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Tutte le associazioni e i sindacati di categoria del Paese si sono scagliati contro il nuovo disegno di legge presentato dal governo, definito lo strumento finale di censura. Sabato i quotidiani macedoni pi vicini alle posizioni dellesecutivo guidato da Nikola Gruevski - in pratica quasi tutte le testate del Paese - titolavano a caratteri cubitali: Ancora scontro tra i giornalisti e il governo. In realt secondo il sito internet Balkan Insight, la formula impiegata dai fogli filo-governativi appare perniciosa e non corrispondente alla realt dei fatti: pi che scontro, infatti, si dovrebbe parlare di attacco unilaterale da parte del consiglio dei ministri macedone. Il governo, venerd scorso, ha indetto in fretta e furia una rapida conferenza stampa per presentare lennesimo disegno di legge sui media, annunciato da mesi e finalmente rivelato dal ministro della Comunicazione, seppure a bocconi. Pochi dettagli sono stati quindi offerti ai giornalisti presenti in sala e del testo integrale non si vista traccia, ma quel poco bastato a provocare la furia di tutte le associazioni dei media macedoni. Il punto che pi ha suscitato la rabbia dei giornalisti riguarda listituzione di un nuovo organismo per la regolamentazione dei media che potr revocare le licenze per la radiodiffusione e la stampa e comminare multe se il lavoro dei media dannegger linteresse dei cittadini: una formula linguistica particolarmente criptica che secondo Mirce Adamcevski, fino a due anni fa a capo del Consiglio radiotelevisivo (Srd), verr interpretata dal governo in modo molto ampio e certamente pro domo sua. Adamcevski considera il disegno di legge lo strumento finale di censura e lorganismo di regolamentazione un istituto assolutamente non indipendente che assomiglier a un mostro dedito a travolgere e divorare tutti i mezzi dinformazione liberi. Risulta in effetti difficile parlare di indipendenza nel caso della nuova commissione: sei dei sette membri che comporranno lorganismo verranno scelti dal Parlamento e dallAssociazione dei comuni macedoni mentre solo un elemento sar inviato dalle associazioni dei giornalisti.
Macedonia. Nimetz avrebbe invitato i governi dei due Paesi a valutare con attenzione la proposta e a formulare una risposta dopo le celebrazioni per la Pasqua ortodossa, prevista per il 5 maggio. Il governo macedone, dal canto suo, ha deciso di non commentare la proposta di Nimetz, a detta del premier Nikola Gruevski, per non influenzare il processo di negoziati. Abbiamo ricevuto le nuove proposte, ma non vogliamo rilasciare dei commenti al riguardo in modo che non ci siano condizionamenti nel processo mediato da Nimetz, ha detto il premier. In precedenza anche il ministro degli Esteri, Nikola Poposki, aveva deciso di seguire la medesima linea, specificando di aver letto le proposte avanzate dal diplomatico dellOnu senza per volerne commentare il contenuto. La stampa greca sostiene che la proposta di Nimetz rifletterebbe essenzialmente il testo presentato in passato da Gruevski durante un incontro con lex primo ministro ellenico, George Papandreou, avvenuto a Bruxelles. Lultimo round di colloqui fa parte di un nuovo sforzo congiunto di Onu e Ue per raggiungere un compromesso sulla questione del nome. Lo scorso dicembre il Consiglio europeo aveva reso noto che il rapporto speciale della Commissione europea sulla Macedonia sarebbe stato pubblicato entro la primavera di questanno, come ha confermato anche Peter Stano, portavoce del commissario allAllargamento e alla politica di vicinato, Stefan Fuele. Nella prospettiva di uneventuale apertura delle trattative con Skopje, il Consiglio Ue a dicembre ha deciso che esaminer un rapporto dellesecutivo comunitario. Sulla base di tale rapporto e dello stato delle relazioni di buon vicinato, i Ventisette potrebbero prendere una decisione sullinizio dei negoziati di adesione. La disputa sul nome sorta gi a met anni Novanta, ovvero da quando i greci contestano a Skopje lutilizzo del nome Repubblica di Macedonia nel timore di spinte secessioniste della propria regione settentrionale, chiamata anchessa Macedonia e abitata da una cospicua comunit slava. Skopje dal 2009 ottiene delle raccomandazioni e relazioni positive dalla Commissione per lavvio dei negoziati ma il blocco opposto da Atene, determinato dalla disputa sul nome, ha sempre impedito a Skopje di ottenere una data per i negoziati.