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LA MARATONA DI NEW YORK E I SUOI MOLTEPLICI SIGNIFICATI

di Giovanni Certom

Chi lha corsa, e anche pi volte, sostiene che il suo fascino sia unico. Nessuna delle maratone conosciute dicono- permette ai podisti di correre per tutti i 42 m e 195 mt. con la presenza da entrambi i lati della strada con file interminabili di spettatori, che incitano anche chi vorrebbe mollare. New York non certo la maratona con la maggiore storia, ma sicuramente quella pi partecipata. Questa gara nasce nel 1970 dalla felice intuizione di Francesco Chiappetta, allepoca presidente del New York Road Runners Club e di Fred Lebow. Il primo vincitore fu un certo Gary Munrcke che corse la distanza in 2h3138 e gli iscritti di quella prima edizione furono appena 127. Per le prime cinque edizioni il tracciato si limitava al solo Central Park, poi fino ad oggi, la 42 km americana attraversa interamente le cinque municipalit di Staten Island, Brooklin, Queens, Bronx e Manhattan. Questa gara rappresenta per la maggior parte dei podisti, soprattutto amatori, La Maratona, lobiettivo di una vita e per questo si mischiano storie personali di straordinaria eroicit e allo stesso tempo semplicit. In questa 38^ edizione sono ben 40000 i partenti, con la rappresentanza italiana che supera le 3500 unit. Tra di loro non solo i top runner Ruggero Pertile (allosordio a New York) e Stefano Baldini, ma personaggi come Teo Teocoli, il navigato Linus, lonorevole Daniela Santach, Alex Zanardi, larbitro di calcio a 5 della Sezione di Casarano Francesco Cazzetta, lassessore allo sport del Comune di Milano Giovanni Terzi, accompagnato dal Campione Genny Di Napoli. Sono solo una piccolissima parte delle storie che confluiranno in quel fiume umano che prender lavvio domenica prossima 4 novembre.

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