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ALLONOREVOLE COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI .. *** RICORSO GIURISDIZIONALE (e contestuale) Istanza di Trattazione in Pubblica Udienza *** Per il Dr ..

, residente .., codice fiscale , rappresentato e difeso, congiuntamente e disgiuntamente, per delega a margine del presente atto, dal difensore abilitato: ., nato a e domiciliato a . , Via , cod. fisc. ., iscritto allOrdine dei Dottori Commercialisti di al n. ; ed elettivamente domiciliato, ai fini del presente ricorso, presso lo Studio ..; CONTRO DIREZIONE PROVINCIALE DI AVVERSO il silenziorifiuto formatosi relativamente allistanza di rimborso dellIRAP indebitamente versata con riferimento ai periodi dimposta ..; istanza presentata allAgenzia delle Entrate Ufficio territoriale di in data ., protocollata al n. .. PREMESSA Lodierno ricorrente esercita la professione di medico di medicina generale e, preme sottolineare, che nello svolgimento della stessa non si avvale di beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile richiesto dallAccordo

Collettivo Nazionale (di seguito: ACN), previsto dallart.8 D.Lgs n.502/1992. Come noto, i medici di medicina generale ritraggono il loro reddito di lavoro autonomo principalmente dallattivit esercitata in regime convenzionale con il Servizio Sanitario Nazionale (di seguito: SSN) in base allACN, previsto dallart.8 D.Lgs n.502/1992 e marginalmente dalla propria attivit specialistica esercitata privatamente. Nella dichiarazione modello unico tali redditi sono dichiarati nel quadro RE. I proventi un convenzionali percepiti dalla ASL sono certificati dal rilascio di

cedolino, nonch dalla ritenuta alla fonte a titolo dacconto 20% e dalle ritenute previdenziali a favore dell Enpam. I compensi percepiti per lattivit professionale privata sono certificati dallemissione della fattura secondo lordinaria disciplina prevista per i lavoratori autonomi, senza applicazione dellIVA ai sensi dellarticolo 10 del DPR n. 633/72.

*** MOTIVI DEL RICORSO IN DIRITTO E NEL MERITO Si ritiene che la categoria dei medici di medicina generale, nellambito dellesercizio della propria attivit convenzionale con il SSN, non

possedendo una struttura autonomamente organizzata cos come ampiamente definita dalla Corte di Cassazione, sia esclusa dallambito di applicazione dellIrap, mancando il presupposto impositivo di cui allarticolo 2 del D.L.vo n. 446/1997, cos come interpretato dalla Corte Costituzionale (cfr. sentenza 21 maggio 2001, n. 156). A sostegno di tale affermazione valgano le seguenti argomentazioni: A) Come la stessa Corte di Cassazione ha riconosciuto, nella sentenza n.

3678 del 2007, Il tributo colpisce una capacit produttiva impersonale ed aggiuntiva rispetto a quella propria del professionista perch, se innegabile che lesercente una professione intellettuale concepisce il proprio lavoro con il contributo determinante della propria cultura e preparazione professionale, producendo in tal modo la maggior parte del reddito di lavoro autonomo, altres vero che quel reddito complessivo spesso scaturisce anche dalla parte aggiuntiva di profitto che deriva dal lavoro dei collaboratori e dipendenti, dal numero e grado di sofisticazione dei supporti tecnici e logistici, dalle prestazioni di terzi, da forme di finanziamento diretto e indiretto. A parere dei giudici della suprema Corte, la presenza di questo differenziale di arricchimento prodotto dalla struttura organizzativa, rispetto a quanto riconducibile allimpiego di risorse individuali, a determinare lassoggettabilit allIrap. Tale conclusione pacificamente ammessa sia dalla giurisprudenza di legittimit che di merito (segnatamente, inter alias, sentenza della Cass. n. 13570 del 2007; sentenza Cass. n. 23309 del 2008; nonch Ordinanza della Cass. n. 2715 del 2008; sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Torino del 24.01.2008 n. 19/32/08). In altri termini, la giurisprudenza ha ritenuto di attribuire alla struttura autonomamente organizzata utilizzata per lesercizio dellattivit del libero professionista, non un valore in s dovuto esclusivamente alla mera

esistenza, bens una importanza legata alla attitudine di questa ad imprimere allattivit del lavoratore autonomo un quid pluris economicamente rilevante in termini di maggiore capacit di arricchimento che altrimenti il soggetto passivo, confidando solo sulle proprie risorse intellettuali, non otterrebbe. Soltanto al verificarsi dellesistenza di questa peculiare forza e

capacit, il fattore organizzazione si qualifica di quella autonomia che sancisce la capacit di integrare il presupposto del tributo. Al contrario, unorganizzazione, per quanto ampia e articolata nella sua struttura e che possegga esclusivamente la capacit di incidere in termini qualitativi sulle modalit di erogazione del servizio, senza per questo sviluppare alcun potenziale economicamente rilevante, non soddisfa i requisiti

definitivamente indicati dalla giurisprudenza della Suprema Corte e non si qualifica quindi come presupposto dimposta. B) Stabiliti i criteri in base ai quali individuare in astratto unorganizzazione configurabile come presupposto impositivo per lIrap, si rende evidente linesistenza delle caratteristiche e dei requisiti fiscalmente rilevanti, cos come definiti dalla giurisprudenza, della tipica struttura organizzativa con cui il medico di medicina generale esercita la propria attivit anche nel caso in cui lo stesso si avvalga esclusivamente di personale dipendente, addetto a mere funzioni di segreteria. La struttura organizzativa con cui il medico di medicina generale esercita la propria attivit presenta delle caratteristiche peculiari che la distinguono da quella tipicamente utilizzata dai lavoratori autonomi. Basti pensare a tale proposito, a tutti i vincoli convenzionalmente previsti per il medico, che gli impongono nellesercizio della propria attivit una serie di dotazioni minime indispensabili, nonch il rispetto di taluni comportamenti, ovvero: obbligatoriet di presenza settimanale e numero di ore minime giornaliere nel proprio studio medico; prescrizione e controlli circa i requisiti dei locali in cui si esercita lattivit e della strumentazione di dotazione;

obbligatoriet prevista dallACN studio/infermieristico;

della presenza di personale di

limiti di anzianit per lesercizio dellattivit; monitoraggio e verifiche continue dellattivit convenzionata; controlli, anche prescrittivi, con lobbligo di adesione alle delibere regionali e aziendali circa lindirizzo dellattivit

obbligatoriet di una dotazione minima indispensabile per lapertura dello studio professionale; segnatamente, arredi, attrezzature mediche necessarie ad esercitare la professione, nonch idonei servizi igienici, di illuminazione e di areazione oltre che di strumenti di ricezione delle chiamate (gestiti da personale di segreteria n.d.r.).

Secondo la previsione convenzionale come anticipato i medici di medicina generale per lesercizio della loro attivit sono remunerati in base ad un compenso prestabilito attribuito in base al criterio capitario per ogni assistito.

Si vuole ribadire che il medico a fronte di un compenso predeterminato dal Servizio Sanitario Nazionale, in base al numero massimo capitario di assistiti (n. 1500), sostiene degli oneri derivanti dal rispetto dei vincoli convenzionali, per cui tali costi, da un lato, incidono il reddito netto del medico di medicina generale ma, dallaltro, non rappresentano un fattore incrementale della capacit reddituale del medico stesso. Paradossalmente il medico di medicina generale, meno cura lorganizzazione e il decoro del suo Studio, pi guadagna. In questo contesto agevole dedurre quanto diversa sia la struttura organizzativa del medico di medicina generale da quella del tipico libero professionista. Infatti, nellesercizio della propria attivit il medico

sottoposto a vincoli che ne limitano la libert di impiego delle proprie risorse fisiche, intellettuali e patrimoniali. Ci comporta necessariamente una funzionalit dellorganizzazione di mezzi, personale e risorse economiche molto peculiare. In altri termini, arduo rintracciare lattitudine di unorganizzazione cos strutturata a potenziare la produzione di ricchezza. (Ord. Cass. n. 2715/08) a vantaggio del professionista, ovvero lesistenza di un quid pluris. in grado di fornire un apprezzabile apporto al professionista (Cass. n. 3676/07), quanto piuttosto inevitabile concludere che non si possa affermare la sussistenza di un organizzazione autonoma foriera di determinare un valore aggiunto tassabile (CTR Piemonte n. 19/32/08). La stessa Corte di Cassazione ha sostenuto che la presenza delle dotazioni indispensabili richieste dallACN, in mancanza di beni strumentali eccedenti gli indispensabili, indice di assenza di autonoma organizzazione ai fini Irap. Infatti, la Corte in un recente pronunciamento ha affermato come la risposta favorevole al contribuente si ricava dalla stessa convenzione che qualifica gli arredi, le attrezzature prescritte come indispensabili per lesercizio della medicina generale. Se un bene strumentale indispensabile, deve ritenersi che risponda anche al requisito della minimalit, ove non siano dedotti in concreto costi eccedenti (Ordinanza Cass. 8 gennaio 2010, n. 142; in senso conforme Ordinanza Cass. 28 aprile 2010, n. 10240; Ordinanza Cass. 14 aprile 2010, n. 8826; Cass. 1 luglio 2009, n. 15440; Cass. 23 luglio 2009, n. 17231 ). Di recente, l'Amministrazione finanziaria con Circolare del 28 maggio 2010, n. 28, preso atto della inequivocabilit dei principi recentemente pronunciati dalla Suprema Corte di Cassazione in materia di presupposto impositivo Irap, ha affermato che la stretta disponibilit dello studio attrezzato cos come

previsto dalla convenzione non possa essere considerata di per s indice di esistenza dell'autonoma organizzazione per i medici di medicina generale. In altri termini, lo studio e le attrezzature previste in convenzione possono essere considerate il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attivit da parte del medico, mentre l'esistenza dell'autonoma organizzazione configurabile, ex adverso, in presenza di elementi che superano lo standard previsto dalla convenzione e che devono essere pertanto valutati volta per volta. Ebbene, come si evince dai costi dedotti dal reddito realizzato nei periodi di imposta per i quali si contesta lassoggettamento allIrap (cfr. quadro RE dei modelli unico qui allegati), lodierno ricorrente non svolge lattivit professionale in convenzione con il SSN con beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile. Inoltre, preme sottolineare, che lausilio di personale di segreteria nulla aggiunge in termini di capacit produttiva impersonale ed aggiuntiva rispetto a quella propria del professionista. Giova infatti precisare che il personale di segreteria in nessun caso legalmente abilitato ad esercitare la professione medica e quindi a contribuire alla produzione di un reddito aggiuntivo rispetto a quello del professionista titolare dello Studio, essendo la sua presenza in Studio assolutamente passiva (per legge). In tal senso la recente giurisprudenza tributaria ha decisamente riconosciuto che d'altro canto, l'impiego di personale, per i medici di medicina generale, non determina sicuramente quel "quid pluris" che normalmente genera la presenza dell'autonoma organizzazione nell'espletamento

dell'attivit professionale, atteso che gli emolumenti dagli stessi percepiti, sono convenzionalmente commisurati al numero degli

utenti stabiliti dalla normativa contrattuale, ragione per cui l'eventuale utilizzo di personale, si traduce esclusivamente in un mero costo. (CTP Venezia del 15 dic. 2010, n.32). Ed ancora: E' evidente allora che, considerati i vincoli ed i limiti pi sopra segnalati, la presenza della collaboratrice non pu certamente ritenersi elemento determinante ai fini di un significativo

cambiamento sotto il profilo organizzativo, tale da far raggiungere quel valore aggiunto, che rimane colpito dall'IRAP (CTP Venezia del 17 novembre 2010 n.51). Ad ulteriore conferma, la retribuzione complessiva del medico di medicina generale predeterminata ed anche prevedibile nella sua quantificazione in base alle previsioni convenzionali e ci a prescindere dalla presenza di personale dipendente, nella specie di una segretaria, che ripetiamo non pu n sostituire, n integrare le attribuzioni professionali proprie, ed esclusive del medico di medicina generale. In altri termini, lutilizzo di uno studio attrezzato con gli strumenti indispensabili richiesti dallAccordo Collettivo Nazionale per lesercizio dellattivit e limpiego di un dipendente addetto alla segreteria, non modificano la natura del rapporto professionale convenzionato, e non integrano quellautonoma organizzazione su cui si fonda limposizione ai fini Irap. C) Le conclusioni di quanto sostenuto convincono definitivamente

della non configurabilit del presupposto di applicazione del tributo in capo allodierno ricorrente in quanto lorganizzazione di cui dispone per lesercizio della sua attivit convenzionata non possiede in nessuna circostanza lindefettibile requisito della autonomia. Ci in quanto, essa

non pu mai incidere in termini economicamente rilevanti sul processo di arricchimento del soggetto. Per contro, la consistenza e lampiezza dei mezzi e delle risorse impiegate dal medico incidono solo ed esclusivamente sugli aspetti qualitativi del servizio sanitario erogato a beneficio dei pazienti, nonch nellambito della responsabilit di una prestazione coscienziosa di rilevanza sociale. Ci che di economicamente rileva piuttosto la sensibile decurtazione di una retribuzione gi predeterminata. Infatti, in tal senso leventuale incremento dei costi riferibili ad una struttura obbligatoriamente prevista in forza della Convenzione Nazionale non corrisponde, nel caso di specie, ad un correlato incremento della capacit reddituale del medico, in quanto il limite massimo degli assistiti inderogabilmente fissato (n.d.r. 1.500 pazienti al massimo per ogni medico di medicina generale). In conclusione lorganizzazione del ricorrente non solo gli imposta dal rispetto degli accordi Convenzionali, ma in nessun caso, cos come strutturata, in grado di apportare al contribuente stesso un incremento della propria capacit reddituale tale da giustificarne lassoggettamento allIrap.

*** Per tutti i motivi ampiamente esposti nelle parti che precedono, il ricorrente, per il tramite del sottoscritto difensore, CHIEDE che codesta spettabile Commissione Tributaria Provinciale voglia: in diritto ed in via principale, riconoscere la non imponibilit ai fini IRAP dei proventi percepiti dal ricorrente riferiti allo svolgimento dellattivit di medico di

medicina generale nellesercizio dellattivit in convenzione con il SSN, negli anni .. e, conseguentemente, ordinare alla Direzione Provinciale di , il rimborso dellIRAP liquidata e versata dal ricorrente con riferimento ai periodi dimposta ., quantificabile in nonch gli interessi di legge maturati e maturandi. Con rifusione di spese, diritti e onorari di causa insta sin dora affinch la presente controversia sia discussa in pubblica udienza, ai sensi e per gli effetti dellart. 33 del D. Lgs. n. 546/92. *** Costituendosi in giudizio il ricorrente deposita: 1. copia dellistanza di rimborso presentata in data . allAgenzia delle Entrate Ufficio di ..e la relativa ricevuta di presentazione; 2. copia del quadro IRAP delle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi dimposta . e relative deleghe di pagamento, modd. F24; 3. copia del quadro RE relativo alle determinazioni dei redditi di lavoro autonomo dei modelli unico relativi agli anni dei versamenti Irap. Con riserva di produrre ulteriori documenti, memorie e quantaltro possa risultare utile alla difesa ai sensi degli artt. 24 e 32 del D. Lgs. n. 546/1992. Con osservanza. Il difensore tecnico _________________
ATTESTAZIONE DI CONFORMIT EX ARTICOLO 22 D.LGS. N. 546/1992

Si attesta che il presente atto depositato presso la Commissione adita

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conforme alloriginale notificato allufficio impositore. Il difensore tecnico _________________

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