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EX MINISTRO DELLA SICUREZZA CONDANNATO A 7 ANNI DI CARCERE

BOSKOSKI

La corte di Skopje ha condannato ieri lex ministro macedone alla Sicurezza Lijube Boskoski a sette anni di carcere per aver finanziato illecitamente la sua campagna elettorale e abusato della sua posizione di segretario di un piccolo partito dopposizione. Riporta la notizia Dnevnik, sottolineando la reazione dellex ministro non appena aver sentito il verdetto del giudice, Assurdo! Chieder giustizia davanti alla Corte per i diritti umani di Strasburgo. Del resto Boskoski si sempre dichiarato innocente da tutte le accuse durante lo svolgimento del processo, durato due mesi, e ha continuamente sostenuto la tesi di un complotto ordito dai suoi avversari politici. La polizia lo ha arrestato in modo incredibilmente plateale il 6 giugno, un giorno dopo lelezioni nazionali nelle quali il suo partito non riuscito ad ottenere neanche un seggio. Gli agenti lo hanno prelevato in un ristorante molto frequentato di Skopje, davanti alle telecamere e, a quanto hanno poi dichiarato, trovando in suo possesso 100.000 euro in contanti. Una volta iniziato il processo, per la successiva conferma delle accuse stato fondamentale il racconto di un testimone chiave che ha parlato il 16 novembre in videoconferenza, sotto totale protezione e a telecamere spente. La difesa dellex ministro, rappresentata dallavvocato Danko Nakov, non ha accettato la testimonianza, dichiarando di avere il forte sospetto che il soggetto sotto protezione fosse un agente di

polizia, istruito su cosa fare e dire, che avrebbe consegnato a Boskoski 100000 euro provenienti dal bilancio statale per incastrarlo. Il suo partito lo difende a spada tratta sostenendo che si tratta di una manovra completamente politica per danneggiarlo enormemente, visto che lex ministro ha sempre criticato ferocemente il partito al governo in Macedonia (VMRO DPMNE) del primo ministro Nikola Gruevski. Gli ultimi giorni di campagna elettorale, infatti, Boskoski aveva accusato lattuale premier di aver acquistato segretamente uno yacht in Croazia, a dispetto della tanto ostentata umilt. Importante ricordare che lex ministro era stato prima indagato per crimini di guerra e poi assolto completamente dal Tribunale internazionale dellAja. Comunque, per indagare ancor meglio sulla vicenda stato istituito un gruppo parlamentare con poteri investigativi per verificare se il comportamento della polizia nelloperazione sia stato o meno fuorilegge. SCADE IL TERMINE ULTIMO IMPOSTO DALLA CORTE EUROPA PER RIFORMARE LA COSTITUZIONE BOSNIACA A quanto riferisce Dnevni Avaz, oggi, 30 novembre, era il termine ultimo imposto da una sentenza del 2009, emanata dalla Corte europea dei diritti umani, che imponeva alla Bosnia di riformare la sua costituzione. Il verdetto della Corte non stato quindi applicato, con pesanti conseguenze per il Paese nel suo processo dintegrazione europea, vista lincapacit

da parte dei principali partiti di trovare un accordo per emendare la costituzione. La sentenza del 2009, che giudicava il caso SejdicVinci, aveva imposto questa data come termine ultimo per riformare la costituzione visto che attualmente viola la legge internazionale poich impedisce alle minoranze etniche di candidarsi per le alte poltrone governative. Il parlamento bosniaco aveva costituito una commissione ad hoc per proporre emendamenti condivisi in modo da trovare un compromesso per riformare la costituzione entro i tempi imposti dalla Corte. Ma stato tutto vano visto che lultima riunione della commissione, mercoled scorso, si conclusa con un fallimento totale e ci potrebbe ripercuotersi negativamente riguardo alla candidatura della Bosnia come Stato membro del Consiglio Europeo. GOVERNO MACEDONE IN ATTESA DELLA CONSEGNA DEL CRIMINALE DARAVELSKI DA PARTE DELLA SERBIA Il governo macedone sta aspettando impazientemente la consegna da parte della Serbia del suo cittadino Dragan Daravelski, ex capo delle dogane, in seguito allaccordo di estradizione stipulato tra i due paesi mercoled scorso. Come ricorda Balkan Insight, le corti macedoni avevano condannato in contumacia Daravelski, nel 2007, per abuso dufficio e distrazione di fondi statali per milioni di euro.

Lex capo delle dogane, come molti altri presunti criminali o condannati, aveva utilizzato il suo doppio passaporto per fuggire in Serbia ed eludere cos la giustizia macedone, nascondendosi a Belgrado per cercare di rifarsi una nuova vita. A quanto dichiara una fonte interna al ministero della Sicurezza macedone, noi non siamo stati informati dellarresto di Daravelski in Serbia, ma potrebbe accade re presto e quindi ci teniamo pronti per la procedura di estradizione. A conferma di ci, lambasciatore serbo in Macedonia, Tomislav Gjurin, ha annunciato che la Serbia consegner presto Daraveski. Lex capo delle dogane verr restituito al suo Paese natale in seguito a un accordo di estradizione sottoscritto mercoled a Belgrado dai ministri della Giustizia della Macedonia e della Serbia, rispettivamente Blerim Bexheti e Snezana Malovic. CANCELLATO LATTESO ACCORDO TRA SERBIA E BOSNIA-ERZEGOVINA SULLA COOPERAZIONE RIGUARDO AI CRIMINI DI GUERRA Secondo Tanjug le procure che indagano sui crimini di guerra della Serbia e della Bosnia-Erzegovina non firmeranno il tanto atteso protocollo sulla cooperazione tra i due Paesi per rendere pi rapidi ed efficaci i procedimenti penali riguardanti i crimini di guerra e quelli contro lumanit. La notizia nasce da una dichiarazione del vice procuratore in Bosnia per i crimini di guerra, Bruno Vekaric, che ha confermato la cancellazione

dellaccordo da parte dei bosniaci che, inaspettatamente, si sono tirati indietro. Il protocollo sulla cooperazione tra i due paesi avrebbe portato ad un enorme passo in avanti per ci che concerne i procedimenti ai presunti criminali di guerra. Infatti con laccordo, tra le altre cose, si sarebbero eliminate definitivamente le indagini parallele che appesantiscono e rallentano enormemente il lavoro delle procure. FRANCIA E GERMANIA POTREBBERO BLOCCARE LE TRATTATIVE PER LINGRESSO DEL MONTENEGRO NELLUE Scrive Vijesti che ieri la Commissione europea ha, per la prima volta, avvertito il governo montenegrino di un probabile esito negativo della riunione del Consiglio europeo che avverr il 9 dicembre. In quel giorno si decider, infatti, se fissare o meno una data per linizio delle trattative precedenti allingresso del Paese nellUnione Europea. Anche se lesito non affatto scontato, abbastanza scontata la forte resistenza che verr opposta da parte della Francia e della Germania durante la riunione del Consiglio.

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