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La Conferenza dei culti europei (Cec) ha esortato la Macedonia a rilasciare immediatamente il sacerdote condannato nella scorsa settimana a tre anni di carcere La Conferenza delle Chiese europee ha inviato una lunga lettera al governo macedone esortandolo a varare un provvedimento di grazia nei confronti di Jovan Vraniskovski, il noto e controverso sacerdote serbo che stato condannato a una pena di tre anni da scontare in carcere per aver commesso il reato di appropriazione indebita, ravvisato marted scorso dal Tribunale di Skopje. Siamo estremamente preoccupati per larresto e la detenzione di monsignor Jovan, poich un trattamento del genere comporta, ovviamente, la violazione del suo diritto fondamentale alla libert religiosa, recita la nota stampa riportata dal sito internet Balkan Insight. La Cec ha inviato una richiesta di solidariet anche presso lAlto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, il Relatore speciale delle Nazioni Unite per la libert religiosa e il Commissario per i diritti umani del Consiglio dEuropa. Vraniskovski avrebbe commesso il reato di appropriazione indebita ai danni delle casse della chiesa ortodossa macedone (250 mila euro sottratti fino al 2002) prima di fondare l'Arcidiocesi di Ohrid, una chiesa ortodossa macedone parallela a quella gi esistente ma fedele alla Serbia. Ma c' di pi nella sentenza di marted: altri 18 imputati nel medesimo processo, tra cui la madre e la sorella del sacerdote, dovranno scontare due anni di libert vigilata per aver cercato di "ripulire" e riciclare i soldi sottratti da Vraniskovski alla chiesa macedone mediante l'acquisto di immobili e terreni. Vraniskovski aveva subito una prima, pi lieve (2 anni e mezzo di detenzione carceraria) condanna nell'ottobre del 2009, quando il Tribunale di Veles emise il verdetto dichiarando la contumacia dell'imputato: il sacerdote, infatti, in quel momento era latitante e sfuggiva alla giustizia macedone da almeno un anno.