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SCHEDA DI RECENSIONE DEL DOCUMENTARIO

“THE RISING PHOENIX”

LINEE GUIDA PER IL DEBRIEFING-

Singolarmente:
Lavoro personale che ogni studente dovrà svolgere e mettere per scritto:

1-Quali diritti umani sono trattati in questo documentario? Come


sono trattati?

Vari sono i diritti trattati all’interno della pellicola visionata. Ovviamente il


più lampante sembrerebbe essere il diritto allo sport. Garantire la
possibilità a chiunque di poterlo praticare penso sia fondamentale per
normalizzare una realtà che spesso viene ignorata, ovvero quella delle
persone affette da disabilità. Questo diritto rientra però a far parte di un
idea molto più grande, importante e attuale: il diritto all’uguaglianza.
Penso che sia uno dei concetti di base affermati nel documentario, siamo
tutti uguali e dobbiamo avere tutti le stesse possibilità e ricevere lo
stesso rispetto. Nella nostra società non deve esserci posto per la
discriminazione (diritto alla non discriminazione) e in tal senso mi è
rimasta impressa la storia dell’atleta Chantal Petitclerc e della sua
vicenda al college dove era stata esclusa dalla squadra di atletica. Uno
degli esempi più lampanti del fatto che questi diritti vengano spesso
calpestati nel nostro mondo, e devo dire che la tenacia della ragazza che
non ha accettato un no come risposta, decidendo di lottare, facendo
causa e vincendo è stato straordinario.

2-Ci sono alcuni episodi di fair play? Se si, quali?

Vi sono molteplici episodi di fair play all’interno del documentario, un


esempio che riporto si è visto alle olimpiadi di Rio quando Matt
Stutzman si congratula con il vincitore della gara, nonostante fosse
rimasto deluso della mancata medaglia raggiunta. Tra tutte queste
vicende di rispetto quella che ho reputato più significativa e che è
rimasta maggiormente impressa nei miei ricordi è però quella tra Oscar
Pistorius e Jonnie Peacock. Non mi sarei mai aspettato che, nonostante la
rivalità sportiva, Oscar pregasse per la vittoria di un altro atleta e gioisse
insieme a lui al termine della gara come se avesse raggiunto egli stesso
l'obiettivo. Una scena che dovrebbe fungere da esempio per molti atleti,
calciatori in primis, che dimenticano il rispetto e la passione che
sarebbero e sono alla base di ogni competizione sportiva; a prescindere
dal risultato.
3-Quali tra i vari valori sportivi come per esempio amicizia, fair
play, uguaglianza, onestà, eccellenza, solidarietà, reciproco
rispetto, comprensione, impegno, coraggio, lavoro di gruppo,
rispetto dei ruoli e delle regole, rispetto per sé e per gli altri,
spirito di collaborazione e di solidarietà, emergono? come
emergono? Porta qualche esempio.
Il clima di amicizia e lo spirito di solidarietà si evince fin da subito dalle
parole dai vari atleti intervistati che descrivono l’atmosfera che si respira
in questa grande manifestazione che sono le paralimpiadi. Essi
descrivono la sensazione di appartenere ad un qualcosa più grande di
loro,sentono di aver trovato una famiglia. Si intravede il reciproco
rispetto, l’onestà, il rispetto dei ruoli e delle regole in tutti gli episodi di
fair play che si susseguono in continuazione.Particolarmente esplicativo
di ciò ritengo sia il momento citato nella domanda precedente, il fair play
tra due grandi atleti, ovvero Peacock e Pistorius. Non vi sono vicende in
cui è espresso odio o discriminazione e a conferma dell’uguaglianza come
valore principale è esemplare l’attimo nel quale gli atleti americani, tra
cui molti dei quali feriti in Iraq, sfilano fianco a fianco con la nazione
irachena; questo per me è stato senza eguali. Ma è sbagliato giudicare le
paralimpiadi come una competizione in cui tutti si ossequiano e vince
l’amore. Stiamo comunque parlando di grandi atleti, persone che
sconfiggono le proprie difficoltà e raggiungono livelli altissimi di
atletismo. Persone che scappano da passati difficili, come Jean-Baptiste
Alaize. Che inseguono un sogno, come Bebe Vio, e anche persone che
grazie allo sport ritrovano se stessi e una ragione per cui lottare, come
Ellie Cole e Ryley Batt.

4-Qual è il messaggio principale che viene esplicitato nel film?


Individuare un messaggio principale non è semplice, penso che ognuno
possa interpretare il messaggio in modo differente, di conseguenza lo
reputo molto soggettivo. Personalmente credo che il documentario si
ponga due scopi: il primo è quello di dare un esempio di forza di volontà.
Raccontando le storie dei vari atleti intervistati riesce a dare rilevanza ai
momenti difficili del loro passato ed a descrivere come siano riusciti a
superarli, continuando a lottare nonostante venissero posti dinanzi a loro
ostacoli insormontabili. Probabilmente è proprio per questo che all’inizio
viene detta la frase: “alle olimpiadi si forgiano gli eroi, alle paralimpiadi
arrivano gli eroi”; perché hanno già fatto l’impossibile.
In secondo luogo essendo un documentario deduco che un altro scopo
sia essenzialmente la diffusione, portare agli occhi di molti quella branca
dello sport magari poco conosciuta o poco seguita poiché ritenuta,
erroneamente, come inferiore alle olimpiadi. Mi ricollego anche alle
parole di Ellie Cole e credo di darle pienamente ragione: le paralimpiadi
devono raggiungere la massima diffusione in modo che l’opinione e lo
sguardo rivolto alle persone con disabilità cambi completamente.
5-Quale episodio ti ha particolarmente colpito e perché?

Credo di non riuscire ad individuare un episodio in particolare che mi


abbia colpito. Sono molteplici le occasioni in cui sono stato positivamente
stupito o mi sono emozionato. Tra le varie situazioni potrei riportare il
momento in cui Jean-Baptiste Alaize racconta la sua storia e di come a
soli 3 anni è riuscito a sopravvivere ad una guerra civile e alla furia
omicida provocata dall’odio. Particolarmente toccante la frase “ho scelto
il salto in lungo per scappare da qualcosa”. Altro storia che mi ha molto
colpito è quella di Ludwig Guttman, neurochirurgo tedesco che ha
introdotto lo sport come parte di riabilitazione dei suoi pazienti. In
particolare ho provato un senso di ammirazione quando è stato descritto
di come ha salvato la vita di 94 persone inventandosi patologie e sintomi
inesistenti.

6-Qual è l’insegnamento principale che questo film ti ha dato?

Indubbiamente come prima cosa ho approfondito e risolto una mia


parziale ignoranza, faccio mea culpa e ammetto che non mi sono mai
avvicinato, o almeno mai con costanza, al mondo paralimpico; per via del
fatto che lo ritenessi non al pari delle olimpiadi, ovvero non altrettanto
spettacolare. Mi sono felicemente ricreduto. Quindi oltre ad una grande
ammirazione per la forza d’animo di queste persone “torno a casa” con il
proposito di rimanere aggiornato su questo ramo dello sport e dei giochi
olimpici.

Abstract:
In conclusione, per riassumere, vorrei riprendere due aspetti
fondamentali delle paralimpiadi, due concetti per cui ammiro questa
branca dello sport. In primo luogo ammiro questi atleti per come
applicano le regole di fair play e di rispetto reciproco che sono alla base
dello sport e delle competizioni. Queste idee, questi principi, vengono
spesso dimenticati in molti sport e da molti atleti. Spesso ci si dimentica
di tutto ciò, si da troppa importanza alla vittoria e si ignora la vera
matrice che dovrebbe guidare le competizioni, ovvero la passione. In
secondo luogo è doveroso dare rilevanza a quella incredibile
determinazione che accomuna tutti quegli atleti che partecipano alle
paralimpiadi. Ho sempre pensato che la perseveranza fosse la chiave per
raggiungere traguardi quasi inimmaginabili all’inizio del viaggio e qui ho
trovato la conferma alle mie tesi. Qui, in questo documentario, si è
dimostrato ineccepibilmente che l’unico limite che possiamo trovare
davanti a noi e non possiamo superare siamo noi stessi, le nostre menti
e le nostre paure.

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