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Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
Bollettino d'informazione del Gruppo di Studio delle Fortificazioni Moderne, la prima associazione italiana dedicata allo studio delle fortificazioni del XX secolo attiva in Italia nei primi anni Novanta. A cura di Carlo Alfredo Clerici, Francesco Capelletto e Gianpaolo Porta. Parole chiave: bunker, casamatta, postazione Tobruk, ringstand, trineca, forte, blockhaus, fortino, muro anticarro, denti di drago, trincee anticarro, Vallo Alpino, 381, 152, Batteria costiera, Monte Moro, artiglieria da costa.
sstuooome = NOTIZIE AI SOCI
MODERNE
BOLLETTINO D'INFORMAZIONE N°16
MAGGIO - GIUGNO 1994
NUOVE FORTIFICAZIONI PER LA PACIFICA SVIZZERA
di Carlo Alfredo Clerici e Silvio Poli
Le fortificazioni permanenti sembrano non passare ancora di moda, nonostante l'avvento delle
arm "intelligenti", come avevano invece previsto molti esperti
La recente Guerra del Golfo ha dimostrato la difficolta di colpire efficacemente un avversario
attestato in postazioni difensive precostituite ed ha evidenziato l'importanza dell” “indurimento”
degli obiettivi sensibili (come ricoveri per aeromobili, posti comando, ecc.).
Alla luce di questi fatti si pud sicuramente considerare discutibile la dismissione, avvenuta nel
1992, del sistema fortificato alla frontiera orientale che avrebbe potuto offrire una barriera
ancora efficace se non contro i carri del disciolto Patto di Varsavia, almeno contro le bellicose
‘truppe dell'ex Jugoslavia,
Alcune nazioni come la Svizzera continuano invece non solo a mantenere in servizio le
fortificazioni, ma sviluppano nuovi programmi di costruzione.
Prima di procedere ad una descrizione della storia del sistema difensivo svizzero ¢ utile esaminare
in breve la geografia della regione.
T territori della Confederazione Elvetica si estendono su tre regioni con differenti caratteristiche.
1, L’Altopiano possiede un'ampia rete di vie di comunicazione stradali e ferroviaric
rappresenta per un eventuale nemico una via di penetrazione abbastanza agevole nonostante i
nnumerosi fiumi e gli ostacoli boschivi non permettano limpiego di grandi unit di corazzati.
2. Le Alpi rappresentano un ostacolo assai efficace e le poche vie di comunicazioni si prestano
ad essere facilmente interrotte
3. Il Giura si presta anch’esso ad una buona difesa dato che le valli longitudinali, percorse da
bbuone rotabili sono spesso intersecate da valli (luses) facilmente difendibili,
Data la natura prevalentemente montuosa del territorio svizzero una difesa basata su
fortificazioni permanenti conserva ancora grande efficacia.
Le origini dell‘attuale sistema fortificato svizzero risalgono alla vigilia del Secondo Conflitto
Mondiale. In quegli anni infatti la costruzione delle Linee Sigfrido ¢ Maginot lungo il confine
franco - germanico esponeva la Svizzera al pericolo di essere attraversata in caso di conflitto fra
queste due nazioni,
A partire dal 1939 fu avviata la costruzione della Regione Fortificata di Sargans ¢ la
modernizzazione di quelle di Saint Maurice ¢ del Gottardo realizzate nei primi anni di questo
secolo.
Fino allinvasione della Francia nel 1940 i lavori di fortificazione furono condotti soprattutto
Tungo le zone di confine ¢ in quelle dell’Altopiano di Linth, del lago di Zurigo, del corso del
Limmath ¢ lungo la parte settentrionale delle montagne del Giura. Dopo la conquista tedesca fu
deciso di avviare la costituzione di un Ridotto nella zona alpina. Durante tutta la Seconda
Guerra Mondiale i princivali lavori difensivi furono realizzati per proteggere gli accessi di questa
zona organizzata per resistere ad oltranza= NOTIZIE AI SOCI * Maggio-Givgno 1994 -
Furono realizzate numerose casematte per fanteria, oltre a forti d’artiglieria, progettati sul
modello della linea Maginot.
La difesa anticarro fu assicurata da sbarramenti come denti
armato e rotaie ferroviarie infisse nel terreno.
La costruzione di un cosi ampio numero di opere fortificate richiese I'impiego di tutte le
artiglierie disponibili e per sopperire alle carenze vennero impiegati pezzi da campagna obsoleti,
adattatiall"impiego in postazione fissa.
La Svizzera non venne coinvolta nel Secondo Conflitto Mondiale, anche grazie al formidabile
sistema difensivo che era stato approntato, Nel 1945 erano pronte ed efficienti nelle tre Regioni
Fortificate complessi di fortificazioni permanenti armate con artiglierie a lunga gittata, armi
controcarri ed armi di fanteria, ed integrate da estesi campi minati e da una rete capillare di
demolizioni ed interruzioni predisposte. Le truppe che vi operavano disponevano di ricoveri e di
depositi protetti, in grado di assicurare una resistenza prolungata.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale "importanza delle fortificazioni in Svizzera non é diminuita,
Mentre la Germania si vide costretta a demolire la Linea Sigfrido in conseguenza al trattato di
pace ¢ la Francia avvio la dismissione della Linea Maginot, considerata inutile alla luce degli
eventi bellici, la Svizzera continud negli anni a mantenere in servizio ¢ ad aggiomare le sue
fortificazioni. L’introduzione delle armi atomiche nell’arsenale delle grandi potenze non mutd la
considerazione degli svizzeri nei confronti della difesa statica, anzi le opere fortificate vennero
dotate di apparati per la difesa NBC.
Alla fine degli anni '70 le Brigate di Frontiera destinate ad operare sui confini orientali,
settentrionali ed occidentali, potevano disporre di opere permanenti, armate nel complesso con
2100 pezzi di artiglicria di tipo modemo, 600 armi controcarmi in gran parte del tipo filoguidato e
1800 mitragliatrici pesanti, a copertura di circa 4000 demolizioni ed interruzioni predisposte (per
il oui approntamento erano disponibili circa 17000 uomini). In quel periodo furono costruiti oltre
76 chilometri di gallerie, utilizzate come depositi per munizioni ¢ materiali,
Contemporaneamente venne avviato un programma di “indurimento” delle infrastrutture per il
‘combattimento aereo vennero gradualmente potenziate ¢ venne costruita una serie di aeroporti in
caverna per la protezione non solo dei velivoli da combattimento ma anche delle officine, dei
posti comando ¢ del personale. Gli aeroporti che non era possibile incavernare vennero dotati di
shelter corazzati
La Svizzera é diventata negli anni famosa nel mondo per Iaccurato sistema di difesa civile,
complemento indispensabile di una strategia basata sulla difesa ad oltranza del territorio, Tutte le
abitazioni private di nuova costruzione e gli edifici pubblici devono essere dotati di rifugi anti-
atomic
La minaccia atomica ed i diminuiti stanziamenti economici a favore delle fortificazioni nel
dopoguerra imposero nuovi criteri costruttivi, volti ad ottenere la riduzione dei costi grazie alla
standardizzazione,
Nel corso degli anni '70 furono installati posti di comando sotterranei per le truppe mobili ed
alcuni battaglioni d’élite furono dotati di ricoveri antiatomici
Il sistema d’interruzioni stradali ¢ demolizioni fu reso pii rapido ed efficiente con
Timmagazzinamento permanente degli esplosivi nellobiettivo stesso.
Nogli anni '80 mentre la costruzione dei ricoveri antiatomici é stata limitata, sono stati invece
rafforzati gli sbarramenti a difesa dei passagei obbligat.
Sono stati acquistati nuovi mortai binati a retrocarica da 120 mm (gia introdotti in servizio negli
annj Sessanta) e pi tardi sono state installate delle torrette di carri Centurion dismessi, armate
con cannoni da 105 mm. Grazie a questi lavori sono entrate in servizio 1700 opere minate e 2000
stacoli anticarro. Le fortificazioni in servizio sono circa 900, dotate di pi di 3000 armi ed
esistono 6000 ricoveri per la truppa ed i comandi, con un totale di posti protetti pari a circa un
quinto degli effettivi delle forze armate
i drago, muraglioni in cemento41 SOCT % Maggio-Gingno 1994 -
= NOTIN
ISON
SISTEMA 8