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Lemergenza antropologica Uno dei pi grandi pensatori dei nostri tempi, anche a detta dei suoi pi accaniti oppositori,

Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, ha recentemente affermato che la societ occidentale si trova in piena emergenza antropologica. Lemergenza alla quale si riferisce il Papa, riguarda il profondo cambiamento che ha subito il rapporto delluomo e di conseguenza i suoi comportamenti nella societ, con Dio, con il divino, con il trascendente. Questa stessa emergenza invece considerata dai pensatori non credenti, gli accaniti oppositori di cui sopra, unevoluzione positiva. Luomo ha cancellato il divino dalla propria esistenza per ridurre la propria ragione di vita al solo materialismo: siamo ci che vediamo, ci che tocchiamo, ci che pensiamo razionalmente, ci che facciamo con la nostra volont e con le nostre opere, siamo gli unici autori del nostro futuro. La de-divinizzazione Questa lunga marcia di de-divinizzazione, di riduzione delluomo al solo stato materiale, che affonda le sue radici nellumanesimo ed partita dallilluminismo, ha portato la nostra societ a disfarsi della divinit, per ridurre tutto al solo aspetto sensibile, nessuna trascendenza, un mondo orizzontale, senza relazione verso lalto, verso il sopra. Parafrasando un altro pensiero di Papa Benedetto espresso nella recente omelia per la commemorazione dei defunti, il due novembre scorso, possiamo dire che lunica forma di rapporto con il soprannaturale rimasto nella nostra societ occidentale lo spiritismo. Non contenti del processo di de-divinizzazione fin qui raggiunto vogliamo, per, razionalizzare anche questa forma, pagana e superstiziosa, di trascendenza, materializzando lal di l con feste grottesche quali Halloween o umanizzando i fantasmi, come nel film Ghost o nel pi recente Paranormal Activity che tanto successo hanno avuto. Abbiamo anche attribuito a questo al di l dei poteri para-divini, magici, per arrivare quindi a controllarli con la nostra volont e utilizzarli nel razionale, nel mondo sensibile, come nel caso della saga di Harry Potter.

Ora, per, mi chiedo e vi chiedo, se questi poteri sono controllabili dalluomo, come possono essere considerati soprannaturali, come pu il soprannaturale se , come dice il suo stesso prefisso, sopra sottostare al naturale, cio alluomo, che sotto? Essenza divina Ridurre tutto al sotto, al naturale, si scontra frontalmente con ci che la storia ci ha tramandato fin dagli albori della nostra presenza su questa terra, cio che la spiritualit, lessenza divina che in noi, connaturata nella nostra stessa esistenza, la vera e unica ragione di vita, perch lunica in grado di dare un senso alla morte. Tutto avr fine, cesser, sparir e noi non saremo pi materiali, allora o prendiamo per buono il teorema che accompagna questo processo antropologico di dedivinizzazione e cio che noi siamo generati dal nulla e siamo destinati al nulla, oppure ci dobbiamo arrendere allevidenza che esiste un trascendente dal naturale, una parte di noi che non materiale e sopravvivr alla morte.
Visioni dellaldil Ascesa allEmpireo (1490 ca.) Hieronymus Bosch Palazzo Grimagni (Venezia)

Piccolo inciso: i sostenitori della tesi che veniamo dal nulla e siamo destinati al nulla sono gli stessi che fanno della teoria evoluzionista darwiniana la loro fede, che ha latto di creazione nel big bang e nel successivo caos casuale il creatore di tutto luniverso; da quel momento, dal big bang sono trascorsi, in base alle ultime teorie scientifiche, circa quattordici miliardi di anni. Secondo gli ateo-laicisti, seguaci della religione del nulla, tutti questi miliardi di anni trascorsi da quellevento e tutti i miliardi di anni, che dovranno ancora trascorrere sino alla scomparsa della terra, evento inevitabile a causa del collasso del sole, hanno come unico scopo quello di tornare nel nulla. Sinceramente, se questa, il nulla, la risposta al perch vivo, al perch siamo su questa terra, al perch delluniverso, , quantomeno, un enorme spreco di tempo! non trovate?

Lanthropos Comunque tranquilli questo processo di cancellazione del divino che in noi, gi stato tentato a pi riprese, nel corso della storia, luomo ha ripetutamente cercato di rinnegare la sua natura divina, sin da Adamo, ma tutte le volte tornato sui suoi passi, per il semplice motivo che lassenza di Dio finisce per diventare anche assenza delluomo, dellanthropos, riducendolo al solo animale. I greci antichi, dai quali abbiamo ereditato il termine antropologia, sobbalzerebbero davanti a questoperazione perch per loro lanthropos, era immagine diretta degli dei in terra, connubio tra divino e terreno. Ridurre luomo alla stregua di un animale, per loro, per i Greci antichi che allepoca erano il faro della cultura e del pensiero, non come oggi che, per i noti motivi economici, sono considerati una sorta di scarto della nostra societ occidentale, sarebbe stato al pari di bestemmiare.
LUomo Vitruviano (1490 ca.) Leonardo da Vinci Gallerie dellAccademie (Venezia)

Linvoluzione antropologica Quella attuale uninvoluzione antropologica, s perch di questo si tratta, altro che evoluzione, come sostengono i promotori del relativismo contemporaneo, abbiamo lasciato qualcosa senza acquisire nulla in cambio, evidente, infatti, che non abbiamo conquistato maggiore libert, come potrebbe sembrare a prima vista, ma abbiamo al contrario perso molto. Abbiamo perso certezza, speranza, equilibrio, abbiamo perso la rotta della nostra esistenza, della ragione di vita, siamo diventati animali che vivono dei propri istinti delle proprie pulsioni, siano fisiche o del pensiero (psiche-ego), indirizzate allottenimento a tutti i costi della propria affermazione, nella mera soddisfazione di questi istinti. Non necessario essere un teologo, del livello di Joseph Ratzinger o un filosofo per capirlo, sufficiente guardarsi attorno, nella nostra stessa famiglia, tra gli amici, nella societ per rendersi conto che questoperazione di de-divinazione ha avuto effetto deleteri, anzi direi distruttivi, sulluomo e sulla collettivit. E in corso una deriva di cui difficile capire la direzione, siamo sballottati a destra e a manca dalle onde e dal vento degli eventi, abbiamo creato una pseudo-libert, libertina e irresponsabile, talmente mostruosa che rischiamo di essere fagocitati dalla nostra stessa creatura.

Il cordone ombelicale Non voglio dilungarmi sulle conseguenze negative di questa deriva, anche perch per elencare le storture che il sistema, incentrato esclusivamente sullanimaleuomo, quale autore del proprio futuro, ha provocato, non basterebbero tutte le pagine del web. Mi limito a riscontrare che abbiamo eroso fino a eliminarlo quel cordone ombelicale che univa luomo a Dio, ho usato volutamente questa immagine, perch sinonimo di vita, di crescita, di sviluppo allinterno del ventre materno, sino al momento della nascita. Nellimmaginario collettivo della nostra societ quel cordone diventato un cappio o almeno ci hanno convinto che era un cappio e noi, chiaramente, abbiamo pensato bene di liberarci di questo cordone-cappio che abbiamo creduto soffocante. In realt abbiamo tagliato ci che ci alimentava, ci che ci sosteneva e ci faceva sviluppare in modo sano, donandoci una speranza, una ragione di vita, soprattutto in relazione alla morte, vero problema esistenziale che agita la coscienza e il sonno, di tutti gli esseri umani. Le speranzose velleit Oggi abbiamo cancellato quella speranza sostituendola con tante velleit, come quella di un mondo senza guerra, mentre continuiamo a costruire armi sempre pi potenti o quella di un mondo dove ci sia il benessere per tutti, mentre lasciamo morire di fame milioni di esseri umani e gettiamo nella spazzatura il nostro surplus alimentare senza sapere neanche come smaltirlo. Velleit travestite da belle speranze che sono invece solo false speranze perch senza il cordone ombelicale con Dio tutto questo resta utopia; troppo egoista lanimale-uomo perch queste velleit si possano trasformare in speranze realizzabili, ci vorrebbe un animale-uomo altruista, disposto a sacrificarsi per gli altri e a rinunciare a se.

Lesatto contrario di ci che listinto di conservazione animalesco ci spinge a fare e se riduciamo tutto, come abbiamo fatto, al solo lato animale del nostro essere capite bene che anacronistico pensare di potere realizzare quelle speranzose velleit di cui si riempiono la bocca i laicisti del nostro tempo, perch listinto di conservazione e di predominio, peculiare della natura umana-animale, avr sempre il sopravvento sulle buone intenzioni. Una soluzione ci sarebbe, per realizzare queste speranzose velleit, ci vorrebbe un animale-uomo-santo ed ecco allora che torniamo al divino, al trascendente, alla parte non-animale che in tutti noi, anche se vogliamo rinnegarla. Atei e para-atei In realt, nella nostra societ, pochi affermano apertamente di essere atei, la maggioranza afferma di credere in qualcosa, di avere una sorta di dio proprio, un dio fai da te, diciamo un dio per tutte le stagioni, disposto a venirti incontro nelle tue esigenze pratiche.

Mi piace quella donna, magari la moglie del vicino di casa o la mia segretaria, che male c se ci provo, anche se sono sposato e lei sposata, il divorzio una conquista di libert e unora di sano sesso non ha mai fatto male a nessuno. Che male c se abortisco quel feto che porto in pancia, frutto di una notte di piacere, non ancora un essere umano formato, anche se forse gi vita, sono troppo giovane, devo prima trovarmi il lavoro, mettere su casa e poi voglio divertirmi i figli sono impegnativi. Insomma un dio disposto a negoziare le mie esigenze e offrire un trattamento ad hoc per me, disposto ad assecondare i miei desideri, una sorta di dio non dio perch assoggettato al mio volere, al volere di un uomo, un para-dio che mi trasforma in un para-ateo.

La Chiesa: questa sconosciuta Anche tra chi si professa credente, c chi sostiene che non un assassinio laborto e c chi sostiene che il matrimonio non indissolubile, qualcuno per sostiene esattamente il contrario: la Chiesa Cattolica. Devo dire che ne ho sentite veramente tante riguardo alla nostra Chiesa Cattolica e nei confronti dei suoi rappresentanti: i consacrati e in questa categoria chiaramente mi riferisco a tutti, i Sacerdoti diocesani, i Religiosi e le Religiose degli Ordini, insomma partendo dal Papa sino allultimo dei seminaristi (aspiranti consacrati). Critiche di tutti i generi che diventano in realt una copertura ai propri comportamenti, una scusa per rifiutare il Magistero della Chiesa, lunico che indica chiaramente quali sono i comportamenti corretti alla luce della Parola di Dio (la Sacra Scrittura). Le critiche che sento o leggo attraverso i media o ascolto dalla voce delle persone con cui parlo, possono essere riassunte nelle seguenti affermazioni: la Chiesa ne ha fatte tante nel corso dei secoli, pensa alle Crociate, allInquisizione, a Galileo, a Giordano Bruno, non accetto insegnamento da gente cos!... la Chiesa dovrebbe adeguarsi ai tempi e accettare il divorzio e laborto come una realt inevitabile dei nostri giorni! non ho bisogno dei preti, io seguo Dio, non ammazzo, non rubo pertanto sono apposto! ...quelli sono ladri e pedofili!

In queste affermazioni c tutta lignoranza (non conoscenza) riguardo alla Chiesa e ci che rappresenta o dovrebbe rappresentare nella nostra vita, ignoranza che sommerge ormai la nostra societ ed proprio questa ignoranza che ha prodotto, a mio modesto avviso, la deriva antropologica in atto.

La Chiesa: madre La Chiesa madre ed al suo interno, nel suo grembo e grazie al suo insegnamento che possiamo mantenere intatto quel cordone ombelicale con Dio che ci permette di affrontare questo passaggio (pellegrinaggio) che la vita in terra e arrivare cos formati alla vera nascita, quella al cielo che passa attraverso la morte corporale che rammento a tutti, perch luomo occidentale sembra essersene dimenticato nel suo delirio di onnipotenza, assolutamente inevitabile. La Chiesa siamo tutti noi, i credenti, consacrati e laici e come tutte le comunit include al suo interno anche chi sbaglia, chi commette atti vergognosi, magari nascosto dietro il vestito talare, insomma chi usa la Chiesa per i propri fini (arricchirsi, soddisfare le proprie pulsioni, mettersi in vista, ecc., ecc.), invece di farsi usare dalla Chiesa per i fini di Dio. In questo senso mi ha sempre colpito la risposta che diede Papa Giovanni Paolo II al giornalista che, allindomani della caduta del muro di Berlino, gli domandava: come si sente dopo questo evento, qual il ruolo che pensa di aver avuto?, il Papa rispose senza esitare: quello del servo inutile! questa la risposta di chi sa cosa vuol dire farsi usare dalla Chiesa per i fini di Dio e non viceversa. La Chiesa: annuncio, insegnamento e sostegno La Chiesa nata, costituita da Ges, per portare nel mondo il Verbo Divino, cio la Parola di Dio, ci che Dio stesso fatto carne venuto a insegnarci e lunico adeguamento ai tempi che deve fare la Chiesa di seguire sempre alla lettera questi insegnamenti e cercare di portare la societ verso questi insegnamenti e non il contrario. La Chiesa sono i milioni di Santi, consacrati o laici, elevati agli altari e non, famosi o sconosciuti che sono passati su questa terra per nutrirsi attraverso il cordone ombelicale con Dio, per nascere poi a nuova vita e lasciare agli altri una testimonianza, pubblica o privata, di come pu essere lanthropos, luomo, quando non abbandona lessenza divina che in lui, quando non si riduce al solo animale. Uomini e donne come SantAgostino con le sue meravigliose introspezioni o come Santa Teresina di Liseaux con la Santa Teresa di Ges Bambino di Lisieux (1873-1897) semplicit disarmante che trasuda dai suoi scritti, come San Dottore della Chiesa Tommaso dAquino con la Sua poderosa Summa Teologia, pilastro del pensiero e della cultura occidentale o come il nostro attuale Papa che non smette mai di stupire tutti, anche i laicisti, con le Sue catechesi.

Questi sono i preti di cui abbiamo bisogno, abbiamo bisogno del loro insegnamento perch un lascito, un tesoro inestimabile dilluminazione del pensiero, di comprensione del mistero della vita che pu essere di ognuno di noi se viene approcciato e accettato con umilt. Ci sono anche le migliaia di missionari, di volontari, di catechisti o di semplici fedeli che si spendono per gli altri senza chiedere nulla, questa la Chiesa, tutto il resto gossip, scuse buone per chi non ha voglia di impegnarsi, per chi preferisce il dio fai da te. Il dio fai da te: lio Per chi vuole quel dio che non si piega verso di noi per la Sua infinita Misericordia, com invece il mio Dio, quello Cristiano-Cattolico, ma per volont propria delluomo e scusa le sue scappatelle non perch trova vero pentimento, ma perch dice compiacente: ma s, infondo solo esercizio di libert, della tua libert, un tuo diritto, il resto sono inutili costrizioni di quei soloni della Chiesa!. Ma allora se la volont propria delluomo pi forte di questo dio al punto da farlo piegare verso di noi non per Suo moto di Misericordia ma per nostra volont, probabile, anzi direi certo, che abbiamo sostituito lunico e vero Dio, quel Dio che allaltro estremo del cordone ombelicale, con il dio-idolo che si chiama io.
Dio morto! e noi lo abbiamo ucciso!

Friedrich W.Nietzsche

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