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Gaeta, la perla del Tirreno

Mitico ed avvolto da
leggende è l'origine del
nome di Gaeta (Caieta).
Virgilio (Eneide, VII) vi
fece morire la nutrice di
Enea, che avrebbe dato
il nome al luogo. E
Dante, quasi a
significare la storicità del
poema virgiliano, confermò l'avvenimento (Inferno, XXVI).
Secondo il geografo Strabone, invece, il nome sarebbe
derivato dalla voce dorica "Kaietas", con il significato
d'insenatura, già approdo di navigatori fenici e greci.

Nell'età romana Gaeta divenne un rinomato luogo di


villeggiatura di vari imperatori e, come nota Cicerone, un
porto di notevole importanza. Sin dall'ultimo secolo della
repubblica, sulle circostanti colline, luogo della lunata
spiaggia della rada di Gaeta, e su tutta la costiera verso
Sperlonga, sorsero grandiose ville con giardini e piscine,
ninfei, templi e mausolei di cui restano ovunque imponenti
testimonianza. Ancor oggi ammiriamo le tombe dei consoli
Lucio Munazio Planco, sulla sommità di Monte Orlando, e di
Lucio Sempronio Atratino, sul versante settentrionale
dell'omonimo colle.

Nel Medioevo, per la posizione naturale (una singolare


penisoletta alta e rocciosa), facilmente difendibile, Gaeta
divenne una rocca munita, cioè un castrum, costituendosi
nella prima metà del secolo IX in autonomo e fiorente
ducato, oltre che sede vescovile, dando inizio ad un intenso
commercio marittimo nel Mediterraneo. Il ducato di Gaeta
ha, altresì, rappresentato un'entità di notevole importanza
tra il mondo cristiano e quello saraceno, tra lo Stato della
Chiesa, la Terra S. Benedicti, i ducati ed i principati
longobardi e bizantini dell'Italia meridionale.
L'accentuato carattere di piazzaforte assunto da Gaeta nei
secoli seguenti, con varie cortine di bastioni ed opere
artificiali tanto da essere definita "chiave del regno di
Napoli" unitamente alla sua posizione strategica, risalterà
ripetutamente in innumerevoli e memorabili assedi.

La caduta della fortezza coincise spesso con l'avvento di


una nuova dominazione straniera o di una nuova dinastia
nell'Italia meridionale.

Nel 1032, anno del tramonto del potere dei Docibile sul
ducato di Gaeta, al 1054 con la definitiva conquista del
regno di Napoli da parte degli Spagnoli, si succedono varie
dominazioni (normanna, sveva, angioina, durazzesca,
aragonese), che fanno di Gaeta la seconda capitale del
regno. In questo stesso periodo Gaeta divenne, non di rado,
base per la conquista di Napoli (Ladislao di Durazzo nel
1399; Alfonso d'Aragona nel 1442).
La permanenza in Gaeta di alcuni sovrani determinò la
costruzione di notevoli edifici, civili e religiosi, che hanno
conferito al nucleo urbano, arroccato sull'estrema punta del
promontorio, una particolare impronta storico – artistica:
tra i tanti basterà ricordare il castello, sorto come sede
regale.

La lunga presenza spagnola nella città (fino al 1707) mutò


profondamente il suo ruolo di centro commerciale, legato
alla vita sul mare, attraverso grandiose opere difensive,
portate a termine da Carlo V (1538), che ridussero il centro
urbano al rango di cittadella militare, senza possibilità di
espandersi e di produrre. Gaeta nelle mura fu condannata
ad una grama vita con conseguenze negative sullo sviluppo
demografico, economico ed architettonico. Da secoli,
invece, progrediva il suo Borgo con le attività marittime
(pesca e traffici) ed agricole. Fu anche comune – con il
nome di Elena – dal 1897 al 1927.
Agli spagnoli seguirono gli Austriaci, mentre nel 1734 si
ebbe la conquista di Gaeta da parte di Carlo di Borbone, il
fondatore della dinastia borbonica napoletana.

Ancora una volta le fortificazioni e le varie opere di difesa


ebbero un ruolo predominante nell'organizzazione urbana.
Durante il lungo periodo borbonico non mancarono assedi
(1799, 1806 e 1815) oltre che un avvenimento d'interesse
internazionale: il 25 novembre 1848, il pontefice Pio IX si
rifugiò nella città (fuggito da Roma per la rivoluzione
romana e la successiva proclamazione della repubblica),
tanto che fino al 4 settembre 1849 Gaeta assunse il ruolo
di “secondo Stato della Chiesa”. Il 13 febbraio 1861 sotto le
mura di Gaeta terminò la dinastia borbonica e si ebbe il
compimento dell'Italia unita.

Il secondo conflitto mondiale ha segnato una nuova


tragedia travolgendo uomini e cose. Dalle immani
distruzioni della guerra, dalla dispersione della sua
popolazione si è originata una nuova realtà urbana, in cui il
turismo balneare ha assunto un ruolo importante per la sua
economia.

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