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Le Upanishads sono sacre scritture antiche che formano la parte finale dei Veda.

Se ne
enumerano più di cento, contengono versi e testi in prosa, e variano in lunghezza;
furono scritte in Sanskrito, dall’ 800 al 300 A.C.
I Veda includono raccolte di inni, canti liturgici, ed istruzioni per rituali, datate dal 1500
all' 800 A.C.

ci sono quattro Veda: Il RigVeda, il Sama Veda, lo Yajur Veda, e l’ Atharva Veda.

Ognuno dei Veda consiste di quattro parti: Mantra (formule sacre), Brahmana
(istruzioni per rituali), Aranyakas (‘ testi relativi alla foresta '), e le Upanishads (sacre
scritture filosofiche). Il termine “Veda” (significa “conoscenza”) di solito si riferisce
principalmente ai Mantra e ai Brahmanas.

Il Rig Veda è il Veda più grande, e consiste di inni agli dei. Gli inni sono raccolti in dieci
libri (o mandala).

Il Sama Veda consiste di canzoni e canti liturgici.

Lo Yajur Veda include istruzioni per i rituali.

L'Atharva Veda include incantesimi magici, e rituali per ottenere varie gratificazioni.

Le Upanishad sono sacre scritture filosofiche note col terminedi Vedanta, che significa
" la fine dei Veda.”

Le Upanishads che appartengono al Rig Veda includono: l'Aitareya, ed il Kaushitaki. Le


Upanishad che appartengono al Sama Veda includono: il Chandogya, ed il Kena. Le
Upanishad che appartengono allo Yajur Veda includono: il Brihadaranyaka, l'Isha, il
Taittiriya, lo Shvetashvatara, ed il Katha. Le Upanishad che appartengono all'Atharva
Veda includono: il Mundaka, il Mandukya, ed il Prasna.

La Katha Upanishad deriva il suo nome katha dal Sanskrito che significa “narrazione”
che si riferisce ad una storia narrativa, favola, o parabola. Il termine Upanishad è
dedotto dalle parole Sanscrite “upa” (vicino), “ni” (in giù), e ‘' sad”(sedere), e significa
“sedersi vicino ad un insegnante o guru per imparare un importante insegnamento”.

La Katha Upanishad è scritta in versi, divisa in due capitoli ed ognuno ha tre sezioni. Il
testo descrive il viaggio spirituale di un giovane ragazzo per scoprire la natura
dell'ultima realtà.

Nella Katha Upanishad, Vajashrava è il padre di Nachiketa. Vajashrava ha compiuto


una cerimonia nella quale sono state sacrificate le sue vacche, ma Nachiketa dice che
un'offerta sacrificale deve essere veramente difficile ed esigente se deve essere un
regalo degno degli dei. Vajashrava considera questa osservazione di Nachiketa essere
una riflessione sulla sincerità della devozione di Vajashrava agli dei, e lui decide perciò
di offrire il suo giovane figlio a Yama, il Dio della Morte.

Quando Nachiketa arriva al Reame della Morte, Yama è assente per tre giorni e tre
notti. Quando Yama ritorna, il Dio della Morte decide che, poiché lui è stato assente, e
perché questa è stata una rottura dell'ospitalità, lui farà ammenda offrendo di
accordare al ragazzo tre doni.
Naciketa chiede come primo dono di ritornare da suo padre, ed essere accettato ed
accolto cordialmente da lui. Yama accorda questo dono.
Naciketa chiede come secondo dono di imparare il segreto del fuoco sacro che
conduce al cielo. Yama accorda anche questo dono.
Naciketa come terzo dono chiede di sapere se lo Spirito continua ad esistere anche
dopo la morte. Yama gli dice che ci sono due percorsi, un percorso della saggezza ed
un percorso dell'ignoranza. Il percorso della saggezza conduce al Se’, all’ Atman. Il
percorso dell’ ignoranza conduce alla ricerca dei soli piaceri mondani.
Yama dice che il Se’, l’ Atman è l'essere interno di tutti gli esseri. L’Atman è il vero Se’,
Brahman è l'universale Se’.

Yama dice a Naciketa che il Se’ è indescrivibile ed indefinibile. La coscienza pura che è
il Se’ è eterno e tutto-intelligente. Il Se’ indulge nella mente ed il corpo, ma non e’ mai
nato e mai muore. Il Se’ non è mai iniziato ed e’ senza fine. Il Se’ è immutabile, ed
onnipresente.
La sillaba Om è il simbolo del Se’, di Brahman, dell'ultima realtà. Brahman è presente
in ogni essere. L’Uno in molti.

La Conoscenza del mondo non sarà confusa con la conoscenza dell'ultima realtà. La
Conoscenza della molteplicità dei fenomeni nel mondo non sarà confusa con la
conoscenza dell'unità di Brahman.

Yama compara l’Atman al Signore di un carro. Secondo questa metafora, l’Atman


guida il carro, la Consapevolezza o Intelletto ( buddhi) è il conducente del carro, la
Mente sono le redini che tiene il conducente, il Corpo è il carro stesso, i Sensi sono i
cavalli del carro, ed il Mondo è la strada lungo la quale sta viaggiando il carro. Se la
Consapevolezza capisce fermamente la Mente, la Mente può guidare i Sensi lungo la
strada fino alla fine del viaggio.

Yama compara Brahman ad un Albero dell'Eternità. Le radici dell'albero sono in cielo,


ed i suoi rami giungono sulla terra. L'albero, e le sue radici e rami, rappresenta
Brahman come è manifestato nel mondo. Brahman è Spirito puro dal quale è emerso
l'universo. Il Mondo - Albero è radicato in Brahman.

Il percorso dello yoga è il percorso del Se’ , all’Atman. Questo è il percorso che
conduce oltre la vita e la morte.

Atman è l'eterno, nel mezzo del provvisorio, l'impercettibile all'interno del visibile che
la luce ha celato in tutti gli esseri.

Attraverso cio’ che Yama sta insegnando, Nachiketa riesce a comprendere il Se’, e la
sua l'immortalità. Il verso finale conclude dicendo che questo è possibile per chiunque
segue il percorso del Se’.

La Katha Upanishad è un lavoro di bellezza mistica e dall'immaginazione raggiante. È


un documento ispirato e significativo di fede, che offre la saggezza spirituale così
come l'acume psicologico. È una storia senza tempo di un viaggio all'interno di Se’
Stesso ed il significato della realtà spirituale

Invocazione

Om. Possa Brahman proteggere entrambi! Possa Brahman far cadere su noi la frutta
della Conoscenza! Affinche’ otteniamo l'energia per acquisire la Conoscenza! Possa
rivelarsi a noi quello che lo studio rivela la Verità! Noi non possiamo custodire
teneramente dei sentimenti insani l’uno verso l'altro! Om. Pace! Pace! Pace!
Katha Upanishad

Parte Prima
Capitolo 1
1
Vajasravasa, siccome desiderava delle ricompense, compi’ i sacrifici Visvajit, nei quali
diede via tutta la sua proprietà. Quindi fece chiamare suo figlio Naciketa.
2—3
Quando i regali furono distribuiti, la fede entrò nel cuore di Nachiketa che era ancora
un ragazzo. Lui disse tra se e se: Senza gioia, certamente, sono i mondi ai quali vanno
coloro che offrono le mucche che non sono piu’ abili nel bere, mangiare, dare latte o
partorire.
4
Lui disse a suo padre: Padre! A chi mi offrirai ? Lui disse questo una seconda ed una
terza volta. Poi suo padre rispose: Alla morte io Ti darò !.
5
Fra molti io sono il primo; o fra molti io sono il mediano. Ma certamente io non sono
mai l'ultimo. A Che scopo mio padre servirà il Re della Morte oggi dandomi via così a
Lui?
6
Naciketa disse: Guarda di nuovo e osserva come erano quelli che vennero prima di noi
ed osserva come sono quelli che ora sono con noi. Un mortale maturo e’ come un
cereale che nasce e cresce e poi muore e come cereale si genera nuovamente.
7
Similmente, come il fuoco un ospite brahmin entra in una casa; e il padrone di casa lo
pacifica dandogli acqua ed un posto. Gli porta acqua. O Re della Morte!
8
Il brahmin che abita in una casa, digiunando, risolve le speranze di quel padrone di
casa sciocco ed insensato, la ricompensa delle sue richieste con persone pie, il merito
del suo discorso gentile, gli esiti dei suoi sacrifici ed atti danno beneficii al suo
bestiame bovino ed ai bambini .
9
Disse Yama: O Brahmin, saluti a Te! Sei un ospite venerabile e hai abitato in casa mia
tre notti senza mangiare; perciò ora scegli tre vantaggi, uno per ciascuna notte, O
Brahmin! Tutti possano essere soddisfatti da me!
10
Disse Nachiketa: O Morte, possa Gautama, mio padre essere calmo, allegro e libero
dalla rabbia verso di me! possa riconoscermi e salutarmi quando io sarò stato rispedito
a casa da Te! Questo e’ cio che scelgo come il primo dei tre vantaggi.
11
Disse Yama: Attraverso il mio favore, Tuo padre, Auddilaki Aruni Ti riconoscerà e sara’
di nuovo come era prima. Dopo averti visto liberato dalla morsa della morte, lui
dormirà pacatamente di notte e non provera’ rabbia contro di Te.
12—13
Disse Nachiketa: Nel Mondo Paradisiaco non c’è nessun timore. Tu, O Morte, non sei
là, e nessuno ha paura della vecchiaia li'. Lasciando sia la fame che la sete e
l’astensione del dispiacere, tutti si allietano in Cielo. Tu sai, O Morte, il sacrificio del
fuoco che conduce al Cielo. Me lo spieghi, perche’ io sono pieno di fede. Gli abitanti
del Cielo raggiungono l'immortalità. Questo io chiedo come mio secondo vantaggio.
14
Disse Yama: io conosco bene il sacrificio del fuoco che conduce al Cielo e te lo
spiegherò. Ascoltami. Sappi che questo Fuoco puo’ essere un mezzo per raggiungere il
Cielo. È il supporto dell'universo; ed è nascosto nel cuore del saggio.
15
Yama gli spiego’ poi che il Fuoco è la fonte dei mondi e che dei mattoni dovevano
essere raggruppati per formare l'altare e quanto e come il fuoco sacrificale doveva
essere illuminato. Nachiketa ripetè tutto questo come gli era stato detto. Poi Yama,
essendo lieto di lui, gli parlò di nuovo.
16
La Morte , essendo soddisfatto disse a Nachiketa: ora Ti darò un altro vantaggio:
questo fuoco sarà chiamato come Te. Prendi da me anche questa offerta che rompe le
catene.
17
Colui che ha compiuto tre volte questo sacrificio di Naciketa , che e’ stato istruito sui
tre modi ed ha anche compiuto i suoi tre doveri, supera nascita e morte. Conoscendo
questo Fuoco nato dal Brahman, onnisciente, luminoso ed adorabile e realizzato, si
raggiunge la pace suprema.
18
Colui che, ha effettuato tre volte il sacrificio di Naciketa, avendo conosciuto i tre
vantaggi, getta via, addirittura qui, le catene della morte, supera il dolore e si allieta in
Cielo.
19
Questo, O Nachiketa è il Tuo sacrificio del fuoco che conduce al Cielo e che Tu hai
scelto come secondo vantaggio.Le Persone chiameranno questo Fuoco col Tuo nome.
Ora, O Nachiketa, scegli il terzo vantaggio.
20
Disse Nachiketa: ho questo dubbio su un uomo quando è morto: Alcuni dicono che lui
esiste ancora; altri, che lui non esiste piu'. Questo mi farebbe piacere sapere,
insegnato da Te. Questo è il terzo dei miei vantaggi.
21
Disse Yama: Su questo argomento anche gli dei hanno avuto precedentemente i loro
dubbi. Non è facile capire: la natura dell’Atman è sottile. Scegli un altro vantaggio, O
Nachiketa! Non mi sollecitare. Dispensami da questo vantaggio.
22
Disse Nachiketa: O Morte, anche gli dei hanno i loro dubbi su questo soggetto; e Tu hai
dichiarato che non e’ facile da capire. Ma un altro insegnante come Te non può essere
trovato e certamente nessun altro vantaggio è comparabile a questo.
23
Disse Yama: Scegli dei figli e nipoti che vivranno cento anni; scegli degli elefanti,
cavalli, armenti di bestiame bovino ed oro. Scegli un dominio enorme sulla terra; vivi
qui tanti anni quanto Tu desideri.
24
Se Tu vuoi altri vantaggi uguale a questi, scegli; scegli la ricchezza ed una vita lunga.
Diventa il re, O Nachiketa, di una terra ampia. Io ti donero’ il piacere di tutti i desideri.
25
I Desideri sono difficili da soddisfare in questo mondo dei mortali, scegli comunque cio’
che Tu desideri: queste belle fanciulle, coi loro carri e strumenti musicali che gli
uomini non possono ottenere. Io te le regalo volentieri e loro aspetteranno Te. Ma non
chiedermi nulla riguardo alla morte.
26
Disse Nachiketa: Ma, O Morte , queste offerte esisteranno solamente per un certo
periodo. Inoltre, loro esauriscono il vigore di tutti gli organi di senso. Anche la vita più
lunga è davvero corta. Tieni i Tuoi cavalli, le belle donne, gli sfarzi, i cocchi e le
melodie e i canti tieniteli per Te.
27
La Ricchezza non può fare mai un uomo felice. Inoltre, siccome L'ho visto, certamente
otterrò ricchezza; e vivrò anche finché Tu domini. Tuttavia nessuno vantaggio sarà
accettato da me se non quello che ho chiesto.
28
Chi fra i mortali che cadendo qui sotto il tuo regno, avvicinandosi agli immortali in-
cadenti venendo a sapere che alle proprie necessità più alte c'e' un rimedio per essere
adempiute da loro, esulterebbe in una vita piu’ lunga bramandola, dopo che avranno
ponderato sui piaceri che sorgono dalla bellezza e dalle canzoni?
29
Dimmi, O Morte , di quel Gran futuro sul quale un uomo ha i suoi dubbi.

Capitolo II
1
Yama disse: Il buono e’ una cosa; il piacevole, un altro. Entrambi, servono necessità
diverse, e legano un uomo. E' saggio chi fra i due sceglie il buono; ma per colui che
sceglie le donne o i piaceri, costui serve alla fine soltanto il piacere dei sensi.
2
Entrambi il buono ed il piacevole legano un uomo. L'anima calma li esamina bene e
discrimina. Il saggio, preferisce il buono al piacevole; ma lo sciocco sceglie il piacevole
con avidità e avarizia.
3
O Naciketa, dopo avere ponderato bene i piaceri che sono o sembrano deliziosi, Tu li
ha rinunciati tutti. Tu non hai preso la strada che abbonda di ricchezza, dove molti
uomini affondano.
4
Questi due, il buono e il piacevole, separatamente conducono a fini diversi : il primo e’
l'ignoranza, l'altro è la Conoscenza. Io lo so, O Naciketa che Tu sei uno che desidera
la Conoscenza; perche’ nonostante i molti favori che Ti ho concesso non sei caduto
nella trappola .
5
Coloro che Imbrogliano gli sciocchi nell’ignoranza, pensandosi saggi ed eruditi, vanno
in lungo e in largo, su vari percorsi tortuosi, come ciechi condotti da ciechi.
6
In futuro non si rivela mai ad una persona privo della discriminazione, disattento e
perplesso dall'inganno della ricchezza. "Solo questo mondo esiste," lui pensa," e non
c'è altro." Di nuovo e di nuovo lui viene nella mia dimora.
7
Molti sono coloro che non sentono parlare di Atman; sentendo tuttavia parlare di Lui,
molti non lo comprendono. Meraviglioso è l'esploratore e raro l’ascoltatore; raro
davvero è l'esperienza dell’ Atman insegnato da un precettore capace.
8
L’Atman, quando viene insegnato da una persona inferiore, non è compreso
facilmente, perché è visto diversamente dai disputanti. Ma quando è insegnato da chi
è divenuto uno con l’Atman, là non può piu’ esservi dubbio.L’ Atman è più sottile del
più sottile e non puo’ essere conosciuto con la discussione.
9
Questa Conoscenza non può essere raggiunta ragionando. L’ Atman diviene di facile
comprensione, O prediletto, quando e’ insegnata da un altro. Ora hai raggiunto questa
Conoscenza. Sei, davvero, un uomo di vera risoluzione. Ci auguriamo di avere sempre
un investigatore come Te !
10
Disse Yama: io so che il tesoro, che è il risultato dell’azione non è eterno; quello che è
eterno non può essere ottenuto dal non-eterno. Tuttavia ho compiuto il sacrificio di
Naciketa con l'aiuto delle cose non-eterne e ho raggiunto questa posizione che è
solamente relativamente eterna.
11
L’adempimento dei desideri, la fondazione dell'universo, le ricompense dei sacrifici i
luoghi dove non c'è paura, quello che e’ adorabile e grande, la dimora ampia e
l’obiettivo, tutto questo Tu hai visto; ed essendo saggio, Tu con risoluzione hai
scartato tutto.
12
L'uomo saggio che, per mezzo della concentrazione sul Se’, comprende che l’antico,
effulgente Uno che e’ difficile da vedere, l'immanifesto, nascosto e che indulge nella
buddhi e nei resti del corpo, effettivamente, lascia la gioia e il dispiacere indietro,
lontano..
13
Il mortale che ha sentito questo e l'ha compreso bene, che ha disgiunto quell’ Atman,
l’anima stessa dal dharma, da tutti gli oggetti fisici e si è reso conto dell'essenza
sottile, si allieta perché lui ha ottenuto quello che è la causa per allietarsi. La Dimora
di Brahman, io credo, è aperta per Naciketa.
14
Disse Naciketa: Quello che vedi come non rettitudine e scorrettezza, altro non e’ che
tutta questa causa ed effetto, quello che è stato e quello che è , puoi spiegarmi
questo.
15
Disse Yama: La meta che dichiarano tutti i Veda, le quali puntano sulle austerità ad
alle quali aderiscono gli uomini che desiderano condurre una vita di continenza, io Ti
dirò brevemente: è Om.
16
Questa sillaba Om è davvero Brahman. Questa sillaba è la più Alta. Chiunque sa che
con questa sillaba si ottiene tutto cio’ che si desidera.
17
Questo è il più grande auspicio; questo è l'auspicio più alto. Chiunque conosce questo
appoggio è adorato nel mondo di Brahma.
18
L'intelligente Se’ non è nato; e non muore. Non e’ nato da qualsiasi cosa . Non-nato,
eterno, eterno ed antico che non è ucciso quando il corpo è ucciso.
19
Se l'assassino pensa che lui uccide e se l'uomo ucciso pensa che lui è ucciso, nessuno
di questi apprende correttamente. Il Se’ non uccide, né è ucciso.
20
Atman, il più piccolo del piu’ il piccolo , e il più grande del piu’ grande, è nascosto nei
cuori di tutte le creature viventi. Un uomo che è libero dai desiderii vede la maestà del
Se’ attraverso la tranquillità dei sensi e la mente e diviene libero dal dolore.
21
Sebbene sia seduto, viaggia lontano; giacendo tuttavia in giù, va dappertutto. Chi se
non io stesso posso sapere se l’Atman luminoso si allieta o non si allieta?
22
L'uomo saggio, che ha realizzato l’ Atman come dimora all'interno di corpi instabili, ma
e’ senza corpo, enorme e tutto-pervade, ampio, non si addolora.
23
Questo Atman non può essere raggiunto dallo studio dei Veda, o dall’ intelligenza, o
dall’ascolto di molti libri sacri. È raggiunto da colui che da solo sceglie. A questi, l’
Atman rivela la Sua forma.
24
Colui che non ha dissolto prima la cattiveria, che non è tranquillo e sottomesso e la cui
la mente non è in pace, non può raggiungere l’Atman. E’ realizzato soltanto con la
Conoscenza della Realtà.
25
Chi, allora, sa, dov’e’? Brahmin e kshatriya sono un puro alimento e la morte in se un
condimento?

Capitolo III

1
Due sono la’ che abitano all'interno del corpo, nell'intelletto l'akasa supremo del
cuore, godendo le ricompense sicure delle loro proprie azioni. Il conoscitore del
Brahman li descrive come luce ed ombra, come quei capo-famiglia che hanno offerto
le oblazioni nei Cinque Fuochi ed anche quelli che hanno compiuto tre volte il sacrificio
di Naciketa.
2
Noi sappiamo come compiere il sacrificio di Naciketa che è il ponte per i sacrifici; e noi
sappiamo anche che il supremo, imperituro Brahman, è cercato da quelli che
desiderano attraversare il ponte in cui non c'è paura.
3
Sapere che l'atman e’ il padrone del carro; il corpo il carro; l'intelletto l'auriga; e la
mente le redini.
4
I sensi, dicono, sono i cavalli; gli oggetti, le strade. Il saggio riconosce l'atman unito col
corpo, ai sensi ed alla mente.
5
Se la buddhi, relativa ad una mente è sempre distratta, perde le sue discriminazioni, di
conseguenza i sensi diventano incontrollati, come i cavalli viziosi di un auriga.
6
Ma se la buddhi, riferito ad una mente che si è sempre contenuta, possiede la
discriminazione, i sensi sono sotto controllo, come i buoni cavalli di un auriga.
7
Se la buddhi, relativa ad una mente confusa, perde la sua discriminazione e perciò
rimane sempre contaminata , impura, allora l'anima incarnata non raggiunge mai la
meta, ma entra nel ciclo delle nascite.
8
Ma se la buddhi, relativa ad una mente che si è contenuta, possiede la discriminazione
e quindi rimane pura, allora l'anima incarnata raggiunge quella meta dalla quale non
nasce di nuovo.
9
Un uomo che ha la discriminazione per il suo auriga e tiene fermamente le redini della
mente, raggiunge la fine della strada; e quella è la posizione suprema di Vishnu.
10—11
Oltre i sensi sono gli oggetti ; oltre gli oggetti c’e’ la mente; oltre la mente, l'intelletto;
oltre l'intelletto, il Grande Atman ; oltre il Grande Atman , l'Immanifestato; oltre
l'Immanifestato, il Purusha. Oltre il Purusha non c’è niente: questo è l’obiettivo, la
Meta Suprema.
12
Quel Se’ ignoto in tutti gli esseri non splende da se; ma è visto dai veggenti attraverso
i loro sensi aguzzi ed intelletti sottili.
13
Gli uomini saggi dovrebbero unire il proprio discorso nella propria mente e la propria
mente nel loro intelletto. Si dovrebbe unire l’ intelletto nella Mente Cosmica e la Mente
Cosmica nel Tranquillo Se’.
14
Sorgete! svegliatevi ! Avvicinatevi ai saggi ed imparate. Simile alla lama tagliente di
un rasoio e’ quel percorso, così dice il saggio, poiche e’ duro da percorrere e difficile
da attraversare.

15
Realizzando l’ Atman che è insondabile, intangibile, amorfo, (privo di forma), non
decadente e similmente insaporo, eterno ed inodoro; avendo compreso che è senza
inizio e fine, oltre il Grande e scatenante, uno è liberato dalla morsa della morte.
16
L'uomo saggio che ha sentito e ha riferito la storia eterna di Naciketa, raccontata dalla
Morte è adorato nel mondo di Brahman.
17
E colui che, si esercita praticando l'auto-controllo, recita a memoria il supremo segreto
in una riunione di Brahmini o in una cerimonia del dopo-morte ottiene con ciò
ricompense infinite. Si, lui ottiene ricompense infinite.

Patre Seconda
Capitolo 1
1
Disse Yama: Il Signore Dio Supremo all'inizio inflisse un danno agli organi di senso
creandoli con tendenze; perciò un uomo percepisce con i sensi soltanto gli oggetti
esterni e non l'interno Se'. Ma una persona calma, desiderando l'Immortalità, vede
l'interno Se' con i propri occhi chiusi.
2
I Bambini perseguono i piaceri esterni e cadono nella rete della morte diffusa; ma
calmare le anime, insegnando l'Immortalità incrollabile, fa si che non si desideri una
cosa incerta in questo mondo.
3
È attraverso l’Atman che uno conosce la forma, il gusto, l’odore, i suoni, i tocchi e i
piaceri carnali. C'è forse qualcosa che resta ignota all’Atman ? Questo, e’veramente
tutto.
4
È attraverso l'Atman che uno percepisce tutti gli oggetti nel sonno o nello stato di
veglia. Realizzando l’Atman ampio e tutto-pervadente, l’anima calma non si addolora.
5
Colui che conosce l'anima individuale, l'esperienza del frutto delle azioni, come
l'Atman sempre vicino, ed il Dio del passato e del futuro, non si celerà ad altri. Questo,
in verita’ e’ tutto.
6
Lui veramente conosce Brahman, che conosce il primo-nato, il discendente
dell'austerità generata prima delle acque e della dimora con gli elementi, e che e'
situato nell'interno del cuore. Questo, in verita’ e’ tutto.
7

Lui veramente conosce il Brahman, chi conosce Aditi, l'anima di tutte le divinità che
nacque nella forma di Prana che fu creato con gli elementi e che, entrando nel cuore,
rimane in esso. Questo, e’ la verita’.
8
Agni, nascosto fra due bastoni ardenti, e ben custodito come un bambino nell'utero di
sua madre e’ adorato un giorno dopo l'altro da uomini che sono svegli e da quelli che
offrono offerte nei sacrifici. Questa e’ la verita’.
9
Donde provengono gli aumenti del sole e dove va a regolarsi , dove sono residenti tutti
i deva e nessuno mai può passare oltre. Questa e’ la verita’.
10
Quello che c’è qui, lo stesso c’è là e quello che è là, lo stesso c’è qui. Lui va di morte in
morte e s’avvede che non v’e’ alcuna differenza da qui.
11
La mente riesce a realizzare solo il Brahman ; poi non vede altro in Lui, nessuna
molteplicità. Lui va di morte in morte e vede la molteplicità in Lui. Questa e’ la verita’.
12
Il Purusha, della taglia di un pollice abita nel corpo. E’ il Signore del passato e del
futuro. Dopo averlo conosciuto, uno non si celera’ piu’ . Questa e’ la verita’.
13
Il Purusha, della taglia di un pollice è come una fiamma senza fumo. Il Dio del passato
e del futuro, Lui è lo stesso oggi e domani. Questa e’ la verita’.
14
Come l’acqua piovana che precipita dalla vetta di una montagna corre in giù sulle
rocce in tutte le direzioni, così colui che vede gli attributi differenti dal brahman li vede
in tutte le direzioni.
15
Come l’acqua pura versata in acqua pura diviene una con essa, così anche O
Gautama, fa il Se' del saggio che sa.

Capitolo II
1
C'è una città con undici cancelli, che appartengono all'Atman non ancora nato alla in-
distorta Coscienza. Colui che medita su di Lui non si addolora più; liberato dai legami
dell'ignoranza, lui diviene libero. Questa e’ la verita’.
2
Lui è il sole che indulge nei brillanti cieli. Lui è l'aria nell'interspazio. Lui è la dimora del
fuoco sulla terra. Lui è la dimora dell’ospite che indulge nella casa. Lui abita negli
uomini, nelle divinita', nella verità, nel cielo. Lui è nato nell'acqua, sulla terra, nel
sacrificio, sulle montagne. Lui è il Vero ed il Grande.
3
E’ lui che trasmette il prana verso l'alto e che conduce apana verso il basso. Tutti i
deva lo adorano.
4
Quando l'anima, identificata con il corpo che e’ la sua dimora , è strappata via dal
corpo, è viene liberata da lui, cosa rimane poi di quel corpo? Questa e’ la verita’.
5
Nessuno mortale vive mai del prana che sale né dall' apana che scende giu’. Gli
Uomini vivono di qualche cosa di diverso dal quale dipendono questi due.
6
Bene, Gautama, io Ti dirò qualcosa su questo profondo ed eterno Brahman ed anche
cosa accade all'atman dopo avere soddisfatto la morte.
7
Alcuni jivas entrano nell’utero per essere incarnati come esseri organici ed altri vanno
nella materia non organica in accordo al loro lavoro e secondo la loro conoscenza.
8
Lui, il Purusha che rimane sveglio mentre i gli organi dei sensi sono addormentati,
plasmano una bella forma una dopo l' altra, il Purusha davvero è il Puro, quello è
Brahman e che da solo è chiamato l'Immortale. Tutti i mondi sono contenuti in Lui e
nessuno può passare oltre. Questa, e’ la verita’.
9
Come lo stesso fuoco non-doppio, dopo che e’ entrato nel mondo, diviene diverso
secondo quel che brucia, così anche lo stesso non-duale Atman, abitando in tutti gli
esseri, diviene diverso secondo in cosa entra. Ed inoltre esiste anche senza (una
dimora).
10
Come la stessa aria non-duale, dopo che e’entrata nel mondo, diventa differente
secondo dove entra, così anche lo stesso non-duale Atman, abitando in tutti gli esseri,
diviene diverso secondo in cosa entra. Ed esiste anche senza una dimora.
11
Come il sole che aiuta tutti gli occhi a vedere non è colpito dalle macchie degli occhi o
delle cose esterne rivelate da lui, così anche l'Atman abitante in tutti gli esseri, non è
contaminato mai dal disagio del mondo, essendo fuori di esso.
12
C'è un Re Supremo, l'intimo Se’ di tutti gli esseri che fa la Sua forma molteplice. La
felicità eterna appartiene ai saggi che lo percepiscono all'interno di se stessi e non ad
altri.
13
C'è Uno che è la Realtà eterna fra gli oggetti non-eterni, l’entita’ veramente
consapevole dell’ Entità fra oggetti consapevoli e che, sebbene non-duale, adempie i
desideri di molti. La pace eterna appartiene ai saggi che lo percepiscono all'interno di
se stessi e non ad altri.
14
I saggi comprendono che la Gioia Suprema ed indescrivibile come" Questa è Quella."
Come posso realizarla ? È auto-luminosa? Splende brillantemente, oppure no?
15
Il sole non splende là, né la luna e le stelle, né questi lampi, per non parlare di questo
fuoco. E' Lui che splende, tutto splende dopo Lui. Dalla Sua luce tutto questo è
illuminato.

Capitolo III
1
Questo è quell’ Albero di Asvattha eterno con la sua radice sopra (in cielo) ed i rami
qui sotto(terra). Quella radice, davvero è chiamata il Brillante; Quello è Brahman e Che
è l'Immortale. In quanto tutti i mondi vi sono contenuti e nessuno può passare oltre.
Questa e’ la verita’.
2
Qualunque cosa c'e' là e’ come l'intero universo che vibra perché è mandato avanti da
Brahman che esiste come la sua Terra. Quel Brahman è di un grande terrore, come un
fulmine potente. Quelli che lo conoscono diventano immortali.
3
Dal terrore di Brahman, il fuoco scotta; dal terrore di Lui, il sole splende; dal terrore di
Esso, Indra e Vayu e la Morte, il quinto, funzionano (si adoperano nel loro compito).
4
Se un uomo è capace di comprendere Brahman qui, prima della caduta, lui è liberato
poi del suo corpo; altrimenti viene incarnato di nuovo, nei mondi creati.
5
Come in un specchio, così nella buddhi; come in un sogno, così nel Mondo dei Padri;
come in acqua, così Brahman è visto nel Mondo del Gandharva; come luce ed ombra,
così nel Mondo di Brahma.
6
Avendo capito che i sensi hanno la loro origine separata e che loro sono distinti
dall’Atman ed anche che il loro appagamento appartiene solo a loro, un uomo saggio
non si addolora più.
7
Oltre i sensi c’e’ la mente, oltre la mente l'intelletto, più alto dell'intelletto c'è il
Grande Atman , più alto del Grande Atman c’è l'Immanifestato.
8
Oltre l'Immanifestato c’e’ la Persona , tutta pervadente ed impercettibile.
Realizzandolo, il Se’compreso, è liberato e raggiunge l'Immortalità.
9
La sua forma non è un oggetto di visione; nessuno lo vede con l'occhio. Uno può
conoscerlo quando Lui è rivelato dall'intelletto libero dal dubbio e dalla meditazione
continua. Quelli che sanno questo divengono immortali.
10
Quando i cinque strumenti di conoscenza, insieme con la mente e quando l'intelletto
non si muove, quello stato e’ chiamato lo Stato Supremo.
11
Questo, il Controllo fisso dei sensi è quello che viene chiamato yoga. Uno deve essere
poi vigilante; lo yoga può essere sia benefico che dannoso.
12
L’Atman non può essere compreso dai discorsi, dalla mente o dall'occhio. Come può
essere realizzato in alcun altro modo se non dall'affermazione di lui che dice": Lui è?"
(tu sei quello)
13
Deve essere realizzato in primo luogo come esistenza limitata dai upadhis prima e poi
nella Sua vera natura trascendentale. Di questi due aspetti, Atman realizzato come
Esistenza conduce l’investigatore alla realizzazione della Sua vera natura.
14
Quando tutti i desideri che abitano nel cuore vengono a cadere, il mortale diviene
immortale e qui raggiunge Brahman.
15
Quando tutti i legami del cuore sono troncati qui sulla terra, allora il mortale diviene
immortale. Questo solo è l'insegnamento.
16
Ci sono cento ed una arterie del cuore di cui una perfora la parte superiore della testa.
Andando diretto verso l’alto, un uomo alla morte raggiunge l'immortalità. Ma quando il
suo prana passa fuori dalle altre arterie, andando in direzioni diverse, lui deve
rinascere nel mondo.
17
Il Purusha, non piu’ grande di un pollice, l'interno Se’, abita sempre nei cuori degli
uomini. Lasciare che un uomo lo disgiunga dal suo corpo con fermezza, e’ come
separare il tenero gambo da un'erbetta. Bisogna lasciar comprendere che il Se’ e’
come il Brillante, come l'Immortale, come il Brillante, come l'Immortale.
18
Avendo ricevuto questa saggezza insegnata dal Re della Morte ed il processo intero
dello yoga, Naciketa divenne libero dalle impurita’ e dalla morte e raggiunse Brahman.
Così sarà anche per chiunque altro conosce, in questa maniera, l'intimo Se’.
Fine della Katha Upanishad

Canto liturgico di pace


Om. IL Brahman potente ci protegga entrambi! Il Potente Brahman conceda a noi la
frutta della Conoscenza! Possiamo entrambi ottenere l'energia per acquisire
Conoscenza! Possa quello che noi studiamo rivelare la Verità! Noi non possiamo non
essere teneramente sensibili l'uno verso l'altro! Om. Pace! Pace! Pace! Hari!

Tratto da:
http://www.angelfire.com/electronic/awakening101/upani_katha.html
UN'ALTRA MIA TRADUZIONE DELLA KATHA UPANISHAD

tratto dal sito:


http://www.oshogulaab.com/HINDUISMO/TEXTOS/LISTADOTITULOSHINDUISMO.htm

KATA UPANISHAD PRIMO ADHYAYA

PRIMO CAPITOLO

Vagasravasa, desideroso di ricompense celestiali, consegnò in sacrificio tutto quello


che possedeva. Aveva un figlio il cui nome era Naciketa.

Mentre i presenti erano dediti al sacrificio, la fede entrò nel cuore di Naciketa che era
ancora un ragazzo, e pensò: " Maledetti sicuramente sono i mondi dove va un uomo
che offre in sacrificio vacche che hanno bevuto acqua, mangiato fieno, dato il proprio
latte e sono sterili."

E, conoscendo che suo padre aveva promesso di consegnare tutto quello che
possedeva, e quindi anche suo figlio, disse a suo padre: "Stimato padre, a chi mi
consegni?" Lo disse per la seconda e la terza volta. Allora il padre replicò arrabbiato: ti
consegnerò "alla Morte."

Il padre, per aver detto quello, benché frutto della sua precipitazione, dovette essere
fedele alla sua parola e sacrificare suo figlio.

Il figlio rispose: "Vado alla morte come testa di molti che ancora devono morire e
come molti che ora stanno morendo. Quale sarà l'opera di Yama, il sovrano dei morti
che oggi deve fare con me?

" Guardo al passato ed osservo quello che successe a quelli che vennero, guardo al
futuro ed osservo quello che succederà a quelli che devono venire. L'uomo mortale
matura come il mais e, come il mais, germoglia di nuovo."

Naciketa entra nella dimora di Yama, dove non c'è nessuno a riceverlo. Uno dei
servitori (yamaduta) di Yama lo riceve così:

" Il fuoco penetra nelle case quando un brahmín entra come invitato. Tale fuoco
può essere placato solamente con un'offerta di pace. Porta acqua, dunque, oh
Vaivasrata!
" Un brahmín che abita nella casa di un uomo ignorante senza ricevere niente da
mangiare, distrugge tutte le speranze e desiderii del padrone della casa, tutti i suoi
possessi, la sua onestà, le sue sacre e buone azioni e di tutti i suoi figli e bestiame.

(Yama) ritornando a casa sua dopo tre giorni di assenza, durante i quali Naciketa non
aveva ricevuto ospitalità da lui, si dirige da Nakiketa:

" Oh, brahmín, dato che tu, venerabile ospite, sei rimasto nella mia casa per tre
giorni senza mangiare, scegli come compensazione tre desiderii." Naciketa rispose:
"Oh Morte, come primo dei miei desiderii, scelgo che Gautama, mio padre, rimanga
Calmo, buono e non si arrabbi con me; in questo modo potrà conoscermi e salutarmi
quando tu mi liberi." Yama ripose: "Per il mio favore, Andalaki Aruni, tuo padre, ti
accetterà e si comporterà con te come prima. Dormirà serenamente di sera e la
collera non si impadronirà di lui quando vedra' che sei stato liberato delle fauci della
morte."

Naciketa aggiunse: "Nel mondo celestiale non c'è paura alcuna, perché tu non abiti lì,
oh Morte. In quel regno nessuno deve arrivare alla vecchiaia. Non c'è fame li', né sete,
né dolore. Tutto è godimento in quel mondo.

" Tu conosci, oh Morte, il sacrificio del fuoco che ci conduce al cielo; rivelamelo, perché
il mio cuore trabocca di fede. Quelli che vivono nel regno celestiale raggiungono
l'immortalità; questo è, dunque, il mio secondo desiderio."

Yama replicò: "Quando si conosce il sacrificio del fuoco che conduce al cielo,
comprendi, Oh Naciketa, che si capiscono i mondi infiniti con lui, nascosti nel cuore
dell'uomo".

Allora Yama gli insegnò a realizzare il sacrificio del fuoco che è il principio di tutti i
mondi. Gli insegnò anche che mattoni si richiedono per costruire l'altare e quanti e
come devono essere posizionati. Naciketa ripetè tutto come gli era stato insegnato.
Allora Mrityu (Jama) compiaciuto con lui, gli disse: " Ti concedo un altro desiderio: Il
fuoco del sacrificio che ti è stato rivelato, prenderà il tuo stesso nome.

" Chi, dunque, realizza questo rito Naciketa e trovando l'unione coi tre, compie i tre
doveri, si trova oltre la nascita e la morte. Chi impara e comprende questo fuoco che
ci fa conoscere tutto quello che è nato da Brahma, tutta la realta' venerabile e divina,
ottiene la pace eterna.

" Colui che conosce i tre fuochi - Naciketa e, conoscendo i tre, prepara il sacrificio -
Naciketa rompe le catene della morte e si rallegra nel mondo che si trova oltre il
dolore.

" Questo, oh Naciketa - esclamò la Morte - è il tuo fuoco, che conduce al cielo e che tu
hai scelto come secondo desiderio. Sceglie ora, dunque, il tuo terzo desiderio."

Naciketa disse: c'è un dubbio che sorge in me quando muore un uomo. Alcuni
affermano che anche la sua anima muore ed altri dicono il contrario. Questo mi
piacerebbe conoscere; se tu me lo mostri, questo è il mio terzo desiderio."
La Morte rispose: "In questo punto anche i dei hanno dubitato. Non è un tema facile da
comprendere. Ti prego scelgi un altro desiderio, oh Naciketa, non mi obbligare a
risponderti."

Ma Naciketa replicò: "Certamente in questo punto anche i dei hanno


dubitato. Con ogni sicurezza, dunque, non c'è un altro desiderio migliore di questo."

La Morte ripose: "Sceglie figli e nipoti che vivano cento anni, bestiame, elefanti, oro
e cavalli. Scegli come dimora la terra intera e vivi tanti raccolti come vuoi.
" Se puoi pensare a qualche desiderio simile, sceglie la ricchezza e di allungare la vita.
Sii il re di tutta la terra. Ti concedo il piacere di tutti i desiderii.

" Chiedeiqualunque desiderio, per difficile che sia da ottenere tra i mortali, chiedilo
secondo il tuo desiderio: belle donne con carri e strumenti musicali... danze e cocchi...

Certamente tali desiderii non sono raggiunti dagli uomini, ma solamente da quelli ai
quali io permetto di ottenerli. Chiedi quello che ti piace, ma non farmi domande sulla
morte."

Tuttavia Naciketa rispose: "Queste cose sono effimere, durano solo fino a
domani, ossia sono effimeri, oh Morte, dato che la sua forza nasce dai sensi. Perfino la
vita più lunga è breve. Rimani, dunque, coi tuoi cavalli e le tue danze e rispondi al mio
desiderio. " Nessun uomo è felice con la ricchezza. Per caso possiederemo ricchezze
quando ti dobbiamo vedere? Per caso vivremo quando tu regni su noi? Solo questo
desiderio voglio raggiungere.

" Chi mortale, dopo avere conosciuto la liberazione della vecchiaia goduta dagli
immortali, apprezzerà di vivere una lunga vita in questa terra, dove non esistono i veri
piaceri che nascono dalla bellezza e l'amore?
" Oh Morte, dicci che cosa c'è nell'altra Vita. Naciketa non sceglie un altro desiderio
altro che quello di sapere quale è la chiave del mondo delle tenebre."

SECONDO CAPITOLO

La Morte replicò: "Il bene è una cosa, il piacere un altro; questi due, avendo fini
distinti, incatenano l'uomo. L'uomo deve rimanere nel bene, perché chi sceglie il
piacere, perde il suo destino.
" Il bene ed il piacere si avvicinano all'uomo, ma solo il saggio può vederli e
distinguerli. Il saggio preferisce il bene e rifiuta il piacere, ma l'ignorante sceglie il
piacere e l'avarizia e rifiuta la virtù.
" Tu, oh Naciketa, dopo avere considerato tutti i piaceri che sono o sembrano essere
gradevoli, li hai disprezzati uno alla volta. Tu non sei entrato nel tranello che porta alla
ricchezza, dove molti sono quelli che periscono.

" Sono separati e conducendo a posti molto distinti l'ignoranza e la saggezza. Credo
che tu, Naciketa, desideri la vera Conoscenza, perché molti desiderii non sono riusciti
a deviarti dal tuo proposito. " Gli ignoranti abitano nell'oscurità. Alcuni Saggi nella loro
propria presunzione, camminano errando, di qua e di là, come ciechi guidati da ciechi.
" L'altra vita non appare mai davanti agli occhi del ragazzino distratto, ingannato
dall'illusione della ricchezza. ‘Questo è il mondo ', pensano, ‘non c'è un altro mondo
oltre a questo '. Non si rendono conto che cosi' facendo cadranno sempre in mio
dominio.

" molti sono quelli che possono sentirne parlare e molti, quando lo sentono, non lo
comprendono, e quindi e' ammirabile l'uomo, che può farlo conoscere, ed ammirabile
e' colui che lo comprende quando un vero maestro glielo mostra.

" Quando quella verità perviene dalla conoscenza di un uomo inferiore, non è facile
essere compresa. A meno che sia rivelata da un essere perfetto, non c'è modo di
accedervi, perché questa verita' è inconcepibilmente più piccola della cosa piu'
piccola.

" Questaa dottrina non può essere ottenuta con la discussione; ma quando proviene
dalla bocca di un essere perfetto, allora è facile da comprendere. Tu l'hai ottenuta,
perché sei certamente un uomo di vera determinazione. Possa sempre avere
ricercatori come te!

Naciketa assentì: "So che i tesori terreni sono transitori, perché la cosa eterna non può
essere ottenuta con cose che non sono eterne; ma io, per mezzo della cosa transitoria
ho ottenuto quello che sta oltre ogni transitorietà."

Yama rispose: "Benché Tu abbia visto la soddisfazione di tutti i desiderii, la fondazione


del mondo, le infinite ricompense delle buone azioni, la riva dove non c'è paura
alcuna, lodata in tutte le lodi, e la gran dimora, sei stato saggio e con ferma
determinazione hai disprezzato tutto.

" Il saggio che mediante la meditazione nel suo Essere, riconosce Dio nell'Antico,
quello che pochi vedono e che si trova nella più profonda oscurità ed abita nella parte
occulta, certamente quel saggio sta oltre il godimento ed il dolore.

" Il mortale che, sentendo questo, l'accoglie nel suo cuore e lo separa da tutte le
qualità, raggiungendo in questo modo l'Essere sottile, si riempie di godimento, perché
ha trovato la causa di ogni gioia. La dimora è aperta per te, oh Naciketa.

Nakiketa ripose: "Voglio che mi dici quello che tu vedi come né questo né quello, né
effetto né causa, né passato né futuro."

Yama rispose: "La Parola della quale parlano tutti i Veda, cercata in digiuni ed
austerità per molti uomini, ti è rivelata.

" Quella Parola imperitura significa la cosa più alta ed e' Om; colui che conosce questo
Sacra parola ottiene tutto quello che desidera.
" Questa è la nostra valvola di salvazione, la cosa suprema della cosa suprema. Chi
conosce questa Santa Parola è ingrandito nel mondo di Brahma.

" L'Intelligente non nasce né muore. Non germogliò da niente né niente germogliò da
lui. L'Antico è innato, eterno, imperituro. Non perisce, benché il corpo si corrompa.

" Se quello che ammazza crede che egli è chi ammazza, e se quello che muore crede
che egli è chi muore, ambedue non comprendono; perché né uno ammazza, né l'altro
muore con l'intervento di nessuno".

" L'Essere, più piccolo della cosa piccola, più grande della cosa piu' grande, è nascosta
nel cuore delle creature.

L'uomo che è libero dei desideri e dal dolore, può vedere la maestà dell'Essere per la
grazia del Creatore.

" Benché quieto, cammina lontano; benché seduto sul suolo, arriva in tutte parti. Chi,
eccetto me, può conoscere quel Dio che si rallegra senza rallegrarsi?

" Il saggio che conosce l'Essere incorporeo all'interno dei corpi, immutabile in mezzo
alle cose che cambiano, grande ed onnipotente, non soffre mai.

" Quell' Essere non può essere raggiunto leggendo le Sacre Scritture, e neanche
essere compreso o imparato. Solo colui che l'Essere perfetto sceglie può raggiungere
la sua grandezza, perché l'Essere ha scelto il corpo di quell'uomo come suo proprio.

" Ma chi non mette a parte la malvagità, né rimane tranquillo e sottomesso, non
raggiungerà mai l'Essere, neanche mediante la Conoscenza. " Chi, allora, conosce
dove sta quel tutto che sparisce e che perfino la morte ne è assorbita?

TERZO CAPITOLO

" Esistono due Brahman, il superiore e l'inferiore, i quali ottengono la sua ricompensa
nel mondo delle proprie proprie azioni; ambedue abitano nella grotta del cuore ed
abitano nella parte più alta. Quelli che conoscono Brahma li chiamano l'ombra e la
luce, come i genitori di famiglia che realizzano il sacrificio Trinaciketa.

" Perciò, dominiamo perfettamente questo rito Naciketa che è il ponte per il quale si
offrono sacrifici e la barca per arrivare sulla riva dell' imperituro Brahma.

" Conosce l'Essere che siede nel carro: il suo corpo è il carro, l'intelletto l'auriga, e la
mente le redini.
" I sensi sono i cavalli e gli oggetti dei sensi sono le due strade che quelli prendono.
Quando quello, l'Essere Supremo, e' in perfetta unione col corpo, i sensi e la mente, i
saggi chiamano quello stato la fortuna Suprema.

" Colui che non comprende e la cui mente, le redini del cavallo, non sono mai
assoggettati fermamente, non potrà mai dominare i sensi, come i cavalli di un auriga
non possono essere dominati da un conducente inesperto".

" Ma quello che comprende e mantiene la mente ferma, arriva a dominare i suoi sensi
come i cavalli docili di un auriga., "quello che non comprende, avvinghiato alla sua
negligenza ed impurità non arriva mai alla conoscenza, perdendosi nella ruota delle
nascite. " Ma quello che comprende, quello che è diligente e sempre puro, raggiunge
in realtà quel posto dove non si nasce di nuovo. " Quello che comprende il suo auriga
e sottomette le redini della mente, raggiunge l'obiettivo del suo viaggio che è il posto
più alto di Vishnu. " Oltre i sensi stanno gli oggetti, oltre gli oggetti sta la mente, oltre
la mente sta l'intelletto ed oltre l'intelletto sta il Gran Essere".

" Oltre il Grande c'è il Nascosto, oltre il nascosto sta la Persona, oltre la Persona non
c'è niente: questo è la meta della Strada Suprema".

" Quell' Essere rimane nascosto in tutti gli esseri, senza mostrare la sua lucentezza,
ma è visto dai ricercatori sottili per mezzo del loro acuto e sottile intelletto.

" Il saggio deve dominare la voce della mente; deve mantenerla all'interno dell'Essere,
questa è la Conoscenza; deve mantenere egualmente la Conoscenza all'interno
dell'Essere, questa è grandezza e deve mantenere questa all'interno dell'Essere, e
raggiunge la Serenità.

" Alzati e svegliati! Ora che hai ottenuto i tuoi desideri. Comprendili!

Tanto difficile come passare per il filo di un rasoio, così dura - dice il saggio - è questa
la strada, verso l'Essere.

" Chi che ha percepito quello che non ha suono, tatto, forma, decadenza, e piaceri,
che è eterno e non ha odore, ne' principio né fine che è oltre la cosa Suprema , è
immutabile, questo è libero delle fauci della morte.
" Il saggio che ha ripetuto o sentito l'antica storia di Naciketa, attraverso la Morte è
lodata nel mondo di Brahma. " E quello che ripete questo Supremo mistero in una
riunione di brahamin, o il cui cuore trabocca di devozione nel momento del sacrificio
Sraddha, ottiene anche infinite ricompense."

SECONDO ADHYAYA

QUARTO CAPITOLO
La Morte proseguì: "Il creatore oltrepassò le aperture dei sensi affinché si dirigessero
all'esterno; quindi l'uomo guarda fuori, non dentro, al suo proprio essere. Alcuni saggi,
tuttavia, chiudendo i suoi occhi ed anelando l'immortalità, poterono contemplare
l'Essere nascosto.

" I ragazzini corrono dietro ai piaceri esterni e cadono nella trappola che tende loro la
morte. Solamente i saggi, conoscendo la natura di quello che è immortale, non
cercano niente di stabile tra tutte le cose instabili.
"quello cui mediante il quale conosciamo le forme, il gusto, l'odore, i suoni ed il tatto di
tutte le cose belle, in ugual modo ci permette di conoscere quello che esiste nel nostro
interno. Questo è quello che tu mi hai domandato.

" Il saggio che sa che quello che gli permette di percepire tutti gli oggetti nel sonno o
nella veglia, è il grande ed onnipresente Essere, smette di soffrire.
" Quello che riconosce l'Essere come l'anima vivente, come Signore del passato e del
futuro, smette di soffrire. Così è.
" Quello che lo conosce, conosce quello che nacque dal fuoco ardente e dimora nel
cuore. Così è.
" Anche quello che lo conosce, conosce Aditi che è unito a tutte le divinità e nasce dal
Prana (alito) che abita nel cuore e sorse dagli elementi. Così è.

" Quello che lo conosce, conosce anche Agni, il fuoco, il quale tutto vede, nascosto tra
i due pali del falò, ben protetto come un bambino nel ventre della madre per essere
adorato giorno dopo giorno dagli uomini quando si svegliano e fanno le offerte. Così è.

" E conosce anche dove il sole sorge e dove il sole cala. Lì tutti i Deva sono contenuti e
nessuno va più in là. Così è.

" Quello che sta qua, la stessa cosa sta là; e quello che sta là, la stessa cosa sta qua.
Chi vede differenza alcuna entrando là e qua, va dalla morte verso la morte (rinascite).

" Perfino Brahma deve essere raggiunto dalla morte; non c'è allora differenza tra
Creatore e creatura. Chi vede differenza in quello va dalla morte alla morte (rinascite)

.
" La dimora all'interno dell'Essere come Signore del passato e del futuro. Chi questo
conosce smette di temere. Così è.

" Egli è come una luce senza fumo, Signore del passato e del futuro, uguale oggi e
domani. Così è.

" Come l'acqua della pioggia caduta dalla montagna discende da tutti i lati dalle rocce,
così chi vede differenze tra le qualità dell'essere corre confuso dietro esse per tutti i
suoi versanti.
" Come l'acqua pura che gettata in acqua pura rimane ugualmente così com'e', oh
Gautama, cosi' è l'Essere del discepolo che conosce il Perfetto.

QUINTO CAPITOLO

" C'è una città di undici porte che appartiene all'innato i cui pensieri non sono mai
tortuosi. Chi a lei si avvicina, smette di soffrire e, liberato da tutte le legature
dell'ignoranza, trova la libertà. Così è.

" Egli è il cigno che abita nel radiante cielo; egli è Vasu, l'aria, che abita nel cielo; egli
è il sacrificatore che abita nella casa; egli è l'ospite che abita nella giara dei sacrifici;
egli abita negli uomini, nei dei, nel sacrificio e nel cielo; egli nasce nell'acqua, nella
terra e nelle montagne; egli è il Vero e la cosa Suprema.

" Egli è chi c'invia l'alito. Tutti i Devas, i dei, l'adorano, perché egli è l'adorabile che si
siede nel centro di tutto.
" Quando l'Essere dimora in questo corpo mortale è separato e liberato dal suo
travestimento, che cosa rimane allora? Così è.

" Nessun mortale vive dell'alito che ascende e discende. Viviamo di un altro alito nel
quale questi due riposano.
" Perciò, oh Gautama, ti rivelerò il mistero dell'antico Brahma, e quello che succede
all'Essere dopo la morte.

" Alcuni entrano nel ventre di una donna per prendere un corpo come esseri organici
ed altri entrano nella materia inorganica secondo le opere fatte e la sua conoscenza.

" Quello, la Persona Suprema, che rimane sveglia in noi mentre dormiamo, dando
forma alle nostre visioni, in realtà quella è la cosa Radiante, quello è Brahma; lui solo
è chiamato l'Immortale. Tutti i mondi sono contenuti in lui e nessuno può andare più in
là. Così è.

" Come il fuoco che, benché uno, sembri distinto secondo quello che arde in lui, così
l'Essere unico che sta dentro tutte le cose sembra distinto secondo la materia nella
quale egli penetra, e senza la quale esiste.

" Come l'aria che benché una, sembri distinta secondo la materia nella quale penetra,
così l'Essere unico che sta dentro tutte le cose sembra distinto secondo la materia
nella quale penetra, e senza la quale esiste anche.

" Come il sole che non è inquinato dai residui esterni fa vedere attraverso gli Occhi,
l'Essere unico tra tutti gli esseri non è mai così inquinato dalla miseria del mondo,
stando egli stesso fuori di lei.
" Non c'è un altro signore che l'Essere che sta dentro tutte le cose che fa, che le forme
e le moltiplica. Ai saggi che lo percepiscono appartiene la felicità eterna, a nessuno
altro.

" Non c'è nessun pensatore eterno che pensi pensieri non-eterni e che, benché sia uno
solo, soddisfi i desiderii di molti. Ai saggi che lo percepiscono dentro il loro Essere,
appartiene la pace eterna, e a nessun altro.
" Essi percepiscono quel supremo ed indescrivibile piacere ed esclamano: ‘Questo è.
Allora, come posso io comprenderlo? Ha la sua propria luce oppure è un nuovo riflesso
di un altro? ' " Lì il Sole non brilla, né la Luna, né le stelle, né i lampi né il fuoco.
Quando egli brilla, tutto brilla da lui, perché con la sua luce tutto è illuminato.

SESTO CAPITOLO

" C'è un albero molto antico le cui radici crescono verso l'alto ed i suoi rami verso il
basso; in realtà quello si chiama la cosa Radiante, Brahma, perché egli solo è
l'immortale. Tutti i mondi sono contenuti in lui, niente va più in là. Questo è.

" Il mondo intero, quando esce da li', trema nel suo alito, perché Brahma è un gran
terrore, come una spada sguainata. Quelli che lo conoscono raggiungono l'immortalità.

" Del terrore di Brahma arde il fuoco ed il sole; del suo terrore Indra, Vayu e la morte
scappano correndo.
" Se un uomo non può comprendere questo prima che il suo corpo cada in pezzi, dovrà
prendere un altro corpo nei mondi della creazione.

" Come in un specchio, così è questo corpo, dove Brahma può essere visto
chiaramente, così come il sonno, è visto nel mondo dei Genitori; come nell'acqua, è
visto nel mondo dei Gandharvas; come nella luce e nell'ombra, così è visto nel mondo
di Brahma.

" Avendo compreso che i sensi sono distinti dall'anima, e che la sua salita e discesa ad
essi appartiene, il saggio smette di soffrire.

" Oltre i sensi sta la mente, oltre la mente sta l'Essere supremo, oltre l'Essere supremo
sta il Gran Essere, oltre il Grande, il Nascosto.

" Oltre il Nascosto sta la Persona, l'onnipresente, completamente impercettibile. Le


creature che lo conoscono sono liberate ed ottengono l'immortalità.

" La sua forma non può essere vista, perché nessuno può contemplarlo con gli occhi.
Può essere solo conosciuto col cuore che si trova oltre la saggezza e la mente. Solo
quelli che sanno questo sono immortali.
" Quando tutti i sensi e la mente sono sottomesse, il saggio raggiunge lo stato
supremo.
" Questo, il sottomettere fermamente i sensi e la mente, è quello che si chiama Yoga.
Chi raggiunge la coscienza dello Yoga non deve essere negligente, perché lo stato di
Yoga va e viene come un vagabondo errante.
" Egli non può essere raggiunto con la parola, con la mente o con l'occhio. Come può
essere percepito se non da quello che conosce la sua Santa Parola?

" Mediante il Verbo deve essere percepito. Quando l'Essere è stato percepito mediante
il Verbo, la realtà si rivela a sé stessa. " Quando cessano tutti i desiderii che abitano
nel cuore del mortale, questo si trasforma in immortale e si fonde con Brahma.

" Quando tutte le legature mondane sono tagliate qui nella terra, il mortale raggiunge
l'immortalità. Questo è l'unico insegnamento che il vero saggio deve imparare; tutti gli
altri insegnamenti, benché rispettabili, sono per quelli che non hanno trasceso ancora
tutti i veli dell'ignoranza.

" C'è un'arteria nel cuore, dalle quale si penetra nella corona della testa. Uscendo da
lei, l'uomo morendo arriva all'Immortale.

" La Persona è costantemente collocata nel cuore degli uomini. Che l'uomo raggiunga
il vero Essere che sta' all'interno del suo corpo e meditare su lui con fermezza!

Conosca, dunque, quell' Essere come la cosa Radiante sia la cosa Immortale!"

Avendo ricevuto questa Conoscenza insegnata dalla Morte e la meditazione nello


Yoga, Naciketa si liberò della sofferenza e della morte ed ottenne lo stato di Brahma.
Così sarà per chiunque altro conosca tutto quello che si riferisce all'Essere. Che egli
protegga maestro e discepolo! Che egli goda di ambedue! Insieme acquisiamo la
forza! Che illumini la nostra Conoscenza! Lasciamo le nostre dispute per sempre! Om!
Pace! Pace! Pace! Hari, Om!

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