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Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
NOTIZIE AI SOCI
GRUPPO! BOLLETTINO D'INFORMAZIONE N°7
STUDIO DELLE MAGGIO-GIUGNO 1992
FORTIFICAZIONI
MODERNE
LA BATTERIA COSTIERA MAMELI DI PEGLI
I1 complesso sorge sulla spianata di una collina dell'appennino
Ligure Prospiciente il mare, nella zona ovest di Pegli,
delegazione di Genova una volta comune autonomo come la maggior
parte delle circoscrizioni che compongono la Citta.
Per la sua felice collocazione panoramica @ possibile dominare
un ampio tratto di mare da Genova sino a Voltri.
Detta collina chiamata "Vetta", per un totale di 35.000 mq. era
di proprieta di De Rott Armando Gross, svizzero tedesco che nel
1913, quando Pegli era una rinomata localita climatica e balneare
™ vi aveva progettato la costruzione di un grande albergo e 32
palazzine, il tutto collegato ai bagni Montenegro, che si
trovavano nella zona di S.Antonio, tramite una funicolare ed
all'uopo aveva gia depositato la considerevole somma di nove mi-
lioni di lire presso una banca genovese.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, il suo progetto venne
osteggiato a causa del suo nome tedesco, ancorché di origine e
nazionalita svizzera, ed egli ritird il progetto e la somma per
trasferirsi a Marrakech.
Nel 1935 vi fu costruita la batteria costiera Mameli, armata con
tre pezzi da 152/50.
Fig.1 LA GRANDE CASAMATTA TEDESCA
Proprio questa fortificazione _ fu coinvolta nel primo
bombardamento navale subito dall'Italia nella II Guerra Mondiale.
La sera del 14 giugno 1940 partirono da Tolone le navi della
Terza Squadra francese, comandate dall'ammiraglio Duplat e
suddivise in tre gruppi.Il primo era formato dagli incrociatori Algerie e Foch ,assieme
a sei cacciatorpediniere. Aveva come obiettivi i depositi di
carburante di Vado Ligure e le zone industriali di Savona.
Tl secondo gruppo era formato dagli incrociatori pesanti Duplaix
e Colbert e da due cacciatorpediniere. Aveva come obiettivo la
zona di Genova.
Tl terzo gruppo aveva funzione di protezione ed era formato da
tre cacciatorpediniere. Quattro sommergibili furono mandati verso
sud per ostacolare l'eventuale intervento della flotta italiana
Mentre il primo gruppo aprva il fuoco su Vado e sugli stabili-
menti metallurgici di Savona, il secondo gruppo francese iniziava
le sua azione di bombardamento contro il tratto di costa fra A-
renzano e Sestri Ponente.
Entrarono cosi in azione le difese costiere della zona.
La batteria Mameli di Pegli spard sessantaquattro colpi con i
suoi pezzi da 152 .Uno colpi il cacciatorpediniere Albatros ne)
locale caldaie di poppa ,provocando dodici morti.
Aprirono il fuoco anche i due pontoni armati che difendevano il
porto di Genova .T1 P.A. GM-194 (ex Faa di Bruno) era ormeggiato
all'estremita del terzo molo del bacino di Sampierdarena .Spard
due colpi con la sua torre binata da 381/40.
Il P.A. GM-269 spard un solo colpo con la sua torre binata da
190 mm..
L'intervento della torpediniera Calatafimi pose fine alla azione
della squadra francese costringendola a ritirarsi.
L'anno seguente, il 9 febbraio 1941, le difese costiere del
Golfo di Genova furono nuovamente messe alla prova, questa volta
da una squadra navale inglese, comandata dall'ammiraglio Som-
merville. La forza H era composta dall‘incrociatore da Battaglia
Renown, armato con sei pezzi da 381 ,dalla Nave da Battaglia Ma~
laya, con otto pezzi da 381, dallo incrociatore leggero
Sheffield, con dodici pezzi da 152, sette caccia della 13° flot-
tiglia e dalla portaerei ark Royal.
Alle 8.14 di mattina le navi aprirono il fuoco da 19000
metri contro la citta di Genova ,sparando 273 colpi da 381 ,782
da 152 e 400 da 114.
Da terra risposero al fuoco senza alcun risultato a causa della
foschia : la batteria Mameli (14 colpi da 152) ,i1 T.A. n°5 di
stanza a Voltri (23 colpi da 152) ,i1 pontone armato GM 269 (10
colpi da 190) ed i] GM 194 .Quest‘ultimo spard solo 3 colpi a
causa di un'avaria all'impianto elettrico.
Sparé anche la 4° batteria del 15° raggruppamento d'‘artiglieria
@i C.d'A. , dislocata a Quinto , per pid di un'ora con i suoi
quattro 105/28 ,senza riuscire a colpire la squadra perché
troppo distante .
Durante 41 1941 fu aggregata alla batteria Mameli una batteria
contraerea con tre pezzi da 88.
Dopo 1'8 settembre la batteria entrd sotto il controllo delle
truppe germaniche che apportarono alcune modifiche e costruirono
la grande casamatta in cemento armato a protezione di uno dei
pezzi.
La boscaglia che @ presente oggi e che impedisce quasi del tutto
la vista sul mare é frutto di un rimboschimento effettuato dopo
la guerra.
Nel 1953 i1 terreno viene acquistato dal Comune di Genova diret-tamente dal proprietario De Rott per la costruzione di alloggi
delle case popolari. Le Belle Arti, fortunatamente, bloccano il
progetto di una megalopoli di palazzoni (come recentemente
realizzato dallo ICAP sulla collina adiacente).
Attualmente il terreno é invaso, oltre che dagli alberi, anche
da rovi ed erbacce che ne rendono difficoltosa la visita.
La batteria @ facilmente raggiungibile dall'abitato di Pegli,
(omonima uscita autostradale), passando di fronte a Villa Pal-
lavicini, proseguendo per via Teaodoro di Monferrato e salendo
lungo via Modugno sino alla sommita della collina.
L'amico Maurizio Matlach é@ promotore di un progetto di restauro
della batteria costiera Mameli di Pegli (Ge) ed ha di recente
accompagnato un gruppo di soci nella visita di questa interessan-
te struttura fortificata.
Tra breve tempo saranno inviati comunicati ai giornali locali in
merito alla questione della tutela e del restauro di questa ed
altre fortificazioni liguri.
I soci interessati a saperne di pit possono nel frattempo con-
tattare Maurizio Matlach, via De Nicolay 2-2 Genova Pegli, 010-
683235.
Questa breve storia della batteria di Pegli é stata compilata da
Paolo Gagliolo che ha raccolto testimonianze locali e rielaborata
con fonti documentali da Carlo A.Clerici.
CALENDARIO GITE SOCIALI
27 e 28 giugno 1992 opere fortificate della Val Pusteria. Per
informazioni telefonare la settimana precedente a Carlo A.
Clerici Tel. 02\4981424 a Francesco Capelletto Tel. 0161\66104 o
a Valerio Giardinieri Tel. 02\6691861.
11 luglio visita alle fortificazioni nella zona del Moncenisio.
Per informazioni telefonare ai numeri sopra citati o a Carmelo
Bertone tel.011\9408403 durante la settimana precedente.
PROSSIMO BOLLETTINO
Il prossimo notiziario uscira in settembre, dopo le vacanze del
periodo estivo.
Sono previsti fra gli articoli, alcuni scritti di: Valerio
Giardinieri sulle linee fortificate tedesche in Italia durante la
II G.M., Eugenio Vajna circa gli osservatori tedeschi nel Golfo
di Genova. Francesco Capelletto proseguira con le note sui metal-
detector.
Tutti i soci sono invitati a pubblicare sul bollettino loro ar-
ticoli inediti o appunti di viaggio inerenti al tema delle
fortificazioni moderne.
Non @ stato possibile pubblicare su questo numero il preannun-
ciato articolo su Forte Oga a cura di Alfredo Flocchini.
Speriamo di potervelo proporre in uno dei prossimi bollettini