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URBINO E PROVINCIA 13

GIOVED 8 GENNAIO 2015

LA BIOGRAFIA

UNA VITA SPESA


A LAVORARE
CON GRAN FATICA

LONGEVO
Il mugnaio
Luigi Ubaldi,
classe 1915.
Nella sua
vita ha visto
due guerre:
una da
bambino e la
seconda da
combattente

di GIANNI LUCERNA
URBANIA

LUIGI UBALDI, mugnaio del Mulino dei Fangacci, compie 100 anni.
Luigi nato il 10 gennaio del 1915,
nello stesso mulino, ed era il figlio del
mugnaio Pasquale Ubaldi e di Maria
Fiore, dove arrivarono giovanissimi
nel 1907 dal mulino di Monastero,
nel comune di Piandimeleto. Alla nascita Luigi era gi il terzo figlio della
famiglia Ubaldi, ma, come spesso accadeva in quei tempi, conobbe appena
i suoi giovani fratelli, scomparsi troppo presto a causa delle difficili condizioni di vita. Infatti in questi piccoli
opifici, disseminati nelle campagne,
lesistenza era molto dura e condizionata in modo determinante dallacqua: quando questa era abbondante si
macinava a oltranza, anche di notte;
quando invece scarseggiava, o mancava per lungo tempo, il mugnaio e la
sua famiglia dovevano dedicarsi ad altre occupazioni e prestare la propria
opera nelle attivit pi disparate per
arrotondare il bilancio, sfruttando il
mulino solo per qualche sporadica macinazione a bottaccio (ovvero accumulando lacqua in una riserva): in questa difficile situazione il Mulino dei
Fangacci poteva solo macinare circa
50 kg di cereale.

DESTATE per Luigi iniziava un


periodo di lavori agricoli, in terreni propri o in altri presi in affitto, oppure prestando la propria opera nei poderi del
vicinato per le fienagioni, le mietiture,
le battiture. In questa stagione Luigi lavorava anche come facchino, per portare i pesanti sacchi di cereale nei depositi delle case coloniche, un lavoro a cui
era avvezzo sin da giovane. Che non
gli mancassero versatilit e inventiva,
Luigi lo dimostr anche nel 1928, acquistando uno svecciatoio col quale inizi una piccola attivit itinerante nei
poderi del circondario per selezionare
le sementi, prima delle semine autunnali. Una vita fin troppo faticosa, che
gli lasciava ben poco tempo per mantenere efficiente il suo piccolo mulino,
tanto che di solito i lavori di manutenzione della chiusa, della gora, del bottaccio o le riparazioni delle saracinesche e dei palmenti li lasciava per i
giorni festivi.
TRA QUESTI lavori la battitura
delle macine era tecnicamente la pi
difficile; era unoperazione che andava ripetuta mensilmente e Luigi era
talmente bravo nelleseguirla che lo
chiamavano anche in altri mulini del
territorio. Solo la guerra lo port lontano dai suoi luoghi e al suo ritorno, dopo essersi sposato nel 1945 con Domenica Falasconi continu per qualche
tempo questa esistenza difficile, che solo nel 1950 rese stabile, con la sua assunzione nel Nuovo Mulino Elettrico
di Urbania. Qui vi lavor per 26 anni, fino al 1976, anno del suo pensionamento, riuscendo comunque fino ai
primi anni Ottanta a mantenere ancora vitale il Mulino dei Fangacci, che
poi lasci di l a poco, per trasferirsi nella vicina frazione di San Silvestro, dove oggi vive felice in compagnia di Domenica e con laffetto della sua famiglia. Tanti auguri Luigi.
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Ho macinato
cento anni

dre. Invece i partigiani non li abbiamo mai visti.

Il secolo del mugnaio


Luigi Ubaldi

Da quando sono andato a lavorare


al mulino a cilindri di Urbania, nel
1950, anche se per un certo periodo
continuammo a preparare le biade.
Allinizio ci andai come socio: eravamo sette - otto persone, ma non
andava bene e una parte dello stabile del mulino venne venduta e io rimasi come operaio sino al mio pensionamento, nel 1977.

Ora vive in un mondo in cui tutto diverso

LUIGI Ubaldi e la moglie Domenica Falasconi ci accolgono nella loro


casa a San Silvestro di Fermignano. Da anni non sentono pi il rumore del torrente del loro mulino
dei Fangacci, alle porte dUrbania.
Ma i ricordi sono vivissimi.
Luigi, dove nato e quando?

Sono nato nel Mulino dei Fangacci il 10 gennaio 1915. Il Mulino era
di propriet di mio babbo, che lacquist per settemila lire. Vi and a
stare appena sposato, in quel viaggio tutti suoi averi stavano sul basto di un somarello.

Lavorava al mulino anche da


giovane?

nel mio mulino era poca e non stavamo l ad aspettare....

Facevo poco, stavo col babbo. Mi


rendevo utile per quello che potevo.

Dove ha conosciuto sua moglie?

A che et ha iniziato a spostare i sacchi da un quintale?

A diciassette anni, forse anche prima, e non solo nel mulino. A volte
si andava nei poderi dove trebbiavano il grano per trasportare a spalla i
sacchi nei granai. Non facevo solo
il mugnaio, perch destate lacqua

Io e Domenica abitavamo vicini e


ci conoscevamo sin da piccoli, ma
abbiamo iniziato la nostra storia
nel 1938, lei aveva 18 anni e io 23.
Avete visto la guerra da vicino...

Da noi passato il fronte, ma alla


nostra famiglia andata bene, i tedeschi ci hanno portato via solo un
pagliaio di fieno raccolto da mio pa-

Veniva nessuno a chiedere in


prestito la farina?

S, i contadini, quando non gli bastava il grano, che poi restituivano


dopo la trebbiatura. Poi quando a
Urbania arriv il mulino a cilindri
i contadini iniziarono a rivolgersi a
questo per avere la farina a credito.
Quand che avete deciso di
chiudere il mulino a palmenti?

Come era la vostra vita?

Era una vita disperata e senza fare


niente non si stava mai, non si poteva.
Lei Luigi se laspettava di arrivare a 100 anni?

No, non me laspettavo.


Qual il segreto?

Non so, non avrei mai pensato di


arrivare fin qui. Tutti i miei compagni che avevo vicini di casa sono
scomparsi. Poi non che non ho
fatto niente nella vita, spostavo
quintali e quintali per tutta la giornata.
Giovanni Lani
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