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Vita segreta di una moglie milf.

Sexynews
NOTIZIARIO EROTICO N. 2 DEL 8-5-2013

Come stai, cara amica? Scusami se sono sparita per un po ma, profittando del ponte di Aprile, mi sono presa una piccola pausa tutta per me. Il marito rimasto con i nonni ed stato gentile a occuparsi della prole. Invece io mi sono spostata al sud, a Positano, con due amiche. Ce la siamo goduta in Costiera Amalfitana, giornate bellissime. Avevamo preso una sola camera tripla, per risparmiare, ed io ero nel lettone con unamica, bisex come me. Si, cara, hai capito bene: te lavevo detto che in giovent ero molto calda, diciamo cos, e ho avuto anche esperienze con altre ragazze, a volte. Ci siamo godute la vacanza e abbiamo fatto lamore ogni notte. Capitava che nemmeno ci pensavamo, durante la giornata, ma dopo, a letto, intuire il calore della pelle dellaltra, ricordare quello che cera stato gi dalla prima notte, ci attirava luna verso laltra come calamite era pi forte di ogni nostra decisione o proponimento. Laltra ragazza, meglio dire donna, forse non ha capito niente, unamica olandese che, nel suo lettino dormiva alla grande o forse fingeva soltanto, chiss? Lamica con cui sono stata a letto non va proprio pi con gli uomini, bravissima e io la lasciavo fare, mi lasciavo guidare dalla sua esperienza e seguivo il suo esempio, per donarle, a mia volta, il piacere. Ci siamo toccate, carezzate, i baci dolci non si contavano, anche alla figa. Poi in fine ci facevamo il ditalino, stese vicino, ognuna masturbava laltra, fino allorgasmo. Abbiamo fatto anche la doccia insieme e la mia amica, incastrandomi tra le mattonelle, sotto lacqua scrosciante, mi ha fatta venire. L altra mano era dietro di me, perch, senza piet, mi ha infilato le dita nel culo, e premeva, spingeva, senza darmi tregua. Ricordo che sono venuta sbuffando e rantolando, avevo quasi perso il controllo, per la gioia. Ora, se ci penso, mi sento ancora la pressione di quelle dita, che si agitavano nel mio buco.

Quando Simona tornata a casa non era assolutamente pi tranquilla, riguardo al sesso e me lo ha confessato nelle e-mail che allego qui, per voi, col suo permesso. Ho letto la tua mail, grazie, sei sempre gentile e comprensiva. Non mi giudichi e sento che sei sincera e comprendi questa mia situazione di continua ricerca del sesso. Io credo che passer ma non me ne cruccio n me ne voglio preoccupare. Se devo essere sincera fino in fondo, non mi spiace quello che sto facendo adesso, mi rammarico per non averlo fatto prima. Ma prima non ero cos allupata, la mia testa non fantasticava sempre e il mio desiderio era sopito: pi tranquillo, diciamo. Dopo i quaranta iniziato questo nuovo coorso e adesso sono scatenata e ne voglio sempre di pi. Non ricordo se te lho gi accennato: dopo Pasqua ho iniziato una relazioncella con un ragazzo, figlio di una mia collega. Non lo vedevo da qualche anno (lo ricordavo ancora ragazzino) e gi allora mi sbirciava sotto la gonna, me lo ha confessato lui, candidamente. E un bellissimo ragazzo dal fisico statuario, fa palestra o qualcosa del genere, purtroppo sessualmente non mi dice granch, forse si emoziona, chiss? Una volta che ho capito che era letteralmente cotto stato facile manipolarlo, per convincerlo che era tutto merito suo e che io, verginella, non facevo che soccombere alla sua mascolinit. La prima volta lo abbiamo fatto nella mia macchina. Muovevo le gambe nella guida e, a furia di non aggiustarmi la gonna, pian piano si scoprirono tutte le cosce, prima fino al bordo delle autoreggenti e poi, ancora su, piano, fino alle mutandine. E lui? Ancora non si dava da fare, poveretto. Presi lo stick del burro di cacao e, a un semaforo, finsi grossolanamente di perderlo dalle dita, Ripresi a guidare e gli chiesi, candidamente, di cercarmelo tra le gambe, perch non sapevo dove era finito. Allora lui mangi la foglia e, bench poco esperto, si abbass sulle cosce, che tenevo socchiuse e inizi a frugare, a scavare dandomi i brividi. Mi diressi verso casa e mi infilai nel garage, abbassai per met il portello basculante, per avere il tempo di trovare una scusa se arrivava mio marito. Poi ci spostammo sul sedile posteriore e scopammo due volte. Lui era una furia scatenata e non era mai venuto dentro a una donna liberamente. Sicura del suo stato di salute, lo permisi e dopo la seconda, ero completamente piena del suo sborro. Se ne and con il tram, tutto vergognoso e impacciato, quasi si vergognasse di avermi sporcata. Io non venni con lui, mi masturbai dopo, sul sedile, distesa, tranquilla. Mi misi sotto un giornale aperto, per non inzuppare i sediolini di alcantara. Ora, la cosa che mi da pi sensazioni la mia ricerca di contatti nuovi, fisici, tra gli sconosciuti. Con questo ragazzo scopiamo spesso, di mattina viene a casa, prima o dopo luniversit; per scongiurare il pericolo di essere beccati, lo facciamo quasi sempre vestiti. Io indosso una vestaglia per la casa o laccappatoio, che sono aperti sul davanti. A l ui basta tirarlo fuori dalla patta, cos ci sbrighiamo in pochi minuti. Ma non mi da molte emozioni, non sensuale: come tutti i giovani, vuole solo scaricare il suo piacere dentro uno dei miei buchi. Mi usa, insomma, ma non c nientaltro che lo leghi a me. Per non avere sorprese ho ripreso a usare la pillola.

Da qualche giorno introduce sempre nei suoi discorsi, un suo amico, credo che lo rispetti e che siano molto legati. Ho cercato di sapere di pi su di lui: volevo capire cosa gli avesse raccontati di me. Sai come sono i ragazzi, no? Sono sbruffoni. Ho cominciato a temere che il giovanotto facesse troppa pubblicit ai nostri incontri stupida io, sapevo che in quanto a discrezione, questi ganzi, sono zero. Naturalmente, a queste chiacchiere, a queste battute, fa seguito la mia fantasia Non sono per niente turbata dal fatto che, probabilmente, i due giovani parlavano di me come di una troia; che valutavano le mie qualit non di donna ma di milf, tutta da scopare: una specie di sogno che si avvera. Pensare questo mi eccita. Immagino lamico che cerca di convincerlo a farmi chiavare anche da lui, come fossi un gioco nuovo della PS 3. Lidea che il ragazzo mi passi allamico, per far divertire anch e lui, mi manda fuori di testa. Immagino questa cosa nel modo pi squallido e indecente che si possa pensare e gi a farmi ditali, con gli occhi chiusi ma sognando di tutto, di pi! Soprattutto se penso che loro due sono linseme: uno tromba, poi tocca all altro e cos via, riempiendomi con il loro sperma. Ti confesso queste cose e non me ne vergogno, perch so che tu mi puoi capire anche adesso, solo a scriverne, mi sto toccando.

Ciao, ieri successo lincredibile, sono ancora sovreccitata al solo pensiero. Praticamente laltro giorno, col ragazzo, ci scambiammo degli sms per stabilire quando vederci. Ero certa che mio marito, impegnato con la Fiera, di sicuro non sarebbe rientrato e cos gli dissi che al 90% poteva venire a casa, di mattina. Gi successo altre volte. Avevo risposto senza leggere attentamente, sapevo cosa desiderava e amen, gli ho dato lOk. Ma nel riporre il cellulare ho dato un occhiata al display, dove si vedono tutti i messaggi, sia la risposta che il suo, sopra. Solo allora mi sono accorta che parlava al plurale, diceva testualmente: <Allora domani possiamo venire? Casa tua Ok? Facci sapere.> Rabrividii: ma che mi aveva letto nel pensiero? Ora era lui stesso scriveva al plurale e poteva solo fare riferimento al suo compagno. Mi chiesi se fosse stato il caso di telefonare per chiarirci ma poi preferii lasciare tutto come stava, leffetto sorpresa, mandava in tilt la mia fantasia. E poi amiche e amici, come avrete capito, la giusta evoluzione della storia scontata, infatti, puntuale, la mia Simona mi ha messo al corrente di ogni suo segreto. Ci siamo visti alle 11. Ha bussato discretamente e, in effetti, era con il suo amico. Trovarmeli di fronte mi ha spiazzata pi di quanto immaginassi ma, per fortuna, ho saputo andare avanti: sapevo che leccitazione avrebbe cambiato il mio pudore in desiderio e la mia vergogna in ostentazione del mio piacere. Non dovevo fare altro che far finta di niente e, impacciati a loro volta, nemmeno i ragazzi hanno accennato al vero motivo della loro visita. Li ho fatti accomodare in cucina, sia per darmi un tono innocente, sia perch uno spazio grande e comodo, la zona living della casa. Mentre preparavo un caff, li guardavo sottocchi: due ragazzini, 21 anni per uno in due non raggiungevano i miei 44. Avevo in casa dei pasticcini di pasta di mandorla e li ho messi sul tavolo, con il tipico appetito dellet, ne hanno fatto piazza pulita. Lui e io abbiamo fatto spesso lamore in cucina, anche perch, su una paret e, trova posto un grande divano, tanto lungo da poter essere adoperato comodamente come letto. Non sapevo cosa avesse detto allaltro n cosa gli avesse promesso, cos, visto che aveva deciso tutto da solo, gli lascai la prima mossa, comportandomi con una totale indifferenza. Infatti, visto che trovavo sempre qualcosa da fare, lui si fatto avanti mentre ero intenta a risciacquare le tazzine, poggiata al bordo del lavello. Naturalmente ero leggermente piegata in avanti, le mani sotto lacqua, ho intravisto che si alzava per avvicinarsi ma non ho detto niente, continuando a sfaccendare. Mi si accostato alle spalle e mi ha tastata grossolanamente il sedere da sopra la gonna, poi mi ha anche carezzato i fianchi e la schiena, sa che mi piace. Il suo amico faceva finta di non scomporsi ma, seduto al tavolo, guardava fisso nella nostra direzione. Allora ho chiuso lacqua e mi sono asciugata le mani con lo straccio, poi ho appoggiato i polsi sul lavandino, senza scompormi, con tutta laria di chi vuole vedere com e va a finire. Naturalmente il mio silenzio e la mia remissivit ai suoi gesti, lo hanno reso pi aggressivo, pi esibizionista: voleva dimostrare al suo amico il suo potere su quella donna adulta. Visto che ci stavo, lentamente mi ha alzata la gonna, fino a denudarmi le natiche davanti a quellaltro. Mi carezzava e mi palpava tutta: i glutei, le cosce, poi senza spogliarsi mi ha poggiato il coso sulle natiche, protette solo da un invisibile perizoma nero. Le cosce me le allargava e io sentivo laria fresca, circolare sulle grandi labbra, che diventavano sempre pi calde. Si pure chinato dietro me, per allargami le ginocchia.

Non mi sono voltata ma avevo gli occhi socchiusi e gongolavo a quel palpeggiare, esibito al ragazzo di cui non conoscevo ancora neppure il nome. Ora che ero esposta e aperta in una posizione chiaramente oscena, leccitazione si impadronita completamente di me, aspettavo solo il sesso. Sapevo di dare unimmagine volgare di me stessa, quasi da prostituta ma la cosa non mi mortificava anzi! Allora, deciso, mi ha abbassato le mutande fin sotto il sedere, portandole allaltezza delle autoreggenti, che avevo messo nere, sapendo che piaciono agli uomini. Ora, le mutande erano solo un filo nero che disegnava le mie chiappe, sode e tornite. Sapevo che lavrei preso di li a poco e, solo in quel momento, ho sentito tutta la presenza dello sguardo dellaltro ragazzo, allora le guance si sono arrossate e quella vergogna mi ha stretto in una morsa lo stomaco. Il piacere mi ha fatto muovere le gambe e sfregarle luna contro laltra, piena di voglia e di appetiti. Lo sentivo armeggiare con il suo pantalone, poi senza nemmeno abbassarlo, mi ha penetrata tutta e immediatamente. Il suo pene durissimo ma non grande, lho ricevuto senza compromessi ero bagnata fradicia. Si fermato per darmi il tempo di riprendermi e anche per godersi quel primo calore; intanto io meditavo sulla situazione in cui mi ero andata a ficcare. Quelli erano due ragazzini, sarei di certo stata additata anche dai loro amici ma ormai non potevo pi tirarmi indietro. Tutte le contrariet e gli errori non facevano che aumentare il mio senso di colpa e, di conseguenza, la mia eccitazione saliva alle stelle. Quando ha iniziato a scopare, gocciolavo. Me ne stavo immobile, mossa solo dai colpi del ragazzo, non avevo il coraggio di girare la testa per non incrociare lo sguardo dellaltro. Avevo paura che, adesso, messo davanti al fatto compiuto invece di piacergli, lo avessi disgustato dopo tutto, dal suo punto di vista ero quasi una vecchia, per giunta zoccola! Intanto il mio porcello, sapendo di farmi impazzire, mi stringeva forte le chiappe con le mani aperte, cos sentivo meglio la sua piccola asta rigida mentre mi viaggiava nella carne. La cosa piaceva da morire anche a lui, perch si muoveva bene, con una ritmica che mi invitava a godere; ogni volta che entrava, si fermava in fondo per un istante e poi riprendeva il suo moto altalenante.

Lo sentivo lo sentivo e me lo godevo, ormai ignara di tutto il resto. Lo sentivo e, a momenti, vibrava sulle gambe tese, come tremasse. Non passarono pi di 3 o 4 minuti che acceler il suo moto, perdendo il controllo. Pochi colpi forti e velocissimi, tanto da risuonare come schiaffi nella cucina silenziosa, e se ne venne, fermandosi tutto dentro al terzo affondo. Ancora tremava, mentre iniziai a sentire il calore del seme nella pancia. Si attardato dentro, godendomi ancora e strusciandosi a me, finch non mi sono bagnata tutta, di fuori. Dopo un ultimo colpo stanco, estratto il pene, ha iniziato a carezzarmi li. Con le dita mi apriva e mi stuzzicava per cercare di far fuoriuscire il seme. Sono certa che voleva dare spettacolo al suo amico, perch non mai stato tanto raffinato nelle manipolazioni. Io adesso, poggiata coi gomiti sul ripiano top, mi guardavo bene dal lamentarmi, mi godevo tutto quel rovistarmi dentro e, sapere che un estraneo mi stava fissando le parti intime, in quello stato, mi faceva sbuffare per il calore. Tranne i miei mugolii e il respiro affannoso di tutti, la cucina era immersa nel silenzio. Non avevamo scambiato nessuna parola da dopo il caff. Quel tacere sulle nostre operazioni sessuali aggiungeva brividi alla situazione, credimi. Poi il rimestio fin e mi lasci in pace ma solo per pochi attimi. Sentii movimento alle mie spalle e il rumore inequivocabile di una fibbia che tocca il pavimento. Ero grondante perch lui era venuto molto. In questo stato, fu improvviso e repentino lingresso di un cazzo, di nuovo in me. Mi spinse tutta in avanti e ne sentii la punta fino alla cervice: sussultai. Non era pi il mio ragazzo, me ne accorsi subito , era di spessore e lunghezza diversi, mi ricordava quello di mio marito, che ce lha grosso. Non avevo parole da dire, non ero pi io: pi mi sentivo adoperata senza ritegno e pi sballavo con la testa, nonostante il fastidio, spinsi e mi allargai allindietro, volev o donarmi tutta. Sentivo anche i prodromi di un orgasmo eccezionale ma il porcello doveva essere arrapato in maniera esagerata. Le sue mani sui fianchi tiravano e strattonavano il mio corpo. Dopo non pi di venti colpi si inarc sulle punte dei piedi e venne, premendomi contro con tutto il bacino.

Era talmente infilato che sentii i fiotti di sburro che si facevano spazio in me. Dovetti subire il suo peso a lungo perch il suo membro non voleva saperne di afflosciarsi, ma alla fine usc. Fu come stappare una bottiglia di spumante, lo sperma era raddoppiato e colava. Il mio ragazzo mi tenne per la testa e io lo assecondai, con le dita mi lavor la vagina, fino a raccogliere una modesta quantit dei liquidi frammisti, in un attimo me li mise in bocca. Poi mi si accost, di fianco. Era passato un po di tempo e si sa, i ragazzi hanno molta energia, era di nuovo duro e con la cappella cercava le mie labbra. Lo baciai sbrigativamente, per mi alzai e con una scusa e una caterva di fazzolettini mi liberai di quei due. Non ero ancora venuta ma avevo ancora la bocca imbrattata dei loro semi mischiati. Lodore e il sapore fecero il resto. Mi spogliai tutta e mi stesi sul divano. Allora chiusi gli occhi e ripensai a tutta la scena come se la rivedessi in un film, da unaltra angolazione Mi cercai con le dita la vagina e la trovai inzuppata di bianco e caldo succo di uomini, ne presi ancora e ne bevvi ancora, dopo s che sono venuta alla perfezione, amica mia. Avresti dovuto esserc i! Simona.

Ogni donna , essa stessa un mistero

Nel prossimo numero, altre storie selezionate tra quelle, fantastiche, di amici e lettori. A presto!

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