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"...La fede in Ges non , dunque, il nostro punto di partenza. Essa sar, spero, il nostro punto di arrivo.

Con questo
non si vuol evidentemente dire che ho scritto il libro con lintento apologetico di salvare Ges o la fede cristiana.
Ges non ha davvero bisogno che io, o chiunque altro, lo salvi. Ritengo che possa bastare a se stesso, perch la verit
pu bastare a se stessa. Se dunque la nostra ricerca della verit ci conduce alla fede in Ges, ci avverr non perch
abbiamo voluto salvare questa fede ad ogni costo, ma soltanto perch labbiamo riscoperta come il solo mezzo per noi
di venire "salvati" o liberati. Soltanto la verit, nient'altro, ci render liberi (Gv 8,32)".
(Note dall'introduzione dell' autore)
Indice:

- Note sull'autore ...
- Il contesto ...
- Una nuova prospettiva ...
- L'UOMO che emerge ...
- Fede in GESU' ...
- LEGGI E SCARICA IL TESTO INTEGRALE (711 Kb) ...
- Altri link utili collegati ...
- Il Povero nel vangelo ...


- L'autore:

Albert Nolan, di origine inglese, sudafricano di quarta generazione,
nasce a Citt del Capo nel 1934. La lettura di Thomas Merton lo
conduce ad entrare nell'Ordine domenicano; studia a Citt del Capo e
poi a Roma. Negli anni '70 si occupato di pastorale giovanile come
assistente ecclesiastico della giovent cattolica del suo paese.
Eletto superiore generale dell'Ordine nel 1983, vi ha rinunciato per poter
continuare il suo impegno attivo nella lotta di liberazione sudafricana.



Come pu linculturazione del messaggio evangelico essere disgiunta da un impegno per la
liberazione delluomo? Da qui nasce la teologia della liberazione africana, di cui la uno dei
grandi rappresentanti. Ma non solo lui. Penso alla Black Teology, o alla teologia contestuale del
Sudafrica, con esponenti come il domenicano Albert Nolan. Solo un uomo e una donna liberati,
con la loro piena dignit, possono davvero lodare il Padre, l'Abb" A. Zanotelli

- Il Contesto:

Il Ges di Albert Nolan esce nel 1976, l'anno dell'insurrezione di Soweto.
1941 Nelson Mandela aderisce all'African National Congress
1961 l'ANC di Mandela, messo fuori legge, sceglie la lotta armata
1962 Mandela arrestato e condannato all'ergastolo
1976 Soweto insorge
1990 Mandela liberato e di novo a capo dell'ANC per trattare la fine dell'apartheid
1994 prime elezioni libere multirazziali: Mandela presidente
- Il Ges di A. Nolan:

Molti milioni di persone, lungo i secoli, hanno venerato Ges, ma pochi lo hanno compreso e pochissimi
sono quelli che hanno cercato di praticare ci che egli desiderava realizzare. Le sue parole sono state
travisate al punto che possono significare qualunque cosa, tutto e nulla. Si usato e abusato del suo nome
per giustificare crimini, per impaurire bambini, per spingere uomini e donne a compiere eroismi insensati.
Ges stato pi spesso onorato e venerato per ci che non intendeva dire che per quello che ha
effettivamente detto. Il colmo dellironia che molte cose, proprie della cultura e del tempo in cui visse,
sono state riesumate, predicate e diffuse ovunque nel mondo, proprio nel suo nome, mentre egli le aveva
radicalmente rifiutate.
La fede non affatto una semplice convinzione umana,
buona o cattiva, vera o falsa o neutrale. La fede di cui
parla il Vangelo una convinzione profonda che apre a
una fiducia illimitata in Dio cos come egli si manifesta in
Ges di Nazaret. Questa fede convinzione che qualcosa
pu e deve accadere, perch vero che il bene pu e
deve trionfare sul male.
La negazione della fede porta al fatalismo, che non una
particolare filosofia di vita, fiorita un tempo lontano in
qualche remoto angolo del mondo. Il fatalismo un
atteggiamento dello spirito assai diffuso nella mentalit
delle persone. Si pu cogliere in espressioni di questo
genere: Non si pu far nulla; Non si pu cambiare il
mondo; Non c speranza, Non c niente di nuovo
sotto il sole, Devi accettare la realt. Queste sono
affermazioni di persone che implicitamente negano
lesistenza di Dio o non prendono con seriet le sue
promesse.
La fede cristiana nel cielo sorse dopo la morte di Ges, assieme allidea che egli per primo era stato
assunto in cielo ed esaltato alla destra di
Dio.
Ma la buona notizia del regno riguardava,
almeno come punto di partenza, le
condizioni che si sarebbero realizzate gi qui
sulla terra, quando i poveri non sarebbero
stati pi poveri, gli affamati sarebbero stati
saziati e gli oppressi non avrebbero pi
conosciuto nessuna delle loro miserie.
Laffermazione pi sbalorditiva sul regno di
Dio non quella secondo cui il regno
vicino, ma laffermazione che esso sar il
regno dei poveri, e che i ricchi, fintanto che
restano ricchi, non vi entreranno (Lc 6,20-
26). impossibile per un ricco entrare nel regno, cos come sarebbe per un cammello (oppure la gomena da
pescatore?) passare per la cruna di un ago (Mc 10,25 parr). Marco ci dice che persino i discepoli di Ges
erano sbalorditi, udendo ci (10,24-26). Che razza di regno sar questo? Essi, ancor pi sbigottiti,
dicevano tra loro: E chi mai si pu salvare?.
Ma Ges, guardandoli, disse: Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perch tutto possibile
presso Dio (Mc 10,26-27). In altre parole, ci vorrebbe un miracolo per fare in modo che il ricco entri nel
regno di Dio. E il miracolo non consisterebbe nel farvelo entrare con tutti i suoi averi; consisterebbe
nellindurlo a dare via i suoi averi, cos da entrare nel regno dei poveri.
Nella societ di quel tempo, nascere femmina era considerato
un grave inconveniente; in certi casi, persino, il segno che le
preghiere della futura madre o del futuro padre non erano state
esaudite. Le donne, come i bambini non contavano. Esse non
potevano diventare discepole di uno scriba, o far parte delle
fazioni dei sadducei, dei farisei, degli esseni o degli zeloti. Il
ruolo delle donne era circoscritto al sesso e alla maternit: Ges
emerse tra i suoi contemporanei (e anche fra moltissimi dei suoi
successivi discepoli) come colui che riconobbe alle donne
esattamente lo stesso valore e la stessa dignit degli uomini. Maria di Betania, ad esempio,
scelse la parte migliore, quando si pose ai suoi piedi come discepola, invece di lasciare questo
ruolo ai soli uomini, o di limitarsi ad aiutare Marta in cucina (Lc 10,38-42).

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