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IO SONO CHI VOGLIO ESSERE

COME DIVENTARE ARTEFICI DELLA PROPRIA FORTUNA GRAZIE A INTELLIGENZA CREATIVA, PENSIERO LATERALE, BIOENERGETICA, FILOSOFIA ORIENTALE, PNL E FISICA QUANTISTICA!

Di Paolo Borzacchiello

Dedico questo libro a tutti quelli che mi hanno fatto del male, che hanno detto o fatto cattiverie nei miei confronti, che in qualche modo mi hanno fatto soffrire: grazie dal profondo del cuore. Senza di voi, non sarei arrivato qui.

INTRODUZIONE (Brescia, 05/06/2007)

Questo lavoro avrebbe potuto intitolarsi anche Come diventare artefici della propria fortuna, che poi il titolo di uno dei seminari di crescita personale che tengo e che, a sua volta, prende spunto dalla celebre massima latina, secondo la quale ognuno fabbro della propria fortuna (Quisque faber fortunae suae est). Ci sono molti, anzi moltissimi libri che parlano della possibilit di cambiare la propria vita e ci sono molti, anzi moltissimi libri che propongono le pi svariate tecniche per modificare in qualche modo la nostra sorte ed ottenere dalla vita ci che vogliamo (o crediamo di volere): si va dalla meditazione, al dialogo con gli spiriti, alla programmazione neurolinguistica, alle pi svariate (e a volte fantomatiche) tecniche new age. Io stesso ne ho letti parecchi, di questi libri. Di alcuni, anzi, dar ampio conto nelle pagine che seguono: vi parler di quelli che pi mi hanno colpito, segnato, ispirato ed illuminato lungo la strada che mi ha condotto fino a qui. Quid pluris, quindi? Che cosa troverete, cio, in queste pagine, che gi non avete letto da qualche altra parte? La mia formazione nel campo delle discipline olistiche, i miei studi da riflessologo prima e la mia esperienza di formatore poi, mi hanno convinto che non sufficiente avere buona padronanza delle tecniche per cambiare la nostra vita e decidere del nostro futuro, quali esse siano. Ho visto troppe persone invaghirsi di un approccio piuttosto che di un altro, salvo poi ricadere tristemente nel baratro dal quale cercavano di erigersi, pur con tutte le loro forze. Ho visto troppa gente assaporare appena il gusto della ritrovata libert intellettuale, fisica, spirituale prima di tornare fra i ceppi. Catene che essi stessi, senza saperlo, si sono messi addosso. Cos, ho capito che non sufficiente sapere che cosa vogliamo (e gi capire questo, credetemi, comunque unimpresa non da poco), n come fare per ottenerlo, se prima non si comprende da dove veniamo e, soprattutto, perch siamo qui, ora.

Inutile padroneggiare la PNL, se dentro di noi non sedimentata una chiara, forte, oso dire inattaccabile credenza che tutto ci che stato fino ad oggi ha avuto un senso preciso, che ogni evento della nostra esistenza, bello o brutto; che ogni persona incontrata, anche solo per il breve volgere del tempo richiesto ad una farfalla per sbattere le ali a Pechino; ebbene che tutto e tutti hanno brigato, in qualche modo, per farci arrivare esattamente dove siamo adesso. Solo comprendendo che tutto ha un senso, solo mettendosi nella disposizione danimo che nulla succede per caso e che ogni istante della nostra vita significativo, anche se magari l per l non se comprende il senso; solo cos, davvero, saremo forti e pronti per fare della nostra vita e di noi stessi ci che vogliamo. E sar cos. Lo so per certo, perch vivo ogni giorno il miracolo di decidere quello che il mio destino. Ci sono arrivato grazie a tanti sacrifici, grazie a dolori laceranti, grazie a tante persone che mi hanno deluso, tradito, offeso e osteggiato in tutti i modi. S, avete letto bene, ho detto grazie. Perch, infatti, senza tutto quello che mi ha cagionato sofferenza, dentro di me non sarebbe nata lurgenza di fare quello che ho fatto, e molte persone alle quali ho offerto aiuto ora non avrebbero cambiato la loro vita. E via discorrendo, nel mondo meraviglioso delle infinite possibilit. Vi spiegher chi siete, da dove venite e, nei limiti delle mie capacit, il significato di tutto ci che vi successo, prendendo spunto dalle teorie dellantica Medicina Tradizionale Cinese, dallaffascinante approccio della Metafisica e, perch no, volgendo lo sguardo al futuro, dalle miracolose e stupefacenti scoperte degli scienziati che si occupano di fisica quantistica. Fatto questo, vi spiegher come fare per far diventare vero il vostro sogno. E so per certo che tutto quello che vi spiegher funziona davvero. Come lo so? Perch con me ha funzionato, e sta funzionando ancora. Ero celebre, a scuola, per la mia incapacit di parlare: ero balbuziente. Ora insegno alla gente come fare a parlare in pubblico ed essere carismatici. Ero pieno di malattie (la mia infanzia e la mia adolescenza sono costellate di ricoveri ospedalieri e tonnellate di medicine) ed ora sono in forma, pratico attivit sportiva e ho detto da tempo addio a tutti i dolori

del corpo che mi impedivano di vivere una vita serena. Molte altre cose ho imparato a fare, di molti fardelli mi sono liberato, semplicemente credendo in quello che facevo e con tanta pazienza. Vi dar conto di tutto. Ed io sono uguale a voi, sono fatto delle stesse cose: un cervello, un cuore, un sogno. Chi di voi non possiede un cervello? Chi di voi non possiede un cuore? Chi di voi non ha un sogno? I sogni possono diventare realt, sapete? Basta dire la parolina magica: voglio. Perci, chi vuole, chi vuole davvero, si accomodi.

Brevemente, voglio illustrarvi i temi di cui parler nella trattazione che segue, affinch sin dora possiate rendervi conto del meraviglioso universo che andremo a scoprire.

UNO: DA DOVE VENIAMO Anzitutto, la cosa fondamentale capire, come dicevo, da dove veniamo. Per far questo, parleremo delle COINCIDENZE, degli EVENTI SINCRONICI, della regola aurea per cui NULLA SUCCEDE PER CASO. Non solo: vi aiuter a sviluppare la credenza che QUALSIASI EVENTO CI CONDUCE IN LUOGHI MIGLIORI, in situazioni pi proficue e vantaggiose. Vi spiegher che NON ESISTE ESPERIENZA BRUTTA O BELLA, ma solo esperienza: se sar bella e perci foriera di nuove opportunit, ovvero brutta e cio un pesante fardello da portare sulle spalle, lo deciderete voi.

DUE: COME STIAMO VIVENDO? Per comprendere quale direzione ha preso la nostra vita, quale vita stiamo vivendo e, soprattutto, se tutto ci che facciamo davvero ci che desideriamo fare, dobbiamo imparare ad ASCOLTARE IL LINGUAGGIO DEL CORPO. Il corpo non mente, mai. In un affascinante percorso che parte dallANTICA TRADIZIONE ORIENTALE e che si snoda per le meravigliose vie della BIOENERGETICA, della METAFISICA e della FISICA QUANTISTICA, impareremo a decodificare i messaggi che il nostro corpo ci trasmette, per comunicarci le nostre sofferenze e per spiegarci che ci che crediamo essere giusto

per noi, in realt forse non lo . Impareremo ad ascoltarci e a comprenderci come mai abbiamo fatto prima dora. Impareremo a leggere il libretto di istruzioni della meravigliosa e stupefacente macchina che abbiamo a disposizione.

TRE: DOVE VOGLIAMO ANDARE? Per molte persone, la maggior difficolt consiste proprio nel comprendere quale la direzione giusta da prendere, quali sono i vestiti pi comodi da indossare, quali sono le cose veramente importanti per le quali vale la pena combattere e lottare. Vi aiuter a districarvi nella giungla dei falsi obiettivi e dei falsi valori a causa dei quali, a volte, sprechiamo energie che potremmo utilizzare in modo molto pi utile. Vi aiuter a capire che cosa volete veramente.

QUATTRO: COME CAMBIARE LA NOSTRA VITA PER SEMPRE Abbiamo tutti gli strumenti che ci necessitano per REALIZZARE OGNI NOSTRO SOGNO. Qualsiasi sogno, senza eccezione alcuna. Come amo dire ai miei ragazzi, durante i corsi, a parte imparare a volare, respirare sottacqua e resuscitare i morti, potete fare tutto. Vedremo insieme che la fortuna non esiste, che il destino non scritto e che basta mettere insieme alcune semplici regole per DIVENTARE FORTUNATI ed essere sempre nel posto giusto, al momento giusto, con la persona giusta. Vi spiegher che IL CERVELLO E STUPIDO. O meglio, la macchina pi incredibile e potente che potete immaginare, ma possiede determinate caratteristiche che, se non conosciute, possono rivelarsi estremamente pericolose per la nostra salute. Impareremo come SVILUPPARE LINTELLIGENZA, come UTILIZZARE LE NOSTRE RISORSE FISICHE E MENTALI, e COME OTTENERE CIO CHE DEISDERIAMO, semplicemente sfruttando il nostro potenziale illimitato. Per far questo, vi spiegher alcuni principi della Programmazione Neuro Linguistica (PNL) e la fondamentale importanza delle PAROLE, larma pi potente che abbiamo per le mani. Imparerete a parlare, a voi stessi e agli altri, per ottenere sempre il risultato sperato. Vi insegner che non importa quello che chiedete, importa come lo chiedete. Vi insegner a parlare evitando

qualsiasi forma di negazione, il che sar utile per trasformare la vostra vita. Impareremo il valore dellOTTIMISMO e del PENSIERO POSITIVO. Giocheremo insieme con i trucchi del PENSIERO LATERALE e faremo tanto BRAIN TRAINING, ovvero allenamento del cervello. Per concludere, visto che davvero non c limite a quel che possiamo chiedere (e ve lo dice un ex balbuziente che pesava 97 chili ed era pure asmatico e che ora parla in pubblico, di chili ne pesa 83 e tutte le mattine corre i suoi otto chilometri senza nemmeno il fiatone), vi segnaler alcuni importanti principi relativi a sport e alimentazione, che vi permetteranno di realizzare il proverbiale detto mens sana in corpore sano ed ottenere un corpo in salute ed un cervello efficiente.

ESERCIZI Al termine di ogni capitolo, vi proporr alcuni esercizi. Si tratta di esercizi semplici, eseguibili da chiunque ed in qualunque contesto ambientale. Ho concepito questi esercizi in modo che lesecuzione degli stessi da parte vostra produca concreti cambiamenti nella vostra testa, nelle percezione che avete della realt che vi circonda e di voi stessi. Potete decidere, naturalmente, se eseguirli o meno. Potete anche determinare il tempo che dedicherete a questi piccoli compiti che vi assegner di volta in volta. Potete anche decidere di restare dove siete, di lasciare le cose come stanno e di continuare ad avere gli stessi problemi che avete avuto fino ad ora. Potete scegliere, siete artefici del vostro destino e vi tratter come tali. Sappiate solo che tutto ci di cui vi parler funziona, e funziona alla grande, purch voi vogliate farlo funzionare. Se vi limiterete ad una lettura passiva del libro, ne sarete certamente e comunque illuminati ed il vostro patrimonio di conoscenze teoriche avr un considerevole incremento. Resterete, tuttavia, fermi al punto di partenza. Se, invece, metterete in pratica ci di cui vi parler, avrete lopportunit di far davvero cambiare le cose, di creare davvero la realt che avete sempre sognato. Scegliete voi!

Vi sembra troppo? Credete che non ce la farete, che tanto non funzioner? State gi puntando il vostro focus mentale su quello che non siete capaci di fare, piuttosto che su ci che potreste fare, se solo voleste? Avete almeno il coraggio di sognare? Se la risposta positiva, allora vi sfido. Seguitemi, divertitevi con me, giocate con me. Quello che vi aspetta alla fine del viaggio cos stupefacente che, ad oggi, io stesso stento a crederlo. Quello che vi aspetta alla fine del viaggio il potere di diventare ci che volete, di creare la vostra vita, di essere artefici del vostro destino. Allora, avete almeno il coraggio di sognare?

PARTE PRIMA

DA DOVE VENIAMO

1 NULLA SUCCEDE PER CASO

Il tempo smette di essere successione e torna ad essere quello che fu, ed , originariamente: un presente dove passato e futuro si riconciliano finalmente. (Octavio Paz)

Nulla succede per caso: per me si tratta di una credenza, ovvero di una idea cos radicata dentro di me da prescindere da qualsiasi meccanismo logico e razionale. Lo so, punto e basta. Robbins parla di senso di certezza riguardo a qualcosa. Per me proprio cos. Quello che mi propongo, con questo capitolo introduttivo, : 1. aiutarvi a sviluppare un approccio critico alla vostra vita; 2. aiutarvi a vedere la vostra vita come un lungo susseguirsi di eventi, nessuno dei quali svincolato dagli altri; 3. aiutarvi ad avere una credenza come quella che ho io.

Per fare questo, mi servir di storie vere di vita vissuta, le mie soprattutto, e di considerazioni fatte da importanti personaggi che in qualche modo hanno contribuito

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a rendere vera una asserzione che, seppur non dimostrabile a livello scientifico, di certo dimostrabile sul piano pratico, sul piano della esperienza vissuta. Quali utilit derivano dal possedere una simile credenza? Anzitutto, sapere che nulla succede per caso serve a dare un senso logico a tutto ci che ci successo. Non solo: grazie ad un esercizio che ho elaborato e sperimentato durante i miei corsi, posso gi dirvi che un ulteriore credenza alla quale giungerete che qualsiasi evento, pur spiacevole che sia, comunque vi conduce da qualche parte, e si tratta sempre di una posizione o di una situazione migliore di quella da cui siete partiti. La difficolt consiste nel vedere le relazioni tra eventi magari distanti fra loro anche parecchio tempo, ma proprio grazie allesercizio di cui vi parlavo prima ci sar possibile per tutti. Poi, una volta che avrete sviluppato ed interiorizzato tale credenza, la miglior utilit che ne ricaverete sar che la vostra vita non sar pi la stessa, non solo e non tanto per la qualit diversa degli eventi che incontrerete, quanto piuttosto per il diverso modo di porvi di fronte agli eventi medesimi. La mappa non il territorio, dice chi si occupa di comunicazione. Tale basilare presupposto della PNL, di solito, si applica con riferimento al modo che ognuno di noi ha di vedere la realt, della qual cosa parleremo diffusamente in seguito. A mio avviso, tuttavia, vale la pena segnalarlo anche in questa sede, poich uno degli obiettivi che mi sono appena posto nei vostri confronti proprio quello di insegnarvi a vedere la vostra vita, con i suoi alti e bassi, in un modo nuovo, diverso. Voglio insegnarvi a dare un senso a ci che, ora, per voi non ne ha. Badate bene, ci non significa sviluppare un ottimismo ad oltranza privo di discernimento, significa solo ampliare la vostra visione degli accadimenti, partendo dallidea che nessuna cosa brutta o bella in s, ma va inquadrata in un contesto pi ampio. Le cose capitano. Luso che ne farete, dora in poi, dipende da voi. Ora, prima di addentrarci nel profondo di questo discorso, voglio nuovamente richiamare la vostra attenzione sui due concetti di cui stiamo parlando. Si tratta di una cosa che far spesso, per favorire limpressione dei concetti che ritengo importanti nel

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vostro cervello. Come vedremo molte volte anche in seguito, la ripetizione genera il successo. I concetti su cui focalizzarci, dunque, sono:

1. NULLA SUCCEDE PER CASO; 2. QUALSIASI EVENTO NEGATIVO CI PORTA A SITUAZIONI POSITIVE.

Lasserzione NULLA SUCCEDE PER CASO presuppone che la nostra attenzione sia focalizzata non pi e non solo sul momento presente, sullevento che ci coinvolge, ma anche su un prima e su un dopo. In particolare, di fronte ad ogni singolo accadimento, di qualsiasi proporzione, il nostro sforzo deve essere quello di chiederci: 1) come sono arrivato qui? Grazie a quali eventi precedenti successo questo?; 2) dove mi porter quello che sta succedendo ora? Quali positive conseguenze deriveranno o potrebbero derivare da ci che sta accadendo proprio ora? Si tratta, in tutta evidenza, di questioni che spostano la nostra attenzione sul nesso causale che intercorre fra qualsiasi episodio che abbia in qualche modo caratterizzato la nostra vita. Si tratta, altres, di forme di pensiero positivo assai utili per collocare in un contesto ricco di significati situazioni che, altrimenti, prese a s, rischierebbero di schiacciarci o di sprofondarci in momenti di depressione o sconforto. Mi rendo ben conto che si tratta di un approccio totalmente diverso da quello che siamo abituati a sostenere. Soprattutto, si tratta di un approccio che pu dar adito ad una serie di obiezioni, in particolar modo da chi abituato ad utilizzare solo il pensiero verticale e mai il pensiero laterale (sul quale avremo molto di cui parlare, dopo). Del resto, quale benefici possono derivare dallessere appena stati licenziati? E grazie a quali eventi siamo arrivati al licenziamento? Tutto sembra condurci ad una unica, inevitabile conclusione: il licenziamento una cosa brutta, dalla quale nulla di buono pu derivare. Una gastrite, giusto per fare un altro esempio, che cosa pu avere di buono in s, quando ci costringe a letto doloranti e sofferenti?

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Oppure, procedendo a contrario, chi di noi sprecherebbe tempo a pensare a quali tristi eventi hanno originato la nostra promozione sul lavoro? Ancora: quale episodio negativo pu aver mai causato un momento positivo e piacevole, come la nascita di un figlio, la laurea, un successo professionale? Vedete bene come si tratti di punti di vista totalmente opposti rispetto a quelli adottati fino ad ora. Sapete perch cos difficile accettare una visione del genere, con riferimento alla nostra vita? Perch, con una visione del genere, siamo costretti ad assumerci la responsabilit di ci che ci accade, di tutto ci che ci succede. Ed anche questa affermazione foriera di mille perplessit, non vero? Come possiamo essere responsabili della nostra gastrite, del licenziamento, dellessere abbandonati o traditi dal grande amore della nostra vita? Perci, aggiungiamo un nuovo tassello ai due gi esposti:

3. SIAMO RESPONSABILI DI TUTTO CIO CHE CI ACCADE.

Andiamo con ordine. Tutto quello che faccio oggi, tutto ci che di bello e di buono sto realizzando ora, compreso lo scrivere questo libro, non frutto del caso o di una curiosa serie di coincidenze, ma il risultato di molteplici eventi, susseguitisi nel corso del tempo. Questi eventi, possiamo anche chiamarli opportunit, sono semplicemente capitati. Sono successi. Luso che ne ho fatto, invece, ha permesso che la mia vita prendesse la piega che poi, di fatto, ha preso. Ad esempio, la mia carriera di riflessologo prende le mosse da un incidente alla caviglia occorsomi otto anni fa, poco prima delle mie nozze. Ricordo bene che avevo deciso, non so nemmeno perch, di dedicarmi ad una attivit sportiva, proprio io che non ne avevo mai praticata nessuna. Avevo deciso per il tennis. Avevo acquistato tutto il materiale necessario ed ero pronto per la nuova avventura. Ebbene, proprio durante la prima partita giocata con il mio amico Nicola, ero rovinato al suolo strappandomi i legamenti della caviglia sinistra. Con il matrimonio in vista e con la moltitudine di cose da fare, non si trattava di certo di un evento positivo. Per di pi, avevo da poco

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cambiato lavoro ed ero ancora in prova, perci questo incidente aveva davvero creato molte tensioni, anche fra me e la mia futura moglie. Costretto a casa, immobilizzato dal gesso e dai dolori, ricordo che lunica attivit che riuscivo a svolgere era quella di scrivere al computer, giusto per trascorrere il tempo. Ho scritto un racconto, poi ne ho scritto un altro, poi un altro ancora. Ho scoperto che mi piaceva molto, scrivere. Ho scoperto che mi faceva sentire bene e che, quando un racconto era terminato, provavo gioia e soddisfazione per ci che avevo fatto. Nel rendermi conto di questo, ho realizzato che il mio lavoro, invece, soddisfazioni non me ne dava. Cos, di punto in bianco, mi sono chiesto se non sarebbe stato meglio fare qualche cosa di pi gratificante. Ed eccomi a fare il riflessologo. stata dura, allinizio: i debiti, i clienti che scarseggiavano, ma alla fine ho ottenuto ci che desideravo. Dopo qualche anno di attivit e di corsi, ho sviluppato dentro di me lidea di insegnare le materie che tanto mi affascinavano. Le mie richieste, allinterno della scuola ai cui corsi io partecipavo, sono state inascoltate. Non solo: contestualmente al crescere delle mie ambizioni e delle mie capacit, alcuni membri di questa scuola hanno iniziato ad osteggiarmi, chi a viso aperto, chi pi subdolamente, fino a che io, spinto da amor proprio, senso di giustizia e rispetto di me stesso, ho deciso di lasciare la scuola. Allimprovviso, mi sono ritrovato solo, senza punti di riferimento, accompagnato solo dalla rabbia per essere stato cos ingiustamente trattato. Eppure, dentro di me sapevo di aver agito nel giusto, di avere la coscienza a posto. Cos, mi sono detto, se loro mi impediscono di accedere alla loro scuola, perch non realizzare il mio sogno senza dipendere da altri? Ed ecco il Programma C.E.S.D.O. (Conoscenza E Sviluppo Discipline Olistiche), un programma di corsi che io gestivo e che mi vedeva nel tanto ambito ruolo di insegnante. Mi costato sacrifici, preoccupazioni, pensieri, notti insonni, ma i risultati sono stati quelli che mi attendevo. Di recente, una grave crisi famigliare (mi riferisco alla famiglia di origine) stava per sprofondarmi nel baratro della disperazione. Di nuovo, eccomi davanti ad un bivio: lasciare che tutto quello che stava accadendo mi sprofondasse nelle tenebre di una bella depressione, oppure cercare di sfruttare questa ennesima occasione? Cos, ho iniziato a farmi aiutare da uno psicologo. La crescita che ne derivata mi ha dato

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quella sicurezza in me stesso che ancora mancava: contestualmente, sorto allimprovviso il bisogno di fare di pi, di fare qualcosa di diverso e migliore rispetto a ci che mi era stato insegnato. Ed ecco lapproccio alla PNL, alla comunicazione non verbale, agli studi sul cervello. Tutto questo poi confluito nel programma di corsi proposto dalla mia ultima (per ora) creazione, ovvero la MCS ACADEMY (MCS sta per Mens Sana In Corpore Sano), un progetto in cui si fondono insegnamenti diversi ed in apparenza inconciliabili, come per esempio lantica Medicina Tradizionale Cinese e le Neuroscienze. Eppure, ho vinto anche questa scommessa. E sapete come lo so? Lo so perch ho la soddisfazione di avere sempre la sala piena, quando tengo i corsi, con buona pace di chi mi diceva che per insegnare non avevo la stoffa. Lo so perch, dopo ogni corso di crescita personale, il mio telefono si riempie di messaggi di ringraziamento da parte di persone alle quali, dicono loro, ho cambiato la vita. Questo, che sembra un maxi spot sulla mia folgorante carriera, in realt semplicemente la dimostrazione di quello a cui accennavo prima, ovvero che dietro ogni evento positivo e piacevole si cela un evento in apparenza negativo e che nulla, proprio nulla, succede per caso. Facciamo il riassunto della mia esperienza. 1. MI ROMPO UNA CAVIGLIA, poco prima del matrimonio e durante il periodo di prova del nuovo lavoro = EVENTO NEGATIVO. 2. DECIDO DI CAMBIARE VITA E DI FARE IL RIFLESSOLOGO = EVENTO POSITIVO. 3. PERSONE MESCHINE ED INVIDIOSE mi costringono, di fatto, ad abbandonare tutte le mie certezze ed i miei punti di riferimento = EVENTO NEGATIVO. 4. DECIDO DI FONDARE LA MIA PRIMA SCUOLA = EVENTO POSITIVO. 5. PROBLEMI GRAVI IN FAMIGLIA = EVENTO NEGATIVO. 6. APPROCCIO A NUOVI STUDI = NUOVA SCUOLA = EVENTO POSITIVO.

Ora mi chiedo: proprio un caso che io mi sia rotto la caviglia? Se non me la fossi spezzata, avrei preso le decisioni che ho preso? proprio un caso che io mi sia trovato a relazionarmi con alcune persone cattive ed invidiose o era destino che io prendessi la mia strada ed aprissi una scuola tutta mia? Mille volte, poi, mi sono chiesto, circa la

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crisi famigliare che tanto mi ha fatto soffrire: perch proprio a me?. Ora, tuttavia, mi chiedo: se non ci fosse stata quella crisi, avrei avuto comunque lo stimolo di affrontare nuovi studi e, poi, di fare questo ulteriore passo, ovvero fondare lambizioso programma di studi che ora mi rende cos felice? Naturalmente, potete decidere di credere che si tratti solo di una serie di coincidenze e che io sia un ragazzo fortunato, perch a 33 anni ho pi clienti di tutti i miei colleghi messi insieme (soprattutto di quelli della vecchia scuola, che ora staranno a rodersi il fegato) e i miei corsi registrano sempre il tutto esaurito. Oppure, potete decidere di credere che nulla di ci che la vita mi ha messo davanti sia stato per caso e che dietro ogni evento occorsomi si celasse davvero una opportunit, una possibilit. Di certo, Steve Jobs, il fondatore di Apple e Pixar, non sarebbe daccordo sul concetto di pura casualit. Nel suo celeberrimo discorso tenutosi alluniversit di Princeton il giorno del diploma, Jobs ha raccontato ad una folla entusiasta alcuni episodi significativi della sua vita, che riguardano il lavoro e la sua salute, pesantemente minacciata da un cancro che si credeva incurabile. Jobs, oggi una delle persone pi famose e ricche del pianeta, ha avuto momenti molto difficili, sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista personale ed oggi, dal privilegiato pulpito dal quale si trova a parlare, guarda indietro e unisce i puntini, ovvero traccia una linea fra tutti questi eventi ed esorta chi lo ascolta a non demordere di fronte alle difficolt, a rialzarsi dopo ogni caduta, perch non si pu sapere quali opportunit si celano dietro le difficolt. Solo andando avanti, dice, ci si pu poi voltare indietro ed unire i puntini. E la storia di Steve Jobs davvero toccante e triste, se pensate che non nemmeno stato accettato dalla sua madre biologica ed stato dato in affidamento; che stato costretto per mancanza di soldi a frequentare alcuni corsi scolastici che non erano in programma (e che si sono rivelati fondamentali per la realizzazione del primo personal computer della storia); che stato licenziato dalla sua stessa azienda, fondata in un garage, salvo poi rientrarvi e diventare cos potente da poter acquistare addirittura la Walt Disney! E che dire della malattia che avrebbe potuto ucciderlo? Ne ha tratto insegnamento per affrontare in modo diverso e con occhi nuovi tutta la sua vita. Vi consiglio caldamente di recuperare questo discorso (lo trovate su internet,

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gratis, su Youtube) e di riflettere attentamente su quanto ascolterete, anche alla luce delle considerazioni fatte finora. Personalmente, ho trovato questo video illuminante, emozionante ed altamente edificante per la mia crescita personale e spirituale. Di recente, durante una seduta, un mio cliente mi ha fornito un altro interessante esempio. Dopo aver attraversato un periodo di crisi legato alla precariet del suo posto di lavoro, stato contattato da una vecchia conoscenza circa lopportunit di un nuovo sbocco professionale. Ebbene, il mio cliente ora molto pi sereno e motivato, perch ha trovato un nuovo lavoro, la qual cosa certo pu essere definita come evento positivo. Parlando di tutti gli eventi che hanno permesso che ci accadesse, risultato che quella vecchia conoscenza risaliva ad un periodo di degenza che il mio cliente ha trascorso in ospedale, dopo aver avuto un incidente piuttosto spiacevole alle gambe. Abbiamo convenuto, io e lui, ridendo, che, in effetti, se non si fosse fatto male alle gambe, non avrebbe trovato il nuovo lavoro. Ne avrebbe trovato comunque un altro? Non lo sappiamo e non importante. Quello che importante riuscire a cogliere il nesso fra casi della vita che capitano in epoche a volte molto distanti, ma che sono sempre, intimamente collegati da un unico, meraviglioso, filo conduttore. Certo, comprendo molto bene che, mentre le cose capitano, ovvero mentre si sta male, mentre si soffre, complicato vedere laspetto positivo di ci che sta succedendo, perch la nostra mente, il nostro focus mentale (concetto che riprender in seguito) completamente concentrato sugli eventi negativi e non riusciamo a vedere altro. Quello che vi esorto a fare fin da ora di iniziare ad pensare alla vostra vita come ad un libro (bellissima metafora di Robert H. Hopcke, autore di Nulla succede per caso), oppure come ad una lunga linea orizzontale, che parte dal punto 0 (la vostra nascita) e va verso il punto X, in direzione infinito. Se la nostra vita una storia, come tutte le storie composta di vari capitoli. A volte, soltanto una simbolica sovrapposizione fra linterno e lesterno, in forma di coincidenza significativa, in grado di fornire la scintilla psicologica necessaria per voltare pagina ed iniziare un nuovo episodio della vicenda che dobbiamo vivere. Lidea che ogni individuo si muova, a proprio modo, verso la sua essenza pi profonda, non significa

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che le cose migliorano di giorno in giorno sotto ogni aspetto. In effetti, certe storie sono delle tragedie. Eppure, sentirete parlare di persone per le quali la cosa peggiore loro capitata si poi rivelata un momento decisivo ai fini di un mutamento. Gli eventi sincronistici, o coincidenze significative, ci costringono a riconoscere che la nostra storia contiene pi cose di quante non pensiamo, e che ogni elemento, anche quelli in apparenza spaventosi o negativi, fa parte della struttura narrativa della nostra esistenza. 1 Fare questo, ovvero assumere questo atteggiamento di elasticit mentale, vi aiuta a comprendere che non sempre il senso di quello che ci accade chiaro ma che, se abbiamo la bont di attendere lo svolgimento del corso degli eventi, ecco che un po alla volta tutto assume un senso, assume un valore prospettico. Come se, in un libro, ci imbattessimo in un personaggio o in un episodio a pag. 12 e poi incontrassimo lo stesso personaggio a pagina 136. Solo a pag. 136 capiremmo il ruolo ed il senso di un incontro che, preso in s e per s, leggendo solo pag. 12, non avremmo mai compreso. Quello che voglio che voi facciate non , dunque, diventare indovini e comprendere il senso di ogni cosa che vi capita, perch ci sarebbe pretestuoso e si rischierebbe persino di cadere nel ridicolo. Quello che voglio che facciate , semplicemente, mettervi nella disposizione danimo di accettare che quello che vi accade pu avere un senso. Tutto qui. Anche quando non si comprende il significato di un incontro o di un evento, sufficiente sapere che, comunque, questo incontro o questo evento ha un senso e da qualche parte ci porter. Claudia Rainville, massima esperta in materia di Metamedicina, parla di mettersi in ascolto del proprio Maestro Interiore e trovo che questa immagine sia stupenda, anche se per taluni di voi potrebbe essere di difficile visualizzazione, perch implica concetti che presuppongono un certo tipo di letture, quanto meno. Io, semplicemente, voglio che diventiate consapevoli. Comprendere che nulla succede per caso, che tutto ci che vi accade il frutto di eventi e scelte precedenti, che tutto ci che vi accade funzionale a ci che succeder dopo; ebbene questo genere di comprensione vi trasforma in un istante da tronchi dalbero che si lasciano trasportare

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dalla corrente verso riva in vascelli di massiccio legno che veleggiano esattamente fin dove vogliono arrivare. La non causalit di questi accadimenti assume un valore esclusivamente per il messaggio profondo che viene trasmesso alle persone che vivono questa esperienza. Si tratta di esperienze altamente trasformative, il cui scopo quello di permettere alla persona che le vive di tracciare un cammino nel proprio destino. 2 Se siete ancora dubbiosi o scettici circa questa teoria, vi invito a riflettere. Vi sar pur capitato, durante la vostra vita, di fare un incontro che poi si rivelato proficuo, ad esempio per una opportunit professionale. Vi sar capitato di andare ad una festa o di partecipare ad una cena e di incontrare qualcuno che poi diventato significativo nella vostra vita. Vi sar capitato di decidere allultimo minuto di cambiare strada, o di decidere di cambiare programma circa le cose da fare, e poi trovarvi a dire una frase del tipo: pensa che coincidenza, se non avessi cambiato strada!, oppure guarda caso, oggi volevo fare altro e invece. Ogni evento, ogni singolo evento che ci accade in ogni singolo giorno, in ogni istante della nostra vita, significativo, perch sempre e comunque uno scambio di relazioni, che noi ne siamo consapevoli o meno. Nulla di ci che facciamo nasce e muore l, avulso dal contesto generale, svincolato da tutto il resto del mondo. Ogni nostro respiro cambia per sempre, irrimediabilmente, la realt. Persino se, per ipotesi, adesso decidessimo di stare immobili per non modificare la realt, ebbene proprio questo nostro stare immobili la modificherebbe lo stesso, perch il nostro non fare, il nostro star fermi comunque condizionerebbe il resto della giornata, nostra e di altri che, magari, avrebbero potuto incontrarci se noi avessimo deciso di uscire invece di star fermi. E, magari, lincontro con noi avrebbe potuto far ricordare a questa persona un impegno che altrimenti si sarebbe dimenticato e che se noi fossimo rimasti in casa, invece, avrebbe perso Lo so, fa girar la testa. Solo a pensarlo, solo a tentare di perdersi in questo gioco delle infinite possibilit, anche per me che scrivo, un concetto che fa venire il mal di mare. Gli studiosi della fisica quantistica e della relativit (avete presente Einstein?) si lambiccano da anni su

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queste teorie e la risposta che emerge dai loro studi e dalle loro menti geniali , semplicemente: wow! favoloso, se ci pensate. Sposare il concetto che nulla succede per caso il primo passo verso la nostra libert. Sapendo che qualsiasi cosa che ci successa il frutto di precedenti scelte, probabilmente inconsapevoli, ecco che davanti a noi emerge con forza e prepotenza il seguente corollario: siamo artefici del nostro destino. Poich ogni cosa che ci accaduta il risultato di una scelta e poich le scelte sono procedimenti razionali completamente sotto il nostro dominio, ecco che diventa molto semplice capire come noi possiamo, adesso, scegliere come sar il nostro oggi ed il nostro domani. Tutta la nostra esistenza costellata da eventi che sono il frutto non del caso ma di scelte: il problema che, fino ad ora, non ce ne siamo mai accorti e resi conto. Quando, durante i seminari, affronto questo tema ed annuncio ai partecipanti che nulla succede per caso e che il fatto stesso che essi si trovino ad un mio seminario frutto di mille precedenti coincidenze e mille precedenti scelte, le persone fanno fatica a trovare il nesso fra quello che dico e la loro realt. Non ci vedono il collegamento. Non riescono ad immaginare la vita come la famosa linea di cui parlavo prima o, se la visualizzano come tale, la loro visione molto limitata, sia in senso orizzontale (ovvero vedono poco distante, sulla linea, rispetto al punto in cui si trovano nel momento attuale), sia in senso verticale (ovvero, vedono poco in profondit la portata del momento attuale). Quando parlo di eventi significativi, di incontri non casuali, di scelte e di coincidenze significative, le persone sono portate a pensare solo alle grandi cose: un matrimonio, un incidente, un incontro importante e cos via. Io, invece, mi riferisco a tutto e alla capacit di vedere come tutto, persino la scelta del colore del vestito da indossare per andare al lavoro, non solo non casuale, ma non nemmeno priva di conseguenze. Potete immaginare che effetto far la vostra camicia rossa al vostro collega? Potete immaginare quali libere associazioni scatener nel suo cervello e quali pensieri generer in lui, condizionando in tal modo le sue azioni per il resto della giornata? E le sue azioni, scatenate dalla vostra camicia rossa, che cosa provocheranno nella sfera della sua vita ed in quella di sua moglie?

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Parlando ancora della visione limitata in senso orizzontale e in senso verticale (sulla quale, abbiate pazienza, far chiarezza, per quanto mi possibile, fra poco), scrive Depak Chopra, utilizzando una magnifica metafora: Quando scorgiamo le stelle cadenti, le consideriamo quasi magiche per la loro rarit, mentre in effetti solcano il cielo in continuazione. Semplicemente, nellarco della giornata non ci accorgiamo della loro presenza perch siamo abbagliati dalla luce del sole e di notte possiamo individuarle solo se alziamo lo sguardo al momento giusto e nella giusta direzione 3

Ora, per favorire in voi la visualizzazione del concetto che nulla succede per caso, voglio che immaginiate, appunto, la vostra vita come una linea. Il punto segnato il punto in cui vi trovate adesso, proprio ora che state leggendo queste righe. VOI, QUI E ADESSO

Tanto per esemplificare la vostra condizione attuale, rispetto al concetto del nulla succede per caso e della portata delle vostre scelte, visualizziamo tale vostra visione con il cerchio che vedete sotto.

Il cerchio rappresenta la vostra visione attuale del prima, durante e dopo (quella che chiamo visione orizzontale). Non solo: rappresenta quel che credete sia il raggio di azione delle vostre decisioni e delle vostre scelte (quella che chiamo visione verticale). Comprendere che nulla succede per caso e che tutto quello che ci sta succedendo ora il frutto di una serie concatenata di eventi, ci porta ad ampliare il nostro cerchio. Non solo per quanto riguarda il prima, il che gi unottima cosa, ma anche (e forse meno

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evidente, ma altrettanto importante) per quanto riguarda il dopo. Poich, infatti, se giungiamo a credere intimamente che nulla fino ad ora ci successo per caso, ecco che dentro di noi si sviluppa allistante la certezza che dora in poi nulla succeder per caso, cio saremo sempre e solo noi gli artefici del nostro destino. Possiamo visualizzare questa evoluzione, questa crescita della visione orizzontale, nel modo seguente:

Ora, per ampliare la vostra visione verticale, pensate semplicemente che non siete soli al mondo, che la vostra vita strettamente connessa a quella di una moltitudine incalcolabile di persone (e tenete a mente questo principio, perch ci torneremo quando svilupperemo il tema della cosiddetta fortuna). Perci, prendete la vostra linea e mettetela vicino ad altre linee, cio altre vite, altre persone.

Come potete vedere, e questa la visione verticale della vostra linea, nulla di ci che fate, anzi nulla di ci che decidete di fare esente da conseguenze, e per quanto

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riguarda la vostra vita, e per quanto riguarda il vostro ruolo nel gioco delle relazioni con il resto del mondo. Vi rendete conto che siete davvero responsabili di tutto ci che vi accade? Se non vi eravate mai posti il problema della vostra vita in questo modo, si tratta gi di un enorme passo avanti. come se vi si fossero aperti gli occhi su un nuovo mondo, sul mondo delle infinite scelte e delle infinite possibilit. Ora voglio guidarvi un po pi avanti, e dimostrarvi che ogni evento negativo che ha fino ad ora caratterizzato la vostra vita vi ha portato qualcosa di buono e di positivo. Per far questo, mi servir di un esercizio che propongo durante i seminari e che ha una duplice utilit: da un lato, vi permette di esercitare la mente in questo gioco di connessioni e relazioni (e vi mette in grado di interiorizzare meglio ci di cui abbiamo parlato sinora) e dallaltro lato fa nascere dentro di voi una credenza, ovvero un valore, una idea, una certezza che, una volta agganciata al vostro cervello, vi accompagner sempre, dovunque andrete e qualsiasi cosa farete. Mi spiego meglio. Quando avrete svolto lesercizio una volta, dentro di voi si accender una lampadina: lidea che, davvero, da un brutto o spiacevole evento siete arrivati ad un evento buono e positivo. Svolgendo lesercizio una seconda volta, rispetto ad un altro evento, ecco che questa idea inizier a prendere forma in modo pi consistente. Ripetete loperazione dieci, venti o trenta volte ed ecco che tale idea, finora rimasta su un piano di comprensione puramente logica, diventer parte di voi. Lutilit migliore che deriva dal possedere tale credenza, ovvero che tutto ci che di spiacevole ci succede ci porta comunque a star meglio, che il nostro atteggiamento mentale di fronte agli eventi della vita sar totalmente differente da quello avuto sino ad ora. Ogni volta, infatti, che ci troveremo ad affrontare situazioni oggettivamente spiacevoli, ecco che la credenza ci impedir di essere sopraffatti dal dolore o dalla disperazione, perch sapremo che qualcosa di buono e di meglio ci aspetta. Per svolgere correttamente questo esercizio, dovete semplicemente munirvi di carta e penna. Per prima cosa, tracciate una linea orizzontale e segnate, verso destra, un

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evento positivo che vi accaduto di recente. Pu trattarsi di qualsiasi cosa, anche di una banale cena con gli amici, durante la quale vi siete particolarmente divertiti. A questo punto segnate, immediatamente a sinistra di questa occasione positiva, un evento che, a vostro avviso, ha generato, appunto, questa occasione. Per esempio, potrebbe trattarsi di una telefonata ricevuta dal vostro amico che ha organizzato la cena. Ripetete loperazione, segnando immediatamente a sinistra di questultimo fatto levento che lo ha generato. Per esempio, laver incontrato la settimana precedente questo vostro amico e laver discusso con lui circa la possibilit di uscire a cena in compagnia. Procedete a ritroso finch non giungete ad un evento a connotazione negativa: ripeto che pu trattarsi di un qualsiasi evento, non necessariamente grave come un lutto, un incidente, un licenziamento. Potrebbe trattarsi di una litigata con il vostro compagno, a seguito della quale avete deciso di uscire da sola, cos incontrando, appunto, quel vostro famoso amico. Siete liberi di scrivere ci che per voi pertinente, senza limitazione alcuna, senza restrizioni, senza regole. Usate il meccanismo della libera associazione, ovvero scrivete la prima cosa che vi viene in mente e che, di solito, si rivela essere quella giusta. So che pu sembrarvi strano quello che vi ho detto, ma abbiate la pazienza di verificare di persona: scoprirete che davvero si arriva sempre ad un evento negativo. Vi illustro un esempio di come potrebbe essere la vostra linea.

ETC EVENTO PRECEDENTE/1 EVENTO PRECEDENTE/2 EVENTO POSITIVO EVENTO NEGATIVO

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Allinizio, per alcuni di voi, svolgere tale esercizio sar complicato. Molti fra i miei allievi mi hanno testimoniato la difficolt a risalire indietro nel tempo, di evento in evento. Lo comprendo: si tratta di effettuare una vera e propria rivoluzione mentale e i nostri limiti ed i nostri schemi possono pesantemente condizionarci. Vi suggerisco perci, come al solito, lapproccio della libera associazione, ovvero: lasciate libero il cervello di andare dove vuole, dite la prima cosa che viene in mente, senza razionalmente pensare se tale cosa abbia o meno pertinenza. Tanto pi lascerete da parte la vostra istanza logica, tanto pi facile sar lasciarsi andare al fiume dei ricordi e instaurare collegamenti interessanti e produttivi. Vi assicuro, per, che si tratta di uno sforzo che vi dar grandi risultati e grandi soddisfazioni.

Nulla succede per caso, abbiamo detto. Proprio nulla? cos. Nulla succede per caso proprio per il fatto che qualsiasi evento determinato da una volont e da una scelta. Magari non nostra: incontrare un amico al supermercato frutto della nostra scelta e della sua, ma sempre di scelta si tratta. Persino essere investiti da unauto non un evento casuale: si tratta della scelta del guidatore di andare troppo veloce, oppure di bere troppo pur dovendo guidare, oppure di telefonare alla fidanzata mentre conduce la vettura. Quello che la gente comune chiama destino, in realt un sistema di scelte incrociate, di vite e pensieri che si toccano nel turbinio delluniverso, un po come fanno gli elettroni e i protoni intorno al nucleo di un atomo. Viviamo in un universo che si basa su un sistema di scelte. Cos, se pur vero che non possiamo interagire con le scelte di chi non conosciamo (ad esempio, la scelta del guidatore di telefonare mentre al volante), altrettanto vero che possiamo almeno fare la nostra parte, cio fare tutto il possibile per rendere la nostra vita il pi congrua che sia possibile con i nostri sogni ed i nostri desideri. Nel preciso istante in cui ci svegliamo dal torpore in cui ci hanno cresciuto e decidiamo di aprire gli occhi e di renderci conto che la nostra vita nelle nostre mani, tutto assume allimprovviso connotati diversi. Diventiamo artefici

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della nostra fortuna. Diventiamo manipolatori del caso. Asserviamo il destino alla nostra volont. Diventiamo liberi.

Nel capitolo seguente, vi spiegher il linguaggio del corpo che, attraverso disagi, sintomi e malattie (esse stesse non casuali, ma frutto di precedenti scelte!), ci parla quotidianamente per stimolarci a tornare sulla retta via, ovvero a comprendere dove neghiamo noi stessi e in che modo potremmo, se solo lo volessimo, modificare le situazioni che ci fanno soffrire e che ci creano disagio. Ricordate? Io sono chi voglio essere. Per sapere chi volete essere, dovete prima sapere se quello che siete va bene per voi. Se quello che date per scontato davvero quello che vi serve. Ora, per, voglio fare un riepilogo di quanto detto fino ad ora, affinch gli importanti concetti espressi inizino a sedimentarsi nel vostro cervello e nel vostro cuore.

RIASSUNTO DEL CAPITOLO

1. NULLA SUCCEDE PER CASO: ogni evento frutto di precise scelte, alcune consapevoli, altre inconsapevoli. Alcune nostre, altre di persone diverse da noi. 2. OGNI EVENTO SPIACEVOLE CONDUCE sempre e comunque AD UN RISULTATO POSITIVO. 3. SIAMO ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO, cio possiamo decidere di ogni aspetto della nostra vita. Ci che, attualmente, crediamo di non poter fare, in realt non lo vogliamo fare, perch ci significherebbe assumersi la responsabilit di ci che ci accade, e questo pu essere doloroso. 4. SIAMO RESPONSABILI DI CIO CHE CI ACCADE.

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ESERCIZI

Lesercizio che dovete svolgere riguarda la linea della vita. Dovete realizzare, preferibilmente da soli, UNA LINEA DELLA VITA AL GIORNO, PER ALMENO SETTE GIORNI CONSECUTIVI. Vi ricordo che, per quanto concerne sia gli eventi di natura positiva, sia quelli di natura meno piacevole, pu trattarsi di qualsiasi cosa, anche situazioni semplici e quotidiane, come una pizza in compagnia (fra le cose piacevoli) o una banale litigata con il vostro datore di lavoro (fra le cose meno piacevoli). Vi consiglio di utilizzare ogni volta un diverso foglio e di prendervi tutto il tempo che vi serve, anche se, di solito, la realizzazione di una linea della vita richiede al massimo una decina di minuti. Per molte persone, allinizio davvero difficoltoso unire i puntini e mettere insieme i pezzi. Se sar cos anche per voi, state tranquilli e persistete: un po alla volta, il meccanismo vi risulter sempre pi semplice. Buon lavoro.

NOTE

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2 LE MALATTIE NON SUCCEDONO PER CASO

Il tuo corpo il luogo di tutte le memorie Luogo privilegiato, incontro della materia, energia, spirito e coscienza. Luniverso intero nel tuo corpo. Il tuo corpo un tempio. (poema dAmazzonia)

Da che nato luomo e fino ad oggi, tutti sono concordi nellaffermare la stessa cosa: lorigine di qualsiasi malattia va ricercata in un disagio psicosomatico, in una sofferenza psicologica, in un malessere esistenziale. Anche la medicina ufficiale, al di l del comprensibile riguardo ai fattori patogeni esprime pieno assenso nellaffermare che parte integrante della patogenesi (la formazione della malattia comunemente intesa) proprio la condizione psicologica del paziente. Ho avuto di recente il piacere di iniziare a collaborare con unequipe di medici, in un ambulatorio polispecialistico, a riprova del fatto che una visione integrata del sintomo ormai patrimonio diffuso. Confrontandomi, fra gli altri, con il cardiologo che presta la sua opera in questo ambulatorio, ho constatato con piacere che, anche dal punto strettamente medico, per quanto riguarda gli eventi cardiovascolari, oltre ad una doverosa analisi di fattori

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quali il colesterolo, lalcol ed il fumo, lattenzione fortemente indirizzata a stati puramente psicologici, come la tensione, lansia, lo stress. Gli approcci sono a volte diversi, ma il pensiero comune. Possiamo guardare allantica Medicina Tradizionale Cinese, nata e pensata oltre 10.000 anni fa; possiamo guardare alla bioenergetica di Reich e Lowen dei primi del 900; possiamo guardare, per venire ai giorni nostri, alle teorie del dottor Hamer o addirittura alla psiconeuroendocrinoimmunologia. Il messaggio non cambia: se viviamo male, ci ammaliamo. Se viviamo male, il nostro corpo ce lo segnala con sintomi che vanno dallinestetismo (un brufolo!) fino alla malattia vera e propria, attraverso un linguaggio che ai pi ancora sconosciuto ma che va appreso, se davvero si vuole capire chi vogliamo essere. Possiamo capire chi vogliamo essere, infatti, solo che capiamo chi non siamo stati fino ad ora. Sempre pi medici e ricercatori si stanno adoperando per dimostrare questa connessione tra il momento psichico ed il momento psicologico ed ormai da pi parti assodato che il sistema mente/corpo lavora in perfetta sinergia. Tra i primi e pi autorevoli ricercatori che hanno impostato il loro lavoro in questa direzione voglio menzionare litaliano Francesco Bottaccioli, del quale avr il piacere di parlare pi avanti. Segnalo qui, invece, lo splendido lavoro della neuroscienziata Candace B. Pert, ricercatrice nel Dipartimento di fisiologia e biofisica della Facolt di medicina della Georgetown University a Washington. La Pert ha accertato lesistenza delle basi bio molecolari delle nostre emozioni: Se accettiamo lidea che i peptidi e le altre sostanze informazionali siano la base biochimica delle emozioni, la loro distribuzione nel sistema nervoso ha una portata estremamente vasta, che Sigmund Freud, se fosse ancora vivo, sarebbe ben lieto di mettere in risalto come la conferma molecolare delle sue teorie. Il corpo si identifica con linconscio! I traumi repressi causati da una sovrabbondanza di emozioni possono restare immagazzinati in una parte del corpo, influenzando in seguito la nostra capacit di percepire quella parte o addirittura di muoverla. Le nuove ricerche in corso suggeriscono lesistenza di un numero quasi illimitato di vie attraverso le quali la mente cosciente pu accedere allinconscio e al corpo, e modificarlo, oltre a

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fornire una spiegazione per un certo numero di fenomeni sui quali i teorici delle emozioni stanno ancora meditando. 4

In questo capitolo voglio parlarvi del vostro corpo e di come funziona, non tanto e non solo dal punto di vista meccanico, quanto piuttosto dal punto di vista delle emozioni trattenute e non vissute. Cos, capirete che nemmeno le malattie succedono per caso, che ogni vostro piccolo acciacco il frutto di un preciso meccanismo non casuale, che ogni sintomo che vi ha colpito nella vostra vita il frutto non della sorte beffarda ma, piuttosto, di un inanellarsi di scelte e modi di vivere che si sono protratti per troppo tempo. Alcune delle cose che dir potranno sembrarvi strane, altre addirittura incredibili, altre ancora difficili da accettare. Lo comprendo e allo stesso tempo vi esorto a fare un ulteriore sforzo nel liberare la vostra mente dagli schemi mentali che la affliggono e che vi hanno portato fino a qui. di basilare importanza comprendere il reale significato dei nostri disagi, poich molto spesso siamo portati, senza saperlo, a negare levidenza dei fatti che ci riguardano, a raccontarci storie per edulcorare la nostra realt, a spostare la nostra attenzione per non dover affrontare temi dolorosi o situazioni difficili. Il corpo, tuttavia, non mente mai. Possiamo dirci finch vogliamo che stiamo bene e siamo felici ma, se il nostro corpo soffre, la verit quella del corpo ed su quella che ci dobbiamo concentrare. La maggior parte delle persone accetta passivamente ci che il corpo offre dal punto di vista dei sintomi e dei malesseri e si contenta di dare la colpa dei propri problemi alla sfortuna, al destino avverso, allaria condizionata o al materasso vecchio. Noi che siamo qui e che vogliamo migliorare, che vogliamo diventare i padroni della nostra vita e gli artefici della nostra sorte, invece, non possiamo esimerci dallaffrontare il percorso della conoscenza e della consapevolezza che, sebbene a volte molto doloroso, lunica possibilit che abbiamo per affrancarci dai legami del passato ed affrontare con le spalle leggere il nostro futuro.

Una doverosa premessa: il mio precedente libro era basato proprio su questi argomenti. Qui sar breve e a tratti, ovviamente, ripetitivo: i principi della Medicina

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Cinese sono sempre gli stessi. Chi volesse approfondire il discorso qui affrontato potr leggere i testi segnalati nelle note bibliografiche. Chi, invece, avesse gi letto il mio libro o altri del genere, potr trovare interessanti correlazioni fra teorie diverse, sviluppate e studiate in epoche diverse, ed apprezzer spero il fatto che i moderni studiosi della biologia stanno dimostrando, ora, ci che i popoli antichi avevano intuito millenni orsono.

Secondo la teoria della Medicina Tradizionale Cinese, ogni organo ed ogni viscere del nostro corpo collegato con una particolare emozione e con un particolare e naturale modo di scaricarla, cio di viverla. Ogni volta che noi proviamo una emozione e non la scarichiamo, ecco che la tensione che viene a crearsi (tensione tra una carica e una non scarica) si deposita nel corpo, in particolare sullorgano o sul viscere che sarebbe stato deputato allo smaltimento dellemozione medesima. Dapprima, questo cumulo di tensioni legato ad emozioni non espresse si manifesta con disturbi energetici, che sono poi i piccoli sintomi di tutti i giorni con i quali siamo abituati a convivere e a cui nessuno d mai il giusto peso; poi questo cumulo, sempre pi grande, sempre pi pesante, diventa una vera e propria malattia. Questo concetto delle tensioni che si cumulano fino a diventare un problema tipico, come dicevo prima, non solo della Medicina Cinese (che ha lindubbio merito di aver teorizzato il tutto migliaia di anni fa, intuendo i collegamenti fra le singole emozioni e gli organi) ma anche del pensiero occidentale di questo secolo e del precedente. Alexander Lowen, il padre della bioenergetica, parla proprio di emozioni che si sedimentano nel corpo ogni volta che vengono trattenute e che diventano vere e proprie tensioni fisiche, cos forti e potenti da alterare la postura del nostro corpo fisico e da determinare, perci, il nostro stato di salute. Lowen, in particolare, pone laccento sulla distinzione che intercorre tra tensioni si tratto e tensioni di stato: le prime sono quelle per cos dire strutturali, ovvero quelle che fanno parte del nostro modo di essere e di vivere. Le seconde, invece, sono quelle collegate agli eventi che capitano di volta in volta, quello che noi comunemente chiamiamo stress di tutti i giorni.

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Tenete presente, parlo soprattutto per chi di queste cose non ha mai sentito parlare, che la dicotomia mente/corpo assolutamente errata, poich mente e corpo sono una unica entit e non v soluzione di continuit tra luna e laltra parte di noi stessi. Gli orientali, assai pi saggi e di certo pi osservatori dei fenomeni naturali, hanno sempre parlato e parlano tuttora di corpomente, proprio per testimoniare questa indissolubile unit. Lo stesso Lowen, nella sua opera pi celebre, afferma: se mente e corpo sono tuttuno, unadeguata educazione fisica dovrebbe essere al tempo stesso unadeguata educazione mentale, e viceversa. 5

La Rabbia, e cos iniziamo a parlare di sentimenti ed emozioni, ha sede nel Fegato e nella Vescica Biliare. Ci significa che, ogni volta noi non scarichiamo rabbia pur avendola provata, ecco che o il nostro Fegato o la nostra Vescica Biliare vengono caricati di una tensione. Lemozione della Rabbia ha a che fare con il rispetto che abbiamo per noi stessi. Tanto pi ci rispettiamo, tanto pi evitiamo che gli altri ci manchino di rispetto. Il rispetto per noi stessi si concretizza nel ribellarsi alle situazioni che non ci piacciono, che non sono giuste per noi, che altri ci hanno cucito addosso. Si concretizza nella capacit di tracciare confini e di impedire che altri li oltrepassino. Significa fare quello che giusto per noi. La Rabbia collegata con laggressivit, nel senso buono del termine, che deriva dal latino adgredior, andare verso, ovvero affrontare le cose, le persone, le situazioni. Rabbia la capacit di gridare e di pestare i piedi, di ribellarsi, di opporsi, di insistere. 6 Perci, se durante la vostra vita avete trattenuto troppe volte questa emozione o se anche ora vivete situazioni frustranti, alle quali vorreste ribellarvi ma che, invece, subite passivamente (sul lavoro, con il partner, con i genitori, etc.), il vostro corpo potrebbe segnalarvelo con messaggi del tipo: cellulite, crampi, problemi muscolari, cisti (il dove si depositano questi messaggi, ci dice in quale aspetto della vostra vita vivete la rabbia, ma questo tema che esula, per ora, dalla nostra breve e didascalica panoramica), calcoli (stesso discorso che per le cisti), congiuntivite, insonnia (nel senso di fatica a prendere sonno), bruciori di stomaco, difficolt a dimagrire, eccesso di grasso, pelle seborroica, brufoli, calli sui piedi, tensioni muscolari al collo, contrattura

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delle mandibole, digrignare i denti, bisogno eccessivo di moto o di sport aggressivi o, al contrario, apatia. A questo punto, molto semplicemente, non vi resta che fare un po di analisi di coscienza e di verificare se alcuni dei sintomi sopra elencati vi caratterizzano o vi hanno colpito in passato. Se la risposta positiva, ponetevi la domanda: in quale aspetto della mia vita o nei confronti di quale persona ho inghiottito troppi bocconi amari? Che cosa ho o sto sopportando? Che cosa non mi piace? Che cosa, tutti i giorni, faccio comunque, anche se non mi va? Ed ecco che, come per magia, da vittime del destino crudele (una ciste proprio a me doveva capitare!) vi trasformate in persone consapevoli. Ora siete in grado di operare una scelta. Che cosa decidete? Continuate a persistere nel comportamento che vi crea tanti problemi o decidete di cambiare strada e di affrontare la situazione? Siete appena diventati responsabili di voi stessi e della vostra salute.

La Gioia ha sede nel Cuore e nellIntestino Tenue. Il nostro Cuore ha bisogno di calore, di parole, soprattutto di parole sincere. Il nostro Cuore vuole che noi diciamo la verit, agli altri ma soprattutto a noi stessi (il che, spesso, la cosa pi difficile). Vuole che la smettiamo di raccontarci favole, che guardiamo la vita per quello che , che non nascondiamo la testa sotto la sabbia e che siamo sinceri nellammettere che cosa ci piace e che cosa no. Come amo dire durante i miei corsi, Gioia , semplicemente, il piacere di essere noi stessi, esattamente cos come siamo, senza compromessi. Il Cuore ha bisogno di calore, di divertirsi, di ridere, di godere delle piccole cose, piccole ma che vanno bene per noi, di fare ci che gli piace, di essere contento e rilassato. Ogni volta che vorremmo parlare e stiamo zitti, offendiamo il Cuore. Ogni volta che vorremmo dire a qualcuno ci che pensiamo e invece ce lo teniamo per noi, offendiamo il Cuore. Ogni volta che facciamo finta di essere felici ed invece non lo siamo, offendiamo il Cuore. Ed il Cuore, unitamente al suo viscere accoppiato, cio lIntestino Tenue, ci comunicher la sua sofferenza con alcuni messaggi. Ad esempio: problemi di vene e di circolazione in generale, capillari, rossore al viso, mal di testa (attenzione: il mal di testa sempre il rilassamento di una tensione, perci viene sempre dopo che siamo stati tesi, mai durante il momento di stress), tachicardia,

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aritmia, problemi mestruali, epistassi (sangue dal naso), problemi di pressione (i problemi di pressione sono segnalati anche quando si parla di Reni: in Medicina Cinese non si identifica mai, come in Occidente, un unico responsabile, ma si ha riguardo al gioco di equilibrio fra pi parti, in questo caso tra Reni e Cuore), tensioni alle vertebre cervicali, torcicollo (che sintomo anche del Fegato: vale quanto appena detto), problemi di qualsiasi genere nella parola (esempio: balbuzie), dissenteria frequente, dolori al centro delladdome in prossimit dellombelico. Se soffrite di qualcuno di questi sintomi, chiedetevi: sono sincero con me stesso? Tutto ci che dico risponde al vero? Sono davvero cos felice come dico di essere? Mi sto nascondendo qualcosa? Dico i s e i no tutte le volte che voglio dirli? Sono me stesso? Ho dal mio partner il calore che mi serve o lo giustifico senza esprimere il mio bisogno? Ho rinunciato a parlare e a dire?

Apro una piccola parentesi, per coloro i quali siano totalmente digiuni dellargomento e per quelli che ancora non hanno letto il mio precedente libro (a questo punto, dovreste precipitarvi in libreria, con tutta la pubblicit che mi sto facendo!). Nello scorrere questi lunghi elenchi di sintomi, raggruppati per emozioni, potreste scoprire che soffrite di pi sintomi, collegati ad organi diversi ed emozioni differenti. normale. un nostro limite mentale, che esista solo il bianco o il nero e che il nostro corpo sia costituito da compartimenti stagni, per cui se il Fegato soffre il problema solo del Fegato e cos via. Come acutamente hanno invece intuito i primi medici cinesi, nel nostro corpo, tutto collegato a tutto, perci la sofferenza di una qualsiasi parte genera una sofferenza del tutto. Non solo: nella vita di tutti i giorni, pu capitarci di provare e trattenere pi di una emozione. Ad esempio, posso soffrire di una pesante situazione sul lavoro dalla quale non riesco a liberarmi (Fegato, Rabbia) e al tempo stesso essere incline allansia a causa di un rapporto poco limpido con la mia figura materna (Stomaco, Preoccupazione), e al tempo stesso giustificare le troppe assenze del mio partner (Cuore, Gioia) e cos via. Non sentitevi particolarmente sfortunati o malati: siete solo persone normali. Soprattutto, ricordatevi che i sintomi non sono mai la malattia, sono solo un messaggio con il quale il nostro corpo ci segnala che

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stiamo percorrendo una strada sbagliata. I sintomi, da questo punto di vista, sono quanto di meglio pu capitarci, perch ci permettono di comprendere chi siamo davvero e quale parte di noi stiamo negando per il quieto vivere. Fatene tesoro!

Per Preoccupazione, in Medicina Cinese, si intende la riflessione, ovvero la capacit di decidere, di preoccuparsi, di scegliere. Tale emozione ha sede nello Stomaco e nel sistema Milza Pancreas, viscere il primo ed organo il secondo, che sono collegati al bene. Che cosa il bene? Dare prima che venga chiesto, offrire aiuto e consolazione, preoccuparsi dellaltro. Il bene quello che dovrebbe offrirci la nostra mamma, colei che ci culla in pancia per nove mesi e che poi ci d il nutrimento, ci consola, ci coccola, si prende cura di noi, misteriosamente conosce i nostri bisogni ed i nostri desideri prima ancora che le vengano espressi. Quando dalla nostra mamma otteniamo questo tipo di bene, ecco che il nostro Stomaco contento e rilassato, e noi siamo persone serene, senza troppe ansie, senza eccessive difficolt nel decidere, senza eccessivi sensi di colpa e con un senso della responsabilit adeguato, che ci permette s di preoccuparci degli altri, ma di non perdere di vista i nostri bisogni. Molte persone che passano per persone di cui fidarsi, a cui si pu sempre chiedere, molto generose perch non si negano mai, ebbene queste persone hanno probabilmente tensioni a livello energetico proprio nello Stomaco, perch il loro bisogno non soddisfatto di essere amate le porta a fare troppo, perch solo in tal modo si sentono degne di amore. Lamore gratis. Lamore dare senza ricevere, dare senza aspettarsi nulla in cambio. Lamore dovrebbe essere quello della mamma, che tutto d e nulla chiede, nemmeno un grazie. Chi ha dovuto sempre chiedere troppo per ottenere ci di cui aveva bisogno, chi ha smesso di chiedere perch si arreso dopo tanti (troppi) dinieghi, chi si ostina a fare tutto sempre da solo perch gli hanno insegnato che nella vita bisogna cavarsela da soli, chi sente sulle proprie spalle il peso di troppe responsabilit, chi non sa negare mai e a nessuno il proprio aiuto, chi si preoccupa troppo, chi non mai sicuro di quello che fa e di quello che sceglie: tutte queste persone hanno bisogno di bene, ed il loro Stomaco lo segnala attraverso il suo linguaggio. Ad esempio: stati di ansia, gonfiori, problemi di circolazione linfatica,

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smagliature, alitosi, indecisione cronica, ipocondria, maniacalit nella puntualit o ritardi cronici agli appuntamenti, problemi digestivi (in abbinamento con il Fegato), ulcere, problemi di difese immunitarie, verruche e piaghe, problemi di gengive, afte, displasie, tensioni sulle spalle, difficolt alimentari in genere (anoressia, allergie, intolleranze, semplice disamore per il cibo, etc.).

Siamo composti, tutti noi, da una parte maschile e da una parte femminile. Gli uomini, naturalmente, hanno dentro di loro, preponderante, la marte maschile. Le donne, al contrario, hanno predominante la parte femminile. La parte maschile (laspetto Yang, secondo la legge del Tao), quella che ci permette, in generale, di fare, di essere attivi, di essere propensi alla lotta, allo sforzo. La parte femminile (laspetto Yin), invece, quella dolce, passiva, pi intima, riflessiva, propensa al subire piuttosto che al fare. Entrambi questi aspetti devono coesistere in ognuno di noi: alluomo serve essere forte e attivo per poter svolgere in modo efficace i suoi compiti, ma al tempo stesso gli serve anche di essere dolce, per poter esprimere un complimento alla sua partner, ad esempio, oppure per ricordarsi di mandarle dei fiori il giorno del compleanno. Parimenti, alla donna serve tutta la sua parte femminile per essere bella, per sistemare i fiori sulla tavola o per avere la sensibilit di comprendere a livello empatico il pianto di suo figlio. Al tempo stesso, le serve un po di parte maschile per andare a lavorare, guidare lautomobile e, se serve, andare a fare la spesa. Il sentimento della Tristezza va considerato proprio da questo punto di vista, pi che secondo la comune accezione che di solito collegata a questo termine. La Tristezza, in Medicina Cinese, riguarda il tipo di equilibrio che, in ogni persona, esiste fra la sua parte maschile e la sua parte femminile. Laddove questo equilibrio sia precario o destabilizzato, a causa soprattutto di educazione e stereotipi inculcati fin dalla prima infanzia, ecco che i Polmoni e lIntestino entrano in sofferenza, provocando sintomi e disagi sulla persona in squilibrio. Fra gli stereotipi che ci vengono trasmessi dai nostri stessi genitori e dalla societ in genere abbiamo, ad esempio, quello che luomo non pu piangere a meno di essere considerato debole ed effeminato, oppure che la donna pi debole delluomo ed alluomo inferiore. Si tratta di messaggi a volte diretti, a volte molto sottili:

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pensate solo ai termini che fin da bambini ci abituano a sentire, come maschietto e femminuccia, due denominazioni che racchiudono in s concetti molto pi profondi di quel che appare. La societ odierna, poi, non fa altro che aumentare il disagio, laddove propone un concetto di uguaglianza fra uomo e donna che, in realt, non esiste. Un conto parlare di uguaglianza formale (ovvero, pari diritti di voto, di parola, di percepire lo stesso stipendio a parit di lavoro e cos via), sulla quale siamo tutti daccordo. Unaltra cosa invece luguaglianza sostanziale, ovvero laffermazione che uomo e donna sono uguali, nel senso profondo del termine. Uomo e donna, invece, hanno caratteristiche ben diverse, che andrebbero comprese e rispettate per quel che sono, piuttosto che appianate e cancellate. Cos, ogni volta che un uomo o una donna non hanno armonia con il loro duplice aspetto Yin e Yang, ecco il comparire di sintomi che testimoniano una sofferenza di Polmoni e Intestino: problemi di stitichezza o eccessiva motilit intestinale (mi riferisco a quelle donne che vanno in bagno anche due volte al giorno, quando il ritmo ottimale sarebbe decisamente inferiore), problemi intestinali di qualsiasi tipo, secchezza della pelle, problemi respiratori in genere, raffreddori frequenti, sinusiti, polmoniti, problemi della pelle in genere, capelli bianchi prima del tempo.

Una importante precisazione, riguardo allultimo dei cinque sentimenti, ovvero la Paura, collegata a Reni e Vescica: siamo abituati a considerarla una cosa brutta, da evitare, da combattere, da cancellare. Invece, una delle emozioni pi importanti e da tenere in gran conto, perch la Paura ci salva la vita. Senza la Paura, infatti, passeremmo con il rosso al semaforo, non percepiremmo il bisogno di riposarci quando siamo stanchi, andremmo a tutta birra anche con la nebbia, non avremmo la percezione dei nostri limiti per quel che riguarda il dovere. Invece, anche qui, ci insegnano che le Paure sono solo per i deboli, che le paure vanno affrontate e combattute, cancellate, dimenticate. La situazione diversa da come ce lhanno spiegata. Le Paure vanno comprese ed accettate, perch ci parlano di noi, di quel che siamo e, soprattutto, di quel che la nostra energia ci permette di fare. Ogni volta che noi vinciamo una Paura e sfidiamo noi stessi, consumiamo un po della nostra riserva

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energetica, una riserva che non possibile ricostituire, una volta consumata. Il sentimento della Paura riguarda, in generale, i problemi di autostima, tipici di tutte quelle persone che corrono senza posa e che non cedono mai alla debolezza (perch non si fermano mai? Forse per paura di essere giudicati male? Forse per un bisogno di essere gratificati che mancato loro da parte della figura paterna?), che del senso del dovere si fanno punto dorgoglio. La Paura riguarda anche chi sente il bisogno di sfidarsi in continuazione, chi necessit sempre di ostacoli sempre pi difficili da affrontare e superare. Soprattutto, la Paura riguarda coloro ai quali sono mancati un bravo detto dal padre, ed una pacca sulle spalle che esprimesse appoggio e considerazione. Attraverso quali messaggi, dunque, Reni e Vescica testimoniano la loro sofferenza ed il loro disagio: problemi di reni in generale, incavo scuro sotto gli occhi, borse sotto gli occhi, piedi o mani freddi (e a volte bagnati), cistiti, uretriti, calcoli renali (in simbiosi con il Fegato), problemi di qualsiasi tipo alle articolazioni, ritenzione idrica, problemi di pressione (in simbiosi con il Cuore), tremori, vertigini, labirintite, problemi alle orecchie e/o alludito.

Questi sono solo alcuni dei segnali attraverso i quali il nostro corpo ci comunica il suo stato di stress e di bisogno. Ora dovrebbe essere ancora pi chiaro il concetto espresso dal titolo, ovvero che le malattie non succedono per caso. Se vi ha colpito una gastrite, non un caso. Non sfortuna. Si tratta, invece, della logica e naturale conseguenza di una vostra precedente scelta, ovvero quella di non ribellarvi a qualcuno che vi manca o vi ha mancato di rispetto. So bene che, a volte, sembra di non avere scelta, ma non cos. Si ha sempre una scelta. La Medicina Cinese, oltre a tutto quello di cui abbiamo parlato sino ad ora, offre molti altri interessanti spunti al nostro discorso, perch ci permette di comprendere come nulla, ma proprio nulla, sia casuale, nemmeno il particolare amore o ribrezzo per un cibo, nemmeno la scelta del colore della camicia, nemmeno il nostro amore o odio per una stagione, un odore e cos via. Tutto collegato a tutto.

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Per amore di sintesi, piuttosto che tediarvi con lunghe dissertazioni (che sono, a mio avviso, interessanti, ma che toglierebbero spazio agli altri temi da affrontare), vi propongo una tabella riassuntiva delle correlazioni esistenti fra gli organi del nostro corpo, le emozioni e la fenomenologia del mondo esterno, affinch possiate cominciare a verificare il senso ed il significato dei vostri disagi, dei vostri gusti, delle vostre preferenze e cominciate, soprattutto, a rendervi conto che non siete stati creati cos come siete, ma che cos come siete ci siete diventati. E, se ci vero, altrettanto vero che potete cambiare, se lo volete. Nulla dato per certo, a tutto c rimedio e ogni cambiamento possibile. A seguire, vi propongo poi una tabella riassuntiva del contenuto del capitolo, per facilitare il vostro approccio al meraviglioso mondo del linguaggio del corpo, che proseguir poi nel capitolo successivo. Per sentimento intendiamo il tipo di sensazione provata, la cosiddetta carica emotiva. Per emozione, invece, intendiamo il modo attraverso il quale tale carica dovrebbe venir espressa. Ad esempio, riguardo al Fegato, il sentimento la Rabbia, nellaccezione sopra specificata, e lemozione corrispondente lurlo e/o il pugno. Si tratta, naturalmente di semplificazioni che servono a fornirvi almeno una vaga idea di quello di cui il corpo e la mente hanno bisogno per star bene: rimando alle indicazioni bibliografiche per un elenco dei testi sui quali approfondire la materia. Per quanto riguarda il resto, ovvero il colore ed il sapore preferito di un organo, dobbiamo pensare a queste cose in termini generali. Ovvero, pu trattarsi di preferenze ben definite e strutturate, cos come di gusti passeggeri. In ogni caso, indicano la ricerca da parte del corpo fisico di qualche cosa che, a livello energetico, manca. Tornando allesempio del Fegato, pu darsi che una persona che di norma non esprime la propria aggressivit abbia una predilezione o una particolare avversione per il sapore aspro, oppure che una persona che vive bene la propria aggressivit abbia tuttavia momenti in cui ricerca laspro, perch in quel momento il suo Fegato, a livello energetico, ne avverte la necessit. Ci accade perch, per quanto noi possiamo essere equilibrati, difficile (se non impossibile) vivere sempre e completamente in armonia con i nostri sentimenti ed i

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nostri istinti: la nostra una vita di relazioni e sarebbe decisamente utopistico credere di poter essere sempre e comunque noi stessi al cento per cento. Il compromesso allordine del giorno, per tutti. Lutilit di questo approccio sta nel fatto che, grazie allinterpretazione del linguaggio del corpo, anche attraverso lanalisi di piccoli segnali, prima imputati al caso, come ad esempio il desiderio forte di limone o di sapore aspro, ora siamo in grado di comprendere che qualche cosa non sta girando per il verso giusto, e di correggere, perci, il tiro. Siamo alla ricerca del miglior mondo possibile, non della perfezione. Siamo alla ricerca di un po di consapevolezza, di chiavi di lettura che ci permettano di conoscerci meglio e di rispettarci pi di quanto abbiamo fatto finora. Lo ribadisco: qualsiasi tentativo di cambiamento, seppur supportato dalle migliori tecniche, destinato al fallimento, se non passa prima attraverso la comprensione vera di noi stessi.

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Tabella 1: CORRELAZIONI E FENOMENOLOGIA

METABOLISMO

CORRELAZIONI SENTIMENTO: RABBIA

FEGATO VESCICA BILIARE

EMOZIONE: URLO / PUGNO COLORE: VERDE SAPORE: ASPRO STAGIONE: PRIMAVERA SENTIMENTO: GIOIA

CUORE INTESTINO TENUE

EMOZIONE: PAROLA / RISATA COLORE: ROSSO SAPORE: AMARO STAGIONE: ESTATE SENTIMENTO: PREOCCUPAZIONE

STOMACO MILZA PANCREAS

EMOZIONE: RICHIESTA DI AIUTO COLORE: GIALLO SAPORE: DOLCE STAGIONE: TARDA ESTATE SENTIMENTO: TRISTEZZA

POLMONI COLON

EMOZIONE: PIANTO / LAMENTO COLORE: BIANCO SAPORE: PICCANTE STAGIONE: AUTUNNO SENTIMENTO: PAURA

RENI VESCICA

EMOZIONE: TREMITO / FUGA COLORE: NERO SAPORE: SALATO STAGIONE: INVERNO

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Tabella 2: LINGUAGGIO DEL CORPO

METABOLISMO SOFFERENTE

PRINCIPALI SEGNALI DI SOFFERENZA

FEGATO VESCICA BILIARE

CRAMPI CISTI INSONNIA CELLULITE DOLORI/TENSIONE MUSCOLARI GASTRITE PELLE SEBORROICA/BRUFOLI DIGRIGNARE I DENTI

CUORE INTESTINO TENUE

ROSSORE IN VISO PROBLEMI DI CAPILLARI PROBLEMI CIRCOLATORI MAL DI TESTA DISSENTERIA FREQUENTE PROBLEMI ALLE CERVICALI PROBLEMI DI PAROLA

STOMACO MILZA PANCREAS

GONFIORI ULCERAZIONI DI OGNI TIPO STASI LINFATICHE ASCESSI IN BOCCA HERPES PROBLEMI DI GLICEMIA / DIABETE

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PROBLEMI DI DIFESE IMMUNITARIE

POLMONI COLON

RAFFREDDORI FREQUENTI STIPSI PELLE SECCA CAPELLI BIANCHI ANZITEMPO SINUSITI POLMONITI

RENI VESCICA

INCAVO SCURO / BORSE SOTTO GLI OCCHI CISTITI CALCOLI RENALI DOLORI OSSEI FRAGILITA ARTICOLARI PROBLEMI ALLA COLONNA VERTEBRALE URETRITI PROBLEMI ALLUDITO LABIRINTITE / VERTIGINI

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

1. OGNI VOLTA CHE NON VIVIAMO UNEMOZIONE, LA TENSIONE CARICATA E NON SCARICATA SI DEPOSITA NEL CORPO, CREANDO UNA TENSIONE FISICA (approccio bioenergetico di Reich e Lowen). 2. IL CUMULO DI TENSIONI BLOCCATE NEL CORPO lo rende quello che : dalla comprensione di queste tensioni, possiamo capire dove, come e quando abbiamo seguito strade poco consone al nostro modo di essere. 3. Nella teoria della Medicina Cinese, OGNI ORGANO E COLLEGATO AD UNA EMOZIONE: VIVERE PIENAMENTE LE EMOZIONI, PERCIO, SIGNIFICA

PRESERVARCI IN SALUTE, sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista energetico. 4. I NOSTRI SINTOMI ED I NOSTRI MALESSERI NON SONO CASUALI, MA SONO IL FRUTTO DI PRECISE SCELTE, DI PRECISI COMPORTAMENTI: modificando le scelte, modifichiamo il nostro modo di vivere e ci liberiamo dei fardelli che in questo momento ci affliggono.

NOTE

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ESERCIZI

Ascoltatevi. Anche sulla scorta delle tabelle precedenti, passate mentalmente in rassegna il vostro stato di salute fisica ed annotate qui sotto, se ce ne sono, i disturbi che vi hanno colpito nellultimo mese e quelli che, di tanto in tanto, si ripresentano. Ad esempio, un mal di testa frequente, un dolore che ogni tanto compare dal nulla, difficolt digestive, frequenti raffreddori e cos via.

SINTOMI DELLULTIMO MESE:

SINTOMI FREQUENTI:

Adesso, rispondete il pi onestamente possibile alle seguenti domande. Rispondete in forma scritta, per fotografare nero su bianco la situazione attuale. Per il momento, sufficiente scrivere quello che le domande vi suggeriscono, senza pensare alle soluzioni dei problemi che emergeranno. Attraverso questo esercizio, inizierete a sviluppare una maggiore ed onesta consapevolezza di tutto ci che nella vostra vita migliorabile e di tutto ci che, in qualche modo, vi attualmente di ostacolo al raggiungimento della vostra serenit.

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PER QUANTO RIGUARDA IL LAVORO, SIETE SODDISFATTA/O?

QUALE COSA, IN PARTICOLARE, DOVREBBE ESSERE MIGLIORATA, PER SENTIRVI SODDISFATTA/O?

PER QUANTO RIGUARDA I VOSTRI PIACERI ED IL DIVERTIMENTO, SIETE SODDISFATTA/O?

CHE COSA VORRESTE, DI PRECISO, PER CIO CHE CONCERNE I VOSTRI PIACERI E LO SPAZIO PER VOI STESSI, PER SENTIRVI MEGLIO?

PER QUANTO RIGUARDA I VOSTRI IMPEGNI, VI SENTITE GRAVATI DA TROPPE RESPONSABILITA (SUL LAVORO O IN FAMIGLIA)?

QUALI RESPONSABILITA (SE AVTE RISPOSTO SI ALLA DOMANDA PRECEDENTE) VORRESTE DECLINARE? E A CHI LE VORRESTE DELEGARE?

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PER QUANTO RIGUARDA IL RAPPORTO CON IL PARTNER, SIETE SODDISFATTA/O? RIUSCITE AD ESPRIMERVI PIENAMENTE, DAL PUNTO DI VISTA EMOTIVO?

QUALE ASPETTO DELLA VOSTRA RELAZIONE ANDREBBE MIGLIORATO PER PRIMO? SE NON AVETE UNA RELAZIONE, CHE COSA VORRESTE TROVARE NEL PARTNER IDEALE?

COME GIUDICATE IL VOSTRO RAPPORTO CON VOI STESSI? DA 1 A 10, COME VALUTATE LA VOSTRA AUTOSTIMA? COME VALUTATE IL VOSTRO RAPPORTO CON I DOVERI?

QUALE ASPETTO DEL VOSTRO CARATTERE VORRESTE MIGLIORARE? A QUALI DOVERI, POTENDOLO FARE, RINUCERESTE FIN DA SUBITO?

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3 IL CORPO NON SUCCEDE PER CASO: LA VISIONE METAFISICA

Ogni sintomo un messaggio. (Claudia Rainville)

Perdonate il titolo astruso di questo capitolo, ma volevo continuare con il gioco di parole cominciato allinizio del libro. Il corpo non succede per caso significa, semplicemente, che non solo i sintomi che avvertiamo sono il prodotto di precise scelte di vita e non del caso, ma anche che il nostro corpo, cos come si strutturato, con le sue posture, le sue storture ed il suo modo di essere, esprime il risultato di un preciso disegno. Ho gi accennato al lavoro di Reich e Lowen che, appunto, si basa sullo studio della struttura del corpo e di ci che nel corpo racchiuso a livello emozionale. Qui voglio fare un passo ulteriore e parlarvi di ci che il nostro corpo rappresenta a livello metafisico, ovvero oltre il fisico. Come scrive Claudia Rainville nella introduzione del suo libro: Il termina metamedicina formato dal suffisso greco META, che significa AL DI LA, e dal sostantivo MEDICINA,

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che significa lINSIEME DEI MEZZI MESSI IN ATTO PER PREVENIRE, GUARIRE E ALLEVIARE LE MALATTIE. In metamedicina, il dolore, il malessere o laffezione sono considerati segni precursori dellincrinarsi dellarmonia in una parte dellorganismo. Non vi alcuna manifestazione priva di causa; ogni causa produce effetti che a loro volta generano nuove cause e ancor pi numerosi effetti. La metamedicina aiuta a ricostruire la storia di un disturbo, di una malattia o di un malessere profondo. 7 Se volessimo utilizzare definizioni pi conosciute, potremmo parlare di approccio psicosomatico, di interpretazione a livello simbolico di disagi e di zone fisiche. In particolare, mi piace molto lidea del corpo come simbolo, come rappresentazione esterna della realt interna. Voglio sottolineare questo importantissimo concetto:

IL CORPO E LA RAPPRESENTAZIONE ESTERNA DELLA NOSTRA REALTA INTERNA

Perci, tutto quello che accade al corpo lespressione di un disagio nato e maturato a monte, dentro di noi. A livello simbolico, ogni parte del nostro corpo dunque collegata ad un particolare modo di vivere, ad una situazione specifica che ci crea tensione e conflitto e che non riusciamo ad affrontare, spesso perch non ne abbiamo la percezione. Per esempio, le spalle rappresentano simbolicamente la capacit di sopportare i fardelli. Chi patisce problemi alle spalle, di solito una persona che porta uno zaino troppo pesante, come amo dire io. Uno zaino in cui sono collocati troppi pesi, soprattutto pesi che dovrebbero essere portati da altri e che invece la persona decide di portare da sola, o a livello consapevole, oppure a livello inconsapevole (ad esempio, perch stata educata cos, perch le hanno insegnato che giusto cos). Tra poco, passer in rassegna tutte le zone del nostro corpo, evidenziando il loro valore simbolico, affinch anche grazie a questa visione di noi stessi siano pi chiari i motivi per cui siamo quel che siamo. Prima di questo, tuttavia, mi preme fare una precisazione importante, poich il mio desiderio che voi comprendiate che, da qualsiasi parte voi guardiate la questione, la risposta sempre la stessa. Mi sono detto: se vero che il corpo parla un suo

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linguaggio, questo deve essere sempre lo stesso, a prescindere da chi lo osserva e da quale metro di valutazione si utilizza. Cos pensando, sono stato stimolato a ricercare un filo conduttore che potesse unificare la visione medica cinese e la visione simbolico/metafisica, una sorta di fil rouge che chiarisse in modo inequivocabile, appunto, luniversalit del linguaggio del corpo. Nel libro La Felicit in Tasca 8 contenuto un capitolo intitolato Il nonno cinese, che si basa sulle relazioni esistenti tra lantica tradizione orientale, la scienza occidentale moderna e la saggezza dei nostri nonni. Volevo dimostrare come la medicina cosiddetta alternativa e la medicina ufficiale, da alcuni punti di vista, fossero molto pi vicine di quanto comunemente si crede. Un esempio su tutti: nella visione orientale, il cuore collegato al sentimento della gioia e lemozione con la quale si esprime la parola o la risata. Pertanto, secondo un medico orientale, corretta lasserzione ridere fa bene al cuore e al sistema circolatorio. Nel tradizionale sapere dei nostri nonni, si dice che riso fa buon sangue, sottolineando la relazione fra il ridere ed il sangue. Per finire, la scienza moderna occidentale ha dimostrato in laboratorio che la risata attiva la produzione di una serie di sostanze chimiche che hanno effetti, oltre che sullumore generale della persona, anche sulla tonicit dei vasi sanguigni. Come potete ben vedere, tutti dicono la stessa cosa, anche se nessuno sembra prestare attenzione a queste strabilianti coincidenze, che poi coincidenze non sono. In questo capitolo, voglio invece evidenziare le relazioni che intercorrono fra la Medicina Cinese e la visione psicosomatica e metafisica, parlando prima del significato simbolico dei sintomi e delle zone del corpo, e trovando poi il collegamento con quanto espresso dalla medicina orientale. Alla fine, laugurio che dentro di voi si sviluppi la credenza che davvero nulla succede per caso, che ogni singolo, piccolo, microscopico evento della nostra vita ha un preciso significato, che tutto ci che vi successo ha un senso e che, soprattutto, inutile puntare il dito contro la sfortuna, la sorte, le scarpe strette o il materasso vecchio, perch tutto, ma proprio tutto, ha origine dalla nostra testa. Ricordate: siete la rappresentazione esterna della vostra realt interna. Modificando la realt interna,

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cambier la rappresentazione esterna. Dice Hal Hurban, celebrato autore di libri sul cambiamento interiore: la mente umana stata paragonata ad un computer. Nel gergo informatico esiste la sigla GIGO, che sta per garbage in garbage out (spazzatura in entrata, spazzatura in uscita), per sottolineare che da uninformazione errata si ottiene un risultato errato. 9 Una volta appreso questo valore, una volta che il vostro cervello sar ristrutturato sulla scorta di queste nuove informazioni, sarete pronti per la seconda e la terza parte del libro, ovvero: 1. capire che cosa volete davvero; 2. conoscere gli strumenti per ottenere ci che volete. Ora, tuttavia, il momento di tornare al nostro corpo. Cominciamo dallinizio.

LA TESTA A livello simbolico, la testa rappresenta ci che siamo, la nostra identit (in particolare, qui il collegamento con il volto, che ci rappresenta allesterno e ci mette in comunicazione con il resto del mondo), le nostre idee, i nostri pensieri, il nostro modo di ragionare e vedere la vita. Ragionare con la propria testa, si dice. Nulla di pi vero. Difatti, tutte le somatizzazioni della testa riguardano, in linea di massima, un conflitto esistente tra ci che si e il modo in cui lo si vive. Badate bene: spesso, ci si dimentica a tal punto di quel che si , che non si ha nemmeno pi la percezione del problema. Perci, se dopo aver letto queste righe e aver riflettuto sul fatto che, anche voi, avete un qualsiasi tipo di sintomo che riguarda la testa ma non vi sembra di negare voi stessi, fidatevi di ci che dice il vostro corpo. Se un problema c, significa che in un modo o nellaltro state negando una parte di voi stessi. Qualsiasi problema che riguarda la testa indica che la persona che lo patisce sta trattenendo unemozione che coinvolge il suo essere vera: nega qualcosa, si rifiuta di vedere qualcosa, mente a se stessa per il quieto vivere, rinuncia a cose che le darebbero piacere pur di soddisfare le aspettative di altri. Anche nella teoria della Medicina Cinese, la testa collegata con il Cuore che, abbiamo detto, la sede della Gioia, intesa proprio come il piacere di essere se stessi.

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Il Cuore ha bisogno di parlare e di dire la verit, di ridere, di gioire, di provare il calore di un sorriso, di un abbraccio, di una confidenza, di una chiacchiera onesta e sincera. La testa esprime il disagio del Cuore: le parole non dette, i sorrisi trattenuti, gli impeti emotivi rinchiusi in un sacchetto, il calore provato e non espresso, il progressivo freddarsi degli impulsi vitali.

SPALLE Le spalle, a livello simbolico, servono per portare i pesi. Se il peso proporzionato alla nostra forza fisica, sar agevole trasportarlo. Se il peso, invece, troppo gravoso, ecco che le nostre spalle saranno costrette a tollerare pi di quel che riescono e progressivamente si piegheranno, saranno pi stanche, dolorose, bloccate. Immaginate di avere sulle spalle uno zaino da montagna, nel quale mettere tutti i nostri pesi. Per quanti essi siano, ad ognuno di voi sempre dato un fardello che siamo in grado di sopportare. Immaginate per che chi vi sta intorno inizi a depositare nel vostro zaino i suoi pesi. Quanto credete di riuscire a resistere? Quanto tempo, prima di essere schiacciati da questo eccezionale e gravoso peso? Il problema non , per, il fatto che altri pretendano di mettere i loro pesi nel nostro zaino: il problema vero sta nella nostra incapacit di rifiutare tale atteggiamento, perch ci hanno insegnato (a parole o, ancor peggio, con i fatti), che per essere amati bisogna sopportare, che lamore farsi carico della felicit altrui, che gli affetti vanno conquistati e meritati con le nostre azioni. Il bene vero, invece, un qualcosa che si riceve e per il quale non si deve versare alcun prezzo: ci viene dato e basta. Ogni volta, invece, che qualcuno ci ha fatto capire che lamore va meritato, ebbene ci ha mentito. Lamore si regala. Lo dico soprattutto per coloro i quali si preoccupano troppo per i loro genitori, soprattutto per la felicit dei loro genitori. Sappiate che, per legge di Madre Natura, sono i genitori a doversi preoccupare per i figli, e non viceversa. Sono i genitori a dover dare (senza chiedere nulla in cambio) ai figli, e non viceversa. Ai figli, tutto dovuto. Soprattutto, tutto dovuto gratis. Nella Medicina Cinese, dal punto di vista energetico, il collegamento con lo stomaco, il recipiente entro il quale raccogliamo, appunto, tutti i pesi e tutte le responsabilit:

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impariamo a discernere quelle che realmente fanno parte della nostra vita e del nostro zaino da quelle che fanno parte dello zaino che altri devono portare. Solo cos, finalmente, le nostre spalle saranno leggere.

BRACCIA Con le braccia abbracciamo. Le persone, il mondo, tutti. Le braccia ci mettono in relazione, sono il prolungamento del nostro io verso lesterno. Le braccia hanno a che fare anche con la libert: apriamo le braccia e respiriamo a pieni polmoni. Con le braccia, riusciamo, o meglio, dovremmo riuscire, a creare armonia fra la nostra parte maschile e la nostra parte femminile, lo Yin e lo Yang, perch solo attraverso il contatto fisico e spirituale con il sesso opposto al nostro si realizza pienamente questa fusione, questo equilibrio che ci permette di essere sereni ed in pace con noi stessi. Nella visione delle riflessoterapie, le braccia sono connesse, infatti, con i polmoni, ovvero lorgano collegato al sentimento della Tristezza, intesa appunto come equilibrio fra parte maschile e parte femminile. Perci , ogni volta che le nostre braccia soffrono, pensiamo a cosa vorremmo esprimere, a quale parte di noi rinunciamo perch troppe volte ci hanno impedito di viverla, o smorzando il nostro desiderio di abbracciare, oppure deridendo il nostro afflato emotivo. Pensate ad un bambino con le braccia stese verso il padre o la madre, pensate a questo bambino le cui braccia esprimono lanelito verso la dolcezza, la coccola, il contatto. E pensate a queste braccia che restano vuote, che abbracciano aria, che sono sospese in attesa che qualcuno si degni di considerarle. Pensate allo stesso bambino, ora adulto: cosa far, quando dentro di s prover limpulso di abbracciare un amico, o la compagna, o suo figlio? Come potr esprimere ci che sente, se troppe volte il suo sentire stato bloccato? Perci, debolezza nelle braccia significa bisogno di dare o ricevere conforto, bisogno di dare o ricevere contatto, bisogno di offrire o ricevere carezze. Significa, per la persona, necessit di ritrovare equilibrio, di comprendere che lessere uomo (per gli uomini) non significa necessariamente essere duri e insensibili, non poter piangere, non poter esprimere la propria dolcezza e che lessere donna (per le donne) non significa necessariamente essere deboli o dover lottare continuamente per dimostrare di essere

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alla pari con i colleghi maschi. Significa, per tutti, comprendere che si va bene cos come si , che laccettazione di se stessi il primo passo importante nella strada che ci conduce allarmonia e alla felicit.

GAMBE Con le gambe camminiamo, con le gambe ci sosteniamo, con le gambe siamo saldi al suolo e resistiamo alle intemperie. Le gambe sono come il tronco di un albero. Con le gambe andiamo avanti, procediamo verso il futuro, ci muoviamo in direzione delle cose che vogliamo fare, degli appuntamenti della nostra vita. Perci, quando le gambe sono deboli o fanno male, significa che landare avanti difficoltoso, e ci avviene fondamentalmente per paura. Paura di ci che ci aspetta, certo, ma soprattutto paura di non essere allaltezza, paura di non farcela, paura di cadere. Ed ecco il collegamento con la Medicina Tradizionale cinese, che collega la paura con i Reni e, quindi, con lenergia che ci viene trasmessa dal padre al momento del concepimento (energia ancestrale) e che dal padre deve essere mantenuta e rinsaldata. Un padre presente, un padre che sostiene, che guida, che indirizza, che aiuta senza prevaricare, un padre che si pone nei confronti del figlio come un faro che guida la nave verso il porto, un padre del genere render le nostre gambe forti e salde, e la nostra autostima a buoni livelli. Viceversa, gambe deboli sono le gambe di chi dal padre non ha ricevuto sicurezza in se stesso, di chi stato costretto ad ubbidire senza ricevere spiegazioni, di chi ha imparato che nella vita viene sempre prima il dovere del piacere, di chi ha ricevuto linsegnamento che le paure si affrontano, sempre e comunque. Perci, se le vostre gambe vi hanno dato o vi danno problemi, chiedetevi quante volte avete fatto qualcosa per dovere, quanti piaceri vi concedete in proporzione ai doveri che assolvete sempre, senza battere ciglio. Se volete davvero intraprendere questo percorso, fondamentale comprendere se la vostra via, fino ad ora, stata conforme alla vostra indole o se, viceversa, avete camminato per sentieri tracciati da altri, al ritmo imposto da altri. Perch, se cos avete fatto, le vostre gambe avranno bisogno di riposo, di rallentare il ritmo, di camminare su strade a loro pi congeniali.

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COLONNA VERTEBRALE Dal punto di vista simbolico, ogni problema di tensione o rigidit alla colonna vertebrale riguarda la rigidit con la quale ci approcciamo al mondo e a noi stessi. Tanto pi noi siamo rigidi, tanto pi rigida la nostra colonna vertebrale che, invece, dovrebbe essere flessibile ed elastica. Cos, se la nostra schiena ci crea problemi, chiediamoci: quanto sono elastico e flessibile con me stesso? Quanto mi concedo di sbagliare, di essere imperfetto? Quanti piaceri mi concedo e da quanti doveri sono afflitto? Quanto elastica la mia visione della vita, sia per quel che mi riguarda, sia per quel che riguarda ci che mi aspetto dagli altri? Lelasticit di una persona pu vedersi in ambito professionale (problemi di schiena sono tipici dei cosiddetti lavoratori indefessi, quelli che non si stancano mai e che non mollano mai), ma anche in ambito familiare, con il partner o, quel che peggio, con i figli, dai quali si pretende una serie di comportamenti e di adesione a regole imposte senza buon senso, ma solo in ragione di personali modi di vedere la vita. Le persone morbide difficilmente somatizzano problemi sulla colonna vertebrale. Le persone rigide, invece, sapranno senza dubbio cosa vuol dire avere la schiena bloccata. Come per i Reni, anche per la Colonna Vertebrale il collegamento teorizzato dalle riflessoterapie con i Reni, cio con le paure. E se, per caso, pur avendo male o tensione alla colonna vertebrale, proprio non riuscite a trovare nemmeno un briciolo di paura nella vostra vita, se proprio ritenete che la vostra autostima sia alle stelle e che tutto quello che fate solo per piacere e che i doveri sapete gestirli bene, chiedetevi almeno che cosa dovete dimostrare, e a chi. E riflettete sul fatto che lapprovazione verso la quale tanto anelate, vi sar sempre negata, poich chi avrebbe dovuto darvela (vostro padre), purtroppo non lha fatto.

Qui mi fermo. Ho segnalato solo alcune interpretazioni simboliche, giusto per invitarvi alla riflessione su ci che siete e su tutte quelle cose o situazioni che, finora, avete dato per scontate e che, invece, cos scontate non sono. Anche i sintomi, dallacne fino alla stipsi, dalle allergie fino alle cisti, hanno un significato metafisico e simbolico, oltre che energetico, cos come delineato dalla Medicina Tradizionale Cinese. Tuttavia, poich

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questo testo non vuole essere un trattato n di Medicina Cinese, n di metafisica, rimando alle note bibliografiche tutti coloro i quali, legittimamente colpiti da questo nuovo modo di vedere le cose, volessero approfondire gli argomenti sopra accennati.

RIASSUNTO DEL CAPITOLO

Il nostro corpo comunica anche attraverso il simbolismo. La REALTA ESTERNA E LA RAPPRESENTAZIONE ESTERIORE DELLA NOSTRA REALTA INTERNA.

LA TESTA collegata simbolicamente con IL CUORE E LA GIOIA; LE SPALLE sono collegate con LO STOMACO E LE PREOCCUPAZIONI; LE BRACCIA sono collegate con I POLMONI E LA TRISTEZZA; LE GAMBE sono collegate con I RENI E LE PAURE; LA COLONNA VERTEBRALE collegata con I RENI E LA RIGIDITA.

Ogni sintomo, oltre ad avere una spiegazione oggettiva secondo la visione medica cinese, ha anche una spiegazione metafisica, comunque in linea con linterpretazione legata alla Legge dei Cinque Elementi della Medicina Tradizionale Cinese.

NOTE

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ESERCIZI

Lesercizio correlato a questo capitolo prevede lesercizio della fantasia. Rileggete con attenzione il significato metafisico delle zone del vostro corpo che avete trovato nelle pagine precedenti. Ora, rispondete alle seguenti domande.

QUALE ZONA DEL VOSTRO CORPO VI PIACE DI MENO E/O VI CREA IL MAGGIOR NUMERO DI PROBLEMI, DAL PUNTO DI VISTA DEI SINTOMI? (SCEGLIETENE UNA SOLTANTO).

SULLA SCORTA DI QUELLO CHE AVETE LETTO PRIMA, DIVERTITEVI A DARE LA VOSTRA PERSONALE INTERPRETAZIONE METAFISICA DEL MOTIVO PER CUI QUESTA ZONA VI PIACE MENO DELLE ALTRE E/O VI CREA FASTIDI E PROBLEMI. (DEDICATE A QUESTO ESERCIZIO TUTTO IL TEMPO CHE VI SERVE. Vi ripeto che lo svolgimento di questi esercizi da considerarsi basilare ai fini del percorso che avete appena cominciato, che riguarda lo sviluppo di una miglior consapevolezza di voi stessi in vista dei cambiamenti che vi accingete a compiere).

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PARTE SECONDA

DOVE VOGLIAMO ANDARE?

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4 INFINITE POSSIBILITA (PARTE PRIMA)

Il modo in cui vivi determinato non tanto da ci che lesistenza ti riserva, quanto piuttosto dal tuo atteggiamento verso la vita; non tanto da ci che ti accade, quanto dalla maniera in cui la tua mente vede ci che ti accade. (John Homer Miller).

A scanso di equivoci, prima che voi decidiate che cosa volete fare, chi volete essere e dove volete andare, meglio che prima io vi chiarisca le idee su ci che, realmente, potete fare. Come dire: prima di decidere dove andare in vacanza, meglio guardare tutti i cataloghi e scoprire tutte le offerte, altrimenti che scelta ? Perci, voglio dirvi quello che potete chiedere: tutto. Si, avete capito bene: potete chiedere tutto. Certo, dovrete chiederlo bene, nel modo giusto, ma la realt non cambia: avete carta bianca. Potete davvero decidere di essere ci che volete. La terza parte di questo libro proprio dedicata al modo in cui chiedere ci che volete, ovvero alle tecniche che potrete utilizzare per realizzare concretamente i vostri sogni.

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Qui, invece, voglio sgomberare il campo da una serie di equivoci che, in qualche modo, potrebbero costringere le vostre scelte in una cerchia ristretta di possibilit. Le possibilit, signore e signori, sono infinite.

POTETE CHIEDERE TUTTO, LE POSSIBILITA SONO INFINITE!

Avete dinnanzi a voi, in ogni istante della vostra vita, una realt da creare e plasmare a vostro piacimento. Vi serve solo la consapevolezza di poterlo fare, di diventare gli artefici della vostra fortuna. Evitando tediose e complicate digressioni scientifiche, voglio solo dirvi che tutto ci di cui vi parlo trova riscontro nelle ultime frontiere della scienza, ovvero nella meccanica e nella fisica dei quanti, le particelle subatomiche che hanno aperto gli occhi ai fisici quantistici circa leccezionale, direi quasi magico, potenziale insito in ogni nostro respiro, in ogni palpito del nostro cuore. La fisica quantistica, ed il motivo per cui ne parlo qui, chiamata anche la fisica delle possibilit, proprio perch, a livello subatomico, le particelle non hanno una precisa collocazione: potrebbero essere qui, e potrebbero essere l, dipende da chi le osserva. E a volte nemmeno ci sono, nel senso che, letteralmente, ci sono istanti in cui gli elettroni sfuggono allosservatore, salvo ricomparire poco dopo, altrove. Avete capito bene: dipende da chi le osserva significa proprio che le particelle modificano la loro collocazione in relazione a chi le osserva e al fatto che ci sia qualcuno o meno ad osservarle. Ma, mi chiedo e vi chiedo, se il mondo fatto, alla fin fine, di particelle e voi siete gli osservatori di questo mondo, che poi la realt in cui vivete? Comprendete le implicazioni di tale approccio? Significa che voi siete gli osservatori e che la realt che vi circonda muter in relazione al vostro approccio, o punto di osservazione. Onde evitare facili battute, specifico meglio il concetto appena esposto, affinch non pensiate di poter cambiare il colore della vostra automobile semplicemente pensandolo, oppure di veder sparire il palazzo di fronte solo perch non lo volete pi vedere. Si tratta di qualcosa di pi profondo e sottile, cha funziona a livello dellinfinitamente piccolo e che poi ha ripercussioni sul grande, ovvero sulluniverso tangibile comunemente inteso. Non potete trasformare o far apparire

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oggetti, questo sicuro. Potete, per, influenzare a livello energetico le energie che vi circondano. Sulla base dei risultati degli esperimenti di cui poi vi parler, voi potete assumere il controllo dei vostri atomi e, cos facendo, condizionare gli atomi che vi circondano, in modo che la realt stessa proprio come quella che desiderate. Il vostro compito semplicemente quello di decidere che cosa volete, di adottare la strategia adeguata per ottenere ci che avete in mente e, soprattutto, di godervi il meritato successo. Se la portata dellargomento vi spaventa, se trovate difficoltoso pensare al mondo dellinfinitamente piccolo come a un universo che soggiace a leggi diverse da quelle che valgono per il grande, pur facendo parte il piccolo del grande, pensate a cosa ha detto il dottor Richard Feynman, vincitore del premio nobel nel 1965 per la fisica per lo sviluppo dellelettrodinamica quantistica: penso di poter tranquillamente dire che nessuno comprende la meccanica quantistica. Beh, se lo dice lui Di alcuni importanti riflessioni maturate da coloro che studiano la fisica quantistica mi occuper pi avanti, poich la cosa che pi mi preme adesso spostare la vostra attenzione su chi siete davvero (che un bel po diverso da quello che credete di essere!). Anzitutto, voglio dirvi una cosa molto importante: SIETE MOLTO PIU DI QUELLO CHE FATE. Vi sembra una frase strana? Voglio ripetervela, affinch si imprima bene nel vostro cervello.

SIETE MOLTO DI PIU DI QUELLO CHE FATE.

Ora vi spiego quello che intendo e quello che bene che voi comprendiate prima di procedere oltre. Durante un mio seminario, in una pausa caff, un mio allievo si presentato in questo modo: Ciao, io sono Leonardo, sono un fisioterapista. Il suo modo di presentarsi mi ha dato lo spunto per alcune riflessioni che ho poi esposto a tutti gli altri allievi. La frase pronunciata da Leonardo, infatti, contiene un grave errore, sebbene incolpevole e frutto di una esemplificazione semantica del tutto innocente. Infatti, Leonardo fa, di mestiere, il fisioterapista. Ma il suo lavoro, non ci che . Sembra una

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sottigliezza, un gioco di parole privo di senso, eppure si tratta di un concetto estremamente importante. Lui, Leonardo, anche molto altro: un uomo, un figlio, un amico, un fidanzato e via discorrendo. Ogni volta che voi dite io sono un xxx (dove xxx sta per una qualsiasi qualificazione che riguarda ci che fate), oppure io sono yyy, di fatto voi vi identificate con ci che fate, e questa identificazione comporta alcune importanti conseguenze. bene che ricordiate fin da ora (e ne parler ampiamente in seguito), che il cervello letterale: crede ciecamente a quello che voi dite. Se voi dite: io sono un fisioterapista, lui, il cervello, ci crede. Non ha, per, la capacit di pensare ad altro: siete quello e basta. Vi rendete conto di quante opportunit sprecate, parlando di voi stessi in questo modo? Da un lato, chi parla di se stesso in questi termini, opera una generalizzazione che gli preclude di essere qualcosa daltro. Si tratta di una affermazione che limita la libert di scelta e le possibilit di azione. Se Leonardo un fisioterapista, la sua vita diventa a senso unico: sar fisioterapista e solo fisioterapista per sempre, da quando si alza a quando va a letto, tutti i giorni della sua vita. Se, invece, Leonardo fa il fisioterapista, la sua attivit una pertinenza, una sorta di propaggine ben distinta e diversa dalla sua identit di persona. Questo rende Leonardo libero, poich se lo fa, anche libero di non farlo, o di fare altro. probabile che, amando egli il suo lavoro, continuer a svolgerlo comunque per molti altri anni, ma si tratter di una libera scelta, presa di giorno in giorno, e non di un limite autoimposto. Cambiare il vostro programma verbale e cominciare ad esprimervi, circa voi stessi, in termini di chi siete e ci che fate, significa restituirvi la libert di essere ci che volete e, soprattutto, significa concedervi la libert intellettuale di spaziare nel novero delle infinite possibilit. come se ogni mattina, alzati dal letto, vi affacciaste alla finestra di camera vostra e vedeste uno scenario di potenziali occasioni, piuttosto che il solito scenario composto da una sola strada, la solita vecchia strada. Non solo: parlare di voi stessi in termini di ci che fate come di un qualcosa di ben distinto da ci che siete, vi garantisce la libert di conservare intatto il vostro senso di identit, a prescindere dallattivit o dalle azioni svolte, o dal modo in cui tali attivit o azioni vengono svolte.

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Ragionando per assurdo, proviamo a pensare a Leonardo, che fisioterapista, che di punto in bianco si accorge che quel lavoro non fa per lui e decide di cambiarlo. Ci potrebbe creargli qualche problema, visto che lui fisioterapista: cambiare lavoro significherebbe distruggere una parte della sua identit. Se, viceversa, fare il fisioterapista solo una delle tante azioni possibili, cambiare lavoro sar privo di conseguenze (salvo un legittimo e fisiologico stress), poich il nostro Leonardo, semplicemente, cesser di fare una cosa ed inizier a farne unaltra. Quindi, dite sempre ci che fate ed evitate di identificare le vostre azioni con il vostro essere. Come dice Owen Fitzpatrick: Non siamo chi pensiamo di essere e non siamo i comportamenti che mettiamo in atto, ma siamo tutto ci che possiamo diventare al nostro meglio!

Un altro interessante corollario di questo nuovo modo di parlare di se stessi che se, per caso, da parte di qualcuno, giungesse un commento negativo circa loperato di Leo (ad esempio, da parte di un cliente insoddisfatto) o circa il vostro lavoro, nel caso in cui Leonardo si identifica con ci che fa oppure voi vi identificate con ci che fate (io sono fisioterapista), il commento negativo andrebbe inevitabilmente a ripercuotersi sulla sua (vostra) identit, a detrimento della sua (vostra) autostima. Infatti, nel suo e nel vostro cervello, andrebbe ad iscriversi la seguente equazione: MI CRITICA COME FISIOTERAPISTA (o come XXX) = IO SONO FISIOTERAPISTA (o XXX) = IO SONO SBAGLIATO. Nel caso, invece, Leonardo parli del suo lavoro sottolineando la differenza che intercorre tra ci che lui e ci che fa, egli rester saldo nella sua autostima, perch la critica esterna sar andata a colpire solo il suo operato, non la sua identit. Tra laltro, questo il motivo per cui ai propri figli bisognerebbe sempre fare apprezzamenti per quello che fanno, specificandolo, onde evitare che si sentano giudicati o valutati per quello che sono. Per esempio, se vostro figlio prende un bel voto a scuola, un buon complimento potrebbe essere: Sei stato molto bravo a prendere questo voto!. Tale complimento evita eventuali e future crisi legate magari ad un brutto voto, caso nel quale, sussistendo la falsa eguaglianza identit

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comportamento, il ragazzo potrebbe sentirsi davvero triste e frustrato. Di tanto in tanto, naturalmente, i genitori hanno il dovere di fare complimenti assoluti, poich sono gli sponsor dei loro figli: Sei bravissimo! Sei bellissima!. Deve trattarsi, tuttavia, di complimenti elargiti in assenza di uno specifico comportamento. Altrimenti, ripeto, sempre meglio sottolineare che il vostro complimento legato ad un preciso atteggiamento, modo di fare, comportamento. Ci vale anche in negativo: di fronte ad un figlio che combina un guaio, un epiteto del genere: Sei uno stupido produrr conseguenze molto negative dal punto di vista della percezione del s del ragazzo. Riprenderlo con un: Quello che hai fatto molto stupido sortisce comunque leffetto di una reprimenda, depauperata per dei gravissimi effetti collaterali derivanti dallaver associato un comportamento con lidentit. Quello che vi ho sommariamente accennato circa luso potenzialmente negativo del verbo essere collegato al cosiddetto E prime, ovvero un tipo di linguaggio studiato da David Bourland e Alfred Korzybsky, basato appunto sulla totale assenza del verbo essere dal lessico. Si tratta di un linguaggio piuttosto ostico e complicato, tanto vero che a questa drastica scelta sono stati poi apportati alcuni cambiamenti. Il risultato, comunque, non cambia. Nelle versioni edulcorate dellE Prime, alcuni utilizzi del verbo essere sono concessi ma, per quel che ci riguarda, vi suggerisco di limitarne lutilizzo il pi possibile. Si tratta di una sfida impegnativa ma altamente stimolante: da un lato, costringerete il vostro cervello a continue destrutturazioni, ovvero distruzioni di vecchi schemi mentali e ricerca rapida di nuove strade (il che comporta la costruzione di miliardi di nuove sinapsi nervose); daltro lato eviterete alcuni antipatici inconvenienti, come quello di incatenarvi da soli a ceppi che voi e solo voi potete distruggere. Del resto, questo un libro che parla di cambiamenti, di come pensarli e di tutto ci che dovete fare per ottenere quello che desiderate, in modo duraturo e permanente. Si tratta di una sfida impegnativa, forse lho gi detto e comunque lo ripeter altre mille volte. Si tratta di un duro lavoro, di un percorso irto di difficolt ma che, vi garantisco, alla fine vi permetter di riscuotere un premio di valore inestimabile. Io stesso, che insegno queste cose alle persone, a volte cado ancora in alcuni tranelli del

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linguaggio, dovuti alle vecchie e consolidate abitudini. Per, e questa la buona notizia, miglioro giorno dopo giorno e mi rendo conto che, un poco per volta, ci che prima richiedeva la mia attenzione conscia, ora sta diventando un automatismo, tanto che non mi costa pi nemmeno fatica. Anche per voi, il procedimento risulter lo stesso, a patto che abbiate la pazienza e la costanza di applicare le regole qui esposte, e di mettere tutta la vostra concentrazione e tenacia in ci che volete fare. Poi, le cose verranno praticamente da sole, un po come quando avete imparato ad andare in auto. Ne vale proprio la pena.

Come sottolineano Harry Alder e Beryl Heather nel bel (e utile) libro PNL in 21 giorni 10 , a proposito dellE Prime e delle sue implicazioni: Chiedetevi soltanto: che cosa voglio davvero dire? LE Prime costringe ad un significato pi diretto del linguaggio. [] Le parole astratte diventano cose concrete e sensoriali che possiamo immaginare e capire. [] Vi forza a pensare chiaramente e a comunicare altrettanto chiaramente. In linea di massima, lE Prime funziona abbastanza semplicemente. Si elimina soltanto il verbo essere. Ma, in pratica, ha un impatto straordinariamente radicale. Oltre a trasformare il vostro modo di pensare, pu influenzare anche il vostro comportamento, i vostri risultati e le vostre relazioni. [] LE Prime agisce come potente agente di cambiamento personale. [] Anche un uso limitato dellE Prime pu comportare un radicale ripensamento di ci che noi e gli altri intendiamo con le parole che usiamo. [] Il processo implica leliminazione delle varie forme del verbo essere, come essere, essere stato, erano, era, sar, sono, siamo, essendo.

Cito anche, sempre a proposito dellE Prime e dellE Choice (una sua versione edulcorata), lottimo Michael Hall, autore di un eccezionale lavoro sul metamodello linguistico, che riprender pi avanti: Usare vuol dire descrivere, valutare e mappare in maniera sbagliata la realt. Le espressioni lei pigra o quella unaffermazione stupida, mappano la realt in modo sbagliato. L suggerisce che queste cose esistano indipendentemente dalla

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realt di chi parla. Non cos. Scrivere, pensare, parlare in E Prime contribuisce alla consapevolezza dellastrarre (consapevolezza conscia) del fatto che costruiamo mappe del mondo che differiscono intrinsecamente dal mondo. LE Prime ci permette di pensare e parlare con maggior chiarezza e precisione, poich ci costringe ad assumere la prima persona. Ci riduce lutilizzo del verbo passivo ( stato fatto, sono stati commessi degli errori). Ci restituisce chi dichiara alle dichiarazioni. LE Choice si differenzia dallE Prime. Esso assume un punto di vista non cos radicale. Pertanto, permette di utilizzare l dellesistenza (ad esempio dove il tuo ufficio), lausiliare (ad esempio arrivato la scorsa settimana), l del nome (ad esempio, qual il tuo nome?, il mio nome Bob). 11

Se leliminazione del verbo essere dal vostro linguaggio vi sembra unimpresa difficilmente realizzabile, pensate solo a ci che vi stavo dicendo prima circa la tenacia e la perseveranza: la ripetizione genera il successo. La bellezza di tutto questo, la magia racchiusa in questa frase che io ripeto (appunto!) a tutti in continuazione, che, di fatto, avete tutte le caratteristiche per riuscire.

SIETE COSTRUITI IN MODO TALE DA ESSERE COSTRETTI AD AVERE SUCCESSO!

Siete costruiti cos bene, il vostro cervello cos straordinariamente perfetto, che per fallire dovete proprio mettercela tutta, ovvero decidere di rinunciare. Volete rinunciare?

Ora apro una piccola parentesi e vi spiego il motivo per cui siete destinati ad avere successo, se decidete di applicarvi un adeguato numero di volte. Lapprendimento da parte di una qualsiasi persona e relativo ad una qualsiasi cosa un processo che funziona in quattro fasi, sempre uguali e sempre le stesse, per tutti, a prescindere da dove siete nati, da quanti anni avete, da che livello di istruzione possedete. Questo il bello. Lunica variabile la durata delle singole fasi del processo,

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variabile in ogni caso correlata a fattori controllabili, come la forza di volont, la perseveranza, la tenacia. Analizziamo brevemente le quattro fasi, con riferimento, in questo caso, allapprendimento del linguaggio E Prime. Riprenderemo poi il discorso quando affronteremo altre sfide di apprendimento.

PRIMA FASE: INCOMPETENZA INCONSCIA Ovvero, non sapete di non sapere. Non sapevate che esistesse un linguaggio sfrondato del verbo essere, che si chiama E Prime. Se ben ci pensate, questa prima fase lavete appena superata. Facile, vero?

SECONDA FASE: INCOMPETENZA CONSCIA Ovvero, sapete di non sapere. la fase in cui vi trovate adesso. Ora siete stati informati che, volendo, potete esprimere voi stessi e quello che vi passa per la testa evitando di utilizzare determinate parole o verbi (il verbo essere, nella fattispecie). La durata di permanenza in questa fase dipende esclusivamente da voi. Potete restare in questa fase per il resto della vostra vita, perch decidete che, tutto sommato, secondo voi lo sforzo di parlare senza verbo essere non vale la pena di essere sostenuto. Oppure, potete decidere, qui ed ora, che questa idea dellE Prime promette bene e che perci, da adesso, vi applicherete per parlare cos come vi stato illustrato. Ed ecco che anche questa fase, per chi ha deciso di applicarsi con lE Prime, gi passata. Due su quattro in meno di un minuto. Andate benissimo! Lo vedete, che siete destinati ad un repentino e folgorante successo? Da questa fase non si torna pi indietro, non potete tornare alla incompetenza inconscia. Potete solo progredire ed andare avanti.

TERZA FASE: COMPETENZA CONSCIA Ovvero, vi applicate con la testa, con il procedimento conscio e consapevole, ad eseguire il comando, o a fare quello che volete imparare. Relativamente allE Prime, significa che da ora innanzi, ogni volta che dalla bocca sta per uscire un verbo essere, in una qualsiasi forma, voi potete fermarvi e riflettere sul modo alternativo in cui potrete

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esprimere lo stesso concetto. Oppure, se proprio qualche verbo essere troppo veloce e vi scappa di bocca prima che possiate fermarlo, vi fermerete comunque e rifletterete sul fatto che vi scappato, e su quello che avreste potuto dire. Va bene comunque. La cosa importante che il vostro cervello, in questa fase, ha attivato un meccanismo grazie al quale ogni volta che un verbo essere si aggira minaccioso per laria, dentro di voi suona un campanello di allarme. La durata di questa fase variabile, ed del tutto collegata alla vostra forza di volont ed al vostro impegno, alla vostra motivazione, a quanto davvero volete farcela, a quanto davvero volete raggiungere lobiettivo. Da questa fase potete perci retrocedere (riprendere a parlare come prima, sapendo che esiste una cosa che si chiama E Prime, ma senza sapere che cosa comporta applicare questo tipo di linguaggio), oppure potete transitare direttamente alla quarta ed ultima fase, quella che preferisco.

QUARTA FASE: INCOMPETENZA INCONSCIA Ovvero, benvenuti nel mondo di chi utilizza lE Prime. In questa fase, che dura tutto il resto della vostra vita senza ulteriori sforzi aggiuntivi, voi parlate e pensate in E Prime, e dovete solo preoccuparvi di raccogliere i frutti del vostro lavoro. In questa fase, il cervello smette di utilizzare il lobo frontale (quello con cui scegliamo e decidiamo) e, per cos dire, inscatola il processo nellipotalamo, facendolo diventare meccanico, automatico, inconscio.

Un po come andare in automobile. Quando vi spiegano come si fa, le prime volte un dramma, ed il vostro cervello tutto teso a ricordare la sequenza dei movimenti: togliere il freno a mano, schiacciare il pedale della frizione, inserire la prima e cos via. E, ad ogni cambio di marcia, la stessa cosa, come se ci fosse una voce dentro di voi che vi ricorda: ora schiaccia il pedale della frizione, ora togli la prima marcia, ora inserisci la frizione, ora rilascia il pedale della frizione Dopo qualche mese di pratica, tuttavia, siete in grado di svolgere questa operazione mentre, contemporaneamente, eseguite mille altri compiti, come ascoltare la musica, chiacchierare al telefono, prendere appunti, cercare in borsa le sigarette.

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Ho voluto inserire questa piccola digressione sul sistema di apprendimento del cervello non per tediarvi con noiose nozioni scientifiche, ma per ricalcare laccento sul fatto che potete davvero fare quello che volete, che avete davvero infinite possibilit e che gli unici che possono concedersele o togliersele siete voi e solo voi. Ora che sapete che il cervello pu apprendere di tutto, la lista dei vostri obiettivi (quella che faremo insieme, dopo), si allungher, perch potete inserirvi cose che prima, magari, vi sareste fatti riguardo ad inserire, in quanto non alla vostra portata (secondo voi).

ORA SAPETE CHE TUTTO E ALLA VOSTRA PORTATA: BASTA CHIEDERE (LE COSE GIUSTE, NEL MODO GIUSTO)!

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

A LIVELLO QUANTICO, esistono infinite possibilit.

La prima cosa che dovete fare rendervi conto che siete molto pi di quello che pensate di essere.

Modificate il vostro linguaggio ed utilizzate il modello E PRIME o E CHOICHE, ovvero un linguaggio sfrondato del verbo essere in tutte le sue forme.

Anche se vi sembra impegnativo, avete solo bisogno di esercizio: il cervello apprende in 4 FASI (incompetenza inconscia, incompetenza conscia, competenza conscia e competenza inconscia).

GIOCO: per rendere questa esperienza linguistica piacevole e stimolante, vi suggerisco di renderla giocosa. Ad esempio, potreste fare una gara con qualche vostro familiare, ed annotare su una lavagnetta con una crocetta tutte le volte che vi scappa un verbo essere. Chi perde, lava i piatti! Tale gioco utilissimo perch ci si senti ascoltati e quindi si presta maggior attenzione. Inoltre, si presta maggior attenzione al linguaggio degli altri, e ci costringe il cervello ad un lavoro costante su tale aspetto della vostra linguistica.

NOTE

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ESERCIZI

Iniziamo a lavorare sul verbo essere. Per prima cosa, tanto per fare un po di riscaldamento, vi chiedo di tradurre le seguenti frasi evitando lutilizzo del verbo essere. Il consiglio, come al solito, di fare tutto in forma scritta (come dice il proverbio, verba volant, scripta manent).

IO SONO (IL VOSTRO NOME):_______________________________________________

SONO FELICE PER AVER LETTO QUESTO LIBRO:_________________________________

LA MIA AUTO E BELLA:____________________________________________________

Ora, il vostro impegno quello di prestare attenzione a quello che dite durante larco della giornata. Ogni volta che vi renderete conto di utilizzare una forma qualsiasi del verbo essere, riflettete (se potete, subito, altrimenti, quando si presenta loccasione) sul modo diverso che avreste potuto utilizzare. Vi consiglio di annotare da qualche parte la frase o le frasi da correggere e la corrispondente traduzione, depurata dal verbo essere. Dopo aver svolto questo esercizio per alcuni giorni consecutivi, inizierete a sviluppare una diversa forma mentis!

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5 INFINITE POSSIBILITA (SECONDA PARTE)

Tu sei come me, un creatore di immagini. Il sole non altro che questo: un creatore di immagini, di esseri e di cose che non sono mai vere. (Miguel Angel Asturias)

Il titolo di questa parte del libro DOVE VOGLIAMO ANDARE e quello di cui si parler tra poco riguarda la pianificazione degli obiettivi. Dobbiamo, dovete, decidere che cosa, specificamente, precisamente, volete. Poi vi spiegher come fare per concretizzare i vostri sogni. Per ora, concentriamoci sui sogni, su quello che desiderate. Ora commetter un peccato mortale per uno studioso di PNL e del METAMODELLO LINGUISTICO (dopo vi spiego di che cosa si tratta!), ovvero far quella che, in gergo, si chiama lettura del pensiero, cio dar per scontato di sapere come pensate e come lavora il vostro cervello. Voi lo fate tutti i giorni, del resto, ogni volta che pronunciate frasi del tipo suppongo che tu, immagino che, e via discorrendo. Mi concedo questo peccato, tuttavia, poich nel mio studio e ai miei corsi transitano decine e decine di persone, ed ogni persona che ho incontrato fino ad ora era ben

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lungi dallimmaginare le proprie reali potenzialit. Ad ogni persona ho chiesto di parlarmi dei propri obiettivi da realizzare e dei suoi sogni, ed ogni persona ha sempre risposto secondo la propria struttura mentale, ovvero secondo quello che credeva di poter fare, parametrando cio le sue richieste ai suoi supposti limiti. Nessuno si mai azzardato ad andare oltre, a chiedere limpossibile, a spingere le sue fantasie oltre il limite della propria realt. Per questo, mi concedo il peccato di presumere che pure voi, ora che si tratta di pianificare i vostri obiettivi, siate in qualche modo limitati da quello che credete, adesso, di poter fare, da quelle che credete siano le vostre possibilit. In realt, signore e signori, le potenzialit sono infinite. Potete osare linosabile, chiedere tutto, spararla grossa. E sapete perch?

PERCHE LA REALTA LA CREATE VOI, CON IL VOSTRO PENSIERO.

Voi siete, letteralmente, gli artefici della vostra fortuna. Voi create il vostro destino, giorno dopo giorno. E se tutto questo vi sembra incredibile o addirittura impossibile, lasciate che vi parli per un attimo di una branca della scienza dal nome che incute timore ma che ci pu offrire una visione meno new age e pi concreta di quanto ho affermato prima. Voglio parlarvi della fisica quantistica, o meccanica dei quanti. Come al solito, amo dissertare con le persone ben disposte verso i concetti che illustro e spiego, ma ancora di pi con gli scettici, con coloro sempre pronti a scuotere la testa e a fare i san Tommaso. Mi piace quando restano ammutoliti, quando sento (quasi distintamente) il rumore degli ingranaggi dei loro cervelli che si mettono a correre allimpazzata, oppure il meraviglioso fragore delle loro certezze che vanno in frantumi. Prima, per, una piccola parentesi.

APERTA PARENTESI Questa piccola parentesi per tutti coloro i quali, a questo punto, staranno scuotendo la testa e pensando cose del tipo fa presto lui a parlare, oppure lui ce lha fatta perch non gli capitato quello che successo a me, oppure si, quante belle

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favole, ma il mio caso peggio diverso, per me diverso. Ci siete anche voi, fra questi? Ebbene, allora lasciate che vi racconti qualcosa di me e della mia vita, visto che faccio presto io a parlare e che non mi capitato quel che capitato a voi. Senza il minimo vittimismo, n ricerca di commiserazione o pacche sulle spalle. Faccio una breve autobiografia.

Sono nato morto, e questo non proprio quel che si dice un buon inizio. Sono nato con il cordone ombelicale stretto intorno al collo, cianotico, e ho preso a respirare solo grazie allintervento provvidenziale di un medico dotato di un eccellente spirito di iniziativa. Altrimenti, niente Paolo e niente libro. Dopo i primi anni di vita, durante i quali mi hanno trafitto con centinaia di punture per curare molteplici e svariate malattie (tra cui una ricorrente acetone, che si accompagnava a febbri equine), allet di sei anni ho rischiato nuovamente la morte, per una improvvisa ed inattesa crisi di asma bronchiale che nessuno sapeva diagnosticare e a causa della quale mi hanno infilato sotto una tenda ossigeno, coperto dalla quale sono rimasto qualche giorno, prima che qualcuno iniziasse ad imbottirmi di cortisone (per inciso, ho assunto cortisone e cortisonici fino a 23 anni, il che mi ha reso un uomo con lenergia di un pollo). Praticamente, mi hanno imbottito di vaccini, cortisone e antistaminici di tutti i tipi come un tacchino a Natale. Vi lascio immaginare gli effetti collaterali derivanti dallassunzione cos massiccia e prolungata nel tempo di tali quantitativi di farmaci. Ho vissuto per 23 anni con il terrore di fare una corsa o di uscire sotto il sole, a causa di asma, rinite allergica, allergie a tutte le erbe conosciute, ma anche alle muffe dellumido e agli acari della polvere. Ce n ancora. Ero cos balbuziente da far fatica a spiccicar parola, e vi risparmio i ricordi delle mie umiliazioni a scuola, quando gli insegnanti mi facevano leggere in classe, davanti a tutti, ed il sangue mi affluiva alla testa per la vergogna e lunica cosa che avrei desiderato era che mi si aprisse una voragine sotto i piedi per scomparire e non riapparire mai pi.

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Ho sempre avuto problemi di sovrappeso (uno dei soprannomi che avevo ricevuto a scuola era patata marcia) e sono sempre stato goffo. Quando i miei compagni di scuola elementare giocavano a pallone durante lintervallo, io restavo in disparte, un po per lasma, un po perch ero imbranato. Balbuziente, ciccione, malato: la mia autostima era a livelli piuttosto patetici. Quando, al liceo, i capitani delle squadre di pallavolo, durante lora di educazione fisica, dovevano scegliere a turno i membri della loro squadra, io ero sempre, e dico sempre, lultimo che restava, e chi era costretto a scegliere me lo faceva sempre con aria disgustata. Ho dato il mio primo bacio a 18 anni compiuti, et alla quale tutti i miei amici filavano regolarmente da un bel pezzo, per non parlare dei fortunati che gi conoscevano le gioie del sesso. Allet di 24 anni ho conosciuto la mia attuale moglie, di dodici anni pi vecchia di me, professionista affermata, inserita in un ambiente sociale di quarantenni di successo, tutti professionisti affermati pure loro. Io frequentavo luniversit ed avevo un lavoro part time che mi permetteva solo di pagare la benzina, lingresso in discoteca e tutto lalcol che riuscivo a bere. Per un po, ho tirato anche di cocaina. Mi sono trovato a 24 anni, senza un soldo e con un lavoro cos cos, a dovermi confrontare con gente che aveva quasi il doppio dei miei anni, sentendomi sempre lultima ruota del carro. Ho lavorato come cameriere in pizzeria, come lava macchine, ho cambiato almeno tre lavori di rappresentanza, ho provato a vendere polizze assicurative ma, quando promettevo guadagni eccezionali e mi presentavo con la mia faccia da ragazzino e la mia macchina scassata, non mi credeva nessuno e non concludevo mai nulla. Frustrazione dopo frustrazione, solo con grandi sogni in testa, sono andato avanti. Ho fatto lagente immobiliare, poi mi sono innamorato della riflessologia e ho deciso di aprire uno studio con mia moglie. Ero senza soldi, ma ho lasciato il lavoro sicuro, ho chiesto un mutuo, ho sopportato anni di debiti, conti correnti in rosso, gastriti e notti insonni. Quante volte ho desiderato che qualche buon samaritano mi regalasse un po di soldi, almeno per pagare i debiti, ne ho perso il conto.

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Ah, mettiamoci pure i problemi familiari, sui quali stendo un velo pietoso, salvo dire che non ho parlato con i miei genitori per circa tre anni, e nemmeno ora le cose vanno come vorrei, ma cos la vita. Lazienda presso la quale ho frequentato i primi corsi mi ha tradito e la mia insegnante, che idolatravo, mi ha pugnalato alle spalle, parlando male di me e costringendomi ad uscire da quello che, allora, mi sembrava lunico posto in cui avrei potuto trovare le risposte che cercavo. Mi sono trovato, in preda al panico, senza punti di appoggio, con langoscia che il mio lavoro sarebbe naufragato, vittima delle maldicenze e di persone invidiose e cattive. Colleghi e colleghe invidiose si sono parecchio impegnati per diffondere tutte le possibili voci false che sono riusciti ad inventare, pace allanima loro. stata durissima. Anni di fatica, sofferenza, preoccupazioni, pensieri. Mille volte mi sono disperato e rotolato nel letto, gli occhi sbarrati nel buio, a chiedermi se e come le cose sarebbero mai cambiate. Ne sono certo: ci sono storie molto pi tristi della mia. In fin dei conti, non mi posso lamentare, soprattutto in considerazione delle vicende di vita che ascolto tutti i giorni dai miei clienti. Tuttavia, permettetemi di dire che non stato facile, salvare me stesso, il mio matrimonio, il lavoro. Eppure sono qui. Eppure, a forza di sogni, debiti e maniche rimboccate, sono qui a spiegare a voi come si fa ad uscire dal pantano e ad andare di corsa incontro ai vostri sogni. Perci, a quelli che pensano che io la faccio facile perch non conosco la loro storia, dico: ok, non conosco la vostra storia, ma non che a me il successo sia caduto in testa dal cielo. So io le umiliazioni patite, le notti a non dormire, le gastriti e le ulcere. Nessuno mi ha mai regalato un centesimo e nessuno mi ha mai coperto le spalle. Non sono un figlio di pap, tanto per capirci. Eppure, sopra tutto, ho sempre lottato, ho sempre agito nella convinzione che le cose si sarebbero, prima o poi, sistemate. Mi ricordo in particolare di una sera, quando lo studio di riflessologia non era ancora aperto e non avevo neppure un cliente, e parlavo con mia moglie e le descrivevo

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quello che sarebbe successo: io pieno di lavoro, io uomo di successo, io punto di riferimento per clienti ed amici. Ci sono voluti anni, non troppi, a dir la verit, ma alla fine sono esattamente nella situazione che descrivevo, sognando ad occhi aperti. E di ogni cosa, di ogni episodio, posso davvero dire, adesso, meno male che successo. Dove troverei la carica per motivare le persone sfiduciate che si rivolgono a me o vengono ai miei seminari, se non sapessi esattamente che cosa significa essere considerato lo sfigato della classe, se non conoscessi alla perfezione il suono delle risate dei tuoi compagni mentre tu balbetti e non riesci a parlare e vorresti solo morire sul colpo, per non sentire pi niente? Non la faccio facile. stata durissima, dura dura dura. Cavolo, se stata dura. Ma sono qui, esattamente nel posto in cui voglio essere, a fare esattamente quel che voglio fare. E se ce lho fatta io, che sono muscoli, ossa, cuore e cervello esattamente come voi, ce la pu fare chiunque. In PNL si parla, a tal proposito, di Modeling, ovvero di modellamento. Anzi, la PNL nasce proprio dal modeling, ovvero dal fatto che un paio di personaggi leggendari, Bandler e Grinder, si sono presi la briga di osservare (intendo osservare in modo scientifico) alcune persone che svolgevano il loro lavoro in modo eccellente e con risultati straordinari. Da tale osservazione, poi, hanno tratto una struttura, un modello applicando il quale si possono ottenere risultati simili, con la consapevolezza di quel che si sta facendo. Cos potete fare anche voi. Quando siete scoraggiati e pensate che a voi alcune possibilit siano precluse a causa di vostri (presunti) limiti, riflettete sul fatto che dal punto di vista neurologico e chimico siete equipotenti a chiunque altro. Di certo, se siete alti un metro e venti e volete battere Michael Jordan nel suo record di schiacciate a canestro, dubito fortemente che il vostro intento troverebbe soddisfazione. Per tutto il resto, tuttavia, partite dal presupposto che, se ci riuscita una persona, ci possono riuscire tutti. Anthony Robbins, nel suo libro Come ottenere il meglio da s e dagli altri 12 , ne fa colonna portante del suo pensiero: chiunque pu realizzare i propri obiettivi, a patto di essere disposto a mettersi in gioco. Lui stesso, che universalmente riconosciuto come il numero uno al mondo, ha basato la sua crescita personale ed il suo successo proprio

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su questa domanda, ovvero come fanno a farlo? Ha voluto capire come alcune persone riuscissero ad ottenere determinati risultati, ed ha fatto lo stesso. E anche Robbins partito da una situazione svantaggiata: senza soldi, lavoro pessimo, condizione fisica di sovrappeso e problemi vari. Eppure, arrivato in cima. Io ho iniziato a coltivare il mio sogno proprio modellandomi su chi ce lha fatta prima di me, pensando continuamente anche io ce la posso fare!. Ebbene, sta succedendo. E, ripeto, io non sono poi questo granch: organi e ossa come tutti, cervello come tutti, un po di grasso (un po troppo, a dire il vero ci sto lavorando!) sparso soprattutto sulla pancia e sui fianchi. Insomma, le solite cose, salvo il fatto che credo ciecamente nel fatto che se qualcuno ci riesce, ebbene ci posso riuscire anche io. CHIUSA PARENTESI

Torniamo alla meccanica quantistica. Sintende, non sono uno scienziato, perci perdonate le imprecisioni di linguaggio o eventuali strafalcioni: spiegher al meglio delle mie capacit concetti che la mente umana fatica ad interiorizzare, data la loro vastit e, soprattutto, la loro totale dissonanza cognitiva con i nostri normali schemi di pensiero. Per ovviare alle mie carenze, tuttavia, sar mia cura segnalarvi i testi (quelli si, scritti da scienziati e da persone che di queste cose ci capisce davvero) che potrete consultare, se ci sar di vostro desiderio. La fisica quantistica, tanto per capirci, si occupa dello studio dellinfinitamente piccolo. Stiamo parlando di cose pi piccole degli atomi, che fino a poco tempo fa erano considerati quanto di pi piccolo si poteva immaginare. Ebbene, i quanti sono molto, molto, molto pi piccoli. Gli scienziati, o meglio i fisici quantistici, studiando la realt a questo livello infinitamente microscopico, hanno scoperto cose molto interessanti e alquanto bizzarre, decisamente al di fuori dei nostri tradizionali schemi di pensiero e dei canoni di realt che solitamente siamo disposti ad accettare come veri. Se non si trattasse di scienza, vi direi che stiamo parlando di fantascienza! Invece, per quanto ci possa sembrare incredibile, tutto vero.

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Anzitutto, hanno scoperto che, a livello quantico (ovvero, appunto, dellinfinitamente piccolo), tutto collegato e tutto interferisce con tutto. stato dimostrato in laboratorio: gli scienziati hanno preso una particella e lhanno divisa in due. Poi hanno preso una particella e lhanno portata in un altro laboratorio, distante mille miglia. Poi, hanno esercitato una stimolazione elettrica su una particella, in modo che le sue oscillazioni cambiassero di intensit e il suo spin, ovvero il suo senso di rotazione, si invertisse. Ebbene, laltra particella, a distanza di migliaia di chilometri, ha iniziato allistante a vibrare allo stesso modo, come se fosse stata sollecitata anchessa. Massimo Teodorani, nel suo lavoro Entanglement: lintreccio nel mondo quantistico, riferisce anche di un importante esperimento che dimostr che ogni volta che uno dei due fotoni (piccolissima particella di materia, ndr) deviava dalla sua traiettoria a causa del filtro posto sul suo percorso, succedeva che anche laltro (che si trovava a viaggiare in direzione opposta) effettuava istantaneamente una deviazione, nonostante si trovasse separato dal primo. In tal modo venne dimostrata inequivocabilmente lesistenza del meccanismo dellentanglement, ovvero di un fenomeno non locale dove due particelle si influenzano a vicenda istantaneamente. Nel 1997, il fisico svizzero Nicolas Gisin ed il suo staff eseguirono con successo una versione dellesperimento i cui rilevatori si trovavano ad una distanza di ben 11 chilometri luno dallaltro. 13 Ora, se non siete a bocca aperta e il vostro cervello non ha preso a fumare, vi consiglio di rileggere quello che ho scritto, prima di proseguire con la lettura. Avete letto bene? Il vostro cervello sta fumando? Ottimo, possiamo andare oltre. Quella di cui vi ho appena dato conto la prova scientifica che tutti noi siamo intimamente collegati da fili invisibili: infatti, noi siamo composti proprio da quelle piccole particelle su cui gli scienziati fanno esperimenti. La comprensione di questa prova scientifica dovrebbe aprirci gli occhi su alcuni fenomeni che normalmente liquidiamo come coincidenze, ad esempio lempatia fra persone o le sensazioni che percepiamo senza motivo apparente e che poi si rivelano immancabilmente esatte. Ma questo fatto, seppur di proporzioni a mio avviso colossali, ancora nulla al confronto dellaltra scoperta di quel che avviene a livello quantico, ovvero che (tenetevi forte!), la realt influenzata da colui che la osserva. Ripeto:

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LOSSERVATORE INFLUENZA LA REALTA

Ci significa che ogni particella di energia, ogni quanto, in s molte cose (infinite cose, a dire il vero) simultaneamente e che assume una determinata forma (onda o particella) a seconda di chi la osserva. Limplicazione pratica di questa asserzione che noi, esseri umani coscienti, siamo in grado di creare la realt. Letteralmente.

SIAMO IN GRADO DI CREARE LA REALTA. LETTERALMENTE.

Siamo in grado, con un procedimento cosciente e consapevole, di dare alla realt la forma che desideriamo. Fantasticheria? Mistico ed irreale scenario New Age? Ebbene, lasciate che vi parli del famoso gioco testa o croce, che chiunque di voi pu eseguire con una moneta. La scienza newtoniana, ovvero quella che si basa sulla realt visibile e su un concetto deterministico della realt 14 , afferma a ragione che, lanciando in aria una moneta, abbiamo le stesse probabilit che esca testa o che esca croce. Allinizio, magari, avremo una prevalenza delluno o dellaltro simbolo ma, dopo un numero sufficientemente alto di lanci, la proporzione si assesta su 50 e 50. Un fisico quantistico (il dottor Radin) ha elaborato la versione elettronica del lancio della moneta, creando un apparecchio che si chiama generatore di eventi casuali (REG, ovvero Random Event Generator). Ebbene, questo apparecchio produce bit di informazioni sotto forma di zero e uno. Se lasciato funzionare per suo conto, la percentuale di zero e uno sempre del 50 e 50, e la relativa funzione donda non presenta picchi di rilievo. stato chiesto ad alcune persone di far funzionare lapparecchio, concentrandosi intensamente o sullo zero o sulluno, desiderando intensamente di produrre una delle due possibilit, pensando e concentrandosi, appunto, o sullo zero o sulluno. Lincredibile risultato stato che, davvero, la macchina ha assecondato le richieste delloperatore, generando un maggior numero di uno o di zero, a seconda di ci che pensava e aveva mentalmente richiesto losservatore. Tralascio i calcoli e le pagine di dati statistici: vi

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segnalo solo che la probabilit che picchi donda si producano in modo casuale rispetto alla presenza di un osservatore e al numero di selezioni operate dalla macchina, di una su cinquantamila, come sottolinea il dottor Radin: esaminando tutto il materiale bibliografico, con le centinaia di esperimenti che sono stati fatti, ci si pu fare ununica domanda: ha avuto peso il fatto che le persone cercassero di influenzare il risultato verso luno o verso lo zero? E la risposta complessiva s, ha avuto peso. In qualche modo, lintenzione correlata con loperazione o lesito dei generatori di numeri casuali. Se si desidera che esca pi volte il numero uno, in qualche modo il generatore produce pi uno. Lanalisi finale di cinquantamila su uno. Le probabilit che i generatori siano andati in quella direzione, verso lintenzione, non per caso, sono di cinquantamila contro uno. 15 Riporta la rivista di neuroscienze Mente e Cervello, che si occupata dellargomento: 91 soggetti hanno tentato di influenzare mentalmente i risultati del REG, per un totale di quasi 2,5 milioni di 0 e 1. Negli esperimenti del PEAR (Princeton Engineering Anomalies Reasearch Laboratory, ndr), loutput del generatore casuale tendeva ad essere correlato allintenzione del soggetto. Da unanalisi pi approfondita dei dati sono emersi altri dettagli: non tutti i soggetti avevano riportato la stessa percentuale di spostamento statistico, ma tutti apparivano capaci di influenzare i risultati del generatore. Segno che non era necessaria una particolare predisposizione per i fenomeni paranormali. Presto, molti sollevarono dubbi sullaccuratezza metodologica dei collaboratori al progetto PEAR, ma James Randi (il pi famoso cacciatore di bufale paranormali al mondo, colui che ha smascherato centinaia di falsi maghi e medium, svelando i loro trucchi, ndr), che aveva accolto il risultato con il consueto scetticismo, non riusc a trovare alcuna irregolarit. 16 Ci vuol dire che il nostro pensiero, a livello quantico, pu influenzare e modificare la realt. Potete farlo anche voi. Potete influenzare la vostra realt. Per tale motivo, il titolo di questo capitolo infinite possibilit: perch ogni aspetto della vostra vita, ogni atomo, ogni quanto, non determinato finch voi non decidete di osservarlo e di decidere che cosa farne. Potete determinare il risultato, potete chiedere quello che volete.

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Prima che unosservazione o una misurazione venga eseguita, un certo oggetto esiste come onda di probabilit (tecnicamente chiamata funzione donda): non ha una posizione n una velocit specifiche. La sua funziona donda o onda di probabilit contiene la probabilit, quando venga osservata in una misurazione, di trovarsi qua o l. Quello che la fisica quantistica ha rivelato cos sbalorditivo che sembra fantascienza: le particelle possono essere in due o pi luoghi allo stesso tempo (un esperimento molto recente ha rivelato che una particella pu trovarsi fino a 3000 luoghi simultaneamente!). 17 I vostri obiettivi, ora, spero, saranno diversi da quelli che avreste posto solo poche pagine indietro. Ora sapete che potete chiedere ci che volete. Ora sapete di non essere pedine che si muovono passivamente nel mare della vita, come tappi di sughero lasciati in balia della corrente. Ora sapete che avete il potere, nella testa e nel cuore, di decidere la direzione nella quale volete muovervi. Ora sapete che la fortuna ve la create da soli, e che chi non ottiene risultati solo perch non li chiede, o li chiede nel modo sbagliato, oppure chiede i risultati sbagliati. Naturalmente, come vi dicevo nel capitolo precedente, non potete spostare una casa con la forza del pensiero, per lo meno non al nostro livello di coscienza. Ma a livello quantico, a livello di probabilit, potete plasmare la struttura della casa a vostro piacimento. Potete fare in modo che la casa vibri al vostro ritmo, suoni delle stesse musiche e melodie meravigliose che scorrono dentro di voi. Potete influenzare la realt che vi circonda e che vi permea con la qualit dei vostri pensieri e, cos facendo, potete fare in modo che il mondo vi sorrida, oppure vi chiuda la porta in faccia. Voglio ora parlarvi di altri esperimenti, che riguardano sia gli studi gi citati della Pert e di Bottaccioli (le emozioni influenzano la chimica del nostro corpo), sia gli esperimenti di fisica quantistica. Anche in questo caso, le evidenze scientifiche sono strabilianti e, se mi concessa una nota del tutto personale, addirittura commoventi. Ogni volta che penso a queste cose, ogni volta che mi trovo a studiare qualche testo che ne parla, anche ora che ne sto scrivendo per voi, ebbene tutte le volte mi sento letteralmente sopraffatto dalla enorme vastit di queste scoperte e delle loro implicazioni. Ogni volta, ho come la sensazione che tutto questo sia cos grande da sfuggirmi dalle mani e dalla testa, ho paura di perdermi in questo

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infinito spazio, di smarrire qualcosa, di non aver capito bene o di non aver capito tutto. In questi momenti, mi consolo con le parole del dottor Niels Bohr, premio Nobel per il suo lavoro sulla struttura dellatomo: chi non rimane sconvolto quando si imbatte per la prima volta nella teoria dei quanti non pu averla capita. Ebbene, tornando a voi che siete artefici della realt che vi circonda: non solo le emozioni hanno la capacit di influenzare fisicamente il sistema endocrino ed immunitario del vostro corpo. Sono anche in grado di modificare la forma del vostro DNA! I fatti di cui vi parlo sono emersi da una serie di esperimenti condotti dallesercito degli Stati Uniti e pubblicati su varie riviste scientifiche nel 1993. In sostanza, ad un volontario stato prelevato un campione di DNA tramite un tampone intriso di saliva. Il volontario stato poi sottoposto a forti sollecitazioni emotive (gli sono stati mostrati filmati preparati per loccasione) e quando le emozioni del soggetto toccavano alti o bassi picchi emotivi, le sue cellule ed il suo DNA producevano nello stesso momento una forte risposta elettrica. Sebbene il soggetto ed i suoi campioni fossero stati collocati a varie decine di metri di distanza fra loro (anni dopo sono stati condotti altri esperimenti in cui tale fenomeno stato misurato ad oltre 500 chilometri di distanza, ndr), il DNA si comportava come se si fosse trovato ancora fisicamente in contatto con il corpo del soggetto. 18 In pratica, le emozioni provate dalla persona sono in grado di modificare la struttura del DNA, come ha evidenziato anche il dottor Bruce Lipton, biologo cellulare, massimo esperto negli studi sui legami fra scienza e comportamento e pionieristico ricercatore nellambito della epigenetica, nuova scienza di frontiera che studia appunto le possibilit di modificare deliberatamente e consapevolmente la struttura cellulare del nostro organismo. Gi di per s, questa scoperta incredibile. Lo diventa ancora di pi se la mettiamo in relazione con unaltra scoperta, dovuta questultima a studi di meccanica quantistica. Un gruppo di scienziati, capeggiati dai ricercatori russi Vladimir Poponin e Peter Gariaev, ha condotto un esperimento in cui in un contenitore stato creato il vuoto assoluto. Come previsto dai ricercatori, nel contenitore, dopo aver tolto tutto il possibile, sono rimasti solo alcuni fotoni i quali, osservati, erano disposti a caso allinterno del contenitore stesso. A questo punto, nel contenitore stato posto

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un campione di DNA. I fotoni, come per magia, hanno iniziato a muoversi fino ad assumere lesatta forma del DNA posto nel contenitore. Non finita: una volta estratto tale campione, i fotoni hanno mantenuto la loro disposizione a forma di DNA. 19 Ricapitolando: la qualit delle vostre emozioni influenza la chimica del vostro corpo ed il vostro DNA, il quale influenza la realt che vi circonda, modificandola (a livello quantico) a sua immagine e somiglianza. Per quale motivo, quando le cose vi vanno bene e tutto gira per il verso giusto, avete la netta percezione che intorno a voi tutti siano diversi, meglio disposti nei vostri confronti, e che addirittura il mondo sia pi colorato? E per quale motivo, quando vi svegliate con la luna storta, vi capitano solo situazioni che non fanno altro che peggiorare il vostro stato, ed il mondo stesso sembra grigio? La risposta sta in questi esperimenti, in questi risultati. Trattenete il respiro, perch non ancora finita. Avete mai pensato al fatto che ci sono alcune persone che, senza motivo apparente, vi piacciono pi di altre, oppure riscuotono sempre successi sociali, oppure sono in qualche modo positive, tanto che solo la loro vicinanza sufficiente a farvi star bene, a farvi rilassare? Vi siete mai chiesti quale nascosto e misterioso processo alchemico si cela dietro queste inspiegabili (ma ben tangibili) sensazioni? Una interessante e, tanto per cambiare, stupefacente risposta, ce la fornisce il dottor Masaru Emoto, celebre per aver inventato un microscopio in grado di fotografare i cristalli dellacqua. Il dottor Emoto ha fotografato cristalli di acqua conservati in recipienti sui quali erano apposti messaggi di amore, serenit e pace (per esempio: io amo, io perdono, io sono felice, ma anche preghiere di vario tipo, etc.) e messaggi di odio (per esempio: ti odio, ti vorrei uccidere, etc.). Oppure, cristalli che erano stati esposti a musica classica e a musica heavy metal. La scoperta sensazionale che i cristalli di acqua che sono stati a contatto con messaggi in qualche modo positivi o con musica rilassante hanno forme armoniose e presentano colorazioni rilassanti e tenui; i cristalli che, invece, sono stati a contatto con messaggi di paura, cattiveria o odio o con musica heavy metal, hanno forme brutte, prive di armonia, sgraziate e persino spiacevoli allo sguardo. Inoltre, i colori delle fotografie sono scuri.

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Nella introduzione del libro di Emoto, si legge: questo esperimento ci ha insegnato quanto siano importanti le parole che pronunciamo ogni giorno. Se pronunciamo parole positive, queste vibrazioni influenzano le cose nella direzione del bene. Se utilizziamo parole negative, ci muoviamo verso la distruzione. In Giappone si ritiene che le parole abbiano unanima, la cosiddetta anima della parola. Si pensa che soltanto pronunciando le parole si abbia il potere di trasformare il mondo (ricordatevi di questo passaggio, quando leggerete il capitolo dedicato alla linguistica e allimportanza di parlare bene, ndr). Le parole influenzano in maniera molto forte la nostra coscienza. Si dice spesso che importante usare parole positive perch tutto scorra liscio. Le parole manifestano i sentimenti. I sentimenti con i quali viviamo modificano lacqua che costituisce il 70% del nostro corpo e questa modificazione si manifesta in tutto il corpo. Chi ha un corpo sano, ha anche sentimenti sani. vero che una mente sana vive in un corpo sano. 20 Questo fatto, e cio che le emozioni, le energie, le vibrazioni, in qualche modo (dico in qualche modo per non diventare troppo pesante: spiegazioni pi che esaurienti si trovano, se solo ci si affaccia al mondo quantico, in cui tutto energia) modificano la struttura della materia, gi di per se sconvolgente. Ma la cosa ancor pi sconvolgente che il pianeta Terra composto per lo pi da acqua. E che noi siamo composti da acqua per una percentuale che va dal 70% al 90%. Sono chiare le implicazioni di quanto ho appena scritto? Vi rendete conto che avete davvero il potere di creare la vostra vita, la vostra giornata, esattamente come desiderate? E che se le cose non vanno come volete, in qualche modo luniverso non fa altro che vibrare alla frequenza che voi per primi inviate con i vostri rancori, i vostri malumori, le vostre insoddisfazioni? Comprendete perch parlo di infinite possibilit? Perch davvero, qui e ora, nella pianificazione dei vostri obiettivi, potete chiedere quello che volete. Tutto. Tutto. Non so a voi, ma a me viene il pizzicorino al naso, perch la cosa pi emozionante che riesco ad immaginare. Sapere di poter avere quello che si vuole, di poter creare, letteralmente, giorno dopo giorno, la nostra vita.

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A questo punto, suppongo (e mi concedo di nuovo il lusso di fare un po di lettura del pensiero) che alcuni di voi, non molti spero, staranno scuotendo la testa ed elaborando pensieri depotenzianti, del tipo: con me non funzioner; il mio caso troppo diverso dagli altri, io davvero non posso modificare le circostanze. Altri, invece, diranno: ah si, io ci credo a queste cose!, e proveranno ad applicare la filosofia racchiusa in questo libro per tre o quattro giorni, forse un mese, salvo poi sprofondare nuovamente nella solita e ripetitiva realt di sogni chiusi nel cassetto. Ai primi, chiedo la cortesia di aspettare ancora qualche pagina, cos forse si renderanno conto che il loro caso non poi cos diverso dagli altri e che spesso quando si da la colpa alle circostanze, in realt si prende la scusa per non agire, perch agire sarebbe troppo faticoso, rischioso, doloroso. Agli altri, a quelli che ci credono, mi permetto di dire che laffermazione io a queste cose ci credo implica gi un fallimento, un distacco da ci che una realt alla quale si dovrebbe aderire, senza crederci. Sarebbe come dire io credo che il Nimesulide fa passare il mal di testa. Non c niente da credere, funziona cos e basta. Affermare: Si, io credo alla teoria dei quanti secondo la quale noi possiamo con la nostra energia creare la nostra realt, in realt significa che lo accettate dal punto di vista della mente razionale, ma che si tratta di un concetto che non fa parte di voi. Per questo, una frase del genere racchiude in s il germe del fallimento. Prendo spunto da un enorme scrittore e teologo, Igor Sibaldi, il quale sottolinea la differenza sostanziale fra il credere e il sapere: quando diciamo io ci credo, si tratta di un procedimento che la nostra mente logica esegue per capire qualcosa, e capire significa imprigionare, tener chiuso (dal latino, capere). Per il sapere che intendo io, invece, Sibaldi usa il verbo accorgersi, e trovo che mai nessun verbo sia stato utilizzato in modo pi poetico e pertinente. Perci, invece di fare atto di fede su quanto dico, chiudete gli occhi, guardate dentro voi stessi e andate alla ricerca di ci di cui vi siete accorti, di ci che intimamente sapete. Qualsiasi cosa troverete va bene, su quella costruiremo insieme la favolosa cattedrale che, da qui innanzi, sar la vostra vita. Una vita da sogno, una vita in cui voi e solo voi decidete il chi, il cosa ed il come. Ho trovato una frase che esprime benissimo il concetto di cui vi ho parlato:

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fondamentale dissipare un fraintendimento profondo: sapere una cosa non significa possederla. E un altro: sapere non comprendere. E un altro ancora: sapere non il contrario di non sapere, ma di sapere male. Sapere avvicinarsi allessere e deve somigliare a essere. (Roberto Juarroz)

Voglio lasciarvi con unultima riflessione. Siete i creatori della vostra realt, che vi piaccia o meno. Siete voi che, consapevolmente o meno, costruite il mondo che vi circonda, anche se questo mondo non vi piace. Siete voi che vi attirate, letteralmente, tutti gli eventi che caratterizzano la vostra vita, quelli belli e quelli meno belli. Mi rendo conto che tale affermazione pu far storcere il naso a pi di uno di voi e vi prego di pazientare ancora un po: troverete una spiegazione esauriente a questa mia asserzione nel capitolo dedicato alla fortuna. Qui voglio solo farvi pensare a quanto poco siamo abituati a considerarci parti in causa degli accadimenti quotidiani e a come questo atteggiamento passivo, da spettatore inerte, vada assolutamente trasformato in un atteggiamento da regista attivo, se vogliamo, se volete davvero chiedere (chiedervi) che i vostri sogni si realizzino, se davvero volete porvi obiettivi ambiziosi per la vostra vita. Siamo cos poco abituati a considerarci i creatori del nostro destino che, persino quando i nostri sogni si realizzano o gli obiettivi si concretizzano, pensiamo che ci sia avvenuto per caso, per pura fortuna, grazie alla benevolenza del destino favorevole. Il mio sogno si avverato, dite. Il mio sogno diventato realt. Come se i sogni potessero realizzarsi per loro conto, come se i sogni fossero entit dotate di intelletto e coscienza, in grado di decidere da soli se realizzarsi o meno!

SIETE VOI CHE REALIZZATE I VOSTRI SOGNI! SIETE VOI CHE AVETE COMPIUTO IL MIRACOLO! DOVETE SOLO IMPARARE A CAPIRE COME AVETE FATTO, E FARLO ANCORA, A VOSTRO PIACIMENTO, TUTTE LE VOLTE CHE DESIDERATE.

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

LA MENTE INFLUENZA LA REALTA, perci siete voi che, con i vostri pensieri, determinate quello che vi accade.

A LIVELLO ENERGETICO, la qualit dei vostri pensieri condiziona persino la forma e la struttura delle molecole di acqua che compongono il vostro corpo: nutrendo cattivi pensieri, odio, frustrazione e rancori, diventate ogni giorno pi brutti!

E soprattuttoTUTTO QUESTO FUNZIONA, NON BISOGNA CREDERCI. TUTTO QUESTO FUNZIONA A PRESCINDERE dal fatto che voi ci crediate oppure no. E poi, SE CE LHO FATTA IO, CE LA PUO FARE CHIUNQUE!

NOTE

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ESERCIZI

Questa volta, il vostro compito davvero semplice. Si tratta solo di lasciarsi andare alla suggestione del mistero e delle possibilit. Mettetevi in comunicazione con luniverso quantico, con la Matrix divina e chiedete. Il dottor Joe Dispenza, durante unintervista, ha detto che la sera, prima di coricarsi, chiede alla realt di manifestarsi per lui e, il giorno dopo, si diverte a cercare durante la sua giornata i segni di ci che ha chiesto. Voi dovete fare lo stesso. La sera, prima di andare a dormire, dedicate qualche minuto a voi stessi e alle vostre riflessioni. Pensate intensamente a qualcosa o a qualcuno e chiedete, per il giorno dopo, un segno di qualsiasi genere, che possa dimostrarvi il vostro intervento sulla realt. Posso tranquillizzarvi dicendovi che la prima volta che mi hanno proposto un simile esercizio ho sorriso (anzi, sogghignato). In ogni caso, lho fatto. Ed ora lo faccio, spesso e soprattutto quando le cose non girano come vorrei: mi fermo un istante e chiedo alla realt di manifestarsi secondo i miei desideri. I segni arrivano sempre, a volte in modo cos eclatante che io stesso ne resto stupefatto. Sono arrivato al punto che penso intensamente a qualcuno e nel giro di poco ricevo la sua telefonata. Oppure, chiedo segnali circa la mia attivit ed immancabilmente arriva qualche buona notizia. Perci fatelo. gratis e potrebbe rivelarsi la miglior scoperta della vostra vita. E poi, come dice George Bernard Show: perch no?.

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6 ECOLOGIA DEGLI OBIETTIVI: COME PIANIFICARE IL NOSTRO FUTURO

Gli obiettivi sono sogni con una scadenza (Hal Hurban)

Per porvi un obiettivo, ovvero per chiedere quello che davvero volete dalla vita, di basilare importanza conoscere le regole del gioco, altrimenti rischiate cocenti delusioni. Ogni obiettivo deve essere SMART, ovvero Specifico, Misurabile, Accessibile, Realistico, Temporale. Tralascio deliberatamente la discussione tecnica sugli obiettivi, per la quale rimando ai libri del settore, soprattutto quelli che parlano di PNL e di motivazione (troverete alcuni interessanti titoli nelle note e nella bibliografia), a favore di una chiacchierata amichevole ed informale su questo concetto, quello di obiettivo, del quale spesso si parla e del quale, per, la maggior parte delle persone fa cattivo, pessimo uso. La maggior parte delle persone , per cos dire, non congrua, ovvero assai poco coerente con se stessa, nel senso che con la bocca dice cose e con tutto il resto del corpo, con i comportamenti e gli atteggiamenti, ne fa delle altre. La maggior parte delle persone, poi, si pone obiettivi e non li realizza, partorisce idee che non prendono

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mai forma, si ferma a met strada (quando va bene) del percorso che dovrebbe condurre al traguardo. Perci, molti sono convinti di non essere capaci di raggiungere i loro obiettivi, perch troppe volte ci hanno provato (il termine in corsivo, perch su questo termine, pi avanti, molto ci sar da dire) senza successo. Da un lato, ci accade perch la persona si pone obiettivi sbagliati o non ecologici; daltro lato, la persona si sforza con la testa di fare cose che saprebbe fare benissimo, se solo ci pensasse di meno. In realt, tutti sono capaci a realizzare obiettivi, solo che non lo sanno. Chiunque di noi, ogni giorno, pensa a decine di obiettivi, ne pianifica la realizzazione, li raggiunge con un livello di efficienza del 100 per cento. Ad esempio, andare a lavorare in automobile, presuppone la pianificazione e la meticolosa realizzazione di una consistente serie di eventi consequenziali, che partono dallo svegliarsi la mattina, fino al prendere la macchina e recarsi proprio l dove si vuole (o si deve!) andare. A volte, persino controvoglia. Perci, per rubare le parole a Richard Bandler 21 , sufficiente capire come fate a fare quello che fate, e a farlo in altri contesti e relativamente ad altri obiettivi. Di nuovo, mi trovo a dirvi che, davvero, potete fare tutto quello che volete. Dobbiamo solo, insieme, parlare di come deve essere strutturato un obiettivo per potersi definire tale e per non essere, invece, considerato unillusione; e dobbiamo parlare dei falsi obiettivi, che non possono essere raggiunti per definizione, proprio perch sono falsi. Per concludere, dobbiamo parlare del concetto di ecologia di un obiettivo, affinch il perseguimento ed il raggiungimento di tale obiettivo sia realmente produttivo di effetti benefici e produttivi, per voi e per chi vi circonda, e non arrechi danno a nessuno, voi per primi.

Potreste chiedermi, a questo punto, il perch di questa mia insistenza sulla necessit di porsi obiettivi. Anzitutto perch, che vi piaccia o meno, la vostra vita un inanellarsi ininterrotto di obiettivi da raggiungere: telefonare a vostra moglie implica la proposizione di un obiettivo e la messa in moto di una serie di eventi per realizzarlo. Pagare il mutuo o laffitto di casa un obiettivo a causa del quale lavorate sodo e

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decidete quanto spendere del vostro stipendio e quanto risparmiare. Chiunque ha obiettivi da raggiungere, ogni singolo giorno della sua vita. Potete decidere se subire passivamente obiettivi che altri hanno pianificato per voi (devi trovarti un buon lavoro, devi laurearti, devi devi devi), se trascorrere i vostri giorni su questa terra in balia del flusso di eventi generato da chi decide di creare quotidianamente la propria realt o potete, infine, diventare voi stessi i creatori della vostra realt e perci iniziare fin da subito a pianificare mentalmente i vostri micro e macro obiettivi (fra i quali, spero, ci sar anche quello di terminare la lettura di questo libro e di regalarne una copia per Natale a tutti i vostri parenti ed amici!). Che vi piaccia o meno, perci, la vostra vita composta da obiettivi da raggiungere, uno dopo laltro. Potete scegliere se accontentarvi di quel che passa il convento o fare le vostre richieste. Senza obiettivi da raggiungere, nessun uomo pu essere felice. Se la vostra vita dovesse diventare un ripetitivo susseguirsi di giorni, privi di uno scopo qualsiasi, si tratterebbe di una ben triste vita, non trovate. Ci sono persone che chinano la testa e vanno avanti, giorno dopo giorno, per una vita intera, ad eseguire mansioni e gesti ripetitivi, senza avere uno scopo nella vita. Io mi chiedo: che senso ha vivere, se non si ha uno scopo? A che pro dannarsi lanima e massacrarsi di fatica, se non si ha uno scopo per cui vale la pena vivere e lottare? Per questi motivi e molti altri, perci, bene ora focalizzare la vostra attenzione sullo scopo (o obiettivo) che decidete di dare alla vita. A proposito di coloro che vivono la loro vita lottando e sudando per raggiungere obiettivi che altri hanno posto dinanzi a loro, durante uno dei miei seminari di crescita personale, coinvolgo i partecipanti in un interessate esperimento, ovvero costringo tutti i presenti in sala a togliersi la giacca o il maglione e a passarla al loro vicino di sedia, prendendo a loro volta quella che viene loro passata da chi siede accanto. Poi, costringo tutti ad indossare gli indumenti che appartengono ad altri, con risultati spesso divertenti (e a volte con qualche piccolo incidente, se capita che una giacca troppo piccola finisca sulle spalle sbagliate!). Che la giacca sia troppo larga o troppo stretta, con questo esperimento voglio spostare il focus mentale dei partecipanti sul fatto che vestire i panni degli altri o i panni che altri ci hanno messo addosso, scomodo e pericoloso.

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Nessuno di noi si sognerebbe, a meno di impellenti necessit, di indossare vestiti troppo larghi o troppo stretti, vestiti di altri, vestiti scelti da altre persone. Sfido voi, che magari amate il colore rosso, ad indossare qualcosa di blu solo perch qualcuno sceglie il colore al posto vostro e vi costringe ad indossarlo, anche se non vi piace. Chi di voi disposto a vestire abiti che altri hanno scelto per lui? Eppure, molte persone trascorre la propria esistenza indossando abiti che sono stati scelti da altri. Pensate che tragedia, vivere tutti i giorni indossando abiti che altri ci hanno cucito addosso ma che non sono della nostra taglia! Sarebbe una tortura. Ed ecco perch insisto con gli obiettivi, perch si tratta dellunico modo che avete per affrancarvi dalla schiavit, per dare una svolta, per togliersi di dosso i panni vecchi. Ed ecco anche perch insisto sempre sul fatto che ogni persona, oltre a porsi degli obiettivi, deve anche farlo bene, seguendo le regole. Altrimenti, tempo sprecato.

A. STRUTTURA DI UN OBIETTIVO In che modo, tutti i giorni, riuscite a realizzare i vostri obiettivi? Ad esempio: andare al lavoro, organizzare una cena per gli amici, progettare una serata al cinema? Ogni volta che decidete di fare qualche cosa e poi lo fate, avete concepito e realizzato un obiettivo. Perci, analizzando le caratteristiche strutturali degli obiettivi che riuscite a realizzare senza sforzo, potete comprendere quali caratteristiche dovranno avere gli obiettivi da porvi dora in poi. Fondamentalmente, ogni obiettivo deve essere praticabile, di possibile realizzazione. Altrimenti, non si tratta di obiettivo, ma di illusione. vero, prima vi ho detto che potete chiedere tutto, anche ci che ora vi sembra impossibile. Ma questa asserzione non inficia minimamente quanto detto pocanzi. Potete davvero chiedere tutto, purch le vostre richieste siano realistiche (se vi ponete come obiettivo di imparare a volare, resterete inevitabilmente delusi, temo) e, soprattutto, siano ben strutturate, secondo una precisa gerarchia. Per esempio, se in questo momento lavorate part time in un grande magazzino e vi ponete lobiettivo di diventare direttore generale dellazienda, si tratta di un obiettivo ambizioso, e al tempo stesso realizzabile, seppur percorrendo una strada faticosa. Realizzabile, certo,

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a patto che abbiate laccortezza di pianificare questo viaggio verso la meta finale in modo accurato, passo dopo passo. plausibile che da dipendente part time qualcuno, per caso, vi noti e vi proponga il posto di direttore? Ne dubito, a meno il proprietario del grande magazzino sia vostro padre! Voi, tuttavia, potete fare in modo che, alla fine, ci accada, iniziando a lavorare sodo per salire di grado e, gradino dopo gradino, obiettivo dopo obiettivo, raggiungere il traguardo. Potete farcela, se lo volete davvero. Potete diventare ci che volete essere, per tornare al titolo del libro. La strada potrebbe essere lunga e difficoltosa, a tratti impervia, eppure la storia ricca di storie che parlano di persone che letteralmente dal nulla sono riuscite a costruire i loro sogni, mattone dopo mattone. Perci, torniamo per un istante a come deve essere un obiettivo: SMART, ovvero Specifico, Misurabile, Accessibile, Realistico, Temporale. Banalizzando: se vi viene voglia di andare al cinema questa sera stessa, dire: Voglio andare al cinema potrebbe non essere sufficiente. Per esempio (perdonate lesasperazione, solo per spiegarmi in modo che tutti comprendano), il vostro obiettivo manca di specificit: quale film volete andare a vedere? Non nemmeno misurabile: volete andare al cinema a vedere uno, due o tre film consecutivamente? Poi, potrebbe essere poco accessibile, se voi siete di Brescia e volete andare a vedere un film che inizier tra quaranta minuti in pieno centro di Roma. Ancora, potrebbe trattarsi di obiettivo poco realistico, se in questo momento voi siete ricoverati in ospedale, o dispersi nella giungla del Borneo. Per finire, avreste potuto rendere lobiettivo temporalmente pi definito: stasera va bene, ma quando? Venti e trenta? Ventidue? Mezzanotte? Per specifico e misurabile, tornando alle nostre definizioni, si intende che quello che voi chiedete a voi stessi, deve essere ben delineato e precisamente definito. A questo proposito, dovete tener presente, come poi vedremo meglio in seguito, che il cervello possiede alcune caratteristiche, tra le quali la comprensione letterale di quello che voi dite. Perci, la vostra descrizione degli obiettivi deve essere davvero specifica e misurabile. Ci tanto pi importante in quanto il cervello, fra le altre sue caratteristiche, ha anche quella di lavorare per immagini. Cos, se voi elencate nel

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dettaglio tutte le specifiche e precise caratteristiche del vostro obiettivo, questo prender man mano forma nella vostra testa, e per il cervello sar molto pi semplice raggiungerlo. Durante la spiegazione di questi concetti, in un suo seminario, Eric De La Parra Paz, grande esperto di Programmazione Neuro Linguistica e autore di libri sullargomento, ha egregiamente dimostrato ad un partecipante il modo in cui, a volte, le nostre richieste non specifiche e misurabili possono trarre in inganno il cervello e perci frustrare i nostri sforzi, tesi al raggiungimento degli obiettivi. A questo partecipante, Eric ha chiesto di immaginare che lui fosse il genio della lampada e che perci il partecipante potesse chiedere una cosa qualunque. Lui, Eric/il genio della lampada, gliela avrebbe data. Il partecipante, allora, ha chiesto a Eric/genio una casa. Ed Eric, con tutta calma, ha preso un foglio, ha disegnato una casa e lha consegnato allo stupito spettatore. Al che, lo spettatore ha detto: non questo che desideravo!. Ed Eric ha risposto: sono il genio della lampada, mica un indovino!. Spero che questo esempio sia sufficientemente chiarificatore in merito a quel che si intende per obiettivi specifici e misurabili. Ne parleremo approfonditamente quando affronteremo il tema della PNL e del metamodello linguistico: dovete essere chiari, specifici, precisi. Cos, se voi doveste porvi come obiettivo guadagnare di pi, mandereste in confusione il vostro cervello: pi di chi? Quanto di pi? Di pi rispetto a che periodo? Per assurdo, il vostro cervello (ubbidiente e letterale), con un solo euro guadagnato in pi, potrebbe ritenersi soddisfatto e perci smettere di aiutarvi a concretizzare quello che voi avevate davvero in mente, ma che lui non poteva sapere perch non gli stato comunicato nella maniera corretta. Ancora: se il vostro obiettivo fosse un semplice essere felice, il cervello andrebbe nuovamente in tilt. Infatti: cosa si intende per essere felici? Vincere alla lotteria o trovare il grande amore? Avere sei figli o realizzarsi spiritualmente?

POTETE CHIEDERE TUTTO E DOVETE CHIEDERLO BENE!

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Dei due requisiti accessibile e realistico, abbiamo gi detto. Potete tranquillamente chiedere di diventare direttore generale dellazienda per la quale ora lavorate come portinaio, ma questo obiettivo di lungo periodo va parcellizzato in tanti piccoli obiettivi, realistici ed accessibili di volta in volta. Soprattutto, dovete tener presente che il raggiungimento di un obiettivo, soprattutto se ambizioso, richiede fatica e sacrificio, oltre che una chiara visione della strada da percorrere. Tornando al precedente esempio, una buona parcellizzazione dellobiettivo potrebbe riguardare, innanzitutto, il raggiungimento di un livello di istruzione migliore, quale requisito per poter intraprendere una qualche forma di carriera. E raggiungere tale obiettivo potrebbe richiedere anni. Di certo, per, il posto di direttore generale sar pi accessibile e realistico da raggiungere per un laureato, piuttosto che per un portinaio senza istruzione. Lo stesso dicasi, ad esempio, per chi di voi si ponesse lobiettivo di acquistare una automobile nuova: a meno di vincere al lotto o ereditare una fortuna, passare da una Cinquecento ad una Ferrari sarebbe poco accessibile e realistico. Per chi di voi, invece, avesse in mente obiettivi meno tangibili, come la salute o la serenit, la notizia buona che si tratta di obiettivi quasi sempre accessibili o realistici, a meno che siate dei novantenni afflitti da una malattia terminale e chiediate salute e vigore fisico.

POTETE CHIEDERE TUTTO E CHIEDETE UN PO ALLA VOLTA!

Da ultimo, il requisito temporale, che assume grande importanza soprattutto in relazione, ancora una volta, alla capacit letterale del cervello, strumento di potenza inimmaginabile, che pu farvi fare di tutto, ma che va guidato con attenzione e cura, pena il fallimento. Torniamo agli esempi di prima. Avete chiesto: Voglio guadagnare di pi? Entro quanto tempo? Va bene anche fra cinquantanni? Non credo! E poco importa se voi avevate in testa il periodo prefissato: il cervello non lo sa perch non glielo avete detto! Io so perfettamente quel che intendevate, voi stessi lo sapete, ma il vostro

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cervello no, per cui dir: ok, ti ubbidisco, ti faccio guadagnare di pi. Fra quarantanni il tuo stipendio aumenter!. Voglio essere felice. Perfetto! Al compimento del vostro novantesimo anno di vita, incontrerete il grande amore che vi render felice per il resto dei vostri (venti) giorni di vita! Perci, siate temporalmente precisi, vi conviene. So bene che questi esempi vi fanno sorridere, eppure proprio a causa di queste nebulose proposizioni che la maggior parte delle persone si arena prima di aver raggiunto i propri scopi. Il cervello ha bisogno di una timeline (linea del tempo) chiara ed identificabile, ha bisogno di date certe, per progettare il viaggio nel migliore dei modi. Del resto, immaginatevi alle prese con la pianificazione di un viaggio intorno al mondo o in un paese straniero. Prendereste nota di tutti gli orari dei voli, cos? E pianifichereste anche le coincidenze con treni e autobus, o partireste quando capita, sperando di trovare poi qualche mezzo di trasporto che vi porti dove volete andare? E arrivereste mai in un albergo in piena notte, senza aver preannunciato il vostro arrivo in modo preciso? Chi di voi, anche semplicemente quando si tratta di programmare un week end al mare, direbbe mai al padrone dellalbergo: Arriver pi o meno sabato o forse domenica o forse venerd, tra le otto e le ventiquattro?. Credo proprio che nessuno accoglierebbe una simile prenotazione, vero? Oppure, per finire, ecco ancora il nostro portinaio che si pone come obiettivo quello di diventare direttore generale. Entro quando? Entro un anno? Sei mesi? No di certo (spero per lui), perch in tal caso lobiettivo violerebbe la regola che prevede che sia anche realistico ed accessibile. Lo stesso obiettivo, posto con una scadenza di dieci anni, sarebbe di certo pi realizzabile. Quindi, amici miei, fate bene i vostri conti, e siate realistici nel porre le scadenze.

POTETE CHIEDERE TUTTO E DOVETE DIRE QUANDO VOLETE OTTENERE CIO CHE AVETE CHIESTO!

Non finita. La regola SMART va integrata con altre importanti specificazioni. Ovvero: LOBIETTIVO DEVE ESSERE ESPRESSO IN FORMA POSITIVA. Ne abbiamo gi parlato e

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ne parleremo ancora: il cervello riconosce solo le affermazioni positive e trova impossibile elaborare concetti negativi. Al cervello puoi solo dire quello che pu fare, non quello che non pu fare. Il mio trainer di PNL, Claudio Belotti, durante un corso ha sviluppato una similitudine molto interessante, paragonando il funzionamento del cervello a quello del vostro computer. Se ben ci pensate, al vostro computer voi potete solo dare comandi positivi: fai questo o fai quello, apri questo file o chiudi questo e cos via. La stessa cosa vale per la vostra testa e per quella degli altri, che siano colleghi di lavoro o figli. Dite loro di fare questo o quello, dite a voi stessi cosa volete fare, evitando di centrare lattenzione su quello che non dovete fare o su quello che non volete. Immaginate, per tornare al nostro banale esempio del cinema, di essere con la vostra fidanzata (o con il vostro fidanzato, sintende): state per lappunto parlando dellidea di andare al cinema. Fareste lelenco di tutti i film che non volete andare a vedere o iniziereste ad elencare i due o tre film alla cui proiezione vi piacerebbe assistere? E in un ristorante, chiedete al cameriere quello che volete mangiare o gli elencate tutti i piatti che non vi interessano? chiaro il concetto? Andiamo avanti. LOBIETTIVO DEVE ESSERE DI RISULTATO, NON DI PROCESSO. Sempre Claudio, durante un corso, ha chiesto a qualcuno del pubblico chi volesse dimagrire 5 kg. Io, naturalmente, affascinato dalla PNL e consapevole di quanti miracoli pu realizzare, ho alzato la mano. E lui mi ha chiesto: vuoi dimagrire di 5 kg o vuoi pesare 5 kg di meno?. Ebbene, il concetto lo stesso, questo evidente. Tuttavia, nel primo caso (vuoi dimagrire 5 kg), si tratta di un obiettivo di processo, che focalizza il cervello su tutto quello che di faticoso rappresenta perdere 5 kg (mangiare di meno, fare pi sport, etc). Nel secondo caso, invece (vuoi pesare 5 kg di meno), nel cervello si realizza solo limmagine verso la quale stiamo andando, ovvero noi stessi che pesiamo 5 kg di meno. Sperimentatelo da voi, con un obiettivo a vostra scelta: vedrete subito che la motivazione che scaturisce parlando a se stessi in un modo o nellaltro decisamente diversa. Volete costruire una nuova casa o avere una casa nuova? Volete laurearvi o essere laureati?

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B. FALSI OBIETTIVI Oltre che a causa del fatto che le persone spesso si pongono obiettivi che non rispondo alla regola SMART, capita che tali obiettivi non siano raggiunti semplicemente perch sono falsi. O meglio, perch non sono i vostri veri obiettivi, quelli cui tendere prima di ogni altra cosa, quelli dal conseguimento dei quali segue poi tutto il resto. Cos, chi smette di lottare o smette di credere in se stesso perch la sua fatica stata frustrante ed inutile, in realt dovrebbe per prima cosa riconsiderare i suoi obiettivi e chiedersi: E questo che voglio davvero? proprio questa la cosa pi importante? Che cosa davvero importante per me, adesso?. Tutto qui. Forse, comprenderebbe che aveva solo chiesto a se stesso la cosa sbagliata. Altre volte, capita invece che le persone raggiungano davvero i loro obiettivi, ma si ritrovino poi al punto di partenza quanto a tristezza, infelicit, frustrazione, soddisfazione personale. Anche in questo caso, il problema che queste persone hanno posto obiettivi falsi, obiettivi che credevano risolutivi o gratificanti e che, in realt, non lo sono. Spesso, anzi, proprio dal raggiungimento di alcuni obiettivi e dal senso di vuoto che scaturisce dallaverli raggiunti che riusciamo a delineare dentro di noi nuove e vere scale di valori, che riusciamo finalmente a comprendere quali sono per noi le cose pi importanti. Facciamo qualche esempio e consideriamo che i falsi obiettivi, di solito, riguardano due macro aree di portata molto ampia, le quali creano problemi a parecchie persone: denaro e amori non corrisposti. Tra i falsi obiettivi, onestamente, fatico a trovarne altri. Quasi tutti, infatti, possono essere fatti rientrare in almeno una di queste due grandi categorie.

Parliamo di RICCHEZZA. Poniamo il caso che io mi ponga come obiettivo quello di diventare felice. Mentre mi pongo questo obiettivo, nella mia mente realizzo e visualizzo immagini che in qualche modo rimandano al concetto di soldi o di ricchezza. Non colpa mia: mi hanno insegnato che i soldi fanno la felicit e che con tanti soldi in banca le persone sono davvero realizzato. Magari, mi hanno anche insegnato che se una persona possiede tanto denaro, vale, altrimenti vale poco. Ebbene, a questo punto, trascorso un sufficiente lasso di tempo e spesa una eccezionale quantit di

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energia per perseguire il mio scopo, potrei trovarmi in una condizione di benessere economico, ma di infelicit personale. Naturalmente, non detto: potrei davvero ritrovarmi ricco e felice. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il conseguimento dellagio economico non solo non risolve alcuni problemi che dipendono assai poco dalla consistenza del conto corrente, ma a volte ne crea di nuovi e pi gravi. Lobiettivo di essere felice, se ben lo si guarda, mal posto sotto molti profili. Anzitutto, non risponde alle regole SMART, soprattutto per quel che concerne lessere specifico e misurabile. Inoltre, avendo collegato il concetto di felicit con quello di ricchezza, pure un obiettivo falso. Infatti, che cosa significa essere felici? In merito a cosa possiamo definirci felici? Quali sono i nostri valori personali, quelli pi profondi e sinceri, dai quali dipende il nostro stato di benessere interiore? Quando affronteremo il metamodello linguistico, vedremo che la parola felicit una nominalizzazione, ovvero un termine a cui ognuno pu dare il significato che vuole, e ci pu essere fonte di alcuni problemi di comprensione. Naturalmente, uno dei nostri criteri di valutazione della felicit potrebbe essere davvero la ricchezza, ed in questo non c nulla di male. Come dice Hal Hurban, davvero il denaro la radice di ogni male? No. Lo lattaccamento al denaro. I soldi in s non sono qualcosa di negativo. Non sbagliato desiderarne e non sbagliato averne, nemmeno in grandi somme. Ci che conta come vengono guadagnati e come vengono utilizzati. La verit che il denaro pu dare pi felicit di quanto possa fare la miseria. Non c niente di immorale o di illegale nellessere ricchi, per la ricchezza non tutto nella vita 22 .La ricchezza, tuttavia, non supportata da una personale serenit che prescinde dal denaro, un falso obiettivo e non vi dar quel che cercate. Naturalmente, tutte le ore che trascorro in studio con i clienti e tutte le domeniche passate ad insegnare, mi fruttano denaro e, da quando ho terminato la mia gavetta (e da quando, soprattutto, mi sono allontanato dai miei vecchi colleghi di lavoro, che erano schiavi del denaro e che si muovevano secondo i dettami di ipocrisia, cattiveria e falsit), la mia situazione economica migliorata, rendendomi decisamente pi sereno e tranquillo. Questo miglioramento, tuttavia, sarebbe valso a poco, se non fosse stato accompagnato dalla mia crescita personale, dalla risoluzione di alcuni pesanti conflitti che mi si sono parati davanti (o

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che mi sono cercato, per chi avesse gi maturato la visione metafisica e quantistica della realt) e dalla precisa volont di lottare sempre e comunque per preservare lunit familiare, per essere sempre un buon padre ed un buon marito. Nella mia personale mappa mentale del successo (poi vi spiegher come realizzare la vostra), infatti, ho scritto successo proprio accanto a famiglia. Ho scelto di pensare al denaro semplicemente come a uno dei tanti tasselli che servono a comporre il mio personale puzzle della felicit ed ho evitato (e sto evitando) di pensare solo a quello, come se i soldi da soli potessero garantirmi un matrimonio felice ed un buon rapporto con mia figlia o con i miei amici. Una delle usanze cui sono pi affezionato invitare amici la domenica sera per una pizza in compagnia, sempre consumata direttamente nel cartone, senza tanti formalismi. Come dico sempre, il giorno in cui sar ricco come oggi sogno di diventare, tale usanza non cambier di una virgola, poich non per nulla collegata al denaro ed il piacere che provo quando sono in compagnia delle persone a cui voglio bene del tutto svincolato alla quantit di soldi posseduti: magari, dico scherzando ai miei amici, andr a prendere le pizza con una Porche, invece che con la mia vecchia Ford, ma a casa mia ci sar sempre il rito della domenica sera con pizza mangiata nel cartone, garantito!

Parliamo allora di AMORI NON CORRISPOSTI, altra grande questione che affligge lanimo di molti miei clienti, i quali pongono proprio come obiettivo la soluzione positiva di queste situazioni. Ebbene, anche in questo caso mi trovo a ripetere quanto detto poco sopra: nessun obiettivo deve prescindere da un percorso di crescita personale, di miglioramento e di consapevolezza che siamo sempre noi i responsabili di quel che ci accade, che il mondo ci tratta a specchio e che siamo noi e solo noi gli artefici della nostra realt e che, perci, se qualcuno ci tratta male o non ci corrisponde come vorremo, la prima cosa da risolvere siamo noi. Noi soltanto. Cos, perfettamente inutile, anzi addirittura controproducente e distruttivo, porre come obiettivo che laltra persona ci desideri o ci ami o ci dia quello di cui noi crediamo di aver bisogno: si tratta di un obiettivo mal posto, di una questione mal formulata, perch il nucleo del problema e resta il nostro modo di porci nei confronti del

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mondo, della realt. Se dal nostro partner non abbiamo quel che desideriamo avere in termini di amore o considerazione, fatica sprecata chiedere che lui o lei ci diano quel che ci manca: dovremo chiedere a noi stessi di migliorarci e di stare bene, per smettere di essere quotidianamente umiliati o per smettere di sopportare giorno dopo giorno situazioni che non ci piacciono. Non possiamo cambiare la testa o i sentimenti delle altre persone: dobbiamo soltanto chiederci se quello che abbiamo proprio quello che desideriamo e se quello che desideriamo rientra nella sfera delle cose che possiamo ottenere con il nostro impegno e la nostra determinazione. Se cos non , dobbiamo semplicemente cambiare obiettivo. Il resto, perdonate la durezza, sono solo scuse e perdite di tempo.

Quando parlo di obiettivi, durante i corsi, e del fatto che possiamo realizzarli praticamente tutti, la diffidenza di alcuni partecipanti deriva proprio dal fatto che essi sono convinti di averci gi provato, ma che la cosa, in qualche modo, non funziona. Ed hanno ragione. Non funziona, non alle loro condizioni, non in questo modo, proprio per tutti i motivi di cui vi ho parlato finora.

POTETE CHIEDERE TUTTO, ED INIZIATE CON IL GUARDARVI DENTRO. POTETE CHIEDERE QUALSIASI COSA, ED INIZIATE CON QUALCOSA CHE RIGUARDA VOI ED IL MODO IN CUI, OTTENENDO CIO CHE CHIEDETE, SARETE MIGLIORI DI QUANTO SIETE OGGI.

A mio avviso, se raggiungere un obiettivo non vi porta a crescere interiormente o non migliora limmagine e la stima che avete di voi stessi, non un obiettivo per il quale vale la pena sprecare fatica. Se aveste una bacchetta magica e poteste trasformare il vostro amato in una persona che vi ricopre di attenzioni, in che modo questo fatto vi migliorerebbe come persone? L per l, magari, mi rispondereste che sareste molto pi felici, ma falso. come imbrogliare ai solitari. Mi viene in mente la vicenda di una mia amica e cliente, che da anni trascorre le sue giornate ad elemosinare un po di considerazione dalla persona

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per la quale nutre sentimenti di amore. Ebbene, sono trascorsi ormai anni e lunica strategia che la mia cliente ancora non ha messo in atto, nonostante io mi sia prodigato per aiutarla, proprio quella del cambiamento personale. Trascorre il suo tempo a chiedersi il perch degli atteggiamenti di questa persona e mai dei suoi. Ogni volta che ci vediamo, mi racconta di qualche episodio e poi mi chiede: Secondo te, perch lui si comporta cos? Se fa cos, allora vuol dire che. E la mia, immancabile, risposta : Il motivo per cui si comporta in un determinato modo poco rilevante. Quello che importa se a te sta bene oppure no. Se non ti sta bene, che importa il motivo per cui lui agisce in un modo piuttosto che nellaltro? La cosa che conta che non ti sta bene, quello il pensiero che dovresti avere. E poi dovresti dedicare le tue energie a riflettere su quello che potresti fare per cambiare le cose. Non cos facile, mi dice. Purtroppo, lo , rispondo io. Nel mondo degli affari, c un detto: quando si affida a qualcuno un compito o si progetta un obiettivo, quello che si ottiene sono risultati o scuse. Risultati o scuse: pu sembrare un atteggiamento drastico, eppure di questo si tratta. Perci, quando vi porrete i prossimi obiettivi, partite dal presupposto che quello che otterrete a seguito del vostro impegno saranno risultati o scuse. Decidete fin da ora che cosa preferite, ed ogni vostro comportamento sar orientato di conseguenza.

C. ECOLOGIA DI UN OBIETTIVO Il problema dei sogni che, se li sognate abbastanza intensamente, si avverano. Ed il problema degli obiettivi, soprattutto se ben formulati, che tendono a realizzarsi, con un minimo di impegno da parte vostra. Perci, visto che gli obiettivi, i vostri obiettivi, di certo si realizzeranno (dopo aver appreso le tecniche per farli diventare veri, e soprattutto dopo aver finito questo libro!), voglio affrontare il discorso della ecologia di un obiettivo ben formulato. In PNL, si parla di abilit di pensiero sistemico, ovvero della capacit di pensare a noi stessi in quanto parte di un sistema, che va rispettato e al quale va fornito il nostro apporto. Un obiettivo ecologico, pertanto, deve sempre

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essere rispettoso del sistema, cio deve dare valore aggiunto a chi lo persegue e lo raggiunge ma, al tempo stesso, non togliere valore al sistema. Possiamo anche parlare di etica dellobiettivo, a patto di evitare qualsiasi connotazione religiosa o politica per questa definizione. Perci, nel concetto di etica, personalmente, comprendo valori universali quali il rispetto per le altre persone e le loro idee, la solidariet nei confronti di chi ha minori opportunit, il rispetto per lambiente in cui viviamo e, naturalmente, il rispetto per noi stessi. Detto questo, torniamo al concetto di ecologia di un obiettivo. Facciamo un esempio: io voglio diventare un uomo di successo, un professionista di altissimo livello. Questo comporter che, al culmine della mia carriera, le tariffe per le mie prestazioni saranno elevate. Ci, in apparenza, sembra soddisfare solo me ed essere assai poco etico: in realt, la mia coscienza sistemica mi porter a creare a mia volta valore, sia alle persone che si rivolgeranno a me (molti professionisti si fanno pagare parcelle salate senza poi dare risultati, o impiegando troppo tempo per darli), le quali avranno il risultato desiderato nel minor tempo possibile; sia al sistema, poich dei soldi, come dicevamo, si pu goderne e al tempo stesso utilizzarli in modo etico. Inoltre, rispetto ad ogni obiettivo che ci si pone, ci si dovrebbero porre alcune domande fondamentali. Ad esempio:che cosa succede se lo raggiungo? C qualcuno che pagher il prezzo, per averlo raggiunto? Se s, chi? Quali sacrifici richieder raggiungere questo obiettivo? Chi dovr sopportare questi sacrifici? Il gioco vale la candela? Perseguire questo obiettivo mi far rinunciare a qualche altra cosa di pi importante? E cos via. Ai partecipanti dei miei seminari di crescita personale, faccio sempre realizzare la loro mappa mentale del successo, sfruttando la tecnologia delle mappe mentali inventata da Tony Buzan (del quale parleremo pi a lungo in seguito) applicata allecologia degli obiettivi personali. Nella mia personale mappa mentale del successo, ad esempio, ho inserito tutto quello che voglio raggiungere nella mia vita, ovvero essere un uomo di successo (per successo intendo fare quello che mi piace e trarne sufficiente gratificazione economica per vivere agiatamente), realizzare alcuni percorsi di crescita personale che mi porteranno a migliorare in alcuni aspetti della mia vita che ora gestisco male, essere un uomo sano ed in buona forma e, per finire e soprattutto,

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essere al tempo stesso un buon padre per la mia piccola ed un buon marito per mia moglie. Chiedo troppo? Non credo. Qualcuno dice che non si pu aver tutto dalla vita, ma io non sono daccordo. Ritengo che le nostre capacit e le nostre potenzialit siano cos favolosamente eccezionali che davvero si possa realizzare qualunque sogno, qualunque obiettivo. Naturalmente, si deve procedere in modo ecologico, ovvero tenendo conto di tutte le persone che ci circondano e alle quali vogliamo bene, e tenendo conto del sistema nel quale viviamo. Cos, e parlo sempre del mio caso personale, probabile che se mi dedicassi con tutte le energie (fisiche ed economiche) alla mia formazione, raggiungerei prima la posizione sociale e professionale che mi sono prefissato, ma ci andrebbe a scapito di mia moglie e di mia figlia. Perci, scelgo di procedere con passo pi lento, usando la testa, dilazionando i tempi, distribuendo le energie. Facendo pure alcune rinunce, se necessario, anche se il termine rinuncia assai poco pertinente: preferisco parlare di scelte diverse. Rinuncia una parola che porta con s il germe di qualche cosa di negativo e che mi d lidea di una persona che vittima di se stessa, che passiva rispetto ai casi della vita. Io non mi vedo cos. Io scelgo. Io decido che le priorit sono alcune piuttosto di altre, sempre in virt del principio della responsabilit, per il quale siamo noi e solo noi che dobbiamo decidere della nostra vita. Se, di domenica, devo tenere un seminario, il sabato sera sto a casa, mi godo la mia famiglia e vado a letto presto. Prima di eventi importanti, durante i quali richiesta la mia massima energia e tutta la mia salute fisica e mentale, mi preparo studiando molto, uscendo la mattina presto a correre prima di andare a lavorare, mantenendo un regime di vita morigerato e pertinente. Sono pagato per questo, per dare il massimo. Inoltre, e questa la cosa pi importante, voglio dare il massimo, sia a chi si rivolge a me, sia alla mia famiglia. Perci, come ben vedete, lessere in forma ed in salute una scelta con precise finalit. Se, al ritorno dal mio studio o da un mio corso, fossi cos stanco da non riuscire a giocare almeno un po con Aurora e a far due parole con mia moglie Monica, avrei solo parzialmente centrato il mio obiettivo. Faccio in modo di accontentare tutti, per cos dire. Ricordate perci che OGNI OBIETTIVO DEVE ESSERE ECOLOGICO PER NOI E PER GLI ALTRI. Sempre Claudio, durante il corso di cui sopra e sempre in relazione allargomento perdita di peso, mi

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ha chiesto: conosco un modo per perdere 5 kg in modo definitivo e permanente. Ti interessa?. Io, naturalmente, cascandoci come un pollo, ho risposto: Certo!. E lui si avvicinato a me, facendo finta di avere in mano una sega, dicendomi: ok, dammi il tuo braccio. Sono cinque chili giusti. Tolto quello, il problema del peso risolto. Ci abbiamo riso tutti sopra, ma il messaggio nascosto da questa battuta deve sempre essere ben presente nella nostra testa.

PRESTATE ATTENZIONE A CIO CHE CHIEDETE E A COME LO CHIEDETE, PER NON DOVERVI POI PENTIRE DI CIO CHE AVETE CHIESTO.

Nella vita vera, a volte, purtroppo, non sufficiente dare una scrollata di spalle e dire Ops, mi sono sbagliato, ricominciamo da capo. Nella vita vera, OGNI SCELTA GENERA CONSEGUENZE. Perci, prima di scegliere, riflettiamo sempre sulla ecologia della nostra scelta.

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

Potete chiedere tutto quello che volete, ricordandovi di rispettare alcune semplici regole.

Un OBIETTIVO BEN FORMATO deve essere: SPECIFICO MISURABILE ACCESSIBILE RESPONSABILE TEMPORALMENTE DEFINITO ESPRESSO IN FORMA POSITIVA DI RISULTATO ETICO ED ECOLOGICO.

In sintesi, quel che dico sempre : POTETE CHIEDERE TUTTO CIO CHE VOLETE. CHIEDETELO BENE, UN PO ALLA VOLTA E, PRIMA DI CHIEDERE, COLLEGATE IL CERVELLO ALLA PRESA DELLA CORRENTE ED ATTIVATE TUTTI I NEURONI!

NOTE

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ESERCIZI

giunto il momento di passare allazione. Perci, ora formulate il vostro obiettivo, ricordando tutte le caratteristiche che deve avere un obiettivo ben formato. Potete scomporre il vostro obiettivo utilizzando lo schema seguente, che vi permetter di evidenziare le sue singole caratteristiche.

IL MIO OBIETTIVO E:

VERIFICA DELLE CARATTERISTICHE DEL MIO OBIETTIVO:

S: specifico? (scrivere gli aspetti che lo rendono tale): M: misurabile?: A: accessibile?: R: responsabile?: T: temporalmente definito?:

espresso in forma positiva?: etico ed ecologico?: di risultato?:

Potete usare questo schema per ogni vostro obiettivo? Certo! Ne potete porre quanti volete, questo il bello! Perci, avanti!

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7 LA FORTUNA NON ESISTE 23

Quando si vuole una cosa, luniverso trama sempre a tuo favore (Paulo Coelho).

Vi ho gi detto che potete scegliere ci che volete, per voi e per la vostra vita. Vi ho gi detto che potete diventare, davvero, ci che volete essere. Vi ho gi detto che, per quanto riguarda la pianificazione dei vostri obiettivi, non avete limiti. Ora, per consolidare dentro di voi questa convinzione fondamentale, doveroso sgomberare il campo da alcuni preconcetti che, purtroppo, spesso ci condizionano senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. Nel nostro cammino verso la reale consapevolezza delle nostre infinite possibilit, dobbiamo ora sbarazzarci del pesante fardello chiamato fortuna, poich questa misteriosa cosa, entit, energia o come volete chiamarla, potrebbe esserci di ostacolo, se dovessimo pensare che oltre a noi, qualche

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cosa daltro briga affinch i nostri obiettivi siano raggiunti o meno. Se nella nostra mente iscritto il principio che la fortuna esiste, come ci comporteremo di fronte al primo risultato non desiderato che ci troveremo a dover affrontare? Invocheremo la sfortuna, gli avversi numi? Oppure, consapevoli che la fortuna non esiste, torneremo sui nostri passi e analizzeremo nel dettaglio le nostre azioni, per riprendere dove abbiamo agito in modo non funzionale, traendo esperienza dal risultato ottenuto ed evitando di percorrere di nuovo gli stessi sentieri? Se sgomberiamo il campo da questo diabolico equivoco chiamato fortuna, la nostra coscienza responsabile sar ancora pi forte, e ci permetter di incedere con spirito saldo e forza inesauribile. In PNL, si applica una regola aurea, schematizzata dal disegno che vedete qui sotto:

STRATEGIA/AZIONE OBIETTIVO RISULTATO

Il risultato, in particolare, pu essere desiderato oppure non desiderato (ovvero, non avete ottenuto quel che speravate di ottenere); funzionale (cio, il risultato vi utile), oppure non funzionale (il risultato non vi utile). Nel caso il risultato sia diverso da come lo volevate, oppure non vi serva, lunica azione possibile, sulla base di questo schema, quella di tornare indietro e di considerare a) se il vostro obiettivo rispondeva in effetti a tutti i requisiti di cui parlavo prima, oppure b) se avete messo in atto la miglior strategia possibile per raggiungere, appunto, tale risultato. Altre soluzioni non sono possibili: o lobiettivo era mal posto (magari non era del tutto responsabile o accessibile), oppure avete sbagliato qualcosa durante il percorso. Come vedete, non si parla di fortuna o di destino favorevole, altrimenti, se dovessimo basare i nostri programmi su elementi misteriosi, potremmo fare ben poco. Partite

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da questo presupposto: tutto quello che vi serve ce lavete a portata di mano, e tutto quello che dovete fare sotto il vostro controllo.

Lo psicologo Richard Wiseman, di fronte al problema della fortuna (esiste oppure no?) ha voluto vederci chiaro, ed ha organizzato il pi grande studio in merito mai realizzato, condotto su centinaia di migliaia di persone. Vi consiglio caldamente di leggere i suoi lavori, che descrivono nel dettaglio liter da lui seguito per condurre tale esperimento collettivo (si vedano le note e la bibliografia). Per farla breve, il dottor Wiseman ha voluto verificare di persona se davvero esiste qualche fattore misterioso che, in qualche modo, permette ad alcune persone di essere pi fortunate, di avere qualche particolare fluido misterioso in corpo, di vincere pi soldi alle lotterie, di trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto, e cos via. Infatti, come voi ben saprete, ci sono persone al mondo che hanno lo straordinario talento di trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto, oppure di conoscere ad una festa proprio il partner perfetto per loro, oppure di avere sempre la conoscenza che fa al caso loro e nel momento giusto e via dicendo. La maggior parte delle persone liquida queste persone come fortunate, con ci declinando la responsabilit di muoversi per ottenere i medesimi risultati. Wiseman, dopo lesame di una copiosa casistica, giunto alla conclusione che, scientificamente parlando, la fortuna non esiste. Tanto vero che, sottoponendo persone che si definivano fortunate e persone che si definivano sfortunate ad esperimenti che in teoria avrebbero dovuto dimostrare lesistenza della dea bendata, il risultato stato sorprendente. Ovvero, fortunati e sfortunati hanno, per esempio, azzeccato i numeri estratti alla lotteria con la stessa percentuale di successo e, dopo una nutrita serie di controlli incrociati, nessuno (proprio nessuno) ha dato prova di possedere particolari talenti o, viceversa, particolare jella. Appurato che nessuno sfortunato o fortunato per sorte del destino, Wiseman e la sua equipe hanno allora iniziato ad analizzare i comportamenti e le abitudini delle persone che si definiscono fortunate e di quelle che si definiscono sfortunate. Ed proprio da questa analisi che sono emersi dati molto interessanti, cos interessanti che Wiseman stato in grado di elaborare alcuni principi, studiando i quali (e soprattutto impegnandosi

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per metterli in pratica!) possibile, per dirla con la PNL, modellare i fortunati ed ottenere i loro identici risultati nella vita.

POTETE IMPARARE A FARE SEMPRE LA SCELTA GIUSTA; POTETE IMPARARE AD ESSERE SEMPRE NEL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO; POTETE IMPARARE A POTENZIARE LINTUITO; POTETE IMPARARE AD AVERE SEMPRE LIDEA BUONA; POTETE IMPARARE A VOLGERE QUALSIASI ESPERIENZA DELLA VOSTRA VITA IN UN SUCCESSO.

Per quanto riguarda lesposizione dei principi della fortuna, vi rimando di nuovo al lavoro di Wiseman. Qui, invece, voglio porre la vostra attenzione su alcuni importanti concetti, la conoscenza dei quali vi permetter di prendere ulteriore coscienza del modo in cui funzionate e, di conseguenza, vi permetter di sfruttare al meglio tutte le vostre potenzialit innate, per diventare davvero chi volete essere.

Come fate a trasformare ogni esperienza negativa in qualcosa di potenzialmente fruttuoso? Anzitutto, vi ricordo uno dei temi trattati allinizio di questo libro, quello della linea degli eventi della vita. Se farete lesercizio un numero sufficiente di volte, dentro di voi si radicher la convinzione, la credenza che tutto ci che capita conduce sempre in altri luoghi ed in altre direzioni, migliori di quelle da cui provenite. Ed eccovi gi, miracolosamente, dotati di una delle principali caratteristiche dei fortunati, ovvero la capacit di non lasciarsi abbattere dagli eventi in apparenza sfortunati che possono capitare nella vita. Questa capacit strettamente correlata con quella di rialzarsi dopo una caduta e, se abbinata al concetto di feedback, ovvero di esperienza n buona n cattiva in s e per s, ma produttiva di effetti a seconda delluso che si decide di farne, pu davvero diventare la chiave di volta per mutare, per sempre, il vostro atteggiamento, la vostra mappa, nei confronti della vita. E non poco. Come sottolinea Wiseman, queste osservazioni ci aiutano a comprendere come gli sfortunati siano la causa di gran parte delle loro sventure. Se non si presentano agli esami,

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verranno sicuramente bocciati. Se non cercano lavoro, non lo troveranno mai. Se esitano ad andare agli appuntamenti, avranno poche probabilit di trovare il partner ideale. Le loro dichiarazioni dimostrano anche il potere delle profezie auto avveranti: gli iellati sono cos convinti di fallire che spesso non provano nemmeno a raggiungere i propri obiettivi, e questo atteggiamento tramuta le attese in realt. 24

Unaltra caratteristica dei presunti fortunati quella di avere sempre lidea giusta al momento giusto, di vedere soluzioni ed opportunit che gli altri non vedono, di avere una visione pi ampia della vita e delle soluzioni che essa offre. Gli studi di Wiseman hanno dimostrato che le persone fortunate hanno un atteggiamento rilassato verso la vita, nel senso che fanno di tutto (senza saperlo!) per potenziare il loro intuito, attraverso tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga, oppure semplicemente prendendosi tempo per staccare la testa e dedicarsi ad attivit piacevoli e rilassanti. Per comprendere meglio limportanza di queste attivit di svago, durante le quali la testa se ne va in vacanza, ritengo utile dedicare due parole al funzionamento del cervello, visto che la nostra centralina di comando 25 e che, tanto pi se ne conosce il meccanismo di funzionamento, tanto pi facile ottenere i risultati desiderati da questo portentoso strumento che abbiamo a disposizione. Il cervello diviso in due emisferi, collegati fra loro da una membrana che si chiama corpo calloso. Come quasi tutti ormai sanno, lemisfero destro deputato alle attivit per cos dire emotive e quindi allarte, alla letteratura, alle emozioni, ai sentimenti. Lemisfero sinistro, invece, deputato alle attivit logiche e di calcolo, come la matematica, e alle abilit tecniche. Questa, tuttavia, una distinzione troppo drastica, poich in realt si ha uno scambio costante di informazioni fra i due emisferi, proprio attraverso una rete di messaggi che transitano attraverso il corpo calloso. Quando una persona in stato di veglia, le sue onde cerebrali sono di alta frequenza (onde Beta) e trasportano una data quantit di informazioni. Quando, invece, la persona in stato di incoscienza, ad esempio quando dorme o quando medita profondamente, le sue onde cerebrali (Alfa, Delta o Gamma) sono di frequenza pi bassa, sono caratterizzate da particolare ritmo e sincronia (soprattutto le onde Alfa, quelle che

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caratterizzano i momenti precedenti al sonno, durante i quali la coscienza vigile sta per mollare la presa) e, soprattutto, trasportano una quantit di informazioni decisamente pi elevata fra i due emisferi, attraverso il corpo calloso. Ci significa, in pratica, che durante il sonno, la meditazione o stati di rilassamento profondo, si crea un poderoso scambio di informazioni fra i due emisferi del cervello, cos che parte razionale e parte emotiva entrano in comunicazione, favorendo lo sviluppo di nuove idee, della creativit, dei cosiddetti colpi di genio. Giusto per fare due esempi, Einstein ebbe lilluminazione ( proprio il caso di dirlo!) circa la teoria della relativit dopo aver sognato se stesso che, in bicicletta, viaggiava su un raggio di luce. E circa la storia di Newotn, che scoperse la legge di gravit dopo che una mela gli cadde sul capo mentre dormiva, inutile spendere troppe parole, perch tutti ne avete sicuramente sentito parlare. Questa breve (e spero non eccessivamente noiosa) pappardella tecnica sul cervello mi serve per suffragare la mia precedente affermazione circa la concreta necessit di avere di tanto in tanto momenti di rilassamento, per poter beneficiare appieno di tutte le nostre risorse e, perci, per entrare in possesso di quel (fino ad ora) misterioso dono che rende i fortunati cos come sono. Personalmente, nonostante la mia settimana lavorativa sia decisamente ricca di impegni, domeniche comprese, non trascuro mai il mio benessere psicofisico e mi faccio fare un massaggio di riflessologia olistica da qualche collega, affinch larmonia mentecorpo 26 sia sempre preservata. Non solo: per mantenermi in piena efficienza fisica e mentale, ho preso la buona abitudine di uscire a correre, almeno tre volte la settimana, almeno 40 minuti a volta, poich lattivit aerobica, oltre a produrre i noti benefici sulla circolazione, sul sistema immunitario e sul controllo del peso, favorisce uno stato di rilassamento cerebrale, ideale per concepire nuove idee. Tanto vero che molte buone idee che poi utilizzo nei libri che scrivo o durante i corsi mi vengono proprio mentre corro, con la musica che mi piace nelle orecchie, ed il cervello totalmente staccato. Io corro, ossigeno il cervello, mi perdo nella musica, e le idee arrivano. Poi, una volta rientrato a casa, scrivo due appunti per non perdere lispirazione, ed il gioco fatto: un capitolo nuovo per il mio libro, oppure qualche divertente e utile trovata per uno dei miei corsi.

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Il mio coach, Patrizia Belotti, durante un corso ha spiegato un esercizio eccezionale da svolgere per modificare pressoch istantaneamente la biochimica del corpo, rilassando tutte le tensioni e favorendo una respirazione ottimale a livello di baricentro. Lo spiego anche a voi, sottolineando che lo svolgimento di questo esercizio favorisce non solo un rilassamento fisico ed il raggiungimento di uno stato di benessere, ma anche quel passaggio di informazioni fra emisferi di cui parlavo prima.

ESERCIZIO DI CENTRATURA DEL BARICENTRO 1. Per prima cosa, ponetevi in piedi, con i piedi vicini fra loro, in posizione parallela. 2. Ora, chiudendo gli occhi, immaginate un filo di luce sottile che scende dal cielo, entra nella vostra testa, attraversa il vostro corpo e ne esce. Questo filo, una volta uscito dal corpo, entra nel terreno, attraversa tutto il pianeta ed esce dallaltra parte del mondo, per poi perdersi allinfinito. 3. Quando questa immagine ben chiara dentro di voi, immaginate un altro filo di luce sottile e delicato, che questa volta proviene da destra, a circa due dita di altezza sotto lombelico. Questo filo entra dal fianco, vi attraversa e poi esce, per perdersi allorizzonte. 4. Ora, concentrate la vostra attenzione sul punto in cui i due fili si incontrano, ed immaginate, in questo punto, una calda palla di luce. Immaginatela come pi vi piace, purch esprima sensazioni di luminosit, tepore, piacevolezza. 5. Ora, concentrate tutti i vostri pensieri ed il vostro respiro su questa palla di luce e restate in questo stato di concentrazione fino a che vi sentite pervadere dalla sensazione di rilassamento che questo esercizio vi induce.

Potete ripetere questo esercizio tutte le volte che desiderate, anche se, dopo un numero sufficiente di ripetizioni, riuscirete ad accedere a questo stato di rilassamento e di respiro potenziante semplicemente richiamando alla mente la palla di luce che avete visualizzato dentro di voi (sul perch questa cosa funziona, vi rimando al capitolo in cui spiego le ancore).

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A questo punto, potreste chiedermi (e chiedervi): a prescindere dal meccanismo di funzionamento del cervello, a prescindere dal fatto che in stato di rilassamento si ha questo passaggio di informazioni fra i due emisferi, queste idee che, a quanto pare, sgorgano dal nulla, in realt da dove vengono? Si tratta di una questione importante, giacch conoscere la provenienza di queste idee significa distruggere la falsa credenza che solo alcuni fortunati abbiano queste miracolose illuminazioni e al tempo stesso consolidare la credenza positiva che davvero (per quante scuse ancora stiate cercando!) potete anche voi accedere a risultati che fino ad ora avete soltanto sognato di poter raggiungere, o che avete invidiato in altre persone, senza rendervi conto che le stesse potenzialit di chi invidiate si annidano, nascoste, dentro di voi. Ebbene, da dove vengono queste idee? Le idee sono dentro di noi, e sono il frutto del perenne e costante lavoro del cervello, che raccoglie e accumula informazioni dal momento in cui siete al calduccio nella pancia di mamma e per tutta la vostra vita, ininterrottamente. Il cervello raccoglie e organizza dati, e voi non ve ne rendete nemmeno conto, questo il bello. Ma si tratta di un archivio di dati cui potete avere accesso, se lo desiderate. Il vostro cervello processa ogni secondo qualcosa come 4.000.000.000 di bit di informazione. La vostra attuale consapevolezza si limita, per questioni di sopravvivenza, a 2.000 bit su 4.000.000.000. Parlo di sopravvivenza in senso letterale, perch se dovessimo diventare anche solo per un minuto totalmente consapevoli della realt circostante, non reggeremmo limpatto con la possente mole di informazioni e rischieremmo addirittura la follia. Il nostro cervello, pertanto, sceglie su quali informazioni concentrarsi e quali, invece, elaborare in modo inconsapevole. Ricordate: il fatto che non siate consapevoli di una cos gran mole di informazioni, non significa che esse non esistano e che non siano processate dal cervello. Significa soltanto che non ve ne rendete conto. Ed per questo che, staccando la spina, il cervello pu andare a pescare idee e pensieri dei quali non avevate nemmeno idea. Ed proprio per questo motivo che lo studioso Macolm Gladwell 27 esorta caldamente a seguire sempre lintuito e listinto, per vivere meglio, evitare brutte sorprese dalla vita e dalle persone che ci circondano, ed ottenere sempre i migliori risultati. Gladwell ha appunto

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verificato, attraverso studi dettagliati e precise misurazioni, come il cervello sia in costante attivit di elaborazione dati, anche e soprattutto quando non ne siamo consapevoli. Quando abbiamo una intuizione, oppure quando abbiamo qualche sensazione non ben definibile, in realt si tratta di segnali che il cervello ci manda, dopo aver sommato miliardi di informazioni ed aver tratto le conclusioni appropriate. Le nostre intuizioni, in sostanza, non sono altro che un regalo che il cervello ci fa per aiutarci a sopravvivere meglio. Siamo noi, purtroppo, che abbiamo spesso la cattiva abitudine di trascurare deliberatamente ci che ci dice listinto in favore di ci che ci dice la ragione, con le evidenti conseguenze spiacevoli che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato. Chi di voi non ha mai detto: ah, se avessi dato retta allistinto?. Le persone fortunate sono persone che, a quanto emerge dalle lunghe interviste condotte da Wiseman, affermano di lasciarsi guidare spesso dalle intuizioni e dallistinto, quando si tratta di prendere decisioni, sia che si tratti di cose importanti (ad esempio, scelte professionali o sentimentali), sia che si tratti di scelte quotidiane in apparenza poco pregnanti dal punto di vista del quadro generale (ad esempio, decidere se andare in pizzeria o al cinema) e che tuttavia contribuiscono a dare alle persone medesime quel senso permanente di rilassamento e soddisfazione che consegue necessariamente al fare le cose che piacciono e gratificano.

In sostanza, fino ad ora avete appreso limportanza di seguire le vostre intuizioni ed il vostro istinto, ed avete appreso anche il sistema da utilizzare per favorire lafflusso di idee ed intuizioni nella vostra testa. Le regole, tutto sommato, sono piuttosto semplici da seguire. La difficolt sta nel metterle in pratica, giorno dopo giorno, fino a che diventino parte integrante del vostro modo di vivere. Ricordate il motto della PNL, la ripetizione genera il successo?. Ebbene, proprio la verit. E se, ad esempio, parlando del tempo che dovete trovare per voi stessi ed il vostro rilassamento, leccezione che porrete a voi stessi sar la solita non ho tempo, rammentate che il tempo si trova, volendo. Rammentate che siete voi gli artefici della vostra fortuna e che, proprio da queste piccole vittorie su ci che credete essere il vostro indistruttibile schema di comportamento, inizierete a percorre lentusiasmante percorso che vi condurr

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esattamente e precisamente dove volete arrivare. Non ho finito. Ho altre importanti informazioni per voi. Tenete duro e prometto che alla fine del capitolo ci sar un bel riassunto di tutto quello che vi ho detto e di tutto quello che dovete fare per diventare padroni della vostra vita.

Se, a questo punto, dopo tutto quello che vi ho spiegato, il vostro pensiero stato tanto con me non funzioner, ebbene, avete appena innescato una pericolosissima bomba ad orologeria, chiamata PROFEZIA AUTOAVVERANTE. Conoscere lesistenza di questa terribile profezia pu davvero rendervi artefici unici della vostra fortuna, perch dora innanzi potrete, se volete, sfruttarne le potenzialit a vostro vantaggio. Se affermate che questa cosa non funzioner, ebbene il vostro cervello far di tutto per ubbidire ai vostri desideri e per non farla funzionare. Se, invece, ripeterete a voi stessi che la cosa funzioner, ebbene anche in questo caso il cervello far di tutto per ubbidire ai vostri desideri, questa volta, per, con gli evidenti vantaggi che potete immaginare. Come diceva il signor Ford (quello delle automobili): che tu creda di non farcela, o che tu creda di farcela, avrai comunque ragione. E se credete che il potere della suggestione sia una bazzecola sulla quale spendere un sorriso di sufficienza e nulla pi, lasciate che vi parli di due particolari effetti della mente umana sullorganismo, studiati dalla medicina ufficiale. Sto parlando di EFFETTO PLACEBO ed EFFETTO NOCEBO, ovvero di modificazioni neurovegetative, cio produzioni di sostanze chimiche nel corpo e cambiamenti di stato fisiologico, semplicemente in conseguenza di pensieri. Leffetto placebo, in particolare, un effetto benefico e positivo; leffetto nocebo, invece, un effetto nocivo per lorganismo e per la persona. stato condotto un interessante studio su persone depresse. Ad alcune di esse, da parte di una nota casa farmaceutica (non so se si pu nominare, perci ometto il nome), stato somministrato un famoso farmaco antidepressivo (anche qui, non so se il nome si pu fare o meno). Ad altre, stata offerta quella che in apparenza era la stessa medicina ma che in realt era semplicemente zucchero. Ebbene, sia i depressi trattati con il farmaco sia quelli trattati con il placebo hanno ottenuto risultati positivi, dimostrando netti miglioramenti nellumore e nella qualit della vita, in percentuali

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molto simili. Ci significa che chi assumeva zucchero con la convinzione che si trattasse di un farmaco miracoloso ha, in effetti, ottenuto il miglioramento che si aspettava. Leffetto placebo, per, non funziona solo su sintomi per cos dire psicologici, ma anche su reali problematiche fisiche. Ad esempio, su alcuni pazienti affetti da problematiche al ginocchio, sono stati effettuati finti interventi in artroscopia, con tanto di anestesia e simulazione di intervento, nel senso che il chirurgo ha letteralmente aperto e richiuso il ginocchio, per lasciare i segni del fasullo intervento, senza per effettuare alcun tipo di intervento. Ebbene, anche in questo caso i risultati sono stati a dir poco stupefacenti: tutti i pazienti, sebbene in misura diversa, hanno migliorato la funzionalit del ginocchio e hanno riscontrato una netta diminuzione delle problematiche che erano connesse alla loro situazione. Dal lato opposto, parlando cio di effetto nocebo, sono noti i casi di persone che si sono ammalate e sono poi decedute in seguito a diagnosi mediche errate, solo perch si erano convinte di essere malate e di avere una determinata data di scadenza 28 . Capite bene, perci, quale enorme importanza rivestono i vostri pensieri e le vostre convinzioni. Nei capitoli seguenti vi spiegher come parlare efficacemente a voi stessi per evitare di innescare profezie autoavveranti negative e per innescare, invece, profezie autoavveranti positive e foriere di risultati desiderati. Per il momento, iniziate a mordervi la lingua ogni volta che nella vostra mente si affacciasse un pensiero di sfiducia su quello che state facendo: non ce la far mai con me non funzioner ci provo ma tanto non serve a nulla e cose del genere. Mi spingo oltre e vi dico che non nemmeno rilevante il fatto che voi crediate o meno a quello che vi dite: il cervello registra ed esegue. Perci, iniziate fin da ora a ripetervi frasi positive e potenzianti come funzioner benissimo star benissimo sono fortunatosono capace di farlo e cos via. Anche se nel vostro cuore alberga la sfiducia, per il cervello conta solo il messaggio che riceve, questo il bello. Non vi richiesta fede o convinzione, solo un po di impegno fisico, solo qualche minuto speso a parlare a voi stessi. La fiducia, per quanto ci possa ora sembrarvi bizzarro, arriver dopo, quando il vostro cervello avr udito e registrato il messaggio un numero sufficiente di volte ed avr provveduto ad esaudire i vostri desideri.

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In questo capitolo, siamo partiti dal concetto di fortuna e siamo arrivati a parlare di molte cose interessanti, ovvero del sistema scientifico per diventare fortunati. Facciamo un breve riepilogo di tutti i concetti che vi servono per modellare le persone che voi ritenete fortunate, affinch sin da subito anche voi iniziate a diventare gli artefici della vostra fortuna.

RICETTA PER DIVENTARE ARTEFICI DELLA VOSTRA FORTUNA (PRIMA PARTE)

INGREDIENTI:

capacit di vedere gli eventi nel contesto della linea della fortuna; avere un atteggiamento rilassato e organizzarsi sistematicamente momenti di rilassamento, per favorire il perfetto funzionamento del cervello;

seguire intuizioni ed istinto; comunicare bene con se stessi, per sfruttare leffetto placebo ed evitare leffetto nocebo.

Ora, cari lettori, siete arrivati ad un momento significativo, ovvero avete compiuto gi due terzi del cammino, avete percorso due delle tre tappe fondamentali per diventare artefici della vostra fortuna, per creare la vostra vita cos come lavete sempre sognata e desiderata (ma come non lavete mai osata chiedere, parafrasando il titolo del famoso film di Woody Allen).

In particolare, ora avete una visione molto pi chiara del da dove veniamo: abbiamo parlato delle sincronicit e delle coincidenze significative e del linguaggio attraverso il quale il nostro corpo ci comunica il suo disagio. Abbiamo dato una sbirciata alle leggi della Medicina Tradizionale Cinese ed abbiamo capito come ogni segno sul nostro

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corpo, ogni sintomo, ogni alterazione dellarmonia significa che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Abbiamo considerato il corpo come qualcosa di pi che un semplice ammasso di muscoli, ossa e vasi sanguigni, ma come un canale metafisico grazie al quale interpretare i messaggi che luniverso ci invia circa il modo in cui conduciamo la nostra vita. Dopo aver compreso da dove veniamo e perch la nostra vita quella che in questo preciso momento, vi ho lanciato una sfida in apparenza fantascientifica: chiedete quello che volete, parlate dei vostri obiettivi, raccontate a voce alta i vostri sogni. Vi ho detto di chiedere quello che volete ottenere, vi ho detto che avete per le mani la possibilit concrete di creare la vostra vita esattamente come la volete. Affinch le vostre richieste non fossero limitate dalle vostre attuali convinzioni circa ci che ritenete sia possibile e ritenete di poter fare, vi ho illustrato alcuni interessanti concetti circa le infinite possibilit che avete a disposizione, sulla vostra immaginaria lista dei desideri. Vi ho parlato di come parlare di voi stessi senza utilizzare il verbo essere, vi ho raccontato di come funziona in realt la fortuna e di tutte quelle cose che potete fare per potenziare caratteristiche del vostro intuito e della vostra intelligenza che, probabilmente, credevate fossero un regalo ricevuto in dono da qualche privilegiato. Vi ho parlato di come strutturare i vostri obiettivi, affinch il cervello li comprenda e vi metta in condizione di raggiungerli senza delusioni e frustrazioni. Ora, cari lettori, sapete chi siete, da dove venite, e soprattutto quello che potete chiedere, se solo avrete il coraggio di immaginare, di sognare, di osare linosabile, di chiedere allUniverso tutto ci che desiderate. Coloro i quali ritengono si tratti di pura fantasia; coloro che credono che il loro caso sia diverso, che con loro queste cose non funzioneranno; coloro che sorridono con sarcasmo perch pensano di trovarsi di fronte allennesimo mucchio di frottole che promettono miracoli che mai si realizzeranno; ebbene per tutte queste persone il viaggio termina qui. Consolatevi: meno del 10% di chi acquista un libro lo legge oltre i primi tre capitoli. Voi siete gi arrivati qui, siete stati fin troppo bravi.

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Per tutte quelle persone che, invece, hanno compreso; hanno capito; hanno percepito dentro il loro cuore il rumore di qualche lucchetto che si apriva, di qualche catena che si spezzava o semplicemente che si sono sentite pervadere dalla bellissima sensazione che solo la speranza capace di dare; per tutti voi, adesso, inizia la terza ed ultima parte di questo breve ma intenso viaggio. Avete osato, avete chiesto, avete sparato grosso: avete fatto bene. Ora vi spiego come fare per trasformare ci che avete pensato in realt. Buon proseguimento.

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

FORTUNA E SFORTUNA NON ESISTONO.

I FORTUNATI hanno un particolare atteggiamento verso le cose e la vita in generale: adottando tale atteggiamento, anche voi potrete diventare fortunati ed essere sempre nel posto giusto al momento giusto, cogliere le opportunit ed evitare le fregature.

Il vostro cervello crede a tutto quello che gli dite: se siete convinti che una cosa vi far bene, sar cos (EFFETTO PLACEBO). Se siete convinti che una cosa vi far male, sar cos (EFFETTO NOCEBO). Perci, a voi la scelta.

Avete il potere di far realizzare ci che pensate (PROFEZIA AUTOAVVERANTE): vi conviene riflettere bene su quello che dite!

NOTE

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ESERCIZI

Il primo esercizio riguarda un ripasso: riprendete in mano le linee della vita che avete disegnato e osservatele bene, per imprimere nella vostra mente il concetto che nessuna cosa brutta in s, dipende da come decidiamo di affrontarla.

Il secondo esercizio riguarda un piccolo esame di coscienza. Rispondete: VI DEDICATE ABBASTANZA TEMPO? PRATICATE SPORT/ATTIVITA CHE VI RILASSANO? SE SI, QUANTE VOLTE E PER QUANTO TEMPO ALLA SETTIMANA? SE NO, QUALI AVETE INTENZIONE DI COMINCIARE? ENTRO QUANDO?

Il terzo esercizio riguarda la ripetizione di alcune profezie auto avveranti. Potete chiamarle mantra o formule magiche o messaggi positivi: limportante che le ripetiate, meglio se a voce alta, almeno alcune volte al giorno. Iniziate con queste tre frasi, ed inventatene voi di nuove, una al giorno. Potete anche scriverle, e rileggerle di tanto in tanto.

SONO UNA PERSONA FORTUNATA, A ME LE COSE VANNO SEMPRE BENE.

TUTTO QUELLO CHE FACCIO, LO FACCIO BENE E OTTENGO OTTIMI RISULTATI.

SONO FORTE, SONO SICURO, SONO CARISMATICO ED OTTENGO SEMPRE QUELLO CHE VOGLIO!

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PARTE TERZA

COME OTTENERE CIO CHE SI VUOLE

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8 CAMBIARE STRADA

Se fate le cose sempre nello stesso modo, otterrete sempre gli stessi risultati. (presupposto della PNL)

La prima cosa su cui focalizzare la nostra attenzione un concetto molto importante, ovvero quello che luomo ha paura di ci che non conosce e tende, perci, ad essere diffidente di fronte a tutte le cose che in qualche modo non rientrano nei suoi schemi acquisiti, oppure che si discostano dalle sue idee o convinzioni. Questa caratteristica atavicamente legata a questioni di sopravvivenza ed in certi casi si rivela assai utile, soprattutto nella vita sociale (a chi di voi non hanno insegnato: non dar retta agli sconosciuti?). Tuttavia, spesso si rivela molto dannosa, perch costringe la persona a muoversi sempre sugli stessi binari ed obbliga il cervello ad anestetizzarsi. Il che, come abbiamo ormai assodato, una cosa poco funzionale alla nostra salute, fisica e psicologica. Soprattutto, una cosa poco degna di gente come noi, artefici della nostra fortuna!

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Per ottenere ci che si vuole, per raggiungere risultati desiderati e funzionali, per centrare gli obiettivi che ci siamo posti (nel modo studiato nei capitoli precedenti), abbiamo bisogno di un cervello sveglio, pronto, vivace, elettrico, predisposto alle nuove idee, al cambiamento. Troppo spesso, invece, procediamo con il pilota automatico. Facciamo sempre le stesse cose, ripetiamo gli stessi gesti, ci fossilizziamo sulle nostre ben consolidate abitudini. come se fossimo addormentati senza saperlo, in stato di trance permanente. Questo modo di fare ha una ben precisa spiegazione, da ricercare nei meccanismi di funzionamento del nostro cervello. Ogni qualvolta noi eseguiamo qualche compito o che elaboriamo un qualsiasi pensiero, sfruttiamo una particolare sinapsi nervosa, ovvero una sorta di percorso composto da fibre nervose collegate fra loro, che si sono collegate la prima volta che abbiamo compiuto una determinata azione. Per comodit, il cervello tende a ripercorrere sempre le stesse strade, ad utilizzare le medesime sinapsi nervose, a strutturare la nuova esperienza sulla base di sinapsi gi costruite. La prima volta che, da bambini, avete incrociato le braccia al petto, avete costruito dentro il vostro cervello una particolare sinapsi nervosa, un determinato meccanismo. La seconda volta, avete di certo sfruttato lo stesso percorso, per questioni di comodit e praticit. Ed ora, adulti, incrociate le braccia sempre allo stesso modo, senza nemmeno pensarci. Se vi chiedessi di portare le braccia in posizione incrociata al petto, lo fareste con facilit e senza riflettere. E se vi chiedessi, invece, di cambiare posizione a tale incrocio, invertendo lordine delle braccia? Fatelo, e vi renderete conto di come questa semplice azione possa risultare complicata, perch appunto prevede lutilizzo di sinapsi nervose completamente nuove. Non solo: il cervello tende anche ad incasellare ogni esperienza sulla base delle precedenti esperienze, invece che creare in modo autonomo sinapsi nervose nuove, adatte alloccasione. Vi faccio un altro banale esempio, che prendo in prestito dal mio trainer, Claudio Belotti. Poniamo il caso che io decida di mandarvi una mail contenente un allegato, un documento in cui vi spiego una cosa qualsiasi. La maggior parte delle persone, in una

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situazione del genere, procede pi o meno allo stesso modo: decide di salvare il file, sceglie il luogo in cui salvarlo seguendo il percorso proposto dal computer e lo salva. Ebbene, il cervello funziona allo stesso modo. Riceve un input dallesterno e lo colloca in una cartella preesistente, per comodit. Chi di voi, ricevendo un allegato tramite mail, prima di salvarlo, si prende la briga di andare sul desktop, cliccare sul tasto destro del mouse, aprire e rinominare una nuova cartella per loccasione? Al limite, lo fareste nel caso io, tutti i giorni, vi spedissi qualcosa: in tal caso, potreste decidere di aprire una cartella dedicata ai miei messaggi. Ci avviene, naturalmente, per evitare un eccessivo carico al cervello ed in parte si tratta di un processo utile, purch appunto vi sia la consapevolezza di tale processo e lo si sfrutti solo quando serve, solo nella misura in cui sia funzionale a noi stessi. Facciamo un altro esempio. Avete mai mangiato qualche cibo particolarmente strano, magari esotico, mai mangiato prima? Si? Bene. Pensate a quel cibo. Di che cosa sapeva? Facciamo lipotesi che qualcuno di voi abbia assaggiato la carne di struzzo. La maggior parte di voi, alla domanda di che cosa sa?, si sar sforzati di pensare a cosa somiglia il sapore della carne di struzzo, ad esempio tacchino, pollo, vitello. In realt, la carne di struzzo sa solo e semplicemente di carne di struzzo, ma il nostro cervello si sforza di incasellare lesperienza in una cartella che esiste gi, piuttosto che fare lo sforzo di crearne una nuova, apposta per loccasione. Pigro, il ragazzo!!! Ebbene, cos facendo, il numero di sinapsi nervose sempre lo stesso e le stesse sinapsi sono sfruttate in mille modi diversi, con le evidenti limitazioni che ci comporta. Tanto pi questo sistema collaudato e sfruttato, tanto pi nella persona radicato latteggiamento che in psicologia chiamato dissonanza cognitiva, ovvero rifiuto netto per ci che stona con quello che gi sappiamo. Comprendete bene come ci sia limitante, per noi ed il nostro cervello: adeguandoci a questo principio, precludiamo a noi stessi la possibilit di fare nuove esperienze, di provare nuove strade, di verificare nuove opzioni. Non solo: in caso di difficolt, in caso di problemi da risolvere, di situazioni da affrontare, saremo costretti ad utilizzare solo le poche sinapsi a disposizione, pagandone le evidenti conseguenze. E questa cosa non

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solo limitante, ma anche assurda, se solo consideriamo che il nostro cervello un concentrato di potenzialit infinite. Utilizzarlo in modo cos banale e limitato davvero un oltraggio, uno spreco di risorse senza giustificazione. Per questo motivo, chiunque aderisca al principio IO SONO CHI VOGLIO ESSERE, chiunque voglia davvero essere artefice della sua fortuna, ha una missione imprescindibile: uscire dalla zona di confort, dal piccolo cerchio nel quale siamo tranquilli (troppo!) perch tutto noto e conosciuto, dalla ripetitivit dei soliti pensieri, dal percorso obbligato delle vecchie sinapsi nervose. Pensate che, ogni volta che assaggiate qualcosa di nuovo, create una sinapsi nuova. Ogni volta che percorrete una strada diversa, create una sinapsi nuova. Ogni volta che leggete un nuovo libro, create migliaia di sinapsi nuove! Proprio di recente, ho letto su un libro che parla di matematica (io ho sempre odiato la matematica, eppure sono convinto che nel corso del tempo i gusti possano cambiare) questa esortazione del suo autore: bisogna porsi delle domande, accettare le sfide dei problemi e degli enigmi. Ci si pu chiedere di tutto, ci si deve interrogare su tutto! Porsi dei problemi ci che ci d la dignit di essere umano, che ci consente di non essere passivi di fronte agli eventi. Anche gli eventi pi elementari e quotidiani, apparentemente i pi ovvi e scontati, sono delle straordinarie finestre sul mistero. Bisogna essere curiosi, ingenuamente curiosi. Bisogna avere il coraggio di porsi le domande, senza aver paura di sembrare sciocchi. 29 Allora, facciamo un po di esperimenti, verifichiamo quanto utilizzate le vecchie sinapsi nervose, cos vi renderete conto di quanto avete bisogno di dare una bella scossa al vostro cervello.

1. Quando ordinate la pizza, vi concedete sempre la solita pizza preferita? Oppure, quante volte cambiate gusto? E, se s, ogni quanto? 2. Che cosa ordinate di solito al bar, per laperitivo, o per il dopo cena? Quante volte cambiate cocktail? Quante volte modificate la vostra routine dellhappy hour?

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3. Quando tornate a casa dal lavoro, quante volte cambiate almeno un tratto di strada? E quante volte vi capita di arrivare a casa senza nemmeno esservi accorti di aver percorso il tragitto? 4. Per quelli di voi che vanno in palestra o in piscina, quante volte cambiate larmadietto nello spogliatoio? E quante volte, invece, tendete ad andare a cambiarvi sempre nella stessa zona dello spogliatoio? E non forse vero che se trovate il vostro armadietto occupato, provate addirittura fastidio, come se fosse vostro? 5. Chi di voi (fra quelli che fumano) cambia, almeno una volta ogni tanto, la marca delle sigarette, anche solo per il gusto di avere, di tanto in tanto, un pacchetto di sigarette nuovo, da assaggiare? 6. Quante volte cambiate modo di vestirsi, routine, marca del doccia schiuma, negozio preferito per gli acquisti? 7. Quante volte, al ristorante, ordinate pietanze che non conoscete e quante volte, invece, preferite stare sul sicuro? 8. Quante volte, andando al supermercato, vi capita di parcheggiare la macchina pi o meno al solito posto, se lo trovate libero?

Potremmo andare avanti per ore. Volevo giusto farvi capire come la maggior parte delle vostre scelte quotidiane diventata inconsapevole, automatica, ripetitiva e banale. Fate attenzione, per: i cervelli che procedono in modo troppo automatico sono i cervelli che facile influenzare, manipolare, suggestionare, indirizzare! E c troppa gente al mondo che ha tutto linteresse a farvi vegetare in questo stato, perch le persone che vegetano fanno poche domande, comprano quello che la pubblicit dice loro di comprare, prendono le medicine che gli si dice di prendere, transitano senza batter ciglio sulle strade della vita. Le persone che hanno le sinapsi nervose annoiate sono spesso in stato di trance vigile, la qual cosa pu essere un bene se avete di fronte una persona che vuole aiutarvi, ed un male se qualcuno si vuole approfittare di voi. Per trance, non intendo essere addormentati o ipnotizzati: intendo semplicemente che la vostra mente non sufficientemente radicata nel qui e ora.

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Pensate a un elefante vestito di verde, che si avvicina verso di voi. Immaginate che inizia a parlare e mentre lo ascoltate una parte di voi pensa che sarebbe bello rilassarsi e lasciarsi andare ai consigli dellelefante. Che vuol dire questo strano discorso? Nulla, e al tempo stesso siete andati in trance, ovvero vi siete allontanati dal momento presente e avete spaziato con la mente in altri luoghi. Ebbene, come sanno alla perfezione gli ipnoterapeuti (il celeberrimo Milton Erickson su tutti) 30 , in questo stato di trance si possono fornire alla persona delle induzioni, ovvero dei comandi per portarla precisamente nello stato in cui la si desidera portare. Ripeto: se foste in uno studio medico, di fronte ad un ipnoterapeuta interessato alla vostra guarigione, si tratterebbe di una buona cosa. Se, invece, foste in questo stato davanti alla televisione, ebbene la porta della vostra testa sarebbe aperta a qualsiasi suggestione. Vi lascio immaginare i danni. Chiunque potrebbe infilare nella vostra testa qualsiasi cosa. Bene. il momento di iniziare a darsi da fare per svegliare la nostra testa e per creare nuove sinapsi. In realt, si tratta di un compito molto semplice: sufficiente inserire nella vostra vita qualche cosa di nuovo e/o originale, almeno una volta la settimana. sufficiente decidere che volete svegliare il vostro cervello. Per svegliarlo, dovete nutrirlo costantemente con stimoli nuovi, affinch espanda la propria rete di sinapsi nervose. Siate curiosi. La curiosit tutto, diceva Einstein quando gli chiedevano spiegazioni circa le sue meravigliose scoperte. Ad esempio, potreste decidere di percorrere, di tanto in tanto, strade alternative per tornare a casa o per andare al lavoro. Potreste decidere di ordinare, almeno una volta ogni tanto, un gelato di gusto diverso o una pizza che di solito non ordinate. Potreste deliberatamente scegliere un armadietto diverso tutte le volte che andate in palestra. buona usanza cambiare sempre posto, quando si partecipa a corsi o conferenze che durano pi di un giorno, per offrire al cervello sempre nuovi punti di vista. Un po come fa Robin Williams nella celebre scena del film Lattimo fuggente, quando invita i suoi alunni a salire in piedi sui tavoli per osservare il mondo da una nuova prospettiva. Quelli di voi che, al supermercato, scelgono sempre lo stesso parcheggio, possono provare a parcheggiare la macchina da qualche altra parte. Chi pratica sport allaperto, come ad esempio running, mountain bike o simili, pu variare il solito percorso di allenamento.

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Chi ha sempre la stessa routine, pu invertire lordine degli impegni o decidere di cambiare addirittura struttura alla propria agenda, laddove ci sia possibile. Vi assicuro che impegnarsi in una attivit del genere produce molti pi risultati di quel che potete immaginare. Per aiutarvi, vi consiglio di preparare uno schema come quello che segue e di divertirvi a compilarlo. Vi consiglio anche si fotocopiare la pagina, di incollarla in cucina e di tenerla sempre sotto controllo. Gli obiettivi devono essere sempre scritti e sotto gli occhi, altrimenti perdono di efficacia e finiscono nello sgabuzzino degli impegni mancati e dei sogni perduti.

ROUTINE

NOVITA!!!

Strada percorsa per andare al lavoro: Nuova strada: ... .. Pizza tradizionale: .. Palestra, armadietto numero: .. Cocktail tradizionale: . Gelato preferito: Nuova pizza: Nuovo armadietto: Nuovo cocktail: . Nuovo gelato:

Non solo: prendetevi limpegno di esplorare almeno un nuovo ristorante al mese, invece dei soliti tre o quattro locali che bazzicate sempre. Decidete di assaggiare qualcosa di nuovo almeno una volta ogni tanto. Stupite voi stessi, aggiungete questi piccoli brividi alla vostra vita!

Rammentate che, se state leggendo un libro come questo, probabile che in voi alberghi il desiderio del cambiamento o, almeno, del rinnovamento di alcune parti

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della vostra vita che non vi piacciono molto. Se siete qui, avete di certo qualche cosa in sospeso, qualche questione da risolvere o, semplicemente, siete persone che sentono di avere risorse inespresse e male utilizzate e che sanno che potrebbero far meglio, se solo riuscissero a tirarle fuori e ad utilizzarle nella maniera corretta. Comunque sia, siete persone che hanno la curiosit di scoprire qualche cosa di nuovo, e di valutare nuove opzioni. Cominciate da queste semplici cose. Anche se si tratta, in effetti, di cosa materialmente molto facili da realizzare, rappresentano una vera e propria sfida per la nostra testa, cos ben programmata e cos comodamente adagiata sulle sinapsi gi costruite. Non solo: mettere in atto queste piccole strategie di cambiamento costituisce il fondamento di cambiamenti pi profondi, che riguardano aspetti pi importanti della vostra vita. Come vi ho gi detto e come vi ripeter (e come hanno ripetuto a me infinite volte), se fate le cose sempre allo stesso modo, otterrete sempre gli stessi risultati. Ebbene, non si tratta solo di fare in modo diverso le grandi cose, ma tutte le cose, anche quelle che in apparenza sembrano non avere eccessiva attinenza con i problemi della vita di tutti i giorni. Del resto, potreste pensare, se mio marito mi fa soffrire, che io ordini la pizza margherita o la pizza quattro stagioni, che differenza fa? Nellimmediato, nessuna (forse). Eppure, sommando questo a cento altri cambiamenti, potreste scoprire che cambiare bello, ed applicare questa filosofia anche ad altre situazioni che non vi piacciono (ad esempio il marito!). Inoltre, se davvero volete cambiare, dovete modificare tutto, poich non vi dato di sapere quale aspetto specifico della vostra vita influenza il vostro comportamento. Evitate di avere pregiudizi, o di dare per scontate cose che tanto scontate forse non sono, anche perch potreste avere qualche piacevole sorpresa. Per verificare ci che vi sto dicendo, potete fare un piccolo esperimento, oggi stesso. La tendenza delle persona ad agire in modo meccanico si rivela anzitutto nella vita quotidiana: il momento del pranzo o della cena in famiglia ne sono un eccellente esempio. Che voi viviate con i vostri genitori o che voi ceniate con la vostra famiglia, cenerete o pranzerete seduti sempre allo stesso posto. Ogni persona, di solito, ha il suo posto a tavola, vero? Ebbene, dopo aver letto queste righe, al primo pranzo o alla prima cena

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cambiate posto con uno a caso dei commensali. Soprattutto se abitate nella stessa casa da parecchi anni (e perci la vostra abitudine molto radicata), leffetto di mangiare seduti in un posto diverso piuttosto bizzarro e produce un vero e proprio senso di straniamento, dovuto al fatto che il vostro punto di vista diverso. Si tratta di una sensazione che potete sperimentare nellimmediato e che vi dar la prova di quanto sia vero scuotersi dal torpore ed uscire dalla zona di confort.

Ora che avete capito limportanza di sviluppare nuovi collegamenti cerebrali, di svegliare il vostro cervello assopito, giochiamo un po, vi va?

Prima, per, il riassunto di quanto abbiamo detto!

RIASSUNTO DEL CAPITOLO

AVETE BISOGNO DI SINAPSI NERVOSE FRESCHE.

USCITE DALLA VOSTRA DI CONFORT. PRATICATE NUOVE STRADE, INTEGRATE I VOSTRI GUSTI CON NUOVI GUSTI, CONCEDETEVI IL PIACERE DELLA SCOPERTA.

E ricordate UN CERVELLO ADDORMENTATO E UN CERVELLO IN PERICOLO!!!

NOTE

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ESERCIZI

Il vostro allenamento consiste nel riprendere la tabella che avete trovato qualche pagina fa, nellampliarla e, soprattutto, nel completarla. Dovete riempire la tabella prima di aver terminato la lettura di questo libro. Naturalmente, dovete ampliare la casistica che vi ho proposto io, in relazione alle vostre abitudini ed al vostro stile di vita. Ad esempio, se il vostro week end caratterizzato sempre dalla stessa routine, modificate quella. Se al cinema scegliete sempre lo stesso posto, cambiate quello, e cos via. Scrivete le vostre abitudini da verificare nella prima parte, nella seconda scrivete i cambiamenti che avete apportato e, se vi va, leffetto che hanno prodotto su di voi.

ABITUDINI DA VERIFICARE: 1. 2. 3. 4. 5.

NOVITA INTRODOTTE: 1. 2. 3. 4. 5.

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9 SVEGLIA! SVEGLIA! SVEGLIA!

La cosa bella che, forse, la stagione migliore della vostra vita si trova davanti a voi, se lo vorrete, perch il 90% delle vostre potenzialit non solo inutilizzato, ma addirittura nascosto. (Tim Hansel)

Contrariamente a quel che comunemente si crede, diventare pi intelligenti si pu. Ad esempio, impegnandosi a fondo nei compiti precedentemente proposti, utili ad uscire dalla nostra zona di comfort e a intrecciare nuove sinapsi nervose, il cervello si sveglia ed pi propenso allapprendimento. Tengo particolarmente, poi, a sfatare un altro luogo comune, ovvero quello secondo il quale i ragazzi hanno enormi capacit di apprendimento e le persone di una certa et hanno ormai il cervello addormentato. La ricerca scientifica ha ormai assodato che i concetti di neuro plasticit e neuro staticit non sono correlati con let anagrafica, quanto piuttosto con il tipo e la

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quantit di sollecitazioni cui sottoposto il cervello. La neuro plasticit, tanto per intenderci, la predisposizione del cervello ad apprendere rapidamente concetti nuovi e diversi, plasmando la rete delle sinapsi nervose in modo elastico e veloce. Si riteneva fosse una caratteristica tipica di determinate fasce di et (infanzia, adolescenza, prima maturit) e destinata a scemare con il trascorrere degli anni. La neuro staticit, viceversa, indica un cervello statico, fermo, congelato, incapace di intessere reti sinaptiche nuove e fresche. Si riteneva fosse la condizione immancabile ed inevitabile delle persone meno giovani ed anziane. Invece, le cose sono diverse da quel che si credeva: ovvero, non esiste un tempo limite oltre il quale il cervello perde la capacit di apprendere nuovi concetti. Naturalmente, se il cervello viene sollecitato in modo costante, preserver la capacit di creare rapidamente nuove sinapsi. Se, invece, a causa della errata convinzione che dopo una certa et inutile darsi da fare, al cervello non verranno forniti stimoli nuovi, ecco che, in effetti, la sua condizione sar di neuro staticit ed in quel caso, realmente, acquisire nuovi concetti o sviluppare aspetti differenti della propria intelligenza sar difficile, per non dire impossibile. Sembra inevitabile, pertanto, il dover correre ai ripari per tempo ed interrompere allistante qualsiasi forma di decadimento o di appassimento sia gi in atto. Soprattutto, se davvero volete cambiare, se davvero volete ottenere dalla vita risultati diversi da quelli che avete ottenuto fino ad ora, se volete fare in modo che il vostro cervello vi aiuti a raggiungere qualsiasi obiettivo, ebbene allora dovete destarvi allistante dalla zona di come vigile in cui avete trascorso gli ultimi mesi o anni e iniziare a riprendere possesso delle vostre facolt. Scoprirete che stando meglio, vivendo con pi prontezza mentale e pi lucidit, con pi idee buone in testa e con una maggior dose di intelligenza, riuscirete a realizzare imprese che prima sembravano troppo lontane dalla vostra portata. Il cervello non una macchina, ma unarchitettura vivente che mira a costruirsi perfetta, attraverso continui errori costruisce il progetto, accettando ogni volta anche il rischio di crollare. Lesperienza una grande maestra e, dal punto di vista dei neuroni, unesperienza non fatta unoccasione mancata, una sinapsi che non cresce e non

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sapremo mai cosa sarebbe stata in grado di fare. Volete sapere di che cosa capace il cervello? Usatelo, il metodo migliore. 31 Proprio cos: usate il cervello, usatelo in tutti i modi che riuscite ad immaginare, partendo dal meraviglioso presupposto che qualsiasi esperienza valida, proprio perch unesperienza. Usatelo, e riuscirete ad acquisire il totale controllo di voi stessi e delle vostre capacit e diventerete cos, letteralmente, gli artefici della vostra fortuna. Vediamo ora da vicino quel che potete fare al riguardo.

INTELLIGENZA VERBALE Anzitutto, voglio parlarvi di quella che Tony Buzan, gi citato autore ed autorevole esperto in materia intelligenza (trovate i titoli dei suoi lavori nelle note bibliografiche), definisce intelligenza verbale. Possiamo definirla come la capacit del cervello di elaborare concetti e di tradurli a livello fonetico, ovvero la capacit del cervello di concretizzare ci che pensa in parole. Tale capacit, come molti di voi converranno, a volte crea alcune difficolt, poich tale processo di transito dal pensiero alla parola meno semplice di quel che sembra, soprattutto se il bagaglio di parole di cui disponiamo scarso o limitato, rispetto alle infinite possibilit dellimmaginazione. Una delle spiegazioni a tale fenomeno da ricercarsi nelle scarse letture che fin da bambini facciamo. Leggendo tanti libri di diversi argomenti, infatti, le nostre capacit intellettive sono incrementate in modo eccezionale, ed il nostro vocabolario aumenta, soprattutto se le letture sono effettuate in modo critico, vale a dire che, se troviamo una parola che non conosciamo, abbiamo la premura di cercarne il significato su un dizionario. I bambini leggono molto poco, vero, e la responsabilit di questo pessimo rapporto dei nostri ragazzi con la carta scritta essenzialmente nei genitori, che per primi non danno il buon esempio (salvo poi urlare che importante leggere!) o che hanno una concezione errata della lettura. In un meraviglioso saggio, Daniel Pennac spiega proprio come, in modo inconsapevole e pur animati da buona fede, gli adulti facciano proprio di tutto per far odiare i libri ai bambini, arrivando a proporre un

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decalogo del lettore, in cui si rivendica, tra le altre cose, il diritto di accantonare un libro se non ci piace, il diritto di leggere come ci pare ed il diritto a non farci piacere quello che gli altri ci dicono essere bello o classico o imperdibile. Lo stesso Pennac, in un divertente passaggio, si chiede: si pu non amare Flaubert? Si, si pu 32 . Una delle prime cose che potete fare per voi stessi, per elevare il vostro spirito e migliorare la vostra intelligenza, recuperare un sano e fruttuoso rapporto con i libri. Di certo, voi che siete qui a leggermi, fate parte di un ristretto gruppo di persone, ovvero quelle che sperimentano nuovi mondi e nuove idee attraverso le parole di altre persone. Forse, quindi, i miei consigli a voi si addicono poco. Eppure, sono anche certo che per tutti esiste spazio di miglioramento e, se siete qui, evidentemente anche voi siete alla ricerca di una miglior immagine di voi stessi. Perci, iniziate dai libri. Le uniche regole che dovete seguire, per fare in modo che la vostra crescita intellettiva sia funzionale e piacevole al tempo stesso, sono le seguenti: scegliete sempre e solo libri che vi attraggono, a prescindere dal presunto valore artistico degli stessi e leggete sempre e solo quando avete voglia di farlo e finch avete voglia di farlo. Leggere un piacere, un piacere immenso per molti, un piacere supremo per altri. Perci, seguite i miei consigli. Se siete attratti da un libro di giardinaggio piuttosto che da un grande classico, leggete il libro di giardinaggio. Assecondate la vostra curiosit tenendo presente che qualsiasi occasione buona per creare nuove sinapsi nervose, anche lo scoprire come si annaffiano le margherite o di che colore sono i tulipani. Ogni nuova informazione che inserite nel cervello vi rende pi intelligenti. Leggete quando volete e, se vi possibile, leggete in luoghi diversi dal letto, sul quale probabile resisterete poco, crollando in un invincibile sonno. Il letto, infatti, neuro associato al sonno e, ogni volta vi ponete in posizione orizzontale, il cervello inizia a predisporsi per una buona dormita. Leggete tanto, tutto quello che vi passa per le mani, e diversificate il pi possibile le letture, affinch le informazioni che immettete dentro di voi siano il pi disparate possibile. Questo, oltre a migliorare la vostra cultura generale, vi permette di ampliare moltissimo il vostro vocabolario, perch ogni disciplina o ogni genere di romanzo

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ha un suo specifico linguaggio e possiede termini propri. Mi spiego: in un lavoro sul giardinaggio, troverete un pacchetto di termini appropriati, molto diversi da quelle che troverete leggendo questo libro, leggendo lultimo libro di Harry Potter o il nuovo successo di Igor Sibaldi. In tal modo, vi garantite laccesso a una serie di parole e concetti che mancavano al vostro bagaglio, con ci espandendolo in molte direzioni diverse. Buona norma, poi, tenere a portata di mano un dizionario ed un dizionario dei sinonimi e dei contrari, per chiarire allistante il senso di parole che non conoscete, prima che ve ne passi la voglia ed il dubbio transiti nel dimenticatoio. Potete anche decidere di giocare ad imparare parole nuove, una al giorno, sfogliando il dizionario. Potete giocare con vostro marito, vostra moglie, i vostri figli: vince chi trova una parola che gli altri non conoscono. Imparare pu essere molto divertente, contrariamente a quello che, con lesperienza scolastica, abbiamo appreso durante linfanzia e ladolescenza. Lo so bene anche io, che mi spaccavo la testa sui codici di procedura civile e che ora trascorro anche lintera nottata a studiare i modi in cui un elettrone pu andarsene in giro per lo spazio ed il tempo! Badate bene, si tratta di qualcosa di pi che di imparare nuove definizioni o il significato di nuove parole, per la qual cosa pu essere sufficiente un buon cruciverba. Leggere molto aiuta il cervello ad elaborare in forma scritta o orale i nostri pensieri e, come poi vedremo nel capitolo dedicato alla linguistica, questo tanto pi importante in quanto strumento per comunicare con noi e con gli altri. Quanti libri dovete leggere? Nessuno! Quanti libri potete leggere? Tutti quelli che volete! Allinizio, magari, si tratter di un libro al mese, poi saranno due, e poi scoprirete il piacere di scorrere gli scaffali della libreria della vostra citt, in attesa che qualche titolo catturi la vostra attenzione. Ricordate solo di evitare la ripetitivit e la banalit, al fine di uscire dalla vostra zona di confort. Nuove sinapsi si intrecciano solo se il cervello riceve nuove informazioni. Per affrontare questo divertente ed importante compito, rammentate che la capacit di apprendere una lingua insita nel cervello ed una caratteristica innata, basata sul principio della imitazione. Lesempio che riporta Buzan quello riferito ai bambini molto piccoli, che imparano a parlare la lingua del paese in cui nascono,

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semplicemente imitando i loro genitori e le persone che li circondano. Come fanno? Semplicemente, grazie allamore per lapprendimento, grazie alla persistenza (la ripetizione genera il successo!) e soprattutto allo spirito giocoso con il quale affrontano senza saperlo la loro missione. Voi stessi, se avete figli, vi ricorderete che linsegnamento trasmesso ai vostri cuccioli stato allinsegna del gioco e del divertimento. Con tale atteggiamento approcciatevi alla vostra missione, e tutto vi risulter semplice e gradevole. Si tratta, in fondo, di giocare un po con le parole. Siete esenti da responsabilit, se durante il corso della vostra vita avete perso lamore per i libri e le parole in genere: come dice Pennac, si pu recuperare lamore per le lettere solo scrollandosi di dosso tutti quei dogmi che ci sono stati inculcati in tenera et, ovvero che apprendere una cosa serie, che i libri vanno terminati anche se non ci piacciono, che leggere i classici si deve perch fa bene. Ma chi lo dice? Chi di voi terminerebbe una zuppa, se dopo due bocconi si rendesse conto che la zuppa proprio non gli piace? E chi pu arrogarsi il diritto di dirci cosa ci fa bene e cosa no, dal punto di vista culturale? Io, ad esempio, dopo aver letto il saggio di Pennac, mi sono tolto un peso dallo stomaco, letteralmente buttando nel cestino (sacrilegio!) I promessi sposi di Manzoni. Credo di aver iniziato a leggere quel libro almeno dieci volte, a partire dai primi approcci obbligati del liceo. Niente da fare: ogni volta, dopo le prime quaranta pagine, la mia impresa falliva. E me ne sono sempre stupito, considerato che sono aduso a letture anche piuttosto pesanti, che vanno da trattati scientifici di vario genere a grandi classici, italiani, francesi e russi soprattutto. Manzoni, niente. Grazie a Pennac, ho scoperto che posso vivere anche senza aver letto Manzoni, e non avete idea di che liberazione sia stata! Soprattutto, amici miei, ricordatevi di divertirvi, di trovare il modo di imparare divertendovi e che lessere troppo seri vi garantisce solo un sicuro fallimento. Dice Buzan: Purtroppo, negli ultimi due secoli lapprendimento diventato molto pi serio, e lelemento gioco stato eliminato, tranne che nelle classi di alcuni insegnanti fuori dal comune. Persino oggi, allinizio del XXI secolo, succede ancora cos. In America, alcuni educatori hanno fondato un movimento per eliminare del tutto il gioco dalle scuole, compresa la ricreazione. La loro tesi? Se si elimina il gioco e la ricreazione, si risparmia tempo e si ottengono risultati migliori dai giovani cervelli, che

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si dedicheranno al 100 per 100 al lavoro serio. Una simile strategia equivale a dire che, amputando le gambe ai bambini, il loro corpo sar pi leggero e quindi pi mobile! 33

INTELLIGENZA CREATIVA Abbiamo fra le mani, o meglio nella scatola cranica, il potere assoluto (oso dire divino) di creare tutto ci che desideriamo, letteralmente senza alcun limite. Con il solo e spontaneo uso della fantasia, possiamo immaginare tutto ci che desideriamo, con facilit e senza fatica. Immaginare il solito elefante verde, seduto ad un tavolino, che sorseggia un the con una scimmia a due teste mentre conversa di meccanica quantistica e contemporaneamente unastronave piena di topolini scende dal cielo mentre alcune talpe gigantesche scavano buchi nel terreno, operazione del tutto banale e naturale. O meglio, questo succede quando siamo piccoli, fino a quando ci insegnano a stare con i piedi per terra, come se lesercizio della fantasia fosse unattivit riprovevole o comunque poco consona al mondo dei grandi. Ebbene, la maggior parte dei cervelli grigi e ingrigiti deve la sua apatia proprio al mancato esercizio della fantasia, della creativit e del libero pensiero. Durante i miei seminari di miglioramento e crescita personale, faccio divertire i partecipanti con il gioco delle libere associazioni, attivit cos apparentemente semplice, eppure capace di mandare in crisi pi di un avvocato e almeno un paio di ingegneri (di solito, casalinghe e persone che svolgono lavori manuali se la cavano decisamente meglio). Il gioco lo conoscete tutti: io dico una parola (ad esempio, casa), e le persone dicono a turno la prima parola che viene loro in mente (muro, coltello, ferro, gatto, stampante e cos via). Le persone sedute in sala si passano la palla lun laltra e poi, finito il giro della sala, si ricomincia da capo. La cosa che mi lascia scioccato che le persone sono libere di dire quello che vogliono: nessuna regola loro imposta, non esistono punteggi, non esiste un giudice che valuti la loro scelta, non esiste nemmeno il criterio che la parola scelta sia in qualche modo attinente a quella precedente. Li lascio completamente liberi di dire quello che vogliono, eppure a parecchie persone si chiude la bocca, altri si agitano vistosamente sulla sedia e molti altri si agitano e balbettano versi senza senso. Limpressione che ho

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tratto da questo istruttivo ed interessante gioco che la mente umana in qualche modo sia intimorita dal procedere a caso, nel pi totale e completo libero arbitrio, quando si tratta, piuttosto, di unesperienza altamente ristoratrice per le nostre capacit intellettive. Tale capacit di associare liberamente, ad esempio, molto pi sviluppata nei bambini piccoli (i massimi e pi divertenti risultati li ho avuti da bambini di 5/7 anni) con i quali gioco quando li portano da me in studio per una consulenza. Ebbene, non appena il piccolo realizza che ha il permesso di dire quello che vuole, senza restrizione alcuna, il gioco fatto e per farlo smettere di parlare devo ricorrere a tutta la mia abilit di persuasore! Verificatelo da voi, vi invito a giocare al gioco della libera associazione, con qualche amico, il partner o anche da soli. Scegliete una parola a caso (e gi qui potrebbero sorgere alcune difficolt, vero?) e datevi un tempo prestabilito per creare tutte le libere associazioni che volete, o passando la palla al vostro compagno di giochi, oppure parlando da soli. Senza regole, spaziate nellinfinito universo del vostro cervello. Poi, potete complicarvi un po le cose e creare tutte le associazioni che desiderate fra due termini completamente diversi tra loro. Ho giocato a questo gioco leggendo un libro di Tony Buzan, e lho trovato altamente stimolante. Da un lato, perch divertente, daltro lato perch estremamente complicato, a meno di non lasciarsi alle spalle la ragionevolezza ed il pensiero verticale (di cui parliamo dopo). Vi faccio un esempio. Vi chiedo di elencarmi tutte le possibili attinenze che esistono fra una forbice ed un elefante. Prendetevi alcuni minuti, lavorateci sodo e ditemi quante ne avete trovate. Una? Due? Tre? Addirittura! Ebbene, vi dico che cosa venuta in mente a me. Forbice ed elefante. Potrebbero essere due ciondoli doro, oppure due disegni sul medesimo pigiama, oppure due simboli di un alfabeto inventato, oppure due statue di marmo di un famoso scultore, oppure. Avete capito? Nessuno vi ha detto di che materiale erano composti forbice ed elefante, di che dimensioni erano e cos via. Vi siete limitati da soli, quasi impauriti di lasciarvi andare. Vi sto parlando di creare nuove sinapsi, di elaborare nuove idee, di diventare

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creatori di realt mai viste prima! Del resto, ragazzi miei, spero stiate intuendo la portata eccezionale che deriva dal possedere una buona e sana intelligenza creativa. Vi ricordate di cosa vi dicevo prima, ovvero che, a livello di fisica quantistica, noi possiamo creare la nostra realt, semplicemente immaginandola? Ebbene: capite ora perch la maggior parte delle persone, nonostante abbia il potere di determinare la propria realt, resta imprigionata nelle solite, tristi gabbie? Perch non hanno immaginazione, non hanno fantasia, non sanno sognare ad occhi aperti! Sognate, amici miei, sognate tutto quello che potete, tutto quello che volete, quando volete. Vi lascio con paio di tracce, per allenarvi. Ricordate, tuttavia, che tutto quello che io vi suggerisco funziona alla grande, a patto che venga messo in pratica, con costanza e tenacia. Perci, buon lavoro, e trovate le attinenze fra un modem e un tagliaerba, e tra una stampante ed un tappeto persiano. Buon divertimento.

PENSIERO LATERALE Lintelligenza creativa strettamente correlata al concetto di pensiero laterale, ovvero il modo di ragionare opposto a quello che utilizziamo quotidianamente, chiamato pensiero verticale. Senza dilungarmi in eccessivi e pesanti tecnicismi, il pensiero laterale possiede lintrinseco ed immenso vantaggio di essere svincolato dai rigidi schematismi del pensiero verticale. Ovvero, con il pensiero laterale potete andare dove volete, senza preoccuparvi del senso di quello che state pensando o della direzione nella quale state procedendo. In particolare, uno degli aspetti a mio avviso pi interessanti del pensiero laterale quello di ampliare le possibilit insite nel nostro cervello, che per natura un sistema auto massimizzante, ovvero un sistema che tende alleconomia e ad avere informazioni complete e plausibili in ogni momento. Alcuni interessanti ed illuminanti esempi circa questo sistema di processo delle informazioni le trovate nel bel libro di Edward De Bono 34 , uno dei massimi studiosi in questo campo e che qui evito per non appesantire la trattazione. Questa caratteristica, in ogni caso, estremamente utile nella vita di tutti i giorni, altrimenti saremmo letteralmente costretti allinattivit. Mi spiego meglio: ogni volta che afferrate una forchetta per infilzare un boccone di cibo, il vostro cervello d per scontati tutti i

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passaggi ed i presupposti che vi spingono a compiere quel gesto in quel preciso modo. Non state a pensare a quanto pu pesare la forchetta, a quale forza dovete esercitare sul pezzo di carne da infilzare e a quale velocit dovete infilarvela in bocca. Lo date per presupposto perch lo avete gi fatto una volta. Inoltre, il cervello sceglie, in virt di questa sua caratteristica, sempre la strada pi facile e logica, per risparmiarvi fatica. Il che un bene quasi sempre, a patto che si coltivi anche laltro tipo di pensiero, quello laterale, per evitare di pensare alla stregua di computers che ragionano solo sulla base di precise informazioni e che non hanno la capacit di espandersi al di l di quelle. Unaltra caratteristica che differenzia il pensiero verticale da quello laterale che il primo procede alla ricerca di soluzioni e, una volta trovata la prima soluzione disponibile, si arresta. Il secondo, invece, procede per il puro piacere di cercare e, durante la ricerca, virtualmente senza limiti, proprio come limmaginazione, genera nuove soluzioni ed infinite possibilit. Allenarsi ad utilizzare il pensiero laterale unattivit giocosa e divertente, che non richiede talenti specifici e studi complicati: si tratta solo di allenarsi a cercare la soluzione impossibile, la risposta che nessuno darebbe mai, la strada nascosta. Vi faccio un piccolo esempio di come potrebbe essere divertente allenare il pensiero laterale. Rispondente ai seguenti quesiti. Li ho scelti pescando da libri, riviste e internet, perch ciascuno spiega bene i meccanismi del cervello di cui vi parlavo prima, ovvero quelli secondo cui il cervello un sistema auto massimizzante, alla ricerca sempre della soluzione pi ovvia e facile.

Quesito numero uno. Padre e figlio stanno viaggiando sulla stessa automobile quando, purtroppo, la macchina esce di strada. Il padre del bambino muore sul colpo, il figlio gravemente ferito. Viene trasportato in ospedale per un intervento durgenza ma, quando il chirurgo lo vede, esclama: non lo posso operare, mio figlio!. Come possibile?

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Quesito numero due. Un vigile vede un camionista che procede contromano in una strada a senso unico, eppure non gli d la multa. Come mai?

Quesito numero tre. Secondo quale logica si spiega la sequenza dei seguenti numeri: 5, 10, 2, 8, 6, 3, 11, 0

Quesito numero quattro: Quale sar la prossima lettera della sequenza qui sotto? Q S L P L D S Q

Vedete? Si tratta solo di divertirsi un po. Come ho sottolineato anche prima, lapprendimento funziona meglio, se divertente. Inoltre, diventare pi intelligenti non necessariamente significa sapere pi cose o leggere pi libri. Potreste essere estremamente colti, da un punto di vista delle informazioni immagazzinate nella vostra testa, e al tempo stesso totalmente incapaci di prendere rapide e opportune decisioni. Dal mio punto di vista, essere intelligenti ha a che fare s con la quantit di conoscenze acquisite ma, soprattutto, con la quantit di sinapsi nervose intessute nel nostro cervello e con la capacit di utilizzarle tutte, al meglio ed in modo opportuno. In questottica, accomuno il concetto di intelligenza con quello di prontezza, di rapidit dei processi di pensiero, di elasticit mentale. Tutte caratteristiche, queste, che alcune persone sviluppano fin dalla tenera et e poi mettono a frutto nei pi disparati campi e che altri hanno invece lopportunit di sviluppare e coltivare da adulti. Prestate attenzione ai quesiti che vi ho proposto e cercatene altri. Lasciate perdere le forme rigide di pensiero, i dogmi e gli obsoleti modi di insegnamento. Credetemi, risolvere enigmi di questo genere costringe la testa ad esplorare soluzioni nuove ed insolite, un po come fare gli esercizi che vi proponevo prima. Il risultato che avrete un cervello molto pi sano, sveglio, fresco e reattivo. Solo con un cervello di questo genere potrete attingere a tutte le vostre risorse, trarre frutto dagli insegnamenti appresi in

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questo libro ed imprimere una vera svolta alla vostra vita. Se resterete ancorato al solo pensiero verticale, come potrete penetrare i misteri della meccanica quantistica, del linguaggio dello psicosoma ed espandere la rete delle vostre connessioni nervose? Avete a disposizione, davvero, una quantit di potenziale incalcolabile: lasciarlo inutilizzato sarebbe un peccato mortale. Per di pi, siete esentati dal compiere qualsiasi scelta preferenziale fra pensiero verticale e pensiero laterale, poich potete utilizzare entrambi, per massimizzare la potenza celata nella vostra scatola cranica. Perch scegliere, quando si pu attingere ad entrambi i sistemi? Attenzione: non necessario lavorare nel campo del marketing o della pubblicit, per aver bisogno di potenziare il pensiero laterale. Le applicazioni sono infinite e spaziano dal risolvere un problema che riguarda vostro figlio al districarvi da una situazione complicata, escogitando una soluzione che vi tolga dimpiccio in tutta fretta. Avere il cervello sveglio e furbo, scattante e pronto a sfornare idee come una mitragliatrice non prerogativa di poche persone, un diritto (ed un dovere!) di tutti. Perci, dateci dentro ed iniziate a cercare indovinelli, quesiti, enigmi e giocate con chi vi pare, stimolatevi a vicenda, mettete premi in palio (chi fa lindovinello pi difficile non lava i piatti!). Ed ora, prima di procedere, vi lascio con un ultimo quesito: LAVORA CON LAGO GIORNO E NOTTE PER AGGIUSTARE LE MUTANDE ROTTE. Indovinate! (ps: tutte le soluzioni ai quesiti sono dopo le note bibliografiche).

MAPPE MENTALI Per migliorare le vostre capacit cerebrali, sviluppare la memoria e potenziare lintelligenza, potete far ricorso a quelleccezionale strumento rappresentato dalle mappe mentali. Il vantaggio di utilizzare le mappe mentali consiste nel fatto che esse sfruttano a meraviglia le caratteristiche di apprendimento del cervello. Personalmente, ho tratto enormi giovamenti dallutilizzo di questo metodo di apprendimento e mnemonico, soprattutto per quel che riguarda lorganizzazione delle informazioni che apprendo nei libri o che devo comunicare agli altri, ad esempio durante i miei seminari. Grazie allausilio di una mappa mentale ben disegnata, ad esempio, ho potuto

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abbandonare le decine di pagine di appunti che tenevo sul leggio durante le conferenze, ed affidarmi completamente alla memoria, con risultati notevoli ed entusiasmanti. Durante il mio lavoro in studio, giusto per farvi altri esempi, ho aiutato molti bambini e ragazzi a risolvere presunti problemi di apprendimento grazie a questo diverso sistema di apprendimento. Sullutilizzo e la realizzazione delle mappe mentali, vi consiglio di leggere tutto ci che trovate del gi citato Tony Buzan, in particolare il suo libro specificamente dedicato a tale argomento 35 . In sostanza, il motivo per cui le mappe mentali funzionano cos bene, come vi dicevo, che sfruttano i meccanismi attraverso i quali lavora il nostro cervello. Il nostro cervello, per esempio, fa fatica a procedere per linea retta o in verticale e predilige le linee curve: le mappe mentali sono un insieme di concetti tenuti appunto insieme da linee curve. Il cervello ha bisogno di stimolazioni e tende a perdere attenzione di fronte a stimolazioni monotone: perci, le mappe mentali si realizzano con matite o pennarelli colorati, evitando i mono toni, ovvero il blu ed il nero. Il cervello lavora fondamentalmente attraverso immagini, alle quali solo in un secondo tempo collega concetti verbali: le mappe mentali prevedono lutilizzo di immagini collegate a parole chiave, che servono a fissare nella testa il concetto stesso. Come potete ben vedere, le mappe mentali rappresentano lesatto contrario rispetto ai sistemi di apprendimento che vengono insegnati a scuola, laddove si prendono appunti con penna blu o nera, scrivendo una riga dopo laltra, con conseguente rapido appiattimento delle nostre onde cerebrali. Con la premessa che realizzare una mappa mentale non richiede talenti artistici particolari (potete disegnare anche da schifo, basta che limmagine che volete rappresentare sul foglio sia per voi significativa), vi spiego brevemente come realizzare la vostra prima mappa (e sottolineo nuovamente limportanza di studiare questo argomento su testi che lo trattano in modo esauriente: qui ne do solo un accenno del tutto parziale). Anzitutto, vi servono un bel foglio bianco ed una scatola di pennarelli, o matite colorate. A questo punto, dovete decidere a che cosa deve essere dedicata la vostra mappa. Potrebbe trattarsi di fare il riassunto di un libro che state leggendo, cos come

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dellelenco delle cose che dovete fare nel week end, oppure della lista della spesa, o del vostro intervento alla prossima riunione sul lavoro. Qualsiasi cosa va bene. Ok. Pensate per un istante a ci di cui volete realizzare una mappa e disegnate al centro del foglio una immagine che lo rappresenti, abbinandolo ad una parola chiave (per esempio, titolo del libro da riassumere, o titolo del vostro intervento, oppure, semplicemente spesa!). Ora, intorno a questo concetto centrale, disegnate e scrivete le idee che sono immediatamente collegate, ad esempio i capitoli del libro, i punti salienti che vorrete trattare nel vostro intervento o le macro aree di azione per la vostra spesa (surgelati, reparto frutta, reparto carne e cos via). Collegate queste idee, ognuna delle quali deve essere abbinata ad un disegnino, anche semplice, con linee curve e colorate, sfruttando pi colori. Ora ripetete loperazione rispetto alle singole idee che avete appena scritto, collegandole a loro volta con altre linee colorate. Per esempio: spesa, reparto ortofrutta, zucchine, carote e patate. Lavorateci sopra, riempite la mappa di disegni e colori, senza badare ai margini, alle direzioni prese dalle linee, a regole di spazio o di dimensioni. Tanto pi il vostro cervello sar libero di creare, tanto pi la mappa sar efficace e gi il realizzarla sar funzionale allapprendimento dei concetti contenuti nella stessa. Ricordate solo che non ci sono limiti alla quantit di informazioni che il cervello pu archiviare, perci dateci dentro e buttate nella vostra mappa tutto quello che volete, i risultati sono garantiti!

SAR Il S.A.R. il sistema attivante reticolare, bruttissimo nome per definire una caratteristica del cervello, ovvero quella di focalizzarsi di volta in volta su informazioni o immagini che ritiene importanti, tralasciando tutto il resto. Ad esempio, se io vi dovessi chiedere di recarvi in un supermercato e di prestare attenzione a tutte le persone che indossano una camicia blu, il vostro SAR si focalizzerebbe su quello, perdendo di vista le camicie gialle, quelle bianche e cos via. Tanto vero che se, poi, dovessi chiedervi quante camicie blu avete contato, avreste di certo da darmi una risposta abbastanza precisa. Se, invece, dovessi chiedervi il conto delle camicie bianche, probabile che fareste scena muta, o quasi. Si tratta, anche in questo caso, di

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un meccanismo che svolge una funzione utile alla sopravvivenza e alla nostra salute mentale. Se, infatti, noi fossimo contemporaneamente attenti a tutto e consapevoli di tutto, la nostra vita sarebbe un vero inferno e non riusciremmo nemmeno ad uscire di casa. Tuttavia, questo meccanismo di difesa pu generare dei problemi e, se non controllato in maniera adeguata, pu farci perdere opportunit ed occasioni, impedendoci letteralmente le occasioni che tutti i giorni ci corrono davanti agli occhi. Il gi menzionato Richard Wiseman, a proposito di sistema attivante reticolare, ha condotto una vasta serie di divertenti esperimenti, volti proprio a dimostrare come un eccessivo utilizzo del SAR sia fonte di problemi. Ad un gruppo di persone stato chiesto di sfogliare un quotidiano, contando il numero di fotografie presenti e promettendo un piccolo premio in denaro a tutti coloro avessero indovinato la risposta. Il dottor Wiseman, per, aveva inserito fra le prime pagine un annuncio in cui si diceva che chi avesse letto tale avviso avrebbe vinto un premio in denaro ancor pi consistente e senza nemmeno dover contare le foto. Poche persone hanno visto tale avviso, ed erano tutte (tra laltro) fortunate. La maggior parte degli intervistati, vittima del loro SAR, ha dovuto contare tutte le fotografie. In un altro curioso esperimento, Wiseman ha chiesto a gruppi di persone di osservare su uno schermo televisivo una partita di basket, con lo scopo di contare quanti passaggi effettuavano i giocatori vestiti di bianco, anche in questo caso offrendo una somma in denaro a chi avesse indovinato. Pensate che le persone erano cos concentrate, motivate dal premio, che pochissimi hanno notato, a met partita, un uomo vestito da gorilla che entra in campo, saluta e se ne va. Da questo eclatante esempio, il dottor Wiseman ha poi tratto ispirazione per il titolo del suo bel libro Dov il gorilla?. Immagino che possa sembrare impossibile, eppure vi garantisco che si tratta proprio di un meccanismo ineludibile del cervello. Io stesso, durante il seminario in cui insegno ad utilizzare meglio le nostre risorse cerebrali, conduco sempre due esperimenti che danno, immancabilmente, sempre lo stesso esito. Uno di questi esperimenti, in particolare, consiste nel far firmare un fasullo modulo di adesione al seminario, nel quale, oltre ai soliti dati (nome, cognome, indirizzo, etc.) ho inserito una sorta di delega con la quale la persona mi autorizza espressamente a

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prelevare dal suo conto corrente una determinata somma per un determinato tempo. Nel 99% dei casi la persona, vedendo che si tratta delle solite questioni di privacy, firma senza leggere tutto il testo, proprio a causa del SAR che viene attivato deliberatamente su un particolare aspetto del modulo e che, per risparmiare tempo, tralascia tutto il resto. Immancabilmente, registro nelle persone truffate dal mio piccolo esperimento forti reazioni di disappunto. Come dice lottimo Paul Liekens: In PNL, si parla di visione tunnel. Noi vediamo, udiamo e percepiamo attraverso un tunnel e la sola cosa che ci preoccupa quello che troveremo alla fine del tunnel, il resto non esiste pi. possibile sbarazzarsi di una visione o di un udito tunnel imparando a vedere o udire in modo panoramico. 36 Lo stesso Liekens, propone un interessante esercizio, che vi suggerisco di eseguire unitamente a quelli che vi ho proposto io. Questo specifico allenamento utile per sviluppare una visione pi ampia. Se a tale esercizio abbinerete le strategie di comportamento che vi ho suggerito, probabile che nel giro di pochissimo tempo inizierete a notare cose che finora non avevate mai notato. Lesercizio che segue tratto dal libro di Liekens, Riprogrammare linconscio.

ESERCIZIO PER SVILUPPARE UNA VISIONE PANORAMICA Per prima cosa, disponetevi in uno stato danimo tranquillo e rilassato. Potete utilizzare lesercizio di centratura che vi ho segnalato prima. Fissate un punto davanti a voi e concentratevi su di esso. Ora, allargate la visuale di 45 gradi, sia a destra sia a sinistra, senza perdere di vista il punto di partenza. Continuate finch non riuscite pi ad allargarla. Tornate al punto di partenza e ripetete lesercizio. 37

Ebbene, se anche voi volete diventare come quelle persone che notano sempre lopportunit anche dove nessun altro la vede; colgono sempre le sfumature di ogni situazione che agli altri sfuggono; hanno una visione dinsieme pi ampia e quindi elaborano strategie e soluzioni pi rapidamente e pi efficacemente di altri, ebbene

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dovete lavorare sul vostro sistema attivante reticolare. Fondamentalmente, si tratta di applicare le strategie che vi ho gi esposto a proposito della dissonanza cognitiva: cambiare percorso con lautomobile, evitare la ripetitivit di situazioni ed impegni, modificare piccoli particolari della vostra vita, vedere le cose in modo un po diverso. A questo, ora, aggiungete la consapevolezza del fatto che avete un sistema attivante reticolare, informazione che prima vi era ignota. Perci, ogni volta che state osservando qualche cosa intorno a voi, chiedetevi: proprio tutto quello che mi sta succedendo intorno, oppure questo solo quello che io vedo? Similmente, vi troverete senzaltro a dover risolvere un problema sul quale vi incaponite da tempo senza trovare risposta o soluzione. Ebbene, in tal caso, pensate al vostro SAR e riflettete sul fatto che pi vi sforzare di vedere la soluzione, tanto pi essa sar sfuggente. Perci, distraete il vostro SAR smettendo di pensare alla stessa cosa, oppure sospendete il giudizio e trovate qualche cosa daltro da fare: la soluzione, dopo, sar alla vostra portata e vi sar facile trovarla!

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

POTETE IMPARARE, E DIVENTARE PIU SVEGLI ED INTELLIGENTI, SEMPLICEMENTE DIVERTENDOVI.

POTETE IMPARARE QUALSIASI COSA, A QUALSIASI ETA, A PARTIRE DA QUALSIASI LIVELLO (SIETE NEUROPLASTICI!).

ALLENATE LA VOSTRA INTELLIGENZA VERBALE: LEGGETE!

ALLENATE LA VOSTRA INTELLIGENZA CREATIVA: IMMAGINATE!

GIOCATE CON IL PENSIERO LATERALE, VI AIUTERA A I L I E I G I G I E I R I E* (*: LEGGERE TRA LE RIGHE!!!).

ESERCITATEVI CON LE MAPPE MENTALI, ED IL VOSTRO CERVELLO POTRA APPRENDERE E MEMORIZZARE QUALSIASI COSA.

AVETE IL S.A.R., EVITATE CHE DIVENTI UN PROBLEMA E RICORDATE CHE MENO CI SI FISSA SU UN PROBLEMA, TANTO PIU FACILE E RISOLVERLO.

NOTE

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ESERCIZI

Mettete in pratica tutto quello che avete letto e riprendete in mano gli esercizi che vi ho proposto poco sopra. In particolare:

INTELLIGENZA VERBALE Prendete labitudine di acquistare (e leggere) almeno un libro al mese, possibilmente di genere di volta in volta diverso. Poi, giocate con qualcuno della famiglia al gioco delle parole difficili. Il gioco semplice: sfogliate il vocabolario, cercate una parola che trovate difficile e chiedete ai partecipanti al gioco di esporne il significato. Tenete conto di chi ne indovina di pi e, a fine settimana, chi perde lava i piatti o prepara la cena per tutti!

MAPPE MENTALI Allinizio dellapprendimento, buona norma disegnare almeno una mappa mentale alla settimana. Potete lavorarci un po di giorno in giorno, non obbligatorio completarla in ununica seduta. Sugli argomenti da mappare, la scelta libera: lista della spese, riassunto di un libro o di un film, elenco delle cose da fare in settimana

PENSIERO LATERALE Andate in libreria e scovate un libro di quesiti di pensiero laterale, poi mettetevi alla prova, oppure giocate con la famiglia. Come al solito, chi perde lava i piatti!

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10 IL CERVELLO CREDE A QUELLO CHE VEDE

Se puoi sognarlo, puoi farlo. (Walt Disney)

Avete mai fatto un sogno cos brutto e cos realistico da svegliarvi con il fiatone, il cuore che batteva allimpazzata ed uno spiacevole senso di disagio addosso, che magari vi ha poi accompagnato per tutta la giornata? Oppure, vi siete mai commossi per esservi immedesimati in un film particolarmente triste e/o romantico? Si? Bene. Quando vi risvegliate dal vostro incubo, tutto esattamente come sempre stato, senza particolari cambiamenti climatici o ambientali: eppure, state sudando, o vi batte forte il cuore, o avete la gola secca. E quando siete al cinema, siete in un locale pubblico, una parte di voi sa che il tal attore non muore veramente, o che la tal attrice non abbandona davvero il suo grande amor: eppure, avete vere e proprie reazioni chimiche, come innalzamento della temperatura corporea, produzione di lacrime e secrezioni abbondanti di ormoni. Questo breve preambolo serve semplicemente per introdurre il tema di questo capitolo, ovvero che IL CERVELLO CREDE A QUELLO CHE VEDE. cos: il cervello, rispetto a questo aspetto specifico, una sorta di registratore imparziale di quel che vede o immagina. Per lui, quello che vede vero e innesca reazioni corporee in conseguenza di ci che, appunto, ritiene vero. Di questa importante caratteristica sono

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a conoscenza tutti i grandi esperti di motivazione e gestione degli stati danimo, tutti gli allenatori o i coach dei grandi campioni e tutti coloro che lavorano sul benessere psicofisico delle persone. Questa caratteristica di cui vi sto parlando strutturale, insita nel cervello e completamente automatica, ovvero non richiede alcun talento particolare o predisposizione. Funziona, e basta. Naturalmente, possiamo sfruttarla a nostro vantaggio, da veri artefici della nostra fortuna quali siamo. Del resto, tutti i grandi campioni sportivi, tutto coloro che eccellono in qualche disciplina o in qualche specifico lavoro, confermano che parte integrante del loro allenamento o della loro preparazione semplicemente dedicata alla visualizzazione di ci che devono fare e del modo in cui intendono farlo. Il cervello, in pratica, ha letteralmente la capacit di creare la realt e noi possiamo trarre massimo vantaggio da questa specifica abilit, trasformandola in una sorta di lampada di Aladino da strofinare, per poi esprimere i nostri desideri. Gli scienziati hanno scoperto che se misurano limpulso elettrico in uscita dal cervello di una persona (usando per esempio apparecchiature a scansione come la TAC o la PET) mentre questi sta guardando un oggetto, e poi mentre sta immaginando lo stesso oggetto, in entrambi i casi si attivano le medesime aree del cervello. Chiudere gli occhi e visualizzare loggetto produce gli stessi schemi cerebrali che emergono quando si sta effettivamente guardando loggetto. Non soltanto il cervello non distingue fra quello che vede nel suo ambiente e quello che immagina, ma sembra anche non riconoscere la differenza tra unazione eseguita ed unazione visualizzata. 38 La visualizzazione un aspetto cos importante nel nostro processo di crescita personale che voglio trattarla da pi punti di vista, per farvi comprendere appieno le potenzialit infinite che avete per le mani e che potete utilizzare a vostro piacimento.

Anzitutto, voglio sottolineare che le implicazioni della capacit del cervello di trasformare in realt anche ci che crede vero, sono gi sfruttate in campo medico. Un esperimento molto interessante, riportato dalla rivista Explora 39 , riguarda alcuni bambini afflitti da gravissime ed estese ustioni su tutto il corpo. Lequipe che ha

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condotto lesperimento ha dapprima misurato, grazie ad apposite apparecchiature, la quantit di dolore provato da questi bambini durante la medicazione, in cui il loro corpo veniva cosparso di unguenti lenitivi. In seguito, le stesse medicazioni sono state operate sui medesimi bambini, ai quali, contemporaneamente, venivano mostrate, tramite appositi caschetti in grado di produrre immagini in realt virtuale, scenari di distese di neve, di ghiaccio e cose simili. Ebbene, la quantit di dolore, durante la proiezione di queste immagini, calava in modo consistente, come se il cervello davvero credesse di essere in qualche posto del Polo Nord, innescando reazioni chimiche consequenziali come, ad esempio, il provare la sensazione del freddo, il che spiegherebbe, appunto, il calo drastico delle sensazioni dolorose durante la medicazione. Gli esperimenti sono stati condotti presso lUniversit di Washington, a Seattle, negli Stati Uniti, dal dottor Hunter Hoffman, neuropsicologo. La casistica, ormai, cos ampia da lasciar sperare che la terapia a base di realt virtuale venga utilizzata dovunque, come terapia complementare contro il dolore. Sempre dal punto di vista strettamente medico/scientifico, di enorme rilievo sono anche gli studi del dottor Francesco Bottaccioli, fondatore e primo presidente della Societ Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia, astruso nome che indica semplicemente la connessione fra il fenomeno psichico, il cervello ed i sistemi endocrino ed immunitario dellorganismo. Tali studi dimostrano in modo chiaro ed univoco che il cervello influenza il sistema immunitario e che questultimo comunica con il cervello, grazie a piccole molecole chiamate neuro peptidi. Citando Bottaccioli, lesistenza di una serie di molecole attive sia a livello centrale (nel cervello) sia periferico (nel metabolismo di svariati organi e sistemi dorgano) unifica, per cos dire, il corpo umano, getta un ponte tra cervello e resto del corpo, tra mente e corpo biologicamente fondato 40 . Per una trattazione pi approfondita dellargomento, rimando al mio precedente lavoro, premendomi qui soltanto evidenziare la validit scientifica degli argomenti esposti, affinch il tono discorsivo da me volutamente adottato non sia scambiato per leggerezza del tema trattato.

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Un altro interessantissimo studio, portato avanti dai ricercatori della Oxford University, ha mostrato risultati a dir poco strabilianti. Nello studio, ciascun volontario, sottoposto al test, ha nascosto un braccio sotto al tavolo, mentre una mano di gomma, riempita con una intelaiatura di ferro e cotone, veniva posizionata in modo da suggerire che fosse parte integrante del corpo. Dopodich, con un pennello venivano contemporaneamente strofinate sia la mano finta sia quella vera ed il cervello dei volontari veniva scannerizzato con la risonanza magnetica. A questo punto, sono stati sufficienti in media 11 secondi ai volontari per iniziare ad avvertire la mano di gomma come propria. Quanto pi forte era la sensazione, tanto maggiore lattivit registrata a livello della corteccia premotoria. Terminato lesperimento, ai volontari stato chiesto di indicare quale fosse la vera mano. Ebbene, molti hanno indicato quella di gomma, sintomo evidente di unavvenuta riorganizzazione cerebrale. 41 Spostandoci oltre i confini nazionali, la dottoressa Claudia Rainville, microbiologa con decennale esperienza ospedaliera, ha addirittura creato una corrente di pensiero, teorizzando la Metamedicina, che offre appunto una visione che va oltre la medicina tradizionale. Tra le tecniche utilizzate per risolvere pesanti traumi o situazioni del passato che in qualche modo bloccano il paziente o creano disagi (non solo emotivi ma, giustappunto, anche fisici), la Rainville, attenta sia allaspetto emozionale sia allaspetto rigoroso e scientifico delle tematiche esposte, propone una letterale riscrittura del passato del paziente, basata su una e vera propria visualizzazione dellepisodio incriminato e sulla sua rielaborazione, come se si trattasse di un film da proiettare nello schermo mentale, scrivendo una nuova sceneggiatura, meno dolorosa e traumatica per la persona. Lassunto della dottoressa Rainville, suffragato anche questa volta da una casistica internazionale, che il cervello, vedendo lo svolgersi dei fatti in modo diverso, creda a quello che vede e annulli allistante tutte le dolorose conseguenze innescate dallepisodio. Milioni di libri venduti nel mondo e centinaia di migliaia di pazienti guariti grazie a questo rivoluzionario approccio sono la pi lampante testimonianza di quanto le capacit del cervello siano eccezionali e, soprattutto, di quanto al tempo stesso il cervello sia stupido, incapace com di

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distinguere fra un ricordo inventato ed uno vero, tra unimmagine proveniente dallesterno ed una creata ad arte 42 . Sullo strabiliante potere dellimmaginazione esistono altri interessanti esperimenti, tutti condotti da medici e in laboratori altamente specializzati. Anzitutto, da pi parti stato dimostrato come il semplice immaginare di compiere una determinata azione produca laccensione delle stesse aree cerebrali che si attivano quando si compie fisicamente la stessa azione. Il pi famoso degli esperimenti di questo genere quello del pianista: ad un abile musicista stato dapprima chiesto di eseguire, collegato ad apposite attrezzature necessarie a scansionare i meccanismi cerebrali, un determinato brano musicale. Poi, gli stato chiesto di concentrarsi intensamente e di immaginare di essere seduto davanti al suo pianoforte e di eseguire la medesima sinfonia, solo con limmaginazione. Il risultato, a dir poco, stupefacente, stato che nel cervello del pianista si attivavano esattamente le stesse aree cerebrali, ed esattamente nello stesso ordine e con la medesima intensit, come se il musicista stesse davvero suonando al pianoforte. Il dottor Guang Yue, fisiologo presso il centro di riabilitazione della Cleveland Clinic Foundation, in Ohio (Stati Uniti), si spinto ancora pi in l, registrando lattivit cerebrale di pazienti cui stato chiesto di immaginare contrazioni del muscolo adduttore del dito mignolo. I risultati, anche in questo caso strabilianti, dimostrano in modo incontrovertibile aumenti della potenza e forza muscolare del dito, allenato con la mente, fino al 35%! In un contemporaneo studio, il dottor Yue ha chiesto ad un gruppo di volontari di immaginare di allenare il bicipite destro, visualizzando con precisione gli esercizi di allenamento con i pesi, concentrandosi sul numero di ripetizione e la quantit di esercizio svolto, proprio come il volontario fosse in palestra. Ad un gruppo di controllo, invece, stato chiesto semplicemente, mentre laltro gruppo era al lavoro (immaginario!), di star seduto e di non svolgere alcuna attivit. Il risultato (stupefacente, manco a dirsi) stato un aumento della massa muscolare dei volontari che si sono allenati con limmaginazione ed un aumento medio di forza muscolare del 13,5%. Il gruppo di controllo, come previsto, non ha avuto incrementi di nessun tipo.

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E non tutto. Io stesso, durante il seminario Come diventare artefici della propria fortuna, conduco un interessante esperimento sui partecipanti. Potete farlo anche voi, qui e ora. In aula, mi avvalgo di immagini proiettate sul muro, voi dovrete utilizzare tutta la vostra fantasia. Prima, leggete tutto quello che dovete fare, poi eseguite le istruzioni passo passo.

ESPERIMENTO DELLA NUTELLA Immaginate di essere seduti nella vostra cucina. Dovete vedere la vostra cucina proprio come se foste l, adesso, in prima persona. Siete seduti davanti al tavolo della vostra cucina, e davanti a voi avete un grande barattolo di Nutella. Ora, visualizzate le vostre mani, proprio come se lo steste facendo davvero, che svitano il tappo del barattolo e, mentre lo fanno, iniziate a percepire distintamente linconfondibile profumo di cioccolato e nocciole che fin da bambini avete imparato a conoscere. Ora, immaginate ed osservate il vostro dito indice della mano destra che piano piano si infila nel barattolo e, mentre affonda nella morbida crema, concentratevi sulla sensazione che di certo conoscete, quella del vostro dito che sprofonda nel morbido e cremoso cioccolato. Godetevi questo momento, adesso. Ed iniziate a girare lentamente il vostro dito, immerso nella Nutella, piano, mentre gi pregustate il momento in cui potrete deliziarvi con la morbida crema. Immaginate di lasciare il vostro dito immerso nel cioccolato ancora un po e, mentre lo fate e pensate che si tratta di unesperienza unica nel suo genere, potete gi immaginare che meravigliosa sensazione vi dar in bocca, tutto quel cioccolato. Ora, lentamente, estraete il dito dal barattolo ed osservatelo, ricoperto di Nutella che cola. Annusate laroma di cioccolato, immaginate il sapore che tra poco percepirete. Ed ora, senza esitazione, immaginate di infilare il vostro dito nella bocca e di chiudere le labbra sulla morbida crema di cioccolato, mentre la vostra lingua viene travolta dal sapore che conoscete cos bene, e le vostre narici sono invase dal profumo della Nutella.

Eseguite con precisione tutti i passaggi, se necessario leggete due o tre volte la descrizione, prima di immaginare tutta la scena, esattamente come ve lho descritta.

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Quando avete immaginato tutta la sequenza (si tratta di immaginarla con calma, come se lo steste facendo davvero: potrebbe volerci anche pi di un minuto, tanto per intenderci), aprite gli occhi ed infilate in bocca il vostro indice della mano destra. Allora, che sapore ha? Che profumo ha? Fantastico, vero? La maggior parte dei partecipanti allesperimento (che, va detto, condotto mentre si osservano immagini della Nutella e con la voce suadente dellinsegnante che, mentre le persone immaginano, le guida nella serie di passaggi, ha di certo unefficacia diversa) riferisce di percepire il sapore della Nutella, altri dicono che pi forte la sensazione olfattiva. Alcuni, faticano a percepire il sapore e, magari, durante la descrizione o la visualizzazione della sequenza hanno comunque avuto anomali fenomeni di salivazione. Se proprio non avete provato alcuna sensazione, nemmeno durante la descrizione, probabile che siate persone di tipo uditivo, ovvero persone stimolate pi da sensazioni acustiche che da immagini. In ogni caso, ripetere lesperimento due o pi volte conduce, nel breve periodo, ad un considerevole incremento delle sensazioni che si provano alla fine dellesperimento, quando si mette fisicamente il dito in bocca. Un aspetto molto interessante di questo tipo di lavoro che con i bambini funziona molto meglio che con gli adulti. Ho eseguito i primi esperimenti con mia figlia Aurora, di sei anni, con risultati incredibili. Ho ripetuto lesperimento con altri bambini, amici e/o clienti, ed i risultati sono stati altrettanto soddisfacenti. Il che, a ben pensare, non dovrebbe stupirci pi di tanto, considerando che i bambini utilizzano la fantasia e limmaginazione molto pi di noi, trascorrendo buona parte del loro tempo a fantasticare di mondi e amici immaginari e di avventure che si svolgono solo nella loro testa. Chi genitore, tra laltro, sa bene quanto sia preferibile assecondare un bambino perso nelle sue fantasie e sa altrettanto bene che per il piccolo non si tratta di fantasie, ma di realt vera e propria, tanto che, se non state al gioco, se la prende terribilmente. Anche chi si occupa di PNL sa bene quanto sia importante il potere della mente e come sia fondamentale saper lavorare sulle immagini prodotte dalla mente per modificare i nostri stati danimo e le nostre stesse problematiche. La PNL del resto, ed bene ribadirlo, non una disciplina astratta o una materia da studiare: semplicemente lo

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studio dei processi umani, la decodifica del segnale che viene costantemente emesso dal nostro cervello. La programmazione neuro linguistica, in sostanza, non fa altro che prendere linsieme dei processi umani (ovvero, il modo in cui funzioniamo) e tradurli in una equazione ripetibile a piacere (uno dei due fondatori delle PNL, Richard Bandler, guarda caso, anche un matematico). In PNL, dunque, grandissima importanza data al lavoro sul modo attraverso il quale noi percepiamo il mondo, ai filtri, alle lenti con le quali percepiamo lesperienza oggettiva. Una delle tecniche pi raffinate ed efficaci della PNL consiste nella manipolazione delle sub modalit visive, uditive o cinestesiche. Tralasciando le modalit uditive o cinestesiche (non perch siano meno importanti, solo perch in questa sede ci occupiamo di visualizzazione), concentriamo la nostra attenzione sulle modalit visive, per renderci conto una volta di pi, casomai ce ne fosse ancora bisogno, di quanto importante sia per noi e per la nostra salute utilizzare al meglio lo strumento della immaginazione visiva. Per modalit visiva si intende che il pensiero da noi prodotto ha forma di immagine. Per sub modalit si intendono, invece, tutte le forme che tale immagine pu assumere e nelle quali pu presentarsi. Se, ad esempio, io ora vi chiedessi di pensare ad un ricordo piacevole, nella vostra testa prederebbe forma unimmagine (modalit visiva), magari accompagnata da un suono o parole (modalit uditiva), magari accompagnata da particolari sensazioni (modalit cinestesica). Parlando specificamente della modalit visiva, ecco che limmagine da voi pensata potrebbe essere a colori o in bianco e nero e/o grande o piccola e/o ferma o in movimento e/o con cornice o senza cornice e/o luminosa o scura e/o a fuoco o sfocata e cos via. Queste possibilit si chiamano, appunto, sub modalit. La scoperta della PNL che, manipolando queste sub modalit, si modificano contestualmente le nostre sensazioni e le nostre emozioni riguardo alle immagini. Potete ben comprendere la potenziale utilit, soprattutto se pensate a qualche cosa di spiacevole, associato a sensazioni poco positive, che potete trasformare in qualche cosa di indifferente. Al contrario, potete, grazie a questo tipo di lavoro, amplificare le sensazioni piacevoli, per ancorarle dentro di voi ed utilizzarle per stare bene e migliorare la vostra prestazione ed i vostri risultati. Si tratta di argomenti

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che richiedono ampie trattazioni, per le quali troverete nella biografia alcune importanti indicazioni. Quel che qui preme sottolineare, ancora una volta, limportanza della visualizzazione, come strumento per migliorare il nostro stato di salute emotivo e per allenarci a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Come? Prima, facciamo un altro piccolo esperimento, che vi dimostrer quanto sia importante immaginare bene le cose e quanto il vostro stato emotivo possa essere pesantemente condizionato (nel bene e nel male) da ci che vedete.

ESPERIMENTO DI VISUALIZZAZIONE CONTROLLATA Come al solito, prima leggete tutte le indicazioni circa quello che dovete fare, poi eseguite. Tanto per cominciare, pensate a qualcosa di piacevole: unoccasione in cui siete stati bene, un evento particolarmente emozionante, una persona che vi fa stare bene. Ora, chiudete gli occhi e pensate intensamente a questa particolare cosa. Quando avete fatto, rispondete a queste domande: 1. Quello che avete immaginato unimmagine ferma o una sorta di filmato? 2. Quello che avete visualizzato (che si tratti di unimmagine ferma o di una sequenza di immagini in movimento) in bianco e nero o a colori? 3. piccolo o grande? 4. scuro o luminoso? 5. lontano o vicino? 6. sfocato o a fuoco? 7. dissociato (ovvero, vi vedete in terza persona) oppure associato (ovvero, vedete in prima persona, come se foste proprio l?)

A questo punto, ripensate a quello che avete immaginato ed operate i seguenti cambiamenti. Se limmagine ferma, trasformatela in una sequenza in movimento. Se in bianco e nero, mettete del colore. Se a colori, vivacizzate i colori, rendeteli ancora pi vivi, intensi, piacevoli.

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Se piccola, ingranditela, come se aveste lo zoom. Concentratevi sui dettagli che pi vi piacciono. Se scura, aumentate la luminosit, oppure, se luminosa, rendetela ancor pi luminosa. Se lontana, avvicinatela. Se fuori fuoco, rendetela nitida, a fuoco. Se ci sono solo alcuni dettagli poco chiari, mettete a fuoco quelli. Se state osservando voi stessi, associatevi allimmagine, trasportatevi proprio l, vivete in prima persona quella immagine, quella sequenza, quel momento. Ora ditemi: nelloperare questi piccoli aggiustamenti, le vostre sensazioni piacevoli sono aumentate? Si? Perfetto.

Ora faremo un piccolo esperimento, di segno opposto. Pensate a qualcosa di leggermente spiacevole per voi. Deve trattarsi di qualcosa che vi d solo un po fastidio, niente di terribile o eccessivamente doloroso. Potrebbe trattarsi di qualche situazione che vi crea un po di imbarazzo, di un viso di una persona che vi irrita, anche di un piatto pieno di vermi che vi crea un po di ribrezzo. Immaginate bene questa cosa e, di nuovo, quando avete fatto, rispondete alle stesse domande di prima.

1. Quello che avete immaginato unimmagine ferma o una sorta di filmato? 2. Quello che avete visualizzato (che si tratti di unimmagine ferma o di una sequenza di immagini in movimento) in bianco e nero o a colori? 3. piccolo o grande? 4. scuro o luminoso? 5. lontano o vicino? 6. sfocato o a fuoco? 7. dissociato (ovvero, vi vedete in terza persona) oppure associato (ovvero, vedete in prima persona, come se foste proprio l?)

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A questo punto, ripensate a quello che avete immaginato ed operate i seguenti cambiamenti. Questa volta, saranno cambiamenti contrari rispetto a quelli che avete operato prima. Se avete immaginato una sequenza o una sorta di filmato, rallentatene lesecuzione o mettete in pausa, fino a che ottenete un fotogramma statico. Se a colori, trasformate limmagine o la sequenza in bianco e nero. Se era gi in bianco e nero, aumentate la quantit di spazi scuri ed intensificate la tonalit di grigio. Di qualsiasi dimensione sia limmagine, rendetela pi piccola. Immaginate che si tratti di una fotografia e che voi possiate allontanarla dai vostri occhi. Lontana, sempre pi piccola e distante. Quale che sia il livello di luminosit di quello che avete immaginato, diminuitelo. Togliete progressivamente luminosit, fino a che limmagine appena percettibile. Per alcune persone, togliere luminosit significa peggiorare la sensazione. In tal caso, aumentate la luminosit dellimmagine fino a che la sensazione spiacevole scompare o si affievolisce. Se limmagine a fuoco, rendetela sfocata, sfumate i contorni, confondete le sagome. Dovete letteralmente far fatica a distinguerne i contenuti. Se siete in prima persona, dissociatevi e osservate voi stessi e limmagine che vi turba da una angolazione diversa, distaccata.

Anche questa volta le sensazioni sono cambiate, vero? Siete daccordo con me sul fatto che quello che prima vi sembrava cos spiacevole ora un po pi accettabile e meno fastidioso? Questo il potere delle visualizzazioni. Ora avete idea di che cosa potete fare semplicemente immaginando le cose e lavorando sul modo in cui immaginate le cose.

Prima di spiegarvi in che modo sfruttare questo potere che nelle vostre mani in relazione agli argomenti trattati in questo libro, voglio parlarvi ancora del potere della mente e di come la mente possa dominare la materia, tornando a discorrere di fisica quantistica.

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Anzitutto, concedetemi una battuta, che rubo a JZ Knight, conosciuta anche come Ramtha, fondatrice della omonima Scuola di illuminazione, nella quale un titolato gruppo di insegnanti, fra cui scienziati di fama mondiale come il dottor Joe Dispenza, esperto in neurologia, neurofisiologia e funzionamento del cervello. Ramtha, appunto, dice: Se avete dei dubbi circa il fatto che la mente possa dominare la materia, pensate semplicemente al fatto che un singolo pensiero pu provocare unerezione. E se avete sorriso, riflettete comunque sulla portata di questa affermazione, su quanto un singolo pensiero possa influenzare la chimica di un organismo (e la chimica di un organismo materia in senso stretto, sotto forma di ormoni, enzimi e sostanze varie, che sono cose fisiche, non pensieri o teorie astratte!). Poi, voglio ricordarvi lesperimento condotto con il generatore di eventi casuali: ricordate del potere insito in ciascuno di noi di creare la nostra realt. vero: si tratta di un potere che, per ora, stato dimostrato solo per ci che concerne la realt dellinfinitamente piccolo e, al tempo stesso, rammentiamo che noi siamo composti da questa realt infinitamente piccola. Se prendiamo una qualsiasi parte del nostro corpo ed andiamo ad esplorare sempre pi in profondit, proprio a questa realt microscopica che arriviamo, e questa realt influenzabile. Ed precisamente questo che dovete tenere a mente adesso, mentre applicherete tutto quello che avete appreso circa la visualizzazione ai vostri obiettivi.

Ora voglio che pensiate al vostro obiettivo, lo stesso che vi siete posti sulla scorta delle informazioni apprese nel capitolo dedicato alla formulazione degli obiettivi. Se non lo avete ancora fatto, questa loccasione per tornare a leggere le pagine precedenti ed elaborare il vostro personale obiettivo. indifferente che si tratti di un obiettivo economico, professionale, sentimentale, spirituale o altro. Prendetevi il tempo che vi serve, munitevi di carta e penna e abbiate il coraggio di chiedere. Prima di procedere, verificate che il vostro obiettivo abbia le caratteristiche che lo rendono un buon obiettivo. Ovvero, specifico? misurabile? accessibile? temporalmente definito? sotto la vostra responsabilit? espresso in forma positiva? etico ed ecologico? di

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risultato? Se la risposta a tutte queste domande s, allora potete procedere con lesercizio che segue.

VISUALIZZAZIONE DEL VOSTRO OBIETTIVO Pensate al vostro obiettivo. Riflettete attentamente su ci che avete chiesto. Poi, chiedete a voi stessi: Come sapr di averlo raggiunto? Come mi sentir quando lo avr raggiunto? Come saranno le mie sensazioni, nel momento in cui sapr di aver fatto centro?. Mi rendo conto che, in prima battuta, queste domande vi lasceranno un po spiazzati. Potreste eccepirmi che non potete sapere come vi sentirete, poich lo saprete solo una volta arrivati dove volete arrivare. in realt, anche se non ne siete pienamente consapevoli, qualche idea in merito lavete di sicuro. In ogni caso, eseguendo lesercizio, vi verr naturale sentirvi proprio come se lobiettivo lo aveste gi raggiunto. Tornate al vostro obiettivo. Immaginate di averlo gi raggiunto, immaginate di essere nel posto e nelle condizioni psicologiche (serenit, sicurezza, felicit) che avrete quando lo avrete raggiunto. Quando lo avete immaginato, lavorate con le sub modalit come avete fatto prima, per incrementare le sensazioni positive collegate a questa visualizzazione. Perci, se si tratta di una immagine statica trasformatela in un film, concentrandovi sui particolari, sui suoni che sentirete, sui dialoghi interiori, su qualsiasi suono che vi piace e che vi d la carica (potete inserire anche una vera e propria colonna sonora, sulla base di una canzone o una frase che per voi ha un forte potere potenziante). Se siete dissociati, associatevi. Fate finta di essere in un altro qui ed ora, andate con ogni molecola del vostro corpo esattamente l dove sarete quando avrete raggiunto lobiettivo. Vivete qualche istante come se foste l, immaginate di guardarvi intorno e di vedere tutti i segnali che vi testimoniano il vostro successo. Assaporatevi il momento e godete delle sensazioni piacevoli connesse a questo momento. Ripetete questo esercizio tutte le volte che potete, per costringere il cervello a credere a quello che ha visto: una volta che il cervello avr elaborato limmagine, far di tutto per portarvi alla realizzazione del vostro obiettivo. Ricordo che non importante avere particolari predisposizioni o titoli di studio o esperienze

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nel settore. Non nemmeno importante crederci, a queste cose, perch funzionano comunque. Quello che conta solo e soltanto il fatto di farlo. Se volete davvero diventare chi volete essere, dovete prima fare unattenta analisi di coscienza e capire chi volete essere davvero. Poi, dovete vivere e pensare proprio come se foste gi chi volete essere, perch il cervello si convinca che ci sia possibile, e praticabile. Dovete vedervi, dovete immaginarvi, dovete sognarvi esattamente come desiderate, senza limitazioni, senza preclusioni, senza preconcetti o senza vergognarvi della quantit e della qualit delle vostre richieste, anche perch si tratta di un lavoro che farete con voi stessi, senza alcuno spettatore. Siete solo voi con voi stessi, e questa rappresenta, a mio modesto parere, la miglior occasione che avete per poter essere sinceri. Che senso avrebbe, infatti, barare o imbrogliare con voi stessi, raccontandovi bugie o limitando le vostre aspettative? Nessuno vi giudicher per quello che chiedete. Nessuno vi dilegger o si prender gioco di voi. Siate voi stessi, siate liberi. Lasciate che tutti i vostri sogni escano dal cassetto, che tutte le vostre aspirazioni frustrate trovino la strada per emergere dal dimenticatoio, che tutte le ambizioni che avete dimenticato di avere abbiano il coraggio di trovare voce. Eseguite lesercizio anche tutti i giorni, anche due volte al giorno, tutte le volte che potete. Ogni cosa di cui ho parlato e parler in questo libro, funziona. A patto che voi la facciate funzionare. Evitate di sprecare unoccasione importante come questa, evitate di lasciare che queste istruzioni che vi ho dato restino parole scritte su un libro, senza esito pratico. Potete trasformare la qualit della vostra vita, a partire proprio da adesso. Perci, vi chiedo:

CHE COSA VI IMPEDISCE DI FARLO, ADESSO?

CHE COSA, IN QUESTO MOMENTO, E PIU IMPORTANTE DELLA VOSTRA VITA, DELLA VOSTRA SALUTE, DEL VOSTRO CAMBIAMENTO?

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Per rendere ancora pi utile lo studio delle modalit di rappresentazione del cervello, vi parler ora di un eccezionale sistema per sfruttare a vostro vantaggio tutto il potenziale che avete nella testa. Un argomento strettamente connesso con quello delle rappresentazioni interne e della possibilit di modificare il nostro stato emotivo sulla base delle stesse , appunto, quello delle cosiddette ANCORE. Tecnicamente, unancora (nel senso nautico del termine!) una NEUROASSOCIAZIONE, ovvero un collegamento nervoso tra un determinato stimolo esterno ed un evento emozionalmente significativo, ovvero un evento che provoca in noi determinate sensazioni, piacevoli o meno che siano. Se la cosa vi sembra complicata, pensate ad alcune di queste situazioni. pieno inverno e state mettendo ordine fra i prodotti del bagno. Vi capita fra le mani un olio solare, lo aprite e ne annusate il contenuto e, allimprovviso, tornate con la mente ad una spiaggia lontana centinaia di chilometri. Oppure, tornate in una citt in cui siete stati con i vostri genitori quando eravate piccoli e, allimprovviso, nel vedere un certo monumento, riprovate sensazioni piacevoli che sono collegate ai vostri ricordi. Lo stesso pu succedere assaggiando un piatto che vi cucinava magari vostra nonna quando eravate bambini, o ascoltando una canzone che collegate al vostro primo grande amore. Vale lo stesso anche per emozioni spiacevoli: se la canzone che state ascoltando in radio vi ricorda il giorno in cui lamore della vostra vita vi ha lasciato, probabile che il vostro stato cambi e diventi malinconico. Oppure, se da piccoli vi avessero costretto con la forza a mangiare un certo cibo (ad esempio i finocchi, come successo a me), potreste trovarvi, da adulti, con una avversione incredibile per quel tipo di piatto, avversione cos forte da provocare lurto del vomito alla sola vista del cibo incriminato (come capita a me: solo annusare lodore dei finocchi mi provoca unondata di nausea). Ebbene, tutte queste situazioni sono, per lappunto, neuro associazioni. Una delle meravigliose strategie codificate dalla PNL consiste nel creare deliberatamente neuro associazioni, va da s positive e potenzianti, da utilizzare nel momento del bisogno, magari quando siete tristi o nervosi o preoccupati. Ho inserito largomento a questo punto della trattazione poich, di solito, le ancore si installano rapidamente proprio grazie allausilio delle tecniche di manipolazione delle sub

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modalit di cui parlavo sopra. Si tratta di un sistema la cui spiegazione esula da questo contesto, poich richiede un approfondito studio della programmazione

neurolinguistica. In ogni caso, visto che siamo in argomento, ne approfitto per insegnarvi un sistema pi soft per auto installarvi una o pi neuro associazioni efficaci, che potrete utilizzare al momento del bisogno. Seguite le istruzioni che seguono con la massima scrupolosit, per trarre i migliori benefici da questa eccezionale tecnica.

CREAZIONE E INSTALLAZIONE DI UNANCORA 1. Scegliete un gesto univoco e che non fate di solito (per esempio, toccarsi le mani in un determinato modo, toccarsi il naso o premere il lobo di un orecchio: lunica cosa importante che si tratti di un gesto assolutamente nuovo, per voi): tale gesto sar il vostro pulsante di accensione dellancora. Una volta effettuata linstallazione, compiendo tale gesto, ovvero schiacciando il pulsante di accensione, accederete istantaneamente ad uno stato piacevole e rilassato. 2. Una volta che avete scelto il vostro gesto, per prima cosa richiamate alla mente un evento particolarmente piacevole della vostra esistenza (se non ne avete nemmeno uno, passate tranquillamente al punto seguente: lesercizio funziona comunque). Immaginatelo con calma, fino a sperimentare una piacevole sensazione. Ora, utilizzate le sub modalit per potenziare questa sensazione: aumentate la luminosit, aumentate la vivacit dei colori, avvicinate limmagine, associativi e cos via. Quando la sensazione piacevole pi intensa, ancoratevi, ovvero mettete in atto il gesto che avete precedentemente scelto. 3. Il vostro compito, a questo punto, quello di prestare attenzione ai momenti in cui siete sereni o particolarmente felici o tranquilli. Pu trattarsi di una cena con gli amici, di un film che vi fa ridere o emozionare, di un tramonto che vi dona senso di pace, dello sguardo del vostro partner o di vostro figlio, o di qualsiasi altra cosa che generi dentro di voi, anche solo per un attimo, una sensazione comunque piacevole. Ogni volta che, nel corso della giornata o della

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settimana vi capita di sperimentare tale sensazione piacevole, dovete effettuare il gesto di ancoraggio. sufficiente eseguire il gesto anche solo per un paio di secondi. Il gesto deve essere sempre lo stesso, a prescindere dal tipo di sensazione positiva che state sperimentando. 4. Dopo un numero sufficiente di volte, il vostro cervello collegher automaticamente lo stimolo esterno (il pulsante di accensione!) alla sensazione o insieme di sensazioni piacevoli, cosicch vi sar sufficiente utilizzare questo gesto in qualsiasi momento desideriate, per star bene, per essere pi rilassati e tranquilli, per ottenere uno stato che vi permetta di gestire al meglio le vostre emozioni. Proprio come faceva il celeberrimo Pavlov con i suoi cani che, abituati ad associare ad un particolare suono larrivo del cibo, dopo un numero sufficiente di volte iniziavano a salivare abbondantemente nel momento in cui percepivano il suono, anche se il cibo non arrivava: si trattava (e si tratter per voi, relativamente alla vostra neuro associazione) di un riflesso condizionato. automatico, non ci potete far nulla.

Le ancore funzionano per tutti, senza esclusione di alcuno, ed in qualsiasi contesto. Come tutte le altre tecniche di PNL, anche lancoraggio non richiede titolo di studio, esperienze particolari, QI elevati e cos via. Amo particolarmente queste tecniche proprio per tale motivo: chiunque di voi pu metterle in pratica e goderne i benefici, a partire da questo preciso istante, senza nemmeno sapere cos, la PNL! Certo, lesercizio sopra descritto un po pi lento di una installazione effettuata da un professionista esperto, e al tempo stesso lefficacia garantita in egual misura. A compensare la lentezza dellinstaurarsi della neuro associazione, a mio avviso, il precedente esercizio si basa su un assunto di eccezionale portata, ed il motivo per cui lo propongo sempre durante i seminari di crescita personale. Potrei insegnare fin dal primo corso ad ogni persona il modo per aumentare le sensazioni positive ed ancorarsi a piacere, come e quando lo desidera. Tuttavia, nel seminario come diventare artefici della propria fortuna, ho scelto di indirizzare i partecipanti su una strada pi lenta e molto pi costruttiva. Infatti, ho appurato che le persone, per impegnarsi nello

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svolgimento di questo esercizio che io assegno loro, sono praticamente costrette ad attivare il loro SAR su eventi positivi e piacevoli. Si devono sforzare per trovare gli aspetti positivi della loro vita, anche i pi piccoli e, quando li trovano, si devono letteralmente sforzare per assaporarli e prestar loro tutta lattenzione necessaria. Con questo esercizio, in pratica, li costringo a intraprendere la strada del pensiero positivo e dellottimismo, senza dire loro di farlo. E voi ormai sapete bene che, quando il SAR punta qualcosa o qualcuno, non smette di cercare finch non lha trovato. Non solo: se il vostro SAR attivato per la ricerca di particolari sensazione, vi capiter quel che succede quando si chiede di tenere a mente tutti gli oggetto di un particolar colore: vedrete solo quelli. Attivando il SAR su eventi piacevoli, il vostro cervello sar orientato a cercare e vedere solo o soprattutto quelli. Quindi, tale lavoro vi porter un duplice beneficio: da un lato, programmare il cervello perch noti soprattutto cose piacevoli; dallaltro, creare una neuro associazione positiva, da utilizzare nel momento del bisogno. Dopo aver effettuato lancoraggio (ripeto: durante un evento

emozionalmente piacevole, compiere il gesto che avete scelto) almeno una decina di volte, la neuro associazione sar sufficientemente forte per poterne apprezzare gli effetti. Mettete subito alla prova ci che avete fatto: aspettate di essere un po nervosi o tesi ed eseguite il gesto di ancoraggio: verificate i risultati e notate come nel compiere quel particolare movimento il vostro stato migliorer, permettendovi di affrontare qualsiasi situazione. Se le sensazioni richiamate dal vostro pulsante di accensione fossero deboli o meno intense di quel che desiderate, significa semplicemente che il vostro cervello necessita di ulteriori sinapsi nervose. Nessun problema: persistete e ripetete lesercizio ancora quattro o cinque volte. Nella mia esperienza di consulenze personali e di corsi, ho riscontrato comunque che il numero di ripetizioni che vi ho suggerito sufficiente per chiunque. Ancora una volta, ecco le straordinarie facolt del nostro cervello, a vostra disposizione, con laugurio che ne facciate davvero buon uso. Ricordate, per finire, che la strada che vi ho proposto per lavorare su voi stessi richiede tempo, perseveranza e dedizione: se, dopo il secondo gesto che mettete in atto avrete la presunzione di essere perfettamente ancorati, probabile che resterete delusi.

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Perci, siate perseveranti e rammentate uno dei motti fondamentali (si definisce presupposto della PNL): LA RIPETIZIONE GENERA IL SUCCESSO! Forse ve ne avevo gi parlato.ma, appunto, la ripetizione genera il successo! Buon lavoro, ed iniziate a cercare gli aspetti piacevoli della vostra esistenza: vi divertirete, anche perch probabile che un sano sforzo in tal senso voi non lo abbiate mai sostenuto.

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

IL CERVELLO CREDE A QUELLO CHE VEDE, e non percepisce la differenza tra un oggetto visto ed un oggetto immaginato.

IL POTERE DELLIMMAGINAZIONE ha importanti ripercussioni in campo medico, nel campo della meta medicina e in PNL.

POTETE MODIFICARE (IN MEGLIO O IN PEGGIO) LA QUALITA E/O LINTENSITA DELLE VOSTRE SENSAZIONI RISPETTO AD UN EVENTO O UN PENSIERO: sufficiente manipolare le sub modalit visive, per amplificare le sensazioni positive e diminuire le sensazioni negative.

RIPENSATE AI VOSTRI OBIETTIVI e, per renderlo vero e concreto, VISUALIZZATELO ogni volta che potete, associandovi alle sensazioni e alle emozioni che proverete quando lo avrete raggiunto. VISUALIZZARE LOBIETTIVO E PARTE INTEGRATE ED INELIMINABILE DEL PROCESSO DI CRESCITA CHE VI PORTERA A DIVENTARE CHI VOLETE ESSERE!.

Create unANCORA per raggiungere in ogni momento un particolare stato di benessere e serenit. Lavorate quotidianamente al vostro ANCORAGGIO, e sarete costretti a prestare attenzione a tutto ci che di buono vi capita nella vita!

NOTE

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ESERCIZI

importante eseguire questo compito almeno una volta al giorno, per almeno 21 giorni, onde condizionare il cervello ad eseguire le operazioni seguenti in modo naturale ed automatico. fondamentale, qui pi che mai, essere perseveranti e costanti. stato dimostrato che al cervello sono necessari 21 giorni consecutivi per acquisire una abitudine: quella che vi propongo di acquisire qui senza dubbio una delle migliori (e utili) abitudini che io conosca!

PRIMO ESERCIZIO (UNA VOLTA AL GIORNO) Pensare a qualcosa di piacevole e lavorare sulle modalit di rappresentazione al fine di renderlo pi piacevole. Pensare a qualcosa che vi piace di meno o che in qualche modo vi crea fastidio e lavorare alle sub modalit, al fine di renderlo indifferente e meno fastidioso.

SECONDO OBIETTIVO (UNA VOLTA AL GIORNO) Visualizzare nel modo pi preciso e particolareggiato possibile lobiettivo che vi siete posti secondo le regole spiegate nei capitoli precedenti.

TERZO OBIETTIVO (UNA VOLTA AL GIORNO) Lavorare sulla vostra ancora.

Mi rendo conto che, in apparenza, sembra che questi esercizi (soprattutto se sommati agli altri) richiedano tanto tempo. In realt, si tratta di dedicare pochi minuti (minuti!) della vostra giornata al vostro benessere. Decidete voi se ne vale la pena.

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CAPITOLO 11 BADA A COME PARLI!

Parlare male non solo brutto di per s, anche dannoso per lanima. (Platone)

Per prima cosa, voglio chiarire che questa sezione sulla linguistica non solo importante, ma importantissima. La lingua parlata (o pensata, sotto forma di dialogo interiore) , senza mezzi termini, lo strumento pi potente che abbiamo ed avete a disposizione per comunicare con il vostro cervello e, di conseguenza, con voi stessi. In base alla qualit e al tipo di comunicazione da voi prodotta, il vostro cervello vi porter dritti verso i risultati desiderati, oppure vi lascer esattamente dove siete o, peggio, vi sprofonder in sabbie mobile da cui uscirete con fatica. Per tutti questi motivi, e per altri che emergeranno pi avanti, vi consiglio caldamente di prestare la massima attenzione a tutto quello che apprenderete durante la lettura delle pagine seguenti. Inoltre, vi esorto caldamente a fare pratica, ad impegnarvi quotidianamente nellesercizio dei vostri nuovi strumenti linguistici, affinch diventino

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presto uno strumento completamente integrato al vostro modo di vivere. Potete comunicare le informazioni che apprenderete a chi vi sta vicino e rendere, anche in questo caso, il vostro apprendimento divertente. Potete, ad esempio, decidere di esercitarvi con il vostro partner o con qualche collega, stabilendo dei premi e delle punizioni per chi commette infrazioni alle regole. Potete tener conto di tutte le volte che voi o il vostro compagno di giochi vi dimenticate di prestare attenzione ad alcune parole o forme verbali, e sottolinearlo nel modo che ritenete pi consono alla situazione (e purch sia divertente e simpatico). Tenete presente che, per quanto siate motivati ed entusiasti, vi sar impossibile raggiungere in modo duraturo e definitivo alcun tipo di risultato, senza una completa padronanza degli opportuni strumenti linguistici e senza la consapevolezza dei danni che un cattivo utilizzo della linguistica pu provocare. Di alcune cose abbiamo gi accennato: lutilizzo improprio delle negazioni, labuso del verbo essere in tutte le sue forme. Poco importa: ricominciamo da capo e, se alcuni concetti vi sembreranno gi noti e appresi, rammentate che LA RIPETIZIONE GENERA IL SUCCESSO. O, come dicevano i nostri antenati, REPETITA IUVANT.

Cominciamo dallinizio, ricordando quelle che sono le caratteristiche della mente inconscia che qui ci interessano ai fini del nostro discorso. Ebbene, LA MENTE INCONSCIA E LETTERALE, SUGGESTIONABILE, SENZA SENSO DELLUMORISMO. Da ci deriva, anzitutto, che se vogliamo comunicare efficacemente con gli altri e, soprattutto, con noi stessi (per darci motivazione, per programmare le cose che dobbiamo fare o pianificare i nostri obiettivi, per superare un momento di crisi o per uscire da una situazione poco funzionale), dobbiamo essere molto precisi e specifici. Tenete presente che, ogni qual volta veniamo colpiti da uno stimolo esterno (immagine, parola, sensazione), il nostro cervello opera delle operazioni cosiddette di filtraggio, per immagazzinare lesperienza in modo economico e funzionale. Questo filtraggio si concretizza in CANCELLAZIONI, DISTORSIONI E GENERALIZZAZIONI. Si tratta di un processo molto utile, per certi versi. Pensate ad esempio quale fatica sarebbe vivere se ogni volta che ci trovassimo di fronte ad una porta dovessimo

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elaborare una strategia per aprirla. Invece, il cervello, che ha imparato ad aprirne una, ha generalizzato linformazione per poterla applicare in ogni situazione, senza pensarci. Se ci rechiamo in un ufficio in cui non siamo mai stati, sappiamo con esattezza che dovremo compiere un certo insieme di gesti per aprire la porta ed entrare, pur non avendo mai visto quella porta specifica. A livello di comunicazione, questo sistema di filtri si traduce in una profonda differenza fra la nostra STRUTTURA PROFONDA e la nostra STRUTTURA SUPERFICIALE. La prima costituita da tutto ci che il cervello ha registrato, ovvero milioni di informazioni differenti, e la seconda , invece, ci che il cervello filtra e permette di emergere in superficie, appunto. Facciamo un esempio. Descrivete, a voce alta o pensando, lo svolgersi di una vostra giornata qualsiasi. Prendetevi il tempo che vi serve. Avete fatto? Bene. Domanda: non vi pettinate, prima di andare al lavoro? E uscite di casa in pigiama? E i denti? E lautomobile la fate partire senza girare la chiave? E non accendete i fari? Certo, risponderete, ovvio. vero. ovvio, si tratta appunto di una serie di generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni che il vostro cervello, giustamente, opera affinch non impiegate tutta la giornata per descrivere quello che fate in una giornata. In questo caso, loperazione utile. Il problema emerge quando il cervello mette in moto questi meccanismi a vostro svantaggio. Facciamo un altro esempio. Poniamo il caso che, durante la vostra giornata, si verifichino un paio di imprevisti. molto probabile che dalla vostra bocca, al secondo imprevisto, esca una affermazione del tipo: oggi non me ne va bene una!. In realt, si tratta di una affermazione falsa ed imprecisa, perch altre mille cose sono andate per il verso giusto: volevate alzarvi dal letto e ci siete riusciti, volevate lavarvi i denti o far colazione e ci siete riusciti e cos via. Quindi, che cosa successo? Il cervello ha preso due singoli episodi e li ha trasformati in qualcosa di pi grande. Certo, voi sapete bene, a livello di struttura profonda, che si tratta solo di due episodi, ma il pensiero che emerge in superficie di ben altro tenore. E, poich abbiamo visto che il cervello letterale, tale messaggio pu trasformarsi in

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una profezia auto avverante, facendovi correre il rischio che davvero la vostra giornata si trasformi in una ecatombe. Quando comunichiamo, possiamo indurre qualsiasi cosa nel sistema mente corpo, cose estremamente utili o terribilmente dannose. Il meccanismo uno solo, il modo in cui lo usiamo dipende dalla nostra consapevolezza, dalle nostre intenzioni e dal nostro cuore. Nuotiamo cos tanto nel mare del linguaggio, che facile dimenticarsi dellambiente linguistico. Quindi, pi le nostre mappe neuro linguistiche ci sono chiare, pi diventiamo forti. 43 Quante volte vi sono scappate frasi del genere: lui migliore di me, oppure io in questa cosa sono proprio negato, oppure immagino che tu sia arrabbiato con me? Si tratta sempre di generalizzazioni, cancellazioni e distorsioni, del genere dannoso, che produce limitazioni al vostro modello del mondo e alle vostre possibilit di riuscita. Per ovviare agli inconvenienti di questo sistema di funzionamento del cervello, esiste uno strumento molto potente che si chiama METAMODELLO LINGUISTICO, che consiste, in pratica, nella codificazione di questi trabocchetti e nellanalisi delle misure necessarie da adottare per risalire dalla struttura superficiale (quando questa sia potenzialmente pericolosa) alla struttura profonda, attraversando tutti quei filtri di cui abbiamo parlato prima. Per comprendere quanto sia importante comunicare in modo specifico e preciso, leggete questa storiella divertente.

Cera una volta un signore che passeggiava per una strada. Vide un contadino che sostava su una panchina. Accanto, un cagnolino faceva un riposino. Buongiorno, disse. Buongiorno a lei, rispose il contadino. Il tizio si avvicin al cane che riposava. Il suo cane morde? chiese al contadino. No, rispose quello. Cos, il tizio si avvicin per accarezzare il cane, ma questo lo morse. Ma come! Mi ha detto che il suo cane non morde! E invece guardi qui!, url il tizio. Infatti, questo non il mio cane, rispose il contadino.

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Persino i grandi poeti, a quanto pare, erano consapevoli dei potenziali pericoli insiti in un linguaggio poco preciso e specifico. Leggete questo passo del sommo Ovidio, tratto dallopera Le Metamorfosi, libro 14.

Febo mi disse: Esprimi un desiderio, vergine cumana:/sar esaudito. Io presi un pugno di sabbia e glielo mostrai,/chiedendo che mi fossero concessi tanti anni di vita/quanti granelli di sabbia cerano in quel mucchietto./Sciocca, mi scordai di chiedere che fossero anni di giovinezza./[] eccomi qui, ancora nubile. Ma ormai let pi bella/ mi ha voltato le spalle, e a passi incerti avanza unacida vecchiaia,/ che a lungo dovr sopportare. Vedi, sette secoli/ son gi vissuta: per eguagliare il numero di granelli,/ trecento raccolti e trecento vendemmie devo ancora vedere.

Passiamo ora in rassegna, brevemente, le forme di cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni: si tratta di una trattazione sommaria, utile in questo contesto e volutamente discorsiva. Si tratta solo di una parte del meta modello, quella a mio avviso di pi immediata utilit per chi si approccia a questo modo di pensare e di parlare per la prima volta. Troverete nelle note bibliografiche utili indicazioni per approfondire largomento. Quel che mi preme qui che voi iniziate ad identificare i tranelli della lingua parlata, al fine di evitarli il pi possibile e di saperli affrontare qualora minacciassero la vostra salute o la vostra serenit o si frapponessero in qualche modo tra voi ed il vostro obiettivo. Vi ricordo, ancora una volta, che solo con grande attenzione e perseveranza riuscirete a padroneggiare questa materia e che, al tempo stesso, una volta che tale modo di pensare sar strutturato (competenza inconscia), davanti a voi la strada per il perseguimento del vostro obiettivo sar spianata come nemmeno osate sperare.

Per prima cosa occupiamoci delle CANCELLAZIONI. Le CANCELLAZIONI SEMPLICI sono vere e proprie omissioni di pezzi di informazione. Ad esempio: Sono preoccupato, Ho paura. Per recuperare linformazione cancellata e, quindi, in qualche modo, parcellizzare il problema e ridimensionarlo,

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possiamo porre a noi stessi domande del tipo: di che cosa, precisamente, ho paura?, oppure per cosa sono preoccupato, esattamente?. Come vedete, attraverso tali domande si transita da uno stato in cui tutto in noi paura o preoccupazione ad uno stato in cui solo determinati e specifici aspetti della nostra vita ci fanno preoccupare o ci provocano paura. Le cancellazioni semplici possono portare a visioni del mondo decisamente ristrette. Pensate ad una frase di uso comune, come quella persona non mi piace: ebbene, una frase del genere preclude a priori qualsiasi tipo di comunicazione, qualsiasi spiraglio di cambiamento della propria posizione. Possibile che nulla, in quella persona, vi piaccia? Fosse anche che il colore dei suoi capelli vi garba, sarebbe gi un inizio! Le cancellazioni semplici trasformano un granello di sabbia in una spiaggia, due gocce di pioggia in un uragano senza fine, la nostra visione del mondo in una triste panoramica di bianco e nero, deflorata di tutte le meravigliose sfumature dellarcobaleno. Ci sono poi le COMPARAZIONI, ovvero cancellazioni che si caratterizzano per la mancanza del termine di paragone. Ad esempio: questo compito troppo difficile, questa cosa troppo costosa. utile, per avere un miglior quadro della situazione, porci domande che ci aiutino ad inquadrare il nostro problema in una cornice diversa: troppo difficile/costosa per chi o rispetto a cosa? Se pensiamo che il nostro obiettivo sia fuori della nostra portata, luso di comparazioni prive di termine di paragone peggiora decisamente il nostro stato psicologico, ed fortemente depotenziante. Utilizzare gli opportuni riferimenti, invece, favorisce un processo di re inquadramento del problema, solitamente riducendolo a dimensioni molto pi accettabili e meno drammatiche. Infine, fra le cancellazioni, ricordiamo le MANCANZE DI INDICI REFERENZIALI, ovvero frasi che omettono criteri precisi di riferimento. Sono le comunemente dette generalizzazioni, il nostro fare di tutta lerba un fascio. evidente che tali mancanze possono ridurre decisamente le nostre prospettive, oppure portarci su posizioni di pregiudizio assai poco convenienti. Ad esempio: gli americani sono aggressivi, oppure gli abitanti di Brescia sono scontrosi. In tal caso, sufficiente domandarci: quali americani/bresciani, di preciso?

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Anche in tal caso, luso e labuso di tale forma di cancellazione provoca danno soprattutto a noi stessi, riducendo lampiezza della nostra visione, costringendo il nostro SAR a ben limitati orizzonti, precludendoci una vasta di gamma di scelte. In sostanza, la mancanza di indici referenziali ci schiaccia sotto il peso del pregiudizio e del luogo comune, due atteggiamenti mentali assai poco consoni a noi, artefici della nostra fortuna!

Passiamo alle DISTORSIONI. Le frasi di prima, oltre ad essere caratterizzate da una mancanza di indice referenziale, contengono anche una NOMINALIZZAZIONE, ovvero un processo per il quale si trasforma in cosa un verbo o un predicato che cosa non . Mi riferisco ai termini aggressivi e scontrosi, che evidentemente richiedono ulteriori delucidazioni, poich possono significare cose assai diverse per persone diverse. Lo stesso dicasi per altre parole, come felicit, serenit etc. Pensate ad esempio alla seguente frase, che potreste dire a voi stessi o sentirvi dire da qualcuno che conoscete: Ho bisogno di serenit. Capite bene che, per qualcuno, il termine serenit pu essere indicativo di benessere economico, per qualcun altro di affetto, per altri di stabilit sul luogo di lavoro. Perci, fondamentale, sempre, chiedersi: che cosa intendo/intendi per? Scherzosamente, negli ambienti degli addetti ai lavori, si dice che sono nominalizzazioni tutte le cose che non si possono mettere in una carriola. Ovvero: un fiore un nome (si pu mettere in una carriola), felicit, amore, gioia sono nominalizzazioni (non si possono mettere in una carriola, direi!). Tale forma di deformazione della realt , tra laltro, molto improduttiva per quel che riguarda il nostro benessere e pu costringerci a girare su noi stessi alla ricerca del sentiero giusto da prendere. Se noi diciamo a noi stessi cose del tipo: non sono felice, oppure, ho bisogno di serenit, il nostro cervello far fatica ad identificare la reale portata del problema e, perci, a prendere gli opportuni provvedimenti per uscire dalla situazione di stallo. Quindi, chiediamo sempre a noi stessi le precisazioni che ci servono per calibrare il problema in modo preciso e corretto, onde evitare di sprecare risorse ed energie su pi fronti, quando potremmo indirizzarle verso un unico

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bersaglio. Che cosa, di preciso, mi rende poco felice?, Di che cosa, esattamente, ho bisogno?, Che cosa, specificamente, mi manca affinch il mio umore migliori?. Ricordate queste frasi e verificate se nel vostro linguaggio di tutti i giorni potrebbero esservi utili. Altra distorsione molto interessante la cosiddetta LETTURA DEL PENSIERO, da evitare categoricamente (a meno che siate esperti utilizzatori del linguaggio abilmente vago di Milton Erikson, famoso ipnoterapeuta) onde evitare spiacevoli incomprensioni con gli altri e false e dannose rappresentazioni della realt per noi stessi. Ad esempio: tanto so gi cosa pensi, oppure immagino che tu sia arrabbiato, oppure so che questa cosa ti piace. Ununica domanda utile per cancellare qualsiasi lettura del pensiero: come fai, precisamente, a saperlo?. Ponete questa domanda a voi stessi, ogni volta che date per scontato qualcosa che riguarda i pensieri degli altri e che tanto scontato non : noterete come la maggior parte delle volte, tutta la rappresentazione si svolge solo nella vostra testa e noterete come, ragionando in questo modo, la maggior parte del vostro astio verso persone che in qualche modo vi turbano si scioglier come neve al sole. Inoltre, la lettura del pensiero demotivante allazione: a che pro iniziare un processo qualsiasi, quando sapete gi cosa pensano gli altri e quello che diranno? A che pro lottare e combattere, quando sapete gi che le cose andranno in un determinato modo? Moltissimi miei clienti hanno questa particolare deformazione e ritengono di sapere che cosa pensano gli altri, che cosa diranno, etc. Ho elaborato un antidoto specifico, per distruggere questo genere di convinzioni. Di solito, osservo con attenzione la persona e le chiedo di dirmi che cosa ho in tasca. Come prevedibile, il mio cliente sbaglia. Poi chiedo di dirmi a che numero sto pensando e, inevitabilmente, la persona sbaglia. A questo punto scuoto la testa e dico: Non che poi sei questo gran veggente, eh?. Fatelo anche voi. Ogni volta che state commettendo questa imprudenza linguistica, ricordatevi che se foste davvero dei veggenti, potreste vincere al lotto e risolvere molti dei vostri problemi!

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Per ultime, ecco le GENERALIZZAZIONI. Fondamentali sono i QUANTIFICATORI UNIVERSALI, veri e propri vizi verbali, a mio avviso, in grado di alterare profondamente la nostra visione del mondo, naturalmente in senso poco utile e funzionale per noi stessi. Tutti mi odiano, Non me ne va bene una, Sei sempre in ritardo, Dici sempre le stesse cose, Non fai mai quello che ti dico. Vi riconoscete in questo modo di parlare? evidente per tutti che si tratta di affermazioni intrinsecamente false. Infatti, non possibile che tutte le persone che conosci ti odino, che nessuna cosa vada bene, che una persona ripeta sempre le stesse frasi o che non faccia mai quello che dite. Eppure, tali messaggi hanno la caratteristica di insinuarsi nel nostro cervello e generare terribili profezie auto avveranti, oppure limitare pesantemente la nostra visione del mondo. Un sistema elegante per distruggere queste generalizzazioni consiste semplicemente nel ripetere sotto forma di domanda il quantificatore universale: proprio tutti?, nemmeno una?, in ritardo sempre sempre?, oppure mai e proprio mai?. Se presterete attenzione, riuscirete ad identificare tali generalizzazioni anche nel vostro modo di parlare: se e quando capiter, rammentate di fermarvi un istante e chiedere a voi stessi se, davvero, proprio nulla va per il verso giusto, proprio nessuno vi capisce, vostro marito non ne combina proprio mai una giusta. E, come dico sempre durante i seminari, ricordatevi che generalizzare sempre sbagliato! (potete ridere, quando lavete capita). Ci sono poi gli OPERATORI MODALI, ovvero modi di esprimersi che inducono la persona ad evitare lassunzione di responsabilit circa le proprie scelte. Sapete bene, a questo punto, come chiunque voglia diventare artefice della propria fortuna debba per prima cosa assumersi la responsabilit di tutto ci che riguarda la propria vita e le proprie scelte. Esempi di frasi che contengono operatori modali sono: Non posso proprio restare, oppure Non riesco a fare questa cosa. Se vi rendete conto di utilizzare questo tipo di locuzioni durante i vostri discorsi, anche quelli che fate con voi stessi, chiedetevi: Che cosa me lo impedisce? In che modo non

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riesco? Che cosa succederebbe se io restassi o se lo facessi? Che cosa succederebbe se io non restassi o non lo facessi?. In pratica, dovete esplorare la gamma delle scelte, per comprendere appieno la reale motivazione celata dietro le vostre decisioni. In pratica, si tratta di transitare dalla fase di declinazione della responsabilit (non posso) a quella di assunzione della stessa (non voglio), basilare ai fini della propria crescita personale. Per concludere, parliamo della PERFORMATIVA PERSA, pessima traduzione dallinglese per indicare quel che comunemente chiamiamo INDICE REFERENZIALE ESTERNO. In pratica, capita spesso di utilizzare modi di dire del tipo si dice che, importante che e cos via. Anche in tal caso, si tratta di modi di dire che possono essere fuorvianti e poco funzionali, perci evitateli e, soprattutto, se qualcuno li utilizza con voi, chiedetegli (o chiedete almeno a voi stessi, se non avete voglia di imbarcarvi in noiose discussioni): Chi lo dice? Secondo chi importante?.

Al termine del capitolo troverete, come al solito, uno specchietto riassuntivo. Ora, piuttosto, concentriamoci su altri interessanti aspetti della lingua parlata sui quali vale la pena lavorare. Le indicazioni che segue rappresentano il vostro compito da affrontare, la vostra sfida. Applicatevi con costanza nellesercizio, prestate attenzione a quel che dite e state allerta, se avete deciso di giocare a questo gioco di apprendimento con qualcuno. Vi garantisco che inizierete a percepire i benefici effetti del vostro impegno sin dai primi giorni. Per dirla con Platone, che ho citato nellincipit del capitolo, mi sento di aggiungere che le regole sotto esposte sono i rimedi per le anime che si sono ammalate a causa di troppo brutto parlare.

VERBO ESSERE Abbiamo gi affrontato il tema del verbo essere e dei linguaggi e prime e e choice. Qui vi ricordo soltanto di allenarvi con perseveranza, di prestare attenzione alla quantit di verbi essere, in tutte le possibili forme, che farciscono il vostro parlato quotidiano e di elaborare costantemente nuove forme linguistiche, nuove perifrasi, per evitare quanto pi possibile di utilizzarlo.

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NEGAZIONI Anche di questo tema abbiamo gi accennato. Vi ricordo che il cervello ha la capacit di riconoscere soltanto comandi espressi in forma positiva: fai questo e fai quello, smetti di fare cos, inizia a fare qualche altra cosa e via dicendo. Facciamo un piccolo esperimento. Ora, ascoltatemi bene: NON PENSATE A UNA SCIMMIETTA VESTITA DA BALLERINA, CON UNA TUTINA ROSA A POIS. Che cosa avete fatto? Lavete immaginata, vero? State tranquilli, si tratta di un meccanismo ineludibile. Se io vi chiedo di non pensare ad una determinata cosa, il vostro cervello, prima di negarla a livello logico, deve comunque visualizzarla ed elaborarla sotto forma di immagine. Ogni volta dite a voi stessi frasi del tipo: non devo sbagliare, non devo avere paura, non voglio questo e non voglio quello, il cervello elabora le immagini che voi gli suggerite e, come abbiamo gi imparato, far di tutto per condurvi esattamente l dove gli avete chiesto (senza saperlo!). Chi di voi ha figli, conosce senzaltro la frustrante esperienza che deriva dal dire al figlio di NON fare una determinata cosa e di vederlo, immediatamente dopo, fare proprio la cosa che gli era stata proibito di fare. Vostro figlio non disubbidiente, anzi. Semplicemente, il suo cervello inconscio ha ubbidito al vero comando che voi, senza rendervene conto, gli avete fornito. Non correre, che cadi!. Non stare cos vicino al televisore! Non dire parolacce!. Siamo talmente abituati a questa forma di comunicazione con noi stessi che, spesso, addirittura pensiamo in termini negativi. Quando lavoro con un cliente e gli chiedo che cosa vuole, la sua risposta di solito concentrata su quello che NON vuole. Mi capita poi, durante i seminari, quando qualcuno alza la mano ed io lo invito a parlare o fare la sua domanda, che la persona esordisca con un bel NO, volevo dire solo che. Se state sorridendo, significa che anche voi avete questo brutto vizio. Evitando sistematicamente le negazioni, svilupperete quello che io amo definire il VERO PENSIERO POSITIVO, che cosa ben diversa dal voler vedere a tutti i costi

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laspetto positivo delle cose. Si tratta, letteralmente, di pensare in termini sempre positivi, di elaborare pensieri assertivi, di concedervi il lusso di infinite possibilit di azione. Chi pensa positivo, secondo questa accezione, pensa a che cosa PUO fare, piuttosto che a cosa NON PUO fare. Pensa a cosa VUOLE, piuttosto che a cosa NON VUOLE. Pensa a cosa FARE o PROVARE, invece che a cosa NON FARE o NON PROVARE. Vi assicuro che parlare senza negazioni possibile, anche se allinizio tale impresa si riveler piuttosto impegnativa. Al tempo stesso, si tratta del miglior modo di ristrutturare il vostro cervello e di cambiare letteralmente stile di vita. Gli unici NO che vi sono concessi sono quelli da utilizzare nelle risposte a domande dirette, del tipo: Hai voglia di mangiare la pizza?. Potreste utilizzare sottili forme verbali definite di ricalco e guida, anche se vi consiglio di dire un bel NO, magari accompagnato da un sorriso, se i vostri desideri sono di altro genere. Facciamo altri esempi, per chiarirci meglio in che modo funzionano le negazioni ed in che modo potete rielaborare i concetti. Dopo un po di sano esercizio, tale rielaborazione sar automatica ed istantanea: quando ci accadr, potrete davvero dire di essere persone che pensano positivo! Una mia cliente, ad esempio, per dire a suo figlio di allontanarsi da una mensola su cui erano depositati alcuni prodotti, continuava a ripetergli, senza che il bambino desse il minimo segno di voler ubbidire: non toccare, non stare cos vicino alla mensola!. Lho esortata a rielaborare i suoi comandi in versione positiva. Dopo qualche riflessione, se ne uscita con un apprezzabile: evita di toccare, evita di stare cos vicino alla mensola. Di solito, lutilizzo del verbo evitare uno dei primi passi verso la libert dalla schiavit della negazione. Con la pratica, si riescono a fare grandi passi in avanti. Cos, la mia cliente avrebbe potuto, e molto pi elegantemente, dire a suo figlio: stai lontano dalla mensola e lascia stare i prodotti. Vedete? Si tratta di comandi positivi, espressi in modo che il cervello li capisca. Ora fatelo voi. Traducete, senza usare la negazione, la frase: Oggi non sono contento. Potreste dire, ad esempio: Oggi sono poco felice. Accettabile, salvo per lutilizzo del verbo essere, che vi qualifica come persone poco felici, da capo a piedi, in tutta la

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vostra identit. Potreste dire: Oggi mi sento poco contento, ed avreste un bel 9 in pagella! Ancora. Traduciamo insieme: Oggi non ho voglia di fare questa cosa. Evitando la negazione, siete praticamente costretti a dire quello che avete voglia di fare. Certo, questo magari non vi esime dal fare comunque la cosa che non avete voglia di fare. Al tempo stesso, tuttavia, il nuovo modo di parlare vi costringe almeno a pensare anche a cose che avete voglia di fare, cosa molto positiva poich getta alcuni spiragli di luce nel grigiore delle cose da fare per forza. Ora avete sufficiente materiale su cui riflettere e lavorare. Perci, lavorateci sopra e ricordate sempre che il vostro successo ed il perseguimento del vostro o dei vostri obiettivi dipende anche da questo.

CONDIZIONALI/FUTURO/FUTURO NEL PASSATO Regola basilare per tutti coloro che vogliono essere artefici della loro fortuna: basta con i vorrei, dovrei, farei, dovr, far. Vi si addicono poco. Gli artefici della loro fortuna si esprimono attraverso i voglio, faccio, devo. Quando dovete parlare a voi stessi, sia per motivarvi a fare qualcosa, sia per esprimere le vostre intenzioni (persino quelle pi banali, come potrebbe essere lidea di sistemare larmadio o tagliare il prato), privilegiate sempre il modo indicativo ed il tempo presente. Devo tagliare il prato. Voglio raggiungere questo obiettivo. Ora faccio questa cosa. Si tratta di comandi che impartite al vostro cervello e che il vostro cervello come costretto ad eseguire, senza appello. I condizionali ed i congiuntivi, viceversa, vi concedono un buon margine per rimandare, essere inattivi, delegare ad altri la responsabilit delle vostre scelte e delle vostre azioni. Dire farei esprime, inconsapevolmente, il fatto che ci sono ostacoli frapposti fra voi ed il vostro agire. Dire vorrei significa, letteralmente, che forse volete e forse no.

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Dire mi piacerebbe, significa che non sapete davvero e con certezza se la cosa vi piace o no. Se, poi, unite il condizionale alla terza persona singolare, il danno ancora maggiore. Ad esempio: sarebbe il caso che una frase che contiene in s pi di un problema. In primis, si tratta di una performativa persa (potrei chiedervi: sarebbe il caso secondo chi?). Poi, si tratta di una declinazione di responsabilit: se volete che qualcuno faccia qualcosa o se voi stessi volete davvero fare qualcosa, esprimete questa volont nel modo corretto: voglio che.. Pensate, banalmente, ad una situazione domestica, come quella in cui la mamma vuole che il figlio faccia i suoi compiti. Ascoltate i due modi di parlare e chiedetevi in quale dei due casi la mamma otterr maggior risultato. Sarebbe il caso che tu ora finissi i compiti, oppure Io voglio che tu faccia i compiti? Anche con il tempo coniugato al futuro consiglio di andarci piano e di limitarsi ad utilizzarlo giusto quando serve. Come sottolineano Joseph e Caroline Messinger nel loro bellissimo ed utilissimo libro (dedicato alla comunicazione genitori/figli e, a mio avviso, tranquillamente applicabile a qualsiasi forma di comunicazione, quali che siano gli interlocutori): i verbi al futuro sono sinonimi di procrastinazione. La scelta di questo tempo verbale rivela una tendenza irrefrenabile a rimandare a domani quello che si sarebbe potuto gi fare ieri. Il futuro il tempo verbale preferito delle persone che hanno sempre le migliori intenzioni del mondo, ma superano di rado il confine fra il dire e il fare. 44 Come per i condizionali, quindi, impegnatevi, soprattutto per quel che riguarda i vostri intenti, i vostri obiettivi o semplicemente lespressione della vostra volont, ad evitare tale forma verbale. Se davvero volete fare qualcosa, dite: lo faccio!, piuttosto che lo far, lo farei. Vi garantirete migliori probabilit di successo, obbligando il cervello ad ubbidire al vostro ordine perentorio. E che dire, poi, del futuro nel passato? Si tratta di una vera e propria contorsione verbale che, se pure in apparenza logica e grammaticalmente corretta, nasconde un terribile abominio.

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Ti avevo detto che sarei andato io!. Come potete ben vedere, parlate al passato di unazione che non avete ancora compiuto! Il verbo DIRE il granello di sabbia che blocca il passaggio allatto. Aggiungeteci la complicit del trapassato prossimo e del condizionale passato ed ecco che scomponete unazione la cui realizzazione gi seriamente compromessa. Parlate al passato di unazione che non avete ancora compiuto. Ci che viene detto non garantisce per niente ci che verr fatto. Ci che viene fatto, invece, non ha necessariamente bisogno di essere detto. Lenergia che consumate parlando di quello che farete non potete investirla nella realizzazione propriamente detta. Pi si parla e meno si agisce. 45

LERBA VOGLIO. Durante i miei seminari, parlo di moltissimi argomenti, nessuno dei quali suscita particolari polemiche. Salvo uno. Quando spiego alle persone che il modo migliore per esprimere le proprie intenzioni quello di utilizzare il verbo voglio, coniugato allindicativo tempo presente, immancabilmente almeno un partecipante reagisce assalendomi (metaforicamente) ed irritandosi non poco. Il motivo molto semplice: senza saperlo, identifichiamo il verbo voglio con una forma di maleducazione. Pensate, ad esempio, a questa cosa: immaginate di entrare in un bar e dire voglio un caff, oppure di entrare in un negozio di abbigliamento e dire voglio provare quella camicia. Sono pi che certo che pensare in questi termini vi crea una strana sensazione e che limmagine che vi si formata nella testa quella di una persona arrogante e che con modi prepotenti chiede a gran voce un caff o una camicia. In realt, non vi ho detto di urlare io voglio con tono arrogante e voce aggressiva, eppure quello che precisamente avete capito. Si pu benissimo chiedere: per cortesia, voglio provare quella camicia con tono di voce cortese ed un bel sorriso. State certi che il commesso non ne avr a male. La verit che ogni volta che dite vorrei, la vostra volont non sufficientemente forte ed i vostri propositi rischiano di non concretizzarsi. Certo, lesempio banale del caff poco significativo. Se entrate in un bar e dite: vorrei un caff, qualsiasi barman sar ben lieto di servirvelo. Se, per, invece che di un caff si trattasse di qualcosa di veramente importante per voi, di

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qualcosa che attiene alla vostra serenit o al vostro successo? Se lo volete davvero, ditelo. Pensate alla realizzazione di uno dei vostri sogni: vorreste realizzarlo o volete? Sentite, anche solo pronunciando la frase nei due diversi modi, come le sensazioni che provate sono diverse? Vorreste o volete? Ogni volta che dalla vostra bocca esce un vorrei, il vostro cervello traduce il messaggio con un bel forse vuole e forse no, e forse la cosa non poi cos importante. Se succede, bene, altrimenti pazienza. E cos che volete affrontare il vostro percorso: se succede, bene; se non succede, pazienza? Mi auguro di no. Naturalmente, la responsabilit di questo modo di parlare non vostra, ma di chi vi ha educato, dicendovi la mitica frase NON SI DICE VOGLIO SI DICE VORREI, magari accompagnando questo pessimo insegnamento con un bello scappellotto. Oppure, vi hanno insegnato con tono sprezzante che LERBA VOGLIO NON CRESCE NEMMENO NEL GIARDINO DEL RE! Usando il presente indicativo, il bambino non cerca tanto di ottenere il giocattolo dei suoi sogni, quanto di affermarsi. Luso intenso del condizionale imposto al bimbo una condotta genitoriale psicotossica, capace di bloccare le sue motivazioni o i suoi desideri. Se lo voglio, mi batto per averlo. Se lo vorrei, lo sogno e poi lo dimentico. Quello che vorrei non lo voglio veramente, altrimenti perch avrei bisogno di sottoporlo a una condizione preliminare? Il tocco finale a questo quadretto lo stupefacente Quando si bene educati. Questa precisazione suggerisce che, per essere beneducati, preferibile non esistere. Quale percezione ha il bambino di questa osservazione che gli rifilate appena dice VOGLIO? Non ho il diritto di esistere perch, se esisto, sono maleducato. Certo, non questo il significato che attribuite alle vostre parole, ma quello che il piccino percepisce letteralmente. 46 Perci, amici miei, lasciate che vi dica che, nel mio giardino, lerba voglio la faccio crescere, eccome! Consiglio caldamente anche voi di fare lo stesso. Vedrete che latteggiamento delle persone nei vostri confronti cambier radicalmente, e voi stessi vi sentirete molto pi sicuri di voi stessi, molto pi padroni della vostra volont.

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SPERARE E PROVARE Molto semplicemente, ricordate questa equazione: PROVARE = FALLIRE! Provare significa concedersi la possibilit di sbagliare. Si tratta di un verbo che il cervello stenta a riconoscere, un ibrido fra il fare e il non fare, di nessuna utilit quando opportuno accedere alle nostre risorse per tagliare il traguardo che ci siamo prefissati. Le cose, o si fanno o non si fanno. Smettere di provare non significa dovercela fare al primo colpo, anzi. Si tratta solo di adottare una forma mentis differente. Come spiego sempre a mia figlia (di 6 anni), si tratta, al limite, di fare le cose pi volte, finch non si ottiene il risultato desiderato. Per molti di voi, forse, provare a fare una cosa e fare e ripetere la cosa finch non si raggiunge il risultato sono formule equivalenti. Dal punto di vista formale, ci senza dubbio vero: esprimono lo stesso intento. Da un punto di vista sostanziale, tuttavia, la differenza enorme. Vi faccio un esempio. Provate ad allacciarvi una scarpa. Se vi siete chinati alla ricerca dei lacci, fermatevi. Vi ho detto provate, non allacciatevi la scarpa. Non ha senso, direte voi. Appunto. Ripeto: le cose si fanno o non si fanno, una terza via non esiste. Breve parentesi sul verbo sperare. Gli artefici della propria fortuna fanno accadere le cose, perci nella loro esistenza ben poco spazio lasciato alla speranza. Una cosa che accomuna tutti i pi grandi uomini di successo del Pianeta proprio latteggiamento verso la speranza: semplicemente, invece di perdere tempo a sperare che qualcosa vada bene, utilizzano quel tempo per fare di pi e fare meglio, affinch la cosa vada sicuramente bene. Perci, se volete diventare quel che volete essere, abbandonate le speranze e datevi da fare. Vi assicuro che i risultati saranno pi veloci e soddisfacenti.

BISOGNA, SI DEVE Si tratta di due forme verbali da evitare tassativamente che, da un lato, sono assai poco incisive per quel che concerne la comunicazione con gli altri e, daltro lato, sono ben poco degne di persone che si assumono la responsabilit del loro destino. Le prime risposte che mi vengono in mente quando qualcuno mi apostrofa con un bisogna o un si deve sono: chi lo dice? Secondo il bisogno di chi?

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Il verbo BISOGNARE si coniuga esclusivamente alla terza persona singolare. Variante ipocrita ed edulcorata del verbo DOVERE, ha il vantaggio di avere un soggetto del tutto sconosciuto. Chi questo soggetto? Non n io n tu n noi. un personaggio virtuale ma onnipotente che impone la sua volont senza offrirci la possibilit di discuterne con lui. Questa modalit di pressione il ritornello preferito dei genitori dimissionari, che si trincerano dietro questo fantomatico personaggio per rafforzare la loro autorit. Perch BISOGNA e non VOGLIO? I genitori hanno forse paura di assumersi la responsabilit delle loro parole?. 47 Qui si parla di genitori. Come vi dicevo, tuttavia, trovo che queste considerazioni siano estendibili a chiunque. Le persone di successo (ripeto, in qualsiasi campo, che si tratti di affari o di gestione del matrimonio) sono persone che si assumono la loro dose di responsabilit. Volete che vostro marito o vostra moglie consideri di pi le vostre esigenze o ascolti i vostri desideri? Passate dal bisogna al voglio. Volete che i vostri colleghi vi diano maggior attenzione? Idem. Naturalmente, utilizzare il voglio (nel modo cortese spiegato poco fa) non significa necessariamente che otterrete il risultato desiderato, perch ci dipende anche dalla volont degli altri. La cosa certa che avrete affermato voi stessi e la vostra identit e persone che osano fare questo sono persone che comunque hanno il coraggio di assumersi la responsabilit della loro sorte. I bisogna e i si deve sono per i pusillanimi, per coloro i quali non hanno abbastanza coraggio per dire le cose che pensano, che non hanno il coraggio di essere loro stessi.

DOMANDE COME E PERCHE Poniamo il caso che la vostra giornata non sia stata del tutto eccezionale. Poniamo il caso che vi sentiate un po gi di corda, o arrabbiati. Poniamo il caso che veniate da me e me lo diciate, ed io inizi a chiedervi perch siete arrabbiati, perch siete nervosi e perch la vostra giornata sia stata problematica. Per rispondermi, sareste costretti a tornare con il pensiero a tutte le cose che sono andate storte, aumentando il vostro stress e peggiorando la situazione. Le domande cosiddette perch si chiamano domande ontologiche, poich sviscerano il problema dallinterno, lo esplorano, lo

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analizzano nel dettaglio. Cos facendo, tuttavia, soprattutto se si tratta di analizzare situazioni problematiche, si continua a prestare attenzione e a focalizzarsi sul problema. Per questo, si dice che le domande ontologiche conducono a cornici problema. Viceversa, poniamo il caso che, di fronte alle vostre affermazioni, io annuisca con aria comprensiva e vi chieda semplicemente come intendete affrontare la situazione. Il vostro cervello, come per magia, costretto a spostare il suo focus (il SAR!) sulle soluzioni, invece che insistere sul problema. A quel punto, si mette in moto un meccanismo automatico grazie al quale il vostro stato emotivo depotenziante si trasforma in qualcosa di diverso, di produttivo e di utile. Si tratta di un comportamento predeterminato a livello biologico: il cervello programmato per allontanarsi da situazioni dolorose o spiacevoli e per dirigersi verso situazioni favorevoli o piacevoli. La nostra stessa vita (o meglio, dovrebbe essere) improntata su questo imperativo categorico: allontanarsi dal dolore, dirigersi verso il piacere. Si tratta delle due molle che condizionano tutti i nostri comportamenti. Le domande come si chiamano appunto domande epistemologiche, perch espandono la conoscenza ed il sapere al di fuori del fenomeno in quanto tale. Per questo motivo, si dice che le domande come conducono a cornici risultato. Perci, allenatevi ad utilizzare pi che potete domande che contengono come e cosa, evitando i perch, sia per quel che riguarda la comunicazione con gli altri sia, soprattutto, per quel che riguarda il dialogo interiore e la comunicazione con voi stessi. Vi sentite arrabbiati? Bene. Come potete fare per porre rimedio a questa cosa? Cosa potete fare al riguardo? La giornata andata in modo diverso da quel che vi aspettavate? Bene. Preferite insistere sui perch e cos facendo continuare a richiamare alla mente le immagini delle situazioni che vi hanno reso di cattivo umore (ricordate che il cervello, quando pensa, lo fa sempre attraverso immagini), oppure volete esplorare le possibilit che vi si prospettano, attraverso i come e i cosa? come al solito, la scelta vostra. Facciamo un veloce esempio. Pensate a qualcosa che non vi piace, a qualcosa che, durante la giornata, vi ha cambiato un po lumore o vi ha fatto innervosire. Evitate di pensarci troppo, per, altrimenti vi rovinate la giornata davvero! Comunque, pensateci

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ed immaginate una scena in cui io sono vostra moglie (si fa per dire) o vostro marito e vi aspetto a casa. Voi siete nervosi e avete solo voglia di dimenticare il problema, il collega o laffare che vi hanno turbato. Entrate in casa ed io vi chiedo: Cara/caro, perch sei arrabbiato?. Per rispondere, dovete richiamare alla mente tutte le rappresentazioni interne collegate al vostro stato emotivo depotenziante e, naturalmente, ci va in conflitto con i due comandi di base del cervello (via dal dolore! e corri verso il piacere!). E probabile che non abbiate voglia di rispondermi, generando cos una tipica reazione del tipo ecco, non vuoi comunicare con me, oppure che mi rispondiate in malo modo, innescando un litigio. Immaginate ora la scena alternativa. Voi entrate in casa ed io vi dico: Vedo che sei arrabbiato. Cosa possiamo fare per farla passare?. In questo caso, siete costretti a richiamare nella vostra mente solo immagini ( e lo farete distinto, che lo vogliate o meno!) positive e utili a far migliorare il vostro umore. Comprendete bene, adesso, che la scelta delle parole e delle domande ben pi che un mero esercizio stilistico o di retorica, pu fare la differenza tra una serata serena ed una furiosa litigata, se non peggio. Personalmente, penso sempre in termini di cosa posso fare riguardo una certa cosa, piuttosto che soffermarmi troppo a riflettere sul perch successa. Anzi, di solito (un po come fa Steve Jobs, se mi concesso lazzardato paragone) rifletto sui perch quando sono gi andato avanti ed ho gi realizzato il passo successivo. Solo dopo mi accorgo che una determinata cosa successa a seguito di unaltra. Solo allora mi rendo conto che quello che ho fatto lho fatto perch prima si sono verificati determinati presupposti. come se, sulla linea della vita, i perch ci costringessero continuamente a tornare sui nostri passi, a guardare sempre indietro, ed i come, invece, ci esortassero ad andare avanti, a proseguire il cammino. Naturalmente, guardarsi indietro e riflettere sul significato delle nostre esperienze utile e doveroso, ma solo fino al punto in cui ci non sia di ostacolo al nostro progredire. Altrimenti, si tratta non di riflessione sulle passate esperienze, ma di incapacit di andare oltre. Perci, il compito che vi affido questo: rispetto ad ogni situazione che non vi piace o che volete modificare o che vi crea turbamento e disagio, chiedetevi subito che cosa

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potete fare al riguardo e come potete affrontarla. Fatelo subito, affinch questi concetti si sedimentino subito dentro di voi. Utilizzate la traccia che segue.

Situazione non desiderata:

Cosa posso fare al riguardo? Come la posso affrontare?

Fatelo adesso!

CREDO, HO INTENZIONE DI Si tratta di due locuzioni che denotano un atteggiamento interiore di mancanza di volont e determinazione. Il verbo credere va benissimo quando si parla di atteggiamenti religiosi e/o fideistici, quando esprime convinzioni personali molto forti: credo in Dio, credo nellonest, credo nei valori etici. Quando si parla delle proprie azioni e dei propri propositi, invece, diventa una pesante ancora che ci rallenta nella realizzazione degli stessi: credo che lo far. Credo che ci penser. Credo che cambier. La stessa cosa dicasi per ho intenzione di. Le persone che vogliono ottenere qualcosa o che vogliono fare, lo fanno e basta. Evitano di perdere tempo a declamare le loro intenzioni, agiscono. Nel lasso di tempo che una persona poco motivata impiega per dire: ho intenzione di sistemare larmadio, una persona seriamente motivata ha gi aperto larmadio e ha gi iniziato a sistemare le maglie e i cappotti. Mi rendo conto che, nel linguaggio parlato di tutti i giorni, queste cose sembrano essere solo sfumature di poco conto, eppure la realt diversa, poich il cervello, da un lato, con tali modi di dire esprime la sua reale intenzione inconscia e, dallaltro lato, programmato per ubbidire ai messaggi che voi elaborate. Tanto pi sarete diretti ed efficaci, tanto pi vi sentirete magicamente spinti verso lazione, motivati a fare quel che volete fare, come se dentro di voi si scatenassero molle di cui nemmeno sospettavate lesistenza.

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SCUSE Niente scuse. Finora, ne avete utilizzate troppe, per impedirvi di cambiare la vostra vita. Ora giunto il momento di passare allazione. Per divertirvi un po, fate lelenco delle scuse che fino ad ora avete utilizzato per evitare di fare quel che andava fatto. Di solito, le scuse preferite dalle persone riguardano il fatto di avere poco tempo, di non avere altre possibilit, di essere in una condizione particolarmente difficile, di essere un caso a parte. Sono solo scuse, e lo sapete bene quanto me, in fondo al vostro cuore. Vi siete cos convinti che si tratti di ostacoli insormontabili da esservi creati lalibi perfetto per non assumervi la responsabilit di scelte che, certo, potrebbero essere dolorose o drastiche e che, tuttavia, rappresentano lunica possibilit di cambiamento. E se, proprio ora, state pensando che il vostro caso diverso e che le vostre non sono scuse ma veri problemi, beh quello che dicono tutti! Una curiosit: chi di voi possiede un telefono cellulare dotato di dizionario a scrittura facilitata T9, faccia finta di dover scrivere un messaggio e digiti, usando il T9, la parola scuse. Come sapete, il dizionario T9, quando voi digitate le lettere sulla tastiera, vi segnala la prima parola che corrisponde alla combinazione di lettere digitate. Poi, voi avete la possibilit di scorrere le varie parole possibili fino a trovare quella che vi serve. Ebbene, sapete qual la prima parola che compare sullo schermo se digitate la combinazione di lettere per scuse? PAURE.

SCARAMANZIA E MODESTIA Cominciamo con la scaramanzia. Esiste un curioso atteggiamento in base al quale voi potete parlare ore e ore di tutto quello che va male nella vostra vita o che non vi piace e se, invece, avete progetti per il futuro o vi sta capitando qualcosa di buono, la prima regola stare zitti, non dire niente, altrimenti porta male!. Come credete di poter realizzare i vostri sogni, se non ne parlate e non li verbalizzate, affinch il cervello li senta? Siate sinceri, chi di voi, in attesa di un responso probabilmente positivo o durante la progettazione di qualche piano strategico non ha mai detto una frase del tipo: non lo dico senn porta male?. un atteggiamento profondamente sbagliato,

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che vi limita, vi rallenta e addirittura rema contro di voi. Abbiate il coraggio di parlare a voce altra dei vostri sogni e dei vostri desideri, dei vostri progetti e delle vostre ambizioni: la scaramanzia non esiste, la sfortuna per tutti coloro che non hanno il coraggio di assumersi la responsabilit delle loro azioni. Attenzione: parlare dei propri sogni e delle proprie aspettative cosa ben diversa dal vendere la pelle dellorso prima di averlo preso. Vendere la pelle dellorso prima di averlo preso atteggiamento superficiale e irresponsabile, parlare a voce alta del vostro sogno di catturare un orso e fantasticare ad occhi aperti dei progetti che potrete realizzare quando avrete venduto questa benedetta pelle il modo migliore per vedere realizzati i vostri auspici. Il cervello crede a quello che vede e limmaginazione ha il potere di influenzare la realt, ricordate? Tanto pi sognate, tanto pi vi immedesimate nel vostro sogno, tanto pi pensate a quello che proverete e tanto pi vi associate allimmagine di voi stessi soddisfatti per il risultato raggiunto, tanto pi la realt si plasmer secondo i vostri desideri. Gridate i vostri sogni al mondo!

Che dire, invece, della modestia, fantomatica virt che ci viene insegnata fin da piccini, ogni volta che abbiamo lardire di manifestare il nostro compiacimento per qualche cosa che riteniamo di aver fatto bene? Tra i vari significati del termine modestia presenti sul dizionario (cito il dizionario De Mauro, versione on line), abbiamo niente meno che scarsit, limitatezza. Fra i sinonimi di modestia, invece, ecco squallore, povert, pochezza, esiguit, umilt. cos che volete sentirvi, cos che volete essere? Io dico a gran voce che giunto il momento di ribellarsi a queste imposizioni castranti che ci sono state poste dallalto, di solito da genitori modesti nel senso deteriore del termine, che non hanno avuto il coraggio e lardire di lottare per i loro sogni e si sono accontentati di una vita insoddisfacente, magari adducendo come scusa proprio la serenit e la tranquillit della famiglia e dei figli. Solo scuse, signori e signore. Modestia non lalternativa a superbia. Si pu essere consapevoli dei propri mezzi, delle proprie qualit e al tempo stesso dei propri limiti: questo atteggiamento non ci render di certo presuntuosi o

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superbi. Semplicemente, consapevoli. Ragazzi miei, ci pensate che se qualcuno vi sgrida o vi fa notare i vostri limiti siete sempre ben disposti a riceverli e ad annuire e se, invece, qualcuno vi fa un complimento il vostro atteggiamento di schernirvi e negare i vostri meriti? Se qualcuno vi dice che siete stati bravissimi, di solito rispondete con una o pi di queste frasi: ma no, niente di particolare, lo avrebbero fatto tutti, ho avuto solo fortuna. Imparate ad attribuirvi i meriti che vi competono, cos come i demeriti. Assumetevi la responsabilit di tutto, non solo di quello che non va bene o di quello che avrebbe potuto essere fatto meglio. Sapete che al corso di Public Speaking (un corso che insegna le tecniche per parlare in pubblico) la prima cosa che fanno i trainer mettere lallievo davanti al pubblico e farlo ricoprire di applausi, costringendolo a prenderseli tutti? Allora, avete ancora voglia di essere modesti, o volete finalmente iniziare a brillare?

POSSO? Ogni volta che chiedete posso?, conferite il potere di decidere della vostra sorte a qualcun altro. Va da s che questa forma dialogica lecita ed opportuna quando si tratta di educazione e cortesia: se siete a casa di qualcuno, nessuno vi sgrider se chiedete se potete andare in bagno. Se, invece, durante un corso, un partecipante mi chiede se pu farmi una domanda, di solito rispondo no, per fargli comprendere che se la domanda era davvero importante per lui, avrebbe dovuto farla e basta. Posso chiedere? Posso parlare? Posso sapere? Ebbene, prima di parlare chiedete a voi stessi: quanto importante per me chiedere, parlare, sapere? Se si tratta di cose davvero importanti, allora chiedete e parlate, agite senza mettere nelle mani di altri il potere di decidere al posto vostro. Se si tratta di qualcosa per cui vale la pena lottare, fatelo e basta. Per dirla con lo slogan di una nota azienda di articoli sportivi, JUST DO IT. Fatelo, e basta.

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Ora, un piccolo ripasso dopo questa destrutturazione cerebrale. Poi, tocca a voi. Lavorate sodo, studiate, concentratevi ed applicatevi. I risultati positivi seguiranno come il giorno la notte. Buon lavoro!

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

Il cervello ha una STRUTTURA PROFONDA ed una STRUTTURA SUPERFICIALE. Per risalire alla struttura profonda, uno strumento indispensabile il METAMODELLO LINGUISTICO. Alcune modalit del meta modello linguistico sono:

CANCELLAZIONI SEMPLICI Ho paura. Di che cosa?

COMPARAZIONI Luca migliore di me. In che cosa migliore di te?

MANCANZA DI INDICE REFERENZIALI Gli impiegati delle poste sono lenti. Quali impiegati, di preciso?

DISTORSIONI NOMINALIZZAZIONI Sto cercando la serenit. Cosa intendi di preciso per serenit?

LETTURA DEL PENSIERO So gi che cosa pensi. Come fai a sapere che cosa penso?

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GENERALIZZAZIONI

QUANTIFICATORI UNIVERSALI Nessuno mi capisce. Proprio nessuno nessuno?

OPERATORI MODALI Non posso farlo. Cosa capiterebbe se tu lo facessi?

PERFORMATIVA PERSA Comprare il libro di Paolo importante. Chi lo dice? importante per chi?

Per ottenere i migliori risultati da voi stessi e dagli altri, EVITATE IL PIU POSSIBILE: VERBO ESSERE; NEGAZIONI; CONDIZIONALI/FUTURO/FUTURO NEL PASSATO; SPERARE E PROVARE (PROVARE = FALLIRE!); BISOGNA, SI DEVE; DOMANDE PERCHE; CREDO, HO INTENZIONE DI; SCUSE; POSSO?; SCARAMANZIA E MODESTIA.

Invece, per potenziare la vostra forza di volont e per uscire rapidamente da cornici problema, spostandovi in pi utili cornici risultato, UTILIZZATE: VOGLIO (con un bel sorriso e un conciliante per cortesia); DOMANDE COME, COSA.

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NOTE

ESERCIZI

Sapete gi tutto quello che dovete fare. Il consiglio che vi do quello di prepararvi uno schema riassuntivo (magari una mappa mentale) di tutte le regole sopra esposte e di appenderlo in un luogo in cui possiate averlo spesso sottocchio: state certi che i messaggi in esso contenuti inizieranno presto a far presa.

Inoltre, come al solito, vi raccomando, a proposito di tutte queste nuove cose che dovrete imparare, di farne un gioco e di divertirvi, magari con chi vi circonda e condivide con voi la voglia di cambiamento che vi ha spinto a leggere questo libro.

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CAPITOLO 12 MENS SANA IN CORPORE SANO

Mens sana in corpore sano. (motto latino)

Sapete guidare. Avete fatto un corso per diventare abili piloti. In garage avete un bolide e non vedete lora di mettere alla prova tutti gli insegnamenti appresi. Andate in garage, salite in macchina e vi avviate lungo la strada. Dopo pochi metri, tuttavia, una fumata nera proveniente dal cofano e alcuni rumori di ferraglia vi costringono a fermarvi sul ciglio della strada. La vostra auto in panne e in quel preciso istante vi rendete conto che non sufficienti saper guidare per poter fare un viaggio in auto e raggiungere la vostra destinazione. Non nemmeno sufficiente fare corsi di guida avanzati, se la vostra auto vi lascia a piedi dopo pochi metri da casa vostra. Tutte le vostre pregresse abilit di piloti e tutte le nuove nozioni apprese a poco servono, se vi manca la materia prima su cui metterle in pratica, siete daccordo? Bene. Voi, chi meglio chi peggio, eravate gi in grado di guidare. Ora avete letto un manuale per migliorare le vostre abilit e siete diventati piloti provetti. Quel che resta da fare dare unocchiata alla macchina, affinch sia in grado di supportarvi nel vostro viaggio.

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Fisiology First!, dicono gli americani, che amano gli slogan e le formule efficaci. Ed vero: prima di tutto, prima anche di metterci a pensare cosa e come fare, di pianificare un obiettivo o di impegnarci a parlare in modo corretto, basilare che ci preoccupiamo di stare bene. Pensateci: quando avete la febbre o il raffreddore, come vi sembrano gli impegni da svolgere, anche i pi semplici? Pi facili o pi difficili da affrontare? E se il vostro stato di salute precario, vero o non vero che qualsiasi cosa diventa un problema? Siete pi deboli, pi irritabili, pi inclini a lasciarvi soverchiare dal pessimismo e dalla inettitudine. Viceversa, quando siete in forma smagliante e raggianti di buon umore, vero o non vero che anche un problema che di solito vi sembra pi pesante assume allimprovviso un aspetto pi innocuo? Ebbene, avendo cura di noi stessi e del nostro corpo, possiamo fare in modo che il nostro livello di energia e di salute sia sempre alto, con ci garantendoci uno stato fisico e mentale funzionale al mantenimento del nostro nuovo, elevato, tenore di vita. Due sono gli aspetti fondamentali su cui lavorare per migliorare fin da subito le nostre condizioni di benessere e salute: alimentazione e sport.

ATTIVITA FISICA Non obbligatorio diventare maniaci dello sport, per guadagnare un buon livello di salute fisica. Diversi studi americani, tra i quali, da ultimo, quello dellAmerica College of Sport Medicine, affermano che gi lo svolgere una moderata attivit aerobica almeno tre volte la settimana per almeno trenta minuti costituisce gi uneccellente antidoto ai danni dovuti alla sedentariet. Pensateci: trenta minuti, tre volte la settimana. Tutto sommato non mi sembra un grande impegno, e a voi?

ALIMENTAZIONE Per far funzionare bene il vostro corpo, prevenire problemi di salute e avere sempre a disposizione una buona riserva di energia, fondamentale alimentarsi correttamente e restare idratati. State tranquilli, non richiesta alcuna particolare dieta: i consigli che vi fornir nelle pagine seguenti riguardano fondamentalmente labolizione degli zuccheri

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raffinati dalla vostra dieta, la scelta di cibi a basso indice glicemico e lutilizzo di integratori vitaminici. Eviter volutamente di dilungarmi in eccessive spiegazioni, poich qui il mio interesse quello di fornirvi le prime, fondamentali indicazioni per iniziare fin da subito a lavorare su voi stessi. Chi desiderasse (mi auguro molti di voi) approfondire alcune tematiche legate allo sport o allalimentazione, come al solito trover utili indicazioni nelle note bibliografiche. Attenzione: non si tratta solo di mangiar bene per dimagrire, anche se un corpo in perfetta forma fisica vi aiuter nel raggiungimento dei vostri obiettivi. Il fattore estetico importante, ma lo di pi il fattore benessere. Quindi, non vi parler di zuccheri solo per invogliarvi a sfoggiare un bel corpo la prossima estate. Si tratta di argomentazioni serie e davvero importanti per la vostra salute, perci leggetele con attenzione, cos come avete fatto per tutto il resto.

Prima di iniziare, voglio anticipare la tipica obiezione che durante i seminari mi viene posta quando parlo di alimentazione e sport.

NON HO TEMPO Questa obiezione pu riguardare sostanzialmente due aspetti: ci si pu riferire sia alla tempistica necessaria alla preparazione di un pranzo o di una cena dietetica; oppure ci si pu riferire alla possibilit di praticare lattivit fisica. Io lavoro sei giorni alla settimana (a volte anche la domenica, quando tengo i corsi), soprattutto quando la gente non lavora, ovvero in pausa pranzo e fino alle 19 la sera. Poi, ho una famiglia cui dedicare attenzioni. Poi, studio molto e scrivo. Eppure, trovo il tempo sia di preparare un veloce pranzo che mi soddisfi dal punto di vista nutrizionale (e psicologico, la qual cosa altrettanto importante), sia di praticare sport: corro tre volte la settimana, vado in palestra una volta la settimana. Se mi capita di non avere la pausa pranzo, a volte butto in una scodella una scatoletta di tonno, qualche oliva, due pomodori ed un po di fagioli, ed ecco un pranzo che mi nutre, mi d energia e mi soddisfa dal punto di vista psicologico, sia perch si tratta di tanto cibo, sia perch mi gratifica lidea di essere riuscito ad organizzarmi secondo i

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miei programmi, nonostante le avversit della giornata di lavoro. Tempo di preparazione? Tre o quattro minuti al massimo. Voi non avete tre o quattro minuti per preparare un pranzo?

Per quanto riguarda lo sport, vi ho gi detto come la mia giornata sia piuttosto impegnativa, anche perch non ho (n ho mai avuto) intenzione di togliere tempo a mia moglie e a mia figlia, che pu beneficiare della mia presenza solo la sera: figuriamoci se mi metto a fare sport nelle uniche due ore che posso dedicare a lei! Io ho scelto la soluzione di alzarmi alle sei: verso le sei e venti sono in strada, armato di scarpe e cardiofrequenzimetro, verso le sette e un quarto rientro in casa, mi faccio una bella doccia, preparo la colazione per tutta la famiglia e poi vado a lavorare. Chi non ha problemi di orario serale, pu decidere di uscire la sera, dopo il lavoro. In ogni caso, io vi sto parlando di allenamenti della durata di circa trenta minuti al massimo, da effettuarsi tre volte la settimana. Si tratta di 90 minuti, da trovare in una settimana di 10.080 minuti! Sembra abbordabile, non trovate? E se proprio, come me, avete problemi di orario, non vi resta che alzarvi alle sei e fare come faccio io.

Ora, vorrei parlarvi delle filosofie che vi accompagneranno nel percorso del vostro miglioramento fisico. Si tratta di concetti a mio avviso molto importanti, interiorizzando i quali svilupperete indipendenza da qualsiasi aiuto esterno e conquisterete la libert di essere sempre in forma, a prescindere dal luogo in cui vi trovate e dalle persone che state frequentando. Dovete operare scelte che siete in grado di mantenere. Se il vostro successo dipende dalla pillola di turno che ingoiate per dimagrire senza sforzo, non sar un vostro successo (posto che la pillola funzioni). Io considero vero successo solo quello che siete stati voi a far succedere. Vediamo le filosofie che dovete acquisire.

La prima filosofia alla che dovete evitare di dipendere da fattori esterni, come pillole di qualsiasi tipo, integratori sotto forma di sciroppi o compresse, pasti sostituivi

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e cos via. La motivazione molto semplice: non si pu ragionevolmente pensare e credere che si possa trascorrere il resto della nostra vita ad assumere integratori, o ad alimentarsi con preparati in polvere, o ad andare dallestetista dietro langolo a farsi applicare il fango miracoloso appena scoperto. Quello di cui si parla in questa sede, invece, un qualcosa di pi profondo, un cambiamento psicofisico che deve svilupparsi e crescere dentro di noi, fino a diventare uno stile di vita. E uno stile di vita, questa la verit, pu accompagnarci fino alla fine dei nostri giorni, perch non c rischio di dimenticarsi una pillola prima di pasto, di essere frustrati perch siamo costretti a bere uno shaker di cibo in polvere invece di gustarci un bel piatto di spaghetti o di trovare chiuso il negozio nel quale acquistare lultimo ritrovato in fatto di trattamenti di bellezza. Lo stile di vita siamo noi, ce lo portiamo appresso sempre, dovunque siamo ora e dovunque andremo domani. Quando, di recente, sono stato una settimana al mare, non mi sono dovuto preoccupare di riempire la valigia di pillole, capsule o barrette: avevo ben impresso in testa quel che mi serviva sapere per mangiare bene (e si pu mangiare bene e sano anche in un hotel il cui menu prevede quotidianamente antipasti, primi, secondi e tonnellate di dolci) e lunica cosa che mi sono ricordato di mettere in borsa (oltre a libri e vestiti, ovviamente!) stato il mio fedele cardiofrequenzimetro e le mie adorate scarpe da running. Mangiare bene, lo si pu fare ovunque e per sempre. Correre mezzora ogni due giorni, lo si pu fare ovunque e per sempre. Capite cosa intendo? A volte, fare uno spuntino nel mezzo del pomeriggio o prima di un allenamento con una barretta ben bilanciata consentito. Fate comunque in modo di averne sempre il minor bisogno possibile.

La seconda filosofia che limpresa del dimagrimento e del miglioramento delle condizioni psicofisiche, come tutte le imprese, va affrontata con seriet, costanza, pazienza e METODO, con un rigore direi quasi scientifico, almeno per il primo periodo, quello pi duro, quello durante il quale importante ottenere e consolidare i primi risultati. O le cose si fanno bene, o si fa a meno di farle, ecco come la vedo.

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Del resto, se qualcuno di voi volesse scalare il monte Everest o partecipare alla Maratona di New York, non credo che affronterebbe limpresa senza essersi prima allenato lungamente e con metodo, seguendo precisi schemi di preparazione atletica ed affrontando le tappe una alla volta. Per andare a correre i 42 chilometri di una maratona, ci si allena prima a correre i 5 chilometri della corsa del paese. Soprattutto, evitate la fretta: nessun risultato concreto e che duri nel tempo si ottiene in due giorni o in due settimane. Fate in modo che i cambiamenti si consolidino pian piano, siate lungimiranti e tenete a mente il vostro obiettivo di risultato La terza filosofia che dovete interiorizzare per avere successo nellimpresa che vi accingete a compiere che ci vuole forza di volont, solo forza di volont. Volere potere, dicevano i saggi. cos. Mi rendo conto che a qualcuno di voi potr sembrare impossibile anche solo immaginarsi pi magro e pi in forma, senza addosso quei chili di troppo ai quali ormai rassegnato. Era cos anche per me. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di mollare tutto, di lasciar perdere. Invece, ve lo anticipo, sar proprio in quei momenti che dovrete dare fondo a tutte le vostre riserve di energia e di tenacia. Ricordo ancora la mia prima uscita allaria aperta, io che non avevo mai praticato uno sport in vita mia. La tabella di allenamento prevedeva un minuto di corsa ed un minuto di camminata, da ripetere sei volte. Dopo il primo minuto di corsa non riuscivo nemmeno a camminare: avevo il fiatone e sentivo dolore dappertutto! Ora, senza nemmeno eccessivi sport (non sono mai stato e non sono un fanatico sportivo), corro per otto o nove chilometri senza mai fermarmi e senza nemmeno ansimare. Se me lo avessero detto, giuro che non ci avrei mai creduto. Lobesit una condizione cronica, e uneffettiva perdita di peso richiede una strategia comportamentale a lungo termine. Le promesse delle diete che garantiscono facili perdite di peso sono false e non hanno successo nel lungo periodo. 48

Ora, casomai foste in dubbio sul fatto di continuare a leggere o se vi state chiedendo se questo capitolo vi serva davvero, lasciate che vi faccia qualche domanda. Rispondete con la massima sincerit. VI PIACEREBBE AVERE UN CORPO DIVERSO DAL VOSTRO?

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USATE SPESSO INDUMENTI LARGHI PER NASCONDERE LA CICCIA? FATE FATICA A TROVARE QUALCOSA CHE VI STIA BENE ADDOSSO? FATE FATICA A FARE UNA RAMPA DI SCALE? AVETE PROBLEMI A DIGERIRE QUALSIASI COSA? SOFFRITE SPESSO DI MAL DI TESTA? DORMITE BENE, LA NOTTE? AVETE VERGOGNA A METTERVI IN COSTUME DA BAGNO? AVETE PROVATO QUALCHE DIETA, NEGLI ULTIMI 12 MESI? AVETE ACQUISTATO PRODOTTI DIMAGRANTI, NEGLI ULTIMI 12 MESI?

Se avete risposto s anche solo ad una domanda, posso assicurarvi che leggere questo capitolo non vi far male e non sar una perdita di tempo. Come potete notare, ho preso spunto sia da problemi di ordine puramente estetico, sia da problemi di tipo fisico, che riguardano pi il benessere che la linea.

Se, adesso, siete motivati ad intraprendere serie azioni correttive circa la vostra sedentariet o il vostro stile di vita alimentare, permettete che vi metta in guardia da un potenziale pericolo cui andate incontro.

ATTENTI ALLE PERSONE DEPOTENZIANTI: SONO PERSONE CHE NON HANNO IL CORAGGIO E LA DETERMINAZIONE PER FARE QUELLO CHE FATE VOI E CHE NASCONDONO LA LORO INVIDIA DIETRO IL SARCASMO.

Durante il vostro cammino, incontrerete parecchie persone di questo tipo, soprattutto quando i vostri sforzi cominceranno a dare i primi risultati. Fate conto di essere come Pinocchio, animati dalle pi nobili intenzioni, e di incontrare lungo la strada il Gatto e la Volpe, pieni di false lusinghe e portatori di nefaste tentazioni. Ne ho incontrati parecchi anche io, di cattivi consiglieri. Per questo, vi metto in guardia, perch ne troverete anche voi, pronti ad ostacolarvi o a rendervi difficile la vita.

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Le loro frasi tipiche riguarderanno il vostro tipo di alimentazione oppure i vostri sacrifici sportivi. Volete qualche esempio? Mangia pure ancora un po di dolce, che cosa vuoi che ti faccia! Non essere esagerato, figurati se lo zucchero fa cos male! Ma sei matto ad alzarti tutte le mattine alle sei per andare a correre? Guarda che non devi seguire le istruzioni di quel libro (il mio!) alla lettera Dai per una volta

Questultima frase pu essere davvero deleteria per la vostra motivazione e la vostra forza di volont. vero, sgarrare lecito e una trasgressione ogni tanto non pregiudica certo il lavoro di una settimana. Io stesso, adesso, sono molto pi tollerante verso me stesso di quanto non lo fossi anche solo un paio di anni fa. Adesso, per, ho raggiunto una buona forma fisica, un peso accettabile e, soprattutto, fare sport e alimentarmi in un certo modo non sono pi il compito da assolvere per dimagrire, ma sono diventati uno stile di vita. Per questo, mangiare un bel gelato o una pizza in compagni, non mi fa n cado n freddo. I primi mesi, tuttavia, mi sono attenuto scrupolosamente al mio programma, nonostante tutto e nonostante tutti: infatti, ero consapevole che la mia forza di volont era labile e che, se mi fossi concesso qualche debolezza, sarei di certo ricaduto nella spirale dalla quale stavo tentando faticosamente di uscire. Purtroppo per me, non sono un tipo di persona che sa controllarsi: se mi lascio andare, lo faccio come si deve. Non sono capace di assaggiare un (dico uno!) cucchiaino di gelato e poi guardare gli altri che lo mangiano: preferisco ordinare una macedonia o un bicchiere di acqua. Su questo, perci, lascio decidere a voi: come vedrete, sono il primo che vi esorter a godervi i vostri momenti di rilassamento e di trasgressione, perch sono importanti e fanno bene allo spirito. Allinizio, per, il consiglio che vi do quello di andare avanti a testa bassa, perch cos facendo rafforzerete il vostro carattere ed otterrete risultati veloci, il che importante per rinnovare il vostro entusiasmo.

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Ricordate: persone sane ed in forma si congratuleranno con voi per le vostre scelte alimentari e per i vostri progressi, esortandovi a non demordere e a proseguire con coraggio. Persone invidiose, insoddisfatte di loro stesse e al tempo stesso incapaci di prendere in mano la loro vita, faranno di tutto per farvi desistere, per farvi inciampare, per tentarvi e farvi fallire il raggiungimento dei vostri obiettivi. Per loro, infatti, sarebbe molto frustrante avere per amico qualcuno che ce lha fatta: sareste l, giorno dopo giorno, a rendere ancora pi palese la loro triste condizione. Pensate a questo, quando cercheranno di farvi desistere dai vostri propositi.

A questo punto, per entrare nel vivo del discorso, voglio darvi una eccellente notizia: da qui in avanti, NON DOVRETE PESARE NULLA DI QUELLO CHE MANGIATE, NE CONTARE LE CALORIE DEGLI ALIMENTI. Il concetto di caloria (o meglio, di chilocaloria) applicato alla dieta, infatti, ormai datato e universalmente riconosciuto privo di significato, perch fuorviante e non necessariamente indicativo della reale consistenza di un alimento, sia dal punto di vista nutrizionale, sia dal punto di vista della composizione dellalimento stesso. Giusto per fare un esempio banale, pensate che una porzione di budino alla vaniglia contiene magari le stesse calorie di un piatto abbondante di zuppa di legumi e cereali: va da s che gli effetti sullorganismo e, in ultima istanza, sul regime dietetico delle due diverse tipologie di alimento, pur uguali dal punto di vista calorico, sono decisamente diversi. Parimenti, una carota sempre una carota, che sia consumata cruda o che sia consumata cotta: le calorie non cambiano. Eppure, come scopriremo poi, una carota lessa provoca un consistente aumento dellindice glicemico nel vostro sangue (vi fa ingrassare!), mentre consumata cruda mantiene lindice glicemico a livelli tollerabili (vi fa dimagrire!). Quindi, fin da ora, dovete familiarizzare con lidea fondamentale che la vostra attenzione dovr essere rivolta pi alla QUALITA DI CIO CHE MANGIATE, piuttosto che alla quantit o al peso specifico in termini di calorie.

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Il computo delle calorie va fermamente bandito anche per quel che concerne il calcolo del dispendio energetico della persona che decide di intraprendere una dieta: troppi sono i fattori che concorrono a determinarlo, pertanto andrebbe fatta sempre la doverosa premessa, ove questi conteggi siano proposti, che si tratta di conteggi approssimativi e che il margine di errore piuttosto ampio. Siete liberi, vi ho detto poche righe sopra. Ed vero: quello che faremo in queste pagine molto di pi che spiegare una dieta. Si tratta di introdurvi e farvi conoscere una vera e propria filosofia alimentare, di darvi gli strumenti necessari a comprendere quello che fate, a conoscere quello che consumate. Solo in tal modo, infatti, potrete realmente e per sempre mantenervi sul giusto binario: ovvio per tutti, anche se nessuno sembra disposto ad ammetterlo, che non ragionevolmente ammissibile pensare che una persona possa continuare a contare calorie per tutta la vita, o a pesare i cibi prima di ogni pasto, perch verr il momento in cui questa eccessiva (ed inutile) rigidit produrr il suo disastroso effetto, cio quello di farvi stancare ed abbandonare limpresa. Con la giusta consapevolezza ed una adeguata cultura alimentare, invece, avrete sempre con voi gli strumenti opportuni per alimentarvi in modo sano ed ottimale ovunque voi sarete.

Questo capitolo non vi propone nessuna dieta, perch la dieta cos come la intendiamo noi un qualcosa di effimero, un concetto fallace allorigine, perch porta in s il germe della caducit. una parola maledetta e subdola, che ci porta a pensare prima di tutto a noi stessi come sbagliati e quasi malati, cittadini di seconda classe; poi ci richiama alla mente non certo limmagine di una persona sana ed in forma, ma quello di una persona grassa costretta a privazioni inumane e sofferenze indicibili. Inoltre, parlare di dieta implica, dal punto di vista inconscio, il riferimento ad un certo periodo della nostra vita, caratterizzato da microscopiche porzioni di cibi insapore e sacrifici di ogni genere, ma limitato nel tempo. Per tutti questi motivi, ritengo che il primo errore che ogni persona che desidera recuperare il benessere psicofisico commette proprio quello di pensare a se stesso

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come ad una persona a dieta. Gi solo questo pensiero il primo passo verso il fallimento dellimpresa. Avete da memorizzare una regola ferrea: ABOLIRE LA PAROLA DIETA DAL VOSTRO VOCABOLARIO! Non siete a dieta, nemmeno se state leggendo un libro come questo e nemmeno se vi accingete a modificare radicalmente la vostra vita. Non siete a dieta: avete semplicemente adottato un nuovo stile di vita alimentare, state semplicemente mangiando meglio. Del resto, la parola dieta deriva dal greco diaita, che significa appunto stile di vita. Dovete interiorizzare questo importantissimo concetto fino a radicarlo profondamente in voi. Dovete crederci voi per primi, perch se ne sarete convinti, vi libererete di un enorme peso dalle spalle. NON SIETE A DIETA, STATE SOLO MANGIANDO MEGLIO. Le persone che vi conoscono o le persone con le quali abitualmente dividete la tavola, che si tratti della pausa pranzo, della cena in famiglia o dellincontro al ristorante con gli amici, vi rivolgeranno inevitabilmente la fatidica domanda, non appena noteranno le vostre scelte dal menu, cos diverse da quelle che erano abituate a vedervi fare: Ma sei a dieta?. No, dovrete rispondere voi con noncuranza. Tenete presente che siamo arrivati ad un tale grado di depravazione alimentare che, oggi giorno, rifiutare una fetta di dolce al ristorante o ad una festa, catalizza lattenzione di tutti i presenti su di voi, come se foste alieni o malati di qualche strano morbo. La maggioranza delle persone non concepisce il fatto di non mangiare pane bianco, a meno di non essere intolleranti al glutine o, appunto, a dieta. Siamo arrivati al punto in cui una persona che si alimenta in modo sano e naturale deve quasi giustificarsi delle proprie scelte quando, piuttosto, dovrebbe essere chi non ha la minima attenzione verso quello che mette in bocca che dovrebbe giustificare il proprio comportamento, scorretto e dannoso per la propria salute. Non siete voi a dover fornire spiegazioni, solo perch utilizzate il fruttosio piuttosto dello zucchero raffinato: dovrebbe essere esattamente il contrario.

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Quindi, se e quando vi chiederanno se siete a dieta, dovete semplicemente rispondere NO. Questo atteggiamento vi sar soprattutto utile dal punto di vista psicologico. Infatti, rispondendo SI, innescate quei meccanismi di cui vi parlavo prima e che possono minare la riuscita della vostra impresa. Anzitutto, nel dire che siete a dieta, vi sentite immediatamente e doppiamente grasso. Poi, vi sentite frustrato, perch non potete mangiare quello che mangiano gli altri. E questo vi rende deboli e pronti a cedere alla tentazione, perch nessuno ama sentirsi debole e, soprattutto, pochi sopportano lidea di essere diversi dagli altri, distanti dagli stereotipi. Il fatto che non vero che non potete mangiare quello che volete: NON VOLETE. molto diverso. Voi avete scelto di non mangiare cose che inevitabilmente vi arrecherebbero danno, nel corso del tempo, e che minerebbero la vostra salute, presto o tardi. NON POTER MANGIARE E UNA LIMITAZIONE, una condizione nella quale voi siete vittime e schiavi, siete succubi e passivi. NON VOLER MANGIARE QUALCOSA CHE VI DANNEGGIA O CHE POTREBBE DANNEGGIARVI, invece, una situazione nella quale voi siete gli artefici della vostra fortuna, siete consapevoli di quel che fate e affrontare la situazione invece di subirla. La differenza enorme. Il vostro nuovo stile di vita alimentare poggia le sue fondamenta su due pilastri: il concetto di indice glicemico e il concetto di fabbisogno vitaminico.

INDICE GLICEMICO Lindice glicemico di un alimento , per dirla in parole molto povere, la capacit di questo alimento di innalzare il livello di glicemia nel sangue e di provocare da parte del pancreas la secrezione di insulina. Pi precisamente, lIG misura la velocit con cui lorganismo trasforma i carboidrati e li trasforma in glucosio. Quel che importante sapere che dal livello di glicemia dipende in buona sostanza la possibilit di accumulare grasso o, invece, di dimagrire. Assumere alimenti con alto indice glicemico comporta, da parte del pancreas, una abbondante secrezione di un ormone chiamato INSULINA che, tra le altre cose,

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appunto deputato al controllo del livello di glicemia nel sangue. Leccesso costante di insulina nel sangue, che si verifica se si ingeriscono continuativamente alimenti ad alto indice glicemico, provoca nellorganismo alcune reazioni fisiologiche, tra le quali la ritenzione idrica, una difficoltosa azione liposintetica (non si riescono a sciogliere i grassi) e, soprattutto, una resistenza periferica allinsulina: il che significa che il corpo predisposto ad un considerevole aumento del grasso corporeo, stante lincapacit di bruciare quello accumulato in precedenza. Non solo: livelli alterati di insulina predispongono lorganismo al diabete di tipo 2, il che persino pi grave che accumulare un po di grasso in eccesso. Da questa preliminare osservazione emerge con tutta evidenza che il regime alimentare qui proposto andrebbe seguito non solo da chi desidera perdere peso e restare in forma, ma anche da chi non ha problemi di linea ma vuole preservare la sua salute. Un altro grande problema legato allassunzione di cibi ad elevato indice glicemico legato al cosiddetto picco glicemico, ovvero il fenomeno a causa del quale il livello di glicemia nel sangue crolla in modo precipitoso, provocando nellorganismo lurgente bisogno di assumere altri zuccheri. Si tratta di una specie di perverso circolo vizioso: voi mangiate alimenti ad alto indice glicemico, il vostro organismo vi illude di essere soddisfatto perch nel vostro sangue si crea un picco glicemico, il pancreas produce abbondanti dosi di insulina che provocano labbassamento repentino del livello di glicemia e questo provoca senso di fame e bisogno di dolce (o di alimenti ad alto indice glicemico). Invece, assumendo alimenti a basso IG, questi vengono metabolizzati (trasformati in glucosio) molto pi lentamente, e garantiscono un senso di saziet molto pi durevole nel tempo. Inoltre, assumendo tal genere di alimenti, consentirete al vostro corpo di accedere alle riserve di grasso, per bruciarle. Come vedete, si tratta di un principio molto semplice: basta scegliere alimenti ad indice glicemico basso, ed il gioco fatto. Di questi alimenti, infatti, potete mangiarne la quantit che desiderate, senza badare al peso o alle calorie. S, avete capito bene: di alimenti ad indice glicemico basso, potete mangiarne in quantit illimitata. Quando racconto quello che mangio, a volte le persone non ci credono: ho perso 14 chili e mi

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mantengo in forma, perci i miei resoconti sembrano inventati ad arte. Non cos. Sono dimagrito senza rinunciare al salame e a generose dosi di condimento sullinsalata. Il metodo che vi ho illustrato funziona al cento per cento. Allinterno della grande famiglia degli alimenti ad IG basso, poi, sar vostra cura scegliere quelli anche pi sani: tagli di carne magra invece che carne molto grassa, grassi vegetali invece che grassi animali, e cos via. Perdere peso e tornare in forma smagliante facilissimo, come vi dicevo. Basta scegliere alimenti ad IG basso. Gi, ma come si fa? Per sapere quali alimenti hanno un basso IG, potete consultare le numerose tabelle che trovate sui libri o che potete cercare su internet. Bene o male, direi che si equivalgono. Alcune sono pi precise di altre, nel senso che descrivono lIG degli alimenti sia prima sia dopo la cottura, anche se personalmente ritengo che non ci si debba fossilizzare troppo sulle tabelle e sui numeri, altrimenti si rischia di cadere nella trappola di chi pesa sempre tutto al grammo o conta le calorie. Bisogna essere elastici, altrimenti si perde la libert e si diventa schiavi. Cos, penso che sia importante comprendere a grandi linee quella che la famiglia degli alimenti da evitare: se, poi, avrete la curiosit di conoscere lIG di un particolare cibo sul quale siete dubbiosi, allora la tabella si riveler un eccellente strumento di conoscenza. Per il resto, potete farcela con le vostre gambe. Dovrete leggere le tabelle per conoscere quali sono gli alimenti ad IG inferiore a 40 (che potete consumare) e quelli con IG superiore a 40 (che dovete evitare): limportante, tuttavia, comprendere quali grandi classi di alimenti non potete consumare, onde evitare di andare in panico se, durante una cena, vi trovaste a dover mangiare cose di cui non conoscete lIG senza poter consultare la tabella. Vi rovinereste la cena, e sareste ridicoli. Venendo al dunque, le categorie di alimenti che vanno tassativamente evitati sono le seguenti: ZUCCHERO RAFFINATO, in tutte le sue forme: lo zucchero (come vedremo meglio nel capitolo a lui dedicato) il vostro peggior nemico. Va evitato il classico zucchero bianco, ma anche lo zucchero di canna (che , semplicemente, pi grosso e pi

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colorato) e tutte le forme di zucchero raffinato come il saccarosio, il glucosio, lo sciroppo di glucosio, il destrosio e cos via. Dovete evitare il miele. Potete consumare tranquillamente, invece, il fruttosio. ALIMENTI CHE CONTENGONO ZUCCHERO o forme di zucchero: per far questo, dovrete prendere la sana abitudine di leggere attentamente le etichette dei prodotti che acquistate. Allinizio sar difficile, anche perch lo zucchero lo trovate praticamente quasi dappertutto, ma con un po di pratica troverete di che cibarvi. FARINA BIANCA e alimenti che contengono farina raffinata: pane bianco, pasta bianca (gli spaghetti, per, potete mangiarli, a patto che siano cucinati al dente), torte, pizzette, pizze, focacce, biscotti e pasticcini vari. So che molti di voi, a questo punto, saranno inorriditi: come si fa a vivere senza pane? Vi assicuro che si pu, e poi, comunque, c il pane integrale (purch sia pane integrale vero e non contenga zucchero). In questa categoria rientrano pure le cose impannate e la maggior parte dei ripieni, che sono realizzati con farina.

Sembra una gran rinuncia, ma non cos: il problema che siamo abituati a ragionare solo secondo certi punti di vista e non abbiamo mai spaziato verso altre possibilit. Io mangio pasta almeno tre volte la settimana, e quando la mangio ne mangio parecchia, e ben condita. Mangio il pane integrale senza pensarci due volte e, se la sera dopo cena ho voglia di dolce, mangio fichi secchi e noci (due alimenti molto calorici, vero, ma con IG basso: se ne possono mangiare senza preoccuparsi troppo delle conseguenze). Come ben vedete, basta ingegnarsi un poco e la soluzione si trova. Leggendo le tabelle dellIG dei cibi, sono certo che troverete quello che fa per voi. Poi, naturalmente, di tanto in tanto lascio da parte le mie regole e mi concedo una serata di vizi: mangio la pizza in compagnia e, se qualcuno porta il gelato, mi servo almeno due volte. Addirittura, a volte mi concedo anche una cena da Mc Donalds: eppure, continuo a mantenere il mio peso. Quello che conta che, alla fine della settimana, io mi sia comportato in maniera corretta: un gelato una volta ogni tanto, in un contesto di regime alimentare sano ed oculato, non fa male a nessuno.

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Per aiutarvi a superare la prima fase (la pi dura) di questo nuovo approccio al cibo, ho ideato la Tabella del sorriso, un semplice strumento che vi permetter di tenere sotto controllo il vostro controllo durante larco della settimana e chi aiuter a decidere se e quando potete concedervi delle piccole distrazioni rispetto al vostro nuovo stile di vita. Ricordate che, anche se sembra difficile o impossibile vivere senza i fittizi appigli cui siete abituati, in realt ce la potete fare benissimo, purch la vostra motivazione sia solida ed i vostri obiettivi siano concreti e realmente interessanti per voi. Tornando alla nostra Tabella del sorriso, si tratta di uno schema vuoto che voi dovete riempire a fine giornata, disegnando una faccina con la bocca allins ogni volta che

il vostro pasto (che si tratti di colazione, pranzo o cena) stato corretto dal punto di vista dellIG, oppure una faccina con la bocca allingi conforme alle regole sopra esposte. Nella Tabella ho segnato anche gli spuntini, perch importante non saltare mai i pasti, n lasciar trascorrere troppo tempo fra un pasto e laltro: anche per gli spuntini valgono le stesse regole (nota: su questo e altri argomenti, si veda anche il capitolo sui consigli vari che troverete pi avanti). Il vostro scopo che la Tabella sia piena il pi possibile di sorrisi e che non siano mai presenti (o quasi) le faccine con la bocca allingi. se il vostro pranzo non stato

Nella prima fase (quella pi dura, mi rendo conto, ma anche quella che vi dar le maggiori soddisfazioni) del vostro nuovo stile di vita alimentare, il vostro OBIETTIVO quello di avere al massimo 2 faccine tristi in tutta la settimana. Potete collocarle dove volete, non esiste un giorno deputato allo sgarro: siate liberi di gestirvi come vi pare. Se gli amici vi invitano a cena di gioved, godetevi la cena: starete attenti il giorno seguente.

Nella seconda fase (una fase che durer per sempre! Ricordate, non siete a dieta, avete solo cominciato a mangiare meglio!), il vostro OBIETTIVO quello di avere al massimo 4 faccine tristi nellarco della settimana. Naturalmente, ci non significa che

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dobbiate per forza e sempre avere quattro faccine tristi, o che la vostra settimana sia finalizzata ad avere quelle quattro faccine con la bocca allingi: chi vive aspettando solo il momento dello sgarro, non ha capito quello di cui stiamo parlando e, soprattutto, continua a ragionare con la mentalit da dieta: state certi che presto o tardi ricadr nel baratro da cui venuto.

Vi consiglio di fotocopiare questo esempio di tabella e di appenderlo in un luogo in cui sia sempre sotto controllo.

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LA TABELLA DEL SORRISO!

SETTIMANA DAL ________________ AL ____________________

COLAZIONE

SPUNTINO

SPUNTINO

Luned

Marted Mercoled Gioved Venerd Sabato Domenica

OBIETTIVO PRIMA FASE: MAX 2 OBIETTIVO SECONDA FASE: MAX 4

OBIETTIVO RAGGIUNTO? SI! NO!

(staccare e conservare)

SPUNTINO 221

PRANZO

CENA

Piuttosto semplice, vero? In effetti, non lo . Dovete solo scegliere alimenti a IG basso ed evitare gli alimenti ad IG alto. Non preoccupatevi, per il momento, di grassi saturi o insaturi, di quanti cucchiaini di olio potete mettere nellinsalata o di mangiare solo petti di pollo ai ferri: siete liberi. Vi dico fin da ora che, per ottimizzare i risultati delle vostre scelte alimentari, in relazione anche allattivit fisica che andrete a svolgere, sar opportuno avere unalimentazione completa e variegata, ma si tratta di regole di buon senso che, a mio avviso, non richiedono trattazioni scientifiche. Sappiamo tutti che bisogna mangiare un po di tutto. Perci, mangiate carne e abbondate con il pesce di mare, usate preferibilmente grassi vegetali, consumate legumi e cereali pi che potete, non fate mancare mai frutta e verdura di stagione dalla vostra tavola.

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TABELLA DELLINDICE GLICEMICO DEI PRINCIPALI ALIMENTI

ALIMENTO
ZUCCHINE SPINACI SEDANO PEPERONI OLIVE NOCI, MANDORLE LATTUGA FUNGHI CAVOLO CARCIOFI ASPARAGI ARACHIDI SEMI ZUCCA CETRIOLO CIPOLLA FINOCCHIO MELANZANE LIMONI FRUTTOSIO SPAGHETTI SOIA FRAGOLE FAGIOLI VERDI SOIA PISELLI LENTICCHIE LAMPONI CIOCCOLATO FOND.

IG
15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 20 20 20 22 25 25 25 25 25 25 25

ALIMENTO
CILIEGIE POMPELMO POMODORI PERE PESCHE MELE MARMELLATA S.Z. LATTE PARZ. SCREMATO FAGIOLINI CECI CAROTE CRUDE FAVE LESSATE GELATO S.Z. PISELLI LESSATI ARANCE FAGIOLI BORLOTTI FAGIOLI CANNELLINI FICHI FRESCHI MELE DISIDRATATE RISO SELVATICO YOGURT NATURALE ALBICOCCHE SECCHE SPAGHETTI INTEGRALI SPAGHETTI AL DENTE FARINA INTEGRALE FICHI SECCHI

IG
25 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 40 40 40 40

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ALIMENTO
UVA SPREMUTA ARANCIA PASTA INTEGRALE PANE NERO GRANO SARACENO SUCCO MELA FRESCO RISO INTEGRALE RISO BASMATI KIWI FARINA INTEGRALE CRUSCA PASTA GRANO TENERO BISCOTTI BURRO BISCOTTI PASTA FROL. CREPES SEMOLINO RISO BIANCO MELONE* BANANE UVA SULTANINA UVA PASSA SUCCO DARANCIA SORBETTO C.Z. PATATE AL FORNO C.B. MARMELLATA CON Z. MAIS

IG
45 45 45 45 45 50 50 50 50 50 50 50 55 55 55 60 60 60 60 65 65 65 65 65 65 65

ALIMENTO
BARBABIETOLA ZUCCHERO TORTELLINI RAVIOLI FARINA DI MAIS CIOCCOLATO LATTE CEREALI RAFFINATI BIBITE ALLA COLA ZUCCA* FARINA BIANCA TIPO 0 ANGURIA * CRAKERS BIANCHI PUREA DI PATATE PATATINE TAPIOCA RISO SOFFIATO POP CORN MIELE FARINA BIANCA TIPO 00 CORNFLAKES CAROTE COTTE RISO PARBOILED PATATE FRITTE PATATE AL FORNO S.B. GLUCOSIO/DESTROSIO MALTOSIO (BIRRA)

IG
65 70 70 70 70 70 70 70 75 75 75 80 80 80 85 85 85 85 85 85 85 90 95 95 100 110

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FATTORE VITAMINICO Il secondo pilastro su cui si poggia il vostro nuovo stile di vita alimentare quello che il dottor Patrick Holford, definisce il FATTORE VITAMINICO. In sostanza, si tratta di aiutare lorganismo a ritrovare la sua forma migliore, fornendogli tutti quegli strumenti che Madre Natura aveva messo a nostra disposizione ma che, purtroppo, si sono persi per la strada: vitamine e oligoelementi. Ho chiarito fin dallinizio che, per esperienza personale e filosofia di vita, sono contrario a qualsiasi tipo di integrazione che pretenda, in qualche modo, di agevolarci il compito, facendoci fare meno fatica. Per quanto riguarda vitamine e oligoelementi, tuttavia, devo necessariamente prendere atto del fatto che, bench la mia alimentazione cerchi di essere il pi variegata e completa possibile, mi trovo a combattere contro un nemico che non posso sconfiggere, ovvero il progresso. A causa del progresso, infatti, si sono irrimediabilmente perdute le caratteristiche bromatologiche degli alimenti che consumiamo, ovvero quelle qualit intrinseche che dovrebbero aiutarci a far funzionare meglio il nostro corpo. Cos, una mela dovrebbe contenere determinate vitamine in determinate quantit, ma oggi non pi cos. Frutta e verdura in genere dovrebbero garantirci la dose quotidiana di vitamine e sali minerali, ma ci non accade. Pertanto, pur consumando frutta e verdura, pu succedere (anzi, di fatto, succede), che il nostro organismo si trovi in un preoccupante livello di carenza nutrizionale. I responsabili di questo progressivo ed irreversibile impoverimento di sostanze vitali in ci che mangiamo sono molteplici: luso di concimi chimici e pesticidi, tanto per cominciare, ha progressivamente privato il terreno delle sostanze che dovrebbero poi passare al frutto o alla verdura. Poi, ci sono le coltivazioni intensive, dovute al fatto che qui da noi (intendo nei paesi benestanti dellOccidente) si mangia almeno il doppio di quello che sarebbe effettivamente necessario; le serre (per lassurda mania di mangiare i pomodori dinverno o le ciliegie a natale); le sofisticazioni alimentari e via discorrendo. Ci sono poi altre considerazioni da fare: le vitamine, ad esempio, sono fotosensibili e termolabili, ovvero tendono a scomparire dai cibi quando questi vengono lavati,

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tagliati, conservati in frigorifero senza le adeguate protezioni, cucinati. Insomma, davvero impossibile riuscire a preservare intatte le caratteristiche bromatologiche di un alimento, gi impoverito in partenza a causa dei procedimenti di coltura e raffinazione dei cibi di cui si diceva sopra. Unaltra questione quella della sinergia fra vitamine e oligoelementi, che spesso rendono al massimo solo se utilizzati, appunto, in sinergia con altri elementi. Anche questo costituisce una condizione ostativa ad una corretta nutrizione, poich la vita di tutti i giorni ci impedisce, di fatto, di realizzare quel corretto mix di micronutrienti che dovrebbe essere, invece, alla base della nostra alimentazione. Per finire, vorrei sottolineare anche il fatto che tutte le vitamine, ad eccezione della vitamina D (che viene prodotta grazie allesposizione del nostro corpo ai raggi solari), tutte le altre vitamine e gli oligoelementi non sono sintetizzate dal nostro organismo e devono essere necessariamente introdotte con lalimentazione. Insomma, a malincuore devo ammettere che, per far funzionare meglio il nostro corpo, dobbiamo in questo caso ricorrere ad una integrazione. Anche in questo caso, vorrei sottolineare che questo tipo di integrazione non dovrebbe interessare solo chi desidera perdere peso, ma tutte le persone indistintamente, dai bambini (soprattutto!) agli anziani. Dice il dottor Holford: per un metabolismo regolare ed un efficace controllo del peso sono necessari 22 tra vitamine e minerali. Sebbene il fabbisogno possa variare da persona a persona, quelli indispensabili al miglioramento del metabolismo e alla decomposizione dei grassi sono 10: si tratta delle vitamine B1, B2, B3,dellacido pantotecnico, della vitamina B6, della vitamina C, della colina e dellinositolo; inoltre, servono cromo e zinco. 49 Di seguito, vi segnalo le principali vitamine ed i principali oligoelementi fondamentali per una corretta funzionalit del metabolismo, con particolare riguardo a due aspetti che qui ci interessano: la lipolisi (ovvero, la distruzione del grasso!) e il mantenimento di un livello costante di zucchero nel sangue che, abbiamo visto, il segreto per perdere peso in maniera definitiva e mantenere la forma per sempre.

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Per quanto concerne laspetto pratico di questo argomento, vale a dire quanto e come assumere integrazioni vitaminiche, vi consiglio di rivolgersi ad una seria erboristeria, evitando accuratamente i prodotti a basso prezzo che trovate in farmacia e che promettono miracoli, puntando su un prodotto multivitaminico (il che vi garantisce lindispensabile sinergia di cui parlavo prima) e/o multimineralico. Controllate il prezzo di quello che acquistate, perch il prezzo di solito indicativo del contenuto in milligrammi o in microgrammi della confezione: prodotti che costano poco, in genere, contengono poco. Fatevi consigliare circa il fabbisogno giornaliero (che va individuato ad personam, cio in relazione al vostro peso, alla vostra et, attivit e cos via) e circa la seriet dellazienda produttrice: vi assicuro che meglio investire qualche euro in pi, per essere certi di ottenere i risultati sperati. Questi preparati vanno assunti in concomitanza con i pasti ma, vi ripeto, sar il vostro erborista, in base al prodotto che vi avr consigliato, a segnalarvi anche le corrette modalit di assunzione. Veniamo ora alle vitamine e ai minerali di cui avete bisogno per perfezionare il vostro nuovo stile di vita alimentare. Tenete presente che non si tratta di una terapia o di una cura, ma del completamento necessario che apportate alla vostra alimentazione: per questo, non ho scritto per quanto tempo dovrete proseguire con lassunzione di questi integratori. Virtualmente, potreste continuare tutta la vita. Del resto, se una cosa fa bene ed necessaria, perch smettere di prenderla?

VITAMINA B2 (RIBOFLAVINA) indispensabile per lattivit catalitica di molti enzimi coinvolti nel metabolismo di proteine, grassi e, soprattutto, carboidrati.

VITAMINA B3 (ACIDO NICOTINICO) indispensabile per trasformare il glucosio non utilizzato in glicogeno, ovvero la riserva di energia a breve termine del nostro organismo. Attiva gli enzimi che consentono il metabolismo di proteine, zuccheri e grassi. Inoltre, in concomitanza con

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il Cromo (vedi dopo), favorisce la produzione di FTG, ovvero del Fattore di Tolleranza al Glucosio, necessario a stabilizzare il livello di zuccheri nel sangue.

VITAMINA B5 (ACIDO PANTOTECNICO) Oltre a numerose altre funzioni, lacido pantotecnico fondamentale per la costituzione del coenzima implicato nel metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine.

VITAMINA B6 (PIRIDOSSINA) Aiuta il pancreas a produrre gli enzimi pancreatici che favoriscono una corretta digestione. Inoltre, svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo di grassi e carboidrati. Con riferimento alle sinergie cui si faceva cenno pocanzi, la vitamina B6 andrebbe sempre assunta in concomitanza con lo Zinco.

VITAMINA B7 (INOSITOLO) In sinergia con la Colina (vedi dopo), la vitamina B7 garantisce il corretto e rapido metabolismo dei grassi introdotti con il cibo. Tanto per esemplificare, potremmo dire che Colina e Inositolo sono due vitamine sciogli grasso: impensabile farne a meno, non trovate?

COLINA Questa vitamina favorisce lo smaltimento del colesterolo in eccesso e, in generale, indispensabile per il corretto e veloce metabolismo dei grassi.

VITAMINA C (ACIDO ASCORBICO) Tra le altre cose, utile per controllare il peso, in quanto mantiene sane e vitali le ghiandole surrenali, impedendo al metabolismo di rallentare. Inoltre, aiuta la conversione del glucosio presente nel sangue in energia.

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MAGNESIO Questo minerale importante per le trasformazioni energetiche ed il metabolismo dei grassi. E se nemico dei grassi, non pu che essere il benvenuto nella nostra alimentazione.

COBALTO Questo minerale determinante per la combustione degli zuccheri e, pertanto, molto utile a mantenere basso il tasso di zuccheri nel sangue.

CROMO indispensabile per il metabolismo del glucosio e dei grassi. Come gi si accennava, il cromo va a costituire il FTG, Fattore di Tolleranza al Glucosio, che, mantenendo costante il livello di zucchero nel sangue, contribuisce a regolarizzare anche la secrezione di insulina da parte del pancreas. Oso dire che, fra i vari oligoelementi, nel contesto che qui ci interessa, ovvero unalimentazione volta a regolarizzare lIG, il Cromo di certo quello su cui puntare maggiormente la vostra attenzione.

Se proprio dovessi fare una sintesi estrema di quelli che sono i principi da attuare per dimagrire e restare in forma e buona salute, direi: niente farine raffinate o prodotti che ne contengono, niente zuccheri raffinati e alimenti che ne contengono, tante vitamine e oligoelementi. Davvero molto facile. La questione delle vitamine senza dubbio la pi semplice da risolvere: non comporta rinunce di alcun genere, dovete solo recarvi presso una erboristeria e farvi consigliare il miglior prodotto. Per quanto riguarda la farina bianca e, in genere, i prodotti da forno a base di farine raffinate, si tratta solo di determinazione e forza di volont: acquistate pasta e pane integrale, evitate torte, pizze e biscotti. Comunque, un problema semplice da affrontare: basta aver voglia di farlo. Certo, amidi e farine sono nascosti anche in molti prodotti che non sono riconducibili alla categoria prodotti da forno (ad esempio, farina o amidi li trovate in quasi tutti i piatti pronti surgelati, in tutti i prodotti

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impanati e in molti sughi pronti): tutto sommato, per, si tratta di un nemico abbastanza visibile. Con un po di attenzione e qualche secondo speso a leggere le etichette di ci che acquistate, il gioco fatto. Con lo zucchero, la situazione un po diversa. Anzitutto, perch ne siamo dipendenti, proprio come un tossicomane dipendente dalla sua droga. La disintossicazione da zucchero, vi assicuro, sar la parte pi difficoltosa che dovrete affrontare e, probabilmente, anche la pi dolorosa: personalmente, ho trascorso quasi due settimane con mal di stomaco, nausee e mal di testa costante, nel momento in cui ho deciso di dare un taglio definitivo con questa dolce droga. Poi, e questo il fatto pi grave, perch lo zucchero collocato praticamente dovunque, in modo subdolo, sfruttandone le mille denominazioni diverse e sfruttando la buona fede del consumatore. Vi far alcuni esempi, dopo, che spero vi facciano riflettere su quanto dico.

Analizziamo, tanto per cominciare, i

QUATTRO ECCELLENTI MOTIVI PER RINUNCIARE DEFINITIVAMENTE ALLO ZUCCHERO.

1. Lo zucchero fa male alla salute. Molto male, malissimo. 2. Lo zucchero fa ingrassare, sia per le sue propriet intrinseche, sia perch responsabile dei picchi glicemici che vi fanno provare la sensazione di fame e vi costringono ad assumere cibi che compensino questo picco, vale a dire cibi a base di zucchero. 3. Lo zucchero provoca dipendenza, una vera e propria droga, ma molto pi pericolosa, perch socialmente bene accetta e, anzi, vigorosamente diffusa da tutti coloro che traggono un ingente interesse economico dalla vendita e/o utilizzo di zucchero.

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4. Lo zucchero un nemico subdolo, perch si trova praticamente dovunque, anche dove uno meno se lo aspetta, sempre con il placet delle istituzioni e di quegli organi che dovrebbero proteggerci e che, invece, fanno il gioco delle grosse multinazionali.

Ora vediamo nel dettaglio i perch a queste asserzioni in apparenza cos drastiche.

UNO: LO ZUCCHERO FA MALE ALLA SALUTE Si dice che lo zucchero faccia male. Questa una affermazione che tutti noi abbiamo udito almeno una volta o che, addirittura, abbiamo declamato noi stessi. Siamo, per, davvero sicuri di sapere esattamente quelli che sono i danni concreti provocati da una costante assunzione di zucchero? Non crediate che il problema si limiti alla carie nei denti, perch non cos. Anzi, probabilmente il problema della carie nei denti forse quello meno preoccupante, quello dalla conseguenze meno nefaste. Tanto per cominciare, abbiamo gi accennato al fatto che lingestione di cibi ad alto IG provoca forti scompensi dei valori di glicemia nel sangue, costringendo il pancreas ad un iper lavoro. Lo zucchero, va da s, in assoluto lalimento (anche se non si tratta di un alimento, come spiegher meglio in seguito) con il pi alto IG. Pertanto, alimentarsi con zucchero raffinato o alimenti che ne contengono, costringe il pancreas ad uno stress costante, fino a portare il pancreas stesso ad un vero e proprio esaurimento, con conseguenze che vanno dalla ipoglicemia al diabete. Certo, non stiamo parlando del pasticcino una volta ogni tanto, ma dellassunzione massiccia e costante di zuccheri raffinati. E se credete di assumere pochi zuccheri solo perch non mangiate tanti dolci, beh, vi sbagliate. Il problema non lo zucchero che siete consapevoli di assumere, ma quello che non vedete. Anche di questo, per, parler dopo. Tornando ai danni provocati dallo zucchero, lo zucchero raffinato letale per gli esseri umani, in quanto fornisce quelle che i dietologi chiamano calorie vuote o nude. Per di pi, esso peggio di niente, perch porta via al corpo vitamine ed elementi minerali

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preziosi e la sua digestione, detossificazione ed eliminazione impongono una grave richiesta allintero organismo. 50 In pratica, non solo lo zucchero non serve a nulla (ci dicono che d energia, in realt classificato come un a nutriente, ovvero un qualcosa che non fornisce nulla, se non una breve illusione di benessere legata allinnalzamento della glicemia nel sangue), ma addirittura ci toglie energia ed elementi indispensabili per la nostra esistenza. Questa, naturalmente, non una teoria cospiratoria elaborata da chiss quale scienziato pazzo: si tratta di evidenze scientifiche di cui tutti quelli che si occupano di alimentazione e salute sono a conoscenza. Il problema che non lo dicono a noi, per ovvie ragioni commerciali. Pensate che, negli Stati Uniti, i cereali (i famosi corn flakes) che si mangiano a colazione, sono venduti in confezioni che a caratteri cubitali pubblicizzano laggiunta di vitamine e sali minerali ai cereali medesimi. Cos, il consumatore (potreste essere anche voi!), mangia la sua razione di cereali credendo di fare anche una bella scorta di vitamine e sali minerali. Quello che il consumatore non sa che queste vitamine e sali minerali sono aggiunte per legge, cio esiste una legge che impone al produttore di corn flakes (che contengono zucchero) di fortificare il suo prodotto con vitamine e sali minerali, poich si scoperto che lassunzione di solo zucchero non solo non fornisce energia allorganismo, ma lo impoverisce di sostanze essenziali, conducendolo inesorabilmente verso la strada del deperimento e della malattia. Capite lenormit del controsenso? Ci danno lo zucchero e anche le vitamine che lo zucchero ci fa consumare. Non sarebbe meglio non consumare zucchero e preservare le nostre preziose scorte di micronutrienti? Leggo su internet: Negli adulti, la carenza di acido folico pu manifestarsi con l'anemia megaloblastica. Inoltre, spesso associata a carenze di altri oligonutrienti (zinco, vitamina B12) che sono, a loro volta, ulteriori fattori di rischio teratogeno (ad es., difetti del tubo neurale). Una riduzione dell'assorbimento di acido folico, e/o un conseguente aumento del fabbisogno, possono derivare anche dall'assunzione di alcuni farmaci (barbiturici, estroprogestinici), da un elevato consumo di alcol, dal diabete mellito insulino

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dipendente, dalla celiachia, o da alcune specifiche varianti di geni coinvolti nel metabolismo dei folati (metilene tetraidrofolato reduttasi, recettore dei folati). Nel 1998 la Food and Drug Administration (lorganismo federale statunitense per la sorveglianza sui farmaci e sugli alimenti) ha disposto laggiunta di acido folico a tutti i cereali fortificati nella misura di 0,14 mg per 100 grammi di prodotto in granella. In Italia, non esiste lobbligo di produzione di alimenti fortificati, ma esiste solo una fortificazione volontaria adottata da alcune industrie alimentari. Sono quindi presenti sul nostro mercato solo alcuni alimenti fortificati come cereali da colazione prodotti da industrie multinazionali, succhi di frutta, un latte speciale UHT e pochi altri prodotti. 51

Sempre su internet, ho trovato e letto con interesse il sito del dottor Joseph Mercola, il quale ha documentato una nutrita lista di effetti dannosi provocati dallo zucchero. Si tratta di danni evidenziati scientificamente, non di teorie campate per aria. La lista troppo lunga per riportarla nella sua interezza: vi invito caldamente a navigare il sito che vi ho segnalato (anche se solo in inglese), poich contiene molte altre interessanti informazioni. Venendo al dunque, tra i danni scientificamente provati collegati allutilizzo costante di zucchero, abbiamo: soppressione totale o parziale del sistema immunitario; riduzione dellefficacia enzimatica; causa arterosclerosi, malattie cardiovascolari e demenza senile; contribuisce ai calcoli biliari; causa squilibri ormonali endocrini, quali aumento degli ormoni femminili nel maschio con maggior infertilit, aumento di sindromi premestruali, calo delle somatostatine e ormoni della crescita; causa di vertigini; nuoce al pancreas endocrino ed esocrino; favorisce varici ed arteriti; demineralizzazione o squilibri dei minerali nutritivi;

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aumento del colesterolo cattivo e calo del colesterolo buono; sostegno alle cellule mutate o cancerose ed evidenti rapporti con tumore alla mammella, alla prostata, al retto, allo stomaco.

Vi assicuro che la lista lunghissima, tanto che leggerla tutta fa persino girare la testa. E io che pensavo che, a mangiare troppi dolci, il massimo pericolo nel quale avrei potuto incorrere sarebbe stato cariarmi i denti! Vi riporto anche un passo interessante, tratto dal libro che ho gi citato: Lo zucchero di ogni tipo tende a fermare la secrezione dei succhi gastrici e ha un effetto inibitore sul naturale movimento dello stomaco. Gli zuccheri non vengono pre digeriti in bocca, come i cereali, o nello stomaco, come la carne animale. Quando vengono ingeriti da soli, passano rapidamente attraverso lo stomaco e vanno a finire nellintestino tenue. Quando gli zuccheri vengono consumati insieme ad altri cibi come nel caso di un panino con della carne si fermano un po nello stomaco. Lo zucchero della Coca Cola e del pane sta l ad aspettare che lhamburger ed il pane vengano digeriti. Mentre lo stomaco lavora per digerire tutte le proteine animali e lamido raffinato del pane, la presenza associata dello zucchero praticamente garantisce una rapida fermentazione acida, nelle condizioni di calore ed umidit presenti nello stomaco. Un cucchiaino di zucchero nel tuo caff, dopo un panino, sufficiente a trasformare lo stomaco in una palude ribollente. 52

Come ben potete osservare, la perdita di peso forse lultima cosa da tenere a mente, quando si decide di dare un taglio netto ad un regime alimentare a base di zuccheri. Il primo ed unico obiettivo deve essere la preservazione del nostro stato salute.

DUE: FA INGRASSARE E FA MANGIARE DI PIU Lo zucchero fa ingrassare, e molto. Abbiamo gi avuto modo di parlare del concetto di IG, pertanto inutile ripetersi. Basti qui dire che, assumendo alimenti che contengono zuccheri raffinati, il nostro IG soggetto a brusche variazioni, con corrispondenti repentine secrezioni di insulina da

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parte del pancreas. Questo meccanismo provoca laccumulo di glucosio (che dovrebbe essere invece trasformato in energia ed utilizzato) e la sua trasformazione in grasso. E gi questo, a mio avviso, un bel problema, oltre che per i gi citati potenziali problemi di salute, anche e soprattutto per la questione dellaumento di peso. Ricordiamo anche, tuttavia, che tanto pi alto il deposito di adipe in zona addominale, tanto pi alto il rischio di contrarre malattie cardiovascolari. A ben vedere, dunque, una distinzione tra problemi di peso e problemi di salute non si dovrebbe nemmeno fare, perch le due problematiche sono indissolubilmente collegate. Lo zucchero non fa ingrassare solo a causa delle sue propriet intrinseche, ma anche a causa del fatto che ci spinge a mangiare molto di pi del necessario. Infatti, i picchi vertiginosi del livello di glicemia nel sangue conducono lorganismo a frequenti stati di ipoglicemia (ovvero: livello di glicemia basso) e questi stati inducono la persona a cercare urgentemente altri dolci o alimenti che a base di zucchero che riportino il livello di glicemia nella norma. In pratica, voi mangiate, avete lillusione di essere sazi e dopo poco siete costretti a mangiare ancora, per non star male. Questa cosa non capita, invece, se si assumono alimenti a basso IG: oltre a dimagrire, progressivamente si perde anche la fame smodata, ci si sente sazi pi a lungo e, soprattutto, non si corre il rischio di essere sottoposti a stress insulinici o glicemici.

TRE: E UN NEMICO SUBDOLO Conosci il tuo nemico, diceva un antico maestro cinese esperto nellarte della guerra. Si tratta di una grande verit che, tuttavia, risulta di difficile applicazione, se parliamo dello zucchero, soprattutto perch i venditori di zucchero ed i politici che li spalleggiano a livello legislativo fanno di tutto per nascondere agli occhi del grande pubblico la dolce polvere bianca. Lo zucchero, dunque, un nemico infido e subdolo, perch lo si trova praticamente dappertutto e, spesso, senza che la sua presenza sia palesata in modo chiaro ed inequivocabile, cos che chiunque desideri acquistare alimenti o cibi privi di zucchero

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possa avere piena conoscenza di quello che tali alimenti contengono, senza avere una laurea in scienze dellalimentazione o in chimica. Giusto per mettervi in guardia, comincio con il dirvi che lo zucchero pu essere presente in forme diverse, tutte egualmente dannose per i motivi che sopra ho esposto (e per molti altri, che ho deliberatamente tralasciato per non dilungarmi troppo). Ad esempio, sulle etichette dei cibi potreste trovare la segnalazione che contengono: GLUCOSIO; SCIROPPO DI GLUCOSIO; DESTROSIO; MALTOSIO; SACCAROSIO.

Molto spesso, addirittura, alcuni alimenti o cibi preparati non contengono solo uno di questi zuccheri, ma ne contengono due o pi. Trovare alimenti privi di zucchero unimpresa abbastanza complicata, anche perch ove non sia presente in una delle forme sopra citate, spesso celato da farine di mais, di patate, o di amidi che vengono utilizzati per dare volume e peso al prodotto. In questi casi, vi consiglio di rivolgere la vostra attenzione al prodotto pi costoso che, di solito, quello di maggior qualit: avrete pi probabilit di trovare ingredienti genuini e meno di trovare grossi quantitativi di farine o amidi o zuccheri che, come ormai sapete, sono tutti elementi dannosi per la salute e pericolosi per il vostro nuovo stile di vita alimentare. Facciamo qualche esempio, tanto per capire quanto sia importante ed utile prestare attenzione a quel che si compra (anche per non vanificare i vostri sforzi ed i vostri sacrifici). Io sono un gran consumatore di pesto alla genovese. Ho la fortuna di avere clienti che me ne procurano di eccellente qualit direttamente dai luoghi di produzione ma, a volte, esaurisco le scorte e mi trovo costretto a rivolgermi al supermercato. Durante la mia ultima visita, ho preso in esame otto confezioni di pesto di marche differenti, che

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non cito solo per non fare pubblicit: vi esorto caldamente a fare voi stessi le vostre indagini, per verificare con mano quanto vi sto dicendo. Ebbene, ho dovuto scartare sette confezioni su otto, perch sette confezioni su otto contenevano (oltre ad una scarsa quantit di basilico e pecorino), farine, amido di mais, amido di patate, zucchero o glucosio. Per fortuna, ho trovato almeno un vasetto commestibile: va da s che era il pi caro, ma sono soldi che spendo sempre ben volentieri. Non vi dico che cosa ho scoperto leggendo letichetta degli ingredienti degli altri sughi pronti: farine, amidi, zuccheri, sciroppo di glucosio, senza contare aromi, addensanti, conservanti, additivi e altre diavolerie chimiche del genere (e questa questione meriterebbe un libro a parte: concentriamoci sullo zucchero e la farina). Sapete cosa dovete fare, se volete gustarvi un buon piatto di spaghetti (al dente!) senza correre il rischio di ingurgitare senza saperlo tutti quegli elementi che state cercando di evitare? Una scatola di pelati per un sugo di pomodoro veloce, oppure una carbonara, oppure un sano e tradizionale aglio, olio e peperoncino. Se dovete evitare i sughi pronti, dovete tenervi ancor pi alla larga dalle salse confezionate, in primo luogo il ketchup. Sentite cosa dice William Dufty: ancora oggi, pochi consumatori si rendono conto che gli ingredienti sono elencati sulle etichette in ordine decrescente in base al loro peso. I diversi nomi dati allo zucchero raffinato complicano ancora di pi la questione; il ketchup, che contiene pomodori, zucchero, destrosio, aceto, sale, cipolle, spezie, contiene addirittura due diversi tipi di zucchero raffinato, perch il destrosio lo zucchero nascosto!. 53 Parliamo di affettati, adesso. Ci credete che, per trovare una busta di affettati che non contengano zuccheri o simili, dovete ribaltare il bancone del frigo? E ci credete che, lultima volta che mi capitato di dover acquistare un salame al supermercato, non ne ho trovato nessuno che non contenesse zucchero, saccarosio, maltosio o destrosio. Nemmeno uno! Sono stato fermo a leggere etichette per dieci minuti buoni e, alla fine, mi sono dovuto arrendere allevidenza: non esiste un salame privo di quegli ingredienti.

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Vi diranno che lo zucchero lo mettono come conservante. Palle. Anche perch, oltre allo zucchero, nelletichetta trovate sempre anche un discreto elenco di conservanti. La verit che lo zucchero pesa e costa poco, inoltre rende tutto pi dolce e, quindi, vi fa mangiare di pi. Poi, a causa del suo potere glicemico, vi fa tornare la fame molto prestoin modo che voi cerchiate altro cibo a base di zucchero e cos via. Sempre a proposito di salumi, lultima volta che ho deciso di cucinare carne ai ferri, ho trascorso altri dieci minuti per cercare salamine o salsicce che non contenessero zucchero o destrosio. Alla fine, ce lho fatta. E sapete mia moglie che cosa mi ha detto? Che quelle salsicce avevano un sapore strano. Ci credo! Non erano dolci, sapevano solo di carne di maiale. Vedete come siamo ridotti? Provate anche voi a leggere le etichette: resterete stupiti di quel che trovate. Un altro esempio (ultimo, in ordine cronologico) delle mie ricerche fra gli scaffali del supermercato. Stavo cercando qualcosa da cucinare per cena e, allimprovviso, mi venuta voglia di ossibuchi con piselli. Ebbene, non sono stato capace di trovare una confezione di piselli (n in lattina, n in barattolo di vetro, n provenienti da agricoltura biologica) che non presentasse la dicitura: ingredienti = piselli, acqua, sale, zucchero. Nemmeno una confezione senza zucchero. Mi sono arreso, ho riposto anche la carne e mi sono dedicato ad altro cibo. Certo, sono convinto che quel poco di zucchero contenuto nella lattina di piselli non mi avrebbe arrecato alcun danno, considerato anche il mio regime alimentare. Ma, se devo essere sincero, ho deciso di cambiare cena anche un po per principio: per la miseria, possibile che non riesca ad acquistare una scatola di piselli che non contenga zucchero? Per concludere con questa breve carrellata di esempi, voglio raccontarvi una delle mie ultime scoperte: ho acquistato al supermercato una confezione di pan bauletto 5 Cereali e Soia del Mulino Bianco, attratto dalla scritta ben evidente sul pacchetto che recitava, tra le altre cose: SENZA ADDITIVI EDULCORANTI. Io, che non sono uno scienziato o un chimico, ho tradotto la scritta senza additivi edulcoranti con il concetto non abbiamo aggiunto (additivi) nulla per dolcificare (edulcoranti) questo pane. Non mi sembra di aver compiuto peripezie logiche troppo

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strane o di aver interpretato astrusamente il messaggio pubblicitario cos ben evidenziato. Onde evitare cause legali, ammetto che potrei pure essere cretino e che la mappa non il territorio: tuttavia, questo quel che ho capito. Arrivato a casa, ho assaggiato il pane e immediatamente ne ho percepito linconfondibile sapore dolciastro (dopo un po che non mangiate zucchero, ne riconoscete la presenza al primo morso!). Ho letto lelenco degli ingredienti e ho trovato scritto: destrosio 1,4%. Il destrosio zucchero (per essere precisi, il destrosio derivato sinteticamente dallamido ed chiamato anche zucchero di mais). Immediatamente, ho chiamato il numero verde della Barilla per segnalare laccaduto. Loperatore che mi ha risposto, per prima cosa mi ha chiesto se io fossi sicuro che il destrosio fosse zucchero, perch a lui non risultava. Gli ho spiegato che il destrosio un tipo di zucchero raffinato. Loperatore, allora, incapace di fornirmi ulteriori delucidazioni in merito, ha promesso di farmi richiamare da un esperto in nutrizione della Barilla. Cos stato, in effetti (e su questo, nulla da dire circa il servizio cortesia della azienda). La donna che mi ha contattato il giorno seguente, mi ha spiegato che, per legge, per additivo si intende solo una sostanza realizzata in laboratorio tramite procedimenti esclusivamente chimici e che, quindi, il destrosio non rientra in questa categoria perch deriva da sostanze naturali. In pratica, e anche in questo caso faccio un ragionamento che, spero, non sia troppo ardito, la Barilla aggiunge zucchero (o destrosio) ad un suo prodotto, per pu scrivere senza additivi edulcoranti, perch per legge la definizione di additivo concerne solo determinate categorie di elementi, ed essere cos a posto con la legge. Da ci ho dedotto che la Barilla , come immaginavo, una azienda seria e rispettosa di leggi e normative. Quanto alla chiarezza verso il consumatore beh, decidete voi. Anche perch, sempre sul dizionario De Mauro, la definizione di additivo , cito, qualcosa che si aggiunge. Se il linguaggio tecnico diverso dal linguaggio di noi comuni mortali, sarebbe almeno buona cosa farcelo sapere, non trovate?

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Non ho di certo nulla di personale con la Barilla, anzi. Vi ho segnalato il caso solo per ribadire che, quando si parla di zucchero, dovete stare molto attenti, perch si tratta davvero del nemico pi subdolo (in campo alimentare, beninteso) che ci sia.

QUATTRO: LO ZUCCHERO E UNA DROGA Dalla (grave) asserzione che lo zucchero come una droga, derivano alcuni corollari che importante avere ben presenti. Tanto maggiore sar la vostra consapevolezza circa il potenziale pericoloso dello zucchero raffinato, tanto maggiore sar la vostra determinazione nel liberarvi per sempre di questa sostanza inutile e dannosa. Anzitutto, dati gli effetti che lo zucchero produce sul nostro organismo, ovvero limmediata sensazione di energia che consegue allassorbimento del glucosio nel sangue, per sentirci sempre energici e carichi, abbiamo costantemente bisogno di ingerire altro zucchero, altrimenti sopraggiungono spiacevoli sensazioni come debolezza, stanchezza e simili. Questo perverso meccanismo non vi ricorda quello innescato dalle sostanza stupefacenti, delle quali il bisogno cresce sempre di pi e delle quali non si riesce a fare a meno, pena il sentirsi male? importante che abbiate coscienza di queste informazioni, perch apriate gli occhi e smettiate di credere ai detti popolari, i quali vi hanno tramandato che lo zucchero serve a tenersi su, a stare in forma, ad avere energia. In realt, lo zucchero raffinato vi fornisce velocemente lillusione dellenergia, ma vi trascina in una spirale di dipendenza dalla quale poi difficoltoso uscire, se non attraverso grandi sforzi e sofferenza. Masticare qualsiasi altra sostanza che contenga carboidrati buoni vi fornir una quantit di energia pulita, pi duratura nel tempo e senza controindicazioni: si tratta solo di avere il coraggio di affrontare luoghi comuni e dicerie che non hanno fondamento scientifico. Il fatto che lo zucchero sia come una droga, implica un secondo corollario, ovvero che molto difficile disintossicarsene.

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Le prime due settimane del mio nuovo stile di vita alimentare sono state caratterizzate da costante sensazione di nausea, mal di stomaco e, soprattutto, mal di testa. Molti clienti e conoscenti che hanno deciso di liberarsi dello zucchero mi hanno confermato di aver patito, chi pi e chi meno, gli stessi sintomi. Eppure, vi posso assicurare che la mia dieta non mancava di nulla, dal punto di vista nutrizionale, anzi non era mai stata cos completa e varia: mangiavo (come ora, del resto), frutta e verdura, carne e pesce, molti legumi, molti cereali, pasta, formaggi e uova (e tutto in gran quantit). Pertanto, posso affermare con certezza che assumevo tutto ci di cui il mio organismo aveva bisogno, avendo eliminato solo zucchero e farine sbiancate. Nonostante questo, ho passato brutti momenti e, pi di una volta, sono stato costretto da vere e proprie crisi di astinenza a ingurgitare due o tre bustine di zucchero una dietro laltra, per non sentirmi male. Un po alla volta, per fortuna, le crisi sono passate e con esse molti problemi che mi trascinavo dietro da tempo e per i quali non mi ero mai seriamente preoccupato. La ricompensa per i miei sacrifici che mi sento meglio, sono dimagrito 14 chili, sto benissimo, non ho pi avuto (e parliamo di mesi, ormai) un mal di stomaco o un mal di testa, io che ne soffrivo almeno una o due volte alla settimana. Non ero mai reso conto di quanto il mio organismo fosse intossicato. Tuttoggi, quando in qualche occasione mangio dolci o alimenti che contengono zucchero, il mio stomaco ne risente: la digestione difficoltosa e uno strano sapore in bocca persiste diverse ore. Evidentemente, il mio corpo risanato mi manifesta il suo disagio, quando gli faccio riassaggiare la droga con la quale per troppo tempo lho intossicato.

ALTRI CONSIGLI Come avevo accennato allinizio di questo libro, non mia intenzione entrare nel merito di un discorso elusivamente mirato allalimentazione, poich ritengo che ci siano trattazioni specifiche esaurienti sullargomento, scritte da persone che certamente ne sanno pi di me.

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Tuttavia, credo che qualche dritta non faccia male. Anzitutto, dovete sapere che per star bene e per ottenere risultati dal punto di vista del dimagrimento, dovete mangiare. Nonostante quello che potrete sentire o leggere circa i presunti benefici legati alle diete che prevedono digiuni di purificazione, posso assicurarvi che medici e nutrizionisti concordano nellaffermare che il corpo ha bisogno di un costante e regolare apporto di cibo. Pertanto, non saltate mai i pasti, pensando che in questo modo il vostro corpo vada ad attingere alle riserve di grasso, perch non cos. La pratica del digiuno non vi far ottenere altri risultati se non quello di rallentare il vostro metabolismo e di metterlo in allarme, in modo che comincer ad assimilare e a mettere da parte tutto quello che mangerete dopo il digiuno, per crearsi una scorta da utilizzare in caso di emergenza. Non seguite le mode e non date retta alla rivista che vi propone la dieta miracolosa dai veloci risultati: per realizzare una dieta, servirebbe prima di tutto una attenta ed approfondita anamnesi medica della persona che intende sottoporsi ad un regime alimentare controllato; quindi vi lascio immaginare il rischio di intraprendere un percorso che potrebbe anche rivelarsi, per voi, dannoso e controproducente. Non solo dovete mangiare, ma dovete mangiare con regolarit, per permettere allorganismo di essere costantemente rifornito degli elementi di cui necessita per svolgere al meglio le sue funzioni. La regola fondamentale quella di evitare di saltare mai la colazione e, anzi, di dedicarvi tempo ed attenzione, perch con una buona colazione si mette in condizione lorganismo di essere pi efficiente per tutto il resto della giornata. Poi, buona norma fare spuntini tra la colazione ed il pranzo e tra il pranzo e la cena: non deve trattarsi certo di merendine confezionate o alimenti ad IG elevato, ma di cibi adatti al vostro nuovo stile di vita alimentare, come frutta fresca o frutta secca, yogurt senza zucchero, un boccone di formaggio Grana. Altra buona regola quella di fare un veloce spuntino, che corrisponda ai canoni sopra esposti, prima di andare a letto, perch anche di notte lorganismo lavora e consuma energia.

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Vi ho detto che, una volta scelti alimenti ad IG basso, ne potete mangiare fino a saziet, senza timore di ingrassare. Questo vero anche per alimenti non tradizionalmente considerati dietetici. Per un discorso che tenga conto, per, non solo dei chili da perdere ma anche della salute da mantenere, sono opportune alcune scelte di fondo che dovranno sempre indirizzare le vostre decisioni circa quello che consumate durante il pasto. Per prima cosa, una menzione speciale va ai grassi che, contrariamente a quello che comunemente si crede, sono indispensabili per lorganismo e lo aiutano a svolgere efficacemente anche lazione della perdita di peso. Ovviamente, non dovete abusarne, ma questo vale in generale per tutte le cose: gli abusi di qualsiasi sostanza sono dannosi. Niente veleno, tutto veleno: la dose che fa il veleno, diceva lillustre Paracelso. Niente di pi vero. Si ai grassi, dunque. Purch si tratti di grassi vegetali e non di grassi animali: i grassi vegetali, infatti, sono fondamentali (fra le altre cose) per il mantenimento dei livelli di colesterolo buono e per la prevenzione di problemi cardiovascolari (sono ricchi di acidi omega). Vale il solito consiglio: non badate, se possibile, alleuro in pi o in meno, quando acquistate determinati articoli. Comperate solo olio extravergine di oliva, possibilmente di buona qualit e diffidate dagli extravergine che costano troppo poco, ad esempio quelli della catena del supermercato, perch di solito provengono da selezioni di olive e non da una precisa regione geografica. Non oso immaginare di che selezione si tratti! Sempre a proposito di spesa, non pensiate che io sia miliardario o che voglia dilapidare tutti i miei risparmi in cibo di alta qualit. Quel che vero che preferisco acquistare un olio extravergine che costa tre euro in pi del corrispondente prodotto discount e risparmiare tre euro, ad esempio, sulla carta igienica. Preferisco alimenti di prima qualit (ne va, oltre che della mia soddisfazione a tavola, anche della salute), piuttosto che carta igienica ricamata a mano e profumata con oli essenziali perch, con tutto rispetto, con la carta igienica ci devo pulire il sedere, con lolio mi ci devo nutrire. E poi, credetemi, mangiando nella maniera che vi sto consigliando e praticando un minimo di

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attivit sportiva, avrete sempre meno bisogno di carta igienica. No, non diventerete stitici: le vostre feci, tuttavia, saranno di qualit migliore, a riprova del fatto che il vostro stato di salute sta migliorando. I grassi di origine animale (ad esempio, il burro) sono da usare con estrema moderazione, anche perch la nostra alimentazione di super carnivori ne gi ricca di suo. Sono tassativamente vietati, invece, i grassi idrogenati e i grassi trans: quindi, niente margarina e niente prodotti che contengono grassi idrogenati (biscotti e merendine di bassa qualit ne sono pieni: leggete letichetta e pensate a cosa date da mangiare ai vostri figli, primi di infilare un prodotto nel carrello della spesa). Altro consiglio: niente succhi di frutta (lo stomaco non riesce a digerirli), nemmeno senza zucchero, e spremute confezionate: sempre meglio la frutta fresca, consumata a pezzi e non frullati, in modo che gli enzimi contenuti nella saliva preparino il processo della digestione. Assolutamente niente birra, almeno per il primo periodo del vostro nuovo stile di vita alimentare. In seguito, una birra con la pizza il sabato sera non vi uccider, ma ricordate sempre che non opportuno superare questa dose. Assolutamente si al vino rosso, nella quantit di un bicchiere a pasto: ormai appurato scientificamente che le sostanze contenute nella buccia delluva (riboflavonoidi e polifenoli) contribuiscono a prevenire malattie cardiovascolari e a contenere i livelli di colesterolo cattivo. Addirittura, le propriet benefiche del vino rosso hanno dato origine a quello che, nella comunit scientifica, conosciuto come il paradosso francese: la popolazione francese, in media, colpita da problemi di colesterolo in percentuale considerevolmente inferiore rispetto ad altre popolazioni, pur avendo unalimentazione ricca di grassi animali (molti formaggi, pat, etc.). Si potuto appurare che tale beneficio ottenuto grazie al consumo moderato e regolare di vino rosso. Assolutamente no, per completare il discorso sulle bevande, alle bibite gassate, con particolare riguardo a quelle a base di cola, anche se definite light. Oltre a far ingrassare, non sono per nulla salutari, anzi.

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Per quanto concerne gli aperitivi, piuttosto che quelli a base di zucchero, optate per un buon bicchiere di vino: sar pi soddisfacente e non vi dar problemi. Di acqua, invece, potete berne a piacere, possibilmente durante il corso della giornata, a piccole dosi, per mantenere costantemente idratato il vostro corpo. Anche in questo caso, per, vale la regola del buon senso: non ingozzatevi di acqua se non vi va di berla e ricordate di ragionare con la vostra testa, in relazione alle vostre esigenze. Nessuno meglio di voi sa di che cosa avete bisogno. Consiglio extra per tutti coloro che praticano sport o che, alla fine del libro, avranno deciso di intraprendere una attivit sportiva: state molto attenti alle barrette energetiche e alle bevande tanto reclamizzate. La maggior parte di questi prodotti non contiene altro che zucchero, sciroppo di glucosio, glucosio e aromi. Tutto quello di cui avete bisogno per rendere al massimo prima di una seduta in palestra o di una sessione di corsa lo trovate in un buon piatto di spaghetti, in una porzione di verdura e in una bottiglia di acqua. Da quando ho iniziato ad allenarmi, ho sempre e solo bevuto acqua al termine della corsa (o durante, in caso di corse lunghe e di temperature elevate), anche destate, quando la perdita di liquidi era eccezionale (anche pi di un chilo alla volta). Vi assicuro che non sono morto per disidratazione o per perdita di sali minerali, come qualche astuto pubblicitario vorrebbe farvi credere. Non esiste al mondo nulla che sia meglio dellacqua e tutto il resto di cui avete bisogno lo dovete trovare a tavola, non in una barretta o in una polvere magica! Si ai carboidrati, che rappresentano la nostra miglior fonte di energia. Evitate di seguire i consigli di tutte quelle diete che prevedono labolizione dei carboidrati dallalimentazione: piuttosto, siate oculati nella scelta dei carboidrati buoni, privilegiando sempre pane, pasta e cereali integrali (come orzo e farro). Se non avete la possibilit di mangiare pasta integrale, scegliete la pasta lunga (spaghetti) ed evitate tassativamente la pasta corta, che ha un IG molto pi elevato. La cottura, in ogni caso, deve essere al dente. Stesso discorso vale per il riso: consumatelo solo se integrale e, comunque, cotto al dente. Il tradizionale riso sbiancato ha, infatti, un IG altissimo.

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Niente patate, niente carote lessate, niente polenta, niente insalatone con il mais, perch la presenza del mais (IG alto) vanifica il vostro sacrificio di mangiare uninsalata invece di un buon piatto di spaghetti! No ai cibi impanati, no ai fritti: in una cotoletta impanata trovate pangrattato (IG alto), farina bianca (IG alto) ed in pi lolio fritto, che sviluppa sostanze epatotossiche (cio che fanno male al fegato) delle quali, vi assicuro, non avete alcun bisogno. Se poi ci aggiungete le patatine fritte, il danno totale. Ripeto: se una volta ogni tanto vi capiter di cedere alla tentazione, nessun problema. Il vostro obiettivo , tuttavia, quello di evitare cibi di questo genere. Ne guadagnerete in termini di linea ma, soprattutto, di salute. Si alla variet dei cibi presenti in tavola, che lunico sistema per garantirsi sempre e comunque il completo apporto di tutte le sostanze di cui abbiamo bisogno. Il nostro organismo necessita di carboidrati, proteine, grassi, fibre, micronutrienti: perci, si alla carne, al pesce (in abbondanza), al latte e ai formaggi, alla frutta e alla verdura, ai legumi e ai cereali. Ricordate: la regola doro della salute a tavola di tutto un po.

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RIASSUNTO DEL CAPITOLO

Per essere veri artefici della vostra fortuna e per realizzare i vostri sogni, avete bisogno di un corpo sano: mens sana in corpore sano.

Per avere un corpo sano, dovete concentrarvi su due aspetti: ATTIVITA FISICA ALIMENTAZIONE SANA

A livello di attivit fisica, sono sufficienti 3 allenamenti aerobici da almeno 30 cadauno alla settimana.

Per una alimentazione sana, scegliete alimenti a indice glicemico basso, evitate tassativamente gli zuccheri raffinati in tutte le loro subdole forme, integrate la vostra alimentazione con vitamine e sali minerali.

Ricordate di compilare la vostra tabella del sorriso!

NOTE

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CAPITOLO 13 PARERI ILLUSTRI

Non posso essere niente di meno di quello che sono (Paolo Borzacchiello)

Voglio concludere questo viaggio con alcune massime che ho trovato sparse sui mille libri che ho letto nel corso di questi anni. Si tratta di motti di grande saggezza, a volte divertenti, a volte davvero profondi, sempre e comunque fonte di ispirazione. Alcune le ho inserite di tanto in tanto nel testo, soprattutto allinizio dei capitoli. Quelle che non hanno trovato spazio (non perch meno belle o pregevoli, sintende), avranno ora il loro momento di gloria. Vi lascio, poi, un po di spazio, per aggiungerne altre, qualora ve ne capitassero fra le mani. Io sono uno che i libri li scrive e li riempie di appunti, e amo particolarmente i testi che, alla fine, mi lasciano qualche riga per sistemare le mie riflessioni. Inoltre, non so se si era capito (!), io adoro le massime e le citazioni, e leggo sempre con entusiasmo i libri che ne contengono in quantit. Questa volta, visto che il libro lho scritto io, mi sono tolto lo sfizio di inserirne una quantit pi che abbondante. Mi auguro vivamente che anche voi possiate trovare utile questa raccolta di sapere umano e le righe vuote che troverete. Buona lettura.

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Le cose semplici sono le pi straordinarie e solo i saggi riescono a vederle. (Paulo Coelho)

Ognuno di noi lUomo e in ognuno sono depositate le speranze e le possibilit della specie. (Octavio Paz)

Io sono io, baby. (David Carradine, alias Bill, in Kill Bill parte prima)

Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e, se non le trovano, le creano. (George Bernard Shaw).

Quello che sono sufficiente, se solo riesco ad esserlo. (Carl Rogers)

Chiunque smetta di imparare vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La pi grande cosa nella vita mantenere la propria mente giovane. (Henry Ford)

Se vuoi cambiare il tuo destino, cambia il tuo atteggiamento. (Amy Tan)

Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. Spacco pietre, rispose il primo. Mi guadagno da vivere, rispose il secondo. Partecipo alla costruzione di una cattedrale, rispose il terzo. (Peter Schultz)

Tutte le grandi verit risultano semplici e facilmente comprensibili: se non lo sono, non sono grandi verit. (Napoleon Hill)

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Avere successo significa dare il massimo con i mezzi che abbiamo. Il successo il fare, non lottenere. latto, non il suo compimento. (Wynn Davis)

Essere ci che siamo e diventare ci che siamo capaci di diventare lunico scopo della vita. (Robert Louis Stevenson)

Il mondo non intende fare sforzi per renderci felici. (Hal Hurban)

La perseveranza il duro lavoro che fai dopo che ti sei stancato del duro lavoro che hai fatto. (Newt Gingrich)

Ben fatto meglio che ben detto! (Benjamin Franklin)

La ricchezza arriva a coloro che fanno accadere le cose, non a coloro che lasciano che le cose accadano. (John M. Capozzi)

Il destino non una questione di fortuna, una questione di scelte. Non qualcosa che va aspettato ma piuttosto qualcosa che deve essere raggiunto. (William Jennings Bryan)

I falliti si dividono in due categorie: coloro che hanno agito senza pensare e coloro che hanno pensato senza agire. (John Charles Salak)

PREGHIERA DELLA SERENITA O Dio, dammi serenit per accettare ci che non posso cambiare, coraggio per cambiare ci che mi possibile, saggezza per distinguere fra le due cose. (Reinhold Niebuhr)

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Dio non ti chiede se vuoi la vita. Non quella la scelta reale: vivere si deve. La scelta come. (Henry Ward Beecher)

Il potere pi grande che una persona possiede la possibilit di scegliere. (J. Martin Kohe).

Le persone possono dubitare di ci che dici ma crederanno a ci che fai. (Lewis Cass)

Se continui a fare ci che stai facendo, continuerai a ricevere ci che stai ricevendo. (John M. Capozzi)

Grande spirito, aiutami a non giudicare un altro, se prima non ho camminato nei suoi mocassini per due settimane. (Antico detto Sioux)

Tutti i nostri sogni possono diventare realt, se abbiamo il coraggio di perseguirli. (Walt Disney)

Limmaginazione pi importante della conoscenza. (Albert Einstein)

Che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione. (Henry Ford)

Possono perch credono di potere. (Virgilio)

Siamo ci che facciamo costantemente. Leccellenza, dunque, non unazione, ma unabitudine. (Aristotele).

Non lamentarti per ci che non hai, apprezza ci che possiedi. (H. Stanley Judd)

la mente che fa sani o malati, che rende tristi o felici, ricchi o poveri. (Edmond Spencer)

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Luomo ci in cui crede. (Anton Cechow)

Se altre persone lhanno fatto prima di me, posso anchio. (William Faulkner)

nel momento delle grandi decisioni che si plasma il nostro destino. (Anthony Robbins)

Io prendo delle decisioni. Forse non sono perfette, ma meglio prendere decisioni imperfette che essere alla continua ricerca di decisioni perfette che non si troveranno mai. (Charles De Gaulle)

Decidete che una cosa si pu e si deve fare, e troverete il modo. (Abramo Lincoln)

Le persone raramente raggiungono il successo, a meno che non si divertano a fare quel che stanno facendo. (Dale Carnegie)

strana la vita, se ti rifiuti di accettare qualsiasi cosa tranne il meglio, spesso lo ottieni. (Somerset Maugham)

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. (Seneca)

Quando un uomo ha posto un limite a quanto far, ha posto un limite a quanto pu fare. (Charles M. Schwab)

Ogni fallimento solo unooportunit per diventare pi intelligente. (Henry Ford)

Ci sono due cose che non tornano mai indietro: una freccia scagliata e unoccasione perduta. (Jim Rohn)

Non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi. (Vince Lombardi)

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Gli sbagli sono un fatto della vita. la risposta allo sbaglio che conta. (Nikki Giovanni) Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosvelt)

Agisci come se tu fossi lelemento che controlla la tua vita. Quando lo farai, allora lo sarai (Richard Bandler)

Un destino non migliore dun altro, ma ogni uomo deve compiere quello che porta in s. (Jorge Luis Borges)

Scegli un nemico grande, ti costringer a crescere per affrontarlo. (proverbio messicano)

Genialit: lun per cento ispirazione, il 99 per cento traspirazione. (Thomas Edison)

Vincere non un episodio, una cosa di sempre. Non vinci una volta ogni tanto, non fai bene le cose una volta ogni tanto, le fai bene sempre. Vincere unabitudine. Purtroppo, lo anche perdere. (Vince Lombardi)

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ALTRE FRASI, ALTRI AFORISMI, ALTRI PENSIERI

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RINGRAZIAMENTI

Certi uomini vedono le cose come sono e dicono: Perch?. Io sogno cose mai esistite e dico: Perch no? (George Bernard Shaw)

Ho lasciato per ultima la mia massima preferita, che contiene la miglior domanda che, a mio avviso, qualsiasi uomo si possa porre: perch no? proprio ponendomi costantemente questa domanda che sono arrivato dove sono arrivato. Non so se tanto o poco, quel che so che ci sono arrivato con le mie forze, e che il posto in cui sono ora mi piace. Un antico proverbio cinese recita: Se scegli un lavoro che ami, non lavorerai un solo giorno della tua vita. Amo profondamente il mio lavoro, sia quello che riguarda laspetto dellinterpretazione psicosomatica dei disagi delle persone, sia quello che riguarda lapplicazione e lo studio della PNL. Sia la medicina cinese (e la filosofia orientale in genere) sia loccidentalissma programmazione neuro linguistica, hanno avuto un impatto decisivo sulla mia vita, generando nuove possibilit,

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aprendomi davanti agli occhi nuovi ed entusiasmanti sentieri. La cosa pi bella, relativa a entrambe queste forme di conoscenza, che sono, appunto, sentieri da percorrere e mai punti darrivo. Perci, sto ancora viaggiando, e chiss dove andr a finire. Nella dedica che avete letto allinizio di questo libro, ho gi ringraziato tutte le persone che in qualche modo, pi o meno deliberatamente, mi hanno fatto del male, mi hanno ferito o hanno tentato di mettermi i bastoni fra le ruote. davvero una dedica sincera, fatta senza astio o rancore, poich ora comprendo molto bene come, senza quelle sofferenze, la mia vita non sarebbe ora quella che . Mi auguro dal profondo del cuore che anche voi che avete letto queste pagine possiate un giorno guardarvi indietro e riconsiderare tutte le vostre passate esperienze dolorose, alla luce della vostra meritata serenit.

Detto questo, voglio ringraziare, adesso, anche tutte le persone che, invece, mi sono state vicine e mi hanno supportato con la loro energia ed il loro affetto. Anzitutto, mia figlia Aurora e mia moglie Monica: siete la mia leva motivazionale pi forte, sempre presenti nel cuore e nella testa, dovunque io sia e qualsiasi cosa io stia facendo. Vi ringrazio per la pazienza e per avermi sopportato durante i miei vaneggiamenti sulla fisica quantistica e sulla neuro semantica. In particolare, voglio pregare mia figlia di portar pazienza, se la stresso continuamente con la PNL: del resto, mia dolce principessa, sono il tuo pap e il mestiere del pap quello di stressare i figli. Almeno, mi adopero affinch le mie rotture di scatole ti siano funzionali, visto che hai tutta la vita davanti. A te, Monica, prometto invece che limiter i miei deliri notturni circa la possibilit quantica di scomparirti davanti agli occhi, giuro. (Spiego: una sera, saranno state le 23, sono uscito dal mio studiolo, dopo aver dedicato un paio dore allo studio di alcuni fenomeni che caratterizzano gli elettroni a livello di fisica quantistica. stato osservato che alcuni elettroni, di punto in bianco e senza spiegazione, semplicemente spariscono e nessuno sa dove vadano a finire. Un astrofisico americano ha calcolato che, seppur in linea del tutto teorica si parla di una possibilit su non so quanti gazilioni di miliardi se tutti gli elettroni che orbitano intorno agli atomi di cui siamo composti scomparissero contemporaneamente, noi

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potremmo scomparire di punto in bianco da questo universo conosciuto. Ebbene, sono sceso in salotto e ho detto a mia moglie, mezza addormentata: Lo sai, amore, che esiste una possibilit su dieci gazilioni di miliardi che io adesso scompaia e ricompaia in un universo parallelo?. Ometto la sua reazione, potete immaginarla da soli).

Poi, voglio ringraziare, come il solito, i miei adorati clienti e gli allievi che hanno partecipato ai miei seminari di crescita personale: lavorare con voi un onore e un privilegio, unesperienza che, immancabilmente, mi gratifica e mi arricchisce emotivamente e spiritualmente. Lho sempre detto e lo ripeter fino a che avr voce: solo la grande esperienza maturata sul campo, giorno dopo giorno, mi ha permesso di raggiungere questi risultati. Perci, grazie di cuore a tutti che voi che mi avete affidato la vostra salute e il vostro benessere con fiducia: ho sempre dato il massimo, e continuer a farlo. Luigina, Loretta, Stefano, Mauro, Cristina, Anita, Ernesto, Angiolina, Antonio, Paola, Claudia, Mirella, Piero, Giovanna, Milly, Elena, Franco, Mirko, Sergio, Massimo, Serena, Monica, Alessandra, Luciano; Valentina, Paolo, Ludovico, Rosanna, Gigi e Franca e tutti gli altri: grazie.

Ringrazio sentitamente Maurizio (detto disgrazia), che con il suo entusiasmo e la sua tenacia stato per me fonte di ispirazione: grazie, mi hai offerto conferme importanti nel momento in cui ne avevo maggior bisogno. Mi hai sempre detto che non capivi come uno come te potesse essere di aiuto ad uno come me: ebbene, se oggi esistono i corsi di motivazione della MCS ACADEMY, anche un po merito tuo. Vai avanti cos che sei un grande!

Ringrazio Patrizia e Claudio Belotti, della NLP ITALY, eccellenti trainers ed ancor pi eccellenti persone: con il vostro entusiasmo e la vostra professionalit mi avete fatto innamorare della PNL e mi avete permesso di scoprire quella strada che ho sempre sognato di percorrere e che non avevo mai ben identificato. Ora so che cosa voglio fare da grande, perci: grazie!

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Da ultimo (ma non per ultimi), un grazie infinito a tutti gli amici con i quali condivido gioie e dolori e grazie ai quali non mi sento mai solo. In particolare, colgo qui loccasione per mandare uno speciale abbraccio virtuale a Massimo e Giovanna; Marco e Lorenza; Fabrizio e Doriana: le nostre storie sono molto simili, grazie per il vostro supporto e per avermi consolato quando ne avevo bisogno.

Poi, un abbraccio a Nicola, che occupa sempre un posto speciale nel mio cuore: anche se il tempo scarso e le scelte di vita ci portano a volte verso direzioni diverse, avrai sempre il mio imperituro affetto.

Grazie per il sostegno e laffetto ai pi recenti (e storditi) compagni di avventura, allievi della mia scuola, clienti ed amici: Claudia, Genny e Lucky Luke, Mariaelena, Milena, Silvano e Piergiacomo, principe per status e soprattutto per animo, una delle persone pi candide e generose che io abbia mai avuto lonore di conoscere. Con tutti i problemi che avete, ho il lavoro assicurato per i prossimi cinquantanni, grazie! Siete davvero tutti mitici e speciali.

Grazie ad Italo Magri, che ci ha creduto ed ha reso possibile questo sogno: avrai il tuo romanzo, e sar il pi bel romanzo che tu possa immaginare, lo giuro.

Grazie ai miei genitori, perch sono i miei genitori. Grazie a Nerina e Gaspare, perch sono i genitori di Monica.

Infine, con tutto il cuore, il mio pensiero (sia quello verticale, sia quello laterale, ovviamente) va a Massimo e Alessandra con i quali, grazie ad alcune vicende della vita piuttosto difficili ed impegnative (molti direbbero a causa, ma non noi!), si creato un legame che oso definire quantico (anche se di preciso non ho bene idea di che cosa significhi, ma mi piace). Mi hanno permesso di avvicinarmi, mi hanno lasciato fare, hanno ascoltato e ci sono sempre quando ho bisogno. Anche a voi due, quindi, tutto il mio affetto ed i miei pi spassionati e sinceri auguri di lunga e felice vita.

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Tutti i miei elettroni, dovunque siano adesso (probabilmente) e in qualunque dimensione si catapultino, amici miei, sono al vostro servizio.

Con affetto, Paolo. Brescia, 28 febbraio 2008 BIBLIOGRAFIA

Per informazioni sui corsi di crescita personale tenuti da Paolo Borzacchiello o sul servizio di consulenza, visitate il sito internet http://www.mcsacademy.com oppure contattate lautore al seguente indirizzo mail: paoloborza@alice.it

NULLA SUCCEDE PER CASO Di Robert H. Hopcke, ed. Oscar Mondadori

SINCRONICITA Di Massimo Teodorani, ed. Macro

LE COINCIDENZE PER REALIZZARE IN MODO SPONTANEO I PROPRI DESIDERI Di Deepak Chopra, ed. Sperling Paperback

MOLECOLE D EMOZIONI Di Candace B. Pert, ed. TEA

BIOENERGETICA Di Alexander Lowen, ed. Feltrinelli

LA FELICITA IN TASCA, LA VIA DEL BENESSERE TRA MEDICINA CINESE, LINGUAGGIO DEL CORPO E BUON SENSO Di Paolo Borzacchiello, ed. Firenze Libri

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METAMEDICINA, OGNI SINTOMO E UN MESSAGGIO Di Claudia Rainville, ed. Amrita

LA BIOLOGIA DELLE CREDENZE Di Bruce H. Lipton, ed. Macro LA MATRIX DIVINA Di Gregg Braden, ed. Macro

LA RISPOSTA DELLACQUA Di Masaru Emoto, ed. Mediterranee

MA CHE BIP SAPPIAMO VERAMENTE? Di William Arntz, Betsy Chasse, Mark Vicente, ed. Macro

FATTORE FORTUNA e DOVE IL GORILLA Di Richard Wiseman, ed. Sonzogno

LINTELLIGENZA VERBALE Di Tony Buzan, ed. Frassinelli

CREATIVITA E PENSIERO LATERALE Di Edward De Bono, ed. BUR

LA PNL E LA MAGIA DEL LINGUAGGIO Di Michael Hall, ed. NLP ITALY

NON DITE MAI Di Joseph e Caroline Messenger, ed. FABBRI

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SOLUZIONI AI QUESITI DI PENSIERO LATERALE

Quesito numero uno. Il chirurgo la mamma. Questo quesito dimostra come il cervello, utilizzando il solo pensiero verticale, si fermi al primo ostacolo, rappresentato dal fatto che chirurgo un sostantivo maschile e, quindi, per comodit, viene immediatamente collegato ad un uomo.

Quesito numero due. Il camionista a piedi. Il cervello, anche questa volta, d per scontato che il camionista si riferisca ad una persona che sta guidando un camion. Invece, un camionista pu benissimo andare a piedi, o in bicicletta!

Quesito numero tre. I numeri sono sistemati in ordine alfabetico. Il cervello, sistema auto massimizzante, da per buona la prima ipotesi logica, ovvero che i numeri siano collocati secondo una sequenza che preveda operazioni matematiche e smette allistante di vagliare altre possibilit

Quesito quattro. La lettera che manca la S, cosa facilmente comprensibile se, come prima, invece di cercare complicate sequenze di calcolo, aveste semplicemente guardato le iniziali delle parole. Quale Sar La Prossima Lettera Della Sequenza Qui Sotto?

Ultimo quesito. Decisamente, questo non ve lo dico. Anche perch sono pi che certo che la maggior parte di chi sta leggendo la soluzione non ha dedicato pi di un minuto alla risoluzione dellindovinello e tale atteggiamento decisamente poco consono ad un artefice della propria fortuna! Perci, da bravi, pensateci ancora un po, e se proprio non ce la fate, potete scrivere a paoloborza@alice.it. Sar lieto di darvi una mano!

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INDICE

INTRODUZIONE

PAG. 03

PARTE PRIMA: DA DOVE VENIAMO CAP. 01: NULLA SUCCEDE PER CASO CAP. 02: LE MALATTIE NON SUCCEDONO PER CASO CAP. 03: IL CORPO NON SUCCEDE PER CASO PAG. 10 PAG. 28 PAG. 48

PARTE SECONDA: DOVE VOGLIAMO ANDARE? CAP. 04: INFINITE POSSIBILITA (PARTE PRIMA) CAP. 05: INIFINITE POSSIBILITA (PARTE SECONDA) CAP. 06: ECOLOGIA DEGLI OBIETTIVI CAP. 07: LA FORTUNA NON ESISTE PAG. 59 PAG. 72 PAG. 90 PAG. 109

PARTE TERZA: COME OTTENERE CIO CHE SI VUOLE CAP. 08: CAMBIARE STRADA CAP. 09: SVEGLIA! SVEGLIA! SVEGLIA! CAP. 10: IL CERVELLO CREDE A QUELLO CHE VEDE CAP. 11: BADA A COME PARLI CAP. 12: MENS SANA IN CORPORE SANO CAP. 13: PARERI ILLUSTRI PAG. 126 PAG. 136 PAG. 155 PAG. 176 PAG. 204 PAG. 248

RINGRAZIAMENTI BIBLIOGRAFIA

PAG. 255 PAG. 259

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NOTE
Hopcke, Robert, Nulla succede per caso, ed. Oscar Mondadori. Teodorani, Massimo, Sincronicit, ed. Macro. 3 Chopra, Deepak, Le coincidenze per realizzare in modo spontaneo i propri desideri; ed. Sperling Paperback. 4 Pert, Candace, Molecole di emozioni, ed. TEA 5 Lowen, Alexander, Bioenergetica, ed. Feltrinelli. 6 Borzacchiello, Paolo, La Felicit In Tasca, ed. Maremmi Editori: per questo e altri approfondimenti sul tema della Medicina Tradizionale Cinese. 7 Rainville, Claudia, Metamedicina, ogni sintomo un messaggio, ed. Amrita. 8 Borzacchiello Paolo, op. cit. 9 Hurban, Hal, Quello che conta, ed. Sperling & Kupfer. 10 Alder, H. e Heather, B, PNL in 21 giorni, ed. Il Punto DIncontro. 11 Hall, Michael,La PNLe la magia del linguaggio, ed. NLP ITALY. 12 Robbins, Anthony, op. cit., ed. Bompiani. 13 Teodorani, Masiimo, Entanglement, ed. Macroedizioni. 14 Ovvero: se prendo un oggetto e ne conosco il peso e la velocit, posso calcolare quanto ci mette a toccare il suolo, una volta lanciato dalla finestra. Newton era il tizio a cui caduta una mela in testa, tanto per capirci! 15 Arntz, Chasse, Vicente, op. cit. 16 Mente & Cervello, febbraio 2008. 17 Arntz, Chasse, Vicente, op. cit. 18 Braden, Gregg, La Matrix divina, ed. Macro. 19 Esperimento descritto in: Braden, Gregg, op. cit. 20 Emoto, Masaru, La risposta dellacqua, ed. Mediterranee. 21 Richard Bandler , con John Grinder, il fondatore ed il teorizzatore della Programmazione Neuro Linguistica (PNL) ed , a parere di chi scrive, una delle menti pi eccelse di questo secolo. 22 Hurban, Hal, Quello che conta, ed. Sperling & Kupfer 23 Molti dati presenti in questo capitolo sono tratto dallopera dello psicologo Richard Wiseman, autore di due volumi illuminanti, Fattore Fortuna e Dov il gorilla?, entrambi editi da Sonzogno. Il resto delle notizie, in particolar modo sul cervello, invece frutto dei miei studi, per i quali rimando alle note bibliografiche. 24 Wiseman, Richard, Fattore fortuna, ed. Sonzogno. 25 Qui mi riferisco esclusivamente allaspetto tecnologico del cervello, ovvero alla sua capacit di mettere insieme i dati e di eseguire i comandi, attivit nella quale il cervello eccezionale. Il cervello, per, stupido, nel senso che un mero esecutore. Da dove vengono gli ordini? Dallintestino, il cervello nella pancia. Su questo tema, vedi Borzacchiello P.., op. cit. 26 Non un errore di stampa: gli orientali, per certi versi molto pi saggi di noi, nel loro vocabolario hanno appunto questa interessante parola, mentecorpo, proprio per sottolineare lindissolubile sinergia fra il corpo e la mente. Noi occidentali, invece, siamo gli artefici della concezione dicotomica dei due concetti, con i tristi risultati che possiamo osservare tutti i giorni. Rimando al mio precedente lavoro per spiegazioni dettagliate sullargomento. 27 Gladwell, Malcom, In un batter di ciglia, ed. Mondatori. 28 Per non appesantire eccessivamente la lettura, ho omesso di elencare nel dettaglio gli studi di cui parlo: tuttavia, ne potrete trovare accurate descrizioni (con tanto di nomi e cognomi) in alcuni testi segnalati nelle note bibliografiche. 29 Honsell, Furio, Lalgoritmo del parcheggio, ed. Club degli editori. 30 Fra gli altri testi, cfr. Erickson, Rossi, Lesperienza dellipnosi, ed. Astrolabio. 31 Tratto da un articolo di Elisa Lucchesini, su http://www.dica33.it 32 Pennac, Daniel, Come un romanzo, ed. Feltrinelli. 33 Buzan, Tony, Lintelligenza verbale, ed. Frassinelli. 34 De Bono, Edward, Creativit e pensiero laterale, ed. BUR. 35 Buzan, Tony, Come realizzare le mappe mentali, ed. Saggi Frassinelli. 36 Liekens, Paul, Riprogrammare linconscio, ed. Amrita. 37 Liekens, Paul, op. cit. 38 Arntz, Chasse, Vincente, op. cit.
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Vedi rivista Explora, febbraio 2005. Bottaccioli, Federico, Psiconeuroimmunologia, ed. Red. 41 Tratto da un articolo di Marco Malagutti, su http://www.dica33.it 42 Oltre ai vari titoli che segnalo nella bibliografia, evidenzio qui: Rainville, Claudia, Guarire le ferite del passato, ed. Amrita. 43 Hall, Michael, La PNL e la magia del linguaggio, ed. NLP ITALY. 44 Messinger, Joseph e Caroline, Non dite mai, ed. Fabbri Editore. 45 Messinger, Joseph e Caroline, op. cit. 46 Messinger, Joseph e Caroline, op. cit. 47 Messinger, Joseph e Caroline, op. cit. 48 Le parole sono del dott Michael J. Sole, primario di cardiologia presso lOspedale di Toronto, professore di Medicina e Fisiologia e fondatore del Centro per la Ricerca Cardiovascolare presso luniversit di Toronto, in Canada. Sono tratte dalla prefazione al libro di Rick Gallop, La Dieta dellindice glicemico. 49 Holford, Patrick, Dimagrire mangiando, ed. Giunti. 50 Dufty, William, Sugar Blues, il mal di zucchero, edizione MacroEdizioni. 51 http://www.epicentro.iss.it e http://www.mercola.com 52 Dufty, William, op. cit. 53 Dufty, William, op. cit.
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