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BANDIERA TRICOLORE La bandiera francese, ufficialmente drapeau tricolore, bleu, blanc, rouge[1] o d rapeau de la France, comunemente conosciuta anche

come drapeau franais o tricolor e, composta da tre bande verticali di pari dimensioni, partendo dall'asta i colo ri sono: blu, bianco e rosso. Nella bandiera della marina francese i colori sono gli stessi, ma le proporzioni sono: 30 (blu) 33 (bianco) 37 (rosso). Emblema nazionale della Quinta Repubblica, la bandiera nata dall'unione, sotto l a Rivoluzione francese, dei colori del re (bianco) e della citt di Parigi (blu e rosso). Oggi la bandiera esposta su tutti gli edifici pubblici, ed distribuita n ella maggior parte delle cerimonie, siano esse civili o militari.[2] Nei primi anni della rivoluzione francese, i tre colori sono stati usati per la prima volta nella forma di una coccarda. Nel luglio 1789, poco prima della presa della Bastiglia una grande agitazione regna a Parigi. Una milizia stata costitu ita, essa porta un segno distintivo, una coccarda a due colori composta dagli an tichi colori di Parigi: il blu e il rosso. Il 17 luglio, Luigi XVI si rec a Parig i per incontrare la nuova Guardia nazionale. Essa indossava una coccarda blu e r ossa, alla quale sembra che il Marchese di Lafayette, comandante della Guardia, avesse fatto aggiungere il reale bianco.[2] Durante la Prima Repubblica francese, la legge del 15 febbraio 1794 rende la ban diera tricolore il vessillo nazionale, con l'indicazione, sulla base delle racco mandazioni del pittore Jacques Louis David, del fatto che il blu deve essere col legato all'hampe (la configurazione originale prevedeva il rosso sul lato dell'a sta).[2] Il XIX secolo ha visto l'avvicendarsi del bianco reale ai tre colori ereditati d alla Rivoluzione francese. La bandiera bianca stata usata durante Restaurazione francese: il Tricolore venne rimpiazzato dallo stendardo reale, bianco con i gig li, in uso prima della rivoluzione; ma Luigi Filippo di Francia, il "re-cittadin o", ripristina la bandiera tricolore e impone il superamento del gallo gallico.[ 2] Durante la Rivoluzione del 1848, se la bandiera stata adottata dal governo provv isorio, la bandiera rossa fu sventolata dal popolo sulle barricate come un segno di rivolta.[2] Sotto la Terza Repubblica, progressivamente ci fu consenso intorno ai tre colori . A partire dal 1880, le bandiere di rinuncia agli eserciti durante la celebrazi one del 14 luglio un grande momento di esaltazione del sentimento patriottico.[2 ] Se il conte di Chambord, pretendente al trono di Francia, non ha mai accettato l a bandiera tricolore, i monarchici hanno finito per ricongiungersi durante la pr ima guerra mondiale.[2] CAHIERS DE DOLEANCE Nella Dichiarazione dei diritti e doveri del cittadino, parte integrante e inizi ale della Costituzione dell'anno III (1795), la Fraternit, terzo elemento del mot to repubblicano, definita cos: Non fate agli altri ci che non vorreste fosse fatto a voi; fate costantemente agli altri il bene che vorreste ricevere. Durante il '700 le parrucche abbandonarono gradualmente le esagerazioni seicente sche e diverse professioni le utilizzavano correntemente come divisa, in partico lare nel Commonwealth ma anche nel resto dell'Europa. Bisogna ricordare che fino a date molto recenti sono state usate le parrucche nei tribunali di molti paesi come simbolo solenne. Con la rivoluzione Francese, "caddero le teste" e con ess e anche le parrucche. Questo perch la parrucca, simbolo fin a quel momento di sfa rzo e potenza aristocratica, non aveva pi ragione di essere in netto contrasto co n le nuove idee rivoluzionarie francesi. I cahiers de dolances (in francese, quaderni delle lamentele)[1] erano dei regist ri nei quali le assemblee incaricate di eleggere i deputati agli Stati Generali annotavano critiche e lamentele della popolazione: le richieste pi frequenti rigu ardavano l'abolizione delle decime ecclesiastiche e dei privilegi signorili. L'u so dei cahiers risale al XIV secolo, anche se i quaderni pi famosi restano quelli

del 1789. Si cominci nei villaggi e nelle parrocchie urbane a redigere i "quaderni di parro cchie". Successivamente si decise di stilare un cahier de dolances per ciascun or dine, filtrando cos il numeroso materiale pervenuto. Cahiers del Primo Stato I quaderni del clero chiedevano spesso che fosse posto fine all'abitudine di ass egnare pi diocesi a un solo vescovo e auspicavano l'accesso al vescovado anche pe r chi non fosse nobile. La visione era comunque prettamente cattolica e quindi c ercava di preservare il cattolicesimo come unica religione ufficiale dello stato francese. Cahiers del Secondo Stato Nei quaderni dei nobili vi erano, sorprendentemente, anche richieste liberali, c he invocavano la fine dei privilegi fiscali e proponevano che gli incarichi di g overno potessero essere assegnati per meriti accademici pi che per diritto di nas cita. Cahiers del Terzo Stato I quaderni della borghesia prevalentemente lamentavano i privilegi finanziari de gli altri due Stati, che erano esentati da varie imposte. Inoltre invocava un si stema di votazione all'Assemblea degli Stati generali per rappresentanza numeric a e non per Stato. Infatti nonostante che il Terzo Stato avesse un totale di 600 rappresentanti contro i 300 degli altri, il suo voto contava per uno, impedendo cos in pratica l'approvazione delle loro proposte. Nel 1789, i cahiers de dolances acquistarono valore di sondaggio e un riassunto d ei quaderni fu letto davanti all'assemblea costituitasi il 27 luglio 1789 per vo lere del conte di Tolosa. Dalla lettura di questi documenti emerge in modo chiaro l'esasperazione del mond o contadino per le vessazioni subite e le sperequazioni esistenti:[2] gli abitanti della comunit chiedono che la nazione francese non possa essere tass ata se non per suo consenso, e che vengano soppresse le imposte arbitrarie da cu i il popolo si trova oppresso, che i tributi che saranno riconosciuti indispensa bili vengano ripartiti su tutti i cittadini senza distinzione La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino si compone di un preambol o e di 17 articoli, che contengono le norme fondamentali che regolano la vita de i cittadini tra di loro e con le istituzioni. Innanzitutto viene dichiarato solennemente il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani (art. 1); segue l'elencazione dei diritti naturali ed imprescr ittibili dell'uomo cui deve essere improntata l'azione delle associazioni politi che (art. 2), che vengono individuati in: libert della persona, propriet (diritto "inviolabile e sacro" secondo l'art. 17), sicurezza, resistenza all'oppressione.

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