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some” NOTIZIE AI SOCI BOLLETTINO D'INFORMAZIONE N°22 SETTEMBRE-OTTOBRE 1995 IL RIFUGIO ANTIAEREO DI PIAZZA RISORGIMENTO A TORINO di Marco Darchini e Piero Ramasso It presente lavoro ¢ la integrate riproposta di una pubblicazione distribuita ai visitatori del rifugio, recentemente aperto al pubblico in occasione delle celebraziont per il 50° anniversario della liberazione. Il materiale ci é giunto grazie all'interessamento del socio Francesco Capelletto a cui si debbono anche le foto che corredano i testi. Torino in Guerra Cadono le bombe Durante la prima notte di guerra, fra "11 e il 12 giugno 1940, su Torino, all’1.30, compare una dozzina di bombardieri che colpiscono duramente la citta; si contano 14 morti e 33 feriti, lo choc & grande ed é Iinizio di un incubo che termina solo il 5 aprile 1945 con un ultimo attacco alla stazione di Torino-smistamento. I morti sotto le bombe fra i residenti vengono stimati in 2.096 ‘ma il dato é probabilmente in difetto. L’allarme I cittadini sono avvisati dal suono di 57 sirene attivate da un unico comando cui una rete di avvistatori segnala l’arrivo di formazioni nemiche; scatta una fase di preallarme ¢ poi, accertata Ja rotta degli aerei, viene lanciato I’allarme ed il suono delle sirene avvisa la popolazione. Liallarme, a volte, si rivela falso ma altre volte tarda ed alle sirene si accompagna il sibilo delle prime bombe. Cosi accade il 13 luglio 1943 e si contano 792 morti ¢ 914 feriti dopo un bombardamento effettuato da oltre 200 aerei Chi ancora in citta deve affrettarsi e raggiungere il rifugio pid vicino. Il tempo di permanenza nei rifugi é molto pit lungo dei raid sulla citta: nel 1940 i minuti di allarme sono 2.627, nel 1941 scendono a 1102, nel 1942 sono 4.062, nel 1943 salgono a 13.212 minuti per un totale, fino al 1943, di oltre 21.000 minuti vissuti nell’angoscia delle bombe in arrivo. Trifugi I ricoveri antiaerei sono approntati per proteggere la popolazione civile dalla minaccia delle bombe; le stime dell’epoca parlano di 600 ricoveri in grado di ospitare 150.000 torinesi E probabile che siano dati in eccesso, in quanto nella massima parte si tratta di adattamenti di fortuna: si puntellano le cantine, si utilizzano i rivi copert, i tratti di fogne bianche, ¢ le antiche gallerie della Cittadella, mentre i rifugi pubblici di media ¢ grande dimensione risultano essere 30 con una capienza di 25,000 persone. 1 dati sono incerti ma é sicuro che i lavori di costruzione si intensificano sotto le bombe mentre Ja gente utilizza i manufatti ancora in cantiere. A guerra finita con il decreto legge 409 del 1948 i - NOTIZIE AI SOCI * Settembre-Ottobre 1995 - Presidente De Nicola provvede all’ultimazione dei lavori delle opere di protezione antiaerea ¢ le affida ai Comuni. Le opere minori o private vengono smantellate mentre quelle pubbliche vengono murate ¢ progressivamente se ne perde memoria. In Municipio si trova un elenco di ricoveri di P.A.A. che segnala 45 rifugi pubblici: i principali sono quello dei Cappuccini (circa 1000 metri di gallerie) © Parco Leopardi (circa m 600) e quelli di via G.Bruno, di Largo Sempione, di Corso Trapani e di Piazza Risorgimento che & il pid grande della parte pianeggiante della citta Nonostante la precarieta ¢ le ridotte dimensioni della maggior parte dei ricoveri, ed il fatto che quasi tutti non fossero in grado di reggere un colpo diretto, é indubbio che essi abbiano tutelato la popolazione, specialmente dalle schegge. A volte perd il crollo dell’edificio sovrastante faceva strage di coloro che vi erano rifugiati, come avwenne per la Chiesa di Madonna di Campagna che, centrata in pieno, crollé sul ricovero sottostante. La vera risposta dei Torinesi ai bombardamenti é stato lo sfollamento. Lo sfollamento Davanti alla minaccia dal cielo chi puo abbandona la citta che per la presenza delle industrie é diventata un obiettivo importante per i bombardieri alleati. I paesi vicino a Torino, che spesso sono quelli d'origine delle famiglie, divengono la residenza di ben 338.000 sfollati (i! 48,45% dei residenti!) ed anche chi non pud stabilirsi lontano dalla citta l'abbandona di sera e raggiunge o la collina (23.000 persone) o i paesi pitt vicini (oltre 93,000) Una fiumana di gente atterrta e dolente lascia la cita la sera e vi rientra all’alba bombardamenti La guerra aerea su Torino muta nel corso del conflitto. 1 primi attacchi vengono portati da piccole formazioni (in media una dozzina di aerei) che sorvolano ad alta quota la citta alla ricerca degli obiettivi su cui si avventano uno alla volta lanciando bombe di piccolo e medio calibro ¢ spezzoni incendiari. Gli attacchi sono prevalentemente nottumi e la citt & oscurata dal coprifuoco per non favorire gli equipaggi con punti di riferimento. Questo ciclo di 14 azioni nemiche termina nell’autunno 1943 quando si passa a raid compiuti da massicce formazioni di La zona che si incontra appena entrati nel rifugio, dotata di servizi igienici SW WAS VEIATIS (OD VIN E 5 ‘oRsevevaL Teves vom A WT

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