Sei sulla pagina 1di 108

Anno Accademico 2014-15

Canale A-K

PSICHIATRIA
L’ansia e i suoi disturbi

29 ottobre 2014

Francesco Margari
Tabella 2. - Prevalenza dei disturbi mentali in Italia (percentuali pesate ed intervalli di confidenza)
Prevalenza a 12 mesi Prevalenza nel corso della vita
% (IC 95%) (lifetime) % (IC 95%)

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale


Ogni disturbo mentale 18,3 (16,0-
3,9 (2,6-5,3) 10,4 (8,2- 3,0) 7,3 (6,0-8,6) 11,6 (9,7- 14,0) 24,4 (21,0-28,0)
20,0)
Ogni disturbo affettivo
2,0 (1,3-2,6) 4,8 (3,9-5,8) 3,5 (2,9-4,0) 7,2 (6,0-8,4) 14,9 (13,0-17,0) 11,2 (9,8- 13,0)
Ogni disturbo d’ansia
2,2 (1,0-3,4) 7,8 (6,1-9,6) 5,1 (4,0-6,3) 5,5 (4,0-7,1) 16,2 (13,0-19,0) 11,1 (9,3- 13,0)
Ogni disturbo da alcool
0,2 (0,0-0,5) 0,1 (0,0-0,2) 0,1 (0,0-0,3) 2,0 (1,1-3,0) 0,1 (0,0-0,3) 1,0 (0,6-1,5)
Depressione maggiore
1,7 (1,1-2,2) 4,2 (3,4-5,0) 3,0 (2,6-3,4) 6,5 (5,5-7,5) 13,4 (11,0-15,0) 10,1 (9,0- 1,0)
Distimia
0,7 (0,3-1,1) 1,3 (0,8-1,9) 1,0 (0,7-1,4) 2,3 (1,6-3,0) 4,4 (3,2-5,5) 3,4 (2,7-4,1)
Ansia generalizzata
0,1 (0,0-0,2) 0,9 (0,4-1,4) 0,5 (0,3-0,8) 0,8 (0,4-1,2) 3,0 (2,0-4,0) 1,9 (1,3-2,5)
Fobia sociale
0,6 (0,2-1,1) 1,4 (0,7-2,1) 1,0 (0,6-1,5) 1,6 (0,8-2,3) 2,6 (1,6-3,6) 2,1 (1,4-2,8)
Fobia specifica
0,5 (0,2-0,9) 4,6 (2,9-6,4) 2,7 (1,7-3,6) 2,5 (1,4-3,6) 8,6 (6,2-11,0) 5,7 (4,3-7,0)
DPTS
0,7 (0,0-1,7) 0,9 (0,2-1,5) 0,8 (0,2-1,4) 1,1 (0,1-2,1) 3,3 (1,7-4,9) 2,3 (1,2-3,3)
Agorafobia
0,1 (0,0-0,2) 0,7 (0,3-1,1) 0,4 (0,2-0,6) 0,6 (0,1-1,1) 1,7 (0,9-2,5) 1,2 (0,6-1,7)
Disturbo da panico
0,3 (0,1-0,5) 0,9 (0,5-1,3) 0,6 (0,4-0,8) 0,9 (0,5-1,3) 2,2 (1,6-2,8) 1,6 (1,2-1,9)
Abuso di alcool
0,2 (0,0-0,5) 0,0 0,1 (0,0-0,2) 1,6 (0,7-2,4) 0,1 (0,0-0,1) 0,8 (0,4-1,2)

Dipendenza da alcool 0,0 0,1 (0,0-0,2) 0,0 (0,0-0,1) 0,4 (0,1-0,8) 0,1 (0,0-0,3) 0,3 (0,1-0,5)
ESEMeD
Lo studio europeo chiamato ‘European Study on
the Epidemiology of Mental Disorders’
(ESEMeD), al quale hanno preso parte sei paesi
europei (Italia, Belgio, Francia, Germania,
Olanda e Spagna)

Primo studio epidemiologico sulla prevalenza


dei disturbi mentali effettuato in un campione
rappresentativo della popolazione adulta
generale italiana.
poco più di un soggetto su cinque ha sofferto di
un disturbo mentale nel corso della vita

uno su quindici ha sofferto di un disturbo


mentale nei 12 mesi precedenti.
L’ANSIA è una EMOZIONE

Stato affettivo intenso, accompagnato da


modificazioni fisiologiche, di durata relativamente
breve.
I termini “ansia” ed “angoscia”
sono stati impiegati in diverse
epoche ed in differenti discipline
umanistiche e scientifiche con
significati non sempre univoci.
Penosa sensazione di pericolo
imminente
Con il termine ansia si connota uno
stato emotivo a contenuto spiacevole,
associato ad una condizione di allarme e di
paura che insorge in assenza di un pericolo
reale e che, comunque, è sproporzionata
rispetto ad eventuali stimoli scatenanti…
Ansia e Paura

Il rapporto tra manifestazioni ansiose e stimoli specifici ha


costituito l’elemento principale di differenziazione tra ansia e
paura, per le quali sono state proposte interpretazioni diverse
alla luce dei vari movimenti di pensiero.
L’ansia rappresenterebbe una “paura senza oggetto”, un
“sentimento di pericolo mal definibile”, mentre la paura sarebbe
la reazione emotiva che si genera di fronte ad una precisa
minaccia reale e concreta.
L’ansia associata a sentimenti di insicurezza, impotenza,
fragilità e minaccia è stata definita in termini di vissuto
emozionale e di peculiare modalità esistenziale e, dal punto di
vista sociologico e filosofico, è stata oggetto di riflessione da
parte di pensatori, antropologi e poeti che ne hanno fornito
interpretazioni diverse sempre permeate dalla cultura
vigente.
Nel suo significato filosofico-esistenziale,
il termine angoscia è stato introdotto da
Kierkegaard: «A differenza del timore e
della paura, l’angoscia non si riferisce a
niente di preciso: essa è il puro
sentimento della possibilità».
Heidegger intende l’angoscia come lo stato
emotivo sostenuto dal «sentirsi in presenza
del nulla, dall’impossibilità possibile
dell’esistenza». L’angoscia scaturisce, quindi,
dall’“Esserci”, dall’essere nel mondo, dalla
comprensione dell’impossibilità dell’esistenza
in quanto tale.
Binswanger:
L’uomo, nella sua libertà di fronte al significato della esistenza esperisce, inevitabilmente, stati di ansia che
riesce a dominare, a superare mantenendosi aderente al reale. I limiti propri dell’individuo possono
opporsi alla realizzazione dei bisogni e delle aspirazioni soggettive determinando una condizione di ansia
normale, definibile come “esistenziale” o “ontologica”.
Fra normale e patologico
Una risposta di tipo ansioso è una modalità adattativa
fisiologica necessaria ad affrontare adeguatamente
l’evento, determinando un miglioramento della
performance
L’ansia prepara fisiologicamente l’organismo alle reazioni
di attacco-fuga essenziali per la sopravvivenza, ha un
ruolo importante nell’apprendimento e nell’evitare
l’esposizione ripetuta a situazioni potenzialmente
pericolose per l’individuo
•Basso livello di ansia

• Aumento della velocità associativa


• Aumento della velocità di apprendimento
• Migliore capacità di formare giudizi validi
sulla realtà
• Miglioramento dell’efficienza fisica
• Diminuzione del tempo di reazione agli stimoli
esterni

•Miglioramento
•della
•Performance
Alto livello di ansia

Rallentamento della velocità associativa BLOCCO

Apprendimento difficoltoso o impossibile BLOCCO

Restringimento del campo di coscienza MONOIDEISMO

Destrutturazione della coscienza STATO


CONFUSIONALE

Impossibilità di rapporto e comunicazione tra soggetto


ansioso e mondo esterno

Scadimento Della Performance/Patologia


I disturbi d’ansia
Ansia strutturante: un livello di tensione
ottimale e utile per realizzare al meglio
le proprie capacità (Es. affrontare un
esame)
Ansia destrutturante: eccessivo livello
d’ansia che compromette la performance
a causa di un diminuito funzionamento
delle risorse cognitive e psicomotorie
Ansia patologica
La disregolazione dell’ansia e delle
reazioni di stress può manifestarsi in
conseguenza di eventi scatenanti
incontrollabili e continui provenienti
dall’esterno o dall’interno, o in seguito a
un difetto o malfunzionamento di una o
più delle strutture e dei sistemi
deputati alla sua regolazione
Vi è una stretta relazione tra esperienza
psicologica e correlato somatico.
Il termine stesso, nella sua derivazione
etimologica (stringere, soffocare) ci riporta ad
un concetto di sofferenza fisica riferita agli
organi vitali.
Manifestazioni Somatiche
dell’Ansia
Senso diffuso, spiacevole e vago di apprensione
Diarrea
Capogiro
Stordimento
Iperidrosi
Iperreflessia
Ipertensione
Palpitazioni
Midriasi pupillare
Irrequietezza
Sincope
Tachicardia
Prurito
Tremori
Epigastralgia
Tenesmo vescicale
Disturbi d’ansia
Disturbo d’ansia di separazione (infanzia)
Mutismo selettivo (infanzia)
Fobia specifica
Disturbo d’ansia sociale [fobia sociale]
Disturbo di panico
Agorafobia
Disturbo d’ansia generalizzata
Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci
Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica
Disturbo d’ansia con altra specificazione
Disturbo d’ansia senza specificazione
Fobia Specifica
A. Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici (per es.,
volare, altezza, animali ecc…)
Nota: nei bambini, la paura o l’ansia possono essere espresse da pianto,
scoppi di collera, immobilizzazione (freezing) o aggrappamento (clinging)
.
B. La situazione o l’oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o
ansia.
C. La situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati , oppure
sopportati con paura o ansia intense.
D. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo
rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici e al contesto
socioculturale.
Fobia Specifica
E. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6
mesi o più.
F. La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo
o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in
altre aree importanti.
G. Il disturbo non è meglio spiegato da sintomi di un altro disturbo mentale,
tra cui la paura, l’ansia e l’evitamento di situazioni associate a sintomi
simili al panico o ad altri sintomi invalidanti (come nell’agorafobia),
oggetti o situazioni legate ad ossessioni (come nel disturbo ossessivo-
compusivo); ricordi di eventi traumatici (come nel disturbo da stress post-
traumatico); separazione da casa o dalle figure di attaccamento (come nel
disturbo d’ansia di separazione); o situazioni sociali ( come ne disturbo
d’ansi sociale).
Tipi di Fobia Specifica

Tipo Animali
Tipo Ambiente Naturale
Tipo Sangue Infezioni Ferite
Tipo Situazionale
Altro Tipo
Disturbo d’ansia sociale
(Fobia Sociale)
A. Paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali
l’individuo è esposto al possibile esame degli altri. Gli esempi
comprendono interazioni sociali ( per es., avere una conversazione,
incontrare persone sconosciute), essere osservati (per es., mentre si
mangia o si beve), ed eseguire una prestazione di fronte agi altri (per es.,
fare un discorso).
Nota: Nei bambini l’ansia deve manifestarsi in contesti in cui vi sono coetanei
e non solo nell’interazione con gli adulti.
B. L’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi di ansia che
saranno valutati negativamente (cioè saranno umilianti o imbarazzanti;
porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per gli altri).
C. Le situazioni sociali temute provocano quasi invariabilmente paura o ansia.
Disturbo d’ansia sociale
(Fobia Sociale)
D. Le situazioni sociali temute sono evitate oppure sopportate
con paura o ansia intense.
E. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale
minaccia posta dalla situazione sociale e al contesto
socioculturale.
F. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano
tipicamente 6 mesi o più.
Disturbo d’ansia sociale
(Fobia Sociale)
F. La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo
o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in
altre aree importanti.
G . La paura, l’ansia o l’evitamento non sono attribuibili agi effetti fisiologici
di una sostanza o un‘ altra condizione medica.
I. La paura, l’ansia o l’evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un
altro disturbo mentale, come disturbo di panico, disturbo di dismorfismo
corporeo o disturbo dello spettro dell’autismo.
J. Se è presente un’altra condizione medica, la paura, l’ansia o l’evitamento
sono chiaramente non correlati oppure eccessivi.
Specificare se:
Legate solo alla performance: Se la paura è limitata al parlare oppure
all’esibirsi in pubblico.
Disturbo di Panico
A. Ricorrenti attacchi di panico inaspettati. Un attacco di panico consiste
nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il
picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro (o
più) dei seguenti sintomi:
Nota: La comparsa improvvisa può verificarsi a partire da uno stato di quiete
oppure da uno stato ansioso.
1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
2. Sudorazione
3. Tremori fini o a grandi scosse
4. Dispnea o sensazione di soffocamento
5. Sensazione di asfissia
6. Dolore o fastidio al petto
Disturbo di Panico
7. Nausea o disturbi addominali
8. Sensazione di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svenimento
9. Brividi o vampate di calore
10. Parestesie
11. Derealizzazione
12. Paura di perdere il controllo o di “impazzire”
13. Paura di morire
Nota: possono essere osservati sintomi specifici per cultura (per es., tinnito,
dolore al collo, cefalea, urla o pianto incontrollato). Tali sintomi non
dovrebbero essere considerati come uno dei quattro sintomi richiesti.
Disturbo di Panico
B. Almeno uno degli attacchi è stato seguito da un mese (o più) di uno o
entrambi i seguenti sintomi.
1. Preoccupazione persistente per l’insorgere di altri attacchi di panico o per
le loro conseguenze
2. Significativa alterazione disadattativa del comportamento correlata agli
attacchi (per es., comportamenti pianificati al fine di evitare altri attacchi)

C. L’alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di un sostanza o di


un’altra condizione medica

D. Gli attacchi di panico non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale
Disturbo di Panico
Specificatore dell’attacco di panico

L’attacco di panico non è un disturbo mentale e non può essere codificato.


Gli attacchi di panico possono verificarsi nel contesto di qualsiasi disturbo
d’ansia così come all’interno di altri disturbi mentali e nell’ambito di alcune
condizioni mediche. Quando viene identificata la presenza di un attacco di
panico, esso dovrebbe essere rilevato come uno specificatore. Per quanto
riguarda il Disturbo di panico, la presenza di attacchi di panico è contenuta
all’interno dei criteri per il disturbo e l’attacco di panico non viene utilizzato
come specificatore.
Agorafobia
A. Paura o ansia marcate relative a due (o più) delle seguenti cinque
situazioni:
1. Utilizzo di trasporti pubblici
2. Trovarsi in spazi aperti
3. Trovarsi in spazi chiusi
4. Stare in fila oppure tra la folla
5. Essere fuori casa da soli

B. L’individuo teme o evita queste situazioni a causa di pensieri legati al fatto


che potrebbe essere difficile fuggire oppure che potrebbe non essere
disponibile soccorso nell’eventualità che si sviluppino sintomi simili al
panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti.
Agorafobia
C. La situazione agorafobica provoca quasi sempre paura o ansia.

D. Le situazioni agorafobiche vengono attivamente evitate, o richiedono la


presenza di un accompagnatore, o vengono sopportate con paura o ansia
intense.

E. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo posto dalla


situazione agorafobica e al contesto socioculturale.

F. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti , e durano tipicamente sei


mesi o più.
Agorafobia
G. Causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento
in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

H. Se è presente un’altra condizione medica, la paura, l’ansia o l’evitamento sono


chiaramente eccessivi.

I Non è meglio spiegata dai sintomi di un altro disturbo mentale: per es., i
sintomi non sono limitati alla fobia specifica, tipo situazionale; non
coinvolgono solamente situazioni sociali; e non sono legati esclusivamente ad
ossessioni , a difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico, a ricordi di
eventi traumatici o a timore della separazione.
Nota: l’agorafobia è diagnosticata indipendentemente dalla presenza di un disturbo
di panico. Se la presentazione di un individuo soddisfa i criteri per il disturbo di
panico e per l’agorafobia, dovrebbero essere poste entrambe le diagnosi.
Disturbo d’Ansia Generalizzata
A. Ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per
la maggior parte dei giorni per almeno sei mesi, relative ad una quantità di
eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).
B. L’individuo ha difficoltà a controllare la preoccupazione
C. L’ansia e la preoccupazione sono associate a tre (o più) dei sei seguenti
sintomi (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni
negli ultimi sei mesi).
Nota: nei bambini è richiesto solo un item
1. Irrequietezza o sentirsi tesi/e, “con i nervi a fior di pelle”
2. Facile affaticamento
3. Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
4. Irritabilità
5. Tensione muscolare
6. Alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o mantenere il sonno, o
sonno inquieto o insoddisfacente)
Disturbo d’Ansia Generalizzata
D. L’ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente
significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo
o in altre aree importanti.
E. La condizione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o di
un’altra condizione medica.
F. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale (per e.., l’ansia o
il timore di avere attacchi di panico nel disturbo di attacchi di panico, la
valutazione negativa nel disturbo d’ansia sociale [fobia sociale], la
contaminazione o altre ossessioni nel DOC, la separazione dalle igure di
attaccamento nel disturbo d’ansia di separazione, i ricordi di eventi traumatici
nel disturbo da stress post-traumatico, il prendere peso nell’anoressia nervosa,
le lamentele fisiche nel disturbo da sintomi somatici, i difetti percepiti
nell’aspetto fisico nel disturbo di dismorfismo corporeo, l’avere una grave
malattia nel disturbo d’ansia da malattia, oppure il contenuto di convinzioni
deliranti ella schizofrenia o nel disturbo delirante).
Disturbo d’ansia indotto da
sostanze/farmaci
A. Nel quadro clinico predominano attacchi di panico o ansia.
B. Sono evidenti dall’anamnesi, dall’esame obiettivo o dai dati di
laboratorio entrambi gli elementi 1) e 2):
1. I sintomi di cui al Criterio A sono comparsi durante o subito dopo
l’intossicazione o l’astinenza da sostanze, o dopo l’assunzione di un
farmaco.
2. La sostanza/farmaco coinvolta/o è in grado di produrre i sintomi di
cui al Criterio A.
C. La condizione non risulta meglio spiegata da un disturbo d’ansia non
indotto da sostanze/farmaci. Le evidenze di un disturbo d’ansia
indipendente potrebbero essere le seguenti:

i sintomi persistono per un periodo di tempo considerevole(per es., circa 1


mese) dopo il termine dell’astinenza acuta o dell’intossicazione grave;
oppure vi sono altre evidenze che suggeriscono l’esistenza di un disturbo
d’ansia indipendente non indotto da sostanze/farmaci (per es., anamnesi di
episodi ricorrenti non correlati all’uso di sostanze).
Disturbo d’ansia indotto da
sostanze/farmaci
D. La condizione non si manifesta esclusivamente nel corso di un delirium.
E. La condizione causa disagio clinicamente significativo o compromissione
del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
Nota: si dovrebbe porre questa diagnosi anziché quella da intossicazione da
sostanze o astinenza da sostanze solo quando i sintomi del Criterio A
predominano nel quadro clinico e sono sufficientemente gravi da
giustificare attenzione clinica.

Specificare se:
Con esordio durante l’intossicazione
Con esordio durante l’astinenza
Con esordio dopo l’uso di un farmaco
Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione
medica
A. Nel quadro clinico predominano attacchi di panico o ansia.
B. Vi è evidenza dall’anamnesi, dall’esame obiettivo o dai dati
di laboratorio che il disturbo è la conseguenza patofisiologica
diretta di un’altra condizione medica.
C. La condizione non è meglio spiegata da un altro disturbo
mentale.
D. La condizione non si verifica esclusivamente nel corso di un
delirium.
E. La condizione causa disagio clinicamente significativo o
compromissione del funzionamento in abito sociale,
lavorativo o in altre aree importanti.
Condizioni Mediche associate
Disturbi Neurologici
Neoplasie cerebrali
all’Ansia
Condizioni tossiche
Astinenza da alcol e
Traumi Disturbi infiammatori altre sostanze
Malattie cerebro vascolari Lupus eritematoso sistemico Amfetamine
Emorragia subaracnoidea Artrite reumatoide Agenti
Emicrania Poliartrite nodosa simpaticomimetici
Encefalite
Arterite temporale Agenti vasopressori
Sifilide cerebrale
Stati deficitari Caffeina ed
Sclerosi multipla astinenza da
Malattia di Wilson
Deficit vitamina B12 caffeina
Malattia di Huntington Pellagra Penicillina
Epilessia Sulfonamidi
Ipossia Condizioni miscellanee Cannabis
Malattie cardiovascolari Ipoglicemia Mercurio
Aritmie cardiache Sindrome carcinoide Arsenico
Insufficienza polmonare Neoplasie sistemiche maligne Fosforo
Anemia Organofosfati
Sindrome premestruale
Disturbi endocrini Disolfuro di carbonio
Malattie febbrili ed infezioni
Disfunzione ipofisaria croniche Benzene
Disfunzione tiroidea Porfiria Intolleranza aspirina
Disfunzione paratiroidea
Mononucleosi infettiva
Disturbi psichiatrici
Disfunzione surrenalica Depressione
Sindrome postepatitica
Feocromocitoma Mania
Uremia
Disturbi di virilizzazione nelle donne Schizofrenia
Ipotesi Eziopatogenetiche

Fattori organici
Fattori psicologici individuali
Fattori psicologici relazionali
Fattori organici
I soggetti ansiosi presenterebbero una maggiore
eccitabilità del sistema nervoso, legata a fattori
costituzionali o ereditari o a una lesione organica
del sistema nervoso. Nel corso di studi condotti
sull’azione delle benzodiazepine è stata
confermata l’importanza del GABA quale
neuromediatore a effetto inibitorio nel sistema
nervoso centrale, con azione anche sui sistemi
noradrenergico, serotoninergico, dopaminergico e
colinergico.
Ansia del SNC

Noradrenalina
Serotonina
Acido -amino-butirrico
(GABA)

Manifestazioni periferiche
AMIGDALA

Struttura cerebrale che sembra svolgere un ruolo


chiave nella mediazione della risposta allo stress, alla
paura ed all’ansia.
Localizzata nella porzione mediale anteriore di
entrambi i lobi temporali ed è composta da circa 12
nuclei, ognuno con dei quali possiede distinti sistemi di
connessione.
Riceve afferenze eccitatorie glutamatergiche dal
talamo e dalla corteccia sensoriale che giungono e sono
elaborate dai circuiti dei nuclei intraamigdaloidei (Davis,
1997)
Ruolo dell’amigdala
La stimolazione elettrica dell’amigdala: induce risposte
emozionali specialmente associate a rabbia, paura e
ansia
La sua disattivazione farmacologica (benzodiazepine,
oppio) attenua la risposta emozionale e la sua
distruzione praticamente la abolisce
Stimoli visivi che illustrano visi impauriti: inducono nel
soggetto umano una significativa attivazione
bilaterale dell’amigdala (in colore giallo nella figura,
che mostra una sezione coronale del cervello umano)
Ruolo dell’amigdala
Sistema noradrenergico e
ansia
Effetto ansiogeno di farmaci in grado di incrementare la liberazione di
noradrenalina (cocaina, anfetamine)
Ruolo centrale del locus coeruleus formato da neuroni noradrenergici nella
regolazione dell’attivazione del livello d’ansia (la stimolazione elettrica
del locus coeruleus crea negli animali uno stato simile all’ansia)
Le proprietà ansiogene e ansiolitiche di sostanze che agiscono sui recettori
della noradrenalina
I corpi cellulari e i terminali presinaptici dei neuroni noradrenergici del
locus coeruleus sono popolati di recettori alfa 2 il cui ruolo è quello di
frenare il rilascio di noradrenalina.
La somministrazione di un agonista alfa 2 (clonidina) ha proprietà
ansiolitiche
Il beta agonista selettivo isoprenalina ha evidenziato capacità di indurre
ansia e panico
Sistema serotoninergico e
ansia
oIl sistema serotoninergico sembra svolgere un ruolo centrale nell’ansia e
nel panico; origina dai nuclei dorsali del rafe, passa attraverso i fasci
mediali proencefalici e innerva l’amigdala e la corteccia centrale. Il sistema
serotoninergico è coinvolto nei comportamenti di fuga e di evitamento in
risposta a stimoli provenienti dall’esterno, probabilmente attraverso
l’attivazione dei recettori postsinaptici 5-HT2A/2C e dei recettori 5-HT3
oIl sistema serotoninergico sembra assumere un ruolo chiave nell’ansia
anticipatoria o condizionata, nonché nei disturbi d’ansia generalizzata
(Brawman-Mintzer, 1997).

oFibre serotoninergiche che originano dal nucleo dorsale del rafe ed


innervano la regione grigia periventricolare e periacqueduttale sarebbero
essere coinvolte nell’inibizione della reazione di attacco in risposta
condizioni di imminente pericolo.
Sistema serotoninergico e
attacco di panico
Il sistema serotoninergico svolge un ruolo fondamentale negli
attacchi di panico, probabilmente tramite un’attivazione dei
recettori 5-HT2A/2C e 5-HT1A.

In condizioni di stress cronico le fibre serotoninergiche che


connettono il nucleo mediano del rafe all’ippocampo, attraverso
la mediazione dei recettori 5-HT1A, determinerebbero la
resistenza a tale tipo di stress, inducendo una dissociazione
tra lo stimolo stressante e la risposta (Handley, 1995).

Il rilascio di Dopamina a livello prefrontale è associato


all’immediata insorgenza di comportamenti ansiosi
Sistema GABAergico e ansia
Le benzodiazepine si legano a un sito specifico all’interno
di un complesso recettoriale macromolecolare:
complesso recettoriale GABAA
Facilitano la trasmissione GABAergica favorendo
l’apertura del canale del cloro con afflusso di cloruri
intracellulari e iperpolarizzazione di membrana
L’azione inibitoria da esse esercitata è limitata dalla
disponibilità di GABA (da sole non sono in grado di
fare aprire il canale per il cloro e questo le rende più
sicure dei barbiturici)
Recettore per le
Benzodiazepine
Le Benzodiazepine
Le Bzp agiscono a livello di recettori presenti
naturalmente nel cervello. Questo ha fatto pensare
che il cervello potesse produrre la sua Bzp, ovvero il
“valium endogeno”
E’ stato proposto che una riduzione nell’attività
fisiologica del GABA e della presunta Bzp endogena
possa essere associabile alle sensazioni emotive
dell’ansia
Genetica dei disturbi d’ansia

Sono coinvolti diversi geni in diverse aree cromosomiche


(1, 12, 15)
Sembra che il background genetico di ansia e
depressione siano gli stessi (Capsi et al, 2003)
Gli stati d’ansia e i disturbi depressivi si amalgamano
impercettibilmente gli uni con gli altri o appartengono
a parti diverse di un singolo continuum di disturbo
affettivo.
(Sir Marthin Roth, 1972)
GENETICA DEI DISTURBI
D’ANSIA
Circa la metà dei pazienti affetti da
Disturbo di Panico ha almeno un parente
affetto
Per gli altri disturbi d’ansia i valori non
sono così alti ma c’è comunque
un’aumentata frequenza della malattia
nei parenti di primo grado dei soggetti
colpiti
AMIGDALA e NEUROBIOLOGIA
DELL’ANSIA Corteccia
sensoriale

Corteccia
Talamo sensoriale

Nucleo
laterale
Talamo

rrrrrrrrrrrr Nucleo Nucleo


baso- basale
Ippocampo laterale accessorio

Nucleo
Amigdala centrale Organi
Amigdala sensoriali

Grigia Ipo- Nucleo centrale


centrale talamo stria terminale
Stimoli
laterale
esterni

Comportamenti Risposta Risposta


emozionali autonomica ormonale
Il nucleo centrale dell’amigdala trasmette informazioni
ai diversi centri del tronco celebrale, ognuno dei quali
produce una differente componente delle risposte
emozionali
Nucleo
talamo
parabrachiale

Iperventilazione

Stimoli Locus
propriocettivi amigdala
coeruleus

Grigia Ipotalamo Ipotalamo laterale N. Dorsale del


periacqueduttale paraventricolare vago

Comportamenti di tipo
motorio (fuga-freezing)
Risposte di tipo Risposte di tipo Risposte a livello del sist.
ormonale autonomico: Gastrointestinale:
Tachicardia
ACTH Ulcere da stress
Pressione Minzione
Endorfine Sudorazione Lipotimia
Piloerezione Defecazione
PRIMA TEORIA sull’ ANSIA di Sigmund
Freud 1894
Le Nevrosi Attuali sono caratterizzate da:
Senso sopraffacente di panico
Presenza di scariche neurovegetative
(l’origine dei sintomi va ricercata nel non soddisfacimento di
un desiderio sessuale attuale)

Tra queste la Nevrosi d’angoscia si manifesta con:


Diffuso senso di inquietudine
Paura che nasce da un pensiero o desiderio rimosso
Fattori psicologici individuali
In una prima fase Freud interpretò l’ansia come ripetizione di un trauma
dell’infanzia, legato alle prime esperienze penose del bambino, esposto
senza difese ai pericoli del mondo, bisognoso di aiuto e di protezione e
dominato dalla paura di perdere l’“oggetto del suo investimento libidico”.
Successivamente l’ansia venne interpretata come un segnale di pericolo
suscitato da forze pulsionali emergenti dall’inconscio e inaccettabili perché
dotate di potenzialità destrutturati per l’equilibrio psichico.
Fattori psicologici
individuali
Secondo Freud la nevrosi (distinto dalle
“nevrosi Narcisistiche” o “psicosi”) è un
conflitto tra l’Io e l’Es, cioè tra il bisogno dell’Es
di soddisfare le pulsioni e la difesa dell’Io che
deve rispondere al principio di realtà e deve,
quindi, tener conto delle esigenze della realtà
esterna e del Super Io. Questo conflitto genera
angoscia, che, essendo un segnale di allarme
(anticipazione del pericolo), fa scattare la
rimozione. Se quest’ultima non è sufficiente,
vengono utilizzati altri meccanismi di difesa.
Sigmund Freud 1926

ANSIA CONFLITTO

ANSIA PATOLOGICA
Attivazione IO

Risposta non efficace dell’IO


IO

RIMOZIONE

•Pensiero ossessivo
•Rituale compulsivo
•Sintomi isterici
•Fobia
Sigmund Freud 1926

Risultato di un conflitto psichico tra desideri


inconsci provenienti dall’Es e le corrispondenti
minacce di punizione da parte del Super-Io
Segnale di un pericolo inconscio, in risposta a
questo segnale l’Io mobilita dei meccanismi di
difesa per impedire che pensieri e sentimenti
inaccettabili giungano alla consapevolezza
Gerarchia evolutiva dell’Ansia
Ansia superegoica
Angoscia di castrazione
Paura di perdere l’amore
Paura di perdere l’oggetto (angoscia di
separazione)
Angoscia persecutoria
Angoscia di disintegrazione
L’ANSIA SVOLGE IL SUO
RUOLO ALL’INTERNO DI TRE
AREE
Alterazioni dei parametri fisiologici
somatici

 DISTURBI CARDIOVASCOLARI
 DISTURBI GASTROINTESTINALI
 DISTURBI GENITO-URINARI
 DISTURBI APPARATO
-NEUROMUSCOLARE
 DISTURBI ORGANI SENSITIVO-
SENSORIALI
Sintomi cardiovascolari

Tachicardia
Senso di vuoto/ oppressione al
petto
Dolori acuti in sede precordiale
con possibili diverse dislocazioni e
irradiazioni (apice del cuore o nel
quadrante superiore sinistro del
torace con irradiazione all’ascella o
al braccio sx) senza alterazione
dell’ECG.
Picchi ipertensivi
Vampate di calore o brividi di
freddo.
Sintomi respiratori

Dispnea
Aumentata
frequenza
respiratoria
Aumentata
profondità
respiratoria
Difficoltà a Pollachiuria
deglutire
Flatulenza Amenorrea
Dolori addominali Menoraggie
Pirosi
Senso di pienezza Frigidità
Nausea Ejaculatio Precox
Vomito
Perdita Della
Borborigmi Libido
Meteorismo
Perdita di peso Pollachiuria
Stipsi Impotenza
DISTURBI APPARATO
NEUROMUSCOLARE
 Dolori muscolari
 Senso di stiramento
 Irrigidimento
 Contrazioni cloniche
 Denti serrati
 Voce tremula Aumento del tono muscolare Secchezza delle
fauci
 Rossore
 Pallore
 Sudorazione fino a diaforesi
 vertigini
 cefalea
 piloerezione;
DISTURBI ORGANI
SENSITIVO-SENSORIALE

 Ronzii auricolari
 Mosche volanti
 Visione offuscata
 Insonnia con difficoltà ad
addormentarsi
 Sonno non riposante, interrotto
 Senso di stanchezza al risveglio
 Sogni ,incubi,terrori notturni.
Area cognitivo-psicologica

Questa area considera sia elementi caratterizzati dal


vissuto emozionale che elementi del funzionamento-
adattamento cognitivo tipici dei Disturbi d’Ansia.
 Ansia descritta come vissuto caratterizzato da
preoccupazioni, previsioni pessimistiche, paura del
futuro, irritabilità.
 La tensione descritta come senso di tensione
interna, facile affaticabilità, transalimenti, facilità al
pianto,tremiti, sensazione di irrequietezza, incapacità
a rilassarsi.
.
 Paura del buio, degli estranei, di essere lasciati
soli, degli animali, del traffico, della folla, di
essere giudicati in situazione di interazione
sociale, degli spazi aperti.
 Pensieri ossessivi: sono riconosciuti come propri
ma strani, ripetitivi; vengono vissuti con carattere
di obbligatorietà, il soggetto cerca di resistervi.
 Altre dimensioni caratteristiche sono: difficoltà
di concentrazione, difficoltà mnesiche,
depersonalizzazione, derealizzazione, paura di
morire, paura di impazzire, paura di perdere il
controllo, ansia antipacipatoria.
Area comportamentale

Agitazione, camminare avanti indietro, tremore alla mani,


fronte corrugata, viso tirato, sospiri, deglutizione;

atti compulsivi, evitamento di situazioni, luoghi, persone,


oggetti, evitamento di prestazioni, la resistenza come spinta
e/o sforzo che il soggetto mette caparbiamente in atto per
bloccare pensieri o comportamenti inaccettabili.
Fattori psicologici
relazionali
L’ansia, come ogni sintomo, è un messaggio
comunicativo che viene agito all’interno di un sistema
di relazioni.
Il mantenimento del sintomo è legato al
mantenimento di organizzazioni ripetitive di
comportamenti relazionali e a regole comunicative
omeostatiche che si oppongono a un cambiamento.
Il sintomo viene analizzato in funzione della sua
economia nell’organizzazione funzionale del sistema e
della sua utilità di mascheramento di disfunzioni
comunicative.
Teorie Cognitivo-Comportamentali

Ansia come risposta appresa attraverso il comportamento dei genitori

Condizionamento classico – Pavloviano


Stimolo incondizionato
Stimolo condizionato

Sovrastima pericolo Sottostima proprie capacità


Teoria esistenziale

L’individuo diviene consapevole di una


sensazione di nullità della propria vita,
sensazione che vengono rese ancora più
sconfortanti rispetto all’accettazione della
loro inevitabile morte!
La psichiatria descrittiva

06/10/13
Disturbi d’Ansia nel DSM-IV-TR
Attacco di Panico
Agorafobia
Disturbo di Panico Senza Agorafobia
Disturbo di Panico Con Agorafobia
Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico
Fobia Specifica
Fobia Sociale
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Disturbo Post-traumatico da Stress
Disturbo Acuto da Stress
Disturbo d’Ansia Generalizzato
Disturbi d’Ansia nell’ICD-10
Agorafobia
Fobie Sociali
Fobie Specifiche
Sindrome da Attacchi di Panico
Sindrome Ansiosa Generalizzata
Sindrome Mista Ansioso-Depressiva
Sindrome Ossessiva-Compulsiva
Reazione Acuta da Stress
Sindrome Post-traumatica da Stress
Sindrome da Disadattamento
1- Attacco di Panico
Insorgenza Inaspettata
Paura intensa, disagio profondo
Almeno quattro dei seguenti sintomi con picco entro 10 minuti
Palpitazioni, cardiopalmo, tachicardia
Sudorazione
Tremori fini o a grandi scosse
Dispnea o sensazione di soffocamento
Sensazione di asfissia
Dolore o fastidio al petto
Nausea con disturbi addominali
Sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di
svenimento
Derealizzazione o depersonalizzazione
Paura di perdere il controllo o di impazzire
Paura di morire
Parestesie
Brividi o vampate di calore
Agorafobia
Ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali
sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali
potrebbe non essere disponibile aiuto nel caso di un
Attacco di Panico inaspettato o sensibile alla situazione
o di sintomi tipo panico. I timori agorafobici
riguardano tipicamente situazioni caratteristiche che
includono essere fuori casa da soli; essere in mezzo
alla folla o in coda; essere su un ponte e il viaggiare in
autobus, treno o automobile.
Le situazioni vengono evitate oppure sopportate con
molto disagio o con ansia di avere un Attacco di Panico
o sintomi tipo panico, o viene richiesta la presenza di
un compagno.
L’ansia o l’evitamento fobico non sono meglio giustificabili
da un disturbo mentale di altro tipo.
Disturbo di Panico Senza Agorafobia
Attacchi di panico inaspettati e ricorrenti
Almeno uno degli attacchi è stato seguito da un mese o più di uno dei
seguenti sintomi:
Preoccupazione persistente di avere altri attacchi
Preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o
delle sue conseguenze
Significativa alterazione del comportamento correlata agli
attacchi
Assenza di agorafobia
Gli attacchi di panico non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una
sostanza o di una condizione medica generale
Gli attacchi di Panico non sono meglio giustificati da un altro disturbo
mentale (Fobia sociale, Fobie Specifiche, Ansia di Separazione, DOC,
Disturbo Post Traumatico da Stress)
Disturbo di Panico Con
Agorafobia
Attacchi di Panico inaspettati e ricorrenti
Almeno uno degli attacchi è stato seguito da un mese o più di uno dei
seguenti sintomi:
Preoccupazione persistente di avere altri attacchi
Preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o
delle sue conseguenze
Significativa alterazione del comportamento correlata agli
attacchi
Presenza di Agorafobia
Gli attacchi di panico non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una
sostanza o di una condizione medica generale
Gli attacchi di Panico non sono meglio giustificati da un altro disturbo
mentale (Fobia sociale, Fobie Specifiche, Ansia di Separazione, DOC,
Disturbo Post Traumatico da Stress)
Agorafobia senza anamnesi di
Disturbo di Panico
Presenza di Agorafobia, correlata alla paura della comparsa di
sintomi tipo panico
Non sono mai risultati soddisfatti i criteri per il Disturbo di Panico
Gli attacchi di panico non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti
di una sostanza o di una condizione medica generale
Gli attacchi di Panico non sono meglio giustificati da un altro
disturbo mentale (Fobia sociale, Fobie Specifiche, Ansia di
Separazione, DOC, Disturbo Post Traumatico da Stress)
Fobia Specifica
Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o
dall’attesa di un oggetto o di una situazione specifici
L’esposizione allo stimolo fobico quasi inevitabilmente provoca una risposta ansiosa
immediata, che può prendere forma di Attacco di Panico situazionale o sensibile
alla situazione
La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole
La situazione fobica viene evitata oppure sopportata con intensa ansia e disagio
L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione temuta interferiscono in
modo significativo con la normale routine della persona, con il funzionamento
lavorativo o con le attività o le relazioni sociali, oppure è presente disagio marcato
per il fatto di avere la fobia
Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi
L’ansia, gli Attacchi di Panico o l’evitamento fobico non sono meglio giustificati da
altro disturbo mentale
Aspetti psicologici nella Fobia Specifica

Conflitto fra pensieri proibiti ed istanze


Superegoiche
Insorgenza dell’Ansia
Attivazione dei meccanismi difensivi dell’IO
Spostamento
Proiezione
Evitamento
Continuum fra Disturbo Fobico al Disturbo di
Personalità di Evitamento
Fobia Sociale
Paura marcata e persistente di una o più
situazioni sociali o prestazionali nelle quali
la persona è esposta a persone non
familiari o al possibile giudizio degli altri.
L’individuo teme di agire o di mostrare
sintomi d’ansia in modo umiliante o
imbarazzante
L’esposizione alla situazione temuta quasi
invariabilmente provoca ansia, che può
assumere le caratteristiche di Attacco di
Panico causato dalla situazione o sensibile
alla situazione
La persona riconosce che la paura è eccessiva
o irragionevole
Le situazioni temute sociali o prestazionali
sono evitate o sopportate con intensa
ansia o disagio
Fobia Sociale
L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella/e situazione/i sociale o
prestazionale interferiscono significativamente con le abitudini normali
della persona, con il funzionamento lavorativo o con le attività o relazioni
sociali, oppure è presente marcato disagio per il fatto di avere la fobia
Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi
La paura o l’evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una
sostanza o di una condizione medica generale, e non sono meglio
giustificati da un disturbo mentale
Se sono presenti una condizione medica generale o altro disturbo mentale, la
paura di cui al primo criterio non è ad essi correlabile
Aspetti Psicologici della Fobia Sociale

Genitori ansiosi comunicano al figlio un


messaggio di pericolosità del mondo; da qui
inibizione comportamentale a ciò che è
sconosciuto (Kagan e coll. 1988)
Interiorizzazione della figura di accudimento
come colei che fa vergognare, che ridicolizza,
che svaluta; da qui la proiezione all’esterno
(Gabbard 1992)
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Presenza di Ossesioni
Pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in
qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o
inappropriati e che causano ansia e disagio marcati
I pensieri, gli impulsi, o le immagini non sono semplicemente
eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale
La persona tenta di ignorare o di sopòprimere tali pensieri, impulsi
o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni
La persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini
ossessivi sono un prodotto della propria mente
Presenza di Compulsioni
Comportamenti ripetitivi o azioni mentali che la persona si sente
obbligata a mettere in atto in risposta ad una ossessione o
secondo regole che devono essere applicate rigidamente
I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre
il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti;
comunque questi comportamenti o associazioni mentali non
sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a
neutralizzare o prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi
Disturbo Ossessivo-
Compulsivo
In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le
ossesssioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli
Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare
tempo o interferiscono significativamente con le normali abitudini della
persona, con il funzionamento lavorativo o con le attività o relazioni sociali
usuali.
Se è presente un altro disturbo in Asse I, il contenuto delle ossessioni o delle
compulsioni non è limitato ad esso
Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una
condizione medica generale
Aspetti psicologici del Disturbo Ossessivo-
Compulsivo
Insorgenza dell’ansia in risposta al conflitto fra
Es e Super-Io
Attivazione dell’Io
Isolamento
Formazione reattiva
Intellettualizzazione
Annullamento retroattivo
Disturbo Post-traumatico
da Stress
La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti
entrambe le caratteristiche seguenti:
La persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un
evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di
morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica
propria o di altri
La risposta della persona comprendeva paura intensa,
sentimenti di impotenza o di orrore
L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno o più dei
seguenti modi
Ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che
comprendono immagini, pensieri, o percezioni
Sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento
Agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse
ripresentando
Disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenasnti
interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche
aspetto dell’evento
Reattività fisiologica all’esposizione a fattori scatenanti o esterni
che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto
dell’evento traumatico
Concetto di evento
Con il termine di “eventi di vita” o “eventi
stressanti” si intendono quegli avvenimenti
occorsi nella vita di un individuo
oggettivamente identificabili, delimitabili e
circoscritti nel tempo che modificano in modo
variabile e sostanziale l’assetto di vita della
persona richiedendo uno sforzo di
adattamento di entità significativa alla nuova
situazione.
Faravelli et al, Noos, 2004
Concetto di trauma

Evento traumatico: avvenimento che


realmente o comunque nel vissuto e nella
percezione soggettiva comporti una
minaccia per la vita o una minaccia grave
per l’integrità fisica, accompagnato quindi
da sentimenti di paura intensa, orrore e
senso di impotenza
Concetto di evento
A fronte di tante teorie contrastanti si sono
sviluppate due correnti di studio:
una che metteva in relazione gli eventi esterni
reali con le reazioni psicopatologiche
(letteratura sui life events),
l’altra che poneva l’accento sull’aspetto
qualitativo della percezione individuale
dell’evento (letteratura psicodinamica)
Concetto di evento

La prima corrente di studio ha mirato


all’identificazione di leggi generali
applicabili a tutti gli individui che
consentano la misurazione
standardizzata degli eventi stressanti (ad
esempio rating scales)
Esempi di rating scales:
Social Readjustment Rating Scales (SRRS) di
Holmes e Rahe, 1967 con versioni aggiornate
nel 1978 e nel 1994

Schedule of Recent Events (SRE) di Rahe e


Holmes, 1963

Recent Life Changes Questionnaire (RLCQ) di


Rahe, 1975
Disturbo Post-traumatico
da Stress
Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e
attenuazione della reattività generale, come indicato da tre o
più dei seguenti elementi:
Sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni
associate al trauma
Sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano
ricordi del trauma
Incapacità di ricordare qualche aspetto importante del
trauma
Riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione
ad attività significative
Sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
Affettività ridotta
Sentimenti di diminuzione delle prospettive future
Disturbo Post-traumatico
da Stress
Sintomi persistenti di aumentato arousal, come indicato da
almeno due dei seguenti elementi:
Difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
Irritabilità o scoppi di collera
Difficoltà a concentrarsi
Ipervigilanza
Esagerate risposte di allarme
La durata del disturbo è superiore ad un mese
Il disturbo causa disagio clinicamente segnificativo o
menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre
importanti aree
Specificare se:
Acuto (durata dei sintomi inferiore a tre mesi)
Cronico (durata dei sintomi superiore a tre mesi)
Ad esordio ritardato (esordio dei sintomi avviene almeno
sei mesi dopo l’evento stressante)
Aspetti psicologici del Disturbo Post-traumatico da
Diniego Evento
Stress
Ripetizione Compulsiva
Tematiche Psicologiche (Horowitz 1976)
Dolore o tristezza
Colpa per i propri impulsi di rabbia e distruttivi
Paura di diventare distruttivi
Sentimenti di colpa per essere sopravvissuto
Paura di identificarsi come vittime
Vergogna rispetto al sentimento di impotenza e di vuoto
Paura di ripetere il trauma
Intensa rabbia diretta contro la fonte del trauma
Personalità predisposta (Davidson e Foa 1993)
Predisposizione genetico-costituzionale per malattie psichiatriche
Esperienze negative e traumatiche nell’infazia
Caratteristiche di personalità
Recenti stress o cambiamenti esistenziali
Sistema di supporto compromesso o inadeguato
Grave e recente abuso di alcol
La percezione che il locus di controllo sia esterno piuttosto che
interno
Aspetti Psicodinamici del Disturbo Post-traumatico da
Stress
(Krystal 1988)
Alessitimia (incapacità di identificare o
verbalizzare stati affettivi)
Lo stress porta ad una regressione dello sviluppo
affettivo
Incapacità d’usare gli affetti come segnali
Qualunque emozione viene vissuta come una
minaccia del ritorno del trauma, con
conseguente somatizzazione
Disturbo Acuto da Stress
La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti
entrambe le caratteristiche seguenti:
La persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un
evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di
morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica
propria o di altri
La risposta della persona comprendeva paura intensa,
sentimenti di impotenza o di orrore
Durante o dopo l’esperienza dell’evento stressante, l’individuo presenta tre o
più dei seguenti sintomi dissociativi:
Sensazione soggettiva di insensibilità, distacco o assenza di
reattività emozionale
Riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante
Derealizzazione
Depersonalizzazione
Amnesia dissociativa
Disturbo Acuto da Stress
L’evento traumatico viene persistentemente rivissuto in almeno uno dei
seguenti modi: immagini, pensieri, sogni, illusioni, flashback persistenti o
sensazioni di rivivere l’esperienza; oppure disagio all’esposizione a ciò che
ricorda l’evento traumatico
Marcato evitamento degli stimoli che evocano ricordi del trauma
Sintomi marcati di ansia o di aumentato arousal
Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione del
funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti, oppure
compromette la capacità dell’individuo di eseguire compiti fondamentali,
come ottenere l’assistenza necessaria o mobilitare le risorse personali
riferendo ai familiari l’esperienza traumatica
Il disturbo dura minimo 2 giorni e al massimo 4 settimane e si manifesta
entro 4 settimane dall’evento traumatico
Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una
condizione medica generale
Disturbo d’Ansia
Generalizzato
Ansia e preoccupazione eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni
per almeno 6 mesi, a riguardo di una quantità di eventi o di attività
La persona ha difficoltà nel controllare la preoccupazione
L’ansia e la preoccupazione sono associate con tre o più dei sei sintomi seguenti:
Irrequietezza o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle
Facile affaticabilità
Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
Irritabilità
Tensione muscolare
Alterazioni del sonno
L’oggetto dell’ansia e della preoccupazione non è limitato alle caratteristiche di un
altro disturbo in Asse I
L’ansia, la preoccupazione, o i di sintomi fisici causano disagio clinicamente
significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree
importanti
L’alterazione non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una
condizione medica generale e non si manifesta esclusivamente durante un
Disturbo dell’umore, Psicotico o un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo

Potrebbero piacerti anche