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Prologo al

Sistema delle contraddizioni economiche o filosofia della miseria di


Pierre Joseph Proudhon,
il profeta della Religione civile dell'umanit futura
A cura di Paolo Bonacchi

Introduzione
Pubblico il Prologo al Sistema delle contraddizioni economiche o filosofia della miseria, per cercare di proseguire il cammino tracciato da un uomo ingiustamente dimenticato Pierre Joseph Proudhon, caposcuola della teoria della forma di governo contrattuale della societ, conosciuta come Federalismo. Riproduco !ui la sua immagine perch" tutti, ma soprattutto i giovani, abbiano un'idea concreta di !uesto grande intellettuale, nato in povert in una stradina# a pochi metri dalla riva del fiume $oubs che circonda !uasi tutta la sua citt natale, Besancon, in %rancia& I suoi scritti mi hanno incoraggiato a cercare di proseguire, alla luce della conoscenza e dell'esperienza del ventunesimo secolo, la strada da lui tracciata& $i mio posso aggiungere ben poco al suo pensiero& 'eggendo le sue opere ho a tal punto apprezzato la sua idea di Dio come Essere collettivo, che oggi vedo proiettata nell'idea innovativa di superorganismo umano come passo inevitabile dell'evoluzione della societ nel futuro, che ho ritenuto di dover inserire in !uesto breve studio alcune considerazioni relative al suo Prologo alle Contraddizioni economiche o filosofia della miseria, perch" i giovani del ventunesimo secolo che lo leggeranno(, possano apprezzare la potenza intuitiva, la capacit di analisi e l'attualit del suo pensiero& )oglio anche, !ui, metterli in guardia da coloro che con superficialit e pregiudizio, conoscendo le sue opere per sentito dire, le hanno presentate come piene di contraddizioni ed indegne di approfondita analisi in relazione al mondo
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Rue petit battant. La versione completa tradotta dal francese pu essere letta o scaricata su Internet da Wikipedia all'indirizzo:..............................

moderno& 'e contraddizioni del pensiero di Proudhon, a mio parere, furono inevitabili per la limitatezza delle conoscenze scientifiche nei tempi in cui visse, e spero possano essere un giorno superate e dimenticate, prendendo il meglio di !uanto scrisse& *olo cos+ ognuno potr apprendere e far proprie le sue maggiori intuizioni e riproporle in futuro in termini pi, adeguati rispetto a !uanto io sappia fare oggi& Se io seguo, attraverso le sue trasformazioni successive, lidea di Dio - scrive Proudhon nel Prologo - trovo che cotesta idea innanzi tutto sociale! intendo dire che essa piuttosto un atto di fede del pensiero collettivo, che un concetto individuale. .uesto concetto rende giustizia al suo dichiarato ateismo nei confronti della religione del suo tempo, e lo avvicina e rende partecipe di una concezione etica, divina e / dun!ue / evolutiva e PR01R2**I)A in senso spirituale, della natura e della societ umana& Per !uesta ragione a chi legge potr forse sembrare al!uanto strano che anch'io, per affrontare il tema dell'ordine sociale, in apparenza tanto distante dall'idea di un $io !uale motore della civilt e del progresso, debba condividere l'idea di Dio in "uanto natura& ''idea di riconoscere Dio nella natura e la natura in Dio 3Deus, sive natura4, si deve al filosofo Baruch *pinoza& $iversi autori la indicano come causa dell'inconciliabilit del pensiero di *pinoza 3ebreo4 con l'ebraismo, e del bando dalla sua comunit con scomunica massima 3herem4 decretata dai rabbini nei suoi confronti& Per altri studiosi il provvedimento di condanna e di espulsione preso dai rappresentanti della comunit ebraica, potrebbe anche essere stato determinato dal rifiuto di *pinoza dell'idea di un $io-persona, come indicata dalla Bibbia nel 5uovo e nel )ecchio testamento&

$a parte mia credo alla prima versione, sebbene possa esserci del vero anche nella seconda, in base alla permanenza dell'idea razzista, immorale e priva di significato nel presente, per la !uale gli ebrei, ai !uali, come popolo, non pu6 certamente essere negato lo spirito di libert, la cultura e l'intelligenza, sarebbero prediletti dal $io immaginario della Bibbia& 5el corso della mia esistenza non ho trovato parole pi, dense di significato di Dio in "uanto natura e viceversa, agli effetti della comprensione del concetto di governo della societ, perch" considero la societ umana un parto della natura, mentre il suo governo 7 oggi un parto della fantasia, dell'illusione, dell'arroganza antropocentrica, dell'ignoranza e dell'egoismo della nostra giovane e pazza specie& .uando ho letto per la prima volta il PR0'010 al S#st$me des contradictions economi"ues, ou Philosophie de la mis$re di Pierre Joseph Proudhon, ho compreso l'importanza che l'identificazione di $io con la *ociet come creazione spontanea della natura, assumeva agli effetti del divenire dell'ordine sociale, economico e politico, per una %eligione civile dell&'manit( futura. *pero con !uesto che altri possano concordare con la logica di osservare la societ umana come il terreno pi, fertile per far emergere e crescere una nuova concezione dell'evoluzione, che attraverso leggi eterne ed inviolabili, mira al divenire di un )uid inconoscibile 3almeno nello stato attuale della mente umana4, che per semplicit ed ignoranza tutte le religioni hanno chiamato $io& In fondo !uesta 7 la ragione per la !uale, affrontando il tema di economia politica, nel Sistema delle contraddizioni economiche Proudhon, si impone di partire dall8ipotesi fondamentale di ogni filosofia* l&idea di un Dio necessaria a fondare lautorit( della scienza che si occupa della societ( e per mostrare il legame che unisce la civilt( alla natura. In effetti l'idea che le leggi umane dovessero essere coerenti

con le leggi della natura e con la ragione, 7 stata, nei secoli, alla base del pensiero di molti altri filosofi e sociologi fra i !uali senza dubbio 9homas :obbes, Benedetto *pinoza e J& J& Rousseau, che precedettero Proudhon nel campo delle scienze sociali& .uando Proudhon scrisse il Prologo al Sistema delle contraddizioni economiche, aveva ;< anni& 1i in una delle sue prime opere, De la c$l$+ration du Dimanche, a proposito della formazione della societ, si proponeva di trovare uno stato d&eguaglianza che non sia n$ comunismo, n$ dispotismo, n$ dispersione, n$ anarchia, ma li+ert( nell&ordine ed indipendenza nell&unit(. 'a sua sete di conoscenza, di indagine e la sua straordinaria intuizione, tuttavia, non si limitarono a fargli rifiutare l'idea di una societ basata sulla logica delle ideologie, dei dogmi, dei principi e dei valori confezionati a priori tutti assoluti che una volta posti devono essere imposti trasformandosi progressivamente in 9IRA55IA di pochi su molti& =omprese che i principi ispiratori di !uesta logica secolare, tradotti nei termini concreti della politica moderna, possono costituire perenni rischi di nuovi dispotismi per la societ umana, allontanandola dalla sacralit che la natura assegna alle informazioni che riguardano il comportamento individuale e collettivo& ''analisi necessaria a realizzare una societ giusta e libera, per Proudhon, deve partire dalla critica continua alle utopie, ai dogmi, ai miti, agli assoluti ed alle tendenze che intendono affidare a poteri comun!ue precostituiti, egemonici e gerarchici, la definizione del ruolo che lo stato o il governo devono avere nei confronti di ogni appartenente alla societ, e di conseguenza del modo di formare la legge che regola, nella comunit, i rapporti fra gli individui e fra !uesti e le istituzioni che nel tempo essi creano& 'a sconfitta dell'assoluto come dogma, principio, valore che non pu6 essere messo in discussione, era per Proudhon l'idea

guida in grado di smantellare i miti, le leggende e le distorte interpretazioni della storia e per fondare l'ordine sociale e politico della comunit e dello stato, sulla base dell&e"uili+rio spontaneo dell&autorit( con la li+ert(, elementi che nel loro insieme, secondo il suo pensiero, potrebbero assicurare la stabilit dell'ordine politico e la sicurezza collettiva. Per tale ragione, considerando negativo ed arbitrario concepire il progresso sociale in termini esclusivi di lotta violenta di classe, di utile a tutti i costi e di libert assoluta, come strumenti di con!uista del potere personale o di gruppo, Proudhon impegn6 la sua vita nella ricerca di un sistema politico in grado di emancipare le persone eliminando dall'ordine sociale le incoerenze, i privilegi, le disuguaglianze e le ingiustizie generate dal potere comun!ue costituito, che impediscono lo sviluppo e la crescita 3il divenire4 dell'uomo in !uanto manifestazione di $io&
,l divenire non , "ualun"ue cosa a++iano detto certi filosofi pi- mistici che profondi, una posizione di mezzo fra l&essere ed il non essere! il .divenire il movimento dell&Essere nella sua vita e nelle sue manifestazioni./

*ar il passaggio, futuro ma inevitabile, dalla societ( al superorganismo umano, che render possibile, alla fine, per mezzo del collegamento delle menti di ogni individuo e con tutte le cose, il divenire di Dio in "uanto manifestazione della natura> 5ei secoli passati, il meccanismo statico e perverso di potere, coniugato con le idee di salvezza dalla morte in presenza dell'egoismo genetico, ha incatenato le masse all'esperienza teologico/politica secolarizzata, sedimentando nell'ordine sociale i concetti di conflittualit violenta e di concorrenza spietata, come mezzi per il perseguimento del potere e della
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".#. "roud$on% nota &a' al III( capitolo% Forme di governo, in Del Principio federativo.

ricchezza a tutti i costi& .uesto sciagurato imperativo categorico ha prodotto gli stati sovrani moderni, riducendo i cittadini a sudditi inconsapevoli di un potere estraneo alla volont della loro maggioranza concorrente e responsabile& Avvertendo l'incoerenza delle leggi prodotte dalla forma di stato e di governo con le leggi della ragione e vedendo in $io il divenire della coscienza individuale e collettiva, Proudhon ha teorizzato la necessit dell'emancipazione culturale della persona rispetto agli altri aspetti della realt sociale e ha diffidato dal considerare i problemi della societ esclusivamente in rapporto alla lotta di classe o dal risolverli solo in termini di ricchezza, di potere, di salvezza, di produzione, di conflittualit e di consumo& ,l vero in tutte le cose - afferma Proudhon in Philosophie du progres, 3p& ?@4 - il reale, il positivo, il pratica+ile, ci0 che cam+ia o almeno che suscetti+ile di progresso, di conciliazione, di trasformazione. ,l progresso - afferma - 7 la ragione in azione, la logica vivente sottoposta al vaglio della coscienza che esclude l&1ssoluto, il Dogma ed il Potere precostituito da tutte le forme di esperienza umana& 2a societ( umana - scrive - il cervello della natura 3Carnets, #A vol& p& ;BC4& *olo una Costituzione Progressiva - riporta negli ultimi anni della vita in Del Principio federativo - pu6 impedire di porre alla base della societ una volont egemonica, posta sopra la collettivit, estranea alle singole volont degli individui che la compongono& Il rifiuto della religione, in Proudhon, non 7, come comunemente si crede, sinonimo di mancanza di spiritualitD al contrario 7 la ricerca delle condizioni attraverso le !uali la ragione eterna, che per lui nella natura esprime il divino, non pu6 essere contrapposta alla ragione umana che nella societ realizza l'esperienza storica dell'uomo& I concetti di ragione divina e ragione storica, di leggi divine e

leggi umane, di individuo e di societ, afferma Proudhon, non possono essere considerati separatamente, ma devono essere composti armonicamente attraverso una concezione unitaria e spontanea della realt sociale e spirituale& 9ale 7, a mio parere, la sua idea dell' ,potesi di un Dio, necessario strumento dialettico, per tentare di conciliare le leggi eterne ed inviolabili che presiedono all'ordine universale, con le leggi umane generate dalla ragione, nell'incessante tentativo di conoscere la verit& Per le sue idee innovatrici della societ e per la sua inclinazione a ribellarsi contro un'autorit imposta senza legittimazione popolare, come ogni eretico Proudhon soffre la privazione della libert e la durezza del carcere& *i definisce socialista perch" ha una concezione spirituale della societ in cui, in contrasto col suo dichiarato ateismo, cerca un'ipotesi di un $io, senza la !uale gli impossi+ile andare innanzi ed essere compreso. 2' probabile che nel suo pensiero dalla societ emerga un principio superiore, che identifica in un Essere supremo dotato di forza e di una ragione segreta, il cui significato e scopo la mente della specie 3omo non 7 ancora in grado di afferrare e di far propria, ma che presto, per forza di cose, la scienza comincer ad indicare nel *uperorganismo umano come una tappa del suo divenire& 'a conoscenza della grande Rivoluzione deve aver depositato nell'animo e nel pensiero di Proudhon, l'idea dell' Essere supremo di Robespierre ed il sentimento della presenza nella societ di un Principio superiore il divenire di un )ualcosa che genera incessantemente le sue leggi ordinatrici, universali ed eterneD un )uid che muove l'intera natura verso la conoscenza di se stesso& 1li uomini - sostiene - non possono interpretare o imprigionare la volont ed i fini dell'Essere supremo, confinandoli in dogmi o in assoluti di fede o di politica, poich" si riassumono nell'imprevedibilit del divenire e nell'imperscrutabilit dei

disegni della naturaD disegni che si realizzano nella societ umana con la continua ricerca di confronto e di e!uilibrio fra le forze che in essa devono operare& 2cco perch", pur di restare fedele al suo pensiero, Proudhon contraddice il suo dichiarato ateismo ponendo l'ipotesi di un $io !uale dominante dell'ordine sociale& Riporta infatti nel Prologo
Do++iamo dun"ue, in una parola, ricercare se lumanit( tende a Dio secondo lantico dogma, ovvero se ella stessa diventa Dio, come dicono i moderni. Forse troveremo infine che i due sistemi, malgrado la loro apparente opposizione, sono entram+i veri e, nel fondo, identici* in tal caso la infalli+ilit( della ragione umana, nelle sue manifestazioni collettive, cos4 come nelle altre speculazioni riflesse, sare++e espressamente confermata. - ,nsomma sino a che non avremo verificata sulluomo lipotesi di Dio, la negazione atea non pu0 essere definitiva. )uando 5ilton raffigura la prima donna in atto di specchiarsi in una fonte e tendere amorosamente le +raccia verso la propria immagine, come per a++racciarla, egli dipinge nel modo pi- preciso il genere umano. - )uesto Dio che tu adori, o uomo6 "uesto Dio che facesti +uono, onnipossente, giusto, sapientissimo, immortale, santo, sei tu stesso* cotesto ideale di perfezione la tua immagine, purificata nello specchio ardente della tua coscienza. Dio, la natura e l'omo sono il triplice aspetto dellente uno e identico* luomo Dio stesso giunto, traverso mille evoluzioni, alla coscienza di s$! in 7es- Cristo luomo s sentito Dio e il cristianesimo davvero la religione dell&'omo - Dio. 8on v altro Dio fuori di colui che dalle origini ha detto* ,9! non c altro Dio che :E. :ali sono le ultime conclusioni della filosofia che muore svelando il mistero della religione e il proprio.; ".#. "roud$on% Prologo%al Sistema delle contraddizioni economiche o filosofia della miseria, I. .

=harles $arEin non aveva ancora pubblicato la sua opera su l&9rigine delle specie 3#<?F4, fonte del pensiero evoluzionista che costituisce ancor oggi il punto di riferimento pi, condiviso fra gli scienziati, che prima *pinoza e poi Proudhon ne anticipavano in termini innovativi e profetici il significato umano, politico e religioso una vera e propria Religione civile per l'umanit futura. .uesta premessa 7 parte integrante di un libro di prossima pubblicazione dal titolo Il contratto politico come dominante dell'ordine socialeG di Paolo Bonacchi&

"ierre #osep$ "roud$on


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"rolo.o
al "Sistema delle contraddizioni economiche o filosofia della miseria"5

Prima di entrare nella materia che 7 l8oggetto di !ueste nuove memorie, ho bisogno di render conto di un8ipotesi che senza dubbio parr strana, ma senza la !uale m87 impossibile d8andare innanzi e d8essere compreso voglio parlare dell8ipotesi di un $io& *upporre $io, dir !ualcuno, 7 come negarlo& Perch" non lo affermate> 2' colpa mia se la fede nella $ivinit 7 divenuta una opinione sospetta> *e la semplice congettura d8un Essere supremo 7 notata come indizio d8uno spirito debole e se di tutte le utopie filosofiche 7 la sola che il mondo non tollera pi,> 2' mia colpa se l8ipocrisia e la melensaggine si celano ovun!ue sotto cotesta santa etichetta> =he un dottore supponga nell8universo una forza sconosciuta che attrae i soli e gli atomi e fa muovere tutta la macchina, per lui cotesta supposizione, interamente gratuita, 7 affatto naturaleD 7 accolta, incoraggiata esempio, l8attrazione, ipotesi che non si riuscir mai a verificare e che tuttavia copre di gloria il suo inventore& Ha !uando, per spiegare il corso delle faccende umane, io suppongo, con tutta la riserva immaginabile, l8intervento d8un $io, sono sicuro di capovolgere
!

/raduzione a cura dell'autore.

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la gravit scientifica o di offendere le orecchie severe tanto la nostra piet ha meravigliosamente screditato la Provvidenza, tanto il ciarlatanismo di ogni cosa opera col mezzo di !uesta finzione e ciarlatanate di ogni specie& :o veduto i deisti dei miei tempi e la bestemmia ha vagolato sulle mie labbraD ho considerato la fede del popolo, di !uel popolo che BrIdaine chiamava il migliore amico di $io e la negazione che stava per sfuggirmi mi ha fatto fremere& 9ormentato da sentimenti contrari, ho fatto appello alla ragioneD ed 7 proprio !uesta ragione che, fra tante opposizioni dogmatiche mi impone ora l8ipotesi& Il dogmatismo a priori, applicato a $io, 7 rimasto sterile chi sa dove, a sua volta ci condurr l8ipotesi>J&& $ir6 dun!ue come, studiando nel silenzio del mio cuore, e lontano da tutte le umane considerazioni, il mistero delle rivoluzioni sociali, $io, il grande *conosciuto, 7 divenuto per me un8ipotesi, voglio dire un necessario strumento dialettico&

I&
*e io seguo, attraverso le sue trasformazioni successive, l8idea di $io, trovo che cotesta idea 7 innanzi tutto socialeD intendo dire che essa 7 piuttosto un atto di fede del pensiero collettivo, che un concetto individuale& 0ra, come e in !uale occasione un tale atto di fede si produce> Importa determinarlo& $al punto di vista morale ed intellettuale, la societ, ovvero l8uomo collettivo, si distingue soprattutto dall8individuo per la spontaneit dell8azione, altrimenti detta istinto& Hentre l8individuo non obbedisce, o s8immagina di non obbedire se non a motivi di cui ha piena conoscenza ed ai !uali 7 padrone di rifiutare o accordare la propria adesioneD mentre, in una

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parola, egli si giudica libero e tanto pi, libero !uanto pi, si stima meglio atto a ragionare e pi, istruito, la societ 7 soggetta a moti in cui, a prima vista, non si scorge n" deliberazione n" progetto, ma che, poco a poco sembrano diretti da una mente superiore, che esiste fuori della societ, e che la spinge con una forza irresistibile verso uno scopo sconosciuto& 'a fondazione delle monarchie e delle repubbliche, la distinzione delle caste, le istituzioni giudiziarie, ecc&, sono altrettante manifestazioni di !uesta spontaneit sociale, della !uale 7 pi, facile notare gli effetti, che indicare il principio di spiegarne la ragione& Anche tutto lo sforzo di coloro che, dietro le orme di Bossuet, )ico, :erder, :egel si sono applicati alla filosofia della storia, hanno dovuto constatare la presenza del destino provvidenziale che governa tutti i movimenti dell8uomo& 2d io osservo, a !uesto riguardo, che la societ non manca mai, prima di agire, d8evocare il suo genioD come se volesse farsi ordinare dall8alto !uanto gi la sua spontaneit ha risoluto& I destini, gli oracoli, i sacrifici, le acclamazioni popolari, le pubbliche preghiere, sono la forma pi, consueta di coteste spontanee deliberazioni della societ& .uesta misteriosa facolt, del tutto intuitiva, e per cos+ dire sopra-sociale, poco o punto sensibile nelle persone, ma che aleggia sull8umanit come un genio ispiratore, 7 il fatto primordiale di ogni psicologia& 0ra diversamente dalle altre specie animali, soggette, come lui, agli appetiti individuali e ad impulsi collettivi, l8uomo ha il privilegio di percepire e segnare al proprio pensiero l8istinto o il fatum che lo guidaD vedremo pi, tardi che ha anche la facolt di penetrarne e anche influenzarne i decreti& 2 il primo moto dell8uomo, rapito e pieno d8entusiasmo 3del soffio divino4, 7 d8adorare la Provvidenza invisibile da cui sente di dipendere e che egli chiama $I0, cio7 dire )ita, 2ssere, *pirito, o pi, semplicemente ancora, ,oD poich" tutti !uesti vocaboli, nelle

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lingue antiche, sono sinonimi ed omofoni& Io sono ,o, dice $io ad Abramo, e tratto con :e<. 2 a Hos7 io sono l82ssere& 9u dirai ai figli d8Israele l82ssere mi manda verso di voi& .ueste due parole, l82ssere e Io, hanno, nella lingua originale, la pi, religiosa che gli uomini abbiano mai parlato, la medesima impronta caratteristica 3#K4& Altrove, !uando Je-hovah, facendosi legislatore per mezzo di Hos7, attesta la propria eternit e giura per la propria essenza, egli usa !uesta formula di giuramento Io, ovvero con un raddoppiamento d8energia Io, l82ssere& In tal guisa il $io degli 2brei 7 il pi, personale e il pi, volontario di tutti gli dei, e nessuno meglio di lui esprime l8intuizione dell8umanit& $io appare dun!ue all8uomo come un me, come una essenza pura e permanente, che si pone dinanzi a lui come un monarca dinanzi al suo servo e che si esprime, ora per bocca dei poeti, dei legislatori, degl8indovini, musa, nom0s, numen! ora con l8acclamazione popolare =o> populi, vo> Dei. =i6 pu6 servire anche a spiegare come vi siano oracoli veri e oracoli falsiD perch" gli individui isolati fin dalla nascita non giungono da soli all8idea di $io, mentre la ricevono avidamente non appena gli 7 presentata dall8anima collettivaD in che modo infine le razze stazionarie, come i =inesi, finiscano per smarrirlo& 3(K4 Anzitutto, in !uanto agli oracoli, 7 chiaro che tutta la loro certezza viene dalla coscienza universale che li ispiraD e in !uanto all8idea di $io, si comprende facilmente perch" l8isolamento e lo statu "uo gli sono ugualmente mortali& $a una parte la mancanza di comunicazione tiene l8anima assorta nell8egoismo animaleD dall8altra, l8assenza del movimento, cambiando poco a poco la vita sociale in routine e meccanismo, elimina alla fine l8idea di volont e di provvidenza& =osa stranaL la Religione, che perisce per il progresso, perisce anche per l8immobilit& 5otiamo per soprappi, che, riportando alla coscienza, vaga e per cos+ dire obiettivata, di una ragione universale, la prima rivelazione della $ivinit, noi non pregiudichiamo

assolutamente niente sulla realt stessa o non-realt di $io& Ammettiamo, infatti, che $io non sia altra cosa che l8istinto collettivo o la ragione universale resta ancora da sapere ci6 che cotesta ragione 7 in se stessa& Poich", come mostreremo in seguito, la ragione universale non 7 data dalla ragione individualeD in altri termini, la conoscenza delle leggi sociali, o le teorie delle idee collettive, bench" dedotta dai concetti fondamentali della ragion pura, 7 tuttavia empirica e non sarebbe stata mai scoperta a priori, per via d8induzione o di sintesi& $a ci6 segue che la ragione universale con cui riferiamo !ueste leggi come opera suaD la ragione universale , che esiste, ragiona, lavora in una sfera a parte e come una realt distinta dalla ragion pura, come il sistema del mondo, !uantun!ue creato secondo le leggi delle matematiche, 7 una realt distinta dalle matematiche, dalla !uale non si sarebbe potuta dedurre l8esistenza delle sole matematiche ne segue, io concludo, che la ragione universale 7 precisamente, nel linguaggio moderno, ci6 che gli antichi chiamavano $io& 'a parola 7 mutataD che ne sappiamo noi della cosa> =onsideriamo ora le evoluzioni dell8idea divina& Mna volta affermato con un primo giudizio mistico l82ssere supremo, l8uomo generalizza immediatamente !uesto tema con un altro misticismo - l8analogia& $io non 7, per dir cos+, che un puntoD a momenti riempir il mondo&
---------------------------3#K4 ?e-hovah e nei composti ?ah, l8essereD ?ao, iou-piter, uguale significatoD ha--iah, ebr& egli faD ei, gr& egli 7, ei-nai, essereD an-i, ebr& e in coniugazione th-i, me D e-go, io, ich, i, m-i, t-i+i, t-e e tutti i pronomi personali nei !uali la vocale i, e, ei, oi, raffigura la personalit in generale e le consonanti m o n, s o t, servono a indicare il numero d8ordine delle persone& $el resto, si disputi pure su !uesta analogiaD non mi oppongo a !uesta profondit, la scienza del filologo non 7 pi, che nube e mistero& =i6 che importa, e che io rimarco, 7 che il rapporto fonetico dei nomi sembra tradurre il rapporto metafisico delle idee&

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3(K4 I =inesi hanno conservato nelle loro tradizioni il ricordo d8una religione che avrebbe cessato d8esistere fra loro verso il ) o il )I secolo innanzi l8era volgare 3)edi PAM9:I2R, = hine, Parigi, $idot4&Mna cosa pi, sorprendente ancora 7 che !uesto popolo singolare, perdendo il suo culto primitivo, pare abbia compreso che la $ivinit non 7 altro che il me collettivo del genere umanoD di modo che da pi, di duemila anni, la =ina, nella sua credenza volgare, sarebbe giunta agli ultimi risultati della filosofia dell80ccidente& N=i6 che il cielo vede e intende, 7 detto nello Chou-@ing, non 7 altro che !uel che vede e intende il popolo& =i6 che il popolo giudica degno di ricompensa e di pena, 7 ci6 che il cielo vuol punire e ricompensare& )i 7 una comunicazione intima tra il cielo e il popolo coloro che governano il Popolo siano dun!ue attenti o riservati O . =onfucio ha espresso lo stesso pensiero in altra maniera NAc!uistati l8affetto del popolo e ac!uisterai l8impero -Perdi l8affetto del popolo, e perderai l8impero&O 2cco dun!ue la ragione generale, l8opinione dichiarata regina del mondo, come 7 avvenuto altrove per la rivelazione& Il :aote-@ing 7 pi, decisivo ancora& In !uesto libro, abbozzo d8una critica della ragion pura, il filosofo 'ao-tsen identifica sempre, sotto il nome di 9A0, la ragione Mniversale e l8essere infinitoD ed 7, a mio avviso, in !uesta costante identificazione di principi che le nostre abitudini religiose 7 metafisiche hanno profondamente differenziato la causa della oscurit del libro di 'ao-tsen.
Allo stesso modo che sentendo il proprio me sociale, l8uomo aveva salutato il suo Autore! cos+ scoprendo consigli ed intenzioni negli animali, le piante, le fonti, le meteore e in tutto l8universo, egli le attribuisce ad ogni oggetto particolare ed in seguito al tutto, un8anima, uno spirito o genio che vi presiede svolgendo !uesta induzione deificatrice dalla pi, elevata sommit della natura, che 7 la societ, alle pi, umili esistenze, alle cose inanimate e inorganiche& $al suo me collettivo, preso come polo superiore della creazione, sino all8ultimo atomo di materia, l8uomo distende dun!ue l8idea di $io, cio7 dire l8idea di personalit e d8intelligenza, come la 1enesi ci racconta che $io stesso distese il cielo, cio7 dire cre6 lo spazio e il tempo, che comprendono tutte le cose& =os+, senza un $io, sovrano fabbro, non esisterebbe l8universo n" l8uomo !uesta 7 la professione di fede sociale& Ha anche

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senza l8uomo $io non sarebbe pensato - superiamo addirittura !uesto intervallo - $io non sarebbe nulla& *e l8umanit ha bisogno d8un autore, $io, gli dei, hanno altrettanto bisogno di un rivelatore la teogonia delle storie del cielo, dell8inferno e dei loro abitanti, sogni del pensiero umano, sono la controparte dell8universo, che certi filosofi hanno chiamato il sogno di $io& 2 che magnificenza in !uesta creazione teologica, opera della societL 'a creazione dei demiurgos fu annientata, colui che noi chiamiamo l80nnipotente fu vintoD e, per secoli, l8immaginazione incantata dei mortali fu stornata dallo spettacolo della natura a causa della contemplazione delle meraviglie dell80limpo& *cendiamo da cotesta regione fantastica la ragione spietata batte alla portaD bisogna rispondere alle sue gravi !uestioni& =he cosa 7 $io> essa dice dov87> com87> cosa vuole> cosa pu6> cosa promette> - ed ecco, alla luce dell8analisi, tutte le $ivinit del cielo, della terra e dell8inferno si riducono a un non so che d8incorporeo, impassibile, immobile, incomprensibile, indefinibileD in breve, a una negazione di tutti gli attributi dell8esistenza& $ifatti, sia che l8uomo attribuisca ad ogni oggetto uno spirito o genio speciale, sia che concepisca l8universo come governato da una potenza unica, egli non fa che *MPP0RR2 sempre una entit incondizionata, cio7 dire impossibile, per dedurne una !ualsiasi spiegazione di fenomeni giudicati altrimenti inconcepibili& Histero di $io e della ragioneL Al fine di rendere l8oggetto della sua idolatria sempre pi, razionale, il credente lo spoglia via via di tutto !uanto potrebbe farlo reale! e a forza di miracoli di logica e di genio, gli attributi dell82ssere per eccellenza si trovano ad essere gli stessi di !uelli del nulla& .uesta evoluzione 7 inevitabile e fatale l8ateismo giace in fondo ad ogni teodicea& 9entiamo di far comprendere !uesto progresso& $io, creatore di tutto le cose, 7 appena egli medesimo creato dalla coscienza, in altre parole, non appena noi abbiamo elevato $io dall8idea di me sociale all8idea di me cosmico, che subito la nostra riflessione si mette a demolirlo, sotto pretesto

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di perfezionamento& Perfezionare l8idea di $ioL Purificare il dogma teologicoL .uesta fu la seconda allucinazione del genere umano& 'o spirito d8analisi, *atana infaticabile che interroga e contraddice senza tregua, doveva, prima o poi, cercare la prova del dogmatismo religioso& 0ra, sia che il filosofo determini l8idea di $io, o la dichiari indeterminabileD sia che l8avvicini alla sua ragione, sia che se ne allontani, io dico che !uesta idea riceve un colpo e come 7 impossibile che la speculazione si fermi, cos+ 7 necessario che a lungo andare, l8idea di $io, scompaia& $un!ue il movimento ateistico 7 il secondo atto del dramma teologico, e !uesto secondo atto 7 dato dal primo, come l8effetto dalla causa& , cieli narrano la gloria dellEterno, dice il salmistaD aggiungiamovi 2 la loro testimonianza lo abbatte& In effetti, a misura che l8uomo osserva i fenomeni, crede scorgere alcuni intermediari tra la natura e $io !uesti sono rapporti di numero, di figura e di successioneD leggi organiche, evoluzioni, analogieD cio7 un certo concatenamento in cui le manifestazioni si producono o si richiamano invariabilmente le une con le altre& 2gli osserva ancora che nello sviluppo della societ alla !uale appartiene, le volont private e le deliberazioni in comune esercitano !ualche influenzaD e dice a s" stesso che il grande *pirito non agisce sul mondo direttamente e per s" solo, n" arbitrariamente e secondo una volont capricciosaD ma immediatamente attraverso sforzi o organi sensibili ed in virt, di regole& 2 risalendo col pensiero la catena degli effetti e delle cause, pone all8estremo, come ad una bilancia, $io& P Per dela tous les cieu>, le Dieu des cieu> r$side Q ha detto un poeta& =os+, all'apparire della teoria , l82ssere *upremo 7 ridotto alla funzione di forza motrice, chiavarda, chiave di volta o, se mi si consente un paragone ancor pi, triviale, di sovrano costituzionale, che regna ma non governa, giura di conformarsi alla legge e nomina i ministri che l8eseguono& Ha sotto l8impressione del miraggio che lo

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affascina il deista non vede in !uesto ridicolo sistema, che una nuova prova della sublimit del suo idolo, il !uale, secondo lui, si serve delle sue creature come strumenti della sua potenza e volge a gloria propria la sapienza umana& Ben presto, non contento di limitare l8impero dell82terno, l8uomo, divenendo, sotto un certo rispetto sempre pi, deicida, domanda di prendervi parte& *e io sono uno spirito, un me sensibile che emette idee, seguita il deista, io partecipo all8esistenza assolutaD sono libero, creatore, immortale, pari a $io& =ogito, ergo sum* penso, dun!ue sono immortale ecco il corollario, la traduzione dell8Ego sum "ui sum* la filosofia 7 d8accordo con la Bibbia& '8esistenza di $io e l8immortalit dell8anima sono affermati dalla coscienza nel medesimo giudizio l l8uomo parla in nome dell8universo, nel cui seno trasporta il suo meD !ui parla in nome proprio, senza accorgersi che in !uesto avanti e !uesto indietro, si ripete e nulla pi,& '8immortalit dell8anima, vera scissura della $ivinit e che, al momento della sua prima promulgazione, giunta dopo un lungo intervallo, parve un8eresia ai fedeli dell'antico dogma, fu nondimeno considerata come complemento della maest divina, e necessario postulato della bont e della giustizia eterna& *enza l8immortalit dell8anima non si comprende $io, dicono i deisti, simili in ci6 ai politici teorici , per i !uali una rappresentanza sovrana e funzionari, ovun!ue inamovibili, sono le essenziali condizioni della monarchia& Ha tanto 7 esatta la parit delle dottrine, altrettanto 7 flagrante la contraddizione delle ideeD cos+ il dogma dell8immortalit dell8anima divenne d'un tratto la pietra d'inciampo dei teologi filosofi, i !uali dai secoli di Pitagora e d80rfeo si sono sforzati inutilmente di porre in accordo gli attributi divini con la libert umana, e la ragione con la fede& Hotivo di trionfo per gli empi& Ha l8illusione non poteva dileguarsi cos+ prestoD il dogma dell8immortalit dell8anima, appunto perch" era una limitazione dell82nte increato, era un progresso& 0ra, se lo spirito umano s8inganna, a causa del parziale ac!uisto del vero, non indietreggia mai, e !uesta perseveranza nel suo cammino 7 la prova della sua infallibilit& 2d eccone una nuova dimostrazione&

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%acendosi simile a $io, l8uomo faceva $io simile a s" !uesta correlazione che durante molti secoli sarebbe stata dichiarata esecranda, fu la molla invisibile da cui scatt6 il nuovo mito& Al tempo dei patriarchi, $io stringeva alleanza con l8uomoD ora, per cementare il patto, $io si far uomo& Prender la nostra carne, il nostro aspetto, le nostre passioni, le nostre gioie o le nostre pene, nascer da una donna e morr come noi& Poi, dopo !uesta grande umiliazione dell'infinito, l8uomo pretender ancora di aver ingrandito l8ideale del suo $io, facendo, con un giro di logica, di colui che aveva fino allora chiamato creatore, un conservatore, un redentore& '8umanit non dice ancora *ono io Iddio& .uesta usurpazione metterebbe orrore alla sua piet& 2ssa dice $io 7 in me, 2HHA5M2', no+iscum Deus. 2 al momento in cui la filosofia con orgoglio e la coscienza universale con spavento, gridavano a voce unanime gli $ei se ne vanno, e>edere deos, s8inaugura un periodo di diciotto secoli d8adorazione fervida e di pace sovrumana& Ha il termine fatale si avvicina& 'a potest regia, che si lascia circoscrivere, finir con la demagogia, la divinit che si definisce, si risolve in un pandemonio& 'a cristolatria 7 il termine ultimo di !uesta lunga evoluzione del pensiero umano& 1li angeli, i santi, le vergini regnano in cielo con $io, dice il =atechismoD i demoni e i reprobi vivono nell8inferno tra supplizi eterni& 'a societ ultramondana ha la sua destra e la sua sinistraD 7 tempo che l8espiazione si compia, che !uesta mistica gerarchia scenda sulla terra e si mostri nella sua realt& .uando Hilton raffigura la prima donna in atto di specchiarsi in una fonte e tendere amorosamente le braccia verso la propria immagine, come per abbracciarla, egli dipinge nel modo pi, preciso il genere umano& - .uesto $io che tu adori, o uomoL !uesto $io che facesti buono, onnipossente, giusto, sapientissimo, immortale, santo, sei tu stesso cotesto ideale di perfezione 7 la tua immagine, purificata nello specchio ardente della tua coscienza& $io, la natura e l8Momo sono il triplice aspetto dell8ente uno e identico l8uomo 7 $io stesso giunto, traverso mille evoluzioni, alla coscienza di s"D in 1es, =risto l8uomo s87 sentito $io e il cristianesimo 7 davvero la

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religione dell'Momo - $io& 5on v87 altro $io fuori di colui che dalle origini ha detto I0D non c87 altro $io che 92& 9ali sono le ultime conclusioni della filosofia che muore svelando il mistero della religione e il proprio&

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*embra allora che tutto sia finitoD sembra che, cessando l8umanit di adorarsi e di mistificarsi da s", il problema teologico sia rimosso per sempre& 1li dei sono partitiD all8uomo non resta che annoiarsi e morire nel suo egoismo& =he solitudine spaventosa si distende intorno a me e s8inabissa al fondo dell8anima miaL 'a mia esaltazione somiglia all8annullamento e da !uando mi sono fatto $io, non mi vedo che come un'ombra& Pu6 darsi che io sia sempre un 5e, eppure mi 7 difficile credermi l'assoluto, e se io non sono l'assoluto, sono nulla pi, che la met di un'idea& Poca filosofia allontana dalla religione, ha detto non so !uale ironico pensatore, e molta filosofia vi riconduce& - .uesta osservazione 7 d8una verit umiliante& 0gni scienza si sviluppa in tre epoche successive, che possono chiamarsi, paragonandole alle grandi epoche della civilt, epoca religiosa, epoca sofistica, epoca scientifica& =os+, l8alchimia rappresenta il periodo religioso della scienza che pi, tardi si chiam6 chimica e il cui assetto definitivo non s87 trovato ancoraD l8astrologia forma il periodo religioso di un'altra costruzione scientifica, l8astronomia& 0ra, ecco che dopo essersi burlati per sessant8anni della pietra filosofale, i chimici, guidati dall8esperienza, non osano pi, negare la trasmutabilit dei corpiD mentre gli astronomi sono indotti dalla meccanica del mondo a sospettare un organismo del mondo, cio7 precisamente !ualcosa di simile all8astrologia& 5on 7 che il caso di dire, come il filosofo prima

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citato, che se poca chimica distoglie dalla pietra filosofale, molta chimica riconduce alla pietra filosofale, e del pari che se poca astronomia fa ridere gli astrologi, molta astronomia farebbe credere agli astrologi> 3#4& Io sono certamente, meno di molti atei, incline al meraviglioso, ma non posso impedirmi di pensare che le storie dei miracoli, delle predizioni, degli incantesimi, ecc&, non sono altro se non narrazioni alterate di effetti straordinari prodotti da certe forze latenti, o, come si diceva una volta, da potenze occulte&
--------------------------#5on intendo !ui affermare in guisa positiva la trasmutabilit dei corpi, n" proporla come scopo alle investigazioni, e molto meno ho la pretesa di dire !uale debba essere su cotesto punto l8opinione dei dotti& )oglio soltanto notare la specie di scetticismo che fanno nascere in !ualsiasi mente non prevenuta le pi, generali conclusioni della filosofia chimica, o per dir meglio, le ipotesi inconciliabili che servono di sostegno alle sue teoriche& 'a chimica 7 veramente la disperazione della ragioneD da ogni parte essa si rivolge al fantastico, e !uanto pi, l8esperienza ce lo fa conoscere, tanto pi, essa ci sembra circondata da misteri impenetrabili& .uesta considerazione mi era stata suggerita dalla lettura delle 2ettere sulla chimica di 'I2BI1& 3Paris, Hasgana,#<C?, trad& di Bertet-$upineI e $ubreuil-:"lion4& Infatti, il 'iebig, dopo di aver rimosse dalla scienza le cause ipotetiche e tutte le entit ammesse dagli antichi, come la forza creatrice della materia, l8orrore del vuoto, lo spirito reggitore, ecc&, ammette per6 come condizione della intelligibilit dei fenomeni chimici una serie di entit non meno oscure la forza vitale, la forza di !uel che hanno fatto delle facolt dell8anima gli psicologi coi nomi di libert, immaginazione, memoria, ecc& Perch" non tenersi agli elementi> Perch" se gli atomi hanno peso per s" stessi, come pare che creda il 'iebig, non sarebbero ancora per s" stessi elettrici e vi-venti> =osa curiosaL I fenomeni della materia, come !uelli dello spirito, non diventano intelligibili solo non supponendoli prodotti da forze inintelligibili o governati da leggi contraddittorieD ci6 risulta da ogni pagina del libro di H& 'iebig& 'a materia, secondo H& 'iebig, 7 essenzialmente inerte e sprovveduta di !ualun!ue attivit spontaneaD e allora com87 che gli atomi sono pesanti> Il peso inerente agli atomi non 7 il moto proprio, eterno, spontaneo della materia> 2 ci6 che noi crediamo !uiete, non sarebbe piuttosto un e!uilibrio> Perch" dun!ue supporre ora un'inerzia smentita dalle definizioni, ora una virtualit esteriore da nulla attestata> $a ci6 che gli atomi sono pesanti, 'iebig conclude che sono indivisi+ili. =he ragionamentoL Il peso non 7 altro che

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la forza, cio7 dire una cosa che non pu6 cadere sotto i sensi e non lascia scorgere di s" altro che i propri fenomeniD una cosa perci6 a cui non si pu6 applicare il concetto di divisione e !uello di non divisioneD e dalla presenza di !uesta forza, dalla ipotesi di un8entit indeterminata e materiale si conclude in favore d8una materialit indivisibileL $el resto 'iebig confessa che non 7 possi+ile alla nostra intelligenza di figurarsi particelle assolutamente indivisibili, riconosce di pi, che il fatto di !uesta indivisibilit non 7 provatoD ma soggiunge che la scienza non pu6 fare a meno di !uesta ipotesi, in guisa che, per confessione dei maestri , la chimica ha per punto di partenza una finzione che ripugna all8intelletto, tanto !uanto 7 estranea all8esperienza& =he ironiaL I pesi degli atomi, dice 'iebig, sono disuguali, poich" i loro volumi sono disuguali 9uttavia 7 impossibile dimostrare che gli e!uivalenti chimici esprimono il peso relativo degli atomi, ossia, in altre parole, che ci6 che noi consideriamo, secondo il calcolo delle e!uivalenze atomiche, come atomo, non sia composto di pi, atomi& 2' come dire che una "uantit( maggiore di materia pesa pi, d8una "uantit( minore, e poich" il peso 7 l8essenza della materialit, si concluder, a rigore, che la differenza dei corpi semplici deriva unicamente sia dai diversi modi d8associazione degli atomi, sia dai diversi gradi di condensazione, e che insomma gli atomi sono trasmutabili, il che 'iehig non ammette& 5on abbiamo - egli dice - alcun motivo di credere che un elemento si converta in un altroG 3p& #;?4& =osa ne sapete voi> I motivi di credere a !uesta conversione possono benissimo esistere senza che voi li scorgiate e non 7 provato che, su !uesto proposito, la vostra intelligenza non pareggi la vostra esperienza& Ha ammettiamo l8argomento negativo di 'iebig cosa ne segue> =he, salvo cin!uantacin!ue eccezioni, rimaste sinora irriducibili, tutta la materia 7 in metamorfosi perpetua& 0ra, 7 una legge della nostra ragione suppone nella natura unit di sostanza del pari che unit di forza e unit di sistemiD d8altronde la serie dei composti chimici e dei medesimi corpi semplici vi ci conduce irresistibilmente& =ome dun!ue rifiutare di seguire fino alla meta la via aperta dalla scienza e di ammettere una ipotesi che 7 la fatale conclusione della stessa esperienza> Allo stesso modo in cui 'iebig nega la trasmutabilit degli elementi, cos+ respinge la formazione spontanea dei germi& 0ra, se si rigetta la formazione spontanea dei germi, 7 forza ammettere la loro eternit, ed essendo, d8altra parte, provato dalla geologia che il globo non fu abitato sin dall8eternit, si 7 costretti ad ammettere ancora che ad un dato momento i germi eterni degli animali e delle piante siano sbocciati, senz8opera di padre o di madre, sulla faccia del globo& 2 cos+ la negazione della generazione spontanea riconduce l8ipotesi di cotesta spontaneit& =osa

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offre di pi, contraddittorio la metafisica tanto sprezzata> 5on si creda per !uesto che io neghi il valore e la certezza delle teorie chimiche, n" che l8atomismo mi sembri cosa assurda, n" che io accolga l8opinione degli epicurei sulla generazione spontanea& .uel che m8importa di porre in rilievo una volta ancora 7 che, dal punto di vista dei principi, la chimica ha bisogno di un8estrema tolleranza, poich" essa non 7 possibile se non a patto d8un certo numero di finzioni che ripugnano alla ragione ed all8esperienza e si distruggono fra di loro&

'a nostra scienza 7 ancora cos+ brutale e piena di malafede, e nei nostri dottori trovi cos+ poca scienza insieme a tanta impertinenza per cos+ poco sapereD essi negano impudentemente i fatti che li impacciano onde proteggere le opinioni di cui si giovano, che io diffido di !uesti spiriti forti non meno che dei superstiziosi& *+, ne sono convintoD il nostro razionalismo grossolano inaugura un periodo che, a forza di scienza, diverr veramente prodigioso! l8universo agli occhi miei 7 un laboratorio di magia nel !uale c87 da aspettarsi tutto& J& =i6 detto torno al mio tema& *i cadrebbe dun!ue in inganno, se si pensasse, dopo la rapida esposizione da me fatta delle evoluzioni religiose , che la metafisica abbia detta oramai l8ultima parola sul doppio enigma espresso da !ueste !uattro parole esistenza di $io, immortalit dell8anima& .ui, come altrove, le conclusioni pi, ardite e meglio fondate della ragione, !uelle che sembrano aver troncata per sempre la !uestione teologica, ci riconducono al misticismo primordiale ed implicano i nuovi dati di una filosofia inevitabile& 'a critica delle opinioni religiose ci fa oggi sorridere di noi e delle religioni, e pure il riassunto di !uesta critica 7 semplicemente la risoluzione del problema& Il genere umano, nel momento in cui scrivo, 7 alla vigilia di riconoscere e di affermare !ualcosa che e!uivarr per lui all8antica nozione della divinit e !uesto non pi,, come un tempo, con un moto spontaneo, ma per riflessione e in virt, d8una dialettica invincibile&

=ercher6 di spiegarmi in poche parole& *e v87 un punto sul !uale i filosofi abbiano finito per mettersi d8accordo, loro malgrado, 7 senza dubbio la distinzione tra la intelligenza e la necessit, tra il soggetto del pensiero e il suo oggetto, tra il me ed il non-meD o, come volgarmente si dice, tra lo spirito e la materia& *o benissimo che tutte !ueste parole non esprimono nulla di reale e di vero, che ciascuna di esse indica una scissione dell8assoluto che, solo, 7 vero e reale, e che prese separatamente, implicano tutte ugualmente una contraddizione& Ha non 7 meno certo altres+ che l8assoluto ci 7 completamente inaccessibile, che noi non lo conosciamo che per i suoi termini opposti, i soli che cadono sotto il nostro empirismo e che se l8unit sola pu6 ottenere la nostra fede, la dualit 7 la prima condizione della scienza& =os+, chi pensa, e chi e pensato> =os87 un8anima> =os87 un corpo> *fido a sfuggire !uesto dualismo& .uesto 7 delle essenze come delle ideeD le prime si mostrano separate nella natura, come le seconde nell8intelletto& - 2 allo stesso modo che le idee di $io e dell'immortalit dell'anima, malgrado la loro identit, si sono collocate successivamente e contraddittoriamente nella filosofiaD cos+, malgrado la loro fusione nell'assoluto, il me ed il non-me si offrono separatamente e contraddittoriamente nella natura e noi abbiamo esseri che pensano e, nello stesso tempo, esseri che non pensano& 0ra, chiun!ue si sia data la pena di rifletterci sopra, sa ormai che una distinzione simile, per !uanto sussista in realt, 7 ci6 che la ragione pu6 incontrare di pi, inintelligibile, di pi, contraddittorio e di pi, assurdo& 5on si pu6 concepire un essere senza le propriet dello spirito o senza le propriet della materia di modo che, se voi negate lo spirito, perch", non trovando posto in nessuna delle categorie di tempo, spazio, moto, solidit, ecc&, vi sembra privo di tutti gli attributi che costituiscono il reale, io negher6 a mia volta la materia , la !uale, non offrendomi altro di apprezzabile che la sua

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passivit e d8intelligibile altro che le sue forme, in nessuna parte si manifesta come causa 3volontaria e libera4 e si nasconde al tutto come sostanza& =os+ si giunge all8idealismo puro, cio7 al nulla& Ha il nulla ripugna a !uei non so che i !uali vivono e ragionano, riunendo in s" medesimi, in Mno stato 3non saprei dir !uale4 di sintesi incominciata o di scissione imminente, tutti gli attributi antagonisti dell8essere& $obbiamo dun!ue incominciare con un dualismo i cui termini conosciamo perfettamente esser falsi& Ha esso 7 per noi la condizione del vero che si impone invincibilmente In breve dobbiamo, con $escartes e con il genere umano, cominciare col me, cio7, dallo spirito& Ha poich" le religioni e le filosofie, annullate dall8analisi, si sono fuse nella teoria dell8assoluto, non sappiamo meglio cosa sia lo spirito e differiamo in !uesto dagli antichi che per la ricchezza del linguaggio di cui decoriamo l8oscurit che ci circonda& *olamente, mentre per gli uomini dei tempi andati l8ordine accusava una intelligenza fuori del mondo, per i moderni sembra piuttosto accusarla nel mondo& 0ra, che si metta dentro o fuori, dal momento che la si afferma in virt, dell8ordine, bisogna ammetterla ovun!ue l8ordine si manifesta, o non accordargli alcuna parte& 5on c87 pi, ragione di attribuire l8intelligenza alla testa che produsse l ,liade che ad una massa di materia cristallizzata in ottaedriD ed 7 reciprocamente assurdo riferire il sistema del mondo alle leggi fisiche, senza tenere in conto il me ordinatore, !uanto l8attribuire la vittoria di Harengo a combinazioni strategiche, senza tenere in considerazione il primo console& 9utta la differenza che si pu6 fare 7 che in !uest8ultimo caso il me pensante 7 localizzato nel cervello di BonaparteD mentre, riguardo all8universo, il me non ha posto speciale e si diffonde ovun!ue& I materialisti hanno creduto di prevalere sull'opinione contraria, dicendo che l'uomo, avendo assimilato l'universo al proprio corpo, lo paragon6 ad esso accordandogli un'anima simile a

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!uella che egli supponeva essere il principio della sua vita e del proprio pensiero& In tal modo tutti gli argomenti favorevoli all'esistenza di $io, si riducevano ad una analogia tanto pi, falsa !uanto il termine di confronto era esso stesso ipotetico& *icuramente io non vengo a difendere il vecchio sillogismo& 0gni combinazione supera un8intelligenza ordinatriceD ma nel mondo esiste un ordine ammirabileD dun!ue il mondo 7 opera d'una intelligenza& .uesto sillogismo tanto ripetuto da 1iobbe e Hos7 in poi, lontano da essere una soluzione, non 7 che la formula dell'enigma che si tratta di decifrare& 5oi conosciamo perfettamente cosa 7 l8ordine, ma ignoriamo nel modo pi, completo cosa intendiamo dire con la parola Anima, *pirito o Intelligenza come possiamo, dun!ue, concludere logicamente per la presenza dell'uno, in favore dell'esistenza dell'altro> Io, dun!ue, rigetterei la pretesa prova dell8esistenza di $io tratta dall8ordine del mondo, fino a che non avremo informazioni pi, completeD n" ci vedr6 altro che un'e!uazione proposta alla filosofia& $al concetto di ordine all'affermazione dello spirito, c'7 tutto un abisso di metafisica da colmare e mi guardo bene, lo ripeto, dal prendere il problema per una dimostrazione& Ha non si tratta di ci6 in !uesto momento& :o voluto mettere in chiaro che la ragione umana era fatalmente ed invincibilmente condotta a distinguere, l'essere in me ed in non-me, *pirito e materia, anima e corpo& 0ra, chi non vede come l'obbiezione dei materialisti prova precisamente !uello che essa ha per scopo di negare> '8uomo che distingue in se stesso un principio spirituale e un principio materiale, cos8altro 7 se non la natura medesima che proclama via via la sua doppia essenza e rende testimonianza alle proprie leggi> 2 notiamo l'inconseguenza del materialismo esso nega ed 7 costretto a negare che l8uomo sia liberoD ora meno libert ha l8uomo, pi, importanza ac!uistano i suoi discorsi e devono considerarsi come espressioni della verit& .uando sento !uesta macchina che mi dice io sono anima, io sono corpo, sebbene una simile rivelazione mi stupisca e mi confonda, pure essa ai miei occhi riveste un8autorit incomparabilmente pi, grande di !uella del materialista che, correggendo la coscienza e la natura, pretende che dicano Io sono materia e null8altro che materiaD l8intelligenza 7 semplicemente la facolt materiale di

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conoscere& =osa avverrebbe se, prendendo a mia volta l'offensiva, dimostrassi !uanto sia insostenibile l8esistenza dei corpi, o, in altri termini, la realt di una natura puramente corporea> - 'a materia, si dice, 7 impenetrabile& - Impenetrabile a che> domando io& *enza dubbio a se medesima, perch" nessuno oserebbe dire che 7 tale per lo spiritoD ci6 significherebbe ammettere ci6 che si vuole rigettare& *ulla !ual cosa io propongo una doppia !uestione& =osa ne sapete voi> =he significa ci6> #A& '8impenetrabilit, per mezzo della !uale si pretende di definire la materia, 7 una pura ipotesi di fisici inattendibili, una conclusione grossolana dedotta da un giudizio superficiale& '8esperienza mostra, nella materia, una divisibilit infinita, una dilatabilit infinita, una porosit senza limiti immaginabili, una permeabilit al calore, all'elettricit, al magnetismo, e allo stesso una propriet di ritenerli, entrambe indefiniteD delle affinit, influenze reciproche e trasformazioni innumerevoli tutte cose poco compatibili col concetto d8un ali!uid impenetrabile& '8elasticit, che, meglio di !ualsiasi altra propriet della materia poteva condurre, mediante l8idea di energia o di resistenza, a !uella d'impenetrabilit, varia secondo mille circostanze, dipende interamente dall'attrazione molecolare ora, cosa c'7 di meno inconciliabile con l'impenetrabilit di !uesta attrazione> Infine esiste una scienza che a rigore si potrebbe definire scienza della penetra+ilit( della materia* 7 la chimica& In effetti, in che differisce dalla penetrazione !uella che chiamano composizione chimica> 3#4 Insomma noi conosciamo le forme della materia, in !uanto alla sostanza, niente& =ome 7 dun!ue possibile affermare la realt d'un essere invisibile impalpabile, incoercibile, che cambia continuamente, che sfugge sempre ed 7 impenetrabile al pensiero, al !uale non lascia vedere di s" altro che i travestimenti> HaterialistaL Io vi prometto di attestare la realt delle vostre sensazioniD in !uanto a ci6 che le determina, tutto !uello che voi ne potete

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dire implica !uesta reciprocit !ualche cosa 3che voi chiamate materia4 d occasione alle sensazioni che si manifestano in una !ualche altra cosa 3che io chiamo spirito4&

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3#4 I chimici distinguono la miscela dalla composizione, nello stesso modo che i logici distinguono l8associazione delle idee dalla sintesi& 9uttavia 7 vero che, secondo i chimici, la composizione sarebbe anch8essa una miscela, o piuttosto una aggregazione non pi, fortuita, ma sistematica degli atomi, i !uali in tanto danno composti diversi in !uanto varia la loro combinazione& Ha !uesta 7 un8ipotesi del tutto gratuita , una ipotesi che non spiega nulla e non ha neppure il merito di essere logica& =om87 che una differenza puramente numerica e geometrica nella composizione e nella forma dell8atomo genera propriet fisiologiche cos+ diverse> e se gli atomi sono indivisibili e impenetrabili, com87 che la loro associazione, limitata agli effetti meccanici, non li lascia inalterabili, in !uanto alla loro essenza> $ov87 !ui il rapporto tra la causa supposta e l8effetto ottenuto> $iffidiamo della nostra ottica intellettuale& Accade alle teorie chimiche !uel che accade ai sistemi di psicologia& '8intendimento, per rendersi conto dei fenomeni, opera sugli atomi che non vede n" vedr mai, come sul me che non scorge meglio, ed a lutto applica le sue categorie, cio7 distingue, individua, concreta, enumera, contrappone, ci6 che, immateriale, 7 profondamente identico e indiscernibile& 'a materia, del pari che lo spirito, fa, agli occhi nostri, tutte le partii, e siccome le sue metamorfosi nulla hanno di arbitrario, noi ce ne serviamo come testo per foggiare tutte le teorie psicologiche o atomiche, vere in !uanto con un linguaggio convenzionale ci rappresentano fedelmente la serie dei fenomeni, ma radicalmente false !uando pretendono realizzare le loro astrazioni e su !uesta base porne le conclusioni&

(A Ha da dove viene !uesta supposizione, che nulla giustifica nell'osservazione esteriore, che non 7 vera, della impenetrabilit della materia e !uale ne 7 il senso> .ui appare il trionfo del dualismo& 'a materia 7 dichiarata impenetrabile, non come i materialisti e il volgo si figurano, dalla testimonianza dei sensi, ma dalla coscienza& 2 il me,

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natura incomprensibile, che sentendosi libero e incontrando fuori di se stesso un8altra natura ugualmente incomprensibile, ma distinta anche e permanente, malgrado le sue metamorfosi, pronunzia, per virt, delle sensazioni e delle idee che !uesta sentenza gli suggerisce, che il non-me 7 esteso ed impenetrabile& '8impenetrabilit 7 una parola metaforica, un'immagine sotto la !uale il pensiero, altra scissione dell8assoluto, ci rappresenta la realt materiale ma !uesta impenetrabilit, senza cui la materia svanisce, 7, in ultima analisi, un giudizio spontaneo del suo senso intimo, un a priori metafisico, una ipotesi non accertata J&&dello spirito& =os+, sia che la filosofia, dopo aver rovesciato il dogmatismo teologico, spiritualizzi la materia, o materializzi il pensiero, idealizzi l'essere o realizzi l'ideaD sia che identifichi la sostanza e la causa, essa sostituisce ovun!ue la %0RRA, frasi tutte che non spiegano e non significano nulla essa ci riconduce sempre all'eterno dualismo, e, imponendoci di credere a noi stessi, ci obbliga di credere a $io, se non addirittura agli spiriti& 2' vero che facendo rientrare lo spirito nella natura, a differenza degli antichi, i !uali la separavano da essa, la filosofia 7 stata condotta a !uesta conclusione famosa che riassume pressappoco tutto il frutto delle sua ricerche 5ell'uomo lo spirito ha coscienza di s$, mentre in ogni altro essere sembra che "uesta coscienza gli manchi& - S=i6 che veglia nell'uomo, sogna nell'animale e dorme nella pietraJ&&S ha detto un filosofo& 'a filosofia, all8ultima ora, non ne sa pi, di !uanto non sapeva nascendo come se non fosse venuta al mondo se non per giustificare il motto di *ocrate, essa ci dice, coprendosi solennemente del lenzuolo funebre *o che non so nulla& =he dico> la filosofia sa oggi che tutti i suoi giudizi poggiano su due ipotesi del pari false ed impossibili oppure entrambe necessarie e fatali, la materia e lo spirito& $i modo che, mentre in altri tempi l'intolleranza religiosa e le discordie filosofiche diffondendo ovun!ue le tenebre, scusavano il dubbio e allettavano ad una noncuranza libidinosa, il trionfo della

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negazione su tutti i punti non consente neppure il dubbioD il pensiero, libero da ogni impaccio, ma vinto dai propri successi, 7 costretto ad affermare ci6 che gli sembra apertamente contraddittorio e assurdo& I selvaggi dicono che il mondo 7 un gran feticcio guardato da un gran Hanitou& Per trenta secoli, i poeti, i legislatori, i savi della civilt, trasmettendosi di et in et la lampada filosofica, non hanno scritto nulla che superi la sublimit di !uesta professione di fede& 2d ecco che alla fine della lunga cospirazione contro $io, la !uale pose a se stessa il nome di filosofia, la ragione emancipata conclude come la ragione selvaggia l'universo 7 un non-me obiettivato da me& '8umanit suppone dun!ue fatalmente l'esistenza di $io e se, durante il lungo periodo chiuso ai nostri tempi, essa ha creduto alla realt della propria ipotesi, se ha adorato l'inconcepibile oggettoD se, dopo essersi riconosciuta in !uesto atto di fede, persiste coscientemente, ma non pi, liberamente nella nozione d'un essere sovrano che essa sa essere una nient'altro che una semplice personificazione del proprio pensieroD se 7 alla vigilia di ricominciare le sue invocazioni magiche, bisogna credere che in una cos+ meravigliosa allucinazione si nasconda un !ualche mistero, che merita di essere profondamente studiato& $ico allucinazione e mistero, ma senza pretendere di negare il contenuto sovrumano della idea di $io, ed anche senza ammettere la necessit di un nuovo simbolismo, cio7 a dire di una nuova religione& Poich" se 7 indubbio che l8umanit affermando $io, o tutto !uello che si voglia sotto il nome di me o di spirito, non fa che affermare se stessa, 7 altres+ innegabile che in tal caso essa si s8afferma altrimenti da !uella che si conosceD ci6 risulta da tutte le mitologie e da tutte le teodicee& 2ssendo poi !uesta affermazione irresistibile, si connette a rapporti segreti che importa, se 7 possibile, determinare scientificamente& In altre parole, l8ateismo, detto anche l8umanesimo, vero in tutta la sua parte critica e negativa, se si fermasse all'uomo

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considerato come figlio della natura, e scartasse come giudizio abusivo !uesta prima affermazione dell'umanit, di cui 7 figlia, immagine, emanazione, riflesso o verbo di $io, l'umanesimo, io dico, non sarebbe, rinnegando cos+ il proprio passato, che una contraddizione in pi,& *iamo dun!ue tenuti ad intraprendere la critica dell'umanesimo, cio7 verificare se l8umanit, presa nel suo complesso e in tutti i periodi del suo sviluppo, soddisfi alla idea divina, fatta anche deduzione degli attributi iperbolici e fantastici di $ioD se soddisfi alla pienezza dell8essere, se soddisfi a s" medesima& $obbiamo dun!ue, in una parola, ricercare se l8umanit tende a $io secondo l8antico dogma, ovvero se ella stessa diventa $io, come dicono i moderni& %orse troveremo infine che i due sistemi, malgrado la loro apparente opposizione, sono entrambi veri e, nel fondo, identici in tal caso la infallibilit della ragione umana, nelle sue manifestazioni collettive, cos+ come nelle altre speculazioni riflesse, sarebbe espressamente confermata& - Insomma sino a che non avremo verificata sull8uomo l8ipotesi di $io, la negazione atea non pu6 essere definitiva& $ovremo dare dun!ue una dimostrazione scientifica, o piuttosto empirica dell8idea di $io ora !uesta dimostrazione non 7 stata mai tentata& Hentre la teologia dogmatizzava sull'autorit dei suoi miti e la filosofia speculava con l'aiuto delle sue teorie, $io 7 rimasto allo stato di concezione trascendentale, cio7 a dire inaccessibile alla ragione, e l8ipotesi sussiste sempre& *ussiste, io dico , !uesta ipotesi, pi, vivace, pi, spietata che mai& 5oi siamo giunti ad una di !uelle epoche fatali, in cui la societ, sdegnosa del passato e tormentata dall'avvenire, ora abbraccia con frenesia il presente, lasciando a !ualche solitario pensatore la cura di preparare la novella fedeD ora grida a $io dall'abisso dei suoi godimenti ed invoca un segno di salute, o cerca nello spettacolo delle sue risoluzioni , come nelle viscere di una vittima, il segreto dei propri destini& =he bisogno ho d8insistere su ci6> '8ipotesi di $io 7 legittima, poich" s8impone ad ogni uomo, malgrado lui nessuno dun!ue

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pu6 rimproverarmene& =hi crede non potr fare a meno di consentirmi la supposizione che $io esisteD chi non crede deve accordarmela ugualmente, avendola egli stesso fatta prima di me, poich" ogni negazione implica una affermazione preliminare !uanto a colui che dubita, gli 7 sufficiente riflettere un istante per capire che il suo dubbio suppone necessariamente un non so che, che prima o poi chiamer $io& Ha se io possiedo, per il fatto che penso, il diritto di supporre $io, devo con!uistare il diritto di affermarlo& In altri termini, se la mia ipotesi s8impone invincibilmente, essa 7 essa 7 per il momento, tutto !uanto io posso pretendere& Poich" affermare significa determinareD ora ogni determinazione, per esser vera, deve essere esposta empiricamente& In effetti, chi dice determinazione, dice rapporto, condizione, esperienza& $ovendo poi la determinazione del concetto di $io uscire da una dimostrazione empirica, noi dobbiamo astenerci da tutto ci6 che, nella ricerca di !uesta alta incognita, non essendo fornito dallTesperienza, oltrepasserebbe l8ipotesi, sotto pena di ricadere nelle contraddizioni della teologia e di sollevare per conseguenza nuove proteste dell'ateismo&

III&
Hi rimane da dire perch", in un libro di economia politica, ho dovuto partire dall8ipotesi fondamentale di ogni filosofia& 2, innanzi tutto, ho bisogno della ipotesi di $io per fondare l8autorit della scienza sociale& - .uando l8astronomo, per spiegare il sistema del mondo, appoggiandosi esclusivamente sull'apparenza, suppone, come fa il volgo, che il cielo 7 a volta, la terra piatta, il sole grosso come una palla che descrive una curva in aria dall8oriente all8occidente, immagina infallibili i sensi, salvo a rettificare pi, tardi, 3come procede nell'osservazione, l'asserto da cui fu obbligato a prendere le mosse& 2' che in realt la filosofia astronomica non poteva

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ammettere a priori che i sensi c8ingannano e che noi non vediamo !uel che vediamoD cosa diverrebbe allora la certezza dell8astronomia> Ha, potendo in certi casi i sensi modificarsi e completarsi da s", l8autorit dei sensi rimane incrollabile e l8astronomia 7 possibile& $el pari, la filosofia sociale non ammette a priori che l8umanit nei suoi atti non possa ingannare n" ingannarsi senza ci6 cosa diverrebbe l8autorit del genere umano cio7 a dire l'autorit della ragione, sinonimo in fondo dell'autorit del popolo > Ha essa pensa che i giudizi umani, sempre veri in ci6 che hanno d'attuale e d'immediato, possono completarsi e chiarirsi successivamente gli uni con gli altri a misura che si ac!uistino nuove idee, in modo da mettere sempre d8accordo la ragione generale con la speculazione individuale e ad estendere indefinitamente la sfera della certezza il che 7 sempre affermare l'autorit dei giudizi umani& 0ra, il primo giudizio della ragione, il preambolo di ogni costituzione politica che cerchi una sanzione ed un principio, 7 !uesto c& un Dio! il che vuol dire la societ 7 governata con senno, previdenza, intelligenza& .uesto giudizio che esclude l'azzardo 7 pur !uello che stabilisce la possibilit di una scienza socialeD ed ogni studio storico e positivo dei fatti sociali, intrapreso con uno scopo di miglioramento e di progresso, deve supporre col popolo l'esistenza di $io, salvo a rendere conto, pi, tardi di !uesto giudizio& =os+ la storia della societ non 7 altro, a veder nostro, se non una lunga determinazione dell'idea di $io, una rivelazione progressiva del destino dell8uomo& 2 mentre l8antica sapienza faceva dipendere tutto da una nozione arbitraria e fantastica della $ivinit, che opprimeva la ragione e la coscienza, e arrestava il progresso per il terrore d8un padrone invisibileD - la nuova filosofia, invertendo il metodo, rompendo cos+ l8autorit di $io come !uella dell8uomo, e non accettando altro giogo che !uello del fatto e dell8evidenza, fa convergere tutto verso l8ipotesi teologica, come verso l'ultimo dei suoi problemi& ''ateismo umanitario 7 dun!ue l'ultimo termine dell'uomo e per conseguenza l'ultima fase della filosofia, che serve da

passaggio alla ricostruzione o verifica scientifica di tutti i dogmi demoliti& :o bisogno dell8ipotesi di $io, non solo, come vado dicendo, per dare un senso alla storia, ma ancora per legittimare le riforme a operare, in nome della scienza, nello *tato& *ia che noi consideriamo la $ivinit come esterna alla societ, di cui modera dall8alto i movimenti 3opinione del tutto gratuita e probabilmente illusoria4D - sia che la giudichiamo immanente nella societ e identica a !uella ragione impersonale ed inconscia la !uale, come un istinto, fa camminare la civilt 3!uantun!ue l8impersonalit e l8ignoranza di s" ripugnino all8idea d8intelligenza4D - sia infine che tutto !uanto accade nella societ risulti dal rapporto dei suoi elementi 3sistema il cui tutto il merito consiste nel mutare un attivo in passivo, nel fare necessit l'intelligenza, o, ci6 che 7 lo stesso, prendere la legge per la causa4 ne consegue sempre che, apparendoci necessariamente le manifestazioni dell8attivit sociale o come indizi della volont dell82ssere *upremo, o come una specie di linguaggio tipico della ragione generale e impersonale, o finalmente come segnali della necessit, !ueste manifestazioni avranno per noi un8autorit assoluta& 2ssendo la loro serie legata, tanto nel tempo che nello spirito, i fatti compiuti determinano e legittimano i fatti da compiereD la scienza e il destino si accordanoD tutto ci6 che accade procede dalla ragione, e reciprocamente la ragione non giudica che sull8esperienza di !uanto accade, la scienza ha diritto a partecipare al governo, e !uel che stabilisce la sua competenza come consiglio, giustifica il suo intervento come sovrano& 'a scienza, espressa, riconosciuta e accettata dal suffragio universale come divina, 7 la regina del mondo& =os+, grazie alla ipotesi di $io, !ualsiasi opposizione stazionaria o retrograda, !ualsiasi rifiuto opposto dalla teologia, dalla tradizione e dall8egoismo, si trovano perentoriamente ed irrevocabilmente scartate&

3!

:o bisogno dell8ipotesi di $io per mostrare il legame che unisce la civilt alla natura& In effetti, !uesta ipotesi sorprendente, per la !uale l8uomo si assimila all8assoluto, implicando l8identit delle leggi della natura e delle leggi della ragione, ci permette di vedere nell8industria umana il complemento dell'opera della creazione, rende solidale l'uomo ed il pianeta da lui abitato, e, nei lavori che fa per trarre profitto dal campo assegnatoci dalla Provvidenza, e che diviene cos+ in parte opera nostra, ci fa compiere il principio e la fine di tutte le cose& *e dun!ue l'umanit non 7 $io, essa per6 continua $io, o, se si preferisce un altro modo d'esprimersi, ci6 che l'umanit esegue oggi con riflessione 7 la stessa operazione che essa cominci6 istintivamente e che la natura sembra compiere per necessit& In ogni caso, e !ualun!ue opinione si preferisca, una cosa rimane certa, l'unit di azione e di legge& 2sseri intelligenti, attori di una fiaba diretta con intelligenza, possiamo difficilmente trarre da noi illazioni che si riferiscano all8universo e all8eterno, e, !uando fossimo giunti ad organizzare definitivamente il lavoro tra noi, dire con orgoglio 'a creazione 7 spiegata& =os+ si trova determinato il campo d'esplorazione della filosofiaD la tradizione 7 il punto di partenza d8ogni speculazione sull8avvenireD l8utopia 7 scartata per sempreD lo studio del me, trasportato dalla coscienza individuale alle manifestazioni della volont sociale, ac!uista il carattere di obbiettivit di cui era stato fino allora privatoD e, divenendo psicologia la storia, la teologia antropologia, le scienze naturali metafisica, la teoria della ragione si deduce non pi, dalla vacuit dell8intelletto, ma dalle forme innumerevoli d8una natura largamente e direttamente osservabile& :o bisogno dell8ipotesi di $io per testimoniare il mio buon volere verso una moltitudine di s7tte, alle cui opinioni non partecipo, mentre ne temo i rancoriD - deistiD so di tale che, per causa di $io, sarebbe pronto a tirar fuori la spada e, come Robespierre, a far lavorare la ghigliottina fino alla distruzione

3)

dell'ultimo ateo, senza rendersi conto che !uesto ateo sarebbe luiD - mistici, il cui partito, composto in gran parte di studenti e di donne, in marcia sotto la bandiera dei signori 'ammennais, .uinet, 'erouU e altri, ha preso per motto )uale il padrone tale il servo! !uale 7 $io tale 7 il popoloD e per regolare il salario d8un operaio comincia dal restaurare la religioneD spiritualisti, i !uali, se io disconoscessi i diritti dello spirito, mi accuserebbero di fondare il culto della materia, contro il !uale io protesto con tutte le forze della mia anima& - sensualisti e materialisti per i !uali il dogma divino 7 il simbolo della costrizione ed il principio dell'assoggettamento delle passioni, senza le !uali, essi dicono, non c'7 per l'uomo n" piacere n" virt,, n" genioD - eclettici e scettici, librai-editori di tutte le vecchie filosofie, non filosofi essi, ma coalizzati in vasta confraternita con approvazione e privilegio contro chiun!ue pensi, creda, o affermi senza il loro permessoD - conservatori infine, retrogradi, egoisti, ed ipocriti che predicano l'amor di $io per odio del prossimo, e che accusano fin dal diluvio la libert dei malanni del mondo, e calunniano la ragione consapevoli della propria sciocchezza& V possibile che si muova accusa ad una ipotesi che, lungi dal bestemmiare i venerati fantasmi della fede, aspira soltanto a metterli in piena luceD che, invece di rigettare i dogmi tradizionali e i pregiudizi della coscienza, chiede soltanto di verificarliD che pur rifuggendo le idee esclusive, prende per assioma l'infallibilit della ragione, e grazie a !uesto fecondo principio, non verr mai ad alcuna conclusione contraria alle sette antagoniste> 2' possibile che i conservatori religiosi ed i politici mi rimproverino di turbare l'ordine della societ, !uando io muovo dall'ipotesi di una intelligenza sovrana, fonte d'ogni pensiero di ordineD che i democratici semi-cristiani mi maledicano come nemico di $io, e per ci6 traditore verso la repubblica, !uando io cerco il senso ed il contenuto dell'idea di $ioD e che i mercanti universitari mi taccino d'empiet, perch" io dimostro non avere nessun valore i loro prodotti filosofici, !uando io sostengo che la filosofia si deve studiare nel suo oggetto cio7 dire nelle manifestazioni della societ e della

3*

natura>JJ& :o bisogno dell8ipotesi di $io per giustificare il mio stile& 5ella ignoranza in cui mi trovo di tutto !uanto riguarda $io, il mondo, l8anima, il destinoD costretto a procedere come il materialista, cio7 dire, mediante l8osservazione e l8esperienza, e di esporre le mie conclusioni col linguaggio del credente, perch" non ce n87 altroD non sapendo se le mie formule, mio malgrado teologiche, debbano essere prese in senso proprio o figuratoD obbligato, in !uesta perpetua contemplazione di $io, dell8uomo e delle cose, a subire la sinonimia di tutti i vocaboli che entrano nelle tre categorie del pensiero, della parola e dell8azione, ma senza voler affermare per un verso nulla pi, che per l8altro il rigore della dialettica esigeva che io supponessi, niente di pi,, niente di meno, !uesta incognita chiamata $io& 5oi siamo ripieni della $ivinit ?ovis omnia plena! i nostri monumenti, le nostre tradizioni, le nostre leggi, le nostre idee, le nostre lingue, le nostre scienze tutto 7 infettato di !uesta indelebile superstizione, fuori della !uale non possiamo n" parlare, n" agire, e senza la !uale neppur pensiamo& %inalmente, ho bisogno dell'idea di $io per spiegare la pubblicazione di !uesto nuove Hemorie& 'a nostra societ si sente gravida d8avvenimenti e guarda in!uieta l8avvenire come rendere ragione di !uesti vaghi presentimenti col solo soccorso d'una ragione universale, immanente se si vuole, e permanente, ma impersonale e per conseguenza mutaD - od anche con l'idea di necessit se ci6 implica che la necessit conosca se stessa e !uindi abbia presentimenti> Rimane dun!ue ancora una volta l'ipotesi d'un agente o incubo che incalza la societ e le accorda le visioni& 0ra, !uando la societ profetizza, ella s8interroga con la bocca degli uni o si risponde con la bocca degli altri& *aggio chi sa ascoltare o comprendere, perch" $io stesso ha parlato, "uia locutus est Deus. '8Accademia delle *cienze morali e politiche ha proposto la

3+

seguente !uestione PDeterminare i fatti generali che regolano i rapporti de profitti con i salari e spiegarne le rispettive oscillazioniQ& .ualche anno fa la medesima Accademia domandava P)uali sono le cause della miseriaAQ 2' che infatti il secolo decimonono non ha che un pensiero uguaglianza e riforma& Ha lo *pirito soffia dove vuole molti si posero a ruminare la !uestione, nessuno rispose& Il collegio degli aruspici ha dun!ue rinnovata la domanda, ma in termini pi, comprensivi& 2sso vuoi sapere se l8ordine regna nel laboratorioD se i salari sono e!uiD se la libert e il privilegio si compensano con giustiziaD se la nozione di valore, che domina tutti i fatti dello scambio, 7, nella forma assegnatale dagli economisti, sufficientemente esatta, se il credito protegge il lavoroD se la circolazione 7 regolare, se i carichi sociali pesano ugualmente su tutti, ecc& 2 difatti, avendo la miseria per causa immediata l'insufficienza del reddito, conviene conoscere com'7 che, salvo i casi di disgrazia o di cattiva volont, il reddito dell'operaio 7 insufficiente& 2' sempre la stessa !uestione della disuguaglianza degli averi che lev6 tanto rumore nel secolo scorso e che, per una strana fatalit, si riproduce continuamente nei programmi accademici, come se l fosse il vero nodo dei tempi moderni&& '8uguaglianza dun!ue, il suo principio, i suoi mezzi, i suoi ostacoli, la sua teoria, i motivi del suo aggiornamento, la causa delle ini!uit sociali e provvidenziali ecco !uel che bisogna insegnare al mondo, a dispetto dei sarcasmi dell8incredulit& *o bene che le vedute dell'Accademia non sono cos+ profonde e che, come fosse un concilio, ha in orrore le novit, ma pi, essa si rivolge al passato, pi, si riflette l8avvenire e per conseguenza pi, dobbiamo credere alla sua ispirazione, poich" i veri profeti sono !uelli che non comprendono ci6 che annunziano& Ascoltate piuttosto )uali sono, dice l8Accademia, le applicazioni pi- utili che si possano fare del principio dell&associazione volontaria e privata, a sollievo della miseriaA

3,

2 ancora Esporre la teoria e i principi del contratto dassicurazione , farne la storia e dedurre dalla dottrina e dai fatti gli svolgimenti che "uesto contratto pu0 ricevere e le varie applicazioni utili che se ne potre++ero fare nello stato di progresso in cui si trovano attualmente il nostro commercio e la nostra industria .. I pubblicisti convengono che l'assicurazione, forma rudimentale di solidariet commerciale, 7 un8associazione nelle cose, societas in re, cio7 una societ le cui condizioni, fondate su rapporti puramente economici, sfuggono al capriccio dell8uomo& In modo che una filosofia dell'assicurazione o della mutua garanzia degli interessi, che fosse dedotta dalla teoria generale delle societ reali, in re, conterrebbe la formula dell'associazione universale, alla !uale nessuno dell'Accademia crede& 2 !uando, riunendo nel medesimo punto di vista il soggetto e l8oggetto, l8Accademia chiede, accanto ad una teoria dell'associazione degli interessi, una teoria dell8associazione volontaria, essa ci rivela !uel che debba essere la societ pi, perfetta, e nella stessa maniera afferma tutto !uello che c'7 di pi, contrario alle sue convinzioni& 'ibert, uguaglianza, solidariet, associazioneL Per !uale errore inconcepibile un corpo cos+ eminentemente conservatore ha proposto ai cittadini !uesto nuovo programma dei diritti dell8uomo> =os+ =aifa profetava la redenzione mentre rinnegava 1es, =risto& *ulla prima di !ueste !uestioni !uarantacin!ue memorie sono state indirizzate in due anni all'AccademiaD segno che il soggetto corrispondeva meravigliosamente allo stato degli animi& Ha, fra tanti concorrenti, non essendo alcuno stato ritenuto degno del premio, l8Accademia ha ritirato il !uesito, adducendo a pretesto l8insufficienza dei concorrenti, ma in realt poich" l8insuccesso del concorso era il solo scopo che l'Accademia s8era proposto, gli premeva di poter dichiarare, senza aspettare altro, che le speranze dei partigiani dell'associazione erano prive di fondamento&.

=os+ dun!ue i signori dell'Accademia sconfessano nella sala delle sedute, ci6 che annunziarono sul tripodeL Mna tale contraddizione non mi sorprende e $io mi guardi dal fargliene un crimine& 1li antichi credevano che le rivoluzioni s'annunziassero con segni spaventevoli e che fra gli altri prodigi parlassero gli animali& 2ra certo un simbolo per indicare !uelle idee repentine e !uelle parole strane che circolano d8un tratto nelle masse nei momenti di crisi e paiono prive d8ogni precedente umano, tanto sono fuori della cerchia del giudizio comune& 5ell8epoca in cui viviamo, simili cose non potevano mancare di prodursi& $opo avere, con fatidico istinto ed una spontaneit macchinale, pecudes"ue locutoe, proclamato l8associazione, i signori dell8Accademia delle *cienze morali e politiche sono rientrati nella loro ordinaria prudenza ed in loro la routine 7 venuta a smentire l8ispirazione& *appiamo dun!ue discernere gli avvisi che vengono dall8alto dai giudizi interessati degli uomini, e teniamo per certo che nei discorsi dei saggi, ci6 7 soprattutto indubitabile, la loro riflessione ha preso la minor parte& 9uttavia l8Accademia, rompendo cos+ bruscamente con le sue intenzioni, pare che abbia provato !ualche rimorso& Invece di una teoria dell8associazione, alla !uale dopo averci pensato essa non crede pi,, chiede un Esame critico del sistema distruzione e deducazione del Pestalozzi, considerato principalmente nei suoi rapporti col +enessere e la moralit( delle classi povere. =hi sa> pu6 darsi che il rapporto dei profitti e dei salari, l8associazione, l8organizzazione del lavoro, infine, si trovino in fondo ad un sistema d8insegnamento& 'a vita dell8uomo non 7 un perpetuo tirocinio> 'a filosofia e la religione non sono l8educazione della umanit> 0rganizzare l'istruzione, significherebbe dun!ue organizzare l8industria e fare la teoria della societ l8Accademia, nei momenti di lucidit, torn6 sempre a !uel punto& )uale influenza, 7 ancora '8Accademia che parla, esercitano il progresso ed il gusto del +enessere materiale sulla moralit(

d&un popoloA Preso nel senso pi, apparente, !uesto nuovo !uesito dell'Accademia 7 banale e buono tutt8al pi, a esercitare un retore& Ha l'Accademia, che deve sino alla fine ignorare il senso rivoluzionario dei suoi oracoli, ha levato il sipario del suo commento& =osa ha visto, dun!ue, di cos+ profondo in cotesta tesi epicurea> 2' che - essa dice - il gusto del lusso e dei godimenti, l8amore singolare che sente per essi il maggior numero, la tendenza degli animi e delle intelligenze ad occuparsene esclusivamente, l8accordo dei privati 2 $2''0 *9A90 per farne il movente e lo scopo di tutti i loro progetti, di tutti i loro sforzi, di tutti i loro sacrifici, generano sentimenti generali individuali che, benefici o nocivi , divengono principi d8azione pi, potenti forse di !uelli che in altri tempi hanno dominato gli uominiG& Hai ai filosofi moralisti si era offerta pi, bella occasione di accusare il sensualismo del secolo, la venalit delle coscienze o la corruzione eretta a mezzo di governoD in luogo di ci6 che fa l8Accademia delle *cienze morali> =on la calma pi, automatica, essa istituisce una serie ove il lusso, per tanto tempo proscritto dagli stoici e dagli asceti, !uesti maestri in santit, deve apparire a sua volta come un principio di condotta cos+ legittimo, cos+ puro e grande come tutte !uelle invocate un tempo dalla religione o dalla filosofia& $eterminate, essa ci dice, i moventi dell'azione senza dubbio ora vecchi e logori ai !uali succede provvidenzialmente la storia della )0'M99A', e, in base ai risultati dei primi, calcolate gli effetti di !uesta& $imostrate, in una parola, che Aristippo non ha fatto che andare innanzi al secolo suo e che la sua morale doveva avere il suo giorno di trionfo, altrettanto bene di !uella di Renone e dell8A-Wempis& $un!ue, noi abbiamo a che fare con una societ che non vuole pi, essere povera, che si burla di !uanto in altri tempi le fu caro e sacro, la la libert, la religione, la gloria, ove non vi sia la ricchezzaD che, per ottenerla, subisce !ualun!ue insulto,

si fa complice di !ualun!ue vigliaccheria e !uesta sete ardente di piacere, !uesta brama irresistibile di arrivare al lusso, sintomo d8un nuovo periodo nella civilt, 7 il comandamento supremo in virt, del !uale noi dobbiamo lavorare all'eliminazione della miseria cos+ dice l'Accademia& =he cosa diviene dopo ci6 il precetto dell'espiazione e dell'astinenza, la morale del sacrificio, della rassegnazione, e della felice mediocrit> .uale diffidenza verso i compensi promessi nell'altra vita e !uale smentita al )angeloL Ha soprattutto !uale giustificazione per un governo che ha presa la chiave dell'oro per sistemaL =ome degli uomini religiosi, dei cristiani, dei *eneca essi hanno profferito d'un tratto tante massime immorali> '8Accademia, completando il suo pensiero, ci risponde& Dimostrate come il progresso della giustizia criminale, nel processare e punire gli attentati contro le persone e le propriet(, segua e marchi le epoche della civilizzazione dallo stato selvatico, sino a "uello dei popoli meglio ordinati. =rede !ualcuno che i criminalisti dell8Accademia delle scienze morali abbiano previsto la conclusione dello loro premesse> Il fatto che si tratta di studiare in ogni momento, e che l8Accademia indica con le parole progresso della giustizia criminale, non 7 altro se non il progressivo addolcimento che si manifesta, sia nelle forme della procedura criminale, sia nella penalit, a misura che la civilizzazione cresce in libert, in cultura, in ricchezza& $i modo che, essendo il principio delle istituzioni repressive l8inverso di tutti !uelli che costituiscono il benessere della societ, vi 7 eliminazione costante di tutte le parti del sistema penale, come di tutto l8apparato giudiziario, e che la conclusione ultima di cotesto movimento 7 !uesta 'a sanzione dell8ordine non 7 n" il terrore n" il supplizioD per conseguenza n" l8inferno, n" la religione& =he capovolgimento delle idee ricevuteL =he negazione di tutto ci6 di cui l8Accademia delle *cienze morali ha per missione difendereL Ha se la sanzione dell8ordine non 7 pi, nel timore d8un castigo

da subire, sia in !uesta vita, sia nell8altra, dove trovare pi, le garanzie a protezione delle persone e delle propriet> 0 piuttosto, senza istituzioni repressive, cosa diventa la propriet> 2 senza la propriet, cosa diventa la famiglia> '8Accademia, che nulla sa di tutte !ueste cose, risponde, senza turbarsi Esponete le varie fasi dellorganizzazione della famiglia sul suolo francese, dai tempi antichi sino ai giorni nostri. Il che 7 come dire $eterminate, studiando i progressi anteriori della organizzazione familiare, le condizioni d8esistenza della famiglia in uno stato d8uguaglianza di fortune, d8associazione volontaria e libera, di solidariet universale, di benessere materiale e di lusso, d8ordine pubblico senza prigioni, corti d8assise, polizia n" carnefice& =i si meraviglier forse che dopo avere, a somiglianza dei pi, audaci innovatori, messo in discussione tutti i principi dell8ordine sociale, la religione, la famiglia, la propriet, la giustizia, l8Accademia delle *cienze morali e politiche non abbia proposto !uesto problema )uale la miglior forma di governo> In effetti, il governo 7 per la societ la fonte da cui esce ogni iniziativa, ogni garanzia, ogni riforma& 2ra dun!ue interessante sapere se al 1overno, cos+ come si trova stabilito nella =ostituzione, si accontentasse della soluzione pratica delle !uestioni accademiche& Ha mostrerebbe di conoscere assai male gli oracoli chi credesse che essi procedano per induzione o analisiD e precisamente poich" il problema politico era una condizione o corollario delle dimostrazioni richieste, l8Accademia non poteva presentarlo al concorso& Mna tale conclusione le avrebbe aperto gli occhi e senza aspettare le memorie- dei concorrenti, si sarebbe affrettata a sopprimere l8intero suo programma& '8Accademia ha ripreso la !uestione dall8alto& 2ssa dice a se stessa 'e opere di $io sono belle per loro propria essenza, Bustificata in semetipsa! sono vere, in una parola, perch" procedono da lui& I pensieri dell8uomo somigliano ai densi

vapori, attraversati lunghi e sottili lampi& Cos dun"ue la verit( rispetto a noi, e "uale il carattere della certezzaA 2' come se l8Accademia ci dicesse )oi verificherete l8ipotesi della vostra esistenza, l8ipotesi dell8Accademia che v8interroga, l8ipotesi del tempo, dello spazio, del moto, del pensiero e delle leggi del pensiero& Poi verificherete l8ipotesi del pauperismo, l8ipotesi della disuguaglianza delle condizioni, l8ipotesi dell8associazione universale, l8ipotesi della felicit, l8ipotesi della monarchia e della repubblica, l8ipotesi d8una provvidenzaL JJ& =i6 7 tutta una critica di $io e del genere umano& Io mi richiamo al programma dell8onorevole compagniaD non ho posto io le condizioni del mio lavoro, bens+ dall8Accademia delle *cienze morali e politiche& 0ra, come posso io adempiere a !ueste condizioni se non sono dotato io stesso dell8infallibilit, in una parola se non sono $io o indovino> '8Accademia ammette cos+ che la $ivinit e l'umanit sono identiche o almeno correlativeD ma !ui si tratta di sapere in che cosa consista !uesta correlazione, tale 7 il significato del problema della certezza, tale 7 lo scopo della filosofia sociale& =os+ dun!ue, in nome della societ ispirata da $io, un8Accademia interroga& In nome della medesima societ, io sono uno dei veggenti che tentano di rispondere& Il compito 7 immenso, e non prometto di adempierloD andr6 fin dove $io vorr& Ha, !ualun!ue sia il mio discorso, esso non viene da meD il pensiero che fa scorrere la mia penna non 7 personale mio e nulla di !uanto scrivo mi si pu6 imputare& Riferir6 i fatti tali !uali li avr6 vistiD li giudicher6 secondo !uel che ne avr6 detto, chiamer6 ogni cosa col suo nome pi, energico e nessuno potr scorgere in ci6 un8offesa& =ercher6 liberamente e secondo le regole della divinazione da me appresa, !uel che vuole da noi il consiglio divino che in !uesto momento si esprime attraverso la bocca elo!uente dei saggi, e nei vagiti inarticolati del popolo e !uando negher6 tutte le prerogative consacrate dalla nostra =ostituzione, non

sar6 fazioso& Indicher6 dove ci spinga l8invisibile pungoloD e n" i miei atti, n" i miei detti saranno irritanti& Provocher6 la nube, e !uando ne far6 cadere la folgore, sar6 innocente& 5ella inchiesta solenne alla !uale mi invita l'Accademia, ho pi, che il diritto di dire la verit, ho il diritto di parlare come penso possano il mio pensiero, il modo d8esprimerlo e la verit esser sempre una sola e medesima cosaL 2 voi, lettore, dato che senza lettore non c'7 scrittoreD voi siete socio nell8opera mia& *enza voi non sarei altro che un bronzo sonoroD favorito dalla vostra attenzione, dir6 meraviglie& )edete !uel turbine che passa e che si chiama *0=I29X, dal !uale scoppiano cori e terribile bagliore, lampi, tuoni e le voci> )oglio farvi toccare col dito le molle nascoste che la mettono in movimentoD ma occorre che voi vi riduciate, sotto il mio comando, allo stato di pura intelligenza& 1li occhi dell8amore e del piacere sono impotenti a riconoscere la bellezza in uno scheletro, l'armonia nelle viscere messe a nudo, la vita nel sangue nero e rappreso cos+ i segreti dell'organismo sociale sono un enigma indecifrabile per l8uomo che ha l8intelletto offuscato dalle passioni o dai pregiudizi& .ueste sommit sublimi non si raggiungono se non nella silenziosa e fredda contemplazione& Permettete, dun!ue, che prima di svolgere sotto i vostri occhi le pagine del libro della vita, io prepari l8anima vostra con la purificazione scettica che vollero in tutti i tempi nei loro discepoli i grandi maestri dei popoli *ocrate, 1es, =risto, *an Paolo, *an Remigio, Bacone, $escartes, 1alileo, Want, ecc& =hiun!ue voi siate, coperto dei cenci della miseria o rivestito di abiti sontuosi e di lusso, io vi riporto a !uella nudit luminosa che non 7 offuscata n" dai fumi dell8opulenza, n" dai veleni dell8invidiosa povert& =ome persuadere il ricco che la differenza delle condizioni deriva da un errore di conteggioD come mai il povero, sotto il peso della sua miseria, pu6 immaginare che il proprietario sia in buona fede> Incaricarsi delle sofferenze del lavoratore 7 per l8ozioso la pi,

insopportabile distrazioneD similmente il rendere giustizia a chi 7 felice 7 per il miserabile la bevanda pi, amara& )i siete innalzato in dignit io vi destituisco, eccovi libero& =87 troppo ottimismo sotto cotesta divisa d8ordinanza, troppa subordinazione, troppa lentezza& 'a scienza esige l8insurrezione del pensiero ora il pensiero di un uomo in carica, 7 il suo stipendio& 'a vostra amante, bellaD appassionata, artista, non 7, lo voglio credere, posseduta che da voi& =io7 la vostra anima, il vostro spirito, la vostra coscienza passarono nel pi, incantevole oggetto di lusso che la natura e l8arte abbiano prodotto per eterno supplizio degli umani innamorati& Io vi separo da cotesta divina met di voi stessi volere la giustizia e amare una donna 7 troppo oggi& Per aver pensieri grandi e puri bisogna che l8uomo sdoppi la sua natura e rimanga sotto la sua ipotesi mascolina& =os+ nello stato in cui io vi metto, la vostra amante non vi riconoscer pi, ricordatevi della moglie di 1iobbe& =he religione avete> J $imenticate ha vostra fede, e, per saggezza, diventate ateo& - =omeL dite voi, ateo malgrado la nostra ipotesiL - 5o, anzi a causa della nostra ipotesi& Bisogna da lungo tempo aver sollevato il proprio pensiero sopra le cose divine per avere il diritto di supporre una personalit al di l dell'uomo, una vita al di l di !uesta vita& $el resto, non temete per la vostra salvezza& $io non si turba contro chi lo disconosce razionalmente, pi, di !uel che si curi di chi lo adora sulla parolaD e, nello stato della vostra coscienza, la miglior cosa per voi 7 di non pensare nulla di lui& 5on v8accorgete che la religione 7 come i governi, il pi, perfetto dei !uali sarebbe la negazione di entrambi> =he nessuna fantasia religiosa o politica imprigioni e leghi l8anima vostraD 7 oramai l8unico mezzo oggi per non essere n" un minchione, n" un rinnegato& AhL dicevo al tempo della mia entusiastica giovinezza, non udr6 suonare i secondi vespri della repubblica e i nostri preti, vestiti di bianche tuniche, cantare sul tono

dorico l8inno del ritorno =am+ia, o Dio, la servit- nostra, come il vento del deserto in un soffio rinfrescante6 < Ha ho disperato dei repubblicani e non conosco pi, n" religione, n" preti& )orrei ancora, per rendere affatto sicuro il vostro giudizio, caro lettore, rendere l8anima vostra insensibile alla piet, superiore alla virt,, indifferente alla felicit& Ha sarebbe esigere troppo da un neofita& Ricordatevi solo, e non lo dimenticate mai, che la piet, la felicit e la virt,, come la patria, la religione e l8amore sono maschereJ

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