Sei sulla pagina 1di 47

N i c o l a P e i r c e

Il demonio: questo sconosciuto!

N i c o l a P e i r c e

glossario: lucifero: colui che porta la luce satana: avversario, nemico, accusatore diavolo: divisore, colui che si mette in mezzo che si frappone demonio: genio sovrumano, nellaggettivo daimnios: sovrumano, divino, ma anche tristo, misero, pessimo.

N i c o l a P e i r c e

Lautore del male

Dio cre sterminate schiere di Angeli, puri Spiriti, dotati di grande intelligenza e di forte volont il cielo si popol in un attimo di questi esseri beati che lodavano il Creatore e nello stesso tempo godevano di perfetta felicit: s'aperse in nuovi amor l'etterno amore (XXIX del Paradiso)
4

Gli Angeli sono distribuiti in nove categorie o cori, come risulta dalla Sacra Scrittura; lAngelo pi bello era Lucifero o apportatore di luce, il quale, per cos dire, eclissava gli altri per il suo splendore.
5

N i c o l a P e i r c e

NOTA:
La principale funzione degli angeli quella di essere assistenti al Trono di Dio. Come ogni re ha la sua corte formata da personaggi di spicco, cos Dio, Re dei re e Signore dei signori (Ap. 19,16), si formato una corte con le creature pi eccellenti della creazione, gli angeli, che perci viene chiamata Corte celeste. A Lucifero si applicano perfettamente le parole rivolte dal profeta Ezechiele al Re di Tiro: Tu eri il modello della perfezione, pieno di sapienza, perfetto in bellezza. Abitavi nellEden, giardino di Dio. Eri coperto dogni pietra preziosa. (...) Il giorno in cui fosti creato ti stabil quale Cherubino protettore, ti pose sul monte santo di Dio (Ez. 28, 12ss). Era il primo fra gli angeli, tutti i privilegi della natura angelica Dio li effuse in misura sovrabbondante in questo supremo angelo, la sua sovrana bellezza riempiva di ammirazione tutti gli angeli. Purtroppo fu proprio questo a perderlo. vero che egli era perfettissimo, ma doveva essere comunque sottomesso a Dio con unobbedienza piena, doveva cio accettare il suo posto nella gerarchia delluniverso. Invece, lorgoglio cominci a corrodere il suo spirito: Perfetto tu eri nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, fino a quando spunt in te liniquit (Ez. 28,15). Lucifero pensava con superbia: Salir in Cielo, al di sopra degli astri di Dio, innalzer il mio trono, salir sulla sommit delle nuvole, sar simile allAltissimo (Is. 14,13-14).

N i c o l a P e i r c e

NOTA:
Non contento di essere il primo degli angeli, si volle paragonare a Dio: Il tuo cuore si inorgoglito e tu hai detto: Io sono un dio e nella dimora di un dio io abito (Ez. 28, 2).

Era ancora formalmente sottomesso a Dio, ma in lui vera gi il seme della ribellione, il suo amore per Dio non era pi incondizionato ma, anzi, critico. Questa freddezza della volont, frutto di un cuore inorgoglito, turbava anche la sua intelligenza, non pi capace di comprendere razionalmente che egli non poteva mai paragonarsi con lEssere assoluto. Alla radice del male, troviamo dunque lorgoglio, che produce un atteggiamento ugualitario con il superiore che tende poi a sfociare in ribellione. La persona orgogliosa, soggetta allautorit di unaltra, odia in primo luogo il giogo che in concreto pesa su di lei.
In secondo luogo, lorgoglioso odia genericamente tutte le autorit e tutti i gioghi, e pi ancora lo stesso principio di autorit, considerato in astratto. E poich odia ogni autorit, odia anche ogni superiorit, di qualsiasi ordine sia. Era questa la situazione di Lucifero quando, come opinione quasi generale fra i teologi, Dio rivel agli angeli che la Seconda Persona della Santissima Trinit avrebbe assunto la natura umana in Ges Cristo e chiese loro di adorarLo, non solo nella Sua divinit, ma anche nella Sua umanit ipostaticamente unita, cio quale uomo.

Dio che giusto, volle mettere alla prova la fedelt, esigendo dagli Angeli un atto particolare di umile sudditanza.
La prova fu questa: la Seconda Persona Divina, il Figlio Eterno del Padre, Ges Cristo, nella pienezza dei tempi si sarebbe fatto uomo, pur restando vero Dio, e tutti gli Angeli avrebbero dovuto adorarlo, pur vedendolo rivestito di carne umana
.

Lucifero dotato di qualit eccellentissime, pensando che un giorno avrebbe dovuto umiliarsi davanti al figlio di Dio fatto uomo, sent in se tanto orgoglio da dire: Non lo servir! se si far uomo sar a lui superiore! Altre schiere di Angeli si unirono a Lucifero, quasi per dare la scalata alla Divinit.

N i c o l a P e i r c e

NOTA:
Mentre gli angeli buoni esultarono di gioia e adorarono il Verbo Incarnato in previsione della Sua nascita, Lucifero cominci invece a protestare. Se prima obbediva a malavoglia, ora proprio non ne poteva pi. Adorare un uomo, anche se ipostaticamente unito al Verbo Divino! La sua intelligenza oscurata gli impediva perfino di analizzare quanto vera di sapienziale nellIncarnazione. Linvidia inondava il suo spirito, resisteva al volere divino. Invitava anche gli altri angeli alla disobbedienza. Molti angeli, in cui certamente lamore alla gerarchia era gi carente, lo ascoltarono. A questo punto, secondo una pia opinione tramandata dalla tradizione della Chiesa, Dio avrebbe sottomesso gli angeli alla prova suprema: rivel loro la divina maternit di Maria Santissima e, quindi, il suo ruolo basilare nella storia della salvezza, domandando di venerarLa come Signora e Regina. Gli angeli buoni subito esultarono: Veneriamo questa Donna, capolavoro della Santissima Trinit!. Per Lucifero, invece, la misura era colma.

10

Egli rompe ogni indugio: No! Non serviam!. Non servir mai ad una creatura inferiore a me, una creatura meramente umana! E scatena la prima rivoluzione della storia, ribellandosi apertamente contro Dio e contro lordine da Lui stabilito. Un terzo della Corte celeste lo segue.

lArcangelo Michele, a capo dinnumerevoli Angeli, si oppose alla superbia di Lucifero, dicendo: Chi come Dio?

Il Creatore alla fine della lotta intervenne direttamente, conferm in Grazia gli Angeli fedeli e pun i ribelli.
Infatti questi conoscevano la Divinit ed essendo dotati di intelligenza eminente erano consapevolissimi del male che stavano compiendo, per la qual cosa Dio in un istante cre linferno, luogo di tormenti e vi precipit gli Angeli ribelli, trasformandoli i orribili creature! 11

NOTA :
N i c o l a P e i r c e Davanti a questo fatto sconvolgente, il NO! di Lucifero, per gli angeli che volevano restare fedeli a Dio, sorse un nuovo obbligo morale: dare testimonianza di Dio, cio amarLo, lodarLo e servirLo, in netto contrasto con coloro che Lo odiavano, bestemmiavano e si ribellavano. In altre parole, nacque il dovere della militanza. Se ne fece alfiere larcangelo Michele. Non potendo tollerare questa insolenza, egli lancia quel grido magnifico: Quis ut Deus! (Chi come Dio!) e si mette al comando della Contro-rivoluzione. Leggiamo nellApocalisse: Scoppi quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu pi posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli (Apoc. 12, 7-9). In ricompensa per la sua fedelt, Dio d al vincitore il nome di MI-CHA-EL, che vuol dire appunto Chi come Dio, e lo designa Principe delle milizie celestiali. Alla sconfitta di Lucifero segue invece un castigo adeguato al suo peccato. Langelo ribelle si vede trasformato da spirito di luce in un mostro orribile: Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dellaurora?Tu che volevi essere simile allAltissimo, invece sei precipitato negli inferi, nelle profondit dellabisso (Is. 14, 12-14).

12

Essendo il capo dei ribelli Lucifero divenne il pi orribile e precipitato dal Cielo nellabisso infernale chiamato nella Sacra Scrittura satana che significa: avversario, nemico, accusatore!

13

Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poich stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi.

Ma guai a voi, terra e mare, perch il diavolo precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo"

14

Ap 12, 9 -10.12

Lucifero perdette la sua bellezza, ma non la sua intelligenza e la sua potenza, cos pure i suoi seguaci.
Passare dalla somma felicit al sommo dolore, fu per i demoni il colmo della disperazione. Non potevano rassegnarsi a tanta perdita, lodio contro la Divinit punitrice e la consapevolezza che non avrebbero potuto pi ritornare sula propria decisione, cominci a divorarli, il pensiero che un giorno gli uomini sarebbero andati in Cielo a prendere il loro posto, li faceva bruciare dimplacabile gelosia. I demoni stabilirono allora di vendicarsi, non di Dio direttamente, essendo ci impossibile ma delle sue creature; tentarle a ribellarsi al Creatore, affinch un giorno potessero anche loro cadere nellINFERNO!

15

La tentazione di A. Gandolfo - 1880

N i c o l a P e i r c e

da Quid est Veritas? (pag.319-320):


Quante volte anche lui, Giovanni, aveva pensato che linferno fosse uninvenzione della Chiesa per impaurire e governare con il terrore. Si era reso ormai conto della stupidit di quel pensiero, i Vangeli, riportavano lesempio della Geenna ed era un esempio inconfondibile, non poteva essere travisato con giri di parole o con esternazioni assurde come alcuni teologi revisionisti volevano accreditare. Linferno una realt che ci si voglia credere o no e la cosa peggiore che ci si finisce o per propria libera volont perch si sceglie il peccato come sistema di vita o per imbecillit, per la presunzione di credere che sia tutta una stupida invenzione dei preti che vogliono impedire alla gente di divertirsi e di vivere nel libertinaggio. Niente di pi sbagliato, la realizzazione dellinganno perfetto, perpetrato dal demonio: nascondere se stesso e linferno. Probabilmente linferno la desolazione, la sofferenza della lontananza da Dio ed il destino eterno di quelli che lo scelgono, con propria autonoma decisione; daltronde se la Misericordia di Dio, la fede, un dono sempre disponibile e se uno pu rifiutare, in questa vita, questo dono e il suo donatore, Dio, grazie al proprio libero arbitrio e nessuno pu costringerlo ad accettarlo, neanche Dio stesso, come si pu pensare che alla fine qualcuno possa costringerci ad accettare questo dono? Non molto pi probabile che alla fine sar quello che ognuno ha deciso nella sua libert, in questo caso: il rifiuto, la lontananza da Dio?

16

N i c o l a P e i r c e

La caduta delluomo

Il serpente era la pi astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: " vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete".

Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male".
Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangi, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangi. Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato". Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda pi la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". Il Signore Dio lo scacci dal giardino di Eden, perch lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacci l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.

Gen 3, 1-6. 13. 22-24

18

I primi a cadere nella tentazione furono Adamo ed Eva con la cacciata dallEden. ll Signore ha dato alluomo la volont libera (libero arbitrio), capace di determinarsi al bene o al male. Se la volont si volge al bene merita il premio; se si volge al male, merita il castigo. E la Giustizia di Dio che esige questo nel rispetto della scelta autonoma delle Sue creature. Il demonio ha il potere di suggerire il male, pu tentare, ma giammai pu costringere la volont altrui a volgersi a compiere il male, a peccare, diversamente luomo non sarebbe libero.

19

NOTA:
N i c o l a P e i r c e Lettera di Santa Caterina da Siena a Stefano Corrado Maconi (n 319 versione in italiano moderno conforme alloriginale): Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce. Carissimo figlio in Cristo,dolce Ges. Io Caterina, serva dei servi di Ges Cristo, ti scrivo nel suo prezioso sangue, desiderosa di vederti vero custode della citt, cio della tua anima. Figlio mio carissimo! Questa citt ha diverse porte. Le principali sono tre: la memoria, lintelletto e la volont. Il nostro Creatore permette che queste porte siano tutte percosse e qualche volta aperte con la forza, eccetto una, cio la volont. Per cui talvolta accade che lintelletto non veda altro che tenebre; che la memoria sia occupata in cose vane e passeggere, con molte, varie e diverse immaginazioni e disonesti pensieri; e similmente, che tutti i sensi del corpo si comportino in modo disordinato e sospinti alla rovina. Da qui si vede con certezza che nessuna di queste porte ,con libert, senza impedimento, in nostro possesso. Soltanto la porta della volont in nostro libero potere; e a sua guardia vi il libero arbitrio. E cos resistente questa porta che n il demonio n unaltra creatura pu mai aprirla, se il libero arbitrio, che fa da guardia, non lo permette.

20

N i c o l a P e i r c e

E non aprendosi questa porta con lacconsentire a quello che la memoria e lintelletto e le altre porte sentono, resta sempre libera e al sicuro la nostra citt (lanima).

Riconosciamo dunque, figlio mio, riconosciamo un dono tanto eminente e una carit tanto grande, smisurata, quale abbiamo ricevuto da Dio che Amore, avendoci Egli dotati del libero possesso della citt, che tanto elevata in dignit. Impegniamoci ad attuare una buona e sollecita vigilanza, ponendo accanto al libero arbitrio, che fa da guardia, il cane della coscienza (nda: coscienza naturale), cos che, se qualcuno giunge alla nostra porta, svegli con il suo abbaiare, la nostra capacit di conoscere la verit, perch questa possa discernere vedendo se si tratta di un amico o di un nemico.
In questo modo il nostro libero arbitrio, che continua a fare la guardia, pu lasciar passare gli amici, realizzando le sante e buone ispirazioni, e cacciar via i nemici,chiudendo bene la porta della volont, perch non acconsenta ai cattivi pensieri che per tutto il giorno giungono alla porta. E quando il Signore ti chieder conto della tua volont, allora potrai vederla salva e adorna delle vere e vissute virt, mediante la grazia divina. Ora non ti dico altro. Rimani nel santo e dolce amore di Dio, Ges dolce, Ges amore.

21

N i c o l a P e i r c e

NOTA 3: Questa lettera, nella sua profonda semplicit uno dei pilastri della Teologia Cristiana dellAnima, una ragazza analfabeta di poco pi di ventanni con le sue parole ha dato i fondamenti a questa teologia.

Ricordo!

Porta della memoria

Voglio!

Porta dellintelletto

Porta della volont o del peccato


Il peccato entra solo se lo permetto in virt del mio libero arbitrio

Penso!

Citt dellanima

22

N i c o l a P e i r c e

da Quid est Veritas? (pag.381-382): Quando restava meravigliato davanti allabisso di orrore che c nellanimo umano, gli tornava sempre in mente quella frase che gli diceva sua nonna, non sapeva neanche di chi fosse, forse di Baudelaire, ma non ne era sicuro: nella mia vita ho sempre evitato di guardare nel cuore degli uomini cattivi per guardare solo nel cuore degli uomini buoni: quelle horreur! (nda: quale orrore). Il finale della frase sua nonna lo diceva sempre in francese, con quellerre leggermente molle che aveva e che a lui piaceva tanto. In quella frase cera tutta la verit del mondo, luomo un abisso di orrore, anche quando cerca di essere un uomo buono. Non ci rendiamo conto di cosa facciamo, ci comportiamo in maniera assurda il pi delle volte per futili motivi, pronti sempre allodio pi che allamore, allegoismo pi che alla generosit, al proprio interesse pi che allaltruismo, animali dalla parvenza innocua ma in realt feroci

23

N i c o l a P e i r c e

Il combattimento

I demoni, essendo puri spiriti, cio intelligenza e volont allo stato immateriale, sono invisibili; per conoscendo bene gli elementi di cui sono composti i corpi, hanno il potere di agire sulle cose materiali e anche di prendere forma di uomo, di donna, di animale,ecc.

25

N i c o l a P e i r c e

da Quid est Veritas? (pag 316-317):


Chi ha problemi di possessione letteralmente terrorizzato da tutto quello che Sacro, pi che mai dalle Sacre Particole (nda: ostia consacrata) o dallacqua benedetta. Il cinema aveva reso un pessimo servizio a questa realt, esagerando in modo grottesco le conseguenze della possessione diabolica, anche se alcuni di quei fenomeni, esaltati nelle pellicole sugli esorcismi, erano certamente veri, forse non in quelle dimensioni, ma certamente molto vicini a quelle. La psicologia e la psichiatria avevano completato lopera dirrisione di questi fenomeni, anche se negli ultimi anni, sempre pi frequentemente gli psicologi avevano iniziato a chiedere aiuto agli esorcisti e viceversa, perch anche vero che molte persone che pensano di essere indemoniate sono in realt solo disturbate mentalmente, ma altrettanto vero che molti presunti malati mentali sono in realt preda di ossessioni demoniache. Certo parlare in giro di queste cose significava quanto meno prendersi del bigotto ignorante, ma era impossibile negare lesistenza di una realt soprannaturale, di unaltra dimensione che va di l dai sensi umani e che non sappiamo da cosa sia popolata, cosa avvenga l e che comunicazioni ci siano tra quella e la nostra. Era sufficiente pensare alle ultime scoperte nel campo delle particelle, masse che sfuggono a qualsiasi legge fisica o anche alla forza motrice della natura sulla terra, quella che permette alla vita vegetale di esistere, la luce: non ha massa, non palpabile. La luce in realt unonda elettromagnetica, una vibrazione e allora cosa vieta ad altre forze impalpabili come la non-luce di avere effetti altrettanto importanti sulla natura anche su quella umana?

26

Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potest, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perci l'armatura di Dio, perch possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verit, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cio la parola di Dio. Efesini 6, 11-17

27

N i c o l a P e i r c e

da Quid est Veritas? (pag 68): da Cattolico-pensante aveva sempre escluso dalla sua mente la possibile esistenza del demonio, almeno nelle forme e nei modi nei quali era descritto nelle Sacre Scritture, sia nellAntico sia nel Nuovo Testamento. Lo aveva sempre considerato come una sorta di superstizione bigotta, frutto di paure ancestrali. Nel corso dei secoli, dal 1600, il demonio si era abilmente nascosto dietro lilluminismo intellettuale che aveva ammaliato anche uomini di fede e gli stessi Consacrati. Non era, infatti, difficile trovare tra gli stessi Sacerdoti, anche nelle alte gerarchie della Chiesa, uomini convinti che il demonio non esistesse, fino a dichiarare la non esistenza dellinferno.

28

Ognuno di noi si trova ogni giorno e ogni momento di fronte a decisioni in cui deve scegliere o comunque distinguere tra bene e male, verit e menzogna, o stabilire la giusta via di mezzo tra i due estremi e operare con misura e prudenza ma non sempre cos facile capire cosa fare!
29
(da : Il discernimento dello spirito di Philippe Madre)

N i c o l a P e i r c e

da : Il discernimento dello spirito di Philippe Madre


nel linguaggio biblico, come nelle opere degli autori spirituali che hanno preso in esame largomento, il concetto di spirito si applica a realt molto diverse e che del resto non si escludono necessariamente tra loro () Ricordiamo che nella Bibbia il termine ebraico per indicare lo spirito RUAH, che ha un doppio significato: soffio (o respiro), ma anche clima (o atmosfera). E impiegato sia per indicare lo Spirito Santo che lo spirito delluomo (la coscienza in un certo senso), oppure anche lo spirito del male (il demonio), che pu tentare e persino opprimere lindividuo vari spiriti possono, in modo pi o meno transitorio, sollecitare il cuore o la sensibilit di un individuo, di un gruppo o di un intero popolo

30

come possiamo tentare di giungere a una definizione dello spirito? Potremmo dire che si tratta di una forza spirituale che apre una prospettiva particolare di fronte alluomo e lo esorta a scegliere, nel suo complesso un modo per far avanzare un individuo verso ci che ritiene un bene () daltra parte ci pu rivelarsi totalmente illusorio, proprio in relazione al tipo di spirito che lo muove in quel momento in realt tutto avviene come se, malgrado la nostra complessit, dentro di noi ci fosse una specie di istinto per la verit e per la vita che pu farci sentire se la scelta compiuta coopera la nostro bene (e a quello altrui) oppure no. Affrettiamoci subito a dire che questo istinto, se esiste, molto ostacolato o anestetizzato da una molteplicit di preoccupazioni egocentriche e dal nostro peccato. Non funziona correttamente, anzi, al contrario: per questo motivo che la grazia divina vuole venire in nostro aiuto

da : Il discernimento dello spirito di Philippe Madre


N i c o l a P e i r c e il cuore umano sollecitato spesso da vari spiriti che, secondo le circostanze, potranno essere un moto della sensibilit, uno slancio affettivo, unispirazione della grazia, un riflesso psicologico (o persino patologico), unattrazione sentimentale, una tentazione San Bernardo un grande esperto del carisma di discernimento degli spiriti e ha preso in esame le cinque categorie di spiriti in grado di sollecitare luomo. () Li enumera cominciando evidentemente dallo Spirito Santo e evocando poi lo spirito angelico, che parla ancheesso dentro di noi, e lo spirito diabolico, di cui dobbiamo sempre temere gli assalti. Successivamente menziona i due satelliti dello spirito diabolico: lo spirito della carne e quello del mondo Ci dice che questi ultimi tre spiriti sono nemici del nostro spirito anche se non ci suggeriscono alcun pensiero cattivo, la nostra stessa anima corrotta dal peccato originale genera dalla sua profondit pensieri di volutt, amarezza e vanit () potremmo avere la tentazione di scoraggiarci riguardo la cuore delluomo, ma ci equivarrebbe soltanto ad arrendersi alla suggestione dello spirito della carne (e probabilmente anche a quella dello spirito del male!).

31

da : Il discernimento dello spirito di Philippe Madre


N i c o l a P e i r c e Perch il cuore delluomo deve essere cos complesso, vulnerabile, sballottato cos facilmente e esposto alle sollecitazioni di spiriti molto diversi ? Perch la sua intelligenza non infallibile e in grado di vedere subito il vero bene e di mirare ad esso immediatamente? Non esiste una risposta precisa, matematica. Dio crea luomo libero, libero perfino di peccare,cosa da cui luomo non si astenuto! Il peccato, esercitando il suo potere di accecamento lo priva (almeno in parte) della saggezza e dellintelligenza, e dunque di un discernimento naturale. Perci il cuore umano pu essere diviso e divenire dunque sensibile perfino suggestionabile nei confronti di ogni genere di spiriti, buoni o meno buoni.

32

N i c o l a P e i r c e

NOTA

Gli spiriti secondo San Bernardo di Chiaravalle:

Principali spiriti che influenzano la vita degli uomini

Spirito diabolico

Spirito Santo

Spirito Angelico

Spirito della carne

Spirito del mondo

33

N i c o l a P e i r c e

La ciambella di salvataggio!

35

Non c possibilit di pentimento per gli angeli dopo la loro caduta, cos come non c possibilit di pentimento per gli uomini dopo la morte (San Giovanni Damasceno - 676-749 d.C.)

N i c o l a P e i r c e

da Quid est Veritas? (pag 152-154):


Padre Raffaele cerc di spiegare nel poco tempo rimasto in cosa erano stati coinvolti: La battaglia iniziata prima ancora della creazione delluomo tra gli angeli ribelli e gli angeli fedeli a Dio, com scritto nellApocalisse, gli angeli ribelli furono sconfitti e precipitati sulla terra. Questo significa che noi siamo immersi in queste presenze e come nellaffresco che ti ha tanto colpito, ora siamo anche noi spiati perch pericolosi prosegu nulla avviene a caso ricordatevelo, in questo combattimento che avr fine solo con il ritorno glorioso di Ges e, il giudizio finale, tutto parte di un disegno, il demonio sa che non pu vincere ma usa tutte le sue armi per guadagnare pi anime possibili alla sua causa. Ormai era un fiume in piena: avevano davanti un fine teologo che spiegava in parole semplici, alla loro portata, cosa succede dietro le apparenze nella realt di questa esistenza che noi crediamo di governare ma che, in effetti, ci usa: Provate a chiedervi cosa la vera morte? la tenebra dellinferno, un luogo nelleternit, dove lui, il demonio, lantico serpente, vuole portarci, per averci sempre a sua disposizione, quale alimento del suo ego, suo carburante, suo cibo. Provate a guardare obiettivamente nel vostro cuore, cosa amano tutti gli esseri umani? Lapprovazione, ladulazione, lapplauso, in poche parole essere adorati, tutti cercano lapprovazione del proprio operato, del proprio look, del proprio pensiero, il demonio non diverso, creatura come noi umani, anche se in forma diversa dalla nostra, stato, infatti, creato angelo, ma anche lui succube del suo ego, della sua necessit dapprovazione e ha scelto la via pi semplice per avere una platea di sostenitori e di adoratori: linganno. Prese un attimo di pausa prima ha coinvolto altri angeli, poi ha coinvolto luomo, inteso come uomo e donna, quale essere umano, per invidia della nostra condizione di creature immortali fatti a immagine di Dio e in armonia con Lui cos comeravamo e ci ha fatto complici del suo rifiuto, del suo no a Dio

36

N i c o l a P e i r c e

da Quid est Veritas? (pag 152-154):


Prosegu la sua debolezza, il suo egocentrismo, direi molto infantile, com infantile il genere umano che si ostina a non voler capire, ci ha contagiato, siamo diventati partecipi del suo errore, del suo rifiuto, siamo caduti nel suo inganno e citando la Genesi, il primo libro della Bibbia, disse: ..non morirete affatto! Anzi... quando voi ne mangiaste (nda: la famosa mela che in realt un frutto non specificato), si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male, ed con questinganno al quale noi abbiamo creduto che ci ha coinvolti nel suo rifiuto a Dio. Questa nostra scelta ci ha messo nelle sue mani, ha fatto entrare la morte nella dimensione umana, cancellando con un colpo di spugna il dono dellimmortalit che Dio ci aveva fatto. La morte lunica cosa certa nella vita di ognuno di noi, gi allatto della nostra nascita il suo tono divenne grave ma proprio questo il grande inganno che ora ci propina, la vera morte che il demonio ci ha preparato non in questa vita, ma nelleternit, se per nostra scelta decidiamo di appartenere a lui: Adorami, rifiuta Dio, scegli me, non dare retta a quegli stolti che predicano l'eternit e la resurrezione. Goditela qui perch dopo non c' nulla e se sei malato, se non te la puoi godere, che vivi a fare? meglio che ti fai staccare la spina, se sei depresso, meglio che ti togli la vita. Guardava negli occhi Luca e Giovanni per avere una conferma e prosegu: Io penso che questa vita, con limprescindibile morte corporale che la accompagna, sia invece una sorta di ciambella di salvataggio che Dio ci ha voluto donare perch il nostro rifiuto originale, a differenza di quello degli angeli ribelli, stato frutto di un inganno.

Per dirla in termini semplici: c un concorso di colpa, Il nostro stato un atto colposo, quello degli angeli ribelli stato invece un atto volontario commesso in proprio, in prima persona

37

da Quid est Veritas? (pag 68-69):


N i c o l a P e i r c e
Continu noi siamo alla continua presenza della morte corporale, in ogni istante della nostra vita, possiamo non pensarci, far finta di nulla, ma questa presenza c, inevitabile, possiamo guardare alla cosa con atteggiamento fatalista, alla carpe diem, ma possiamo anche scegliere di guardare alla morte come faceva San Francesco che la chiamava: sorella morte corporale, infatti, quando scegliamo di non appartenere al demonio la morte corporale diventa sorella, non matrigna. Ricordatevi che la vera morte la morte eterna, quella che sceglie chi decide di appartenerle; quella unesperienza di morte, di morte senza fine, da l non si esce pi, non c ciambella di salvataggio. Termin con una sorta di esortazione come pu fare un padre con dei figli che devono crescere: Questo linganno del demonio: farci credere che sia quella corporale la vera morte, mentre solo un passaggio, ma attenti bene, un passaggio a senso unico, senza ritorno e questo lui lo sa molto bene, ma evita di dircelo perch nessuno altrimenti accetterebbe le sue lusinghe.

Questa vita breve, termina rapidamente, dopo c leternit, Dio cinvita alla vita, alla vera vita, cinvita a rifiutare la realt di morte eterna preparata dal demonio, ci chiede di scegliere la vita, la vita eterna, chiede il nostro consenso ed pronto a donarci nuovamente limmortalit che linganno del demonio e il nostro egocentrismo, misto a stoltezza, ci hanno sottratto.
Lo guardarono per un attimo in silenzio, per la prima volta entrambi avevano intuito cosa era veramente successo, cosa significa guardare alla vita da un punto di vista escatologico e non esclusivamente secolare. Non sapevano quando, dove, in quale dimensione, per ci che aveva appena detto Padre Raffaele, ci che racconta in forma forse allegorica il libro della Genesi, aveva preso forma davanti ai loro occhi, ora sapevano che le cose stavano veramente cos.

38

Nessuno nel mondo pu cambiare la Verit. Ci che possiamo e dobbiamo fare e cercare la verit e una volta trovata metterci al suo servizio. Al di l degli eserciti di occupazione e lecatombe dei campi di sterminio, ci sono nel profondo di ogni anima due nemici inconciliabili: il bene e il male, il peccato e lamore. E a che cosa servono le vittorie sul campo di battaglia se noi stessi siamo sconfitti nellintimo di noi stessi?
San Massimiliano M. Kolbe (Wola, 8/1/1894 Auschwitz,14/8/1941)

40

da Quid est Veritas? (pag 3)


N i c o l a P e i r c e

Gli antichi medievalisti - appassionati di ogni enigma letterale, di ogni gioco che riguardasse lettere e cifre - scoprirono che la domanda che Pilato fece a Ges mentre era l, davanti a lui, prima di consegnarlo per esser crocifisso, poteva essere anagrammata fornendo la risposta a quella domanda: QUID EST VERITAS? (Cosa la Verit?) EST VIR QUI ADEST! (E' l'uomo che ti sta davanti!)

In altri termini Pilato si risposto formulando la sua domanda ed la risposta che i Cristiani da sempre danno al mondo, nonostante tutti i controsensi dei loro comportamenti, nonostante le nefandezze che anche alcuni tra gli stessi uomini di Chiesa hanno commesso e commettono, purtroppo, ancora oggi. La risposta a quella domanda: cosa la Verit? sempre la stessa, non cambiata ed Ges; luomo che sta davanti a tutti noi e ci risponde da due millenni, anche se continuiamo a sfuggire cercando di nasconderci dietro un anagramma per non accogliere quella risposta, quellinvito a riconoscere la Verit nella figura di Dio divenuto uomo: Ges.

41

da Quid est Veritas? (premessa dellautore)


N i c o l a P e i r c e C una parte di noi, di tutti noi, che non ci appartiene ed governata dalla corruzione, simpadronisce dei nostri pensieri, delle nostre azioni, della nostra volont, non siamo pi noi a decidere, ma quella parte di noi contaminata che ci porta a compiere azioni che definire allucinanti riduttivo. Lalternativa allessere governati da questa tendenza al male, il combattimento, dipende dalla posizione che ognuno vuole prendere rispetto a quella sottile linea rossa, che dentro di noi. Se scegliamo di combattere e attraversiamo quel sottile confine, andiamo in antitesi a quella parte corrotta della nostra anima, nascosta nelle pieghe della nostra umanit, perch coperta dalle burrasche quotidiane dei nostri sentimenti e giustificata dalla sensazione di temporaneo, di precario, con il quale siamo chiamati a convivere in questa vita, consapevoli di dover morire. Sensazione di precario che riassunta nella famosa sentenza di Orazio: carpe diem (nda: vivi il presente), che nella versione completa finisce con: quam minimum credula postero (nda: confidando il meno possibile nel domani). Questa visione della vita quella che giustifica tutto, anche i mezzi con i quali si raggiunge il fine: se il piacere, giustificabile qualsiasi stupro, se il potere, giustificabile qualsiasi genocidio, se la soddisfazione economica, giustificabile qualsiasi furto.

42

da Quid est Veritas? (premessa dellautore)


N i c o l a P e i r c e Il combattimento che siamo chiamati a sostenere contro questa tendenza, contro la nostra stessa corruzione, insomma, in poche parole dobbiamo sconfiggere il nostro io, quellio che rifiuta Dio. Siamo scintille di luce che si sono corrotte allingresso nel palcoscenico della vita e dobbiamo ritrovare qui la nostra integrit luminosa, per portare il nostro contributo di luce alla penombra nella quale siamo chiamati a passare.

Il palcoscenico, la vita, serve proprio a questo, nel nostro rifiuto a compiere il male, nel nostro combattimento contro il male e nel nostro si a Dio, nella nostra libera volont di scegliere Lui, c la forza redentrice, diciamo il detersivo, che pu reintegrarci nella luminosit perfetta dalla quale proveniamo.
Questa pulizia serve al mondo e a noi, se al nostro passaggio invece di accumulare e ridistribuire sporcizia con i nostri comportamenti negativi, ritorniamo scintille di luce. Il combattimento contro le tenebre che tentano di oscurarci quello che ci permette di ricongiungerci alla Luce che ci ha generato e che ha generato tutto luniverso: E Dio disse Sia luce! e luce fu (Genesi 1, 3).

43

Conclusione
N i c o l a P e i r c e

Come abbiamo visto la caduta degli angeli ha condizionato poi tutta la storia. Allinizio
della creazione cera Dio nella gloria perfetta tra i Suoi angeli. Tutto era inondato dalla gloria infinita duna creazione ancora incontaminata. Se fosse rimasta cos, la pace avrebbe regnato per sempre. Purtroppo dalla caduta di Lucifero, e quindi dei nostri padri Adamo ed Eva, dobbiamo fare i conti con una realt ineluttabile, con quel mistero di iniquit chiamato peccato.

Peccato che tende a manifestarsi in tutto loperato delluomo.


Il male si incarna per cos dire in persone, idee, movimenti, tendenze, false religioni e cattivi poteri che bisogna contrastare. Perci la Chiesa ci ricorda con Giobbe che la vita delluomo sulla terra una battaglia (Gb 7,1), mentre Papa Leone XIII ci rammenta che il cristiano nasce per la lotta (Enc. Sapientiae Cristianae). Questa la visione escatologica della storia dellumanit, storia attraversata dalla lotta tra il bene e il male, caratterizzata dalle Sacre Scritture come la lotta fra la Donna e la sua discendenza, i figli della luce, contro il serpente e la sua discendenza, i figli delle tenebre. Una visione che oggi, purtroppo,sembra alquanto persa, con rovinose e devastanti conseguenze in tutti i campi della societ moderna.

45

Conclusione
N i c o l a P e i r c e Larte della guerra un trattato di strategia militare attribuito al generale Sunzi (in cinese: Sun Tzu), vissuto in Cina fra il VI e il V secolo a.C.

Si tratta probabilmente del pi antico testo di arte militare esistente. Sono tredici capitoli, ognuno dedicato ad un aspetto della guerra. Ebbe una grande influenza anche nella strategia militare europea. un compendio i cui consigli si possono applicare a molti aspetti della vita, oltre che alla strategia militare. Ad esempio alleconomia e alla conduzione degli affari. Il libro tuttora usato per la gestione del management di molte aziende di tutto il mondo.
Sembra poi che molti grandi personaggi del passato tra i quali Napoleone Bonaparte, Mao Zedong e il Generale Mac Arthur siano stati influenzati o abbiano tratto espressamente ispirazione dalla lettura di questo libro. Il cuore di questa strategia contenuto in uno degli oltre 300 detti e aforismi, che dice: conoscere laltro: cento battaglie, senza rischi; non conoscere laltro: ogni battaglia un rischio certo Il demonio riuscito a nascondersi ed ora luomo non lo conosce pi, non sa con chi ha a che fare in questa battaglia per la sopravvivenza, battaglia che una partita di sola andata, non prevede la rivincita.

46

Nella lotta contro il demonio oltre alle armi che ci ha consigliato San Paolo, la fede, la Parola di Dio e la preghiera, abbiamo anche una potentissima alleata: Maria, la Madonna, madre di Nostro Signore e madre nostra per Suo espresso volere. Ed veramente rassicurante constatare che la rovina della corruzione ebbe inizio con un NO!, quello di Lucifero, mentre il riscatto per la resurrezione venne pagato con un SI!, quello di Maria allArcangelo Gabriele ed il SI che viene chiesto anche ad ognuno di noi!
Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta pi che creatura, termine fisso d'etterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti s, che 'l suo fattore non disdegn di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace cos germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face di caritate, e giuso, intra ' mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz'ali. La tua benignit non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. Vinca tua guardia i movimenti umani

47

(XXXIII del Paradiso)

N i c o l a P e i r c e

Potrebbero piacerti anche