Sei sulla pagina 1di 38

IL MISTERO DELLINIQUIT

Dino Dalle Pezze

Olettera aperta ai miei fratelli sacerdoti

1 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

PRESENTAZIONE
MI PRESENTO
Mi chiamo Dino Dalle Pezze, sono nato a Verona nel 1945. La mia famiglia era cattolica osservante. Fin da piccolo sognavo di diventare sacerdote, tanto che sono entrato in seminario allet di dieci anni; purtroppo i primi quattro anni sono stati molto difficili. Dopo quel periodo turbolento sono passato con i salesiani, dove mi sono innamorato dellideale di Don Bosco. Nel 1963 ho cominciato il noviziato nel Libano. Nel 1970 sono arrivato in Terra Santa; sono stato ordinato sacerdote a Gerusalemme, iniziando il mio apostolato sacerdotale a Betlemme. Sono convinto di aver vissuto con fervore le forme della vita consacrata (messa, sacramenti, apostolato, preghiera, sacrifici, voti, devozione alla Madonna...), tanto come sacerdote quanto come salesiano; credo che questo mi ha portato in breve tempo a toccare i limiti impliciti in ogni struttura religiosa. Proprio nel momento in cui entravo in crisi, il Signore mi venuto allincontro con il Messaggio agli uomini della Nuova Terra, diretto prima di tutto alle anime consacrate che sentono nel loro cuore il vuoto di questo mondo e aspirano a una patria migliore, quella celeste. Potrei paragonare il mio incontro con il Messaggio del Signore, ricevuto e trasmesso da una donna venezuelana, alla folgorazione che ricevette Saulo di Tarso sul cammino di Damasco: lincontro con un Cristo vivo, quella Realt superiore presente nellintimo di ogni uomo e allinterno di ogni creatura. Mi sentivo come un bruco che comincia a percepire che la sua origine e il suo destino lo stato di farfalla. Dalla mia libert dipendeva permettere a quella Realt di trasformarmi in una nuova creatura. Mi sono convinto che la vera libert con la quale Cristo ci ha liberati (Gal 5) era dentro di me; ho capito che per conquistarla non potevo aspettare laiuto esterno di nessuno, solo potevo rinunciare, come ci invita a farlo Ges, a ogni forma di egoismo, che il vero ostacolo che impedisce lirruzione del Divino nellessere umano. Questo era il cammino di redenzione personale che mi offriva il Cristo vivo. Come conseguenza del cambiamento di rotta interno cominciarono a cadere le strutture religiose che mi avevano sostenuto durante il processo della mia formazione, come lo descrive bene La Nuova Terra delluomo nuovo: Le diverse Religioni sono espressioni di stati di coscienza attraverso i quali va passando lumanit. Lo stato di coscienza pi elevato si manifester in quelle persone, senza distinzione di razza, di popolo o di religione, che adoreranno Dio in Spirito e in Verit, senza forme e senza leggi esterne, nella fede e nellamore, capaci di comprendere tutte le Religioni; si dar in loro una presa di coscienza veramente universale. Questi sono gli uomini della Nuova Terra, quelli che nel tempo (in questo mondo) si stabiliranno nella Volont di Dio. Questo lo stato di Realizzazione delluomo. Se durante tanti anni avevo obbedito a Dio per mezzo dei superiori religiosi, adesso cominciavo a obbedire direttamente al Dio vivo che percepivo nella coscienza. Era logico che lautorit salesiana non potesse capire questo processo che si dava in me. Era inutile da parte mia cercare di convincere coloro che mi giudicavano dal punto di vista della legge; a quel livello avevano tutta la ragione, ma non potevano capire le esigenze dello Spirito che mi spronava a 2 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

trascendere le forme tradizionali. Dopo cinque anni di vari tentativi di dialogo, arrivato il mio momento di spiccare il volo, di fare un salto nel vuoto, lasciando dietro di me ogni struttura religiosa ed ecclesiastica, deciso a ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. Il 7 luglio 1987 il Rettor Maggiore dei salesiani, Egidio Vigan, firmava il decreto di dimissione dalla Congregazione Salesiana, dichiarandomi definitivamente sciolto da ogni vincolo con la societ di Don Bosco. Da cinque anni ormai io vivevo nel Venezuela, inserito in una collettivit, un gruppo di persone che, come me, hanno sentito linvito del Signore di venire a vivere nella sua Casa, el Hogar del Seor. Lideale di vita che ci mantiene uniti il rinnegamento di ogni forma di egoismo affinch in ciascuno si possa compiere la Volont di Dio.

3 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

COME SORTA QUESTA LETTERA APERTA?


Anche se ufficialmente e legalmente sono stato espulso dalla Congregazione Salesiana, posso assicurare che nello spirito non mi sono mai sentito separato dai miei confratelli e dai sacerdoti in generale, anche quando mi sono arrivate notizie di sacerdoti accusati di pedofilia. Pur non essendo daccordo con questi fatti, dentro di me sentivo (e sento) che quelle persone, quelle anime consacrate, sono parte di me, e che giudicarle sarebbe come giudicare me stesso. Una mattina mi sono svegliato sotto gli effetti di una luce interna che mi illuminava e mi esigeva qualcosa. Tradotto in parole, ecco ci che ho percepito intuitivamente: Tutta la Luce che hai ricevuto attraverso il Messaggio agli uomini della Nuova Terra, come pure le grandi cose che il Signore ha fatto in te nel campo dellenergia creativa, il pungiglione della carne, non puoi tenertele come un tesoro geloso, ma devi farle arrivare a conoscenza dei tuoi fratelli sacerdoti. Quella stessa sera si ripet la mia sorpresa quando mi sono trovato recitando a memoria queste parole di un messaggio del Signore, ricevuto dalla messaggera il 2-II-98: Perci, perdonate ai vostri fratelli e pregate per loro. Essi sono peccatori, come lo siete anche voi. Rigettate e denunciate, s, davanti a Dio e davanti agli uomini, lunico responsabile, lo spirito egocentrico, spirito di iniquit... Lasciate il giudizio a Dio, unico giudice delle anime. Non era casuale che tanto le parole che avevo ricevuto allalba, cos come le parole del messaggio, coincidessero nel riferirsi a dei fratelli. Per me era una conferma di ci che il Signore sta preparando ai nostri giorni: la manifestazione della coscienza di Unit di Libert, coscienza che tutti siamo UNO, e che nessuno pu recar danno allaltro senza danneggiare se stesso. Ma lesperienza non finiva l. Quella stessa notte durante una veglia di preghiera ho sentito che il Signore mi specificava e concretava ci che dovevo dispormi a fare: rivelare ai miei fratelli sacerdoti il MISTERO DELLINIQUIT, quel mistero nascosto nel Cuore di Dio fin dalla fondazione del mondo; quellenergia egoistica che ha preteso prendere il posto di Dio nellopera della Creazione, la stessa che nellEden ha convinto la prima coppia umana a prendere il posto dellAmore nellopera della procreazione, e che dopo Ges ci ha convinti a prendere il posto di Cristo nellopera della redenzione. Proprio a me toccava il compito di rivelare per scritto ci che al profeta Daniele avevano ingiunto di sigillare (Dn 12); ci che Giovanni si disponeva a scrivere, ma che una voce gli comand di mettere sotto sigillo (Ap 10). Non mi rimaneva altra scelta che quella di ubbidire, e cos lo feci. Ne usc una letterina di dieci pagine, ma... si vede che la traiettoria di quella energia superba non era rimasta ben chiara, cos che ho dovuto riprendere la penna. Il risultato questa letterona. Spero che i miei limiti, i miei errori, il mio stile... non siano un impedimento alla Luce di Cristo. Nessuno degli empi intender queste cose, ma i saggi le intenderanno (Dn 12).

4 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

IL MISTERO DELLINIQUIT

0LETTERA APERTA AI MIEI FRATELLI SACERDOTI


A me, che sono l'infimo tra tutti i santi, stata concessa la grazia di annunziare l'incalcolabile ricchezza di Cristo, e di chiarire l'adempimento del mistero nascosto da secoli in Dio (Ef 3).

5 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

AL PRINCIPIO DIO CRE...


Dio diede all'uomo questo comando: Dell'albero della scienza del bene e del male non devi mangiare, perch, quando tu ne mangiassi certamente morirai. Il serpente disse alla donna: Non morirete! Anzi, Dio sa che il giorno che ne mangerete si apriranno i vostri occhi e sarete come Dio, conoscitori del bene e del male. La donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per avere la conoscenza; prese del suo frutto e ne mangi, poi ne diede anche al marito.... Allora si aprirono i loro occhi e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture (Gen 2s). Con queste poche frasi la Genesi ci racconta il dramma della caduta della prima coppia nel paradiso, per insinuazione di un serpente. Ci che la Bibbia non spiega affatto lidentit e il significato della presenza di quel serpente nell'ameno giardino; molto meno ci dice da dove sbucata fuori quella energia mortifera che si opposta al disegno di Dio e al suo precetto, tentando l'uomo e la donna. Il motivo di quel silenzio era semplice: Dio decise di non svelarlo alla prima coppia umana, e questo per giustizia con il tentatore (Dio non resiste alle sue creature libere, neppure al male) e per misericordia con l'uomo (per non farlo eternamente responsabile di quella disobbedienza). Cos quella presenza egocentrica rimase avvolta nel mistero, "il mistero dell'iniquit occulto da secoli in Dio". Queste cose sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine(Dn 12). Con la Redenzione che l'Attivit del Divino port a termine nel corpo di Ges, quel mistero comincia a svelarsi. La risposta del Maestro a Simon Pietro a Cesarea di Filippo (Lungi da me, satana!) ci dimostra che Ges sapeva molto bene che era il suo nemico, il serpente antico, chi voleva ostacolare il cammino di redenzione, usando la ragione e i buoni sentimenti del suo apostolo, come aveva fatto con le facolt naturali dell'uomo e della donna nell'Eden. Ma non possiamo pretendere n da Pietro, n da Giovanni, n da Paolo, una piena comprensione di quel mistero. La missione degli apostoli era quella di annunciare il Vangelo, la buona novella che quel mistero di iniquit era stato debellato nel corpo di Ges, ma non era ancora il momento di essere testimoni di quella stessa redenzione nel loro corpo. Questo era riservato, come diceva Daniele, per la fine dei giorni. Oggi siamo arrivati alla fine del Tempo concesso agli esseri liberi, angeli e uomini, e il Signore ci ha rivelato questo e altri misteri occulti nelle sacre Scritture per mezzo del Messaggio agli uomini della Nuova Terra, diretto a tutte le anime di buona volont, senza distinzione di razza, popolo, religione, coltura, condizione sociale, che sentono nell'intimo del loro cuore il vuoto, l'astio che produce il vivacchiare su questa vecchia terra, e anelano cieli nuovi e una nuova terra. A costoro va diretta questa lettera, a coloro che si sentono perseguitati dallanelito dellEterno. evidente che il momento scelto da Dio per svelare questo mistero il miglior momento. Oggi, infatti, non si tratta di una semplice rivelazione, ma importante e 6 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

necessario che il mondo sappia che si tratta di un INTERVENTO di Dio. A niente mi giova infatti ricevere la Luce che mi scopra il mistero dell'iniquit che tiranneggia il mio corpo di peccato, se allo stesso tempo il Signore non interviene per liberarmi dalla soggezione al pungiglione della carne, come l'ha fatto il Cristo vivo in Ges. Ma non precediamo i tempi e torniamo al principio, nell'Eden, cominciando con la rivelazione di quel mistero. La presenza del serpente nel paradiso non altro che una rappresentazione animale, materiale, dell'azione angelica che fin dalla fondazione del mondo ha preteso occupare il posto del Creatore nell'Opera che Dio si era proposto nell'eternit: Facciamo l'Uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza. Dio Amore, e l'Amore genera, non crea. Il primo capitolo della Genesi e il Prologo del Vangelo di Giovanni ci permettono di intuire che l'Uomo, il capolavoro di Dio, gi una Realt eterna, spirituale, davanti a Lui: generato, non creato. Ma esistevano degli esseri liberi, immagine dell'Azione di Dio, che non avevano coscienza di appartenere a quell'Opera, e molto meno che il loro Essere e Agire era Dio stesso; invece di essere l'Opera, nella loro incoscienza vollero fare opere per Dio. Questi sono gli angeli, incoscienti del loro Essere e incoscienti della vera Libert, la quale tende in essenza al suo vero Essere, la Volont di Dio. Per loro la libert si riduceva al potere di iniziativa sottratto a interferenze o necessit esterne: libert di scelta o libero arbitrio. Quando Dio present agli angeli questa Realt eterna, essi vollero realizzarla secondo le loro idee e con le proprie forze. come se Michelangelo concepisse con il suo genio un capolavoro, per esempio la Piet, e alcune scimmie pretendessero togliergli il posto, con la pretesa di fare una bella opera d'arte da presentare all'artista. Sospetto che Michelangelo non sarebbe disposto ad accettare che lo scimmiottassero; in cambio la Volont di Dio accett: Mi feci serva delle creature angeliche che si erano ribellate contro di ME, per dare alla luce l'Uomo. Con questo non bisogna pensare che gli angeli siano i creatori, anche se molti di loro ancora se lo credono. L'incoscienza degli esseri liberi consiste precisamente nel credere che il nostro essere e il nostro agire ci appartengono. Dio rispetta le nostre fantasie ingenue e ci concede una opportunit, un tempo per poter realizzare le nostre opere; neppure sospettiamo che Lui chi realizza tutto ci che noi decidiamo. A causa dellincoscienza angelica l'Opera di Dio si immerge nel tempo e nello spazio, e appare la Materia. Dio, Principio e Fine di tutto il creato, come il Seme che sparisce nell'oscurit della terra, per dare origine all'immenso albero della Creazione. come una madre che concepisce un figlio, ma questi deve passare un tempo, nove mesi, nell'oscurit di una matrice, alimentato dallo scarto del sangue materno che la placenta, scarto che gli arriva per mezzo di un cordone ombelicale. In questo sepolcro del tempo, in questa fossa fredda dello spazio, la Permissione di Dio ha gestato la sua Opera per mezzo dell'azione degli angeli (il cordone ombelicale). Queste sono le origini del cielo e la terra quando furono creati... La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la superficie dell'abisso. Lincoscienza angelica quindi la causa prima di questo mondo che conosciamo, lUniverso intero, e questa causa prima ci che luomo comune chiama Dio, il Creatore, proprio come per il feto sua madre la placenta. La participazione degli angeli che provoc lapparizione della Materia nellOpera di Dio lanello mancante che ci permette di spiegare la presenza del bene e del male in tutto il creato. Non possiamo prescindere da questo Dio mentre siamo sommersi in questo stato di incoscienza, cos come un feto mentre nellutero materno non pu prescindere dalla placenta. Per analogia, la causa prima delle religioni lincoscienza degli esseri 7 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

umani sotto linfluenza della tentazione di voler essere come Dio. Il massimo ideale che queste ci propongono limitazione di un Dio esterno a noi attraverso la ricerca di una perfezione morale e di una santificazione personale. Se lazione degli angeli il cordone ombelicale per la creazione, lautorit religiosa lo per le religioni, per il fatto di presentarsi come rappresentante di questo Dio sulla terra. Lenigma di questa mediazione tra Dio Madre e le sue creature il mistero occulto fin dalla fondazione del mondo. Ges fu il primo essere umano a prendere coscienza di un Dio vivo, intimo e personale. Il suo rapporto familiare con il Padre gli ha rivelato che ogni Dio estraneo a noi una illusione, un sogno. Oggi ci si rivela lo stesso mistero con questo appello materno: Uomini della Nuova Terra, IO SONO VOSTRA MADRE! La proclamazione di Maria come Madre della Chiesa (nel 1964, e non prima), racchiude questa bella notizia: giunta anche per noi lora di nascere dallalto. Questa pure l'origine dell'iniquit, la pretesa degli esseri liberi di poter rubare il posto all'Azione di Dio, imitandolo, la pretesa di essere immagine di Dio permanendo nel nostro io, coesistendo l'io e Dio; questa l'incoscienza angelica che Dio ha permesso fin dalla fondazione del mondo; questo il tranello in cui caduto l'uomo Adamo e la sua discendenza; questa la tentazione in cui sono cadute tutte le Religioni: voler imitare Dio e, dopo Ges, perfino imitare Cristo, l'Attivit del Divino. Se riusciamo a capire la radice di questo mistero, capiremo pure che lessenza del Vangelo, la presa di coscienza che si data in Ges, si riduce al rinnegamento di questo io che presume di essere il centro dell'universo; solo con il rinnegamento del nostro egoismo permetteremo all'Azione di Dio, il suo santo Spirito, di portare al patibolo il nostro "uomo vecchio" e di fare in noi e in tutta la creazione nuove tutte le cose. Con questa premessa possiamo dedurre che tutte le opere angeliche e umane sono come castelli di sabbia che dei bambini innalzano su una spiaggia: sono effimere, vane, perch non possiedono la coesione che solo lo Spirito di Dio pu dare. Sono come la statua immensa che sogn Nabucodonosor, che aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte d'argilla (Dn 2). Per un uomo di fede un sollievo pensare che di tutta questa immensa statua della creazione non rimarr pietra su pietra. La presa di coscienza di un essere libero che consegna la sua libert e la sua azione alla Volont di Dio, permette allo Spirito Santo di intervenire come quella pietra non lanciata da mano di uomo che frantum l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro e l'argilla. Ges desiderava ardentemente che nel suo corpo si realizzasse questa pasqua, l'esodo da questo stato di incoscienza per poter entrare nella libert della gloria dei figli di Dio (Cfr Lc 22). Lungo tutto il processo di formazione dell'uomo nella preistoria, Dio rimasto in silenzio, realizzando le opere che gli angeli si proponevano nella loro incoscienza. In un albero il seme il grande assente. Dio la Forza vitale, invisibile, che impulsa l'evoluzione, che permette, per esempio, a una pianta di innalzare i suoi rami sempre pi in su, o all'ominoide che andava a gattoni di rizzarsi su fino a raggiungere la posizione eretta dell'uomo d'oggi. L'azione angelica, anch'essa presente nella formazione dell'uomo, come una colla con cui stata impastata, ammassata, l'argilla umana (Adamo vuol dire formato dalla terra, cos come uomo deriva da humus), colla che ci tiene attaccati alla crosta di questa terra, che ci impedisce di volare verso l'infinito. Questa l'azione con la quale l'angelo presente in noi, al punto da poter dire che l'essere umano angelo e uomo; ci che chiamiamo forza di volont, o volont propria, in realt l'angelo presente in noi per azione. 8 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

In questa azione angelica che tanto ci condiziona c' del bene e del male, dipendendo dall'atteggiamento pi o meno egoistico con il quale gli angeli lavoravano nelle loro opere. ci che la Bibbia chiama scienza del bene e del male, che predomina nell'albero della vita naturale, in tutte le facolt umane. I nostri sensi, istinti, ragione, sentimenti... tendono verso la terra come un corpo attratto dalla gravit terrestre: sono loro i paladini difensori della nostra terra, tutti loro sono infetti da un orientamento egocentrico, come l'istinto di conservazione, e ci spingono a prolungarci, perpetuarci in altro, in altri o in cose. Questo il difetto di fabbrica che si portava dietro l'uomo adamico, anche se non ne era responsabile, che lo induceva a sottomettere la materia, appropriandosela. Ecco spiegato lenigma di quel serpente attorcigliato nellalbero della vita naturale che infetta tutte le facolt umane, quell'energia che tutto 'l mondo appuzza (Dante). importante tener presente che tanto per l'angelo come per l'uomo l'orientamento a noi stessi, alla terra (Cfr Lc 13,11), non negativo mentre dura il processo della nostra formazione ed evoluzione; un egoismo ascendente positivo. Un bambino che fin dalla culla cerca di afferrare tutto ci che gli capita tra le mani, e allo stesso tempo molto esigente con la mamma per quanto riguarda alla soddisfazione dei suoi bisogni, certamente egoista, ma il suo un egoismo ascendente positivo. Questo il liquido nel quale stato formato l'uomo nella dimensione della Permissione di Dio. Possiamo immaginare la nostra esistenza dentro di questo sacco amniotico della creazione, questa dimensione racchiusa in una membrana esterna che possiamo chiamare Io-Ente-Universale, a un limbo: non sentiamo un gran dolore per l'assenza di Dio, e neppure godiamo della coscienza della sua Presenza. Possiamo perfino arrivare a sentirci bene in questo stato, considerarlo normale; il problema sorge quando lo vogliamo eternizzare. Il processo di formazione dell'uomo guidato dall'angelo termin quando la presa di coscienza di alcuni angeli rese possibile l'apparizione di una gemma nell'albero della creazione, un bocciolo differente a tutte le altre foglie. In quel bocciolo si fece presente, tuttavia in potenza, il Seme (l'Albero della Vita) che aveva dato origine a tutto l'universo. La presenza di quel Germe fecondante rendeva possibile nell'uomo l'apparizione di una facolt immensamente superiore a tutte le altre. Se per mezzo dei sensi, istinti e ragione l'uomo poteva creare molte cose a somiglianza dell'angelo, con quella facolt avrebbe potuto procreare un figlio della sua stessa natura, a somiglianza dell'Amore di Dio. Nel turbinio della passione che attrae irresistibilmente un uomo verso il corpo di una donna dove possiamo scoprire il virus che infetta tutte le facolt umane, la presenza dell'azione angelica che ha tolto il posto a Dio nella formazione dell'uomo, e che ci spinge ad appropriarci dei doni di Dio, in questo caso il corpo della donna. La passione una scintilla dell'Amore di Dio, ma l'orientamento a noi stessi fa scattare in ogni uomo l'istinto di appropriarsi di quel frutto pi bello alla vista e pi gradito al palato. Questo mistero di iniquit la base di quel precetto di Dio: non mangiare di quel frutto, la fecondit.

9 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

II

SARETE COME DEI


Nel processo di formazione dell'uomo gli angeli sono stati come dei costruttori, operai contrattati per innalzare un edificio, che per non si preoccupavano di consultare o di chiedere il parere all'Architetto, Dio. E Dio era rimasto in silenzio, annientato al loro servizio, realizzando tutti i loro desideri, come pure i loro capricci. Il progetto degli angeli nella formazione delluomo si limitava alla costruzione di una casa destinata ad albergare gli abitanti del pianeta, una casa che al pi poteva aspirare a diventare un grattacielo, una torre come quella di Babele; oppure un quadrupede occupato nellammirare le bellezze del creato, un verme che striscia in cerca di pascoli migliori, unautomobile da turismo... insomma, un homo sapiens al quale langelo regalava una borsa di studio per laurearsi nelluniversit della conoscenza del bene e del male. Nel Cuore di Dio il progetto sulluomo cominciava proprio dove finiva quello dellangelo: fare di quella casa un tempio dove manifestare la sua gloria, di quel quadrupede unaquila, di quel verme una farfalla, di quellautomobile un razzo. Per Dio, infatti, luomo , in potenza, DIO, cos come un bruco , in potenza, una farfalla, un fiore un frutto e un frutto un seme: Io ho detto: Voi siete dei, siete tutti figli dellAltissimo (Sal 82; Gv 10). Una volta concluso il lavoro degli angeli, Dio decise di rompere il suo silenzio millenario con questa osservazione: Non bene che l'uomo sia solo, gli voglio fare un aiuto simile a lui. Dio voleva infondere nell'uomo la fecondit, la capacit di generare a somiglianza di Dio, ma quellhomo sapiens non poteva realizzare questa attivit da solo. L'angelo pu creare, inventare molte cose, ma non pu procreare perch solo. Nel giardino in cui l'uomo era entrato, l'angelo ansiava di formarlo, di educarlo a sua immagine, voleva insegnarli a fare, creare molte cose, sfruttando tutti i benefici che la natura gli regalava; in cambio Dio proponeva all'uomo che la sua unica occupazione fosse quella di guadagnare Cristo e godere della sua azione (Fil 3) e di innamorarsi del suo opposto complementare. Di tutto il resto si sarebbe incaricato Dio, la Madre Vita. Con questo intervento di Dio luomo nellEden raggiunge lo stato di intuizione, la facolt soprannaturale che gli permette di percepire la "voce" di Dio nel pi profondo del suo essere. l'anelito del trascendente che si risveglia in lui, che segna lo spuntare delle ali in Adamo. Se fedele nel "coltivare" quella nuova facolt e di custodirla dall'azione angelica egocentrica, potr essere liberato dalla tutela dell'angelo e spiccare il volo verso l'eternit, il cielo della Volont di Dio. L'Amore attirava la donna verso l'uomo affinch in una profonda amicizia si potessero conoscere nei loro aspetti mascolino e femminino. Lei in lui avrebbe conosciuto il proprio aspetto mascolino, la presa di coscienza del Divino che emanava da lui; lui in lei avrebbe conosciuto il suo aspetto femminino, la libert che consiste nell'aiutare l'uomo ad essere fedele alle esigenze dell'intuizione, a sottomettersi alla Volont di Dio. Se l'uomo fosse stato fedele alle esigenze della sua coscienza, e se avesse ricevuto dalla donna quell'aiuto imprescindibile, i due sarebbero diventati un solo corpo, raggiungendo l'unit del loro composto umano; in questa unit si sarebbe manifestata l'UNIT consumata: Dio in tutti, e tutti in Dio. 10 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

L'uomo voluto da Dio maschio e femmina, cervello e cuore, fermezza e amore, volont e libert, decisione e bellezza, ragione e intuizione. L'armonia di questi due aspetti ci che fa dei due un solo corpo. Per raggiungere questa unit, l'uomo e la donna avevano bisogno di essere liberati dalla soggezione all'angelo e passare alla diretta dipendenza di Dio, l'unico capace di dare ali a questi vermi plasmati dalla terra. Nessuna facolt terrena, nessuno sforzo umano o angelico pu realizzare questa unit; nemmeno la forza potente che attira come un vortice l'uomo verso il corpo della donna in un turbinio di passione sufficente per fare dei due un solo corpo. Se l'unione dei corpi si produce prima di essere confermati nell'amore, subentra il rigetto con tutte le sue conseguenze. L'attrazione dei corpi, che conosciamo come passione, certamente l'esperienza pi bella che pu vivere un adolescente, una prima scintilla dell'Amore di Dio. Vale la pena sapere che Adamo, pur avendo un corpo di adulto, psichicamente era un adolescente. Sono poche le persone che hanno saputo approfittare la forza dell'innamoramento nel rispetto della libert, senza affrettarsi a realizzare l'unione dei corpi prima del tempo fissato dall'Amore. Normalmente si ripete quello che fece la prima coppia nel paradiso, scambiando passione per amore; per questo il matrimonio umano come un bocciolo che non arriva ad essere fiore, e molto meno frutto. La conclusione a cui si arriva che il vero amore non esiste, che l'innamoramento una illusione. Se i bruchi potessero unirsi tra loro, sarebbero molto scarse le farfalle!!!. Possiamo immaginare l'esperienza che la prima coppia visse nel paradiso come un fidanzamento tra l'uomo e Dio. Luomo infatti stato tratto dal cuore di Dio, cos come la donna nel paradiso venne tratta dal costato di Adamo, e la chiesa sul calvario sgorg dal costato del nuovo Adamo. L'inizio di quellidillio lo segnava l'apparizione del Seme in quei due boccioli, ma un seme non ancora maturo, non ancora atto a riprodursi in un nuovo albero. La donna, che per l'uomo rappresentava la sua libert, doveva aiutarlo a diventare un frutto maturo, il frutto atteso da tutto il creato. Il precetto di Dio si riduceva a suggerire alla prima coppia di non riprodursi come boccioli, come bruchi, ma di aspettare a riprodursi come alberi, come farfalle. L'uomo trasmise questo suggerimento divino alla donna e lei in un principio rimase daccordo. L'idillio che vissero come fidanzati faceva di quel giardino un paradiso che permetteva loro di vivere nudi, senza vergognarsene. Erano due, ma non si sentivano separati, perch nessun egoismo personale interferiva nella loro relazione; la passione era sottomessa all'amore. L'armonia con la coscienza, con il Seme divino, ripercuoteva nell'armonia con tutte le creature. Ma il serpente ci mise lo zampino. Come fu la tentazione che indusse l'uomo a disobbedire il precetto di non mangiare del frutto di quell'albero? Prima di tutto bisogna chiarire che l'angelo nella sua superbia non poteva o non voleva ammettere che in quella coppia di ominoidi, in una natura che lui considerava inferiore, si fosse fatto presente Dio. Non aveva lavorato l'angelo nella creazione di quell'uomo? Non era lui il pedagogo che si era occupato della sua formazione psichica? Se Dio voleva comunicarsi con l'uomo, doveva passare attraverso la sua mediazione. L'annientamento di Dio sempre una pietra d'inciampo per l'angelo e per l'uomo. Gli angeli furono i primi costruttori che hanno rigettato la pietra angolare nell'uomo. E non furono gli ultimi (Cfr Sal 118; Mt 21). Il tentatore inocul nell'uomo il concetto errato che lui aveva di libert. L'angelo, fin dalla fondazione del mondo, si era creduto un essere libero, signore e padrone di se stesso e delle sue creazioni. stato il primo figlio prodigo che ha deciso di godersi la vita sfruttando al massimo 11 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

la sua "libert", ma una libert intesa come una caduta libera, propria dei gravi che cadono a piombo verso il centro della terra, senza interferenze esterne. Adesso era il momento dell'uomo di usare la sua libert; l'angelo, come il fratello maggiore della parabola, lo consigliava di essere anche lui come Dio, signore e padrone delle sue scelte, e non permettere che suo padre coartasse la sua libert con assurdi precetti. Se gli piaceva quella ragazza che era entrata a fargli compagnia nel giardino, se voleva sposarla, nessuno doveva intromettersi tra di loro per impedire quel matrimonio. Lui stesso, luomo, non aveva decretato che i due erano destinati a diventare un solo corpo: E saranno i due un solo corpo? Purtroppo l'uomo cominci male l'esercizio della sua libert: decise di realizzare lui quellunit che solo Dio pu fare... mise il piede in falso. L'uomo non era completamente responsabile di quella disobbedienza (era come un adolescente che comincia a prendere le sue decisioni, a fare le prime scelte); ma per l'angelo quel momento segnava la consumazione del suo tempo, l'opportunit di prendere coscienza del suo nulla e di consegnare la sua opera in mano di Dio. Cos infatti l 'avevano deciso alcuni di loro, Michele e i suoi. Altri angeli, che da questo momento chiameremo semplicemente angelo caduto, si riaffermarono nel loro orgoglio e nell'appropriazione delle loro opere. Quando il ribelle ascolt dalla donna che Qualcuno, suppostamente Dio, era intervenuto nella prima coppia con un precetto di obbedienza, scatt come una molla, si erse come un serpente e iniett nell'uomo il suo veleno. E l'uomo si lasci convincere di decidere lui, come re e signore del creato, come e quando unirsi alla sua compagna, contro l'avviso dato da Dio; la donna in cambio fu ingannata dal serpente credendosi lei, con la bellezza del suo corpo, il centro di attrazione che attirava irresistibilmente il suo compagno: la dea della bellezza. In altri termini, l'angelo caduto, il serpente antico che aveva rubato il posto di Dio nell'opera della creazione, convinse l'uomo e la donna a prendere, rubare il posto di Dio nell'opera della procreazione. L'uomo, mosso dalla passione vulnerata dal disordine della scienza del bene e del male, vide nella donna solo il corpo, carne della sua carne e osso delle sue ossa, senza arrivare a scoprirne l'anima, guidato dall'amore. Da quel giorno tutte le coppie umane tendono a prendere moglie o prendere marito, ognuno dei due cercando di sottomettere l'altro. Questo il modello di matrimonio che conosciamo nel corso della nostra povera storia umana, un matrimonio dove predomina un affetto possessivo che ci fa esclamare: Mia moglie, mio marito, i miei figli, i miei nipoti, la mia famiglia... Ges ci ha assicurati che questo tipo di unione non esister nel regno dei cieli, dove non si prender moglie n si prender marito (Lc 20). Le promesse e i doni di Dio sono eterni e per Lui non conta il tempo. In cambio l'uomo vive nel tempo e la sua vita la vede limitata nel tempo. L'incoscienza degli esseri liberi, la radice del mistero dell'iniquit, consiste in voler realizzare nel tempo, in fretta e furia, le promesse di Dio che sono eterne; per questo agiamo anticipatamente e ne soffriamo le conseguenze. Questo l'ha fatto l'angelo con la creazione, e questo l'ha fatto l'uomo con la procreazione. Dio nella sua eternit ci aspetta con i suoi doni, fedele alle sue promesse. Presto o tardi queste si realizzano, possiamo esserne certi! Se Dio Uno, per Lui anche l'Uomo uno e deve essere rappresentato sempre da uno. Adamo era come il frutto di un melograno. La melogranata che ci riguarda una, anche se ha due aspetti (maschio e femmina lo cre); allo stesso tempo porta in s il molteplice, una quantit di granellini, ognuno con la capacit di dare origine a un nuovo albero. Con questa immagine della natura possiamo dedurre che eravamo tutti presenti in Adamo, come il caso biblico di Levi e di 12 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

tutti i leviti, che in Abramo pagarono la decima a Melchisedek: Levi infatti si trovava nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchisedek (Eb 7). Abbiamo gi visto che nell'Eden questa melogranata era ancora un bocciolo con la capacit di riprodursi come bocciolo, ma non ancora come un albero di Vita eterna. Adamo, convinto dal tentatore attraverso la sua passione disordinata, decise di riprodursi come bruco, come bocciolo..., le conseguenze non si fecero aspettare. Il primo effetto disastroso della disobbedienza fu quello di perdere il contatto, la comunicazione con il Seme divino, fonte di Luce, Vita, Amore, e che era il centro che univa luomo e la donna come il perno di un ventaglio. Il suo posto l'occup l'io umano che si crede come un dio autosufficiente, capace di fare affidamento sulle sue idee e sulle sue forze; ma questa proiezione di un dio esterno a noi ci produce angoscia e timore, ravviva il senso di colpevolezza e ci fa palpare oscuramente la precariet e l'ambiguit dell'esistenza umana fuori del nostro centro, fuori del paradiso. Si spense la Luce dell'intuizione e nella notte del tempo disponiamo soltanto del limitato lume della ragione. Questa la morte che Dio aveva annunciato all'uomo, e che Adamo ha trasmesso alla sua discendenza. L'uomo che non in comunicazione con la sua Realt Divina morto e i suoi figli sono ciechi nati. Per giustificare la nostra lontananza da Dio e tranquillizzare la nostra coscienza, abbiamo inventato i culti e le religioni, adorando un dio a immagine e somiglianza del nostro "io", verso il quale proiettare l'ansia di potere e dominio su altri uomini: Ecco l'uomo diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Le peggiori conseguenze si manifestano nell'energia procreativa. Anche se il loro corpo rimasto esattamente uguale a come era prima della caduta, ora si accorgono di essere nudi e corrono a nascondersi. Il disordine della passione che pativano senza esserne responsabili, adesso si converte in una ossessione che tormenta la mente e la fantasia, facendo del composto umano un campo di battaglia senza tregua: il pungiglione della carne schiaffeggia tutte le facolt umane ed questa spina la causa e la radice di tutti gli squilibri che conosciamo: Quando i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle, ne presero per mogli quante ne vollero (Gen 6). Nellinsieme del progetto di Dio (la formazione, nel ventre della donna, dei corpi di coloro che sarebbero diventati figli di Dio), la storia umana stata una semplice parentesi durante la quale la procreazione puramente naturale, terrena, non servita ad altro che ad assicurare la sussistenza della specie umana, la natura umana, in questo stato caduto, ma non ha contribuito a fare neanche un passo avanti verso la realizzazione dell'Uomo. L'unico caso che sfugge a questa regola generale la nascita di Ges dal seno immacolato di Maria. L'incarnazione di quel figlio dell'Uomo vince la forza di gravit, rompe con lo schema delle altre incarnazioni, spezza le catene del peccato e l'Uomo in Ges raggiunge la sua realizzazione: la LIBERT, lo stato di Risurrezione. E pensare che simile nascita si poteva dare dal seno della prima donna. Nel paradiso si poteva dare l'assunzione dell'umano in Divino senza passare per il dolore e la morte, come il caso di Maria. Dopo il peccato di disobbedienza, questo processo si conquista con sudore, una ascensione che passa per la croce del calvario. Se possiamo definire la creazione come il karma degli angeli, i figli vengono ad essere il karma dei genitori. Fin dal ventre materno un bimbo conosce e reclama i suoi diritti umani, ma in nessuna nascita si vede spuntare spontaneamente la coscienza dei propri doveri; se non trova 13 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

nella famiglia il freno di una correzione, si pu convertire in un tiranno in erba. Fin dalla nascita di Caino, il suo primogenito, Adamo si rese conto che veniva orientato a s stesso, all'egoismo, non al Divino (come nato Ges). In questo senso siamo tutti cainiti. In Caino possiamo capire il processo di come l'energia angelica egocentrica, che fino a quel momento era un disordine nel corpo, vita naturale dell'uomo, penetra adesso nell'anima, vita spirituale, indebolendo la sua libert. Caino, come tutti noi, non era responsabile di sentire internamente invidia verso il fratello; per questo la coscienza (la voce del Dio nascosto che tutti portiamo dentro) lo allerta. Sulla scia dei suoi genitori, neanche lui ci fa molto caso e lascia che quel sentimento iniziale penetri nel suo cuore e vi si stabilisca. Ci che proviene dal cuore rende immondo l'uomo. Dal cuore infatti provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie... (Mt 15). L'invidia provoca l'ira, l'ira provoca la violenza e la violenza genera la morte. Questo il processo di riattivazione dell'energia egoistica che ha inondato il mondo, dando origine a quello che chiamiamo spirito del mondo accumulato goccia a goccia ogni volta che abbiamo disobbedito alla coscienza; Tutto ci che non secondo coscienza peccato (Rm 14). Questa la schiavit che ci rende succubi di colui che stato omicida fin da principio...menzognero e padre della menzogna. Il risultato questo mondo per il quale non ha potuto pregare Ges, quando disse espressamente: Non prego per il mondo (Gv 17). Tutte le invenzioni e il progresso di questo mondo sono stati realizzati dagli esseri umani sotto la guida dell'angelo caduto che influisce in noi per mezzo della ragione che ci spinge a riattivare la sua energia egocentrica. Abbiamo lasciato nel paradiso l'amorosa tutela di Dio che ci permetteva di vivere come gli uccelli del cielo e i gigli del campo, e ci siamo sforzati di costruire un sistema egocentrico che ci sta asfissiando sempre di pi. Ci che nostro Padre eterno aveva posto a disposizione di tutti affinch potessimo vivere felici il tempo della nostra evoluzione su questa terra, ce ne siamo appropriati egoistamente, dipendendo sempre pi dal dio-danaro. Oramai non possiamo pi approfittare gratis dei benefici che ci regala la Natura per la nostra sussistenza, bens dobbiamo comprare acqua, luce, cibo e perfino terra per le nostre semine, per fabbricare le case e per interrare i morti: La terra mia, dice il Signore, e voi siete sul mio pellegrini e ospiti (Lv 25). Pongo inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccer la testa e tu le morderai il calcagno. Dio consolava l'uomo caduto con una promessa di redenzione, assicurandolo che un giorno si dar una nuova unione dell'uomo con la donna, mossi dallo Spirito del Signore, un accoppiamento di anime e corpi realizzato sotto la vertigine dell'influenza diretta dell'Amore; il risultato sar la generazione di figli di Dio. la promessa di redenzione; l'uomo caduto non pu liberarsi da solo dalla soggezione all'angelo, il Peccato, neppure all'orientamento a s stesso che gli fa fare il male che non vuole e gli impedisce di compiere il bene che vuole. Chi mi liberer da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Ges Cristo (Rm 7). Solo Cristo, l'attivit del Seme divino ci pu liberare; nessuno si merita la grazia della redenzione, ma dobbiamo farcene creditori; questo credito si accumula con penitenza, che consiste nello sforzo di non dare briglia sciolta al disordine delle nostre facolt umane (sensi, istinti, ragione...); il tributo che dobbiamo pagare allangelo caduto dopo avergli obbedito contro il precetto di Dio: A Cesare quello che di Cesare (Mt 21). Questo ci che ha vissuto Adamo durante 930 anni; la sua purificazione pi dolorosa era provocata dal vedere 14 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

come il male inondava la storia della sua discendenza: "I padri mangiarono uva acerba e i denti dei figli sono allegati" (Ger 31). Io sono un Dio geloso che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e quarta generazione (Es 20). Una volta toccato il fondo con il diluvio (la quarta generazione), nel fango della corruzione umana spunta un uomo fedele, Abramo. La fede di questo amico di Dio (Gc 2) lo spinge a obbedire a un Dio che non gli promette niente nella sua terra, anzi lo invita a uscirne fuori, famiglia e parentela comprese, e camminare nella fede verso una terra che gli avrebbe mostrato, una nuova terra nella quale si potrebbe dare inizio a una nuova nascita, una discendenza impulsata dalla Volont di Dio. Spera contro ogni speranza, con lo sguardo fisso nella Parola di Dio, non nelle sue promesse; non agisce anticipatamente come Adamo, ma riesce a trapassare la sfera terrestre e fissarsi nell'eternit; in altre parole, secondo Paolo (Rm 4), credette nella risurrezione. Infatti non si affretta a conquistare neanche un lembo di quella terra sulla quale vive per ben cent'anni, e neppure provoca la nascita del figlio che aspett durante 25 anni. E quando sente che il Signore gli chiede di sacrificarlo, si dispone a immolare il figlio della promessa, con il quale Dio aveva deciso di fare un patto sempiterno: Pensava infatti che Dio capace di far risorgere dai morti; per questo lo riebbe e fu come un simbolo (Eb 11). Con la fede di Abramo, con la speranza di Ges e con la carit di Maria abbiamo una perfetta triade, lesempio pi elevato della Trinit in terra; tre persone che hanno creduto che le promesse di Dio non si realizzano in questo stato nel quale il perno che muove l'uomo l'io egoistico. Si pu dire che Dio incontr (su quel monte dove Dio provvede) in Abramo la paternit umana, in Maria incontr la maternit e sul calvario si data la nuova nascita, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santit nella risurrezione dai morti (Rm 1). La fedelt di questo patriarca permette a Dio di iniziare con lui e con la sua discendenza il sacrificio di purificazione di quella energia creativa che la prima coppia aveva usato anticipandosi alle promesse di Dio; sacrificio necessario per poter raggiungere la verginit dello spirito: Vi lascerete circoncidere la carne del vostro prepuzio, e ci sar il segno dell'alleanza tra me e voi (Gen 17). La circoncisione dei figli maschi rappresentava la purificazione del "mascolino" dell'umanit, cos come il voto di castit rappresenta la purificazione del femminino, condizione imprescindibile per poter arrivare all'unit di un solo Corpo. La fedelt di molti israeliti che circoncidavano il figlio maschio all'ottavo giorno dalla nascita, e si sposavano non mossi da lussuria, ma con rettitudine di intenzione e per amore alle sante leggi (Tb 8), ha preparato il corpo del nuovo Adamo nel quale si sarebbe dato il Sacrificio Redentore. Questo non vuol dire che tutti i discendenti di Abramo secondo la carne lo fossero pure secondo lo spirito. Purtroppo non sono mancati coloro che invece di seguire i passi o il volo di Abramo, hanno preferito imitarlo dalle loro comode posizioni. Quando vogliamo imitare da lontano una esperienza spirituale genuina, cercando di perpetuarla, questa si converte in una legge che degenera in una istituzione religiosa: luccello chiuso in gabbia. Possiamo dire che la legge mosaica era la gabbia dove veniva studiato il volo della fede di Abramo, cos come listituzione ecclesiastica la gabbia dove viene studiato il Vangelo, e la regola francescana la gabbia dove hanno racchiuso l'ideale di Francesco d'Assisi. Sotto gli effetti della tentazione: Sarete conoscitori, alcuni, invece di sforzarsi di spiccare il volo, hanno preferito conoscere l'esperienza del volo di Abramo, dandogli la forma delle loro menti gonfiate di sciocca sapienza. Nel Vangelo si nota che Maria e Ges si richiamavano volentieri a Abramo, mentre gli scribi e i 15 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

farisei si rimontavano a Mos, e a dura pena. La legge mosaica si convert per molti in un impedimento per accettare il Vangelo dell'Attivazione cristica in Ges: Noi sappiamo che a Mos ha parlato Dio, ma costui non sappiamo di dove sia (Gv 9). Se la radice del cancro lo squilibrio di alcune cellule che hanno perduto il controllo della loro crescita, e questo provoca l'apparizione di un tumore...la smania di voler fare opere per Dio, il mistero dell'iniquit, produce il tumore dell'autorit religiosa che pretende di essere rappresentante di Dio in terra, come se Dio non potesse comunicarsi direttamente nel cuore dei suoi fedeli. Se la cortina del tempio rappresentava la separazione tra Dio e luomo provocata dal peccato originale, la casta sacerdotale ha costruito un altro muro di divisione, una balaustra che impedisce laccesso al luogo sacro, riaffermando la separazione tra Dio e luomo. Questo tumore non mancato tra nessun popolo e in nessuna religione. Questi sono precisamente i ladri e briganti di cui ci parlava Ges, che soppiantano il Pastore unico (Cfr Gv 10; Ez 34). La legge, che doveva servire per la vita, diventata per me motivo di morte (Rm 7). Infatti il pericolo che si nasconde in ogni legge religiosa consiste in farci credere che con l'osservanza di alcuni precetti possiamo considerarci giustificati: Ti ringrazio, o Dio, perch non sono come gli altri uomini..., neppure come questo pubblicano. Questa l'ipocrisia che rafforza la superbia spirituale, la presunzione di santificarci, di essere perfetti come Dio; questo ci allontana sempre di pi dal fine spirituale della Legge: O Dio, abbi piet di me peccatore (Lc 18). La Legge ci pu far conoscere gli effetti del male che soffriamo, ma non pu scoprircene la radice, e molto meno sradicarla dalla nostra mente. Il massimo ideale che ci propone quello di scalare la montagna della perfezione, ma non ci pu insegnare il volo verso il Sole divino. Ci offre un combustibile per continuare a girare intorno alla terra, ma ignora il combustibile che ci pu trasformare in razzi capaci di vincere la forza di gravit. Con questo non bisogna concludere che le religioni siano negative per gli esseri umani; in tutte loro c del bene e c del male, dipende dalla LIBERT delle persone approfittarle come un cammino di crescita spirituale, un aiuto che ci porti allincontro con il Dio vivo dentro di noi, o ridurle a delle pratiche rutinarie stagnanti che trattengono i credenti nel cammino della realizzazione spirituale. Tuttavia una cosa certa: cos come lo scopo ultimo di un albero quello di produrre frutti con semi capaci di assicurarne la riproduzione, cos la meta di ogni religione quella di produrre frutti, persone coscienti del Seme Divino, capaci di trascendere le forme religiose e stabilirsi nelleternit. Listituzione religiosa che non propizia questa presa di coscienza un albero sterile, come il fico seccato da Ges, pieno di foglie ma senza frutti. E questo valido per ognuno in particolare: luomo che alla fine del suo ciclo di evoluzione naturale non arriva a far contatto con la Realt Divina, un aborto. Solo Dio sa quanto tempo abbiamo prolungato il nostro esilio sotto la tentazione di voler conoscere il bene e il male, schiavi del peccato e sotto la stretta vigilanza della legge. Meno male che non sono mancate anime che hanno vissuto il processo di purificazione non per legge, ma per coscienza, pur essendo sotto la tutela di una legge. La prova della loro fedelt la possiamo trovare nella persecuzione da parte dell'autorit religiosa, come il caso di Davide, lunto del Signore che per la sua fedelt era perseguitato dall'autorit di Saul, anche lui un unto, messia del Signore. Sono queste le anime che hanno collaborato per riempire il tempo dell'attesa. Nella pienezza dei tempi, la fedelt di queste persone si raccolta in unit nel cuore di Maria: un giglio bianco che cresce nel suo stelo senza toccare la terra, anche se le sue radici germinano 16 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

da essa; la sua umilt era il calice nascosto nel centro profondo di quel giglio e nello stesso tempo lo sosteneva; quel fiore oltrepass la sfera terrestre ed arrivato alla dimora di Dio; solo Lui pu vedere questo calice, questo fiore; la terra poteva guardare lo stelo soltanto. Questa donna era l'aiuto che Dio aspettava per poter dare alla luce l'Uomo; apparve quando il corpo era gi preparato: Per questo, entrando nel mondo dice: Tu non hai voluto n sacrifici n offerta, ma mi hai preparato un corpo. Non hai gradito n olocausti n sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo -poich di me sta scritto nel rotolo del libro- per fare, o Dio, la tua Volont (Eb 10).

17 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

III

EGLI LA NOSTRA PACE


Anche Ges nato da donna, anche lui nato sotto la Legge (Gal 4). Questo vuol dire che anche Ges ha dovuto vivere in carne propria ci che vive ogni essere umano che viene a questo mondo, ossia tutto il processo che la natura umana ha vissuto durante quello che possiamo definire un primo esodo preistorico: dalla profondit delle acque dell'incoscienza fino a raggiungere la coscienza di s che l'uomo ha conquistato nel paradiso come immagine dellIO SONO. Nei nove mesi che passiamo nell'utero materno riviviamo tutto il tempo che i preominoidi vissero nell'acqua, la formazione del nostro corpo fisico; al nascere comincia un processo di interiorizzazione dei sensi, degli istinti e della ragione come lo vissero gli ominoidi; questa fase corrisponde alla formazione del nostro corpo psichico. Normalmente questa tappa culmina all'et di dodici anni, che quando tutti riviviamo il momento adamico: la conclusione del processo di formazione psichica e l'inizio dell'evoluzione nella mente. Dalle nostre scelte dipende che levoluzione psichica sia guidata dallangelo per mezzo della ragione, o dallo Spirito del Signore per mezzo dellintuizione. impossibile che un cos lungo processo di evoluzione che la natura umana ha vissuto in milioni di anni, si possa riassumere nel corto spazio di una vita. La reincarnazione precisamente una opportunit di concludere questo processo. importante sapere che ogni volta che reincarniamo riceviamo una eredit da babbo e mamma, e questo include l'aspetto fisico, psichico e spirituale, senza scartare una terza parte essenziale che uno si porta dietro dalle sue anteriori incarnazioni. Nel caso di Ges, egli ha ricevuto da Maria l'eredit genetica di lei e i caratteri fisici della razza semitica; da quel corpo sacrosanto succhiava un latte ricco di purezza e di umilt; ereditava pure lo sforzo accumulato dal popolo ebreo nel suo processo di evoluzione che lo faceva spiccare tra tutti i popoli come la punta della freccia dell'umanit, per il fatto di aver compiuto un lungo processo di evoluzione spirituale sotto la Legge, ci che mancava ai pagani; infine la fede accumulata durante generazioni dalla discendenza di Abramo, fede che manteneva accesa la fiamma della speranza nell'avvento del Messia, fede rafforzata da tanti sacrifici nel compimento dei precetti della Legge. Lo Spirito Santo, per opera del quale era stato concepito, era presente in lui come un immenso potenziale di Amore redentore, che lo avrebbe riscattato dalla soggezione al Peccato e alla morte, a misura del suo abbandono alla Volont di Dio. Personalmente Ges si trascinava dietro gli effetti della sua vita anteriore nell'Eden: prima di tutto un corpo di peccato (Rm 8,3) simile al nostro, prodotto di quella disobbedienza che caus il ritirarsi in lui dell'Attivit Divina e l'invasione dell'azione angelica; ma portava pure con s il credito conquistato con una vita di penitenza che gli permetteva di venire orientato irreversibilmente a compiere la Volont di Dio. In altri termini, fin dalla nascita Ges non poteva fare il male che il suo uomo vecchio tendeva a fare, e neppure poteva disobbedire alla voce della sua coscienza. Questo il vantaggio che Ges aveva su di noi quando ha preso un corpo come il nostro, un corpo infettato dal Peccato, ma con una volont ferma e decisa di riconquistare la libert perduta nell'Eden: Ave verum corpus natum de Maria virgine. Credo che tutto questo voleva trasmetterci Paolo quando diceva che Ges era nato da donna. 18 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

All'affermare che era nato sotto la Legge vuol dire che anche in lui la coscienza della presenza del Padre non spuntata magicamente come un fungo, ma stato il frutto di uno sforzo personale nell'obbedienza a Dio, un Dio che dal giorno in cui laveva sentito fuori di s, passeggiandosi nel giardino, anche lui lo proiettava nella persona dei suoi genitori e nell'osservanza dei precetti mosaici, la Legge ricevuta per ministero degli angeli (At 7). La Madonna ci assicura oggi che il suo figlioletto era un modello di piet e di obbedienza alle sante leggi. Sua madre immacolata, trascendendo e dando compimento alla Legge mosaica, non inculcava a Ges bambino l'obbedienza ai genitori della terra, bens lo orientava all'obbedienza al Dio nascosto che provoca in noi il risveglio della libert per farci coscienti delle nostre azioni; l'obbedienza ai genitori e maestri ne era una conseguenza. Mettere un fanciullo davanti alla possibilit di scegliere tra il bene e il male che spetta ai genitori porgli davanti, la vera educazione spirituale. Lunico cammino per arrivare a far contatto con il Dio vivente dentro di noi lesercizio della nostra libert nelle piccole e grandi scelte di ogni giorno. Presto o tardi spunter la coscienza di ci che siamo in essenza: Libert, nulla. Un figlio , prima di tutto, un essere libero che viene a questo mondo con un programma ben preciso: consumare il suo potere di scelta nel Bene o nel Male, nellio o in Dio. Lopera educatrice di Maria con Ges si riduceva a rispettare lunico maestro, quello interno: Non fatevi chiamare maestri, rabb, perch uno solo il vostro Maestro, Cristo (Mt 23). Questo sarebbe ridare a Dio il posto che gli abbiamo rubato nell'educazione dei figli. Il frutto di quella educazione mariana si manifest in Ges ai dodici anni, che corrisponde all'et psichica di Adamo. Non per caso quella esperienza la visse nel tempio di Gerusalemme. Quel giorno segnava la fine di un lungo esodo percorso dall'umanit portatrice della Promessa, come quella Testimonianza racchiusa nell'Arca dell'Alleanza (Es 25,16) che accompagnava il popolo ebreo, ma in una tenda e nel deserto. Nell'intimo del suo cuore Ges prese coscienza, come Adamo, di Qualcuno superiore a lui, Qualcuno che gli poteva insinuare di starsene tranquillo nel tempio a parlare con i dottori della Legge, senza preoccuparsi di avvisare i suoi genitori. Il quarto comandamento ordinava di onorare il padre e la madre; l'obbedienza al Padre sopra tutte le cose era per quell'adolescente il primo e l'ultimo comandamento. A differenza di Adamo, Ges era deciso ad occuparsi delle cose di suo Padre. Questa lentrata nella terra promessa, nel riposo sabbatico... e Dio ripos nel settimo giorno di ogni suo lavoro che aveva fatto. E' quasi impossibile capire lIdeale di vita di Ges, il suo Vangelo, senza infuocarlo nel contesto dell'unico progetto di Dio, l'Uomo; progetto interrotto nel paradiso per la disobbedienza, e ripreso nella pienezza dei tempi con lobbedienza. un'unica storia, la storia dell'Uomo, rappresentato in un momento da Adamo, un adolescente che non era riuscito a scacciare la tentazione, si era sposato prima del tempo e al nascondersi da Dio aveva perso la comunicazione diretta con il Seme divino; adesso quella storia continua il suo cammino con il nuovo Adamo, grazie alla presa di coscienza di un Dio intimo che si comunica direttamente con lui. Lo Spirito Santo, per mezzo del cherubino con la spada fiammeggiante, aveva guidato i passi di Ges verso l'Albero della Vita. Chi si incontra con il Divino colui di cui dice la Scrittura che il suo nome Germe e germiner: Ecco un uomo che si chiama Germoglio; spunter da s e ricostruir il tempio del Signore (Zc 6). Chiunque arriva a scoprire in s stesso il Seme Divino Adamo per s stesso, e se obbedisce, Ges. In questa presa di coscienza si racchiude tutta la Legge e 19 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

i profeti. Occuparsi delle cose del Padre la vera adorazione a Dio in spirito e verit. Questo il Messia tanto atteso. Questo l'Israele di Dio... E il Verbo si fece carne e abit tra noi". "Questa la Vita eterna, che conoscano te, unico vero Dio, e colui che hai mandato, Ges Cristo. Questo il giorno in cui comincia ad agire il Signore (Sal 118), poich l'obbedienza del nuovo Adamo permette l'inizio del processo di redenzione, il riscatto del composto umano di Ges dalla soggezione al tentatore. Se riusciamo a capire come si introdotto il Peccato, l'azione dell'angelo caduto, nella mente e nel corpo di Adamo, potremo capire come l'Attivit del Divino lo ha potuto liberare dalla soggezione al peccato delluomo e dellangelo. Il serpente aveva promesso alla prima coppia che si sarebbero aperti i loro occhi, ma gli occhi della ragione. Questa la luce che ci viene dal portatore di luce, Lucifero, che ci inocula l'orgoglio di decidere ci che bene e ci che male per noi, per gli altri e per Dio stesso. La Luce del mondo che aveva illuminato lidillio dellEden, si spense e l'uomo e la sua discendenza entrarono nella fredda notte del tempo, dove la lanterna della ragione non riuscita ad illuminare la matassa intricata dei nostri rapporti umani, e molto meno a risolvere i nostri problemi in questa selva dove regna la legge della giungla. Davanti all'egoismo altrui, di fronte a una calunnia, un furto, unoffesa, siamo abituati a sparare giudizi... ma ci manca l'umilt, l'amore alla verit, per riconoscere la parte di responsabilit che tutti abbiamo. Siamo tutti esperti nellosservare la pagliuzza nellocchio del fratello, e non riusciamo a vedere la trave nel nostro occhio. L'orgoglio di saperlo tutto ci acceca e giustifichiamo i nostri malanni, le nostre disgrazie, gettando la colpa sui genitori, sull'educazione, l'ambiente, la formazione religiosa, il fato, il governo... La cosa pi difficile, che tanto ci costa , quella di riuscire ad ammettere i nostri errori. Davide sarebbe un buon esempio, quando ammise, dopo il suo adulterio con Betsabea, che aveva peccato, e accett di assumerne le conseguenze. Quando Semei lo malediceva e lo prendeva a sassate, fren il giudizio e il braccio di suo nipote con queste parole: Lascia che maledica, perch glielo ha ordinato il Signore (2Sam 16). Questo il vero coraggio che ci viene dall'alto, questo l'effetto dell'unzione che faceva di Davide un messia: accettare che tutto una perfetta giustizia. Per questo la Bibbia lo definisce un uomo secondo il cuore di Dio. Ges il figlio di Davide che riconosce il disastro provocato in lui e nella sua discendenza con la sua disobbedienza nell'Eden, e si dispone a pagare fino all'ultimo centesimo. Questo lo scopo ultimo della nostra presenza qui in questo mondo: riconoscere che meritiamo tutto ci che ci succede, perfino i dettagli pi insignificanti, per il fatto che noi stessi li abbiamo provocati: Se non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdoner le vostre colpe (Mt 6). Per gli uomini questo impossibile, ma per Dio tutto possibile. Neanche per Ges era facile sospendere il giudizio della sua mente, neanche per lui era facile non ricorrere alla giustizia umana (occhio per occhio, dente per dente) se qualcuno gli rubava il mantello; neanche per lui era facile non vendicare un'offesa e porgere l'altra guancia. Soprattutto neanche per lui era facile guardare una donna senza desiderarla, per non commettere adulterio con lei nel suo cuore (Mt 5). La Luce di Cristo che cominciava a filtrare nella sua mente lo aiutava ad accettare questo rinnegamento proprio come il prezzo della sua disobbedienza: Nei giorni della sua vita terrena egli offr preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo dalla morte (che questa volta sarebbe stata eterna, la seconda morte), e fu esaudito per la sua piet. Pur essendo figlio, impar tuttavia quanto costa l'obbedienza (Eb 5). Questa la croce della redenzione personale che Ges offriva a tutti coloro che erano disposti a seguirlo. In quel 20 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

momento (Mt 16) non poteva riferirsi ancora alla croce materiale, che tuttavia avrebbe avuto un profondo significato per il nuovo Adamo: se langelo infatti si era servito di un albero per introdurre il Peccato nelluomo, Ges port nel suo corpo il Peccato fino alla morte, e morte di croce. La missione materna di Maria con Ges e con tutti noi quella di aiutarci ad abbracciare questa croce con amore. A misura dell'obbedienza di Ges alla Luce di Cristo, riconoscendo di essere stato lui l'architetto del proprio destino, il serpente tentatore perdeva forza nella sua mente. stato un lungo processo, dall'et di dodici anni fino ai trenta. Gli effetti balsamici di questa dolorosa passione si riflettevano pure nel suo corpo vigoroso. La pi bella notizia che pu ricevere un ragazzo, un giovane, un uomo maturo, il Vangelo pi giubiloso quello di sentire sfumarsi la pressione che ci rende schiavi del sesso, la spina acuta del pungiglione della carne. Ricordiamo che l'et di dodici anni coincide con il risveglio dell'energia creativa; questo lo esperiment Adamo, questo lo esperimenta ogni adolescente e questo lo esperiment anche Ges. proprio in questo momento che non bene che l'uomo sia solo e ha bisogno dell'aiuto della donna. Abbiamo gi visto che nell'Eden la donna non ha compiuto la sua missione di aiuto, bens serv da tentazione. La presenza di Maria in quella tappa pi turbulenta della vita del galileo, stata di aiuto e guida. Il suo corpo concepito senza macchia originale non era mai servito di incentivo per il peccato. I quattro evangelisti non ci parlano di questa fase della vita del Nazareno accanto a quella maestra incomparabile che era sua mamma, ma possiamo essere sicuri che riceveva pure l'aiuto di tante donne timorate di Dio. Non dobbiamo ridurre Ges a un eunuco fin dal ventre di sua madre; piuttosto possiamo affermare che stato lui il primo eunuco per amore del regno dei cieli (Mt 19). Come uomo e come sacerdote considero questo periodo della vita di Ges come il pi arduo e doloroso, ma anche l'avventura pi bella, fonte di una gioia profonda e di una pace messianica: la liberazione dal tormento della mente che ci rende schiavi del disordine della passione. Il mio spirito si unisce con giubilo al cantico della Madonna quando mi accorgo della grazia immensa che ho ricevuto nell'incontrare il cammino di redenzione che Ges ha aperto in nome di tutti e prima di tutto per i sacerdoti. Gli evangelisti non hanno ricevuto dallo Spirito la Luce per poter svelare il mistero dell'iniquit, e come conseguenza logica neppure il segreto della redenzione; oggi quella Luce brilla in tutto il suo splendore. Per lo stesso motivo l'apostolo del Risorto non poteva vedere il suo corpo liberato dal pungiglione della carne e ha dovuto accontentarsi della Grazia che lo sosteneva. L'amore alla verit mi obbliga ad essere testimone dell'Intervento di Dio ai nostri giorni. Il tacere o il negare l'irruzione del Divino nella mia vita, per mezzo del Messaggio agli uomini della Nuova Terra, sarebbe una falsa umilt, sarebbe attribuirmi ci che opera esclusiva del Signore. La mia testimonianza su questa fase della vita di Ges l'ho raccolta e l'ho lasciata scritta in un libro: ECCE HOMO, nel quale narro la mia riscoperta di un Ges che viveva, soffriva e lottava come uno qualunque tra gli uomini, un uomo tra gli uomini. Credo che gli evangelisti e gli apostoli si rallegreranno con questi scritti che svelano il mistero dell'iniquit e il segreto della redenzione. Il Ges che ora conosco un vero Principe della Pace, perch anche a me ha portato la pace tra la passione e l'amore, pace tra le mie tendenze umane e le mie aspirazioni divine. Nel nome di Ges si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto terra (Fil 2). 21 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

Nel Giordano culmina la lotta di riconquista della libert perduta nellEden. All'et di circa trent'anni Ges gode di una vera libert, libera dai condizionamenti interni ed esterni degli appetiti disordinati della carne; era libero perch la sua mente era pura, pura perch libera dalla presunzione di credersi come Dio, decisa a tendere unicamente a Lui. Era come un arco teso in uno sforzo sovrumano (la passione di Cristo) che in tre anni ha potuto lanciare la freccia del suo composto umano fino alla nuova terra. Quella colomba che si pos su di lui era la forza impulsante, invisibile, che poteva realizzare quella avventura. Per capire meglio l'esperienza di quella primavera dobbiamo ricordare il processo unitario che viveva Ges: l'incarnazione del Divino nell'umano. Immaginiamoci che Dio sia come un Sole infinito: la sua Essenza la attribuiamo al Padre, la sua Luce al Figlio e il suo Calore o Spirazione allo Spirito Santo. Tre Persone che agiscono congiuntamente, sono indivisibili. Nel sole non possiamo separare la luce dal calore, ma qui sulla terra possiamo sentirne la presenza prima come luce e pi tardi come calore. Ges il primo uomo nel quale, dopo la lunga e gelata notte della storia umana, ha cominciato a penetrare l'influenza del Sole divino, prima come Luce e dopo come Calore. All'attivit del Divino come Luce la conosciamo con il nome di Cristo; alla stessa attivit come calore la conosciamo come Spirito Santo. Non sono due attivit indipendenti, ma possiamo affermare che a cominciare dall'esperienza dei dodici anni prevaleva in Ges la passione di Cristo che liberava la sua mente dal suo peccato originale nellEden; dopo il Giordano prevale l'Amore, che libera il suo corpo dalla soggezione all'angelo. Se il Cristo vivo aveva ridato all'uomo la vera immagine di Dio, adesso lo Spirito Santo gli fa gustare la sua somiglianza: ecco il latte e il miele che scorrono nella terra promessa conquistata da Ges. L'immagine pi elevata che ci possiamo fare di Dio quella dell'amore. Dio Amore. Se l'uomo immagine di Dio, dell'Unico che , ci possiamo permettere di immaginare che lesperienza umana pi vicina a ci che vive Dio quella di un innamorato. Dio il grande innamorato, che non pu resistere la pressione del suo infinito Amore, e ha quindi bisogno di formarsi un corpo, un recipiente, un continente dove poter riversare tutto il suo potenziale amoroso. Questo corpo di cui Dio "ha bisogno" l'Uomo, la sua Manifestazione: Facciamo l'Uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza. Anche Ges nel Giordano un grande innamorato, pieno dell'Amore che unisce il Padre al Figlio amato. Anche lui non pu essere solo, ha bisogno di effondere il suo amore in un corpo, ha bisogno di un aiuto simile a lui. Lamore che lo infiamma lo spinge necessariamente alla conquista del suo opposto complementare fuori di s. Se prendiamo in conto che Ges, oltre ad essere un semplice essere umano, un figlio dellUomo, allo stesso tempo l'Uomo perch ha coscienza di unit di Natura Umana, allora possiamo capire che il suo aiuto, la sua donna, abbraccia tutto il genere umano, tutti i suoi discendenti, tutte le anime che lui vorrebbe salvare, riunire nell'unit di un solo corpo, la sua chiesa. logico pure pensare che questa chiesa, questa amata, debba essere rappresentata da una donna. Mi immagino che lo sforzo principale di Ges durante la sua vita pubblica fosse quello di resistere alla voglia di poter gridare a tutti la Buona Novella di cui lui era pregno, che l'Attivit del Divino come Cristo l'aveva gi liberato dal suo peccato adamico, e che adesso lo Spirito Santo stava liberando il suo corpo dal peccato dell'angelo; la voglia di annunciare che era lo stesso uomo che nell'Eden ci aveva espulsi dal paradiso, ma che ora tornava ad offrire a tutti il ritorno a quello stato perduto: Il tempo compiuto e il Regno di Dio vicino; convertitevi e 22 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

credete nel Vangelo (Mc 1). Si rendeva conto perfettamente dello stato di letargo in cui il Seme divino ibernava in tutti gli uomini, anche quelli di buona volont; erano come pecore disperse, senza pastore e senza ovile; era disposto a conquistare, riscattare a prezzo di sangue la sua "chiesa", la sua donna, la sua "sposa", per farsela presentare davanti tutta gloriosa, senza macchia n ruga, n alcunch di simile, ma santa e immacolata (Ef 5). Se Adamo si era appassionato del corpo della donna, carne della sua carne e osso delle sue ossa, il nuovo Adamo si innamora dell'anima e del corpo della sua donna, la sua chiesa. Chi ha fatto l'esperienza di innamorarsi pu leggere sotto una luce particolare gli incontri di Ges con un'anima, come la samaritana, che riusciva a far contatto con il Cristo vivo attivo in lui, la Luce divina che le mostrava l'incoscienza in cui viveva: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Non sar il Messia?. La persona, la donna che meglio di tutte poteva rappresentare l'abisso in cui era caduta Eva, la compagna dell'uomo, era certamente Maria Maddalena. Quella peccatrice pubblica ha avuto il coraggio di riconoscere pubblicamente il suo stato caduto, di piangere il suo peccato e di porre ai piedi del Maestro tutto ci che lei aveva usato come incentivo di peccato: bellezza, capelli, profumi, monili, lacrime, passione e amore... I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 21). La mentalit legalista di Simone, il fariseo osservante che aveva invitato Ges, distava molto dall'intuire il valore del gesto di quella donna (Lc 7). Ma per Ges quel gesto era un segno, una garanzia che la redenzione che Dio portava avanti in lui, si sarebbe effusa su tutta la sua chiesa. E' logico pensare che Ges sperasse che il suo sacrificio avrebbe aperto il cammino di redenzione a tutte le anime, a tutta la sua chiesa. Se lui innalzava bene in alto il serpente antico, inchiodandolo su una croce, la Luce di Cristo avrebbe certamente diradato le tenebre di tutto il genere umano. Nel Getsemani sud sangue quando costat il profondo letargo in cui era sommersa la sua chiesa, rappresentata in quell'orto dagli apostoli. Era l'ora delle tenebre. Il diavolo che nel deserto si era ritirato da lui per tornare al tempo fissato (Lc 4), adesso veniva a insidiargli il calcagno. Ges ne sentiva il tanfo pestilente, cos come lo aveva fiutato a Cesarea...ascolt il suo sorriso burlone che gli presentava il fallimento della sua missione di redentore del genere umano. vero che, come la sua mamma immacolata, anche lui gli aveva schiacciato la testa; tuttavia il suo sacrificio non avrebbe provocato l'immediata irruzione della Redenzione nel suo corpo, la sua chiesa. Le porte dell'inferno avrebbero continuato a prevalere sulle pecore del suo gregge: Percuoter il pastore e saranno disperse le pecore (Mt 26). Questo l'aveva intuito nell'ultima cena quando gli apostoli si erano messi a litigare chi di loro poteva essere considerato il pi grande, chi aveva pi autorit, chi poteva essere il probabile successore del Maestro. Tra i dodici, colui che era pi esposto alla tentazione era proprio Simon Pietro. Ges lo mise in guardia: Simone, Simone, ecco satana vi cerca per vagliarvi come grano... (Lc 22). Era sempre la stessa tentazione di voler essere come Dio, adesso con la variante di essere come Cristo, un altro Cristo, un vicario di Cristo, pretendendo di rubare il posto dell'Azione di Dio, Cristo, nell'opera della redenzione. Se gli angeli avevano scimmiottato il Creatore nell'opera della creazione, se la prima coppia aveva imitato Dio nell'opera della procreazione, adesso Simon Pietro pretender imitare Cristo nell'opera di santificazione delle anime: l'imitazione di Cristo. Ges sud sangue, ma non si perse di coraggio, n perse lo slancio per seguire il suo cammino, come era stato decretato. Assicur pure il suo apostolo di aver pregato per lui affinch 23 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

la sua fede non venisse meno...; una preghiera uscita da quella bocca un decreto, non pu rimanere senza effetto; presto o tardi si compir, possiamo esserne certi. Sulla croce inchiod il suo uomo vecchio (libert orientata a s stessa), e lo Spirito Santo lo risuscit a una Vita eterna. Nel giardino della risurrezione, come nell'Eden, la donna che rappresentava la sua chiesa si tir ai suoi piedi, desiderando ardentemente di unirsi a lui, ma non era il momento delle nozze. Lo Sposo era pronto, ma la sua fidanzata doveva percorrere anche lei il lungo cammino percorso dallo Sposo, cammino cominciato con una vita di penitenza all'uscita dal paradiso. Anche la chiesa aveva bisogno di un battesimo di acqua, di penitenza, prima di ricevere il battesimo di fuoco, dello Spirito: Non toccarmi. Il celibato sacerdotale del Risorto stato il modello per tutti coloro che avrebbero sentito nel loro cuore la grazia di completare ci che manca alla passione di Cristo, a favore del suo Corpo che la Chiesa (Col 1). Tutte queste ostie pienamente consacrate, non importa se con o senza voto, hanno potuto riempire la pisside, il corpo della donna, il femminino dell'Uomo. Sono state come fiammelle accese nel Fuoco dell'olocausto. Quando quella pisside si riempita, tutte quelle fiammelle si sono convertite in una fiaccola: in una individualit femminina si concentrata la coscienza di unit di tutte quelle ostie, coscienza di Chiesa. Contro di essa non prevarranno le porte dell'inferno.

24 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

IV

CONFERMA I TUOI FRATELLI


Si saranno resi conto gli apostoli dell'agguato che il tentatore aveva loro teso? Non sembra, almeno a giudicare dalla sicurezza con cui Simon Pietro si sent investito di un "potere" speciale per eleggere un successore di Giuda nella persona di Mattia (At 1). Nel Vangelo si percepisce che Simone figlio di Giona, dal giorno in cui ha ricevuto dal Padre la rivelazione della presenza del Cristo vivo in Ges, era esposto alla sottile tentazione di credersi come Cristo, capace di edificare lui la Chiesa in altri, invece di permettere con umilt che Cristo distruggesse la statua del suo uomo vecchio ed edificasse in lui la Chiesa; la presunzione di essere un altro Cristo, capace di fare chiese, prima di essere Chiesa, prima di diventare Pietro: ossia, la tentazione di prendere il posto di Cristo. Nessuno pu sentirsi esente da simile tentazione; caduto Adamo, caduto Simone e siamo caduti tutti; ma tutti ci possiamo rialzare come Ges. Davanti a Dio una cosa la persona, in questo caso Simon Pietro e gli altri apostoli, e una cosa ben distinta l'energia, lo spirito che ci anima: Non sapete a quale spirito appartenete (Lc 9,55). Dobbiamo imparare a distinguere bene la persona dallenergia che la muove, riconoscere ed ammirare, per esempio, la buona volont dell'apostolo con il Maestro, come pure il suo rimorso per averlo rinnegato, ma non possiamo chiudere gli occhi davanti alla brutta piega che l'ambigua autorit di Pietro ha preso fin dall'inizio. Secondo le sacre Scritture, il primo a sentire il fetore del serpente antico, la bestia che sul calvario era stata ferita a morte, ma la cui ferita mortale era in via di guarigione (Ap 13), stato l'apostolo del Risorto, quell'ex fariseo afferrato come un polpo alla Legge e che il Cristo vivo aveva buttato gi da cavallo. stato lui a sentire la presenza della pi astuta tra le bestie del campo che si infiltrava rapidamente nelle prime comunit cristiane: Il mistero dell'iniquit gi in atto, ma necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sar rivelato l'empio e il Signore Ges lo distrugger con il soffio della sua bocca e lo annienter all'apparire della sua venuta (2Ts 2). Con una disperata epistola allerta i Galati del pericolo di tornare sotto la Legge, annullando cos il Vangelo, la buona novella che solo Cristo, l'Attivit del Divino ci redime dal Peccato e dalla morte. Il pericoloso slittamento era un tradimento all'opera di redenzione, riducendo il mistero di salvezza a una iniziativa umana che toglie alle anime di buona volont l'accesso diretto alla Luce di Cristo, promettendo in cambio una salvezza frutto dello sforzo umano di santificarsi per mezzo del culto, l'ascesi, le penitenze, le opere buone: Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese dEgitto (Es 32). Riconosceva che tutte queste pratiche di piet, tutti questi elementi del mondo, erano stati come lo sterco (Fil 3) che aveva concimato l'albero della religiosit ebraica, aiutando la sua crescita e rafforzando la speranza nell'avvento del Messia; ma una volta apparso il frutto, il Cristo vivo in Ges, erano ormai scaduti, obsoleti. Pretendere di identificarci con Dio, di fonderci nel Sole Divino, scalando la montagna della santit come la fantasia di una bambina che sogna di essere madre giocando con una bambola. 25 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

Giovanni, il discepolo amato, era ormai vecchio e prigioniero nell'isola di Patmos quando ricevette, in immagini, la Rivelazione di quel mistero; fu preso da un profondo stupore quando l'angelo gli fece vedere dove era seduta la grande prostituta, sulla cui fronte c'era scritto un nome: MISTERO. Quella donna meretrice era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Ges (prima li perseguita e dopo li canonizza); non altro che il prolungamento del mistero dell'iniquit, ora tra i seguaci di Cristo; la "caricatura" della Chiesa di Cristo, che il nemico delle anime ci ha convinti a edificare con le nostre mani, alla quale ingenuamente abbiamo chiamato Opus Dei: una entit giuridica che di per s non esiste, composta di canoni e leggi umane, governata da una autorit che si fa passare come vicaria di Cristo in terra, rappresentante di Dio e sposa di Cristo, ma che insiste nell'occupare il posto di Cristo nelle anime, seminando la confusione e le tenebre con una mescolanza di bene e di male. Nello stesso campo dove Cristo aveva sparso buon seme, il nemico ha seminato zizzania, la confusione tra le anime che anelano la Luce, la Verit e la Vita eterna (Mt 13). Il miglior esempio per convincerci della deformazione della Verit che provochiamo ogni volta che pretendiamo di saperne pi di Cristo, mescolando il bene e il male, la verit e l'errore, il seguente: il sacerdozio secondo l'ordine di Melchisedek vissuto da Ges lo ha portato in pochi anni alla morte del suo uomo vecchio, inchiodando sulla croce quella smania di fare opere per Dio che caratterizza tutti gli esseri liberi. Ges stato il primo bruco che, una volta scoperto dentro di s il Seme di Vita eterna, ha avuto il coraggio di chiudersi in crisalide, morto liberamente allo stato di verme e nella risurrezione si trasformato in una bellissima farfalla. Questo il suo Vangelo, la pi bella avventura che pu sognare di vivere una creatura libera: perdersi nel nulla per ritrovarsi nel TUTTO. Nell'ultima cena ha lasciato tra di noi il suo Corpo risorto sotto le specie di pane e vino; era un invito, diretto a tutti coloro che erano disposti a perdere lo stato di individualismo egoico proprio degli esseri umani (chicchi di frumento e acini di uva) per entrare a formar parte dell'unit di un solo pane e di un solo vino, il Corpo e il Sangue di Cristo: Chi vuol venire dietro di me rinneghi s stesso, prenda la sua croce e mi segua. Ges Cristo, infatti, ci pu presentare al Padre solamente nell'unit di un solo Corpo. Purtroppo abbiamo interpretato il suo appello a entrare nel suo Corpo, come una vaga memoria della sua passione, riducendo il Cammino tracciato da lui a una liturgia, un rito eucaristico: questo equivale a lasciar perdere l'olio per trattenere la sansa, buttare via il vino e conservare le vinacce, spremere una canna da zucchero e intrattenerci con il bagasse, la buccia. Perch tanta incoscienza e ingratitudine? Secondo l'apostolo del Risorto questo succede perch non riusciamo a fare contatto con il Seme Divino in noi; se il Signore in noi morto, se la nostra fede intellettuale debole come quella dei discepoli di Emmaus, abbiamo bisogno di una materia sensibile per riconoscerlo, abbiamo bisogno del sacramento, di spezzare il pane: Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finch Egli venga (ICor 11). Ci siamo lasciati abbacinare dal miracolo di un pezzo di pane che si converte nel Corpo di Cristo, e neppure sospettiamo che la realt ben diversa: non che il pane e il vino cessino di essere tali, bens il Corpo del Risorto che muore, si sommerge in un annientamento abissale per farsi pane e vino, una materia inanimata. Questo annichilamento lo pu realizzare solo l'Amore, sulla scia dell'annientamento di Colui che, essendo l'Unico che , non appare da nessuna parte, pur essendo lAlfa e lOmega, il seme che sostiene tutta la creazione, al servizio degli esseri liberi. Quando la nostra fede sar cos viva da permettere al 26 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

Signore di venire, di risuscitare in noi, diventeremo noi templi vivi del Dio vivente, Corpo di Cristo; quando lo riconosciamo VIVO, allora l'eucarestia perde il suo significato di sacramento, sparisce come il Risorto spar dalla loro vista; cos successo a me. Di questa distorsione non possiamo gettare la colpa su nessuno, perch siamo stati noi sacerdoti a ridurre il Vangelo di Ges a un testamento, a un culto dominato e guidato da una casta sacerdotale, sul modello del sacerdozio di Aronne. Questa casta sacerdotale limpedimento per la manifestazione del progetto di Dio con il suo popolo: Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa (Es 19). Tanto l'antico come il nuovo Testamento sono scivolati in questa deviazione: occuparci delle disposizioni testamentarie di un morto, conservando in un museo le sue reliquie, per esempio l'arco che ha permesso a Ges di colpire il bersaglio dell'eternit; cos abbiamo dato origine all'istituzione religiosa, una falsa crisalide. La falsit di detta crisalide consiste nel fatto di imitare alcuni bruchi che si vedono qui nel tropico, che fanno una crisalide indipendente dal loro corpo, dove entrano ed escono a loro piacere, senza riuscire a sperimentare in s stessi la metamorfosi che converte il bruco in farfalla. Anche noi ci siamo abituati ad entrare e uscire dal Tempio, alieni alla fede e alla speranza che predichiamo, senza renderci conto che dobbiamo essere noi templi di Dio, il Corpo di Cristo, pietre vive della sua Chiesa. Il sacerdozio ministeriale che abbiamo edificato mantiene Dio al nostro servizio, a servizio del nostro desiderio di fare chiese. Questo ha prolungato durante due mila anni il tempo della Misericordia sotto il regno dell'iniquo. Questo stato il presentimento che ha fatto sudare sangue a Ges. Lui sperava di aver inaugurato per tutti il vero sacerdozio destinato a porre fine ai tempi per entrare nell'eternit dei beati: il Regno dei cieli nella sua Chiesa trionfante. Un altro esempio che ci pu aiutare a chiarire la confusione che il serpente antico ha sparso nella verit della salvezza il tranello, il laccio che ha usato per impedire la promessa di redenzione; considero che questo l'inganno pi sottile del padre della menzogna. L'Opera, il capolavoro che Dio si proposto fin dall'eternit l'Uomo maschio e femmina, questo il perch del decreto dell'Eden: Non bene che l'uomo sia solo, facciamogli un aiuto simile a lui. Per raggiungere la sua realizzazione umana e divina, l'uomo ha bisogno dell'aiuto imprescindibile della donna, solamente con il suo aiuto i due saranno un solo corpo. Sappiamo che nel paradiso la donna, invece di usare la bellezza del suo corpo e i suoi attributi femminili per aiutare l'uomo ad essere fedele al precetto di non mangiare del frutto della fecondit, lo sedusse trattenendolo in s stessa; invece di aiuto servita di tentazione. Proprio nel momento in cui il serpente credeva di aver prevalso sull'uomo e sulla donna, ha dovuto ascoltare un altro decreto del Creatore: Pongo inimicizia tra te e la donna.... In una perfetta giustizia con l'angelo caduto Dio decise che se il tentatore aveva usato una donna per introdurre il peccato nel mondo, Egli pure avrebbe usato una donna per introdurvi la redenzione. La garanzia di quel decreto si basava nella fedelt di un'anima speciale, lunica che non aveva perso di vista il Datore, n il suo nulla. Quell'anima sarebbe incarnata come donna, e sarebbe stata l'aiuto di Dio. Nella sua umilt quella donna per eccellenza era come il vuoto di una finestra aperta, che ha permesso al Sole divino di penetrare nelle tenebre di questo mondo di menzogna. Solo la Luce che penetra attraverso quella finestra ci pu scoprire il tranello del nemico: farci credere che dobbiamo prescindere dall'aiuto della donna per arrivare ad affirmarci in Dio; farci vedere l'amore umano come opposto, contrario all'amore verso Dio, gettando 27 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

addosso alla donna la colpa della tentazione, presentandola come incarnazione del peccato. Cos facendo, il vero tentatore rimasto occulto come una serpe nell'erba, cos ben nascosto da convincere molti della sua non esistenza. Quanti tentativi, con la scusa del celibato sacerdotale, di voler arrivare a fonderci nell'Amore di Dio, senza aver fatto prima un'esperienza dell'amore verso una donna! Quanto tempo perduto nell'accusare la donna come causante dei nostri mali! (Cfr Gv 8). Invano Ges ha cercato di ripristinare l'ordine voluto dal Creatore: Ci che Dio ha unito, non lo separi l'uomo (Mt 19). Anche dopo Cristo sono poche le anime che, come Francesco e Chiara, hanno approfittato lattrazione degli opposti come complementarit, come un grande aiuto per elevarci al di sopra dello stato animale razionale che ci fa percepire la necessit dell'opposto complementare solamente a livello fisico, del corpo. Non siamo puro spirito, neppure siamo solo materia, ma l'angelo che puro spirito ci ha convinti a spiritualizzarci. Se Dio aveva determinato che non bene che l'uomo fosse solo, noi siamo arrivati a determinare la separazione tra uomo e donna come condizione imprescindibile per arrivare a Dio. Come giustificazione a questa separazione, abbiamo applicato quelle parole di Ges soltanto al matrimonio, come condanna del divorzio. Chi pu capire, capisca. Per colmo, ci siamo creduti maestri e dottori nel campo che meno conosciamo, emanando decreti, documenti ed encicliche sulla morale matrimoniale, legando pesanti fardelli e imponendoli sulle spalle della gente sposata, quando noi non li moviamo neppure con un dito. Non sarebbe pi onesto riconoscere la nostra ignoranza e orientare le coppie cristiane al Cristo vivo, l'unico Maestro delle anime? Sarebbe la missione pi bella che possiamo compiere con tante anime di buona volont: sparire per lasciare spazio all'Agire di Dio in tutti. Sono cosciente che allo scrivere queste cose mi espongo agli attacchi del tentatore (conosco molto bene il pericolo che si nasconde nel tentativo di colpire un serpente velenoso), ma sono pure consapevole che rivelare questo mistero e questo tranello come scoprire e prendere di mira la testa del nemico. E un serpente si uccide schiacciandogli la testa, e non prendendolo per la coda come fece Mos (Es 3). Questa almeno la mia esperienza personale, che io considero la pi bella vittoria di Maria nella mia vita. Sono sicuro che la devozione a Maria Ausiliatrice mi ha portato a scoprire il grande inganno del serpente: nascondere la sua testa velenosa con la maschera seduttrice di una donna. Come ha potuto Maria schiacciare la testa del serpente antico? Facendo ci che non ha fatto la donna nel paradiso, quando decise di diventare madre prima del tempo. La sua umilt l'ha preservata dal credersi "come Dio", rimanendo nel vuoto del suo nulla. La sua purezza l'ha spinta a rinunziare alla maternit umana, inaugurando il voto di castit: Non conosco uomo. Non importa se il sacrificio di castit, tanto nel celibato come nel matrimonio, stato poi rinchiuso in un sacramento o in un voto, come promessa pubblica nella Chiesa; l'importante che dopo Maria ogni donna pu essere un vero aiuto per l'uomo, come Maria lo stata per Dio. Soltanto la Madonna ci pu dare la saggezza per scoprire questo inganno cos sottile, queste tenebre con apparenza di vera luce, ma sono pure convinto che l'esperienza di molti miei fratelli sacerdoti e religiosi pu confirmare questa verit. Cuore a cuore vorrei chiedere a tante anime di buona volont che gemono e soffrono sotto il pungolo della carne, se in tanti anni di sacrifici e olocausti, sacramenti e mortificazioni..., ma prescindendo dall'aiuto della donna, hanno sentito mitigare la virulenza del pungiglione della carne. Sono convinto che molti di loro hanno 28 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

sperimentato la Grazia del Signore, come Paolo di Tarso, che li ha preservati dal cadere in deviazioni peggiori o finire in un manicomio. Ma cosa pu succedere in un sacerdote, incatenato dalla legge del celibato e senza l'aiuto di donna, se un bel giorno questa grazia si ritira? Deve essere terribile vivere pungolati dal Peccato, con il disordine dell'energia creativa, senza la Grazia che ci pu dare la forza di resistere. Dopo due mila anni di culto, sacramenti, voti, opere buone... dovremmo essere pi che convinti che solo lEssere che , lunico vero Dio, il Messia Redentore, solo lEssere libera, solo lEssere redime; questa redenzione non si realizza se noi non rinneghiamo il nostro egoismo e gli consegniamo la nostra libert (lunico che abbiamo). Pretendere che alcune pratiche di piet ci portino una salvezza che non possono dare superstizione: Peccato di superstizione la ribellione, e delitto di iniquit la resistenza (ISam 15). Sono parole di Samuele a Saul, che invece di sterminare il meglio del bestiame minuto e grasso, laveva risparmiato come olocausto da sacrificare al Signore. Questa situazione delicata in cui si trovano tante anime consacrate che gemono e soffrono sotto il pungolo del Peccato, legate a una legge che non pu salvare, sorrette dalla Grazia che, ultimamente, per giustizia si sta ritirando sempre pi... questa situazione Dio la permette, cos come permette la sussistenza del male nel mondo, a favore di tante anime che, inconsciamente, credono di consacrarsi a Dio per mezzo della legge ecclesiastica. Ma arrivato il momento in cui ognuno di noi, lo voglia o no, deve fare la sua scelta definitiva tra la Luce di Cristo o queste tenebre con apparenza di luce: giunta l'ora in cui n in questo monte, n in Gerusalemme adorerete il Padre... giunto il momento, ed questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verit (Gv 4). Certamente vi chiederete come mai il Signore non si serve dell'Autorit ecclesiastica, come dovrebbe essere, per farci arrivare questa Luce che chiarisce il mistero dell'iniquit e il segreto della redenzione. Avete in parte ragione di pensarla cos, ma non tutta la ragione. Abbiamo gi visto che il Sinedrio, l'istituzione ebraica che rappresentava l'interpretazione della Legge mosaica, era opera dello stesso Leviatan: un'associazione di uomini diretti dallo spirito del mondo e orientati al conseguimento degli interessi del mondo. Le origini di quella autorit religiosa le dobbiamo cercare nel deserto, ai piedi del Sinai, quando gli israeliti, atterriti dalla grandiosa teofania, supplicarono Mos: Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo (Es 20). Per il timore di tutto un popolo lAlleanza del Sinai si convert in un testamento; per la stessa cecit il Sinedrio non era responsabile, prima della venuta di Cristo, di ci che rappresentava. L'irruzione delle primizie dello Spirito negli apostoli il giorno della Pentecoste segn la fine dell'autorit del Sinedrio, la fine della mediazione umana tra Dio e le coscienze: Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini (At 5). Purtroppo, come l'aveva previsto Ges, in poco tempo abbiamo voluto prolungare, fissare l'Autorit dall'alto conferita dallo Spirito, trasformandola in una autorit di quaggi, come quella dei re che governano le nazioni. Allepoca di Costantino listituzione ecclesiastica era gi pronta per prendere il posto dell'autorit imperiale nella citt dei sette colli: questo anacronismo storico la rianimazione di un cadavere: La sua piaga mortale fu guarita (Ap 13). Nuovamente la Volont di Dio si fece serva dei nostri desideri umani, sostenendo e assistendo con il suo Spirito quella autorit che alla fede di tante persone si presentava come sacramento di salvezza, manifestandosi direttamente a coloro che si ritenevano rappresentanti di Dio, come pure per mezzo di molte anime alle quali ordinava di sottomettersi all'Autorit. Quante 29 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

rivelazioni, quelle che non sono state distrutte, sono l, in archivi pieni di polvere! Come ultimo rimedio intervenuta la Madonna con varie apparizioni, con messaggi personali diretti all'Autorit... il pi importante dei suoi messaggi non arrivato alla conoscenza delle anime. Prudenza? No, fratelli, INDURIMENTO! A partire dall'epoca dell'ultimo Concilio, il Signore ci ha assicurati: Se oggi mi servo di questo strumento per trasmettere direttamente ai miei il mio messaggio, perch l'Autorit che doveva trasmettere questi messaggi al mondo, all'umanit intera, mi ha rifiutato. Se il Sinedrio aveva condannato la presenza del Cristo vivo in Ges, definendola una bestemmia rea di morte: Ha bestemmiato! (Mt 26), ai nostri giorni questa Autorit, che per scudarsi meglio si auto proclamata infallibile, ha definito il Messaggio del Signore come effetto di farnicazioni misticheggianti. Gelosa com del suo potere, sa molto bene che il suo pericolo mortale si racchiude nella presa di coscienza collettiva della presenza del Divino, che mette fine a questa e a ogni altra mediazione umana; ci sar un solo gregge e un solo Pastore. Il mettere allo scoperto l'ombra proiettata dal mistero dell'iniquit, occulta dietro le origini dell'Istituzione ecclesiastica, non comporta in assoluto un giudizio sulle persone, anzi: Alle anime di fede e buona volont, esseri umani senza distinzione di razza, popolo o religione, a tutti gli esseri umani che formano parte della Chiesa istituzionale, ai suoi dirigenti, la gerarchia ecclesiastica, dai suoi rappresentanti pi alti, compresa la persona del Papa (non il papato), vescovi, sacerdoti e fedeli di tutte le religioni, va diretto il Messaggio agli uomini della Nuova Terra, affinch prendano coscienza dell'incoscienza in cui hanno vissuto, si liberino dalla Istituzione, si liberino dalla soggezione allo spirito dell'Iniquo per orientarsi direttamente al Cristo vivo in loro, il quale li redimir dall'orientamento all'io egoista, come fu redento l'uomo, la Natura Umana, in Ges, e possa compiersi in loro la Volont di Dio, affirmandosi nel loro vero Essere, l'Unico che . Sono parole dello strumento citato dal Risorto. Chi questo strumento? Se riusciamo ad abbracciare l'Opera del Signore in tutto il suo insieme, potremo arrivare facilmente a questa conclusione: il traguardo della storia umana, il segno della fine dei tempi ancora la DONNA, come lo ha annunciato il decreto di Redenzione: Pongo inimicizia tra te e la donna.... Alcuni profeti (Is 7; Mi 5) hanno intuito che la redenzione, pur essendo una, si sarebbe realizzata in due momenti: nella pienezza dei tempi a Betlemme di Efrata una donna vergine ha dato alla luce un figlio cui fu messo nome Ges, Salvatore, come era stato chiamato dallangelo; alla fine dei tempi colei che deve partorire, partorir una moltitudine di figli di Dio che nessuno capace di contare; questo parto lEmmanuele, il Dio con noi. Se Adamo con la sua disobbedienza ci aveva espulsi dal paradiso della Presenza di Dio, il nuovo Adamo ha aperto per tutti la porta di ritorno a quello stato. E se Eva aveva voluto essere madre dei viventi, dando inizio a una generazione numerosa come la sabbia del mare; giusto che la nuova Eva venga a mettere fine a questa generazione perversa e adultera, per dare alla luce figli di Dio, numerosi come le stelle del cielo. Se cercate un segno dal cielo della veridicit delle mie parole, non vi posso dare altro segno che quello di Giona profeta: Quelli di Ninive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perch essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c' pi di Giona (Mt 12). Questa donna io l'ho veduta con i miei occhi, l'ho udita e contemplata, l'ho toccata con le mie mani...,una donna piena del Verbo di Vita e dello Spirito di Santit; in lei mi si fatta visibile la Vita eterna; perci questa la mia testimonianza: ci che ho udito e veduto, io lo annunzio a voi, 30 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

perch anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo. Questo vi scrivo perch la mia gioia sia perfetta (Cfr IGv 1). Al vedere la Sposa, ho visto lo Sposo, e questo mi permette di godere della stessa promessa che ricevette Pietro, Abramo e Adamo: Ecco IO pongo in Sion una pietra angolare, scelta e preziosa; chi crede in essa non rester confuso (Is 28). Come potrei riassumere l'ideale di vita di questa donna? Se nell'Eden la prima donna, tentata da una volont malevola, si era fatta "serva del Peccato", schiava di s stessa e del tentatore, ora tornata con l'umilt e sottomissione di una serva, facendosi schiava del suo Signore, raggiungendo con sudore l'umilt e la purezza di Maria, fino al punto da sparire in lei. Meditate la parabola del figlio prodigo e capirete che come venne lo Sposo, cos viene la Sposa. Anche la sua missione unica: certamente nel paradiso commise una grande imprudenza al rivelare al serpente il segreto del Re, la presenza cio dell'Albero della Vita nell'uomo: Dio ci ha detto..., ed era servita di tentazione all'uomo, risvegliando in lui il desiderio della carne, ma spegnendo in lui lanelito del Divino. Per giustizia con il tentatore e con tutti i suoi figli esiliati, viene ora a risvegliare in noi l'anelito dell'Eterno, di una risurrezione dai morti; spettava a lei illuminare il centro del nostro giardino: l'Albero della Vita e l'albero della vita naturale nel quale si nasconde il serpente antico. Quali sono le liete notizie che questa donna reca a Sion? Qual' il suo Vangelo, la Buona Novella per tutti noi, esuli figli di Eva? lo stesso annuncio che il Risorto le ha confidato un primo giorno della settimana, in quel giardino: Va e annunzia ai miei altri e tuoi altri che passa la notte perch per me gi venuto il giorno. Quel giorno lei corsa al cenacolo e ha annunziato ai suoi fratelli: Ho visto il Signore, il Risorto!!! E i suoi fratelli annunziarono il lieto messaggio che lo Sposo era gi realizzato, il nostro Capo era pronto..., ma non era ancora l'annuncio della risurrezione collettiva, come lui ci aveva assicurati: Questa la Volont del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna, ed io lo risusciter nell'ultimo giorno. Come un buon pap, il Risorto desiderava vedere i suoi figli nello stesso posto che lui era andato avanti a prepararci: Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io (Gv 17). Tuttavia si rendeva conto che per risvegliare alla Vita eterna questi figli della disobbedienza, questi ciechi nati, questi figli delle mandragore (Gn 30), non era sufficiente il desiderio di un pap... Oggi pi che mai lumanit ha bisogno del CUORE di una mamma, dellAmore di Dio-Madre fatto carne nel cuore di una donna. Non era successo cos con il nuovo Adamo, nato da donna? Soltanto con un intervento di Dio-Madre si realizzer il desiderio del Risorto: quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo (la Nuova Terra) e della risurrezione dai morti non prendono moglie n prendono marito, e nemmeno potranno pi morire, perch saranno come gli angeli, ed essendo figli della risurrezione, sono Figli di Dio (Lc 20). Ora possiamo capire perch il Risorto confid alla donna lannunzio della risurrezione collettiva dei figli: Va e annunzia.... Sono testimone che la missione di questa donna in me non stata sterile. Rafforzando la mia consacrazione sacerdotale, mi ha invitato a dare sempre priorit alla mia coscienza, la voce di Dio in me, voce che io mantenevo sottomessa alla legge religiosa e all'autorit ecclesiastica. stata una bella sorpresa accorgermi che quella Voce, che al principio suggerisce soavemente, poi con fermezza e forza straordinaria, come fuoco divoratore, si sta facendo carne della mia carne: Fuoco sono venuto a portare sulla terra, e che devo volere se non che si accenda? (Lc 12). Ci 31 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

che la legge religiosa (in quanto conoscenza del bene e del male) non aveva potuto realizzare in me in tanti anni di vita consacrata, adesso la Grazia, basata sulla mia fedelt alla coscienza, lo rendeva possibile: crocifiggeva il Peccato, eliminando cos la separazione tra me e Dio. Il Dio vivente molto esigente; mi rendo conto che non posso pi continuare a servire due padroni, perch non possono vivere allo stesso tempo l'io e Dio. La redenzione va penetrando nella mia mente, invitandomi a sospendere il giudizio di bene o male davanti a tutti gli avvenimenti e le circostanze che non dipendono da me; allo stesso tempo a prendere coscienza della presenza e assistenza di Dio in tutti gli atti della mia vita. Mi sempre pi difficile recalcitrare contro il pungolo (At 26). Il miracolo pi bello che mi inonda di pace certamente la realizzazione di questa profezia di Geremia, profeta e sacerdote: Ecco, il Signore crea una cosa nuova sulla terra: la donna cinger l'uomo (Ger 31). Se il primo intervento diretto di Dio nella storia umana stato quello di condurre la donna all'uomo, la riattivazione di quel progetto interrotto nell'Eden ancora il segno della donna. Anch'io credevo di poter prescindere dalla donna nella mia vita consacrata; vana illusione, ci che Dio ha unito non lo pu separare l'uomo. Invece di vedervi un aiuto imprescindibile, anchio avevo fatto della donna una tentazione imprescindibile. Adamo si era orientato alla passione scartando l'amore; noi sacerdoti ci siamo orientati all'amore scartando la passione. N luno n laltro si deve fare, perch la passione senza amore sensualit e l'amore senza passione vanit. Il dono pi bello in questa nuova tappa della mia vita una donna che l'Amore mi ha presentato come compagna nel cammino della mia realizzazione umana e spirituale; il mio aiuto che mi serve da complementare, un vero aiuto ad essere fedele alle esigenze della coscienza, stimolando le mie inquietudini pi profonde. nel campo dellenergia creativa dove sento gli effetti pi balsamici della redenzione: il pungiglione della carne, il dente velenoso del serpente, ha perso ormai la sua veemenza. Un innamorato prova un gusto matto nel preparare sorprese, nel lasciare tracce segrete del suo passaggio, aspettando con ansia che lamata le scopra. Immaginiamoci come Dio riempie la nostra vita con segnali del suo Amore! Il Padre nostro che nei cieli non ha difficolt di scrivere con il suo dito qui sulla terra. Il dito di Dio ha inciso la sua Legge su delle tavole di pietra; lo Spirito Santo apparso nel Giordano sotto forma di colomba; il Corpo del Risorto ha preso forma di pane azzimo; la passione di Cristo ha trafitto con stimmate lancinanti la carne di vari santi... cosa pu impedire oggi che il Signore possa incidere la contrassegna della Redenzione nella carne di un rappresentante della stirpe della donna? Ebbene, io porto nel calcagno del piede sinistro un suggello, la cicatrice del morso di un serpente velenoso; sono pure testimone che Qualcuno superiore a me gli ha schiacciato la testa; in questo caso il "dito di Dio stato il mio braccio armato con un machete. Pongo inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua; questa ti schiaccer la testa e tu le morderai il calcagno. Carissimi fratelli in Cristo. Mentre scrivevo questa lettera, un presentimento latente nel mio cuore si fatto una convinzione profonda: se l'autorit ecclesiastica venuta meno alla missione di trasmettere i messaggi del Signore, tocca a noi sacerdoti il compito di trarre alla memoria le parole del compimento di tutte le profezie, per darle a conoscere a suo tempo a tutte le nazioni e nessuno possa dire domani che non stato avvisato. Questo mi sembra logico e giusto: se durante due mila anni siamo stati noi a prolungare il tempo della Misericordia per mezzo del nostro ministero sacerdotale, presentando alla gente un Dio che provvede a tutti i nostri bisogni 32 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

temporali, oggi possiamo chiedere al Signore di ungerci sacerdoti secondo l'ordine di Melchisedek, di impetrare dallEterno la grazia di mettere fine al Tempo della Creazione intera, e che si possa manifestare finalmente il Regno di Dio in tutto, in tutti e in ciascuno. Sono convinto che ogni persona che prende coscienza del Signore nel suo intimo e lo lascia interferire con la sua vita, Pietro e riceve le chiavi del Regno dei cieli: pu "sciogliere" ci che ha legato qui sulla terra. In altre parole, se nel tempo della Misericordia abbiamo annunciato la morte del Signore, ora possiamo rivestirci di Cristo (Gal 3) e proclamare la sua Risurrezione. Quando parlo di risurrezione, non mi riferisco alle "risurrezioni" che erroneamente citiamo, come quella di Lazzaro, del figlio della vedova di Naim o della figlia di Giairo: pi che un risuscitare, questo un rivivere, una specie di reincarnazione. Neppure mi riferisco all'annuncio della risurrezione di Ges che gli apostoli hanno proclamato all'inizio della Chiesa. Mi riferisco alla proclamazione della Risurrezione di Ges Cristo in noi: Io in loro e tu in me, perch siano perfetti nellunit (Gv 17); ossia il risorgere del Redentore, l'attivazione del Divino in tutti noi. Questo corrisponde a vivere ci che Ges ha vissuto dal giorno dell'esperienza nel Giordano, la pienezza dello Spirito Santo che ci permetter di raggiungere lo stato di risurrezione che egli ha vissuto durante quaranta giorni qui sulla terra, prima di ascendere al Padre. Se l'ambizione del potere ha reso refrattaria l'autorit ecclesiastica davanti alle ispirazioni del Signore, oggi tocca a noi sacerdoti riattivare l'unzione sacerdotale che abbiamo ricevuto il giorno della nostra consacrazione (io sono stato ordinato sacerdote un Gioved Santo sul Monte Sion). Lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto ci rende responsabili come gli apostoli il giorno della Pentecoste; davanti a tutti gli uomini rappresentiamo l'Attivit del Divino, siamo noi gli "unti" del Signore, i cristi, i messia, destinati ad annunciare l'Attivazione del Divino che deve diramarsi come un olio sacro su tutti gli uomini della Nuova Terra: Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Questo diceva riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui. Purtroppo questa irruzione dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto con l'unzione sacerdotale, rimasta come una fontana sigillata (Ct 4), legata sulla terra e nel cielo dalla intromissione dello spirito di iniquit che riuscito a frapporsi tra il Cristo vivo e i suoi consacrati. Esempio: Forse che si pu proibire che siano battezzati con lacqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi? (At 10). Quel giorno Pietro non si rese conto che lacqua di quel battesimo avrebbe spento il Fuoco dello Spirito, avrebbe estinto lincendio che Ges aveva innescato qui su questa terra e che cominciava a propagarsi tra i gentili. Questo ci che successo con la nostra consacrazione sacerdotale e con la vita cristiana in generale. Ma oggi nessun potere umano o angelico potr smorzare lincendio della novella Pentecoste. Dalla nostra libert dipende sciogliere ci che abbiamo legato: necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Ges glielo ha raccomandato a Simon Pietro: E tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli (Lc 22). quasi impossibile immaginare tutto quello che pu scatenare la nostra presa di coscienza, poich siamo abituati a vedere la storia dell'uomo in relazione a Dio, perdendo di vista la storia di Dio in relazione all'uomo. Abbiamo gi intuito che l'Opera di Dio, l'Uomo uno e molteplice, gi una Realt spirituale che deve manifestarsi qui su questa terra, nel tempo e nello spazio; questo ci che descrive la Bibbia cominciando dal secondo capitolo della Genesi (lincarnazione del Padre), come pure Giovanni dopo il suo Prologo nei riguardi di Ges (lincarnazione del Verbo). Nell'uomo Adamo, al principio dei tempi dell'umanit, possiamo dire 33 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

infatti che si incarnato Dio Padre. Il Padre in Adamo era Pensiero, si manifestava in lui come coscienza di s, che gli permetteva di esclamare: Io sono, io esisto. In Ges si fatto carne la Parola, il Verbo; si manifestato negli apostoli come primizia dello Spirito con l'unit della parola, il dono delle lingue, necessaria per annunciare a tutte le nazioni il Vangelo dell'incarnazione del Verbo. La fine dei tempi che ci toccato vivere segna l'incarnazione dell'Azione di Dio, lo Spirito Santo nel Corpo di Cristo, la sua Chiesa. In tutti noi Dio pu essere AZIONE, come lo annuncia la nostra consacrazione. Si gi consumata questa incarnazione dell'Amore nell'individualit femminina che rappresenta l'unit della Chiesa; questo provoca ora l'effusione dello Spirito Santo in tutti coloro che sono in sintonia con il suo Spirito. Sar una novella Pentecoste con una manifestazione superiore alla prima perch adesso la pienezza dello Spirito sulla terra. E lo Spirito unger, col potere dall'alto, gli apostoli degli ultimi tempi e cos li confermer: Oggi ho tolto da voi l'obbrobrio... (Gs 5). Come vedete, ci toccato vivere e annunciare il momento pi sublime atteso da tutta l'umanit, alcuni coscientemente, altri no: la Trinit in terra. Questa la vera fine del mondo di cui tanto si parla; non si tratta della fine cronologica di questo mondo fenomenico, no; mi riferisco alla fine dello spirito del mondo, il mistero dell'iniquit che ha dato origine a questo mondo fisico e che ha dominato la storia umana in questa dimensione di spazio e tempo. Solo lo Spirito del Signore pu "trasladarci" in spirito al Mondo secondo il Cuore di Dio. Per poter partecipare di questo traslato non sufficente essere uomini di buona volont; questa era la condizione per credere nel Vangelo. Qui si richiede di essere "uomini della Nuova Terra", anelare cieli nuovi e una nuova terra, una dimensione generata, non creata, dove non esiste il fisico, perch la materia ormai trasformata, sublimata dallo Spirito..., lo stato di Ges Cristo Risorto. Il Vangelo ci assicura che al momento della morte dello Sposo si aprirono i sepolcri e molti corpi di santi che dormivano risuscitarono (Mt 27). Per quei giusti si trattava di una prima risurrezione (Ap 20), lentrata al Paradiso perduto, allo stato di coscienza della Presenza di Dio come lo godevano i nostri padri nel giardino dellEden; il ritorno a quel paradiso promesso da Ges al buon ladrone e prefigurato dal ratto di Enoc ed Elia. Oggi lo Spirito Santo, mandato dal Cristo grazie al sacrificio della Sposa, compir opere ancora pi grandi (Gv 14,21): trasfigurer il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso (Fil 3); la seconda risurrezione che ci confermer nella nostra vera patria, il Cielo della Volont di Dio. la promessa di essere anche noi assunti in anima e corpo, in quel posto che Dio ci teneva preparato prima della fondazione del mondo, e che avremmo potuto godere senza catene di tempo e spazio se la presunzione degli angeli non si fosse intromessa nellOpera di Dio. il millennio degli eletti che vivremo assieme a tutti i santi che ora godono in presenza del Signore il riposo eterno dei beati (ITes 4). Questa la bella sorpresa che ci annuncia il dogma dellAssunzione di Maria, di colei che stata concepita con un corpo di risurrezione che ha conosciuto s una dormizione, ma non la corruzione del sepolcro. Carissimi fratelli in Cristo: ci vuole molta umilt per poter compiere questa missione che il Signore ci ha affidato nella nostra consacrazione sacerdotale, una umilt come quella di Maria, un amore alla Verit che ci porta a prendere coscienza di ci che siamo: nulla, ma un nulla che con la sua libert pu permettere al TUTTO di realizzare in tutti l'opera di redenzione. Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, perch 34 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

siamo diventati spettacolo per il mondo, per gli angeli e per gli uomini (1Cor 4). Certamente siamo spettacolo per tutti gli uomini, perch da noi dipende, dalla nostra presa di coscienza, il permettere a Dio di provocare in tutti gli uomini la consumazione del potere di scelta. La missione pi grande che possiamo compiere, la pi difficile che ci poteva assegnare nostro Signore crocifisso in questi tempi di attivit e ansia di fare molte opere buone per Dio, quella di non fare nulla, non prendere iniziative personali, come la Madonna, affinch Lui possa fare e disfare in noi ci che abbiamo edificato di nostra iniziativa, impedendo cos l'Opera di Dio. Due mila anni fa il nostro Sacerdote per eccellenza ha proposto alle autorit religiose del suo tempo: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo far risorgere. Li invitava a seguire il suo esempio, permettere a Dio di distruggere il tempio del suo corpo, per questo lo Spirito Santo lo risuscit. Un altro sacerdote, Caifa, ha preferito decretare la morte di quel falso profeta per poter salvare il tempio santo e la nazione. Chi legge, comprenda. Siamo pure spettacolo per il mondo, per l'universo intero, cominciando da questo pianeta terra che ci servito di nido tutto il tempo della nostra gestazione. Siamo in debito con la madre terra che ci ha tenuti in grembo, alimentandoci e proteggendoci. Nel momento di Adamo, questa vecchia madre terra sperava con ansia il parto dell'Uomo, la nascita di quel figlio dal quale si aspettava un aiuto nella sua vecchiaia, come una madre anziana aspetta un aiuto dal figlio medico: La creazione attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti stata sottomessa alla corruzione, non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa, e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavit della corruzione, per entrare nella libert della gloria dei figli di Dio (Rm 8). Purtroppo l'uomo Adamo, invece di aiutare la vecchia madre terra, l'ha resa oggetto di maledizione: Per causa tua sar maledetta la terra (Gen 3). Se almeno noi sacerdoti percepissimo il suo travaglio di parto, cos come aneliamo la redenzione del nostro corpo, potremmo celebrare una solenne Messe sur le monde come l'ha intuito Teilhard de Chardin, un sacerdote che perfino nei fossili faceva contatto con l'Anima della Materia, il Cristo cosmico. Per celebrare questa messa che dura 24 ore al giorno, imprescindibile abbattere il muro di separazione che era frammezzo (Ef 2), la separazione tra sacro e profano; per Dio non c' tempo n luogo, e per un vero sacerdote non ci sono vacanze, sempre e in ogni luogo si sforza per restare nella Presenza del Signore, attento alle sue ispirazioni. Proprio ora quando nelle religioni si sta profanando il sacro, aprendo le porte del Tempio allo spirito del mondo, il vero sacerdozio ci permette di divinizzare il profano, sublimando la materia. Questo lo pu fare ogni persona che faccia uso cosciente e responsabile di tutti i benefici e tutte le risorse che la Madre Vita ha messo a nostra disposizione, nel rispetto di tutte le forme dellenergia della vita disperse nei regni della natura che ci circonda. Siamo, infine, spettacolo per gli angeli perch dalla nostra presa di coscienza dipende che lo Spirito Santo possa manifestare l'Opera di Dio nel suo aspetto femminile, la Chiesa, Corpo di Cristo, cos come manifest in Ges l'aspetto mascolino, il Capo dell'Uomo totale. Ricordiamo che gli angeli furono le prime creature a voler realizzare opere per Dio; tutti loro saranno adesso spettatori della pi grande Teofania, la manifestazione di Dio nell'UOMO totale, formato da testa, corpo e membra, l'Opera. Questo li obbligher a consumare il potere di scelta: mettersi al servizio dell'Uomo, o riaffermarsi nel loro orgoglio. La nostra fedelt pu provocare in loro una presa di coscienza, come il caso biblico di Abramo quando era disposto a sacrificare suo figlio, il suo primogenito, quello che amava tanto, Isacco..., l'angelo tentatore prese coscienza della sua 35 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

incoscienza e si convert nel protettore di tutti coloro che sono disposti, come Ges, a permettere allo Spirito Santo di realizzare in noi e in tutta la creazione il suo "sacrificio": distruggere per poter ricostruire: Ora so che temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio...Io ti benedir con ogni benedizione, la tua discendenza si impadronir delle citt dei suoi nemici. Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perch tu hai obbedito alla mia voce (Gen 22). Anche san Paolo intu che spettava alla Chiesa il compito di annunciare ai Principati e alle Potest nei cieli l'adempimento del mistero nascosto da secoli nel cuore di Dio, ossia, la presenza e l'influenza dell'azione angelica nella creazione e nell'uomo, mediatrice tra noi e Dio; cos pure la realizzazione della Promessa di Dio attuata in Cristo Ges nostro Signore (Ef 3). Nella sua lettera agli Ebrei canta un inno di lode alla Natura Umana, a Ges Cristo, Capo dell'Uomo totale, unico mediatore tra noi e Dio, diventato tanto superiore agli angeli quanto pi eccellente del loro il nome che ha ereditato, davanti al quale deve piegare le ginocchia ogni creatura nei cieli, sulla terra e sotto terra: Siedi alla mia destra, finch io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi. Svegliati, tu che dormi, destati dai morti e ti illuminer Cristo (Ef 5). Parlo in generale a tutte le anime di buona volont, anche se so molto bene che non tutte mi possono capire; ma mi dirigo specialmente a voi sacerdoti, a tutti voi che avete fame e sete di giustizia, di verit e di amore. Non preoccupatevi se i vostri occhi contemplano come le porte dell'inferno stanno prevalendo per quelli che hanno preteso di stare uniti alla Chiesa soltanto nel materiale. Non preoccupatevi se il principe di questo mondo sta terminando di preparare il trono sul quale si seder l'uomo di iniquit, l'empio nelle cui mani gli uomini incoscienti hanno posto lo scettro. Ricordiamo che tutto quello che si da in questo mondo di menzogna, mondo che giace completamente sotto il potere del maligno (IGv 5), non che l'ombra dell'Opera di Dio, ombra delle cose future, ma la Realt il Corpo di Cristo (Col 2). Se adesso si manifester il Corpo di Cristo, logico che si manifesti pure la sua ombra, il corpo dell'anticristo: il nuovo ordine mondiale. Non possiamo lasciarci abbattere da queste nubi che vogliono oscurare il nostro cammino raggiante; ancora un poco e il nemico infernale non potr pi intervenire. La nostra fiducia posta nell'ancora di una Nave sicura, il Cuore di Maria. La Madonna cos sicura della sua vittoria che si pu permettere il lusso di dare all'Iniquo l'opportunit di manifestare il suo regno per primo; questo regno il tentativo di riunire tutti gli esseri umani in un sistema mondiale senza libert e senza coscienza. In questo sforzo decisiva la contribuzione di altri angeli che con le loro opere extra-terrestri hanno gi invaso questo pianeta. Prima che questo regno riesca a rinchiudere tutti gli abitanti del pianeta nella sua rete, la Madonna ha deciso di salvare un resto che aspetta e spera la manifestazione del Regno di Dio. stata Maria la corredentrice che al piede della croce ha raccolto tutte queste grazie, tutta questa Luce che ci ha conquistato suo Figlio. Da quel venerd santo lei ha conservato nel suo cuore, come un "hortus conclusus", questo immenso tesoro che ora presenta a noi come un "giardino aperto". E tocca a noi sacerdoti il diritto di esplorare per primi la Nuova Terra e di distribuire a piene mani tutti questi frutti che sono maturati in quel giardino. Il Signore confidava a unanima consacrata: La missione del sacerdote quella di riportare al Padre tutto ci che sgorgato da Lui. Il primo sacerdote stato mia Madre. Nell'ultima cena Ges ci ha assicurati: "Non sia turbato il vostro cuore. Non vi lascer orfani. Io vado a prepararvi un posto; quando sar andato e vi avr preparato un posto, ritorner a voi e 36 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

vi prender con me, perch siate anche voi dove sono io". Nella sua orazione sacerdotale preg il Padre per s stesso, preg per gli esseri umani che erano con lui, e preg anche per noi, gli esseri umani che saremmo venuti dopo di lui. Il suo grande desiderio, il maggior anelito del suo cuore era che tutti gli esseri umani potessero diventare una sola cosa con lui nel suo Corpo, nel posto che ci ha preparato: Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una sola cosa, perch il mondo creda che tu mi hai mandato. A queste parole dello Sposo fanno eco le parole della Sposa: Come tu, Padre, sei in Lui e Lui in me, che essi pure siano Uno in Te, in Lui in me in un solo Corpo, e che tutti sappiano che sei Tu chi ha fatto questo e mi hai inviata. Il Risorto tornato ad assicurarci che il posto gi preparato. Sarete felici, cos felici da non poterlo credere ora. Non ci saranno ricordi del passato, n preoccupazioni per il futuro; un eterno presente dove regna l'Amore, la Giustizia e la Verit.

37 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

CONCLUSIONE: Carissimi fratelli, sono soddisfatto con questa lettera, perch sento che lo Spirito del Signore chi ci ha aperto il sipario dietro il quale si occultava quel nerume di tenebre che coprivano labisso, da dove ha preso inizio la storia dellUniverso e lOrigine dellUomo. lo Spirito che aleggiava sulle acque dellincoscienza chi ci ha svelato la traiettoria della formazione e della realizzazione dellUomo, di quel Figlio unico, colui che una volta si chiam Adamo, poi si chiam Ges, e che nella risurrezione si chiama Adonai, Kirios, Signore. Ma lo stesso Spirito ci assicura che la storia dellUomo non finisce con il Vangelo di Ges, molto di pi di questo. Oggi Colui che , che era e che viene ci rivela che la storia dellUomo anche la mia storia, la tua storia, la storia dellaltro e di tutta lumanit; squarcia il velo che ci impediva luscita dal tempo per entrare nelleternit. Oggi quella Colomba che nel Giordano si pos sul figlio prediletto, sul primogenito, si poser su tutte le anime che sono state comprate, riscattate con il suo sangue, che sono rimaste riserbate per lo Sposo. Tutte quelle che mantengono accesa la fiamma della speranza, nellattesa della sua venuta, formano la Chiesa che deve essere presentata dallo Spirito allAgnello. Molto presto si realizzer quella preghiera composta da papa Giovanni, preghiera che da ragazzo recitavo con tanto fervore: Rinnova nella tua Chiesa i prodigi di una novella Pentecoste.... La Chiesa stata concepita al piede della croce, nata a Pentecoste e adesso pronta per le Nozze. Queste tre tappe teologali le vedo pure nella mia traiettoria personale: la fede che ho ereditato col battesimo si convert in una raggiante speranza con il suggello della consacrazione sacerdotale. Quando la caparra dello Spirito stava per essere soffocata dalle ceneri della sfiducia, il vento dello Spirito, la Carit del Padre, ha soffiato con forza ravvivando la fiamma fumigante. la fiamma della nostra speranza quella che pu accelerare la discesa di quel Fuoco dal cielo che come in una fusione nucleare far della nostra natura umana una sola cosa con la nostra Natura Divina, proprio come labbiamo visto nella risurrezione di Ges. La base e il fondamento di questa speranza sono le parole di Colei che tra i mortali , secondo Dante, di speranza fontana vivace: Nel 1965 la Madonna ci ha assicurati: Avrete tra voi il suo Dono, e con Lui avrete tutto: lAmore del Padre e del Figlio, Principio e Fine di tutto il Creato. Colui che attesta queste cose dice: S, vengo presto. La grazia del Signore Ges sia con tutti voi. Amen.

Un fratello sacerdote Dino Dalle Pezze

38 www.portadisperanza.info contacto@portadisperanza.info

Potrebbero piacerti anche