Sei sulla pagina 1di 1

GIOVANNI SCARAMUZZINO, giornalista di Radio Rai che non se la tira

di Giovanni Certom

In questi giorni, per lundicesimo anno, ancora una volta in sella alla sua motocicletta lungo le strade del Giro dItalia, per raccontare da inviato di Radio Rai le gioie e le sofferenze dei ciclisti, nella maniera che gli pi congeniale, ovvero con passione e competenza professionale ed umana. E la voce radiofonica pi importante del ciclismo internazionale, colui che ci fa rivivere come fossimo sul posto- il profumo e le sensazioni pi nascoste dei corridori, eppure, nonostante la notoriet, rimasto sempre lui, il Giovanni di Roccella Jonica, che ritorna quando pu nella sua Terra nata, amando fare le stesse cose e stare con i suoi compagni di scuola ed amici di sempre. Eppure un giornalista famoso, importante, e nonostante tutto la medesima persona che inizi a muovere i suoi primi passi nelletere, nella leggendaria radio Azzurra International del poliedrico Ilario Fant. Proveniamo dalla stessa terra, dalla stesso paese, Roccella Jonica (R.C.), e so di non allargarmi dicendo che, mi considero un amico di Giovanni, sapendo e intuendo il significato che lui attribuisce a questo termine, il cui uso, oggi, sempre pi inflazionato. Mi ha sempre colpito, negli anni passati, quando lo rivedevo a Roccella, dallesterno che, diventato uno dei pi apprezzati giornalisti di Radio Rai, si comportasse allo stesso identico modo con lambiente e le persone, rispetto a quando ancora giornalista non era. Lestate scorsa, poi, quando gli feci una intervista radiofonica (RadioRoccella) in occasione della presentazione del suo recente libro Fino allultimo chilometro. Il giro dItalia visto da una motocicletta, Geo Edizioni, ho capito, ho compreso i motivi per i quali non cambiato affatto. E stata una lunga intervista, quasi unora, io negli studi di RadioRoccella e lui in collegamento telefonico dalla redazione di Radio Rai, il tutto sotto la regia dellamico Mimmo Grollino che, vista la spontaneit della chiacchierata tra me e Giovanni, di tanto in tanto lasciava la sala regia e rientrava solo per mandare qualche brano musicale. E i segreti della sua immutabilit si trovano tutti proprio nella sua pubblicazione che riesce ad immettere il lettore in una dimensione quasi irreale di uno sport, come il ciclismo, in grado di far nascere e morire in una lunga corsa a tappe. Lo stupore, lemozione, lincredulit di Giovanni che, nel 1978, da giovanissimo spettatore, sulla salita dello Zomaro, accompagnato dal pap Vittorio, attendeva il passaggio del Giro della provincia di Reggio Calabria, sono rimasti gli stessi di quando, il 21 maggio 1996 esord come inviato al 790 Giro dItalia a Ostuni. Il riconoscere come elementi importanti della propria vita umana e professionale affetti familiari, legame forte alla propria terra, ai suoi vecchi amici, sono i segreti che fanno vivere a giovanni lultimo km di ogni gara da lui commentata come una sorta di evento unico e proprio perch unico, mai pi ripetibile.

Potrebbero piacerti anche