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Stenosi aortica
In fisica questo fenomeno descritto dalla legge di Ohm, secondo la quale: V = I x R, dove I
in questo caso rappresenta il flusso ematico, V la differenza di pressione ed R le resistenze
periferiche. Se le resistenze R si riducono, la differenza di pressione V cala (in questo caso in
aorta) e per mantenerla costante necessario aumentare il flusso I (cio aumentare la portata
cardiaca).
con una intensit che mostra una certa correlazione col grado della
stenosi.
Insufficienza aortica
Le cause di insufficienza della valvola aortica sono numerose, ma nella maggior parte
dei casi si tratta di lesioni a carico dei lembi valvolari:
Poich una quantit di sangue superiore rispetto alla situazione normale (120 vs 100)
viene espulsa in aorta, la pressione sistolica in aorta aumenta (130 mmHg), tuttavia
appena inizia la diastole una quota del sangue passato in aorta rigurgita nel
ventricolo, per cui la pressione aortica diastolica tende a ridursi (70 mmHg) La
riduzione della pressione sistemica diastolica associata allaumento di quella sistolica
(aumento della pressione differenziale) rappresenta proprio uno dei primi segni di
insufficienza aortica.
In una fase successiva il ventricolo va incontro ad ulteriore
dilatazione e alla comparsa di ipertrofia concentrica della
parete. I meccanismi di compenso al sovraccarico di volume
possono
riuscire
a
mantenere
una
gittata
sistolica
sostanzialmente normale fin tanto che il cuore rimane della
branca ascendente della curva di Starling. Avremo quindi:
dilatazione ventricolare
ipertrofia concentrica
aumento della pressione sistolica ventricolare
riduzione del tempo diastolico (il ventricolo si riempie pi
rapidamente poich il sangue giunge anche dallaorta).
Il meccanismo di compenso di Starling per non pu durare allinfinito, se infatti
linsufficienza si aggrava ed il ventricolo si dilata ulteriormente, si passa prima nella
fase di plateau e successivamente nella branca discendente della curva di Starling.
Inoltre si possono creare i presupposti per la discrepanza tra richieste metaboliche e
disponibilit che finiscono per portare il cuore in una condizione di scompenso.
Tuttavia linsufficienza aortica una condizione molto pi benigna rispetto ad
esempio alla stenosi aortica. Il sovraccarico di volume infatti tollerato molto meglio
dal ventricolo rispetto a quello di pressione. Pertanto il passaggio ad una condizione
di scompenso rappresenta un evento molto tardivo nella storia naturale di questa
patologia, ed il meccanismo di Starling riesce a mantenere una portata cardiaca
sufficiente per molti anni.
Le manifestazioni cliniche quindi hanno insorgenza tardiva, solitamente dopo i 50-60
anni e sono rappresentate da:
dispnea da forzo
dispnea parossistica notturna
ortopnea (sintomo di scompenso cardiaco)
angina
talvolta palpitazioni
La diagnosi, come nel caso della stenosi aortica, deve basarsi sulla clinica. Il reperto
obiettivo caratteristico dato da un soffio diastolico 3 in decrescendo diretto lungo la
direzione del flusso che rigurgita in ventricolo, quindi diretto verso lapice cardiaco.
La gravit dellinsufficienza non tanto correlata con lintensit del soffio, ma con la
sua durata, ovvero se il soffio prodotiastolico oppure se protomesodiastolico. Un
altro aspetto da valutare allesame obiettivo la pressione sistemica, in particolare la
diastolica e la pressione differenziale. Trovare una pressione diastolica elevata (es.:
paziente con 170/110) ci permette di escludere uninsufficienza aortica.
Un soffio particolare che pu associarsi ad insufficienza aortica quello di AustinFlint. Si tratta di un soffio diastolico da stenosi mitralica relativa, dovuta cio al fatto
che il lembo anteriore della mitrale viene spostato dal sangue rigurgitato in
ventricolo e crea un ostacolo al passaggio del sangue attraverso la mitrale.
Infine lesame Rx del torace evidenzia una marcata dilatazione della cavit
ventricolare sinistra sia in proiezione postero-anteriore che in latero-laterale.