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Mitico ed avvolto da
leggende è l'origine del
nome di Gaeta (Caieta).
Virgilio (Eneide, VII) vi
fece morire la nutrice di
Enea, che avrebbe dato
il nome al luogo. E
Dante, quasi a
significare la storicità del
poema virgiliano, confermò l'avvenimento (Inferno, XXVI).
Secondo il geografo Strabone, invece, il nome sarebbe
derivato dalla voce dorica "Kaietas", con il significato
d'insenatura, già approdo di navigatori fenici e greci.
Nel 1032, anno del tramonto del potere dei Docibile sul
ducato di Gaeta, al 1054 con la definitiva conquista del
regno di Napoli da parte degli Spagnoli, si succedono varie
dominazioni (normanna, sveva, angioina, durazzesca,
aragonese), che fanno di Gaeta la seconda capitale del
regno. In questo stesso periodo Gaeta divenne, non di rado,
base per la conquista di Napoli (Ladislao di Durazzo nel
1399; Alfonso d'Aragona nel 1442).
La permanenza in Gaeta di alcuni sovrani determinò la
costruzione di notevoli edifici, civili e religiosi, che hanno
conferito al nucleo urbano, arroccato sull'estrema punta del
promontorio, una particolare impronta storico – artistica:
tra i tanti basterà ricordare il castello, sorto come sede
regale.