Sei sulla pagina 1di 76

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

Analisi numerica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'analisi numerica (detta anche calcolo numerico o calcolo scientifico) una branca della matematica applicata che risolve i modelli prodotti dall'analisi matematica alle scomposizioni finite normalmente praticabili, coinvolgendo il concetto di approssimazione. I suoi strumenti detti algoritmi sono caratterizzabili in base a stabilit numerica e computabilit.
Indice 1 Descrizione 1.1 Le applicazioni 1.2 Cenni storici 2 Le aree di studio 2.1 Il calcolo dei valori delle funzioni 2.2 L'interpolazione, l'estrapolazione e la regressione 2.3 La soluzione di equazioni e di sistemi di equazioni 2.4 L'ottimizzazione 2.5 La valutazione di integrali 2.6 Le equazioni differenziali 3 Alcuni problemi trattati dall'analisi numerica 3.1 La generazione e la propagazione degli errori 4 Il software 5 Note 6 Bibliografia 6.1 Opere introduttive 6.2 Opere di riferimento 6.3 Fondamenti teorici 6.4 Algebra lineare numerica 6.5 Altro 7 Voci correlate 8 Altri progetti 9 Collegamenti esterni

Descrizione
La maggior parte delle soluzioni a problemi di analisi numerica sono fondate sull'algebra lineare o sulla costruzione di successioni convergenti di numeri o funzioni. Non vanno peraltro trascurati i contributi della combinatorica e della geometria, come pure i collegamenti con i metodi probabilistici e fisico matematici. Alcuni problemi della matematica del continuo possono essere risolti con algoritmi che risolvono il problema in un numero finito (e possibilmente noto a priori) di passi, questi metodi sono detti metodi diretti. Un tipico esempio dato dal metodo di eliminazione di Gauss per risolvere i sistemi di equazioni lineari. Tuttavia, per la maggior parte dei problemi numerici non ci sono metodi diretti. In tali casi, spesso possibile usare un metodo iterativo. Un tale metodo inizia da un tentativo, e trova approssimazioni successive che sperabilmente convergono alla soluzione. Tipicamente, si scrive il problema della forma x=F(x) e si applica il teorema di punto fisso. Un classico esempio di algoritmo iterativo il metodo di Newton per calcolare gli zeri di una funzione.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Analisi numerica - Wikipedia.htm 1/9

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

Anche quando esiste un metodo diretto, a volte preferibile un metodo iterativo perch pi efficiente o pi stabile, ad esempio quando si devono risolvere sistemi di equazioni lineari con migliaia di incognite.

Le applicazioni
L'impatto sul mondo reale decisivo e sfata il luogo comune secondo il quale la matematica non avrebbe alcun fine pratico. Un esempio per tutti: l'algoritmo FFT (Trasformata Veloce di Fourier), che uno dei successi dell'analisi numerica, alla base degli algoritmi ricostruttivi delle immagini di tomografia computerizzata e di risonanza magnetica, come di risoluzione di problemi della multimedialit (compressione JPEG di immagini, compressione MP3 di musica, compressione mpeg di filmati, campionamento e filtraggio di segnali, solo per citare i pi importanti). Ma gli algoritmi di analisi numerica sono applicati quotidianamente per risolvere molti altri problemi scientifici e tecnici. Ne sono esempi la progettazione di strutture come ponti e aeroplani, le previsioni meteorologiche, l'analisi di molecole (chimica computazionale). Gli algoritmi di analisi numerica sono anche alla base dei programmi di CAE, e quasi tutti i supercomputer sono costantemente impegnati a eseguire algoritmi di analisi numerica. L'efficienza degli algoritmi e della loro implementazione ha una grande importanza. Pertanto, un metodo euristico ma efficiente pu essere preferito a un metodo con una solida base teorica ma inefficiente, e i linguaggi di programmazione datati ma efficienti Fortran e C sono i pi usati. In generale, l'analisi numerica una scienza sia teorica che sperimentale. Infatti usa assiomi, teoremi e dimostrazioni, come il resto della matematica, ma usa anche i risultati empirici delle elaborazioni eseguite per studiare i metodi migliori per risolvere i problemi.

Cenni storici
Il campo dell'analisi numerica risale a secoli prima dell'invenzione dei calcolatori elettronici. Di fatto, molti grandi matematici del passato si dedicarono all'analisi numerica, come evidente dai nomi di importanti algoritmi dovuti a Newton, Joseph-Louis Lagrange, Seidel, Jacobi, Carl Friedrich Gauss, o Eulero. Per facilitare i calcoli a mano, furono stampati grandi libri pieni di formule e tabelle di dati come i punti interpolanti e i coefficienti di funzioni. Usando queste tabelle, si potevano trovare i valori da inserire nelle formule date e ottenere stime numeriche molto buone di alcune funzioni. Il lavoro canonico nel campo la pubblicazione del NIST curata da Abramowitz e Stegun, un libro di oltre 1000 pagine contenente un grandissimo numero di formule e funzioni comunemente usate e i loro valori in molti punti. I valori delle funzioni non sono pi molto utili quando si pu usare un computer, ma il grande elenco di formule pu ancora essere molto comodo. La calcolatrice meccanica fu pure sviluppata come strumento per il calcolo manuale. Queste calcolatrici evolsero nei calcolatori elettronici negli anni 1940, e allora fu trovato che questi computer erano utili anche per scopi amministrativi. Ma l'invenzione del computer influenz anche il campo dell'analisi numerica, siccome adesso si potevano fare calcoli pi lunghi e pi complicati.

Le aree di studio
Il campo dell'analisi numerica suddiviso in diverse discipline a seconda del problema da risolvere.

Il calcolo dei valori delle funzioni


Uno dei problemi pi semplici la valutazione di una funzione in un dato punto. Ma perfino valutare un
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Analisi numerica - Wikipedia.htm 2/9

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

polinomio non immediato: l'algoritmo di Horner spesso pi efficiente del metodo banale. In generale, l'attenzione principale nella risoluzione di questi problemi volta a stimare e tenere sotto controllo gli errori di arrotondamento dovuti all'aritmetica a virgola mobile. Ci viene fatto ponendo attenzione all'ordine in cui vengono eseguite le operazioni aritmetiche, cercando di minimizzare il numero delle stesse e cercando di evitare, quando possibile, quelle 'pericolose', quelle cio che portano ad una perdita di cifre significative (vedi per esempio il fenomeno della cancellazione numerica).

L'interpolazione, l'estrapolazione e la regressione


I metodi di interpolazione e estrapolazione stimano il valore di una funzione incognita dato il valore della funzione stessa in alcuni punti. Il pi semplice metodo di interpolazione l'interpolazione lineare, che suppone che la funzione sconosciuta sia lineare fra ogni coppia di punti consecutivi. Questo metodo pu essere generalizzato dall'interpolazione polinomiale, che talvolta pi accurata ma soffre del fenomeno di Runge. Altri metodi di interpolazione usano funzioni regolari a tratti come le spline o le wavelet. L'estrapolazione, a differenza dall'interpolazione, stima la funzione in punti esterni ai punti per cui la funzione nota. La regressione simile ai suddetti problemi, ma tiene conto che i valori dati sono imprecisi. La tecnica pi usata per la regressione il metodo dei minimi quadrati.

La soluzione di equazioni e di sistemi di equazioni


Un altro problema fondamentale calcolare la soluzione di un'equazione o di un sistema di equazioni. La distinzione principale tra equazioni (o sistemi di equazioni) lineari e tra equazioni (o sistemi di equazioni) non lineari. I problemi lineari sono pi facili da risolvere. I metodi per la risoluzione di sistemi di equazioni lineari possono essere divisi in due categorie. La prima categoria quella dei metodi diretti. A questa categoria appartengono per esempio il metodo di eliminazione gaussiana e la fattorizzazione LU. I metodi diretti costruiscono l'esatta soluzione, a meno di errori di arrotondamento, in un numero finito di passi. In sostanza utilizzano l'idea della fattorizzazione della matrice dei coefficienti del sistema nel prodotto di due matrici pi semplici (solitamente triangolari o ortogonali).[1] Sono generalmente i metodi pi efficienti, soprattutto quando operano su matrici dei coefficienti dense, ma su sistemi di grosse dimensioni e/o con matrice dei coefficienti sparse tendono ad essere troppo onerosi in termini di consumo di memoria. In queste situazioni sono di norma preferibili i metodi appartenenti alla seconda categoria. La seconda categoria quella dei metodi iterativi. Appartengono ai metodi iterativi per esempio il metodo di Jacobi, il metodo di Gauss-Seidel e il metodo del gradiente coniugato. I metodi iterativi conducono alla soluzione del sistema in un numero teoricamente infinito di passi: partendo da un'approssimazione iniziale della soluzione, forniscono una serie di approssimazioni che, sotto opportune ipotesi, convergono alla soluzione esatta. Il processo iterativo viene arrestato non appena la precisione desiderata stata raggiunta. Il metodo applicato risulter efficiente se la precisione desiderata sar stata raggiunta in un numero accettabile di iterazioni.[2] Quando ci si trova invece di fronte ad equazioni non lineari, si ricorre agli algoritmi per trovare radici. Se la funzione derivabile e la sua derivata nota, allora il metodo di Newton una scelta diffusa. La linearizzazione un'altra tecnica per risolvere equazioni non lineari.

L'ottimizzazione
I problemi di ottimizzazione richiedono di trovare il punto in cui una data funzione assume il valore massimo (o minimo). Spesso, il punto deve soddisfare anche alcuni vincoli.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Analisi numerica - Wikipedia.htm 3/9

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

Il campo dell'ottimizzazione ulteriormente diviso in pi sottocampi, a seconda della forma della funzione obiettivo e dei vincoli. Per esempio, la programmazione lineare tratta il caso in cui sia la funzione obiettivo che i vincoli siano lineari. Il pi famoso algoritmo della programmazione lineare il metodo del simplesso. Il metodo dei moltiplicatori di Lagrange pu essere usato per ridurre i problemi di ottimizzazione vincolata a problemi di ottimizzazione non vincolata.

La valutazione di integrali
Per approfondire, vedi la voce Integrazione numerica.

L'integrazione numerica, nota anche come quadratura numerica, stima il valore di un integrale definito. I metodi diffusi usano qualche formula di Newton-Cotes, per esempio la regola del punto di mezzo o la regola del trapezio, oppure la quadratura Gaussiana. Tuttavia, se la dimensione del dominio di integrazione diventa grande, questi metodi diventano proibitivamente costosi. In questa situazione, si pu usare un metodo Monte Carlo, un metodo quasi-Monte Carlo, o, per dimensioni moderatamente grandi, il metodo delle griglie sparse.

Le equazioni differenziali
L'analisi numerica si interessa anche al calcolo (approssimato) della soluzione delle equazioni differenziali, sia ordinarie che alle derivate parziali. Le equazioni differenziali vengono risolte dapprima discretizzando l'equazione, cio portandola in un sottospazio a dimensione finita. Questo si pu fare con un metodo a elementi finiti, un metodo alle differenze finite, o (particolarmente nell'ingegneria) un metodo ai volumi finiti. La giustificazione teorica di questi metodi spesso implica teoremi dell'analisi funzionale. Questo riduce il problema alla soluzione di un'equazione algebrica.

Alcuni problemi trattati dall'analisi numerica


I problemi considerati dall'analisi numerica includono: Analisi dell'errore in aritmetica finita Rappresentazione in base e aritimetica finita Errore inerente, errore algoritmico, errore analitico Condizionamento di un problema, forward error e backward error Calcolo di valori di funzioni: Valutazione di polinomi usando la regola di Horner Stima dell'errore di arrotondamento Soluzione di sistemi di equazioni lineari: Metodo di eliminazione di Gauss Decomposizione LU Fattorizzazione QR Decomposizione di Cholesky per matrici simmetriche Metodi iterativi per la soluzione di sistemi di equazioni lineari Metodo di Jacobi Metodo di Gauss-Seidel Successive Over Relaxation Problema del calcolo numerico degli autovalori Metodo delle potenze Algoritmo QR
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Analisi numerica - Wikipedia.htm 4/9

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

Soluzione di problemi non lineari, spesso impiegando tecniche di linearizzazione: Approssimazioni in analisi matematica Metodo dell'interpolazione lineare Calcolo di uno zero di una funzione Metodo della bisezione o di dicotomia Metodo delle tangenti o di Newton-Raphson Metodo delle secanti Metodo della regula falsi Metodo di Muller Metodo di Brent Iterazione di punto fisso Confronto tra metodo delle secanti e metodo delle tangenti Metodo dell'iterazione diretta Regressione Metodo dei minimi quadrati Valutazione numerica di integrali usando l'integrazione numerica, nota anche come quadratura Regola del trapezio Regola del punto medio Regola di Simpson Quadratura di Romberg Quadratura di Gauss Approssimazione numerica di una derivata Risoluzione numerica di equazioni differenziali ordinarie Metodo di Eulero Metodi espliciti e impliciti Metodi a pi passi: metodi di Runge Kutta Risoluzione numerica di equazioni differenziali alle derivate parziali Interpolazione e teoria dell'approssimazione Interpolazione lineare Interpolazione polinomiale Interpolazione spline Fenomeno di Runge Fast Fourier Transform Estrapolazione Quando sono possibili differenti soluzioni a problemi numerici, tre fattori pesano per decidere quale metodo seguire: Stabilit - gli errori nell'approssimazione non dovrebbero crescere in maniera incontrollata quando la taglia dei calcoli aumenta Accuratezza - l'approssimazione numerica dovrebbe essere la pi accurata possibile Efficienza - pi veloce il calcolo, migliore il metodo. Si deve comunque trovare un compromesso tra accuratezza ed efficienza

La generazione e la propagazione degli errori


Lo studio degli errori costituisce una parte importante dell'analisi numerica. Ci sono pi modi in cui si possono introdurre errori nella soluzione di un problema:

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Analisi numerica - Wikipedia.htm

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

errore inerente: Si ha quando si rappresenta un numero reale con un numero finito di cifre. Ad esempio quando si rappresenta un numero reale con un numero di macchina all'interno di un calcolatore (es. cancellazione numerica). errore algoritmico: Si ha quando si utilizza per la soluzione del problema un'aritmetica finita (ad esempio sul calcolatore). errore analitico o di discretizzazione: Si ha quando si approssima un problema continuo con un problema discreto. Un errore, una volta che stato generato, generalmente si propagher attraverso il calcolo. Questo conduce al concetto di stabilit numerica: un algoritmo si dice numericamente stabile se un errore, una volta che stato generato, non cresce troppo durante il calcolo. Per alcuni problemi non esistono algoritmi stabili, in quanto per variazioni arbitrariamente piccole dei dati del problema, la soluzione varia comunque di molto. Tali problemi sono detti mal-condizionati. Un problema non mal-condizionato si dice ben-condizionato. Tuttavia, un algoritmo che risolve un problema ben-condizionato pu essere numericamente stabile oppure no. L'obiettivo primario dell'analisi numerica trovare algoritmi stabili per risolvere problemi ben-condizionati. Siccome capita di imbattersi in problemi mal-condizionati, un altro obiettivo dell'analisi numerica sta nel trovare, per ogni problema mal-condizionato, un problema ben-condizionato la cui soluzione approssimi quella del problema originale.

Il software
Quando algoritmi di analisi numerica sono tradotti in un linguaggio di programmazione ed opportunamente adattati alle caratteristiche dell'ambiente di calcolo (ad esempio implementati ed eseguiti su un calcolatore), si parla di software numerico. Ci sono almeno tre categorie di software numerico: Librerie per programmatori (Netlib, IMSL, NAG, GNU Scientific Library, BLAS, LAPACK, FFTw). Ambienti interattivi per risolvere problemi della matematica e delle scienze computazionali (Mathematica, MATLAB, MAPLE, Scilab, GNU Octave, IDL) detti Problem Solving Enviroments (PSE). Applicazioni per risolvere problemi di particolari aree applicative, ad esempio per l'ingegneria (software CAE).

Note
1. ^ Valeriano Comincioli, Metodi Numerici e Statistici per le Scienze Applicate, C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana, 1992, ISBN 88-408-0757-8 2. ^ Giovanni Monegato, Elementi di Calcolo Numerico, Ed. Levrotto & Bella, Torino 1995, ISBN 978-88-8218017-1, pp. III-2, III-3

Bibliografia
Opere introduttive
R. Bevilacqua, D. Bini, M. Capovani, O. Menchi (1987): Introduzione alla Matematica Computazionale, Zanichelli, ISBN 88-08-04356-8 Samuel D. Conte, Carl de Boor (1981): Elementary numerical analysis. An algoritmic approach, 3rd ed., McGraw-Hill, ISBN 0-07-012447-7 Valeriano Comincioli (1990): Analisi numerica. Metodi, modelli, applicazioni. McGraw-Hill, ISBN
6/9

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

88-386-0646-3; nuova edizione e-book APOGEO, Feltrinelli Milano, 2005 http://www.apogeonline.com/libri/88-503-1031-5/scheda Giovanni Monegato (1990): Fondamenti di calcolo numerico, Levrotto & Bella, Torino (EN) Walter Gautschi (1997): Numerical analysis. An introduction, Birkhuser ISBN 3-7643-3895-4 A. Quarteroni, R. Sacco, F. Saleri (2000): Matematica Numerica, Springer Italia, Milano (disponibile anche una versione inglese pi ampia) ISBN 88-470-0077-7 G. Naldi, L. Pareschi, G. Russo (2001, 2004 II ed.): Introduzione al Calcolo Scientifico, McGrawHill, ISBN 88-386-0885-7

Opere di riferimento
Dario A. Bini, Viktor Y. Pan (1994): Polynomial and matrix computations, Birkhuser, ISBN 08176-3786-9 R. Bevilacqua, D. Bini, M. Capovani, O. Menchi (1992): Metodi Numerici, Zanichelli, ISBN 88-0814510-7 (EN) Philippe Ciarlet, Jacques Louis Lions eds. (1990): Handbook of Numerical Analysis Volume I. Finite Difference Methods (Part 1). Solution of Equations in Rn (Part 1), North Holland, ISBN 0444-70366-7 (EN) Philippe Ciarlet, Jacques Louis Lions eds. (1991): Handbook of Numerical Analysis Volume II. Finite Element Methods (Part 1), North Holland, ISBN 0-444-70365-9

Fondamenti teorici
Kendall Atkinsons, Weimin Han (2001): Theoretical Numerical Analysis. A functional analysis framework, Springer ISBN 0-387-95142-3

Algebra lineare numerica


D. Bini, M. Capovani, O. Menchi (1988): Metodi Numerici per l'Algebra Lineare, Zanichelli, ISBN 88-08-06438-7 (EN) Gene H. Golub, Charles F. Van Loan (1996): Matrix computations, III ed., Johns Hopkins University Press, ISBN 0-8018-5414-8

Altro
H. L. Rice The theory and practice of interpolation; including mechanical quadrature and other important problems concerned with the tabular values of functions (http://www.archive.org/details/calculusofobserv031400mbp) (T. P. Nichols, Lynn, Massachusetts, 1899) (interpolazione) D. Gibb A course in interpolation and numerical integration for the mathematical laboratory (http://www.archive.org/details/courseininterpol00gibbuoft) (London: Bell, 1915) Horst von Sanden Practical mathematical analysis (http://www.archive.org/details/practicalmathema00sanduoft) (Methuen, London, 1923) E.T. Whittaker e G. Robinson A short course in interpolation (http://www.archive.org/details/shortcourseinint00whituoft) (London: Blackie & sons,1923) (interpolazione) E. T. Whittaker e G. Robinson The calculus of observations
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Analisi numerica - Wikipedia.htm 7/9

18/11/12

Analisi numerica - Wikipedia

(http://www.archive.org/details/calculusofobserv031400mbp) (Blackie & sons, London, 1924) (interpolazione, quadrature) C. Runge e H. Koenig Vorlesungen ber numerisches Rechnen (http://resolver.sub.unigoettingen.de/purl?PPN373207646) (Berlin: Springer, 1924) James Blaine Scarborough, Numerical Mathematical Analysis. Baltimore, The Johns Hopkins Press, 1930. A. S. Householder, Principles of Numerical Analysis, (New York, McGraw-Hill 1953) (primo testo sull'analisi numerica per i computer) M. Abramowitz e I. Stegun Handbook of Mathematical Functions (Dover, New York, 1972) Capitolo 25 (http://www.math.sfu.ca/~cbm/aands/page_875.htm) M. E. Davis Numerical methods and modeling for chemical engineers (http://caltechbook.library.caltech.edu/224/) (John Wiley & Sons, New York, NY, 1984) ISBN 0471-88761-7 G. W. Collins, II Fundamental Numerical Methods and Data Analysis (http://ads.harvard.edu/books/1990fnmd.book/) (1990) G. Dahlquist e A. Bjrck, Numerical Methods in Scientific Computing (Prentice-Hall, 1991). Pagina Web di A. Bjorck con nuove edizione in formato PDF (http://www.mai.liu.se/~akbjo/NMbook.html) David Kincaid, Ward Cheney (2002): Numerical Analysis, 3rd ed., Ch. 6, Brooks/Cole, ISBN 0-53438905-8 Michelle Schatzman (2002): Numerical Analysis: A Mathematical Introduction, Ch.4 and Ch.6, Oxford Clarendon Press, ISBN 0-19-850279-6

Voci correlate
65-XX Sezione della Mathematics Subject Classification dedicata all'analisi numerica Storia dell'analisi numerica Aritmetica affine

Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali su Analisi numerica (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Numerical_analysis?uselang=it) Wikibooks contiene testi o manuali sull'analisi numerica

Collegamenti esterni
The Integrator - Calcolo formale di primitive (Wolfram Research) (http://integrals.wolfram.com/index.jsp) Interactive Multipurpose Server (http://wims.unice.fr/wims/en_home.html) (WIMS) Flavio Casadei D.C. & Lorenzo Masetti Progetto di Calcolo Numerico (http://www.prato.linux.it/~fcasadei/calcolo/relazione/) P.Ghelardoni, G.Gheri & P.Marzulli Elementi di Calcolo Numerico (http://docenti.ing.unipi.it/~d3253/libro/capitoli.html) (Universit di Pisa) T. Polito Corso di Metodi Numerici per l'Ingegneria (http://www.dm.uniba.it/~pptt/metodi07_3.pdf) (Politecnico di Bari) P. Caressa Appunti di Calcolo Numerico (http://www.caressa.it/pdf/calc-num.pdf) C. Guerrini Calcolo Numerico e Programmazione
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Analisi numerica - Wikipedia.htm 8/9

(http://www.dm.unibo.it/~guerrini/html/CNchim_05.html) (Universit di Bologna) Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica Categoria: Analisi numerica Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 31 ago 2012 alle 11:58. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

18/11/12

Building Information Modeling


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Indice 1 Premessa 2 Origini teoriche e prime applicazioni 3 Voci correlate 4 Referenze

Premessa
Building Information Modeling o il suo acronimo BIM, si traduce in Modello d'Informazioni di un Edificio. La definizione di BIM non e' standard e la dimostrazione e' l'elevato numero di definizioni rintracciabili sia su opere pubblicate o in circolazione sulla rete internet. La prima persona a divulgare ampiamente il termine fu' Jerry Laiserin [1] (http://www.laiserin.com/about/index.php) all'interno delle sue pubblicazioni negli USA (2002). Si puo' definire BIM come il processo di sviluppo, crescita e analisi di modelli multi-dimensionali virtuali generati in digitale per mezzo di programmi su computer. Il ruolo di BIM nell'industria delle costruzioni (attraverso i suoi attori siano questi Architetti,Ingegneri,Costruttori,Clienti) e' di sostenere la comunicazione, la cooperazione, la simulazione e il miglioramento ottimale di un progetto attraversio il suo ciclo completo di vita dell'opera costruita sia edificio che infrastruttura. BIM usato come nome, e' la rappresentazione di un modello di dati diversi di un edificio relazionati alle diverse discipline che lo definiscono. I dati contenuti nel modello sono numerosi in quanto definiscono tutte le informazioni riguardanti ad un specifico componenete di una costruzione. In questo senso, un modello tridimensionale della geometria di un edificio da solo che puo' essere utilizzato solo per simulazioni grafiche (renderings) non puo' essere considerato BIM. Il ciclo di vita dell'opera costruita e' definito dalla fase progettuale attraverso la fase di realizzazione fino a quella di uso e manutenzione. Un BIM pu contenere qualsiasi informazione riguardante l'edificio o le sue parti. Le informazioni pi comunemente raccolte in un BIM riguardano la localizzazione geografica, la geometria, le propriet dei materiali e degli elementi tecnici, le fasi di realizzazione, le operazioni di manutenzione. Un BIM pu inoltre computare in maniera semplice ed immediata le quantit caratterizzanti un elemento tecnico (ad esempio la superficie di un intonaco).

Origini teoriche e prime applicazioni


Il termine Building Information Modeling pu essere considerato equivalente a Building Product Model (con il termine 'Product model' in ingegneria si indica un 'modello di dati' o 'modello di informazioni'), espressione coniata dal professor Charles M. Eastman del Georgia Institute of Technology, che l'ha ampiamente utilizzata nelle sue pubblicazioni sin dalla fine degli anni '70 del Novecento.
1/2

18/11/12

Building Inf ormation Modeling - Wikipedia

Il termine per divenuto di uso comune solo dopo la prima concreta implementazione di BIM con l'idea di edificio virtuale di ArchiCAD della Graphisoft (1987). Altro software largamente usato per la progettazione di strutture Tekla Structures della Tekla Corporation.

Voci correlate
CAD Archicad Revit VectorWorks Bentley Architecture Allplan

Referenze
Building Information Modeling - a strategic implementation guide for architects, Engineers, Constructors and Real Estate Assett Managers - Dana K. Smith, Michael Tardiff - Wiley.com - ISBN978-0-47025003-7 BIM Handbook - a guide to building information modeling for Owners, Managers, Designers, Engineers and Contractors - Chuck Eastman,Paul Teicholz, Rafael Sacks, Kathleen Liston - foreword by Jerry Laiserin - Wiley.com - ISBN978-0-47018528-5 Categorie: Edilizia Software CAD Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 17 nov 2012 alle 16:08. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Building Inf ormation Modeling - Wikipedia.htm

2/2

18/11/12

CAD
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

In informatica, l'acronimo inglese CAD viene usato per indicare due concetti correlati ma differenti:

IMPIANTI INDUSTRIALI Produzione industriale Progettazione di prodotto

Computer-Aided Drafting, cio disegno tecnico assistito dall'elaboratore Design - DFX in tale accezione indica il settore CAD - CAE dell'informatica volto all'utilizzo di tecnologie Progettazione di processo software e specificamente della computer grafica per supportare l'attivit di disegno Processo di produzione industriale tecnico (drafting). I sistemi di Computer Meccatronica - CN -CNC - Robot industriale Aided Drafting hanno come obiettivo la CAM - PLC - CAPP creazione di un modello, tipicamente 2D, del disegno tecnico che descrive il manufatto, non Progettazione di sistema del manufatto stesso. Ad esempio, un sistema Sistema di produzione - GT Computer Aided Drafting pu essere Taylorismo - Fordismo - Catena di montaggio - UTE impiegato da un progettista nella creazione di JIT - Toyotismo - Produzione snella una serie di disegni tecnici (in proiezione Automazione - Fabbrica automatica - FMS ortogonale, in sezione, in assonometria, in CIM - MRP - ERP - TQM esploso) finalizzati alla costruzione di un motore; Computer-Aided Design, cio progettazione assistita dall'elaboratore in questa accezione, la pi comune, CAD indica il settore dell'informatica volto all'utilizzo di tecnologie software e in particolare della computer grafica per supportare l'attivit di progettazione (design) di manufatti sia virtuale che reali. I sistemi di Computer Aided Design hanno come obiettivo la creazione di modelli, soprattutto 3D, del manufatto. Ad esempio, un sistema Computer Aided Design pu essere impiegato da un progettista meccanico nella creazione di un modello 3D di un motore. Se viene realizzato un modello 3D, esso pu essere utilizzato per calcoli quali analisi statiche, dinamiche e strutturali ed in tal caso si parla di Computer Aided Engineering (CAE), disciplina pi vasta di cui il CAD costituisce il sottoinsieme di azioni e strumenti volti alla realizzazione puramente geometrica del modello.
Indice 1 Categorie di CAD 2 Settori correlati 3 Hardware per il CAD 4 Settori d'impiego 5 Storia
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm 1/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

6 Funzionalit Principali dei Sistemi CAD 2D 6.1 Disegno 6.2 Strutturazione del disegno 6.3 Modifica del disegno 6.4 Gestione di parti ricorrenti 6.5 Interrogazione del disegno 6.6 Automatizzazione di attivit ripetitive 6.7 Gestione di archivi 6.8 Interscambio dati 6.9 Personalizzazione dell'ambiente 6.10 Visualizzazione 7 Esempi di programmi CAD 8 Voci correlate 9 Altri progetti

Categorie di CAD
I sistemi CAD possono essere classificati secondo differenti criteri. Guardando all'estensione del dominio, inteso come campo di utilizzo, si pu distinguere tra: Sistemi CAD orizzontali Si tratta di sistemi CAD aventi un dominio molto ampio, utilizzabili con successo in contesti applicativi differenti, come Immagine in assonometria isometrica ad esempio progettazione architettonica e quella meccanica. I di un pezzo meccanico ottenuta tramite comandi offerti da questi sistemi sono indipendenti da uno un programma CAD specifico contesto applicativo. Si avranno pertanto comandi come traccia-linea senza alcuna nozione se la linea rappresenta una parete di un edificio o lo spigolo di un supporto metallico. Sistemi CAD verticali Si tratta di sistemi con dominio ristretto, orientati ad un particolare contesto applicativo, con comandi e funzionalit specifici per quel contesto. Ad esempio, un sistema CAD verticale per la progettazione di interni offrir comandi per creare e posizionare differenti tipi di pareti e collocarvi porte e finestre. I CAD orientati all'ambito industriale e in special modo alle costruzioni meccaniche in senso lato vengono indicati come MCAD. Una classificazione alternativa, molto utilizzata in ambito commerciale, suddivide i sistemi CAD in tre fasce principali sulla base di prezzo e funzionalit: Sistemi di fascia bassa Sono sistemi CAD tipicamente limitati al disegno 2D, venduti a prezzo contenuto (indicativamente inferiore ai 300) e rivolti ad utenti occasionali o non professionisti. Sistemi di fascia medio-bassa Sono sistemi CAD tipicamente limitati al disegno 2D, integrano vari moduli e permettono di gestire propriet del disegno, venduti a prezzo contenuto (indicativamente inferiore ai 1500) e rivolti a professionisti artigiani, piccole aziende, impiantisti e tutti coloro che non fanno della progettazione il proprio "core business".
2/13

18/11/12

Sistemi di fascia media Sono sistemi CAD che integrano il disegno 2D con la modellazione 3D, venduti ad un prezzo medio (indicativamente inferiore ai 5000). Questi sistemi sono usualmente rivolti a piccole o medie aziende e a professionisti, e vengono spesso integrati con moduli "verticali", cio particolarmente adatti alla velocizzazione dei compiti giornalieri. Spesso sono integrati inoltre con una suite di strumenti come il PDM per la gestione dei dati riguardanti i prodotti progettati (Product Lifecycle Management). Sistemi di fascia alta Sono sistemi CAD complessi che integrano la modellazione 3D con il disegno 2D, e offrono una gestione avanzata dei dati supportando processi aziendali che si estendono ben oltre l'ufficio tecnico. Hanno costi elevati e sono tipicamente utilizzati dalle medie e grandi aziende, come per i sistemi di fascia media, anche con un PDM. Pressoch tutti i sistemi CAD possono essere personalizzati ed estesi al fine di migliorare la produttivit dei progettisti e la qualit e dei progetti. Le principali modalit per estendere un sistema CAD sono: Librerie Collezioni di modelli di oggetti e simboli da utilizzare nel progetto. Per esempio, un CAD per arredatori pu contenere una libreria di mobili. Ogni mobile pu essere copiato dalla libreria e posizionato nel progetto di un arredamento. Macro Comandi ottenuti componendo comandi pi semplici tramite un linguaggio di programmazione. Per esempio, in un sistema CAD 2D per fornire la funzione di disegno di muri, una macro pu chiedere all'utente di inserire il punto iniziale, il punto finale e lo spessore del muro, e inserire automaticamente nel modello due linee parallele che rappresentano il muro. Verticalizzazioni I CAD, in particolare quelli di alte fasce, possono gestire propriet ed informazioni dei progetti ottenuti per personalizzarli, presentarli con video o immagini (rendering), oppure per calcolarne le propriet fisiche e geometriche (analisi di interferenze, simulazioni dinamiche, analisi agli elementi finiti -f.e.m.- ecc.) integrandosi con strumenti CAE (Computer-aided engineering).

Settori correlati
Settori correlati con il CAD sono il Computer-Aided Manufacturing (CAM), il Computer-Aided Engineering (CAE), Computer Aided Facility Management (CAFM) e il Sistema Informativo Geografico (GIS). I modelli generati con un pacchetto di CAD possono essere importati: In un sistema CAM, per generare le istruzioni per la macchina utensile atte a produrre il modello disegnato. Alternativamente, possibile utilizzare un sistema CAD/CAM, che integra le funzioni di CAD con quelle di CAM. In un sistema CAE, per eseguire i calcoli tecnici per validare e ottimizzare il progetto. Alternativamente, possibile utilizzare un sistema CAD/CAE, che integra le funzioni di CAD con quelle di CAE. In un sistema GIS, per arricchirne la cartografia. In un sistema CAFM, per censire, analizzare e riorganizzare il patrimonio immobiliare.

Hardware per il CAD


In passato esistevano computer e periferiche progettate appositamente per il CAD: schermi grafici, plotter, e
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm 3/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

dispositivi di puntamento. Oggi, invece, la tecnologia CAD riguarda quasi esclusivamente il software, con l'eccezione delle tavolette grafiche. Per essere utilizzato con un sistema CAD, un computer deve disporre un dispositivo di puntamento (come un mouse), uno schermo a colori ad alta risoluzione e una scheda grafica dotata di coprocessore grafico (Graphics Processing Unit). Questi requisiti sono oggi comuni a molti altri ambiti applicativi.

Settori d'impiego
Architettura, urbanistica, ingegneria civile: progettazione di costruzioni. Arredamento: progettazione di interni. Elettrotecnica e meccanica: progettazione di apparecchi elettrici o meccanici. Industrial design: progettazione di oggetti di consumo, come mobili o attrezzi casalinghi, recentemente anche abbigliamento. Impiantistica: progettazioni di tubazioni cablaggi e impianti di condizionamento. Elettronica: progettazione di circuiti elettronici, a livello di schema elettrico, di circuito integrato, di circuito stampato, o di intero sistema.

Storia
Probabilmente, l'antenato dei sistemi di CAD stato il sistema Sketchpad sviluppato al Massachusetts Institute of Technology nel 1963 da parte di Ivan Sutherland. Si trattava di un sistema sperimentale che consentiva al progettista di disegnare su un monitor a raggi catodici con una penna ottica. Le prime applicazioni commerciali del CAD si ebbero negli anni 1970 in grandi aziende elettroniche, automobilistiche, o aerospaziali. Venivano impiegati computer mainframe e terminali grafici vettoriali. Questi ultimi sono monitor a raggi catodici il cui pennello elettronico, invece di scandire lo schermo come nei televisori, viene controllato dal computer in modo da tracciare le linee.

Sistema CAD su un computer PDP-11 all'inizio degli anni 80

Negli anni 1980 vennero sviluppati sistemi CAD per microcomputer con monitor a grafica raster, cio basate su frame buffer. Tali sistemi erano ancora o molto limitati o molto costosi, e comunque molto difficili da usare, per cui venivano usati solo da aziende medio-grandi o da professionisti, essendo questi strumenti tecnologicamente sofisticati. Negli anni 1990 la semplificazione nell'uso del computer dovuto alla diffusione delle interfacce utente grafiche e l'abbassamento dei costi dell'hardware hanno reso i sistemi CAD alla portata di tutti i professionisti.

Funzionalit Principali dei Sistemi CAD 2D


I sistemi CAD per il disegno 2D offrono un insieme di comandi che, bench presentati all'utente con interfacce e nomi differenti da un sistema all'altro, sono riconducibili ad un nucleo comune. Molte di queste sono in realt funzioni offerte anche dai sistemi CAD che operano in tre dimensioni.

Disegno
I sistemi per il disegno offrono comandi per il disegno di elementi grafici elementari e comandi pi potenti che
4/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

consentono al disegnatore di realizzare con rapidit elementi grafici pi complessi. Questi comandi sono usualmente potenziati dall'abbinamento con modalit operative basate su sistemi di riferimento alternativi e dalla riferibilit di punti notevoli. Disegno di entit grafiche elementari Questi sono i mattoni di costruzione che il sistema CAD e l'utente utilizzano per costruire disegni 2D, dai pi semplici ai pi complessi. In tutti i sistemi CAD 2D sono presenti comandi per il disegno di semplici geometrie quali linea, segmento, arco, circonferenza, ecc. Disegno di entit grafiche composte Sono usualmente disponibili comandi di alto livello per la rapida realizzazione di strutture grafiche pi complesse come poligoni regolari di n lati inscritti o circoscritti ad un cerchio, rette perpendicolari, parallele o bisettrici, raccordi, quote, ecc. Particolare attenzione viene posta dagli sviluppatori di sistemi CAD nella implementazione delle funzionalit di quotatura. I disegnatori sono molto esigenti e richiedono comandi per la quotatura che siano di facile utilizzo e al contempo fortemente personalizzabili cos da adattarsi a norme, gusti estetici ed esigenze di ciascun utente o gruppo di utenti. Utilizzo di sistemi di coordinate definiti dall'utente Nella realizzazione di un disegno fondamentale l'utilizzo di sistemi di coordinate alternativi come ad esempio coordinate cartesiane relative, coordinate polari, distanze da altre geometrie, ecc. Meno importante, nei sistemi 2D, la creazione di coppie / terne cartesiane poste in vari punti del disegno ed attuabili dall'utente con il corrispondente sistema di riferimento. Nei sistemi CAD 3D, questa stessa funzionalit considerata irrinunciabile in quanto consente al disegnatore di operare su un piano di lavoro liberamente posizionato nello spazio oppure coincidente con una faccia preesistente. Punti notevoli Si tratta di comandi che abilitano la selezione di punti che sono univocamente individuabili sul disegno pur non essendo rappresentati esplicitamente in memoria come entit geometriche. Ad esempio, il punto medio di un segmento pur non essendo rappresentato e memorizzato dal sistema CAD come entit geometrica pu essere riferito come centro nella procedura di costruzione di una circonferenza. La selezione di punti notevoli rende pi veloce ed estremamente precisa la realizzazione di un disegno. Esempi di punti notevoli sono: il centro di circonferenze ed archi gli estremi di un segmenti e archi i punti medi di segmenti e archi l'intersezione di segmenti ad archi. I comandi per la selezione di punti notevoli non sempre sono invocati direttamente dall'utente, possono essere attivati automaticamente dal sistema CAD in corrispondenza di altri comandi che richiedono l'acquisizione di punti e/o vertici. Attributi grafici Per ricreare a schermo la grande variet di linee utilizzate dal disegno tecnico i sistemi CAD consentono di selezionare gli attributi di tracciamento di ciascuna entit grafica, sia essa un segmento, un arco, o altro. Usualmente il tipo di tratto (continuo, tratteggiato, ecc.) viene visualizzato direttamente sullo schermo, mentre il differente spessore delle linee viene usualmente rappresentato graficamente sullo schermo utilizzando linee di spessore uniforme ma di colori differenti. La corrispondenza tra colore e spessore viene ripristinata al momento della stampa.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm

18/11/12

CAD - Wikipedia

Strutturazione del disegno


I sistemi CAD non si limitano alla sola automatizzazione delle attivit tradizionali del disegno ma offrono anche funzionalit di strutturazione del disegno possibili solo con l'ausilio di strumenti informatici. Il disegno, pertanto, cessa di essere un insieme uniforme di entit grafiche per divenire una struttura anche complessa di aggregazioni di entit arricchite di attributi grafici e del contesto applicativo, come ad esempio materiali, note di lavorazione, costi, ecc. Queste funzionalit vengono proposte all'utente del sistema CAD come funzionalit supplementari: egli responsabile di deciderne il migliore utilizzo in funzione delle proprie esigenze e delle modalit di lavoro dell'ambiente professionale in cui opera. I principali strumenti di strutturazione del disegno offerti dai attuali sistemi CAD sono i seguenti: Strutturazione in livelli (layer) Il disegno, tipicamente 2D, pu essere strutturato con la creazione di strutture orizzontali corrispondenti ad insiemi logici di entit grafiche. Ad esempio, in un progetto di ingegneria civile si collocano su livelli distinti: pianta dell'edificio, rete idrica, rete elettrica, rete idraulica, ecc. Ciascuno strato o livello (layer) raggruppa entit affini ma non necessariamente appartenenti allo stesso componente dell'oggetto. I livelli sono gestiti con meccanismi che consentono di controllarne la visibilit individuale come se si trattasse di fogli trasparenti sovrapponibili. Strutturazione in gruppi Un'altra tecnica di strutturazione del disegno, non necessariamente alternativa ai livelli, consiste nel riunire le entit grafiche in gruppi sulla base di affinit funzionali o in base all'appartenenza ad un medesimo componente dell'oggetto. L'operazione di raggruppamento pu essere iterata a comporre gruppi di gruppi. Questo comando consente di ricreare nel disegno la strutturazione tipica di un assemblato di oggetti reali, in cui ogni parte appartiene ad un sotto-assieme che a sua volta si colloca in un insieme pi ampio. Referenziazione (simboli, blocchi) Un'altra tecnica di strutturazione consiste nell'inserimento nel disegno di riferimenti a componenti (simboli) definiti esternamente al disegno stesso e comunque modificabili separatamente da questo. Nel disegno, ciascun riferimento che rimanda ad un simbolo in libreria detto istanza del simbolo. Con questa tecnica possibile inserire nel disegno dei particolari standardizzati, usualmente definiti in una libreria esterna, in cui ciascuna istanza posizionata e visualizzata come entit grafica indipendente, con la certezza dell'assoluta corrispondenza di ciascuna istanza con la descrizione primaria presente in libreria. Mentre impossibile modificare singolarmente l'istanza di un simbolo, se non nei suoi parametri di posizionamento e scalatura, qualora si volessero modificare tutte le istanze sufficiente modificare l'elemento originale ottenendo una propagazione automatica a tutte le istanze.

Modifica del disegno


Uno dei pi evidenti vantaggi nell'utilizzo di un sistema CAD rispetto all'impiego di tecniche tradizionali, consiste nella grande facilit e rapidit con cui possibile modificare, anche in modo radicale un disegno per correggerlo o per creare una versione. Le principali funzionalit di modifica del disegno sono: Cancellazione di entit Tutti i sistemi CAD consentono di cancellare le entit grafiche del disegno selezionandole individualmente, selezionando tutte le entit racchiuse in una certa area rettangolare, oppure agendo per categorie (ad esempio, tutti i segmenti gialli) o per strutture (ad esempio, tutte le entit del livello 25). Modifica degli attributi di una entit
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm 6/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

A volte modificare un disegno significa cambiare gli attributi grafici, come colore o tipo di linea, di alcune entit grafiche. Nei disegni strutturati anche possibile portare una o pi entit da un gruppo o da un livello ad un altro oppure modificare gli attributi grafici di tutte le entit appartenenti ad uno stesso gruppo oppure residenti su uno stesso layer. Trasformazione Tutte le entit grafiche e gli insiemi di entit possono essere modificati con opportune trasformazioni. Sono usualmente disponibili le consuete trasformazioni lineari di scalatura, traslazione, rotazione, specularit e le combinazioni di queste. Le modalit con cui queste trasformazioni sono rese disponibili all'utente possono essere le pi varie. Riorganizzazione della tavola Utilizzando le funzionalit di trasformazione una tavola pu essere rapidamente riordinata o modificata ad esempio, per ospitare una nuova vista. In queste operazioni il disegnatore spesso supportato dalla presenza di pi viste a diversi livelli di zoom; si concilia cos l'esigenza di effettuare operazioni localmente molto precise conservando una visione globale della tavola. Un'altra possibilit di riorganizzazione della tavola consiste nella modifica di livelli o gruppi, per ottenere una strutturazione meglio aderente alle esigenze del disegnatore ed alle caratteristiche strutturali e funzionali dell'oggetto.

Gestione di parti ricorrenti


L'utente di un sistema CAD pu velocizzare in modo significativo il proprio lavoro creando degli speciali archivi, detti librerie, in cui raccogliere i disegni o i particolari di utilizzo pi frequente. Questa possibilit fornisce un reale riscontro in termini di benefici economici e qualitativi solo se il disegnatore opera in un contesto regolamentato da precise norme ed supportato da un'adeguata organizzazione nonch dalla disponibilit di sufficienti risorse. Librerie di normalizzati L'accesso ad archivi o librerie di parti normalizzate, disponibili in pi viste e in vari formati e direttamente inseribili nel disegno, consente di realizzare con rapidit e precisione anche tavole molto complesse. Le librerie di normalizzati sono realizzabili direttamente dal disegnatore oppure possono essere acquistate dal produttore del sistema CAD o da terze parti. Librerie di parti ricorrenti Queste librerie, del tutto analoghe alle librerie di normalizzati, sono specifiche di ciascuno studio di progettazione e pertanto sono costruite direttamente dai singoli utenti. In queste librerie si accumula un patrimonio di disegni che rappresentano parti o sotto-parti ricorrenti archiviate e catalogate in un formato che le rende facilmente reperibili e riutilizzabili con evidenti vantaggi in termini di produttivit. Riutilizzo di disegni La possibilit di duplicare disegni esistenti per generare nuovi disegni mediante opportune cancellazioni e modifiche costituisce un'altra utile possibilit di utilizzo dei sistemi CAD in particolare qualora il disegnatore si trovi a realizzare disegni che presentano forti similarit con tavole prodotte in precedenza.

Interrogazione del disegno


Il disegno creato con un sistema CAD deve essere utilizzabile non solo come rappresentazione grafica ma anche sorgente di informazione sul progetto. importante che sia consentito l'accesso a tutta l'informazione contenuta nel disegno, sia essa in forma esplicita o implicita. Le informazioni estraibili da un modello 2D sono limitate, soprattutto se paragonate alle informazioni estraibili da un modello 3D che rappresenta il medesimo pezzo. Un modello 2D di un ingranaggio pu contenere tutte le informazioni necessarie alla manifattura della ruota, ma
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm 7/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

solamente un modello 3D del medesimo ingranaggio potr essere interrogato per estrarre informazioni circa il volume, il baricentro, ecc. Le funzionalit di interrogazione del modello CAD sono indispensabili, ad esempio, per la generazione di programmi di lavorazione per la produzione del pezzo con una macchina utensile a controllo numerico. Le principali classi di interrogazione supportate dai sistemi di disegno sono: Interrogazione della geometria Tutti i sistemi CAD orientati al disegno offrono la possibilit di conoscere, per le entit grafiche nel disegno, angoli, lunghezze, distanze, raggi, coordinate, ecc., anche se non definiti esplicitamente. Ad esempio possibile costruire una circonferenza con tre vincoli di tangenza ed una volta tracciata richiedere al sistema CAD di conoscere il valore del raggio o del diametro. Alcuni sistemi CAD offrono il calcolo automatico di aree definite da profili chiusi. Questa funzionalit pu essere di rilievo non solo per il disegnatore ma anche per il progettista. Stima dei costi e della complessit Le capacit di interrogazione del modello possono essere utilizzate per automatizzare alcune attivit, come, ad esempio, per calcolare una stima dei costi di produzione dell'oggetto e generare automaticamente la distinta base con il conteggio dei componenti presenti e della loro numerosit. Accesso esterno al modello Pu essere considerata una forma di interrogazione anche la possibilit di accedere a tutte le informazioni contenute nel modello CAD per mezzo di programmi esterni realizzati dagli stessi utenti. A questo scopo numerosi sistemi CAD offrono delle interfacce di programmazione dette API (Application Programming Interface). Utilizzando queste interfacce un programmatore pu accedere a tutte le funzionalit del sistema CAD oppure ad un suo sotto insieme per mezzo di chiamate a funzioni nel contesto di un programma scritto in un linguaggio di programmazione.

Automatizzazione di attivit ripetitive


La realizzazione di un disegno comprende operazioni particolarmente ripetitive e tediose che possono essere facilmente automatizzabili da semplici programmi. I sistemi CAD offrono alcuni comandi che consentono di sgravare il disegnatore dall'esecuzione di queste parti limitandone l'intervento umano all'impostazione di pochi parametri iniziali. Le attivit pi comunemente automatizzate sono: Campiture Tutti i sistemi CAD offrono adeguati comandi per campire automaticamente un profilo chiuso con un tipo di campitura selezionato o definito dall'utente. L'intervento del disegnatore si limita alla selezione del profilo ed alla scelta o definizione del tipo di campitura. Pattern ad Array Un'altra attivit ripetitiva il disegno di motivi circolari o rettangolari di elementi costanti come, ad esempio, la sequenza di fori posti circolarmente su una flangia. I sistemi CAD sono in grado di posizionare automaticamente questi elementi ricorrenti, richiedendo al disegnatore la selezione dell'elemento ripetuto e le regole che governano il posizionamento. Quotatura associativa Alcuni sistemi supportano la creazione di quote legate dinamicamente ad entit geometriche, con aggiornamento automatico di posizione e valore al variare delle entit quotate. Queste quote, dette associative, contribuiscono a velocizzare la produzione di disegni soggetti a frequenti modifiche o riutilizzati nella generazione di varianti.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm

8/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

Gestione di archivi
Un aspetto, spesso sottovalutato, dell'utilizzo dei sistemi CAD sono le funzionalit di archiviazione dei disegni. Queste funzionalit frequentemente sono presenti nel sistema CAD solo con implementazioni essenziali. Versioni pi estese sono disponibili mediante moduli software esterni. Con questi strumenti possibile organizzare gli archivi cos da consentire un accesso rapido ed organizzato al patrimonio di disegni di ciascuno studio di progettazione o ufficio tecnico. Le funzioni offerte dagli strumenti di archiviazione sono: Memorizzazione La memorizzazione di disegni, o documenti tecnici, su supporto magnetico oppure ottico, una funzionalit di base. Alcuni sistemi consentono la semplice creazione di un file lasciando all'utente la responsabilit di organizzare da s la gestione dell'archivio di disegni. Altri sistemi, ad un livello maggiore di integrazione, gestiscono il disegno nel contesto di una base dati; il sistema gestisce i permessi e le modalit di accesso e di riferimento al disegno, organizzando automaticamente le versioni successive e predisponendo i meccanismi di condivisione tra pi utenti e di accesi multipli contemporanei. Questi archivi strutturati sono solitamente abbinati a strumenti informatici di navigazione per il reperimento rapido delle tavole e delle informazioni ad esse associate. Queste funzionalit consentono di utilizzare in modo produttivo il patrimonio di disegni esistenti e di ridurre in modo significativo lo spazio richiesto rispetto a quello richiesto dalle tecniche tradizionali di archiviazione. Classificazione La classificazione semiautomatica delle tavole con associazione di documenti ausiliari relativi alla documentazione tecnica, come la distinta base, consente di automatizzare e razionalizzare i meccanismi di archiviazione garantendo una reale reperibilit dei documenti. Trasporto I documenti, o disegni, in forma digitale possono essere inviati in luoghi diversi da quello originale in tempi ridottissimi e con degrado della qualit nullo. Le tavole possono essere inviate localmente da un ufficio ad un altro o da un edificio ad un altro in tempo reale utilizzando le reti locali di elaboratori (LAN) mentre possono essere inviate da una differente localit geografica via internet.

Interscambio dati
La possibilit di scambiare dati tra sistemi CAD diversi e tra sistemi CAD e sistemi per il CAM (Computer Aided Manufacturing), costituisce un elemento fondamentale nella valutazione delle funzionalit di un sistema. Per lo scambio di dati tra sistemi diversi, sono percorribili due strade alternative: realizzare un convertitore da ciascun sistema CAD verso tutti gli altri sistemi CAD esistenti oppure concordare un formato dati neutrale e realizzare, per ciascun sistema CAD, due convertitori: uno in grado di convertire i dati dalla rappresentazione interna nel formato neutrale ed uno in grado di convertire il formato neutrale nella rappresentazione interna del sistema. Risulta evidente l'economicit della seconda soluzione rispetto alla prima. Numerosi formati neutrali di dati sono stati proposti nel corso degli anni ma nessuno di essi si imposto con una diffusione sufficiente sugli altri. Attualmente sono utilizzati alcuni formati definiti da standard ufficiali, come IGES, VDA-FS, STEP, ecc., ed altri standard definiti da standard de facto come il formato DXF. Alcuni produttori di CAD utilizzano anche il formato PDF. Fra i nuovi formati in via di affermazione, soprattutto per lo scambio di modelli 3D con le informazioni grafiche e numeriche vi il formato IFC (http://www.iai-international.org/) Le funzionalit offerte dall'impiego di questi formati di dati consentono al sistema CAD di: Scambiare informazioni con altri sistemi CAD Questo scambio pu avvenire per molteplici motivi: passaggio ad un sistema pi evoluto o di altro produttore, scambio dati di progetto con fornitori, utilizzo di ambienti di progettazione multi fornitore, ecc.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm 9/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

Scambiare informazioni con strumenti per la documentazione tecnica Diviene sempre pi sentita l'esigenza di riversare i modelli prodotti dalla progettazioni verso strumenti per la produzione di documentazione tecnica automatizzando in questo modo la produzione di illustrazioni, schemi, ecc. Questo tipo di scambio non richiede una precisione particolare, come invece per altri casi: infatti attualmente si utilizzano strumenti non specifici e spesso approssimati. Scambiare informazioni con strumenti di analisi e verifica Anche il trasferimento in tempi rapidi di un modello CAD a strumenti per l'analisi strutturale o per il calcolo di altro tipo divenuta una esigenza molto sentita dai progettisti. Scambiare informazioni con sistemi CAM Questo un punto fondamentale, infatti i sistemi CAM devono poter operare su dati di massima precisione e con tempi di scambio molto contenuti. Con una fedele conversione dei dati si pongono i presupposti per una corretta esecuzione della lavorazione a controllo numerico.

Personalizzazione dell'ambiente
Non possibile produrre dei sistemi CAD che soddisfino perfettamente le esigenze specifiche ed i gusti di tutti i potenziali utenti. Per questa ragione ciascun sistema offre agli utenti la possibilit di modificare sia le modalit di interazione che lo stile del disegno. Il livello di configurabilit varia da sistema a sistema. Questa funzionalit viene sempre pi considerata una caratteristica irrinunciabile. Le principali possibilit di configurazione o personalizzazione sono: Configurazione dei parametri generali del sistema Con la scelta di opportuni valori per i parametri di sistema, possibile adattare le modalit di interazione e l'aspetto del sistema ai gusti dell'utente limitatamente alle caratteristiche configurabili dal sistema utilizzato. Ad esempio possibile associare comandi di uso frequente a combinazioni di tasti o posizionare le corrispondenti icone in zone rapidamente accessibili dello schermo. Configurazione dello stile Con la selezione di opportuni valori per i parametri utente, possibile adattare lo stile di disegno adottato dal sistema CAD alle preferenze del disegnatore ed alle convenzioni interne di uno specifico studio di progettazione o ufficio tecnico. Si possono ad esempio configurare i parametri relativi allo stile di quotatura, allo stile dei testi, al cartiglio standard, ecc. Integrazione con moduli specializzati Tutti i sistemi CAD sono estendibili fornendo al disegnatore, entro il sistema stesso, l'accesso a moduli specializzati, usualmente realizzati da terze parti, per contesti applicativi specifici. Ad esempio, un disegnatore di impianti elettrotecnici potr acquisire un modulo per la verifica automatica di alcune caratteristiche dell'impianto progettato, integrato nel sistema CAD. Programmazione di funzioni specifiche Per esigenze specifiche del singolo disegnatore o dello studio di progettazione, i sistemi CAD offrono la possibilit di estendere l'insieme dei comandi con opportuni programmi, detti comunemente macro, codificati direttamente dagli utenti o acquistati da terze parti. Questa possibilit, pur essendo teoricamente molto interessante, si scontra con la difficolt che gli utenti, progettisti e disegnatori, incontrano nell'utilizzo dei linguaggi di programmazione, gli unici strumenti per accedere a questa capacit di potenziamento del sistema CAD.

Visualizzazione
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm

18/11/12

CAD - Wikipedia

L'attuale dimensione degli schermi per computer non in alcun modo paragonabile alla dimensione di un tecnigrafo oppure di un foglio di formato A0; pertanto i sistemi CAD sono costretti ad offrire modalit alternative per la visualizzazione dei disegni. Le funzionalit essenziali di visualizzazione, nei sistemi 2D, sono analoghe a quello che potremmo ottenere osservando un foglio da disegno con una macchina fotografica o con una telecamera: operando sull'obiettivo si pu ingrandire o rimpicciolire a piacere il disegno passando da una visione globale dell'intero disegno ad una visione locale di una sua sottoparte; inoltre spostando orizzontalmente o verticalmente la telecamera possibile variare l'area del disegno inquadrata. Si noti che si tratta di funzioni di visualizzazione, cio di funzioni che modificano la vista del disegno e non il disegno. Le principali funzionalit per il controllo della visibilit sono: Zoom L'utente del sistema CAD pu ingrandire o rimpicciolire a piacere parte o tutto il disegno senza per questo perdere in precisione sia nell'immagine che appare sul video che nel risultato prodotto dai comandi impartiti al sistema. Pan Con questo termine si intende generalmente l'insieme di funzioni che consento all'utente del sistema CAD di muovere orizzontalmente e/o verticalmente la telecamera virtuale con cui osserva il disegno ad inquadrare i vari dettagli. Le possibili modalit operative con cui questa funzione resa disponibile all'utente sono molto varie: barre di scorrimento (scroll bar) poste ai lati dell'area di visualizzazione utilizzo di comandi impartiti da tastiera o di tasti funzionali (FrecciaSu, FrecciaGi, ecc.) trascinamento (drag) del disegno direttamente con il dispositivo di puntamento (mouse). Viste multiple Alcuni sistemi CAD 2D, offrono al disegnatore l'opportunit di operare contemporaneamente sul medesimo modello da due viste differenti, usualmente corrispondenti a due finestre grafiche. Questa modalit operativa consente di controllare agevolmente parti del disegno poste a volte in punti molto distanti del medesimo foglio e che pertanto richiederebbero l'impiego di un fattore di zoom inaccettabile per essere inquadrati contemporaneamente su un unico schermo. Disegni multipli In numerosi sistemi CAD, il disegnatore pu operare contemporaneamente su pi disegni, usualmente posti su finestre distinte, effettuando operazioni di copia e incolla da un disegno ad un altro. Questa una funzionalit diffusasi solo recentemente e che consente una significativa velocizzazione delle attivit di integrazione di pi disegni e di modifica in generale.

Esempi di programmi CAD


Software CAD liberi e open source; Archimedes BRL-CAD FreeCAD KiCad per disegno di schemi elettrici e circuiti stampati PythonCAD PROCAD, script Python per Blender Open CASCADE
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm 11/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

QCad Varkon Software CAD proprietari: Allplan ArchiCAD AutoCAD CATIA DraftSight (gratuito) Doublecad (versione base gratuita) Google SkecthUp IntelliCAD IronCAD MicroStation NX (precedentemente noto come Unigraphics) OmniCAD Pro/ENGINEER dal 2012 Creo ProgeCAD Radan 2D-3D-CAM Revit Rhinoceros Solid Edge solidThinking SolidWorks SpaceClaim ThinkDesign TopSolid VariCAD Vectorworks VISI CAD VX ZWCad

Voci correlate
Disegno tecnico

Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali su CAD (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Computer_Aided_Design_(CAD)?uselang=it) Wikizionario contiene il lemma di dizionario CAD Portale Architettura Portale Design Portale Ingegneria

Categorie: Computer grafica Modellazione geometrica Software CAD | [altre] | [altre]

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm

12/13

18/11/12

CAD - Wikipedia

Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 3 ott 2012 alle 10:58. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/CAD - Wikipedia.htm

13/13

18/11/12

Computer-aided engineering - Wikipedia

Computer-aided engineering
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
IMPIANTI INDUSTRIALI In informatica, Computer-aided engineering (spesso abbreviato come CAE, in italiano "ingegneria Produzione industriale assistita dal computer") indica le applicazioni software Progettazione di prodotto che agevolano la risoluzione di problemi tecnologici tramite il calcolo numerico. Design - DFX CAD - CAE

Indice 1 Usi tipici 2 Utilizzo di un programma di CAE 2.1 Il CAE dei primordi 2.2 Il CAE oggi 3 Il CAD/CAE 4 Voci correlate 5 Altri progetti

Progettazione di processo Processo di produzione industriale Meccatronica - CN -CNC - Robot industriale CAM - PLC - CAPP Progettazione di sistema Sistema di produzione - GT Taylorismo - Fordismo - Catena di montaggio - UTE JIT - Toyotismo - Produzione snella Automazione - Fabbrica automatica - FMS CIM - MRP - ERP - TQM

Usi tipici

Tutti i problemi dell'ingegneria descrivibili da equazioni sono suscettibili di essere risolti con l'ausilio di programmi CAE. Tuttavia, le categorie di problemi pi frequentemente risolti tramite software CAE sono i seguenti: Simulazione analogiche e simulazioni digitali di circuiti elettronici. Calcolo di campi elettromagnetici (sia quelli desiderati, nel caso di progettazione di antenne, che quelli indesiderabili, nel caso di studio dell'interferenza elettromagnetica). Calcolo statico o dinamico di strutture (in ingegneria civile o meccanica).

Utilizzo di un programma di CAE


In generale, l'utilizzo di un programma CAE si compone di tre fasi: Inserimento nel computer di un modello matematico del sistema fisico da studiare (anche detto preprocessing o data-entry); Calcolo numerico sul modello (solving); Visualizzazione ed analisi dei risultati (post-processing o visualization).

Il CAE dei primordi


I primi sistemi di CAE erano condivisi da numerosi ingegneri, e non utilizzavano terminali grafici. Pertanto il loro utilizzo procedeva nel seguente modo: L'ingegnere inseriva i dati numerici che descrivevano il modello in un pacco di schede perforate, oppure, utilizzando un minicomputer, li registrava su un nastro magnetico.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Computer-aided engineering - Wikipedia.htm 1/3

18/11/12

Computer-aided engineering - Wikipedia

L'ingegnere consegnava a un operatore del centro di calcolo il pacco di schede o il nastro magnetico contenenti i dati, ed eventualmente anche quelli contenenti il programma di elaborazione. L'operatore inseriva i dati nel computer e lanciava il programma. Il programma leggeva i dati, eseguiva il calcolo e stampava i risultati su carta in forma alfanumerica, o, in alcuni casi, usando un plotter, in forma grafica. L'operatore raccoglieva la carta stampata. Infine, l'operatore consegnava all'ingegnere i risultati stampati.

Il CAE oggi
Oggi tutti i sistemi CAE hanno un'interfaccia utente grafica (GUI) basata su personal computer o su workstation grafica. Per alcuni tipi di elaborazioni particolarmente onerose, ancora necessario utilizzare un computer condiviso di grande potenza (supercomputer), ma tale accesso avviene via rete, senza la necessit dell'intervento di un operatore. Pertanto, l'unico utente di un sistema CAE l'ingegnere, che opera nel seguente modo: Lancia l'applicazione all'interno dell'ambiente grafico del proprio computer. Crea un nuovo modello oppure carica un modello precedente (aprendo un file esistente). Modifica il modello cambiandone la forma o i parametri fisici. Con un apposito comando, lancia l'elaborazione del modello. A seconda del tipo di elaborazione e della complessit del modello, tale elaborazione pu richiedere da una frazione di secondo ad alcune ore. Visualizza sullo schermo i risultati, sotto forma di tabelle numeriche, di diagrammi grafici, o entrambi. Se non soddisfatto dei risultati, modifica il modello e rilancia il calcolo. Quando soddisfatto dei risultati, salva il modello in un file e stampa tabelle e grafici.

Il CAD/CAE
La fase di inserimento del modello matematico, trattandosi spesso di un modello avente una geometria complessa, viene effettuata con tecniche simili a quelle dei sistemi CAD. Alcuni programmi forniscono sia complete funzionalit di CAD che funzioni di calcolo numerico. Tali programmi sono detti di CAD/CAE. Per esempio, un singolo programma di CAD/CAE pu: Permettere di disegnare un modello tridimensionale di un ponte stradale. Presentare un'immagine realistica del ponte, in modo da valutarne l'impatto visivo. Permettere di specificare i parametri fisici sui materiali che si intende usare per la costruzione. Eseguire un calcolo di stabilit strutturale del ponte. Stampare i disegni esecutivi che verranno usati in cantiere.

Voci correlate
CAD Computer-aided manufacturing (CAM) Analisi numerica Analisi agli elementi finiti (FEA) Fluidodinamica computazionale (CFD)

Altri progetti
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Computer-aided engineering - Wikipedia.htm 2/3

18/11/12

Computer-aided engineering - Wikipedia

Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali su Computer-aided engineering (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Computer_Aided_Engineering_(CAE)? uselang=it) Portale Informatica Portale Ingegneria

Categorie: Computer-aided technologies Ingegneria meccanica Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 17 ott 2012 alle 06:24. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

3/3

18/11/12

Geographic inf ormation sy stem - Wikipedia

Geographic information system


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

(Reindirizzamento da Geographical Information System) Un Geographic information system (acronimo: GIS) un sistema adatto per catturare, immagazzinare, manipolare, analizzare, gestire e rappresentare tutti i tipi di dati geografici. L'acronimo GIS spesso usato per significare la scienza o gli studi sulle informazioni geografiche (dette anche geospaziali); gli studi sulle informazioni geospaziali si riferiscono a discipline accademiche o professioni che usano i GIS. In termini semplici, col GIS si possono unire cartografie, eseguire analisi statistiche e gestire i dati attraverso tecnologie database. La traduzione in italiano di GIS richiama il Sistema informativo territoriale e viene spesso usata erroneamente come sinonimo, ma per correttezza con GIS si individuano solo i software che sono sviluppati con questa logica.

Software
Alcuni software GIS open source: GRASS GIS Quantum GIS gvSIG Kosmo OpenJUMP Orfeo toolbox Mapguide uDig SAGA GIS Alcuni software GIS proprietari: Field-Map ArcGIS Geomedia Fotorad GIS Manifold MapINFO Maptitude SIT Gheo KARTO AutoCAD MAP 3D Idrisi Portale Geografia Categoria: Geographic information system | [altre] | [altre] Portale Informatica

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Geographic inf ormation sy stem - Wikipedia.htm

1/2

Geographic inf ormation sy stem - Wikipedia

Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 7 nov 2012 alle 08:30. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Geographic inf ormation sy stem - Wikipedia.htm

2/2

18/11/12

Maquette - Wikipedia

Maquette
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La maquette, anche detta modello di forma, la rappresentazione tridimensionale della forma esteriore di un oggetto, realizzata allo scopo di meglio valutarne le qualit estetiche o funzionali. Il termine mutuato dalla lingua francese ed utilizzato in Italia soprattutto nel campo del design industriale automobilistico e motociclistico. In questo settore le maquette assumono diverse e importanti funzioni che vanno dal valutare l'equilibrio di volumi del veicolo, al prevederne l'impatto estetico, al calcolarne le propriet aerodinamiche. Nella prima met del XX secolo le maquette automobilistiche venivano realizzate in scala 1:10 rispetto al modello reale, utilizzando plastilina, gesso o legno. Il primo a utilizzare questa tecnica fu il designer e scultore Flaminio Bertoni che nel 1932 esegu la maquette della Citron Traction Avant. Nei decenni successivi la maquette in scala venne abbandonata e sostituita con quella a dimensione reale che facilita la costruzione delle dime in legno per i carrozzieri e pu essere posta nella galleria del vento per calcolarne il coefficiente di resistenza aerodinamica e apportare le necessarie correzioni. Alcune maquette, accuratamente rifinite e accessoriate, tanto da apparire come veicoli reali, vengono approntate allo scopo di essere esposte nei vari saloni internazionali. Contrariamente a quanto avviene in campo automobilistico, dove le maquette surrogano le carrozzerie, in quello motociclistico vengono impiegate per riprodurre le sole motorizzazioni, essendo meno costoso realizzare un telaio vero che riprodurlo in scultura.

La maquette in gesso della Fiat Nuova 500.

Voci correlate
Esercizio di stile Mascherone Modellismo Plastico Portale Design Categorie: Design del prodotto Terminologia nei trasporti Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 11 nov 2012 alle 19:18. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Maquette - Wikipedia.htm 1/1

Portale Ingegneria

18/11/12

Metodo degli elementi finiti - Wikipedia

Metodo degli elementi finiti


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il metodo degli elementi finiti (FEM) una tecnica numerica atta a cercare soluzioni approssimate di problemi descritti da equazioni differenziali alle derivate parziali riducendo queste ultime ad un sistema di equazioni algebriche. Bench esso competa in alcuni ambiti limitati con altre strategie numeriche (metodo delle differenze finite, metodo dei volumi finiti, metodo degli elementi al contorno, metodo delle celle, metodo spettrale, etc.), il metodo FEM mantiene una posizione dominante nel panorama delle tecniche numeriche di approssimazione e rappresenta il kernel di gran parte dei codici di analisi automatici disponibili in commercio. In generale, il metodo agli elementi finiti si presta molto bene a risolvere equazioni alle derivate parziali quando il dominio ha forma complessa (come il telaio di un'automobile o il motore di un aereo), quando il dominio variabile (per esempio una reazione a stato solido con condizioni al contorno variabili), quando l'accuratezza richiesta alla soluzione non omogenea sul dominio (in un crash test su un autoveicolo, l'accuratezza richiesta maggiore in prossimit della zona di impatto) e quando la soluzione cercata manca di regolarit. L'acronimo FEM deriva dall'inglese Finite Element Method, mentre con l'acronimo FEA (dall'inglese Finite Element Analysis) ci si riferisce propriamente all'analisi agli elementi finiti.
Indice 1 Cenni storici 2 Funzionamento 2.1 Fasi per arrivare al modello 2.2 Caratteristiche degli elementi 2.3 Tipologia di elementi finiti 2.4 Nodi 2.5 Formulazione monodimensionale per equazioni del secondo ordine 2.5.1 Caso di coefficienti costanti e approssimazione al baricentro 2.5.2 Esempio monodimensionale 3 Il metodo di Galrkin 4 Note 5 Voci correlate 6 Collegamenti esterni

Simulazione tramite analisi agli elementi finiti dell'impatto di un veicolo contro una barriera asimmetrica

Cenni storici
Il metodo degli elementi finiti[1] trova origini nelle necessit di risoluzione di problemi complessi di analisi elastica e strutturale nel campo dell'ingegneria civile ed aeronautica. I primordi del metodo possono essere fatti risalire agli anni 1930-35 con i lavori di A. R. Collar e W. J. Duncan[2], che introducono una forma primitiva di elemento strutturale nella risoluzione di un problema di aeroelasticit, e agli anni 1940-41 con i lavori di Alexander Hrennikoff e Richard Courant, dove entrambi, bench in differenti approcci, condividevano l'idea di suddividere il dominio del problema in sottodomini di forma semplice (gli elementi finiti).[3] Tuttavia la nascita vera e propria e lo sviluppo del metodo agli elementi finiti si colloca nella seconda met degli anni '50 con il contributo fondamentale di M. J. (Jon) Turner della Boeing, che formul e perfezion il Direct Stiffness Method, il primo approccio agli elementi finiti nel campo del continuo. Il lavoro di Turner trov diffusione fuori dagli stretti ambiti dell'ingegneria aerospaziale, ed in particolare nell'ingegneria civile, tramite il lavoro di John Argyris presso l'Universit di Stoccarda (che negli stessi anni aveva proposto una unificazione formale del metodo delle forze e del metodo degli spostamenti sistematizzando il concetto di assemblaggio delle relazioni di un sistema strutturale a partire dalle relazioni degli elementi componenti), e di Ray W. Clough presso l'Universit di Berkeley[4] (che parl per primo di metodo FEM e la cui collaborazione con Turner aveva dato vita al celebre lavoro[5] che universalmente considerato come l'inizio del moderno FEM). Altri contributi fondamentali alla storia dei FEM sono quelli di B. M. Irons, cui sono dovuti gli elementi isoparametrici, il concetto di funzione di forma, il patch test ed il frontal solver (un algoritmo per la risoluzione del sistema algebrico lineare), di R. J. Melosh, che inquadr il metodo FEM nella classe dei metodi Rayleigh-Ritz e sistematizz la sua formulazione variazionale (una rigorosa e famosa esposizione della basi matematiche del metodo fu anche fornita nel 1973 da Strang e Fix[6]) e di E. L.Wilson, che sviluppo il primo (e largamente imitato) software FEM open source che diede genesi al SAP.[7] Nel 1967 Zienkiewicz pubblic il primo libro sugli elementi finiti. A partire dagli anni '70, il metodo FEM ha trovato diffusione come strategia di modellazione numerica di sistemi fisici in un'ampia variet di discipline ingegneristiche, per esempio elettromagnetismo[8][9] ), fluidodinamica, calcolo strutturale e geotecnica. Sempre negli anni nacquero gran parte dei codici di analisi FEM commerciali (NASTRAN, ADINA, ANSYS, ABAQUS, SAMCEF, etc) tuttora disponibili.

Funzionamento
Il Metodo F.E.M. si applica a corpi fisici suscettibili di essere suddivisi in un certo numero, anche molto grande, di elementi di forma definita e dimensioni contenute. Nel continuum, ogni singolo elemento finito viene considerato un campo di integrazione numerica di caratteristiche omogenee. La caratteristica principale del metodo degli elementi finiti la discretizzazione attraverso la creazione di una griglia (mesh) composta da primitive (elementi finiti) di forma codificata (triangoli e quadrilateri per domini 2D, esaedri e tetraedri per domini 3D). Su ciascun elemento caratterizzato da questa forma elementare, la soluzione del problema assunta essere espressa dalla combinazione lineare di funzioni dette funzioni di base o funzioni di forma (shape functions). Da notare che talora la funzione viene approssimata, e non necessariamente saranno i valori esatti della funzione quelli calcolati nei punti, ma i valori che forniranno il minor errore su tutta la soluzione. L'esempio tipico quello che fa riferimento a funzioni polinomiali, sicch la soluzione complessiva del problema viene approssimata con una funzione polinomiale a pezzi. Il numero di coefficienti che identifica la soluzione su ogni elemento dunque legato al grado del polinomio scelto. Questo, a sua volta, governa l'accuratezza della soluzione numerica trovata.
file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Metodo degli elementi finiti - Wikipedia.htm 1/7

18/11/12

Metodo degli elementi finiti - Wikipedia

Nella sua forma originaria e tutt'ora pi diffusa, il metodo agli elementi finiti viene utilizzato per risolvere problemi poggianti su leggi costitutive di tipo lineare. Tipici i problemi di sforzi - deformazioni in campo elastico, la diffusione del calore all'interno di un corpo materiale. Alcune soluzioni pi raffinate consentono di esplorare il comportamento dei materiali anche in campo fortemente non lineare, ipotizzando comportamenti di tipo plastico o visco-plastico. Inoltre, si considerano talora problematiche accoppiate, all'interno delle quali si possono risolvere simultaneamente diversi aspetti complementari riconducibili ciascuno per conto proprio ad un'analisi F.E.M. separata. Tipico in questo senso il problema geotecnico del comportamento di un dato terreno (ambito geomeccanico) in presenza di moti di filtrazione di falda (ambito idrogeologico). Il metodo degli elementi finiti fa parte della classe del metodo di Galrkin, il cui punto di partenza la cosiddetta formulazione debole di un problema differenziale. Questa formulazione, basata sul concetto di derivata nel senso delle distribuzioni, di integrale di Lebesgue e di media pesata (mediante opportune funzioni dette funzioni test), ha il grande pregio di richiedere alla soluzione caratteristiche di regolarit realistiche per (quasi) tutti i problemi ingegneristici ed pertanto strumento descrittivo molto utile. I metodi di tipo Galrkin si basano sull'idea di approssimare la soluzione del problema scritto in forma debole mediante combinazione lineare di funzioni (le shape functions) elementari. I coefficienti di tale combinazione lineare (detti anche gradi di libert) diventano le incognite del problema algebrico ottenuto dalla discretizzazione. Gli elementi finiti si distinguono per la scelta di funzioni di base polinomiali a pezzi. Altri metodi di tipo Galrkin come i metodi spettrali usano funzioni di base diverse.

Fasi per arrivare al modello


Per arrivare al modello agli elementi finali si seguono delle fasi fondamentali, ognuna delle quali comporta l'inserimento di errori nella soluzione finale:

Esempio di mesh o griglia di calcolo;

da notare che la griglia pi fitta vicino 1. Modellazione: questa fase presente in tutti gli studi di ingegneria: si passa dal sistema fisico ad un modello all'oggetto di interesse. matematico, che astrae alcuni aspetti di interesse del sistema fisico, focalizzando l'attenzione su poche variabili aggregate di interesse e "filtrando" le rimanenti. Ad esempio nel calcolo del momento flettente di una trave non si prendono in considerazione le interazioni a livello molecolare. Il sistema fisico se complesso viene suddiviso in sottosistemi. Nel caso in esame non necessario, oppure possiamo pensare che si tratti di una parte appartenente ad un sistema pi complesso, ad esempio di una nave o di un aeroplano. Il sottosistema verr poi suddiviso in elementi finiti ai quali verr applicato un modello matematico. A differenza delle trattazioni analitiche sufficiente che il modello matematico scelto sia adeguato alle geometrie semplici degli elementi finiti. La scelta di un tipo di elemento in un programma software equivale ad una scelta implicita del modello matematico che vi alla base. L'errore che pu portare l'utilizzo di un modello deve essere valutato con prove sperimentali, operazione in genere dispendiosa per tempo e risorse. 2. Discretizzazione: in una simulazione per via numerica necessario passare da un numero infinito di gradi di libert (condizione propria del "continuum") ad un numero finito (situazione propria della mesh). La discretizzazione, nello spazio o nel tempo, ha lo scopo di ottenere un modello discreto caratterizzato da un numero finito di gradi di libert. Viene inserito un errore dato dalla discordanza con la soluzione esatta del modello matematico. Questo errore pu essere valutato opportunamente se esiste un modello matematico adeguato all'intera struttura (quindi preferibile da utilizzare rispetto all'analisi FEM) ed in assenza di errori numerici di calcolo, ci pu essere considerato vero utilizzando calcolatori elettronici.

Caratteristiche degli elementi


Ogni elemento caratterizzato da: Dimensione: 1D, 2D, 3D. Nodi: Punti precisi dell'elemento che ne individuano la geometria. Su ogni nodo dell'elemento viene associato il valore di un campo o gradiente che interessa l'intera struttura. Nel caso di elementi meccanici il campo quello delle reazioni vincolari (displacements) . Gradi di libert: i possibili valori che possono assumere i campi o gradienti nei nodi, due nodi adiacenti hanno gli stessi valori. Forze sui nodi: forze esterne applicate sui nodi o l'effetto delle reazioni vincolari. Esiste una relazione di dualit tra forze e reazioni vincolari. Detto f il vettore di forze esterne su un nodo ed u il vettore di DOF si assume linearit tra f e u:

dove K prende il nome di matrice di rigidezza (stiffnes matrix). Questa relazione individua la dualit tra forze esterne e spostamenti. Il prodotto scalare f u associato al valore del lavoro compiuto dalle forze esterne. I termini forza, reazione vincolare e stiffness matrix sono estesi oltre l'ambito delle strutture meccaniche in cui nata l'analisi FEM. Propriet costitutive: le propriet dell'elemento e del suo comportamento. In seguito verr definito un materiale isotropo con comportamento lineare elastico, definito un modulo di Young ed un coefficiente di Poisson. Soluzione di un sistema di equazioni, anche non lineari risolte per via numerica dall'elaboratore. Viene introdotto un errore numerico trascurabile nel caso di sistemi lineari come quello in analisi.

Tipologia di elementi finiti


Tutti i programmi che impiegano il metodo degli elementi finiti per l'analisi strutturale sono dotati di una libreria di elementi finiti (in campo elastico lineare ma anche in quello elasto-plastico) monodimensionali, bidimensionali e tridimensionali per facilitare la modellazione di una struttura reale. I pi comuni sono i seguenti. monodimensionali: asta o biella o truss: elemento rettilineo a 2 nodi che ha rigidezza solo per le traslazioni e pertanto atto a trasmettere solo forze assiali. Viene utilizzato di norma per la modellazione di strutture reticolari. trave o beam: elemento rettilineo a 2 nodi capace di trasferire ai nodi a cui connesso rigidezze per tutti e 6 i gradi di libert e pertanto atto a trasmettere tutte le tipologie di sollecitazioni (forze assiali e taglianti e momenti flettenti e torcenti). Viene utilizzato per la modellazione di strutture intelaiate. Alcuni programmi posseggono anche l'elemento trave su suolo elastico alla Winkler per modellazione di travi di fondazione su suolo elastico. molla o boundary o spring:elemento rettilineo a due nodi dotato di rigidezza assiale e/o rotazionale utilizzato per modellare vari tipi di vincolo elastico
file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Metodo degli elementi finiti - Wikipedia.htm

quali ad esempio gli spostamenti imposti;

2/7

18/11/12

Metodo degli elementi finiti - Wikipedia

quali ad esempio gli spostamenti imposti; rigido o rigel: elemento rettilineo a 2 nodi infinitamente rigido usato per modellare un legame infinitamente rigido tra due elementi finiti; bidimensionali: lastra o stress plane: elemento piano a 3 o 4 nodi per stati di sforzo piano che possiede solo due gradi di libert per nodo corrispondenti alle traslazioni nel suo piano (rigidezza membranale) e pertanto atto a trasmettere solo gli sforzi lungo il suo piano. Non trasferisce alcuna rigidezza per gli altri gradi di libert. Usato per la modellazione di strutture caricate nel loro stesso piano; piastra: elemento piano a 3 o 4 nodi che possiede solo tre gradi di libert per nodo corrispondenti alla traslazione perpendicolare al suo piano e alle rotazioni rispetto ai due assi giacenti nel piano (rigidezza flessionale), e pertanto atto a trasmettere solo lo sforzo tagliante e i 2 momenti flettenti. Non trasferisce alcuna rigidezza per gli altri gradi di libert. Usato per la modellazione di strutture bidimensionali inflesse. Alcuni software possiedono anche l'elemento piastra su suolo alla Winkler utilizzato per la modellazione di platee di fondazione su suolo elastico; lastra-piastra o guscio o shell: elemento piano a 3 o 4 nodi costituito dalla sovrapposizione dell'elemento piastra e dell'elemento lastra e che pertanto dotato sia di rigidezza flessionale che membranale. deformazione piana o plane strain: elemento piano a 3 o 4 nodi per stati di deformazione piana che possiede solo due gradi di libert per nodo corrispondenti alle traslazioni nel suo piano. Non trasferisce alcuna rigidezza per gli altri gradi di libert. utilizzato per la modellazione di strutture nelle quali lo spessore prevalente rispetto alle altre dimensioni e dove si pu considera impedita la deformazione nello spessore e pertanto lo stato di deformazione si considera piano come nell'analisi delle sezioni di condotte o di muri di sostegno. assialsimmetrico: elemento piano a 3 o 4 nodi che rappresenta un settore di un radiante di una struttura a simmetria radiale. Questo elemento impiegato per modellare strutture solide ottenute per rotazione delle quali si frutta la simmetria radiale per analizzare solo un settore della struttura dell'ampiezza di un radiante. Ogni nodo ha 2 gradi di libert corrispondenti alle traslazioni nel suo piano; tridimensionali: brick o elemento solido: elemento da 4 a 27 nodi che possiede solo tre gradi di libert per nodo corrispondenti alla tre traslazioni. Non trasferisce alcuna rigidezza per gli altri gradi di libert. un elemento finito in grado di modellare elementi strutturali solidi nei quali cio non vi sia una dimensione trascurabile rispetto alle altre. Questo elemento in grado di interpretare uno stato tensionale tridimensionale. Usato ad esempio per modellare la stratigrafia del suolo.

Nodi
La definizione della geometria del modello che idealizza la struttura reale viene effettuata piazzando dei nodi, o punti nodali, sulla struttura in corrispondenza di punti caratteristici. Nel posizionare i nodi sulla struttura bisogna tenere presente alcune considerazioni: il numero dei nodi deve essere sufficiente a descrivere la geometria della struttura. Ad esempio in corrispondenza dell'innesto trave-pilastro, dei cambi di direzione, ecc. i nodi devono essere posizionati anche nei punti e sulle linee di di continuit. Ad esempio dove cambiano le caratteristiche dei materiali, le caratteristiche delle sezioni, ecc. si possono posizionare dei nodi in punti non necessari per la definizione geometrica della struttura ma di cui si vogliono conoscere gli spostamenti e le sollecitazioni interne se il software non lo prevede si devono posizionare dei nodi in corrispondenza di punti in cui sono applicati carichi concentrati o masse nodali si devono mettere nodi in tutti i punti che si intendono vincolare nel caso di strutture bidimensionali (piastre, lastre, ecc.) la suddivisione (mesh) in elementi finiti bidimensionali deve essere sufficientemente fitta per cogliere le variazioni di sforzo o di spostamento nelle regioni importanti ai fini dell'analisi.

Formulazione monodimensionale per equazioni del secondo ordine


Sia data un'equazione differenziale alle derivate parziali nella forma:

ristretta al dominio

e condizioni al contorno:

dove un vettore contenente i punti di e un vettore contenente i valori assunti dalla funzione in tali punti. Condizioni espresse in questa forma vengono anche dette di Dirichlet. inoltre possibile fornire come condizioni al contorno il valore assunto dalla derivata prima della funzione, ed in tal caso si chiamano condizioni di Neumann. Il metodo degli elementi finiti prevede la moltiplicazione di entrambi i membri per una funzione di test :

L'integrazione di entrambi i membri sul dominio porta a:

Sfruttando l'integrazione per parti possibile espandere il primo termine:

file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Metodo degli elementi finiti - Wikipedia.htm

3/7

18/11/12

Metodo degli elementi finiti - Wikipedia

quindi:

L'approssimazione agli elementi finiti una approssimazione di Galrkin e si esegue a questo punto discretizzando il dominio nello spazio che generalmente costituita da polinomi a tratti di grado poco elevato. La discretizzazione del dominio nel caso monodimensionale si effettua dividendo e . Le funzioni sono generalmente espresse nella forma: in intervalli con

che ammette una base

La formulazione debole prevede quindi la determinazione di

tale che risulti verificata l'uguaglianza:

Data l'appartenenza di

allo spazio con base

, possiamo scrivere

come:

Effettuando la sostituzione e raccogliendo, si ottiene:

Tale uguaglianza esprimibile in forma matriciale come:

dove i termini delle matrici si esprimono come:

La risoluzione del sistema lineare permette la determinazione dei coefficienti discretizzato localizzata nel dominio richiesto. Caso di coefficienti costanti e approssimazione al baricentro

. Tali coefficienti permettono la determinazione dell'approssimazione nello spazio

In generale, la determinazione delle matrici di rigidezza e di carico richiede l'utilizzo di metodi di quadratura per il calcolo del valore degli integrali definiti. Caso speciale ed interessante per quello in cui i coefficienti dell'equazione differenziale sono tutti costanti. In tal caso possibile una risoluzione esatta e particolarmente efficiente dell'equazione differenziale. Assumendo infatti:

file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Metodo degli elementi finiti - Wikipedia.htm

4/7

18/11/12

Metodo degli elementi finiti - Wikipedia

gli integrali che compongono gli elementi delle matrici diventano:

Sostituendo alle funzioni di forma il valore corretto possibile trovare una formulazione esatta degli integrali come funzione di variabili scelte. Considerando un singolo elemento k costituente il dominio, compreso tra i nodi i e j=i+1, con le definizioni date in precedenza delle funzioni si ottiene una matrice di rigidezza quadrata 2x2 del tipo:

Tali matrici sono le uniche non nulle, data la forma della funzione . Esse vanno a costituire la matrice di rigidezza A, che risulta quindi componibile a partire dalle matrici sopra definite. Lo stesso procedimento si pu attuare per la matrice dei carichi ottenendo:

Componendo le matrici degli elementi nel modo corretto si giunge alla forma finale del sistema lineare:

Tale semplice soluzione possibile solo in caso di coefficienti costanti, come detto in precedenza. In caso di coefficienti non costanti possibile accontentarsi di una soluzione molto approssimata ma computazionalmente semplice e veloce effettuando una approssimazione al baricentro delle funzioni, considerando cio una media del valore delle funzioni agli estremi di ciascun elemento:

Tale approssimazione permette di sfruttare i risultati appena raggiunti anche in caso di coefficienti non costanti, al prezzo di una minore precisione. Esempio monodimensionale Un problema tipico (detto anche problema dell'equazione di Poisson) pu essere trovare la funzione u, il cui laplaciano uguale ad una funzione di Poisson in uno spazio monodimensionale si scrive come segue: data. L'equazione

con vari tipi di condizioni al bordo, fra cui ad esempio:

Le condizioni al contorno in generale si possono dividere in tre gruppi: Condizioni di Dirichlet: Condizione imposta sulla funzione (ordine 0). Condizioni di Neumann: Condizione imposta sulla derivata prima della funzione rispetto alla normale uscente al contorno (ordine 1). Condizioni di Robin: Condizione imposta sulla combinazione lineare del valore della funzione e della sua derivata (condizione mista).

file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Metodo degli elementi finiti - Wikipedia.htm

5/7

18/11/12

Metodo degli elementi finiti - Wikipedia

Se ad esempio facciamo riferimento alle condizioni di Dirichlet

la forma variazionale del problema diventa: trovare u appartenente a un opportuno spazio funzionale di funzioni che si annullano al bordo tale che per ogni funzione v nello stesso spazio funzionale si abbia:

L'approssimazione del metodo agli elementi si ottiene introducendo una suddivisione dell'intervallo (0,1) in sotto-intervalli su ciascuno dei quali la soluzione verr assunta essere polinomiale. Questo permette di scrivere la soluzione approssimata, indicata come mediante combinazione lineare delle funzioni di base dello spazio delle funzioni polinomiali a pezzi, indicate come :

I coefficienti

sono le incognite del problema discretizzato.

Usando come funzioni test proprio le funzioni di base, si ottiene infatti un insieme di n equazioni:

Indicando con A la matrice:

con U il vettore di elementi

e con F il vettore di elementi:

il problema algebrico da risolvere dato semplicemente dal sistema lineare:

La matrice A detta "matrice di rigidezza".

Il metodo di Galrkin
Per approfondire, vedi la voce metodo di Galrkin.

Il metodo di Galrkin consiste nell'uso delle stesse funzioni di forma utilizzate nell'approssimazione all'interno dei sotto-intervalli di cui sopra, come funzioni peso nel calcolo del residuo ai minimi quadrati applicato alla formulazione debole del problema strutturale.

Note
1. ^ Phillippe G. Ciarlet, The Finite Element Method for Elliptic Problems, Amsterdam, North-Holland, 1978. 2. ^ Felippa, Carlos A. (June 2001). A Historical Outline of Matrix Structural Analysis: A Play in Three Acts. Computers & Structures (Volume 79, Issue 14, June 2001, Pages 1313-1324). 3. ^ Waterman, Pamela J. (Aug. 1, 2008). Meshing: the Critical Bridge (http://www.deskeng.com/articles/aaakfj.htm) . Desktop Engineering Magazine. 4. ^ Ray W. Clough; Edward L. Wilson. Early Finite Element Research at Berkeley (http://www.edwilson.org/History/fe-history.pdf) (PDF). URL consultato in data 25 ottobre 2007. 5. ^ Turner, M.J., R.W. Clough, H.C. Martin, and L.C. Topp (1956). Stiffness and Deflection Analysis of Complex Structures. Journal of the Aeronautical Sciences 23: 80582. 6. ^ Gilbert Strang; George Fix, An Analysis of the Finite Element Method, Englewood Cliffs, Prentice-Hall, 1973. 7. ^ Carlos A. Felippa, Introduction to Finite Element Methods, Lecture Notes for the course Introduction to Finite Elements Methods at the Aerospace Engineering Sciences Department of the University of Colorado at Boulder., from 1976. 8. ^ Carlo Lonati; Gian Carlo Macchi; Dalmazio Raveglia, Crosstallk in a PAM technique telephone switching network due the skin effect. Approach with the Finite Element Method, Conference on the Computation of Magnetic Fields - Proceedings; Laboratoire d'Elecrotechnique, Grenoble, 1978. 9. ^ John Leonidas Volakis, Arindam Chatterjee, Leo C. Kempel (1998). Finite element method for electromagnetics: antennas, microwave circuits, and scattering applications. IEEE Wiley Press.

Voci correlate
Analisi agli elementi finiti
file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Metodo degli elementi finiti - Wikipedia.htm 6/7

18/11/12

Metodo degli elementi finiti - Wikipedia

Metodo dei volumi finiti Metodo delle differenze finite Metodo delle celle Drilling

Collegamenti esterni
FEM analysis - Comunit virtuale per la simulazione e la modellazione numerica (http://it.groups.yahoo.com/group/fem-analysis/) Sezione italiana della NAFEMS "The International Association for the Engineering Analysis Community" (http://www.nafems.it/) Consorzio TCN: Tecnologie per il Calcolo Numerico - Centro Superiore di Formazione (http://www.consorziotcn.it/) CISM - International Centre for Mechanical Sciences, Udine (http://www.cism.it/) What is FEA (Metodo degli elementi finiti) (http://knol.google.com/k/fea#) Il metodo degli elementi finiti (http://www.calcolostrutture.net/il-metodo-degli-elementi-finiti.html) Portale Fisica Categorie: Analisi numerica Scienza delle costruzioni Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 19 ago 2012 alle 17:24. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc. Portale Ingegneria Portale Matematica

file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Metodo degli elementi finiti - Wikipedia.htm

7/7

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

Freecorder Portal

YouTube downloader

Video Recorder

Record Audio Tool - Records Modellazione any sound you hear from your PC 3D

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Con Modellazione 3D si indica un processo atto a definire una qualsiasi forma tridimensionale in uno spazio virtuale generata su computer; questi oggetti, chiamati modelli 3D vengono realizzati utilizzando particolari programmi software, chiamati modellatori 3D, o pi in generale software 3D. Questo termine viene utilizzato in ambito informatico, e si distingue da altri tipi di modellazione tridimensionale, come ad esempio la scultura tradizionale.
Indice 1 Cenni storici 2 La Modellazione nella pratica operativa dalla Grafica 3D 3 Campi di impiego della modellazione 3D 3.1 Applicazioni a carattere scientifico o tecnico 3.2 Applicazioni artistiche 4 Tipologie di modellazione 5 Tecniche di modellazione 3D 5.1 Costruzioni di base (solidi e superfici) 5.2 Superfici patch 5.3 Modellazione Spline (superfici) 5.4 Costruzioni Avanzate (solidi e superfici) 5.5 Modellazione poligonale 5.6 Modellazione solida 5.7 Modellazione solida parametrica 5.8 Metaball 5.9 Superfici NURBS 5.10 Modellazione solida parametrica 5.11 Superfici di Suddivisione (Subdivision Surface) 5.12 Superfici implicite (Voxel) 5.13 Mappe di Displacement 5.14 Scultura 3D 5.15 Tecniche di Rotoscoping 5.16 La modellazione procedurale 5.17 La scansione tridimensionale 6 Principi di corretta Modellazione 7 Note 8 Bibliografia 8.1 Libri e Manuali 8.2 Riviste 9 Voci correlate 10 Altri progetti 11 Collegamenti esterni
Modellazione 3D della sala 14 dei Musei del Castello Sforzesco di Milano, realizzata per evidenziare le parti interessate dal riordino degli stessi eseguito dai BBPR negli anni '50 e '60

Cenni storici
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 1/17

Modellazione 3D - Wikipedia

La storia della Computer grafica 3D naturalmente molto recente, lo stesso termine di grafica computerizzata nasce solo nel 1960[1]. Una delle prime rappresentazioni tridimensionali su calcolatore stata quella del famoso "primo uomo" o "Boeing Man" realizzata da William Fetter; un insieme di linee che descrivevano la sagoma virtuale di un pilota di aereo. A partire dal 1959, la General Motors, in collaborazione con la IBM, sviluppa il sistema "DAC", uno dei primi sistemi CAD della storia; attraverso una penna ottica e uno schermo sensibile, gli operatori disegnavano delle curve matematiche in uno spazio virtuale, con le quali delimitavano i profili, le sezioni e le superfici delle automobili[2]. Della prima met degli anni 60' anche il sistema chiamato "Adage", considerata da molti la prima workstation CAD indipendente[3]. Da quanto riportato si evince che la nascita della modellazione 3D avvenne in ambito industriale, primariamente come supporto alla progettazione. Da allora i campi di utilizzo della modellazione 3D e della grafica tridimensionale si sono enormenente ampliati, uscendo in buona parte dall'ambito tecnico.

La Modellazione nella pratica operativa dalla Grafica 3D


La modellazione 3D pu anche essere fine a s stessa, e in questo caso il modello generato non richiede ulteriori elaborazioni, ma generalmente la modellazione rappresenta il primo step di una serie di operazioni successive che determineranno l'elaborato finale. Questo primo step, nella specifica area della Computer grafica 3D, non pu mai mancare, e ne rappresenta il presupposto di partenza. Si prenda ad esempio un caso particolare abbastanza complesso: la realizzazione di un'"immagine statica fotorealistica di un personaggio 3D". Questa comporta i seguenti passaggi essenziali: Modellazione 3D primaria[4] Modellazione 3D secondaria[5] Surfacing (definizione dei materiali di superficie) Mappatura (definizione delle coordinate di proiezione) Applicazione delle Texture Inserimento dello scheletro Skinning del modello Definizione della postura del modello Allestimento scenico[6] Illuminazione della scena Rendering della scena Salvataggio dell'immagine in un file grafico Output finale (ad es. stampa su carta) O un caso relativamente pi semplice: "Corpo in alluminio di un mulinello, realizzato con macchina utensile". Modellazione 3D della parte in un modellatore CAD Assemblaggio e verifica della parte nel modello di Assieme Esportazione del modello 3D in un formato macchina compatibile Lavorazione con macchina utensile CNC dell'oggetto Pulitura, rifinitura Anodizzazione e lucidatura dell'oggetto Assemblaggio nel prodotto finale Come si nota la realizzazione del modello 3D posta sempre all'inizio della catena operativa, ed la base delle
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 2/17

18/11/12

successive operazioni.

Campi di impiego della modellazione 3D


I sistemi di modellazione vengono impiegati in tutti i campi della Computer grafica 3D, tanto che in taluni casi modellazione 3D e grafica 3D sono sinonimi.

Applicazioni a carattere scientifico o tecnico


Scienze matematiche, fisiche e naturali (biologia, fisica, matematica, astronomia etc.) Studio del territorio (Geologia, Sismologia, meteorologia etc.) Scienze storiche (archeologia, paleontologia, paleoantropologia etc.) Scienze applicate Medicina (Forense, ricostruttiva, indagini diagnostiche etc.) Ingegneria civile Ingegneria industriale Architettura Industrial Design Progettazione di parti meccaniche

Applicazioni artistiche
Industria cinematografica e televisiva Videogame e applicazioni videoludiche Grafica pubblicitaria Pubblicazioni editoriali Web design Applicazioni multimediali Produzione artistica

Tipologie di modellazione
Da un punto di vista tipologico, tutta la modellazione 3D, rientra in due grandi famiglie, ognuna riguardante un ben determinato genere di modelli: La Modellazione organica - la tipica modellazione utilizzata per realizzare gli esseri umani o le creature, animali o umanoidi. Viene usata per tutti i soggetti "naturali", come rocce, piante, alberi e per il territorio in generale, in questi casi i modelli sono tanto pi riusciti quanto pi sono ricchi di particolari. Anche molti oggetti di industrial design, che abbiano forme morbide e arrotondate, possono servirsi di una modellazione organica. La Modellazione geometrica[7] - il tipo di modellazione meno recente, viene utilizzata per realizzare oggetti tecnici o meccanici, o comunque per qualsiasi cosa che abbia una natura artificiale, e che non rientri nella categoria precedente. Generalmente la complessit dei modelli realizzati con questo genere di modellazione molto inferiore, se si guarda all'aspetto esteriore delle singole forme, ma non se si considerano aspetti legati alla precisione e alla corrispondenza delle parti. Naturalmente uno stesso oggetto pu contenere sia modellazione organica che geometrica, oppure pu essere formato da un insieme di parti contenenti sia modelli organici che geometrici.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 3/17

18/11/12

Tecniche di modellazione 3D
Si possono dividere in tre categorie principali: 1. Modellazione Procedurale (automatica e semi-automatica) 2. Modellazione Manuale 3. Da dati provenienti da modelli reali (scansione tridimensionale) Che a loro volta possono venire suddivise in tre distinti generi di modellazione: Modellazione Solida - dove l'oggetto risultante considerato come formato da un volume pieno. Modellazione Volumetrica - determina delle entit generanti una superficie implicita. Modellazione di superfici - l'oggetto in questo caso determinato dalle sue superfici esterne. In alcuni modellatori un oggetto considerato formato da superfici finch queste sono aperte, mentre viene riconosciuto come solido una volta che tutte le superfici siano saldate fra di loro e formino un corpo chiuso. Il seguente elenco esamina le diverse tecniche di Modellazione Manuale. Alcune delle tecniche descritte (come ad es. le superfici patch), essendo abbastanza datate, risultano essere superate e obsolete rispetto a tecniche pi recenti e avanzate. Malgrado questo taluni Modellatori 3D, mantengono al loro interno alcuni di questi strumenti come accessori o utilit.

Costruzioni di base (solidi e superfici)


Primitive - Generalmente ogni pacchetto 3D che non si occupi solo di rendering, contiene al suo interno un set pi o meno nutrito di primitive, ossia di oggetti predefiniti (solidi o superfici), direttamente impiegabili; di solito le primitive standard, cio sempre presenti, sono: il piano, il Cubo/Parallelepipedo, la Sfera, il Cilindro, il Cono/Piramide,[8] il Toro, e spesso la Teiera[9].

costruzione per estrusione - un semplice metodo per realizzare delle forme estruse partendo da un disegno 2d di base o da un poligono piano, e assegnandogli una certa altezza e una direzione di estrusione. costruzione per rivoluzione - pi complessa della precedente costruzione, una rivoluzione si pu considerare come una estrusione attorno a un asse, si parte sempre da un profilo o da un poligono di base, e invece della profondit viene assegnato un angolo di rivoluzione.

Superfici patch
La modellazione per patch uno dei sistemi meno recenti utilizzati in grafica 3D, e nel corso del tempo si molto evoluta sviluppando una serie di nuove tecniche. Nella sua forma pi semplice determina delle superfici parametriche generate da quattro o pi curve adiacenti che formino un perimetro chiuso. Superficie di Coons - determina una patch interpolata tra solo quattro curve di bordo, aventi i vertici in comune, il primo algoritmo di questa classe di superfici fu sviluppata da Steven A. Coons nel 1967.[10] Patch di Bzier - una superficie parametrica controllabile localmente mediante una griglia di punti di controllo, congiungendo assieme pi patch di Bzier si ottengono superfici pi complesse chiamate
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 4/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

superfici spline[11], in questo caso i punti di controllo si trovano all'intersezione tra le varie patch.

Modellazione Spline (superfici)


La modellazione spline utilizza la tecnica del patching, precedentemente descritta, e le curve spline. Fondamentalmente un modello realizzato mediante questo sistema formato da una gabbia di curve spline, intersecanti e collegate tra loro. Gli spazi compresi tra tre o quattro curve spline unite nei loro punti di controllo, vengono poi riempiti da patch.[12] Tale sistema si presta soprattutto a realizzare modelli organici.

Modellazione per spline patching

Costruzioni Avanzate (solidi e superfici)


Le costruzioni avanzate utilizzano lo stesso concetto alla base dell'estrusione e della rivoluzione semplice, ma vi aggiungono dei controlli molto pi sofisticati. Estrusione Sweep - essenzialmente una estrusione lungo un percorso. Viene sempre usato un profilo o un poligono di base, come nell'estrusione semplice, a cui viene associato un percorso che pu essere una curva o delle linee spezzate. Costruzione per Loft - in questo caso la forma dell'oggetto data da una serie di profili disposti in una certa sequenza, i profili possono essere considerati come le sezioni dell'oggetto. Rivoluzione su binario - un sistema ibrido tra una rivoluzione e una sweep, si parte sempre da un profilo e da un asse di rivoluzione, ma vi si aggiunge anche un percorso di base (chiamato anche binario[13]), che il profilo dovr seguire durante la rivoluzione. Questo genere di costruzioni, nel corso degli anni sono state dotate in realt di molti tipi di controllo, si sono aggiunte linee guida supplementari, controlli del tipo di torsione, definizioni di tangenze etc. Questi sistemi di modellazione, per il loro alto grado di precisione, vengono impiegati per lo pi per definire oggetti tecnici o di design industriale.

Modellazione poligonale
Si tratta di tecniche basilari nell'ambito della grafica 3D. La modellazione poligonale opera su superfici organizzate in maglie pi o meno dettagliate di facce poligonali. Queste superfici possono solo approssimare l'oggetto finale se siamo in presenza di un basso livello di poligoni (in questo caso caso l'oggetto viene detto Low Poly). In altri casi un modello poligonale - a modellazione ultimata - pu essere formato anche da un numero molto elevato di facce.[14] I seguenti sistemi procedono dai pi elementari ai pi evoluti: Per spostamento di elementi - un modello poligonale formato da 3 elementi essenziali: facce, lati e vertici; lo spostamento arbitrario di un singolo elemento o di gruppi di essi, determina una modifica della
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 5/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

mesh di partenza. La selezione di un componente della mesh e il suo spostamento (trascinamento, rotazione, ridimensionamento etc.), nello spazio la tecnica pi elementare di modellazione poligonale. Da primitive di base - Uno dei sistemi pi semplici e diretti per iniziare a modellare un oggetto poligonale, quello di partire da una primitiva poligonale di base, e iniziare a modificarla spostando, ruotando, scalando i suoi componenti, fino a ottenere la forma voluta. Questa tecnica molto semplice, ma consente in genere di ottenere modelli poco complessi, vincolati cio alla complessit (anche in termini di densit poligonale della mesh) della primitiva di partenza.

Realizzazione di una casa a basso dettaglio partendo da un box

Metodo della mesh piana - oltre a modificare i poligoni di mesh esistenti (ad es. delle primitive), esiste la possibilit di creare singolarmente ogni poligono dell'oggetto e di costruire i poligoni nella posizione pi comoda per realizzare il modello finale. Uno dei sistemi di disegno diretto dei poligoni viene detto Metodo della mesh piana.[15][16] Si tratta in sostanza di creare una griglia di poligoni posizionati in piano e aventi la struttura il profilo e la conformazione generale dell'oggetto finale. Posizionati i poligoni sul piano, si passa a determinarne la tridimensionalit: o spostando i punti della griglia lungo la profondit del modello, o attraverso dei sistemi di estrusione.

Piranha a basso dettaglio ottenuto da una mesh piana tassellata

Metodo a tela di ragno - Si tratta di una variante della precedente tecnica. In questo caso non si costuiscono e posizionano tutti i poligoni di base del modello, ma si parte da una sua zona (centrale), e si iniziano a creare e modellare i singoli poligoni con un sistema appunto a "tela di ragno",[17] cio dall'interno e procedendo man mano verso le zone esterne del modello. un sistema complesso e dispendioso in termini di tempo, utilizzato soprattutto per il suo alto grado di precisione.

modellazione di un volto partendo dalla posizione degli occhi

Per Rifinitura Progressiva - il sistema pi evoluto, pu considerarsi uno dei paradigmi della
6/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

Modellazione 3D. Adottando un qualsiasi metodo analizzato precedentemente si inizia a definire la forma in una maniera molto schematica, perlopi approssimandone la morfologia e facendo attenzione a tenere estremamente basso il numero iniziale di poligoni. Dovendo gestire pochi poligoni possibile modificare molto agevolmente le proporzioni e il volume generale della forma. Solo quando si soddisfatti dell'aspetto grezzo del modello si pu iniziare - adottando gli specifici strumenti di ogni pacchetto software - a definire maggiormente la forma. importante che a ogni passaggio di rifinitura si passi a definire prima i volumi maggiori del modello, per andare poi a definire le zone sempre pi piccole, la definizione e il numero di dettagli apportabili a discrezione del grafico 3D. Il principio fondamentale da tenere a mente che: tanto minore il numero di poligoni presenti nel modello, tanto maggiore la possibilit di modificarne la morfologia generale - tanto maggiore il numero di poligoni tanto meno si potr modificare la forma gi impostata in precedenza. In pratica ogni passaggio irreversibile, tanto pi si definiscono i particolari dell'oggetto, tanto meno si potr modificare (o correggere) il suo aspetto generale.[18] A questo problema si pu porre rimedio salvando il modello in maniera progressiva, in modo da avere a disposizione tutti i passaggi intermedi di modellazione, in caso di errore si pu ripartire dal modello precedente a minore dettaglio, se il software utilizzato fa uso dei layer, possibile conservare le varie versioni in layer separati. Per Displacement map - vedi la sezione relativa Per Scultura 3D - vedi la sezione relativa

Modellazione solida
La modellazione solida, o CSG, un tipo di modellazione geometrica, utilizzata soprattutto in ambito tecnico e CAD, Storicamente si inizia a parlare di modellazione solida solo alla fine degli anni '60, mentre il primo modellatore solido commerciale (chiamato Romulus,) risale al 1981,[19] seguito poi da Granite di PTC con il rilascio di Pro/ENGINEER nel 1987, che introdusse il concetto di 3D parametrico, e Parasolid, della Unigraphics, nel 1988.[20] La modellazione solida utilizza i seguenti strumenti di base: Primitive di base - sono le medesime primitive analizzate in precedenza. Costruzioni per estrusione e rivoluzione, semplici e avanzate - anche in questo caso i modelli solidi utilizzano le stesse tecniche descritte in precedenza. operazioni booleane - derivante dall'Algebra di Boole, questa tecnica invece esclusiva della modellazione solida. Consente di ottenere delle forme complesse partendo dalle primitive solide, componendole tra loro attraverso tre operazioni: Unione, Sottrazione e Intersezione. Smussi e raccordi - sono funzioni automatiche che intervengono lungo i bordi dei solidi, consentendo di raccordarli mediante un certo raggio, o smussarli di un determinato angolo.

Modellazione solida parametrica


Una variazione della modellazione solida classica che ha dato grande impulso allo sviluppo di applicazioni CAD stata l'introduzione del concetto di solido parametrico basato su features, che si differenzia dal concetto di modellazione solida tradizionale in quanto il solido viene creato sulla base di operazioni comparabili a quelle da effettuare per realizzare un pezzo reale. Nella modellazione parametrica, inoltre, i solidi sono governati e messi tra loro in relazione da parametri di tipo fisico, matematico o geometrico. L'introduzione di questo sistema di concetti relativo alla modellazione 3D solitamente attribuito agli sviluppi del Dott. Samuel P. Geisberg che port al rilascio del sistema Pro/ENGINEER nel 1987. Nell'attuale panorama delle proposte CAD industriali la maggioranza dei software pi diffusi hanno adottato questo paradigma sebbene sussistano delle differenze verso l'approccio alla parametricit del modello, alla gestione degli eventi ed alle tecnologie matematiche ed informatiche per realizzarli.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 7/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

Metaball
Le metaball (o "blob"), sono un particolare tipo di primitive utilizzate per realizzare modelli organici, di design o simulazioni di liquidi. Sono delle entit di tipo volumetrico come i voxel, hanno un nucleo centrale che viene visualizzato come superficie implicita e un campo di forza o di "influenza" esterno. Quando due metaball vengono accostate reagiscono fra di loro attraverso il campo di forza esterno che le attrae (se positivo) e ne determina la fusione, o le respinge (se negativo), e provoca una sottrazione di volume.[21] Realizzato il modello sotto forma di superficie implicita, possibile in genere convertirlo in una mesh poligonale vera e propria, invocando parametri come la densit finale della mesh. Sono state sviluppate diverse forme di Metaball: Metaball sferiche - sono le metaball nella loro forma nativa, essendo vincolate a tale geometria, presentano lo svantaggio, nel caso si debbano realizzare modelli organici complessi, dell'alto numero di entit da dover posizionare, soprattutto in presenza di forme allungate e flessuose. Metaball con altra geometria - pur sfruttando i medesimi principi delle metaball sferiche, queste entit possono assumere la forma di altri tipi di primitiva, e hanno il vantaggio di consentire di approssimare la forma finale facendo uso di molte meno entit. Animazione di modellazione in Metamuscoli - queste entit geometriche rappresentano una ambiente parametrico delle maggiori evoluzioni delle metaball. Furono introdotte per la prima volta nel 1997 dalla REM Infogrfica sotto forma di plug-in per 3DS Max, denominata MetaReyes in revisione 3.1.[22] I metamuscoli sono delle metaball deformabili su percorsi spline; modificando i punti di controllo delle spline e i parametri delle metaball si ottengono delle forme allungate approssimanti un muscolo, l'interazione di vari metamuscoli, secondo le modalit forma oggettuale modellata tramite metaball tipiche delle metaball, genera la forma finale. Il pregio e il sferiche limite di tali primitive la loro specializzazione nel definire forme quasi esclusivamente anatomiche.

Superfici NURBS
La tecnologia NURBS fu introdotta dalla Boeing nel 1975,[23] acronimo di non-uniform rational B spline (B-Spline razionali non uniformi), viene utilizzata in grafica 3D per realizzare una vasta tipologia di modelli; particolarmente adatta a rappresentare superfici organiche, ad esempio di creature e personaggi, e oggetti di design che richiedano superfici complesse e precise come le automobili. Le superfici NURBS sono superfici matematiche perfettamente smussate, non caratterizzate dalla tipica sfaccettatura delle superfici poligonali,[24] sono facilmente modificabili e controllabili attraverso pochi punti di controllo, chiamati CV (Control Vertices).

Una superficie NURBS pu essere generata o dalle stesse curve NURBS, attraverso operazioni di estrusione, rivoluzione, lofting, patching e altre, oppure da primitive di tipo NURBS come Wikipedia.htm f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - sfere, cilindri, tori ecc. Le successive modifiche di un modello

Modellazione di un gancio tramite superfici NURBS

8/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

oppure da primitive di tipo NURBS come sfere, cilindri, tori ecc. Le successive modifiche di un modello NURBS, dipendono molto dagli strumenti messi a disposizione dal Software 3D, ma in genere si passa a editare i punti della superficie, o i vertici CV,[25] dove necessario si possono aggiungere o rimuovere curve nelle direzioni U e V,[26] come si possono aggiungere e rimuovere i vertici di controllo nelle curve.

Modellazione solida parametrica


un genere di modellazione usata in ambito CAD. La modellazione solida parametrica, nell'ambito della progettazione CAD ha colmato alcune mancanze della modellazione solida semplice. Essa consente di generare i solidi mediante l'immissione di parametri numerici, ad es. l'altezza, la lunghezza, la profondit, i raggi e le misure angolari, e di poter intervenire su questi parametri anche dopo aver realizzato il modello, per modificarne e aggiornare la geometria senza doverlo ricostruire. In aggiunta alla modellazione tramite parametri venne introdotto anche il concetto di "feature" e di albero di costruzione: in pratica tutte le lavorazioni applicate sul modello solido vengono registrate (come feature), in una specie di albero cronologico che funziona secondo uno schema di dipendenza padre-figlio; possibile in ogni momento della modellazione tornare indietro nell'albero di costruzione, selezionare una feature, editare e modificare i suoi parametri, e aggiornare tutto il modello con i nuovi parametri. La modellazione solida parametrica viene oggi detta "ibrida",[23] in quanto molti modellatori CAD hanno aggiunto delle funzioni avanzate di modellazione ibrida solida e di superficie, per potere realizzare modelli pi complessi. Di seguito viene schematizzata una sequenza tipo di modellazione solida parametrica; si tratta di uno schema molto semplice, adottabile soprattutto per componenti meccaniche o che comunque non richiedano interventi complessi: 1. Selezione di un Piano di partenza (un piano di default o creato appositamente) 2. Disegno 2D sul piano (schizzo iniziale) 3. Lavorazione o Feature di base (ad es. Estrusione dello schizzo) 4. Lavorazioni secondarie (Tagli/estrusioni in modo analogo alla lavorazione di base) 5. Lavorazioni di rifinitura (Smussi, Raccordi, filettature etc.)

Modellazione solida parametrica CAD di un componente meccanico, con albero delle feature.

Bisogna ricordare che ogni parametro numerico riguardante gli schizzi di partenza e le feature di lavorazione editabile e modificale in qualsiasi momento della modellazione, cos come sono modificabili tutte le opzioni delle feature. Il sistema di lavorazione non procede in un unico senso (come nella Modellazione poligonale a Rifinitura Progressiva) ma reversibile e modificabile all'infinito.

Superfici di Suddivisione (Subdivision Surface)


Le Superfici di suddivisione della B-spline di Catmull Clark furono Sviluppate da E. Catmull e J. Clark nel 1978.[27] Furono utilizzate per la prima volta nell'ambito della Computer grafica 3D dalla Pixar nel film di animazione Geri's Game, del 1989. Sono uno strumento di modellazione molto versatile, adatto soprattutto a realizzare modelli organici in maniera semplice e dettagliata. Coniugano assieme le migliori caratteristiche della modellazione poligonale e della modellazione NURBS; come le superfici NURBS sono perfettamente smussate e prive di sfaccettature, ma possono avere come base forme dalla topologia irregolare,[28] tipiche dei modelli poligonali. Uno dei migliori sistemi per iniziare la modellazione con le superfici di suddivisione proprio quello di convertire un modello poligonale, l'unico requisito importante che la mesh da convertire sia il pi semplice possibile, formata cio da un basso numero di poligoni, questo perch non servono molti poligoni per realizzare delle
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 9/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

superfici di suddivisione perfette. Il passaggio da una superficie poligonale a una superficie di suddivisione automatico, e questo vale anche per il processo inverso. Fondamentalmente le superfici di suddivisione utilizzano le stesse tecniche di modellazione impiegate per le mesh poligonali, con qualche distinguo e con molte pi possibilit, come ad esempio poter assegnere un maggiore o minore "peso"[29] a ciascun punto della superficie.

Superfici implicite (Voxel)


Generalmente, pi che rappresentare una tecnica di modellazione, i Voxel vengono usati come dei sistemi per visualizzare geometrie o fenomeni particolari. I voxel generano un volume attorno a un punto geometrico (cio definito e posizionato nello spazio), tale punto viene visualizzato e renderizzato tramite la superficie implicita del voxel. La visualizzazione volumetrica tramite voxel viene impiegata ampiamente in ambito medico, utilizzando i dati tridimensionali provenienti dalle Tomografie computerizzate (TC), e dalle risonanze magnetiche (RM),[30] I modelli generati in tale modo rientrano nella categoria della modellazione da "scansione tridimensionale", descritta pi avanti. I voxel vengono anche utilizzati nell'ambito della animazione tridimensionale per alcuni tipi di simulazione complessa, come quella degli effetti gassossi, atmosferici e per le esplosioni,[31] similmente possono venire impiegati per realizzare i materiali liquidi e fluidi, come acqua, lava, ecc. mediante motori di generazione particellare, in questo caso il loro l'utilizzo rientra nell'ambito della "modellazione procedurale". Per quanto concerne la modellazione manuale vera e propria, le superfici implicite possono utilizzare la struttura di geometrie esistenti. Sfruttando la caratteristica dei voxel di creare entit volumetriche attorno a dei punti geometrici, si possono costruire forme particolari, sia materiche che "immateriali" utilizzando uno dei sistemi di modellazione qui esaminati (ad es. la modellazione poligonale), e man mano verificare la forma volumetrica che si sta generando. I modelli ottenibili possono anche essere simili a quelli realizzati tramite le metaball[32] (che pure sono entit volumetriche), ma generalmente si sfuttano le capacit tipiche dei voxel di generare superfici molto complesse, difficilmente ottenibili in altro modo. Da quanto detto si comprende che l'ambito di utilizzo delle superfici implicite comprende quasi esclusivamente forme e strutture di tipo organico, naturale o immaginario, ma non di tipo geometrico.

Modellazione 3D tramite voxel partendo da un insieme di punti

Mappe di Displacement
Per approfondire, vedi la voce Displacement mapping.

Il displacement mapping una tecnica di modellazione che non utilizza gli strumenti standard di modifica, ma si basa sull'elaborazione di immagini in scala di grigio. Utilizza lo stesso principio dell'"Images mapping" (mappatura di immagini), ad es. il "Bump mapping" (rugosit), con la differenza che il displacement interviene sulla geometria del modello, modificandola. Agendo nella direzione "normale" della superficie, la mappa di displacement provoca uno spostamento in senso positivo dei punti del modello corrispondenti alle zone chiare dell'immagine, e in senso negativo di quelli corrispondenti alle
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 10/17 zone scure. Pu essere considerato come uno strumento di deformazione della mesh[33] attraverso immagini,

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

zone scure. Pu essere considerato come uno strumento di deformazione della mesh[33] attraverso immagini, viene utilizzato sia su modelli organici che geometrici. Si possono distinguere due generi di displacement: Displacement Geometrico - agendo direttamente sui punti della mesh poligonale, questo tipo di displacement necessita di un alto livello di tasselizzazione della mesh per produrre risultati buoni, ha quindi lo svantaggio di produrre modelli molto pesanti e difficilmente gestibili. Displacement per Micropoligoni (Microdisplacement) - il displacement per Micropoligoni genera in automatico un grande numero di piccole facce triangolari (anche molti milioni), ed in grado di realizzare modelli molto dettagliati. La particolarit e il grande vantaggio di questo sistema risiede nel fatto che la tassellizzazione del modello avviene solo in fase di rendering o pre-visualizzazione ( cio temporanea), mentre non va a interessare la geometria di base che pu mantenersi cos molto semplice. Per estremo, utilizzando un solo poligono piano e un'immagine mappata, si pu ottenere in fase di rendering un modello perfettamente definito (ad es. un terreno frastagliato o un bassorilievo scultoreo).

Displacement per micropoligoni, ottentuto da un unico poligono quadrangolare

Scultura 3D
Per indicare questa tecnica si usa anche il termine "displacement painting", in quanto deriva dalla comunione di tecniche di displacement map e di tecniche di painting 3D. un sistema molto affine a tecniche di scultura tradizionale, opera utilizzando dei pennelli virtuali, variabili in dimensione e funzioni, che, passati sulla superficie del modello vanno a modificarne la geometria in tempo reale, provocando protrusioni, avvallamenti, scalfitture e incisioni, come se si stesse lavorando su un pezzo di argilla. I precursori di questa tecnica furono i programmi di painting diretto su mesh, che per non lavoravano sul canale del displacement. Il primo esempio di questo tipo di scultura fu il modulo "artisan", impiegato da Maya, ma il capostipite vero e proprio dei modellatori basati su questa tecnologia senza dubbio ZBrush di pixologic,[34] seguito da una serie di altri pacchetti commerciali. La scultura diretta della mesh viene utilizzata soprattutto per la rifinitura e il dettaglio in alta definizione di modelli semplici realizzati con altri metodi, ma pu essere usata anche per definire da zero un modello partendo da primitive semplici come parallelepipedi o sfere. usata in larga misura nella modellazione organica, in particolare nella modellazione e definizioni di personaggi. Data l'estrema complessit dei modelli ottenuti con questa tecnica (che possono essere formati da molti milioni di poligoni), si rende quasi sempre necessario trasferire i dati tridimensionali della mesh in mappe di displacement o in normal map, utilizzabili in modelli molto pi leggeri.

Tecniche di Rotoscoping
Non si tratta di una tecnica di modellazione 3D in senso stretto, Il rotoscoping (o ricalco), piuttosto una tecnica di supporto alla modellazione. In molti casi pu essere di aiuto iniziare la modellazione di un qualsiasi oggetto utilizzando come riferimento delle immagini di sfondo. Queste vengono posizionate e scalate nelle
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm

finestre standard di lavorazione del programma 3D, oppure, se si preferisce, possono essere mappate su dei 11/17

Modellazione 3D - Wikipedia

finestre standard di lavorazione del programma 3D, oppure, se si preferisce, possono essere mappate su dei piani paralleli alle viste di lavoro.[35] Per taluni soggetti sufficiente utilizzare una sola immagine di riferimento, per altri, pi complessi, possono servire due o tre immagini, posizionate nelle viste: Frontale, Laterale, Superiore (o inferiore). La tecnica del rotoscoping utilizzabile per ogni tipologia di oggetti, da quelli realizzati in modellazione organica, agli oggetti tecnici realizzati in ambiente CAD.

Modellazione di un dettaglio anatomico (orecchio), con l'ausilio di un'immagine di sfondo

Modellazione di una creatura mediante immagini poste nelle viste Frontale e Laterale

Un discorso a parte meritano le successive due voci, in quanto adottano tecnologie e procedure particolari,che le pongono al di fuori della modellazione manuale semplice:

La modellazione procedurale
La modellazione procedurale una modellazione assistita da strumenti software che generano in maniera automatica o semi-automatica la geometria voluta. La qualit dei modelli prodotti in questo caso delegata alle maggiori o minori capacit del software impiegato. vi sono varie categorie di software procedurali per quanto concerne la creazione di forme tridimensionali, si possono distinguere i seguenti simulatori e generatori: Simulatori fluidodinamici Simulatori di tessuti e soft-body Generatori di vegetazione Generatori di capelli e peluria Generatori di modelli 3D (volti, creature, oggetti geometrici etc.) Generatori frattali (terreni, forme astratte etc.) Questi programmi generano forme tridimensionali sotto forma di mesh, volumi o superfici, impiegabili nei normali softwares 3D per le applicazioni necessarie. Generalmente sono due i metodi di modellazione usati: o esclusivamente attraverso l'impostazione dei parametri messi a disposizione dal software e l'immissione di dati numerici, dopodich la generazione procede in maniera automatica - o attraverso dei sistemi di modellazione guidata, che consentono un controllo maggiore di quanto si sta realizzando: in questo caso il software segue delle geometrie di guida (curve, mesh etc.), o viene limitato da vincoli esterni. I casi da anallizzare sarebbero molti e specifici per ogni tipologia di modellazione procedurale.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm

18/11/12

Esempio di modellazione totalmente automatica, impostata tramite parametri

In questo caso la modellazione stata guidata mediante la collisione con oggetti esterni

La scansione tridimensionale
Realizzare modelli 3D acquisendoli da oggetti reali rientra in un tipo di modellazione utilizzato in svariati settori; dall'architettura all'industria cinematografica, dalla conservazione dei beni artistici alla medicina, etc. Esiste una vasta gamma di strumenti e procedure per ottenere della repliche virtuali di oggetti fisici: Per Fotogrammetria - un sistema abbastanza semplice e economico,[36] che permette di acquisire forme a basso dettaglio. Si utilizzano delle fotografie del soggetto prese da varie angolature (a volte con dei marcatori[37] applicati), il software si occupa poi di ricostruire la versione tridimensionale. La precisione non assoluta, e i modelli approssimano in maniera semplice la forma di partenza. Per Sonda 3D a contatto (Tastatore) - si basa sull'uso di un braccio meccanico snodato che va a "tastare" il modello negli incroci di una griglia[36] segnata sulla sua superficie, mentre il software riproduce i punti nello spazio tridimensionale, un sistema adatto a replicare oggetti non troppo grandi e realizzati in materiali rigidi (ad es. piccole e medie sculture). Per scansione Laser
Per approfondire, vedi la voce Scanner Laser 3D.

un sistema versatile che comprende molti tipi di strumenti, a seconda delle dimensione degli oggetti da scansionare, della risoluzione ecc. , si va da strumenti manuali, piccoli e portatili, a apparecchiature da studio, fisse o mobili, fino a attrezzature da utilizzarsi in spazi aperti per rilevare territori o architetture.[38] I sistemi laser, per ogni inquadratura dell'oggetto, producono delle superfici formate da "nuvole di punti", varie inuadrature forniranno una serie di nuvole di punti che andranno a comporre il modello 3D, il dettaglio ottenibile con questi sistemi pu essere anche molto elevato. Le tipologie di oggetti scansionabili molto vasta; essendo una tecnica non a contatto e non invasiva, si possono rilevare oggetti morbidi e flessibili come ad es. i corpi umani.[39] Per Proiezione di Pattern Luminosi - produce una serie di nuvole di punti che verranno trattate in maniera similare alla scansione laser. In questa tecnica sul modello viene proiettata una luce bianca, sotto forma generalmente di strisce, che viene poi catturata da dei sensori di luce[40] (ad es. delle macchine fotografiche digitali). Rispetto alla scansione laser un sistema molto pi veloce, ma ha lo svantaggio di non poter scansionare oggetti molto grandi. Scansioni TAC o RMN
Per approfondire, vedi le voci Tomografia computerizzata e Imaging a risonanza magnetica.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm

13/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

Questi sistemi di indagine diagnostica consentono, in una maniera non invasiva, di poter rilevare le strutture anatomiche interne di un corpo umano o animale, non ottenibili con altri sistemi.

Principi di corretta Modellazione


Per comprendere quale debba essere il giusto utilizzo dei vari sistemi di modellazione bisognerebbe introdurre il concetto di Modello 3D corretto e Modello 3D scorretto. Si deve cio spostare l'attenzione dall'aspetto tecnico della modellazione a un'analisi attenta del modello da realizzare. Il processo di modellazione deriva primariamente dalla tipologia del modello da realizzare. La tipologia del modello comporter una prima scelta tra tecniche di modellazione organica e tecniche di modellazione geometrica (non avrebbe senso approcciare la modellazione di un componente meccanico con delle tecniche organiche; come sarebbe un nonsenso voler realizzare una mano umana con un sistema CAD), questo perch ogni tipologia di oggetto associabile in maniera naturale a determinate tecniche e non a altre. Ci che condizioner la scelta specifica del sistema di modellazione, saranno invece le caratteristiche richieste al modello dalla sua destinazione d'uso. Un modello 3D molto bello da vedersi non necessariamente eseguito correttamente: perch potrebbe essere inadatto all'utilizzo cui destinato (ad es. il modello 3D di un'automobile da usarsi in un videogame, sar necessariamente diverso dal modello CAD della stessa automobile da utilizzarsi per la produzione di serie). Si adotter una tecnica di modellazione corretta se sar adeguata primariamente alla tipologia del modello e secondariamente al suo utilizzo finale. Modello 3D da realizzare: (Volto Umano) Tipologia di Modellazione: (Modellazione Organica) Utilizzo del Modello: Videogame Realtime Animazione facciale Lipsinc stampa in Stereolitografia SISTEMA DI MODELLAZIONE SISTEMA DI MODELLAZIONE SISTEMA DI MODELLAZIONE "A" "B" "C" Modellazione poligonale Modellazione poligonale + Modellazione poligonale + Low Poly Superfici di Suddivisione Scultura 3D + Conversione STL CARATTERISTICHE DEL MODELLO numero minimo di poligoni mesh molto leggera CARATTERISTICHE DEL MODELLO superficie ottimizzata per l'animazione CARATTERISTICHE DEL MODELLO altissimo numero di poligoni mesh molto pesante

Note
1. ^ Section 2: The emergence of computer graphics (http://design.osu.edu/carlson/history/lesson2.html) 2. ^ The origin of computer graphics within General Motors - IEEE Annals of the History of Computing (http://design.osu.edu/carlson/history/PDFs/CGatGM.pdf) 3. ^ Section 3: The industry evolves (http://design.osu.edu/carlson/history/lesson3.html) 4. ^ Anche se la modellazione viene considerata il primo passaggio della grafica 3D, essa presuppone generalmente uno studio preliminare e una serie di elaborati preparatori. 5. ^ La modellazione secondaria un tipo di intervento atto a dettagliare maggiormente il modello. 6. ^ L'allestimento di una scenografia 3D, pu richiedere anche molti passaggi, a seconda della complessit, alcuni passaggi sono gli stessi del soggetto principale; modellazione, texturing, etc.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 14/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

7. ^ A rigore di logica, tutta la modellazione 3D su Computer, una modellazione geometrica, rispondendo ai medesimi criteri matematici, la suddivisione qui proposta analizza i modelli solo da un punto di vista morfologico, e per le diverse tecniche usate per realizzarli. 8. ^ La Piramide in questo caso viene considerata come un Cono avente 4 lati per base 9. ^ Potr apparire assurdo ai meno informati che si possa inserire tra le primitive di base di un pacchetto 3D una Teiera, si tratta in realt di un omaggio che spesso viene fatto dai programmatori, alla famosa teiera sviluppata nella universit dello Utah da Martin Newell nel 1975. 10. ^ CAD Tutor 3D. Corso interattivo di Autocad 3D. Di Claudio Gasparini, 2005, Gasparini Editore, ISBN 8889740-00-0 pag. 52 11. ^ Approfondimenti - Patches di Bezier (http://www.mat.unimi.it/users/alzati/Geometria_Computazionale_9899/apps/bezierpatch/teoria.html) 12. ^ LightWave 3D Guida completa, Dan Ablan, 1998 - APOGEO ISBN 88-7303-399-7 pag. 156-159 13. ^ Guida in linea di Rhinoceros Versione 4.0 SR2, 17 ottobre 2007, Valutazione 14. ^ Modelli poligonali formati da centinaia di migliaia, a volte milioni, di facce possono comportare seri problemi di gestione su sistemi hardware non abbastanza potenti, per ovviare a questo sono stati sviluppati dei sistemi per immagazzinare i dati geometrici delle mesh in particolari mappe chiamate Normal Map. 15. ^ Olli e Sami Sorjonen - grafica computerizzata tecniche & applicazioni, Fascicolo 15 Anno VII Numeri 1-2, Marzo 2001, pag. 64-65 Imago Edizioni. 16. ^ Bill Fleming - 3D professional, gennaio/febbraio 1999 Numero 1 pag. 28, Imago Edizioni. 17. ^ Antonio De Lorenzo, Luigi Beverelli, corredo Virgili - Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 11 Anno V Numeri 1-2, Maggio/Giugno 1999, pag. 62-64 Imago Edizioni. 18. ^ Per aggirare questo limite Mudbox della Skymatter presenta una gestione della mesh basata su layer particolarmente evoluta, per cui viene generato un layer per ogni suddivisione del modello, possibile poi passare da un layer all' altro per modificare la mesh al livello di dettaglio necessario, in: - Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 56 Anno XIII Numero 3, Aprile 2007, pag. 43 Imago Edizioni 19. ^ Rogers, David; Earnshaw, Rae (31.10.2001). Computer Graphics Techniques:Theory and Practice. Springer, 399. ISBN 0-387-97237-4 20. ^ CAD Tutor 3D. Corso interattivo di Autocad 3D. Di Claudio Gasparini, 2005, Gasparini Editore, ISBN 8889740-00-0 pag. 58 21. ^ Karen E. Goulekas - Visual Effects in a Digital World - 2001, Morgan Kaufmann, ISBN 0-12-293785-6 pag. 311-312. 22. ^ Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 6 Anno III Numero 1-6, Gennaio/Giugno 1997, pag. 28-30 Imago Edizioni. 23. ^ a b http://www.lpdesign.it/CADCAM_nuovo.htm 24. ^ Michael Todd Peterson - 3D Studio MAX 2 Guida completa, 1998 APOGEO ISBN 88-7303-400-4 25. ^ Le superfici NURBS, come le curve NURBS, possono essere controllate a livello di punto (che passa lungo la curva)o a livello di vertice di controllo CV (che passa invece esternamente alla curva) 26. ^ Una superficie Nurbs considerata approssimativamente come un rettangolo, e possiede tre direzioni principali: U, V, e Normale. Le direzione U e V si possono considerare come l'ordito di una maglia e scorrono lungo la superficie. La direzione Normale perpendicolare a ogni punto della superficie e ne determina il verso positivo o negativo 27. ^ E. CATMULL & J. CLARK, Recursively generated B-spline surfaces on arbitrary topological Meshes, in Computer-Aided Design 10 (Sept. 1978). 28. ^ John Kundert-Gibbs, Peter Lee - Maya 5 Guida completa - Apogeo Editore ISBN 88-503-2219-4 pag. 155 29. ^ Il maggiore o minore peso assegnato determina la capacit di curvatura della superficie in quel punto. 30. ^ Antonio Pennisi - Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 14 Anno VI Numero 4-5, Settembre 2000, pag. 20-24 Imago Edizioni. 31. ^ Vincenzo Mazza - Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 18 Anno VIII Numero 1, Gennaio 2002, pag. 46-51 Imago Edizioni. 32. ^ LightWave 3D 7 - Reference guide - Manual version: 1.1 - 2001 NewTek, capitolo 15. 33. ^ il displacement opera sui poligoni triangolari. 34. ^ Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 56 Anno XIII Numero 3, Aprile 2007, pag. 51 Imago Edizioni 35. ^ Dave Komorowski - Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 21 Anno VIII Numero 7, Settembre 2002, pag. 56 Imago Edizioni.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 15/17

18/11/12

36. ^ a b Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 52 Anno XII Numeri 7-8, Agosto/Settembre 2006, pag. 76 Imago Edizioni. 37. ^ i marcatori (o markers), sono dei punti adesivi applicabili sul modello come riferimenti geometrici per la ricostruzione tridimensionale 38. ^ Massimo Campari - Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicolo 42 Anno XI Numero 2, Marzo 2005, pag. 68-73 Imago Edizioni. 39. ^ http://www.homometrica.ch/publ/2006_3dmod.pdf 40. ^ http://www.hometrica.ch/publ/2007_videometrics.pdf

Bibliografia
Libri e Manuali
Andreucci Giacomo, SketchUp. Modellazione 3D e geomodellazione, Edizioni FAG, Milano, 2012, pp. 512 CAD Tutor 3D. Corso interattivo di Autocad 3D. Di Claudio Gasparini, 2005, Gasparini Editore, ISBN 88-89740-00-0 LightWave 3D Guida completa, Dan Ablan, 1998 - APOGEO ISBN 88-7303-399-7 Rogers, David; Earnshaw, Rae (31.10.2001). Computer Graphics Techniques:Theory and Practice. Springer, 399. ISBN 0-387-97237-4 Karen E. Goulekas - Visual Effects in a Digital World - 2001, Morgan Kaufmann, ISBN 0-12-2937856 Michael Todd Peterson - 3D Studio MAX 2 Guida completa, 1998 APOGEO ISBN 88-7303-400-4 John Kundert-Gibbs, Peter Lee - Maya 5 Guida completa - Apogeo Editore ISBN 88-503-2219-4 LightWave [6] Guida completa, Dan Ablan, 2000 - APOGEO ISBN 88-7303-583-3 Mental ray per Autodesk 3ds Max, Max Design e VIZ, Guida completa - 2008 - AM4 EDUCATIONAL ISBN 978-88-901879-1-9 Roberto Strippoli - MAYA GUIDA COMPLETA VOLUME 1 - 2009 - Imago Edizioni Editore ISBN 978-88-95342-03-0

Riviste
Computer Grafica tecniche & applicazioni, Fascicoli N 6, 11, 14, 15, 18, 21, 42, 46, 52, 56, Imago Edizioni. 3D professional, Numeri 1 e 2, Imago Edizioni. CG computer Gazette, Numero 12 Anno XIV, Dicembre 1999, IHT Gruppo Editoriale.

Voci correlate
Computer grafica 3D Grafica computerizzata Modellazione geometrica Rendering Animazione al computer Mappa immagine

Altri progetti
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm 16/17

18/11/12

Modellazione 3D - Wikipedia

Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali su Modellazione 3D (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:3D_computer_graphics?uselang=it)

Collegamenti esterni
http://www.flay.com/ http://www.cgchannel.com/ http://www.spillink.com/ http://www.treddi.com/ http://www.3dm3.com/ http://www.cgarena.com/ http://www.raph.com/3dartists/ http://www.grafica2d3d.com/ Portale Informatica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Informatica http://rendering3desterni.blogspot.com Categoria: Grafica 3D Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 7 nov 2012 alle 11:16. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione 3D - Wikipedia.htm

17/17

18/11/12

Modellazione geometrica
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

In geometria descrittiva la modellazione geometrica di un oggetto indica la ricerca di alcuni elementi pi semplici che lo identificano univocamente. Come esempio, nel caso di un poliedro bastano i suoi vertici e le loro connessioni; punti e rette sono sufficienti per descrivere superfici classiche come la sfera, il cilindro e il cono; una superficie rigata invece completamente determinata dalla parametrizzazione di due curve. La modellazione geometrica pu venire trattata anche da strumenti informatici, come il kernel ACIS.

Voci correlate
Costruzione geometrica Direttrice Poliedro Superficie rigata

Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica Categoria: Modellazione geometrica | [altre] | [altre] Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 24 giu 2009 alle 08:31. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modellazione geometrica - Wikipedia.htm

1/1

18/11/12

Modello black box - Wikipedia

Modello black box


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Le scienze non cercano di spiegare, a malapena tentano di interpretare, ma fanno soprattutto dei modelli. Per modello s'intende un costrutto matematico che, con l'aggiunta di certe interpretazioni verbali, descrive dei fenomeni osservati. La giustificazione di un siffatto costrutto matematico soltanto e precisamente che ci si aspetta che funzioni - cio descriva correttamente i fenomeni in un'area ragionevolmente ampia. Inoltre esso deve soddisfare certi criteri estetici - cio, in relazione con la quantit di descrizione che fornisce, deve essere piuttosto semplice. (John von Neumann [1])

Nella teoria dei sistemi, un modello black box un sistema che, similmente ad una scatola nera, descrivibile solo per come reagisce (output) ad una determinata sollecitazione (input), ma i cui "ingranaggi" non sono visibili.
Indice 1 Descrizione 2 Caratterizzazione 3 Note 4 Bibliografia 5 Collegamenti esterni

Schema di una black box.

Descrizione
Un modello matematico non altro che una rappresentazione esemplificativa di un sistema reale, in cui vengono schematizzate le sole caratteristiche fisiche che interessa studiare, tramite una serie di regole che legano i parametri interni (grandezze non manipolabili), le sollecitazioni (ovvero gli ingressi, variabili indipendenti) e le uscite (variabili dipendenti). A seconda del tipo di relazione che intercorre tra le variabili sopra citate, possiamo avere: Modello white box: il sistema una scatola trasparente di cui si conoscono le componenti interne e il loro funzionamento. Modello black box: il sistema una scatola nera ovvero non noto a priori n ci che contiene n come si comporta. possibile studiarne il comportamento esclusivamente analizzando le risposte che esso produce a fronte delle sollecitazioni che riceve. Questo sistema diffusissimo nella vita quotidiana, ad esempio chiunque sa che digitando un numero di telefono seguito da un certo tasto (input), si effettua una chiamata (output), ma in pochi sanno effettivamente come funziona il (sistema) telefono. Modello gray box: il sistema utilizza un approccio intermedio tra modello white box e modello black box.

Caratterizzazione
1/2

18/11/12

Modello black box - Wikipedia

Pur essendo i modelli black box sconosciuti a priori nel loro funzionamento o comportamento comunque possibile risalire alle loro caratteristiche dinamiche interne in fase di test ovvero a posteriori: per sistemi lineari e tempo invarianti (LTI) ci che caratterizza infatti il comportamento dinamico del sistema black-box la sua funzione di trasferimento definita come il rapporto tra la trasformata (di Laplace, di Fourier, oppure Trasformata Z) dell'uscita y(t) e la trasformata dell'ingresso x(t). Tale funzione di trasferimento, invariante per coppie di uscite-ingressi, quindi tale che moltiplicata per qualunque ingresso trasformato restituisce la corrispettiva uscita trasformata all'ingresso dato. Nel dominio del tempo invece il comportamento del sistema espresso dalla risposta libera o impulsiva h(t) che si ottiene semplicemente come uscita del sistema ad un impulso applicato e pari all'antitrasformata della funzione di trasferimento. La conseguente risposta nel tempo all'ingresso generico x(t) si ottiene dall'integrale di convoluzione tra l'ingresso x(t) e la risposta all'impulso h(t) del sistema. Data la difficolt di calcolo dell'operazione di convoluzione si ricorre spesso al calcolo nel dominio trasformato attraverso le regole di trasformazione e anti-trasformazione. In sistemi non-lineari invece la risposta impulsiva non pi invariante per coppie ingresso-uscita, ma viene a dipendere dal particolare ingresso applicato.

Note
1. ^ Giorgio Israel, Modelli Matematici. Introduzione alla matematica applicata, Muzzio, Roma 2002

Bibliografia
D.Sciuto, Introduzione ai sistemi informatici, Milano, McGraw-Hill, 2002 Giorgio Israel, Modelli Matematici. Introduzione alla matematica applicata, Muzzio, ISBN 978-8896159-15-6

Collegamenti esterni
Identificazione dei modelli e analisi dei dati. Universit degli studi di Pavia (http://sisdin.unipv.it/lab/didattica/corsi/imad_laurea_PV/intro_IMAD.pdf) Portale Controlli automatici: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Controlli automatici Categorie: Teoria dei sistemi Teorie dell'informatica Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 11 nov 2012 alle 21:45. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modello black box - Wikipedia.htm

2/2

18/11/12

Modello matematico - Wikipedia

Modello matematico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

(Reindirizzamento da Modellazione matematica) Un modello matematico un modello costruito usando il linguaggio e gli strumenti della matematica. Come tutti gli altri modelli usati nella scienza, il suo scopo quello di rappresentare il pi incisivamente possibile un determinato oggetto o fenomeno reale. Tutti i settori della scienza, ma non solo, fanno largo uso di modelli matematici per modellizzare determinati aspetti del mondo. Gli strumenti matematici usati possono essere i pi disparati, dalla combinatoria al calcolo infinitesimale.
Indice 1 Struttura di un modello 2 Dipendenza dai dati iniziali 3 Voci correlate 4 Bibliografia 5 Collegamenti esterni

Struttura di un modello
Un modello matematico spesso costruito con lo scopo di fornire previsioni sullo 'stato' futuro di un fenomeno o di un sistema. Spesso i termini 'modello' e 'sistema' sono interscambiabili dal punto di vista matematico-formale. Generalmente, il modello descrive la probabile evoluzione di un fenomeno o di un sistema sulla base di dati iniziali (condizioni iniziali) forniti dall'utente (l'input) restituendo dei dati finali (output). L'efficacia del modello pu essere quindi misurata comparando i dati finali con il risultato effettivo osservato dell'evoluzione del fenomeno o del sistema. Ad esempio, modelli matematici pi o meno complessi vengono continuamente proposti e testati in meteorologia, climatologia ed economia. Strutturalmente il modello una rappresentazione del fenomeno o del sistema in oggetto e si focalizza su una certa prospettiva concettuale dello stesso. La stesura di un modello matematico abbraccia moltissimi campi della scienza pura e applicata perch consente ad una prospettiva matematizzata di modellizzare il fenomeno o il sistema in oggetto. Una classe importante di modelli data dalle equazioni o sistemi di equazioni differenziali, ordinarie o alle derivate parziali ottenibili a partire da 'equazioni di bilancio' per sistemi fisici (meccanici, elettrici, termodinamici, ecc.). Ad esempio, un insieme di equazioni differenziali pu descrivere la struttura di un ponte e le forze che su di esso sono esercitate e sulla base di esse il progettista pu anticipatamente prevedere gli sforzi o sollecitazioni a cui sar sottoposta la struttura interna del ponte. Oltre alla statica e dinamica delle strutture in ingegneria civile, altri campi importanti di applicazione delle equazioni differenziali sono la teoria dei circuiti e i sistemi dinamici in generale. La soluzione delle equazioni del modello passa attraverso i metodi di risoluzione classici delle equazioni differenziali oppure equivalentemente dai metodi di analisi derivati dalla Teoria dei Sistemi. Si suole distinguere inoltre tra modelli dinamici, che esprimono la variabilit o evoluzione nel tempo del comportamento di un sistema fisico, e modelli statici quali ad esempio la semplice Legge di Hooke in un certo istante temporale. Le stesse formule matematiche, ad esempio tutte le equazioni della cinematica, possono essere considerate in s e per s un modello matematico del fenomeno fisico in oggetto (il moto): in particolare queste discendono dalla risoluzione particolare delle equazioni differenziali che risolvono il pi generale problema della dinamica. Ad esempio un modello matematico classico quello dell'oscillatore armonico ovvero quello che si ottiene dalla risoluzione del problema della dinamica applicato alla forza elastica di una molla libera di muoversi secondo la Legge di Hooke. Si distinguono modelli (sistemi) deterministici (l'uscita univocamente determinata dall'ingresso) e modelli (sistemi) stocastici, modelli lineari e modelli non-lineari. Spesso in macrosistemi a molti gradi di libert come quello economico e quello climatico il ricorso ai modelli matematici (e a potenti elaboratori), nella forma di sistemi di equazioni multivariabili, una necessit stringente vista l'impossibilit di studiare il sistema riproducendolo in laboratorio: in questo senso il rigore dell'approccio scientifico 'galieiano' di stampo induttivo-sperimentale "simulato" da 'laboratori virtuali' ovvero dai supercalcolatori su cui viene fatto girare il modello matematico, eventualmente validato sulla scorta dei dati passati, e dal cui output emergono le propriet cercate del sistema studiato [3].
file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modello matematico - Wikipedia.htm 1/2

18/11/12

Modello matematico - Wikipedia

In senso esteso altri tipi di modelli matematici, diversi dalle equazioni differenziali, compaiono in altri settori della matematica pura e applicata come per esempio in: "Topologia e previsione delle propriet chimiche" in cui si usa la teoria dei grafi. "Teoria delle code", in cui si usa la teoria delle probabilit; "Scelte collettive razionali", per cui si adopera la teoria dei giochi; "Programmazione lineare e allocazione delle risorse". "Teoria dei nodi e meccanica statistica" [2].

Dipendenza dai dati iniziali


Un aspetto cruciale, che incide notevolmente sulla capacit di previsione di un modello matematico di un sistema (nella forma di equazione differenziale) la ' dipendenza sensibile dai dati iniziali '. Se una piccola variazione dell'input produce una forte variazione dell'output, la creazione di un modello 'efficiente' sul fronte della previsione risulta essere enormemente pi complessa, e le previsioni a lungo termine possono risultare intrinsecamente impossibili. Si parla in questo caso di sistema o modello non-lineare e un fenomeno con forte dipendenza dai dati iniziali, riassunto nel concetto di effetto farfalla, detto ' caotico ' sebbene possa essere per sua natura intrinsecamente deterministico. In un sistema di questo tipo, l'errore sulla previsione cresce esponenzialmente nel tempo. La disciplina che studia questi fenomeni la dinamica non-lineare che rientra nella teoria del caos. In realt anche semplici sistemi lineari possono manifestare questa sensibilit alle condizioni iniziali pur non essendo per loro natura caotici. Ad esempio, i fenomeni meteorologici sono generalmente caotici: per questo motivo, una previsione a lungo termine (ad esempio, l'esatta temperatura in una data citt fra un anno) del tutto impossibile. I pianeti del sistema solare si muovono invece in modo non caotico (almeno in prima approssimazione): per questo motivo possibile prevedere eclissi con secoli d'anticipo.

Voci correlate
Teoria dei sistemi Modello fisico Modelli matematici in fisica Sistema dinamico Identificazione di sistemi dinamici Modello black box Modellazione geometrica

Bibliografia
1. Giorgio Israel, Modelli matematici, Editori Riuniti, 1986. Nuova edizione: Modelli Matematici. Introduzione alla matematica applicata, Gruppo Editoriale Muzzio, 2009. ISBN 978-88-96159-15-6. 2. Giorgio Israel, Modelli Matematici Le Scienze Quaderni, n. 81. 3. Antonello Pasini, I Cambiamenti Climatici. Meteorologia e Clima Simulato, Editore Mondadori Bruno, Milano 2003.

Collegamenti esterni
Modelli matematici (http://www.treccani.it/export/sites/default/Portale/sito/altre_aree/scienze_della_terra/enciclopedia/italiano_vol_5/469_484_ita.pdf) Introduzione alla modellizzazione mediante equazioni differenziali, con commenti critici (http://www.fioravante.patrone.name/mat/uu/it/equazioni_differenziali_intro.htm) . Portale Filosofia Portale Matematica Categorie: Filosofia della scienza Matematica applicata Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 3 ott 2012 alle 22:08. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc. Portale Ingegneria Portale Scienza e tecnica

file:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Modello matematico - Wikipedia.htm

2/2

18/11/12

Plastico (architettura) - Wikipedia

Plastico (architettura)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Un plastico un modello in scala che riproduce elementi architettonici. Pu trattarsi di un edificio, ma comprende spesso anche una intera situazione urbanistica. La realizzazione dei plastici un'attivit propedeutica alla realizzazione di progetti architettonici. Come abbozzo, pu essere costruito in cartone, gesso e legno, mentre per una presentazione viene costruito con materiali pi stabili e costosi, come materie plastiche e metallo. Grazie alla riproduzione in scala di modelli curati nei minimi particolari, Plastico per un concorso possibile valutare l'impatto e la resa finale dell'opera. La sua presentazione senza dubbio uno dei momenti pi importanti, poniamo, della partecipazione di un progetto ad un concorso di architettura. L'uso di modelli architettonici documentato anche nel passato. Alcuni ci sono pervenuti, come il modello ligneo di palazzo Strozzi di Simone del Pollaiolo (Museo del Bargello, Firenze, in prestito al museo di palazzo Strozzi) o quello della Cupola di Santa Maria del Fiore attribuito a Brunelleschi stesso (Museo dell'Opera del Duomo, Firenze). Celebre anche il grandioso plastico per basilica di San Pietro in Vaticano realizzato tra il 1539 al 1546 da Antonio da Sangallo il Giovane in scala 1:30 con grande dispendio di risorse. Per la medesima basilica romana, anche Michelangelo Buonarroti present un modello ligneo che fu immortalato in una tela del Passignano (Casa Buonarroti, Firenze). Ancora a Michelangelo attribuibile il modello per la facciata della basilica di San Lorenzo, mentre, di epoca pi recente, sono diversi plastici costruiti dal catalano Antoni Gaud, nei quali si rileva peraltro un attento studio delle componenti statiche. Infatti, alcuni plastici possono essere utilizzati come modelli di particolari opere tecniche (come i ponti) per essere sottoposti a diverse prove per individuare i limiti della struttura.

Bibliografia
N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981.

Voci correlate
Maquette Modellismo

Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali su Plastico (architettura) (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Architectural_models?uselang=it)

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Plastico (architettura) - Wikipedia.htm

1/2

Portale Architettura

Portale Modellismo

Categorie: Modellismo Artigianato Architettura | [altre] | [altre] Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 7 lug 2012 alle 19:03. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

18/11/12

Progettazione - Wikipedia

Progettazione
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nelle scienze applicate il termine progettazione (in inglese design) indica l'attivit, promossa dal progettista, che alla base della costruzione/realizzazione di qualsiasi oggetto complesso, sia esso materiale o soltanto concettuale attraverso la stesura di un progetto.

IMPIANTI INDUSTRIALI Produzione industriale Progettazione di prodotto Design - DFX CAD - CAE

un processo che a partire da norme tecniche, Progettazione di processo calcoli, specifiche e disegni, perviene alla definizione Processo di produzione industriale dei dettami, linee guida e specifiche necessarie alla Meccatronica - CN -CNC - Robot industriale produzione/realizzazione di un manufatto, un edificio, CAM - PLC - CAPP un componente, un apparato, o in generale di un prodotto o un servizio (per esempio un'abitazione, un Progettazione di sistema ponte, una strada, una sedia, un'autoveicolo, un software, un sistema elettronico) riassunte all'interno Sistema di produzione - GT di un progetto. Taylorismo - Fordismo - Catena di montaggio - UTE In senso pi esteso per progettazione si intende Automazione - Fabbrica automatica - FMS l'insieme delle fasi di pianificazione e programmazione CIM - MRP - ERP - TQM di un insieme di attivit che porteranno ad un risultato atteso, il quale potr essere raggiunto in maniera totale, parziale o anche essere mancato. In definitiva quindi quasi tutte le attivit umane ricorrono, pi o meno efficacemente, ad una progettazione cio a mezzi, strategie e azioni pi opportune per raggiungere determinati fini.
Indice 1 Descrizione 1.1 Tipi di progettazione 1.2 Fasi di progettazione 1.3 Parametri di progetto 2 Voci correlate 3 Altri progetti
JIT - Toyotismo - Produzione snella

Descrizione
In generale essa possibile grazie ad un concentrato di conoscenze, azioni, metodologie e strumenti che tendono razionalmente a organizzare e produrre specifiche per l'esecuzione materiale di manufatti di svariati tipi, dalle grandi strutture (ponti, dighe ecc.) a quelle di medie dimensioni (edifici, piazze ecc.), ai manufatti d'uso comune quali mezzi di trasporto, arredi, utensili, sino alla progettazione di attivit economiche e ludiche e quella legata all'informatica. La progettazione cambia quindi denominazione e diventa architettonica, urbanistica, design industriale, design degli interni (interior design), progettazione ergonomica. Spesso l'elemento che raccorda tradizionalmente molti di questi ambiti progettuali il disegno tecnico,
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Progettazione - Wikipedia.htm 1/4

18/11/12

Progettazione - Wikipedia

attualmente svolto attraverso l'uso di piattaforme CAD (Computer Aided Design). In generale si tratta comunque di un'attivit fortemente differenziata sia per quanto riguarda le fasi del progetto (concettuale, basic design o progettazione preliminare o di massima, di dettaglio ecc.) sia per quanto riguarda le varie discipline coinvolte ovvero il tipo di manufatto da realizzare (progettazione architettonica, stradale, meccanica, strutturale, elettronica, impiantistica, del software). Spesso l'attivit di progettazione, detta a volta anche sintesi, procede a ritroso rispetto alla corrispettiva fase di analisi delle caratteristiche di un dato sistema ovvero si fissa generalmente il tipo di sistema da realizzare per soddisfare determinate specifiche o servizi e si cercano le soluzioni tecniche, note o innovative, in termini di sottosistemi per soddisfare i requisiti del sistema scelto. Spesso al riguardo invalsa la tecnica del divide et impera cio suddividere l'intera opera di progettazione e le sue fasi in pi parti distinte, per agevolare e semplificare l'attivit, per poi infine riassemblare ciascuna parte nel tutto finale. Spesso, nell'ambito dell'ingegneria, la progettazione assume il significato di dimensionamento, che rappresenta almeno una parte essenziale di essa, dove l'altra parte consiste essenzialmente nell'ideazione di soluzioni o componenti noti che soddisfino le specifiche richieste oppure la ricerca e sviluppo di soluzioni innovative di progetto che introducano un miglioramento nelle tecniche e metodologie di realizzazione del manufatto stesso migliorandone la qualit e soggette anch'essa ad un successivo opportuno dimensionamento. La validit o meno di una nuova particolare soluzione innovativa valutata complessivamente in termini di parametri di efficienza, costo, affidabilit, vantaggi e svantaggi. Spesso nell'ambito manufatturiero il successo di un'idea innovativa determinata invece direttamente dal mercato ovvero dalla domanda. Sempre in ambito ingegneristico, il dimensionamento fisico segue in genere la cosiddetta progettazione logicofunzionale cio la definizione dell'insieme delle funzionalit che il manufatto da realizzare dovr garantire ovvero l'analisi dei requisiti o specifiche e la prima stesura del progetto: sotto questo aspetto cruciale la conoscenza della Teoria dei Sistemi che fa ampio uso di modelli matematici per predirre il comportamento statico e/o dinamico di una particolare struttura tramite risoluzione analitica del modello stesso oppure tramite ricorso alla simulazione al calcolatore grazie a software opportuno. In ultima analisi dimensionare il sistema vorr dunque dire assegnare al modello fisico i valori opportuni dei suoi parametri fisici affinch esso manifesti le propriet desiderate ovvero segua le specifiche tecniche del progetto. Ancor prima della fase di progettazione logico-funzionale vi lo studio di fattibilit ovvero realizzabilit di un progetto commissionato in termini di costi e metodologie/tecniche necessarie per soddisfare le specifiche richieste dal committente. Alla fase di realizzazione vera e propria segue poi la fase di testing del progetto proposto spesso passando attraverso uno stadio di prototipo sperimentale, superata la quale si passa alla fase di realizzazione del manufatto da cui spesso alla fase finale di collaudo dell'opera realizzata. L'operazione opposta o inversa alla progettazione dunque l'analisi delle caratteristiche/prestazioni di un manufatto gi realizzato per verificarne la rispondenza e gli standard di qualit rispetto alle specifiche progettuali: se tali specifiche non sono soddisfatte si ritorna indietro in maniera iterativa alla fase/passo di progettazione logico-funzionale tenendo conto dei requisiti/specifiche mancanti. Un'altra voce importante nell'ambito della progettazione quella relativa ai costi di realizzazione del progetto o sistema, i quali spesso devono in qualche modo contenersi ad eventuali vincoli di bilancio cio il budget a disposizione con inevitabile impatto sul tipo di progetto o sistema da realizzare in termini di qualit, affidabilit e sicurezza. In particolare in genere sono assolutamente da evitare eventuali sprechi di risorse che innalzerebbero inevitabilmente i costi finali a svantaggio del finanziatore o proprietario del bene. Spesso in grandi e complessi progetti si pu avere una sottostima dei costi finali di realizzazione. In talune applicazioni come ad esempio lo sviluppo software un altro fattore importante l'efficienza del progetto
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Progettazione - Wikipedia.htm 2/4

18/11/12

Progettazione - Wikipedia

realizzato in termini di velocit di esecuzione e impiego di risorse hardware di elaborazione e memorizzazione. In generale costi e prestazioni o efficienza viaggiano in maniera opposta tra loro: tanto pi un'implementazione risulta efficiente tanto pi i costi risultano superiori e viceversa. Spesso quindi si tende a ragionare in termini di rapporto costo/efficienza, in termini di compromesso (trade off) per la realizzazione di un'opera o sistema oppure privilegiare uno dei due aspetti a seconda dell'affidabilit/efficienza richiesta dal tipo di implementazione. Infine la progettazione deve tenere conto degli inevitabili tempi di obsolescenza e usura irreversibile dei componenti della tecnologia o sistema da realizzare definendo un tempo di vita operativo (lifetime) del manufatto o sistema progettato. Tipicamente tutti i dettagli e le scelte tecniche progettuali finiscono poi all'interno del cosiddetto capitolato tecnico del progetto. Una corretta progettazione dunque un requisito indispensabile per la buona qualit del manufatto da realizzare e presuppone quindi la piena conoscenza dei fondamentali del campo di applicazione nonch l'analisi e presa di coscienza dei vari problemi reali che possono presentarsi in corso di realizzazione d'opera e nell'arco di vita operativa del manufatto spesso mettendosi nell'ottica del peggior caso possibile (worst case) da supportare oppure evitando sprechi di risorse. Gran parte dei malfunzionamenti di un manufatto o di un'opera durante il suo tempo di vita sono dovuti ad una cattiva o errata progettazione con effetti anche catastrofici sulla pubblica sicurezza. La progettazione dunque opera di personale altamente qualificato, specializzato e con un alto grado di esperienza alle spalle. L'intero ciclo di progettazione viene tipicamente gestito attraverso metodologie di project management da parte di un project manager.

Tipi di progettazione
Esistono tre tipi di progettazione: Progettazione innovativa. Consiste nello sviluppo di un prodotto nuovo; Progettazione di adattamento. l'adattamento o la revisione di un prodotto gi esistente; Progettazione variante. Prevede di realizzare diverse combinazioni di uno stesso prodotto, gi esistente.

Fasi di progettazione
Riassumendo quindi le fasi di progettazione sono: 1 analisi delle specifiche; 2 Studio di fattibilit; 3 progettazione logico-funzionale; 4 dimensionamento; 5 testing.

Parametri di progetto
I parametri di progetto sono invece: specifiche tecniche ovvero tipologia di sistema da realizzare; efficienza; costi; affidabilit; sicurezza; tempi di realizzazione; tempo di vita operativa previsto;

Voci correlate
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Progettazione - Wikipedia.htm 3/4

18/11/12

Progettazione - Wikipedia

Progetto Progettista Dimensionamento Design italiano Progettazione architettonica Progettazione di sistemi affidabili Progettazione stradale Progettazione top-down e bottom-up Progettazione del software Planologia Project management

Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni sul design Wikizionario contiene il lemma di dizionario design Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali sul design (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Design?uselang=it) Portale Design Portale Ingegneria

Categorie: Scienze della progettazione Architettura Ingegneria | [altre] | [altre] Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 14 nov 2012 alle 11:55. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Progettazione - Wikipedia.htm

4/4

Progettazione top-down e bottom-up


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

I modelli top-down e bottom-up (ing. dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto, rispettivamente) sono strategie di elaborazione dell'informazione e di gestione delle conoscenze, riguardanti principalmente il software e, per estensione, altre teorie umanistiche e teorie dei sistemi. In linea generale, esse sono metodologie adoperate per analizzare situazioni problematiche e costruire ipotesi adeguate alla loro soluzione: il concetto di situazione problematica riconducibile ad ambiti tra i pi vari come ad esempio la elaborazione di un programma informatico, la risoluzione di un problema geometrico ovvero matematico, la elaborazione di un testo, la risoluzione di un problema pratico/operativo. Nel modello top-down formulata una visione generale del sistema senza scendere nel dettaglio di alcuna delle sue parti. Ogni parte del sistema successivamente rifinita (decomposizione, specializzazione e specificazione o identificazione) [1] aggiungendo maggiori dettagli dalla progettazione. Ogni nuova parte cos ottenuta pu quindi essere nuovamente rifinita, specificando ulteriori dettagli finch la specifica completa sufficientemente dettagliata da validare il modello. Il modello top-down spesso progettato con l'ausilio di scatole nere che semplificano il riempimento ma non consentono di capirne il meccanismo elementare. In contrasto con il modello top-down c' la progettazione bottom-up, nella quale parti individuali del sistema sono specificate in dettaglio. Queste parti vengono poi connesse tra loro in modo da formare componenti pi grandi, che vengono a loro volta interconnessi fino a realizzare un sistema completo. Le strategie basate sul flusso informativo bottom-up sembrano potenzialmente necessarie e sufficienti dato che sono basate sulla conoscenza di tutte le variabili che possono condizionare gli elementi del sistema.
Indice 1 Top down 2 Bottom up 3 Informatica 3.1 Programmazione 3.1.1 Vantaggi 3.1.2 Svantaggi 4 Neuroscienza e psicologia 5 Note

Top down
La programmazione top-down uno stile di programmazione in cui la progettazione inizia specificando parti complesse e suddividendole successivamente in parti pi piccole (divide et impera). Eventualmente, i componenti sono specificati quanto basta per la codifica ed il programma viene anche scritto. Questo l'esatto opposto della programmazione bottom-up. Il nome top down significa dall'alto verso il basso: in "alto" viene posto il problema e in "basso" i sottoproblemi che lo compongono. Il nome ricorda anche una raffigurazione a forma di piramide, in cui l'obiettivo finale composto dalla cima della piramide e i sottoproblemi che lo compongono formano la base. Il top down parte dall'obiettivo e da esso fa scaturire la strategia direttamente adatta a determinare l'obiettivo

18/11/12

Progettazione top-down e bottom-up - Wikipedia

stesso, quindi valorizza il perch e da esso fa dipendere il come, ovvero la strategia; individua, quindi, le risorse necessarie, precisa quelle disponibili e identifica quelle mancanti, propone successivamente ogni risorsa mancante come sub-obiettivo ovvero come sotto-problema in cui ciascun sub-obiettivo richiede una substrategia ad esso correlata.

Bottom up
Il bottom up richiama invece un'immagine raffigurante una freccia in cui la coda il bottom (la parte bassa) mentre up la punta: dal punto di vista dinamico si parte dal bottom e si procede verso up. Il bottom up prende corpo dal punto di partenza (bottom) ovvero dalla situazione iniziale; considera l'obiettivo finale, induce a costruire un percorso sequenziale organizzato in passaggi successivi in cui l'ancoraggio tra traguardi intermedi e obiettivo finale generalmente ricercato in modo intuitivo (euristico).

Informatica
Alcune parti di questo capitolo sono tratte dal libro Perl Design Patterns Book. Nel processo di sviluppo software, gli approcci top-down e bottom-up giocano un ruolo fondamentale. L'approccio top-down enfatizza la pianificazione ed una completa comprensione del sistema. ovvio che nessuna codifica pu iniziare finch non si raggiunto almeno un sufficiente livello di dettaglio nella progettazione di una parte significante del sistema. Questo, comunque, ritarda la fase di test delle ultime unit funzionali di un sistema finch una parte significativa della progettazione non stata completata. L'approccio bottom-up enfatizza la codifica e la fase di test precoce, che pu iniziare appena il primo modulo stato specificato. Questo approccio, comunque, induce il rischio che i moduli possano essere codificati senza avere una chiara idea di come dovranno essere connessi ad altre parti del sistema, e quel tipo di link potrebbe non essere facile. La riusabilit del codice uno dei principali benefici dell'approccio bottom-up. La progettazione top-down stata sostenuta negli anni settanta dai ricercatori IBM Harlan Mills e Niklaus Wirth. Mills svilupp i concetti della programmazione strutturata per uso pratico e li test in un progetto del 1969 per automatizzare l'archivio del New York Times. Il successo ingegneristico e gestionale di questo progetto condusse alla crescita dell'approccio top-down tramite IBM ed il resto dell'industria informatica. Niklaus Wirth, che tra altre imprese svilupp il linguaggio di programmazione Pascal, scrisse l'autorevole documento Lo sviluppo del software per raffinamenti successivi. I metodi top-down erano i preferiti nell'ingegneria del software negli anni ottanta. I moderni approcci alla progettazione software tipicamente combinano sia la tecnica top-down che quella bottom-up. Sebbene la comprensione del sistema completo tipicamente considerata necessaria per una buona progettazione che conduce teoricamente ad un approccio top-down, la maggior parte dei progetti software cercano di fare uso di codice gi esistente ad alcuni livelli. I moduli pre-esistenti danno alla progettazione una tendenza bottom-up. Alcuni approcci di progettazione operano progettando un sistema parzialmente funzionale che viene completamente codificato, poi questo sistema viene quindi espanso fino a soddisfare tutti i requisiti di progetto.

Programmazione
La tecnica per la scrittura di un programma mediante l'utilizzo dei metodi top-down indica di scrivere una procedura principale che indica dei nomi per le principali funzioni di cui avr bisogno. In seguito, il gruppo di programmazione esaminer i requisiti di ognuna di queste funzioni ed il processo verr ripetuto. Queste sottoprocedure a comparto eseguiranno eventualmente azioni cos semplici che porteranno ad una codifica semplice e concisa. Quando tutte le varie sotto-procedure sono state codificate, il programma realizzato. Vantaggi
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Progettazione top-down e bottom-up - Wikipedia.htm 2/3

18/11/12

Progettazione top-down e bottom-up - Wikipedia

Il gruppo di programmazione resta focalizzato sull'obiettivo. Ognuno conosce il proprio compito. Nel momento in cui parte la programmazione, non vi sono pi domande. Il codice semplice da seguire, dato che scritto in maniera metodica e con uno scopo preciso. Svantaggi La programmazione top-down pu complicare la fase di test, dato che non esister un eseguibile finch non si arriver quasi alla fine del progetto. La programmazione bottom-up agevola il test di unit, ma finch il sistema non si unisce non pu essere testato nella sua interezza, e ci causa spesso complicazioni verso la fine del progetto "Individualmente ci siamo, insieme falliamo." Tutte le decisioni dipendono dall'avvio del progetto ed alcune decisioni non possono essere fatte sulla base del dettaglio delle specifiche.

Neuroscienza e psicologia
Questo lessico anche utilizzato nella neuroscienza e nella psicologia. Lo studio dell'attenzione visiva ne un esempio. Se la tua attenzione rivolta ad un fiore in un campo, pu semplicemente essere che il fiore sia visivamente pi rilevante rispetto al resto del campo. L'informazione che ti ha portato ad osservare il fiore ti giunta in modo bottom-up. La tua attenzione non stata condizionata dalla conoscenza del fiore; gli stimoli esterni erano gi propriamente sufficienti. Confronta questa situazione con una in cui tu stai cercando un fiore. Hai una rappresentazione di cosa cerchi. Quando vedi l'oggetto che cerchi, questo saliente. Questo un esempio dell'uso dell'informazione in modo top-down.

Note
1. ^ Adam Maria Gadomski,Top-down Object-based Goal-oriented Approach (TOGA meta-theory), 1994 (http://erg4146.casaccia.enea.it/wwwerg26701/Gad-toga.htm) , Sito specialistico ENEA,

Portale Informatica Portale Neuroscienze

Portale Matematica Portale Psicologia

Categorie: Scienze cognitive Metodologie di sviluppo Teorie della programmazione Logica Ottimizzazione Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 22 ago 2012 alle 14:29. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Progettazione top-down e bottom-up - Wikipedia.htm

3/3

Scala di rappresentazione - Wikipedia

Scala di rappresentazione
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La scala di rappresentazione (o pi semplicemente scala) il rapporto tra la dimensione di un oggetto, come rappresentato, e la dimensione reale dello stesso, entrambe espresse nella stessa unit di misura. La rappresentazione in scala viene comunemente utilizzata in: cartografia disegno architettonico progettazione meccanica modellismo
Indice 1 Scale convenzionali 1.1 Modellismo 1.2 Disegno tecnico e meccanico 1.3 Disegno architettonico e urbanistica 1.4 Cartografia 2 Scale anglosassoni 3 Collegamenti esterni 4 Altri progetti

Scale convenzionali
In determinati ambiti, alcune scale di rappresentazione costituiscono uno standard di fatto, permettendo anche un minimo di interoperabilit, come nel modellismo o negli accessori per il disegno tecnico. Le norme internazionali ISO definiscono le scale di rappresentazione da utilizzarsi nella norma ISO 5455.

Modellismo
Scala 0 (1:43,5) Scala 00 (1:76) Scala H0 (1:87) Scala N (1:160-1:148) Scala Z (1:220) Scala T (1:450 con scartamento 3 mm)

Disegno tecnico e meccanico


Scala 2:1 = Scala ingrandita : serve per ingrandire gli oggetti sul foglio; Scala 1:1 = Scala reale : serve per rappresentare gli oggetti in misura naturale sul foglio; Scala 1:2 = Scala rimpiciolita : serve per rappresentare oggetti in miniatura sul foglio; Scala 1:2,5 Scala 1:5
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Scala di rappresentazione - Wikipedia.htm 1/3

18/11/12

Scala di rappresentazione - Wikipedia

Scala 1:10 Scala 1:20

Disegno architettonico e urbanistica


Scala 1:10 (dettagli di particolari componenti) Scala 1:20 (particolari costruttivi, componenti di arredamento) Scala 1:50 (progetto esecutivo, layout arredamento) Scala 1:100 (progetto architettonico definitivo, costituisce la scala pi comunemente utilizzata) Scala 1:200 (progetto preliminare, planimetrie catastali di immobili) Scala 1:500 (Planimetria generale, Piano particolareggiato e Piani esecutivi) Scala 1:1000 (Inquadramento urbano) Scala 1:2000 (Piano Regolatore Generale)

Cartografia
Scala 1:2000 (Planimetria catastale, Carta Tecnica Comunale) Scala 1:5000 (Carta Tecnica Regionale) Scala 1:10000 (Carta Tecnica Regionale) Scala 1:25000 (Carta IGM) Scala 1:50000 (Carta IGM) Scala 1:100000 (Carta IGM) Scala 1:200000/250000 (Carta stradale di dettaglio) Scala 1:500000 (Carta stradale)

Scale anglosassoni
Nei paesi che non usano il sistema metrico, le definizioni tradizionali di scala tendono a essere pi confuse, perch usano le frazioni (ad esempio: 1 3 4) o, addirittura, correlano unit diverse (ad esempio: :/ 1 p l i e 1 p e e). olc: id

Collegamenti esterni
Scala metrica (http://www.tecnologica.altervista.org/php5/index.php/Scala_metrica) su TecnoLogica.

Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali su Scala di rappresentazione (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Scales_(ratio)?uselang=it) Portale Architettura Categorie: Cartografia Teoria architettonica Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 10 nov 2012 alle 14:28. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo;
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Scala di rappresentazione - Wikipedia.htm 2/3

Portale Ingegneria

possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

18/11/12

Simulazione - Wikipedia

Simulazione
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Per simulazione si intende un modello della realt che consente di valutare e prevedere lo svolgersi dinamico di una serie di eventi o processi susseguenti all'imposizione di certe condizioni da parte dell'analista o dell'utente. Un simulatore di volo, ad esempio, consente di prevedere il comportamento dell'aeromobile a fronte delle sue caratteristiche e dei comandi del pilota. Le simulazioni sono uno strumento sperimentale di analisi molto potente, utilizzato in molti ambiti scientifici e tecnologici dettato dalla difficolt o impossibilit di riprodurre fisicamente in laboratorio reale le effettive condizioni da studiare e che si avvale delle grandi Simulatore di volo militare possibilit di calcolo offerte dall'informatica e dai sistemi di elaborazione. La simulazione, infatti, altro non che la trasposizione in termini logico-matematica-procedurali di un "modello concettuale" della realt; tale modello concettuale o modello matematico pu essere definito come l'insieme di processi che hanno luogo nel sistema valutato e il cui insieme permette di comprendere le logiche di funzionamento del sistema stesso. Essa dunque assimilabile ad una sorta di laboratorio virtuale che consente spesso anche un abbattimento dei costi di studio rispetto ad esperimenti complessi realizzati in laboratorio reale. Diffuso quindi il suo utilizzo nell'analisi dei sistemi dinamici (semplici o complessi), sia naturali (sistema climatico), sia artificiali (sistemi meccanici e di automazione), sia anche socioeconomici (sistema economico).
Simulazione tramite analisi agli elementi finiti dell'impatto di un veicolo contro una barriera asimmetrica

Le simulazioni possono anche avere carattere ludico; oggi esistono sul mercato diversi software (videogiochi di simulazione) che consentono di simulare il comportamento di persone, veicoli, civilt. Ovviamente il livello di approfondimento di tali simulazioni, in termini di modello concettuale sottostante pi basso.
Indice 1 Simulazione di processi produttivi 1.1 Passi e procedure 1.2 Elementi caratteristici di un modello di simulazione 1.3 Funzionamento dei simulatori 1.4 Tipi di simulatori 1.5 Programmazione del modello 2 Voci correlate 3 Altri progetti 4 Collegamenti esterni
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Simulazione - Wikipedia.htm 1/5

18/11/12

Simulazione - Wikipedia

Simulazione di processi produttivi


Nell'ambito delle simulazioni, acquisisce notevole importanza la simulazione del funzionamento dei processi produttivi e logistici. Tali sistemi sono infatti caratterizzati da elevata complessit, numerose interrelazioni tra i diversi processi che li attraversano, guasti dei segmenti, indisponibilit, stocasticit dei parametri del sistema. Consideriamo, ad esempio, un impianto semplice per la produzione di un unico articolo, con solamente due macchine automatiche ed imballaggio manuale; in questo semplice sistema l'arrivo delle materie prime, la durata delle lavorazioni, il tempo necessario agli operatori per imballare sono tutte variabili stocastiche, in quanto il ritmo produttivo e di arrivo non costante; inoltre, le macchine sono soggette a guasti e manutenzione, gli operatori possono non essere sempre disponibili etc.

Il progettista degli impianti industriali e il responsabile delle operations possono certamente avere interesse a valutare con anticipo l'effetto delle loro scelte su tali sistemi complessi, in termini, ad esempio, di capacit di produzione, tempo di attraversamento, scorte, blocchi. Possono inoltre avere dei problemi riguardo al dimensionamento di macchine, magazzini, flotta dei carrelli trasportatori e simili. La simulazione, consentendo l'analisi della realt ad un elevato livello di dettaglio e padroneggiando facilmente la complessit del sistema, fa s che alla fine sia possibile ottenere un gran numero di informazioni utili. Il prezzo da pagare per tale completezza ovviamente il tempo; le operazioni di programmazione sono infatti assai lunghe, affinch si possano ottenere dei dati sufficientemente sensati e tali da dare la possibilit di ottenere un modello della realt ad essa aderente.

Simulazione numerica del sistema di raffreddamento di un componente elettronico

Passi e procedure
Al fine di poter procedere correttamente per avere un modello di simulazione utile e funzionante opportuno procedere con una serie di passi: Definizione degli obiettivi e delle problematiche da esaminare: un' attenta analisi del problema consente di circoscriverne l'esame riducendo il successivo tempo di analisi; Stesura di un modello concettuale: consiste nella comprensione e modellazione del sistema produttivo che si intende simulare; questa fase particolarmente importante in quanto definir il comportamento dei diversi flussi di materiale e di informazioni che attraverseranno il modello. Validazione del modello concettuale: si tratta di un confronto con la direzione dell'impresa e con gli operatori per assicurarsi della capacit del modello di offrire un'immagine consistente della realt. Analisi dei dati in ingresso: la raccolta e l'analisi dei dati che diverranno la base per la definizione dei parametri di funzionamento del sistema (ad esempio: i diversi tempi di lavoro di una singola macchina). Attraverso le tecniche del calcolo delle probabilit diviene possibile definire una distribuzione di probabilit per ogni parametro, da inserire all'interno del modello. Scrittura del modello in termini matematici Calibrazione e valutazione Definizione di un piano degli esperimenti: una singola iterazione ("run") di simulazione non ha alcun significato; rappresenta solo una delle possibili evoluzioni del sistema. quindi opportuno effettuare diversi "run" per poi analizzare i parametri in uscita. La lunghezza della singola iterazione e il numero delle
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Simulazione - Wikipedia.htm

iterazioni vengono determinate in questa fase.

2/5

18/11/12

Simulazione - Wikipedia

iterazioni vengono determinate in questa fase. Analisi dei dati in uscita: dopo aver raccolto i dati relativi ai parametri, depurati da eventuali transitori possibile creare degli intervalli di confidenza ovvero stimare il "range" di valori in cui i parametri che analizzano il problema proposto al primo passaggio possono oscillare.

Elementi caratteristici di un modello di simulazione


Entit - Le entit sono gli elementi "trattati" dal processo; tali "oggetti" hanno la caratteristica di essere "temporanei", e di subire passivamente le trasformazioni. Ad esempio, in un'impresa di lavorazioni meccaniche, i semilavorati e le materie prime, che devono essere fresati, spianati etc possono essere modellizzati come "entit". Naturalmente, possibile simulare anche processi in cui la produzione non riguardi un bene fisico, ma un servizio: in questo caso, le entit rappresenteranno informazioni, documenti, clienti, a seconda delle necessit. Le entit, all'interno del modello, possono essere considerate a loro volta come: Anonime - Nella maggior parte dei casi, non interessa tenere traccia del singolo pezzo in lavorazione o in generale in transito nel sistema. Pertanto le entit non sono caratterizzate, e vengono considerate come un "flusso" indistinto. Personalizzate - Caso duale del precedente, si presenta quando l'analista, spesso per il numero esiguo di pezzi in lavorazione, ha interesse a considerare i parametri di lavorazione del singolo pezzo. Operazione: rappresenta una delle trasformazioni che avranno luogo sull'entit. Possono essere individuati due cicli di operazioni: Il ciclo macchina: attinente agli stati (vedi) ed operazioni che la macchina attraverser, ovvero l'insieme di tutte le possibili successioni di operazioni e attese. Il ciclo pezzo: rappresenta il percorso delle entit nel sistema, le macchine visitate e le operazioni subite Macchine: rappresentano gli elementi "fissi" del sistema, la cui definizione degli stati definisce univocamente la situazione generale del sistema, e delle quali sono di rilevanza per l'analista soprattutto le prestazioni. Le macchine possono essere fisiche, ed in questo caso ci si riferisce a macchine realmente presenti nel sistema da modellizzare, o "logiche", ed in questo caso compiono operazioni "fittizie" fisicamente, ma presenti logicamente nel sistema (ad esempio, il controllo di quantit in ingresso nell'impianto non ne provoca trasformazioni "fisiche" ma lo "trasforma" da "lotto da controllare" a "lotto controllato"). Stati: gli stati sono delle variabili (di tipo vario: possono essere numeri o valori logici) che descrivono lo stato del sistema e delle sue componenti, per ogni istante di tempo. Eventi: fenomeni che modificano lo stato del sistema (ad esempio, la fine di una lavorazione modifica lo stato di una macchina da "occupata" a "libera"). Code: insiemi di entit che non possono accedere alle trasformazioni successive in quanto la macchina risulta occupata. Attributi: propriet permanenti di un insieme di entit o di una macchina. Orologio locale: orologio che contiene, a livello di singola macchina, l'istante di tempo che identifica la fine della lavorazione in corso. Orologio generale: orologio che regola lo scorrere generale del tempo di simulazione.
f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Simulazione - Wikipedia.htm 3/5

18/11/12

Simulazione - Wikipedia

Funzionamento dei simulatori


Fase di scan Fase di rescan

Tipi di simulatori
Orientati agli eventi Orientati ai processi Orientati alle attivit

Programmazione del modello


Una volta costruito il modello esso va tradotto in un programma su calcolatore. possibile usare linguaggi general purpose quali Pascal, C, C++, per i quali esistono delle librerie di routines orientate alla simulazione. Esistevano anche diversi linguaggi specializzati quali ad esempio SIMSCRIPT, MODSIM e GPSS. Una interessante alternativa quella di ricorrere ad applicazioni di tipo interattivo per la simulazione, fra gli altri: AutoMod, Simul8, Arena Simulation, Simio, AnyLogic, Witness, Extend e Micro Saint. Tali applicazioni sono di facile uso e quindi molto adatte a costruire rapidamente modelli, anche sofisticati, ma sono meno versatili e potenti dei linguaggi specializzati o di quelli general purpose. Per problemi di piccole dimensioni anche possibile usare strumenti informatici di uso comune quali le spreadsheet. Tali strumenti possono essere utili quando si vuole rapidamente avere un'idea del funzionamento di una singola componente o di un sottosistema di un sistema complesso.

Voci correlate
Analisi numerica Fluidodinamica computazionale Tipi di esercitazione militare Simulazione navale Simulatore navale professionale

Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene file multimediali su Simulazione (http://commons.wikimedia.org/wiki/category:Simulation?uselang=it) Wikiquote contiene citazioni di o su Simulazione

Collegamenti esterni
(FR) Simulazione Numerica - Universit di La Rochelle (http://www.univlr.fr/poles/sciences/formations/gc/master-simulation-numerique.html) Portale Ingegneria: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di ingegneria Categoria: Logica matematica

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Simulazione - Wikipedia.htm

4/5

18/11/12

Simulazione - Wikipedia

Questa pagina stata modificata per l'ultima volta il 13 nov 2012 alle 16:05. Il testo disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le Condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

f ile:///C:/Users/Utente/Desktop/ESAME STATO/Simulazione - Wikipedia.htm

5/5

Potrebbero piacerti anche