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E ora come lo esporto?

Panoramica sui formati CAD


Michele Fiorentino, Saverio De Bernardis, Antonello E. Uva, Giuseppe Monno
DIMEG, Politecnico di Bari. Contatto: fiorentino@poliba.it

Lo scambio dati nei vari formati CAD ancora un problema per lindustria. Questo articolo presenta una panoramica su cinque dei formati pi diffusi.

Figura 1: Un esempio di Modello Digitale di prodotto (Digital Master) secondo la norma ASME Y14.41

Uno dei principali problemi legati al utilizzo del CAD nel ciclo di sviluppo prodotto lo scambio dati tra diversi software. Secondo una indagine del NIST (National Institute of Standards and Technology) lo scambio dati, noto tecnicamente come Product Data Exchange, costa circa 16 miliardi di dollari allanno alle industrie manifatturiere. Ci sono 3 soluzioni al problema dello scambio dati: (i) unificazione piattaforme, (ii) conversione diretta, (iii) utilizzo di formati neutri. La prima soluzione consiste nel legarsi a soluzioni rigide di sviluppo prodotto offerte dalle software house. Infatti i file CAD chiusi o proprietari sono, di fatto, una leva commerciale per fidelizzare la clientela e obbligarla ad acquistare suite integrate CAD, CAM, FEA, PLM. La seconda soluzione, ovvero la conversione diretta o Point to Point, richiede lo sviluppo di un convertitore bidirezionale import\export per ogni tipo di formato CAD utilizzato. Lo svantaggio di tale soluzione dovuto al numero di convertitori necessari che aumenta in ragione quadratica con il numero di piattaforme (n(n-1)) ed al loro continuo aggiornamento. La terza soluzione, quella teoricamente pi vantaggiosa, quella di utilizzare file neutri e standardardizzati. Il primo formato neutro di interscambio di grande diffusione stato IGES,

acronimo di Initial Graphics Exchange Specification, pubblicato la prima volta nel gennaio 1980 dall'U.S. National Bureau of Standards. Dal 1980 ad oggi, sono stati sviluppati numerosi formati neutri. Tuttavia, nessuna delle soluzioni presentate ha posto fine in maniera definitiva al problema dello scambio dati, noto tecnicamente con il termine interoperability. Motivi commerciali, esigenze industriali differenti e scarsa collaborazione hanno mantenuto in vita una miriade di formati con caratteristiche e potenzialit differenti. L'obbiettivo di questo articolo quello di presentare un quadro di confronto tra i formati neutri pi usati in ambito industriale.

I formati pi diffusi
Abbiamo preso in rassegna 11 formati CAD neutri di larga diffusione: STL, IGES, STEP, JT, VDA, 3DXML, U3D, VRML, X3D, COLLADA. Abbiamo classificato la loro diffusione in base al numero di hits su Google e alla loro compatibilit con i pi diffusi software CAD in commercio (Tabella 1). Tra questi abbiamo analizzato e confrontato i primi cinque: STEP, IGES, VRML, STL e JT .
Tabella 1: Diffusione dei formati e compatibilit

Formati
STEP IGES VRML STL JT COLLADA X3D U3D 3DXML VDA

Google Hits
23900000 3410000 2050000 1200000 653000 750000 474000 239000 139000 5000

Compatibilit (0-10)
6 7 4 8 3 1 3 2 1 0

Ranking
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Il gi menzionato formato IGES, sviluppato originariamente per lavorare su calcolatori a schede perforate, dalla fine degli anni 80 ad oggi uno degli standard pi utilizzati in ambito aeronautico, automobilistico, navale e militare. Il formato STEP, acronimo di STandard for the Exchange of Product model data (ISO 10303), nato nel 1994 come evoluzione di IGES per contenere non solo le informazioni geometriche ma anche i dati prodotto. Uno dei punti di forza di STEP la tecnologia EXPRESS, un metalinguaggio che permette di estenderne i contenuti in modo flessibile. EXPRESS nato prima del pi noto e diffuso formato XML (acronimo di eXtensible Markup Language) e la sua complessa implementazione pi che avvantaggiarlo ha limitato la diffusione di STEP. I consorzi PDES, Inc. e ProSTEP, infatti, stanno sviluppando la migrazione a XML. Il formato JT stato sviluppato nel 1996, specificamente per i videogiochi e per la visualizzazione scientifica. Il progetto stato acquisito nel 1999 dalla UGS Corporation Inc. che successivamente stata inglobata dalla

Siemens. Oggi adottato sulle piattaforme della Siemens PLM Software come strumento di presentazione e scambio di dati CAD. Attualmente in fase di accettazione per divenire una norma ISO. Il formato STL stato presentato dalla 3D Systems nel 1989 ed attualmente ancora il formato pi utilizzato per la prototipazione rapida ed il reverse engineering. LSTL un formato CAD povero in quanto memorizza solo mesh triangolari, tuttavia di larghissima diffusione ed supportato dalla quasi totalit dei CAD esaminati. Il formato VRML, Virtual Reality Modelling Language, stato il primo linguaggio nato per descrivere e navigare scene virtuali su web. VRML fu presentato dai suoi ideatori Berners-Lee e Dave Raggett al primo congresso del World Wide Web tenutosi a Ginevra nel 1994. Rispetto al pi povero di contenuti STL, il VRML pu contenere anche geometrie elementari, le NURBS e caratteristiche di colore e tessitura. Per queste ultime caratteristiche questo formato molto utilizzato in ambito ingegneristico per la visualizzazione grafica su web (es. marketing).

Dalla teoria
Una caratteristica fondamentale dei formati di tipo neutro quella di avere una definizione open della struttura dati e la loro standardizzazione. Tra i cinque formati analizzati, STL, VRML, IGES e JT sono pubblicati in documenti o su web, mentre STEP (ISO 10303), IGES (NBSIR 80-1978 ) e VRML (ISO/IEC 147721 e 2) sono definiti da norme internazionali. STL un formato supportato solo dalla 3D Systems, mentre JT invece ancora in fase di normazione (ISO PAS 14306).
Tabella 2: Codifica e politica dei formati:

Formati STL IGES STEP JT VRML

Binario

ASCII

Open Format

Standard ISO

in corso

Unaltra caratteristica fondamentale dei formati la loro codifica digitale. La codifica ASCII, a fronte di dimensioni maggiori, permette la visualizzazione dei dati contenuti con un semplice visualizzatore di testo, mentre quella binaria pi efficiente ma illeggibile senza decodificatore. Tra i formati esaminati solo JT ha unicamente una codifica binaria, mentre gli altri supportano entrambe le modalit (Tabella 2). Questa scelta pu essere legata alla possibilit di compressione e di protezione della propriet intellettuale, importante nello scambio di dati CAD su canali non protetti come il web. Un altro aspetto che differenzia i vari formati CAD sono i contenuti: (i) le matematiche per descrivere le geometrie, (ii) i vincoli d'assieme e la relativa cinematica, (iii) lhistory di modellazione, (iv) le informazioni di produzione o Product Manufacturing Information (PMI) e (iv) le propriet fisiche del modello. La Tabella 3 descrive le geometrie presenti nei formati in esame. Le matematiche Nurbs, fondamentali per descrivere superfici di stile, sono implementate in STEP, JT, IGES e VRML, mentre STL le discretizza e approssima con una mesh di triangoli. Al momento altre tipologie di rappresentazioni (es. superfici implicite, superfici di

suddivisione), usate sempre di pi nei CAD di stile, non sono supportate da nessuno degli standard esaminati.

Tabella 3: Matematiche supportate dai vari formati

Formati STL IGES STEP JT VRML

Punti

Triangoli

NURBS

Implicite

Tra i formati considerati, solo STEP e JT sono in grado di memorizzare informazioni circa i vincoli di assieme (es. vincoli di contatto fra superfici, vincoli di co-assialit, parallelismo, ecc.). Nessun formato in esame in grado di memorizzare la storia di modellazione (nota anche come l'albero delle feature) e quindi la sequenza di modellazione. Solo in STEP in fase di sviluppo tale funzionalit. Per quanto riguarda il manufacturing, le PMI sono contenute in STEP e JT in modo nativo e limitatamente alle sole tolleranze e ai riferimenti macchina in IGES. Infine, IGES, JT e STEP possono contenere le descrizioni delle propriet fisiche dei vari componenti e distinta base (BOM). Quanto detto stato ricavato dalle informazioni ufficiali sui formati. Nella realt le reali implementazioni di tali formati nei CAD possono variare dalle specifiche originali, in quanto le case produttrici di software possono usare tali definizioni solo parzialmente sia in lettura che in scrittura. Questo rende ancora pi difficile la fase di importazione ed esportazione di dati CAD con risultati tuttaltro che prevedibili.

alla pratica
Per verificare la corretta implementazione dei formati neutri in esame, abbiamo eseguito dei test utilizzando due modellatori CAD molto conosciuti: Solid Edge ST4 e CATIA V5R20. Sono state modellate delle geometrie di prova prese dalla norma ASME Y14.41 e sono stati assegnati vincoli, propriet fisiche e PMI (Figura 1). Il modello cos definito stato poi esportato nei cinque formati ed analizzati. I risultati sono presentati in Tabella 4.

Tabella 4: Risultati dei nostri test; indica che supportato in teoria ed in pratica indica che supportato in teoria ma non stato rilevato nei test, indica che supportato in teoria ma non verificabile,

Formato Vincoli assieme Pmi Propriet fisiche BOM

STL

IGES

STEP

JT

VRML

SOLO GRAFICA

Si possono facilmente notare alcune incongruenze tra le potenzialit e ci che avviene in pratica. I problemi riguardano in primo luogo i vincoli dassieme non presenti sia in STEP che in JT. Le PMI, invece, sono state riscontrate in JT ma non in STEP. Stranamente ritroviamo le PMI esportate in VRML sotto forma di grafica a triangoli. Questo rende le PMI facilmente visionabili ma difficilmente acquisibili da altri sistemi (es. macchine di misura a controllo numerico). Infine non abbiamo trovato alcun riscontro delle propriet fisiche nei file di esportazione.

Conclusioni
La nostra breve panoramica ha mostrato lattualit del problema dello scambio dati analizzando cinque dei formati pi diffusi. Uno degli aspetti pi critici del problema la discordanza tra la potenzialit teorica dei formati e la loro reale implementazione nei software CAD. La nostra riflessione che il tipo e la qualit dei dati salvati sono pi importati del formato stesso. Questo spiega il duraturo successo del formato IGES in ambito industriale. Infatti, sebbene STEP sia potenzialmente capace di contenere un maggior numero di dati, IGES, per effetto dei suoi dichiarati limiti (rappresentazione delle sole superfici) di fatto una soluzione chiara e affidabile sui contenuti. Un file neutro ideale quindi dovrebbe utilizzare una tecnologia in grado di renderne trasparente il contenuto, magari utilizzando un formato basato su XML. In tal modo sarebbe pi facile richiedere e verificare lobbligatoriet di alcune informazioni ritenute fondamentali da terze parti. Inoltre si potrebbe pensare di effettuare una protezione dei dati mediante criptazione selettiva. Questa dovrebbe riguardare solo determinate informazioni senza nascondere la tipologia e la qualit dei dati nascosti ma offrendo una rappresentazione alternativa degradata (esempio mesh triangoli). Questa soluzione esaudirebbe la duplice richiesta di semplicit di utilizzo e di sicurezza.

Un modello CAD reso grafico (triangoli) e visualizzato allinterno di una pagina web

Un Digital Master secondo la ASME Y14.41 esportato in JT e visualizzato in JT2Go

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