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CILE, 11 SETTEMBRE 1973.

LA TRAGEDIA DEL RIFORMISMO


Bilancio storico e politico dell'esperienza di Allende e del governo di Unidad Popular
di Tiziano Bagarolo 1. L'"altro" 11 settembre Trentanni fa in Cile, l11 settembre del 1973, un colpo di Stato militare di inaudita violenza, ispirato e preparato con la collaborazione della Cia, rovesciava il presidente eletto Salvador Allende e il legittimo governo dellUnidad Popular e istaurava una dittatura feroce e totalitaria. Il golpe cominci allalba nella citt portuale di Valparaiso. Si mosse per prima la Marina, secondo i piani prestabiliti, occupando il porto e la citt. Informato di questi sviluppi, Allende si precipit alla Moneda, il palazzo presidenziale nel centro di Santiago. Si rivolse attraverso la radio ai cileni e in particolare ai lavoratori per invitarli alla vigilanza e alla fermezza. Eppure mostrava ancora di prestar fede alle rassicurazioni appena ricevute da Pinochet che negava il coinvolgimento dellEsercito nella sedizione. Solo alle 9 meno un quarto, quanto ormai anche la Moneda era circondata dai carri armati dellEsercito e la Forza aerea si apprestava a bombardare il palazzo, Allende si arrese allevidenza. A questo punto, con coraggio e dignit, dopo aver rifiutato la proposta dei golpisti di un salvacondotto per lasciare il paese, il compaero Presidente, armi alla mano, si apprest a resistere e a morire, per dare una lezione morale ai generali codardi, felloni e traditori. Se la sorte di Allende si comp in poche ore e non molto importante stabilire se si suicid per non cadere nelle mani dei militari o fu da questi suicidato , annientare lavanguardia di quella classe operaia che aveva osato troppo, per spezzare la volont di resistenza delle masse, richiese invece molto pi tempo e una barbarie confrontabile a quella del regime nazista o di quello franchista negli anni trenta del secolo scorso. Al riparo di uno stato dassedio durato quasi cinque anni, in Cile furono uccisi, imprigionati, torturati, fatti scomparire, licenziati, esiliati (e perseguitati anche allestero dalla famigerata polizia segreta del regime) migliaia e migliaia di quadri e attivisti della sinistra e delle organizzazioni popolari. Si aprirono in Cile 160 campi di concentramento e i primi furono gli stadi. Purtroppo i gorilla di Santiago e i loro mandanti raggiunsero i loro obiettivi. Il movimento operaio cileno fu rimandato indietro di decenni. Ci consent un radicale esperimento neoliberista che avrebbe cambiato in profondit il paese e sarebbe diventando un modello ben oltre lAmerica latina. Ancora oggi, a tredici anni dalla fine del regime militare, la cosiddetta democrazia cilena posta sotto la tutela dei militari al punto che non ancora possibile perseguire e punire i crimini della dittatura. Eppure il governo di Allende era tutto fuorch un governo rivoluzionario. Si era insediato attraverso regolari elezioni e il voto del parlamento. Agiva nel pieno rispetto della costituzione. Cercava costantemente accordi con lopposizione borghese e in particolare con la Democrazia cristiana. Le principali riforme che stava attuando erano la riforma agraria che era stata deliberata dal precedente governo democristiano e la nazionalizzazione delle miniere del rame in mano alle multinazionali nordamericane che era stata votata dal parlamento allunanimit! Addirittura, per ulteriore garanzia, Allende aveva fatto entrare nel governo i massimi rappresentanti delle Forze armate alle quali non aveva lesinato autonomia e privilegi. Il governo della Unidad Popular era insomma un governo di collaborazione di classe, non si proponeva di costruire il socialismo espropriando la borghesia e togliendole il potere statale, ma soltanto di modernizzare le strutture economiche e sociali del paese e di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e delle masse popolari che erano ancora quelle tipiche di un paese arretrato e dipendente del terzo mondo. Il modello politico che lUnidad Popular cercava di applicare era il fronte popolare, ossia unalleanza delle forze operaie con settori pretesi avanzati della classe dominante allo scopo di realizzare un programma di riforme democratiche, non di realizzare il socialismo. Perch allora un tale esito? Perch una repressione cos spietata e una dittatura cos prolungata? Che cosa accaduto perch un movimento operaio in grado di conquistare il governo del paese subisse una cos improvvisa e tragica disfatta? Rispondere a queste domande significa ricostruire e fare il bilancio di unesperienza storica di grande significato, e non solo per il movimento operaio cileno o latinoamericano. In Italia, come noto, la tragedia cilena forn lo spunto allallora segretario del Pci per teorizzare il compromesso storico, ossia la ricerca di accordo organico con il principale part ito della classe dominante (1). Cercheremo di rispondere a questi interrogativi nelle pagine che seguono, ricostruendo lorigine, gli sviluppi e lo sbocco finale della crisi rivoluzionaria vissuta dal Cile tra la fine degli anni sessanta e linizio

degli anni settanta del secolo scorso. E cercando, dopo la ricostruzione storica, di fare il bilancio politico e storico della vicenda di Allende e dellUnidad Popular.

2. Una crisi che matura da un decennio Lesperienza dellUnidad Popular si sviluppa sulla sfondo di eventi sia interni sia internazionali di grande portata. La vittoria di Allende alle presidenziali il 4 settembre del 1970 lo sbocco di una parabola di ascesa delle lotte e della combattivit della classe operaia e degli altri settori sfruttati e oppressi della societ cilena che data da almeno un decennio. Questa ascesa, a sua volta, ha come sfondo una situazione internazionale che vede ovunque rimessi in discussione gli equilibri precedenti. Il 1968 lanno del Maggio francese, del Tet vietnamita, della primavera praghese; il 1969 quello dellautunno caldo italiano, del Cordobazo argentino e di grandi lotte operaie in Uruguay; il 1971 lanno dellasamblea popular in Bolivia. Pi in generale non va dimenticato che gli anni sessanta sono segnati in America latina dallinfluenza della rivoluzione cubana. In Cile il decennio si chiude con la crisi dellambizioso tentativo riformista borghese rappresentato dal governo del presidente democristiano Eduardo Frei, nato sullonda della kennediana Alleanza per il progresso (2). Ed proprio da questo fallimento del riformismo borghese che occorre prendere le mosse per comprende il successo di Allende e la crisi rivoluzionaria che si sviluppa in Cile allinizio degli anni settanta. Il riformismo borghese della DC e la sua crisi La DC cilena era nata a met degli anni cinquanta guardando ai modelli delle DC europee al governo in Italia e in Germania e ispirandosi ideologicamente alla dottrina sociale della chiesa. Tra la fine degli anni cinquanta e linizio degli anni sessanta essa si afferma nel panorama politico cileno come una forza ad un tempo riformista e moderata, che si contrappone sia al liberalismo borghese sia al socialismo del movimento operaio, che si dichiara apertamente per la collaborazione di classe in opposizione alla lotta di classe marxista e si rivolge non solo ai ceti medi e agli intellettuali ma anche alla base sociale della sinistra, cio alle masse operaie e ai contadini. Al di l dellideologia, la DC si presenta soprattutto come una carta di ricambio per la classe dominante, in sintonia con le promesse dellAlleanza per il progresso, nel momento in cui si delinea lascesa delle lotte sociali, la crisi dei vecchi equilibri e lusura dei tradizion ali strumenti di dominio. Le elezioni presidenziali del 1958, che hanno visto prevalere il candidato conservatore Jorge Alessandri per pochi punti percentuali sul candidato delle sinistre Salvador Allende, convince Washington a puntare a fondo sulla carta democristiana. Cos, nel 1964, ad Allende si contrappone il democristiano Eduardo Frei come unico candidato di un fronte borghese che comprende, oltre alla DC, i tradizionali partiti liberale e conservatore. Frei si presenta con lo slogan Revolucin en Libertad e un programma riformista: riforma agraria, cilenizzazione del rame, investimenti per sostenere il mercato interno e le esportazioni, modernizzazione delle strutture statali, ecc. Frei conquista la maggioranza assoluta con il 56% dei voti, ma Allende e il fronte delle sinistre (Frap, Frente de Accin Popular) arrivano al 39% (il 5% va a un terzo candidato, il radicale Duran) (3). Con lappoggio di Washington, che autorizza prestiti al Cile per varie decine di milioni di dollari (4), Frei attua buona parte del suo progetto. Punto saliente la nazionalizzazione delle risorse minerarie del paese, ovviamente con congrui indennizzi per le societ straniere espropriate. La principale ricchezza del Cile il rame. Frei intende acquisire subito il 51% del settore, che quasi per intero in mano alle multinazionali statunitensi Anaconda Copper Mining e Kennecott Copper Co., e in un secondo momento di riscattare il restante 49% (5). Con la riforma agraria, rivendicazione storica in Cile, Frei si propone due obiettivi: uno sociale, disinnescare una fonte di conflitto sociale creando una classe di contadini proprietari socialmente conservatori; e uno economico-produttivo, modernizzare il settore agricolo, estendendo lutilizzo del suolo, aumentando la produttivit, per ampliare il mercato interno quale base per lo sviluppo dellindustria nazionale (6). Nel 1965 il latifondo occupa in Cile quasi i tre quarti della superfice, con milioni di ettari di terreni lasciati incolti (7). La riforma fissa alle propriet un tetto di 80 ettari di terra di buona qualit o una superfice equivalente (che nel caso di terreni cattivi, ad esempio di montagna, significa che la superficie pu quintuplicarsi). Il resto deve essere redistribuito. Lattuazione della riforma agraria provoca a Frei problemi crescenti. Lannuncio ha suscitato grandi aspettative fra i piccoli proprietari e i contadini senza terra, che si tramutano per rapidamente in scontento per la lentezza con cui la riforma procede (8). Nel contempo essa violentemente contrastata dalloligarchia latifondista, appoggiata dal neonato Partido Nacional (nato dalla fusione dei partiti conservatore e liberale), che non esita neppure di fronte allassassinio dei funzionari statali incaricati della riforma. Insomma, pi che riuscire a soddisfare i bisogni, le riforme di Frei hanno leffetto di creare e legittimare le aspettative dei settori sfruttati e di stimolare lo sviluppo dei movimenti, mostrando cos indirettamente che i bisogni e la volont delle masse vanno oltre le compatibilit del riformismo borghese. Lascesa delle masse

Tra il 1965 e il 1969 si verifica un crescendo di scioperi contadini e di occupazioni di terre e si sviluppa il processo di sindacalizzazione (9); si rafforzano inoltre i legami fra i braccianti agricoli e gli operai industriali e si realizzano anche episodi di autodifesa delle lotte. A partire dal 1966 si rianima anche il proletariato urbano e delle miniere e si mobilitano i lavoratori del settore pubblico. Si succedono episodi di lotte prolungate e di occupazioni di fabbriche a cui il governo d una dura risposta repressiva (10). Si sviluppano le lotte dei pobladores (abitanti dei quartieri poveri), in particolare dei senza casa, con una crescente partecipazione delle donne e la nascita di organizzazioni di base. Malgrado i tentativi di divisione sindacale e la dura repressione (11), lascesa delle masse non si interrompe e coinvolge sempre nuovi settori. Il progetto di riforma universitaria provoca la nascita di un vivace movimento studentesco (12). Nel contempo, a partire dal 1967, si deteriora il quadro economico, anche per la caduta del prezzo mondiale del rame, la principale voce delle esportazioni cilene. Nel 1969-70 linflazione sfiora il 30% e la disoccupazione tocca il 7% a Santiago e supera il 10% nel resto del paese. Gli investimenti esteri e la presenza straniera (in particolare statunitense) continuano comunque a crescere; in particolare in settori industriali dinamici come lautomobile, la metallurgia, il petrolio, lelettrico e la cellulosa, sostanzialmente controllati dal capitale estero. La crisi sfocia in una recessione che vede inutilizzato il 30% degli impianti. Cresce inoltre in modo esponenziale il debito estero: da meno di 1,9 miliardi di dollari nel 1964 a quasi 3,9 miliardi di dollari nel 1970. I settori della destra cilena, che pure avevano inizialmente sostenuto Frei, cominciano a voltargli le spalle e a invocare unalternativa conservatrice dai toni sempre pi oltranzisti. Si distingue a questo proposito il principale quotidiano borghese, El Mercurio. Non mancano voci che cominciano a chiedere lintervento dei militari (lo stesso Frei, per altro, ha legittimato il coinvolgimento in politica delle Forze armate istituendo il Consiglio superiore di sicurezza nazionale, composto dal ministro della difesa e dai vertici delle Forze armate). La destra accusa Frei sempre pi rumorosamente di aprire la strada al comunismo (13). Cade in questo clima, nellottobre del 1969, il fallito pronunciamento militare del generale Roberto Viaux e del Regimiento Tacna di Santiago, non distante dalla Moneda. Frei fa appello al popolo, la Centrale unica dei lavoratori (Cut) dichiara lo sciopero generale. Gli ammutinati di Tacna cedono senza combattere; le loro richieste economiche, comunque, sono accolte; il generale Viaux semplicemente collocato a riposo. Viene nominato nuovo comandante in capo dellEsercito il generale Ren Schneider. Questi sviluppi hanno un riflesso anche a livello elettorale. La DC, che aveva conquistato il 42,5% nelle elezioni legislative del 1965, scende in quelle del 1969 al 31,1%; mentre si verifica unavanzata dei partiti di sinistra e un successo a destra del Partido Nacional. In seno alla DC si delineano differenziazioni crescenti; mentre un settore moderato, preoccupato per la stabilit e lordine, guarda a destra, settori riformisti pi legati alla base operaia e contadina, insoddisfatti delle incertezze di Frei, propugnano un approfondimento delle riforme. Uno di questi settori rompe nel 1969 con il partito e fonda il Mapu (Movimiento de Accin Popular Unitario) che si dichiara marxista e anticapitalista e si orienta verso lUnidad Popular. La polarizzazione politica tocca anche il Partito radicale, storica formazione borghese progressista: mentre un settore si unisce alla destra, un altro rompe a sinistra formando Democracia Radical. Avvicinandosi le presidenziali del settembre 1970, il bilancio del riformismo democristiano non pu essere pi disastroso. Da un lato la DC si avvia alla sconfitta, dallaltro i conflitti sociali e politici si vanno radicalizzando: le masse operaie e contadine, i pobladores, tutti gli strati sfruttati della societ cilena vogliono di pi e subito, mentre le classi dominanti, sempre pi divise, stanno perdendo il controllo della situazione e si ritirano spaventate dai propri stessi propositi riformisti. Settori crescenti, anzi, guardano alla destra e ai militari come agli unici strumenti utilizzabili per una rapida restaurazione dellordine e dei propri privilegi. Anche a Washington lallarme per la situazione politica cilena massimo e ci si prepara ai peggiori scenari (14). In estrema sintesi: si va delineando una crisi profonda della societ e dello Stato che preannuncia sviluppi rivoluzionari. Il risultato elettorale del 4 settembre 1970 un riflesso di questa crisi e a sua volta contribuisce ad accelerarla e ad approfondirla.

3. Il progetto di Allende e dell'Unidad Popular Il movimento operaio cileno ha una lunga tradizione di lotte e di organizzazione che risale alla fine dellOttocento. Qualche informazione essenziale a questo proposito. Nei primi anni del XX secolo diversi episodi di sangue segnano lapprendistato del movimento operaio. Nel 1909 si forma la prima centrale sindacale, la Federacion Obrera de Chile, diretta da Luis Emilio Recabarren, il primo operaio eletto al parlamento (nel 1906). Sotto il suo impulso nel 1913 viene fondato il primo partito operaio della storia cilena, Partido Obrero Socialista. Nel 1919, sullesempio della rivoluzione russa, si realizza per qualche tempo unesperienza di poder popular nella citt portuale di Puerto Natales. Nel 1922 viene fondato il Partito comunista che ha in Recabarren il dirigente pi rappresentativo. Nel 1933 sorge anche il Partito socialista, che conserver una particolare fisionomia di sinistra e la presenza di tendenze diverse, anche rivoluzionarie (pi propriamente definibili centriste da un punto di vista marxista rivoluzionario),

tanto vero che ancora nel 1969 il congresso del partito vota una mozione che rivendica la conquista del potere per via insurrezionale. Nel 1933 si forma Izquierda Comunista, che si collega allOpposizione di sinistra internazionale trotskista, e da cui sorge pi tardi il Partido Obrero Revolucionario (Por), che ha nel dirigente sindacale Humberto Valenzuela il suo esponente pi noto. Nel 1965, nel clima creato dalla rivoluzione cubana, il Por partecipa alla formazione del Movimiento de Izquierda Revolucionaria (Mir). Il Mir il frutto di un processo di raggruppamento di tendenze classiste e rivoluzionarie di diverso orientamento (guevarista, trotskista, maoista). Diventa in pochi anni una delle organizzazioni rivoluzionarie pi importanti dellAmerica latina, forte di pi di due mila militanti, con unimportante influenza in settori studenteschi e popolari e una presenza operaia non marginale. E per segnato da gravi limiti politici e strategici; in estrema sintesi: da una linea guerriglierista che lo porta ad azioni sostitutiste e allincomprensione e allisolamento rispetto al movimento reale delle masse, proprio nel momento cruciale della vittoria elettorale dellUnidad Popular (15). Nel 1953 sorta anche la Central Unica de Trabajadores de Chile (Cut), la centrale sindacale operaia che alla fine degli anni sessanta organizza la maggioranza relativa del proletariato industriale. Tuttavia, a dispetto della forte vocazione classista che si esprime sul terreno organizzativo, i partiti maggioritari (comunista e socialista) si caratterizzano sostanzialmente per una linea riformista che si gi tradotta in diversi momenti precedenti (segnatamente nel 1938 e nel 1947) nel sostegno e/o nella partecipazione dei partiti operai ad alleanze e governi di fronte popolare guidati dal Partito radicale. Anche la realizzazione del Frente de Accin Popular (Frap) nel 1957, coalizione elettorale fra il Partito comunista e quello socialista, rientra in uno schema politico di tipo democratico-fronte populista. In questo senso, la costituzione nel 1969 della coalizione di Unidad Popular, pur con la rilevante novit dellegemonia dei partiti operai, si inserisce nella continuit di una consolidata tradizione riformista del movimento operaio cileno. Il programma dellUnidad Popular La proposta di una alleanza politico-elettorale ampia, che superi a destra i confini della coalizione esistente (il Frap), viene avanzata dal Partito comunista che, in coerenza con la propria ispirazione stalinista e in una chiara logica di rivoluzione a tappe, vuole realizzare unalleanza fra la classe operaia e i settori avanzati della borghesia nazionale, in contrapposizione ai settori arretrati della stessa, identificati in Cile con loligarchia latifondista, i settori monopolistici e/o legati allimperialismo straniero, in particolare nordamericano (16). LUnidad Popular (UP) si forma dunque verso la met del 1969 in vista delle elezioni presidenziali dellanno successivo. Oltre al PC e al PS, vi confluiscono il Mapu (nato dalla scissione di sinistra della DC di cui si detto), il Movimiento de Accion Popular Independiente (Api, una formazione piccolo borghese), il piccolo Partido Socialdemocrata (in realt di orientamento cristiano sociale), e il Partido Radical, che rinuncia a presentare Alberto Blatra come proprio candidato (17). Il programma dellUnidad Popular (18), presentato alla fine dellanno, delinea una strategia democratica che combina propositi antimperialisti e antioligarchici con un progetto avanzato di riforme economico-sociali e politiche che ha come referenti dichiarati la classe operaia, i contadini e le masse popolari, ma anche i ceti medi e i settori borghesi interessati alla modernizzazione del paese, al controllo delle risorse nazionali, allo sviluppo del mercato interno e al sostegno allindustria nazionale. Le proposte sul terreno economico (riforma agraria, redistribuzione del reddito, nazionalizzazione del rame, delle banche e dei settori industriali strategici) si pongono in continuit piuttosto che in rottura con la politica del governo Frei (19). Sul terreno politico lUP cerca di rassicurare la borghesia con dichiarazioni di lealt democratica e costituzionale, arrivando a delineare un rafforzamento del ruolo delle Forze armate. Nel contempo prospetta alcune riforme razionalizzatrici (camera unica eletta con criteri proporzionali) e un allargamento della democrazia attraverso la partecipazione delle organizzazioni popolari a nuovi organismi di un preteso poder popular, non contro ma a lato delle istituzioni esistenti, cos da trasformarle in un vero estado popular (20) attraverso il quale sia possibile avviare il processo di transizione pacifica al socialismo. Viene anche annunciata una nuova Costituzione, che incorpori il popolo nellesercizio del potere statale, da approvare con un referendum popolare. Il programma chiama anche alla costruzione di comitati di base dellUnidad Popular, che non solo devono agire come comitati elettorali ma devono altres prepararsi a esercitare il poder popular (21). La vittoria di Allende Il 22 gennaio 1970 lUnidad Popular sceglie Salvador Allende come proprio candidato alle elezioni presidenziali. Per Allende, figura di prestigio della sinistra cilena, sar la quarta volta che corre per la presidenza come candidato comune delle sinistre (22). Nelle condizioni di crisi e di ascesa delle masse, la sua candidatura diventa il canale attraverso cui si esprime la volont di cambiamento di vasti settori del popolo cileno. La sua vittoria viene perci sentita come una sconfitta della classe dominante e contribuir pertanto a stimolare la determinazione e le lotte dei lavoratori.

Significativamente, la borghesia non riesce a contrapporre ad Allende una candidatura unica. Mentre la destra si rivolge alla figura di Jorge Alessandri, nella DC prevale la componente riformista che candida un esponente della sinistra interna, lex ambasciatore a Washington Rodomiro Tomic (23). Se vero che la divisione dal fronte borghese favorisce il candidato dellUnidad Popular, anche vero che la scelta di Tomic da parte della DC non riflette solo lo spostamento a sinistra della base popolare del partito ma esprime anche il disegno cosciente di contendere ad Allende i settori popolari attratti dalla sua candidatura. In effetti, delineatasi una divisione dei consensi dei settori popolari (operai, contadini, pobladores...) fra Allende e Tomic, sembra a un certo punto che Alessandri possa facilmente prevalere. La campagna elettorale conosce comunque toni molto accesi che contribuiscono a radicalizzare gli animi. La destra sviluppa una campagna terroristica in cui arriva a prevedere, se vincesse Allende, i carri armati russi fuori dalla Moneda; Tomic radicalizza progressivamente i propri toni nel tentativo di sottrarre al candidato delle sinistre lelettorato popolare. Il 4 settembre, tuttavia, anche se per poche decine di migliaia di voti, Allende vince (24). Va anche osservato che, malgrado lallargamento a destra al Partito radicale, lUP ottiene nel 1970 un risultato inferiore a quello del 1964. Ora, non avendo nessun candidato ottenuto la maggioranza assoluta, la tradizione costituzionale del Cile prevede che il Congresso in seduta congiunta nomini presidente il candidato primo piazzato. In questo caso, per, il rispetto di questa prassi appare tuttaltro che scontato e cominciano subito i tentativi per rimettere il discussione lesito del voto popolare. In parlamento, infatti, la DC e la destra godono della maggioranza assoluta (25). Dal 4 settembre al 4 novembre La borghesia cilena ha gi fatto due volte in precedenza lesperienza del fronte popolare, negli anni trenta e quaranta, e sempre con risultati positivi dal suo punto di vista. Ma questa volta il quadro diverso: la credibilit dei suoi partiti logorata, il peso dei partiti operai predominante, la radicalizzazione delle masse pi profonda. Forse pi ancora che dalla borghesia cilena una frazione della quale pu sperare di ricavare dei benefici da un governo riformista il governo Allende viene giudicato intollerabile a Washington. Kissinger e Nixon sono allarmati dalle possibilit di contagio dellesempio di un governo marxista che giunge al potere attraverso le elezioni. Il segretario di Stato, Henry Kissinger, spiega che facile prevedere che se Allende ottiene la presidenza, ci sono molte probabilit che nel giro di qualche anno si instauri un governo comunista... un governo comunista unito, ad esempio, allArgentina, che gi profondamente lacerata, unito al Per... unito alla Bolivia, che gi andata molto a sinistra, contro gli Stati Uniti. Credo che non dobbiamo autoilluderci che se Allende assume il controllo del Cile non ci provocher dei problemi.... Lamministrazione repubblicana, che ha rinfacciato per un decennio ai democratici la nascita di Cuba socialista, teme una replica in Cile di quella sfida. Per questo si vuole evitare in tutti i modi linsediamento di Allende e a tale scopo Richard Nixon autorizza la Cia a fare tutto il possibile, salvo unazione del tipo Repubblica Dominicana. Il 15 settembre, in una riunione con Richard Helms, il capo della Cia, Richard Nixon d mandato ai capi dellagenzia di predisporre un piano da sottoporre a Kissinger (Una possibilit su dieci, ma liberiamo il Cile da quel figlio di puttana!) mettendo subito a disposizione dieci milioni di dollari. Ovviamente c il massimo allarme anche nelle multinazionali Usa che hanno i maggiori investimenti in Cile, come lItt che minacciata dal programma di nazionalizzazioni di Allende. In effetti, appena noto lesito del voto del 4 settembre si delinea immediatamente una situazione allarmante, accentuata ad arte dalle dichiarazioni dei rappresentanti del governo in carica: fuga di capitali allestero, corsa al ritiro dei depositi dalle banche, immediata sospensione degli investimenti e dei pagamenti da parte delle imprese straniere, riduzione degli investimenti interni, dichiarazioni allarmistiche della stampa dei ministri del governo uscente. E solo linizio... Sul terreno politico si delineano subito tre possibili scenari. Il primo: la ratifica parlamentare di Allende; ma la DC subordina il suo voto a determinate condizioni: lesplicito impegno di Allende di rispettare tutta una serie di vincoli politici e istituzionali che prendono la forma di un documento denominato Estatuto de las Garantas Costitucionales (ne parliamo pi estesamente pi avanti). Il secondo: la DC vota per Alessandri, il candidato secondo arrivato, con limpegno di questultimo di dimettersi subito e di indire nuove elezioni in cui la DC e la destra dovrebbero accordarsi su un candidato comune (eventualmente lo stesso Frei) da opporre ad Allende. Infine il terzo scenario: esso prevede n pi n meno che un colpo di Stato militare che impedisca linsediamento di Allende. Washington si muove immediatamente per realizzare il secondo, o se il secondo non riesce, il terzo, degli scenari descritti. Lambasciatore statunitense a Santiago, Edward Korry, dichiara a Frei che gli Stati Uniti non lasceranno arrivare in Cile una sola vite e un solo dado, sotto Allende. Ma Frei non disponibile a tentare il golpe istituzionale per timore della reazione popolare (26). Anche il secondo scenario un golpe preventivo delle Forze armate si dimostra impraticabile per lindisponibilit dei vertici militari, in particolare del comandante in capo dellEsercito, il generale Ren Schneider, secondo il quale nel contesto dato lintervento dei militari pu provocare una rivolta popolare e la guerra civile (27).

Non rassegnata, lestrema destra cerca di forzare la mano ai militari con unazione che si rivela un disastro. Il 22 ottobre, un gruppo paramilitare diretto dal generale Viaux e armato dalla Cia, tenta di sequestrare il generale Schneider con lintento di farne ricadere la responsabilit sullestrema sinistra. Ma il piano fallisce: il generale reagisce con le armi e viene gravemente ferito; muore tre giorni dopo. I suoi assassini sono rapidamente individuati e arrestati (28). Il fallito attentato contribuisce a far realizzare il primo scenario. Il 24 ottobre il Congresso ratifica lelezione di Allende. Due giorni prima ha approvato le riforme costituzionali, proposte dalla DC e accettate da Allende, con cui questi si vincola: ad applicare senza modifiche la riforma agraria di Frei; a non ostacolare la costituzione e lo sviluppo delle scuole private; a non modificare i testi scolastici della scuola primaria e secondaria; a non espropriare i mezzi di comunicazione di massa; a non ammettere organismi di fatto che operino in nome di un supposto poder popular; e, soprattutto, a lasciare immutata la struttura gerarchica delle Forze armate e dei Carabineros e le regole di selezione e avanzamento degli ufficiali; nonch a riconoscere lautonomia (!) dei corpi armati dello Stato borghese (invece del tradizionale dovere di obbedienza nei confronti del potere esecutivo) e la loro funzione di garanti della convivenza democratica (una sorta di diritto di ingerenza nella vita politica...). Viene cos precostituito, con la firma dello stesso Allende, lappiglio legale per il golpe del settembre 1973 (29). In realt, laccettazione dello Statuto delle garanzie (preteso dalla DC per conto della classe dominante e dellimperialismo) contraddice qualsiasi dichiarazione sulla transizione al socialismo proclamata nel programma dellUnidad Popular o nei discorsi di Allende. Essa rappresenta laccettazione piena e definitiva del quadro dello Stato borghese cileno quale esso , la rinuncia a ogni intenzione anche solo di riforma dello stesso, addirittura la rinuncia ad esercitare alcune delle prerogative costituzionali del presidente. Questo passo svela la vera natura dellUnidad Popular: si tratta di una forma di collaborazione di classe fra i gruppi dirigenti del movimento operaio e la classe dominante nel contesto di una acuta crisi politica e sociale (fronte popolare). La borghesia accetta di cedere (per il momento) la massima carica dello Stato in cambio della garanzia di conservare sotto il proprio diretto controllo gli strumenti fondamentali del proprio dominio. Insomma, una lezione di marxismo pratico impartita ai dirigenti marxisti del movimento operaio dai rappresentanti della classe do minante, la quale dimostra di sapere per lunga esperienza storica in che cosa consista, in ultima analisi, il suo dominio sulla societ. Resta da aggiungere che i dirigenti del PC e del PS minimizzarono il valore della firma di questo accordo e il suo testo fu tenuto accuratamente nascosto alla base...

4. La prima fase: le realizzazioni del governo Allende Il 4 novembre 1970 Allende assume ufficialmente i poteri presidenziali, insedia il suo governo e inizia con grande energia lattuazione del programma dellUnidad Popular, a partire dalle prime quaranta misure di base. Si pu senzaltro affermare che il primo anno del governo Allende risulta complessivamente positivo, sia per la quantit di realizzazioni, sia per gli effetti che queste comportano sulle condizioni di vita di milioni di cileni, per gli immediati riflessi nel rapporto fra lUP e le masse e fra lUP e lopposizione (30). Fra le misure pi significative realizzate nel primo anno merita qui elencare: la refezione scolastica per tutti gli alunni della scuola di base; il programma che concede gratuitamente mezzo litro di latte al giorno a ogni bambino al di sotto dei 14 anni e alle madri in attesa; listituzione di asili nido e scuole dinfanzia per 80 mila bambini e lapertura di nuove scuole di vario grado; la distribuzione gratuita dei libri di testo nella scuola dellobbligo; laumento delle borse di studio (le iscrizioni al primo anno di universit aumentano subito dell80%); lapertura di consultori e di nuovi ospedali; un programma di edilizia popolare e limposizione di un tetto a un quinto del salario per il pagamento dei debiti ipotecari; una campagna di alfabetizzazione degli adulti; lestensione a tutti della pensione di vecchiaia e linnalzamento dei minimi salariali e pensionistici e degli assegni familiari; lintroduzione di un meccanismo di adeguamento automatico dei salari allaumento dei prezzi. Sono inoltre concessi incentivi per il cinema, per le attivit culturali in genere e per la ricerca scientifica. Sul terreno democratico il governo di UP estende il diritto di voto ai diciottenni e agli analfabeti; riconosce i diritti fino allora negati ai popoli indigeni Mapuche e Aymara, a cui vengono restituiti 70 mila ettari di terre; introduce una serie di meccanismi che oggi diremmo di democrazia partecipativa sul piano locale e sociale. Sono inoltre riconosciuti e allargati i diritti sindacali. Nel clima di crescente mobilitazione, la Cut tocca i 900 mila iscritti, pari a circa il 30% della forza lavoro del settore privato. Attraverso la contrattazione sindacale, incoraggiata dal nuovo quadro politico, i lavoratori conquistano sostanziali aumenti dei salari reali, e ci malgrado il permanere di un tasso di inflazione piuttosto elevato, nel 1971 attorno al 20% (31). Gi fra il dicembre del 1970 e il gennaio del 1971 il governo presenta in parlamento varie leggi per lavvio delle riforme economiche di maggior rilievo, come la nazionalizzazione del rame, listituzione dellArea de propiedad social (Aps), la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese statali; contemporaneamente procede allacquisizione allo Stato delle banche, della compagnia telefonica (la Itt statunitense) e dei maggiori monopoli e accelera lattuazione della riforma agraria.

Mentre si avviano queste riforme, viene attuata una politica economica fortemente espansiva che consente al paese di uscire dalla recessione in cui precipitato negli ultimi due anni del governo Frei. Lutilizzo degli impianti risale dal 75 al 95%, la disoccupazione scende in due anni dal 9 a meno del 4%, la crescita del Pil raggiunge nel 1971 il 7,7%. Della positiva situazione economica approfittano naturalmente anche commercianti e piccoli imprenditori che capiscono rapidamente che si possono fare buoni affari anche con un governo di sinistra. Tutto ci ha un immediato riscontro politico nelle elezioni amministrative dellaprile del 1971. LUnidad Popular ottiene un successo senza precedenti, arrivando al 50,9% dei voti. E questo il momento favorevole, se Allende e i dirigenti dellUnidad Popular lo volessero, per convocare il referendum per una nuova costituzione e per istituzionalizzare lincorporazione del popolo nel potere dello Stato. Ma evidentemente laccordo con la DC nellottobre precedente impone di accantonare simili propositi... La nazionalizzazione del rame L11 luglio 1971 (data subito eretta a Festa della dignit nazionale) il parlamento cileno approva allunanimit (!) la nazionalizzazione delle miniere del rame in mani straniere. Il fatto non cos sorprendente: si completa in tal modo un progetto che stato avviato dal governo democristiano; daltra parte, alle compagnie espropriate concesso un adeguato compenso, anche se Allende fa inserire nel calcolo dellindennizzo uno sconto per i super profitti realizzati dalle compagnie negli anni precedenti (32). Si costituisce la Corporacin del Cobre (Codelco), che diventa la principale impresa produttiva mondiale del settore per volume di esportazioni e una delle pi efficienti per produttivit e bassi costi di estrazione. Con procedure analoghe viene avviata anche la nazionalizzazione delle miniere di salnitro, di carbone e di ferro (la cui estrazione alla fine del 71 gi controllata al 95% dallo Stato). La altre nazionalizzazioni Nel 1970 il sistema bancario cileno particolarmente concentrato (il 3% delle banche monopolizza il 45% dei depositi, il 55% dei profitti e il 44% dei prestiti). Tra il dicembre 70 e il gennaio 71 il governo attua la nazionalizzazione delle banche nazionali e delle assicurazioni dando ordine alla Banca centrale di acquistare il 51% delle loro azioni. In modo analogo attuata la nazionalizzazione delle banche estere (fra cui le filiali delle americane First National City Bank e Bank of America) con laccordo delle banche medesime, mediante lacquisto delle loro azioni (facilitato da un prestito concesso dalle banche stesse allo Stato e da restituire in 5 e 7 anni). Il controllo del credito consente subito di allargare i prestiti ai piccoli e medi produttori e alle cooperative e di abbassare i tassi di interesse dal 18 al 12%. Nel 1971 viene nazionalizzata anche la Compaa de Telfono y Telgrafo, propriet della multinazionale nordamericana Itt. LArea de propiedad social Lattuazione del programma in materia di nazionalizzazioni nel settore industriale procede invece pi a rilento e con conflitti molto pi aspri con i proprietari espropriati. Ancora pi significativo il fatto che speso liniziativa assunta direttamente dai lavoratori, che mostrano di avere unidea diversa dal governo sul senso e sui modi delle nazionalizzazioni e che non esitano a spingersi oltre i confini fissati dai burocrati ministeriali. In molti casi i lavoratori semplicemente occupano la propria fabbrica e poi rivendicano la sua inclusione nellAps. Le imprese che in un modo o nellaltro passano sotto il controllo dello Stato confluiscono nellArea de Propiedad Social (Aps), sottoposta a una guida nazionale centralizzata che ha lo scopo di farne il settore propulsivo dello sviluppo economico del paese. Nei fatti, le nazionalizzazioni del governo di Unidad Popular non sono diverse da quelle di un qualsiasi governo borghese. Non solo prevedono lindennizzo dei capitalisti espropriati, ma non si inseriscono in un progetto di rovesciamento del capitalismo e di trasformazione dei rapporti sociali. Sono concepite, soprattutto dal PC, in una logica prevalentemente produttivistica di cui i lavoratori sono chiamati a farsi carico in nome del bene nazionale e in ragione del fatto che al governo ci sono i partiti di sinistra... La gestione delle singole imprese invece affidata a comitati paritetici di rappresentanti eletti dai lavoratori e di funzionari nominati dal governo. Ma mentre i primi decadono ogni anno, i secondi sono irrevocabili e spesso agiscono con la stessa arroganza dei vecchi padroni. Questo conflitto, dapprima latente, tende a diventare aperto nel corso del 1972, a fronte di due sviluppi quasi concomitanti: da un lato, i compromessi che il governo stabilisce con le forze padronali e con la DC, che prevedono in molti casi la restituzione delle aziende occupate dai lavoratori; dallaltro, la crescente attivazione indipendente dei lavoratori in risposta alla disorganizzazione economica provocata dalla sedizione della borghesia (le serrate, il disinvestimento, gli attentati, ecc.). Nel dicembre del 1971 la lista del governo delle imprese da includere nellarea di propriet sociale e nellarea di propriet mista comprende 91 imprese, di cui 74 manifatturiere. Un anno dopo, le imprese in mano allo Stato (requisidas o intervenidas) sono 202, di cui ben 152 non previste nel piano iniziale del governo (33). Il progetto di legge Prats-Millas degli inizi del 1973, volto a definire i precisi confini dellArea Social per rassicurare la borghesia, ne include circa 120 e alcune sono ancora in mani private. Ci significa che il governo si prepara a restituirne circa un

centinaio ai vecchi proprietari! Ci provoca la reazione dei settori pi avanzati dei lavoratori. Il 30 gennaio 73, contro il piano Millas si svolge a Santiago una grande manifestazione operaia convocata dai cordones industriales. Sul versante parlamentare il governo si scontra invece con la DC e con la destra che proprio su questi temi faranno approvare nellestate del 1973 un ordine del giorno che accusa il governo di essere fuori dalla legalit, fornendo cos un alibi per lintervento dei militari. Laccelerazione della riforma agraria Sul terreno della riforma agraria il governo di Unidad Popular si limita ad accelerare lapplicazio ne della riforma varata da Frei. Nei primi 18 mesi di Allende soro infatti espropriati quasi 5,3 milioni di ettari complessivi, ossia quasi il doppio della distribuzione di terre realizzata da Frei. La ripartizione della terra realizzata da Allende, sommata a quella attuata dal governo Frei, mette fine in Cile al latifondo incolto. Sono beneficiate dalla riforma agraria circa 50 mila famiglie. Un risultato senza dubbio significativo, anche se tutto interno al quadro democratico-borghese. Daltra parte, la riforma era stata concepita per modernizzare il capitalismo nelle campagne e per allargare il mercato interno, non per avviare la transizione al socialismo... Le possibilit rivoluzionarie di questo intervento sono indebolite anche dal modo in cui attuato. Le terre espropriate sono assegnate a livello provinciale, con la partecipazione delle organizzazioni contadine, secondo tre modalit principali: gli asentamientos, le assegnazioni individuali; i centros de riforma agraria (Cera), ossia grandi aziende collettive; e i centros de producin, grandi imprese statali. Mancano per le risorse per promuovere una rapida modernizzazione tecnologica e il governo non riesce ad attuare una efficace pianificazione del settore. La maggior parte delle terre sono assegnate per la coltivazione direttamente alle famiglie contadine. Il governo Allende cerca di incentivare i contadini a unirsi in cooperative, ma queste non incontrano massicce adesioni. Con i Cera si vogliono realizzare invece grandi aziende collettive modello, amministrate dai contadini stessi, su terre particolarmente produttive di propriet dello Stato; i lavoratori vi percepiscono un salario base uguale, integrato da una parte proporzionale ai risultati produttivi di ciascuno; nei Cera le donne sono considerate su un piano di parit con i lavoratori maschi; nel 1973, tuttavia, queste esperienze avanzate non coinvolgono pi di tre mila famiglie. I centros de producin sono invece grandi imprese statali tecnologicamente attrezzate in relazione a specifici ecosistemi (ad esempio le colture forestali, lavicoltura, ecc.) che offrono le maggiori possibilit di assorbire il bracciantato. Il dato politicamente pi significativo tuttavia un altro: la riforma viene attuata essenzialmente per via burocraticoamministrativa, non attraverso la mobilitazione diretta dei contadini, che quando si sviluppa, invece, tende a scontrarsi con i funzionari del governo. Ci non manca di provocare malcontenti e risentimenti per i ritardi e le inefficienze, che in certi casi offrono il destro per attacchi demagogici dellopposizione. Da un punto di vista strettamente economico, comunque, la riforma d risultati abbastanza positivi; la produzione agropastorale aumenta del 5% nella stagione 1970-71 e dell1,6% lanno dopo, pur scontando il boicottaggio dei proprietari espropriati. Questi aumenti non bastano tuttavia a far fronte allaumento della domanda, conseguenza delle maggiori entrate dei lavoratori e dei settori pi poveri. Va detto per che i problemi di approvvigionamento dipendono soprattutto dal sabotaggio economico messo in opera dal padronato e dallimperialismo (34). Le juntas de abastecimientos y precios Una iniziativa del governo Allende complementare alla riforma agraria la creazione di imprese statali nei settori della commercializzazione e della distribuzione, per rompere il quasi monopolio detenuto da grandi compagnie spesso controllate dal capitale straniero, come Balfour, Gibbs, Williamson ecc. Parallelamente vengono istituite le juntas de abaste-cimientos y precios (Jap), elette a livello comunale, con il compito di incentivare forme di autogestione nella distribuzione dei beni di base, in rapporto diretto con le aziende dellarea sociale, in particolare nei settori alimentare e tessile. Questi strumenti, coordinati a livello locale dei commandos comunales, diventeranno un canale importante della mobilitazione popolare per contrastare il paro padronale dellottobre 72 e successivamente. Le iniziative di politica internazionale Delineando le principali realizzazioni del governo di Unidad Popular non si pu mancare di accennare brevemente alle iniziative assunte sul terreno della politica estera, in genere connotate da un forte valore simbolico. Il primo passo il ristabilimento delle relazioni diplomatiche con Cuba (pi tardi con la Cina, il Vietnam e la Repubblica democratica tedesca); il secondo la dichiarazione del Cile nazione non allineata. Seguono linvito a Fidel Castro (che si tratterr in Cile per ben tre settimane nel novembre del 1971), un lungo tour nelle capitali dellAmerica latina e in Unione sovietica, in cerca di sostegno economico. Nel dicembre 1972 Allende pronuncia allOnu una vigorosa denuncia dellimperialismo nordamericano e dei suoi piani di strangolamento delleconomia cilena. Alla prova dei fatti, per, Allende continuer a pagare il servizio sullesorbitante debito estero ereditato dal suo predecessore; solo alla fine del 1972 chieder una moratoria dei pagamenti.

5. La seconda fase: dalla ritirata alla resa In verit, come abbiamo visto, linizio delloffensiva borghese e imperialista contro Allende precede la sua elezione e si intensifica nei due mesi che precedono la sua assunzione della presidenza. Da subito essa ispirata e guidata direttamente da Washington. Ancor pi che per la borghesia cilena una frazione della quale pu anche pensare di poter beneficiare dalle riforme dellUnidad Popular (che, come si visto sopra, si muovono in continuit con quelle del governo Frei) il governo Allende ritenuto una minaccia intollerabile dai massimi dirigenti dellimperialismo nordamericano. A Washington, Kissinger allarmato per le possibilit di contagio dellesempio di un governo marxista che va al potere (in realt solo al governo) attraverso le elezioni, ossia con piena legittimit democratica secondo gli usuali parametri borghesi. Lamministrazione repubblicana, che ha contestato per anni a quella democratica di aver permesso la nascita della Cuba socialista, teme una replica in Cile di quella sfida. Viene pertanto deciso che lesperimento allendista deve fallire. Non essendo riuscito, come si visto, il tentativo preventivo di impedire lascesa di Allende alla presidenza, si decide che Allende deve essere rovesciato. La strategia della destabilizzazione La questione affrontata a Washington con grande impegno e concepita come un vero e proprio esperimento di controrivoluzione. La strategia prescelta viene definita con un termine che diventer tristemente famoso: destabilizzazione. Si tratta in buona sostanza di provocare il caos economico, di suscitare contro il governo le proteste di settori sociali colpiti e/o spaventati dai media, di suscitare un clima di insicurezza e di violenza atto a giustificare linvocazione di un golpe per ristabilire la legge e lordine. A questo scopo viene costituito a Washington un Comitato speciale (Comitato 40) e stanziate ingenti somme che vanno a finanziare in Cile le organizzazioni, i giornali, le radio dellopposizione; le azioni di sciopero, il sabotaggio economico, i gruppi paramilitari che agiscono con attentati e assassini politici (35). Gli effetti di questa strategia cominciano a farsi pesanti verso la fine del 1971. La situazione economica peggiora. Il pagamento degli indennizzi (36), il blocco economico attuato di fatto dagli Usa contro le esportazioni cilene, il taglio dei crediti da essi imposto anche alle istituzioni internazionali sotto il loro controllo, la caduta di un terzo degli introiti del rame, dovuta al crollo del prezzo mondiale del metallo provocata dalla decisione di Nixon di vendere la riserva strategica statunitense, cominciano a creare crescenti problemi alleconomia cilena (37). Anche per evitare una ricaduta nella recessione, il governo continua nella politica monetaria e creditizia espansiva, con la conseguenza di indurre unaccelerazione dellinflazione (38). Cominciano a scarseggiare i beni di prima necessit nei negozi, fanno la loro comparsa le code e il mercato nero, tutti fenomeni che colpiscono e peggiorano le condizioni di vita di vasti settori della popolazione, ma che sono percepiti con particolare irritazione dai ceti benestanti poco adusi a simili disagi. Facendo leva su queste difficolt, lopposizione ricorre anche alle manifestazioni di piazza. Il 1 dicembre 1971 ha luogo una Marcha de las cacerolas davanti alla Moneda: sono soprattutto le donne dei ceti medi a protestare per la mancanza dei beni nei negozi. Le mobilitazioni di questo o quel settore di piccola borghesia o di lavoratori professionali diventano pi frequenti nei mesi successivi, incoraggiate dal sostegno, anche finanziario, che ottengono dallestero (39). Di fronte alle difficolt e alle crescenti iniziative dei suoi avversari, lUP si divide. Il confronto si sviluppa in due incontri (il primo allinizio dellanno, in secondo a giugno) in cui si riuniscono con Allende i vertici dellUnidad Popular e del governo. Lincontro di Lo Curro, nel giugno del 1972, pu essere assunto come uno spartiacque. Si scontrano due posizioni. La prima quella sostenuta dal PC e dalla maggioranza allendista del PS: bisogna cercare un nuovo accordo con la DC ed evitare a ogni costo laggravarsi di una crisi per la quale, secondo il PC, n lUP n le forze sociali su cui essa si fonda sono preparate; la parola dordine calmare le acque. Ci significa per enfatizzare gli obiettivi produttivi e opporsi frontalmente allazione indipendente delle masse. La seconda posizione sostenuta dalla sinistra del PS, dal Mapu e dalla Izquierda Cristiana, che spingono invece per avanzar sin transar (andare avanti senza negoziare), ossia completare il programma appoggiandosi sulla mobilitazione dei lavoratori e delle masse. Alla fine Allende attua un rimpasto del governo. Il ministro delleconomia Pedro Vuskovic, esponente della sinistra socialista, deve cedere il posto. Al ministero delle finanze va Orlando Millas, esponente del PC e della linea vincente. Contemporaneamente si realizza un accordo con la DC per le nomine ai vertici delle banche nazionalizzate e si stabilisce di escludere dallarea sociale la Compaia manufacturera de papeles y cartones, la maggiore impresa nel settore di propriet di... Jorge Alessandri! (In questo contesto nel giugno 1972 si svolgono anche le elezioni per la direzione della Cut nelle quali le liste dei partiti dellUP e della DC raccolgono rispettivamente il 70 e il 30% dei voti). In realt lo scontro ha rivelato che lUP nel suo insieme non ha la comprensione esatta della nuova situazione. Ci che accade il fatto che la borghesia sempre pi preoccupata del fatto che le masse sfruttate tendono a rompere le dighe ed perci sempre meno disposta a concedere altro tempo alle direzioni riformiste. Per un verso, dunque, destinata a fallire la politica di accordo cercata dal PC e da Allende, in quanto la borghesia non affatto intenzionata a concludere patti con gruppi dirigenti che non sono pi in grado di garantirli. Per un altro, daltra parte, del tutto

inadeguata la posizione di chi vuole procedere con le riforme senza rendersi conto che la dinamica rivoluzionaria che si messa in moto non pu risolversi, in ultima analisi, che con mezzi rivoluzionari, ossia con la presa del potere statale; o essere stroncata dalla razione violenta della classe dominante attraverso le istituzioni statali che essa ancora controlla, in primo luogo listituzione militare. La nascita dei cordones industriales Effetto di questi processi contraddittori (le masse vanno a sinistra, il governo va a destra), dalla met del 72 si moltiplicano i conflitti fra le lotte operaie e contadine e il governo popolare. Durante uno di questi episodi la mobilitazione dei contadini della poblacion di Melipilla, nei pressi di Santiago, che reclamano la terra e la rimozione di un magistrato che ritarda le assegnazioni interviene anche la polizia e ne seguono scontri e 20 arresti. Quando per la settimana seguente i contadini occupano la strada, si incontrano con gli operai di alcune fabbriche della vicina localit di Cerrillos che hanno costituito un coordinamento di delegati. Nasce cos nel giugno 1972 il primo organismo di tipo sovietico della rivoluzione cilena, il cordon industrial (coordinamento di settore industriale, costituito da delegati eletti dai lavoratori) promosso dai lavoratori di trenta imprese del settore Cerrillos-Maip (nellarea di Santiago), il quale far presto conoscere una dichiarazione a favore del controllo operaio della produzione e per una assemblea dei lavoratori al posto del Congresso. Lidea si diffonde rapidamente; qualche giorno dopo nasce il cordon industrial in Vicua Mackenna, altro quartiere operaio di Santiago. Sar soprattutto nel corso della mobilitazione per contrastare la serrata padronale nellottobre seguente che lidea dei coordinamenti si generalizza: pi di cento coordinamenti industriali sorgeranno in tutto il paese, venti nella sola Santiago. Nello stesso senso va lasamblea popular che si forma alla fine di luglio a Concepcin, la seconda citt operaia del paese, in cui si ritrovano pi di 3.000 delegati, rappresentanti di fabbrica, dei partiti di sinistra e delle organizzazioni popolari e studentesche. Deliberatamente non vi aderisce il PC, che accusa lassemblea di essere una manovra della reazione e dellimperialismo che utilizza come schermo lultrasinistra. Anche Allende attacca lassemblea di Concepcin perch, spiega, nessun rivoluzionario sensato pu ignorare il sistema istituzionale che governa la nostra societ, di cui fa parte il governo di Unidad Popular; la creazione di organismi di doppio potere nel quadro di un governo che rappresenta i lavoratori una dimostrazione di irresponsabilit: il doppio potere sorto in altre circostanze storiche, in opposizione a strutture di potere reazionarie che non avevano una base sociale e un appoggio popolare (40). Il paro de octubre e la sua disfatta Su questo sfondo, il 9 ottobre comincia lo sciopero dei camionisti con lo scopo dichiarato di far cadere Allende. Il loro leader, Leon Villarin, un dirigente del gruppo fascista Patria y Libertad. La scintilla che provoca linc endio il sospetto che il governo voglia realizzare un sistema di trasporti pubblici, che andrebbe ad intaccato il potere di una corporazione di piccoli proprietari particolarmente potente in un paese con la conformazione geografica del Cile. Il blocco armato da parte dei camionisti e dellestrema destra dellunica arteria che mette in comunicazione il nord e il sud del paese provoca rapidamente la penuria di molti generi di prima necessit, del combustibile e delle materie prime. Ai camionisti si uniscono in un secondo tempo altri settori piccolo borghesi (tassisti, medici, avvocati, insegnanti, piccoli negozianti, professionisti...) e soprattutto gli imprenditori la cui associazione proclama la serrata. Loffensiva della borghesia stata ispirata e viene sostenuta generosamente dai dollari della Cia. Ma ottiene anche un effetto collaterale imprevisto e indesiderato (per il padronato): spinge i lavoratori a reagire e a prendere nelle proprie mani non solo il futuro del governo bens anche il proprio. Di fronte al sabotaggio economico della borghesia i lavoratori si assumono lonere di far ripartire la produzione: occupano e riaprono le fabbriche chiuse, riorganizzano la produzione e i rifornimenti; in piena emergenza costruiscono unalternativa operaia alleconomia dei padroni (41). In questo contesto nascono i coordinamenti industriali in tutto il paese. I cordones industriales diventano la specifica forma cilena dei soviet e rappresentano il punto pi alto di organizzazione rivoluzionaria della classe operaia, lo strumento di una svolta potenzialmente decisiva nello sviluppo della crisi rivoluzionaria e del suo sbocco. Non esplicano soltanto compiti pratici di coordinamento degli sforzi economici fra le diverse fabbriche e i diversi settori. Sono in nuce gli strumenti di un contropotere che non solo pu opporsi allautorit padronale sui posti di lavoro o nella produzione, ma costituisce anche la base embrionale di una nuova organizzazione del potere politico, fondata sullazione diretta delle masse, cio lembrione di un dualismo di poteri che il segno distintivo di una crisi rivoluzionaria matura. I cordones sono inoltre uno strumento del fronte unico perch nei cordones si realizza lunit della classe nelle sue diverse articolazioni, in quanto essi integrano tutti i lavoratori al di l della loro appartenenza di partito o alla posizione rispetto al governo. Potenzialit analoghe si sviluppano anche nei quartieri e sul territorio. Per contrastare linterruzione dei rifornimenti, la chiusura dei negozi, laccaparramento, laumento dei prezzi e il mercato nero, si diffondono le juntas de abastecimientos y precios (Jap, comitati di approvvigionamento e dei prezzi) e i comandos comunales (direzioni comunali) che coordinano a livello municipale questi interventi e garantiscono la continuit dei servizi pubblici. Pur se promossi dal governo e sotto il suo controllo, questi organismi diventano canali di una mobilitazione che presto va oltre i meri compiti di coordinamento e di amministrazione economica; passano alla controffensiva requisendo i camion,

riaprendo i supermercati chiusi, sgomberando manu militari le strade occupate, ecc.; dallesigenza di fronteggiare le bande fasciste nascono anche le prime esperienze di autodifesa. In breve, nelle strade e nelle citt si assiste al dispiegarsi di una guerra civile strisciante che per non ha, dal lato delle masse, un coordinamento e una direzione coscienti. Infatti, invece di appoggiarsi sullautorganizzazione delle masse e di mettersi alla loro testa, il governo attiva le risposte istituzionali e proclama la legge marziale, conferendo nelle zone pi calde i pieni poteri allEsercito, che ovviamente li impiega piuttosto per reprimere le iniziative delle masse che per far rispettare la legalit al fronte padronale. Dopo 26 lunghissimi giorni, nei quali la classe operaia cilena ha dimostrato di poter prendere in mano il proprio destino e quello del paese, lo sciopero dei padroni pu dirsi sconfitto e la classe dominante costretta di nuovo sulla difensiva. Ciononostante, quale prova delle sue buone intenzioni, Allende chiama il 3 novembre i militari a far parte del governo; il generale Prats, capo dellEsercito, diventa ministro dellInterno; il generale Bachelet, capo della Forza aerea, si occuper dei rifornimenti. Pi che per spezzare il blocco padronale, la mossa sembra imposta dalla volont di imporre una tregua al movimento delle masse vittoriose. Luis Corvalan, leader del Partito comunista, saluta lingresso dei militari nel governo come un segno di forza del governo e della democrazia. Ma il Pentagono, negli stessi giorni, in un rapporto denominato Ottobre in Cile, arriva ad altre conclusioni. Segnala il rischio imminente che il governo sia scavalcato dallinsurrezione popolare e osserva che solo un regime duro potrebbe disarticolare lorganizzazione dei lavoratori (42). In altre parole, il regime democratico in Cile ha ormai i giorni contati (43). La radicalizzazione della classe operaia si manifesta anche in un salto nella coscienza politica dei lavoratori che si rivela nelle discussioni sul programma, gli strumenti e le prospettive delle lotte. Si legge nel Pliego del Pueblo (una sorta di manifesto), elaborato e diffuso nellambito dei cordones industriales in opposizione al Pliego del Chile diffuso dalla reazione durante lo sciopero dei camionisti: Lesperienza di queste giornate ha dimostrato che i lavoratori non hanno bisogno dei padroni per far funzionare leconomia. Nei suoi disperati tentativi di paralizzare il paese il padronato ha mostrato soltanto il suo carattere parassitario... La conclusione chiara: i padroni non servono. Rispetto allUnidad Popular: necessario... creare unaltra modalit di rapporto con il governo e le sue istituzioni. Nessuno ha il diritto, meno che mai in nostro nome, di agire senza consultarci... Nessun funzionario pu dimenticare che la sua prima responsabilit verso il popolo e che, pertanto, obbligato a sottostare al suo controllo organizzato. Sul piano politico si osserva che non si pu risolvere la crisi con concessioni e alleanze con qualche militare di alto grado... Occorre uscire in avanti, appoggiandosi alla forza della classe operaia e delle masse popolari, con unoffensiva permanente come quella delineata nel Pliego del Pueblo. Gli obiettivi prioritari sono cos elencati: sconfiggere il gabinetto militare e ogni altra concessione, no alla restituzione delle imprese statizzate, requisite e occupate durante lo sciopero dei capitalisti e loro incorporazione allarea sociale, stabilire definitivamente il controllo operaio in tutte le imprese che restano nellarea privata dove ci siano le condizioni che lo consentono. Il documento rivendica inoltre la rapida nazionalizzazione senza indennizzo degli investimenti stranieri nel paese, il non pagamento del debito estero e labolizione del segreto commerciale e bancario. Chiede ancora di contrastare lattitudine della borghesia a tagliare gli investimenti imponendo un tetto ai profitti e lobbligo di reinvestirli. Si avanza poi la richiesta della piena uguaglianza salariale fra uomini e donne sul lavoro e si formulano proposte in favore della liberazione della donna dalla schiavit dei lavori domestici, come la creazione di asili nido, di mense e lavanderie popolari e lo sviluppo della produzione di elettrodomestici. Infine si chiama a rafforzare le organizzazioni e i comitati di autodifesa e di vigilanza e a consolidare le Jap (44). Lo scontro sul piano Prats-Millas La divaricazione fra le masse e le direzioni si accentua. Per convincere i lavoratori e lasciare le imprese occupate, il governo non esita a far intervenire i Carabineros e a far arrestare i lavoratori. Nel gennaio 1973 il ministro delleconomia Orlando Millas rende noto un piano che prevede la restituzione ai padroni di un centinaio di imprese gi sotto il controllo dello Stato o occupate dai lavoratori e la riduzione a 122 delle aziende dellarea sociale, suscitando immediatamente la risposta dei lavoratori con in testa i cordones industriales di Cerrillos Maip e di Vicua-Mackenna. Si svolgono manifestazioni e si erigono barricate. Il 30 gennaio 1973, marciando su Santiago, i lavoratori cantano per la prima volta: trabajadores al poder (45). Il 5 febbraio, nel corso di una manifestazione allo Stadio nazionale di Santiago contro il piano Prats-Millas, compare per la prima volta su uno striscione lo slogan un pueblo desarmado es un pueblo conquistado (un popolo disarmato un popolo vinto). In poco pi di un anno la coscienza dei lavoratori, certo provocata dalle iniziative della destra e dallesperienza concreta, ha fatto un enorme balzo in avanti. Si pone ora lesigenza di coordinare a livello nazionale i cordones per costruire unalternativa di potere (46), ma la spontaneit delle masse, da sola, non pu assolvere questo compito.

Il governo stesso, infatti, si pone il compito di controllare e sviare questa dinamica che rischia di scavalcarlo e di travolgere la ricerca del dialogo con la borghesia. In un discorso del maggio 1973 Allende osserva: Lordine borghese ha perso valore tra i lavora tori, che si sforzano di creare dentro il regime istituzionale dello Stato e la sua normativa legale, un ordine e una disciplina... manifestando la tendenza allesercizio della democrazia diretta... Si deve creare, insieme con le istituzioni comunitarie e sociali attualmente esistenti, un nuovo centro organizzatore, i comandos comunales, formati da rappresentanti eletti dalle organizzazioni comunitarie e dei lavoratori... e capaci di rendere possibile il controllo popolare sulle istituzioni amministrative contribuendo a combattere lo spirito burocratico... e creare il poder popular, ma non antagonista o indipendente dal governo, che la forza fondamentale e il capitale su cui possono contare i lavoratori per avanzare nel processo rivoluzionario. E palese lintento di stravolgere il ruolo dei nuovi organismi indipendenti creati dai lavoratori e di integrarli nellapparato dello Stato borghese, come sua articolazione subordinata e sottoposta allautorit del governo (47). Mentre Allende e il governo lanciano la parola dordine No alla guerra civile, i partiti borghesi, il padronato e limperialismo si preparano al golpe, i cordones colgono la situazione: Noi lavoratori sappiamo che si avvicina linsurrezione finale dei padroni e ci prepariamo per stroncarla come abbiamo fatto con la serrata di ottobre, poich pensiamo che non ci pu essere pace sociale fra sfruttati e sfruttatori. (da una dichiarazione del cordon CerrillosMaip). Il 10 aprile nella poblacion di Costitucion si costituisce unasamblea del pueblo nella quale 25 mila pobladores votano di assumere il controllo del Municipio e di farsi carico di tutti i compiti statali come la sanit, listruzione, i trasporti e la distribuzione dei beni essenziali. Il 19 aprile comincia lo sciopero per ragioni salariali dei 13 mila minatori di El Teniente, un impianto di estrazione del rame nazionalizzato da Allende. E un episodio che d una dimensione dirompente alle contraddizioni emergenti fra il governo di Unidad Popular e la sua base sociale, contraddizioni su cui si inserisce la destra che ormai disposta a giocare ogni carta pur di rovesciare Allende. Lo sciopero, sconfessato da tutti i settori della sinistra (compreso il Mir), va avanti per oltre due mesi perch il governo, per il timore degli effetti destabilizzanti di una possibile rincorsa salariale, si rifiuta di considerare le richieste degli operai. I quali ricevono invece lappoggio strumentale della DC e di Patria y Libertad che riescono a trasformare un conflitto sindacale in uno scontro politico fra operai e Unidad Popular.

6. Verso il golpe disarmando i lavoratori Tra la primavera e lestate del 1973 la crisi cilena evolve rapidamente verso lepilogo. Per valutare correttamente questo esito importante tener fermo che il conflitto che oppone la borghesia cilena allUnidad Popular subordinato in ultima analisi allevoluzione dello scontro principale, che resta quello fra la borghesia e il proletariato. In breve, il fallimento dellUnidad Popular nel compito di controllare le masse, e non il suo estremismo, che fa decidere la borghesia per la sovversione e il rovesciamento violento del governo Allende. Questa decisione matura fra la fine dello sciopero dei camionisti (ottobre 1972) e lo scacco del fronte borghese nelle elezioni (marzo 1973). E proprio in seguito al fallito paro di ottobre, infatti, che si delinea la combinazione di fattori che porta al golpe. Sul versante dellUnidad Popular, falliscono sia lestremo tentativo di placare la DC e la borghesia contrattando i limiti delle riforme e fornendo ogni sorta di garanzie sul terreno istituzionale, sia lo sforzo di bloccare la radicalizzazione delle masse e la tendenza alla loro autorganizzazione indipendente. Sul versante della borghesia, lesaurimento degli ultimi mezzi ordinari per ristabilire la situazione porta alla definitiva unificazione del blocco dominante e al superamento delle residue remore circa la soluzione finale da affidare ai militari. In mezzo, si collocano i tentativi dei lavoratori di contrastare le tendenze del proprio governo e dei propri partiti al ripiegamento e alla resa, di allargare e unificare la rete della propria autorganizzazione, di prepararsi in vista di uno scontro che si annuncia sempre pi chiaramente come imminente e decisivo. Ma mentre la controrivoluzione riesce a darsi una strategia, unorganizzazione e una direzione centralizzate, sono proprio questi fattori essenziali che fanno difetto al proletariato cileno nel momento decisivo. Nel maggio del 1973 anche nella DC prevale lopzione pro-golpista con lelezione a segretario di Patricio Aylwin, esponente della destra intransigente, e lapprovazione di un documento che impegna il partito a fare ogni sforzo per impedire che il Cile diventi una dittatura marxista. Da questo momento la DC assume un ruolo centrale nella preparazione politica del golpe, il cui scopo delegittimare il presidente Allende e creare il pretesto che giustifichi lintervento delle forze armate. Fra i militari le posizioni dei lealisti sono sempre pi precarie (48) e la macchina del golpe avviata. Agli inizi di giugno un gruppo di sottufficiali e di marinai incontrano i senatori Altamirano, socialista, e Garreton, del Mapu, e Miguel Enriquez, segretario del Mir, a cui forniscono informazioni dettagliate sui cospiratori e i loro piani. Ma lincontro viene spiato e nelle settimane successive sono incarcerati segretamente per iniziativa della Marina 400 sottufficiali con

laccusa di cospirazione contro le forze armate. Bench Allende e il governo siano informati della cosa, nessuno interviene. Il Tancazo Il 29 giugno si verifica un primo tentativo di sollevazione militare, il tancazo. Un reparto di blindati del II reggimento di Santiago penetra nel ministero della difesa e intima la resa alla guardia del palazzo della Moneda. Il tentativo fallisce per il rapido intervento di forze leali al governo al comando del generale Prats in persona. La situazione sembra di nuovo sotto controllo del governo. In realt, come scriver il generale Pinochet nelle sue memorie, il tentativo fallito servito come prova generale che ha consentito ai futuri golpisti di verificare lallineamento delle forze allinterno delle forze armate, di saggiare le capacit difensive del governo e il suo sostegno popolare, di individuare le forze dei cordones industriales e della sinistra pronte a reagire. La reazione popolare imponente ma le direzioni maggioritarie operano per ricondurla nel quadro della legalit, spargendo a piene mani illusioni sulla lealt democratica delle forze armate. Eppure un numero crescente di lavoratori, attraverso i cordones industriales, si pone il problema della costituzione di una milizia operaia e della preparazione della resistenza armata al golpe. Ma i cordones non avranno il modo e il tempo di risolverlo. Per farlo, dovrebbero andare oltre e contro il loro governo, pur continuando a difenderlo contro la destra; dovrebbero prepararsi a sostituire le direzioni ufficiali, pur agendo con il massimo di unit dazione con le masse che ancora ad esse si affidano. Ma affinch i cordones possano svolgere questo ruolo, sarebbe indispensabile la presenza e la battaglia egemonica di un partito come quello di Lenin nel 1917 in Russia. Ma questo partito in Cile non c e la strada verso lottobre rosso sar troncata da un settembre nero. La Ley de control de armas Il governo e lUnidad Popular, invece, sperano di scongiurare reazioni estreme della classe dominante facendosi carico direttamente delle sue esigenze, anche repressive. Paradigmatica la storia della Ley de control de armas (legge sul controllo delle armi), che sospende linviolabilit del domicilio e consente allesercito perquisizioni senza mandato alla ricerca di armi. Il progetto di legge, presentato dal democristiano Carmona nellottobre 1972, non avendo ricevuto il veto del presidente che avrebbe potuto bloccarlo, viene approvato dal parlamento e diventa esecutivo. Il giornale del Partito socialista attribuisce il fatto allimperdonabile omissione di qualche funzionario, ma il funzionario, rintracciato, si difende spiegando che tanto il presidente Allende che la maggioranza dei parlamentari dellUnidad Popular consideravano positivo il progetto di legge (49). Di fatto lesercito utilizzer questa legge per scatenare una campagna generalizzata di perquisizioni ed arresti volta a prevenire e a disorganizzare una possibile resistenza operaia (50). Solo pochi giorni prima del golpe, il 7 settembre, durante unondata di perquisizioni ai bastioni operai delle fabbriche dellArea social, fra cui le fabbriche tessili Sumar e Lanera Austral, lesercito procede alla fucilazione di un operaio. Allende non trova di meglio che convocare i generali per chiedere loro di ordinare ai subalterni di moderare il proprio impeto nel corso delle perquisizioni... Lultima prova di forza Il 27 luglio comincia un nuovo sciopero dei trasporti che paralizza il paese. Questa volta, dichiara il capo dei camionisti Leon Villarin, lo sciopero avr termine solo dopo la caduta del governo Allende. Ai primi di agosto, unassemblea degli ufficiali della guarnigione di Santiago chiede al generale Prats, ministro della difesa, queste misure immediate: un accordo fra il governo e la DC, lassegnazione delle imprese dellArea social alle forze armate, la messa fuori legge dei cordones industriales... E lenunciazione del programma dei golpisti nella forma di una sorta di ultimatum al governo. Avr come risposta, il 23 agosto, le dimissioni del generale Prats dai suoi incarichi di ministro della difesa e di comandante il capo dellesercito. Sar sostituito ai vertici delle forze armate dal generale Augusto Pinochet. E palese il significato di questo cambio: il prevalere ai vertici delle forze armate dei settori golpisti. Con tutto ci, Allende e il governo continuano a illudersi e a rassicurare il paese sulla lealt democratica delle forze armate cilene. Ai primi di settembre si uniscono allo sciopero dei camionisti altri settori dei ceti medi: medici, farmacisti, avvocati, commercianti allingrosso e dettaglianti. La stampa borghese scatenata e El Mercurio arriva a chiedere al presidente di togliersi di mezzo suicidandosi... Il 4 settembre, terzo anniversario della vittoria elettorale di Allende, si svolgono in tutto il paese enormi manifestazioni di massa. Solo a Santiago scende in strada un milione di lavoratori. E una grande prova di forza, ma questa forza non sar utilizzata e non trover una direzione alternativa che la orienti allazione. Ancora oggi fa impressione vedere le fotografie di queste fitte schiere di lavoratori che sfilano armati di... bastoni, perch il governo si rifiuta di consegnare loro le armi che pure essi chiedono con crescente insistenza e consapevolezza di ci che sta maturando. Il 10 settembre, poche ore prima che il golpe cominci a Valparaiso, il ministro della difesa di UP, Orlando Letelier, convoca una conferenza stampa per annunciare che il presidente ha intenzione di annunciare una soluzione politica alla crisi del paese. Si riferisce alla decisione di Allende di chiedere allelettorato con un referendum se il governo pu

proseguire o deve dimettersi. Allende in verit pensa di non poter vincere il referendum, la cui convocazione dunque un modo per uscire di scena in modo indolore, preservando una parvenza di legalit ed evitando (co s valuta Allende) la tragedia del colpo di Stato (51). Si tratta, in buona sostanza, di una dichiarazione di resa di fronte al golpe annunciato. Ma neppure questestrema rinuncia sar sufficiente a fermare i militari; otterr solo il risultato di far anticipare di qualche giorno la data del colpo di Stato (52). L11 settembre 1973 Arriva dunque annunciato, la mattina dell11 settembre, lultimo atto dellinsurrezione militare in atto da tempo. La Junta militar, formata dai capi delle diverse forze armate e dei Carabineros e guidata da Augusto Pinochet, proclama lo stato dassedio (sar revocato solo l11 marzo 1978), chiude il parlamento e proibisce ogni attivit politica. Assume tutti i poteri concentrando nelle proprie mani il potere esecutivo, legislativo e costituzionale. Soprattutto si dedicher per alcuni anni a dare la caccia agli oppositori e ai comunisti (53). Si tratta in verit di una guerra unilaterale contro la sinistra e il movimento operaio e popolare, un esempio di quel tipo di intervento che la Dottrina della sicurezza nazionale degli Stati Uniti avrebbe successivamente definito, con riferimento specifico ai conflitti in Salvador e Nicaragua negli anni ottanta, guerra a bassa intensit. La dittatura militare durer fino alla fine degli anni ottanta e cercher non solo di sradicare il movimento operaio ma anche di cambiare in profondit il paese. Riuscendoci. Al punto che a trentanni di distanza leredit del golpe e della dittatura pesa ancora sulla vita politica e sul clima sociale del Cile. Forse il primo segno di rottura in questa interminabile continuit stato lo sciopero generale che si svolto lo scorso 13 agosto, il primo dopo la caduta della dittatura (1990). Ma a suo modo significativo della sconfitta storica subita dal movimento operaio che esso si sia svolto contro un presidente della repubblica, Lagos, che si pretende socialista, governa in coalizione con la DC e attua una politica liberista... La resistenza e la repressione Purtroppo i dirigenti di UP, prigionieri di una strategia illusoria, non vogliono vedere la minaccia che sta prendendo forma e finiscono per consegnare disarmato il movimento operaio cileno ai suoi carnefici. L11 settembre trova i militanti di Unidad Popular impreparati ad affrontare il golpe e senza una strategia di riserva. Dispongono, soprattutto la sinistra socialista, di poche armi leggere, quelle utilizzate per la sicurezza dei dirigenti e delle sedi, nulla di fronte ai mezzi dispiegati dalle forze armate. Gli operai di alcune fabbriche e dei cordones industriales della cintura di Santiago resistono con armi leggere e qualche mitragliatrice per alcuni giorni, poi sono sopraffatti. Contribuisce alla sconfitta la decisione della Cut di proclamare lo sciopero generale con occupazione delle fabbriche. Rinchiusi e isolati i lavoratori nei posti di lavoro, i militari non trovano subito una adeguata risposta nelle strade e possono successivamente procedere pi facilmente a colpire e a smantellare fabbrica per fabbrica la resistenza di una classe operaia demoralizzata dalla decapitazione della propria direzione e dalla mancanza di ogni informazione. Il Mir dispone di armi leggere e di qualche mitragliatrice, di un minimo di preparazione e di un embrione di struttura militare clandestina. Ma la resistenza a un colpo di Stato non si pu improvvisare. Cos, dopo un incontro con i dirigenti della sinistra socialista, i suoi dirigenti decidono di riservare le armi per occasioni migliori e danno lordine di seppelli rle. Nei giorni successivi militanti del Mir tentano alcuni assalti a caserme e a commissariati per recuperare altre armi, ma senza successo. Il Mir anche lunica forza che ha cercato in precedenza di fare un lavoro di penetrazione nelle forze armate per conquistare elementi di base e provocarne la disgregazione dallinterno, anche se con risultati ancora limitati; si ha comunque notizia di tentativi di opposizione interna, in particolare nella Marina, stroncati dai comandi con decine di fucilazioni. Ma in sede di bilancio bisogna ammettere che gli episodi di resistenza armata a Santiago e altrove sono stati episodi isolati e destinati alla sconfitta. Non si assiste in Cile a nessuna guerra civile come pretender la giunta militare per giustificare la repressione prolungata ma solo a una guerra unilaterale delle forze armate, sostenute dalla borghesia e dallimperialismo, contro il movimento operaio e la sinistra. In effetti, la repressione stata pianificata con cura. La reazione ha fatto la radiografia delle forze motrici della rivoluzione cilena distinguendo tre gruppi da colpire: 1) i motori del marxismo, ossia gli attivisti locali, dei cordones industriales, ecc. iscritti o meno ai partiti, ossia coloro che realmente muovono il popolo; 2) i dirigenti del marxismo, ossia i quadri politici dellUP, intellettuali e dirigenti studenteschi; 3) i dirigenti e i funzionari del governo e i gerarchi dellUP. I primi devono essere arrestati e fucilati immediatamente; quelli del secondo gruppo devono essere arrestati, torturati e condannati a pene di lunga durata; quelli del terzo gruppo devono essere detenuti per un certo tempo e poi espulsi dal paese (54). Si tratta in buona sostanza di un programma di decapitazione della classe operaia, una sorta di genocidio di classe volto a distruggere la forza organizzata e la coscienza militante dei lavoratori cileni per decenni. Bisogna purtroppo aggiungere che la dittatura ha sostanzialmente portato a termine questo sporco lavoro per conto della borghesia cilena e dellimperialismo. Il prezzo della via pacifica al socialismo

Difficile dare cifre precise della repressione. Amnesty International calcolava alla fine del 1974 una cifra di 15 mila uccisi, coincidente con quella stimata dai rinchiusi nei campi di concentramento confrontando le informazioni fornite dai prigionieri provenienti da tutto il paese. La Commissione cilena per i diritti umani ha fornito in seguito questi dati: almeno 15 mila assassinati, oltre 2.200 detenuti scomparsi, 155 mila detenuti in oltre 160 campi di concentramento e 164 mila esiliati. Ecco, in cifre, il prezzo della via pacifica al socialismo. Una via che invece che al socialismo ha condotto alla facile vittoria di una delle pi feroci controrivoluzioni della storia e a un prezzo di sangue senza precedenti per lavanguardia di uno dei movimenti operai pi forti fino ad allora in America latina. Il realt, le reboanti promesse sul poder popular e sulla partecipazione dei lavoratori al potere dello Stato hanno nascosto il fatto fondamentale: anche per Allende e lUnidad Popular, il popolo e i lavoratori non avevano il diritto di armarsi, un privilegio che la costituzione vigente dello Stato (borghese), a cui Allende e lUnidad Popular si sono sempre attenuti, riservava alla casta militare. Il neoliberismo militare I teorici liberali, che hanno celebrato trionfi planetari dopo il crollo dello stalinismo, pretendono che esista una stretta associazione fra liberismo economico e democrazia politica, soprattutto che il primo sia una sorta di base strutturale e di garanzia della seconda, la quale sarebbe in pericolo ogni volta che lo Stato si intromette nel libero mercato. Lesempio cileno la smentita fattuale pi clamorosa di queste pretese. Esso mette in luce proprio la relazione opposta: il liberismo economico, per potersi imporre in un paese con un forte movimento operaio, richiede di sopprimere la democrazia politica e di instaurare uno Stato forte, meglio ancora una spietata dittatura militare, allo scopo di controllare o annullare la reazione delle masse sfruttate (55). Cos come hanno fatto i militari al potere in Cile dal 1973 al 1990 che, come noto, hanno adottato alcuni economisti della scuola liberista di Milton Friedman come propri consiglieri economici (i Chicago boys). In verit, non sono le idee astratte ma i concreti rapporti di classe instaurati dalla dittatura che spiegano i successi economici (molto relativi in verit) del neoliberismo in Cile. Sulla base dellannichilimento delle organizzazioni dei lavoratori e della confisca di ogni diritto democratico delle masse, il capitalismo cileno ha avuto modo di rilanciare il saggio di sfruttamento della forza lavoro, e dunque dei profitti, a livelli senza precedenti. Lo smantellamento di molte riforme economiche dei governi precedenti (ma non di tutte: la dittatura ha conservato la nazionalizzazione del rame; cos, per un paradosso della storia, il rame nazionalizzato dal comunista Allende diventato uno dei pilastri economici della dittatura... (56)), i ponti doro al capitale straniero, le privatizzazioni in tutti i settori delleconomia, dalla produzione ai servizi alle assicurazioni sociali, lo smantellamento delle protezioni sociali e delle organizzazioni sindacali e lultraflessibilit del mercato del lavoro, hanno consentito una radicale ristrutturazione del modello economico cileno (diventato nei decenni successivi un paradigma planetario) e un rilancio per qualche anno dellaccumulazione del capitale a tassi di crescita asiatici (57). Senza con ci sopprimere, anzi accentuando notevolmente, la natura dipendente delleconomia cilena, che ha conosciuto una vera e propria esplosione dellindebitamento estero (58) e una accresciuta dipendenza dagli alti e bassi dei prezzi delle materie prime sul mercato mondiale e dal sistema monetario e finanziario internazionale.

7. Un bilancio storico e politico ineludibile In sede di bilancio storico e politico dellesperienza di Allende e dellUnidad Popular, necessario andare oltre le parole della propaganda di una parte e dellaltra e attenersi ai fatti storici e al concreto agire politico dei soggetti coinvolti. E questi dicono che il governo Allende, fin dalle sue premesse, non si pose sul terreno della transizione al socialismo, fosse pure graduale e pacifica. Il suo orizzonte fu dichiaratamente la modernizzazione delle strutture economico-sociali e la democratizzazione delle strutture politiche del paese entro il quadro borghese. Una politica di fronte popolare Questo passaggio venne presentato a volte come la precondizione per avviare, in un secondo momento e nel quadro della legalit vigente, una transizione pacifica, democratica e pluralista (Allende) al socialismo. Ma anche se questo fosse stato il sincero convincimento di Allende e di una parte dei gruppi dirigenti dellUnidad Popular, ci non contraddice e non contrasta con la qualificazione dellUnidad Popular come una variante delle politiche di fronte popolare, una formula politica che il movimento operaio internazionale, egemonizzato dallo stalinismo e dalla socialdemocrazia, aveva gi sperimentato pi volte, e sempre con esiti negativi, se non catastrofici, dalla met degli anni trenta in poi (59). Senza dubbio lazione riformista del governo Allende fu senzaltro ampia e per certi aspetti radicale quanto quella di nessun altro governo nel quadro del sistema. Ma questo impegno riformatore si ferm davanti alla sacralit dello Stato borghese, della sua legalit e delle sue istituzioni. Allende non mise mai in discussione lassoluta preminenza delle istituzioni statali borghesi e arriv a fare concessioni su concessioni alla borghesia e ai militari su questo terreno, mentre

cerc di frenare liniziativa dei lavoratori che autonomamente cercavano di costruire organismi di tipo nuovo che potevano rappresentare un pericoloso dualismo di poteri. Le ragioni del golpe Tuttavia, n le rassicurazioni verbali, n le garanzie politiche offerte da Allende furono abbastanza per la borghesia cilena (e per limperialismo nordamericano). La vera colpa di Allende e del governo di Unidad Popular fu quella di aver provocato in Cile una crisi rivoluzionaria che rischiava di sfuggire al loro controllo e di aprire le porte a una vera rivoluzione sociale. E qui sta il punto: l11 settembre 1973 i carri armati di Pinochet non si mossero solo per rimuovere il presidente socialista ma soprattutto per schiacciare una classe operaia che aveva alzato troppo la testa, che aveva umiliato la borghesia durante il paro dellottobre 1972, che dimostrava di voler andare oltre i limiti fissati dal governo e di e ssere in grado di realizzare trasformazioni politiche e sociali rivoluzionarie. Questo era intollerabile per la borghesia cilena e per limperialismo nordamericano. La moderazione e la volont di collaborazione di classe non bastarono ad Allende per salvare le riforme e la democrazia. Al contrario, quella politica e la fiducia nella lealt democratica delle forze armate, contribuirono al disastro: consentirono ai militari e allimperialismo di preparare indisturbati la controrivoluzione, consegnarono disarmati in senso metaforico e in senso letterale i lavoratori e il popolo cileno ai propri massacratori. Prepararono insomma la strada a una delle pi grandi tragedie del movimento operaio in America latina e nel mondo. Il fallimento della via pacifica Alla luce di tutto questo, la valutazione da dare dellesperienza di Allende e dellUnidad Popular chiara: si trattato non tanto e non solo di una drammatica sconfitta, quanto e soprattutto del tragico fallimento di una strategia politica. Allende e lUnidad Popular avevano promesso di trasformare il paese attraverso una via pacifica e democratica, anche se pi lunga e graduale. In questo senso lUnidad Popular cilena fu effettivamente la prova del nove del riformismo. Questa prova fallita. Eppure le masse cilene avevano dimostrato di avere le forze, la volont e la determinazione per un altro sbocco. Stavano cercando, confusamente, di costruire un altro potere, erano pronte a molti sacrifici per difendere i cambiamenti che il governo aveva varato e per altri ancora pi radicali. Solo pochi giorni prima del golpe un milione di lavoratori era sceso in piazza a Santiago e altre centinaia di migliaia in tutto il paese, e molti chiedevano al proprio governo le armi per difendersi. Ma non furono ascoltati. Una rivoluzione che si ferma a met strada si scava la fossa con le proprie mani. Questo linsegnamento della tragedia cilena. Ma per condurre una rivoluzione fino in fondo non basta lazione spontanea delle masse. Occorre che essa sia coordinata, unificata, resa consapevole ed efficace da una strategia e dunque da una direzione politica che non la voglia frenare o deviare ma guidare, stimolare, portare a compimento. In altre parole, non ci pu essere una rivoluzione vittoriosa senza un partito rivoluzionario radicato nelle masse, sperimentato, capace di conquistare la maggioranza dei lavoratori alla prospettiva della conquista del potere. Questo mancato in Cile trentanni fa. Ma questa non una lezione che riguarda solo il Cile. E un insegnamento d i cui occorre facciano tesoro tutti coloro che si propongono di cambiare il mondo. Perch un mondo diverso sia davvero possibile. Note (1) Su questo aspetto si veda larticolo di Marco Ferrando in questo stesso numero della rivista. (2) Alleanza per il progresso si autodenomin la politica riformista promossa da Kennedy in America latina, con cui gli Usa cercarono di neutralizzare linflusso della rivoluzione cubana sulle masse popolari del continente modernizzando gli assetti sociali e allargando le basi sociali del potere. (3) Prima di sostenere Allende, il PC aveva proposto alla DC di sostenere un comune candidato indipendente e vi aveva rinunciato solo dopo il rifiuto di questultima (Luis Vitale, Interpretacion marxista de la Historia de Chile, vedi bibliositografia). (4) Nelle sue Memorie Kissinger ricorda che a Frei furono concessi 40 milioni di dollari nel 1969 e 70 milioni nel 1970. (5) Le condizioni dacquisto delle azioni dellAnaconda sono pi che favorevoli per la multinazionale. Esse prevedono che il prezzo del 51% delle azioni sia calcolato comprendendo il valore dei giacimenti (cio del sottosuolo cileno) e un rendimento particolarmente elevato; che lindennizzo sia versato in 12 anni; che per il restante 49% delle azioni, da acquisire a partire dal 31 dicembre 1973, sia pagato un prezzo tre volte superiore a quello del 51% iniziale. A queste condizioni le compagnie americane avrebbero ottenuti in pochi anni 4.500 milioni di dollari di utili, ossia 1.000 milioni di dollari in pi di quelli che avevano ricavato nel precedente mezzo secolo di sfruttamento! (Luis Vitale, op. cit.). (6) In sintesi, questa riforma agraria, sostenuta dallAlleanza per il progresso, fu importante per il processo sociale che apr nelle campagne, ma limitata circa le trasformazioni radicali della struttura agraria. In ultima analisi la distribuzione delle terre incolte aveva lo scopo di promuovere lo sviluppo del capitalismo agrario e di accrescere la produzione

agropastorale, nel tentativo di ampliare il mercato interno per lindustria dei beni di consumo, nonch di canalizzare lascesa del movimento contadino creando una sorta di ammortizzatore sociale mediante i piccoli proprietari beneficiati dalla distribuzione delle terre. (Luis Vitale, op. cit.). (7) Mentre il 50% dei proprietari possiede meno di 5 ettari pro capite e complessivamente meno dell1% delle terre, meno del 2% dei proprietari, possiede fondi superiori ai 1.000 ettari e detiene complessivamente il 72% dei terreni coltivabili (Luis Vitale, op. cit.). (8) Alla fine del 1969 hanno avuto la terra solo 17.400 famiglie, su un totale di circa 100.000 che il governo si ripromesso di soddisfare; sono state espropriate poco pi del 10% delle superfici e il latifondo resta largamente dominante (Luis Vitale, op. cit.). (9) Da 24 sindacati con 1658 affiliati nel 1964 a 394 sindacati con 103.644 associati nel 1969. (10) Si passa da 723 scioperi nel 1965 a 1.142 nel 1967 a 1.939 nel 1969 (con 230.725 lavorati coinvolti) a 5.295 nel 1970 (con 316.280 lavoratori partecipanti). (11) Non mancarono gli episodi sanguinosi, come gli 8 morti della repressione dei minatori di El Salvador del marzo 1966, o gli 11 uccisi fra i pobladores di Puerto Montt nel 1969, o lutilizzo su larga scala dellesercito contro scioperi o proteste contadine, come nel novembre del 1967. (12) Nel giugno 1967 gli studenti occupano a Valparaiso lUniversit cattolica; il movimento si estende a Concepcion e a Santiago, dove nellagosto del 1968 studenti del Movimiento Iglesia Joven occupano la cattedrale chiedendo una maggiore attenzione da parte della chiesa per i poveri e gli oppressi. (13) Un opuscolo della destra descrive Frei come il Kerensky cileno (Luis Vitale, op. cit.). (14) Non vedo perch dobbiamo starcene qui a vedere come un paese diventa comunista per colpa dellirresponsabilit del suo popolo, dichiara il 27 giugno 70 il segretario di Stato Henry Kissinger a una commissione speciale de l Consiglio nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti. (15) Sul Mir si veda larticolo dedicato ad esso in questo stesso numero di Mr. (16) Sulla storia e la politica del PC cileno si pu vedere Nicols Miranda, Historia marxista del Partido Comunista de Chile (1922-1973), al sito www.clasecontraclase.cl. (17) Questultimo diventer ministro della giustizia nel governo Allende, salvo passare dalla parte della controrivoluzione progolpista nellottobre 1972. (18) Lo si pu leggere e scaricare alla pagina: http://www.salvador-allende.cl/Textos/Documentos/programa.htm. (19) Il programma dellUP prevedeva la nazionalizzazione (con indennizzo) delle risorse minerarie in mani straniere e dei settori strategici per lo sviluppo del paese: le miniere di rame, salnitro, ferro e carbone; le banche e le assicurazioni; il commercio estero; le grandi imprese e i monopoli della distribuzione; i monopoli industriali in settori come la produzione e la distribuzione dellenergia elettrica; i trasporti ferroviari, aerei e marittimi; le comunicazioni; la produzione e la raffinazione del petrolio e dei suoi derivati; la chimica pesante e la petrolchimica; la siderurgia, le industrie del cemento, della cellulosa e della carta; tutte queste imprese avrebbero dovuto confluire nellArea de Propietad Social (Aps) che sarebbe diventata il cuore del sistema di pianificazione economica nazionale. Si prevedeva inoltre, accanto allAps e al settore privato, la creazione di un terzo settore denominato Area mixta, costituito da imprese con capitali privati e pubblici. (20) La formula Stato popolare, che allude a istituzioni neutrali al di sopra delle classi, di per s una negazione del marxismo, come sa chiunque abbia letto gli scritti di Marx e di Engels, in particolare le critiche ai programmi socialdemocratici di Gotha e di Erfurt, o di Lenin, in particolare Stato e rivoluzione; si tratta in ultima analisi di una formula mistificante e irrealistica, che ipotizza la possibilit di piegare le istituzioni realmente esistenti, cio borghesi, a fini opposti a quelli per cui esse esistono e agiscono (la tutela e la conservazione del dominio della classe dominante); unipotesi che proprio la vicenda cilena ha dimostrato tragicamente illusoria. (21) Tutto il discorso del poder popular, gi confuso nelle premesse teoriche e nelle formulazioni, non avr comunque seguito se non nella propaganda. Sar accantonato ancor prima dellinsediamento di Allende, durante la trattativa con la DC per lEstatudo de garancias. I 20 mila comitati di Unidad Popular nati in tutto il paese durante la campagna elettorale vengono sciolti tre settimane dopo le elezioni, come segno di buona volont, accogliendo una precisa richiesta in tal senso della DC. Quando nellaprile del 1971 lUnidad Popular ottiene la maggioranza assoluta nelle elezioni amministrative, i suoi dirigenti si guardano bene dal convocare il referendum che dovrebbe istituzionalizzare il poder popular. Sono queste scelte concrete, pi che la carta scritta, a chiarire la vera ispirazione dellUP: la volont di preservare il quadro statale esistente come terreno dintesa con la classe dominante. In questo senso, la strategia dellUnidad Popular non che una variante delle politiche di fronte popolare. Anche se non tutte le sue componenti concordavano con questa qualificazione, essa era invece pienamente accolta dal PC, che ne era lispiratore e che si muoveva dentro agli schemi dello stalinismo; non a caso, il PC aveva cercato e cercher costantemente di allargare laccordo alla stessa DC. (22) Salvador Allende Gossens ha allora 61 anni, proviene da una famiglia alto borghese di Valparaiso di tradizioni progressiste e massoniche, medico ed stato nel 1933 tra i fondatori del Partito socialista. Dal 1939 al 1942 stato ministro della sanit nel governo di fronte popolare del radicale Aguirre Cerda. Nel 1945 stato eletto senatore. Il

profilo politico di Allende quello di un socialista vecchio stampo che si sempre battuto per lunit con il PC. Professa una fede incondizionata nella prospettiva della trasformazione socialista del Cile per via pacifica, gradualista e parlamentare, nel pieno rispetto della legalit costituzionale, e fino allultimo si illuder sullesistenza di una analoga lealt nei vertici delle Forze armate cilene. (23) Vale la pena di ricordare che il PC avrebbe voluto cercare un accordo fra lUP e la DC su un candidato indipendente. Anni dopo, lo stesso Carlos Altamirano, allepoca dirigente della sinistra socialista, dichiarer che la sinistra avrebbe dovuto cercare un accordo programmatico con la DC e sostenere Tomic (Luis Vitale, op. cit.). (24) Salvador Allende ottiene il 36,3% (1.075.616 voti), contro il 35,0% di Alessandri (1.036.000 voti) e il 27,8% di Tomic (824.849 voti). Allende vince nettamente nel voto maschile (in Cile uomini e donne votano separatamente), in quello femminile prevale Alessandri mentre i suffragi per Tomic sono quasi pari a quelli per Allende. Il candidato socialista trionfa nel Nord, a Concepcion, secondo centro industriale del paese, nelle aree a forte concentrazione operaia e di lavoratori delle miniere; Alessandri prevale invece a Santiago e nel Sud rurale; Tomic vince a Valparaiso e ottiene i migliori risultati nelle circoscrizioni a forte presenza contadina ma anche in alcune zone operaie (Luis Vitale, op. cit., e Luis Vitale, Y despes 4, que?). (25) Il quadro parlamentare condizioner in seguito lazione di Allende come presidente. Pur essendo il Cile una repubblica presidenziale e avendo il predecessore di Allende, Eduardo Frei, rafforzato i poteri presidenziali, il parlamento manteneva la facolt di sconfessare i progetti di legge del governo e di ricusare il capo dello Stato e i suoi ministri; fuori dal controllo del presidente restava anche la Contraleria Generale de la Republica, che aveva la supervisione sugli atti amministrativi dellesecutivo e della magistratura. Alla luce di questi vincoli politico-istituzionali (e di quelli introdotti successivamente con lo Statuto delle garanzie preteso dalla DC) risulta ancora pi utopistica la convinzione di Allende e dellUP circa la centralit della presidenza della repubblica e delle istituzioni statali come leve di un processo di trasformazione sociale. (26) Anche Alessandri si esprime in modo analogo fin dal primo momento in cui sono resi noti i risultati elettorali (Luis Vitale, op. cit.). (27) Sono molto significative le parole usate dal generale Schneider in un vertice delle Forze armate per spiegare perch il Congresso deve ratificare lelezione di Allende: Le Forze armate non possono impedire adesso... i cambiamenti. Una parte molto importante dei cileni non disposta a farsi sottrarre un trionfo elettorale che pensa potr cambiare la sua vita... Il signor Allende ci ha dato assicurazione che si atterr alla Costituzione e alle leggi... Il senatore mi ha detto personalmente unaltra cosa su cui sono daccordo con lui: in questo momento un governo come quello di Allende lunico tipo di governo che pu impedire che scoppi uninsurrezione popolare violenta... Le Forze armate, che sono la garanzia che questa societ continui ad essere occidentale e cristiana, devono aspettare e vedere quello che accadr. Il futuro ci dir se dovremo intervenire per rimettere le cose a posto o se il signor Allende manterr il suo impegno di calmare linquietudine popolare e di impedire linsurrezione dei non possidenti. (in Luis Vega, La Cada de Allende, citato da M. Novello, art. cit.). (28) Non cos i mandanti... Il diretto coinvolgimento della Cia, in questo e in successive azioni di terrorismo o di provocazione, stato ormai ampiamente provato, oltre che da diverse inchieste giornalistiche, anche dalla pubblicazione di tutta una serie di atti ufficiali del governo americano desecretati dopo il 98. In proposito vedere il sito www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB8/nsaebb8i.htm. (29) Il condizionamento a cui si era sottomesso lo schieramento di maggioranza relativa conteneva un punto di estrema gravit per il futuro del paese: il concetto di autonomia delle Forze armate, che non si trova nella Costituzione del 1833 n nella Costituzione del 1925 in vigore. Questa esigenza venne cos motivata dalle massime autorit della DC: Ci interessa che le Forze armate e il corpo dei Carabineros continuino ad essere una garanzia della nostra convivenza democratica. Ci esige che si rispettino le strutture e le gerarchie delle Forze armate e del corpo dei Carabineros, i sistemi di selezione, i requisiti e le norme disciplinari vigenti, che si assicurino ad esse una equipaggiamento adeguato alla loro missione di vegliare sulla sicurezza nazionale, che non si utilizzino i compiti di partecipazione che si esigono da esse per lo sviluppo nazionale per farle deviare dalle loro funzioni specifiche e che non si compromettano i loro bilanci. Questo punto... fu presentato sotto forma di riforma costituzionale e approvato il 22 ottobre 1970... Questa fu la giustificazione che si utilizz per effettuare il colpo di Stato militare contro il governo Allende. (Luis Vitale, op. cit.). (30) Il lettore pu fare facilmente il confronto con il primo anno della presidenza Lula in Brasile: tale confronto tutto a favore di Allende. Ci illustra la differenza abissale che passa fra un governo effettivamente riformatore, quale fu certamente, allinizio, quello di Allende, e un governo neoliberale, cio nei fatti controriformatore, quale quello di Lula. (31) Durante il periodo dellUnidad Popular i salari reali aumentarono complessivamente in misura superiore al 50%. (32) La portata di questo sconto in verit senza proporzione con gli utili effettivamente realizzati dalle multinazionali; solo i profitti esportati dal 1952 al 1970 ammontano a qualcosa come 16 miliardi di dollari, la riduzione degli indennizzi non arriva in tutto al miliardo...

(33) Queste 202 imprese manifatturiere rappresentavano solo il 3% del totale, ma occupavano 116 mila lavoratori, pari al 20% della manodopera industriale. (34) Si consideri anche che le terre espropriate e distribuite erano in generale quelle meno produttive e mancavano di macchine e infrastrutture; in molti casi, poi, per sfuggire allesproprio, gli allevatori ricorrevano allabbattimento delle mandrie o al loro espatrio clandestino in Argentina. Con tutto ci, in un documento del 1980 della Banca mondiale si dice che la riforma agraria cilena cominci a dare i suoi frutti dalla stagione 1973-74; lo stesso documento osserva inoltre che, anche nei momenti pi turbolenti, la riforma fu realizzata con una ammirevole assenza di violenza e di distruzioni di beni. (citato da J. Cademartori, vedi bibliositografia). (35) Su tutto ci si veda anche quanto gi pubblicato nello speciale Cile su Progetto comunista dellottobre 2003. (36) Fra il novembre del 1970 e lagosto del 1971 il governo Allende pag per indennizzi 400 milioni di dollari alle banche, 576 milioni alle multinazionali del ferro e del salnitro, 320 milioni ai latifondisti, 600 milioni per le imprese acquisite allarea sociale, e 8.830 milioni alle multinazionali statunitensi Anaconda e Kennecott, gi proprietarie delle miniere di rame. (37) In un anno le riserve valutarie passarono da 343 a 32 milioni di dollari; i crediti esteri passarono da 300 milioni allanno dellera Frei a meno di 30; le importazioni di macchinari industriali caddero del 22%, la fuga dei capitali super gli 87 milioni di dollari... (38) Il costo della vita aument del 78% nel 1972 e del 188% nei primi 9 mesi del 1973. Per un confronto si consideri comunque che la liberalizzazione dei prezzi subito attuata dalla dittatura fece esplodere linflazione nel dicembre 1973 al 1100%! (39) Ci ha spinto molti a parlare, non del tutto a sproposito, di pericolo del fascismo in Cile, per analogia con quanto accaduto negli anni venti in Italia e trenta in Germania. Ci si pu chiedere se una dinamica di questo tipo sia inevitabile, soprattutto nei suoi sbocchi ultimi: la contrapposizione della piccola borghesia al proletariato fino al punto di sostenere un regime di violenza terroristica antioperaia a tutto vantaggio del grande capitale. La risposta no. Analizzando lascesa del fascismo negli anni trenta, Trotsky ha messo in luce come, nel quadro di una crisi rivoluzionaria, i vari settori della piccola borghesia sono molto incerti sulla posizione da assumere e tendono a schierarsi con la parte che d limpressione di poter prevalere. Ci significa che una politica decisa delle forze proletarie ha la possibilit di conquistare a una ipotesi rivoluzionaria anticapitalistica strati decisivi dei settori intermedi della societ. Per altro, la stessa vicenda cilena conferma la validit di questa analisi: in un primo tempo ampi settori piccolo borghesi guardarono con simpatia al governo di sinistra, come mostrano gli stessi risultati elettorali; successivamente, una parte di questi (minoritaria, comunque) si passivizz, o pass con la destra di fronte ai dietrofront e alla paralisi del governo dellUnidad Popular. Va detto anche che nella situazione cilena molte mobilitazioni della piccola borghesia erano incoraggiate e direttamente organizzate e finanziate dalla borghesia e dallimperialismo tramite i mass media e i molteplici canali attivati dalla Cia. (40) Mike Gonzales, Revolutionary Rehearsals, citato da M. Novello, vedere la bibliositografia. (41) Secondo dati riferiti nel sito internet del Partito comunista cileno (www.pcchile.cl), delle 35 mila fabbriche e officine del paese solo una ventina sono completamente paralizzate; dei 5 mila asentamientos agricoli se ne fermano meno di un centinaio. (42) In Luis Vega, La cada de Allende; citato in M. Novello, op. cit.]. (43) Ai dirigenti dellUnidad Popular, euforici per la vittoria sullo sciopero dei camionisti, un militare in pensione d questo avvertimento: Vi sbagliate, stato il popolo a vincere, non voi... Ma ci sar un nuovo sciopero come questo, e non lo vincer il popolo; prima sar intimorito e disorganizzato. E quello sciopero sar lultimo.... (44) Documento citato da M. Novello, op. cit.). (45) Michel Silva, Los cordones industriales y el socialismo desde abajo; riferito da Nicols Miranda, Los cordones industriales, la revolucin chilena y el frentepopulismo, in Estrategia Internacional, n. 16. (46) Settori avanzati si stavano incamminando su questa strada. Ecco lappello lanciato del cordon Cerrillos: La Direzione del cordon Cerrillos chiama i lavoratori di Santiago a costituire subito un coordinamento organico: 1) invitiamo tutti i lavoratori a costituire le proprie Direzioni o Coordinamenti industriali di cordones, lunico modo per la classe operaia per disporre di uno strumento dazione efficace, capace di mobilitarla e di farle assumere nuovi compiti. Non ci attendiamo una risposta ai nostri problemi dallattuale direzione della Cut, dal momento che ci ha dimostrato di essere estranea alle reali aspirazioni della classe operaia in questo momento; 2) invitiamo le direzioni dei cordones industriales di Santiago a costruire al pi presto il comando provincial (direzione provinciale) dei cordones industriales; 3) invitiamo tutti i lavoratori del Paese a costruire i propri comandos provinciales dei lavoratori, per giungere rapidamente a costituire il coordinamento nazionale di questi comandos provinciales. (Miguel Silvia, Los cordones industriales y el socialismo desde abajo). (47) Intanto a marzo, nelle elezioni per il rinnovo del Congresso, lopposizione borghese, che si era presentata unita nella lista Confederacion Democratica e contava di conquistare pi dei due terzi dei seggi, cosa che le avrebbe consentito di destituire il presidente per vie legali, incassa un altro scacco: lUnidad Popular ottiene il 44% dei voti, la pi

alta percentuale mai riportata dalla sinistra in Cile in unelezione politica. E probabilmente in questo momento che limperialismo e la destra cominciano il conto alla rovescia del colpo di Stato militare. (48) Un episodio sintomatico: il generale Prats viene fischiato nel corso di un incontro con gli ufficiali della regione di Santiago. (49) In Luis Vega, op cit.; riferito da M. Novello, op. cit. (50) Nellagosto del 1977, in occasione del suo primo comitato centrale dopo linstaurazione della dittatura, il PC cileno si autocritic per la mancanza di una sicura politica militare nel corso dellUP; ma il riferimento non alla mancanza di una politica per disarticolare dal basso e dallinterno le forze armate della borghesia, ma alla mancanza di uniniziativa per ingraziarsi i vertici delle stesse... (51) Questa interpretazione dellestrema mossa di Allende viene oggi confermata dallallora segretario del PC cileno Luis Corvalan. Si veda lintervista al Corriere della sera del 9 settembre 2003. (52) I primi a essere messi al corrente delle intenzioni di Allende furono gli stessi golpisti, dal momento che il presidente aveva informato Pinochet della sua decisione gi il 9 mattina. Questo dettaglio apparentemente di scarsa importanza conferma che lobiettivo del golpe non era tanto rimuovere Allende quanto stroncare la rivoluzione. (53) Dieci mesi dopo, ecco cosa dice il ministro degli interni della giunta militare (El Mercurio del 16 luglio 1974): Nel paese esiste un governo militare e una situazione di stato dassedio e di guerra interna. (Luis Vitale, cit. op.). (54) J. Garcs e Saul Landau, Orlando Letelier: Testimonio y Vindicacin (citato da M. Novello, op. cit.). (55) Con riferimento al regime di Pinochet molti hanno utilizzato correntemente la categoria di fascismo ma, al di l di molte affinit nei metodi di esercizio della repressione, si tratta di una assimilazione impropria, politicamente fuorviante. In realt la giunta militare cilena non ha mai cercato di creare un vero e proprio movimento politico o un partito di massa ideologicamente definito attorno a s. Ha ovviamente ricevuto il sostegno delle forze fasciste cilene, molto attive contro lUP, ma complessivamente secondarie nel quadro del dominio militare. Soprattutto, stata spinta a prendere il potere e ha esercitato per alcuni anni una dittatura feroce e totalitaria dalla borghesia cilena e dallimperialismo nordamericano, non da un movimento di massa reazionario della piccola borghesia. Viceversa, la creazione di un movimento di questo tipo stata per certi aspetti sollecitata e utilizzata come alibi per giustificare lassunzione del potere da parte dei militari. (56) Le entrate statali del rame nazionalizzato ammontarono a 20 miliardi di dollari nel decennio 1974-84! (57) Il prezzo sociale di questi successi stato ovviamente meno pubblicizzato: in realt il Cile ha conosciuto inizialmente alcuni anni di iperinflazione e recessione (1974-76), una caduta del 50% dei salari reali e una disoccupazione superiore al 20% della forza lavoro fino alla met degli anni ottanta; le ricette liberiste hanno inoltre prodotto un gran numero di fallimenti fra i piccoli produttori e i contadini, la formazione di un ampio settore informale e di un esteso esercito di lavoratori precari, soprattutto donne, nelle citt e nelle campagne... (58) Da 4 miliardi di dollari nel 73 a 15 miliardi di dollari nel 85. (59) Allende, in una famosa intervista concessa a Regis Debray nel dicembre del 1970, negava che lUnidad Popular fosse un fronte popolare, con largomento che non subiva legemonia di un partito borghese (come lalleanza degli anni trenta) ma vi dominava legemonia dei partiti operai e il suo fine era il socialismo (Regis Debray, La via cilena, Feltrinelli, Milano 1971, pp. 79-80 e 117-119). Pur negando che lUP mirasse al socialismo, anche Luis Vitale afferma (nel 1995) che lUnidad Popular non fu un fronte popolare perch essa era egemonizzata dai partiti di sinistra e il partito radicale vi aveva un ruolo marginale (Luis Vitale, op. cit.). Ma la natura di fronte popolare non dipende dal ruolo che in una coalizione gioca effettivamente un partito o un settore della borghesia ma dal fatto che le direzioni operaie ricerchino con essi un accordo di fatto, limitando al quadro borghese la portata della propria azione. Su questo punto Trotsky ha messo in luce gi negli anni trenta che, di fronte allascesa delle masse e alla fuga della borghesia dal fronte popolare che ne segue, i gruppi dirigenti riformisti sono disposti a cercare un accordo e ad allearsi persino con lombra della borghesia, ossia con partiti borghesi di secondo piano (tale era il Partito radicale in Cile alla fine degli anni sessanta), pur di non sconfessare una politica che , per lessenziale, volta a mantenere entro il quadro dello Stato borghese lazione del movimento operaio in un contesto di radicalizzazione delle masse. Legemonia dei partiti di sinistra nel fronte popolare cileno non cambia la sostanza delle cose. Daltro canto, si pu immaginare una dimostrazione pi chiara e definitiva della natura di fronte popolare del governo di UP della sua ricerca, spasmodica dalla met del 1972, di un accordo con la DC, o il coinvolgimento nel governo addirittura dei vertici delle forze armate? Chi rappresentavano e per conto di chi agivano i generali e gli ammiragli, se non della classe dominante?

STORIA E RUOLO DEL MIR


La vicenda generosa e tragica del Movimiento de Izquierda Revolucionaria, la maggiore organizzazione rivoluzionaria latinoamericana degli anni sessanta-settanta
di Tiziano Bagarolo Alla fine degli anni sessanta esiste in Cile unorganizzazione rivoluzionaria che non ha eguali nel Cono sud dellAmerica latina per consistenza militante e radicamento sociale, il Movimiento de Izquierda Revolucionaria (Mir), forte di circa 2500 militanti, con una forte presenza negli ambienti studenteschi universitari, un significativo impianto in alcuni settori della classe operaia e nella Cut, capace di esercitare una influenza di massa in settori di pobladores (abitanti dei quartieri poveri, delle periferie), in particolare a Santiago. Questa organizzazione avr in seguito un ruolo importante negli anni dellUnidad Popular, senza arrivare tuttavia a intaccare legemonia riformista sulla maggioranza del proletariato e delle masse cilene. Inoltre sar lunica forza organizzata a mettere in atto un tentativo di resistenza armata nei primi tempi della dittatura, pagando a questo sforzo generoso un prezzo altissimo di sangue. La sconfitta e gli errori di questi rivoluzionari non ci impediscono di riconoscere i loro meriti e il valore del loro sacrificio, emblematici degli errori e del sacrificio di una intera generazione di rivoluzionari latinoamericani. Il Mir sorge nel 1965 nel contesto creato dalla vittoria della rivoluzione cubana in tutta lAmerica latina e dallascesa del movimento delle masse in Cile dalla confluenza di diverse organizzazioni preesistenti, come sbocco di un processo di raggruppamento rivoluzionario promosso da Clotario Blest, dirigente sindacale di grande prestigio, gi presidente della Cut. In questo processo di raggruppamento, sono coinvolte in momenti successivi varie componenti di diversa origine e provenienza (trotskista, socialista, comunista, castrista, radicale e anarchica (1). Nei documenti programmatici di fondazione, il Mir proclama il carattere socialista, permanente e ininterrotto della rivoluzione cilena, in aperta contrapposizione alla teoria staliniana della rivoluzione a tappe condivisa dal PC cileno. Il Mir si dichiara inoltre per la via insurrezionale e la lotta armata per la conquista del potere (2). Primo segretario viene eletto Enrique Sepulveda, gi fondatore del trotskismo in Cile. Segue un periodo di strutturazione che vede crescere rapidamente e il numero dei militanti (inizialmente meno di 600) e linfluenza in diversi ambienti sociali. I trotskisti nella formazione del Mir I trotskisti cileni hanno svolto un ruolo importante, e controverso, nella nascita e nella storia del Mir. E perci utile spendere qualche parola anche sulla storia del trotskismo cileno. Storia che inizia con la formazione di Izquierda Comunista nel 1933, che subito si collega con lOpposizione di sinistra internazionale di Trotsky, e da cui sorge pi tardi il Partido Obrero Revolucionario (Por). Il Por, che ha un buon radicamento operaio, conquista una significativa influenza nellavanguardia del movimento operaio cileno in connessione alle crisi che il PS e il PC attraversano in seguito alla partecipazione o allappoggio ai fronti popolari di Aguirre Cerda (alla fine degli anni trenta) e di Gonzalez Videla (alla fine degli anni quaranta), alla fondazione della Cut nel 1953 e allascesa delle lotte operaie a met degli anni cinquanta, in cui il Por gioca un ruolo significativo (3). Proprio nel momento in cui il Por sta raccogliendo i primi frutti della sua battaglia, la scelta entrista della direzione mondiale della Quarta Internazionale (rappresentata in America latina da Posadas) porta nel 1954 alla decisione di confluire nel Partito socialista popolare. Ma il Por non scompare, grazie allopposizione a questa politica liquidazionista da parte di un piccolo nucleo costituito da Humberto Valenzuela, il suo leader pi prestigioso, e da sei operai, nucleo che nei due anni successivi ricostruisce unorganizzazione di circa 150 militanti conquistando un settore della Giovent comunista in rottura col partito. Nel frattempo, tuttavia, con la formazione, per iniziativa del PC, del Frente de Accion Popular (Frap), alleanza elettorale di sinistra in una logica di fronte popolare, si riconsolida legemonia del PC e del PS sul movimento operaio. Il Por partecipa in modo indipendente ai comitati del Frap e nel 1958 sostiene criticamente la candidatura alle presidenziali di Allende. Una nuova fase si apre in America latina con la vittoria della rivoluzione cubana, il cui esempio influenza la nascita di una nuova generazione di rivoluzionari, che crede di trovare nella guerra di guerriglia unalternativa strategica allo stalinismo, particolarmente compromesso in America latina. Nel quadro della svolta estremista del Segretariato unificato (a cui il Por aderisce nel 1963), anche i trotskisti cileni si orientano verso le nascenti formazioni influenzate dal castrismo e partecipano dal 1962 al processo di raggruppamento che nel 1965 sfocia nella costituzione del Mir. In effetti, i trotskisti avranno uninfluenza determinante nella formulazioni politico-programmatiche contenute nei documenti costitutivi del Mir, e diversi trotskisti occuperanno incarichi di primo piano nellorganizzazione. Di fatto, per, questa influenza si riveler pi formale che reale nel forgiare gli orientamenti e lagire effettivi del movimento. La scelta fochista

Un cambio al vertice, che avr un peso significativo nellevoluzione successiva del Mir, avviene in occasione del terzo congresso (dicembre 1967). Lepisodio merita di essere raccontato. Durante la discussione per lelezione degli organismi dirigenti il trotskista Valenzuela propone come segretario generale Miguel Enriquez in nome del rinnovamento e dellapertura alla giovane generazione. Un dirigente non trotskista, il pelao Zapata, propone invece Luis Vitale in nome delle ragioni dellesperienza. Ma Valenzuela fa pervenire a Vitale un biglietto con questo messaggio: Se accetti, probabilmente sarai eletto, ma sarebbe far mettere sul Mir letichetta di trotskista, e non conviene. Vitale declina dunque la candidatura (4). Viene eletto segretario Miguel Enriquez, che ha allora 23 anni. Il giovane segretario, stimato unanimemente ma poco sperimentato, espressione della componente influenzata dal guevarismo che vede la lotta armata come un compito davanguardia. Il rifiuto della teoria della rivoluzione a tappe e della via pacifica al socia lismo, viene tradotto dal nuovo segretario come astensionismo elettorale e avvio della lotta armata sotto forma di guerriglia rurale, a cui viene attribuita la funzione di accelerare lo sviluppo delle condizioni della presa del potere (5). Il Mir non rinuncia comunque al lavoro di massa, in particolare nelle citt; si orienta anzi alla costruzione di fronti di massa fra i contadini poveri, i pobladores e gli studenti e al lavoro nella Cut. Nel contempo attua delle azioni armate sia per autofinanziamento sia di natura propagandistica le quali, tuttavia, nel contesto dato, risultano poco comprensibili alle masse ed estranee alla loro esperienza e danno al governo pi di un pretesto per scatenare e giustificare la repressione. Gi nel 1967 il governo democristiano aveva sospeso il giornale del Mir e scatenato una campagna antiterrorismo che aveva condotto allarresto di molti militanti. Nel maggio del 1969, in seguito al sequestro dimostrativo di un giornalista reazionario da parte di un commando del Mir (azione per altro sconfessata dalla direzione), il governo Frei scatena la caccia ai militanti rivoluzionari costringendo i dirigenti del Mir alla clandestinit. E in tale difficile contesto che a met del 1969 si verifica la resa dei conti fra le due anime del movimento. La prima quella del segretario e di molti giovani ed sintetizzabile con lo slogan: No alle elezioni, lunica prospettiva la lot ta armata. Enriquez esclude in effetti la possibilit di una vittoria elettorale della sinistra e pone il passaggio alla lotta armata come compito prioritario. La seconda rappresentata da molti dei vecchi, che danno un giudizio diverso del momento politico: lascesa delle masse ha cambiato il quadro ed necessario subordinare lazione armata al lavoro di radicamento nei movimenti che si sviluppano. In questambito necessario relazionarsi con le masse che seguono i partiti dellUnidad Popular con una indicazione di voto critico e inserendosi nei comitati dellUP che vanno formandosi in tutto il paese. Alla vigilia del quarto congresso (che non avr mai luogo), nella riunione del comitato centrale che si tiene a fine luglio, questa differenziazione porta a una drammatica crisi che si conclude con lesclusione dal movimento di una consistente minoranza (6 membri su 15 del comitato centrale) identificata come trotskista (6 ). Miguel Enriquez chiede lepurazione dei dirigenti che dissentono, affermando la necessit di unaccelerazione nella costruzione di unorganizzazione adatta alla lotta armata, ossia un partito rivoluzionario disciplinato e omogeneo ideologicamente (nel quale non sono pi ammesse le tendenze) e capace di unire azione politica e pratica militare (i militanti devono essere pronti alla pi rigorosa clandestinit). Con la scissione, provocata a freddo dal vertice, il Mir perde in un sol colpo un pezzo del suo gruppo dirigente pi sperimentato e radicato nel movimento sindacale. A ci fa seguito la diaspora del 30% dei militanti. E, quel che peggio, si trova con una linea sbagliata la strategia fochista che lo estrania dalle masse e lo porta del tutto impreparato allappuntamento con la vittoria elettorale dellUnidad Popular e con i relativi compiti, in primis la battaglia per strappare le larghe masse allegemonia riformista. La pratiche armate sostitutiste, non comprese dalle masse, squalificano oltre tutto le questioni dellarmamento e dellautodifesa proprio nel momento in cui diventa di importanza vitale contrastare le illusioni sulla via pacifica al socialismo diffuse dai riformisti e dalla vittoria elettorale. I dirigenti e i quadri esclusi che hanno dimostrato certamente una maggiore capacit di lettura della nuova situazione e dei compiti che essa pone ai rivoluzionari , dati i modi e i tempi in cui la rottura si verifica, non hanno il tempo e il modo di costituire una forza organizzata appena credibile per poter esercitare uninfluenza sui grandi eventi degli anni successivi. Alcuni, fra cui Humberto Valenzuela e Luis Vitale, costituiscono il Frente Revolucionario; altri danno vita alla Tendencia Revolucionaria Octobre. Alla fine del 1972 gli uni e gli altri si riuniscono nel Partido Socialista Revolucionario (7). Il Mir e il governo Allende La vittoria di Allende non entrava nei nostri calcoli ammetteranno successivamente i dirigenti del Mir (8). Ci costringe il movimento a un aggiustamento di linea che lo porta a dare la priorit allinserimento nelle organizzazioni di massa. Sconter tuttavia la scissione e i precedenti errori di orientamento con una presenza marginale nella classe operaia. Nelle elezioni per la direzione della Cut del giugno 1972, malgrado il prestigio di Clotario Blest, il Mir non ottiene che il 2% dei voti. Subito dopo la vittoria di Allende il 4 settembre 1973, ancor prima della sua assunzione effettiva della carica il 4 novembre successivo, il Mir mette a disposizione del compaero presidente alcuni dei sui uomini pi preparati per costituire la sicurezza personale del presidente della Repubblica. Alcuni dei massimi dirigenti del Mir, per altro, conservano buoni rapporti personali con Allende, anche per preesistenti legami familiari (fra laltro, il padre di Miguel Enriquez nominato da Allende ministro delleducazione). Pi in generale il Mir finisce per adottare una posizione di

fiancheggiamento, neppure tanto critico, della sinistra del Partito socialista (tendenza Altamirano), che appoggia alle elezioni del 1972, e i suoi dirigenti hanno frequenti incontri con i dirigenti della sinistra del partito di Allende (9). Di fatto, il Mir rinuncia a condurre una coerente e chiara battaglia fra le masse per legemonia, per costruire una direzione alternativa a quella che sta conducendo il proletariato alla disfatta. Nonostante il suo rifiuto del riformismo, il Mir non critica mai il governo Allende per quello che esso rappresenta: un fronte popolare, ossia una strategia di collaborazione di classe che, assumendo lorizzonte della costituzionalit borghese, rinuncia in ultima analisi alla lotta per la conquista del potere. Il Mir critica soprattutto gli aspetti tecnocratici e moderati della politica dellUP, allorch i suoi ministri insistono sulla disciplina del lavoro o sulla necessit di stabilizzare leconomia. Cerca sicuramente di assecondare e indirizzare la spinta delle masse verso la creazione dei cordones industriales e di propri strumenti di potere. Attua inoltre un lavoro di agitazione e penetrazione nella base delle forze armate, in vista della lotta contro la controrivoluzione, giudicata giustamente incombente. Resta il fatto che, complessivamente, il Mir agisce essenzialmente come pungolo critico dei riformisti, come se la critica marxista e la pressione delle masse potessero indurre lUnidad Popular a correggere e a superare i propri errori (che non sono in verit inadeguatezze tattiche, ma il portato di una strategia). Cos facendo, si tira addosso lodio del PC che arriva ad accusare il Mir di fare il gioco della reazione (10). Le relazioni con Cuba Sul piano internazionale il Mir intrattiene rapporti con vari movimenti di guerriglia in America latina. Nel 1966 un settore del movimento ha contatti con un fiduciario del Che (in quel momento in Bolivia). Allepoca dellUnidad Popular mantiene strette relazioni con Cuba. Secondo dichiarazioni di suoi dirigenti, Fidel Castro ha promesso loro che al momento opportuno mander le armi per tutti i rivoluzionari. Ma quel momento tarda ad arrivare. Secondo il racconto di un testimone, il giorno del golpe andammo allambasciata (di Cuba) ... ma il funzionario responsabile si neg. Una volta sconfitta la resistenza operaia, dopo il golpe, le armi arrivarono pi di quelle di cui avevamo bisogno... pi di quelle che potevano custodire. (11). Dopo il colpo di Stato di Pinochet, il Mir cerca di organizzare la resistenza armata alla dittatura, pagando un prezzo altissimo, con centinaia di caduti e scomparsi, a questo sforzo generoso. Nellautunno del 1974 cadono combattendo anche Miguel Enriquez e Bautista van Schowen. Indebolito da questi colpi, il Mir comunque continua la lotta. Nel 1981 tenta di aprire un fronte guerrigliero nella regione mapuche. Ma isolati e inesperti, i guerriglieri sono decimati dalla repressione; gli ultimi si rifugiano in Argentina nel 1983. Il dibattito sullinsuccesso della strategia della lotta armata porta a met degli anni ottanta alla divisione in tre tronconi. Note (1) Il Mir nacque nellagosto 1965 dalla fusione del Partido Socialista Popular (Psp, segretario Humberto Valenzula) e del movimento Vanguardia Revolucionaria Marxista (Vrm, segretario Enrique Sepulveda), che a loro volta, erano il risultato di precedenti processi di confluenza di tendenze e organizzazioni preesistenti. In particolare il Partido Socialista Popular (Psp) era nato nel 1963 dalla confluenza del Movimiento 3 de Noviembre (M3N) promosso nel 1961 da Clotario Blest; del Movimiento Social Progresista, nato da una scissione della Giovent radicale; dal Partido Obrero Revolucionario (Por), trotskista, i cui dirigenti pi rappresentativi erano Humberto Valenzuela, dirigente sindacale, gi candidato operaio alla presidenza della Repubblica nel 1942, e Luis Vitale, docente universitario a Santiago; da vari spezzoni della sinistra socialista come lOpposicin Socialista de Izquierda (Osi). Il gruppo Vanguardia Revolucionaria Marxista (Vrm) era nato dallunificazione fra Vanguardia Nacional del Pueblo, guidata da Enrique Sepulveda e il Movimiento de Resistencia Antiimperialista, guidato da Luis Reinoso, gi dirigente del PC, espulso dal partito per deviazioni militariste a cui si unirono nel 1963 il Partido Revolucionario Trotskista e nel 1964 il Movimiento Revolucionario Comunista, una scissione della giovent comunista, e lEjercito Revolucionario de Trabajadores y Estudiantes (Erte), formazione sorta in ambiente studentesco a Concepcion, influenzata dallesperienza cubana e dallesempio del Che, fra i cui dirigenti si distinguevano Luciano Cruz, Miguel Enriquez e Bautista van Schowen, poco pi che ventenni. Cfr. Luis Vitale, Contribucion a la Historia del Mir (1965-1970). (2) Il Mir rigetta la teoria della via pacifica perch disarma il proletariato ed inapplicabile, dal momento che la borghesia resister, anche con la dittatura totalitaria e la guerra civile, prima di rinunciare pacificamente al potere. Cfr . Luis Vitale, op. cit. (3) Per queste e le altre informazioni sul trotskismo cileno si rimanda a Nicolas Miranda, Contribucion para una historia del trotskysmo chileno, e agli scritti di Luis Vitale. (4) Riferito da Luis Vitale, op. cit. (5) Lapertura di alcuni primi focos armados ... creeranno gradualmente le condizioni rivoluzionarie dette oggettive, vale a dire permetteranno di conquistare progressivamente la popolazione per integrarla alla lotta armata. Si costituir

cos lesercito rivoluzionario, in pieno regime borghese, e potremo cos conquistare il potere politico... Da un documento interno del Mir citato da Carlos Sandoval Ambiado, Mir (una historia); in www.chilevive.cl. (6) Secondo Luis Vitale, nel dibattito alla base del movimento la seconda posizione stava conquistando consensi al punto che era prevedibile che la posizione del segretario potesse essere sconfitta oppure potesse vincere di stretta misura. (7) Il Psr viene riconosciuto come sezione cilena del Segretariato unificato della Quarta Internazionale (Quarta Internazionale, n 10-11, novembre 1973). (8) Si Veda la dichiarazione della direzione del 14 settembre 1970, riportata in appendice al libro di Regis Debray, La via cilena. (9) Sulla sinistra del PS va detto che essa si distingueva per una verbosit rivoluzionaria a cui non corrispondeva per la capacit di proporre e di attuare una strategia rivoluzionaria conseguente fra i lavoratori. Sulla natura centrista di questa sinistra basti riferire le critiche che essa rivolse proprio al Mir: arriv a rimproverare allalleato di indebolire lautorit del governo, incentivare lindisciplina, provocare rotture a sinistra e contribuire a confondere la classe operaia e i contadini in quanto cercava di trasformare il poder popular in un doppio potere, contrapposto alle istituzioni borghesi, senza tener conto che in organi importanti di queste (erano) istallate le forze popolari! (citato da M. Novello, vedi indicazioni bibliositografiche). (10) Non manc molto che il PC arrivasse ad attuare contro il Mir la politica di aperta repressione praticata negli anni trenta in Spagna dagli stalinisti; la Ley de armas andava in tale direzione. (11) Dichiarazioni di Roberto Moreno in unintervista alla TV cilena nel 1998.

Percorsi in rete per approfondire gli avvenimenti cileni RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Diamo qui alcune indicazioni utili, senza alcuna pretesa di completezza, di alcuni scritti e alcuni siti Internet che forniscono molti utili elementi di informazione e/o di interpretazione della vicenda del governo Allende. Uninterpretazione complessiva della vicenda cilena in termini marxisti rivoluzionari si pu leggere nello scritto di Marcelo Novello, La clase obrera y el gobierno de la Unidad Popular. Chile 1970-73, in En Defensa del Marxismo, n. 19, marzo 1998 (En Defensa del Marxismo la rivista teorica del Partido Obrero di Argentina; il saggio citato si pu trovare alla pagina www.po.org.ar/edm/edm19/laclase.htm). Per una rapida sintesi della storia del Cile fino al governo dellUnidad Popular: Massimo Salvadori, Storia dellet contemporanea, Loescher, Torino. Una cronaca senza infamia e senza lode in italiano della vicenda del governo Allende quella di Ugo Bertone su Storia illustrata del giugno 1999, fruibile anche su internet allindirizzo www.geocities.com/CapitolHill/Senate/5841/allende/salvador allende.html. Sempre su Internet, ma in spagnolo, consigliamo di consultare gli scritti di Luis Vitale, storico e militante trotskista cileno. Vitale, gi dirigente del Partido Obrero Revolucionario, nel 1965 fu tra i fondatori del Mir e fra i suoi massimi dirigenti fino alla scissione, voluta da Miguel Enriquez, nel 1969; fu quindi dirigente del Frente Revolucionario e dal 1972 del Partido Socialista Revolucionario (sezione cilena del cosiddetto Segretariato unificato della Quarta Internazionale). Incarcerato da Pinochet nel settembre 1973, fu scarcerato dopo quindici mesi in seguito a una campagna internazionale di solidariet. Visse per molti anni in esilio in Europa e in America latina. Oggi docente di storia presso le universit di Concepcion e Santiago. E autore di importanti scritti sulla storia del Cile, dellAmerica latina e del movimento operaio e rivoluzionario latinoamericano. Merita una segnalazione lo scritto pubblicato nel settembre 1970 Y despues del 4, que? (dopo il 4 settembre, che fare?), analisi della situazione politica del paese e del movimento operaio al momento dellelezione di Allende, in cui anticipa con grande lucidit gli sviluppi successivi e la necessit per il momento opera io di porsi il problema di prevenire la reazione militare. Fra gli altri scritti dedicati alla vicenda cilena si segnalano: Interpretacion Marxista de la Historia de Chile (in particolare il tomo VII: Frei, Allende, Pinochet); Contributo a la Historia del Mir, testimonianza in prima persona sulla vicenda di questa importante organizzazione rivoluzionaria; La vida cotidiana en los campos de concentracin de Chile, sulla repressione di Pinochet. Si possono trovare e scaricare questi scritti allindirizzo: http://mazinger.sisib.uchile.cl/repositorio/lb/filosofia_y_hamanidades/vitale/obras/obras.htm. Sulla visione di Allende dellUnidad Popular e delle prospettive del suo governo, resta di grande interessante lintervista realizzata nel dicembre del 1970 da Debray: Regis Debray, La via cilena, Feltrinelli, Milano 1971 (il volume contiene anche unintroduzione storica e il documento della direzione del Mir immediatamente successivo alla vittoria di Allende). Per un ragionamento sulle ragioni della sconfitta dellUnidad Popular: Livio Maitan, Le condizioni erano mature? in Quarta Internazionale, n. 16-17, gennaio-aprile 1975; questo saggio traccia il bilancio dellesperienza dellUnidad Popular, illustrando efficacemente le contraddizioni che lhanno portata a un tragico fallimento.

Ovviamente molti elementi utili si possono trovare anche nelle interpretazioni apologetiche scritte da dirigenti o difensori dellUnidad Popular. Segnaliamo alcuni articoli che si possono trovare in rete: Clodomyro Almeyda, Los legados de Salvador Allende, nel sito www.salvador-allende.cl; un profilo biografico e politico di Allende, tracciato da uno dei massimi dirigenti del Partito socialista cileno durante lUnidad Popular; Jos Cademrtori (ultimo ministro dellEconomia del governo Allende e membro del comitato centrale del PC), A treinta nos del triunfo de la Unidad Popular, www.purochile.org/30anos.htm; questo articolo sintetizza le realizzazioni in campo economico e sociale del governo Allende con ricchezza di dati, ovviamente secondo lottica riformista del suo autore; interessante anche per questo; Gladys Maryn (presidente in carica del Pcch), Salvador Allende en el centro de la conciencia de los pueblos, in La Insignia, Chile, gennaio 2003. Sullesperienza poco conosciuta ma importantissima dei cordones industriales, si trova in Internet il saggio di Nicols Miranda, Los cordones industriales, la revolucin chilena y el frentepopuli-smo, in Estrategia Internacional, n. 16, che prende spunto dal libro di Miguel Silva, Los cordones industriales y el socialismo desde abajo. Unanalisi sintetica della politica dellamministrazione americana nei confronti del governo Allende si trova in William Blum, Killing Hope. U.S. Military and Cia Interventions Since Word War II, Common Courage Pr. 1995; un estratto di questa ricerca con riferimento allintervento in Cile si trova in rete a questo indirizzo: www.chilevive.cl/homenaje/11sept/cia.shtml. Tutti i documenti relativi al Cile e alla cospirazione con-tro Allende, desecretati negli ultimi anni, si possono leggere al sito: www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB8/nsaebb8i.htm. Infine, il programma e altri documenti dellUnidad Popular, i principali discorsi di Allende e molto altro sulla vicenda cilena si possono trovare in Internet, ad esempio in questi siti: - www.salvador-allende.cl/index.html; dedicato alla figura di Allende, arricchito costantemente di nuovi materiali; - www.purochile.org/; magazine on line, una fonte preziosissima di documentazione sui pi svariati aspetti del Cile dellUnidad Popular, sui crimini della dittatura, sulla necessit della memoria; - www.abacq.net/imagineria/; raccoglie documenti e immagini, specialmente murales, del periodo dellUnidad Popular; - www.nodo50.org/allende/; sito omaggio a Salvador Allende; - www.clasecontraclase.cl/folletos_2.php; una nota su come vive il Cile oggi lanniversario del golpe e un saggio di interpretazione della vicenda dellUnidad Popular alla luce della teoria della rivoluzione permanente (Nicols Miranda, 30 aos despus, e Quines fueron los responsables del golpe?); - www.clasecontraclase.cl/a30anos.php; raccolta di materiali di varia fonte ma di grande interesse; vale la pena di segnalare fra gli altri una storia del Partito comunista cileno: Nicols Miranda, Historia marxista del Partido Comunista de Chile (1922-1973); e una riflessione sulla vicenda del trotskismo cileno dalla nascita di Hizquierda Comunista alla confluenza nel Mir e alla sua successiva crisi: Nicols Miranda, Contribucin para una historia del trotskysmo chileno (1929-1964); - www.chilevive.cl; altra rivista on line che dedica grande spazio al Cile dellUnidad Popular; fra gli altri materiali interessanti, una biografia di Miquel Enriquez, dirigente del Mir, caduto nel 1974 allet di trentanni.

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