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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
sabato 16 febbraio 2013
XVI

Unicuique suum
Anno CLIII n. 39 (46.283)
.

Citt del Vaticano

Dopo la testimonianza sul Vaticano

II

offerta ai preti di Roma Benedetto

incontra i membri dellassociazione Pro Petri Sede

Quella novit che cambia la vita


Dal concilio lentusiasmo e la speranza per costruire il futuro della Chiesa e del mondo
la fede a dover orientare lo sguardo e lazione del cristiano, poich un nuovo criterio dintelligenza e di azione che cambia tutta la vita delluomo. Cos Benedetto XVI tornato a riproporre lesigenza di una conversione autentica per vivere la novit radicale della Risurrezione. Una necessit ribadita con forza in questi giorni quaresimali e rilanciata anche nella testimonianza sul concilio Vaticano II offerta gioved ai preti di Roma. nostro compito proprio in questo Anno della fede aveva detto tra laltro lavorare perch il vero concilio, con la sua forza dello Spirito Santo, si realizzi e sia realmente rinnovata la Chiesa. Questa mattina, venerd 15 febbraio, durante ludienza concessa allassociazione Pro Petri Sede uno degli ultimi incontri pubblici del suo pontificato tornato a porre laccento su quella che ha definito una realt vivente: la fede, cio quella virt teologale che necessario riscoprire continuamente affinch essa possa accrescersi. Mettendo in evidenza in modo particolare i profondi, inscindibili legami con la carit. E ribadendo un concetto pi volte espresso: non esiste carit senza fede, n fede senza carit. Perch questultima, ha spiegato, non pu ridursi a un semplice umanesimo o a unopera di promozione umana. Laiuto materiale, per quanto necessario ha ricordato non il tutto della carit, che partecipazione allamore di Cristo ricevuto e condiviso.
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La saggezza non invecchia mai


di SHIMON PERES*

ono dispiaciuto per la decisione del Papa di rinunciare al pontificato. Si tratta di una decisione originale, perch egli un uomo originale e coraggioso. Lo considero un leader spirituale straordinario e unico. Ritengo che il contributo di Benedetto XVI abbia avuto un impatto importante. un uomo dal pensiero profondo. Il corpo pu invecchiare, ma la saggezza non invecchia mai. Il suo impegno per la pace e lumanit autentico. Ha la sincerit del vero credente, la saggezza di chi comprende i cambiamenti della storia e la consapevolezza che, nonostante le differenze, non dobbiamo diventare estranei o nemici. Nellambito delle relazioni tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico ha compiuto numerosi gesti. Ha affermato che il popolo ebraico non responsabile della morte di Ges; ha ribadito che gli ebrei sono i

nostri fratelli maggiori e ha detto che Dio non ha mai abbandonato il popolo ebraico. Ha visitato Israele e il Tempio maggiore a Roma per esprimere la sua amicizia e la sua solidariet. In Israele lo ho accompagnato personalmente. Ed stato amichevole in un modo eccezionale e davvero colmo di affetto. Ha pregato per la pace in Medio Oriente, proprio come facciamo io e altri. Non pu essere considerato come il leader amministrativo del Vaticano, ma come la guida spirituale, dotata di profondit, conoscenza e saggezza. Lo considero un amico. Gli auguro ogni bene e rimarr in contatto con lui. A Gerusalemme pregheremo affinch possa riacquistare la forza fisica e offrire la propria saggezza, profondit e amicizia a tutti i popoli, a tutte le religioni. Lo ricorderemo con rispetto e stima per quanto ha fatto. *Presidente di Israele

Da ebrei e musulmani rispetto per la scelta del Papa


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Meteoriti piovono sugli Urali


MOSCA, 15. Una pioggia di frammenti di un meteorite si abbattuta stamane sulla regione degli Urali, nella Russia centrale. La zona pi colpita stato il distretto amministrativo di Chelyabinsk, dove si sono contati circa 500 feriti, soprattutto a causa dei numerosi vetri degli edifici andati in frantumi. Secondo il ministero dellInterno, almeno tre delle persone ricoverate in ospedale sono in gravi condizioni. La regione di Chelyabinsk (situata a circa 1.500 chilometri ad est di Mosca) il cuore industriale della Russia, con fabbriche e altre imponenti strutture industriali, incluso limpianto per la produzione e lo stoccaggio di materiale nucleare di Mayak. Un portavoce della Rosatom, la societ statale per lenergia nucleare russa, ha fatto sapere che i lavori nellimpianto non sono stati interrotti e che le radiazioni sono rimaste sempre nella norma. Pattuglie della polizia stanno ispezionando gli edifici danneggiati. I frammenti del meteorite sono caduti in almeno sei citt della zona. Il fenomeno principale si verificato a circa 80 chilometri dalla citt di Satka, nellomonimo distretto. Interrotte per ore tutte le comunicazioni cellulari. Fonti militari hanno riferito che un meteorite stato intercettato dalla Difesa aerea e colpito da un missile a salve a circa 20 chilometri dal suolo.

Annunciate elezioni presidenziali per il prossimo 7 luglio

Il Mali in attesa dei caschi blu


BAMAKO, 15. Il Mali elegger il nuovo presidente della Repubblica il prossimo 7 luglio. Lo ha annunciato ieri sera il Governo. Un voto che ha unimportante valenza simbolica oltre che politica dopo lintervento militare francese per liberare le regioni settentrionali del Paese occupate dai ribelli islamici. E, intanto, si va verso il dispiegamento di caschi blu dellOnu nel nord del Mali, una volta conclusa loperazione Serval e garantita la messa in sicurezza delle regioni sin qui occupate dagli jihadisti. Quel che pi duna semplice ipotesi, vista lattendibilit della fonte, stata formulata da Herv Ladsous, segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite con delega al mantenimento della pace, cio colui che deve vegliare sulla stabilit di un Paese, dopo una guerra. Secondo Ladsous il passo immediato che il Governo di Bamako dia il suo assenso, e non cosa facile, n prevedibile per quanto riguarda i tempi. Il tutto prima che il Consiglio di sicurezza si esprima deliberando linvio di truppe per il controllo di un territorio vastissimo e potenzialmente ancora irto di trappole. Il Mali, gi quando si cominciato a parlare dellintervento internazionale nel nord, ha mostrato molta ritrosia, soprattutto perch questo soprattutto agli occhi dei militari golpisti avrebbe comportato la presenza di truppe straniere, in un certo senso limitando la sua sovranit. Alla fine Bamako ha accettato loperazione Serval, ma solo perch la Francia ha convinto i governanti maliani che non era possibile fare altrimenti. Il passaggio successivo, quello della messa a punto dellintervento dei caschi blu, potrebbe anchesso avere qualche problema a essere affrontato in fretta e, soprattutto, con efficacia. Attualmente il numero dei militari impiegati nelloperazione Serval (tra francesi e truppe africane, non calcolando quelle maliane) si aggirerebbe sulle ottomila unit. Quindi, realisticamente, il numero dei caschi blu non si dovrebbe distaccare troppo da questa cifra perch, sebbene pacificata, la regione dellAzawad potrebbe essere ancora in preda a tensioni alimentate dallestrema confusione che vi regna e anche per la non ancora chiarita sostanza dei rapporti con Bamako. Il Governo, secondo alcuni analisti sar infatti, sar costretto a intavolare una trattativa con chi jihadista non , proprio come il Movimento nazionale di liberazione dellAzawad.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), in visita ad limina Apostolorum; le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Martino Canessa, Vescovo di Tortona (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Mario Oliveri, Vescovo di Albenga-Imperia (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Alberto Maria Careggio, Vescovo di Ventimiglia - San Remo (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Alberto Tanasini, Vescovo di Chiavari (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Luigi Ernesto Palletti, Vescovo di La Spezia - Sarzana Brugnato (Italia), in visita ad limina Apostolorum; Vittorio Lupi, Vescovo di Savona-Noli (Italia), in visita ad limina Apostolorum. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Trian Bsescu, Presidente della Romania, con la Consorte, e Seguito. Il Santo Padre ha nominato Sotto-Segretario della Congregazione per lEducazione Cattolica il Reverendo Padre Friedrich Bechina, F.S.O., Officiale del medesimo dicastero.

Udienza del Papa al presidente della Romania

Un frammento di meteorite nel cielo della regione di Chelyabinsk (LaPresse/Ap)

Nella mattinata di venerd 15 febbraio, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il presidente della Romania, Trian Bsescu, che successivamente ha incontrato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santit, accompagnato dallarcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Durante i colloqui, svoltisi in un clima di cordialit, sono state esaminate le buone relazioni tra la Romania e la Santa Sede. In parti-

colare, stata sottolineata la proficua collaborazione a livello europeo per la salvaguardia dei valori comuni e ci si soffermati su alcune prospettive di cooperazione tra la Chiesa Cattolica e lo Stato romeno nellambito educativo. Non si mancato di toccare alcune questioni aperte che interessano le comunit cattoliche in Romania e di rilevare il contributo della Chiesa Cattolica allintegrazione delle comunit romene allestero.

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LOSSERVATORE ROMANO
LFmi esclude la possibilit di uno scontro globale sulle valute I dati dellEurostat sullultimo trimestre del 2012

sabato 16 febbraio 2013

G20 alla ricerca di soluzioni contro la crisi


MOSCA, 15. Il G20 pronto a impegnarsi contro svalutazioni competitive dei tassi di cambio. Allapertura del vertice in Russia, ieri, il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha cercato di stemperare le tensioni: Parlare di guerra delle valute esagerato; le nostre valutazioni non mostrano deviazioni importanti, ma bisogner monitorare. Ma, oltre ai cambi, i temi sul tavolo sono tanti, e riguardano anzitutto il lavoro, la ripresa, il credito. Sar il presidente russo, Vladimir Putin, a fare gli onori di casa oggi, con un ricevimento al Cremlino, ai partecipanti del primo incontro dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20, che la Russia ospita per la prima volta. Lo ha reso noto lufficio stampa del Cremlino. Il G20 cominciato ieri con una riunione dei vice dei ministri e dei governatori delle Banche centrali per definire le questioni preliminari e avviare i negoziati. Nellindicare le priorit della presidenza russa del G20, Putin ha detto di voler concentrare gli sforzi sullo sviluppo di misure che creino crescita economica e nuova occupazione. Tra i temi nuovi introdotti dalla presidenza russa, il finanziamento degli investimenti e la gestione del debito sovrano. Intanto, la stampa specialistica riferisce che i maggiori hedge fund al mondo stanno guadagnando miliardi di dollari scommettendo contro lo yen: solo da novembre George Soros, linvestitore che ha mandato quasi in bancarotta la Gran Bretagna negli anni Novanta scommettendo contro la sterlina, ha realizzato profitti per un miliardo di dollari, giocando contro la valuta giapponese. Scommesse che emergono nel pieno di quella che molti definiscono gi una guerra delle valute, che gli hedge fund cos come affermano gli analisti hanno contribuito ad alimentare. Negli ultimi quattro mesi lo yen ha perso quasi il venti per cento e le pressioni al ribasso sulla valuta giapponese sono state accentuate proprio dalle maxiscommesse dei fondi speculativi. Gli hedge fund secondo gli analisti hanno iniziato a giocare contro lo yen dallo scorso anno, molto prima dellelezione del premier Shinzo Abe. Lapertura di Abe e del suo Governo a svalutare lo yen ha spinto i trader ad aumentare gli investimenti contro la valuta nipponica. una scommessa sulleconomia di Abe affermano con il Wall Street Journal fonti vicine allhedge fund di Soros. Il calo dello yen ha destato lattenzione, soprattutto americana e spaccato anche il G7, lasciando emergere divisioni tra Tokyo e la Gran Bretagna, che ha negato il riferimento allo yen del comunicato delle sette potenze, mentre alcune fonti del gruppo dei Sette, da Washington, hanno invece precisato come lobiettivo della nota sia proprio la valuta giapponese. Il Financial Times ritiene come pi che di guerra delle valute globale sareb-

Pil europeo in caduta libera


BRUXELLES, 15. La crisi morde leconomia europea. Il dato sul pil 2012 non fa altro che registrare la recessione. Listituto europeo di statistica, Eurostat, ha comunicato ieri che nel quarto trimestre dellanno 2012 il pil (prodotto interno lordo) sceso dello 0,6 per cento nella zona euro e dello 0,5 per cento nellEuropa a ventisette. Per quanto riguarda leurozona, si tratta di un risultato inferiore alle attese degli analisti: il pil calato dello 0,4 per cento. Secondo JPMorgan, il dato dovrebbe tradursi in una flessione dello 0,5 su base annua. La situazione non certo rosea in Grecia, dove si registrato un calo dei sei per cento, meglio comunque delle attese. Male anche il Portogallo (meno 1,8) e la Spagna (meno 0,7). Non hanno fatto meglio la Francia, che ha chiuso lultimo trimestre dellanno scorso con un meno 0,3, e la Germania, che deve accontentarsi di un meno 0,6. Questultima dovrebbe chiudere lanno in corso con una crescita pari al pi 0,7 per cento (gli analisti prevedono un pi 0,9 con le correzioni di calendario sui giorni lavorativi): un dato in calo rispetto al 4,2 per cento del 2010 e al tre per cento del 2011. A pesare dicono gli economisti stato soprattutto un rallentamento delle esportazioni, in particolare verso gli altri mercati delleurozona. Berlino prevede un pil in crescita dello 0,4 per cento nel 2013 e dell1,6 nel 2014. Nei giorni scorsi il Governo francese ha ammesso che la previsione di crescita nel 2013 (pi 0,8) rappresenta un obiettivo irraggiungibile. Diventerebbe impossibile cos rispettare il target di un rapporto tra deficit e pil al tre per cento. Si tratta di capire se la Commissione Ue (le previsioni aggiornate saranno presentate il 22 febbraio) conceder a Parigi, che conferma lobiettivo del deficit zero alla fine del mandato di Hollande nel 2017, uno slittamento. Ma Bruxelles potrebbe anche chiedere nuove misure per far riequilibrare i conti. La lettera inviata due giorni fa ai ministri delle Finanze dal commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, sembrava dare delle possibilit al Governo francese. Intanto, lIstat ha comunicato che nel 2012 il pil italiano diminuito del 2,2 per cento rispetto allanno precedente. Su base congiunturale, nel quarto trimestre del 2012 il pil diminuito dello 0,9 per cento rispetto al trimestre precedente e del 2,7 per cento nei confronti del quarto trimestre dellanno prima. Il calo nel quarto trimestre 2012 rappresenta la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti i comparti di attivit economica: agricoltura, industria e servizi si legge nella nota dellIstat.

Il nuovo presidente del Consiglio di sovrintendenza dellIstituto per le Opere di Religione


La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato oggi, 15 febbraio 2013, in lingua italiana e in lingua inglese, il seguente comunicato. La Commissione cardinalizia di Vigilanza dellIstituto per le Opere di Religione (Ior) ha provveduto alla nomina, a norma degli statuti, del nuovo presidente del Consiglio di sovrintendenza nella persona dellavvocato Ernst von Freyberg. Gli altri quattro membri del Consiglio di sovrintendenza mantengono il loro incarico. Tale decisione il risultato di profonda valutazione e di diverse interviste che la Commissione cardinalizia ha compiuto, sempre con il supporto del Consiglio di sovrintendenza. Si trattato di un percorso di alcuni mesi, meticoloso e articolato, che ha permesso di valutare numerosi profili di alto livello professionale e morale, anche con lassistenza di unagenzia internazionale indipendente, leader nella selezione di alti dirigenti dimpresa. Il Santo Padre, che ha seguito da vicino lintero processo di selezione e di scelta del nuovo Presidente del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior, ha espresso il suo pieno consenso alla decisione della Commissione cardinalizia.

Banconote giapponesi (Afp)

be pi opportuno parlare di un braccio di ferro fra Stati Uniti e Giappone sullo yen. E proprio a Stati Uniti e al Giappone il G20 secondo una bozza del comunicato chieder di risolvere le incertezze fiscali. Inoltre, i rappresentanti dei venti Paesi metteranno in evidenza la necessit di ununione pi forte dellarea euro sia dal punto di vista economico sia da quello fiscale. Tutto questo in un contesto di debolezza della cre-

scita globale e in presenza di rischi al ribasso. Ci impegniamo a respingere il protezionismo in tutte le sue forme si legge in una bozza del comunicato finale del vertice di Mosca; inoltre, riaffermiamo il nostro impegno al raggiungimento di una duratura riduzione degli squilibri globali attraverso unazione congiunta per evitare disallineamenti persistenti dei tassi di cambio e svalutazioni competitive.

Allargati i campi dapplicazione ma i Paesi altamente indebitati avanzano dubbi

La Commissione europea formalizza il progetto sulla Tobin tax


BRUXELLES, 15. stato formalizzato, ieri, il nuovo progetto di tassa sulle transazioni finanziarie, o Tobin tax. Bruxelles allarga cos lo spettro dapplicazione che ora comprende qualunque operazione che abbia un legame con gli undici Paesi dove la tassa entrer in vigore. Soggetti al balzello saranno anche i titoli di Stato: sale dunque la preoccupazione dei Paesi con debiti elevati perch la Tobin tax cos concepita avrebbe effetti sulle nuove emissioni: laumento del costo delle transazioni sul mercato secondario potrebbe riflettersi anche sul potere di attrazione delle nuove emissioni, facendo quindi aumentare i tassi. Nella nuova proposta di direttiva la Commissione dellUe ha tenuto intatte le aliquote minime (0,1 per cento su azioni e obbligazioni e 0,01 per cento sui prodotti derivati) ma ha ridotto al massimo il rischio di evasione. Quindi non baster spostare la transazione in un Paese senza Tobin tax: la tassa infatti si applica non solo agli scambi effettuati nelle piazze finanziarie degli undici Paesi, ma anche a quelli fatti altrove ma da soggetti residenti in uno degli undici Paesi, e anche a quelli effettuati da soggetti terzi in Paesi terzi che per si scambiano un prodotto emesso in una delle undici Nazioni. La novit consiste nel fatto che oltre al principio della residenza del soggetto, si applica anche quello dellemissione del prodotto. Bruxelles si detta convinta dei benefici della tassa: un tesoretto di circa 30-35 miliardi di euro allanno a fronte di una perdita irrilevante di transazioni. I dubbi sulla nuova tassa vengono dai Paesi altamente indebitati, con una massiccia quantit di titoli in circolazione che saranno asoggettati alla tassa quando verranno scambiati sul mercato secondario.

Madrid punta sugli incentivi alloccupazione


MADRID, 15. Il Governo spagnolo destiner 3,5 miliardi di euro nei prossimi quattro anni a misure per incentivare il lavoro giovanile e autonomo, un investimento che sar cofinanziato dal Fondo sociale europeo. Lo si appreso ieri da un comunicato. Liniziativa frutto della collaborazione fra lEsecutivo e gli agenti sociali sul progetto Strategia di imprenditoria e lavoro giovanile 2013-2016, diffuso oggi. Il programma contempla quindici misure a breve termine, fra le quali aiuti per i giovani che vogliano tornare tra i banchi per ultimare gli studi e incentivi per la loro contrattazione, oltre a programmi di formazione. Alle misure a breve termine saranno destinati 1,75 miliardi dei 3,5 previsti dal programma, che recepisce le raccomandazioni formulate dallUnione europea ed stato concordato fra il ministero del Lavoro, i patronati degli industriali e alcune sigle sindacali. Sul medio e lungo termine, la strategia prevede altre 85 iniziative destinate a favorire la permanenza nel sistema educativo, a promuovere la formazione professionale, migliorare lorientamento e la ricerca lavoro, incentivare i contratti, garantire luguaglianza di opportunit e rendere compatibili lavoro e formazione. Secondo il comunicato, la strategia stata disegnata come uno strumento aperto, al quale potranno aderire istituzioni pubbliche e private, aziende e altri enti od organizzazioni interessati agli obiettivi. Ieri, nel suo bollettino mensile, la Banca centrale europea (Bce) ha messo in rilievo che il mercato del lavoro dellarea delleuro ha continuato a deteriorarsi, mentre dalle pi recenti indagini emergono segnali di ulteriori dinamiche negative nel prossimo futuro. Inoltre, i lavoratori giovani e scarsamente qualificati sono stati particolarmente colpiti dalla crisi. Il tasso di disoccupazione, che andato aumentando sin dalla prima met del 2011, rimasto fermo all11,7 per cento tra novembre e dicembre del 2012, un valore superiore di 1,0 punti percentuali rispetto a quello registrato nel dicembre 2011.

Migliora il rating delleconomia islandese


REYKJAVK, 15. Migliora la situazione economica dellIslanda, uno dei Paesi pi colpiti dalla crisi. Ieri lagenzia Fitch ha aumentato il rating a BBB da BBB meno, e questo a fronte dei progressi impressionanti che lIslanda continua a fare nella sua ripresa dalla crisi finanziaria del 2008 e 2009. La mossa fondamentale nella lotta alla crisi dicono gli analisti stata la nazionalizzazione dei tre maggiori istituti di credito, Kaupthing, Glitnir e Landsbanki, e la sostituzione della maggior parte dei manager della finanza. Sul Paese, tuttavia, pesa da qualche anno laccusa di non aver onorato i debiti, cio di aver fatto default senza pagare. In effetti, i creditori esteri delle banche finite sotto lala statale non hanno ancora rivisto un centesimo. In futuro risarciremo tutto ha garantito il ministro delle Finanze, Steingrmur Sigfsson. Tuttavia, di recente il ministro ha incassato dalla corte dellEfta (European free trade agreement) la decisione positiva secondo cui lisola non dovr risarcire i risparmiatori britannici e olandesi che avevano investito nei conti Icesave, una controllata di Landsbanki. una sentenza che vale per le casse islandesi circa 2,6 miliardi.

In calo la domanda di oro


NEW YORK, 15. Nel 2012 la domanda mondiale di oro scesa per la prima volta dal 2009: lo riferisce il World Gold Council aggiungendo che larretramento dovuto al calo della domanda in India e in Cina. Nel 2012 la domanda globale stata pari a 4.405 tonnellate, in calo del 3,85 per cento dalle 4.582,3 tonnellate di un anno prima. La domanda in India diminuita del dodici per cento rispetto al 2011 a 864,2 tonnellate. In Cina la richiesta rimasta piatta a 776,1 tonnellate. Comunque, secondo il World Gold Council, al declino della domanda dei consumatori al dettaglio ha fatto da contrappeso laumento di quella proveniente dagli investitori istituzionali e delle banche centrali.

Il presidente della Commissione europea Duro Barroso (Afp)

Approvato un piano per il risparmio energetico nelledilizia

Svolta ecologica per il Dragone


PECHINO, 15. Svolta ecologica per il Dragone. La Cina intende avviare dal 2015 un piano per la creazione di edifici che rispondano ai criteri di risparmio energetico. Lo ha dichiarato ieri la Commissione nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, massimo organo di pianificazione economica di Pechino. Dal 2014, poi, secondo un funzionario della commissione, i nuovi criteri verranno applicati a tutti gli edifici usati dal Governo cinese. Il progetto inizier gi lanno prossimo con lapplicazione degli standard di risparmio energetico ai progetti di edilizia popolare nelle quattro citt cinesi che godono dello status di provincia (Pechino, Shanghai, Chongqing e Tianjin) e nelle capitali delle singole province. I nuovi criteri verranno poi applicati a tutti gli edifici pubblici che occupano unarea di almeno ventimila metri quadrati. Secondo quanto dichiarato dalla Commissione nazionale, il costo aggiuntivo rispetto ai criteri utilizzati attualmente solo di cinquanta yuan al metro quadrato, pari a circa sei euro. Il piano del Governo quello di avere entro il 2015 almeno un miliardo di metri quadrati di edifici a risparmio energetico e creare nelle aree urbane un numero di edifici ecologici che contino per almeno il venti per cento del totale degli edifici che verranno costruiti. Intanto, sul fronte del mercato petrolifero, di ieri la notizia che il gruppo russo Rosneft sarebbe in trattativa con il colosso energetico cinese China National Petroleum Corp per un prestito di circa trenta miliardi di dollari. Se lintesa andasse in porto, la Cina diventerebbe nei prossimi anni il maggiore consumatore di greggio russo.

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sabato 16 febbraio 2013

LOSSERVATORE ROMANO
Mentre in tutta la Siria continuano i combattimenti Uccisi un poliziotto e un manifestante

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Lopposizione pronta al dialogo con esponenti del Governo


DAMASCO, 15. La Coalizione dellopposizione siriana ha raggiunto ieri un accordo per lapertura di un canale di dialogo con esponenti del Governo di Damasco, come proposto dal leader dellorganizzazione, Ahmad Moaz Al Khatib. stata anche raggiunta unintesa per la formazione di un Esecutivo di transizione, che sar composto da membri dellopposizione interna ed esterna e che sar annunciato il 20 febbraio. Nel corso di una riunione a porte chiuse al Cairo, lorgano politico e consultivo della Coalizione ha espresso il sostegno alliniziativa di Al Khatib che prevede di avviare colloqui con rappresentanti del regime di Damasco che non abbiano le mani sporche di sangue, ponendo al contempo la condizione preliminare del rilascio di 160.000 detenuti e il rinnovo dei passaporti per i siriani allestero. Finora liniziativa di Al Khatib aveva diviso lopposizione, scettica sulle possibilit di raggiungere unintesa con il Governo del presidente Assad. Le violenze, nel frattempo, non conoscono tregua. Gli oppositori siriani hanno annunciato ieri di aver abbattuto due jet dellaviazione di Damasco nella provincia nord occidentale di Idlib. La notizia non ha ricevuto conferma da fonti ufficiali del Governo siriano. I due aerei militari in base a quanto riferiscono gli attivisti sarebbero stati colpiti da mitragliatrici pesanti mentre stavano conducendo una serie di raid nellarea, che per la maggior parte sotto il controllo dellopposizione. In diversi combattimenti nel nord-est del Paese sono morti, ieri, circa cento militari dellesercito e trenta oppositori. Lo riferisce lO sservatorio nazionale per i diritti umani (piattaforma che raccoglie diversi gruppi di attivisti), precisando che i miliziani hanno preso il controllo di Shadadi, nella regione di Hasake. Intanto, le autorit turche hanno riaperto il valico di frontiera con la Siria a Cilvegozu, colpito luned scorso da un attentato costato la vita a 14 persone, quattro turchi e dieci siriani. Il Governo di Ankara non ha ancora fornito una ricostruzione ufficiale dei fatti. Il premier Recep Tayyip Erdogan ha invitato ad aspettare con pazienza e buon senso le conclusioni delle indagini in corso. La stampa turca punta il dito contro lintelligence di Damasco. Tuttavia, il leader dellopposizione, Kemal Kilicdaroglu, ha rilevato in unintervista che il valico dalla parte siriana, da dove sarebbe arrivato il minibus imbottito di esplosivi, e unampia porzione di territorio lungo il confine sono controllati da milizie degli oppositori. La polizia turca ha annunciato di avere sequestrato nelle ultime settimane nelle zone di frontiera 161 fucili e pistole. Si fa sempre pi complessa intanto la situazione dei profughi. Solo questa settimana i siriani in fuga entrati in Giordania hanno raggiunto la cifra di 7.629 unit. Lo ha reso noto una fonte ufficiale del Comando generale delle Forze armate giordane, citata dallagenzia di stampa Petra. La fonte ha inoltre sottolineato che molti profughi sono feriti o malati; tutti comunque hanno bisogno di assistenza. Le guardie di frontiera hanno provveduto a trasferirli nel campo profughi.

Disordini nel Bahrein

Esecutivo tecnico in Tunisia annunciato dal premier Jebali


TUNISI, 15. Il primo ministro tunisino, Hamadi Jebali, ha annunciato che domani comunicher la formazione del nuovo Governo e si detto pronto a dimettersi se lEsecutivo verr bocciato. Dopo luccisione il 6 febbraio del leader dellopposizione Chokri Belaid, Jebali ha comunicato la sua intenzione di costituire un Esecutivo tecnico a dispetto delle linee guida del suo partito, lislamico Ennadha. Voglio andare avanti con questo progetto ha detto Jebali e oggi incontrer tutte le parti che hanno, o non hanno, accettato questa iniziativa. E domani annuncer il nuovo assetto di Governo. Se sar bocciato consegner le mie dimissioni al presidente, ha aggiunto. Ennadha, che dopo le elezioni del 2011 controlla 89 dei 217 seggi nellAssemblea nazionale costituente, ha respinto lipotesi di un nuovo Governo tecnico. Sulla stessa linea anche il partito di centrosinistra del Congresso per la Repubblica del presidente Moncef Marzouki e altre due formazioni, che hanno proposto che il Governo sia composto oltre che da politici, anche da figure indipendenti. Jebali ha per ribadito che i criteri per far parte dellEsecutivo devono essere la non appartenenza a un partito politico.

Un manifestante con una bottiglia incendiaria a Manama (LaPresse/Ap)

MANAMA, 15. Un poliziotto rimasto ucciso nella notte negli scontri con i manifestanti ad Al Sahla, un villaggio sciita vicino alla capitale Manama. Lo ha annunciato il ministero dellInterno bahreinita, precisando che lagente stato raggiunto da una bottiglia molotov. Lagente Mohamed Atef, colpito da una bottiglia incendiaria, stato ferito gravemente ed morto durante il tragitto in ospedale ha detto oggi il capo della polizia, generale Tarek Al Hassan. Inoltre, ha aggiunto il ministero dellInterno, ununit impegnata nella lotta antiterrorismo ha disinnescato ieri sera una bomba di

due chilogrammi piazzata su un ponte che dal 1986 collega il Bahrein alla provincia orientale dellArabia Saudita. Sempre ieri violenti scontri si sono verificati in diversi villaggi sciiti dellisola con i giovani manifestanti che hanno messo in piedi blocchi stradali e barricate in occasione del secondo anniversario della protesta della maggioranza sciita nel Paese contro il Governo diretto da una monarchia sunnita. Nei disordini un giovane dimostrante rimasto ucciso. La causa della morte non ancora chiara e sar avviata uninchiesta ha affermato un portavoce del Governo di Manama.

Non si fermano gli attacchi e i saccheggi dei ribelli nella Repubblica Centroafricana

Profughi in fuga dalle violenze


BANGUI, 15. Sta decisamente aumentando il flusso di rifugiati centroafricani nella Repubblica Democratica del Congo, passati in pochi giorni da 3.000 a pi di 8.600 persone. Si tratta di civili in fuga da Mobaye, lultima localit attaccata e saccheggiata dai ribelli del Seleka. Il bilancio stato diffuso dal commissariato del distretto del Nord-Ubangui, il quale ha precisato che ieri sono stati censiti 8.646 profughi, mentre il numero complessivo di cittadini centroafricani accolti nelle province congolesi dellEquateur e Orientale viene stimato in almeno 11.000 individui. LUfficio di coordinamento degli Affari umanitari dellOnu (Ocha) ha sottolineato che sono per lo pi bambini non accompagnati, sollecitando unassistenza umanitaria urgente per fare fronte alle necessit dei rifugiati accolti da famiglie locali e in strutture improvvisate. in corso da ieri una missione di valutazione da parte delle diverse agenzie dellOnu presenti sul posto. I primi arrivi si sono registrati il 7 febbraio scorso, quando i civili hanno attraversato il fiume Ubangi e sono affluiti verso la provincia del NordUbangui, che ha con la Repubblica Centroafricana 800 chilometri di frontiere comuni. Dalle testimonianze raccolte emerso che la gente scappata per mettersi al riparo dai combattimenti, accusando i ribelli centroafricani di violenze e saccheggi su vasta scala. Oltre a Mobaye, attaccata tra l8 e il 9 febbraio, fonti locali hanno riferito di una situazione di caos totale nella citt di Dekoa, nella prefettura sud-orientale di Kemo. Da marted i ribelli si starebbero scontrando con appartenenti al gruppo etnico dei Manja, maggioritario in citt. Testimoni oculari sul posto hanno riferito di intensi scambi di colpi darma da fuoco, mentre una buona parte del centro sarebbe in fiamme. Numerosi i feriti. Inoltre, lAlto commissariato dellOnu per i Rifugiati (Unhcr) al termine della prima missione di valutazione sul terreno nelle regioni nordoccidentali della Repubblica Centroafricana ha confermato che la maggior parte dei villaggi situati tra Bambari e Grimari (distanti un centinaio di chilometri) stata saccheggiata e abbandonata dalle popolazioni, che si sono nascoste nelle foreste. LUnhcr ha chiesto al Governo di Bangui e ai capi ribelli maggiori garanzie di sicurezza per consentire laccesso degli operatori umanitari alle zone, epicentro della crisi cominciata lo scorso dicembre. Dal canto suo, la Forza multinazionale in Africa centrale (Fomac) dovrebbe raggiungere in giornata Mobaye, per valutare i danni causati dalle violenze dei ribelli, mentre il quotidiano locale Journal de Bangui ha riferito che la popolazione denuncia di essere stata presa in ostaggio dal Seleka. Nella citt sudorientale, la societ civile ha chiesto al Governo di unit nazionale di porre fine alloccupazione e ha accusato i ribelli del Seleka di saccheggio sistematico e organizzato.

Colloqui posticipati tra Sudan e Sud Sudan


KHARTOUM, 15. Sono stati rinviati i colloqui congiunti tra Sudan e Sud Sudan sulla sicurezza. Al momento, il mediatore dellUnione africana, Thabo Mbeki, non ha fissato nessuna data per un prossimo incontro. La notizia conferma il deterioramento nei rapporti tra i due Paesi, tornati ad accusarsi vicendevolmente di non volere trovare una soluzione negoziata alla crisi. Il mese scorso, il Governo di Khartoum aveva rimproverato ai responsabili sudsudanesi di continuare a sostenere i ribelli armati sul suo territorio e di aggiungere sempre nuove richieste con lobiettivo di fare saltare il negoziato. Dal canto suo, Juba ha annunciato linvio di un contingente militare lungo la frontiera contesa.

Scontro a fuoco tra indiani e pakistani nel Kashmir


NEW DELHI, 15. Lesercito indiano ha comunicato oggi che le sue truppe hanno ucciso un soldato pakistano in uno scontro a fuoco avvenuto lungo il confine nella regione contesa del Kashmir. Abbiamo rilevato movimenti sospetti nei pressi della linea di controllo nel nostro territorio, i nostri tiratori hanno aperto il fuoco, e un soldato pakistano stato ucciso ha riferito un portavoce militare. Secondo la ricostruzione pakistana, il militare dellesercito di Islamabad si era perso e aveva inavvertitamente oltrepassato la linea di controllo. Lepisodio rischia di riaccendere la tensione fra India e Pakistan: tensione che era stata molto alta il mese scorso quando lungo la linea di controllo, che funge da confine provvisorio tra i due Paesi, vi erano stati scontri con un bilancio di cinque vittime. E sempre oggi si appreso che Islamabad ha realizzato con successo un test riguardante il missile balistico a corto raggio terra-terra Haft II. Il lancio fa parte di un processo di conferma della validit dei sistemi di missili balistici pakistani basati a terra. Il presidente, Asif Ali Zardari, e il primo ministro, Raja Pervez Ashraf, si sono congratulati con gli scienziati e gli ingegneri per il risultato del test che consolida la capacit di deterrenza pakistana a livello operativo e strategico.

Lesercito somalo conquista basi di Al Shabaab


MO GADISCIO, 15. Lesercito nazionale somalo, sostenuto dalle forze dellUnione africana del contingente ugandese, hanno conquistato tre importanti roccaforti dei miliziani Al Shabaab nella regione del Basso Shabelle in Somalia. Media locali riferiscono che le forze alleate sono riuscite a ottenere il controllo dei valichi di Barrire, Aw Dheegle e Janaale, lungo il fiume Shabelle utilizzato dai combattenti islamici come trampolino di lancio per operazioni militari lungo il corridoio Afgooye-Marka a sud ovest di Mogadiscio. Questa operazione ci mette su un piano migliore per sconfiggere il nemico, ha detto al periodico Barkulan il comandante del contingente ugandese, Brig Ondoga Michael. I combattenti Al Shabaab si erano rifugiati in queste zone dopo le sconfitte subite nei mesi scorsi a Marka, Afgooye e Chisimaio, ma fonti militari assicurano di aver incontrato scarsa resistenza da parte del nemico. Intanto, i ribelli hanno annunciato di avere ucciso una guardia kenyana allo scadere esatto dellultimatum che avevano lanciato alle autorit di Nairobi tre settimane fa. I miliziani avevano chiesto al Kenya di rilasciare i detenuti con accuse di terrorismo nel Paese confinante in cambio della vita di alcuni cittadini kenyani che trattengono come ostaggi. Gli Shabaab hanno aggiunto che estenderanno lultimatum di altre 72 ore nei confronti di altri cinque ostaggi nelle loro mani.

Militari dellesercito centroafricano (LaPresse/Ap)

Elezioni presidenziali in Ecuador


QUITO, 15. Tutto pronto in Ecuador per le elezioni presidenziali di domenica prossima. Alla sfida si presentano in otto, anche se lattuale capo dello Stato, Rafael Correa, sembra non avere rivali. Tutti i sondaggi, infatti, gli attribuiscono fino al 56 per cento delle preferenze e un distacco abissale dal secondo, il banchiere Guillermo Lasso, il principale sfidante, che non supera il 20 per cento dei consensi. Seguono poi lex presidente Lucio Gutirrez (2003-2005), con appena il 5,8 per cento; lex ministro di Correa, oggi allopposizione, Alberto Acosta, con il 5,2 per cento, e il magnate del settore bananiero lvaro Noboa, con il 4,3 per cento. Per vincere al primo turno occorre raggiungere il 50 per cento dei voti o il 40 per cento e una differenza di 10 o pi punti rispetto al secondo.

Ban Ki-moon incontra il nuovo segretario di Stato americano


WASHINGTON, 15. Dalle crisi in Siria e Mali ai test nucleari della Corea del Nord, fino ai negoziati con lIran: sono alcuni degli argomenti toccati durante lincontro tra il segretario generale dellOnu, Ban Kimoon, e il nuovo segretario di Stato americano, John Kerry, avvenuto ieri a Washington. Il leader del Palazzo di Vetro ha accolto con soddisfazione la decisione del presidente statunitense, Barack Obama, di ridurre gli arsenali nucleari, sottolineando che la guida degli Stati Uniti continuer a essere fondamentale per le sfide globali che si prospettano nel prossimo futuro. Attendo con ansia di rafforzare ancora di pi la collaborazione tra Stati Uniti e Nazioni Unite, lavorando con il segretario di Stato, ha detto Ban Ki-moon. Sia John Kerry che il segretario generale dellOnu hanno chiesto ladozione di misure internazionali forti come risposta al terzo test nucleare condotto dal regime comunista di Pyongyang. Il test stato un atto enormemente provocatorio che richiede una risposta forte, veloce e credibile da parte della comunit internazionale ha dichiarato Kerry prima di incontrare Ban Ki-moon al dipartimento di Stato. Dal canto suo, il segretario generale delle Nazioni Unite ha definito il test una sfida diretta alla comunit internazionale e ha chiesto al regime di Pyongyang di porre fine al suo programma nucleare. E, intanto, dopo aver condannato con forza la Corea del Nord per il test nucleare che rappresenta una chiara minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, il Consiglio di sicurezza dellOnu riunito per discutere delle misure appropriate che dovranno essere adottate nei confronti del regime comunista di Pyongyang, che appare sempre pi isolato a livello internazionale.

Rinviata la nomina di Hagel al Pentagono


WASHINGTON, 15. I repubblicani nel Senato degli Stati Uniti sono riusciti a bloccare per almeno dieci giorni la conferma della nomina di Chuck Hagel al segretario alla Difesa decisa dal presidente Barack Obama. Cercando di mettere fine allostruzionismo repubblicano, il leader della maggioranza democratica ha deciso di mettere al voto una mozione che doveva porre fine al dibattito sulla nomina. Tuttavia, i 55 senatori democratici non sono riusciti a ottenere cinque voti tra i repubblicani stessi per arrivare a 60 su 100, numero necessario per spianare la strada alla conferma di Hagel. Sono mancati due voti: 58 a 40. I repubblicani hanno sostenuto di aver bisogno di pi tempo e informazioni per decidere e cos la nomina sar sottoposta al voto dellaula il 26 febbraio.

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sabato 16 febbraio 2013

LOSSERVATORE ROMANO
Lesperienza del Vaticano raccontata da Benedetto durante il tradizionale incontro con il clero di Roma per linizio della Quaresima

sabato 16 febbraio 2013

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II

XVI

Al concilio pieno di entusiasmo e speranza


Lesperienza vissuta durante il concilio Vaticano II stata raccontata da Benedetto XVI ai parroci e ai sacerdoti della diocesi di Roma, ricevuti in udienza gioved mattina, 14 febbraio, nellAula Paolo VI. Eminenza, cari fratelli nellEpiscopato e nel Sacerdozio! per me un dono particolare della Provvidenza che, prima di lasciare il ministero petrino, possa ancora vedere il mio clero, il clero di Roma. sempre una grande gioia vedere come la Chiesa vive, come a Roma la Chiesa vivente; ci sono Pastori che, nello spirito del Pastore supremo, guidano il gregge del Signore. un clero realmente cattolico, universale, e questo risponde allessenza della Chiesa di Roma: portare in s luniversalit, la cattolicit di tutte le genti, di tutte le razze, di tutte le culture. Nello stesso tempo, sono molto grato al Cardinale Vicario che aiuta a risvegliare, a ritrovare le vocazioni nella stessa Roma, perch se Roma, da una parte, devessere la citt delluniversalit, devessere anche una citt con una propria forte e robusta fede, dalla quale nascono anche vocazioni. E sono convinto che, con laiuto del Signore, possiamo trovare le vocazioni che Egli stesso ci d, guidarle, aiutarle a maturare, e cos servire per il lavoro nella vigna del Signore. Oggi avete confessato davanti alla tomba di san Pietro il Credo: nellAnno della fede, mi sembra un atto molto opportuno, necessario forse, che il clero di Roma si riunisca sulla tomba dellApostolo al quale il Signore ha detto: A te affido la mia Chiesa. Sopra di te costruisco la mia Chiesa (cfr. Mt 16, 18-19). Davanti al Signore, insieme con Pietro, avete confessato: Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo (cfr. Mt 16, 15-16). Cos cresce la Chiesa: insieme con Pietro, confessare Cristo, seguire Cristo. E facciamo questo sempre. Io sono molto grato per la vostra preghiera, che ho sentito lho detto mercoled quasi fisicamente. Anche se adesso mi ritiro, nella preghiera sono sempre vicino a tutti voi e sono sicuro che anche voi sarete vicini a me, anche se per il mondo rimango nascosto. Per oggi, secondo le condizioni della mia et, non ho potuto preparare un grande, vero discorso, come ci si potrebbe aspettare; ma piuttosto penso ad una piccola chiacchierata sul Concilio Vaticano II, come io lho visto. Comincio con un aneddoto: io ero stato nominato nel 59 professore allUniversit di Bonn, dove studiano gli studenti, i seminaristi della diocesi di Colonia e di altre diocesi circostanti. Cos, sono venuto in contatto con il Cardinale di Colonia, il Cardinale Frings. Il Cardinale Siri, di Genova mi sembra nel 61 aveva organizzato una serie di conferenze di diversi Cardinali europei sul Concilio, e aveva invitato anche lArcivescovo di Colonia a tenere una delle conferenze, con il titolo: Il Concilio e il mondo del pensiero moderno. Il Cardinale mi ha invitato il pi giovane dei professori a scrivergli un progetto; il progetto gli piaciuto e ha proposto alla gente, a Genova, il testo come io lavevo scritto. Poco dopo, Papa Giovanni lo invita ad andare da lui e il Cardinale era pieno di timore di avere forse detto qualcosa di non corretto, di falso, e di venire citato per un rimprovero, forse anche per togliergli la porpora. S, quando il suo segretario lo ha vestito per ludienza, il Cardinale ha detto: Forse adesso porto per lultima volta questo abito. Poi entrato, Papa Giovanni gli va incontro, lo abbraccia, e dice: Grazie, Eminenza, lei ha detto le cose che io volevo dire, ma non avevo trovato le parole. Cos, il Cardinale sapeva di essere sulla strada giusta e mi ha invitato ad andare con lui al Concilio, prima come suo esperto personale; poi, nel corso del primo periodo mi pare nel novembre 62 sono stato nominato anche perito ufficiale del Concilio. Allora, noi siamo andati al Concilio non solo con gioia, ma con entusiasmo. Cera unaspettativa incredibile. Speravamo che tutto si rinnovasse, che venisse veramente una nuova Pentecoste, una nuova era della Chiesa, perch la Chiesa era ancora abbastanza robusta in quel tempo, la prassi domenicale ancora buona, le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa erano gi un po ridotte, ma ancora sufficienti. Tuttavia, si sentiva che la Chiesa non andava avanti, si riduceva, che sembrava piuttosto una realt del passato e non la portatrice del futuro. E in quel momento, speravamo che questa relazione si rinnovasse, cambiasse; che la Chiesa fosse di nuovo forza del domani e forza delloggi. E sapevamo che la relazione tra la Chiesa e il periodo moderno, fin dallinizio, era un po contrastante, cominciando con lerrore della Chiesa nel caso di Galileo Galilei; si pensava di correggere questo inizio sbagliato e di trovare di nuovo lunione tra la Chiesa e le forze migliori del mondo, per aprire il futuro dellumanit, per aprire il vero progresso. Cos, eravamo pieni di speranza, di entusiasmo, e anche di volont di fare la nostra parte per questa cosa. Mi ricordo che un modello negativo era considerato il Sinodo Romano. Si disse non so se sia vero che avessero letto i testi preparati, nella Basilica di San Giovanni, e che i membri del Sinodo avessero acclamato, approvato applaudendo, e cos si sarebbe svolto il Sinodo. I Vescovi dissero: No, non facciamo cos. Noi siamo Vescovi, siamo noi stessi soggetto del Sinodo; non vogliamo soltanto approvare quanto stato fatto, ma vogliamo essere noi il soggetto, i portatori del Concilio. Cos anche il Cardinale Frings, che era famoso per la fedelt assoluta, quasi scrupolosa, al Santo Padre, in questo caso disse: Qui siamo in altra funzione. Il Papa ci ha convocati per essere come Padri, per essere Concilio ecumenico, un soggetto che rinnovi la Chiesa. Cos vogliamo assumere questo nostro ruolo. Il primo momento, nel quale questo atteggiamento si mostrato, stato subito il primo giorno. Erano state previste, per questo primo giorno, le elezioni delle Commissioni ed erano state preparate, in modo si cercava imparziale, le liste, i nominativi; e queste liste erano da votare. Ma subito i Padri dissero: No, non vogliamo semplicemente votare liste gi fatte. Siamo noi il soggetto. Allora, si sono dovute spostare le elezioni, perch i Padri stessi volevano conoscersi un po, volevano loro stessi preparare delle liste. E cos stato fatto. I Cardinali Linart di Lille, il Cardinale Frings di Colonia avevano pubblicamente detto: Cos no. Noi vogliamo fare le nostre liste ed eleggere i nostri candidati. Non era un atto rivoluzionario, ma un atto di coscienza, di responsabilit da parte dei Padri conciliari. Cos cominciava una forte attivit per conoscersi, orizzontalmente, gli uni gli altri, cosa che non era a caso. Al Collegio dellAnima, dove abitavo, abbiamo avuto molte visite: il Cardinale era molto conosciuto, abbiamo visto Cardinali di tutto il mondo. Mi ricordo bene la figura alta e snella di mons. Etchegaray, che era Segretario della Conferenza Episcopale Francese, degli incontri con Cardinali, eccetera. E questo era tipico, poi, per tutto il Concilio: piccoli incontri trasversali. Cos ho conosciuto grandi figure come Padre de Lubac, Danilou, Congar, eccetera. Abbiamo conosciuto vari Vescovi; mi ricordo particolarmente del Vescovo Elchinger di Strasburgo, eccetera. E questa era gi unesperienza delluniversalit della Chiesa e della realt concreta della Chiesa, che non riceve semplicemente imperativi dallalto, ma insieme cresce e va avanti, sempre sotto la guida naturalmente del Successore di Pietro. Tutti, come ho detto, venivano con grandi aspettative; non era mai stato realizzato un Concilio di queste dimensioni, ma non tutti sapevano come fare. I pi preparati, diciamo quelli con intenzioni pi definite, erano lepiscopato francese, tedesco, belga, olandese, la cosiddetta alleanza renana. E, nella prima parte del Concilio, erano loro che indicavano la strada; poi si velocemente allargata lattivit e tutti sempre pi hanno partecipato nella creativit del Concilio. I francesi ed i tedeschi avevano diversi interessi in comune, anche con sfumature abbastanza diverse. La prima, iniziale, semplice apparentemente semplice intenzione era la riforma della liturgia, che era gi cominciata con Pio XII, il quale aveva gi riformato la Settimana Santa; la seconda, lecclesiologia; la terza, la Parola di Dio, la Rivelazione; e, infine, anche lecumenismo. I francesi, molto pi che i tedeschi, avevano ancora il problema di trattare la situazione delle relazioni tra la Chiesa e il mondo. Cominciamo con il primo. Dopo la Prima Guerra Mondiale, era cresciuto, proprio nellEuropa centrale e occidentale, il movimento liturgico, una riscoperta della ricchezmo, realmente un atto di Provvidenza che agli inizi del Concilio stia la liturgia, stia Dio, stia ladorazione. Adesso non vorrei entrare nei dettagli della discussione, ma vale la pena sempre tornare, oltre le attuazioni pratiche, al Concilio stesso, alla sua profondit e alle sue idee essenziali. Ve nerano, direi, diverse: soprattutto il Mistero pasquale come centro dellessere cristiano, e quindi della vita cristiana, dellanno, del tempo cristiano, espresso nel tempo pasquale e nella domenica che sempre il giorno della Risurrezione. Sempre di nuovo cominciamo il nostro tempo con la Risurrezione, con lincontro con il Risorto, e dallincontro con il Risorto andiamo al mondo. In questo senso, un peccato che oggi si sia trasformata la domenica in fine settimana, mentre la prima giornata, linizio; interiormente dobbiamo tenere presente questo: che linizio, linizio della Creazione, linizio della ricreazione nella Chiesa, incontro con il Creatore e con Cristo Risorto. Anche questo duplice contenuto della domenica importante: il primo giorno, cio festa della Creazione, noi stiamo sul fondamento della Creazione, crediamo nel Dio Creatore; e incontro con il Risorto, che rinnova la Creazione; il suo vero scopo creare un mondo che risposta allamore di Dio. Poi cerano dei principi: lintelligibilit, invece di essere rinchiusi in una lingua non conosciuta, non parlata, ed anche la partecipazione attiva. Purtroppo, questi principi sono stati anche male intesi. Intelligibilit non vuol dire banalit, perch i grandi testi della liturgia anche se parlati, grazie a Dio, in lingua materna non sono facilmente intelligibili, hanno bisogno di una formazione permanente del cristiano perch cresca ed entri sempre pi in profondit nel mistero e cos possa comprendere. Ed anche la Parola di Dio se penso giorno per giorno alla lettura dellAntico Testamento, anche alla lettura delle Epistole paoline, dei Vangeli: chi potrebbe dire che capisce subito solo perch nella propria lingua? Solo una formazione permanente del cuore e della mente pu realmente creare intelligibilit ed una partecipazione che pi di una attivit esteriore, che un entrare della persona, del mio essere, nella comunione della Chiesa e cos nella comunione con Cristo. Secondo tema: la Chiesa. Sappiamo che il Concilio Vaticano I era stato interrotto a causa della guerra tedesco-francese e cos rimasto con una unilateralit, con un frammento, perch la dottrina sul primato che stata definita, grazie a Dio, in quel momento storico per la Chiesa, ed stata molto necessaria per il tempo seguente era soltanto un elemento in unecclesiologia pi vasta, prevista, preparata. Cos era rimasto il frammento. E si poteva dire: se il frammento rimane cos come , tendiamo ad una unilateralit: la Chiesa sarebbe solo il primato. Quindi gi dallinizio cera questa intenzione di completare lecclesiologia del Vaticano I, in una data da trovare, per una ecclesiologia completa. Anche qui le condizioni sembravano molto buone perch, dopo la Prima Guerra Mondiale, era rinato il senso della Chiesa in modo nuovo. Romano Guardini disse: Nelle anime comincia a risvegliarsi la Chiesa, e un vescovo protestante parlava del secolo della Chiesa. Veniva ritrovato, soprattutto, il concetto, che era previsto anche dal Vaticano I, del Corpo Mistico di Cristo. Si voleva dire e capire che la Chiesa non unorganizzazione, qualcosa di strutturale, giuridico, istituzionale anche questo , ma un organismo, una realt vitale, che entra nella mia anima, cos che io stesso, proprio con la mia anima credente, sono elemento costruttivo della Chiesa come tale. In questo senso, Pio XII aveva scritto lEnciclica Mystici Corporis Christi, come un passo verso un completamento dellecclesiologia del Vaticano I. Direi che la discussione teologica degli anni 30-40, anche 20, era completamente sotto questo segno della parola Mystici Corporis. Fu una scoperta che ha creato tanta gioia in quel tempo ed anche in questo contesto cresciuta la formula: Noi siamo la Chiesa, la Chiesa non una struttura; noi stessi cristiani, insieme, siamo tutti il Corpo vivo della Chiesa. E, naturalmente, questo vale nel senso che noi, il vero noi dei credenti, insieme con lIo di Cristo, la Chiesa; ognuno di noi, non un noi, un gruppo che si dichiara Chiesa. No: questo noi siamo Chiesa esige proprio il mio inserimento nel grande noi dei credenti di tutti i tempi e luoghi. Quindi, la prima idea: completare lecclesiologia in modo teologico, ma proseguendo anche in modo strutturale, cio: accanto alla successione di Pietro, alla sua funzione unica, definire meglio anche la funzione dei Vescovi, del Corpo episcopale. E, per fare questo, stata trovata la parola collegialit, molto discussa, con discussioni accanite, direi, anche un po esagerate. Ma era la parola forse ce ne sarebbe anche unaltra, ma serviva questa per esprimere che i Vescovi, insieme, sono la continuazione dei Dodici, del Corpo degli Apostoli. Abbiamo detto: solo un Vescovo, quello di Roma, successore di un determinato Apostolo, di Pietro. Tutti gli altri diventano successori degli Apostoli entrando nel Corpo che continua il Corpo degli Apostoli. Cos proprio il Corpo dei Vescovi, il collegio, la continuazione del Corpo dei Dodici, ed ha cos la sua necessit, la sua funzione, i suoi diritti e doveri. Appariva a molti come una lotta per il potere, e forse qualcuno anche ha pensato al suo potere, ma sostanzialmente non si trattava di potere, ma della complementariet dei fattori e della completezza del Corpo della Chiesa con i Vescovi, successori degli Apostoli, come elementi portanti; ed ognuno di loro elemento portante della Chiesa, insieme con questo grande Corpo. Questi erano, diciamo, i due elementi fondamentali e, nella ricerca di una visione teologica completa dellecclesiologia, nel frattempo, dopo gli anni 40, negli anni 50, era gi nata un po di critica nel concetto di Corpo di Cristo: mistico sarebbe troppo spirituale, troppo esclusivo; era stato messo in gioco allora il concetto di Popolo di Dio. E il Concilio, giustamente, ha accettato questo elemento, che nei Padri considerato come espressione della continuit tra Antico e Nuovo Testamento. Nel testo del Nuovo Testamento, la parola Laos tou Theou, corrispondente ai testi dellAntico Testamento, significa mi sembra con solo due eccezioni lantico Popolo di Dio, gli ebrei che, tra i popoli, goim, del mondo, sono il Popolo di Dio. E gli altri, noi pagani, non siamo di per s il Popolo di Dio, diventiamo figli di Abramo, e quindi Popolo di Dio entrando in comunione con il Cristo, che lunico seme di Abramo. Ed entrando in comunione con Lui, essendo uno con Lui, siamo anche noi Popolo di Dio. Cio: il concetto Popolo di Dio implica continuit dei Testamenti, continuit della storia di Dio con il mondo, con gli uomini, ma implica anche lelemento cristologico. Solo tramite la cristologia diveniamo Popolo di Dio e cos si combinano i due concetti. Ed il Concilio ha deciso di creare una costruzione trinitaria dellecclesiologia: Popolo di Dio Padre, Corpo di Cristo, Tempio dello Spirito Santo. Ma solo dopo il Concilio stato messo in luce un elemento che si trova un po nascosto, anche nel Concilio stesso, e cio: il nesso tra Popolo di Dio e Corpo di Cristo, proprio la comunione con Cristo nellunione eucaristica. Qui diventiamo Corpo di Cristo; cio la relazione tra Popolo di Dio e Corpo di Cristo crea una nuova realt: la comunione. E dopo il Concilio stato scoperto, direi, come il Concilio, in realt, abbia trovato, abbia guidato a questo concetto: la comunione come concetto centrale. Direi che, filologicamente, nel Concilio esso non ancora totalmente maturo, ma frutto del Concilio che il concetto di comunione sia diventato sempre pi lespressione dellessenza della Chiesa, comunione nelle diverse dimensioni: comunione con il Dio Trinitario che Egli stesso comunione tra Padre, Figlio e Spirito Santo , comunione sacramentale, comunione

C stato il concilio dei padri il vero concilio e il concilio dei media Il primo si mosso allinterno della fede, il secondo in unottica politica Il concilio virtuale stato pi forte di quello reale E ha creato calamit problemi, miserie: seminari e conventi chiusi liturgia banalizzata Ma la forza del concilio reale realizza la vera riforma e il vero rinnovamento della Chiesa

Quando il cardinale di Colonia Joseph Frings ebbe paura di perdere la porpora per un testo sul concilio scritto per lui dal giovane teologo Joseph Ratzinger
za e profondit della liturgia, che era finora quasi chiusa nel Messale Romano del sacerdote, mentre la gente pregava con propri libri di preghiera, i quali erano fatti secondo il cuore della gente, cos che si cercava di tradurre i contenuti alti, il linguaggio alto, della liturgia classica in parole pi emozionali, pi vicine al cuore del popolo. Ma erano quasi due liturgie parallele: il sacerdote con i chierichetti, che celebrava la Messa secondo il Messale, ed i laici, che pregavano, nella Messa, con i loro libri di preghiera, insieme, sapendo sostanzialmente che cosa si realizzava sullaltare. Ma ora era stata riscoperta proprio la bellezza, la profondit, la ricchezza storica, umana, spirituale del Messale e la necessit che non solo un rappresentante del popolo, un piccolo chierichetto, dicesse Et cum spiritu tuo eccetera, ma che fosse realmente un dialogo tra sacerdote e popolo, che realmente la liturgia dellaltare e la liturgia del popolo fosse ununica liturgia, una partecipazione attiva, che le ricchezze arrivassero al popolo; e cos si riscoperta, rinnovata la liturgia. Io trovo adesso, retrospettivamente, che stato molto buono cominciare con la liturgia, cos appare il primato di Dio, il primato delladorazione. Operi Dei nihil praeponatur: questa parola della Regola di san Benedetto (cfr. 43, 3) appare cos come la suprema regola del Concilio. Qualcuno aveva criticato che il Concilio ha parlato su tante cose, ma non su Dio. Ha parlato su Dio! Ed stato il primo atto e quello sostanziale parlare su Dio e aprire tutta la gente, tutto il popolo santo, alladorazione di Dio, nella comune celebrazione della liturgia del Corpo e Sangue di Cristo. In questo senso, al di l dei fattori pratici che sconsigliavano di cominciare subito con temi controversi, stato, dicia-

concreta nellepiscopato e nella vita della Chiesa. Ancora pi conflittuale era il problema della Rivelazione. Qui si trattava della relazione tra Scrittura e Tradizione, e qui erano interessati soprattutto gli esegeti per una maggiore libert; essi si sentivano un po diciamo in una situazione di inferiorit nei confronti dei protestanti, che facevano le grandi scoperte, mentre i cattolici si sentivano un po handicappati dalla necessit di sottomettersi al Magistero. Qui, quindi, era in gioco una lotta anche molto concreta: quale libert hanno gli esegeti? Come si legge bene la Scrittura? Che cosa vuol dire Tradizione? Era una battaglia pluridimensionale che adesso non posso mostrare, ma importante che certamente la Scrittura la Parola di Dio e la Chiesa sta sotto la Scrittura, obbedisce alla Parola di Dio, e non sta al di sopra della Scrittura. E tuttavia, la Scrittura Scrittura soltanto perch c la Chiesa viva, il suo soggetto vivo; senza il soggetto vivo della Chiesa, la Scrittura solo un libro e apre, si apre a diverse interpretazioni e non d unultima chiarezza. Qui, la battaglia come ho detto era difficile, e fu decisivo un intervento di Papa

Nelle anime comincia a risvegliarsi la Chiesa diceva Guardini. E cos cresceva la consapevolezza che la Chiesa non solo una struttura ma un corpo vivo di cui ogni cristiano elemento costruttivo

La decisione dei padri di non votare subito le liste gi pronte dei membri delle commissioni non fu un atto rivoluzionario ma un gesto di coscienza e di responsabilit Siamo noi il soggetto dissero e vogliamo fare le nostre scelte

Paolo VI. Questo intervento mostra tutta la delicatezza del padre, la sua responsabilit per landamento del Concilio, ma anche il suo grande rispetto per il Concilio. Era nata lidea che la Scrittura completa, vi si trova tutto; quindi non si ha bisogno della Tradizione, e perci il Magistero non ha niente da dire. Allora, il Papa ha trasmesso al Concilio mi sembra 14 formule di una frase da inserire nel testo sulla Rivelazione e ci dava, dava ai Padri, la libert di scegliere una delle 14 formule, ma disse: una deve essere scelta, per rendere completo il testo. Io mi ricordo, pi o meno, della formula non omnis certitudo de veritatibus fidei potest sumi ex Sacra Scriptura, cio la certezza della Chiesa sulla fede non nasce soltanto da un libro isolato, ma ha bisogno del soggetto Chiesa illuminato, portato dallo Spirito Santo. Solo cos poi la Scrittura parla ed ha tutta la sua autorevolezza. Questa frase che abbiamo scelto nella Commissione dottrinale, una delle 14 formule, decisiva, direi, per mostrare lindispensabilit, la necessit della Chiesa, e cos capire che cosa vuol dire Tradizione, il Corpo vivo nel quale vive dagli inizi questa Parola e dal quale riceve la sua luce, nel quale nata. Gi il fatto del Canone un fatto ecclesiale: che questi scritti siano la Scrittura risulta dallilluminazione della Chiesa, che ha trovato in s questo Canone della Scrittura; ha trovato, non creato, e sempre e solo in questa comunione della Chiesa viva si pu anche realmente capire, leggere la Scrittura come Parola di Dio, come Parola che ci guida nella vita e nella morte. Come ho detto, questa era una lite abbastanza difficile, ma grazie al Papa e grazie diciamo alla luce dello Spirito Santo, che era presente nel Concilio, stato creato un documento che uno dei pi belli e anche innovativi di tutto il Concilio, e che deve essere ancora molto pi studiato. Perch anche oggi lesegesi tende a leggere la Scrittura fuori dalla Chiesa, fuori dalla fede, solo nel cosiddetto spirito del metodo storico-critico, metodo importante, ma mai cos da poter dare soluzioni come ultima certezza; solo se crediamo che queste non sono parole umane, ma sono parole di Dio, e solo se vive il soggetto vivo al quale ha parlato e parla Dio, possiamo interpretare bene la Sacra Scrittura. E qui come ho detto nella prefazione del mio libro su Ges (cfr. vol. I) c ancora molto da fare per arrivare ad una lettura veramente nello spirito del Concilio. Qui lapplicazione del Concilio ancora non completa, ancora da fare. E, infine, lecumenismo. Non vorrei entrare adesso in questi problemi, ma era ovvio soprattutto dopo le passioni dei cristiani nel tempo del nazismo che i cristiani potessero trovare lunit, almeno cercare lunit, ma era chiaro anche che solo Dio pu dare lunit. E siamo ancora in questo cammino. Ora, con questi temi, lalleanza renana per cos dire aveva fatto il suo lavoro. La seconda parte del Concilio molto pi ampia. Appariva, con grande urgenza, il tema: mondo di oggi, epoca moderna, e Chiesa; e con esso i temi della responsabilit per la costruzione di questo mondo, della societ, responsabilit per il futuro di questo mondo e speranza escatologica, responsabilit etica del cristiano, dove trova le sue guide; e poi libert religiosa, progresso, e relazione con le altre religioni. In questo momento, sono entrate in discussione realmente tutte le parti del Concilio, non solo lAmerica, gli Stati Uniti, con un forte interesse per la libert religiosa. Nel terzo periodo questi hanno detto al Papa: Noi non possiamo tornare a casa senza avere, nel nostro bagaglio, una dichiarazione sulla libert religiosa votata dal Concilio. Il Papa, tuttavia, ha avuto la fermezza e la decisione, la pazienza di portare il testo al quarto periodo, per trovare una ma-

turazione ed un consenso abbastanza completi tra i Padri del Concilio. Dico: non solo gli americani sono entrati con grande forza nel gioco del Concilio, ma anche lAmerica Latina, sapendo bene della miseria del popolo, di un continente cattolico, e della responsabilit della fede per la situazione di questi uomini. E cos anche lAfrica, lAsia, hanno visto la necessit del dialogo interreligioso; sono cresciuti problemi che noi tedeschi devo dire allinizio, non avevamo visto. Non posso adesso descrivere tutto questo. Il grande documento Gaudium et spes ha analizzato molto bene il problema tra escatologia cristiana e progresso mondano, tra responsabilit per la societ di domani e responsabilit del cristiano davanti alleternit, e cos ha anche rinnovato letica cristiana, le fondamenta. Ma, diciamo inaspettatamente, cresciuto, al di fuori di questo grande documento, un documento che rispondeva in modo pi sintetico e pi concreto alle sfide del tempo, e cio la Nostra aetate. Dallinizio erano presenti i nostri amici ebrei, che hanno detto, soprattutto a noi tedeschi, ma non solo a noi, che dopo gli avvenimenti tristi di questo secolo nazista, del decennio nazista, la Chiesa cattolica deve dire una parola sullAntico Testamento, sul popolo ebraico. Hanno detto: anche se chiaro che la Chiesa non responsabile della Shoah, erano cristiani, in gran parte, coloro che hanno commesso quei crimini; dobbiamo approfondire e rinnovare la coscienza cristiana, anche se sappiamo bene che i veri credenti sempre hanno resistito contro queste cose. E cos era chiaro che la relazione con il mondo dellantico Popolo di Dio dovesse essere oggetto di riflessione. Si capisce anche che i Paesi arabi i Vescovi dei Paesi arabi non fossero felici di questa cosa: temevano un po una glorificazione dello Stato di Israele, che non volevano, naturalmente. Dissero: Bene, unindicazione veramente teologica sul popolo ebraico buona, necessaria, ma se parlate di questo, parlate anche dellIslam; solo cos siamo in equilibrio; anche lIslam una grande sfida e la Chiesa deve chiarire anche la sua relazione con lIslam. Una cosa che noi, in quel momento, non abbiamo tanto capito, un po, ma non molto. Oggi sappiamo quanto fosse necessario. Quando abbiamo incominciato a lavorare anche sullIslam, ci hanno detto: Ma ci sono anche altre religioni del mondo: tutta lAsia! Pensate al Buddismo, allInduismo... E cos, invece di una Dichiarazione inizialmente pensata solo sullantico Popolo di Dio, si creato un testo sul dialogo interreligioso, anticipando quanto solo trentanni dopo si mostrato in tutta la sua intensit e importanza. Non posso entrare adesso in questo tema, ma se si legge il testo, si vede che molto denso e preparato veramente da persone che conoscevano le realt, e indica brevemente, con poche parole, lessenziale. Cos anche il fondamento di un dialogo, nella differenza, nella diversit, nella fede sullunicit di Cristo, che uno, e non possibile, per un credente, pensare che le religioni siano tutte variazioni di un tema. No, c una realt del Dio vivente che ha parlato, ed un Dio, un Dio incarnato, quindi una Parola di Dio, che realmente Parola di Dio. Ma c lesperienza religiosa, con una certa luce umana della creazione, e quindi necessario e possibile entrare in dialogo, e cos aprirsi luno allaltro e aprire tutti alla pace di Dio, di tutti i suoi figli, di tutta la sua famiglia. Quindi, questi due documenti, libert religiosa e Nostra aetate, connessi con Gaudium et spes sono una trilogia molto importante, la cui importanza si mostrata solo nel corso dei decenni, e ancora stiamo lavorando per capire meglio questo insieme tra unicit della Rivelazione di Dio, unicit dellunico Dio incarnato in Cristo, e la mol-

teplicit delle religioni, con le quali cerchiamo la pace e anche il cuore aperto per la luce dello Spirito Santo, che illumina e guida a Cristo. Vorrei adesso aggiungere ancora un terzo punto: cera il Concilio dei Padri il vero Concilio , ma cera anche il Concilio dei media. Era quasi un Concilio a s, e il mondo ha percepito il Concilio tramite questi, tramite i media. Quindi il Concilio immediatamente efficiente arrivato al popolo, stato quello dei media, non quello dei Padri. E mentre il Concilio dei Padri si realizzava allinterno della fede, era un Concilio della fede che cerca lintellectus, che cerca di comprendersi e cerca di comprendere i segni di Dio in quel momento, che cerca di rispondere alla sfida di Dio in quel momento e di trovare nella Parola di Dio la parola per oggi e domani, mentre tutto il Concilio come ho detto si muoveva allinterno della fede, come fides quaerens intellectum, il Concilio dei giornalisti non si realizzato, naturalmente, allinterno della fede, ma allinterno delle categorie dei media di oggi, cio fuori dalla fede, con unermeneutica diversa. Era unermeneutica politica: per i media, il Concilio era una lotta politica, una lotta di potere tra diverse correnti nella Chiesa. Era ovvio che i media prendessero posizione per quella parte che a loro appariva quella pi confacente con il loro mondo. Cerano quelli che cercavano la decentralizzazione della Chiesa, il potere per i Vescovi e poi, tramite la parola Popolo di Dio, il potere del popolo, dei laici. Cera questa triplice questione: il potere del Papa, poi trasferito al potere dei Vescovi e al potere di tutti, sovranit popolare. Naturalmente, per loro era questa la parte da approvare, da promulgare, da favorire. E cos anche per la liturgia: non interessava la liturgia come atto della fede, ma come una cosa dove si fanno cose comprensibili, una cosa di attivit della comunit, una cosa profana. E sappiamo che cera una tendenza, che si fondava anche storicamente, a dire: La sacralit una cosa pagana, eventualmente anche dellAntico Testamento. Nel Nuovo vale solo che Cristo morto fuori: cio fuori dalle porte, cio nel mondo profano. Sacralit quindi da terminare, profanit anche del culto: il culto non culto, ma un atto dellinsieme, della partecipazione comune, e cos anche partecipazione come attivit. Queste traduzioni, banalizzazioni dellidea del Concilio, sono state virulente nella prassi dellapplicazione della Riforma liturgica; esse erano nate in una visione del Concilio al di fuori della sua propria chiave, della fede. E cos, anche nella questione della Scrittura: la Scrittura un libro, storico, da trattare storicamente e nientaltro, e cos via. Sappiamo come questo Concilio dei media fosse accessibile a tutti. Quindi, questo era quello dominante, pi efficiente, ed ha creato tante calamit, tanti problemi, realmente tante miserie: seminari chiusi, conventi chiusi, liturgia banalizzata... e il vero Concilio ha avuto difficolt a concretizzarsi, a realizzarsi; il Concilio virtuale era pi forte del Concilio reale. Ma la forza reale del Concilio era presente e, man mano, si realizza sempre pi e diventa la vera forza che poi anche vera riforma, vero rinnovamento della Chiesa. Mi sembra che, 50 anni dopo il Concilio, vediamo come questo Concilio virtuale si rompa, si perda, e appare il vero Concilio con tutta la sua forza spirituale. Ed nostro compito, proprio in questo Anno della fede, cominciando da questo Anno della fede, lavorare perch il vero Concilio, con la sua forza dello Spirito Santo, si realizzi e sia realmente rinnovata la Chiesa. Speriamo che il Signore ci aiuti. Io, ritirato con la mia preghiera, sar sempre con voi, e insieme andiamo avanti con il Signore, nella certezza: Vince il Signore! Grazie!

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LOSSERVATORE ROMANO
Benedetto ai membri dellassociazione Pro Petri Sede

sabato 16 febbraio 2013

XVI

Quella novit che cambia la vita


la fede a dover orientare lo sguardo e lazione del cristiano, poich in essa si trova un nuovo criterio dintelligenza e di azione che cambia tutta la vita delluomo. Lo ha detto il Papa ai membri dellassociazione Pro Petri Sede ricevuti in udienza nella mattina di venerd 15 febbraio, nella Sala dei Papi. Chers amis, Soyez les bienvenus ce matin, vous qui tes venus Rome en plerins pour manifester votre attachement au Sige Apostolique et raffermir votre engagement dans lAssociation Pro Petri Sede, dont je salue la gnrosit et le sens de la communion ecclsiale. LAnne de la Foi, que lglise clbre en ce moment, nous invite une conversion authentique au Seigneur Jsus, lunique Sauveur du monde. En accueillant par la foi la rvlation de lamour salvifique de Dieu dans notre vie, notre existence tout entire est appele se modeler sur la nouveaut radicale introduite dans le monde par la Rsurrection du Christ. La foi est une ralit vivante quil faut sans cesse dcouvrir et approfondir afin quelle puisse grandir. Cest elle qui doit orienter le regard et laction du chrtien. Car elle est un nouveau critre dintelligence et daction qui change toute la vie de lhomme. Comme jai eu loccasion de le dire dans la Lettre apostolique Porta fidei, lAnne de la Foi est une occasion propice pour intensifier le tmoignage de la charit. La foi sans la charit ne porte pas de fruit et la charit sans la foi serait un sentiment la merci constante du doute. Foi et charit se rclament rciproquement, si bien que lune permet lautre de raliser son chemin (n. 14). Pour vivre ce tmoignage de la charit, la rencontre du Seigneur qui transforme le cur et le regard de lhomme est donc indispensable. En effet, cest le tmoignage de lamour de Dieu pour chacun de nos frres en humanit qui donne le vrai sens de la charit chrtienne. Celle-ci ne peut se rduire un simple humanisme ou une entreprise de promotion humaine. Laide matrielle, aussi ncessaire soit-elle, nest pas le tout de la charit qui est participation lamour du Christ reu et partag. Toute uvre de charit authentique est donc une manifestation concrte de lamour de Dieu pour les hommes et par l elle devient annonce de lvangile. En ce temps du Carme, que les gestes de charit, gnreusement accomplis (cf. Mt 6, 3), permettent chacun de progresser vers le Christ, lui qui ne cesse de venir la rencontre des hommes! Chers amis, puisse votre plerinage fortifier votre relation au Christ et raviver la grce reue au Baptme! Que grandisse en vous le dsir de toujours tmoigner de votre foi l o vous tes! Je confie chacun de vous et chacune de vos familles, ainsi que les membres de votre Association, lintercession maternelle de la Vierge Marie et la protection de lAptre Pierre. De grand cur, je vous accorde la Bndiction apostolique. Pubblichiamo di seguito una nostra traduzione italiana del discorso pronunciato da Benedetto XVI. Cari amici, siate i benvenuti questa mattina, voi che siete venuti a Roma come pellegrini per mostrare il vostro attaccamento alla Sede Apostolica e riaffermare il vostro impegno nellAssociazione Pro Petri Sede, alla cui generosit e al cui senso di comunione ecclesiale rendo omaggio. LAnno della Fede, che la Chiesa celebra in questo momento, cinvita a una conversione autentica al Signore Ges, lunico Salvatore del mondo. Accogliendo attraverso la fede la rivelazione dellamore salvifico di Dio nella nostra vita, la nostra intera esistenza chiamata a modellarsi sulla novit radicale introdotta nel mondo dalla Risurrezione di Cristo. La fede una realt viva che bisogna continuamente scoprire e approfondire affinch possa crescere. la fede a dover orientare lo sguardo e lazione del cristiano, poich un nuovo criterio dintelligenza e di azione che cambia tutta la vita delluomo. Come ho gi avuto occasione di dire nella Lettera apostolica Porta fidei, lAnno della Fede unopportunit propizia per intensificare la testimonianza della carit. La fede senza la carit non porta frutto e la carit senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carit si esigono a vicenda, cos che luna permette allaltra di attuare il suo cammino (n. 14). Per vivere questa testimonianza della carit, lincontro con il Signore che trasforma il cuore e lo sguardo delluomo dunque indispensabile. In effetti, la testimonianza dellamore di Dio per ognuno dei nostri fratelli in umanit a dare il vero senso della carit cristiana. Questa non si pu ridurre a un semplice umanesimo o a unopera di promozione umana. Laiuto materiale, per quanto necessario, non il tutto della carit, che partecipazione allamore di Cristo ricevuto e condiviso. Ogni opera di carit autentica dunque una manifestazione concreta dellamore di Dio per gli uomini e perci diviene annuncio del Vangelo. In questo tempo di Quaresima, che i gesti di carit, generosamente compiuti (cfr. Mt 6, 3), permettano a ognuno di progredire verso Cristo, Lui che non smette mai di andare incontro agli uomini! Cari amici, possa questo pellegrinaggio rafforzare il vostro rapporto con Cristo e ravvivare la grazia ricevuta nel Battesimo! Che cresca in voi il desiderio di testimoniare sempre la vostra fede laddove vi trovate! Affido ognuno di voi e ognuna delle vostre famiglie, come pure i membri della vostra Associazione, allintercessione materna della Vergine Maria e alla protezione dellApostolo Pietro. Di tutto cuore, vimparto la Benedizione apostolica.

Un sostegno che non verr mai meno


Limpegno a proseguire nel sostenere lattivit caritativa della Chiesa stato assicurato al Papa da monsignor Dirk van Kerchove, elemosiniere generale dellAssociazione Pro Petri Sede nel saluto allinizio dellincontro. Dopo aver ricordato lesempio di quei valorosi giovani belgi e olandesi che nellOttocento vennero a Roma per aiutare Papa Pio IX a salvaguardare lindipendenza della Sede Apostolica, ha voluto esprimere i suoi ringraziamenti per lindizione dellAnno della fede come occasione per riscoprire la gioia del credere e ritrovare lentusiasmo nel comunicare la fede. Lei ha detto ci ha anche insegnato che fede e carit si esigono a vicenda e che grazie alla fede possiamo riconoscere in quanti chiedono il nostro amore, il volto del Signore risorto. Perci in occasione del nostro pellegrinaggio vorremmo presentare a Sua Santit il frutto dei nostri risparmi e cos speriamo di poter aiutare la Sede di Pietro nel proseguire la sua azione spirituale e materiale a favore delle comunit cattoliche bisognose e di tutti quelli che chiedono aiuto alla Sede Apostolica. Infine il prelato ha ringraziato il Papa per ludienza concessa allassociazione in questi giorni particolari, e ha rinnovato la grandissima stima che tutti i membri dellassociazione e i loro familiari nutrono e continueranno a nutrire per sempre per la sua persona. Allincontro era presente anche il presidente dellassociazione Pro Petri Sede, Jan Scheerlinch.

Il saluto del cardinale Vallini durante lincontro con il clero

Come a Efeso intorno a Paolo


Pubblichiamo di seguito lindirizzo domaggio che il cardinale Agostino Vallini, vicario generale per la diocesi di Roma, ha rivolto a Benedetto XVI durante lincontro con il clero svoltosi nella mattina di gioved 14 febbraio, nellAula Paolo VI. Padre Santo! La tradizione che vede il clero di Roma riunirsi intorno al suo vescovo allinizio della Quaresima stata sempre considerata un dono grande per il nostro cammino spirituale e per i frutti pastorali del nostro ministero. Ma lincontro di oggi come facile comprendere assume un significato e un valore del tutto particolari per quanto ella, vicario di Cristo, vorr consegnarci e invitarci a custodire come perla preziosa per noi e per la Chiesa. Insieme con i vescovi ausiliari, i parroci, i religiosi, i vicari parrocchiali e i sacerdoti collaboratori nelle diverse cappellanie ospedaliere, universitarie e del mondo del lavoro, i diaconi, desidero porgerle il saluto commosso e con grande affetto filiale la ringraziamo di cuore di averci accolto. Permetta, Padre Santo, di confidarle che questa mattina, abbiamo nel cuore i sentimenti in qualche modo simili a quelli degli anziani di Efeso, chiamati da Paolo a Mileto per ascoltare prima della sua partenza per Gerusalemme le sue parole di congedo. Voi sapete come mi sono comportato... ho servito il Signore in tutta umilt, tra le lacrime e le prove...; non mi sono mai tirato indietro da ci che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi..., testimoniando la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Ges... Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano (Atti, 20, 18-21). S, Padre Santo, non le nascondiamo che nel nostro animo si mescolano insieme molti sentimenti: tristezza e rispetto, ammirazione e rimpianto, affetto e fierezza. In tutto ci adoriamo la volont di Dio e accogliamo dalla sua amata persona linsegnamento di come si ama e si serve Cristo e la Chiesa. Al suo dolce e forte esempio di vita rimarremo legati per sempre. Negli anni del suo luminoso Pontificato ella ci ha insegnato molte cose importanti per essere discepoli credibili di Cristo e buoni pastori: la testimonianza di una vita interamente donata a Ges e alla Chiesa, una fede indomita e coraggiosa, lumilt nel servizio, la passione per la verit e limpegno per lannuncio del Vangelo in un mondo in cui la fede va riproposta, lamore per luomo e la sua dignit, la cura dei deboli e dei poveri che ella ha sempre difeso e aiutato. Vale a dire, una visione alta della vita sacerdotale che sovrasta visioni minuscole che talvolta possono insinuarsi anche tra noi. Desidero assicurarle che il suo magistero stato sempre accolto dai suoi sacerdoti come una ricchezza. LAnno della fede lo stiamo vivendo come un forte invito a una rinnovata conversione al Signore e con intensit interiore e rinnovata disponibilit di pastori a servire il popolo di Dio. Nellambito delle iniziative programmate per questo anno speciale, a cinquantanni dallapertura del concilio Vaticano II, ci parso importante tornare a riflettere sul concilio, dal puo predecessore, il beato Giovanni Paolo II, definito la sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre (Lettera apostolica Novo millennio ineunte, 6 gennaio 2001, 57). Per questo motivo ci siamo permessi di chiedere a lei, Padre Santo, che del concilio testimone autorevolissimo, di dare voce per noi ai suoi ricordi di quella splendida esperienza ecclesiale, di trasmetterci lau-

Inedito del Papa nello speciale dellOsservatore Romano

Un concilio tutto esaurito


Nel cinquantesimo anniversario del concilio Vaticano II leditore tedesco Herder ha pubblicato a novembre due tomi che raccolgono gli scritti conciliari di Joseph Ratzinger con il titolo Zur Lehre des Zweiten Vatikanischen Konzils, come settimo volume dellopera omnia (Gesammelte Schriften) curata dallarcivescovo Gerhard Ludwig Mller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Apre la raccolta dei testi sul Vaticano II una premessa scritta da Benedetto XVI nella scorsa estate, che propone una lettura del concilio come tempo di attesa diffusa e di grandi speranze, le stesse richiamate e approfondite durante la testimonianza offerta gioved mattina ai preti di Roma. Limportante testo del Papa stato pubblicato in anteprima dallOsservatore Romano in tutte le sue edizioni e nel nostro speciale di cento pagine a colori dedicato al concilio. Questa rivista in tre lingue (italiano, spagnolo e inglese) racconta il Vaticano II grazie a cronache dellepoca, dettagli inediti o poco conosciuti, immagini e fotografie rare, testi dei Papi che hanno guidato il Vaticano II o lo hanno vissuto. In meno di un mese la tiratura complessiva di trentamila copie andata quasi esaurita grazie soprattutto alla Universidad Catlica San Antonio de Murcia, al movimento dei Focolari, ai Cavalieri di Colombo e alla Universidad Catlica de Avla. Le ultime copie possono essere ancora acquistate al prezzo di cinque euro (diffusione@ossrom.va).

tentico spirito del concilio, di ribadirci la giusta ermeneutica con cui comprendere i testi conciliari, di incoraggiarci a conoscerli pi profondamente e ad assimilarli allinterno della tradizione della Chiesa, perch esso possa diventare ancora di pi una grande luce per il rinnovamento della comunit ecclesiale e di ciascuno di noi. Riviviamo il concilio Vaticano II - Ricordi e speranze di un testimone. Questo il tema di cui ora le chiediamo di parlarci, cos che anche le generazioni di sacerdoti che non hanno vissuto quella stagione di grazia possano dalla bocca del successore di Pietro, su cui Cristo Signore

ha edificato la Chiesa (Lumen gentium, 19), essere confermati nella fede e nella retta dottrina. Padre Santo! Nel corso di questi anni ella ci ha sempre chiesto di accompagnarla con la preghiera e in questi giorni difficili la sua richiesta si fatta pi pressante. Posso assicurare vostra Santit, a nome di tutti i sacerdoti romani, che al Papa vogliono davvero bene, che ci impegniamo a pregare ancora di pi per lei e per le sue intenzioni, perch lamore riconoscente se possibile si fatto ancora pi grande. Grazie, Padre Santo, e ci benedica.

sabato 16 febbraio 2013

LOSSERVATORE ROMANO
Commenti di cardinali sulla rinuncia di Benedetto al pontificato

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XVI

Da ebrei e musulmani rispetto per la scelta del Papa

Quando la fede mette le ali al coraggio


Un atto compiuto per il bene della Chiesa. Vede cos la rinuncia di Benedetto XVI al pontificato il cardinale Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Sulle colonne del Messaggero il porporato scalabriniano fa notare che il Papa si affidato a Dio e si sacrificato. Solo una persona umile e retta come lui poteva immaginare la rinuncia. La trovo una scelta esemplare. Quindi sottolinea come in otto anni di pontificato Benedetto XVI abbia fatto decine di discorsi contro una certa propensione al carrierismo, chiedendo agli uomini di Chiesa di mettere da parte ogni ambizione, perch, purtroppo, finisce per dividere, per avvelenare i rapporti, per esacerbare gli animi. Perci questo Pontefice davvero grandioso e capiremo ancora meglio la sua luce pi avanti. In pratica Papa Ratzinger ha offerto per primo lesempio. Ha imitato la strada di Cristo: ha assunto su di s le colpe e le malefatte del mondo per espiarle. Dopo averlo definito uomo retto, saggio che ama le Scritture e la preghiera e da queste trae nutrimento per la sua esistenza, il cardinale De Paolis afferma che Benedetto XVI non ha rinunciato alla croce. La sua stata una rinuncia motivata dalla consapevolezza che la Chiesa fondata su Dio e Cristo una figura che unisce e non pu dividere. Perci il porporato si dice fiducioso della bont di questo gesto che ritiene storico La Chiesa nel corso dei secoli ha attraversato diversi momenti difficili conclude il cardinale De Paolis ma ha sempre dato il meglio di s proprio quando lora era pi buia. Davanti alla sofferenza vi sempre stata coesione e la Chiesa uscir pi forte di prima. Noi siamo pi saggi nei momenti tribolati che non in quelli del trionfo. Anche stavolta la fede metter le ali. Il cardinale Giovanni Lajolo, presidente emerito della Pontificia Commissione per lo Stato della Citt del Vaticano e del Governatorato, racconta le sue impressioni al momento dellannuncio del Papa nella Sala del Concistoro a Vatican Insider, il blog del quotidiano la Stampa: Ci ha spiazzati. Ormai era entrato nel nostro cuore per la sua mitezza, saggezza e dolcezza. Comunque non se ne va via da noi come padre, ma lascia solamente lincarico che ricopriva. Quindi riferisce che quando Benedetto XVI si congedato nella sala cera un silenzio carico di stupore, tutti siamo rimasti seduti. Un vescovo vicino a me continuava a ripetere: Non possibile, sto sognando. E conclude sostenendo che in questo momento serve un pastore danime, che abbia slancio ed energia e sia figura con un peso internazionale. Anche il cardinale Javier Lozano Barragn, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, stato intervistato da Vatican Insider. Per il porporato Benedetto XVI una persona eccezionale, con delle qualit molto alte da poter portare a compimento il ministero di Pietro. E se da un lato lo rende molto triste il fatto che lui stesso abbia detto che son diminuite le sue facolt, sia fisiche che danimo, dallaltro ne ammira il coraggio nel riconoscerlo e lumilt nel dire: Non sono pi adatto per continuare in questo ministero. Per dire questo infatti necessario avere forza e una grande coerenza. Perci la conclusione rispetto la sua decisione, anche se ero molto contento del suo pontificato. Il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete emerito della basilica di San Paolo fuori le Mura, affida le proprie impressioni allAnsa. Stiamo vivendo dice un momento molto particolare e intenso; sentiamo una forte ammirazione verso un Papa che ha avuto grande coraggio e anche, direi, grande fede. Il suo gesto prosegue dimostra la grandezza della persona e se la reazione della Chiesa stata inizialmente di grande emozione, immediatamente seguita unammirazione profonda, alla quale serve ora la collaborazione di tutti noi per dare, con laiuto dello Spirito Santo, continuit alla Chiesa. Secondo il porporato difficile dire quali siano ora le prospettive per la Chiesa. Certamente ci sono tanti problemi aperti, Papa Benedetto che li conosceva molto bene ha messo tante cose in movimento, il nuovo Papa vedr anche secondo i suoi criteri. Di sicuro spiega ci sono tante cose da cambiare, da riformare e da migliorare. I problemi aperti sono soprattutto nel senso di un aggiornamento della Chiesa nel suo interno e nelle sue strutture, problemi che hanno a che vedere con la necessit che la Chiesa sia pi inserita nel tempo attuale. Per precisa di non ritenere che il Papa rinunci al pontificato per questo eccesso di problematica a cui non si sente di fare fronte. Egli in diversi momenti ha detto che le forze fisiche non gli erano sufficienti. Non penso che la comunit dei fedeli si possa sentire disorientata dal gesto di Benedetto XVI. Dai microfoni di Radio Vaticana il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di So Paulo, si fa portavoce dellammirazione per il Papa da parte del Brasile, il Paese che a luglio ospiter la prossima Giornata mondiale della giovent. C dice anzitutto un sentimento di stupore, di sorpresa perch la gente non se laspettava; ma c anche un sentimento di vera ammirazione, per il Santo Padre che ha avuto il coraggio di decidere dinanzi alla propria condizione di salute, di anzianit, di fragilit, per il bene della Chiesa, mostrando un esemplare distacco nei confronti di tutto quello che potrebbe significare umanamente, in termini di onore, la condizione di Pontefice. Lui rinuncia a tutto questo per il bene della Chiesa, perch la Chiesa sia servita bene. Per il porporato, se da un lato c un sentimento di vuoto, comunque esso rientra nella normalit perch per tutti i cattolici, e non solo, il Santo Padre rappresenta qualcuno di importante, un riferimento. E Benedetto XVI si fatto voler bene per la sua grandezza danimo, la sua intelligenza, la sua fede, la sua umilt, la sua semplicit, e per il suo servizio e il suo amore alla Chiesa, per la quale ha sofferto tanto. Quindi, quando il Santo Padre annuncia di rinunciare, per la gente, come se scomparisse un punto di riferimento importante. Ma questa sensazione conclude il cardinale Scherer cambia immediatamente quando la gente si rende conto che la Chiesa va avanti. La gente si mette a pregare, a ringraziare Dio per il Santo Padre, a comprendere il suo gesto, ad ammirare il suo gesto.

Maestro di umilt

Amico di Giovanni Paolo II e della Nazione polacca


di STANISAW DZIWISZ* Con grande seriet e commozione ho appreso la decisione del Santo Padre Benedetto XVI sulla rinuncia al governo della Chiesa e sulla consegna della cura delle future sorti di essa al collegio cardinalizio. Comprendo le motivazioni che il Santo Padre ha espresso dinnanzi ai partecipanti al concistoro. Benedetto XVI ha guidato la Chiesa di Cristo, dopo la morte di Papa Giovanni Paolo II, con grande prudenza e saggezza, che scaturivano dalle sue straordinarie doti intellettuali, nonch dalla sua profonda fede. Ringrazio il Santo Padre per tutti gli sforzi per il rinnovamento della Chiesa nello spirito di fedelt al maestro di Nazareth. Come vescovo in Polonia lo assicuro che rimarremo grati per la sua amicizia con Giovanni Paolo II, per la sua beatificazione, e anche per leccezionale benevolenza verso la Nazione polacca. Personalmente gli sar fedele e riconoscente per tutto ci che ho ricevuto da lui. La Chiesa in Cracovia rimarr sempre grata al Pietro dei nostri tempi, Papa Benedetto XVI, ed esprimer questa gratitudine e questa fedelt nella preghiera e con laffetto. Insieme al Santo Padre Benedetto XVI affido tutta la Chiesa allo Spirito Santo e alla madre della Chiesa, la Madonna di Lourdes, di cui oggi, 11 febbraio, celebriamo la memoria. *Cardinale metropolita di Cracovia

Un maestro rimane un maestro, anche se non esplica pi il suo compito per motivi di et; e ha il diritto di essere pienamente rispettato, anche se non pi in grado di insegnare. Parole del presidente dellAssemblea rabbinica italiana, rav Elia Richetti, che al Sir riassume le reazioni della comunit ebraica alla rinuncia di Benedetto XVI al pontificato, parlando di sorpresa, emozione, smarrimento, profondo rispetto. Rispetto, soprattutto, per una scelta che sicuramente di grande coraggio sia per il fatto che una decisione storica sia per le implicazioni pi a livello umano, perch si tratta di riconoscere e di mettere anche in piazza il fatto che il Papa sente il peso degli anni e della salute. Con laugurio che possa continuare a vivere ancora per molti anni, godendosi il meritato riposo, utilizzandolo come lui spera: per lapprofondimento, la preghiera e la crescita spirituale. Per Richetti che ha ricordato le visite di Benedetto XVI ad Auschwitz e al Muro del Pianto e le

Il presidente dellUnione dei superiori generali Rodrguez Carballo

Dai vescovi del Medio Oriente

La sapienza della debolezza

Messaggero di pace
Sar difficile dimenticare la vostra fede autentica, il sentire cum Ecclesia, il senso del dovere che si realizza nella fedelt e nellimpegno, lesempio di onest intellettuale, la grande semplicit e la profonda umilt. quanto scrive lassemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa in una lettera indirizzata a Benedetto XVI. Assicurando la vicinanza e il sostegno della preghiera, i presuli ricordano con gratitudine le due visite compiute dal Papa, nel maggio del 2009 e nel giugno del 2010, nei Paesi di Terra Santa, nel corso delle quali i credenti delle religioni monoteiste sono stati invitati a vivere nellamore gli uni per gli altri, e nellarmonia gli uni con gli altri. In questo senso, i presuli si fanno portavoce della gratitudine di tutti credenti della regione martoriata da ostilit: ebrei, cristiani, musulmani, drusi. Sentimenti di speciale gratitudine sono stati espressi anche in una nota diffusa dalla Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe. Con umilt scrivono i presuli rivolgendosi direttamente al Papa avete rimesso il ministero petrino per il profondo amore per la Chiesa, dandoci lesempio dellumile servitore che sa consegnare la vigna tanto amata a un coltivatore pi vigoroso. I vescovi ribadiscono, poi, la loro gratitudine per lesortazione postsinodale Ecclesia in Medio Oriente, frutto del Sinodo dei vescovi nel 2010 e per linteresse dimostrato dal Pontefice verso i nostri Paesi con richieste incessanti a favore della pace e per fermare i combattimenti tra fratelli, allo scopo di trovare soluzioni per una riconciliazione giusta e duratura. Di scossa positiva per la Chiesa e per il mondo ha parlato in un suo messaggio il cardinale Bchara Boutros Ra, Patriarca di Antiochia dei Maroniti. Questo annuncio che ha scioccato il mondo, ha provocato una scossa positiva nei cuori e costituisce un modello di comportamento. Infatti, si tratta di un grande atto di fede, di coraggio e di sincerit. Questa decisione rappresenta una lezione per tutti; essa testimonia che la fede un grande gesto di amore a Cristo e alla sua Chiesa, un atto di abbandono totale alla volont di Dio, e un profondo segno di abnegazione e umilt. In particolare, si tratta di una grande testimonianza per tutti quelli che hanno incarichi di responsabilit nella Chiesa, nella societ, nello Stato. Questa responsabilit deve infatti essere esercitata in piena coscienza, e dobbiamo tornare di continuo a essa, per ascoltare la voce di Dio che interroga i cuori e le coscienze, garantendo uno svolgimento della missione al servizio del bene comune, che il bene al tempo stesso di ognuno e di tutti. Di Benedetto XVI come di un modello universale di umilt parla il Patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphal I Sako. Il Papa ha detto ha mostrato tutta la sua grandezza al mondo, la meraviglia del suo animo. Ha compiuto una scelta che tutta la storia ricorder, a partire da noi uomini del clero e della Chiesa. Il Pontefice ha ricordato una volta di pi che la sede fatta per servire, non per essere serviti.

Quando la durezza e il peso della croce si fanno sentire, non dubitate che la knosis di Cristo gi vittoria pasquale: il 2 febbraio scorso, festa della Presentazione del Signore, parlando ai membri degli istituti di vita consacrata e delle societ di vita apostolica in occasione della Giornata della vita consacrata, Benedetto XVI esortava a una fede che sappia riconoscere la sapienza della debolezza. A ricordare quelle parole padre Jos Rodrguez Carballo, ministro generale dellOrdine francescano dei Frati minori, che, come presidente dellUnione dei superiori generali (Usg), esprime il ringraziamento, la vicinanza, la riconoscenza di tutti i consacrati al Papa. La forza autorevole di queste sue parole scrive Rodrguez Carballo diviene per noi licona nella quale ammirare il gesto damore col quale ella, lasciando il pontificato, intende dedicarsi con tutto il cuore a una vita di preghiera per il bene della Chiesa. S, proprio nella sua kenosi, Santo Padre, noi contempliamo la vittoria pasquale di Cristo. Proprio nel suo volto, scorgiamo la luce gloriosa di Colui che, morto

sulla croce, ci ha inondati di splendore. Il grazie del presidente dellUsg per la parresia evangelica con cui ha rintracciato le vie della purificazione, fino a chiedere perdono per il peccato dei suoi membri, per il suo sguardo attento alla complessit del mondo, alle sue debolezze, alle vacue attrattive di ci che penultimo, ai lacci seducenti del consumismo e, ancor pi, al pericolo del relativismo. Il grazie , soprattutto, per il suo amore verso la vita consacrata, per averci pi volte scosso, riportandoci a fare continua memoria del primo amore con cui il Signore ci ha incontrati e fatti suoi. Per averci richiamato il primato dello stare con il Signore per poterlo poi annunciare e lavorare per Lui. Per indicarci lurgenza della missione e della nuova evangelizzazione, cooperando, attraverso la multiforme manifestazione dei nostri carismi, allidentit stessa della Chiesa, al suo compito primario, quello di annunciare il Vangelo. Per ricondurci a quello spirito di pellegrinaggio, che ci d la forza di sacrificare tutto per lamore di Dio e dei fratelli.

Messe e celebrazioni per il Pontefice

Dal Belgio allIndia


Tre messe solenni per ringraziare il Papa per il suo pontificato e chiedere laiuto dello Spirito Santo nella scelta del suo successore saranno celebrate in Belgio alle ore 20 del 28 febbraio, contemporaneamente allinizio della sede vacante. Rispettando le divisioni linguistiche del Paese, le tre celebrazioni si terranno a Bruxelles e nelle vicine Lovanio (Brabante fiammingo) e Wavre (Brabante vallone). La messa nella capitale sar celebrata nella cattedrale dei Santi Michele e Gudula dallarcivescovo di Malines-Bruxelles e presidente della Conferenza episcopale del Belgio, Andr Lonard. In queste ore, tuttavia, un po in tutto il mondo cattolico i fedeli sono invitati a speciali celebrazioni e a particolari intenzioni di preghiera. A Roma, domenica prossima 17 febbraio in tutte le chiese della diocesi, sar pronunciata una speciale preghiera dei fedeli per Papa Benedetto XVI. Liniziativa ha spiegato il direttore dellUfficio liturgico del Vicariato, padre Giuseppe Midili stata promossa dal cardinale vicario Agostino Vallini e dal consiglio episcopale diocesano per rispondere al desiderio di tanti fedeli di testimoniare al proprio vescovo vicinanza, affetto e comunione nella preghiera. In India, il prossimo 22 febbraio i fedeli dedicheranno unora di adorazione eucaristica a Benedetto XVI e al suo pontificato. Liniziativa stata presa dal cardinale arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias, presidente della Catholic Bishops Conference of India, che significativamente ha scelto la festa della Cattedra di San Pietro per esprimere la gratitudine della Chiesa in India al Santo Padre.

affermazioni inequivocabili con le quali ha preso netta distanza da qualsiasi posizione anti-ebraica Papa Ratzinger si confermato come un grande fautore di corretti rapporti e di rispetto reciproco fra le religioni. Come hanno fatto nei giorni scorsi, fra gli altri, il presidente del Congresso mondiale ebraico, Ronald Steven Lauder, e il presidente dellUnione delle comunit ebraiche italiane, Renzo Gattegna, rav Richetti sottolinea le azioni con le quali il Santo Padre ha rafforzato lamicizia con il popolo ebraico, auspicando che si continui nella strada del mutuo rispetto, della reciproca conoscenza e dellimpegno comune per larmonia, la pace, i valori etici e sociali. Lauder, in particolare, ha parlato di relazioni cattoliche-ebraiche portate a livelli senza precedenti dal pontificato di Benedetto XVI, non solo si legge in una nota del Sir perch ha saputo mantenere i progressi ottenuti dal suo predecessore, Giovanni Paolo II, e ha dato solido spessore teologico alle nostre relazioni, ma anche e soprattutto perch le ha riempite di significato e di vita, visitando, ogni volta che viaggiava allestero, le sinagoghe e i rappresentanti delle comunit ebraiche locali. La notizia delle dimissioni del Papa ha colpito anche il mondo musulmano. Per Din Syamsuddin, presidente di Muhammadiyah, con 29 milioni di aderenti la seconda organizzazione islamica dellIndonesia (il Paese a maggioranza musulmana pi popoloso al mondo), questa decisione merita profondo rispetto e apprezzamento, come ha affermato ad AsiaNews commentando la scelta del Papa, da lui incontrato personalmente pi volte nel contesto di eventi volti a promuovere il dialogo interreligioso. Limmagine di un grande Pontefice che con coraggio e tanta buona volont voleva creare armonia e buone relazioni con il mondo musulmano, un proposito che dobbiamo raccogliere e rafforzare nel futuro. Sulla stessa lunghezza donda Siti Musda Mulia, presidente dellIndonesian Conference on Religion and Peace, la quale ha parlato di un segno di grande umilt e senso di responsabilit e di un monito per le societ moderne, cos fortemente attaccate al potere. In unintervista al Sir, Muhammad Sammak, consigliere politico del gran mufti del Libano e segretario generale del Comitato libanese per il dialogo islamico-cristiano, ricorda luomo di grande apertura, luomo di missione, che nellottobre 2010, al Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente (al quale Sammak partecip come invitato speciale), denunci il pericolo di un calo della presenza dei cristiani in quellarea, definendola una preoccupazione sia cristiana che islamica, non solo per i musulmani dO riente ma per tutti i musulmani del mondo. Benedetto XVI lanci un allarme, oggi fatto proprio da tutti i musulmani di buona volont: La nostra responsabilit quella di fare fronte allestremismo e al fondamentalismo che si rivolge contro i cristiani e contro gli stessi musulmani. Non possiamo ignorare ci che accade in alcuni Paesi.

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