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Cesare Previti
Luogo nascita
Italia
21 ottobre 1934 laurea in giurisprudenza politico e avvocato Forza Italia XIII, XIV XV (Lazio)
Incarichi parlamentari
Cesare Previti (Reggio Calabria, 21 ottobre 1934) un avvocato e politico italiano. Ha ricoperto la carica di ministro della Difesa nel primo governo Berlusconi. Condannato in via definitiva nel 2006 per il processo IMISIR e nel 2007 per il processo Lodo Mondadori, dopo aver beneficiato dell'indulto[1], ha scontato la pena sotto forma di affidamento ai servizi sociali. interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
Indice
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2.1 Processo SME 2.2 Processo IMI-SIR 2.3 Compatibilit con la carica di deputato 2.4 Processo lodo Mondadori 2.5 Altri procedimenti giudiziari
Biografia [modifica]
Nato in Calabria, cresciuto a Roma, dove si laurea in giurisprudenza e diviene avvocato. in questo periodo che Previti aderisce al Movimento Sociale Italiano. Dopo pochissimo tempo collabora con Silvio Berlusconi e, in qualit di amministratore dei beni di Anna Maria Casati Stampa di Soncino (orfana dopo il suicidio del padre), nel 1974 si occupa della cessione di villa San Martino ad Arcore allo stesso Berlusconi per la cifra di 500 milioni di lire in titoli azionari (di societ all'epoca non quotate in borsa), pagamento dilazionato nel tempo. La giovane non riusc a monetizzare, se non con un accordo con gli stessi Previti e Berlusconi, che li riacquistarono per 250 milioni, ossia la met di quanto avrebbero dovuto valere; la villa in precedenza fu valutata circa tre miliardi e mezzo di lire. In seguito Previti lavora per Fininvest, guadagnando la reputazione di avvocato molto efficiente. Nel 1994, da esponente di Forza Italia, Previti diviene senatore e capogruppo al Senato per un breve periodo e Berlusconi, ottenuto l'incarico di formare un governo, tenta di farlo nominare Ministro di Grazia e Giustizia, ma trova l'opposizione del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro;[2] quindi Berlusconi lo propone per il Ministero della Difesa, carica che Previti ottiene e conserva dal maggio al dicembre 1994 (e per interim fino al gennaio 1995). La sua entrata nel governo rischi di essere minata da un piccolo scandalo che lo coinvolse: qualche sera dopo la conclusione delle elezioni politiche, si fece sorprendere in un'osteria romana mentre intonava canzoni del ventennio fascista[3]. Quando si scopr la vicenda, Berlusconi lo difese e la carriera politica di Previti non venne minata.
Eletto deputato alla Camera, sempre per Forza Italia, nel 1996 e nel 2001, si trova al centro di un numero crescente di vicende giudiziarie relative a illeciti commessi in qualit di avvocato di Fininvest (ad esempio quelle correlate al cosiddetto Processo SME). stato nuovamente proclamato deputato della Repubblica Italiana il 21 aprile 2006 in seguito alla sua elezione nella circoscrizione XV (Lazio 1) per Forza Italia. Il31 luglio del 2007, la Camera dei deputati si riunisce per discutere la relazione della Giunta delle elezioni nella quale si proponeva di annullare, per motivi di ineleggibilit sopravvenute (in seguito alla condanna per il processo IMI-SIR di interdizione perpetua dai pubblici uffici[4]), l'elezione del deputato Previti. Durante il dibattito Previti comunica in extremis di voler rassegnare le proprie dimissioni. L'assemblea ha sospeso l'esame della proposta della Giunta delle elezioni per discutere ed accogliere con voto segreto le dimissioni[5]. Dal 29 agosto 2007 Previti pu svolgere servizi sociali anzich stare agli arresti domiciliari, per la disposizione del tribunale di sorveglianza di Roma in applicazione del condono della pena consentito dall'indulto approvato nel 2006. Come attivit potr svolgere il servizio di consulente legale al Centro italiano di solidariet (Ceis) dalle 7 alle 23[6].
Nel 2000 Previti, viene messo sotto inchiesta per la corruzione di giudici del tribunale di Roma nel 1985, per far rigettare i ricorsi giudiziari del gruppo CIR nell'ambito della vicenda SME, i quali se accolti avrebbero danneggiato la cordata composta da Barilla, Ferrero e Fininvest. Il 22 novembre 2003, dopo molti rinvii (comunque ininfluenti nel computo della prescrizione), il processo giunge alla sentenza di primo grado, in cui Previti viene condannato a 5 anni di reclusione, a fronte di una richiesta da parte dell'accusa di 11 anni. Il 2 dicembre 2005 la Corte d'Appello di Milano emette la sentenza di secondo grado, riconoscendolo colpevole di corruzione semplice e confermando la condanna di primo grado a 5 anni di reclusione. Infine, il 30 novembre 2006 la Corte Suprema di Cassazione annulla entrambe le precedenti sentenze di merito relative al processo SME emesse dal tribunale di Milano, per incompetenza territoriale, ritenendo la commissione del fatto corruttivo verificatosi in Roma. Viene quindi disposto il trasferimento degli atti al tribunale di Perugia competente a giudicare i reati di competenza ordinaria del tribunale di Roma nei quali siano per coinvolti magistrati della capitale; peraltro, essendo il termine di prescrizione fissato per aprile 2007 molto probabile che il processo verr dichiarato prescritto[Il 2007 passato, cosa successo nel frattempo?].
La sentenza di primo grado, emessa dalla IV sezione penale del Tribunale di Milano il 29 aprile 2003 lo ha riconosciuto colpevole condannandolo alla pena di undici anni di reclusione ed all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. La sentenza stata appellata ed il 23 maggio 2005 la Corte di Appello di Milano lo ha condannato a sette anni di reclusione.[7] Il 4 maggio 2006 la Cassazione esprime il verdetto definitivo, condannando Previti a 6 anni di detenzione per l'accusa di corruzione in atti giudiziari nell'ambito del processo IMI-SIR. Di fatto, Previti scont a Rebibbia solo pochi giorni per effetto della legge ex Cirielli (approvata qualche mese prima, quando Previti era ancora effettivamente in carica). Il 19 gennaio 2010 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Previti.[8]
Il 13 luglio 2007, la II sezione penale della Cassazione ha reso definitiva la condanna ad un anno e sei mesi per Cesare Previti, ed altri imputati, comminata in secondo grado. Questa sentenza stabilisce in modo definitivo che la sentenza del 14 gennaio del 1991 con cui laCorte d'appello di Roma (relatore ed estensore della sentenza il giudice Vittorio Metta, anche lui condannato) dava la maggioranza dellaMondadori a Silvio Berlusconi era frutto di corruzione. La sentenza di appello del processo Mondadori a carico di Previti, confermata dalla Cassazione, dice esplicitamente che il Cavaliere aveva la piena consapevolezza che la sentenza era stata oggetto di mercimonio. Del resto, la retribuzione del giudice corrotto fatta nellinteresse e su incarico del corruttore, cio di Silvio Berlusconi. Il denaro adoperato per la corruzione proviene dal conto All Iberian, che, secondo i suoi stessi avvocati, era un conto personale di Berlusconi. Berlusconi, nel processo per il lodo Mondadori era stato prescritto avendo ottenuto le attenuanti generiche, ma il reato era stato constatato, n lo stesso Silvio Berlusconi aveva deciso di rinunciare alla prescrizione per essere assolto nel merito. A seguito di questa sentenza
l'imprenditore Carlo De Benedetti, a cui la sentenza di Metta port via la Mondadori, ha annunciato che chieder il risarcimento di un miliardo di euro.
Onorificenze [modifica]
Cancelliere e Tesoriere dell'Ordine militare d'Italia Dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995
Note [modifica]
1. 2. 3. 4. ^ la Repubblica, 2006 ^ Video con dichiarazione di Scalfaro , 29 giugno 2009 ^ Andrea Colombo, Le due crociate del Cavaliere pag. 42, Manifestolibri, 2005 ^ Imi-Sir, Previti gioca d'anticipo: si dimette ed evita di essere dichiarato decaduto da Repubblica.it 5. 6. 7. 8. ^ Resoconto Sommario della seduta del 31 luglio 2007 , da www.camera.it ^ Previti riammesso ai servizi sociali da Il messaggero ^ Articolo sulla sentenza di secondo Grado del processo IMI-SIR ^ Imi-Sir, la Corte europea di Strasburgo "Inammissibile il ricorso di Previti" Repubblica.it
9.
10. ^ Dispositivo della sentenza del 4 maggio 2006, riportato da Repubblica 11. ^ Corriere della Sera online: 10 luglio 2007 12. ^ La Repubblica.it: 31 luglio 2007
Bibliografia [modifica]
Elio Veltri Marco Travaglio, L'odore dei soldi, Editori Riuniti, 2001, ISBN 88359-5007-4
Peter Gomez Marco Travaglio, Lo chiamavano Impunit, Editori Riuniti, 2003, ISBN 88-359-5437-1.
Articolo su Wikinotizie: Processo SME condannato Previti a 5 anni 2005 2 dicembre 2005
Articolo su Wikinotizie: Imi-Sir: Cassazione, 6 anni a Previti 4 maggio 2006 Articolo su Wikinotizie: Previti ammesso a Rebibbia 5 maggio 2006 Articolo su Wikinotizie: Previti ancora in carcere: attende gli arresti domiciliari 8 maggio 2006
Predecessore:
Fabio Fabbri
Scheda su Openpolis
Ministro della Difesa della Repubblica Italiana
1994 - 1995
Successore:
Domenico Corcione
Portale Biografie
Categorie:
Portale Politica
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Politici di Forza Italia Senatori della XII Legislatura della Repubblica Italiana Deputati della XIII Legislatura della Repubblica Italiana Deputati della XIV Legislatura della Repubblica Italiana
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Ultima modifica per la pagina: 02:29, 8 apr 2012. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo ; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.
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