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LETTERE&COMMENTI
La parola ai lettori
DallArin allAbc una scelta giusta
Luigi Fiorillo ordinario di Diritto del lavoro alla Federico II
LA trasformazione dellArin spa in azienda speciale Abc stata fortemente voluta dalla nuova giunta comunale per rispondere concretamente alla volont espressa dalla collettivit in occasione del quesito referendario del giugno 2011. Il Comune di Napoli ha inteso valorizzare lesito del referendum che ha confermato lesigenza manifestata dalla maggioranza dei cittadini ad una gestione pubblica partecipata dellacqua e, pi in generale, dei beni comuni. Lazienda speciale Abc la risposta, in termini concreti, allesigenza della collettivit che ha espresso la volont di riappropriarsi del diritto di intervenire sui beni comuni, e allinteresse dai medesimi cittadini manifestato in relazione a tutti quei beni che esprimono utilit funzionali allesercizio dei diritti fondamentali e che non possono essere di monopolio di qualche concessionario pubblico, appartenendo, invece, alla comunit alla quale non pu essere sottratto n il godimento n la possibilit di partecipare al loro governo e gestione. Il processo di trasformazione dellArin spa in azienda speciale, lungi dal poter essere considerato, come taluni strumentalmente sostengono, una operazione dettata dallesigenza di sanare gestioni deficitarie, si invece reso necessario per garantire la partecipazione del cittadini alla gestione del bene pubblico che si concretizza con un controllo pi pregnante e diretto dellente locale, cos da rendere pi trasparente lattivit afferente la gestione del servizio idrico. Non pu dimenticarsi, infatti, che lArin pur sempre una societ per azioni, la cui strutturazione, programmazione ed organizzazione, per sua natura, non consente ingerenze da parte dellente comunale, n ai fini consultivi n di controllo: la societ per azioni opera esclusivamente nel proprio interesse e nellambito delle decisioni adottate dal Consiglio di amministrazione. Diversamente, lazienda speciale un ente strumentale dellente locale caratterizzato, per lappunto, dallesistenza di un collegamento inscindibile tra lazienda ed il Comune. In sostanza, lente locale realizza una forma diretta di gestione del servizio attraverso lazienda, sebbene questultima risulti dotata di personalit giuridica propria e costituisca un soggetto diverso dallente locale medesimo. Lazienda speciale gestisce il servizio pubblico sotto il controllo dellente locale al quale spetta la fase politica della determinazione degli obiettivi e della vigilanza sul perseguimento e raggiungimento di questi. Deve rilevarsi poi che loperazione posta in essere dal Comune di Napoli, che prevede la trasformazione di una societ per azioni in una azienda speciale con il conseguente trasferimento del personale dalla prima alla seconda, risulta pienamente conforme alle disposizioni di legge che disciplinano il rapporto di lavoro nel settore privato. Non trattandosi, evidentemente, di una reinternalizzazione del servizio in senso tecnico e cio ad opera diretta dellente locale, il personale dipendente della ex Arin spa non verr inserito nellorganico del Comune di Napoli, risultando dipendente della neo costituita Abc, che dotata di una sua personalit giuridica imprenditoriale tipica degli enti pubblici economici. Il permanere dello stesso regime giuridico non determina alcuna problematica relativamente alla disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti della Abc, atteso che questultimo regolato dalla medesima normativa di legge e dal medesimo contratto collettivo che erano applicati dallArin spa. La legittimit di tale processo di trasformazione e la trasparenza che ha caratterizzato lo stesso avvalorata dalla partecipazione delle organizzazioni sindacali, che sono state sempre presenti al tavolo sin dallavvio della complessa procedura di trasformazione. Infine, merita una precisazione quanto riferito sulla vicenda da notizie di stampa aventi ad oggetto il processo di trasformazione dellArin e ci con specifico riferimento alla conservazione del posto di lavoro di tutti i dipendenti coinvolti, una volta che sia definito il loro passaggio alle dipendenze di Abc. Spiace dover rilevare il richiamo strumentale ad una pronuncia della Corte dei Conti, Sezione Riunite (numero 4 del 2012), che nulla ha a che vedere con la vicenda che ci occupa. Secondo la pronuncia sopra richiamata, il rispetto della regola del concorso pubblico nelle ipotesi di reinternalizzazione dei servizi rileva nel caso in cui il personale oggetto del trasferimento venga inserito nei ruoli del Comune, circostanza questa che nel nostro caso non si verifica in quanto il personale conserva un rapporto con un ente pubblico economico e non assume la veste di pubblico dipendente.
NAPOLI
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I XI
E lenchi di eretici ai quali venne negato il diritto di tessere le lodi del dubbio, come pure aveva fatto Bertolt Brecht con una famosa poesia. La verit, abbinata alla fede, stata poi ridotta a lessico per tifoserie incolte e violente di vario genere. Mette tristezza, perci, leggere sui muri delle nostre citt le rozze esercitazioni concettuali di chi riduce la pi imperscrutabile tra le parole ad arrogante incitamento allodio. I nostri tempi, purtroppo, sono fatti anche di questo. Nel film di Mario Martone Morte di un matematico napoletano, Renato Caccioppoli sintetizza al fidato assistente e sacerdote don Savino Coronato limpossibilit di giungere a verit compiute e definitive, ricorrendo alla metafora gestuale della mano che cerca di afferrare se stessa. E Caccioppoli se ne intendeva, dal momento che il rapporto tra conoscenza scientifica e verit era il suo pane quotidiano. Ben venga, quindi, laforisma di Friedrich Nietzsche tratto da Umano, troppo umano, che fa da esergo alledizione 2012 della rassegna Larte della felicit, dedicata questanno al concetto di verit: Tutto divenuto; non ci sono fatti eterni: cos come non ci sono verit assolute. Ovviamente, da tollerante pronipote dei Lumi, ritengo che a nessuno debba essere negato il diritto ad avere proprie verit assolute, a condizione che esse non incrementino integralismi e cooptazioni forzate, fin troppo presenti sul pianeta, anche in aree geopolitiche che da quei Lumi hanno tratto le ragioni della loro esistenza. Vivo in una citt che mi costringe, sempre pi spesso, a sentimenti contrastanti. Napoli una metropoli che impone di non avere certezze: politiche, culturali, esistenziali. Perci, quando leggo di qualcuno che ha individuato la vera Napoli, provo un senso di smarrimento, come se una vertigine mi ricacciasse nel ghetto della banalit che, spesso, trasforma in cartolina una delle pi complesse e complicate citt del mondo. Napoli non ha bisogno di predicatori che riducono la complessit a schema di pronto consumo. Per le nostre strade, bene ricordarlo, sono nate le idee sulle quali stata edificata la modernit, da Vico a Croce. Per secoli lo scontro pi doloroso stato quello che ha opposto il plebeismo al lucido e costruttivo pessimismo di filosofi e poeti. amaro, perci, rendersi conto che c ancora chi considera con fastidio la presenza di coloro i quali si affidano al pensiero critico per comprendere la citt. Alla stoltezza non c mai rimedio. Napoli non citt di verit, ma di dubbi. Non un luogo da ridurre a una sua parte, ma una complessit da espandere. Chi la restringe negli steccati imposti dalle descrizioni strumentali e interessate sedimentate nel tempo, non fa altro che sperperare un bene prezioso. Questo, ovviamente, vale per tutti: politici, scrittori, imprenditori, saggisti. Napoli non ha verit disvelate. Non pu averne per la sua storia e per la sua composizione sociale. Da questo punto di vista, la citt schiacciata dalle troppe e semplicistiche verit che da pi parti le sono state attribuite, nel tentativo di renderla fruibile, come certi souvenir dozzinali offerti a turisti che non hanno voglia di esplorare la citt, ma cercano solo conferma del luogo che avevano in testa gi prima di partire. E non un caso che due grandi autori del Novecento, Luigi Pirandello ed Eduardo De Filippo, si siano incontrati ponendo al centro della loro produzione drammaturgica il rifiuto di verit assolute. Io dunque sono figlio del Caos; e non allegoricamente, disse di s lo scrittore di Girgenti che in localit Cavusu era nato. Cos, mentre si svolgeva la cerimonia per lassegnazione del Premio Nobel, riportano i biografi, non manc di confermare il suo disincanto scarabocchiando pi volte su un foglietto la stessa parola: pagliacciate, pagliacciate.. anche in quel doloroso disincanto carico di umanit che noi contemporanei abbiamo la possibilit di ritrovare il senso profondo della convivenza civile e ricostruire il nostro tempo.
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tasi ovviamente a porte aperte e senza che il presidente abbia ravvisato necessit di invitare la stampa che non c'era, eppure riporta con gravi distorsioni, ha dichiarato ci che ripete da settimane in consiglio ed in ogni commissione utile: - pu comunicare l'amministrazione comunale l'attuale percentuale di spesa del personale dell'ente e delle partecipate in rapporto alla spesa corrente? Essa supera o meno i parametri decisi dal governo? (norma aberrante che costringer a disfarsi della propriet di aziende che erogano servizi pubblici essenziali in spregio alla volont referendaria). Abbiamo bisogno anche noi di capire perch non si dato seguito alla delibera di assunzione di 110 Lsu (per i quali la Regione sostiene la stabilizzazione con 60mila euro per assunto) nel mentre leggiamo del passaggio di cantiere e della presa in carico di Asia di 350 unit. In questo modo almeno possiamo sapere ci di cui stiamo parlando ed orientare risposte e non congetture quando si discute degli idonei al concorso, degli Lsu, delle partecipate ed il giorno 8 marzo anche degli Osa. - L'esperienza di Napoli Sociale, che non ha modificato i livelli di assistenza prestata ai disabili, costituisce una occasione persa per ci che si sarebbe potuto realizzare d'estate a beneficio dei ragazzi diversamente abili con personale retribuito dalla stessa e le scuole chiuse. Si interroghi il nuovo corso su cosa fare e subito a tal riguardo. - La richiesta di un gruppo di lavoratori di un lavoro stabile e regolarmente retribuito dovrebbe apparire normale, sappia l'amministrazione sempre e comunque, anche a tutela di quanti sono mossi da passione e sacrificio, verificare validit dei titoli e qualit del lavoro svolto, stabilendo una ulteriore regola: si concorre ad una gara pubblica perch si nella capacit di assicurare gli stipendi (cosiddetto rischio di impresa) e non perch si pu scaricare sul lavoratore il rischio di pagamenti con forte ritardo. Un utile d'impresa riconosciuto a chi nulla ha rischiato in passato, legittima ogni proposta compresa l'ovvia richiesta che sia il pubblico e non il privato a completare tale offerta. Ovviamente la questione pi complessa, altro che blitz. Il tema migliorare la condizione dei bambini diversamente abili, affrontare la grave crisi di liquidit, riconoscere somme per
tutoraggi e supporti didattici veri ed efficaci e non cartacei, apprezzare le economie di scala che il pubblico pu generare, osservare le leggi, contrastare chi desidera in favore di lobbies e multinazionali stabilire per legge la svendita dei servizi pubblici locali. La politica sia capace di efficientare e riorganizzare il pubblico secondo il principio della tutela del denaro pubblico e della qualit dei servizi e non di consigliare tizio e caio alle cooperative (chi scrive ha difeso il principio del passaggio da ente ad ente di tutti i lavoratori ad ogni nuova gara indipendentemente da nomi, provenienze o altre collocazioni). Altrimenti decade il pubblico e con esso il privato sociale. A farne le spese restano i bambini diversamente abili.