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IL DIRITTO NATURALE IN HOBBES Cusano diceva che lessere delle cose il possest, che parola da lui creata.

a. Possest composto da posse che linfinito del verbo potere, e da est, che la terza persona del verbo essere al presente: egli . Il possest sar precisamente lidentit della potenza e dellatto grazie al quale definisco qualche cosa. Quindi non mi trovo a definire qualcosa secondo la sua essenza (che cosa ) bens a definirla con questo possest (che cosa pu). Alla lettera, ci che quella cosa pu in atto. Questo significa che le cose sono delle potenze; questo, ancora, non vuol dire solamente che esse hanno della potenza, bens che esse sono da ricondurre alla potenza che possiedono (sia attivamente che passivamente). Se comparate due cose, queste due cose non potranno nella medesima maniera (attenzione: la potenza anche una quantit). La potenza una quantit, daccordo, ma non certo una quantit come la lunghezza. Certo non una qualit, ma non neanche una di quelle quantit che vengono dette estensive. Allora, anche se si tratta di una quantit, si tratta comunque di una scala quantitativa molto speciale, una scala intensiva. Questo vuol dire che gli elementi di una tale scala si differenziano per la maggiore o minore intensit. Sarebbe quindi lintensit della cosa a rimpiazzare la sua essenza, a definire la cosa in s stessa. chiaro il legame di tutto ci con lontologia: pi una cosa intensa, pi precisamente essa in rapporto con lessere. Lintensit della cosa il suo rapporto con lessere. cos importante questa radicale conversione dove le cose non sono pi definite da unessenza qualitativa (uomo = animale razionale), ma sono definite da una potenza quantificabile. Praticamente molte cose cambiano se mi interesso a ci che qualcosa pu, a ci che la cosa pu. Si tratta di qualcosa di assolutamente differente dal pensiero di coloro che si interessano a quale sia lessenza della cosa. proprio tuttaltra maniera di essere nel mondo. *** C stato un momento altrettanto importante dove per difficile orientarsi. la storia che concerne quello che noi abbiamo chiamato diritto naturale. La teoria del diritto naturale stata un punto di raccolta per la maggior parte delle tradizioni dellantichit e il punto di confronto del cristianesimo con la tradizione antica. Per questa concezione classica del diritto naturale abbiamo alcuni fondamentali rappresentanti: innanzitutto Cicerone. Fu da Cicerone che i filosofi ed i giuristi cristiani attinsero per mettere punto il loro adattamento del diritto naturale al cristianesimo. Dunque riscontriamo una specie di linea storica che possiamo chiamare, per comodit, la linea del diritto naturale classico, una linea che va dallantichit al cristianesimo. Ora, cosa intendevano tutti questi autori per diritto naturale? Ci che in tutte queste concezioni costituisce il nocciolo del diritto naturale (la sua essenza) ben espresso in alcune proposizioni fondamentali e classiche. In particolare vorrei che voi ricordaste quattro proposizioni-pilastro. Prima proposizione: una cosa si definisce per la sua essenza. Il diritto naturale quindi ci che conforme allessenza di qualche cosa. Lessenza delluomo lanimalit razionale e ci definisce il suo diritto naturale. Per di pi, essere razionale la legge della sua natura. Seconda proposizione: il diritto naturale non rinvia ad uno stato di cose che si suppone abbia preceduto la societ. Buona sar quella societ dove luomo pu realizzare la sua essenza.
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Quindi lo stato di natura non qualcosa di precedente rispetto alla societ, bens lo stato di cose conforme allessenza nella migliore societ possibile, cio la pi atta a realizzare lessenza. Terza proposizione: ci che viene per primo il dovere. Si hanno dei diritti solo in quanto si hanno di doveri. Quale sar allora il primo dovere connesso allesistenza? Il dovere linsieme delle precise condizioni sotto le quali il singolo pu meglio realizzare lessenza, cio vivere conformemente alla propria essenza, nella migliore societ possibile. Quarta proposizione: da essa discende una regola pratica che avr una grande importanza politica; la si potrebbe riassumere sotto il titolo: la competenza del saggio. Chi il saggio? qualcuno che competente nelle ricerche che concernono lessenza. Il saggio colui che sa quale lessenza di qualcosa. compito del saggio dirci quale la nostra essenza, quale la migliore societ, cio la societ pi atta a realizzare lessenza, e quali sono i nostri doveri funzionali cio sotto quali condizioni noi potremo realizzare lessenza. Le quattro proposizioni si conciliano immediatamente con il cristianesimo. Prima proposizione: le cose si definiscono in funzione della loro essenza. Seconda proposizione: la legge di natura non pre-sociale, essa risiede piuttosto nella migliore societ possibile. Terza proposizione: i doveri precedono i diritti, perch i doveri sono le condizioni sotto le quali possibile realizzare lessenza. Quarta proposizione: allora, esiste la competenza di qualcuno di superiore, sia esso la chiesa, il principe o il saggio. Condursi nella vita sar giustificabile da un sapere, di fronte al quale chi non sa non pu permettersi di dire se il singolo caso sia bene o sia male avremo dunque la figura delluomo buono inteso come uomo di Dio o uomo saggio, e questuomo sar caratterizzato dalla competenza. Immaginate una specie di colpo di tuono, un tale arriva e dice: No, no, no, in un certo senso addirittura tutto il contrario. Un giorno arriva qualcuno e si mette a dare scandalo nel dominio del pensiero. Si tratta di Hobbes. Ed ecco cosa ci dice Hobbes Prima proposizione: le cose non si definiscono per lessenza, esse si definiscono per la potenza. Quindi il diritto naturale , non ci che conforme allessenza della cosa, tutto ci che la cosa pu. Da allora cominciarono le osservazioni del tipo: Ma allora i pesci grossi mangiano quelli piccoli. Lo possono per diritto di natura. Dicendo che diritto naturale il fatto che il pesce grosso mangi quello piccolo, Hobbes lancia una provocazione enorme poich ci che fino ad allora veniva chiamato diritto naturale era ci che era conforme allessenza, e quindi non era nientaltro che linsieme delle azioni permesse in nome dellessenza. Ma ecco che permesso prende tuttaltro senso: Hobbes ci annuncia che permesso tutto ci che si pu. Il diritto naturale diventa: Tutto ci che potete permesso. Si tratta di unidea semplice, semplice ma sconvolgente. Tutti sapevano da sempre che i pesci grandi mangiano quelli piccoli, ma mai nessuno aveva chiamato ci diritto naturale. Arriva Hobbes e dice: diritto naturale = potenza, dunque ci che voi potete il vostro diritto naturale. nel mio diritto naturale tutto ci che posso. Seconda proposizione: allora, lo stato di natura si distingue dalla societ, e lo precede nella teoria. Nella societ ci sono dei divieti, delle proibizioni, ci sono delle cose che posso fare ma
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che sono vietate. Questo significa che si tratta di diritto sociale, e non di diritto naturale. Assassinare il vostro vicino un vostro diritto naturale ma non un vostro diritto sociale. In altri termini, il diritto naturale, che coincide con la potenza, esiste necessariamente e rinvia ad uno stato di cose che non la societ. Ecco la nascita dellidea della distinzione tra stato di natura e societ. Nello stato di natura, tutto ci che possibile permesso. La legge naturale dice solamente che non c nulla di proibito fra ci che posso. Lo stato di natura precede quindi la societ. Dal punto di vista logico, il concetto di stato di natura anteriore alla societ. Quindi lo stato di natura distinto dalla societ poich la societ comporta dei divieti portanti che agiscono su qualcosa che io posso. Quindi lo stato di natura precede la societ dal punto di vista concettuale. Cosa significa? Nessuno nasce sociale. Sociali si diventa, soltanto. Il problema della politica sar quindi: come agire affinch gli uomini diventino sociali, sapendo che nessuno nasce sociale? Ci vuol dire che non si pu pensare la societ che come un prodotto del divenire. Il diritto sar quindi loperare del divenire sociale. La seconda proposizione di Hobbes allora sar: lo stato di natura pre-sociale, cio luomo non nasce sociale, lo diventa. Terza proposizione: se ci che primo lo stato di natura, o se ci che primo il diritto, cos poich nello stato di natura tutto ci che posso rientra nel mio diritto. Allora il doveri non saranno che delle obbligazioni secondarie tendenti a limitare i diritti al fine di rendere possibile un divenire sociale delluomo. Bisogner limitare i diritti affinch luomo diventi sociale, ma ci che precede il diritto. Il dovere relativo al diritto mentre nella teoria classica del diritto naturale troviamo proprio il contrario di tutto ci: il diritto era relativo al dovere. Quarta proposizione: se il mio diritto la mia potenza, se i diritti sono precedenti rispetto ai doveri, se i doveri sono solamente loperazione con la quale dei diritti sono portati a limitarsi affinch gli uomini divengano sociali, perch gli uomini dovrebbero diventare sociali? V un interesse in ci? Dal punto di vista del diritto naturale luomo pi razionale del mondo e il pazzo pi completo si equivalgono. Perch c unuguaglianza assoluta tra il saggio ed il pazzo? Il punto di vista del diritto naturale : il mio diritto uguale alla mia potenza, il pazzo colui che fa ci che in suo potere, esattamente come luomo razionale colui che si comporta nella medesima maniera, quindi non v sempre dal punto di vista del diritto naturale alcuna differenza tra luomo ragionevole e il pazzo. Perch ciascuno fa tutto ci che pu. Lidentit fra diritto e potenza assicura luguaglianza e lidentit di tutti gli esseri sulla scala quantitativa. Certamente, ci sar una differenza tra il razionale ed il folle, ma nella societ civile, nello stato sociale, non certo dal punto di vista del diritto naturale. Viene negato il principio della competenza del saggio o della competenza di qualcuno di superiore. E ci, politicamente, molto importante. Nessuno competente per me. Ecco la grande idee che andr ad animare lEtica. Nessuno pu essere competente per me. Cosa vuol dire ci? Nessuno sa per me. Non c nessuna competenza del saggio, nessuno competente per me. Allora, se la societ si forma, ci non potr accadere, in una maniera o in unaltra, che tramite il consenso di coloro che vi partecipano, e non perch il saggio pu mostrarmi qual la miglior maniera di realizzare lessenza. Ora, evidentemente, la sostituzione di un principio di consenso al principio di competenza ha, per la sfera politica, una importanza fondamentale.
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