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II T NERARI A T NO ORI

T I C TT OR NO I D SIN A I CE Z

T R N , C TT DI SCIENZA OIO I

Pubblicato da: Citt di Torino - Divisione Cultura, Comunicazione e Promozione della Citt Testi: Codice Idee per la Cultura Progetto grafico: Art Torino Materiale fotografico: Archivio fotografico Citt di Torino Si ringraziano per il materiale messo a disposizione: Accademia dellAgricoltura, Accademia di Medicina, Accademia delle Scienze, Armeria Reale, ASTuT, CeMeD, GAvS, Infini.To, Museo A come Ambiente, Museo di Anatomia umana, Museo di Antropologia Criminale, Museo di Antropologia e etnografia, Museo dellAutomobile, Museo egizio, Museo della Frutta, Museo Fa di Bruno, Museo Giulia di Barolo, Museo Storico Nazionale dellArtiglieria, Museo Nazionale del Cinema, Museo Nazionale della Montagna, Museo della Radio e della Televisione, Museo Regionale di Scienze Naturali, Museo di Storia Naturale Don Bosco, Orto Botanico, PAv, Planetario In copertina: Il Genio alato simbolo della scienza trionfante - Monumento Traforo del Frejus, 1879

La nostra citt vanta una tradizione scientifico-tecnologica che affonda le sue radici negli Atenei e nellAccademia delle Scienze. Nel solco di questa tradizione, si sviluppato nel territorio un sistema costituito da musei e collezioni, esperienze di divulgazione e di conoscenza, laboratori e attivit di ricerca avanzata. Questo opuscolo intende far conoscere una parte importante e ricca del sistema museale cittadino, costituita da centri di cultura che fanno della documentazione della ricerca e della divulgazione della scienza la loro missione istituzionale. Un panorama variegato, costituito da raccolte e collezioni spesso - e non a caso di matrice universitaria, archivi storici e tecnologici ricchissimi e misconosciuti, piccoli musei privati, parchi darte contemporanea che si alimentano della ricerca interdisciplinare, musei interattivi sullambiente e la sostenibilit. Questo prezioso patrimonio legato alla tradizione di Torino, palcoscenico nei secoli di un fervido crocevia di idee e sperimentazioni. Qui Amedeo Avogadro svilupp le moderne teorie sulla molecola e sullatomo, Galileo Ferraris il suo motore elettrico, Sobrero sintetizz la nitroglicerina, Giulio Bizzozzero scopr le piastrine del sangue. Nella scuola di Giuseppe Levi si sono formati i tre primi Nobel per la Medicina, Salvador Luria, Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini. In citt sono inoltre radicati numerosi centri di eccellenza e di ricerca, pubblici e privati, che operano nel settori della meteorologia, lastrofisica, la genetica, le neuroscienze. Questi mesi rivestono particolare importanza per la scienza a Torino. Nel 2010 ospiteremo infatti la quarta edizione di ESOF - Euroscience Open Forum il meeting europeo biennale dedicato alla ricerca e allinnovazione scientifica. In vista di questo evento la Citt sta lavorando, in collaborazione con gli altri Enti e le istituzioni interessate, ad un programma di iniziative che promuovano la diffusione del pensiero scientifico e la consapevolezza dellimportanza della ricerca per la qualit della vita di tutti noi.

MUS O REGIONALE DI SCIENZE NATURALI E


Istituito nel 1978, il Museo Regionale di Scienze Naturali ospitato nelledificio seicentesco che fu sede dellOspedale San Giovanni Battista. Riunisce le collezioni botaniche, entomologiche, mineralogiche, metrologiche, geologiche, paleontologiche e zoologiche dei musei universitari cittadini e dellAccademia delle Scienze. La sezione ornitologica annovera circa 25.000 reperti e quella dedicata ad anfibi e rettili oltre 20.000 esemplari. Sede di numerose esposizioni, dal 1993 il museo anche dotato di una biblioteca specialistica aperta al pubblico, che possiede 12.000 volumi e 1.250 periodici. Museo Regionale di Scienze Naturali Via Giolitti 36 Visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19 - Chiuso il marted Info: tel. 800 333444 www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali

I NOM D L S I I E LA C ENZA
GIuSePPe PeANO
Cuneo, 1858 - Torino, 1932 Giuseppe Peano considerato uno dei maggiori matematici italiani moderni. Vittima suo malgrado di unindole eccentrica che lo portava ad insegnare logica in un corso di calcolo infinitesimale, a non fare mai esami e a tenere lezioni in latino sine flexione, un latino da lui semplificato perch diventasse linguaggio universale per la comunit scientifica, Peano venne pi volte allontanato dallinsegnamento. Il progetto pi ambizioso cui dedic tutte le sue energie a partire dal 1891 fu il Formulario mathematico, grande enciclopedia in cui oltre 4.000 tra teoremi e formule matematiche vennero da lui tradotti in un rigoroso linguaggio formalizzato mediante ladozione di un sistema di simboli.

MUS O DELLUOMO E
Il Progetto Museo dellUomo intende riunire in un unico polo, allinterno del Palazzo degli Istituti Anatomici al Valentino, le collezioni dellUniversit di Torino relative alle scienze delluomo: il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando, il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso e il Museo di Antropologia ed Etnografia. Il primo di questi fruibile dal 2007, mentre il Museo Lombroso sar inaugurato entro la fine del 2009. I locali per il Museo di Antropologia ed Etnografia saranno disponibili prossimamente. Queste collezioni storiche saranno integrate da nuovi settori permanenti, in particolare da un percorso espositivo sullevoluzione fisica e culturale delluomo; saranno anche previsti spazi per mostre temporanee. La realizzazione e la gestione di questo polo museale si devono a una stretta collaborazione tra lUniversit di Torino, la Regione Piemonte e la Citt di Torino. Museo dellUomo Polo museale in fase di progettazione

LE I NVEN I I T R N S Z ON O I E I
LO SFIGMOMANOMeTRO A MeRCuRIO
Ad inventare lutilissimo strumento ancor oggi adoperato per misurare la pressione sanguigna fu il medico Scipione Riva-Rocci che nel 1896, utilizzando un calamaio, del mercurio e un tubo di biciclette, mise a punto lapparecchio che si sarebbe rivelato determinante per la cura dellipertensione arteriosa, patologia fino ad allora sconosciuta. Il medico di Almese, cittadina in provincia di Torino, non volle mai trarre un guadagno dalla sua invenzione, rifiutandosi di brevettarla e rinunciando a sfruttarla dal punto di vista commerciale. Lo sfigmomanometro incurios per il famoso neurochirurgo americano Harvey Cushing, che lo port negli Stati Uniti, da dove si diffuse in tutto il mondo.

I NOM D L S I I E LA C ENZA
AMeDeO AvOGADRO
Torino, 1776 - 1856 Di nobile famiglia piemontese, Avogadro celebre per aver formulato la fondamentale legge di costituzione della materia che oggi porta il suo nome: Volumi eguali di gas, alla stessa temperatura e pressione, contengono egual numero di molecole. Suo anche il merito di aver distinto la natura delle particelle che costituiscono i corpi, separando i concetti di atomo e molecola fino ad allora usati come sinonimi. Nel 1820 Avogadro ottenne la prima cattedra italiana di fisica sublime presso lUniversit di Torino, ma lanno successivo venne rimosso dallincarico per aver preso parte a movimenti rivoluzionari contro il re di Sardegna. A seguito della crescente attenzione per i suoi lavori per, la cattedra gli venne nuovamente assegnata nel 1834 e pot insegnare per quasi venti anni.

MUS O DI ANATOMIA UMANA LUIGI ROLANDO E


Il museo, nato nel 1739 nel Palazzo dellUniversit di Via Po, nel 1898 venne riallestito nellattuale sede del Palazzo degli Istituti Anatomici in locali monumentali appositamente costruiti, con unarchitettura che sottolinea limportanza della disciplina e il prestigio della scuola anatomica torinese a fine Ottocento. Poich da allora lallestimento non ha subito rilevanti modifiche, abbiamo oggi la possibilit di visitare un esempio di museo scientifico ottocentesco rimasto quasi inalterato, restaurato nella sua veste originaria. Il museo conserva collezioni anatomiche (preparati a secco e in liquido, modelli in cera, cartapesta e legno) e di interesse antropologico, frenologico, primatologico, embriologico, artistico e serie di strumenti, oltre a un fondo archivistico, un archivio fotografico e un fondo librario storico. La visita del museo evidenzia aspetti che vanno ben oltre limportanza scientifica degli oggetti esposti, investendo anche significati storici, architettonici e artistici che sono stati considerati prioritari nelle operazioni di riordino e valorizzazione delle collezioni. Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando Corso Massimo DAzeglio 52 Visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18 - Chiuso la domenica Info: tel. 011 6707883 www.museounito.it/anatomia - www.torinoscienza.it/anatomia

I NOM D L S I I E LA C ENZA
GIuSePPe LevI
Trieste, 1872 - Torino, 1965 Giuseppe Levi assunse la direzione dellIstituto di Anatomia Umana nel 1919 e nel volgere di pochi anni port lIstituto torinese a livelli internazionali. Al di l di uneccellente produzione scientifica, Levi ebbe soprattutto il merito di creare una scuola torinese che annover tra i suoi allievi tre futuri premi Nobel: Salvador Luria, Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini. Questultima ricorda cos il suo maestro: I folti capelli rossi, il modo dincedere con la testa un po china, lindifferenza per il vestiario, facevano pensare a un russo di professione incerta fra il mugik, il filosofo incurante del mondo e lo scrittore alla Tolstoj, piovuto per sbaglio tra noi.

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MUS O DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE E


Le collezioni del Museo Lombroso riflettono linteresse dello scienziato per il deviante, testimoniato dalla raccolta di migliaia di reperti relativi a delinquenti, malati mentali, uomini di genio. Le collezioni comprendono preparati anatomici, disegni e fotografie, corpi di reato, produzioni artigianali anche di pregio realizzate da internati nei manicomi o da carcerati. Si tratta di una raccolta di oggetti unica al mondo e di provenienza internazionale (Europa, America, Asia, Australia). Per la sua grande variet, il museo si colloca allincrocio di molte branche del sapere, con caratteristiche fortemente interdisciplinari: criminologia, anatomia, psichiatria e psicologia, sociologia, etnografia, antropologia, arti figurative, linguistica e semiologia, diritto, vita e cultura materiale, igiene, alimentazione e lavoro, mentalit collettiva. Le prime collezioni di oggetti risalgono al 1859 e si arricchiscono anche dopo la morte di Lombroso, avvenuta nel 1909. Linaugurazione del museo riallestito nel Palazzo degli Istituti Anatomici, nellambito del Progetto Museo dellUomo, prevista per la fine del 2009, in occasione delle celebrazioni del centenario della morte dello scienziato. Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso Via Pietro Giuria 15 Apertura prevista fine 2009 www.museounito.it/lombroso

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LOMBROSO

I NOM D L S I I E LA C ENZA
CeSARe LOMBROSO
verona, 1835 - Torino, 1909 Non passava giorno che non cercassi di aumentare la mia raccolta con i crani dei pazzi e dei criminali morti nei manicomi ed in carcere. Fu in una di queste macabre ricerche che mi vidi aprirsi dun tratto i nuovi orizzonti dellantropologia criminale; fu quando facendo lautopsia di un brigante calabrese, vi rinvenni un cervelletto mediano e una fossetta occipitale cos sviluppata come nei rosicchianti. E da qui partii allipotesi che tutti i fenomeni del criminale nato si dovessero al riprodursi in costoro di fenomeni normali presso popoli o animali inferiori. Tra i pi noti rappresentanti italiani del positivismo evoluzionistico, Lombroso resta soprattutto famoso per la sua teoria fisiognomica, ossia il tentativo di ricondurre la determinazione del carattere degli individui alle proprie caratteristiche fisiche.

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MUS O DI ANTROPOLOGIA E ETNOGRAFIA E


Le origini del museo risalgono al 1926 per opera del Prof. Giovanni Marro, medico psichiatra ed antropologo presso lUniversit di Torino. Fin da subito, egli arricch le collezioni didattiche dellIstituto di Antropologia con numerosi reperti osteologici e alcune mummie provenienti dalle campagne di scavo condotte in Egitto tra il 1911 e il 1935. Seguirono reperti antropologici ed etnografici di svariata origine e provenienza. Attualmente, il museo possiede collezioni ostensive e di studio suddivise in raccolte antropologiche, primatologiche, paletnologiche ed etnografiche. Il museo possiede, inoltre, unoriginale raccolta di Art Brut, composta da manufatti creati da pazienti ricoverati presso il manicomio di Collegno allinizio Novecento. Un archivio fotografico completa la documentazione scientifica sulle collezioni custodite. Recentemente il museo si arricchito di una nuova sezione dedicata alla paleopatologia, la disciplina che studia i segni lasciati dalle malattie sui reperti umani antichi. Il museo anche un centro dinamico di ricerca: qui, infatti, ha sede il Laboratorio per la gestione dellArchivio Antropologico. Le attivit del laboratorio hanno lo scopo di coordinare, facilitare e condurre la ricerca scientifica sui reperti museali e sulle raccolte osteologiche provenienti da scavi archeologici. Nella prospettiva di una migliore tutela e valorizzazione scientifico-museale dellArchivio Antropologico, da anni il museo collabora con gruppi di ricerca nazionali ed internazionali operanti nel settore dei Beni Culturali e della diagnostica medica. Il museo e lannesso laboratorio hanno, inoltre, il compito di promuovere la didattica in ambito universitario e museale. Il museo organizza mostre temporanee con visite guidate per il pubblico e per le scuole di ogni ordine e grado. Museo di Antropologia e Etnografia Via Accademia Albertina 17 Il museo apre in occasione di mostre temporanee. Le visite sono su prenotazione. Info: tel. 011 6704551/50

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I NOM D L S I I E LA C ENZA
SALvADOR eDwARD LuRIA
Torino, 1912 Lexington, Massachusetts, 1991

Laureatosi brillantemente in medicina presso lUniversit di Torino, Luria si specializz in radiologia a Roma per poi trasferirsi a Parigi - in seguito allemanazione delle leggi razziali - e da l imbarcarsi alla volta degli Stati Uniti, dove port a livelli eccezionali gli studi sulle membrane batteriche. Nel 1969 ottenne il premio Nobel per la medicina, che scelse di devolvere in gran parte ad organizzazioni pacifiste, per ricordare al mondo il dramma degli ebrei e delle innumerevoli vittime del genocidio nazista.

L I E NVEN I I T R N S Z ON O I E I
IL FILAMeNTO DeLLA LAMPADINA
Se vero che la lampadina fu inventata da Thomas Edison, a renderla cos come la conosciamo oggi fu Alessandro Cruto, nato a Piossasco nel 1847. Fu lui, infatti, a produrre un filamento di grafite purissima dal coefficiente di resistenza positivo, che cio aumentava allaumentare della temperatura, consentendo alla lampadina di far luce per 500 ore contro le 40 della lampadina di Edison. Lidea venne a Cruto durante una conferenza nella quale Ferraris sostenne che gli studi sulle lampade a incandescenza non avrebbero portato a grandi risultati. Tute bale, pare comment linventore, che tornato in laboratorio si butt a capofitto nelle ricerche. Tuttavia, nonostante la maggiore efficienza del suo filamento, il merito di Cruto non venne riconosciuto e una sua fabbrica di lampadine sorta nella cintura di Torino fu assorbita dalla Philips.

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MUSEO DELLA FRUTTA FRANCESCO GARNIER


Francesco Garnier Valletti, geniale ed eccentrico artigiano in bilico tra arte e scienza, fu lultimo e ineguagliato rappresentante della pomologia artificiale ottocentesca. Valletti un una grande conoscenza della botanica e un acuto spirito dosservazione alluso sapiente di vernici, resine vegetali e polveri dalabastro, giungendo a modellare frutti artificiali pressoch perfetti. La collezione pomologica esposta nelle sale del museo conta pi di mille esemplari fra mele, pesche, susine, ciliegie, albicocche e uva, sviluppandosi in una serie di ambienti nei quali possibile, grazie anche al supporto della tecnologica multimediale, rivivere le atmosfere di un istituto di ricerca di fine Ottocento. Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti Via Pietro Giuria 15 Visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18 - Chiuso la domenica Info: tel. 011 6708195 www.museodellafrutta.it

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VALLETTI

I NOM D L S I I E LA C ENZA
PRIMO LevI
Torino, 1919 - 1987

ITALO CALvINO

LAvana, 1923 - Siena, 1985 Scienza e letteratura, sebbene spesso ritenute mondi distanti, nascono dalla stessa inclinazione alla comprensione e dalla stessa volont di dare leggibilit al disordine del mondo. Esemplari alfieri del connubio tra queste discipline sono stati a Torino Primo Levi e Italo Calvino, scrittori che hanno alimentato con la scienza i propri immaginari letterari. Scrivo proprio perch sono un chimico, il mio vecchio mestiere si largamente trasfuso nel nuovo, afferm una volta Primo Levi, autore dei racconti fantascientifici di Storie naturali e Vizio di forma e del romanzo Il sistema periodico, in cui ciascun capitolo intitolato ad un elemento chimico della tavola di Mendeleev. Al pari di Levi anche Calvino mostr una profonda attenzione per il mondo della scienza, disciplina che gli offriva la possibilit di esplorare nuovi mondi. Opere come Le citt invisibili, Palomar, Le Cosmicomiche sono lesempio di un cameratismo in cui scienziati e letterati si offrono reciproco soccorso: In qualche situazione la letteratura che pu indirettamente servire da molla propulsiva per lo scienziato: come esempio di coraggio nellimmaginazione o nel portare alle estreme conseguenze unipotesi. E cos in altre situazioni pu avvenire il contrario: il modello del linguaggio matematico, della logica formale, pu salvare lo scrittore dal logoramento in cui sono scadute parole e immagini per il loro falso uso.

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MUS O NAZIONALE DEL CINEMA E


Situato allinterno della Mole Antonelliana, il museo celebra lincanto del cinema dalle origini ai giorni nostri immergendo il visitatore in una spettacolare cornice di allestimenti scenografici e multimediali. Teatrini dombre, lanterne magiche, scatole ottiche e altri ingegnosi dispositivi concepiti per catturare il movimento aprono il percorso espositivo che si sviluppa verticalmente attraverso cinque livelli, dallarcheologia del cinema alle moderne applicazioni del digitale. Cuore pulsante del museo la grande sala centrale che ospita lidolo dorato del film Cabiria di Giovanni Pastrone, con i due grandi schermi di proiezione, le chaises longues da cui ammirare i giochi di luci proiettati sullalta cupola che la sormonta e le dieci nicchie dedicate al culto del cinema. Salendo per la suggestiva scala elicoidale che conduce ai piani superiori, si possono esplorare le diverse fasi della produzione e realizzazione di un film, tra materiali originali, costumi, memorabilia, omaggi a star e registi, proiezioni di sequenze ed esposizioni di manifesti e fotografie. Museo Nazionale del Cinema Via Montebello 20 Visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 20 - Sabato dalle 9 alle 23 - Chiuso il luned Info: tel. 011 8138560/61 www.museocinema.it

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MUS O DELLA RADIO E DELLA TELEVISIONE E


Il Museo della Radio e della Televisione si trova negli spazi che dal 1968 ospitano il Centro di Produzione televisiva della Rai Radiotelevisione Italiana. La collezione conta 1.500 pezzi fra cimeli, documenti e strumentazioni tecniche legate ai progressi nelle telecomunicazioni, dalla telegrafia alla telefonia, dalla fonografia alla registrazione magnetica, dalla radiofonia alla televisione: un percorso che, dal primo telegrafo Wheatstone, apparecchio ad aghi magnetici in uso negli Stati Sardi nel 1852, conduce fino al moderno DVD. Inoltre, grazie alla nuova Bibliomediateca Rai - Centro di Documentazione Dino Villani, situata nello storico Palazzo della Radio (Via Verdi 31), possibile consultare gli archivi digitali che custodiscono la lunga storia della Rai e i suoi programmi di ieri e di oggi. Museo della Radio e della Televisione - Centro Produzione Rai Via Verdi 16 Visitabile su prenotazione Info: tel. 011 8104486

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L I E NVEN I I T R N S Z ON O I E I
LMP3
La sigla Mp3, dietro cui si cela lo standard digitale che consente di registrare dati audio in maniera compatta, senza perdita di qualit, e di trasmetterli facilmente via internet, ben nota ad ogni internauta. Ma non tutti sanno che linvenzione di tale formato si deve allingegnere piemontese Leonardo Chiariglione, ex vicepresidente dei Telecom Italia Lab e fondatore, nel 1988, del Moving Picture Expert Group (Mpeg), il gruppo di esperti internazionali che ha creato non solo lMp3 ma tutti gli standard pi usati per la trasmissione digitale di audio e video.

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MUSEO DELLAUTOMOBILE BISCARETTI DI


Il Museo dellAutomobile di Torino, intitolato a Carlo Biscaretti di Ruffia e aperto al pubblico nella sede di Corso Unit dItalia dal 1960, sta per affrontare un periodo che ne segner profondamente la vita e limmagine. Ledificio esistente verr radicalmente ristrutturato cos come muteranno il percorso espositivo e gli allestimenti, curati dal grande scenografo Franois Confino, che ha recentemente progettato lesposizione del Museo Nazionale del Cinema. Sui tre piani su cui si svilupper il futuro museo, le automobili esposte racconteranno le condizioni che hanno condotto alla loro creazione, gli avvenimenti a cui hanno partecipato, come hanno sedotto il grande pubblico, per chi sono vissute, che eredit hanno lasciato, perch di alcune di esse si persa la memoria e altre sono diventate parte integrante della nostra memoria storica. Lapertura al pubblico dei nuovi allestimenti prevista alla fine del 2010. Fino ad allora sar sempre visitabile lesposizione permanente, che conta circa 150 pezzi tra autovetture originali, pezzi unici, telai e motori, cui vanno aggiunti modelli, stampe, manifesti e disegni depoca ispirati a personaggi e marche di rilievo del mondo automobilistico. Museo dellAutomobile Biscaretti di Ruffia Corso Unit dItalia 40 Chiuso per ristrutturazione Apertura prevista 2011 Info: tel. 011 6599872 www.museoauto.it

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RUFFIA

I NOM D L S I I E LA C ENZA
GALILeO FeRRARIS
vercelli, 1847 - Torino, 1897 Brillante ingegnere, nellottobre del 1884 Galileo Ferraris realizz tra Torino e Lanzo la prima dimostrazione al mondo di trasmissione a distanza di energia elettrica alternata. Inventore del trasformatore, dispositivo che consente la trasmissione denergia elettrica via fili e del motore a induzione, che trasforma questenergia elettrica in energia meccanica, Ferraris non si adoper mai per trasformare in brevetti le sue intuizioni: Gli altri facciano i denari, a me basta quel che mi spetta: il nome. Nel 1888 Ferraris coron un altro grande progetto: la fondazione della prima scuola nazionale per ingegneri elettrotecnici a Torino, dove avrebbe insegnato con passione fino alla morte.

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MUS O A COME AMBIENTE E


A come Ambiente il primo museo europeo interamente dedicato alle tematiche ambientali. Pensato per offrire a bambini, scuole e famiglie la possibilit di informarsi e riflettere in modo multimediale e creativo su temi attuali come lenergia, il riciclo dei materiali, lacqua e i trasporti, il museo ha nellinterattivit la sua caratteristica principale: exhibit, esperimenti, osservazioni, laboratori e percorsi guidati da animatori specializzati sono gli elementi di un viaggio che mescola gioco e sperimentazione, sviluppando originali commistioni tra didattica, spettacolarit e intrattenimento. Il percorso inoltre arricchito dalle opere di importanti artisti italiani quali Ugo Nespolo, autore del logo del museo, e Piero Gilardi, che ha realizzato le opere Prato solare e Respiro liquido appositamente per lallestimento. Museo A come Ambiente Corso Umbria 90 Visitabile su prenotazione dal luned al venerd dalle 8,30 alle 17,30 Sabato e domenica dalle 14,30 alle 19,30 Info: tel. 011 0702535 www.museoambiente.org

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I NOM D L S I I E LA C ENZA
GIOvANNI BATTISTA BeCCARIA
Mondov, 1716 - Torino, 1781 Fisico illustre e padre dellelettricismo italiano, Giovanni Battista Beccaria nacque a Mondov, in provincia di Torino, ma si form a Roma presso la Congregazione dei chierici regolari delle scuole pie. Nel 1748 ottenne da Carlo Emanuele III di Sardegna la cattedra di Fisica sperimentale allUniversit di Torino, dove si dedic allo studio dellelettricit nellatmosfera. Grande estimatore delle teorie sviluppate da Benjamin Franklin intorno alle propriet elettriche e alla conduttivit dei metalli, si applic nella progettazione e realizzazione del primo parafulmine italiano. Forn un contributo importante anche alla conoscenza geografica, grazie alla misurazione del Gradus Taurinensis, che doveva servire come base per dedurre la circonferenza equatoriale e il grado dello schiacciamento polare.

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ORTO BOTANICO
Voluto da Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1729, lOrto Botanico dellUniversit di Torino sorge alle spalle del Castello del Valentino. Dedicato inizialmente alla sola raccolta di piante medicinali, lOrto fu presto arricchito da esemplari di quasi tutta la flora che nasceva spontanea sul territorio piemontese. Oggi ospita circa 4.000 specie, con pi di cento famiglie di piante erbacee, un arboreto che ricostruisce un lembo del bosco tipico della pianura padana occidentale, unaranciera e alcune serre per le piante esotiche; un piccolo settore del giardino riunisce inoltre le specie botaniche citate nelle Sacre Scritture. Il Museo dellOrto Botanico ospita raccolte donate da vari studiosi, tra cui i massicci africani del Ruwenzori. Alla storia dellOrto si lega la celebre Iconographia Taurinensis, poderosa opera che riunisce in 64 volumi le rappresentazioni pittoriche delle specie qui coltivate fino al 1868. Orto Botanico Viale Mattioli 25 Visitabile (da aprile a fine settembre) sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 Info: tel. 011 6705985 www.bioveg.unito.it

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I NOM D L S I I E LA C ENZA
CARLO ALLIONI
Torino, 1728 -1804 Laureatosi in medicina, Allioni si dedic inizialmente allesercizio della professione, ottenendo la carica di protomedico del re Vittorio Amedeo III di Savoia. Presto per i suoi interessi si concentrarono sullo studio delle specie vegetali e nel 1760 ottenne la nomina a professore straordinario di Botanica presso lUniversit di Torino, dove divulg il sistema di nomenclatura binomiale ideato dal biologo svedese Linneo. Tre anni dopo assunse la direzione del Regio Orto Botanico, che sotto la sua guida si arricch fino a ospitare circa 4.500 specie. Fu inoltre autore del trattato Flora Pedemontana, in cui sono elencati e descritti esemplari individuati in una intera vita di esplorazione sul territorio piemontese.

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INFINI.TO
Articolato su tre livelli e ricco di postazioni interattive, il centro di didattica e divulgazione Infini.To propone un cammino virtuale tra le tappe fondamentali dellastronomia: dalla scienziata egizia Ipazia a Galileo Galilei, dalle intuizioni di Isaac Newton alle rivoluzionarie teorie di Einstein, il visitatore scopre come nata e si sviluppata questa scienza, quali forze muovono gli oggetti celesti e quali potranno essere gli scenari futuri dellUniverso. Infini.To Via Osservatorio 8, Pino Torinese Visitabile dal marted al venerd dalle 9,30 alle 17,30 Sabato e domenica dalle 10 alle 19,30 www.planetarioditorino.it

LE I NVEN I I T R N S Z ON O I E I
LA TeORIA ASTRONOMICA DeLLe STeLLe CADeNTI
Giovanni Virgilio Schiaparelli, nato a Savigliano, considerato uno dei massimi astronomi dellOttocento per aver pubblicato Note e Riflessioni intorno alla Teoria Astronomica delle Stelle Cadenti, in cui teorizz il nesso tra meteore e comete, spiegando la ricorrenza periodica del fenomeno celeste che aveva attratto la sua attenzione quando aveva appena quattro anni: In una notte serena del tardo autunno 1839 si ritornava casa, io e mio padre, dopo di aver regolato i fuochi della fornace. Lora tardissima, il buio completo, e io andavo sonnolento, incespicando ad ogni passo. Allora egli mi prese in braccio e, per tenermi desto, cominci a spiegarmi le costellazioni. Cos imparai a conoscerle le Pleiadi, il Carro piccolo, il Carro grande e la Via Lattea, chegli chiamava la strada di San Giacomo. Dun tratto si spicc una stella cadente; poi unaltra; poi unaltra. Alla mia domanda che cosa fossero, egli rispose che queste cose le sapeva soltanto Domineddio. Io tacqui e un confuso sentimento di cose immense si impadron di me. Gi allora la mia immaginazione era fortemente colpita da ci che grande, cos nello spazio come nel tempo.

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PLANETARIO
La cupola del Planetario, situato allinterno del centro Infini.To, grazie a un sistema di proiezione tra i pi avanzati dEuropa, permette al visitatore di accomodarsi in poltrona e viaggiare nelluniverso, seguire i movimenti dei pianeti, vedere il cielo come lo osservavano gli antichi, scoprire come lo vedranno le prossime generazioni ed essere testimone di eventi cosmici grazie alle immagini raccolte dalle missioni spaziali e dai pi potenti telescopi. A disposizione del pubblico anche una fornita mediateca per approfondire storia e contenuti dellastrofisica e della scienza spaziale. Planetario Via Osservatorio 8, Pino Torinese Visitabile dal marted al venerd dalle 9,30 alle 17,30 Sabato e domenica dalle 10 alle 19,30 www.planetarioditorino.it

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PAV - PARCO ARTE VIVENTE


Il Parco Arte Vivente - Centro dArte Contemporanea (PAV) molte cose insieme: uno spazio pubblico in una citt in trasformazione, un sito espositivo allaria aperta, un nuovo museo interattivo, un centro di ricerca attento al dialogo tra arte, scienza e natura, tra arte contemporanea, biotecnologie ed ecologia, tra pubblico e artisti, biologi ed ambientalisti. Realizzato secondo i principi dellarchitettura bioclimatica, il parco, concepito come una architettura verde dallartista Pietro Gilardi e sviluppato con larchitetto paesaggista Gianluca Cosmacini, organizzato in ambienti e progetti: dal Bioma, unopera ambientale in cui il pubblico pu interagire con alcuni elementi naturali grazie allausilio di interfacce tecnologiche capaci di creare immagini inedite, al parco stesso che occupa 23.000 mq di area dimessa, dove nel 2006 stata realizzata Trfle, la prima opera darte ambientale ideata dallartista francese Dominique Gonzales-Foerster. Il PAV organizza inoltre attivit educative e formative, visite guidate, stage di formazione per insegnanti, operatori e studenti. PAV (Parco Arte Vivente) Via Giordano Bruno 31 Visitabile dal mercoled al venerd dalle 15 alle 18 Sabato e domenica dalle 12 alle 19 Info: tel. 011 3182235 www.parcoartevivente.it

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I NOM D L S I I E LA C ENZA
TuLLIO ReGGe
Torino, 1931 Sono sempre stato un patito della scienza sin da ragazzino. Ho ereditato la passione da mio padre. Casa mia era piena di libri e dispense che trattavano di scienza da lui acquistate al mercato delle pulci. Cos il torinese Tullio Regge, uno dei pi eminenti fisici e matematici italiani, rievoca il nascere di una disposizione che lo avrebbe portato a laurearsi in fisica nel 1952, a collaborare con il premio Nobel Heisenberg, a ricoprire la cattedra di fisica teorica dellUniversit di Torino nel 1961 e a lavorare negli Stati Uniti, prima alla Princeton University e poi allInstitute for Advanced Study. Il suo nome legato al Calcolo di Regge, una formulazione che semplifica lo studio della relativit generale e permette di ottenere soluzioni approssimate delle equazioni anche in circostanze in cui altri procedimenti si rivelano troppo complessi, ad esempio nella simulazione di collisione tra buchi neri.

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CEMED
Il Centro Museo e Documentazione Storica del Politecnico di Torino (CEMED) istituito nel 1997, ha le finalit di conservare, studiare e valorizzare il patrimonio storicoscientifico dellAteneo, coordinando le attivit inerenti agli archivi, alle collezioni e ai materiali, gi della Scuola di applicazione per gli ingegneri (1859-1906) e del Regio Museo Industriale Italiano (1862-1906) e, in seguito, del Politecnico di Torino (dal 1906). Per una migliore divulgazione del materiale custodito presso il Centro (visitabile anche attraverso il Museo Virtuale), il progetto MAP Museo Archivio Politecnico diventato lasse portante delle attivit di diffusione e promozione delle memorie di Torino citt politecnica. Il CEMED annovera importanti collezioni di strumenti scientifici e didattici, motori di aeromobili, strumenti e modelli matematici tridimensionali, modellini in scala di impianti minerari e di costruzioni civili e architettoniche, strumenti di geodesia. Centro Documentazione e Museo Virtuale Politecnico (CEMED) Corso Duca degli Abruzzi 24 Visitabile su prenotazione Info: tel. 011 4330923 www.polito.it/cemed

LE I NVEN I I T R N S Z ON O I E I
IL CeMBALO SCRIvANO
Chiamare la meccanica in aiuto allestesa ed importante operazione dello scrivere, sostituire nelluso generale della mano che traccia le lettere, lazione dun meccanismo, in cui le lettere sono gi formate perfette ed uniformi e invece che operare con una sola mano, operare con ciascuna delle dieci dita, ecco il problema che io mi sono proposto ed alla cui soluzione attendo da 19 anni. Sono parole di Giuseppe Ravizza, luomo che brevett a Torino, nel 1855, il Cembalo scrivano, primo vero prototipo di macchina per scrivere il cui curioso nome deriva dalla somiglianza con i tasti del pianoforte. Composta da quasi 600 pezzi in legno e circa 100 in ottone, il cembalo scrivano era piuttosto pesante e poco maneggevole ma annoverava in s tutte le caratteristiche principali delle successive macchine per scrivere: vi era perfino il campanello avvisatore di fine riga, con annessa una finestrella che si apriva per lasciar scorgere la dicitura: la linea finita. Nessuno dei modelli realizzati da Ravizza venne per prodotto industrialmente poich nessuno riusc a comprendere a fondo limportanza dellinvenzione e a prevederne il futuro sviluppo.

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I NOM D L S I I E LA C ENZA
AuGuSTIN LOuIS CAuChy
Parigi, 1789 - Sceaux, 1857 Il celebre ingegnere e matematico francese Augustin Louis Cauchy giunse a Torino nel 1832 per ricoprire la cattedra di fisica sublime offertagli dal Re di Sardegna Carlo Alberto. Cauchy rimase nella capitale sabauda solamente un anno, ma la pur breve permanenza fu sufficiente a far risaltare la qualit del suo genio matematico. Nel corso della carriera scrisse numerosi trattati e pubblic 789 scritti su giornali scientifici, con contributi che spaziavano dai concetti di limite e di integrale alla teoria delle funzioni complesse, dalle equazioni differenziali alle derivate parziali, dalla convergenza delle serie infinite allo studio dei determinanti. Importanti anche le sue ricerche nel campo della fisica e nellambito della meccanica del continuo, dove deline i fondamenti di un modello di corpo continuo, il continuo di Cauchy, che rappresenta ancora oggi una pietra miliare della scienza delle costruzioni.

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ASTUT
LArchivio Scientifico e Tecnologico dellUniversit di Torino (ASTUT) nato nel 1992 con lo scopo di individuare, catalogare, conservare, studiare e valorizzare il patrimonio di strumenti scientifici, apparecchiature tecnologiche, collezioni e reperti vari derivanti dalla attivit di ricerca e di insegnamento svolte nellAteneo torinese. In seguito allallestimento della mostra Strumenti ritrovati: materiali della ricerca scientifica in Piemonte tra Settecento e Ottocento, curata dal prof. Marco Galloni nel 1991 allArchivio di Stato di Torino, alcuni studiosi e appassionati torinesi del settore si resero conto che il patrimonio di strumenti relativi alle diverse discipline in possesso dellAteneo era veramente ingente ed era giunto il momento di creare una istituzione finalizzata a salvaguardare una tale ricchezza come testimonianza materiale della storia della scienza e della tecnica. LArchivio stato concepito considerando criticamente lesperienza di musei universitari, italiani e stranieri, di storia della scienza o dedicati alla storia di singole discipline (fisica, medicina, chimica, farmacia, antropologia ecc.). Dopo lesondazione della Dora Riparia, nel 2000, che danneggi i magazzini dellArchivio presso il centro Piero della Franceca, lASTUT ha oggi la sua sede operativa presso lex Manifattura Tabacchi, dove su uno spazio di oltre 1.000 mq sono raccolti tutti gli strumenti recuperati fino ad oggi e si trova unampia sala espositiva e una piccola biblioteca. Archivio Scientifico Tecnologico dellUniversit (ASTUT) Corso Regio Parco 134/A presso ex Manifattura Tabacchi Visitabile su prenotazione Info: tel. 011 6706337 www.unito.it/sezioni_federate/centri/C579.htm

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L I E NVEN I I T R N S Z ON O I E I
LA PeROTTINA OLIveTTI
La Programma 101 di Olivetti, meglio nota con il familiare soprannome di Perottina, fu il primo computer elettronico programmabile del mondo, presentato alla fiera di New York nel 1965 e prodotto in 44.000 esemplari. Progettata dallingegnere torinese Pier Giorgio Perotto, la Perottina apparve come unautentica meraviglia tecnologica, potente e versatile: Sognavo una macchina amichevole alla quale delegare quelle operazioni che sono causa di fatica mentale e di errori, una macchina che sapesse imparare e poi eseguire docilmente, che immagazzinasse dati e istruzioni semplici e intuitive, il cui uso fosse alla portata di tutti, che costasse poco e fosse delle dimensioni degli altri prodotti per ufficio ai quali la gente era abituata. Dovevo creare un linguaggio nuovo, che non avesse bisogno dellinterprete in camice bianco. Nel 1967 la Hewlett Packard vers 900.000 dollari allOlivetti, riconoscendo di aver violato il brevetto della Programma 101 con il suo modello HP 9100. Lingegner Perotto non ne guadagn alcunch, avendo ceduto tutti i diritti sul brevetto alla Olivetti per un dollaro simbolico. Oggi, per, la Perottina esposta al Moma di New York.

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MUS O NAZIONALE DELLA MONTAGNA E


Lidea di costituire un museo nacque nel 1874 tra i primi soci del Club Alpino Italiano. Attualmente il museo opera, con unampia e composita attivit, sia a livello nazionale che internazionale. Vuole essere un polo culturale che unisca idealmente, sotto tutti gli aspetti, le montagne del mondo intero. Quindi, seguendo lo scopo prefissato, allallestimento museografico fisso si aggiungono le esposizioni temporanee. Negli ultimi anni lattivit del museo si affermata, le collezioni sono state incrementate e la struttura diventata la pi importante del settore a livello internazionale. Museo Nazionale della Montagna Piazzale Monte dei Cappuccini 7 Visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19 - Chiuso la domenica Info: tel. 011 6604104 www.museomontagna.org

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I NOM D L S I I E LA C ENZA
ReNATO DuLBeCCO
Catanzaro, 1914 Giunto a Torino appena sedicenne per frequentare la facolt di medicina, Dulbecco si distinse da subito quale studente modello, come ricorda Rita Levi Montalcini: Nel giro di pochi mesi si impose allattenzione non solo mia, ma di tutti i compagni e gli assistenti. Gli esami del primo anno stabilirono il suo primato assoluto, che mantenne sino alla laurea. Terminati gli studi nel 1936, allo scoppio della seconda guerra mondiale Dulbecco fu chiamato alle armi e dopo la caduta del fascismo si un alla resistenza nella lotta contro i tedeschi. Alla fine del conflitto si imbarc per gli Stati Uniti, dove rimase fino al 1972, quando si trasfer a Londra per occuparsi di oncologia, il campo dapplicazione che due anni pi tardi gli sarebbe valso il premio Nobel per la ricerca sulla capacit dei virus di modificare il codice genetico.

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MUSEO FA DI BRUNO
Francesco Fa di Bruno fu soldato, matematico, astronomo, architetto, ingegnere, scienziato, animatore di opere sociali, professore universitario, prete e santo. Il museo a lui dedicato, presso lIstituto Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio, si compone di nove sale piene di oggetti e scritti, attraverso cui si ripercorre la vita del santo, scandita dalle sue molteplici attivit, ricerche e scoperte scientifiche quali, tra le altre, il fasiscopio e lo scrittoio per ciechi. Museo Fa di Bruno Via San Donato 31 Visitabile su appuntamento Info: tel. 011 489145 www.faadibruno.net

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MUSEO GIULIA DI BAROLO


Il Museo Giulia di Barolo stato aperto nel 1994 ed ospitato presso lIstituto Santa Maria Maddalena di Torino, casa madre delle Figlie di Ges Buon Pastore. Vi sono esposti oggetti, immagini, scritti e fotografie che illustrano lattivit della Marchesa di Barolo. Ripercorrendo la sua vita, i personaggi da lei frequentati, si ha come limpressione di rivivere la storia torinese tra la fine del Settecento e la prima met dellOttocento. Una sezione del museo dedicata allattivit dellistituto: vi sono raccolti oggetti duso quotidiano del tempo, attrezzi per composizioni floreali e ricette per rimedi di erboristeria. Museo Giulia di Barolo Via Cottolengo 22 Visitabile su appuntamento Info: tel. 011 5211903

L I E NVEN I I T R N S Z ON O I E I
LA MACChINA PeR STeNOGRAFARe
La prima macchina per stenotipia ad avere unapplicazione pratica fu ideata a Torino dal professor Antonio Michela, che dopo aver classificato gli elementi fonici occorrenti alla formazione di tutte le sillabe assegn a ciascuno di essi una espressione grafica, un simbolo e un valore numerico. Presentata ufficialmente allesposizione internazionale di Parigi nel 1878, la Macchina Michela suscit immediatamente grande interesse: il Consiglio Municipale di Torino fu il primo organo collegiale ad avere un resoconto stenografico della sua seduta gi nel gennaio 1879, mentre nel 1881 la macchina fu adottata per la trascrizione dei lavori parlamentari del Senato, attivit per la quale adoperata ancora oggi in versione computerizzata.

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MUS O STORICO NAZIONALE DELLARTIGLIERIA E


Fondato da Carlo Emanuele III nel 1731 presso il Regio Arsenale, il Museo Storico Nazionale dellArtiglieria il pi antico tra i musei di Torino ed offre una collezione di armi provenienti da tutto il mondo, con esemplari dingegneria ed artigianato deccellenza unici e di grandissimo valore. Trasferito presso il Mastio della Cittadella, possibile visitare la ricchissima collezione di 11.000 pezzi che offrono un completo panorama della storia degli armamenti dal neolitico fino al XX secolo. Museo Storico Nazionale dellArtiglieria Corso Galileo Ferrarsi 0 Chiuso per ristrutturazione Info: tel. 011 5629223 www.artiglieria.org

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ARMERIA REALE
LArmeria Reale di Torino fu istituita nel 1837 da Carlo Alberto, che incaric il colonnello Vittorio Seyssel dAix di radunare e ordinare i pezzi di pregio appartenuti ai duchi e ai sovrani sabaudi. Limponente collezione costituita da numerosi esemplari di armi bianche e da fuoco dal XIII al XIX secolo, di armature complete di cavalieri e cavalli da guerra e da torneo e da cimeli napoleonici. Tra i pezzi pi interessanti in esposizione, larmatura da giostra di Emanuele Filiberto di Savoia, larmatura di Otto Heinrich di Baviera e larmatura equestre di Carlo Emanuele I. Armeria Reale Piazza Castello 191 Visitabile dal marted al venerd dalle 9 alle 14 Sabato e domenica dalle 13 alle 19 Info: tel. 011 543889 www.artito.arti.beniculturali.it

L I E NVEN I I T R N S Z ON O I E I
LA NITROGLICeRINA

Bench spesso la si leghi al nome di Alfred Nobel, la nitroglicerina fu sintetizzata nel 1847 da Ascanio Sobrero, chimico originario del Monferrato le cui ricerche erano finalizzate soprattutto alle possibili applicazioni mediche del composto, ancora oggi usato per trattare langina pectoris. Ma, come rivelano le sue memorie, Sobrero si rese conto immediatamente della potenza esplosiva della scoperta, e ne fu inquietato: Volli decomporne una gocciola in un tubo di vetro: una detuonazione ridusse in polvere il tubo, sicch pi nulla non me ne rimase fra le dita, alle quali provai una violentissima commozione. Molte scheggette di vetro mi ferirono la mano ed il viso: un mio amico che era presente ed a pi dun metro di distanza ne ebbe il viso ferito in pi luoghi. Quali sieno le possibili applicazioni di questo corpo liquido detuonante, non si pu ancora presumere. A tale quesito avrebbe di l a poco dato risposta Nobel che, divenuto ricco grazie alla dinamite, riconobbe allinventore piemontese una pensione vitalizia quale ringraziamento.

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ACCADEMIA DELLAGRICOLTURA
LAccademia di Agricoltura di Torino fu fondata nel 1785. Divenne lorgano ufficiale di consulenza in materia agraria del Governo piemontese e poi, dopo lunit, di quello italiano, consulenza che dur fino al 1868, anno in cui fu istituito a Roma il Consiglio Superiore dellAgricoltura. Oggi lAccademia continua nella sua attivit di studio e di ricerca su problemi vari con memorie e convegni mirati alla necessit di usare correttamente il territorio e le risorse agricole. Accademia dellAgricoltura Via Andrea Doria 10 Info: tel. 011 8127470 www.istituticulturali.it/genera.jsp?id=1068

LE I NVEN I I T R N S Z ON O I E I
LANALITICAL eNGINe
Nel 1840 il matematico inglese Charles Babbage, oggi considerato il primo informatico della storia, giunse a Torino per presentare al congresso degli scienziati presso lAccademia delle Scienze i disegni della sua Analitical Engine, macchina automatica per lesecuzione di programmi aritmetici. Anni dopo, nella prima pagina della sua autobiografia, lautore pose una dedica a Vittorio Emanuele II, ricordando il soggiorno in Italia: Sire, nel dedicare questo volume a sua Maest, io compio un atto di giustizia nei confronti della memoria del Vostro illustre Padre. Nel 1840 il re Carlo Alberto invit i saggi dItalia a riunirsi nella sua capitale. Io portai con me i disegni e le spiegazioni dellAnalitical Engine. Essi furono ampiamente discussi e la loro validit fu riconosciuta dai pi eletti figli dItalia. Al Re, Vostro Padre, io devo il primo riconoscimento pubblico ed ufficiale di questa invenzione.

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ACCADEMIA DI MEDICINA
LAccademia di Medicina nacque nel 1819 dalla richiesta di diciannove medici, titolari di incarichi nelle strutture sanitarie o docenti della facolt di medicina di Torino, di potersi incontrare per dibattere su argomenti medico-scientifici e pubblicare i resoconti di queste riunioni su una rivista. Concessa lautorizzazione dal Direttore Generale del Gabinetto di Polizia del Ministero degli Interni nel 1821, si effettuarono le prime adunanze in forma strettamente privata, non essendo concessa alcuna possibilit di riunioni pubbliche. Attualmente la biblioteca dellAccademia conserva oltre 25.000 testi antichi o non pi reperibili. Accademia di Medicina Via Po 18 Info: tel. 011 8179298 www.accademiadimedicina.unito.it/home.htm

I NOM D L S I I E LA C ENZA
RITA LevI MONTALCINI
Torino, 1909 Quello della scienza medica fu per Rita Levi Montalcini un interesse innato e assai precoce: Sia pure in modo vago mi aveva attirato sin dallinfanzia quando, al tempo della guerra, ritenendo di non poter aspirare a diventare medico, avrei voluto fare la crocerossina. Cos nellautunno del 1930 la futura biologa entr per la prima volta nel lugubre e solenne anfiteatro dellIstituto Anatomico della facolt di medicina a Torino e si specializz in neurologia e psichiatria. Nel 1938 le leggi razziali la obbligarono ad emigrare in Belgio, ma rientr a Torino appena possibile e fino alla fine della guerra prosegu le sue ricerche in un laboratorio di fortuna allestito in casa. Nel 1947 lasci lItalia alla volta degli Stati Uniti, dove scopr il fattore di crescita noto come NGF, la proteina che regola lo sviluppo e la differenziazione delle cellule nervose; a questa molecola Rita Levi Montalcini dedic trenta anni di ricerche, coronate nel 1986 dal premio Nobel per la medicina.

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ACCADEMIA DELLE SCIENZE


La fondazione dellAccademia delle Scienze risale al 1783, quando il Re Vittorio Amedeo III le confer il ruolo di Accademia Reale. Numerosi i personaggi di rilievo che frequentarono lAccademia, da Foscolo a Manzoni, da Rosmini a Gioberti, da Darwin a Helmholtz, da Avogadro a Sommeiller. Attualmente numerose sono le iniziative volte soprattutto allorganizzazione di incontri scientifici di grande importanza. Accademia delle Scienze Via Accademia delle Scienze 6 La biblioteca e larchivio storico sono visitabili su appuntamento Info: tel. 011 5620047 www.accademiadellescienze.it

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GAVS
Dei 30.000 aerei costruiti in Italia in questi cento anni, quelli di valore storico giunti sino a noi sono poco pi di un centinaio. Alcuni sono in condizioni precarie. Di troppi, compresi i protagonisti delle grandi imprese, restano solo immagini o ricordi sbiaditi. Per conservare le testimonianze tangibili di una tradizione di imprese, progresso e sacrificio, nel 1983 otto appassionati fondarono il Gruppo Amici Velivoli Storici (GAVS) che, ad oggi, conta centinaia di soci e cinque sezioni, di cui una a Torino. Il GAVS, che collabora con lAeronautica Militare, musei italiani e stranieri, industrie, ha in questi anni salvato aerei rarissimi (come lultimo Nardi FN.305), riportato in vita caccia scomparsi (come il Fiat G.55), propiziato recuperi incredibili (come due Siai S.79 in Libano). Gruppo Amici Velivoli Storici (GAVS) Via Gioberti 25 Visitabile su appuntamento www.gavs.it

I NOM D L S I I E LA C ENZA
JOSePh LOuIS LAGRANGe
Torino, 1736 - Parigi, 1813 Tra i pi influenti matematici del XVIII secolo, Lagrange nacque a Torino da una famiglia di origini francesi. Nominato professore di geometria alla Regia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino a soli ventanni, partecip alla fondazione della Privata societ per lo svolgimento e la pubblicazione di ricerche matematiche, che si sarebbe poi trasformata nellAccademia Reale delle Scienze di Torino. Nel 1759, su proposta del grande matematico svizzero Eulero, divenne membro straniero dellAccademia di Berlino.

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MUS O DI STORIA NATURALE DON BOSCO E


Il Museo di Storia Naturale dedicato al santo dei giovani, che lha fondato nel 1878 come dotazione scientifica alla Scuola di Valsalice, uno dei pi antichi musei scientifici di Torino. Sin dallinizio Don Bosco volle che le scienze sperimentali fossero curate e incoraggi lacquisto di apparecchiature scientifiche per i laboratori. Molte delle apparecchiature antiche acquistate in quei tempi e dopo sono ancora in uso nella scuola. Lallestimento attuale vede esposte apparecchiature di fisica e chimica, la collezione mineralogico-petrografica, le esposizioni botaniche, zoologiche, paleontologiche, etnografiche ed archeologiche. Lerbario, di importanza internazionale, comprende 40.000 cartelle con esemplari raccolti negli anni da vari sacerdoti. Museo di Storia Naturale Don Bosco Viale Thovez 37 Visitabile su prenotazione dal luned al venerd Sabato, domenica e festivit su prenotazione dalle 9 alle 12,30 senza prenotazione dalle 14,30 alle 18,30 Info: tel. 011 6601066 www.liceovalsalice.it/front/casa/museo.php?id=26

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MUS O EGIZIO E
Il Museo Egizio di Torino , come quello del Cairo, dedicato esclusivamente allarte e alla cultura dellEgitto antico. Molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-Franois Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano da allora allo studio delle sue collezioni, confermando cos quanto scrisse Champollion: La strada per Menfi e Tebe passa da Torino. Il Museo Egizio (propriamente Museo delle Antichit Egizie) costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quellepoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra lEgitto e le missioni archeologiche. Il criterio attuale prevede che i reperti rimangano allEgitto. Museo Egizio Via Accademia delle Scienze 6 Visitabile tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30 - Chiuso il luned Info: tel. 011 4406903 www.museoegizio.it

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ESOF

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ESOF

Turismo Torino e Provincia Piazza Castello/ Via Garibaldi Stazione ferroviaria Porta Nuova Aeroporto Internazionale di Caselle Tel. +39 01153 51 81 torino@turismotorino.org www.turismotorino.org

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