Sei sulla pagina 1di 24
NOTIZIE AI SOCI STUDIO DELLE FORTIFICAZIONI MODERNE BOLLETTINO D'INFORMAZIONE N°11 MAGGIO - GIUGNO 1993 IL VALLO ALPINO DEL LITTORIO A SAN DALMAZZO DI TENDA di Fulvia Traverso e Davide Bagnaschino Nel 1990 S.Dalmazzo di Tenda era gid designata come “Piazza Fortificata"; non perché ospitasse opere militari, presenti sul Colle di Tenda, ma perché molto importante dal punto di vista @ strategico. Infatti qui confluiscono la Valle del Roja, di val- lauria e del Levenza formando una conca dalle notevoli dimensioni ed un nodo delle vie di comunicazione. | | | | | | | Dal 1940 la frazione di Tenda era gia un gruppo di capisaldi del Sottosettore II/A del II Settore del Vallo Alpino, con 9 centri ai resistenza, 2 caverne ricovero e 5 avamposti. Qui, vista l"importanza delle vie di comunicazione, le opere erano estremamente ravvicinate e collegate tramite cavo telefonico interrato e protetto; solo due erano collegate tramite cavo telefonico interrato e protetto; solo due erano collegate tramite apparecchi fotofonici. La piana di S. Dalmazzo, e i centri di resistenza, si trovavano coperti dal tiro di diverse batterie della G.A.F.; alla lettera A della carta allegata é@ la proveninza del fuoco dalla 605~ batteria sempre pronta (in caverna) e da un‘altra batteria in caverna alla Peluna (con pezzi sempre posizionati allo scoperto), @™ sotto la lettera B é la provenienza del fuoco dalla 606~ batteria sempre pronta (in caverna) e da un‘altra batteria in caverna a Spegi (con sezioni suddivise),i cui pezzi erano anch‘essi posizionati allo scoperto. Inoltre vi erano la 63° batteria da 100/17 a Cima di Riorio, la 64° batteria da 100/17 a Colle Loubaira e 2 batterie da 105/28 a Spegi. Le batterie in caverna erano tutte armate di pezzi da 75/27 modello 06. I 5 avamposti situati nella gola di Paganin e Scarassui dovevano fornire una prima resistenza con le loro Fiat 14/35 su treppiede e allertare l'organizzazione di S.Dalmazzo. Date le loro scarse attrezzature e gli spartani alllestimenti dovevano resistere per un tempa limitato. Altre 3 linee fortificate (Vievola, Colle di Tenda e Vernante) avrebbero fermato o rallentato l'avversario dopo la improbabile SETTORE TENDA SOTTOSETTORE IL/A LOCALITA' S$. DALMAZZO Centr: di resistents 2 5. Delwazze di Tends UI SCALA 1:25.000 H.Cheberke Calle a 4288 JA] Loven * \@20 ® 7 A Lime di Arpers wat Cima di Durasee tanst Basse di Gucone Fi OB 93 Davide peg 2 caduta di S. Dalmazzo. I centri di resistenza hanno le caratteristiche comuni alle opere di prima linea: ricoveri per la truppa, locali comando e deposito viveri, munizioni, acqua, locale gruppo elettrogeno, riservette varie e ventilazione elettrica con filtri per la depu- razione dell'aria. Questa era convogliata in tutti i locali dell'opera, casamatte incluse, ed ai facciali dei serventi che, in questo modo, non aspiravano i deleteri gas prodotti dalle armi in azione. Le casamatte sono tutte del tipo “di fiancheggiamento", formate da tre parti metalliche incastrate tra loro e affogate nel cemento del blocco, cui sono collegate anche tramite dei tiranti; la piastra frontale ha uno spessore di 10 cm. ed un peso di 780Kg. Solo l'opera 21 presenta due feritoie di tipo “frontale", con spessore di 35cm., vista la sua posizione importante rispetto all'asse della valle. Le armi impiegate dalla Guardia alla Frontiera nelle opere erano esclusivamente mitragliatrici FIAT 14/35 da 8mm., qui le opere o le postazioni monoblocco anticarro, con pezzi da 47/32 non erano previsti, solo a Vievola li troviamo come seconda linea. Caratteristico @ il centro di resistenza n°16; infatti possiede l'ingresso all'interno della galleria ferroviaria da Santa Anna, che nel 1938, @ stata appositamente modificata creando un'ingresso laterale presso il casello FS. Ovviamente tutte le opere, comprese quelle in parete rocciosa, erano circondate da reticolati di filo spinato poligonali e ogni lato era sotto il fuoco d'infilata di una casamatta. Il sistema era completato dalle predisposizioni di distruzione, con le quali veri tratti di rotabili e ferrovie venivano fatti saltare per impedirne l'attraversamento da parte dell'avversario. Questo studio @ stato preparato dai nostri soci Traverso e Bagnaschino, nell'ambito dell'Associazione per lo Studio del Val- lo Alpino del Littorio di cui sono animatori. Per ulteriori informazioni telefonare a: Fulvia Traverso 0182/ 544012.

Potrebbero piacerti anche