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ROCKWELL AUTOMATION

RSLogix 5000
Appunti
Pacchetto Software:
RSLogix 5000: configurazione dell'hardware, produzione progetto per CPU
RSLogix 5000 Emulator: emulazione PLC
RSLinx: consente comunicazione PC-PLC, configurazione protocolli
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1 CONFIGURAZIONE HARDWARE RSLogix 5000
Una volta lanciato RSLogix 5000, dopo aver avviato la creazione di un nuovo progetto (File
New), necessario configurare il tipo di CPU cui il progetto destinato.
1.1 CPU:
(Backplane New Nodule Controllers Nodello)
Name
Description
Slot: numero dello slot su cui montata la CPU
Type: modello della CPU
Revision: revisione firmware con cui verra programmata
Redundancy Enabled: tick da marcare solo in caso di ridondanza
Chassis Type: modello dello chassis
Create in
Nella finestra che appare necessario indicare in primis il modello di CPU installata
e la revisione (del firmware) con cui si realizzera il progetto. A tal proposito
necessario ricordare che una volta decisa la revisione firmware con cui verra
programmata la CPU, per qualunque modifica futura, si dovra disporre di una
versione di RSLogix 5000 con la medesima revisione. Qualora dovesse essere
indispensabile aggiornare il firmaware di una particolare scheda installata,
operazione indispensabile subito dopo l'acquisto di una CPU, dato che queste
vengono vendute prive di firmware (o dotate di un firmware 1.0), sara necessario
avviare il Tool chiamato ControlFLASH e seguire la procedura guidata.
Un elemento fondamentale in fase di configurazione sia delle CPU che di tutti gli altri
tipi di scheda la modalita di numerazione degli slot: in uno chassis a 13 slot, questi
saranno numerati da 0 a 12, per cui una scheda montata nel primo slot a sinistra
dovra essere dichiarata come installata nello slot numero 0. Ad ogni scheda
installata fisicamente nel backplane (rack) dovra corrispondere alla voce slot" nel
Logix 5000 il numero corretto di slot in cui stata collocata.
Terminata questa prima configurazione si apre la finestra relativa al nuovo progetto
appena creato. !l layout di Logix 5000 prevede un pannello sulla sinistra su cui
vengono raccolte tutte le informazioni di progetto. Espandendo la voce !fO
configurations" si puo visualizzare il backplane del PLC che si desidera
programmare, al cui interno compare la CPU precedentemente configurata. Per
l'inserimento di una qualsiasi altra scheda bastera fare un click col tasto destro su
Backplane New Nodule.
Tipologie diverse di schede installate necessitano di diverse procedure e avvertenze
di configurazione.
Per l'eventuale inserimento di una nuova CPU (ad esempio per PLC multiCPU)
Backplane New Nodule Controllers
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e si seleziona il modello della nuova CPU per poi procedere come descritto in
precedenza. Stavolta non saranno chieste informazioni relative alla revisione
firmware poich il progetto dichiarato di default destinato alla precedente CPU.
1.2 Scheda di rete ControlNET:
(Backplane New Nodule Communications Nodello)
Name
Description
Slot
Node: nodo della rete cui appartiene la scheda
Revision: revisione firmware della scheda di rete
Electronic Keying: politica di sostituzione della scheda
Appena si seleziona la scheda desiderata viene richiesta la Najor Revision (del
firmware) per la scheda in questione. Le voci disponibili variano a seconda della
scheda che si impiega. !n questo caso indispensabile ricordare che per sistemi
ridondanti, per garantire questa funzionalita, obbligatorio impostare un particolare
tipo di revisione (si suppone sia la 12). Un altro parametro legato alla revisione
dichiarato alla voce Electronic Keying: da questo sottomenu si decide la politica che
la CPU debba attuare qualora venga sostituita la scheda di rete con un'altra (ci si
augura dello stesso tipo, altrimenti necessaria una modifica dell'!fO configurations
di progetto). Le voci disponibili sono le seguenti:
a) Compatible Keying: la CPU accetta una nuova scheda di rete a patto che questa
monti un firmware uguale o successivo a quello che era installato sulla
precedente
b) Disable Keying: la CPU non effettua alcun controllo ed accetta anche schede con
revisione firmware precedenti a quella installata sulla scheda che stata
sostituita
c) Exact Match: in questo caso la CPU accetta solo ed unicamente una scheda di
rete dotata del medesimo firmware della precedente. Una buona norma
sarebbe selezionare questa voce qualora si stia lavorando su un PLC
ridondato cos da impedire la nascita di problemi dovuti a revisioni firmware
che non supportano la ridondanza.
Alla voce Node bisogna dichiarare il numero di nodo della rete cui la scheda
allacciata, tra i 99 disponibili. Questo valore deve coincidere con quello che si
impostato fisicamente sulla scheda tramite due selettori a 10 posizioni (il primo ad
indicare la cifra delle decine, il secondo la cifra delle unita). Tale numero a libera
scelta, ma dovendo essere univoco per ogni scheda ControlNET appartenente alla
medesima rete, deve essere scelto accuratamente.
!l discorso dello slot invece assolutamente analogo a quanto gia descritto per la
CPU
Una volta terminata questa prima fase di configurazione si aprira la finestra relativa
alle proprieta del modulo appena dichiarato. L'unico altro dato fondamentale da
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inserire richiesto nel menu RSNetworx e consiste nell'indicare dove posizionato
sul PC in uso il file .xc su cui risiedono le informazioni relative alla rete ControlNET
cui la scheda dovra allacciarsi.
1.2.1 Schede di rete remote
Nel pannello di destra, nell'elenco delle schede montate, apparira ora anche
la scheda di rete appena configurata e ad essa sara connessa una
ControlNet. Affinch questa scheda possa effettivamente mettere in
comunicazione la CPU corrente con una CPU remota (ossia montata su un
PLC differente) indispensabile procedere anche alla configurazione della
scheda di rete montata sul rack remoto in questione.
Per fare cio:
ControlNET New Nodule Communications Nodello
Qui si dovra procedere come fatto per la configurazione della scheda di rete
del PLC locale (essenziale ricordare e introdurre anche in questo caso il
numero di nodo associato alla scheda appena configurata), con l'aggiunta di
informazioni relative allo chassis del PLC remoto e, dal sottomenu
Connection, del valore di RP! (Request Packet !nterval) che sta ad indicare il
periodo di tempo ogni quanto viene interrogato il bus per ricevere i dati. !l
range ammissibile di valori indicato entro parentesi e varia a seconda del
tipo di scheda di rete installata. Se si vuole mantenere l'RP! della scheda di
rete cui si connessi, allora sara sufficiente impostare come formato di
comunicazione Rack Optimization", se si volesse invece imporre un
intervallo di tempo differente bisognerebbe impostare la comunicazione in
formato !nput Data" e indicare il valore numerico di RP! in [ms|. Questa
seconda opzione implica la creazione, da parte del PLC, di un nuovo canale
comunicativo di tipo ControlNET. A tal proposito importante ricordare che il
numero di connessioni che ogni CPU puo amministrare limitato a 256,
mentre il numero di connessioni che una scheda ControlNET puo creare
gestire addirittura limitato a 128. Sebbene questi limiti tecnologici possano
sembrare ampi, la necessita di creare un canale ad hoc per ogni scheda
analogica (vedi par. 1.3) e per tutte le schede digitali diagnostiche (vedi par
1.+) potrebbe rapidamente saturare il numero di comunicazioni disponibili.
1.3 Schede di acquisizione dati analogici
(Backplane New Nodule Analog Nodello)
Name
Description
Slot
Comm Format: modalita di gestione della comunicazione sui canali
Revision
Electronic Keying
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L'unico parametro specifico per questo tipo di scheda il Comm Format, dal cui
sottomenu possibile scegliere come si desidera che avvenga la comunicazione sui
canali analogici della scheda in questione. Le principali modalita sono +:
a) CST Timestamped: vengono registrate per ciascun canale le informazioni
temporali relative all'ultima variazione dei dati
b) Float Data: con questa modalita possibile impostare delle soglie di allarme
direttamente sulla scheda (Nodule Properties Limits) e consente la
rappresentazione dei dati direttamente in unita ingegneristiche (Nodule
Properties Configuration Scaling).
c) !nteger Data: non permette l'impostazione di soglie direttamente su scheda ma
garantisce tempi di acquisizione ridotti.
d) Listen Only: modalita che permette unicamente la visione dei dati acquisiti e non
la loro manipolazione
Si evidenzia come non si disponga del formato di comunicazione descritto in
precedenza e denominato Rack Optimization", dato che ogni scheda analogica
richiede una connessione unicamente ad essa dedicata.
Per ognuna di esse bisogna inoltre decidere se lavorare nelle modalita:
a) Differential Node: con questa modalita si dimezzano i canali disponibili, poich
per ciascun segnale necessito di un canale per il + e un canale per il -.
b) High Speed Node
c) Single-Ended Mode: il canale destinato al - in comune ed pertanto
possibile sfruttare tutti i canali (tranne quello destinato al -) per segnali diversi.
Una volta completata la prima fase di configurazione si accede alla solita finestra di
proprieta. Nolti dei sottomenu presenti non variano sia nel caso di schede di A! che
di AO. Esistono tuttavia parametri di configurazione particolari che sono specifici di
uno dei due tipi di scheda.
Per le schede di A!:
Nodule Properties Configuration
Input Range: consente di impostare il range entro cui descritta la
variabile elettrica proveniente dal sensore [ma - v|. E' importante ricordarsi
di replicare i due valori immessi in questo menu anche nella sezione Scaling
dove si determina la scalatura in unita ingegneristiche.
RTS: consente di impostare il periodo di tempo con cui immettere dati su
bus.
Digital Filter: consente di impostare un lasso di tempo in [ms|. Se una
variazione di segnale si mantiene per un periodo al di sotto del valore scelto,
tale variazione non viene considerata (permette una sostanziale scrematura
da spikes dovuti a rumore).
Per le schede di AO:
Nodule Properties Output State
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Output State in ProgramJFault Mode: consente di impostare il valore
del segnale in uscita qualora il sistema vada in Program Node (Stop) o in
Fault Node: possibile scegliere di mantenere l'ultimo valore assunto,
oppure imporre un valore predefinito.
Per entrambe queste modalita, se si sceglie di imporre un valore predefinito,
possibile inoltre decidere se far assumere tale valore in modo istantaneo o
seguendo una rampa di pendenza impostabile.
Nodule Properties Limits
Limits: direttamente dalla scheda, come anticipato, possibile impostare i
livelli di allarme per segnali HH e LL.
Le schede di AO sono caratterizzate da un set di segnali input che replicano in
ingresso alla scheda i segnali output generati dalla stessa. Questa funzionalita di eco
dei segnali in uscita ha una duplice finalita: garantisce, infatti, sia una funzionalita di
diagnostica sulle uscite, sia la possibilita di condividere con altre CPU i valori delle
uscite. Nonostante il controllo delle schede di output sia ad uso esclusivo di una
sola CPU, questa caratteristica garantisce quindi la possibilita di avere altre CPU in
modalita listen" sui valori delle uscite.
1.4) Schede di acquisizione dati digitali
(Backplane New Nodule Digital Nodello)
Name
Description
Slot
Comm Format
Revision
Electronic Keying
!n modo del tutto similare a quanto accadeva per le schede analogiche, anche in
questo caso l'unico aspetto particolare consiste nella configurazione del parametro
di comunicazione Comm Format. Le possibilita di scelta sono molto minori rispetto al
caso delle schede analogiche e in ogni caso analoghe a quelle gia descritte.
Una volta completata la prima fase di configurazione si accede alla solita finestra di
proprieta. Anche per le schede digitali, molti dei sottomenu presenti non variano sia
nel caso di schede di A! che di AO. Esistono tuttavia parametri di configurazione
particolari che sono specifici di uno dei due tipi di scheda.
Per le schede di D!:
Nodule Properties Configuration
Enable Change of State: consente la generazione di eventi ad interrupt
per ogni canale. E' possibile abilitare tale funzione sia in concomitanza di
fronti di salita che di discesa del segnale. La convalida di questa possibilita di
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generazione eventi indispensabile qualora si realizzino delle Task che si
attivano a fronte di interrupt (vedi par. 3. 1).
Input Filter Time: come per il caso di segnali analogici, consente di
impostare un lasso di tempo in [ms| che consenta di filtrare cambi di stato
che perdurano per meno del valore indicato (permette una sostanziale
scrematura da spikes dovuti a rumore).
Per le schede di DO:

Nodule Properties Configuration
Output State During ProgramJFault Mode: consente di impostare il
valore del segnale in uscita qualora il sistema vada in Program Node (Stop)
o in Fault Node: possibile scegliere di mantenere l'ultimo valore assunto,
oppure imporre un valore definito.
Qualora si realizzi un progetto per una CPU che debba disporre di informazioni o
risorse provenienti da diverse schede montate nel rack, RSLogix 5000, come appena
descritto, impone che venga replicata nel file di progetto la configurazione hardware
del PLC. Una eccezione pero costituita dai PLC che su un singolo rack montano piu
CPU che operano con politica producer-consumer (vedi paragrafo +.2). Nel progetto
destinato ad una CPU consumer (ossia un'unita che ricevera dati provenienti da
un'altra CPU producer) che per il particolare progetto non necessita di informazioni
provenienti da schede di !fO, ma solo dei dati dalla CPU producer, sara necessario
descrivere solo la configurazione hardware relativa alle due CPU.
Tutte le schede che prevedono un'unita interna di diagnostica sono riconoscibili
dalla presenza della lettera D (Diagnostic) in coda al codice del modello. !l discorso
relativo al formato di comunicazione descritto in precedenza anche per le schede
analogiche risulta analogo nel caso si utilizzino schede digitali dotate di funzionalita
diagnostiche: la modalita Rack Optimization" non sara infatti disponibile, data la
necessita di un canale comunicativo dedicato richiesto da questo tipo di schede.
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2 COMUNICAZIONE PC-PLC
Rockwell sfrutta una comunicazione basata su connessioni Ethernet, chiamata nello
specifico ETHERNET_!P. Come tutte le altre tipologie di comunicazione, anche la Ethernet
sottoposta al protocollo C!P, il quale sfrutta pero i piu comuni TCPfUDP e !P. Per consentire
quindi il dialogo necessario settare l'!P del PC e della scheda di comunicazione montata
sul PLC, nonch configurare il software RSLinx. ! passi sono dunque i seguenti:
2.1 Configurazione dei dispositivi di comunicazione
2.1.1 !mpostare l'!P del PC da connettere
2.1.2 !mpostare l'!P della scheda ControlNET (scheda di rete):
Via RS232: non potendo ancora avviare una comunicazione via Ethernet
(obiettivo di questa descrizione), diventa indispensabile accedere al PLC via
seriale RS232 attraverso un cavo incrociato che connette fisicamente il PC
alla CPU primaria del PLC. Una volta fatto cio si lancia RSLinx
RSLinx Communications Configure drivers
e si configura il driver seriale. Fatto cio possibile collegarsi al PLC tramite:
Communications RSWho. !dentifico ora il modulo che voglio indirizzare e
tramite il tasto destro lo configuro.
Via BOOTJDHCP: in questo caso possible connettersi direttamente via
Ethernet, procedura obbligata qualora non si disponga di un cavo seriale.
Apro RSLogix 5000
Tools BOOTfDHCP
E' ora necessario spegnere e riaccendere il pannello del PLC. Terminata
questa sequenza, quello che verra visualizzato nella finestra di BOOTfDHCP
una serie ripetuta di stringhe che identificano le richieste di !P da parte della
scheda ControlNET. Doppio click su una qualunque delle voci apparse e sara
possibile imporre un !P alla scheda.
!nfine, data la necessita di garantire un !P STAT!CO alla scheda, passaggio
indispensabile selezionare Disable BOOTfDHCP.
2.1.3 Configurare RSLinx: bisogna ora aggiungere i protocolli di comunicazione
necessari. Per potermi garantire piu possibilita di comunicazione (anche con
dispositivi Rockwell piu datati) mi conviene aggiungere piu protocolli. Apro
quindi RSLinx.
RSLinx Communications Configure drivers
Ethernet devices: seleziono questa voce tramite ADD NEW, accetto
il nome suggerito e, una volta apparsa una tabella di Station
Napping, inserisco gli indirizzi delle schede ControlNET con cui vorro
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comunicare. Questo settaggio garantisce la possibilita di comunicare
anche con dispositivi piu vecchi.
EthernetJIP: seleziono questa voce tramite ADD NEW, accetto il
nome suggerito, premo il tasto Browse Local Net in modalita
Windows Default. Con dispositivi recenti, questo secondo protocollo
preferibile al precedente.
Virtual Backplane: seleziono questa voce tramite ADD NEW,
accetto il nome suggerito e mantengo come slot il numero 0. Questa
avvertenza fondamentale dato che negli emulatori la scheda di
comunicazione virtuale risiede in questo slot e non modificabile
dall'utente (vedi par. 5.1)
Una volta creato il canale di comunicazione sara possibile da PC visualizzare la
configurazione hardware del PLC, nonch scaricare o caricare i progetti realizzati sulle CPU.
2.2 Visualizzazione PLC:
RSLinx RSWho Espando il protocollo Ethernetf!P Espando la scheda di rete
montata sul rack che voglio visualizzare Backplane vengono ora visualizzate
tutte le schede montate sul rack
2.3 DownloadJUpload progetto:
RSLinx RSWho Espando il protocollo Ethernetf!P Espando la scheda di rete
montata sul rack che voglio visualizzare Backplane seleziono la CPU desiderata
e sul pannello di destra mi si attivano i tasti di Download e Upload.
Se la necessita solo quella di apportare una modifica ad una o piu porzioni della
logica del progetto gia presente sulla CPU, questa procedura potra essere eseguita
anche mentre la CPU in run. A tal fine, bastera dapprima effettuare un upload da
PLC a PC del programma in esecuzione, poi, una volta localizzatafe lafe routine da
modificare, sara sufficiente replicare il segmento errato (sia che si tratti di un ramo
Ladder, di un Blocco FDB, di una riga di codice in ST o di un modulo SFT), andare
ad effettuare le modifiche sul nuovo ramo pendente, accettare il ramo, testarne la
sintassi e infine assemblare le modifiche sulla CPU (tutte queste funzionalita sono
univocamente definite e richiamabili tramite gli appositi pulsanti software). Una volta
concesso ad RSLogix 5000 di andare a modificare l'algoritmo sulla CPU, il passaggio
dalla vecchia alla nuova versione del programma non pregiudica il funzionamento
del sistema completo.
Alternativamente alla sequenza di tasti descritti in precedenza, una volta apportata
una modifica ai rami pendenti, quantunque essi siano, sara possibile con il solo
comando Finalize All" effettuare tutti i passaggi. !l solo inconveniente di questa
procedura costituito dall'impossibilita di ripristinare i rami precedenti qualora la
modifica dovesse risultare non corretta.
Buona norma salvare il canale di comunicazione tra PC e PLC tramite il tasto Save Path,
cos da disporre direttamente della comunicazione, senza dover tutte le volte dichiarare
nuovamente la CPU di interesse.
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3 PROGETTI SU RSLogix 5000
Come proposto dalla normativa !EC 6-1131, il modello software su cui si basa RSLogix 5000
caratterizzato da una struttura a 3 livelli: la struttura gerarchicamente piu in alto
costituita dalle Tasks, la cui natura temporale (continua, periodica o ad evento) deve essere
preventivamente dichiarata in fase di creazione della Task stessa. Al loro interno sono
contenuti i Program, ossia folder in cui collocare le Routines. !n ognuno dei Program
saranno collezionate anche tutte le variabili locali, chiamate appunto Program Tags, cui
potranno attingere unicamente le Routines contenute nel medesimo Program.
Task_0:.
Task_1:.
.
Task_n { Program_0
Program_1
.
Program_n { Routine_0
Routine_1
.
Routine_n }}
3.1 Task
Come illustrato, le Task rappresentano il livello piu alto nella struttura gerarchica del
software. Esistono differenti tipologie di Task che si differenziano tra loro in base ad
una caratterizzazione temporale. Questo aspetto non il solo a determinare la
sequenza di attivazione delle task; ad ognuna infatti associata anche una priorita
numerica (da 1 a 15, in cui 1 indica priorita massima) che, a fronte di attivazioni
simultanee, permette alla CPU di avviare per prima una task che l'operatore ha
definito prioritaria.
Le 3 tipologie di task sono le seguenti:

!. Continuous Task: viene eseguita in loop continuo dal sistema ed la task in cui
risiede il programma che contiene la Nain Routine del software. !n ogni software
realizzato indispensabile la presenza di una e una sola Continuous Task.
NB: Si consiglia di non usare questa tipologia di task per lo sviluppo di porzioni
rilevanti di programma, perch intrinsecamente definita a bassa priorita. Qualunque
comunicazione la CPU debba infatti avviare verso strutture gerarchicamente piu
elevate prevedera la temporanea sospensione della Continuous Task e quindi delle
sequenze di routines in essa contenute.
!!. Periodic Task: viene eseguita ciclicamente con periodo impostabile dall'utente.
Tutti i progetti in essa contenuti (e con loro tutte le routine all'interno di ogni
singolo progetto) si attivano periodicamente con la medesima cadenza.
!!!. Event Task: viene eseguita a fronte di un evento ad interrupt scatenante definito
dall'utente. Questi eventi sono originati dallafe schedafe di Digital !nput in cui
stato abilitato l'Enable Change of State (vedi par. 1.+) per almeno un canale. Tutti i
progetti in essa contenuti (e con loro tutte le routine all'interno di ogni singolo
progetto) si attivano a fronte del medesimo segnale di interrupt.
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!l numero massimo di Task che possono essere create limitato e corrisponde a 32.
Dato che, come gia detto, la Continuous Task puo (e deve) essere una sola, il numero
complessivo di Task periodiche e ad evento che possono essere create 31.
Per creare una nuova Task su RSLogix 5000, dal pannello di sinistra, tasto destro alla
voce Tasks New Task
3.2 Program
!l secondo livello, subordinato alle Task, costituito dai Program che rappresentano
unicamente delle collezioni di Routines. Oltre a questo, sono anche la sede delle
Program Tags, ossia variabili locali (vedi paragrafo +.1) che saranno accessibili a
tutte le routines del medesimo Program. La natura temporale del singolo Program
ereditata da quella della Task in cui contenuto.
Per creare un nuovo Program su RSLogix 5000, dal pannello di sinistra, tasto destro
sul nome della Task in cui si vuole inserire il Program New Program
3.3 Routines
Rappresentano il cuore del software e sono lo strumento per implementare le logica
dell'intero programma. ! linguaggi con cui possono essere realizzate sono: Ladder
Diagram, SFC, FBD e Structured Text. Ogni Routines puo attingere a tutte le
variabili globali del sistema e alle variabili locali del Program in cui contenuta. La
natura temporale della singola Routine ereditata da quella della Task in cui
contenuto il Program di cui la Routine fa parte.
Nella Continuous Task sempre presente almeno un Program all'interno del quale
contenuta la Nain Routine: questa costituisce il punto di partenza del software che
si crea e da qui verranno richiamate e lanciate tutte le altre routines del progetto.
Per creare una nuova Routine su RSLogix 5000, dal pannello di sinistra, tasto destro
sul nome del Project in cui si vuole inserire la Routine New Routine
3.3.1 Add-on Instruction
RSLogix 5000 permette la creazione di costrutti logici (in qualunque
linguaggio di programmazione si desideri) chiamati Add-On. Per realizzarli
basta individuare nel pannello di sinistra di RSLogix 5000 la voce Add-on
!nstructions New Add-on. Sara quindi possibile decidere il linguaggio con
cui creare il costrutto.
Nella finestra di definizione dell'Add-on, nella sezione Parameters" si
potranno indicare tutti i parametri di cui il costrutto dovra disporre:
apponendo la spunta alla voce vis" (visible), si dichiarera che il parametro
in questione sia solo visibile, ma non sara obbligatorio associargli un
ingresso, mentre selezionando Req" (Requested) si impone che al
parametro venga associata una Tag e quindi un valore eventualmente
impostabile dall'utente.
Nel pannello di sinistra viene cos creata una cartella relativa all'Add-on
all'interno della quale risiede la sezione Parameters and Local Tags" in cui
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creare, visionare e manipolare i parametri. Nella sezione Logic", invece, si
realizza l'algoritmo che implementa la funzionalita desiderata per l'Add-on.
Una volta terminata la creazione dell'Add-on, per utilizzarlo, sara sufficiente
richiamarlo nel sottomenu Add-on degli strumenti di lavoro (Element
Groups).
Gli Add-On realizzati possono anche essere collocati in librerie personali in
modo da essere richiamati in differenti programmi. Basta selezionare l'Add-
on in questione col tasto destro Export Add-on !nstruction e destinare
l'esportazione nella cartella prescelta.
Successivamente, per importarlo, bastera procedere in modo analogo: tasto
destro alla voce Add-on !mport Add-on.
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4 DATI
Le tipologie di dati si riconducono a 3 famiglie principali:
a) Modulo: sono dati allocati in memoria in fase di definizione dell'hardware. Ogni scheda
dichiara un certo quantitativo di dati di tipo modulo che saranno manipolabili come
variabili globali di progetto (chiamate Controller Tags). La loro provenienza sara
facilmente riconducibile alla scheda che li ha generati semplicemente leggendo il nome
della variabile. Ad esempio, una Controller Tag chiamata
Local:3:!:Ch7Fault
identifica il bit di fault associato al canale numero 7 della scheda montata nello slot
numero 3 del rack locale. La lettera !" nel nome della tag identifica che si tratta di
un vero e proprio dato, mentre la lettera C" (Local:+:C:Ch1Config) invece tipica di
dati in cui vengono destinate informazioni relative alla configurazione hardware della
scheda. Questa modalita di indirizzamento caratteristica di dati provenienti da
BUS, quindi da schede montate sul medesimo backplane su cui risiede la CPU.
b) Predefiniti: sono tipi di dato standard disponibili direttamente nell'editor. Si
suddividono a loro volta in 2 categorie:
Atomici:
BOOL (bit)
S!NT (Small !nteger, equivalenti a Byte)
!NT (!nteger a 16 bit con segno)
D!NT (Double !nteger a 32 bit)
REAL (Float a 32 bit)
NB: Ogni volta che viene create una variabile di tipo Bool, la CPU consuma 32 bit
per la sua allocazione in memoria. Se si vuole ottimizzare il consumo di memoria e si
necessita percio di variabili booleane che occupano 1 bit, si deve creare un array di
elementi di tipo Bool (in modo ricorsivo a quanto appena detto, l'array deve
prevedere minimo 32 elementi, dato che anche qualora si scegliesse una dimensione
minore, il quantitativo di memoria allocata resterebbe pari a 32 bit). Ogni elemento
dell'array sara costituito effettivamente da 1 solo bit e potra essere richiamato
sfruttando la sintassi NONE_ARRAY[NUNERO_CELLA|.
Strutturati: esistono numerosi tipi di dati strutturati preconfezionati, tra i quali si
possono ricordare dati di tipo Timer, Counter, P!D, String (massimo 82
caratteri),.
c) Utente: sono tipi di dato personalizzati e creati ad hoc dall'utente e solitamente sono
strutture multidato. Per poter creare un dato di tipo utente basta accedere dal pannello
di sinistra alla voce Data Type, tasto destro New Data Type. Si accede cos alla
finestra per creare un nuovo tipo di dato che sara fondamentalmente una struttura
costituita da sottodati di tipo Predefinito
! dati Nodulo e Predefiniti possono essere creati anche direttamente in fase di creazione
delle Routines. Ogni volta che viene introdotta una nuova Tag infatti possibile e
necessario dichiarare la tipologia di dato che questa identifica. Per fare cio sufficiente
premere il tasto destro del mouse sulla nuova Tag New Tag. Si accede cos alla
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finestra precedentemente descritta, in cui bisognera fornire tutte le informazioni
necessarie alla definizione del nuovo dato. !n particolare poi, si potra indicare se per la
variabile in questione verra fornito un valore specifico (Type Base) o se esso debba
essere ricavato direttamente da un canale delle schede di acquisizione (Type Alias).
Questa seconda tipologia di dato permette di richiamare le variabili in modo piu snello e
comprensibile, senza dover dichiarare ogni volta l'indirizzo da cui ricavare il segnale. Piu
avanti verranno comunque indicati metodi alternativi per la creazione di Tags.
4.1 Controller Tags e Program Tags
Le Controller Tags sono banalmente variabili globali, quindi visibili e manipolabili su
ogni routine implementata nel progetto. Le Program Tags sono invece variabili locali
e pertanto la loro visibilita e manipolazione limitata al Program in cui sono state
create.
La creazione di una variabile globale, quindi di una Controller Tag avviene dal
pannello di sinistra, tasto destro sulla voce Controller Tag New Controller Tag.
La creazione di una variabile locale, quindi di una Program Tag avviene dal solito
pannello di sinistra, tasto destro sul nome del Program all'interno del quale si
desidera creare la variabile New Controller Tag.
4.2 Produced Tags e Consumed Tags
La politica di scambio dati tra due CPU, sia che si tratti di CPU collocate sul
medesimo rack che di CPU su rack differenti e connessi tra loro via ControlNET, di
tipo PRODUTTORE-CONSUNATORE. Questo significa che, se una Tag generata da
una CPU (Producer) deve essere accessibile anche ad un'altra CPU (Consumer), sara
necessaria un'avvertenza particolare in fase di creazione della Tag sia all'interno del
software che verra scaricato nella CPU Producer, sia nel software destinato alla CPU
Consumer.
a) RSLogix 5000 Software per CPU Producer:
Tasto destro su ControllerfProgram Tags New Tag
Nella finestra che appare, alla voce Type, selezionare Produced" e premere il tasto
Connection". Nella nuova finestra sara sufficiente indicare il numero massimo di
CPU Consumers che attingeranno a tale dato.
b) RSLogix 5000 Software per CPU Consumer:
Tasto destro su ControllerfProgram Tags New Tag
Nella finestra che appare, alla voce Type, selezionare Consumed" e premere il tasto
Connection". Nella nuova finestra sara indispensabile indicare la CPU Producer e
replicare il nome che la Tag ha nel progetto della CPU Producer. Dato che dovremo
indicare la CPU producer, questa dovra essere gia stata configurata nella !fO
Configuration del sofware destinato alla CPU Consumer. Qualora la CPU Producer sia
remota, ossia risieda su un rack differente da quello della CPU Consumer, non
dovremo limitarci a configurare la CPU Consumer, bens dovremo replicare nella !fO
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Configuration anche la coppia di schede di rete ControlNET che permettono la
comunicazione tra queste due CPU (vedi par. 1.2.1).
La caratteristica Produced-Consumed esula dalla classificazione di variabile locale o
globale poich una Tag condivisa generata dalla CPU Producer, sara solo visibile e
non manipolabile dalla CPU Consumer.
4.3 Monitoraggio Tags
Per la visualizzazione dinamica delle variabili, oltre alle sezioni interne a RSLogix
5000 dedicate a questa funzionalita, possibile avviare una comunicazione con lafe
CPU attraverso protocolli di comunicazione OPCfDDE.
4.3.1 Tag Data Monitor Tool OPC Client
!l software di comunicazione RSLinx un OPC Server che puo rendere
disponibili a qualunque OPC Client le informazioni provenienti da una CPU. !l
Tag Data Nonitor Tool un OPC Client fornito da Rockwell Automation al
fine di poter visualizzare un set personalizzabile di dati letti direttamente
dalla CPU, in un ambiente separato rispetto a RSLogix 5000.
Per poter usufruire di questo servizio necessario configurare il Tool da PC:
RSLinx DDEfOPC Topic Configuration New
Nella topic list apparira quindi una nuova voce. Nel pannello di destra
bisognera indicare il percorso fino alla CPU da cui si desidera attingere i dati.
Superato questo primo step:
RSLogix 5000 Tools Tag Data Nonitor Tool
Dal Tag Browser possible visualizzare le variabili che fanno parte del
programma installato sulla CPU. Per ogni variabile che si desidera
visualizzare bisognera procedere ad un'operazione di selezione, copia e
incollaggio in uno dei Tag Group disponibili.
4.3.2 Excel DDE Client
!n alternativa a quanto mostrato, possibile sfruttare anche le colonne di un
software dedicato a fogli di calcolo (Nicrosoft Excel) per la visualizzazione di
variabili di interesse.
RSLinx Edit Copy DDEfOPC Link
Una volta individuate la variabile di interesse, sara sufficiente cercare la
variabile di interesse e copiarla.
Excel Edit Paste Special Past Link
E nella cella precedentemente selezionata verra visualizzata dinamicamente
la variabile scelta.
16
5 EMULATORE PLC
Per testare la correttezza logica di un algoritmo creato possibile sfruttare l'emulatore PLC
software RSLogix 5000 che Rockwell Automation mette a disposizione. Per poter usufruire
di questo strumento necessaria una procedura di configurazione particolare sia per
quanto concerne l'emulatore stesso, sia per RSLinx che per RSLogix 5000.
5.1 Configurazione RSLogix Emulate 5000
L'interfaccia del programma strutturata come quella di un PLC fisico. Nello slot
numero 0 installata di default (in posizione non modificabile) una scheda di rete
virtuale identificata come RSLinx. Nei 16 slot disponibili sara possibile installare
altrettante schede di diversa tipologia.
5.1.1 Controller Emulator
Appare evidente che sia necessario montare almeno una CPU virtuale. Per
fare cio:
Slot New Nodule Emulator RSLogix Emulate 5000 Controller
Una volta deciso lo slot cui associare la CPU verranno richieste le
informazioni relative al firmware e alla capacita di memoria da allocare a
questo dispositivo virtuale. Si ricorda che, anche in questo caso, il numero di
revisione firmware impostato per il Controller Emulator deve essere il
medesimo che verra poi dichiarato in RSLogix 5000 (vedi par. 5.3.1)
Superati questi step, apparira nel rack virtuale.
5.1.2 IJO Simulator
Oltre ad una CPU possibile montare un dispositivo virtuale di scambio dati.
Per fare cio:
Slot New Nodule 1789-S!N 32 Point !nputfOutput Simulator
Una volta deciso lo slot cui associare la scheda e l'eventuale nome da
destinarle, questa apparira nel rack. Dalla finestra di proprieta del modulo
(tasto destro sulla scheda Nodule Properties) sara possibile comandare i
segnali digitali di ogni canale.
NB: Oltre a queste due tipologie di scheda, che sono le sole disponibili a
fronte di una installazione standard dell'emulatore, possibile caricarne
numerosi altri tipi, a patto di disporre delle librerie che le contengono.
5.2 Configurazione RSLinx
17
Una volta aperta la finestra del Tool, accedere alla configurazione dei driver di
comunicazione (Communications Configure Drivers).
Nella finestra che viene visualizzata, bisognera selezionare il protocollo di
comunicazione dedicato ai backplane virtuali che dovra essere stato
precedentemente aggiunto all'elenco dei disponibili (vedi par. 2.1.3).
Restando sempre all'interno di RSLinx
Communications RSWho
Nella finestra che appare bisognera identificare il percorso fino al processore virtuale
che si desidera impiegare e che stato precedentemente installato e configurato nel
backplane virtuale.
5.3 Configurazione RSLogix 5000
Come nel caso di PLC fisici, anche sfruttando l'emulatore, necessario replicare la
configurazione !fO nel progetto di RSLogix 5000. A seconda del tipo di scheda che si
desidera dichiarare sono necessarie delle procedure differenti.
5.3.1 Controller Emulator
!fO Configuration New Nodule Controller Emulator
La procedura analoga a quella gia descritta nel caso di un Controller fisico
(vedi par. 1.1), ma alleggerita di numerosi parametri non necessari. !l
numero di slot disponibili deve essere compatibile con le dimensioni del
backplane virtuale creato dall'emulatore e il numero di revisione firmware
con quella dichiarata per il Controller Emulator (vedi par. 5.1.1)
5.3.2 IJO Simulator
E' possibile introdurre una scheda virtuale che si occupi simultaneamente
dell'acquisizione di segnali digitali virtuali di input e della generazione di
segnali digitali di output.
!fO Configuration New Nodule Other 1756 NODULE
Dopo aver fornito un nome, un formato di comunicazione e lo slot in cui
installata la scheda, necessario inserire dei particolari valori numerici nella
sezione Connection Parameters", in relazione al tipo di scheda che si
desidera implementare.
Per una scheda di !fO, i valori dei parametri sono quelli riportati nella tabella
sottostante.
Assembly
!stance
Size
!nput 1 2
Output 2 1
Configuration 16 0
18
Superata questa prima fase, buona norma vorrebbe che per le schede di !fO
virtuali si imponesse
RP! > 80 [ms|
La procedura sin qui descritta da seguirsi anche in caso di tipologie diverse
di schede virtuali, variando i Connection Parameters" e l'RP! in modo
concorde con le specifiche fornite da Rockwell Automation.
Con una opportuna generazione di alias sui segnali provenienti dallafe
schedafe !fO virtuali sara
19
I N D I C E
1. Configurazione hardware RSLogix 5000 2
1.1.CPU 2
1.2.Scheda di rete ControlNET 3
1.2.1. Schede di rete remote +
1.3.Schede di acquisizione dati analogici +
1.4.Schede di acquisizione dati digitali 6
2. Comunicazione PC-PLC 8
2.1.Configurazione dei dispositivi di comunicazione 8
2.1.1. !P PC 8
2.1.2. !P ControlNET 8
2.1.3. RSLinx 8
2.2.visualizzazione PLC 9
2.3.DownloadfUpload progetto 9
3. Progetti su RSLogix 5000 10
3.1.Task 10
3.2.Program 11
3.3.Routines 11
3.3.1. Add-On !nstructions 11
4. Dati 13
4.1.Controller Tags e Program Tags 1+
4.2.Produced Tags e Consumed Tags 1+
4.3.Nonitoraggio Tags 15
4.3.1. Tag Data Nonitor Tool OPC Client 15
4.3.2. Excel DDE Client 15
5. Emulatore PLC 16
5.1.Configurazione RSLogix Emulate 5000 16
5.1.1. Controller Emulator 16
5.1.2. !fO Simulator 16
5.2.Configurazione RSLinx 16
5.3.Configurazione RSLogix 5000 17
5.3.1. Controller Emulator 17
5.3.2. !fO Simulator 17
!ndice 19

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