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SIMONE WEIL - Manifesto per la soppressione dei partiti politici

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SIMONE WEIL - Manifesto per la soppressione dei partiti politici


Scritto da Ale ssandro Martini Dom e nica 13 Fe bbraio 2011 18:46 Fatti non foste a vive r com e bruti, m a pe r se guir virtute e canosce nza (Dante Alighie ri)

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C i sono de i m om e nti ne lla storia in cui ci si re nde conto che i m odi abituali di pe nsare , di accostarsi ai proble m i, quasi di colpo non sono pi sufficie nti a fornire risposte allincalzare de gli e ve nti, de i fatti pe rsonale e sociali, de lle trasform azioni de l m ondo che ci circonda. Ne ssuno, che abbia sano disce rnim e nto e se ntim e nti appropriati, pu ne gare che gli anni che stiam o vive ndo siano uno di que sti m om e nti. In que sti frange nti, storici e pe rsonali insie m e , lo sforzo da com pie re , a m io avviso, ce rcare di non rim ane re sgom e nti di fronte allim m e nsit de i proble m i m a andare a ce rcare de lle risposte che schiudano de i panoram i nuovi. In que sta dire zione voglio proporre uno scritto di Sim one W e il (1909-1943), che gi dal titolo propone "fuoco e fiam m e ": "Manifesto per la soppressione dei partiti politici". Linsufficie nza de lla politica a porsi com e guida e risoluzione de i proble m i orm ai una e vide nza lam pante : linsoddisfazione di ognuno di fronte alle proposte e ai com portam e nti de i partiti politici, in particolare in Italia, m a di fatto quasi ovunque , un se ntim e nto largam e nte m aggioritario. Sim one W e il in que sto scritto, pubblicato ne l 1950, m a la cui ste sura risale a circa die ci anni prim a, com pie unanalisi de lla nascita e de l significato de l partito politico, che non solo ancora attuale , m a fornisce spunti di rifle ssione assolutam e nte "m e tapolitici", oltre la politica, che sono un pote nte stim olo ad un coraggio di pe nsie ro oltre lappare nte insorm ontabile m uro de lla de m ocrazia conce pita ne ce ssariam e nte com e siste m a de i partiti. La W e il si dom anda se il partito in se nso m ode rno, la cui nascita risale al 1789, in corrisponde nza de lla R ivoluzione France se , sia, e sia m ai stato, uno strum e nto adatto a conse ntire ad un popolo di pote r e sprim e re libe ram e nte le sue e sige nze e uno strum e nto di se le zione di pe rsone libe re e d autonom e al se rvizio de lla colle ttivit. La risposta, com e facile im m aginare , radicalm e nte ne gativa, e non soltanto pe r le dittature , dove il pre dom inio de l partito unico ha condotto alle abe rrazioni be n note , m a anche pe r le cosidde tte "de m ocrazie ". Se crite rio e sse nziale di una sana convive nza sociale que llo de lla ve rit, de lla giustizia, de l be ne pubblico, la W e il ci dim ostra che "i partiti sono organism i costituiti in m anie ra tale da uccide re ne lle anim e il se nso de lla ve rit e de lla giustizia". I pe nsie ri de lla W e il non sono facili, proprio pe rch e ssa scava radicalm e nte , con una profondit a cui non si pi abituati, ne lle sse nza de i conce tti. Il m e todo di pe nsie ro de llautrice pre ttam e nte filosofico: dai fatti e dai com portam e nti storici e ssa trae le le ggi ge ne rali che guidano il com portam e nto di un partito e di chi vi ade risce , giunge ndo alla conclusione che fine ultim o e ne ce ssario de l partito politico la propria sopravvive nza e il proprio prospe rare . C hi ade risce a un partito, pe r rim ane re ne l partito, de ve necessariamente sottom e tte re la propria inte llige nza e soprattutto la propria autonom ia di giudizio al fine ultim o appe na de tto. La conse gue nza logica che , pe r giunge re al suo scopo, il partito de ve usare di ne ce ssit tutti i m e zzi: fom e ntare le passioni colle ttive e i lati pi de te riori de lle popolazioni pe r otte ne re il conse nso, usare la de nigrazione siste m atica de llaltro partito, alle arsi e ce rcare lappoggio di chiunque pu guidare la cosidde tta "opinione pubblica" con i m e zzi pi svariati che vanno dalla pre ssione re ligiosa, a que lla m e diatica, a que lla de i grandi gruppi e conom ici finanche , con una contiguit che storicam e nte variata di gradazione m a quasi se m pre pre se nte , alla grande crim inalit organizzata. E quasi supe rfluo far notare com e la ne ce ssit di alle anze di que sto ge ne re annulli o lim iti forte m e nte lautonom ia de l partito rispe tto a que ste forze sociali che , te oricam e nte , un partito dovre bbe re golare ne l suo ruolo di e le m e nto di gove rno o com unque pre se nte ne i Parlam e nti. Il partito si pone quindi com e uno sbarram e nto tra i cittadini e le istituzioni, di fatto utilizzando le istituzioni com e un ulte riore m e zzo pe r prospe rare dando vita alla de ge ne razione de lla de m ocrazia che pre nde il nom e di "partitocrazia": "Quando in un Paese esistono i partiti, ne risulta prima o poi uno stato delle cose tale che diventa impossibile intervenire efficacemente negli affari pubblici senza entrare a far parte di un partito e stare al gioco. Chiunque (in buona fede) si interessi alla cosa pubblica desidera interessarsene efficacemente. Cos, chiunque abbia uninclinazione a interessarsi al bene pubblico o rinuncia a pensarci e si rivolge ad altro, o passa dal laminatoio dei partiti. In questo caso sar preso da preoccupazioni che escludono quella per il bene pubblico." Da que ste conside razioni la W e il ci fa capire com e ci si de bba libe rare dalla fe rre a e "pe losa" conside razione che i partiti, e re di de lla tradizione de lla R ivoluzione France se , siano e de bbano e sse re gli unici strum e nti possibili pe r rie m pire le istituzioni sociali che com unque ne ce ssariam e nte de bbono e siste re . Prose gue ndo ancora ne llanalisi, unulte riore e im portante conside razione che vie ne fatta dallautrice que lla che i partiti politici hanno contribuito, con la loro azione de te riore ne l se nso indicato sopra, a pe ggiorare linte ra vita m e ntale de lla nostra e poca e ducando alla faziosit e di conse gue nza alla rinuncia de llautonom ia pe nsante . Q ue ste conside razioni introducono la parte costruttiva e propositiva de llo scritto. La W e il, nonostante lam are zza e la condanna che m anife sta ve rso i partiti e chi vi ade risce , fondam e ntalm e nte ha fiducia ne lluom o. Ma, com e tutti i grandi m ae stri de l pe nsie ro, e lla propone un com pito difficile in contrasto con il de side rio com une e quasi istintivo di ce rcare una ve rit confe zionata, un pe nsie ro com une , alline ato, che risuoni ne llanim a con facile im m e diate zza, se nza sforzo. Non ci sono parole pi nitide de lle ste sse che usa lautrice : "Non c che ununica risposta. La verit costituita dai pensieri che sorgono nello spirito di una creatura pensante, unicamente, totalmente, esclusivamente desiderosa della verit. La menzogna, lerrore termini sinonimi sono i pensieri di chi non desidera la verit, o di chi desidera la verit e, assieme ad essa, qualcosaltro. Per esempio, di chi desidera la verit e in pi la conformit a un determinato pensiero prestabilito. Ma come desiderare la verit senza saperne nulla? E questo il mistero dei misteri. Le parole che esprimono una perfezione inconcepibile alluomo Dio, verit, giustizia

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misteri. Le parole che esprimono una perfezione inconcepibile alluomo Dio, verit, giustizia pronunciate interiormente con desiderio, senza essere unite ad alcunaltra concezione, hanno il potere di elevare lanima e di inondarla di luce. E desiderando la verit a mente sgombra e senza tentare di indovinarne in anticipo il contenuto che si riceve la luce. A questo si riduce lintero meccanismo dellattenzione. E impossibile esaminare i problemi spaventosamente complessi della vita pubblica prestando attenzione contemporaneamente da un lato a discernere la verit, la giustizia, il bene pubblico, dallaltro a conservare latteggiamento che si conviene a un membro di un certo raggruppamento. La facolt dattenzione umana non capace di rispondere simultaneamente a queste due preoccupazioni. In effetti, chiunque si dedichi a una di esse abbandona laltra." Ne ce ssit quindi di libe rt inte riore , di autonom ia pe nsante assoluta: que sto il com pito che la W e il, com e altre grandi pe rsonalit de l Nove ce nto, com e ad e se m pio R udolf Ste ine r, il Mahatm a Gandhi, Ale k sandr Solge nitsin, Adriano O live tti, propone al le ttore de lle sue ope re . Infatti la W e il propone alte rnative che si richiam ano ai club ape rti, que lli che possono nasce re intorno ad una rivista o a una "scuola" o a un "circolo" e che alla "le alt di partito" sostituiscano la conve rge nza de lle ide e che , vissute ne lla luce indicata dalla filosofa, uniscono luom o e non lo contrappongono agli altri uom ini. Una obie zione che potre bbe e sse re fatta allautrice che que sta sua critica corrosiva riguardava i partiti m onolitici di m assa di inizio nove ce nto, m e ntre ora siam o in pre se nza di que lli che qualcuno ha de finito partiti liquidi, in m ovim e nto. E facile pe r constatare com e la liquidit de l partito, ve nuta m e no una form a di e ticit che i partiti tradizionali conse rvavano, abbia acuito i fe nom e ni di de ge ne razione de m ocratica de lla corruzione , de lla concussione e tutte le varie form e di m alve rsazione su vasta scala be n note . Allade sione ad unide ologia che , pur con le tragiche abe rrazioni che conosciam o, richie de va un com portam e nto conse gue nte , si sostituita lade sione ad un partito pe r m otivazioni che , com e anche la cronaca quotidiana ci m ostra, atte ngono se m pre pi allinte re sse pe rsonale . Al pre nde r "partito", ope razione che com e Sim one W e il ci dim ostra, si sostituta all ope razione de l pe nsie ro libe ro e autonom o, si aggiunta, ne gli ultim i de ce nni, una ulte riore de ge ne razione m orale e quindi de i com portam e nti: la nostra e poca ha de gli aspe tti di difficolt ancora supe riori alle poca in cui la W e il visse ; anche lo ste sso be ne sse re m ate riale de l dopogue rra e le conquiste sociali raggiunte sono orm ai pe sante m e nte in discussione . Ma la W e il ci inse gna, se gue ndo la sua dottrina e la sua vita cos e se m plare , che il be ne m ate riale vie ne m e no ne l m om e nto in cui vie ne m e no il be ne spirituale , ci inse gna che luom o un e sse re pe nsante e che que sto il suo com pito: dim e nticarce ne significa pe rde re luno e laltro. Anche Ale k sandr Solge nitsin ci am m oniva in que sti te rm ini: " Se un popolo ce rca la libe rt trove r la libe rt e anche il pane , se ce rca solo il pane pe rde r que sto e anche la libe rt". A m io avviso alla radice de l pe nsie ro di que sto aure o libre tto c una rice rca di m e todo: con il suo cam m ino, che una rice rca de llanim a e de llo spirito attrave rso il de se rto de lla sua e poca, de lla nostra e poca, Sim one W e il ci dim ostra, in que sta e in tutta la sua ope ra, che laspirazione re ligiosa un caratte re strutturale de lle sse re um ano, e coincide con la sua "aspirazione al be ne ". Il suo inse gnam e nto, dove le splorazione de l re ale si accom pagna alle splorazione de llIo, ci conduce ne ce ssariam e nte alla ne ce ssit di una R eligione vivente; fruttificando allinte rno de lle sse re um ano que sta R e ligione orie nte r la vita e tica, i rapporti sociali, i rapporti um ani re nde ndoli nuovi e be lli. Ma siam o lontanissim i dalle re ligioni ufficiali: la W e il ci stim ola a un cristiane sim o ve ram e nte "incarnato" che te nde ve rso lavve nire e che ope ra pe r attinge re allunive rsalism o de lle re ligioni. E que sta la sostanza: la possibilit di que sto cristiane sim o va re sa visibile in una form a da costruire con urge nza, e la costruzione e sige un "lavoro" su tutti i piani de lle sse re . Nie nte di pi lontano dal m e schino e piccolo cabotaggio cui le cronache quotidiane ci costringono: m a, dando pe r scontato che la soppre ssione de i partiti politici non pu e non de ve avve nire con un atto di forza, e ssa pe r intanto de ve avve nire de ntro di noi, com e unope ra di disinganno colle ttivo che orie nte r il lavoro de lle future ge ne razioni. Sono convinto che lo studio di libri com e que sto appe na pre se ntato non sia soltanto uno ste rile e se rcizio inte lle ttuale , m a un e se rcizio di pe nsie ro che ci m igliora individualm e nte e quindi ci re nde anche m e m bri pi de gni de lla nostra C om unit, pi consape voli de i m e ccanism i che re golano il m ondo che ci circonda, m e no im pauriti di fronte alle difficolt, pi pronti a coglie re i se gnali di cam biam e nto che ce rtam e nte il futuro ci porte r e a fare quindi le sce lte conse gue nti.

SIMONE WEIL - Manifesto per la soppressione dei partiti politici

A lessandro Martini

Autore: Simone Weil Editore: Castelvecchi Editore - Roma ISBN: 978876152344 Prezzo: 7,00 Pagine: 67

Nota biografica:

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SIMONE WEIL - Manifesto per la soppressione dei partiti politici

Simone Weil nacque a Parigi, da agiata famiglia della borghesia ebraica, il 9 febbraio 1909 e mor in Inghilterra (A shford Kent) il 27 agosto 1943. A llieva di Emile Chartier (A lain), si laure in Filosofia allEcole Normale Superieure; nel corso della sua breve esistenza lavor come insegnante, come operaia nella fabbrica della Renault, partecip alle Brigate Internazionali nella guerra civile di Spagna e diede vita ad una produzione letteraria e saggistica prodigiosa sia quantitativamente che qualitativamente, riscoperta in gran parte dopo la sua morte. Si impegn, negli scritti e nella vita personale, su tutti i temi pi importanti della sua epoca: dalla questione operaia, al marxismo, al ruolo della donna, alla riscoperta delle tradizioni e delle culture dimenticate (contribu agli studi per la riscoperta e la valorizzazione della cultura occitana, scoprendone le radici nel movimento eretico dei Catari), studi anche le tradizioni orientali appassionandosi in particolare al poema religioso della Bhagavad Gita. Il suo inesausto anelito religioso, mai inquadrabile in una religione confessionale, la port, nella parte finale della vita, ad incontrare il Cristianesimo, senza mai rinnegare o polemizzare con le altre religioni, anzi ricercando, con il suo peculiare metodo di ricerca della Verit, il vero e il bello in ogni espressione dello Spirito umano.

Commenti
Giorgio Cavalieri
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Caro Alessandro, veramente un bell'articolo. E' importante che si scriva su di un autrice cos particolare, cos poco conosciuta, e, soprattutto, cos precorritrice dei tempi. Un grazie sentito. Sabato 12 Marzo 2011, 11:28
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