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Sul lato principale del vaso la scena della processione nuziale di Admeto,
re di Tessaglia, e Alcesti, la coppia mitica famosa perch la donna volle
sostituirsi al marito nel suo destino di morte immatura. Dopo il suo ritorno
fra i vivi, dovuto allintervento di Eracle che scese nellAde per strapparla
al regno dei morti, i due giovani poterono celebrare le loro nozze. Gli sposi
sono raffigurati in piedi sulla quadriga; Admeto, vestito con un chitone tiene
le redini dei cavalli, Alcesti velata, con un mantello riccamente decorato.
Dietro di loro unaltra figura femminile ammantata. In secondo piano, dietro
i cavalli, Apollo (il dio che aveva profetizzato il destino di Admeto) con
la cetra, e di fronte a lui Artemide con il polos sul capo. Davanti ai cavalli
altre due figure, forse Demetra e Persefone o Afrodite e Semele. Dietro la
coppia Dioniso, con un bambino. Il lato secondario del vaso presenta una
quadriga vista di fronte con due coppie di donne e adolescenti o bambini
ai lati; vi sono iscritti i nomi di Admetos e Alkestis.
Tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C. le scene nuziali, umane o divine,
erano molto popolari sui vasi greci.
Il cosiddetto Gruppo delle Tre Linee comprende un piccolo gruppo di anfore,
prodotte da una sola officina ateniese attiva verso il 530 a.C. e trae il suo
nome da un motivo decorativo accessorio sulla parte inferiore dei loro vasi.
BIBLIOGRAFIA: Passion for Antiquities 1994, pp. 81-83, cat. n. 35.
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Nel fregio interno della coppa, che si snoda intorno a un tondo con maschera
gorgonica, sei uomini siedono in simposio sotto una pergola di vite dai lunghi
tralci e appoggiati a dei cuscini ascoltano un suonatore di lira: tema
perfettamente adeguato alla funzione delloggetto, una coppa per vino.
Il motivo apotropaico della maschera gorgonica ritorna allesterno, negli
occhioni, tra i quali si pongono su un lato le due figure di Eracle e Dioniso
e sullaltro quelle di Eracle che lotta con Tritone, un mostro marino.
Tuttintorno tralci di vite e grappoli duva estendono il motivo dionisiaco
dellinterno.
La riparazione, a trapano, con un frammento di orlo recuperato da unaltra
coppa, sottolinea il valore che lantico proprietario attribu a questo oggetto.
Il Pittore di Lysippides decor vasi di varia foggia nella tecnica a figure nere
dal 530 circa al 510 a.C. con uno stile che dipende da quello del suo maestro
Exekias, mostrando predilezione per i cavalli e le scene mitologiche. noto
anche che lavor col vasaio Andokides, un importante artigiano nella cui
officina fu forse inventata la tecnica a figure rosse, che dedic una statua
sullAcropoli e collabor ai vasi bilingui del Pittore di Andokides.
BIBLIOGRAFIA: ELSTON 1990, pp. 53-68, fig. 23; N. Icard-Gianolio, s.v. TRITON,
in LIMC, VIII/1, 1997, p. 69, n. 5a, VIII/2, p. 42; J. Boardman, The History of Greek Vases.
Potters, Painters and Pictures, London, Thames and Hudson, 2001, p. 204, fig. 224;
Handbook 2002, p. 62.
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