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Il posto dell'ultimo, lezione di umilt Ges ci fa riscoprire la bellezza dell'umilt come atteggiamento profondo che ci libera e porta pace

in noi e attorno a noi. Per umilt cristiana non penso a volti tristi e a gare di bassa autostima autolesionistica. Per umilt vera penso alla capacit di ridimensionare bisogni e ansie. Per umilt penso alla capacit di esser liberi di occupare anche l'ultimo posto perch abbiamo la certezza nel cuore che "gli ultimi saranno i primi" per Dio. Per umilt penso alla pace di scoprire che non tutti i difetti ci rendono detestabili ma al contrario possono essere lo spazio di incontro per chi ci pu aiutare, e i pregi che scopriamo in noi ci spingono a soccorrere chi non li ha. L'umilt genera fraternit vera. L'umilt quindi non un sentimento negativo, ma al contrario nasce da un sentimento libero e felice che porta a scelte concrete e materiali di liberazione. Ges nel Vangelo ci dice di imparare da lui che "mite e umile di cuore". Ma Ges non era certamente un triste e un sottomesso. Al contrario era libero da tutto e tutti e non si faceva problemi ad incontrare gli ultimi del suo tempo, quelli cacciati fuori dalla societ (poveri, malati, peccatori...). Amico dei poveri e dei contadini, Gerardo, che negli ultimi anni faceva il questuante, riscosse negli ambienti popolari un'ammirazione straordinaria. Si narra, infatti, che quando passava di paese in paese, ali di folla lo aspettavano sui margini delle strade per avere la sua benedizione o per vedere soltanto questo umile fraticello che, sempre col sorriso, si sforzava di salutare tutti. Il credente non arrogante; al contrario, la verit lo fa umile, sapendo che, pi che possederla noi, essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dallirrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti. (34)

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