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Bur n.

43 del 05/06/2012

Ambiente e beni ambientali Deliberazioni della Giunta Regionale N. 843 del 15 maggio 2012 Rideterminazione del contributo regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani in impianti ubicati fuori agli Ambiti Territoriali Ottimali. Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s. m. i. Art. 38 della legge regionale 21.01.2000, n. 3 e s. m. i. Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (appr. con Delibera del Consiglio regionale n. 59 del 22.11.2004) Delibere di Giunta regionale n. 961 del 2001, n. 512 del 2004 e n. 1836 del 2007. Note per la trasparenza: Con questo provvedimento la Giunta regionale azzera il contributo regionale ex art. 38 della legge regionale n. 3 del 2000 da corrispondere in caso di smaltimento di rifiuti urbani in impianti ubicati fuori dagli Ambiti Territoriali Ottimali in cui gli stessi sono stati prodotti.

L'Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue. L'art. 182 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, stabilisce il divieto di smaltire rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, mentre l'art. 182bis, della medesima disposizione normativa, promuove, in aderenza al principio di autosufficienza e prossimit, la realizzazione dell'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti derivanti dal loro trattamento in Ambiti Territoriali Ottimali. Tali indicazioni, sono storicamente presenti anche nella pregressa disciplina ambientale (decreto legislativo n. 22 del 1997) e trovano una conferma sia nella vigente legge regionale 21.01.2000, n. 3 e s. m. i. che nel 'Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani', approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 59 in data 22.11.2006. In particolare, l'art. 38 della succitata legge regionale affida all'Organo esecutivo regionale la facolt di determinare annualmente l'ammontare del contributo regionale da applicare agli smaltimenti di rifiuti urbani effettuati, solo nel caso ricorra una emergenza gestionale, in impianti ubicati fuori agli Ambiti Territoriali Ottimali. In ottemperanza a quanto sancito dalla norma, con DGR n. 961 del 20.04.2001 la Giunta regionale aveva proceduto ad effettuare una prima determinazione individuano l'ammontare del contributo regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani in impianti ubicati fuori agli Ambiti Territoriali Ottimali; successivamente con DGR n. 512 del 05.03.2004 tale contributo stato azzerato. A seguito del proliferare delle situazioni di emergenza verificatesi negli anni seguenti, con DGR n. 1836 del 19 giugno 2007, la Giunta regionale, valutate le diverse situazioni impiantistiche e gestionali presenti sul territorio e tenuto conto dell'attivit pianificatoria espletata dalle diverse Province venete, ha ritenuto di rideterminare il contributo 'de quo' stabilendone l'entit in maniera diversificata, in funzione della gravit e della durata dell'emergenza dichiarata nonch in ragione dell'inerzia programmatoria palesata dalle Amministrazioni provinciali responsabili della soluzione delle problematiche gestionali. Va tuttavia evidenziato che l'evoluzione intervenuta nel tempo in merito alla gestione dei rifiuti ha di fatto sostanzialmente modificato nel tempo le condizioni presenti al momento dell'emanazione della Legge regionale n. 3 del 2000; in sostanza si radicalmente modificato il rapporto tra la domanda di trattamento dei rifiuti prodotti e l'offerta impiantistica esistente, per cui allo stato attuale la maggior parte degli impianti pubblici esistenti sul territorio veneto trattano un quantitativo di rifiuti inferiore a volte di gran lunga alla potenzialit di progetto approvata e su cui, va anche ricordato, stata dimensionata la tariffa pubblica di conferimento. Va da s che tali aspetti dovranno necessariamente essere tenuti in considerazione nell'ambito della redigenda pianificazione in tema di gestione dei rifiuti e potranno portare a considerazioni sull'opportunit di estendere le aree di conferimento di ciascun impianto a dimensioni anche sovraprovinciali. Tali aspetti, uniti al particolare contesto socio economico veneto gi fortemente in sofferenza per la nota crisi in atto, suggerisce l'opportunit di azzerare il contributo di cui all'art. 38 della L. R. n. 3 del 2000 e, conseguentemente, di revocare la D.G.R. n. 1836 del 19 giugno 2007.

Da ultimo si evidenzia che l'azzeramento del contributo di cui trattasi non comporter ricadute sul bilancio regionale in quanto non sono previste movimentazioni finanziarie sullo stesso. Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 53, quarto comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; VISTO il D. Lgs. n. 152 del 2006 s. m. i.; VISTA la L. R. n. 3 del 2000 e s. m. i. ed in particolare l'art. 38; VISTO il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani approvato con DCR n. 59 del 22.11.2004 e i Piani provinciali di gestione dei rifiuti urbani approvati dal Consiglio nella seduta del 22.11.2004; VISTA la DGR n. 961 del 20.04.2001; VISTA la DGR n. 512 del 05.03.2004; VISTA la DGR n. 1836 del 19.06.2007. delibera 1. Di stabilire che le premesse fanno parte integrante del presente atto. 2. Di stabilire che a far data dalla pubblicazione del presente atto sul BURV, l'ammontare del contributo regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani in impianti ubicati fuori agli Ambiti Territoriali Ottimali, ex art. 38 della legge regionale n. 3 del 2000, azzerato (0,00 Euro/t). 3. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale. 4. Di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione. 5. Avverso la presente deliberazione ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale o ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica.

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