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il giornale dalla parte dei carovignesi

francam e nte
“Carovigno rischia di rimanere senza l’Ufficio Postale”
Intervista a Bruno Tataranni “Segretario Provinciale SLC-CGIL”

S
tando alle pubbliche dichiarazioni del passato e vista la pericolosità e l’inadeguatezza
Sindaco Vittorio Zizza l’inizio dei lavori della struttura (spazi troppo angusti, crepe eviden-
per la costruzione del nuovo Ufficio Po- ti nelle murature, vie di circolazione ostruite da
stale era previsto per il mese di ottobre 2005. materiale depositato, servizi igienici inadeguati,
Ottobre è già passato, cosa è stato fatto? ricambio d’aria insufficiente ecc.), hanno fatto una
Attualmente, dopo le dichiarazioni a mezzo stam- denuncia alla A.U.S.L. e alla Direzione Provincia-
pa del Sindaco di Carovigno, non solo non c’è sta- le del Lavoro competenti.
ta la posa di prima pietra, ma le condizioni dell’at- Cosa comporta questa denuncia?
tuale Ufficio Postale rimangono quelle ben visibi- La denuncia comporta l’ispezione della A.U.S.L.
li agli occhi di tutti. Non è stato fatto alcun inter- alla struttura. Faranno una valutazione delle con-
vento migliorativo per rendere meno disagevoli le dizioni igieniche e ambientali e credo che vista la
condizioni di chi ci lavora, anche in considerazio- situazione si possa addirittura arrivare alla chiusu-
ne del fatto che a tutt’oggi non si può prevedere ra dell’Ufficio Postale.
quanto tempo passerà prima che questo paese ab- Cosa? Addirittura la chiusura dell’Ufficio Posta-
bia una nuova struttura. le?
In che stato versa l’attuale Ufficio Postale? Non è affatto da escludersi. Anzi. Se questo sarà
Quello di Carovigno è un ufficio fatiscente, strut- l’esito, i disagi per i cittadini come per i lavorato-
turalmente inadeguato sia per i lavoratori postali ri stessi saranno tremendi.
che per la clientela stessa. Sinceramente tutto ciò I quindicimila abitanti di questa cittadina saranno
è paradossale visto l’incidenza dei risultati che ulteriormente penalizzati perché dovranno spo-
questo ufficio ha conseguito nell’ambito della Fi- starsi altrove per usufruire dei servizi postali.
liale. Il quadro non è affatto entusiasmante. Di chi
Mi spiego meglio: Carovigno rappresenta il fiore sono le responsabilità di tutto ciò?
all’occhiello a livello provinciale per quanto ri- Secondo me le responsabilità sono da ripartire fra
guarda il raggiungimento degli obiettivi prefissati le varie Giunte Comunali che si sono susseguite e
da Poste Italiane. i vertici di Poste Italiane.
Non posso che fare i complimenti ai colleghi di Ovviamente la spinta maggiore doveva partire
Carovigno che, operando in condizioni davvero tato in molte realtà al concepimento degli Uffici di delle proprie responsabilità. Non credi che sul- dall’Amministrazione Comunale di Carovigno
pessime, riescono ad ottenere dei risultati sbalordi- ultima generazione i cosiddetti layout, come si l’argomento questa spinta non ci sia stata dato che dovrebbe pretendere una struttura più adegua-
tivi. Stranamente però, tutto ciò non basta affinché può facilmente vedere ad Ostuni e San Vito dei che le forme di protesta sono sempre state indi- ta alle esigenze di una cittadina in costante cresci-
vengano effettuati degli investimenti verso una Normanni tanto per citare dei paesi molto vicini. viduali ma mai collettive? ta demografica. Nei mesi estivi, con l’avvento dei
collettività che merita maggiore considerazione. In considerazione di tutto ciò non riesco a capire Sicuramente ognuno deve fare la propria parte. turisti, la popolazione carovignese aumenta di
Se poi si considera il fatto che a breve sarà libera- come mai questi investimenti non vengono fatti Così come il Sindacato deve tutelare i lavoratori molto, quasi raddoppiandosi. Nonostante lo sforzo
lizzato il mercato anche a livello postale credo per l’Ufficio Postale di Carovigno che, ripeto, dà facendo pressioni sull’azienda altrettanto devono degli operatori, l’Ufficio Postale così com’è non
che, per competere, sia assolutamente necessario un apporto notevole a Poste Italiane in termini di fare le istituzioni, i partiti e la popolazione. può far fronte alla situazione. Sono troppe le ca-
fornire dei servizi di qualità. risultati aziendali. Credo che questa situazione Le forme di proteste dei cittadini, vedi Scanzano renze. Ricordiamoci che questa struttura fu co-
In qualità di Segretario Provinciale della SLC- non sia più sostenibile e che bisogna mettere la pa- per quanto riguarda le scorie radioattive o il presi- struita più di cinquant’anni fa e non è stata mai
CGIL conosci alla perfezione tutti gli Uffici po- rola fine a questa vicenda. dio degli ultimi giorni per la questione delle anten- ampliata. Allora le esigenze erano molto diverse.
stali della Provincia di Brindisi. Ce ne sono al- L’Ufficio Postale di Carovigno è sempre affolla- ne, hanno prodotto dei risultati notevolissimi. Non Perché allora l’Amministrazione Comunale
tri a livello di struttura nelle stesse condizioni to. A farne maggiormente le spese sono soprat- si può non tener conto della forza delle masse. Io non ha ancora risolto il problema?
di quello di Carovigno? tutto gli anziani che sono costretti a code lun- credo che avere dei servizi postali all’altezza sia Credo, soprattutto, per mancanza di determinazio-
Su 50 Uffici Postali della provincia di Brindisi Ca- ghissime per poter riscuotere la pensione. Si so- un argomento che dovrebbe far smuovere le mas- ne. Mi pare che ci siano ormai tutti gli strumenti
rovigno è l’unico ad avere una struttura così fati- no verificati spesso anche dei malori dovuti al- se dei cittadini di Carovigno. Anzi mi stupisco sia da una parte che dall’altra per la realizzazione
scente. Anche perché sono stati realizzati degli in- la calca e al gran caldo delle stagioni estive. perché ancora non lo abbiano fatto. della nuova struttura. Se la cosa non si realizza in
terventi migliorativi su quasi tutti gli Uffici. Addi- In alcune circostanze (vedi la questione delle Ognuno deve fare la propria parte. Il sindaca- tempi brevi (come presumibile) allora devo pensa-
rittura alcuni di loro sono stati rifatti anche due o antenne) c’è stato un moto popolare che ha da- to cosa ha fatto? re che manchi la volontà politica di affrontare e ri-
tre volte nel giro di cinque o sei anni. to una spinta decisiva non dico alla risoluzione Gli R.L.S. dell’unità produttiva di Poste Italiane, solvere positivamente il problema.
Ci sono stati investimenti notevoli che hanno por- del problema ma quantomeno all’assunzione tenendo conto delle varie sollecitudini operate in A CURA DELLA REDAZIONE

I cittadini di Carovigno tornano ad organizzarsi in difesa di diritti


fondamentali quali la salute, l’ambiente, la tutela del territorio.
E’ questo l’evento più rilevante che sta caratterizzando la vita pub-
Segnali
novata voglia di partecipazione dei cittadini sarà spazzato via. Si
devono invece dare delle risposte concrete in termini di un rinnova-
to rapporto tra cittadini e istituzioni. Si potrebbe cominciare da po-
blica del nostro paese in quest’ultimo periodo. Si è infatti passati che e semplici cose:
dalla mobilitazione contro l’idea dell’Amministrazione Comunale da non sottovalutare • Il coinvolgimento dei cittadini nell’attività amministrativa (Bilan-
di ospitare impianti di stoccaggio e di incenerimento dei rifiuti alla cio Partecipato, costituzione del Forum delle associazioni, incon-
petizione promossa dagli abitanti di contrada Carisciola per la si- scienze e la memoria dei cittadini si trovi oggi a dover affrontare tri pubblici per la redazione dei progetti determinanti per il futu-
stemazione e la fruibilità dell’aria compresa tra le spiagge dell’Iso- una situazione del tutto imprevista. ro del paese, assemblee periodiche per valutare il livello di attua-
letta e di Mezzaluna; dal dibattito sulle prospettive di sviluppo per E così in un paese in cui tutto sembrava essere legittimo e normale zione del programma di Governo),
il nostro territorio fino alla costituzione del comitato spontaneo per (dagli arresti di amministratori pubblici alla svendita del territorio), • La convocazione dei Consigli Comunali in orari pomeridiani e
la difesa dei cittadini contro l’installazione sul territorio di antenne emergono i primi sintomi di disagio. Quelli che giungono dalla comu- adeguatamente pubblicizzati (come promesso e non mantenuto)
per la telefonia mobile. nità carovignese sono segnali che chi fa politica e che amministra al fine di permettere la massima partecipazione di cittadini,
Ritornano facilmente alla memoria quei giorni in cui Carovigno si non deve sottovalutare. Le ultime amministrazioni comunali si sono • La stipula di convenzioni con emittenti radiotelevisive locali per
mobilitò per impedire la costruzione di una centrale nucleare. Og- contraddistinte per una gestione verticistica e personalistica della far giungere in tutte le case dei carovignesi le discussioni ammi-
gi come allora è stato determinante l’intervento dei cittadini per Cosa Pubblica, anestetizzando il confronto e il dibattito pubblico at- nistrative.
cambiare la sorte di eventi che sembravano già segnati. E’ infatti traverso la pratica del rapporto privato con il singolo cittadino. In Ma fare questo vuol dire garantire maggiore trasparenza e legalità
evidente che, al di là delle tanto ventilate “dichiarazioni di guerra” sostanza non c’è mai stata una politica finalizzata alla risoluzione dei degli atti e delle scelte amministrative.
del sindaco Zizza alle “antenne”, la verità è che se non ci fosse sta- problemi della collettività, ma si è operato solo per rispondere alle Questi amministratori riusciranno allora a svincolarsi da vecchie
ta la mobilitazione dei cittadini oggi ci sarebbero le antenne già in- esigenze di qualcuno. Questo sistema ha retto fintanto che le esigen- logiche e a sintonizzarsi con le rinnovate aspettative dei cittadini?
stallate e funzionanti, con buona pace del Sindaco e di tutta l’Am- ze del singolo non si sono tramutate in problemi per tutti gli altri.
ministrazione Comunale. Volge dunque a termine una stagione politica in cui pochi decideva- CORRADO TARANTINO
E’ dunque emblematico che chi era convinto di aver sopito le co- no e molti subivano. Chi pensa di poter soffocare o ignorare la rin- SEGRETARIO DS CAROVIGNO

francam e nte - nuova serie - n. 6 - NOVEMBRE 2005 - distribuzione gratuita


mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno
Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio
Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni - info@nuovagasrl.191.it

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Le antenne della discordia


Protesta dei cittadini e operato dell’Amministrazione Comunale

F
acciamo un po’ di chiarezza sulla “questione delle antenne”, or- fiche sull’ incidenza delle emissioni elettromagnetiche nello sviluppo do hanno affermato che non permetteranno ad alcun giudice di stabi-
mai di pubblico dominio a Carovigno. Analizziamo l’ intera vi- di malattie tumorali non offrono valutazioni certe né in un senso né lire che tralicci e antenne di radiofrequenza “piombino sulle nostre
cenda, peraltro ancora nel vivo del suo corso, da tre principali nell’ altro. La costituzione di Comitati spontanei è un fatto da incorag- teste”. Prima di infiammare la platea si avrebbe il dovere di leggere le
angolazioni: 1) il ruolo della iniziativa spontanea dei cittadini; 2) le re- giare e sostenere per tutte le questioni aperte sul nostro territorio. Le carte. E analizzando attentamente le ragioni in diritto che hanno spin-
sponsabilità e le inadempienze dell’ Amministrazione Comunale nella Amministrazioni non possono che operare in meglio su impulso del to il TAR a dare torto al Comune, si scopre che una delibera come
gestione politica e operativa della questione; 3) le ragioni di merito e controllo democratico della comunità. quella adottata il 22/07/2004 non avrebbe potuto in ogni caso impedi-
di metodo che hanno spinto il giudice amministrativo a dare torto, in Secondo motivo. Dalla lettura di alcuni titoli dell’ informazione locale re l’ installazione delle antenne. Una premessa, per essere obiettivi, è
prima istanza, al Comune nel contenzioso con l’ operatore di telefonia emerge un’ interpretazione un po’ riduttiva e demagogica. L’ impegno doverosa: è vero che il Decreto Gasparri impone di bilanciare il dirit-
mobile H3G. Ma facciamo, innanzitutto, un passo indietro per espor- del Sindaco di affrontare il contenzioso con H3G fino al giudizio del to alla salute umana con l’ interesse nazionale allo sviluppo del servi-
re lo svolgimento dei fatti in ordine di tempo. Consiglio di Stato va riconosciuto, ma non enfatizzato. Troppe per- zio pubblico di comunicazione mobile; è vero che i limiti di esposizio-
Nel 2003 l’ azienda H3G inizia il monitoraggio del nostro territorio per plessità ha destato la gestione amministrativa della vicenda. In questi ne ai campi elettromagnetici sono stabiliti dalla legge dello Stato e i
l’ individuazione dei siti al fine di installare stazioni radio base per il giorni i nostri amministratori continuano a ripetere che è meglio tene- Comuni ne sono vincolati; è vero che il Decreto Gasparri considera le
servizio di telefonia mobile. Se ne dovrebbe desumere che i primi con- re fuori la politica da problemi così seri. Affermazione molto grave e antenne come “opere di urbanizzazione primaria” che possono essere
tatti tra azienda e Comune non risalgono a pochi mesi fa. In data 15 irresponsabile. La politica, legittimata dal consenso dei cittadini, ha il installate anche nei centri abitati. Tuttavia i Comuni non sono privi di
dicembre H3G presenta all’ Amministrazione la denuncia di inizio at- dovere di dare risposte serie a questioni serie e non si può continuare tutele e di poteri. Possono stimolare il monitoraggio delle Agenzie Re-
tività, come previsto dal Decreto Gasparri, per l’ installazione di im- ad identificarla con il “Palazzo” della metafora pasoliniana per lasciar gionali per l’ Ambiente e, soprattutto, hanno facoltà di adottare Rego-
pianti di telefonia mobile UMTS in via Amendola n.2 (c.d. “zona Pe- intendere che segue dinamiche ambigue o addirittura in contrasto con lamenti per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli
ciccia”) e in via Jenner n.2 (rione “Conella”). Non si riesce a capire in la difesa di interessi pubblici. Come abbiamo dimostrato i contatti tra impianti e minimizzare l’ esposizione della popolazione ai campi elet-
base a quali criteri siano stati individuati gli immobili di privata abita- H3G e Comune risalgono a circa due anni fa. Perché attendere tutto tromagnetici (art. 8 c. 6 Decreto Gasparri). Non solo: la Corte Costi-
zione coinvolti nella vicenda, non essendo questo un elemento di scar- questo tempo senza aver organizzato una campagna di informazione tuzionale, nella sentenza 331 del 2003, ha ritenuto legittimi i divieti
so rilievo. In risposta alla denuncia di H3G, il Comune, con atto del pubblica sugli effetti delle emissioni elettromagnetiche, come prescri- comunali di installare antenne su ospedali, case di cura e riposo, scuo-
Responsabile del Settore Urbanistico emesso in data 13 gennaio 2005, ve la legge? (v. Statuto comunale, l. 241/’ 90, l. 36/2001 e Protocollo le. Sempre a tutela degli interessi locali i comuni possono indicare si-
diffida la società telefonica dal dare inizio ai la- ti alternativi o “spostare” le antenne in caso di particolare densità abi-
vori di installazione nei siti individuati. Moti- tativa, servizi ad alta intensità d’ uso, siti di interesse storico-architet-
vazione della diffida: gli interventi di installa- tonico o paesaggistico-ambientale. Proprio quest’ ultima norma pone
zione sono in contrasto con la delibera di Con- un ulteriore problema: sarebbe opportuno studiare la localizzazione
siglio Comunale n. 22 del 23 luglio 2004. Che delle antenne già installate sul territorio comunale per scrivere il rego-
cosa prevede la delibera in questione? Nell’ at- lamento in materia. Sempre in base alle prescrizioni della legge
to consiliare si afferma che le antenne non si 36/2001, sarebbe da chiedersi se sia stata legittima la scelta di instal-
possono installare nel centro abitato e i soli siti lare un’ antenna sul campanile dell’ orologio della piazza principale.
disponibili sono da individuare, ad opera del E’ ovvio che tali soluzioni richiedono una seria analisi delle normati-
Responsabile del Settore Urbanistica, in zona ve vigenti e una volontà politica diretta a regolare l’ uso consapevole
agricola (la Zona E nel Piano di Fabbricazione del territorio. Secondo i giudici del TAR la delibera, definita a spropo-
del 1978). La società H3G non demorde e pre- sito dal Sindaco “regolamento in materia”, presenta gravi lacune pro-
senta ricorso al Tribunale Amministrativo Re- prio sotto questi aspetti. Semplifico i passaggi della sentenza emessa
gionale (TAR) di Lecce per ottenere l’ annulla- il 01/06/2005: “Il Comune non è stato in grado di chiarire in base a
mento della delibera del Consiglio Comunale quali elementi e in base a quali valutazioni tecnico-urbanistiche e in
per violazione del Decreto Gasparri (“Codice base a quali specifiche e comprovate finalità di minimizzazione dei ri-
delle comunicazioni elettroniche”, dlgs n.259 schi per la salute umana ha adottato la delibera” . In pratica, il Comu-
del 2003) e di altre norme in materia. I giudici ne ha preteso di difendere la salute dei cittadini senza però indicare i
salentini danno torto al Comune di Carovigno rischi dai quali proteggersi!! Non basta: secondo la sentenza la delibe-
per motivi che esamineremo più avanti. Pochi ra presenta una “evidente superficialità nella disamina degli interessi
erano a conoscenza di tutti questi passaggi tra in gioco” ed è “non sufficientemente istruita” . Ma come si può pen-
uffici e atti amministrativi. Finalmente la vi- sare di regolamentare una questione così delicata disponendo che le
cenda entra nel vivo. La mattina del 24 ottobre scorso una nutrita fol- d’ intesa ANCI-Ministero delle Comunicazioni). Perché non è stato installazioni di antenne possono farsi solo in zona agricola con il limi-
la di residenti del rione Conella impedisce, con sconcerto e veemenza, mai effettuato, con la consulenza di esperti in materia, una indagine te di 50 metri da eventuali case di campagna? Siamo sicuri che un’ an-
la prosecuzione dei lavori di installazione in via Jenner. Gli animi si scientifica sul livello di inquinamento elettromagnetico nel nostro ter- tenna installata a maggiore distanza faccia meno male? E, se per co-
accendono e la situazione rischia di trasformarsi in problema di ordi- ritorio? Non dimentichiamo che Carovigno ed altri Comuni del brin- prire la maggiore distanza , la stazione radio fosse ancora più potente
ne e di incolumità pubblica. Alcuni rappresentanti politici dell’ opposi- disino sono stati classificati come “aree ad alto rischio ambientale” da e dannosa? Per questi motivi, la strada maestra che i Comuni devono
zione cercano di tranquillizzare i cittadini e informano l’ Amministra- un decreto del Ministero dell’ Ambiente. E’ inaccettabile che questi da- seguire è quella di stimolare, attraverso organi competenti ed esperti,
zione. Il Sindaco riesce a sedare la protesta adottando un’ Ordinanza ti non abbiano mai allarmato Sindaco, assessori competenti, responsa- il continuo monitoraggio delle fonti di inquinamento sul territorio e
che sospende a tempo indeterminato i lavori di installazione. Nella se- bili di settore, autorità sanitarie. Una mancanza di strategia aggravata stabilire, di volta in volta, la compatibilità tra salute e sviluppo. In po-
rata dello stesso giorno i cittadini incontrano il Sindaco in Aula Con- da sufficienza e approssimazione nella cura degli interessi pubblici. che parole, l’ Amministrazione non può più essere inadempiente in or-
siliare. Ne vengono fuori la costituzione di un Comitato spontaneo per Questo deve essere il ruolo di chi pretende di assumere incarichi poli- dine all’ adozione di un serio regolamento urbanistico in materia. Ostu-
monitorare l’ evolversi dei fatti e l’ impegno del Sindaco di sostenere le tici di primo piano. Non si possono adottare provvedimenti solo sul- ni e Mesagne sono stati i Comuni più attivi e, rispettando la legge 36
ragioni dei cittadini mediante la presentazione di ricorso in appello al l’ onda emotiva della legittima paura dei cittadini: si è corso il rischio del 2001 e integrandola con le prescrizioni regionali, hanno adottato
Consiglio di Stato. Dopo una serie di dibattiti pubblici, il Sindaco e al- di trovare i capri espiatori in quei privati proprietari che avevano pre- regolamenti molto dettagliati in materia. In particolare, hanno avuto il
cuni membri del Comitato incontrano due rappresentanti di H3G, ma stato il consenso ai lavori di installazione suscitando pericolose inimi- merito di avvalersi di consulenze specialistiche senza abbandonare le
le posizioni restano rigidamente distanti. Questi i fatti fino al momen- cizie. Se i cittadini fossero stati adeguatamente informati, forse non rispettive comunità alla paura e alla disinformazione. Auguriamoci
to in cui il giornale andrà in stampa. avrebbero reagito con quella veemenza. Gli obblighi gravanti sui Co- che almeno la tanto sbandierata battaglia legale, comunque di per sé
Riprendiamo la lettura della vicenda dai motivi di analisi accennati al- muni e contenuti nel Protocollo d’ intesa sono formulati proprio in insufficiente, venga condotta senza la superficialità rilevata dal giudi-
l’ inizio. questa direzione. Peraltro il grave deficit di pianificazione di questa e ce amministrativo.
Primo motivo. I cittadini hanno fatto interamente la loro parte consi- di altre amministrazioni nell’ adozione degli strumenti di governo del ANTOINE ANTELMI
derando che la loro reazione è giustificata dal fatto che, fatti salvi i territorio non fanno quasi più notizia: i cronici ritardi del Piano urba-
proprietari degli immobili interessati, non era stata organizzato alcun nistico generale e della zona P.I.P. (Piano d’ Insediamento Produttivo) PS: Un ringraziamento ad Angelo Maldarella che, in qualità di rap-
procedimento di informazione pubblica sulle installazioni. Il timore di non ammettono dubbi. presentante del Comitato Spontaneo, ha fornito documenti ed atti che
molti è ancora più comprensibile dal momento che le indagini scienti- Terzo motivo. Non sono stati convincenti i nostri amministratori quan- hanno reso possibile questo scritto.
francamente
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Strani incroci
Alla Redazione di Francamente

S ono un cittadino di Carovigno e vi scrivo per-


ché ho bisogno di una informazione.
Io abito in una strada molto trafficata e ho proble-
mi a parcheggiare le macchine (ne ho due) davanti
casa. Vi chiedo, a chi devo rivolgermi affinché an-
che la strada di casa mia venga mezza chiusa con
una aiuola (come quella che hanno fatto vicino a
casa della famiglia dell’ assessore Pepe) così posso
parcheggiare le macchine e visto che sta venendo
Natale con l’ albero che mi mette il Comune non me
lo vado nemmeno a comprare?
UN LETTORE

Caro simpatico lettore dobbiamo ammettere che di


certo non le manca il senso dell’ umorismo.
Purtroppo non possiamo esaudire la sua richiesta.
Sapessimo anche noi come fare per avere la nostra
aiuola con tanto di albero davanti casa ci saremmo
già prenotati.
Però lei ci ha dato una idea. Potremmo lanciare una
nuova rubrica intitolata: richieste “ ad personam” .
Scherzi a parte la foto qui a sinistra si commenta da
sola, non c’ è bisogno di aggiungere altro.
LA REDAZIONE

La gestione dei Beni Culturali a Carovigno

P
er ciò che attiene l’ aspetto storico-architettonico, il discorso Ed è quello che è accaduto al tratto occidentale di essa: lì le mura quasi riuscita distruzione dell’ immobile settecentesco ubicato in
si fa decisamente importante, per via della storia del sito e medievali non sono visibili a causa della struttura del ben noto edi- Corte Marino, che necessita di repentini lavori di consolidamento,
delle sue mura. ficio postale, un edificio di scarso pregio storico-architettonico, non ancora iniziati nonostante la ripetuta segnalazione agli Organi
Facciamo un breve riepilogo. Il centro storico di Carovigno, la no- che per molti, svariati motivi, andrebbe abbattuto, per lasciar rivi- competenti; o la povera piazza cittadina, sita in C.so Vittorio Ema-
stra Terra, è un piccolo nucleo di case storiche realizzato nel cor- vere quell’ angolo di storia. nuele, che è stata obliterata da una nuova forzata fisionomia, tutta
so dei secoli dalle antica comunità di Carovigno, sul colle più ele- Un passo avanti si stava facendo nel 2004, col “Progetto DI orientale, fisionomia che non le appartiene, in quanto la sua fisio-
vato del nostro territorio, a 171 m. s.l.m. QUARTIERE” un progetto interessante che era volto al recupero nomia tipicamente mediterranea, era ben rappresentata da quei
Esso è il risultato di diverse fasi costruttive, ed è delimitato in tut- del centro storico cittadino prevedendo anche l’ abbattimento della maestosi alberi di leccio, che assumevano una valenza storica, po-
ta la sua estensione da un antico circuito di mura, di bellissima fat- struttura in questione, ma il progetto è stato attuato solo in parte. litica, culturale, e rappresentavano uno spaccato del nostro paese.
tura, risalente ad epoca medievale. L’ assenza di un reale interesse a queste problematiche ha portato Questi fatti, di incontestabile gravità, devono restare vivi nella me-
Tale struttura chiudeva l’ area dell’ antico abitato fortificato di Ca- alla scomparsa graduale di numerose testimonianze storiche a fa- moria dei cittadini, per evitare il ripetersi di nuovi errori…
rovigno (l’ oppidum): si adattava all’ andamento orografico del col- vore di un’ edificazione illogica: si ricordi l’ arco sito tra via Don E a tal proposito, la scelta dell’ area nota come “ piazzetta del mer-
le, ne sfruttava la posizione elevata, così da recingere e difendere Minzoni e via Parma, abbattuto nel 1968 su delibera del Consiglio cato” , sita agli incroci delle vie G. Pascoli, Alcide De Gasperi, Pri-
allo stesso tempo, lo spazio abitativo dei Carvinati. Comunale per la realizzazione di un’ abitazione privata (non tenen- mo Maggio, per l’ ubicazione di un nuovo necessario edificio po-
Parallelamente al corso della cinta muraria medievale vennero rea- do conto delle normative in materia di conservazione dei beni cul- stale rischia di rappresentare un nuovo errore, poiché la piazzetta
lizzati degli orti, ovvero piccole aree libere di terra destinate alla turali, come l’ art. 11 della legge n. 1089 del 1939, relativo alle co- rappresenta per i cittadini una testimonianza storica, essa fu ideata
coltivazione di piante e ortaggi, per i bisogni della comunità. se d’ interesse storico ed artistico, che prevede il divieto di demoli- (anni 50 del Novecento) nella sua semplicità, per dare respiro alle
Le mura medievali, inoltre, sono importanti perché furono costrui- zione senza autorizzazione ministeriale); oppure, i tratti di mura strutture abitative popolari che si erigevano nei dintorni.
te probabilmente sul percorso e coi materiali di una cinta muraria messapiche abbattuti nel corso degli anni a partire dagli inizi del L’ edificazione non deve mai comportare la cancellazione di altre
più antica. Novecento; o il totale stato di abbandono in cui è lasciato il super- aree, quelle che ai più sprovveduti possono sembrare inutili, ma
A tale splendido complesso difensivo si aggiunsero quindi varie strut- stite tratto murario di età messapica, ubicato in via Emilia, nono- che in realtà per il loro interesse storico celato dal loro semplice es-
ture tra l’ XI ed il XIV sec.: le mura furono munite di quattro torri di- stante gli obblighi di puliture periodiche da vegetazione infestante sere, costituiscono il patrimonio culturale di un paese!
fensive e di tre porte civiche (Porta Brindisi a S, Porta Ostuni a N, per e da rifiuti, previsti dal vincolo diretto ed indiretto imposto sul trat- Per questi motivi si auspica da tempo la realizzazione di un pro-
il transito dei carri, il noto arco del Prete, per il transito dei soli pedo- to e sulle sue immediate vicinanze; oppure il degrado di emergen- gramma mirato al recupero delle emergenze storico-architettoni-
ni), mentre si aggiunse quell’ insieme di fabbriche che costituisce il ze architettoniche di età medievale, come l’ arco a sesto acuto che che presenti nel centro storico, alla valorizzazione e quindi alla
Castello Dentice di Frasso, punto di chiusura del complesso. sovrasta la Porta Brindisi, in via Cattedrale, crollato recentemente fruizione dei Beni culturali esistenti, siano essi beni mobili, immo-
Allo stato attuale, però, la cinta muraria medievale non è visibile in parte e sistemato in modo provvisorio, anche in questo caso, non bili, archeologici, architettonici ed ambientali (art. 2, comma 2 del
in tutto il suo percorso, ma solo per alcuni isolati tratti liberi: ciò è tenendo conto degli art. 14 e 16 della legge n. 1089 del 1939, che D.L. del 23/01/2004, recante il “ Codice dei Beni Culturali e del
dovuto al fatto che i primi palazzi, dalla fine dell’ Ottocento, han- regolano le opere di conservazione di beni di interesse storico-ar- paesaggio” ai sensi dell’ art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137).
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“… E ADESSO UNA BUONA NOTIZIA!!!”


“Che il piano delle coste
Molti cittadini ricorderanno il caso presentato,
non diventi il piano di aggr
essione sia dal libero Comitato cittadino “Paisu Nue-
stru” , sia dal presente Giornale (vedi nn. 2 e 3 ri-
alle nostr
e spiagge”
spettivamente dei mesi di Luglio ed Agosto
2005), relativo allo stato di degrado di un’ area

R
icordo che, tanti anni fa, in una lettera al sindaco, mi pronunciai ricordando- del territorio di Carovigno scelta per l’ erigenda
gli che gli amministratori passano ma le scelte rimangono e, se sbagliate, si zona PIP, lungo la SS 16.
prefigurano come macigni sulle generazioni future. L’ area scelta per il Piano di Insediamento Pro-
Sono convinto che quando le decisioni riguardano la gestione del territorio, non pos- duttivo, è, come si disse allora, un’ area di note-
sono essere decisioni di questa o di quella maggioranza, di questa o di quella ammi- vole interesse storico- architettonico per via del-
nistrazione, ma devono essere scelte condivise dalla politica, dalla gente, dalle gio- la presenza di un complesso masserizio, noto col
vani generazioni dalle quali il territorio abbiamo in prestito, per citare una bellissi- nome di “Pagliarulo” , costituito da una masse-
ma riflessione di Roberto Benigni. ria fortificata e da una torretta, complesso che al-
In tanti, io da sempre, andiamo sostenendo la necessità di un piano delle coste, co- lora rischiava fortemente di essere demolito per
me sintesi armonica tra l’ esigenza di sviluppo economico della città ed il minore im- far posto all’ area di insediamento produttivo del
patto sul territorio con particolare attenzione alla nostra storia. paese.
A questo proposito, apprendo con sommo piacere, che la Regione Puglia, dopo un Fu allora che il Comitato cittadino “Paisu Nue-
confronto con gli operatori economici, gli enti locali, i rappresentanti del sindacato stru” si preoccupò non solo dello stato di abban-
regionale balneari, della Confcommercio, del Wwf, di Italia nostra e Legambiente, dono dei beni ma anche dello stato di degrado di
ha affidato incarico al Politecnico di Bari per la redazione del piano generale delle tutta l’ area, e fu allora che si inviarono alcune
coste. lettere di segnalazione agli Organi Competenti.
Naturalmente, ogni realtà deve avere il diritto di fare le proprie scelte ma credo sia Lo scorso 31/10/2005, dopo il sopralluogo dei
più opportuno che queste siano in sintonia con uno strumento che se non potrà sana- funzionari della Soprintendenza per i Beni archi-
re situazioni pregresse, servirà ad evitare ulteriori problemi al territorio e alle coste. tettonici e per il Patrimonio storico artistico ed
A proposito del piano delle coste presentato dall’ Amministrazione Comunale di Ca- etno-antropologico, si è stabilita l’ imposizione
del vincolo architettonico sui beni ivi presenti,
rovigno, vorrei che il suo iter non fosse caratterizzato dalla fretta, o dalla corsa per
nonchè il rispetto di tutta l’ area.
francamente
non incappare in regole percepite come impedimento, ma dal confronto sereno e pro-
duttivo nell’ esclusivo interesse della città. Carovigno ha diritto all’ assegnazione di un’ altra è aperto alla collaborazione dei cittadini
Il mio è un appello personale che, dalle pagine di questo giornale, rivolgo al Sinda- area per la zona PIP, area scelta, questa volta, nel Per collaborazioni, informazioni, sponsorizzazioni:
rispetto dei beni culturali e paesaggistici del suo
co e all’ Amministrazione nella speranza che il piano delle coste non diventi il piano Cell. 338.9861242 - e-mail: mario_ci1975@libero.it
di aggressione a spiagge e scogliere. territorio.
…FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA!!! Sede: C.so V. Emanuele, 35
PINUCCIO CALÒ 72012 CAROVIGNO (BR)
CARMELA IAIA

SPINTI SOLO DALLA PASSIONE


qualsiasi tipologia di praticante: dal neofita all’ esperto, dalla per-
sona fuori forma ai sempre più attivi anziani, verso i quali viene
dedicata particolare attenzione, dai giovani praticanti discipline
sportive, ai bambini. Completano “ l’ offerta motoria” le attività
isotoniche e cardio, svolte con attrezzi di ultima generazione: il
bosu come ultima frontiera del fitness, la zumba portata alla pale-
stra “ Athena” dal suo inventore Beto Perez che ha lasciato un’ im-
pronta indelebile nel cuore di tutti. Ma non ci siamo cullati sugli
allori…impegnandoci costantemente nella ricerca di offerte stimo-
lanti: il push power, la danza del ventre, le visite periodiche di va-
ri istruttori di livello internazionale del calibro di Laura Rapuzzi,
Dorman Racines, Franca Rossi e, prossimamente, Keli Roberts.
ta di un’ attività davvero completa e facile da imparare.
La loro collaborazione è fondamentale per l’ aggiornamento tecni-
Insomma presso la palestra Athena ci sono tutti gli ingredienti per
co-professionale degli insegnanti e per l’ indiscutibile contributo di
mettersi in forma, divertirsi e socializzare. Il posto ideale per cre-
novità, divertimento, entusiasmo per tutti.
scere e svagarsi in modo sano. Diventa anche tu dei nostri. Per in-

N
Fra le varie attività appena citate tanto successo sta avendo il cor-
on è uno slogan pubblicitario, ma è lo spirito con cui è sta- formazioni rivolgersi ad Arcangelo Antelmi titolare del Centro
so di KICK BOXING – SAVATE per tutte le età ambo i sessi. Si trat-
ta fondata la palestra “Athena” . Venti anni sono passati da Sportivo Athena sito in via Quasimodo, 18. tel. 0831/994030.
allora ma lo spirito è sempre lo stesso.
Si sono succeduti vari istruttori in tutti questi anni. Tutti i collabo-
LE PRINCIPALI ATTIVITA’
ratori, vecchi e nuovi, ci hanno messo la stessa determinazione
convinti di un principio basilare imprescindibile: il rispetto dell’ in- DELLA PALESTRA ATHENA
dividuo e la gestione del buon padre di famiglia. Non a caso, mol-
ti dei vecchi soci hanno stimolato i loro figli a frequentare il cen- Tutti i giorni ATTREZZI
tro, e spesso, insieme a loro, hanno proseguito l’ attività sportiva. Lunedì - mercoledì - venerdì:
Un ambiente a misura d’ uomo, ideale per far convivere armonio- ore 16,00: ginnastica dolce e aerobica a basso impatto
samente l’ attività motoria con il relax, la cura del corpo con attivi- ore 17,00: danza
tà ricreative e appaganti anche per lo spirito. Una sorta di casa co- ore 18,00: Kick Boxing - Savate
mune nella quale gli istruttori non sono soltanto gente specializza- ore 19,00: Fitboxe
ta, ma anche semplicemente amici e confidenti disposti ad ascolta- ore 20,00 e ore 21,00: aerobica in tutte le sue manifestazioni
re ed andare incontro a tutte le esigenze. Martedì - giovedì - sabato:
Un’ ampia gamma di attività di gruppo, suddivise in base a diffe- ore 19.30: Karate bambini ore 20.30: Karate adulti
renti combinazioni di difficoltà ed intensità, soddisfa le esigenze di Il sabato si anticipa di mezz’ ora

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