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Caro Higgs, quanto sei Standard (Il sole 24 ore Domenica 08/07/2012) di Carlo Rovelli L'annuncio, atteso, sofferto

to e molte volte rimandato, della rivelazione della particella di Higgs infine stato dato mercoled al Cern di Ginevra. I fisici nel mondo esultano; sulle prime pagine di tutti i giornali si parla della particella di Dio. La visibile commozione di Peter Higgs, ottantenne, che aveva intuito quarant'anni fa della particella oggi chiamata con il suo nome, una fotografia della vertigine della scienza. Provo a offrire qualche considerazione e qualche parola di chiarificazione. Innanzitutto vorrei ripetere, come gi scritto su queste pagine, che l'espressione particella di Dio una detestabile invenzione giornalistica. Fa orrore a tutti i fisici, ma penso che dovrebbe fare orrore anche alle persone con senso religioso. L'origine dell'espressione un libro che il fisico Leon Lederman voleva intitolare The God-dam Particle, cio pi o meno Maledetta particella, in riferimento alla sua elusivit. L'editore, con fiuto commerciale ma pochissimo buon gusto, ha tolto il "dam" da "God-dam", lasciando The God Particle, la particella di Dio, titolo senza senso, ma che cattura il pubblico. Si chiama particella di Higgs e non n pi n meno figlia di Dio di tutte le altre particelle che costituiscono il mondo. Per favore, smettiamo di chiamarla con il nome di Dio. Perch allora la sua rivelazione importante? Perch chiude un cerchio. Un'avventura durata mezzo secolo, dove una nutrita schiera di scienziati ha portato alla luce una struttura profonda che regge la natura di tutta la materia di cui fatto il mondo. Circa quarant'anni fa, per cercare di mettere ordine fra le particelle osservate, sono state gettate le basi della teoria oggi conosciuta con il poco entusiasmante nome "Modello Standard". Hanno contribuito non pochi scienziati italiani: Nicola Cabibbo, Luciano Maiani, Gianni Jona-Lasinio, Carlo Rubbia, Guido Altarelli e Giorgio Parisi, solo per nominare i pi eminenti; e oggi la portavoce di uno dei due esperimenti che hanno rivelato la particella, Fabiola Gianotti, italiana. Ma, come la maggior parte delle grandi imprese della scienza, il Modello Standard e il decennale sforzo per verificarlo sono il risultato di una collaborazione fortemente internazionale: il successo viene quando i paesi collaborano, e in questo la grande scienza un modello da imitare. Per orientare il lettore, il Modello Standard si situa all'interno del quadro concettuale della fisica moderna, costruito nei primi decenni del secolo scorso e formato dalla meccanica quantistica e dalla relativit speciale. Il Modello Standard descrive tutta la materia e tutte le forze eccetto la gravit. Quindi include (ed estende) l'elettrodinamica di Maxwell, ma non include la forza di
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gravit, descritta in passato dalla gravitazione universale di Newton, e oggi dalla relativit generale di Einstein. Ma il Modello Standard una teoria strana. Non ha la luminosa semplicit delle grandi teorie, come appunto la gravitazione universale di Newton, l'elettrodinamica di Maxwell, o la relativit generale di Einstein: teorie la cui sterminata ricchezza si pu riassumere, per ciascuna, in una semplice e breve equazione. invece una teoria intricata, costruita pezzo per pezzo, mettendo insieme misure raffinate, indizi, idee brillanti, guizzi di fantasia, calcoli tecnici pesanti e faticosi, e strani argomenti involuti. Il risultato una struttura matematica articolata, che molti continuano a giudicare troppo complessa e artificiosa per essere credibile: un patchwork di pezzetti aggiustati. Un professore dell'Universit di Bologna introduceva non molto tempo fa il corso sul Modello Standard dicendo agli studenti quelli fra voi con genuino spirito da teorici troveranno questa teoria indigeribile. All'inizio, in effetti, nessuno aveva preso il Modello Standard del tutto sul serio. La variet delle particelle osservate e delle loro reazioni veniva ridotta a un paio di forze che agiscono su una famigliola di una quindicina di particelle "elementari", il tutto organizzato da una raffinata e complicata struttura matematica. Ma sembrava un gioco a incastri troppo intricato per essere realistico: pi un esercizio di stile che una scoperta della struttura del mondo. Invece, una dopo l'altra, con micidiale accuratezza, tutte le previsioni del Modello Standard si sono rivelate esatte. A ogni passo, i fisici dicevano ma guarda un po', poi scuotevano la testa aspettandosi che comunque non sarebbe andata la bene la prossima volta. E invece inesorabilmente la sorpresa era sempre che non succedeva nulla di sorprendente rispetto alle previsioni del misconosciuto Modello. Le pi spericolate acrobazie teoriche utilizzate per costruire quest'incastro sorprendente, si rivelavano colpire nel segno: particelle venivano scovate esattamente l dov'erano state previste, e le misure pi accurate non facevano che confermare calcoli gi fatti dai teorici. Restava un ultimo buco: la particella di Higgs. Ma era un buco maggiore, perch si trattava di un'ipotetica particella di un tipo diverso da tutte le altre osservate, e la sua giustificazione era molto indiretta. Grossomodo, l'argomento di Peter Higgs e colleghi era stato questo: gli esperimenti indicano che fra le particelle agiscono forze a corto raggio, cio forze che agiscono solo da molto vicino. Ma non si conoscono appropriate teorie per forze a corto raggio. L'idea di Higgs stata d'immaginare che le forze fossero in realt a lungo raggio, ma esistesse una particella che agisse da schermo, e, per cos dire, mangiasse l'azione a lungo raggio. Un simile macchinoso ingranaggio avrebbe dovuto funzionare anche per la massa delle particelle elementari:
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osserviamo che hanno massa, ma riusciamo a scrivere teorie per rendere conto delle forze che le guidano solo per particelle senza massa. L'idea allora immaginare che le particelle siano s senza massa (come i fotoni), ma la particella di Higgs interagisca con le tutte le altre, per cos dire frenandole, in modo che queste si comportino infine come se avessero una massa. un argomento contorto, e non credo che tutti fossero pronti a mettere una mano sul fuoco sulla sua attendibilit. Fino a ieri. Ma quest'intricato ingranaggio l'unica teoria coerente sulla natura della materia che l'umanit era stata capace di scovare. L'anno scorso avevo chiesto a molti colleghi fisici se si aspettassero che la particella di Higgs esistesse davvero. Parecchi avevano risposto di no. E invece eccola l. Scintillante e, per quanto si riesce vedere finora, tale e quale la prevede il Modello Standard. Insomma, il Modello Standard un successo, ma lascia qualcosa di amaro nella bocca. Sembra un successo controvoglia. Molti fisici dicono chiaramente che avrebbero preferito che il Modello Standard non funzionasse. Cos sarebbe stato pi chiaro dove andare a cercare per trovare una teoria pi pulita. Ricordo all'inizio degli anni ottanta Carlo Rubbia annunciare le prime spettacolari conferme del Modello Standard, che poi lo avrebbero portato al Nobel, e subito aggiungere che per gi intravedeva discrepanze con i dati. Non era vero, non c'erano. Da trent'anni, ogni conferma del Modello Standard accompagnato da contorsioni per dire che per gi vediamo prime indicazioni di nuove teorie. Prime indicazioni che puntualmente evaporano. Questa volta non fa eccezione, e, mentre il Modello Standard trionfa, ancora una volta gi in molti si affannano per aggiungere che per questo non vuol dire che lo dobbiamo prendere sul serio. Che significa questo riluttante successo? Forse, significa che i nostri giudizi estetici sulle teorie fisiche sono da rivedere. Forse solo oggi, davanti al successo mozzafiato di questa mistrattata teoria, si pu cominciare a valutarne serenamente la portata. Forse il nostro giudizio estetico che si deve adattare alla Natura e non viceversa. A ben guardare, anche le equazioni di Maxwell, che oggi sembrano tanto semplici e compatte a un fisico teorico, apparivano invece intricate e strane nei primi lavori di Maxwell. Anch'esse all'inizio erano un patchwork di pezzi sconnessi messi insieme. Pian piano, abbiamo imparato ad apprezzarne la geometrica semplicit. La Natura pi intelligente di noi. Siamo noi che dobbiamo imparare come pensarla, non cercare di forzarla nelle nostre idee a priori di semplicit. Il Modello Standard non certo la parola fine della fisica teoria; non capiamo la natura della materia oscura, manca ancora la teoria completa per la gravit. Ma mercoled abbiamo imparato che il Modello Standard un passo avanti maggiore verso la comprensione della natura, e
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dobbiamo prenderlo sul serio. Mi vengono in mente alcune letture estremiste prodotte dalla sociologia della scienza, secondo le quali la verit solo interna a una comunit, e mi viene da sorridere. Non c' nulla di pi triste di una bella idea smentita dai fatti bruti, scriveva Thomas Henry Huxley. Oggi, dopo l'annuncio del Cern, si potrebbe aggiungere non c' nulla di pi entusiasmante di un azzardo teorico, confermato dai fatti bruti. La forza di un pensiero che riesce a prevedere intere classi di fenomeni naturali decine di anni prima di avere la tecnologia per osservarli a mio parere una delle prove pi belle dell'efficacia della ragione, ma soprattutto della sua difficile, mediata, ma non impossibile, relazione con il mondo reale. La scienza non l'operazione di adattare il reale alle proprie categorie, come vuole la cattiva filosofia della scienza: lo sforzo continuo di scovare e poi abituarsi a categorie nuove che si adattino al reale.

Grande attesa per il bosone di Higgs di Luciano Maiani Il 4 luglio, giorno dell'indipendenza americana, l'Europa potrebbe segnare un punto di grandissimo valore nella competizione-collaborazione con il Nuovo Mondo. Per la mattina di quel giorno previsto infatti un seminario al laboratorio europeo del Cern di Ginevra e all'ordine del giorno ci sono le ultime novit sulla caccia al bosone di Higgs. Parleranno i rappresentanti dei due esperimenti pi grandi dell'acceleratore Lhc di Ginevra: Fabiola Gianotti per Atlas e Joseph Incandela per Cms. Raccolta nel 2012 una notevole messe di nuovi dati, la settimana scorsa i fisici delle collaborazioni Atlas e Cms hanno "aperto le scatole" in vista della Conferenza internazionale che si terr a Melbourne subito dopo il seminario del Cern, e hanno passato i dati nella sofisticata macchina di analisi messa a punto negli anni scorsi. Scopo: raddoppiare la statistica dei dati per cercare di estrarre il segnale di un eventuale bosone di Higgs dal rumore del fondo generale delle collisioni prodotte dalla macchina del Cern, il Grande Collisore Adronico-Lhc. Che produce, alla luminosit di oggi, pi di cinquecento milioni di collisioni al secondo. Vale ricordare che le collaborazioni Atlas e Cms sono composte da fisici di tutto il mondo, con una notevole presenza dell'Italia e la partecipazione di Stati Uniti, Russia e Giappone, Paesi che, accanto agli Stati europei del Cern, hanno contribuito alla costruzione di Lhc, il primo progetto globale nella fisica delle particelle. I dati del 2011, presentati a dicembre in un seminario che si svolto praticamente in mondovisione, avevano mostrato indicazioni molto serie sull'esistenza del bosone di Higgs con una massa di circa 125 volte la massa del protone, escludendo la regione di massa immediatamente inferiore, quella che congiunge i dati raccolti da Lhc con quelli raccolti dalla macchina precedente, Lep, e grandissima parte della regione superiore. Adesso, a giudicare dall'ottimismo che traspare dall'annuncio del seminario del 4 luglio da parte di Rolf Heuer, direttore generale del Cern, potrebbe essere stata varcata la soglia fatidica in cui parlare di "evidenza" piuttosto che di "indicazioni". Un traguardo cruciale, che consoliderebbe la situazione attuale a aprirebbe la strada a sviluppi importanti nei prossimi anni. Al di l delle definizioni escatologiche che ne sono state date (Sacro Graal della fisica delle particelle, particella di Dio e simili) certamente difficile sottostimare l'importanza della scoperta del bosone di Higgs. Possiamo ricordare in breve che il
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bosone di Higgs rende possibile una spiegazione semplice e matematicamente consistente del perch la maggior parte delle particelle fondamentali ha una massa. La massa dell'elettrone, tra queste, rende possibile la formazione degli atomi e per essi la forma delle cose che popolano il nostro mondo, noi stessi inclusi. L'eventuale scoperta del bosone di Higgs (d'obbligo sottolineare eventuale) sarebbe una svolta fondamentale nella conoscenza della Natura e ci permetterebbe di affrontare su base pi solida questioni profonde su cui avanziamo ancora con difficolt, ad esempio la comprensione dei primi istanti dell'Universo o la possibilit di Universi con caratteristiche fisiche completamente diverse dal nostro. Il valore della massa del bosone di Higgs porta anch'esso un messaggio importante, ma per capire questo dobbiamo fare un passo indietro nel tempo. Il meccanismo introdotto da Peter Higgs ha portato nel mondo delle particelle dei concetti che erano stati sviluppati nella fisica della materia condensata, in particolare per i superconduttori, quei metalli nei quali a bassa temperatura la resistenza alla conduzione di corrente elettrica si riduce a zero. Sono i materiali che portano la corrente nei magneti Rnm, la risonanza magnetica nucleare impiegata per le diagnosi cliniche, e che alimentano i grandi magneti di Lhc. La superconduttivit resa possibile da un fenomeno indicato col nome di rottura spontanea della simmetria locale che, come aveva mostrato Phil Anderson nel 1962, conduce a due effetti. Da un lato, soppressa la propagazione nel superconduttore del campo elettromagnetico (i fotoni), dall'altro gli elettroni si legano a due a due e queste coppie (dette "coppie di Cooper") "condensano" in uno stato che si propaga senza resistenza. Trasportati da Higgs nel mondo delle particelle, l'estinzione delle onde elettromagnetiche si traduce nell'esistenza di una massa per le particelle stesse mentre l'analogo delle coppie di Cooper una nuova particella, il bosone di Higgs. Negli anni '80, molti fisici si chiesero se il bosone di Higgs fosse una particella realmente elementare, sullo stesso piano degli elettroni e dei quark, come avevano assunto Steve Weinberg e Abdus Salam nei loro lavori sull'unificazione, oppure se fosse un sistema composto da particelle pi fondamentali, come avviene per le coppie di Cooper, particelle cui fu dato da Leonard Susskind il curioso nome di Techniquark, per distinguerli dagli ormai familiari quark che costituiscono il protone e le altre particelle nucleari. Furono proposte dai fisici due soluzioni molto diverse. La prima era drastica: il bosone di Higgs doveva essere costituito da particelle con spin di mezza unit, appunto i Techniquark. La conseguenza di questa ipotesi era la necessit di nuove forze sub-sub nucleari per tenere insieme i Techniquark e una massa del bosone di Higgs intorno a 800 volte la massa del protone. La seconda soluzione ipotizzava invece una nuova simmetria, detta Supersimmetria,
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scoperta da Julius Wess e Bruno Zumino, che rendeva possibile un valore non astronomico della massa del bosone di Higgs. In questo caso, nuove particelle avrebbero dovuto esistere nella regione intorno a mille volte la massa del protone, con valori dello spin che differiscono di mezza unit rispetto a quello di ciascuna delle particelle conosciute (particelle indicate col nome di "compagni supersimmetrici"). La situazione attuale favorisce un valore relativamente piccolo della massa e fa pendere la bilancia dalla parte di un bosone di Higgs elementare, quindi a favore dell'esistenza di nuove particelle ad energie abbordabili da parte di Lhc. La scoperta di indicazioni concrete in questo senso sarebbe un forte motivo per tirar fuori dai cassetti i progetti per macchine a energia ancora superiore, che negli scorsi anni sono state messe in standby.

quasi inutile dire che, anche se si avverassero le previsioni pi rosee sul seminario del 4 luglio, resterebbe ancora molto lavoro da fare. Intanto occorre accertare che la particella a massa 125, se esiste, sia realmente il bosone di Higgs, soddisfi cio a tutti i requisiti previsti dall'identikit molto preciso che i fisici ne hanno fatto negli anni trascorsi. Inoltre, sulla strada della Supersimmetria, occorrerebbe trovare altre particelle di spin zero: la famiglia di Higgs in Supersimmetria una vera e propria famiglia allargata. Infine, ancora pi importante, trovare qualche segnale dei compagni supersimmetrici. O, forse, qualcosa di ancora completamente imprevisto ci aspetta alla prossima raccolta di dati. Come si usa dire alla fine dei seminari di questo tipo: restate collegati.

Trovato il bosone di Higgs o un bosone di Higgs? Higgs search update 4.07.12 recitava, con notevole understatement, il titolo della conferenza che si tenuta ieri al Cern e che ha segnato un momento storico per listituzione ginevrina e per la fisica delle particelle. Dietro si nascondeva un segreto di Pulcinella: difficile frenare lentusiasmo delle migliaia di fisici che hanno contribuito agli esperimenti Cms e Atlas quando, tre settimane fa, apparso chiaro che dopo decenni il bosone di Higgs era stato trovato.

Aveva infatti gi fatto il giro del mondo, ieri, la notizia dellindividuazione della traccia sperimentale di questa particella prevista a tavolino per spiegare perch le particelle acquisiscono una massa e come lenergia e la massa siano fra loro correlate. Ma ci non ha impedito a Peter Higgs, 83 anni, seduto nellauditorium gremito di ricercatori, di commuoversi nellascoltare le conclusioni di Fabiola Gianotti, la fisica italiana portavoce di Atlas, che ha entusiasmato la platea con semplicit e carisma. Ci sono chiari segnali dellesistenza di una nuova particella con una massa di circa 126 Gev, la significativit statistica di 5 deviazioni standard (cio la possibilit di sbagliare una su tre milioni, ndr), ha affermato Gianotti. Non credevo che lavrei vista prima di morire, ha commentato Higgs, che nel 64 la ipotizz in contemporanea a Robert Brout, Francois Englert e altri. La particella individuata potrebbe essere il bosone di Higgs previsto dal Modello standard - ha chiarito Gianotti - ma anche un altro bosone di Higgs, compatibile con unaltra teoria, per esempio quella della supersimmetria che, a differenza del Modello standard, spiega anche gravit e materia oscura. Ci vorranno 3-4 anni per capire meglio le propriet di questa particella. Scarica Bosone Higgs_come_funziona Certo che si tratta della prima particella scalare mai trovata (cio con spin intrinseco zero) e che cos siamo penetrati nella fabbrica delluniverso a un livello dove non eravamo mai arrivati prima ha commentato Joe Incandela, portavoce di CMS, osservando che si apre una nuova era di esplorazioni su scala fondamentale. Il bosone di Higgs sarebbe apparso nei primissimi istanti dopo il Big Bang quando, trascorso un decimo di miliardesimo di secondo, l'universo si era raffreddato. Allora avrebbe avuto luogo una delle trasformazioni pi drammatiche di tutta la sua storia: con la comparsa del bosone di Higgs e del suo campo diffuso ovunque, cambi la simmetria del mondo. Nacquero le particelle con la loro massa. "La ricerca come il sesso, non si pu negare che abbia delle implicazioni importanti, ma non questo il motivo per cui la facciamo", scherzava Richard Feynman. A chi pensa che questi
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studi, costati 9 miliardi di euro (se si considera la costruzione dell'accelleratore Lhc, Large hadron collider, e i 4 esperimenti che lo compongono, Atlas, CMS, Alice e LHCb), siano belli ma non servano a niente, il direttore della ricerca del Cern, Sergio Bertolucci, risponde che quando Dirac ha ipotizzato l'esistenza dell'antimateria, non pensava certo che oggi l'avremmo utilizzata per diagnosticare i tumori (la Pet usa i positroni, antimateria degli elettroni). Del resto, i ritorni industriali degli esperimenti ginevrini non sono da poco. LItalia, pur essendo solo il quarto contribuente del Cern, ne il terzo fornitore - ha spiegato Sandro Centro - industrial liaison officer del Cern. Per costruire lLhc le nostre imprese si sono aggiudicate commesse per 350 milioni di euro.

In media l'Italia finanzia il Cern con 70 milioni di euro l'anno (divenuti 120 dopo che nel 2009 il franco svizzero si inpennato), e i ritorni industriali sotto forma di commesse sono in media di 45 milioni l'anno, con picchi di 90 milioni nel 2004-2005 quando l'Lhc era nel pieno della costruzione. ASG (ex Ansaldo Superconduttori), per esempio, costru 446 magneti

superconduttori da 250mila euro ciascuno. Grazie alle conoscenze sviluppate lavorando con i ricercatori del Cern - spiega lamministratore delegato Enzo Giori - ci siamo ora aggiudicati la commessa per sviluppare le bobine superconduttrici del reattore a fusione nucleare Iter, bobine toroidali che devono contenere il plasma. Per produrle stiamo completando un nuovo stabilimento a La Spezia (ex San Giorgio) e assumeremo 30-40 persone. Abbiamo poi dato vita a due spin off: uno produce risonanze magnetiche aperte che permettono di fare esami muscoloscheletrici sotto carico, ovvero col paziente in piedi, e un altro che produce un cavo supercoduttore ad alta temperatura, siamo solo in due al mondo a farlo. Se non avesse vinto la commessa del Cern, Ansaldo sarebbe stata acquistata dai coreani, ha commentato Fernando Ferroni, presidente dellInfn, lIstituto italiano di fisica nucleare che rappresenta lItalia al Cern.

Grazie allesperienza maturata al Cern, anche la piemontese Simic, che forn i contenitori esterni dei dipoli, ora lavora per Iter. stata unimpresa cilcopica sia per i ricercatori che per noi - racconta Marcello Givoletti, presidente della Caen di Viareggio - dovevamo realizzare unelettronica capace di lavorare sotto altissimi campi magnetici e sotto il bombardamento delle particelle. Dal punto di vista economico non ci abbiamo guadagnato molto, i finaziamenti scarseggiavano, ma dal punto di vista dellimmagine moltissimo, siamo ora considerati il numero uno al mondo, e abbiamo anche applicato queste tecnologie in altri campi, come la homeland security: stiamo lanciando un sistema per identificare a distanza materiali pericolosi
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in contenitori chiusi, come i bagagli o i container. Saes Getter ha esportato i suoi sistemi per creare il vuoto spinto in svariati acceleratori in giro per il mondo, mentre Renco, che ha prodotto tutti i tubi allinterno della galleria di 27 km dellLhc non ha registrato particolari benefici. Ma il successo delle singole imprese non deve ingannare. Lincapacit italiana di unire ricerca e industria ci ha fatto perdere molte occasioni - afferma il direttore della ricerca del Cern, Sergio Bertolucci -, come quelle che hanno saputo sfruttare Oxford instruments e Siemens nel campo dei magneti. Non solo, non possiamo pensare di avere un futuro sostenibile se continuamo a competere sui processi, e non sui prodotti. E se non ricominciamo a investire nella ricerca di base e nelle universit. Pensi che i 600 ricercatori italiani che lavorano allLhc sono quasi tutti precari o semiprecari: spendiamo mezzo milione di euro per formarli e poi li regaliamo ai Paesi ricchi che li assumono. In Italia oggi si pu assumere un ricercatore ogni cinque pensionamenti. RIPRODUZIONE RISERVATA E voi cosa ne pensate? Valeva la pena spendere 9 miliardi di euro? L'Italia deve investire pi nella ricerca e nei ricercatori? Scommettete sul modello standard o su teorie pi esotiche come la supersimmetria? Lasciate una vostra opinione cliccando sulla voce "Commenti"

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http://cdsweb.cern.ch/journal/CERNBulletin/2012/28/News%20Articles/1459456?ln=en Frequently Asked Questions: The Higgs! Why have we tried so hard to find the Higgs particle? How does the Higgs mechanism work? What is the difference in physics between strong evidence and a discovery? Why do physicists speak in terms of "sigmas"? Find out here!

1.Why have we tried so hard to find the Higgs particle? Because it could be the answer to the question: how does Nature decide whether or not to assign mass to particles? All the fundamental particles making up matter the electron, the quarks, etc. have masses. Moreover, quantum physics requires that forces are also carried by particles. The W and Z particles that carry the weak force responsible for radioactivity must also have masses, whereas the photon, the carrier of the electromagnetic force, has no mass at all. This is the root of the Higgs problem: how to give masses to the fundamental particles and break the symmetry between the massive W and Z and the massless photon? Just assigning masses by hand leads to an inconsistent theory and nonsensical predictions. Nature must therefore have a way of correcting this inconsistency, and the mechanism proposed by Englert, Brout and Higgs could be the answer.
2.How does the Higgs mechanism work?

According to the Englert-Brout-Higgs mechanism, the property that we measure as the mass of a particle is the result of a constant interaction with a field that permeates the Universe like a sort of ether. The existence of this Englert-Brout-Higgs field is definitively proven by the discovery of the corresponding quantum particle - the Higgs boson. Originally, the Englert-Brout-Higgs mechanism was put forward to explain why one of Natures fundamental forces has a very short range, whereas another similar force has an infinite range. The forces in question are the electromagnetic force (infinite range) which carries light to us from the stars, drives electricity around our homes, and holds together the atoms and molecules from which we are all made and the weak force (very short range), which is responsible for radioactivity and drives the energy-generating processes of the stars. Today we know that the electromagnetic force is carried by particles called photons, which have no mass, whereas the weak force is carried by particles called W and Z, which do have mass. Rather like people passing a ball, interacting particles exchange these force carriers. The heavier the ball, the shorter the distance it can be thrown and the heavier the force carrier, the
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shorter its range. The W and Z particles were discovered in a Nobel prize winning enterprise at CERN in the 1980s, but the mechanism that gives rise to their mass had not yet been understood, and thats where the Higgs boson comes in. The Englert-Brout-Higgs mechanism in its basic form is the simplest theoretical model that could account for the mass difference between photons and the W and Z particles, and by extension could account for the masses of other fundamental particles. The presence of the Englert-Brout-Higgs field enables these forces to cohabit a single unified electroweak theory. It should not be thought that the Englert-Brout-Higgs field is responsible for all the mass in the Universe. Your interaction with the field actually contributes less than 1 kg to your mass. The remainder comes mainly from the strong force binding quarks inside nucleons, with a tiny contribution from the electromagnetic force that reigns over the atomic and molecular scales. Higgs bosons are quantum fluctuations in the Englert-Brout-Higgs field that are visible experimentally only when energy is injected into the field. Concentrating the right amount of energy in proton-proton collisions at the LHC excites the Englert-Brout-Higgs field, which resonates at a precise energy corresponding to the mass of the Higgs boson. The Higgs boson appears momentarily before decaying into other particles that the LHC experiments can measure. Some theories predict the existence of multiple Higgs bosons.

3.Is the Higgs boson the only possible answer to the mass problem?

No, there are other theories that predict the existence of different mechanisms to explain how Nature deals with the mass problem. For example, there are rival theories that suggest the existence of extra dimensions of space. Also, despite the fact that we see strong evidence of its existence, we do not yet know whether the Higgs boson is an elementary particle as postulated in the Standard Model, or some more complex object. Nor do we know whether there is only one Higgs boson or if there are more of them. Further studies and analysis will have to be carried out to reply to these questions.

4.Why is it called the God particle?

The term was coined for Leon Lederman's popular science book on particle physics: The God Particle: If the Universe Is the Answer, What Is the Question?

5.Is Peter Higgs the only theorist who proposed this mechanism as a solution to the mass conundrum? 12

No. In 1964 independently and almost simultaneously, The theory of the Higgs field was proposed by three groups of physicists: Franois Englert and Robert Brout, Peter Higgs, and Gerald Guralnik, C. R. Hagen, and Tom Kibble. However, Peter Higgs was the only one of these who pointed out explicitly the existence of the particle that bears his name and calculated some of its properties.

6.What is the difference in physics between strong evidence and a discovery? Why do physicists speak in terms of sigmas?

The Higgs boson cannot be observed directly because its lifetime is too short for our apparatus. At the end of its life, the boson decays and transforms into other particles, and the detectors may detect these decay products. As an example, one of the ways a Higgs particle can decay is into two photons, which can then be detected. However, there are many other processes that also produce two photons, so researchers compare the number of so-called two-photon events measured with the number expected from known processes. They do this for all the possible decay modes, and only when they see a statistically significant excess of events can scientists claim a discovery. In particle physics, people talk of 95% confidence levels, which means that a given signal, such as that for a Higgs particle decaying to two photons, has only a 5% chance of being due to a statistical fluctuation. However, 95% confidence is not enough to claim a discovery. For that, the probability of a statistical fluctuation being responsible for the measurement has to be much smaller, less than one in a million. This is what physicists call a five-sigma effect. It is considered the gold standard for significance; six sigmas correspond to one chance in half a billion that the result is a random fluke.

7.Why did it take so long to come to such a result?

First of all, accelerators have to be powerful enough to produce the high-energy collisions that allow any given particle to be created. The lowest energy that you need in a collision in order to create a given particle is the mass of the particle itself. However, the particle you are looking for might be produced together with other particles, in which case a higher collision energy would be needed. In a proton-proton collider such as the LHC, the physics processes are such that the probability to produce a Higgs boson increases considerably when the energy collision is increased. As an example, the Higgs boson production rate in 2011 when the LHC was operated at 3.5 TeV per
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beam was about 27% less than the production rate in 2012, when the LHC is being operated at 4 TeV per beam. In general, the processes associated with the observation of the Higgs boson are very rare, and therefore statistics come into play. The statistical error, i.e., the expected range of statistical fluctuations, goes down as the inverse of the square root of the data sample size. For example, to halve the error bar you must quadruple the data sample. This is why physicists always try to collect more data: to reduce the size of possible statistical fluctuations.

One might think that, once the analysis is defined, it is just a matter of passing all the newly accumulated data through those selection criteria in order to extract the type of events we want to study. However, producing new results requires an incredible number of checks and crosschecks. The analysis technique works as follows: a theoretical model is used to predict what phenomena and particles might be seen, and experimental physicists estimate what their detector response would be to such events, using complex simulation methods. They do this first for all known processes, so that they can predict the various expected types of events that will come out of the LHC. These simulated events look just like the events collected in the detectors, except they are generated using all our knowledge of what can be produced when protons collide in the LHC. Then the experimentalists determine a series of criteria for selecting new physics, partly defined using simulations. The selection criteria are designed for the sole purpose of spotting a needle in a field full of haystacks. For this, physicists study in detail the characteristics of possible interesting events (such as the Higgs boson), comparing these characteristics with those of known processes. At this stage, the name of the game is to isolate the signal from all other types of events, which physicists refer to as background. Most of the time, the background constitutes the bulk of all collected events. The final step is to compare the simulations of the known processes that survive the selection criteria to the collected data set. In some cases, comparison with simulations might not be necessary, and physicists may just need to subtract potential Higgs signals from the background directly inferred from the actual data.

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The more data are collected, the more precise these comparisons get, making the result more significant. In the end, the goal is to produce absolutely trustworthy results, excluding flaws, bugs and oversights.

8.What are the next steps? The data recorded so far in 2012 have not been completely analysed, and the LHC is still taking data. Further analysis is needed and ongoing. Despite the strong evidence for its existence, the properties of the Higgs boson need to be explored and understood.

As the particle is identified and studied more completely, the physics models will have to be updated (also read Question 9).

In the meantime, the LHC will continue its scientific programme of which the Higgs is only one item. By exploring the world of infinitely small particles, physicists hope to provide answers to the origin and fate of our universe. What happened just after the Big Bang? Why did matter dominate over anti-matter when, in laboratory settings, they are created in equal amounts? Finding out what dark matter is made of is certainly high on the LHC agenda, even if popular models such as supersymmetry have not manifested themselves yet, despite all our attempts at unveiling them. What would you say if you found out we do not live in a four-dimensional world (three dimensions of space and one of time), but rather one containing extra hidden dimensions? There are enough strange, puzzling questions and even stranger possible answers to blow your mind!

In particle physics as in other research fields, scientists will continue to study how the Universe works. With the Higgs, the Universe has disclosed just one of its numerous mysteries.

9.What is the impact of such a Higgs boson on the current description we use for the Universe?

The Higgs boson will complete our description of the visible matter in the Universe, and of the fundamental processes governing the Big Bang since it was a trillionth of a second old. The Higgs boson may have played a role in generating the matter in the Universe, and may be linked to dark matter. It may even provide a clue how the Universe inflated to its present size. On the
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other hand, the Higgs boson is a very different particle from the others we know, and poses almost as many questions as it answers. For example, what determines the mass of the Higgs boson and the density of dark energy? According to conventional ideas, both should be much larger than their observed values. The quest continues.

by CERN Bulletin

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