27. Giftivists, gli attivisti del dono
28. Biscottini dagli sconosciuti
29. Leggere, guardare, raccontare
30. Una panchina per 150 amici
31. Un reddito per vivere liberi
32. Mio suocero e il mio presidente
33. Vivere da Zero
Gli autori

Le cose migliori del mondo non sono cose.


Jim Merkel

Alcune cose sono troppo belle per essere vendute. Possiamo


soltanto donarle.
Charles Eisenstein

Tra ventanni sarete piu delusi per le cose che non avete fatto che
per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal
porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate.
Sognate. Scoprite.
Mark Twain

Di solito si dedica un libro al partner, alla famiglia, agli amici e ai compagni.


Difficile dedicarlo al proprio editore. Questo libro e invece dedicato proprio a
Terra Nuova, a tutta la famiglia della redazione e alla grande famiglia di lettrici
e lettori. Se non vi avessimo incontrate e incontrati, 33! non sarebbe stato
possibile. Senza il vostro coraggio, non sarebbe stato possibile neanche
pubblicare un ebook spogliato da qualsiasi diritto di autore da donare 10.000
volte a chiunque possa trarne ispirazione.
Quindi, semplicemente, grazie di cuore.

Perche 33?
33 era quello strano numero che da piccoli il dottore ci faceva scandire mentre ci appoggiava
una mano sul torace. La medicina ci appariva misteriosa! 33 sono anche i capitoli di questo
libricino che avete appena iniziato a leggere, e parlano di economia, materia ancor piu
misteriosa. Nonostante gli studi in economia politica non riusciamo infatti ancora a
comprendere come il concetto chiave di crescita economica possa esser stato partorito. Di
critiche allidea di una crescita obbligata ne sono state fatte tante negli anni, anche se
intristisce sempre un po ricordare che la prima critica ufficiale sia vecchia come chi scrive,
risale infatti al 1972 il Rapporto sui limiti dello sviluppo, commissionato al MIT dal Club di
Roma. Son trascorsi oltre quarantanni e, duole dirlo, ma la salute di tutta la baracca Terra non
ha fatto che peggiorare. E qui ci fermiamo con le considerazioni gravi e tutto sommato ormai
risapute. Perche il numero terapeutico che compone il titolo di questo libro (anche gli uccellini
sono 33, li avete contati?) suggerisce lesistenza di uneconomia che possa curare, rigenerare,
rivitalizzare, farci addirittura cantare di gioia!
Si chiama economia del dono e in questo caso piu che misteriosa, possiamo azzardarci a dire
che e praticamente sconosciuta al 99% degli italiani. Ecco il perche delle pagine che seguono.
Se cercate sul web economia del dono, probabilmente non troverete neanche uno dei
prossimi 33 capitoli e vi appariranno invece riferimenti a vecchi (ma importanti) saggi filosofici,
primo fra tutti quello di Marcel Mauss. Se pero cercherete sul web la stessa frase in inglese,
gift economy, allora vi si aprira un mondo di storie fantastiche e attuali che renderanno il
nostro titolo senzaltro piu comprensibile. La gift economy e leconomia a misura di essere
umano. Se lidea di dover passare la vita a lottare gli uni contro gli altri allinsegna di una sana
competizione e concorrenza commerciale non vi fa impazzire (anzi forse vi fa proprio
impazzire) allora leconomia del dono e cio che ci vuole! Badate bene, 33! non e certo
unanalisi teorica sul crollo del capitalismo e su quale sia la sua alternativa. Non sappiamo se
leconomia del futuro si chiamera gift economy o Qui Quo Qua. E del resto, chi lo sa? Troppe le
varianti, troppe le (belle) sorprese che potrebbero mutare gli scenari mondiali. Quello che
sappiamo e che la gift economy puo essere ora, proprio in questo preciso momento, leconomia
che puo cambiare in meglio la qualita della tua vita, non la vita dellintero pianeta, ma la tua
si. E qui tiriamo in ballo anche la dimensione del sogno. Se infatti sostituire il dono alla
competizione e qualcosa di meraviglioso e per molti quasi incredibile, a noi piace esplorare
anche lidea di uneconomia che trovi la propria sostenibilita nel nostro diritto a sognare. Sogni
possibili, sogni di una vita libera, creativa, emotivamente e affettivamente significativa: una
vita da esseri sensibili, non da robot. Uneconomia dove poter finalmente recuperare la
capacita di sognare la vita che desideriamo, e realizzarla. Leconomia dei sogni. Sara dunque
con queste due economie ben impresse nella mente e nel cuore, leconomia del dono e dei
sogni, che vi chiederemo di viaggiare insieme a noi, attraverso le pagine, le storie, le
testimonianze e le centinaia di link di questo libricino. Allora, diciamo insieme: 33!
Ilaria e Alfredo

1. Dalla Finlandia con calore...


Ma cosa mi vorresti dimostrare? Non ci vedo niente di eccezionale nel modo di vivere di
questo qua, sai? Anzi credo proprio che non sia il caso di sparger tanto la notizia, nella tua
generazione non mancano certo i perdigiorno, quelli che vivono sulle spalle degli altri, sulle
spalle di chi si e costruito una posizione con impegno e sacrifici, come me e tua madre!.
Ah, i bei confronti in famiglia... Se decideste di raccontare in casa, ma anche in ufficio o nel
gruppo di amici la storia di Tomi Astikainen, le reazioni potrebbero assomigliare a quella
appena letta. Tomi e infatti un giovane finlandese che, dopo una laurea in Economia ha scelto
di vivere secondo la sua idea di economia, leconomia del dono.
Da alcuni anni ha deciso di eliminare il denaro, e soprattutto lideologia che lo accompagna,
dalla propria esistenza. Ha viaggiato, mangiato e dormito gratis, visitando 30 nazioni e
percorrendo 90.000 chilometri grazie a passaggi gratuiti che le persone gli hanno offerto su
mezzi di qualsiasi tipo. Ha trasformato la propria vita in un infinito viaggio, un on the road sulle
strade della gift economy.
La tentazione di liquidare il suo stile di vita come una sorta di parassitismo itinerante potrebbe
quindi essere facile.
Ma riflettiamo insieme su queste sue parole: Siamo stati condizionati a pensare che dobbiamo
essere autonomi, indipendenti, autosufficienti, farcela con le nostre gambe e che la
nostra indipendenza sia una virtu. Beh, abbiamo visto come ha funzionato: le persone sono
impaurite, non si fidano piu degli altri e bruciano le proprie vite nel solo tentativo di
sopravvivere. Forse e arrivato il momento di lasciar andare tutto cio e imparare di nuovo a
essere interdipendenti.
Facile etichettarlo, piu difficile e entrare nello spirito che anima la sua scelta. Riuscire ad
affidarsi agli altri, a dipendere da loro, recuperare la fiducia nellessere umano. Questo per
Tomi Astikainen e essere il cambiamento che desidera vedere nel mondo. Invertire la rotta,
prendere finalmente atto e distanza da un sistema che ci ha convinto di dover scegliere profitto
e competizione, avidita e ingordigia.
Quande lultima volta che ci siamo concessi il lusso di dipendere dallamore e dalla generosita
di uno sconosciuto?
A volte facciamo fatica ad abbandonarci allaltro perfino nei rapporti piu intimi... Eppure, come
dice Tomi siamo animali sociali che semplicemente non possono vivere senza gli altri, lintera
nostra esistenza su questo pianeta e una co-esistenza.
Tomi riceve con gratitudine i doni degli altri e poi restituisce il favore al mondo. Ci tiene infatti
a sottolineare lassenza di una reciprocita immediata. Quando e lui lattore delleconomia del
dono, riesce ad aiutare gli altri in mille modi diversi, basta fare un salto sul suo sito per
rendersene conto, ma non si aspetta niente in cambio, fiducioso che questo dare e ricevere sia
inserito in tempi, modi e percorsi che si dipanano lungo intere reti di esistenze su questo
magico e misterioso pianeta.
Facciamo allora conoscere Tomi, il suo blog, i suoi libri (tutti scaricabili gratuitamente sul web),
spargiamo la voce che esiste un pioniere del vivere senza soldi che e partito dalla gelida
Finlandia per scaldare i nostri cuori e sogni!

Per saperne di piu:


nowgasm.wordpress.com

2. La ragazza Ubuntu
Potremmo andare a passeggiare su quelle spiagge infinite....
E farci rapinare su quelle spiagge infinite!.
Ma dai! Potremmo visitare Johannesburg, scoprire il cuore artistico e culturale di un intero
continente....
Si, e magari finire anche noi nella media dei 17 omicidi al giorno di quel cuore artistico!.
Insomma il Sud Africa non e mica una nazione in guerra, l'energia di Mandela, di Desmond
Tutu hanno cambiato il paese....
Certo, adesso a Soweto ci sono i lussosi palazzi dei nuovi ricchi e nelle altre township i poveri
sono ancora piu poveri!.
Se doveste decidere di programmare un viaggio in Sud Africa, potreste ritrovarvi anche voi nei
dialoghi di questa coppia. Dal Sud Africa i media ci portano le immagini e le suggestioni del
lungo cammino verso la liberta di Nelson Mandela e del suo popolo, ma anche le immagini e
il terrore dei 34 minatori della miniera Lonmin alle porte di Pretoria, uccisi lo scorso anno
mentre scioperavano dalla polizia, non piu bianca, ma non meno spietata.
Ma che centra il Sud Africa con leconomia dei sogni?
Centra, grazie al sogno di Sonja Kruse. Una giovane donna sudafricana che ha voluto
verificare di persona se lo spirito dellUbuntu sia sopravvissuto ai contrasti vecchi e nuovi del
suo paese. Umuntu ngumuntu ngabantu, Io sono cio che sono in virtu di cio che tutti siamo :
questo e il senso dellUbuntu e Sonja lha messo alla prova, viaggiando per un anno intero
senza alcun mezzo materiale ed economico per mantenersi. A piedi, senza una tenda e senza
sacco a pelo, ha cosi visitato 114 citta e incontrato 150 famiglie appartenenti a 16 diverse
tradizioni culturali con almeno una cosa in comune: tutte si sono prese cura di lei e delle sue
necessita, non ha mai dovuto pagare per il cibo, i trasporti, lalloggio. La generosita, la cura,
lUbuntu sono ancora vivi e vegeti in Sud Africa e il sogno di Sonja e il suo viaggio stanno
diventando un libro e una vita impegnata nella testimonianza che la nostra vera natura brilla
piu dei diamanti sudafricani. Volevo ricordare a tutti noi quanto siamo connessi. E il modo piu
facile per me di vivere questa interconnessione era dover chiedere, dipendere dalle altre
persone per la mia sopravvivenza, dallacqua da bere al... dentifricio!.Volevo mostrare che
non siamo dipendenti dal denaro. Se ti stai veramente mettendo in connessione con le
persone, rispettandole, il dono che fai loro semplicemente essendoci, e la tua moneta.
Abbiamo appena parlato di Tomi Astikainen, dalla fredda Finlandia, e adesso e la volta di Sonja
Kruse dalla calda Africa, da nord a sud, la nostra specie e pronta per unaltra economia,
uneconomia del dono.
E chi, come Tomi e Sonja, vuole percorrere i propri sogni non deve preoccuparsi di niente se
non del compiere, non solo metaforicamente, il primo passo. Per queste ondate di fiducia non li
ringrazieremo mai abbastanza e per lo stesso motivo continueremo a raccontarvi le storie di
chi sta gia percorrendo le strade delleconomia dei sogni. Il loro sogno era legato al viaggio con
la V maiuscola, e il vostro qual e? Quando potremo raccontarlo?

Per saperne di piu:


www.theubuntugirl.co.za/ubuntu-stories.php

theubuntugirl.wordpress.com

3. Che famiglia debosciata!


Dunque, riassumendo, questi sono i passi da compiere: avviare unindagine;
attivare la gogna mediatica; togliere la patria potesta; affidare la piccola a una famiglia degna
di questo nome; rassicurare i cittadini onesti e le loro famiglie che la retta via e sempre la
stessa e che gli sbandati vanno curati, non certo imitati.
Tutti daccordo? Procediamo!.
Che paura, eh? Eppure in tanti s-ragioniamo ancora cosi. E non ci sarebbe troppo da
sorprendersi se qualche anima timorata di Dio proponesse dei passi simili per la famiglia
Palmer-Fellmer.
Conoscete questa famiglia?
Sono Nives Palmer, Raphael Fellmer e la loro piccola Alma Lucia. E per molti potrebbero esser
colpevoli di incarnare la quintessenza della famiglia debosciata.
Non hanno una casa loro, non hanno ne soldi ne un conto in banca e si cibano di prodotti che
altri buttano via!
Interessante, vediamo di conoscerli meglio...
Innanzitutto, Raphael Fellmer, laureato in Scienze politiche, decide di partire dallOlanda nel
gennaio del 2010, insieme ad altri due amici, per un viaggio dellUmanita in uno stato di
sciopero del denaro permanente. In quindici mesi percorreranno, via terra e via mare 32.000
km grazie a passaggi gratuiti su oltre 500 veicoli, ovunque andranno, dalla vecchia Europa al
Messico, dalle Americhe allAfrica, incontreranno la generosita, la benevolenza, la condivisione
di altri esseri umani. Non useranno il denaro, perche troppo lunga e la lista delle sciagure che
ne derivano. Non useranno acqua in bottiglia, perche la plastica inquina ogni angolo del
pianeta. Si sposteranno soltanto con lautostop (ma anche con il barcastop) per ridurre la loro
impronta ecologica usando quel che e gia in movimento. Dormiranno allaperto, per gridare
lingiustizia di un mondo cementificato, di alberghi, ville e seconde case, dove milioni
continuano a non avere un tetto.
Soprattutto proveranno a loro stessi, a noi e al mondo che uneconomia del dono esiste gia,
che siamo tutti uniti, interconnessi, che dipendiamo gli uni dalle altre e, tutti, da Gaia. In
questo incredibile viaggio, nella tappa della Guyana, Nives Palmer, laureata in Psicologia, si
aggiunge al gruppo e in Messico, con lunione di Nives e Raphael, si aggiunge anche Alma Lucia
che, nove mesi dopo, nascera a Berlino.
Ed eccoci di nuovo alla famiglia debosciata. Del resto, come potevano dopo un viaggio simile
ripiombare nella societa del consumo, dellusa e getta, del profitto sopra ogni cosa... Hanno,
semplicemente, continuato a vivere il nuovo paradigma. Cercano di vivere una vita a basso
impatto ambientale. Abitano in una casa che fu dimora di un eroe della resistenza tedesca e
che condividono con altri amici e attivisti, praticano la condivisione, lo scambio e il riciclo per la
maggior parte delle loro necessita, ricevono e restituiscono favori, spendono un euro al giorno
e il denaro non rappresenta per loro una preoccupazione. Quello che li preoccupa e lo spreco,
lincredibile quantita di prodotti che vengono buttati ogni giorno, ogni ora, ogni istante, in
particolare lo spreco di cibo. Si nutrono percio loro stessi, seguendo unalimentazione vegana,
con cibo recuperato nei cassonetti o prima che ci finisca dentro, selezionandolo fra i prodotti
biologici e del commercio equo. Questa loro sensibilita ha dato il via a unimportante
collaborazione con i pionieri del food sharing tedesco, insieme stanno progettando una app per
mettere in contatto chi ha bisogno di cibo con chi lo ha e lo vuole donare. Per il resto vivono
bene e in armonia e raccontano in tanti modi la loro esperienza. Certo, a pensare alla piccola
Alma Lucia che dovra crescere in una famiglia cosi debosciata a noi si stringe davvero il cuore,
e a voi?

Per saperne di piu:


en.forwardtherevolution.net

www.youtube.com/watch?v=ATmPO6_Nk54

4. Paghero domani...
Ah ah ah! Certo che vivi proprio in un altro mondo tu. Ma figuriamoci che speranza di
successo potrebbe avere un ristorante come quello che vorresti aprire. Vedi ragazzo mio, se
alle persone dai un dito poi si prendono anche il braccio! Davvero vorresti dare la possibilita a
chiunque di mangiare nel tuo ristorante anche senza pagare, e come penseresti di mantenerlo
economicamente? E poi usando quei prodotti, come li chiami? Biologici a chilometro zero...
Bah, saresti sul lastrico in un mese, cosi poi devi trovare tu chi ti da da mangiare!.
Il consiglio e sempre il solito: cerchiamo di confidare i nostri sogni a persone che non viaggino
con le forbici in tasca, pronte a tagliarci le ali. Altrimenti un ristorante come quello sognato dal
nostro amico potremmo non aprirlo mai, mentre sono gia tante e tanti ad averlo sognato
e... realizzato. Per esempio ecco a voi una coppia poco conosciuta ma rivoluzionaria: Brad e
Libby Birky. Durante un volo da Austin a Denver, scribacchiando sopra un tovagliolino di carta,
realizzarono che le loro passioni per il servizio sociale, per linsegnamento e per larte culinaria
avrebbero potuto riunirsi in un unico progetto: Same. Prendendo le singole lettere Same
diventa So All May Eat: Cosi Tutti Possono Mangiare. Ed e proprio quello che succede in
questo incredibile ristorante. Ma attenzione, non stiamo parlando di una mensa per i poveri.
Stiamo parlando di un tempio della buona cucina, del cibo salutare, biologico, locale, a
chilometro zero. Stiamo parlando della scommessa di offrire a chiunque la possibilita di nutrirsi
con gusto e allinsegna della salute, prescindendo dalle proprie disponibilita economiche.
Come? Sono io, cliente, a decidere il prezzo delle singole portate, non ce un menu con i prezzi
gia scritti. E sempre io decido se pagare il prezzo intero, o se pagare meno perche sono in un
momento di ristrettezze economiche. O se invece pagare di piu, cosi da coprire anche i pasti di
chi e meno fortunato. Oppure, se la mia situazione e davvero critica, posso decidere di non
pagare proprio niente, offrendo unora del mio tempo come volontario, per far funzionare
questo stupendo progetto. Posso anche... pagare domani. Perche alla porta non ci sara
nessuno a presentarmi il conto, trovero solo una cassetta dove depositare la somma che ho
scelto di pagare. Cosi ogni cliente ha eguale dignita, essendo libero e anonimo nella propria
scelta. Parafrasando la celebre frase della campagna presidenziale di Clinton, possiamo
affermare: Non e leconomia, stupido. Sono il buon cibo e una comunita viva e vera, riunita
intorno a un tavolo. E questo che permette a Same e ad altre decine di ristoranti paga quanto
vuoi di funzionare bene, di diffondersi, di essere la rivoluzione nel mondo della ristorazione:
Brad e Libby sono passati da 6.000 pasti serviti a 18.000 nel giro di soli tre anni e insieme agli
altri ristoranti paga quanto vuoi servono ogni anno un milione e trecentomila pasti in tutta la
nazione. Una nazione dove, e bene ricordarlo, un americano su sei vive in condizioni di
insicurezza alimentare. Grazie Libby, grazie Brad, ci confermate ancora una volta che
leconomia dei sogni e gia arrivata!
Chi sara la prima o il primo ad aprire un Same in Italia?

Per saperne di piu:


A Denver www.soallmayeat.org
In Austria www.deewan.at

In Australia www.lentilasanything.com/about

In tutti gli USA www.oneworldeverybodyeatsfoundation.org

5. Il taxi senza tassametro...


Il mio guadagno piu grande? I sorrisi che ricevo dalle persone al termine di ogni corsa.
Immaginatevi un taxi indiano, uno dei famosi riscio verdi con le cappottine gialle. Quello al
quale ci riferiamo qui e guidato da Uday-bhai, il taxista col sorriso piu bello del mondo, come
lo ha definito una sua cliente. Anche se cliente non e la parola giusta da usare in questo
caso, perche per Uday-bhai ogni cliente e prima di tutto una persona, un essere prezioso da
servire con amore. Infatti, cosa piu unica che rara per un taxi, sulla cappottina gialla fanno
bella mostra le frasi di Gandhi, inneggianti allamore e alla tolleranza. Il suo taxi e
probabilmente il primo al mondo a funzionare secondo leconomia del dono. Ovunque tu voglia
andare, indipendentemente dai chilometri e dal tempo impiegato a percorrerli, Uday-bhai ti
dira la stessa cosa: La tua corsa e stata gia pagata da chi e salito prima di te, come atto
disinteressato di gentilezza e generosita nei tuoi confronti. Se vuoi puoi fare altrettanto con chi
salira su questo taxi dopo di te. Puoi inserire e chiudere in questa busta la cifra che vorrai
donare, andra bene qualsiasi importo, anche niente. Ma se decidi di pagare qualcosa,
limportante e che tu decida col cuore . Come vedete, salire sul Gift economy taxi puo essere
unesperienza davvero spiazzante! Sentirci dire che qualcuno ci ha regalato una corsa in taxi
senza neppure conoscerci. E soprattutto come fare a decidere se e quanto donare a nostra
volta? Come quantificare economicamente il valore di un taxi alimentato ad amore? Udaybhai, per rendere piu confortevole, rilassante e perfino educativo il proprio riscio lo ha arredato
con un lettore di MP3, sedili extra comodi, quotidiani, giornali e una piccola libreria con testi
selezionati per scaldare il cuore (ma ce anche un piccolo ventilatore per rinfrescarsi dallafa
indiana!). Uday-bhai non fa mai mancare ai propri ospiti, acqua e snack, che trovano posto in
un contenitore con la scritta Love. Mentre degli stemmi con lo smile, la faccina sorridente,
vengono attaccati ai vestiti degli ospiti prima di spiegar loro il senso e la storia di questo
incredibile taxi. Come si fa a calcolare il prezzo del servizio?
Semplicemente, come consiglia Uday-bhai, non con il ragionamento, solo decidendo dal cuore.
E altrettanto semplicemente, e a partire dal cuore che lui decide di trasportare chiunque abbia
bisogno del suo taxi, con o senza soldi. E bene precisare che qui non siamo in presenza di un
mecenate in vena di beneficenza, Uday-bhai ha sulle proprie spalle la responsabilita di una
famiglia di dieci persone e quando durante i primi mesi di lavoro, lo scetticismo verso un taxi
cosi radicalmente diverso, insospettiva le persone e di soldi ne circolavano pochi, il nostro
eroico taxista ha passato momenti duri. Ma per lui e importante andare a letto con piu serenita
interiore che con piu soldi ed e per questo che ha intenzione di ampliare la flotta!
Nella nostra Italia fondata sul lavoro, dove una licenza per taxi arriva a costare 200.000 euro i
tassisti del dono potrebbero avere qualche difficolta... Ma se qualcuno volesse mettersi alla
prova con un Gift economy taxi, perche non iniziare da quelli a pedali? Sono sempre di piu le
citta che favoriscono questa mobilita sostenibile e, considerato il basso investimento iniziale,
potrebbe davvero essere un bellesperimento sulla strada (e proprio il caso di dirlo)
delleconomia del dono.

Per saperne di piu:


www.movedbylove.org

www.pedicabfirenze.it/default.aspx

6. Registi al tempo del dono


Puo un uomo solo far sognare un intero paese?.
Questa e la domanda che apre un docufilm da non perdere, El Ambulante, la storia di un
regista speciale, largentino Daniel Burmeister. Daniel per la maggior parte della sua vita e
stato un tuttofare: dallidraulico al riparatore dinfissi, dallinsegnante di francese allo chef...
Poi, alla soglia dei sessantanni, la svolta: il cinema! Realizzare un film tutto da solo,
sceneggiatura, riprese, regia, montaggio... unimpresa che non lo spaventa proprio, nel giro di
pochi anni riesce infatti a produrre qualcosa come 80 film. Ma cio che rende ancor piu unica
quella che altrimenti sarebbe solo la storia di un sogno, e che le fa trovare perfetta dimora
allinterno del nostro libricino e lapproccio commerciale del nostro cineasta solitario. Daniel si e
affidato fin dallinizio alleconomia del dono. Una volta individuato il paese dove girare il suo
film, per prima cosa si presenta al sindaco proponendogli di realizzare un lungometraggio dove
possano recitare gli abitanti del posto. Lui si impegna a realizzarlo in un mese e in cambio
chiede soltanto vitto e alloggio. Daniel alla fine dei 30 giorni, durante i quali lintero paese
vive al ritmo della pellicola, fara dono del proprio film a tutta la cittadinanza con una proiezione
sul grande schermo che vedra riuniti tutti, attori, comparse, vicini... La gioia del vedersi attrici
e attori in un vero film, le risate nellosservare amiche e amici recitare in ruoli a volte assai
diversi dal loro quotidiano, il senso di dignita che viene restituito a paesini sperduti che spesso
contano poche centinaia di anime, tutto cio e impagabile. E infatti Daniel preferisce lospitalita
dei paesani per un mese e la loro riconoscenza per sempre a un mucchietto di pesos o dollari
che siano. E a vedere la sua commozione quando guarda da dietro le quinte i suoi film e le
reazioni del pubblico, non ci stupisce questo suo scommettere sulleconomia dei sogni. Si, un
uomo solo puo far sognare un intero paese.
E un intero paese colmare di gioia el ambulante.
Vogliamo introdurvi anche a un altro regista che percorre le strade del dono... a cavallo!
Silas Hagerty, un regista statunitense che, appena conclusa la scuola di cinematografia, inizio a
interrogarsi su come avrebbe potuto far dono agli altri della sua passione. Dopo una serie di
progetti di gift economy, incluso dei corti molto interessanti che potete trovare sul suo sito,
arriva Dakota 38. Un lungometraggio splendido che racconta della visione di un nativo
americano, Jim Miller, del suo sogno di marciare a cavallo insieme ad altri nativi, nel freddo
inverno del South Dakota, per onorare la memoria delle vittime della piu grande esecuzione di
massa degli Stati Uniti e, se possibile, riconciliarsi con chi ha distrutto il suo popolo. Il 26
dicembre del 1862 il presidente Abraham Lincoln (che noi conosciamo solo per la sua politica
anti-schiavista) fece impiccare, contemporaneamente, con un unico strappo di corda, 38
uomini Dakota. Silas Hegerty, nello spirito del dono tanto diffuso nella cultura dei nativi
americani, non ha avuto esitazioni a donare questo capolavoro (non e unesagerazione) che ha
richiesto anni di lavoro, alla comunita nativo-americana. Un film che e stato realizzato
esclusivamente grazie alle donazioni di 500 sostenitori e allaiuto di tantissimi volontari. Un
altro esempio di come le possibilita di una vita creativa, in questo caso la creativita del grande
cinema di due registi sud e nord americani, siano sempre piu legate alleconomia dei sogni
piuttosto che a uneconomia dei dollari, che rischia di spegnere la nostra voglia di sognare.
Allora, buona visione, buoni sogni e buona regia a tutti i futuri cineasti del dono italiani!

Per saperne di piu:


elambulantedoc.blogspot.it

http://smoothfeather.com/dakota38/

7. Il dono della salute


I soliti ciarlatani, e una vita che ti fai prendere in giro.
Dici cosi perche sei abituato a dare valore a qualsiasi cosa soltanto in base a quanto costa!.
Perche conosci forse un altro modo? Se ti regalano il loro lavoro vuol dire che i primi a
svalutarlo sono proprio loro! Un professionista si fa pagare, altrimenti e un buffone, punto e
basta!.
Questo luogo comune riempie la bocca di una variegata moltitudine. Pronta ad applicarlo a
qualsiasi attivita esca dai sacri binari del dio Profitto. Pensate voi quale credito dunque
potrebbero dare queste colte genti a dei medici che decidessero di farvi dono della loro
professionalita. Intendiamoci, se dei medici vanno a far del bene in qualche sfortunata
regione del mondo, tutto torna e lode a loro. Ma se fosse il vostro dentista a decidere di non
chiedervi il pagamento della salatissima parcella consueta, subito inizierebbe la corsa per
smascherare i veri motivi del dentista sospetto e probabilmente pazzo. Eppure non occorre una
macchina del tempo per recuperare testimonianze di medici che, semplicemente, offrivano il
loro servizio alla propria comunita come, appunto, unovvia e naturale forma di servizio. Senza
preoccuparsi di chieder soldi a nessuno, anzi spesso addirittura rifiutandoli se chi voleva
pagare non era benestante. Fiduciosi che la propria comunita si sarebbe presa cura, a sua
volta, del proprio dottore. Se avete ancora la fortuna di aver nonne e nonni anziani, magari
vissuti lontano dai grandi centri, potrebbero raccontarvi che funzionava cosi anche qui da noi.
Di certo ha funzionato cosi nella maggior parte del mondo e della storia, e ancora oggi sono
molti i guaritori tradizionali che non accetterebbero mai soldi per curare i propri fratelli e
sorelle. E allora perche questo capitolo? Perche in Italia i guaritori tradizionali, gli sciamani, le
donne di medicina non ci sono e se ci sono rischiano le denunce. Quindi, per tornare ai
professionisti di casa nostra, o vil denaro o mutua. E dove lassistenza medica e un privilegio,
come nei grandi States, o vil denaro o sofferenza. Ma ecco spuntare, proprio oltreoceano, in
California, la Karma Clinic. Un sogno dove medici allopatici lavorano fianco a fianco con medici
alternativi, dove potete ricevere trattamenti e consulenze in omeopatia, medicina ayurvedica,
agopuntura e medicina energetica, fitoterapia, naturopatia... I medici sono esperti riconosciuti
che svolgono il loro lavoro basandosi esclusivamente sulleconomia del dono. Nessuno vi
presentera la parcella. Se pero vorrete che questa clinica del dono possa andare avanti, dal
momento che non accetta nessun finanziamento pubblico o privato, stara a voi mantenere il
dono in circolo. La Karma Clinic vi suggerisce anche come fare: potete iscrivervi sulla lista dei
volontari per contribuire con le vostre competenze alle esigenze della clinica, ma anche offrire
il vostro servizio ad altre associazioni che possano averne bisogno. Potete compiere atti
anonimi di gentilezza e donazioni alla clinica, ma anche, semplicemente, far sorridere uno
sconosciuto. Sembra una favola? No, e tutto scritto nero su bianco, e funziona!
Adesso un piccolo quesito: preferite continuare a fare il professionista della salute con parcelle
da mutuo ed essere mentalmente accompagnato a quel paese quando passate per le strade
della citta col SUV, o iniziare a offrire uno dei piu bei doni possibili alla vostra comunita, il dono
della salute? Se la risposta e la seconda, fatelo sapere anche a noi, insieme alla vostra
comunita ve ne saremo davvero grati, di cuore.

Per saperne di piu:


www.karmaclinic.cfsites.org/index.php

8. Posso offrirti un te?


Attraversando la terra, questa casa del te gratuito coltiva comunita, salute, pace, sostenibilita
e la genuina interazione fra le persone. Lobiettivo e riunire persone diverse fra loro, facilitare
il loro sentirsi interdipendenti, il loro essere dispirazione le une per le altre, portando avanti
una piccola rivoluzione nonviolenta, una tazza di te alla volta.
Gia, una tazza di te alla volta. Di nuovo, niente di speciale, nessuna invenzione straordinaria,
stiamo parlando soltanto di uno dei rituali piu diffusi del mondo. In America del Sud, nella
vecchia Europa, nel medio e nellestremo Oriente, da centinaia di anni, le persone si riuniscono
intorno a una tazza di te. Ce pero un fatto che distingue il te servito da Giuseppe Spadafora,
in arte Giusepi, o meglio son tre i fatti: il dove, il come, il perche.
Dove? Sulle strade del Nord America (meno avvezze al verde infuso), a bordo della sua Edna
Lu, un vecchio scuolabus trasformato in casa del te.
Come? Offrendolo a chiunque, gratuitamente, nel pieno spirito delleconomia del dono. Perche?
Perche ce ne davvero bisogno. Per aiutare le persone a rallentare, a rendersi conto che le cose
possono essere offerte e che ognuno ha tanto da offrire. Per introdurre nel cuore del
capitalismo cellule di economia del dono, ma anche concetti come la sostenibilita, la
permacultura, il metodo del consenso, il DIY DIT ( fai da te e fallo insieme agli altri ) ovvero
il riappropriarsi della propria capacita di intervenire direttamente sui propri desideri, necessita,
sogni... E che bel sogno e quello di Giusepi e del suo free tea party. Visitate il suo sito, il suo
blog, dedicatevi del tempo per osservare i suoi video, insieme allaroma del te respirerete un
profumo di riscoperta convivialita. Quande stata lultima volta che vi siete fermati a conversare
con dei perfetti sconosciuti sorseggiando questa buona bevanda calda, senza doverla pagare,
senza dover approcciare qualcuno al pub, solo per il gusto dellincontro? Forse non
incontrerete piu le persone che avete conosciuto, ma il calore di quella piccola comunita riunita
nel lento sorseggiare, nel recitare una poesia, nel cantare una canzone, nel progettare un
mondo migliore, potrebbe restare con voi per sempre. Dal 2008 Giusepi ha offerto oltre 20.000
tazze di te, sulle strade, nelle piazze, nelle scuole, in tanti festival ed eventi. La sua rivoluzione
calorosa ha ispirato Shana e il suo tea bus Toto, Owen con il suo classic van VW... E Sarah, che
offre una vera e propria cerimonia del te ai passanti di Seattle o Lily, unaustraliana che invece
lo offre ai piedi della propria bicicletta sulle strade del mondo. Ognuno di loro regala a chi
incontra, il piacere di esserci. Il CommuniTea, in Canada si rivolge nello stesso spirito alle
comunita locali, che al di la di quelle virtuali, hanno sempre minori occasioni di socializzare.
Steve Baker ogni giorno alle 16 invita degli sconosciuti per tre tazze di te, in tanti paesi del
Sud America, Courtney e Matt preferiscono invece lora della prima colazione, per sperimentare
leconomia del dono con le altre persone. Come vedete, e come vedrete esplorando i tanti link
qui sotto (ahinoi sempre in inglese) di storie da scoprire e di spunti dai quali partire ce ne sono
proprio tanti. Forse, adesso, non vi resta che mettere a bollire lacqua...

Per saperne di piu:


Free Tea http://goo.gl/UZGwge
http://goo.gl/JESNVe
CommuniTea http://goo.gl/K9Lrxe
Courtney & Matt www.breakfastwithstrangers.com/home

http://goo.gl/DGsTzF

9. Musica per le nostre orecchie


Sei come quelli che le urlavano dai finestrini delle auto: Va' a trovarti un lavoro!. Quando
qualcuno chiede qualcosa agli altri, per te sbaglia sempre, vero? Dobbiamo guadagnarci i
nostri soldi, altrimenti siamo parassiti... Ma dimmi la verita, adesso, tu quanto pagheresti per
essere un po meno solo?.
Va' a trovarti un lavoro! Era una frase che le veniva urlata spesso dai finestrini delle auto,
mentre recitava per le strade come statua vivente, la sposa alta tre metri. La sposa era
Amanda Palmer, oggi unacclamata artista internazionale. Per ogni monetina che riceveva dai
passanti, regalava un fiore e, soprattutto, regalava un contatto visivo intenso: I see you, io ti
guardo. Per degli spaesati metropolitani, invisibili al mondo, quellesser riconosciuti, anche se
per pochi secondi, aveva un valore importante, risvegliava un sentimento di connessione,
diminuiva la solitudine. Ma per gli automobilisti cafoni non era mica un lavoro quello! Era solo
una che chiedeva soldi. A distanza di tanti anni, Amanda continua da molti a esser definita
cosi. Da molti ma per fortuna non da tutti, sicuramente non dalle migliaia di fan che adorano la
sua musica e la sua capacita di instaurare un vero contatto con loro. Come ai tempi della
sposa alta tre metri Amanda continua a offrire sincere e profonde occasioni di incontro e...
continua a chiedere. Senza vergogna, con la consapevolezza del naturale equilibrio e fluire di
questo dare e ricevere. Sono in tournee e ho bisogno di un pianoforte per esercitarmi ed
ecco qualcuno che la invita a casa sua per suonare. Saro nella vostra citta con la band e non
sappiamo dove dormire ed ecco chi si offre subito per ospitarla. Ogni esperienza mantiene la
connessione, crea legami preziosi. Il suo pubblico la apprezza e il suo secondo album vende
25.000 copie, ma per la sua casa discografica son piccolezze e la mollano al palo. Dopo pochi
giorni si presenta un fan con un biglietto da 10 dollari e le dice: Mi dispiace molto, ho
scaricato il tuo CD da un amico, voglio darti questo denaro. Da quel momento Amanda decide
di lasciar perdere la casa discografica, di offrire la sua musica gratuitamente e di chiedere aiuto
al suo pubblico. Lo chiede sul web e circa 25.000 persone le offrono oltre un milione di dollari!
Il piu grande finanziamento volontario di sempre in ambito musicale.
Quelli che la criticano (Gia, perche cosi si e arricchita), quelli che la interrogano (Ma come
fa a convincere la gente a pagare la musica?), o che ne studiano l'operato senza capirla, non
si rendono conto che il segreto di Amanda Palmer ha un nome: fiducia.
Fiducia nel valore della propria creativita, fiducia nel valore dei doni reciproci, fiducia
nellaffidarsi agli altri, nel chiedere cio di cui ha bisogno, fiducia nelle persone che incontra
sopra e sotto il palco, nella sua comunita. Gli artisti prima di diventare star e di allontanarsi

proprio come se fossero stelle dalla gente, hanno sempre fatto parte integrante delle proprie
comunita, forse non erano masse da stadio, distanti e impossibili da toccare, ma un gruppo di
persone reali sulle quali contare, alle quali abbandonarsi. E proprio una comunione e un
abbandono fiducioso e anche quello che Amanda ha sperimentato mettendosi, in ogni senso, a
nudo in mezzo ai fan e lasciando che disegnassero sul suo corpo esprimendo tutto il loro
legame fortissimo. Insomma, questa di Amanda e davvero una musica, e una storia, per le
nostre orecchie. Il mercato della musica e in crisi perche nessuno la compra piu? Il mercato
delleditoria e in crisi per colpa degli ebook? E se una possibilita si nascondesse nelle pieghe del
vecchio vestito da sposa di Amanda? I see you, io ti guardo, tu mi guardi, e quando ci
guardiamo veramente, superiamo qualsiasi crisi...

Per saperne di piu:


www.ted.com/talks/amanda_palmer_the_art_of_asking.html

10. Laiutante mascherato


Quello che fai e fenomenale. Stai offrendo te stesso, il tuo tempo, le tue energie, le tue
abilita a dei perfetti sconosciuti, a delle persone che soltanto ieri non rappresentavano niente
per te, ma che oggi rappresentano tutto.
The Free help guy, laiutante mascherato, e un ragazzo poco meno che trentenne, che lo
scorso anno si e trovato con un buco di sei mesi fra un vecchio e un nuovo impiego. Che fare
quindi, passare il tempo, annoiarsi, magari spegnersi davanti alla tv? No, ci sono alternative
migliori, per esempio pubblicare un messaggio sul sito di annunci gratuiti piu popolare del
Regno Unito che recita piu o meno cosi: Se qualcuno ha bisogno di aiuto, io ci sono!.
Il nostro aiutante mascherato non si sarebbe aspettato che una richiesta cosi vaga potesse
ricevere attenzione... gia ma perche mascherato? Semplicemente perche nel suo esser daiuto
ha sempre voluto mantenere lanonimato e nelle fotografie che testimoniano la sua storia
appare sempre dietro al disegno di uno smile, una grande faccia sorridente. E di occasioni per
aiutare gli altri ne ha avute davvero tante, in sei mesi al suo annuncio hanno risposto oltre
1000 persone! Ha aiutato un figlio nella ricerca del padre perduto da tempo, un uomo ad avere
un appuntamento romantico, una turista solitaria a godersi il meglio di Londra in poche ore, ha
aiutato un ragazzo a rintracciare il proprietario di una memory card per restituirgliela, ha
procurato un biglietto per il concerto degli One Direction per un adolescente, ha collaborato
con una coppia desiderosa di ospitare una persona senza fissa dimora, ha permesso che il
sogno di un uomo malato di cancro di partecipare a unimportante gara sportiva si realizzasse
e molto altro ancora... Il nostro eroe mascherato si e reso rapidamente conto che da questa
sua esperienza nascevano legami sorprendenti, che piu aiutava le altre persone e piu si sentiva
arricchito dalle loro storie, dalle loro sfide, dal loro coraggio, dalla loro disponibilita a farsi
aiutare, ad aprirsi nei confronti di un perfetto sconosciuto. E da un singolo Free help guy
adesso e nato un esercito, disarmato, nonviolento e creativo di persone che vogliono aiutarlo
ad aiutare, i Free Help People che grazie al web amplificano il loro raggio dazione. Questa
storia e lennesimo segno di una rivoluzione dal basso, anarchica, inarrestabile. Uneconomia
spietata ci ha portato a dover competere quotidianamente, ci ha privato per anni della nostra
naturale propensione alla collaborazione, al mutuo aiuto e oggi questa nostra genetica natura
riemerge ovunque. Leconomia del dono si basa su quel bisogno insopprimibile di riconoscersi e
incontrarsi come esseri umani, nati per amare. La rete sta dando una grandissima spinta in
questa direzione, le notizie, le testimonianze, le idee creative circolano a velocita incredibili...
Preparate le vostre maschere, ne vedremo delle belle!

Per saperne di piu:


www.thefreehelpguy.com

http://www.facebook.com/thefreehelpguy

11. Delia
Sai il suo nome e antichissimo, viene dal greco "delo", che significa mostrare, rivelare,
rendere visibile, nel senso di importante. Che bello! Perche e davvero importante quello che
Delia ha svelato alle ragazze come noi, come lei.
Delia Spatereanu e una ragazza nata in Romania, si e laureata in Cornovaglia, ha una grande
passione per la fotografia. Non e famosa pero, non ha compiuto qualche impresa memorabile e
allora perche ve ne parliamo, cosa potrebbe mai aver svelato alle nuove generazioni?
In quella che purtroppo in molti studiosi di fenomeni giovanili chiamano lepoca delle passioni
tristi Delia potrebbe aver mostrato che e ancora possibile sognare ed entusiasmarsi, che per
i giovani e giusto e possibile scegliere il proprio modo di essere nel mondo, di esprimere le
proprie note individuali, di coltivare le proprie passioni, anche per chi non ha grandi
disponibilita economiche. Lei ha trovato nella splendida cornice dello Schumacher College del
Devon lambiente educativo ideale per le sue sensibilita e si e affidata alleconomia del dono
per potersi permettere di studiare laggiu. Utilizzando una piattaforma di crowdfunding, di
finanziamento dal basso, si e concessa di mostrarsi e chiedere apertamente, di ricevere (oltre
8000 euro) e di restituire. Restituire non vuol dire ripagare il suo debito, piuttosto vuol dire
mantenere in circolo questa spiazzante generosita. Quando mi hanno promesso le mie prime
100 sterline, qualcosa si e smosso dentro di me. Mi sono resa conto che non era solo il mio
progetto, ma un progetto di tutti. Sono diventata una catalizzatrice per conversazioni, idee e
iniziative verso uneconomia e uneducazione differenti. Il suo desiderio adesso e quello di
passare dalla gift economy alla gift education, dove poter condividere gratuitamente i propri
talenti, conoscenze e possibilita per un beneficio collettivo. Personalmente ha gia messo a
disposizione di chiunque possa averne bisogno e non possa permettersela, la sua professione
di fotografa, offrendone gratuitamente 100 ore e attraverso newsletter, forum, articoli e saggi
condividera le nuove conoscenze apprese allo Schumacher College.
Ragazze, ragazzi (ma anche uomini e donne!), affidarsi, chiedere, sognare, ricevere, donare,
condividere, sentirsi in diritto di vivere la migliore delle vite possibili. Con leconomia del dono
e magari anche attraverso il crowdfunding, potrebbe davvero essere piu facile di quel che
immaginate...
Nel video linkato, guardate in faccia Delia e scoprite che siete voi!

Per saperne di piu:


La sua campagna www.indiegogo.com/projects/gift-education-schumacher-college
Il suo sito www.deliaspatareanu.com/info
Il magnifico Schumacher College www.youtube.com/watch?v=gG50IJNmqAs

12. Evviva i porcellini felici!


Ascolta, la mia idea e investire in un business alternativo, un ambiente polifunzionale con
spazi per la ristorazione, un pub dove divertirsi e ascoltare musica, delle sale per attivita
culturali e per corsi di formazione sui temi della sostenibilita, uno spazio allaperto per
esperienze di agricoltura naturale... Organizzato bene potrebbe anche rendere dei bei soldi,
che ne dici?.
Interessante! Sai che anchio ho un progetto simile, soltanto vorrei che tutto fosse
completamente gratuito, organizzato bene potrebbe essere davvero una meravigliosa
alternativa. Che ne dici?.
Da un simile dialogo potrebbe finire unamicizia o... nascere qualcosa di rivoluzionario, come
lHappy Pig.
Cosi si chiama il progetto di Mark Boyle, luomo che ha vissuto per tre anni senza usare denaro
e autore di The Moneyless Manifesto il libro che ha introdotto la teoria e la pratica
delleconomia del dono in Europa.
Mark, insieme a Tom Smith e a Jess Pasteiner, altri due entusiasti della gift economy, abitano a
Galway in Irlanda, in quello che fino a poco tempo fa era un ettaro di terreno degradato. Oggi
e un sito di dimostrazione permanente di permacultura con 700 alberi, un noceto, arnie
naturali, spazi per lagricoltura naturale e lallevamento dei funghi, per la raccolta dellacqua
piovana e il compostaggio, un cottage in pietra e molto altro. Adiacente alla loro casa ce un
vecchio porcile ed e li che sta nascendo lHappy Pig, appunto il maiale felice. LHappy Pig e
una realta meravigliosa dove nei prossimi decenni le persone potranno incontrarsi, imparare,
mangiare, bere, ballare e dormire, senza scucire un centesimo o meglio un cent dal
portafoglio! Cibo coltivato sul posto o raccolto nelle vicinanze, birra fatta in casa, musica e
allegria e i migliori insegnanti e pensatrici in circolazione per consentire a chiunque di acquisire
le competenze per una vita davvero sostenibile, con lobiettivo di espandere globalmente
questa nuova cultura. Ognuna e ognuno potra parteciparvi donando cio che e in grado di
donare, nessuno restera escluso e la salute dellintero progetto dipendera dalle sane relazioni
fra le persone e con lambiente naturale che l Happy Pig sapra catalizzare e mantenere.
Una campagna di raccolta fondi su internet ha permesso ai tre amici di dare il via a unimpresa
che potrebbe avere una portata davvero rivoluzionaria. Farci toccare con mano la possibilita di
realizzare, qui e ora, progetti socio-ecologici, educativi, ricreativi fondati sulla nuova economia,
leconomia del dono e dei sogni.
LHappy Pig potrebbe essere un bellinvestimento economico come abbiamo visto
nellimmaginario dialogo iniziale, sarebbe normale no? Ma grazie a Mark, Tom e Jess iniziamo
a capire cosa davvero sia normale, naturale, a misura di essere umano e di pianeta. Porcelline
e porcellini felici, fatevi avanti, grufolate tra i vostri sogni, realizzateli insieme agli altri,
lasciatevi ispirare dallHappy Pig!

Per saperne di piu:


www.crowdfunder.co.uk/thehappypig

http://www.facebook.com/MarkBoylePage

13. Luomo piu ricco del mondo


No, non era un barbone. No, non era un drogato. No, non era neppure pazzo e pensa un po',
non era neanche un nomade giramondo, ha sempre vissuto nella sua citta. Ha sempre
mangiato alla mensa dei poveri, dormito al sicuro col suo sacco a pelo con materassino
gonfiabile di cui andava tanto fiero e non ha mai trascurato la sua igiene personale anzi, ti
diro, aveva anche una certa eleganza. Perche viveva cosi dici? E perche no? Sai cosa diceva
sempre? Io sono luomo piu ricco del mondo! .
Luomo piu ricco del mondo. E se fosse davvero cosi semplice? Dormire su un comodo
materassino, mangiare alla mensa gratuita e dedicare lintera giornata a respirare il profumo
della vita. E che il capo del personale, il direttore della banca, lassicuratore e lesattore
vadano pure avanti senza di noi! Senza piu preoccuparsi del vil denaro, senza dipendere da
mode e doverismi sociali, essere finalmente liberi di godersi la ricchezza piu importante e piu
rara: il nostro tempo. Nel documentario qui linkato, vedrete un ragazzo che si avvicina molto
allimmagine di uomo piu ricco del mondo. Si chiama Abiud Gutierrez Zamora Lohmann, si
definisce un vagabondo professionista e ha lasciato il suo Messico per vivere in Spagna,
rigorosamente senza denaro.
E cosa fa in Spagna?
Tante cose, per esempio cammina bendato nel bel mezzo del traffico cittadino.
Perche?
Per sperimentare, no? Perche e una delle tante meravigliose avventure che, se ci saltasse in
mente, potremmo anche noi sperimentare, se solo...
Se solo fossimo anche noi cosi poveri!
Il documentario dedicato ad Abiud sintitola Que rico ser pobre (Che ricco e che bello e
esser povero) ma con questo capitolo non vogliamo certo fare un elogio alla poverta,
vorremmo soltanto per nostro e vostro beneficio, ridimensionare limportanza che
quotidianamente attribuiamo alle nostre disponibilita finanziarie. Lo scrittore Jim Merkel ha
detto che le cose piu belle del mondo non sono cose e non si comprano. E allora, non siamo
gia tutte e tutti persone ricchissime? In questo Nord arricchito sulla pelle del Sud, abbiamo
limmeritata certezza di non correre il rischio di morire ne di fame ne di freddo. E allora, non
potremmo tutte e tutti iniziare a camminare bendati come Abiud, o a vestirci di piume colorate,
o a far gare di risate, campionati di tramonti, di baci e di abbracci? Non potremmo iniziare in
questo preciso momento a dar valore a noi stessi e ai nostri pazzi sogni? Due personaggi ormai
ben conosciuti, la nonnina Heidemarie Schwermer e il distinto cavernicolo Daniel Suelo, ci
ricordano con la loro ultradecennale esperienza di vita senza denaro che e possibile,
interessante, emozionante e, evviva il paradosso, arricchente vivere una vita fregandosene
della vil pecunia. Invece di alimentare le nostre ansie da carenza di soldi guardando gli infausti
Avanti un altro, Affari tuoi e Leredita, ora che siamo alla fine di questo capitolo, regaliamoci il
lusso di tre docufilm che potrebbero davvero aprirci la strada verso unincommensurabile
ricchezza!

Per saperne di piu:


Il documentario su Abiud www.youtube.com/watch?v=n8soBeofdzQ
Il film su Heidemarie http://goo.gl/rk54cG
Lintervista a Daniel Suelo http://goo.gl/Fmwnnc

14. I treni vanno a canzoni? Le auto vadano a


poesie!
Il paesaggio era semplicemente fantastico, da restare a bocca aperta, piu che dentro a un
treno sembrava di essere al cinema, ma ti assicuro che senza Joanna e la sua musica questo
viaggio non sarebbe stato cosi memorabile.
Il paesaggio e quello della natura selvaggia del Canada, il treno e lo storico The Canadian che
va da Vancouver a Toronto e la musica e quella della cantautrice Joanna Chapman-Smith. A
Joanna, come ad altri artisti, la compagnia ferroviaria Via Rail, proprietaria del treno, ha dato
la possibilita di viaggiare gratuitamente in cambio... delle sue canzoni. Senza orari determinati,
lasciando quindi che ogni volta sia una piccola sorpresa, Joanna e gli altri musicisti, ma anche
altri tipi di intrattenitori, si esibiscono per il piacere dei viaggiatori, rendendo il lungo viaggio
ancora piu bello, facilitando lemergere fra i passeggeri di una bella convivialita e
interrompendo la monotonia dello sferragliare con unatmosfera allegra e creativa. I viaggiatori
rimangono soddisfatti, la compagnia ferroviaria pure e chi ha per amica una chitarra, vede
riconosciuto il proprio valore. Perche in uneconomia dei sogni il valore dellespressione creativa
non puo non essere riconosciuto!
Passando dai treni alle automobili, possiamo oggi assistere agli affascinanti fenomeni dal car
sharing e del car pooling, segnali di uneconomia della condivisione (sharing, in inglese) e di
una maggiore sensibilita ambientale. Ci accorgiamo pero di come, in entrambi i casi, laccento
venga messo su quanti euro possiamo risparmiare, piuttosto che su quanto lincontro con altre
persone potrebbe arricchirci. Certo in tempi di magra condividere le spese puo servire, ma
crediamo che oggi possa servire anche di piu condividere, fosse anche per pochi chilometri, le
passioni, i sogni, i talenti di altri esseri umani. E allora, la prossima volta che accettiamo altri
passeggeri sulla nostra auto, lasciamo che il passaggio offerto sia un vero e proprio dono e al
posto di qualche euro, proviamo a chiedere un racconto, una canzone, un sogno, una poesia!
Cerchiamo di non far fagocitare dalla logica del profitto queste nuove e belle possibilita di
incontro fra persone, iniziamo a vedere il nostro valore svincolato dagli stupidi euro.
Immaginate di percorrere un pezzo di strada con una persona solare e spiritosa, che vi faccia
fare delle grasse risate, con quanti euro dovreste ripagarla per tanta allegria? E se leggendo
queste righe vi sorgesse lobiezione Si, ma il pieno chi me lo paga, ricacciatela giu e pensate
alla fiducia nutriente che nasce dallincontrare, nelleconomia del dono e dei sogni, un altro
essere umano. Quella fiducia, ne basta un pizzico a volte, potrebbe cambiarvi la vita. E
potreste decidere che il vostro futuro mezzo di trasporto sara alimentato soltanto da poesie...
Fidatevi e mettete lanimo in pace, essere sognatori, oggi, e un imperativo!

Per saperne di piu:


Lasciamoci ispirare dai canadesi... http://goo.gl/qu5saK

15. Tutto e incredibile


Continui a farmi vedere tutti questi video, a farmi leggere tanti articoli, a raccontarmi di
questo e quel tale che vivono cosi e cosa. Ma lo vuoi capire che il mondo non funziona cosi?
Quando la smetterai di sognare?.
Per favore, vi preghiamo, vi scongiuriamo, rispondete con un gigantesco: MAI! E continuate ad
alimentarvi di sogni. Tanto piu incredibili, tanto meglio, perche certi commenti non fanno altro
che ricordarci che qualsiasi sogno sembra sempre impossibile, finche non viene
realizzato [Nelson Mandela] e viene realizzato da donne e uomini come noi. Quindi, in questo
capitoletto, vi racconteremo brevemente
quattro storie meravigliose e incredibili.

invitandovi ad approfondirle attraverso i link altre

Ma poi, incredibili per chi?


Cominciamo da Augustin, a cui e dedicato il titolo di questo capitolo. Ce infatti qualcosa di piu
incredibile della storia di un uomo colpito dalla polio che per cinquantanni costruisce nella sua
modesta casetta in Honduras, un elicottero? Si, un elicottero, progettato con pezzi riciclati, di
recupero, fatti a mano, inventati... Ma volera mai?
I ragazzi e le ragazze, vicini di casa di Augustin, pensano di si, ed e questo quello che conta e
che non ha prezzo.
Come non ha prezzo la spazzatura, ma questa volta nel senso classico del termine, tante che
la gettiamo. Il mondo ci manda la spazzatura, noi gli restituiamo musica dice Favio Chavez,
il direttore della Landfill Harmonic del Paraguay. Ecco un altro sogno incredibile, creare musica
a partire dai rifiuti e dai rifiutati: bambine e bambini che vivono a Cateura, in Paraguay, in
una slum-discarica. Guardate Bebi suonare il suo violoncello di latta e restate a bocca aperta.
Ascoltate la piccola Ada Maribel parlare delle farfalle che sente nello stomaco quando suona il
suo violino recuperato e comprenderete la potenza delleconomia dei sogni.
E non e forse un sogno incredibile, oltre alla musica, regalare il piacere della lettura a chi non
saprebbe neanche dove cercare un libro? E se doveste decidere di creare la vostra biblioteca
mobile a dorso di asino e di attraversare savane e guadare fiumi per arrivare dai vostri giovani
lettori, ci sarebbe piu di una persona a gridare che e solo unincredibile follia!
Per fortuna il professor Luis Soriano non ha dato ascolto ai profeti di sventura e oggi nei
pueblos sperduti della Colombia i bambini leggono, leggono, leggono. Oh yeah! Oh yeah! Oh
yeah! Come tre sono gli Oh yeah! di gioia che Tim pronuncia mentre vive il suo sogno
incredibile.
Tim, un ragazzo con sindrome di Down che fin da piccolo ha sempre desiderato un suo
ristorante e che per fortuna ha trovato una famiglia che crede nellincredibile. Oggi Tims place
e un luogo magico dove vengono serviti pranzi, colazioni e soprattutto, abbracci. Sono oltre
30.000 gli abbracci che Tim ha donato ai suoi clienti, perche e questo cio di cui tutti abbiamo
un disperato bisogno. Progetti incredibili da realizzare, bambine e bambini sorridenti e tanti
abbracci. Nelleconomia dei sogni sono questi gli investimenti piu preziosi...

Per saperne di piu:


Elicotteri www.vimeo.com/35545694
Violini www.landfillharmonicmovie.com
Asini, libri e bambini www.vimeo.com/31294484
www.youtube.com/watch?v=y6He0FWoFj0 e 30.000 abbracci!

16. Ti voglio bene, passa una piacevole


giornata!
Con un ombrello o con un impermeabile se infuria il temporale, lui ce, dal lunedi al
venerdi!.
Penso di piacergli, sa sempre quando passo e riesce sempre a dirmi Ti voglio bene da
qualsiasi direzione io provenga.
Volevo restare nella mia infelicita quella mattina, cosi ho cercato di evitarlo, poi ho incontrato
il suo sguardo e non ho potuto fare a meno di sorridere. Ogni mattina mi ricorda che posso
scegliere di essere felice.
Lui si prende cura della gente e la gente si preoccupa per lui, se un giorno non lo vede va
proprio nel panico!.
Stavo andando a partorire il mio primo figlio allospedale e passando in auto lui non mi ha
visto. Ho chiesto a mio marito di tornare indietro, non sarei potuta andare allospedale senza
che mi desse il suo saluto quotidiano.
No, non stanno parlando di Matteo Renzi ma di Johnny Barnes altrimenti noto come Mr. Happy
Man, il signor Felicita. Sembra un personaggio uscito da un film, con i suoi novant'anni
compiuti, il grande cappello che ripara un sorriso caraibico e una folta barba bianca. E nato e
vissuto a Hamilton, Bermuda, dove da quasi trentanni ogni mattina, che piova o splenda il
sole, si posiziona sulla rotatoria piu trafficata dellisola per salutare chiunque passi con un: Ti
voglio bene, passa una piacevole giornata!.
A chi gli chiede il perche, risponde con uno spiazzante: Mi diverto a rendere le persone felici.
A ricordare loro che e sempre dolce essere vivi. Dalle quattro alle dieci di ogni sacrosanto
mattino! Nel breve corto a lui dedicato emerge chiaramente il profondo affetto che la
popolazione di Hamilton nutre per Johnny, la riconoscenza per il suo quotidiano impegno a
rendere migliori le loro giornate, il suo gentile inno a godersi la vita.
Una statua a grandezza naturale che lo ritrae nella sua postura di saluto abituale e gia sul
prato dellaiuola dove Johnny staziona. Un talentuoso scultore lha fatta per onorarlo e per
rendere meno doloroso per gli abitanti linevitabile distacco che la sua veneranda eta lascia
presagire. Godetevi le immagini di Mr. Happy Man e insieme, riflettiamo su quanti signori e
signore Felicita potrebbero esserci in una societa orientata alla vita piuttosto che al profitto.
Johnny Barnes ci dona un saluto affettuoso e noi cosa potremmo donare? Pensate allinfinita di
passioni, di bellezze, di musiche, colori e profumi che compongono questa grande famiglia
umana: se iniziassimo a donarceli reciprocamente rischieremmo di camminare tutti a due metri
da terra! Anzi, facciamo proprio un piccolo esercizio, ci state? Prendetevi cinque minuti per
evocare tutte le situazioni, attivita, azioni, passioni che vi procurano piacere. Pensate a quali di
queste potreste condividere con le altre persone. Scrivetele, una alla volta, su dei foglietti e...
passate al capitolo successivo. Ma prima di voltare questa pagina, permetteteci di fare nostro
laugurio di Johnny: Vi vogliamo bene, passate una splendida giornata!.

Per saperne di piu:


www.youtube.com/watch?v=v_EX5NzqNXc

17. Giftival
La piazza era piena di foglietti colorati e fra i tanti, c'erano anche i miei!
Su ognuno avevo scritto qualcosa che avrei potuto condividere con gli altri, qualcosa di intimo,
una passione, un talento, un sogno, una cosa che facesse piacere a me mentre la donavo e
all'altro mentre la riceveva.
Non e facile descrivere la potenza emanata da quei piccoli fogliettini.
Ognuna e ognuno dei presenti, ogni persona e una miniera di preziosa e unica creativita!
Camminando nello spazio della festa, incontravi altre persone, ti scambiavi questi piccoli
assegni dell'anima, ti conoscevi, scoprivi il mondo dell'altro... Soprattutto riuscivi a
comprendere le potenzialita della gratuita, della condivisione, del dono, di cio che sta
diventando un vero e proprio paradigma economico, alternativo a quello che ci vuole in
perenne competizione, gli uni contro gli altri. Alla fine abbiamo raccolto centinaia di proposte di
dono, idee e spunti da proporre in tante iniziative sociali, come ci hanno confermato gli
interventi degli esperti stati invitati alla festa.
Per un giorno non abbiamo comprato ne venduto niente, eppure, quanta ricchezza abbiamo
creato!.
Visto che meraviglia puo nascere da piccoli foglietti? La meraviglia e sperimentare
concretamente le potenzialita delleconomia dei sogni insieme ad altre persone e la possibilita
di scoprire il dono de-mercificato; il dono che parla del valore intrinseco di ogni essere umano,
il dono come passione, talento, sogno, il dono come esperienza creativa. E se intorno al gioco
dei magici foglietti colorati organizziamo una serie di eventi sul tema, ecco che potremmo
promuovere un vero e proprio giftival, o festival del dono. Il primo giftival e stato realizzato lo
scorso anno in Turchia, a Instanbul e ha ospitato, fra gli altri, Genevieve Vaughan e Charles
Eisenstein, due fra i maggiori esperti internazionali di gift economy. Unaltra esperienza
totalmente in sintonia e quella del Freeconomy festival di Mark Boyle. Alla luce di queste
esperienze ecco come realizzare un giftival a... casa vostra!
Non e cosi complicato: invitate un esperto simbolo (in questo libricino potrete trovarne molti
nazionali e internazionali, spesso ben contenti di partecipare) affinche possa offrire una
panoramica di come il nuovo paradigma si stia affacciando sulla scena mondiale. Coinvolgete
poi tanti altri rappresentanti, possibilmente locali, delle associazioni e delle varie realta che
possano raccontare come l'economia del dono stia gia manifestandosi anche in Italia, ecco un
piccolo e incompleto elenco al quale rifarvi: Couchsurfing, Warmshowers, Servas, Bewelcome,
Helpx, Wwoof, Hospitality Club, Stay4free, Solar bikeport & carport, Gift economy taxi, il
negozio Passamano di Bolzano, la Bottega per nulla di Reggio Emilia e il Cerchio del dono,
Edibili Incredibili, Hitchwiki, Pie it Forward, Free Tea Party, Same restaurant, Swapping
Boutique per bambini, Food Sharing, Meal Sharing, Karma Clinic, Creative Commons,
Wikipedia e Open Source, Bookcrossing, Social Street di Bologna... Tutte queste realta saranno
felici di partecipare al vostro giftival per diffondere ulteriormente le loro esperienze di dono e
condivisione. Non ce bisogno di stand o installazioni particolari, solo di un po di fantasia e
unatmosfera rilassata... Per il cibo e le bevande, imitate il Freeconomy Festival di Mark Boyle
(ma anche lesperienza della famiglia Palmer-Fellmer del capitolo 3) e organizzatevi per tempo
per recuperare il cibo che andrebbe gettato (meglio se bio e locale, ma non sottilizziamo
troppo...). Per la promozione sfruttate i social network, il passaparola, le vostre reti e perche
no, anche noi, e il giftival e fatto!
Una giornata interamente dedicata alleconomia del dono, una dimostrazione di quanto stia gia
funzionando, unondata di fiducia e di strategie anti-crisi, a costo zero, naturalmente. La
portata di un simile evento e enormemente piu grande dellimpegno per realizzarlo, quindi, che
aspettate?
Per saperne di piu:
Il giftival di Instanbul giftival.wordpress.com
Freeconomy di Mark Boyle www.facebook.com/mark.boyle3?fref=ts
Nel nostro primo libro troverete indirizzi e approfondimenti utili: http://goo.gl/c3XVOv

18. Non e mai troppo presto, non e mai troppo


tardi...
Perche continuare a dar la colpa alleta che abbiamo? Non e mai il momento o... il momento e
ormai passato. Perdonatemi ma non ci credo e non ho intenzione di pensarla in questo modo,
il mio momento e ora!.
Sentiamoci in diritto di pronunciare questa frase da quando siamo in grado di comprenderla a
quando siamo in grado di esprimerla, dai 9 ai 99 anni, ma anche prima e anche dopo! A 96
anni George Bernard Shaw decise che quello era il momento giusto per potare un albero, sali
su una scala e lo fece. A 85 anni un giovanotto decisamente meno famoso, Keith Wright,
dopo esser rimasto vedovo ha pensato bene, invece che lasciarsi morire, di sperimentare la
gioia del viaggio zaino in spalla. Non ha piu smesso, ha viaggiato mezzo mondo e continua
ancora oggi che di anni ne ha 95! James Asquith ha invece deciso di non attendere la pensione
per scoprire il pianeta e con i risparmi accumulati con i lavori part time svolti fin da ragazzino e
continuando a lavorare strada facendo, a 25 anni e il viaggiatore piu giovane ad aver compiuto
il giro del mondo. Cinque anni di viaggio per 196 nazioni, nessuna esclusa, neanche le piu
turbolente. E se dallavventuroso mondo dei viaggiatori ci spostiamo a quello dei viaggi
letterari, vi fara piacere scoprire che il momento giusto per diventare un autore di best seller e
il quindicesimo anno di eta: tanti (anzi pochi) ne aveva Christopher Paolini nel 2002, quando il
primo libro di una sua saga e stato pubblicato, conquistando a breve 20 milioni di lettrici e
lettori. Ma forse no, non sono i quindici anni il momento giusto per debuttare come scrittore, o
almeno non lo sono stati per Lorna Page. Lorna ha infatti pubblicato il suo primo libro alla
tenera eta di 93 anni e con i proventi delle tante copie vendute ha ben pensato di acquistare
una casa per se e per altre tre amiche, lasciando finalmente il triste ospizio. E per restare nel
mondo delle arti creative, se Aelita Andre ha iniziato la sua carriera di pittrice a 2 anni e oggi
che ne ha 7 i suoi quadri vengono esposti in gallerie newyorchesi, grandma Moses ha iniziato la
sua di carriera dopo i settantanni. Viaggi, libri, dipinti... A come Avventura, e possiamo
decidere di circumnavigare il globo a quindici anni come Laura Dekker. A come Arte, per
debuttare come ballerino a novantanni suonati come John Lowe. E potremmo continuare cosi
per pagine e pagine. Per buttarvi nel mondo delleconomia dei sogni non sarete mai ne troppo
giovani ne troppo vecchi, non vi occorrono ne soldi ne successo, vi serve soltanto guardare la
vostra vita per quello che e: unincredibile opportunita per fare quello che adesso, proprio
adesso, vi salta in mente! Se Zina Lahr avesse aspettato un irraggiungibile momento giusto, se
avesse temuto il giudizio degli altri, se avesse represso la sua sana follia creativa, se avesse
scelto di non vivere i suoi sogni, oggi nessuno la conoscerebbe e tutte e tutti saremmo piu
poveri. Guardate il tenero e potente video di questa ragazza, morta nel 2013 giovanissima, e
pensate cosa ci saremmo persi se non avesse scommesso di vivere il suo sogno creativo, ogni
giorno e in ogni modo possibile. Pensa a cosa tutte e tutti perderemmo se tu, proprio tu,
lasciassi spegnere il tuo sogno per uno stupido, insensato e perdente modello di vita scelto da
qualcuno che non sogna ormai da troppo tempo...

Per saperne di piu:


www.vimeo.com/80973511 Il video su Zina. Per favore, scambiamoci i nostri incredibili video
quando possiamo ancora guardarceli e goderceli insieme.

19. C come Collasso, C come Condivisione


Il car sharing e il car pooling misero in crisi il mercato dellauto. Couchsurfing e compagni
fecero scomparire gli alberghi. Il meal sharing fece altrettanto con i ristoranti e le street bank
rovinarono i piani dei giganti del bricolage e dello shopping. La Siae si dissolse insieme a tutti
gli altri cartelli che cercavano invano di blindare le produzioni intellettuali e la conoscenza. Il
free software divento presto la nuova realta e qualsiasi tipo di formazione si libero
definitivamente da interessi di business. Le banche e gli squali della finanza fecero la fine dei
dinosauri e quando Todmorden dimostro che era possibile donare ai propri cittadini cibo buono
e sano, e fu imitata in massa beh, rimase in piedi davvero poco della vecchia economia.
Raccontata cosi, a voi che non ceravate puo sembrare una roba apocalittica ma credetemi, e
stata la piu bella rivoluzione nonviolenta della nostra storia!.
Condivisione e... collasso. Piu riemerge la nostra genetica predisposizione al dono, alla
condivisione, alla generosita e piu collassa lintera economia basata sulla competizione e sul
profitto a ogni costo. Le pratiche appena accennate a inizio capitolo (che potrete approfondire
anche attraverso il nostro primo libro 100 modi per cambiare vita ed essere felici) sono ormai
delle realta che coinvolgono milioni e milioni di persone e che continuano a crescere. Come nel
famoso detto, quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla ,
oggi sono tanti i bruchi (a volte velenosi, piu spesso soltanto alienati) che si spaventano
davanti a questa metamorfosi antropologica. Ma non ce niente da temere, quella del dono e
della condivisione e una rivoluzione dove nessuno perde. Linvito che ci e vi facciamo e di
sperimentare da subito queste molteplici opportunita di condivisione e perche no, di inventarne
di nuove. Otterremo due impagabili benefici. Il primo, il piu evidente, e che potremo soddisfare
i nostri bisogni accedendo a tutta una serie di beni e servizi che nella vecchia economia spesso
ci sono preclusi o che comunque stanno diventando sempre meno sostenibili e accessibili. Il
secondo, meno immediato da intuire, e che le gift & sharing economies possono liberarci dal
giogo delle illusorie preoccupazioni materiali e aprirci alleconomia dei sogni. Non
sottolineeremo mai abbastanza quanto cio sia urgente. Occupiamoci di sogni, non di spread.
Diventiamo esperti di piacere, non di ipocrita meritocrazia. Reclamiamo gioia, non lavoro. E se
a leggere queste poche righe di teoria del dono fatta in casa, saranno albergatori e camerieri,
magnati dellauto e metalmeccanici, ristoratori e cuochi, formatori, programmatori e via
dicendo, uniti nel proclamare il proprio esser fuori dal mondo, non ci restera che aggiungere
questo: non siete dei lavoratori (iper o, piu spesso, ipo pagati), siete esseri umani!
Riappropriatevi del vostro diritto alla gioia di vivere e fatelo adesso. Nessuno possiede la
ricetta perfetta per riorganizzare un mondo globalizzato, forse leconomia del dono e dei sogni
restera solo unipotesi, chi lo sa? Ma non nascondiamoci dietro improbabili critiche di ragione
economica sentite in qualche talk show serale soltanto perche abbiamo paura di vivere... come
diceva Nelson Mandela, la nostra paura piu profonda non e di essere inadeguati. La nostra
paura piu profonda, e di essere potenti oltre ogni limite. Anche piu potenti del capitalismo.

Per saperne di piu:


Molti capitoli di 100 modi per cambiare vita ed essere felici vi forniranno le informazioni e i
contatti necessari per sperimentare leconomia della condivisione: http://goo.gl/c3XVOv

20. 52 lavori e 12 sogni


Fare loperatore di salto con lelastico, lavorare in un talk show in televisione, fare la guida di
montagna per bambini, lallenatore di pallavolo e lannunciatore tv. Ma anche fare il fioraio,
listruttore di yoga, lallevatore di bovini, lesperto di marketing. Poi linfermiere, il corniciaio, il
ricercatore, il broker, il magazziniere e il DJ alla radio. E lavorare in un birrificio e in un forno,
in un ambulatorio veterinario e in un acquario. Perfino sperimentarsi come derattizzatore e...
produttore di Hollywood. Piu adrenalina? Bene: guardiaparco, cowboy, vigile del fuoco e pilota
di aerei militari! E molto altro ancora.
Sean Aiken, un ragazzone americano con lunghi dread biondi, appena uscito dal college
capisce che non ha la piu pallida idea di quale carriera intraprendere nella sua vita post scuola.
E li nasce il colpo di genio: invece di prendere il primo lavoro che capita, ne fa 52!
Un lavoro alla settimana, per un anno intero, cercando quello piu calzante a lui. Alla fine,
sembra che il lavoro giusto fosse proprio raccontare il suo sogno: il suo progetto e infatti quello
che fa attualmente, girare gli Stati Uniti in lungo e in largo per motivare altre persone. In
unItalia dove viviamo fra limprobabile ricerca di un posto fisso legato alla formazione di
provenienza (spesso scelte di studio fatte in base a superati stereotipi) e la rassegnata
accettazione di quel che passa il convento, lesperienza di Sean Aiken merita di essere
conosciuta, raccontata e magari imitata... ma anche trasposta in unaltra prospettiva. Perche e
bello pensare di avere il diritto di sperimentare 52 professioni cosi diverse fra loro prima di
scegliere la propria, ma e anche brutto e triste pensarci solo in unottica lavorativa. Eppure
provate a chiedere ai vostri figli, studenti o piccoli amici: Che cosa vorresti fare dopo la
scuola, se avessi la possibilita di fare tutto?. Potreste ricevere soltanto risposte che hanno a
che fare con lavori, magari da sogno (il calciatore, lo chef, la ballerina, la cantante) ma pur
sempre professioni. Rischiamo di crescere nuove generazioni incapaci di pensarsi al di la di un
impiego, e fa paura.
E se invece desiderassi scalare il Monte Rosa, disegnare centomila fiori sui muri di questa citta
e fare il giro del mondo vestito da giullare e... Ce la facciamo a immaginarci 52 settimane non
di lavoro ma di vita? Che bel progetto sarebbe, no? Noi ci stiamo provando con Elia, nostro
figlio che ha dodici anni. Abbiamo fatto la scelta delleducazione parentale (la scuola casa), o
unschooling come dicono oltre Manica, e gli abbiamo proposto di pensare a 12 esperienze per
sperimentare 12 vite diverse. Abbiamo cercato di spiegargli la differenza fra unesperienza
lavorativa e unesperienza di vita e che laspetto legato a una professione potra comunque
emergere naturalmente in un secondo momento, se sara necessario. Il progetto e appena
iniziato e promette bene, e anche noi promettiamo di documentarlo per voi e per noi quindi,
rimaniamo in contatto! Nel frattempo, che siate ancora a scuola o che siate gia nel pazzo
mondo, che ne direste di prendere penna e calendario per inventarvi le vostre 52 settimane?

Per saperne di piu:


www.oneweekjob.com

21. Ci sono un polacco, un inglese e un afroitalo- australiano...


Sembrano le parole dellinizio di una barzelletta, in realta si riferiscono a tre personaggi poco
conosciuti dal pubblico italiano che aggiungono altri importanti colori al viaggio che stiamo
facendo insieme con questo libricino.
Si chiamano, rispettivamente, Elf, Mhee e Ibby e se vi sembrano strani i nomi vi sembrera
ancora piu strano il fatto che tutti e tre vivano in una condizione permanentemente moneyless
(senza denaro) e stateless: da anni non riconoscono i confini nazionali e hanno rinunciato ai
propri passaporti. In altri capitoli abbiamo visto persone che hanno scelto di eliminare il denaro
dalle loro vite e che si affidano ad altre forme di economia per le loro interazioni e necessita.
Per queste persone il denaro e uno strumento inventato dalluomo che, semplicemente, non
aiuta piu le persone ma anzi le danneggia. Da qui la decisione di abbandonare questa
convenzione sociale. E se e una convenzione il denaro, che dire dei confini politici? Circola in
rete una bella fotografia del pianeta Terra ripreso dallo spazio con su scritto: Vedete dei
confini? Nemmeno io. E molti si ricorderanno questo brano tratto da una profonda poesia di
Gianni Rodari: Spiegatemi voi dunque, in prosa o in versetti, perche il cielo e uno solo e la
terra e tutta a pezzetti?. Eppure, davanti a queste ovvieta, sono davvero pochissime le
persone che scelgono deliberatamente di non riconoscere larbitrarieta dei confini nazionali, di
queste righe tracciate sul planisfero da qualche uomo triste (come dice Elf, guardate i confini
africani, sembran proprio fatti a scuola col righello, altro che bioregioni!).
I nostri tre impavidi ci sono riusciti: Elf Pavlik ha scelto di spostarsi allinterno dellarea di
Schengen dove vive in posti differenti, collabora con persone differenti, partecipa a progetti
differenti e contribuisce, senza usare ne denaro ne passaporto, alla costruzione di reti sociali e
virtuali (e un esperto informatico) che facilitano lemergere di nuove economie non monetarie.
Conoscetelo attraverso il suo sito e i video linkati qui sotto, riuscira a mostrarvi la naturalezza
delle sue scelte in modo semplice, diretto e gentilmente disarmante.
Mhee ha preferito chiamarsi cosi perche e un nome che si presta a divertenti giochetti, ma tra
pochi mesi potrebbe chiamarsi diversamente, perche in fondo anche i nomi sono solo
convenzioni, no? Gira il Regno Unito con la sua cartina magica dove le persone che incontra
lungo la strada gli indicano la prossima tappa da compiere. Lui, con una fiducia davvero
invidiabile nelle persone e nella Vita, ubbidisce con gran soddisfazione! Il titolo del
documentario a lui dedicato dice tutto: Il potere di Mhee, il magico ma realissimo potere che
ognuna e ognuno di noi ha di vivere, senza soldi e senza stato, la propria vita migliore.
Ibby Okinyi ha madre italiana, padre keniota, cittadinanza australiana e un sorriso contagioso,
lo stesso con il quale ha dato fuoco a entrambi i suoi passaporti. Cio non gli ha impedito di
percorrere lintera Europa, da nord a sud, senza usare denaro e proclamando a voce alta:
Non europeo, non africano, non cinese. Io sono un essere umano, io sono il mio paese!.
Il filo che unisce questi campioni delleconomia dei sogni e il superamento dei pregiudizi piu
pericolosi, il rifiuto di una visione dellessere umano condizionato da costrutti mentali da lui
stesso pensati, da convenzioni sociali superate. E lapertura allesistenza come dono, allaltro
come dono, alla condivisione come modalita elettiva. Una condivisione capace di cancellare
quelle stupide e odiose righe dalla carta geografica. Il fatto che vengano dallest, dal nord e dal
sud di questo bel pianeta, ci regala un altro prezioso seme di speranza.
Bene, dopo i soldi e i passaporti, prepariamoci a superare le convenzioni sessuali. Brrrr! Se non
vi spaventa troppo, leggete il prossimo capitolo.

Per saperne di piu:


Il mondo e lo stile di Elf Pavlik
www.side-ways.net/episode1
www.wwelves.org/perpetual-tripper
www.youtube.com/watch?v=fCFe2KnBuJ0
Il potere di Mhee
www.youtube.com/watch?v=CKl9V7TV_cA
Brucialo Ibby, brucialo !
www.youtube.com/watch?v=30_eK4ast50
www.youtube.com/watch?v=XL7sUxT_TWk

22. Portafoglio,casa e... partner?!


Aspetta, cerchiamo di capirci. Ti ho seguita su quelle che chiami le strade del dono e come
hai visto mi son dato da fare per realizzare il nostro bel progetto di gift economy. Hai avuto
lidea di aprire casa nostra e trasformarla in una nomad base perche come dicevi tu e solo un
passettino in piu rispetto al couchsurfing e va bene, alla fine non e stato poi cosi male. Ma
adesso mi stai davvero proponendo di portare la rivoluzione della condivisione anche in
camera da letto?.
Ce subito una cosa da dire ed e che questa coppia non e uscita da una commedia surreale, per
certi versi potrebbe invece rappresentare un modello socialmente allavanguardia: abbiamo
visto fin qui insieme quanti progetti di economia del dono coinvolgano coppie giovani e meno
giovani. Quindi per rifarci al nostro titolo, la condivisione del portafoglio, un minor
attaccamento al NOSTRO denaro e laderire a uneconomia della condivisione si stanno
delineando come delle scelte attuali, necessarie e lungimiranti, delle strade da percorrere a
testa alta e cuore aperto. Eppure, quanta paura ci fa anche il solo pensare di aprire in molti
sensi il nostro portafoglio e la nostra economia!
E che dire del rinunciare allidea di considerare casa NOSTRA soltanto NOSTRA? Le nomad
base citate nel dialogo iniziale sono una realta recente ma con delle potenzialita di crescita
incredibili. Couchsurfing, BeWelcome, Hospitality Club, Helpx e tutti gli altri network di
ospitalita gratuita hanno aperto le nostre case a sconosciuti viaggiatori del mondo intero ed e
scoppiata una meravigliosa rivoluzione. Adesso le nomad base possono togliere degli illusori
aggettivi possessivi e restituire al mondo tanti nidi urbani. La casa torna cosi a essere un luogo
dove possiamo semplicemente ripararci e dormire al sicuro, unoccasione per socializzare e
condividere cibo, oggetti, storie, diritti e doveri, sogni. Ogni abitante della casa contribuisce, in
tutti i modi che possono (o non possono) venirvi in mente, alla sana e sostenibile gestione del
posto, leconomia del dono per cio che riguarda le necessita materiali diventa la regola.
Guardate allora il video qui in chiusura per capire come lappartamento dove vivono Lisa e
Clemens sia diventato il luogo dove nessuno si sente ospite e tutti si sentono a casa. E aprite
anche voi una fantastica nomad base!
Dunque su portafoglio e casa possiamo orientarci ma... cosa centra il partner?
Centra eccome se siamo disposti a tirare in ballo una delle parole piu inflazionate: amore.
Leconomia del dono affonda infatti le sue radici nellamore, in nuove amorevoli relazioni socioeconomiche. E quando entriamo nellambito delle relazioni, il limite piu grande nellesprimere
liberamente il nostro amore non si trova nei dogmi legati al possesso del denaro o della casa,
ma nel sacro dogma della coppia monogama di religiosa tradizione, al quale sembriamo tutte e
tutti assoggettati. E dunque meraviglioso vedere come uno dei principali esperti mondiali di
gift economy, Charles Eisenstein abbia tenuto, insieme a Benjamin von Mendelssohn
dellecovillaggio Tamera (gia impegnato nella sperimentazione delleconomia del dono) una
conferenza intitolata Denaro, acqua, sesso e comunita. Una riflessione su come ecologia,
economia e nuovi modi di pensare e vivere le relazioni interpersonali siano intimamente
connessi. Se lidea di abbracciare il dono come forma di economia non monetaria inizia a
piacervi, perche non inserire il dono anche allinterno delle vostre relazioni? Al di la del dialogo
provocatorio di inizio capitolo, non ce bisogno di partire dal letto, ne di ridurre il grande
oceano delle relazioni amorose alla sola espressione della sessualita, ma crediamo che iniziare
a prendere distanza da uninsostenibile idea di possesso nei confronti del o della partner sia
qualcosa da non scartare o allontanare con battute da osteria.
Non esistono, per fortuna, regole o modi di procedere giusti da seguire per esplorare
leconomia che fa cantare di gioia, ognuna e ognuno fara i propri passi ed esperimenti a partire
dalle proprie sensibilita, concediamoci pero, almeno teoricamente, la possibilita di vedere come
la dimensione della condivisione possa abbracciare lintero nostro essere: sensualita, sessualita
e amore inclusi. Noi abbiamo dedicato allargomento un intero ebook, in pubblicazione sempre
con i tipi coraggiosi di Terra Nuova, dateci unocchiata e... fateci sapere!

Per saperne di piu:


www.nomadbase.info Per aprire le nostre case...
e le nostre relazioni amorose. Il libro di Wendy-O Matik e caldamente consigliato
www.youtube.com/watch?v=XF6YluIEJSk.

23. A.A.A. Avvocati, Architetti e Altri


professionisti cercasi
Allora riepilogando, lei ci conferma che realizzera il nostro sito web con tutte le applicazioni e
ce lo consegnera senza dover firmare nessun contratto ne dover pagare un costo preciso?.
Dunque avvocato, se ho capito bene mi sta dicendo che posso cambiare a mio piacimento il
totale della sua parcella?.
Senta architetto, ha sviluppato per noi un progetto fantastico e adesso ci lascia liberi di
decidere se e come pagare?.
Alla prima domanda Adrian Hoppel, un designer e sviluppatore professionista di siti web
residente in Pennsylvania, risponderebbe affermativamente. Sono gia due anni infatti che
Adrian ha deciso di consegnare il lavoro finito ai propri clienti esclusivamente in unottica di
economia del dono. Era stato in grado di fare una buona carriera con il suo precedente lavoro,
con tanto di soddisfazioni economiche e tutto il resto, ma sentiva che lavorare incatenato al
rapporto prezzo-prestazione stava diventando troppo faticoso. Era come se dovesse recitare un
ruolo, con schemi e regole decise dal mercato, dalla competizione, dal cosi fan tutti. Un ruolo
dove mostrarsi lui stesso come merce da vendere durante la giornata lavorativa, per poi
tornare a casa e cercare di riconnettersi con la sua parte piu autentica, con la persona che
avrebbe davvero voluto essere. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, non siamo fatti per
competere e scannarci, siamo fatti per darci una mano, per fidarci gli uni degli altri. Fidati
delle persone, ti sorprenderanno! dice Ron Shaich, fondatore di una catena di ristoranti no
profit. Ed e proprio cosi. Adrian Hoppel a oggi, non ha ancora trovato nessun cliente che se ne
sia andato col suo bel sito web senza ripagarlo in qualche modo.
Alla seconda domanda lo studio legale Valorem, con una sede nella Silicon Valley e una a
Chicago e lo studio legale Summit Law Group di Seattle, risponderebbero ai propri clienti che,
si, hanno capito esattamente. In fondo alle tanto temute notule questi due studi legali hanno
previsto una casella che i clienti possono usare per aggiustare il totale da pagare. Perche?
Perche credono nella qualita del loro lavoro e si fidano del giudizio dei loro clienti. Se questi
ultimi decideranno di pagare di meno del totale proposto, lo studio lo interpretera come un
invito a impegnarsi di piu e ancora meglio. Ma capita anche che i clienti scelgano di pagare di
piu, perche riconoscono la dedizione di chi ha difeso i loro diritti e perche questa possibilita
trasforma nuovamente avvocati e clienti, in esseri umani che si incontrano in una relazione di
fiducia.
Alla terza domanda, larchitetto Alessandro Aurigi rispondera... beh, dovrete scoprirlo voi
stessi. Alessandro ha infatti appena deciso di abbracciare leconomia del dono nello svolgere la
sua professione. Dopo tanti anni di lavoro e tanti progetti vecchio stile, ecco la scelta di
liberare la propria professionalita dalle regole del mercato. Del resto le regole son fatte per
essere infrante. Grazie dunque allarchitetto Aurigi (che fra laltro ha una specializzazione in
Bioarchitettura) anche noi italiani potremo dunque vantare un professionista della gift
economy, visitate il suo sito e... iniziate a sognare!
Pay it forward, pay as you can, pay as you wish, payment by attunement, payment by
donation, value adjustment line, karma economy, sacred economy, sharing economy,
collaborative economy... tanti nomi diversi e ahinoi sempre in inglese per definire un nuovo
modo di fare economia. Navigate nella rete per scoprire quello piu adatto a voi, ce solo
limbarazzo della scelta. Allora A.A.A. professionisti al tempo del dono cercasi: fatevi avanti,
non ve ne pentirete! E noi faremo il possibile per farvi conoscere...
Per saperne di piu:
Adrian Hoppel www.adrianhoppel.com/gift-economy
I due studi legali www.valoremlaw.com/value-adjustment-line, www.summitlaw.com/ourstory/pricing
Larchitetto del dono http://freedesignit.wix.com/home

24. Pay it forward


Questo sono io, e queste sono tre persone, a cui daro il mio aiuto, ma deve essere qualcosa
di importante, una cosa che non possono fare da sole, percio io la faccio per loro... e loro la
fanno per altre tre persone....
Cosi il piccolo Trevor, il protagonista del film Un sogno per domani, presenta alla lavagna la sua
idea per un mondo migliore. Questo bel film intitolato in inglese Pay it Forward e ispirato al
libro La formula del cuore di Catherine Ryan Hide, ha dato il via a un effetto a catena che ha
dellincredibile. Come al solito, in Italia ne sappiamo poco, tante che non esiste neanche una
traduzione di pay it forward (l'equivalente sarebbe pagalo ad altri), un concetto che sta
rivoluzionando leconomia delle relazioni.
Questa idea appare addirittura in una lettera di Benjamin Franklin di fine 700, dove il
poliedrico genio racconta di come sia solito chiedere a chi e in debito di gratitudine con lui di
ripagare il debito a qualcun altro, donando a propria volta il favore ricevuto, sia che si tratti di
qualcosa di materiale che di immateriale. In questo modo si innesca un meccanismo del dono e
della generosita potenzialmente capace di andare davvero lontano. Tre secoli son passati e
mentre noi italiani non sappiamo neanche che parola cercare, su Google il pay it forward
appare in migliaia di pagine e inizia a contaminare la vecchia economia egoista. Vi presentiamo
dunque tre esempi legati al cibo, non perche piu importanti di altri, ma soltanto perche lo
spirito comunitario delleconomia del dono ben si sposa con la convivialita tipica dei locali dove
si mangia e si beve. Come il Purdys Coffee di Richmond, Kentucky, dove i clienti possono
ricevere un caffe o unaltra consumazione donata da sconosciuti e fare altrettanto, offrendone
una a loro volta e scrivendo su un simpatico cartoncino a chi dedicare il dono in particolare,
tipo al professor Tal dei Tali oppure una categoria in generale: un cappuccino per un
infermiere, o semplicemente per chi ne ha bisogno e forse non puo permetterselo. Dal
cappuccino a un pasto completo il passo e breve, cosi al Karma Kitchen, con sedi in India,
Giappone e Stati Uniti, potrete sapere, al momento del conto, che non dovete pagare niente
perche qualche persona sconosciuta ha gia pagato per voi. Nello spirito del pay it forward, se
vorrete, potrete fare altrettanto e mantenere in circolo la cucina del dono; se nessuno volesse
continuare, il ristorante chiuderebbe, punto. Ma son passate decine e decine di migliaia di
coperti e lesperimento di generosita continua! Pensate, per rendervi conto della potenza del
concetto, che addirittura la multinazionale Unilever (proprietaria dellitaliana Algida) ha lanciato
una campagna di pay it forward per i gelati venduti nella propria sede brasiliana Kibon,
risultato: il 97% delle persone sono felici di pagare un gelato per dei perfetti sconosciuti.
Insomma, che si tratti di caffe, gelati, riso al curry o qualsiasi altra cosa e servizio possa
venirvi in mente, il pay it forward e una realta da conoscere e mettere alla prova. Quello che
conta e sperimentare questa doppia possibilita di ricevere e restituire un dono da chi e a chi
neanche conosciamo, coltivare relazioni di fiducia, generosita, amore fra estranei, e la folle
idea che le maglie, le reti di un dono che circola possano riconnetterci, strapparci gentilmente
da unalienante solitudine.

Per saperne di piu:


Un cappuccino dedicato a... www.vimeo.com/91118844
La cucina del Karma www.globalonenessproject.org/library/films/karma-kitchen
Se ne accorgono anche le multinazionali... www.youtube.com/watch?v=lHS-NLEZ7wE
Lasciamoci contagiare dal virus del pay it forward www.vimeo.com/63199080

25. Pie it Forward


Nel precedente capitolo abbiamo cercato di interpretare in italiano il concetto fondamentale del
pay it forward, in questo capitoletto, tanto per tornare ad attingere dallinglese, vi presentiamo
il pie it forward. E un simpatico gioco di parole dove al posto di pay troviamo... una torta (pie
appunto, che si pronuncia pai)! Una frase e uno slogan che Sarah e Chris, una coppia del
Michigan e il loro amico Scott e la mascotte Shalosh (un border collie) utilizzano per la loro
avventura sulle strade del dono a base di gustosissime torte. Vediamo come: Siamo i piu
benefici parassiti che abbiate mai visto. Entriamo nelle vostre case, usiamo le vostre cucine,
inforniamo una mezza dozzina di torte, ne lasciamo un paio per voi e scompariamo nellignoto
spazio profondo....
E con le torte cosi preparate compiono la loro rivoluzione della gentilezza e della generosita,
offrendole a chiunque le desideri e servendole dalla loro casa di legno su ruote sulle strade
degli States. Se potrete pagarle 10 dollari andra bene, 10 centesimi altrettanto bene, un
sorriso e la promessa di imparare anche voi a impastare, sfornare e servire le torte della
felicita andranno benissimo ugualmente. I nostri pasticceri rivoluzionari accettano donazioni
anche in forma di farina, mele, zucchero, burro... Tutto va bene pur di continuare a offrire a
chiunque ne abbia bisogno, un po di dolcezza. 20.000 chilometri in soli sei mesi, centinaia di
torte donate, migliaia di persone servite.
Non andiamo in giro solo a regalare le nostre torte, anche noi riceviamo una preziosa
conoscenza, attraverso il viaggio, lincontro con persone sconosciute, con i loro stili di vita.
Leggiamo insieme il loro illuminante manifesto:
Io ho una torta. Lho appena fatta e ne sono orgoglioso, sembra deliziosa. Ma anche se ho
comprato gli ingredienti e lho impastata con le mie mani, non posso proprio considerarla la
MIA torta. Vedete, non sono nato pasticciere, qualcuno ha dovuto insegnarmi. Non ho fatto la
torta a partire dalle mie mele o dal mio grano, dal mio burro. Qualcuno ha dovuto piantare gli
alberi, arare i campi, mungere le mucche. Qualcuno ha dovuto raccogliere i frutti, lavorare il
latte. Qualcuno ha dovuto trasportare il raccolto al negozio dove ho potuto acquistarli. E
qualcuno ha dovuto realizzare la strada, manutenere il camion, costruire il negozio, far
funzionare il registratore di cassa, realizzare limpianto elettrico nella casa dove posso
infornare le torte. Quindi anche se io ho messo insieme gli ingredienti finali, milioni di persone
hanno reso possibile questa torta. Ecco perche sono felice di condividerla con CHIUNQUE non
ne abbia una a disposizione. E quando condivido questa torta con voi, tutto cio che vi chiedo e
di imparare a vostra volta a far torte deliziose, cosi potrete condividerle con chi non ne ha.
Amiche, amici, e questa leconomia del dono. Vi piace preparare torte? Che aspettate? In
questo libricino avete visto come tante simili sanissime follie trovino anche la loro sostenibilita
economica, dobbiamo soltanto preparare gli utensili da cucina, dei buoni ingredienti e un
pizzico di polvere di stelle. Regalare a ogni bambino incontrato sulla strada la sua torta di
compleanno, guardarlo soffiare sulle candeline e applaudire! E accorgersi che quel bambino e
ognuno di noi. La mia torta non e mia, la mia gioia non e mia, il mio mondo non e mio. Come
diceva il grande Paulo Freire, nessuno insegna a nessuno, nessuno libera nessuno, impariamo
e ci liberiamo uniti, insieme, e arrivato il momento di imparare una nuova economia e di...
liberarci tutti insieme!

Per saperne di piu:


Andate a salutare la rivoluzione delle torte su Facebook!
http://www.facebook.com/PieItForwardUSA

26. Saggiudu torrau e sa paradura


Era tutto diverso. Ci si aiutava continuamente.
Con queste parole lamica Daniela Inconis ci ricorda che leconomia del dono (Gandhi
permettendo) e antica come le montagne, in questo caso le montagne sarde. Leconomia
dellintera Sardegna si e infatti basata per secoli sulla gift economy e se in questo libricino
abbiamo dovuto usare spesso termini inglesi, adesso tocca a sa limba, alla lingua sarda,
iniziando con saggiudo torrau: laiuto che ritorna, reciproco, mantenuto in circolo. E grazie a
questa pratica, per fortuna ancora viva, se non nel quotidiano di ognuno almeno nella memoria
di tutti, che il popolo sardo e riuscito, fra le altre cose, a garantire una casa per ogni nuova
coppia, anche in tempi di estreme difficolta economiche. Perche tutti davano una mano per
garantire un tetto anche ai piu poveri, certi di poter ricevere aiuto a propria volta nel momento
del bisogno, certi che il beneficiario avrebbe fatto il possibile e limpossibile per restituire laiuto
ricevuto. Insieme alla costruzione delle case, la vendemmia, la tosatura, la mietitura erano
tutte occasioni per mettere in pratica la circolarita del dono, della cooperazione, di un
comunitarismo radicato nel dna di un popolo. Ha funzionato cosi per centinaia danni, senza
bisogno delle benedizioni di Standard & Poors, Moodys e Fitch Group, gli intoccabili sacerdoti
della finanza mondiale. Cosi come non ce stato bisogno di nessun professorone di economia
per validare sa paradura. Letteralmente tornare alla pari, la paradura e cio che avviene
quando un pastore perde il suo gregge a causa di un incendio, di un furto o di altre calamita.
Gli altri pastori si sentono immediatamente chiamati a donare una o piu delle loro pecore al
collega sfortunato per ricostruire il gregge perduto, per evitargli di finire in disgrazia e
consentirgli da subito di poter continuare a lavorare. Lo fanno spontaneamente, nessuno li
obbliga, e una cosa normale per questo popolo vivere in uneconomia che garantisca a ognuno
la possibilita di una vita dignitosa e se qualcuno troppo individualista si tirasse indietro, si
troverebbe circondato dalla pubblica disapprovazione. Tra leconomia di mercato e quella del
dono, e la seconda a essere normale, che ci crediamo o no. Ma si che ci crediamo, vero? Come
ci credono i messicani col loro tequio, i malesi con la loro dama, i caraibici con il susu e gli
indiani con il gupt daan e il pyaoo e i boliviani e gli ucraini e gli iraniani e... La gift economy
siamo noi, donne, uomini e qualsiasi altro genere vi venga in mente, che da secoli riconoscono
nel dono la forma piu naturale di economia, leconomia di Gaia. Daccordo negli ultimi anni ci
siamo distratti un po, ma adesso basta, ok? Reclamiamo la nostra intima natura!
Questo e il nostro terzo libro e come gli altri e stato sognato, pensato e scritto in Sardegna, a
Bosa. Lisola, con la sua dirompente natura e con la genetica solidarieta del suo popolo, ci ha
donato la rilassatezza e lenergia per partorire questi nostri sogni cartacei. Scrivere senza
essere invasi dai rumori delle auto nella piccola ma accogliente stanzetta multifunzione della
nostra casa a torre, in un centro storico medievale che sembra uscito da una tela, e stata
davvero una bella possibilita. Uscire per strada e incontrare i sorrisi della gente ci ha dato una
conferma e una speranza. Allora questo capitolo e dedicato allisola verde e blu, alle sue genti
e a tutte le altre isole del dono ancora da scoprire...

Per saperne di piu:


Daniela Inconis ci parla anche di un altro dono, il dono del tempo e di tanti altri progetti per
una Sardegna comunitaria e sostenibile... www.qedora.it
http://goo.gl/PK6sqK
Sa paradura oggi e sempre! http://goo.gl/o96Dkl

http://goo.gl/8SZL0f

Un testo in inglese sulleconomia del dono nei cinque continenti


www.shareable.net/blog/reclaiming-gift-culture

27. Giftivists, gli attivisti del dono


Quando si entra nel paradigma del dono puo accadere linimmaginabile. Pensa al

Dono della

Terra di Vinoba, il discepolo di Gandhi che negli anni 50 percorse a piedi lIndia intera per
ispirare i proprietari terrieri benestanti a donare una parte delle loro terre a chi ne aveva
bisogno. Alla fine del suo viaggio fu volontariamente donata unarea grande come tutta la
Toscana!.
Imprese come quelle di Vinoba ci testimoniano il potenziale dirompente di unattivista del dono
o giftivist, come lo chiamano oltreoceano. Ma esistono milioni di altre imprese, piccole grandi
imprese che non finiranno sui libri di storia, promosse ogni giorno da migliaia di attiviste e
attivisti del dono, attraverso quelli che sempre piu spesso vengono definiti come atti casuali di
gentilezza. Si, donare gentilezza e... sorprendere. Lidea nasce infatti da una riflessione di
Nipun Metha e un gruppo di amici, una sera a cena, sul perche far degli scherzi avesse tanto
successo fra i giovani americani. Individuarono alcune possibili risposte: fare scherzi ha
successo perche prevede collaborazione fra pari, perche rappresenta una sfida, perche
necessita di creativita ecc. Ma alla fine conclusero che i classici scherzi da college, da caserma
e da candid camera lasciano davvero il tempo che trovano nei loro autori e soprattutto,
lasciano la stessa sensazione di vuoto, da riempire in qualche altro modo. Ma sarebbe possibile
pensare a degli scherzi che invece lascino una sensazione di pienezza, di elevazione interiore,
qualcosa di costruttivo e positivo per chi li fa e per chi li riceve? Nipun Metha e i suoi compagni
decisero che non solo era possibile, ma anche davvero necessario, e invece di sorprendere le
persone con brutti scherzi iniziarono a stupirle con piccoli stupefacenti atti di gentilezza.
Nacque cosi lidea delle smile card, le carte del sorriso, ecco come funzionano:
1. Dedicate un anonimo atto di gentilezza a qualcuna/o.
2. Lasciate come traccia una smile card per incoraggiare il vostro beneficiario a fare altrettanto
con qualcun altra/o.
3. Condividete la vostra storia online per poter essere dispirazione alle altre persone. 4. E...
cambiate il mondo, una gentilezza alla volta!
A oggi 1 milione e 500 mila carte sono state spedite gratuitamente e usate in tutto il mondo,
oltre 20.000 storie di gentilezze sono state condivise sul web. Ecco come passare dal
sorrisino su Facebook al sorriso nella vita di tutti i giorni, ecco come la rivoluzione del giftivism e
iniziata.
E importante pero sottolineare che agire allinterno della gift economy non ha niente a che fare
con la carita: quando lasciamo una smile card dopo un nostro gesto di gentilezza
disinteressato, non stiamo facendo una buona azione per sentirci con la coscienza a posto.
Stiamo in effetti rigenerando e risanando il nostro modo di pensare e di vedere il mondo.
Stiamo disintossicandoci dai veleni delleconomia dellegoismo e dellillusorio bastare a se
stessi. Stiamo onorando la nostra piu intima natura. E infatti talmente naturale per gli esseri
umani cooperare, darsi una mano e perche no, sognare insieme, che quando lo facciamo si
attivano nel nostro cervello le stesse risposte di piacere che si generano quando facciamo da
soli qualcosa che ci fa star bene! Allora ordinate le vostre carte sorridenti e lanciatevi nella
gara piu bella del mondo: vince chi stravolge positivamente la vita degli altri. E non perde
nessuno...

Per saperne di piu:


La casa delle smile card e di tanti altri progetti di economia del dono

www.servicespace.org

La gentilezza corre sul web


www.ted.com/talks/jonathan_zittrain_the_web_is_a_random_act_of_kindness
Doniamo gentilezze, anche senza le smile card... www.youtube.com/watch?v=oeph_eX_pVw

28. Biscottini dagli sconosciuti


Insegno economia in questuniversita da cosi tanti anni, da molto prima che tu nascessi. E
ti assicuro che non mi sarei mai aspettato di esser messo in crisi da qualche biscottino!.
Questo anziano professore potrebbe riferirsi ai Koha Biscuits, i biscottini del dono
dellUniversita di Konstfack, in Svezia. Nel 2013 una studentessa della Konstfack, Pomme van
Hoof, ha deciso per sua e nostra fortuna, di realizzare un proprio progetto di laurea
sulleconomia del dono. Dopo due anni di frequentazione della scuola, Pomme conosceva solo
una piccolissima parte di studenti e docenti; per questo, e grazie a unesperienza avvenuta in
un ristorante del dono in India il Seva Cafe di Ahmedabad decise di provare a vedere se
leconomia del dono avesse potuto facilitare le relazioni interpersonali allinterno della sua
universita. Coinvolgendo i generosi gestori della vicina panetteria-pasticceria Soderbergs
Bageri, Pomme si e cosi inventata i biscottini del dono (Koha e un termine Maori che indica
appunto dono, regalo, offrire), ecco come funziona: chi voleva partecipare al progetto
poteva scrivere il proprio nome, indirizzo di dipartimento, telefono e mail su un fogliettino
rosso da inserire in un contenitore sul banco della panetteria. Gli studenti e i lavoratori della
Konstfack che andavano a farci acquisti, dopo aver lasciato il proprio recapito, con un
piccolissimo extra potevano ricevere i Koha biscuits da donare pescando a caso un foglietto e
andando poi a cercare il fortunato destinatario a cui consegnare il pacchetto.
Pochi semplici passi e accade la magia: persone sconosciute che si incontrano, si conoscono,
magari prendono un te insieme per assaggiare i biscottini, intessono nuove relazioni creative,
amicizie, forse amori?
Cio che ci ha fatto decidere di inserire questa esperienza nel nostro libricino e proprio che
questa dimensione di semplice e spontanea magia legata al dono sia avvenuta ufficialmente in
ambito universitario. E li che si formano (e spesso ahinoi deformano) i futuri insegnanti e
professionisti che influenzeranno intere generazioni ed e bello e incoraggiante sapere che la
gift economy vi stia facendo il suo ingresso, dimostrandone le potenzialita. E addirittura dalla
famosa Universita di Cambridge ecco arrivare unaltra tesi e uno splendido progetto a essa
ispirato. La tesista questa volta e piuttosto famosa, si chiama infatti Lily Cole, affermata attrice
e modella e il suo progetto e Impossible: il nome e tutto un programma. Sembra impossibile
infatti pensare di costruire nel bel mezzo di New York una grande comunita, sulla rete e nella
vita di tutti i giorni, che ruoti intorno allesaudire gratuitamente le richieste di perfetti
sconosciuti. Iscrivetevi, postate i vostri desideri, i vostri doni, ricevete e ringraziate, perche il
vostro grazie e lunica moneta che conta! Allargare il concetto del cerchio del dono a
unintera metropoli, attraverso un sito e una app dedicati, impossibile? Lily e convinta di no, e
anche noi: go for it Lily! A proposito di desideri, uno dei nostri, legato a 33! sarebbe proprio
quello di raccontare le esperienze di questo libricino allinterno delle universita italiane.
Abbiamo preparato una sorta di performance partecipativa e coinvolgente intitolata AdDio
Denaro che ci piacerebbe proporre a studenti e docenti, naturalmente in modo gratuito.
Se vi piace lidea contattateci e aiutateci a giftivizzare anche la vostra universita!

Per saperne di piu:


La tesi di Pomme e il suo bel video http://konstfack.diva-

portal.org/smash/get/diva2:659154/FULLTEXT01.pdf
www.youtube.com/watch?v=L4IzwR4e8Vg
Il progetto Impossible di Lily Cole http://goo.gl/rSoI1t
La nostra performance AdDio Denaro http://www.alfredomeschi.wix.com/unafamigliaincaravan

29. Leggere, guardare, raccontare


Non pensavo che un argomento tanto barboso come leconomia, (hai presente Mario Monti
no?), potesse coinvolgermi anzi, stravolgermi cosi! Ti diro, oggi non ce qualcosa che mi
appassioni di piu del vedere come queste nuove relazioni economiche possano trasformare la
mia vita in un sogno emozionante.
Speriamo che 33! e le tante occasioni per scoprire e approfondire leconomia del dono e dei
sogni possano farvi lo stesso effetto.
Prima, pero, una premessa scomoda per lautarchico poppolo italliano: se non ci decidiamo a
imparare la lingua inglese, ridurremo moltissimo le nostre possibilita di conoscere leconomia
che fa cantare di gioia. Per fortuna, credeteci, linglese e davvero facile! Certamente non
linglese di William Shakespeare, ma quello di comune di comune uso in articoli, post, forum,
pagine Facebook dagli appassionati avanguardisti del dono si, quello e alla portata di tutti.
Basta iniziare (magari con un corso gratuito e con il dizionario sempre pronto) e nel giro di
pochi mesi vi ritroverete veri esperti in web navigation! Nel frattempo lasciatevi suggestionare
dalle immagini e... chiedete a chi conosce linglese di navigare insieme a voi, dopotutto
parliamo di condivisione, no?

Leggere
Libri
The moneyless manifesto di Mark Boyle, lautore che piu ci ha ispirato nella nostra ricerca sulle
strade del dono e delleconomia non monetaria. Una persona da conoscere e perche no, da
andare a trovare nel suo rivoluzionario e gia citato Happy Pig. Questo libro di Mark non e
ancora tradotto in italiano (il precedente si: L'uomo senza Soldi Vivere facendo
completamente a meno del denaro) e pero generosamente e naturalmente disponibile gratis
online qui: www.moneylessmanifesto.org
Sacred Economics di Charles Eisenstein, considerato il maggior esperto mondiale di gift
economy e dintorni. Anche questo libro e ricchissimo di link e ulteriori rimandi per
approfondire; e disponibile in una versione tradotta in italiano e leggibile gratuitamente qui:
www.sacred-economics.com/read-online/sacred-economics-italian
Siti web

Shareable, probabilmente e la piu grande miniera di informazioni aggiornatissime


sulleconomia della condivisione. Un sito in inglese la cui traduzione dovrebbe diventare di
interesse nazionale! www.shareable.net

Yes!: notizie positive e incoraggianti con sezioni dedicate alla felicita, alle nuove economie, al
people power: www.yesmagazine.org
Su Facebook, vi invitiamo a chiedere amicizia e a iscrivervi alle varie pagine delle persone che
vi abbiamo presentato in questo libro, sara un modo per essere sempre dentro la notizia.
Sempre su Facebook, non perdetevi il gruppo aperto "Gift economy" e naturalmente la pagina
di Terra Nuova: www.facebook.com/terranuovaedizioni?hc_location=timeline

Guardare
Video
Money and life, per vedere la grande crisi come una grande opportunita:
www.youtube.com/watch?v=VB5HOYdlGE8
Happy dallinizio alla fine, un film che fa emergere cio che davvero ha valore:
www.thehappymovie.com
Occupy Love, i nuovi rivoluzionari dellAmore: www.occupylove.org
Karma Tube, pensatelo come lalternativa sana a YouTube: www.karmatube.org

Ricordatevi anche di dare unocchiata al grande contenitore delle TED Talks idee che vale la
pena diffondere, magari iniziando con questo intervento di Mark: http://goo.gl/LkiXau

Raccontare
Leggere, informarsi, guardare film e video e poi... raccontare. Ogni capitolo di questo libricino,
ogni esperienza di economia dei sogni che incontrerete sul web sono soggetti ideali per essere
raccontati. Diventate degli e delle appassionate cantastorie: raccontate alle persone amiche,
alla vostra famiglia, alle vostre studentesse e studenti, nelle piazze e nei festival leconomia
che cura lanima e che fa sognare. Altrimenti cosa ci informiamo a fare?

30. Una panchina per 150 amici


Vorrei mettere una panchina proprio qui fuori, accanto allingresso di casa. Dar la possibilita
ai passanti di riposarsi, di godersi il fresco e il silenzio di questa stradina. E vorrei, quando
siamo in casa, esporre un cartello dove scrivere Suonate il campanello se volete una tazza di
te o un bicchiere di limonata, sara un piacere donarveli!. Che ne dici?.
Dico che lidea di Ilaria e splendida. Ci incontriamo virtualmente tutte le sere su Facebook con
migliaia di persone, ma troppo raramente abbiamo la possibilita di sederci accanto a qualcuno
per condividere qualcosa che ci piace. Trovo che queste ultime due parole cosi abusate sul
social network racchiudano invece lessenza stessa di questo libricino. E allora evviva la
passione di Ilaria per tisane e bevande naturali, evviva la sua natura cosi social, e ben venga la
panchina! E proprio cercando sul web la panchina giusta abbiamo scoperto che da
questoggetto di arredo per esterni sta sviluppandosi un altro ramo della rivoluzione della
condivisione. Dedicate qualche minuto ai link di fondo capitolo e scoprirete anche voi il mondo
delle social panchine. Per esempio quelle del designer danese Jeppe Hein, installate nella citta
di De Haan, in Belgio, che grazie alle loro forme atipiche e fantasiose costringono allegramente
le persone sedute a interagire fra di loro, a guardarsi, a parlarsi, perfino a toccarsi e
naturalmente, a sorridere. Oppure le newyorchesi Tazzapanche, dalla forma circolare che gira
un poco ogni volta che qualcuno entra ed esce per sedervisi. In queste Meeting bowls le
persone che interagiscono sono ancora piu numerose rispetto alle altre panchine e latmosfera
e ancora piu intima. Simile del resto a quella che si respira nelle sedute a sedere di bottiglia
del designer Marteen Pauwelyn, piu orientate al parla e bevi per gruppi di cinque persone.
Perfino le aziende intuiscono il potenziale del social seating, tante che la Fishermans Friend ha
creato la sua panchina dellamicizia sulla quale e praticamente impossibile sedersi senza
almeno un amico, guardate il video e capirete perche (e vi verra voglia di provarla!). Ce poi la
Twitter-panchina, si, esiste anche questa, che cerca di connettere comunita virtuali con
comunita reali e le piazze digitali con i parchi pubblici dove e installata. Come? Attraverso il
look twitteriano che la rende facilmente riconoscibile e con il famoso uccellino blu di Twitter che
nasconde una fotocamera per fotografare chi si siede sulla panchina, luso che ne fa, lo spazio
circostante. Nasce cosi uno scambio dalla realta fisica alla rete in diretta, con comunita che
parlano e twittano, persone che si avvicinano... Insomma dietro, o meglio sopra, a una
panchina e ai tanti modi per reinterpretarla in chiave social sta emergendo ancora una volta il
nostro bisogno di uscire da un sistema che crea atomizzazione e solitudine e di riabbracciare,
in tutti i sensi, i nostri compagni umani. Ma poi, quanti ne possiamo abbracciare davvero? Beh,
in un mega rave possiamo abbracciarci in migliaia, cosi come possiamo avere migliaia di amici
su Facebook ma, secondo un autorevole studio dellantropologo britannico Robin Dunbar esiste
un numero (il numero di Dunbar, appunto) oltre il quale diventa impossibile mantenere
relazioni sociali significative e stabili. Questo numero ruota intorno a 150, pare esser
determinato dal nostro cervello e dalla nostra capacita di elaborazione neocorticale e sembra
proprio che in noi e nel nostro computer cerebrale non ci sia ne spazio ne tempo sufficiente per
un numero infinito di amici. Certo, nelleconomia del dono e dei sogni, i social network possono
darci una grande mano per far circolare nuove energie e per creare estese reti di utilita
pubblica. Ma in questera global-digitale una grande mano puo arrivarci anche da tutte quelle
piccole grandi idee che possiamo trasformare in realta, qui e ora e che ci permettono di
incontrarci di persona e di intessere autentiche relazioni anti-crisi. Che sia il sedersi su una
panchina con uno, due, tre o 150 amici, o quella splendida e pazza idea che vi frulla nella testa
e che ancora non ci avete raccontato...
Per saperne di piu:
Panchine di tutto il mondo socializzatevi!
http://goo.gl/BAVJ3K
http://goo.gl/drFaAu

http://goo.gl/Wx6G0t

http://goo.gl/HxdNkH

Il numero di Dunbar
www.youtube.com/watch?v=ppLFce5uZ3I

http://goo.gl/vFu30z

31. Un reddito per vivere liberi


E io faccio sempre la stessa domanda: Cosa faresti se i soldi non avessero importanza? Cosa
realmente vorresti fare della tua vita?. Alan Watts
Gia, cosa faremmo? Nelle pagine di questo libro abbiamo letto e sognato storie di persone che
hanno deciso di vivere una vita creativa senza permettere al proprio conto in banca di dire
lultima parola. Abbiamo visto sogni incredibili diventare possibili grazie alle uniche valute che
contano: lamore, la fiducia, la collaborazione... Ma che succederebbe se davvero, per tutti, i
soldi non avessero piu tanta importanza? O meglio, e se ognuna e ognuno di noi potesse
contare su una somma sufficiente a coprire le spese di base e a garantirci una tranquillita tale
da aprire le porte a una vita libera dalle preoccupazioni quotidiane?
Non stiamo gettando pensieri sulla carta, non sono elucubrazioni inutili, stiamo presentandovi
il reddito di esistenza.
Nellusuale indifferenza mediatica, fior fiore di economisti stanno seriamente lavorando affinche
la strada del reddito di esistenza possa diventare una realta. Da quando nasciamo a quando
moriamo potremmo ricevere, regolarmente e incondizionatamente, una somma in grado di
garantirci una vita dignitosa. Uguale e certa per tutti, senza distinzioni di eta, sesso, reddito,
situazioni familiari... perche? Perche e un nostro diritto!
Nella grande famiglia umana, chiunque venga al mondo acquisisce il diritto a una vita degna e
dovremmo soltanto stupirci di come questo in realta non sia ancora possibile.
Enrico Manzo, un nostro carissimo amico, e le altre amiche e amici della Mag6 di Reggio Emilia,
ci hanno dimostrato come non esistano problemi insormontabili per la copertura finanziaria di
un reddito di esistenza, neanche oggi, in questItalia in crisi. Mag6, oltre allo studio e
allapprofondimento teorico e andata anche oltre: per prima in Italia, ha voluto mettere in
pratica il reddito di esistenza. Come esperienza ed esperimento, finanziandolo grazie alla
propria base sociale ed erogandolo mensilmente a una persona, per un anno intero. Nel link in
chiusura potrete saperne di piu...
Nel link successivo troverete invece unesperienza simile ma sperimentata in unottica artistica.
La giapponese Naho Iguchi ha chiesto a un gruppo di 22 persone (amici, collaboratori, clienti,
membri della sua comunita di relazioni) di regalarle 1200 dollari al mese per un anno.
Mi hanno dato 1200 dollari come un regalo, senza nessuna obbligazione, responsabilita,
aspettativa. Semplicemente, mi hanno augurato di essere me, soltanto Naho. Ed e quello che
sta facendo adesso Naho a Berlino, essere soltanto.
Essere soltanto noi stessi, che meraviglia!
Nelleconomia dei sogni, nella vera new economy, il reddito di esistenza puo davvero offrire
a tutti noi, finalmente, questa possibilita e se dobbiamo fidarci degli economisti tedeschi (e
come non farlo?) potrebbe succedere prima di quanto pensiamo... sicuri di esser pronti?
Non ho dubbi che, se la gente dovesse riflettere su cio che ha realmente voglia di fare, gli
verrebbe non solo mal di testa e di cuore e di pancia, ma lintero metabolismo ne sarebbe
stravolto!... Eppure, mi piacerebbe molto avere la possibilita di vedere cosa ne potrebbe
nascere. [Oliver Seeger]
Certo che siamo pronti, e ci piacera proprio vedere cosa ne potra nascere...
Per saperne di piu:
http://www.mag6.it/index.php/il-reddito-di-esistenza
www.ilcambiamento.it/evento/laboratori_mag6_reddito_esistenza
www.shareable.net/blog/everyday-life-as-art-naho-iguchis-yearlong-happening-in-berlin
www.youtube.com/watch?v=DARmQb24kXs

32. Mio suocero e il mio presidente


Mio suocero e una brava persona, un bravo nonno e un bravo cittadino. E anche un italiano che
legge, che si informa, che cerca di capire cosa sta succedendo in questo folle mondo e nel
nostro povero paese. Recentemente e venuto a trovarci e facendo due chiacchiere, mi e
capitato di tirare in ballo un suo coetaneo, Jose Alberto Pepe Mujica Cordano.
Non lo conosce.
Mi chiedo quanti milioni di italiani non lo conoscano e soprattutto, perche non lo conoscano.
Pepe e il presidente dellUruguay e alla conferenza delle Nazioni Unite di Rio nel 2012,
davanti a colleghe e colleghi quantomeno perplessi ha tenuto a braccio il seguente discorso.
Autorita presenti di tutte le latitudini e nazioni, grazie mille. Grazie al popolo del Brasile e alla
sua residentessa Dilma Rousseff. Mille grazie alla buona fede che sicuramente ha
contraddistinto gli interventi degli oratori che mi hanno preceduto.
Esprimiamo la profonda volonta come governanti di sostenere tutti gli accordi che questa
nostra povera umanita possa sottoscrivere.
Comunque, permetteteci di fare alcune domande a voce alta. Tutto il pomeriggio si e parlato d
sviluppo sostenibile le grandi masse dalla poverta.
A cosa ci riferiamo quando sosteniamo cio? All'attuale modellodi sviluppo delle societa piu
ricche della Terra?
Poniamoci questa domanda: che cosa succederebbe al pianeta se gli indiani avessero la stessa
quantita di auto per famiglia che hanno i tedeschi?
Quanto ossigeno resterebbe pe respirare? Piu chiaramente: possiede il Mondo oggi materiali
per rendere possibile 7 o 8 miliardi di persone lo stesso grado di consumo e sperpero che
hanno le piu opulente societa occidentali? Sara possibile tutto cio?
O dovremmo sostenere un giorno, un altro tipo di discussione?
Perche abbiamo sposato questa civilizzazione figlia del mercato e della competizione che ha
portato un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Ma l'economia di mercato societa di
mercato.
Stiamo governando la globalizzazione o e la globalizzazione che ci governa? E possibile parlare
di solidarieta in una economia basata sulla competizione spietata? Fino a dove arriva la nostra
fraternita?
Non dico tali cose per negare limportanza di questevento. Ma al contrario: la sfida che
abbiamo davanti e di una portata colossale e la grande crisi non e ecologica, e politica!
Luomo non governa oggi le forze che ha sprigionato, ma queste forze governano luomo... e la
vita!
Perche non veniamo alla luce per svilupparci solamente, cosi, in generale.
Veniamo alla luce per essere felici. Perche la vita e breve e se ne va via rapidamente. E nessun
bene vale come la vita, questo e elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e
lavorando per consumare un plus, e la societa di consumo a essere il motore della mia
esistenza. Perche, in definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma leconomia, e se si ferma
leconomia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper consumo e lo
stesso che sta aggredendo il pianeta. Pero dobbiamo generare questo iper consumo,
producendo le cose che durano poco, perche molto deve essere venduto. Una lampadina
elettrica, quindi, non puo durare piu di 1000 ore accesa.

Segue
Ma esistono lampadine che possono durare 100 mila ore accese!
Ma non si puo cambiare rotta, perche il problema e il mercato, perche dobbiamo lavorare e
dobbiamo sostenere una civilta dellusa e getta, e cosi ci areniamo in un circolo vizioso. Questi
sono problemi di carattere politico che ci stanno indicando che e ora di cominciare a lottare per
unaltra cultura.
Non si tratta di teorizzare il ritorno allepoca delluomo delle caverne, ne di innalzare un
monumento allarretratezza. Pero non possiamo continuare a essere, indefinitamente,
governati dal mercato: dobbiamo cominciare a governare il mercato.
Per questo dico, nella mia umile maniera di pensare, che il problema che abbiamo davanti e di
carattere politico. I vecchi pensatori Epicuro, Seneca o finanche gli Aymara dicevano:

povero non e colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di piu e di
piu.
Questa e una svolta a carattere culturale.
Quindi, salutero volentieri lo sforzo e gli accordi prodotti in questa sede. E li sosterro, come
governante. So che alcune mie affermazioni stridono, ma dobbiamo capire che la crisi
dellacqua e dellaggressione allambiente non sono una causa.
La causa e il modello di civilizzazione che abbiamo generato. E quello che dobbiamo cambiare
e il nostro stile di vita!
Appartengo a un piccolo Paese molto ricco di risorse naturali per vivere. Nel mio Paese ci sono
poco piu di 3 milioni di abitanti, ma ci sono anche 13 milioni di vacche, delle migliori al mondo.
E circa 8 o 10 milioni di meravigliose pecore. Il mio Paese e un esportatore di cibo, di latticini,
di carne. E una semipianura, e quasi il 90% del suo territorio e sfruttabile.
I miei compagni lavoratori, lottarono tanto per le 8 ore di lavoro e ora stanno ottenendo le 6
ore. Ma chi lavora 6 ore, poi e costretto a cercarsi due lavori; pertanto, lavora piu di prima.
Perche? Perche deve pagare una quantita di rate: la moto, lauto, e paga una quota e unaltra
e unaltra e quando si vorrebbe fermare a riflettere... e gia un vecchio reumatico come me
al quale la vita e ormai passata davanti!
E allora sorge questa domanda: e questo il destino della vita umana?
Le mie considerazioni sono molto elementari: lo sviluppo non puo essere antitetico alla felicita.
Deve essere a favore della felicita; dellamore sulla Terra, delle relazioni umane,
dellattenzione ai figli, dellavere amici, dellavere il giusto, il basilare.
Precisamente. Perche e questo il tesoro piu importante che abbiamo: la felicita! Quando
lottiamo per lambiente, dobbiamo ricordare che la sua componente primaria e la felicita
umana! .
Adesso, se scoprite che anche vostro suocero o i vostri amici non conoscono Pepe, potete
recitare loro questo discorso illuminante, questa speranza ufficiale.
Con capi di stato cosi, le storie di questo libricino potrebbero avverarsi prima del previsto...
Pepe e il presidente delleconomia della felicita, delleconomia dei sogni. Pepe e il nostro
presidente!

Per saperne di piu:


www.youtube.com/watch?v=uUSzzOHUJ_Y

33. Vivere da Zero


Mi hanno dato cibo, acqua e amore perche mi volevano ancora tra loro; questo non ha nulla a
che fare con i soldi, con il guadagno, e qualcosa di piu profondo, una sorta di fiducia nel
genere umano, nel suo giusto proseguo.
Dopo tanti racconti ed esperienze dallestero sulleconomia del dono ne arriva finalmente una
tutta italiana e arriva alla grande: percorrere lintera penisola senza usare il denaro, cercando
la Comunita con la C maiuscola. Abbiamo deciso di presentarvi Luis Murrighile e il suo progetto
Vivere da Zero come capitolo conclusivo del nostro libricino perche crediamo che possa
riassumere splendidamente i tanti concetti e stimoli che vi abbiamo fin qui proposto, gia a
partire dal titolo. Zero e Luis, zero siamo noi, zero siete voi per il mondo dominato dalle borse
e dai mercati finanziari. La gift economy diventa allora una strada obbligata da esplorare e
percorrere per de-monetarizzare i nostri cuori e i nostri cervelli. Luis la percorrera con un ritmo
lento, pedalando e camminando, trasformando questo viaggio in una performance artistica, in
una scultura sociale, come ama definirla, in una testimonianza, raccontata attraverso
immagini, video e articoli, di come non serva la moneta per goderci pienamente la vita. Luis
cambiera nome per questo viaggio cosi da potersi spogliare completamente di qualsiasi agio la
sua identita gli abbia finora garantito ed essere veramente libero di mostrarsi come uno zero
sociale: Non voglio che la gente sia influenzata dalla posizione che ho costruito con gli studi in
cinematografia e i lavori artistici. Sto lasciando tutto alle spalle, insieme al mio nome, perche
lo stile di vita che per un po di tempo ho intenzione di perseguire deve costituire un esempio
per un agire universale, da semplice essere umano. Potra contare solo sulle sue abilita,
quelle che ho imparato nella solitudine della mia anima e sulle relazioni che riuscira a
intessere con il popolo italico, quello stesso popolo che gli elevatissimi tg nazionali dipingono a
tinte sempre piu fosche come razzista, egoista, insensibile e abbrutito dalla crisi economica.
Insomma una gran bellavventura!
Esplorate il suo sito, innamoratevi dei suoi video, della sua filosofia, scoprite come si
concretizza il numero di Dunbar, il 150, nella sua nascente comunita, come incarni lo spirito del
flaneur nelle foreste urbane e poi soffermatevi bene sulla sua proposta un giorno senza soldi.
Grazie a Lu potreste infatti anche voi sperimentare in prima persona lo stile di vita dei tanti
moneyless incontrati fin qui (Tomi, Sonja, Nives, Raphael, Abiud, Mark e tanti altri). Forse
scoprirete come una vita libera dalle tante quotidiane paure sia possibile anche nella vostra
realta e... ci prenderete gusto! Lu e una persona stupenda, un professionista talentuoso e
soprattutto un caro amico. A lui affidiamo questo libricino che avete appena letto, un simbolico
testimone che passiamo al primo ambasciatore italiano delleconomia del dono e dei sogni.
Invitatelo a casa vostra per leggerne insieme qualche pagina, per farvi raccontare come sia
vivere da zero, per entrare a far parte della sua comunita, siamo certi che non ve ne pentirete.
Per rigenerare questItalia triste con le energie di uneconomia che cura lanima e fa cantare di
gioia, abbiamo bisogno di persone come Luis, abbiamo bisogno di persone come te.
Scriviamoci, telefoniamoci, incontriamoci, abbracciamoci, insomma restiamo in contatto, la
rivoluzione e iniziata, godiamocela!

Per saperne di piu:


http://viveredazero.com

Amiche, amici, se pensate che possa essere utile


e interessante organizzare un incontro
con noi per esplorare insieme
leconomia del dono e dei sogni,
scriveteci a:
alfredomeschi@gmail.com

Per un pubblico di pochi intimi a casa vostra,


o per un pubblico di centinaia di persone in teatro,
o dove preferite voi, potremmo offrirvi gratuitamente
la nostra performance AdDio denaro
e iniziare a sognare insieme!

Scoprite tutte le nostre proposte su:


http://alfredomeschi.wix.com/unafamigliaincaravan

Gli autori
Ilaria Farulli e Alfredo Meschi vivono a Bosa, in Sardegna; lei
laureata in pedagogia, in adult and continuing education, lui attore,
regista e formatore teatrale. Insieme hanno ideato il "bed &
breakfast & baratto" Villa Villacolle, da cui e nata la Settimana del
baratto, divenuto poi evento nazionale.
Con Terra Nuova Edizioni hanno gia pubblicato 100 modi per
cambiare vita ed essere felici (2013).

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