preso della Giunta Regionale che prevede la soppressione, per la supervisione dei piani di monitoraggio e controllo degli impianti di trattamento dei rifiuti, della figura del cosiddetto terzo controllore. La legge regionale 3 del 2000 prevedeva, infatti, che per tutti gli impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti costituiti da matrici organiche selezionate, con potenzialit superiore a 100 tonnellate al giorno [] dovr essere approvato in sede di rilascio del provvedimento di autorizzazione da parte della provincia un programma di controllo a cui deve provvedere personale qualificato ed indipendente. Sull'indipendenza di questa figura, un soggetto privato, ci sarebbe molto da dire, secondo lAssociazione Ambientalista, visto che risulta di fatto pagato dal titolare dell'impianto che chiamato a controllare. A questo paradosso unico in tutto il territorio nazionale -, cerc di porre rimedio un provvedimento del 2010 che prevedeva un fondo provinciale, alimentato da una quota del contributo per la gestione dei rifiuti a carico dei gestori, che retribuisse i terzi controllori. Questo meccanismo non mai andato a regime e i controllori - personale qualificato ed indipendente secondo la definizione della legge - sono rimasti direttamente a libro paga dei controllati. D'altronde i terzi controllori sono tenuti a produrre delle relazioni per gli enti pubblici che rimangono accessibili ai cittadini: questo il risultato migliore e pi utile di quel provvedimento normativo e proprio questo patrimonio di conoscenza e trasparenza viene cancellato dal provvedimento regionale. Invece che garantire l'effettiva autonomia dei terzi controllori continua Lazzaro - , la Giunta ha visto bene di eliminarli lasciando all'Arpav la cui operativit stata pesantemente ridimensionata con gli ultimi tagli l'onere dei controlli. Controlli che avverranno una volta all'anno e previo avviso ai controllati: in pratica ci si affider all'autocertificazione. Ci saremo aspettati che, data l'eliminazione dei controlli effettuati dai privati, si decidesse un investimento adeguato per rafforzare i controlli pubblici e la struttura regionale di ARPA, invece nulla di nulla. Legambiente impegnata in prima fila contro le ecomafie sottolinea Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto - e ha promosso in queste settimane un Osservatorio ambiente e legalit, gi operativo, in collaborazione con il comune di Venezia e il 6 luglio presenter, sempre a Venezia, il Rapporto 2012 sulla criminalit ambientale, ma dopo la pubblicazione di queste delibere conclude - ci domandiamo quale sia la sensibilit e l'impegno su questi temi di chi amministra la nostra Regione.
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