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Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
NOTIZIE AI SOCI
‘STUDIO DELLE
FORTIFICAZIONI
MODERNE
BOLLETTINO D‘INFORMAZIONE N°6
MARZO-APRILE 1992
IL FORTE MONTECCHIG DI COLICO
Si tratta della fortificazione italiana meglio conservata e cid
nonostante @ ancora poco conosciuta dagli appassionati. vi
presentiamo percid queste brevi note storiche sul forte e sulle
altre opere della Frontiera Nord, sperando di poter organizzare
nel prossimo futuro una visite con tutti i soci.
Nei primi anni del nostro secolo, al tempo della Triplice Alle-
anza_,lo Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano progetté il
rafforzamento con opere permanenti di tutto l’arco della frontie-
ra alpina.
Nella zona valtellinese vennero progettati tre sbarramenti: a
Colico, a Tirano ed a Bormio. Quello di Colico aveva lo scopo
principale di battere le strade provenienti da Chiavenna ed il
vallone che scende dal Passo di San Iorio e di agire contro inva~
sioni dall'Alta Valtellina
Quello di Tirano era armato da un opera con 4 cannoni da 149 A
in cupola e dalla batteria occasionale di Croce dei Motti con
altri 4 cannoni da 149 G (oltre una batteria di riserva di 1496 e
due batterie da 87 con armamento secondario)
Lo sbarramento di Colico comprendeva un'opera permanente con 4
pezzi da 149\35 § A in cupola a Montecchio Nord.
Fu cosi che negli anni fra il 1905 ed il 1914 venne edificato il
"Forte Montecchio", divenuto pil tardi "Forte Lusardi".
Nell'antico Forte di Fuentes fu progettato un appostamento per 4
cannoni da 149; a Pione (a sud di Colico), una batteria da 75. A
meta strada fra Colico e Lecco (e precisamente a Castel di Vezio
presso Varenna) era inoltre previsto l'impiego di una batteria da
75.
Durante il primo conflitto mondiale divenne indispensabile
attuare i piani difensivi previsti nella zona dell'Alto Lario in
previsione di una invasione dell'esercito germanico dal territo-
rio della neutrale Confederazione Elvetica.
Nel 1916 fu costruita una cannoniera per artiglieria pesante
campale dotata di riservette sotterranee sulla collina di
Fuentes che é ancor oggi esistente
Le difese progettate vennero integrate da trincee lungo la linea
di cresta Legnoncino - Legnone con previsione di difesa ad ol-
tranza sullo sperone di Dervio. A nord gli apprestamenti
seguivano la linea di cresta sulle montagne della sinistra
orografica dell'Adda formando un'unica linea di sbarramento che
da Tresenda raggiungeva le opere di Bormio
La difesa della Frontiera Nord venne affidata alla 5° Armata e
nel 1917 risultava cosi articolata:
- Difesa a cordone di tutta la fascia confinaria, con sostegno di
artiglierie, affidata a truppe territoriali trasformate in
“Unita di Linea" . I militari di questa unita, anche se anziani
d'eta, avevano il grosso pregio d’essere profondi conoscitori
del terreno sia per l'arruolamento regionale che per lalunga permanenza in zona durante i lavori di fortificazione da
loro stessi svolti.
- Dislocazione intermedia di reparti celeri (Bersaglieri Cicli-
sti)
- Dislocazione arretrata di tre brigate di fanteria di Linea da
impiegare quale massa d'urto nell'eventualita di una
massiccia azione controffensiva
- Dislocazione ancora pid arretrata e diluita di due divisioni di
Cavalleria, eventualmente impiegchili nella media e bassa
Lombardia.
Tl tanto temuto attacco austro-ungarico non avvenne mai e tutto
il complesso difensivo venne definitivamente smobilitato il 10
gennaio 1919.
Le opere campali furono in parte rimilitarizzate nel luglio
1934, quando vennero mobilitate ed inviate al confine settentrio-
nale quattro Divisioni in seguito all'assassinio del Cancelliere
austriaco Dolfuss per scoraggiare il tentativo d'occupazione
dell'Austria da parte dell’ esercito germanico.
Durante la Il guerra mondiale il Forte Montecchio rimase armato
ed efficiente. Ebbe perd modo di sparare solo il 26 aprile 1945
quando investi con dodici salve d'artiglieria la vetta del monte
Berlinghera, sulla opposta sponda del Lario, su cui si trovavano
alcune formazioni partigiane.
I1 giorno successivo la guarnigione si arrese.
Il Forte rimase per anni inaccessibile ai civili perché adibito
a polveriera. Da alcvni anni @ stato dismesso e sono attualmente
in corso lavori di restauro conservativo a cura della
Sovrintendenza delle Belle Arti di Milano (Architetto Bianchi).
Non appena conosciuta 1a destinazione data al Forte dal Comune
di Colico o dalla Sovrintendenza, sara organizzata una visita per
i soci.
COME ARRIVARE A COLTCO
Da Lecco si pud prendere la nuova superstrada n°36 che passa per
lo pit in galleria, oppure percorrere la strada lungo il lago,
meno frequentata e pid panoramica.
A Colico si pud anche arrivare con il treno lungo la linea Lecco-
Sondrio-Tirano.
BIBLIOGRAFIA
“Gobbi Ulisse, Il F.te Montecchio, da salvare. In Tacarmi 7\1989.
~idem, Nuova vita per il Forte Oga. In Tacarmi 5\1991.
~idem, Cannoni sul lago di Como. In Tuttoturismo 3\1990
-Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico, L'Esercito Ita
nella Grande Guerra - Relazione Ufficiale. 1930.
-Zazzi Stefano, Il F.te di Oga. Nel Notiziario della Banca
Popolare di Sondrio, 1984.
no
NEL PROSSIMO BOLLETTINO, SULLO STESSO ARGOMENTO
Guida alla visita del Forte di Oga a Bormio.
Nella pagina seguente, la planimetria del Forte Montecchio.