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Corrosione
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il termine corrosione (dal latino com- particella indicante insistenza e
rodere, per "consumare"[1]) indica un processo di consumazione lenta e
continua di un materiale, che ha come conseguenze il peggioramento
delle caratteristiche o propriet fisiche del materiale inizialmente
coinvolto.
Possono essere coinvolti da tale fenomeno molte tipologie di materiali,
sebbene il termine "corrosione" venga comunemente associato ai
materiali metallici (cio i metalli e le loro leghe). La corrosione dei
metalli pu essere definita come un processo di degradazione e
ricomposizione con altri elementi. Tali elementi si trovano ad un livello
energetico maggiore di quello a cui stanno i corrispondenti minerali, per
cui sotto determinate condizioni ambientali sono soggetti a corrosione.
Indice [nascondi]
1 Trattazione elettrochimica dei fenomeni corrosionistici
2 Ambiente di corrosione
3 Meccanismi di corrosione
4 Morfologia dei fenomeni corrosivi
4.1 Corrosione intergranulare
4.2 Corrosione per aerazione differenziale
5 Corrosione atmosferica
6 Corrosione galvanica[11]
6.1 Nobilt dei metalli
6.2 Comportamento elettrochimico dei metalli
7 Corrosione del ferro e delle sue leghe
7.1 Corrosione dei ferri d'armatura delle strutture in calcestruzzo
armato
7.1.1 Protezione delle armature
7.2 Corrosione dei manufatti in ferro interrati
7.3 Corrosione dei manufatti in ghisa interrati
8 Corrosione di materiali non metallici
9 Incidenti dovuti alla corrosione
10 Pratiche contro la corrosione
10.1 Prove di corrosione
10.2 Tabelle di corrosione
10.3 Metodi di protezione dalla corrosione
10.4 Monitoraggio della corrosione
11 Note
12 Bibliografia
13 Voci correlate
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni
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M Mz+ + z eIn cui z la carica dello ione metallico (Mz+) che si forma in seguito all'ossidazione del metallo M, allontanando z elettroni (e-).
Oltre allo studio della cella elettrochimica rappresentativa del fenomeno, durante le indagini dei fenomeni corrosionistici
vengono impiegati altri strumenti teorici sviluppati nell'ambito dell'elettrochimica, tra cui i diagrammi di Pourbaix (impiegati per
mostrare l'effetto del pH sul fenomeno della corrosione una volta noto l'ambiente di reazione) e i diagrammi di Evans (utilizzati
per ipotizzare la velocit di corrosione una volta noto lo stadio cineticamente determinante).
Ambiente di corrosione
La corrosione dei materiali metallici pu essere classificata a seconda dell'ambiente in cui ha luogo la corrosione:[4][5]
corrosione a umido: se avviene in presenza di acqua o di altro elettrolita;
corrosione a secco: negli altri casi (ad esempio nell'ossidazione a caldo dei metalli o nell'ossidazione in atmosfera
secca).
Meccanismi di corrosione
A seconda del meccanismo con cui avviene la corrosione, si parla di: [5]
corrosione per attacco diretto (o corrosione chimica): se il materiale metallico
attaccato da particolari sostanze chimiche in presenza di acqua (sotto forma di acqua liquida
o di vapore acqueo); un esempio di corrosione per attacco diretto la corrosione dei
materiali metallici esposti all'aria, denominata corrosione atmosferica;[6]
corrosione elettrochimica: se la corrosione avviene tra due parti metalliche poste a
contatto; se i metalli posti a contatto sono di natura differente, si parla in particolare di
corrosione galvanica[7]
corrosione meccano-chimica: se la corrosione causata dalla partecipazione di cause di
natura elettrochimica e sforzi meccanici; tale tipologia si suddivide in:
Esempio di corrosione
galvanica, determinata
dall'accoppiamento di due
materiali metallici di natura
differente.
A seconda della parte del materiale metallico interessata dalla corrosione, si parla di: [8]
corrosione diffusa (o corrosione generalizzata): se tutta la superficie del materiale
interessata dalla corrosione;
corrosione uniforme: se la corrosione interessa tutta la superficie del materiale e
l'entit degli effetti corrosivi uguale in ogni punto della superficie;
corrosione disuniforme: se la corrosione interessa tutta la superficie del materiale e
l'entit degli effetti corrosivi pi o meno accentuata in punti differenti della superficie;[9]
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corrosione localizzata: se la corrosione interessa solo alcune zone del materiale; la zona
interessata dalla corrosione pu presentare diverse morfologie, ad esempio:
ulcere
crateri
caverne ("pitting cavernizzante")
punte di spillo ("pitting penetrante")
cricche (suddivise in intergranulari o transgranulari a seconda che le cricche seguano i
bordi di grano o attraversino i grani cristallini);
corrosione selettiva: se la corrosione ha luogo in zone specifiche del materiale; tale tipologia si pu inoltre suddividere
in:
corrosione intragranulare (o cristallografica): si ha la corrosione di singoli grani cristallini)
la corrosione intergranulare: avviene in corrispondenza dei bordi di grano
corrosione interdendritica: associata a formazioni di forma dendritica all'interno del materiale;
dealloying: consiste nella separazione dei componenti che costituiscono le leghe metalliche.
1 O + H O + 2e- 2 OH
2 2
2
-
Questa tipologia di corrosione avviene nelle strutture metalliche interrate che attraversano strati di terreno di natura
differente (ad esempio argilla, meno permeabile all'ossigeno, e sabbia, pi permeabile all'ossigeno) o nel caso in cui la
superficie del metallo sia parzialmente bagnata (essendo l'acqua poco permeabile all'ossigeno[3]), ad esempio all'interno di
condotte idriche quando per un malfunzionamento dei dispositivi di sfiato si abbia la formazione di sacche d'aria.
Corrosione atmosferica
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Nel caso di rame o alluminio, l'ossido ha un peso specifico minore del peso specifico del metallo stesso, quindi a parit di
peso l'ossido occupa maggior volume e protegge il materiale sottostante. Nel caso dell'acciaio, invece, l'ossido ha un peso
specifico maggiore del peso specifico del metallo stesso, quindi, a parit di peso l'ossido occupa minor volume e si ritira e
crea delle crepe dove penetra altro ossigeno che continua il processo corrosivo nella parte sottostante. Pertanto la pellicola
di ossido di ferro (detta comunemente "ruggine"), essendo friabile e non sufficientemente aderente, non pu essere
considerata protettiva.
Aggiungendo all'acciaio altri metalli (come cromo e nichel) si riesce a ottenere una pellicola passivante molto aderente,
ottenendo il cosiddetto "acciaio inossidabile".[10]
I fattori che intervengono sulla velocit di accrescimento dello strato di ossido sono:
rapporto tra il volume dell'ossido che si forma e quello del metallo base ossidato, che determina lo stato del film di ossido:
tensionato, in leggera compressione, raggrinzito;
permeabilit all'ossigeno;
conducibilit elettrica dell'ossido;
all'aumentare della temperatura diminuisce l'energia liberata dal metallo nel processo di corrosione, quindi diminuisce
l'energia che pu passare all'ossigeno molecolare affinch si dissoci in ossigeno atomico e si leghi agli atomi metallici; in
generale, comunque, la velocit di accrescimento dello strato di ossido aumenta con la temperatura, ma non sempre con
andamento lineare; si preferiscono quindi metalli che obbediscono alle leggi logaritmiche e cubiche (alluminio e sue leghe,
aggiunte di cromo).
Corrosione galvanica[11]
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nobile sar il metallo meno nobile a corrodersi (fungendo da anodo)e la corrosione risulter accelerata, invece il metallo pi
nobile rimarr intatto a causa di un fenomeno di protezione.
I concetti che stanno alla base della corrosione per contatto galvanico di metalli possono essere estesi anche agli
accoppiamenti di metalli e leghe con materiali da loro differenti, quali ossidi e solfuri, purch dotati di conducibilit elettronica
(per esempio magnetite, solfuri di rame e ferro, grafite).
L'entit della corrosione dipende:
dalla differenza di potenziale che si crea tra i due elementi, che tanto pi grande quanto pi distanti sono gli elementi
stessi nella scala dei potenziali standard (o scala galvanica);
dalla quantit di ossigeno presente nell'ambiente;
dal rapporto tra la superficie complessiva dei due metalli e quella del metallo meno nobile.
La nobilt relativa dei diversi materiali metallici tiene conto di fattori cinetici, per cui non corrisponde ai valori termodinamici
riportati nella serie elettrochimica dei potenziali di equilibrio di ossidoriduzione per le reazioni di ionizzazione dei vari metalli.
necessario, infatti, conoscere anche i valori dei potenziali che i diversi materiali assumono una volta immersi in ambienti
aggressivi "reali", stabilendo in questo modo delle serie galvaniche "pratiche", relative al comportamento dei vari materiali
metallici qualora vengano accoppiati nei differenti ambienti in esame.
La nobilt di un materiale metallico pu infatti variare in un ampio intervallo di potenziale in dipendenza delle condizioni sia
dell'ambiente (composizione, valore di pH, temperatura, presenza o assenza di condizioni di scambio termico, agitazione) che
del materiale metallico (passivit a seguito della presenza di film superficiali protettivi o attivit quando la superficie metallica
direttamente a contatto con il mezzo aggressivo).
La realizzazione di accoppiamenti di materiali prossimi tra loro nelle serie galvaniche quindi considerata favorevole,
risultando questi materiali tra loro "galvanicamente compatibili", mentre da evitare l'impiego di materiali tra loro lontani nella
serie galvanica d'interesse.
Nel processo di corrosione per contatto, in qualche caso pu verificarsi un'inversione di polarit della coppia, per cui il
materiale inizialmente si comporta da catodo e viceversa.
Un esempio classico quello della coppia Zn-Fe in acque naturali a temperatura elevata; lo zinco, metallo meno nobile e
inizialmente anodico rispetto al ferro, a seguito della formazione di un film passivante stabile di ossido di zinco dotato di
conducibilit elettronica, assumer nel tempo un comportamento catodico rispetto al ferro.
Tra i fattori che regolano la corrosione per contatto va ricordata la conducibilit elettrica dell'ambiente aggressivo. Infatti, nei
mezzi dotati di elevata conducibilit l'attacco intenso e si fa sentire a distanze elevate, mentre in ambienti con alta resistivit
la corrosione risulta limitata alla zona anodica in prossimit della giunzione con l'area catodica. Per tale motivo questo tipo di
corrosione risulta particolarmente grave in acque di mare ma non in acque dolci che hanno una conducibilit di almeno due
ordini di grandezza pi bassa.
Un altro fattore importante nella regolazione della corrosione galvanica rappresentato dal rapporto tra le aree catodiche e
quelle anodiche; le condizioni pi sfavorevoli si realizzano quando l'area anodica piccola rispetto a quella catodica, in
quanto l'attacco corrosivo si concentra sull'area limitata. Un esempio tipico pu essere l'impiego di elementi di giunzione in
ferro (chiodi o viti) su strutture in rame o (come succede spesso nelle costruzioni idrauliche) bulloni in acciaio inox su
tubazioni in acciaio al carbonio o in ghisa.
La prevenzione o il contenimento della corrosione per contatto possono essere realizzati evitando il contatto tra materiali di
nobilt molto diversa o isolando tra loro, ove possibile, materiali metallici differenti. Anche l'impiego di rivestimenti protettivi o
di inibitori pu ridurre il rischio di corrosione per contatto. Qualora sia impossibile evitare l'impiego di una coppia di materiali
metallici tra loro non compatibili, si pu ampliare la catena galvanica, introducendo un terzo metallo, meno nobile di quelli
costituenti la coppia, agente quindi come anodo sacrificale.
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I metalli sono caratterizzati da una loro nobilt,[12] che indica la maggiore o minor
facilit dei materiali a cedere un certo numero di elettroni.
I metalli pi nobili (ad esempio rame e argento) cedono pi difficilmente gli elettroni
che non i metalli meno nobili (ad esempio ferro e zinco).
Dal punto di vista puramente qualitativo, qui di seguito viene riportata la scala
galvanica (riferita all'elettrodo ad idrogeno) dei pi comuni metalli e leghe (partendo
dal meno nobile):
Litio
Sodio
Magnesio
Titanio
Alluminio
Manganese
Zinco
Cromo
Ferro - (Acciaio al carbonio, Ghisa)
Cadmio
Nichel
Stagno
Piombo
Rame
Acciaio inossidabile
Argento
Mercurio
Platino
Oro
Qualora due metalli (o parti dello stesso metallo) a diverso potenziale vengono messi a contatto in presenza di un elettrolita,
si forma una cella galvanica.
Il suddetto processo dipende dalla natura chimico-fisica del metallo e dal tipo di ambiente in cui immerso.
Sulla superficie dei manufatti in acciaio, a causa delle lavorazioni subite, vi sono sempre zone o punti che differiscono tra loro
fisicamente o chimicamente e che pertanto hanno un diverso potenziale; .
Tra due di questi punti, nonostante la differenza di potenziale (E), non vi per passaggio di corrente se l'ambiente
secco, anche in presenza di ossigeno, non potendosi realizzare un conduttore ionico.
Se invece sulla superficie del manufatto si deposita uno strato di acqua
o un leggero velo di umidit, normalmente contenuta nell'atmosfera, tra
i due punti con differenza di potenziale si vengono a costituire miriadi di
minuscole pile, poich:
si genera un circuito ionico corrispondente al velo di acqua o
umidit (conduttore di seconda specie)
si genera un circuito elettronico corrispondente al metallo
(conduttore di prima specie).
L'acqua infatti a causa del suo carattere anfotero debolmente
dissociata in ioni idrogeno H+ e ossidrili OH-:
H2O H+ + OH-
Questo ha un duplice effetto: in primo luogo, venendo meno ioni idrogeno nel velo d'acqua aumenta la concentrazioni di ioni
ossidrili OH- e pertanto l'area catodica diviene alcalina; in secondo luogo, la formazione di gas idrogeno tende a polarizzare
ed inibire ulteriori reazioni. Il mantello gassoso che si forma rallenta l'avvicinamento di molti ioni idrogeno verso la zona
catodica e ostacola la fuga di nuovi elettroni da essa. A questo punti interviene l'ossigeno presente nell'acqua o nel velo di
umidit reagendo con il gas idrogeno, con formazione di acqua, che depolarizza il catodo:
2H2 + O2 2H2O
Nel contempo nella zona anodica gli ioni ossidrili provenienti dal catodo attraverso il circuito ionico, incontrano gli ioni ferrosi
Fe++ che si diffondono dall'anodo nell'acqua o nel velo di umidit, formando idrato ferroso:
2Fe++ + 4OH- 2Fe(OH)2
In presenza di sufficiente ossigeno nella zona anodica, lo ione ferroso viene ossidato a ione ferrico con formazione di ossido
ferrico idrato (che costituisce chimicamente la ruggine),[10] poco solubile, che precipita sul metallo:
2Fe(OH)2 + O2 Fe2O3.nH2O + H2O
Data la tendenza degli ioni ferrosi a diffondersi dall'anodo prima di combinarsi e formare la ruggine, questa depositatasi sulla
superficie del manufatto in ferro, si presenta come un prodotto spugnoso con labile adesione sul metallo all'anodo.
Pertanto la sua azione protettiva (passivazione) non sufficiente a inibire od arrestare il processo corrosivo come avviene
invece nell'acciaio inossidabile (o nelle leghe di rame e di alluminio) per il quale i prodotti della corrosione, formando un film
di ossidi continui ed aderenti alla superficie del materiale, inibiscono il processo anodico in modo tale che la velocit di
corrosione diventa del tutto trascurabile (comportamento elettrochimico passivo).
La continua perdita di metallo all'anodo pu verificare profonde cavit e persino la perforazione dello stesso elemento in
acciaio.
Quanto su detto vale per l'azione dell'acqua e dell'ossigeno sulla corrosione dell'acciaio.
La conducibilit elettrica, dell'acqua, e pertanto la velocit di corrosione, aumenta in funzione della quantit di sali disciolti.
In atmosfera marina o in acqua di mare la conducibilit elettrica raggiunge valori molto superiori a quelli che si riscontrano
nell'acqua chimicamente pura.
In questa situazione resta valido il meccanismo visto precedentemente, ma gli ioni ferrosi che si diffondono dall'anodo si
combinano pi facilmente con gli ioni cloro prodotti dalla dissociazione elettrolitica del cloruro di sodio nell'acqua o nel velo di
umidit, formando cloruro ferroso:
4NaCl 4Na+ + 4Cl2Fe++ + 4Cl- 2FeCl2
Contemporaneamente nella zona catodica gli ioni sodio si combinano con gli ioni ossidrili (OH-) formando idrato di sodio:
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Corrosione dei ferri d'armatura delle strutture in calcestruzzo armato [ modifica | modifica sorgente ]
Anche l'armatura del calcestruzzo armato, pur essendo immersa nella matrice
cementizia, pu essere soggetta a fenomeni corrosivi.
Questo avviene quando nel calcestruzzo, a seguito del processo di carbonatazione
che si innesca per la diffusione dell'anidride carbonica all'interno della pasta
cementizia, si ha una diminuzione del pH che determina l'ambiente ideale per l'innesco
della corrosione dei ferri di armatura (per un calcestruzzo completamente
carbonatato, il pH scende a circa 8,5).
Infatti esistono varie forme di idrossido di ferro che si genera a seguito
Frattura nel calcestruzzo armato in
dell'ossidazione del ferro metallico; in particolare in ambiente molto basico con pH >
seguito alla corrosione
11 (come si verifica nel calcestruzzo per effetto della presenza della calce), si forma
dell'armatura.
un tipo di idrossido denominato lapidocrocite, il quale si presenta stabile, denso,
compatto ed aderente al sottostante supporto metallico creando una barriera impenetrabile all'ossigeno e all'umidit a tal
punto che il processo di ossidazione avviene ad una velocit trascurabile (ferro passivato).
In ambienti meno basici con pH < 11 (come si verifica nel calcestruzzo quando la calce stata neutralizzata per effetto della
carbonatazione) o, come vedremo in seguito, in ambienti contenti cloruro, l'idrossido di ferro diviene poroso, permeabile
all'ossigeno ed all'umidit e quindi non pi protettivo per il ferro sottostante (depassivazione del ferro) e pertanto si pu
innescare la corrosione.
La corrosione dei ferri d'armatura presenta sostanzialmente i seguenti fenomeni
degradanti:
la diminuzione della sezione resistente del tondino con conseguente riduzione del
suo carico portante e della sua resistenza a fatica;
la fessurazione del copriferro con conseguente espulsione locale del copriferro
(cricca o spalling se l'espulsione angolare) o totale delaminazione (quando
l'effetto di dirompente interessa pi ferri vicini); questo avviene quando le tensioni
che si generano nel calcestruzzo a causa dei fenomeni espansivi che
accompagnano la formazione della ruggine, superano la resistenza a trazione del
materiale. Naturalmente l'espulsione del copriferro provoca la completa
esposizione dei ferri all'azione aggressiva dell'ambiente che viene pertanto
accelerata.
la riduzione di aderenza acciaio - calcestruzzo
porosit
permeabilit
contenuto di acqua.
Pertanto di norma i terreni che garantiscono un maggiore tenore di ossigeno, un idoneo contenuto di acqua (non asciutti ne
troppo saturi) e un idoneo contenuto di sali elettroliti risultano a pi alta corrosivit.
La velocit di corrosione dipende inoltre da altri fattori quali:
il pH: pi acido il terreno maggiore l'azione corrosiva del terreno;
il contenuto di cloruri e solfati, i quali esplicano un effetto depassivante e danno luogo a sali con il ferro con scarse
propriet protettive.
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nell'utilizzo di "tabelle di corrosione",[21] le quali indicano alcune combinazioni materiale-elettrolita e per ciascuna di tali
combinazioni indicano se il materiale corrodibile o no.
Tali tabelle possono essere utilizzate in una prima fase della progettazione per scegliere il materiale pi adatto per una
determinata applicazione all'interno di una ristretta selezione di materiali.
Note
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
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14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
Bibliografia
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Luciano Lazzari, Pedeferri Pietro, Ormellese Marco, Protezione catodica, Polipress, 2006. ISBN 88-7398-028-7.
Michele Cioffi, La pitturazione delle costruzioni di acciaio, CISIA, 1973.
Adriano Sacco, Chimica, Adriatica Editrice.
Pietro Pedeferri, L. Bertolini, La corrosione nel calcestruzzo e negli ambienti naturali, McGraw-Hill.
(EN) Hubert Grfen, Elmar-Manfred Horn, Hartmut Schlecker, Helmut Schindler, Ullmann's Encyclopedia of Industrial
Chemistry, "Corrosion", 7 ed., Wiley-VCH, 2004. DOI:10.1002/14356007.b01_08 .
(EN) Joseph R. Davis, Corrosion: understanding the basics , ASM International, 2000. ISBN 0-87170-641-5.
(EN) Pierre R. Roberge, Handbook of corrosion engineering , McGraw-Hill Professional, 2000. ISBN 0-07-076516-2.
(EN) M. McNaught, A. Wilkinson, IUPAC. Compendium of Chemical Terminology ("Gold Book") , 2 ed., Oxford, Blackwell
Scientific Publications, 1997. DOI:10.1351/goldbook , ISBN 0-9678550-9-8.
(EN) The Columbia Encyclopedia , New York, Columbia University Press, 2008.
(EN) Concise Encyclopedia of Science and Technology , New York, McGraw-Hill, 2006.
Voci correlate
Biocorrosione
Erosione
Inibitore di corrosione
Passivabilit
Potenziale standard di riduzione
Ruggine
Tensocorrosione
Inibitore volatile di corrosione
Corrosione per turbolenza
Sostanza corrosiva
Altri progetti
Collegamenti esterni
Portale Chimica
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Portale Ingegneria
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