Il Nuovo Mondo

Benvenuti in America 3

Indice
Prologo, 6 Psicanalisi, 23
Avventure lungo la frontiera Americana, 6 Ragazze, 23
Il Contesto Storico, 6 Resistere alla Tentazione, 24
Gli Stati Uniti, 6 Segreti Inconfessabili, 24
La terra delle opportunità, 6 Sermone, 24
Un’industria moderna, 7 Nuovi Equipaggiamenti, 25
L’agricoltura, 7 Nuove Armi, 25
I grandi scioperi, 8 Rivoltelle, 25
L’allargamento dei confini, 9 Fucili, 25
La frontiera, 9 Armi da Lancio, 26
Le guerre indiane, 10 Armi da Mischia, 26
Il Texas, 11 Nuove Attrezzature, 27
Le Grandi Pianure, 11
Il sudovest, 11 Capitolo II, 34
Nuove Carriere, 34
Capitolo I, 18 Carriera di Alienista, 34
Statistiche, 18 Carriera di Avvocato, 34
Il Denaro, 18 Carriera di Baro, 35
Acquisto di Equipaggiamenti, 18 Carriera di Pistolero, 35
Attivazione di Trucchi, 18 Carriera di Predicatore, 37
Delega di Attività, 18 Carriera di Prostituta, 37
Patrimonio e Rendite, 18 Carriera di Santero, 38
Costo della Vita, 19 Carriera di Sciamano, 38
Lo Status, 19
Nuove Specialità, 19 Appendice I - Mappe, 42
Abilità di Convivio, 19 New York, 42
Abilità di Esoterismo, 19 New Orleans, 44
Sciamanesimo, 19 San Francisco, 44
Santeria, 20
Nuovi Trucchi, 21 Capitolo III, 48
Adescamento, 21 Un calderone che ribolle, 48
Arringa, 21 Agenzia Investigativa Pinkerton, 48
Asso nella Manica, 21 Fenian Brotherhood, 52
Contatti Influenti, 22 Il Comitato Pluto, 55
Estrazione Rapida, 22 Ku Klux Klan, 61
Faccia da Poker, 22 La Mano Nera, 63
Famigerato, 22 Le Figlie di Ginen, 66
Forza della Fede, 22 Le Sorelle Celesti (Le Tong), 71
Il Doppio o Niente, 22 Magister Twelve, 76
Indagini Preliminari, 22 Skull & Bones, 82
Influenza Mentale, 23
Occhio di Lince, 23 Appendice II - Jenny Q. Avventura, 88
 Cosa non si fa per amore
A occhi chiusi, seduto sul divano con le gambe incrociate, le braccia poggiate sulle
ginocchia, Kucki Kangee prese un respiro profondo.
Attutite ma non troppo, le grida provenienti dal piano di sopra lo costrinsero a
sbuffare nervosamente, alla ricerca di una concentrazione sfuggente.
Passi pesanti, agitati, sul legno scricchiolante.
Il Grande Spirito stentava a manifestarsi.
Il Mohawk fece un nuovo, lungo respiro.
«Voi siete un cialtrone!» gridò la donna. «Voi e quella sgualdrina! Ma non la passerete
liscia!»
Questo sembrò concludere il litigio che infuriava da una buona mezz’ora. La donna
lasciò lo studio e scese rumorosamente le scale per poi uscire di casa, sbattendosi
dietro la porta d’ingresso.
Kucki Kangee inspirò ancora, tentando di rilassare i muscoli del viso.
Nonostante il ritorno della quiete, il Grande Spirito sembrava decisamente
infastidito.
Passi più calmi, ugualmente pesanti, si mossero al piano superiore e scesero le
scale.
«Parlate con gli spiriti, amico mio?» domandò la voce di Archibald Cosgrove.
«Parlo con l’uomo bianco che fa arrabbiare le donne bianche» rispose Kucki senza
aprire gli occhi, “Ma preferirei non parlare affatto”, pensò.
«Solo una donna bianca, per essere precisi. E in tutta franchezza, vista la sua
reputazione, la cosa non mi causa alcun problema» sghignazzò Archibald.
«La reputazione di miss Reilly è migliore?» Kucki alzò un sopracciglio, mantenendo
gli occhi chiusi.
Archibald sembrò accusare il colpo.
«Per essere un pellerossa avete uno strano interesse verso la società dei bianchi,
amico mio.»
Attraverso appena una fessura tra le palpebre il Mohawk lo vide arrossire e stentò
a trattenere il ghigno. «Per essere un uomo di legge avete uno strano senso di ciò che
è giusto o sbagliato.»
«Voi siete un uomo di medicina, non potete capire...» Archibald sventolò la mano
come a congedare l’argomento.
«Come voi dite. Ma ho la sensazione che quello che state facendo con Madame
Colette somigli molto a un ricatto...»
Archibald quasi si strozzò con il whisky che si era appena versato.
«Amico mio, la diplomazia non è davvero la vostra arte!» brontolò tossendo. «Per
vostra informazione...» Archibald sedette pesantemente davanti a lui sulla poltrona di
chintz e lo squadrò attraverso i suoi buffi occhiali lisciandosi il pizzo appena accennato
«io ho accolto l’istanza di un’onesta cittadina sfruttata nell’esercizio del suo lavoro. E
mi sono offerto di perorare la sua causa perché meritevole e perché giusta.»
«E perché miss Reilly ha dormito con voi. Ripetutamente.»
Il colorito di Archibald passò attraverso varie gradazioni di violaceo, prima di
stabilizzarsi su un rosso acceso.
«Voi come lo sapete, corvaccio del malaugurio?» chiese alla fine dopo qualche istante
di imbarazzo.
«Odori. Sguardi. Parole. Per l’uomo che sa osservare è facile capire.» E poi lo aveva
seguito la sera prima, ma questo non glielo disse.
«Non ha importanza.» Archibald balzò di nuovo in piedi. «Tutto è predisposto,
madame Colette non potrà farci niente.»
«Come voi dite.» Kucki Kangee smise di provarci, tanto al Grande Spirito non
sembrava importare. Tornò ad aprire gli occhi e allungò le gambe davanti a sé.

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 «Siete sicuro che tutto questo non interferirà con l’incarico?»
«L’incarico dell’M12, intendete?» Archibald alzò un sopracciglio. «Certo che no,
amico mio. Stasera partiremo all’ora stabilita, giusto il tempo di passare a fare un
saluto a miss Reilly.»
«Sì» borbottò fra sé il Mohawk «giusto il tempo di un saluto.»

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 Prologo
Benvenuti in America
Introduzione al mondo del gioco
Avventure lungo la
frontiera Americana
rass Age è un Gioco di Ruolo investigativo con
B
elementi sovrannaturali e tecnologie bizzarre, nel
quale i personaggi, provenienti dai più diversi
strati della società, dovranno mettere a frutto i propri talenti
nel tentativo di sventare i crimini e le cospirazioni delle
associazioni segrete che infestano i gangli vitali dei neonati
Stati Uniti d’America.
Quello che avete tra le mani è un modulo di espansione
per Brass Age ambientato fra la seconda metà del 1800
e gli inizi del 1900 nelle città e negli sconfinati spazi del
continente nordamericano.
Per poter giocare con l’ambientazione contenuta in
questo libro dovete quindi conoscere le regole contenute nel
manuale di Brass Age.
In America i giocatori saranno degli agenti al servizio
dei Magister Twelve, un gruppo occulto che si occupa di
proteggere la fragile pace che l’Unione ha recuperato dopo
la fine della Guerra di Secessione, affrontando la minaccia
di potenti associazioni criminali sempre in cerca di buoni
affari lontani dai cordoni delle leggi, e le trame eversive che
altre società segrete, talvolta di stampo esoterico, ordiscono
nell’ombra.
Si tratta di forze oscure, impalpabili, che si muovono
sullo sfondo di un territorio magnifico e vastissimo, ancora
in larga parte inesplorato e lungi dall’esser davvero unificato.
L’impresa sembra improba, ma i Magister Twelve
scelgono con cura i loro agenti, arruolando individui fuori
dalla norma, talvolta sopra le righe, ma comunque dotati di
qualità eccezionali.
Il Contesto Storico
Gli Stati Uniti
Nonostante la vittoria dell’esercito Unionista, la Guerra
di Secessione aveva lasciato gli Stati Uniti in una condizione
di profonda divisione e conflittualità.
I governanti si erano subito resi conto che il territorio
era troppo vasto per poterne avere un controllo capillare in
tempi brevi, ed era animato da spinte culturali e necessità
materiali molto diverse.
Per questa ragione si decise di adottare una politica
indulgente che potesse armonizzare le differenze, piuttosto
che usarle come fattore discriminante. Ad esempio, le leggi
sui diritti civili approvate subito dopo la fine della guerra
furono di fatto ignorate nei territori del sud che si erano
associati nella sconfitta Confederazione: la priorità era quella
di ricostruire il paese e soprattutto un’identità unitaria forte
fra i suoi abitanti, evitando di generare ulteriore malcontento
in una popolazione già esasperata.
Questi tentativi di unificazione dovettero poi fare i conti
con una situazione economica e sociale senza precedenti,
che dipendeva essenzialmente da tre fattori che interagivano
continuamente l’uno con l’altro: la sterminata frontiera a
ovest, l’interminabile flusso immigratorio e la massiccia e
rapidissima industrializzazione del Paese.
La terra delle opportunita’
Sin dal 1840 gli Stati Uniti divennero meta di un flusso
di immigrati apparentemente inarrestabile, per la gran parte
proveniente dal Vecchio Continente.
Italiani, irlandesi ed ebrei preferirono insediarsi nelle
grandi città della costa est, mentre tedeschi e altri popoli
mitteleuropei si spostarono verso il midwest, dove furono
impiegati in larga parte come minatori o nelle industrie
metallurgiche.
Alla fine si sarebbero contati più di trentasette milioni
di immigrati, attratti dalle enormi opportunità economiche
concesse da un paese nel pieno del proprio sviluppo, o dalla
disponibilità pressoché inesauribile di terra coltivabile.
Ma alcuni erano anche costretti a fuggire da condizioni
di disagio – come la grande carestia irlandese – o addirittura
dalle persecuzioni religiose – come i luterani conservatori
provenienti dalla Sassonia e gli ebrei provenienti dalla
Russia.
Gli immigrati dovettero presto fare i conti con condizioni
di lavoro al limite del disumano: turni estenuanti, paghe
esigue e pressoché nessun diritto.

Alcuni di loro dovettero anche confrontarsi con l’aperta
ostilità di popolazione e istituzioni, che arrivarono addirittura
a formulare delle leggi (il Chinese Exclusion Act nel 1882 e
il Gentlemen’s Agreement Act del 1907), che impedirono ai
cinesi e “sconsigliarono caldamente” ai giapponesi di entrare
sul suolo statunitense.
Alla base di queste discriminazioni c’erano sia i
comportamenti tenuti dagli immigrati provenienti da
questi Paesi, che davano vita a delle vere e proprie enclave
e rifiutavano di integrarsi con il resto della popolazione,
mantenendo ostinatamente tradizioni e abitudini,
talvolta anche in spregio alle legislazioni locali; sia il dato
preoccupante che queste enclavi, pur rappresentando una
minima frazione della popolazione, nel tempo finivano
invariabilmente per controllare gran parte delle economie
locali – ciò avveniva per via della naturale industriosità di
quei popoli, ma anche per effetto dell’azione di associazioni
criminali come le Tong.
Un’industria moderna
Nell’arco dell’800 gli Stati Uniti andarono incontro a una
seconda rivoluzione industriale, accelerata da un insieme di
fattori favorevoli, come la disponibilità di terreni, la varietà
di climi, la presenza di numerosi fiumi e canali navigabili che
agevolavano i trasporti dell’emergente economia industriale,
l’ampia disponibilità di manodopera dovuta all’enorme
flusso immigratorio, ma soprattutto l’abbondanza di risorse
naturali e gli enormi capitali a disposizione.
Lo sviluppo serrato di nuove tecnologie di trasporto
posero gli Stati Uniti all’avanguardia nell’espansione,
organizzazione e coordinazione industriale, accelerando il
processo di spostamento della produzione, già avviato dalla
prima rivoluzione industriale, dal sistema artigianale alle
fabbriche.
Le ferrovie, costruite da immigrati cinesi e irlandesi,
permisero di raggiungere nuovi territori, favorendone lo
sviluppo – sorsero in questo periodo centinaia di nuovi
centri abitati, molti dei quali raggiunsero presto lo status di
vere e proprie città – e aprendo nuovi mercati.
Il progresso tecnologico in campo chimico, metallurgico
o elettrico influì drasticamente su tutti questi processi
attraverso moderni sistemi di estrazione, di raffinazione o
di manifattura. L’invenzione di telegrafo e telefono consentì
di coordinare le attività anche a grandi distanze, riducendo i
tempi di attesa e gli errori.
La nascita dei trust portò a costituire una singola, grande
impresa a partire da tante piccole imprese in competizione,
realizzando dei veri e propri agglomerati, cioè vaste aree
geografiche che si distinguevano per specifiche attività
industriali.
Le imprese divennero la forma dominante di
organizzazione del lavoro e il governo, in risposta alle
pressanti istanze dei magnati della finanza, diede massima
espressione alla cosiddetta politica del laissez-faire, secondo
7
la quale lo sviluppo economico da solo, privo di legacci
burocratici e di eccessiva regolamentazione, avrebbe favorito
il benessere collettivo.
Sempre dai magnati furono invece caldeggiate – e
rapidamente ottenute – leggi apposite per la protezione
delle imprese nazionali dalla competizione estera – che fu
comunque praticamente inesistente dopo il 1880. Inoltre
il governo, in tutti i suoi rami, si impegnò attivamente per
impedire la costituzione di organizzazioni sindacali dei
lavoratori che potessero condurre a scioperi o portare al
rallentamento dell’attività delle imprese.
L’agricoltura
Nell’arco del XIX secolo alcuni aspetti del progresso
industriale e tecnologico contribuirono a migliorare le
condizioni dei possidenti terrieri: da un lato le nuove
macchine agricole portarono a un considerevole aumento
della produzione per unità di superficie, mentre le nuove
ferrovie – e il confinamento degli Indiani delle Pianure nelle
riserve – resero disponibili per lo sfruttamento agricolo
nuovi, sconfinati territori a ovest.
Sfortunatamente, nel medio e lungo periodo tutto ciò
finì col tradursi in uno svantaggio, poiché lo stesso progresso
tecnologico avvenne anche in altre nazioni – principalmente
Canada, Argentina e Australia – generando un’enorme
sovrapproduzione di prodotti agricoli e soprattutto
l’abbattimento dei prezzi sul mercato internazionale, dove
la gran parte della produzione statunitense veniva smerciata.
Inoltre, più i coloni andavano a ovest, più dipendevano
dal monopolio ferroviario per spostare i loro beni e collocarli
sul mercato, e a causa delle tariffe protezionistiche volute
dai magnati industriali degli stati orientali – e puntualmente
appoggiate dal Congresso – erano costretti a pagare cifre
esorbitanti per i beni manifatturieri di cui avevano bisogno.
Neanche nelle sconfinate piantagioni del sud le cose
andarono meglio: dopo la conclusione della Guerra
di Secessione e il conseguente scioglimento della
Confederazione, fu istituita la mezzadria, nella quale
molti agricoltori, strangolati dai debiti, condivisero i loro
appezzamenti con i proprietari terrieri in cambio di sementi
e forniture.
L’unico modo che gli agricoltori avevano per liberarsi dai
debiti era quello di aumentare la produzione, ma ciò portò
in tempi brevi a una sovrapproduzione di prodotti che non
avevano mercato, e quindi all’abbassamento dei prezzi (con
conseguente calo degli utili), all’esaurimento dei terreni
coltivabili e più in generale all’aumento della povertà fra
contadini e proprietari terrieri.
Vi è poi da dire che il governo federale non si occupò mai
di sostenere la produzione agricola mediante un’opportuna
legislazione di sostegno e protezione come invece aveva fatto
nei confronti del settore industriale.
Nel corso della seconda metà del 1800 ci furono diversi
tentativi di risolvere i problemi generali dell’agricoltura
8 Prologo
statunitense, nessuno dei quali, però, produsse risultati
concreti in tempi brevi.
Il primo di questi fu il Granger Movement del 1867,
promosso dagli impiegati del Dipartimento dell’Agricoltura
degli Stati Uniti, che si occupò di promuovere attività sociali
a sostegno delle famiglie i cui membri erano impegnati
nel settore agricolo, anche creando un proprio circuito di
negozi, fabbriche e cooperative e ottenendo l’adozione – in
alcuni Stati – delle Granger Laws, che limitavano i costi delle
tariffe ferroviarie e le spese di stoccaggio nei magazzini.
Nel decennio successivo, proprio mentre il Granger
Movement si avviava al declino, veniva costituita la Farmer’s
Alliance, diffusa soprattutto negli stati dell’est, fra New York
e la Carolina, accompagnata dalla parallela Colored Farmers
National Alliance, formata dai coltivatori afroamericani.
In entrambi i casi si trattava di vere e proprie organizzazioni
politiche, con specifici programmi economici coi quali si
proponevano di difendere gli agricoltori americani dalla
legislazione classista e dall’invasione di capitali concentrati.
Chiedevano anche la regolamentazione – o addirittura
la nazionalizzazione – delle ferrovie, con conseguente
abbassamento delle tariffe e l’introduzione di magazzini
controllati dal governo e prestiti a basso tasso d’interesse.
Le cose peggiorarono quando, alla fine degli anni ’80,
la siccità devastò l’ovest degli Stati Uniti causando morti –
oltre metà della popolazione del Kansas in soli quattro anni
– e ingenti perdite di raccolti.
Come una mannaia, nel 1890 giunse l’imposta
McKinley, che lungi dal prendere provvedimenti per la
difficile situazione in atto, fu una delle più alte di sempre
e finì col mettere in ginocchio ciò che restava del settore
agricolo.
In queste condizioni l’alleanza agraria si mosse nel
tentativo di acquisire potere politico e ciò condusse alla
formazione del nuovo Partito Populista, assoluta novità nel
panorama statunitense, che nel 1890 riuscì ad affermarsi in
ben dodici stati del sud e dell’ovest dell’Unione, riuscendo
così a inviare un gruppo di deputati al Congresso.
In ogni caso, il Panico del 1893 (la peggiore crisi
finanziaria mai fronteggiata dagli Stati Uniti ) e l’incapacità
del presidente Cleveland di porvi un freno, insieme alla
guerra Ispano-Americana del 1898, ebbero l’effetto di
“distrarre” l’opinione pubblica dalle istanze Populiste, che
non riuscirono mai a ottenere significativi risultati.
I grandi scioperi
Se il settore industriale generava nel XIX secolo un flusso
economico senza precedenti, ben poco del benessere che
ne derivava giunse mai agli operai che quotidianamente ne
mettevano in moto gli ingranaggi.
La vita di un operaio era infatti molto dura, con lunghe
giornate lavorative, salari bassissimi e condizioni di rischio
molto elevate. E le cose andavano ancora peggio per donne e
bambini, che in alcuni settori della manifattura costituivano
un’alta percentuale della forza lavoro, ma ricevevano soltanto
una frazione della paga di un uomo.
Inoltre vi furono periodiche crisi economiche che
investivano il sistema produttivo e che le grandi aziende
trovavano sistematicamente il modo di scaricare proprio
sulle spalle degli operai, riducendo i salari o addirittura
licenziando, cosa che in breve tempo creò un’estesa
disoccupazione.
La creazione di monopoli – mantenuti in vita attraverso
scappatoie legali nonostante l’istituzione dello Sherman
Antitrust Act che li proibiva – aveva infatti eliminato la
competizione dal mercato, costringendo gli operai a lavorare
per le grandi compagnie che potevano così fare il bello e il
cattivo tempo.
Anche le innovazioni tecnologiche, che pure
contribuirono ad aumentare notevolmente la produttività
nazionale, furono causa di problemi sociali, riducendo
drammaticamente la richiesta di lavoro specializzato a fronte
di quello generico, coperto per la maggior parte dai nuovi
immigrati privi di qualifica.
La prima legge che limitasse a dieci ore lavorative il turno
giornaliero in fabbrica per donne e bambini fu approvata
nel 1875 nel Massachusetts, e fino al 1930 non vi sarebbero
stati altri provvedimenti su questo piano in nessuno degli
Stati dell’Unione.
Di fatto, tutta la seconda metà del XIX secolo fu dominata
dal cosiddetto sistema del crony capitalism, che promuoveva
l’accentramento di potere e di enormi ricchezze, e fu
ampiamente avallato e sostenuto dall’apparato giuridico,
che regolarmente si pronunciava contro chiunque osasse
sfidarlo.
Non sempre si trattava di malcostume o corruzione: quella
del darwinismo sociale – la teoria secondo cui la crescita di
una grande impresa era semplicemente la sopravvivenza del
più adatto, e qualsiasi tentativo di regolamentare gli affari
equivaleva a impedire l’evoluzione naturale della specie – era
infatti la filosofia prevalente dell’epoca.
Nonostante la costituzione nel 1869 degli Knights of
Labor – originariamente un’associazione segreta fondata
dagli operai del settore tessile di Filadelfia, la cui maggior
vittoria furono gli scioperi del 1884 e 1885, veri e propri
attacchi contro la Union Pacific Railroad e la Wabash
Railroad, grazie ai quali le compagnie annullarono un taglio
del 10% al salario dei loro impiegati – e dell’American
Federation of Labor (AFL) – che invece si concentrava
sugli operai specializzati e si prefiggeva di aumentarne i
salari, ridurne l’orario di lavoro e migliorarne le condizioni
generali – questo connubio fra potere politico ed economico
sostanzialmente impedì che gli operai, specializzati o no,
potessero realmente ottenere significativi miglioramenti alle
loro condizioni di lavoro.
Le tensioni fra le sparute organizzazioni dei lavoratori e
il mondo degli imprenditori sfociarono ben presto in veri e
propri conflitti, talvolta addirittura sanguinosi.
Come lo sciopero del 1877, nel quale i lavoratori
 Benvenuti in America
ferroviari protestavano contro un taglio ai salari, e che fu
represso nel sangue in diverse città – Baltimora, Chicago,
Pittsburgh, Buffalo e San Francisco.
O come gli incidenti di Haymarket Square, nel 1886,
nei quali undici persone persero la vita e dozzine di altre
restarono ferite a seguito degli scontri scoppiati quando
la polizia intervenne contro coloro che protestavano per
l’uccisione di due operai nello sciopero alla McCormick
Harvesting Machine Company di Chicago.
Ancora, nel 1892, alle acciaierie Carnegie a Homestead,
in Pennsylvania, gli operai della Amalgamated Association of
Iron, Steel and Tin Workers aprirono il fuoco su un gruppo
di trecento detective della Pinkerton assoldati per sedare
il loro sciopero. Intervenne anche la Guardia Nazionale e
dieci operai persero la vita nello scontro che ne seguì. Gli
scioperanti vennero tutti licenziati e al loro posto furono
assunti lavoratori non aderenti al sindacato, al quale non fu
più permesso di rientrare nella fabbrica fino al 1937.
Infine, nel 1894, lo sciopero alla Pullman Palace Car
Company di Chicago fu sedato dall’intervento delle truppe
federali su esplicito ordine del presidente Cleveland.
Ancora, agli inizi del 1900, negli Stati Uniti vi era il
più alto tasso di mortalità sul lavoro di qualsiasi Paese
industrializzato al mondo, e la maggioranza dei lavoratori
nel settore industriale era impiegato per dieci o dodici ore
al giorno, guadagnando comunque fra il venti e il quaranta
percento in meno di quanto ritenuto necessario per una
vita decente. E naturalmente donne e bambini versavano in
condizioni ancora peggiori.
L’allargamento dei conf ini
Il Panico del 1893 e la conseguente depressione
9
economica, la saturazione del mercato interno, il declino
rurale, la disoccupazione e i crescenti disordini dovuti alle
lotte sindacali, convinsero molti imprenditori e politici
statunitensi che, come già faceva il Giappone con la Cina
e il sudest asiatico, e molti paesi europei con l’Africa e il
resto del mondo, era il momento di avviare un nuovo tipo
di politica internazionale, che mirasse alla conquista di
nuovi territori, grazie ai quali creare un volano che potesse
rimettere in moto il sistema capitalista arenato nelle secche
della stagnazione interna.
Dopo la Guerra di Secessione gli Stati Uniti si erano
rapidamente affermati come potenza industriale emergente,
e con l’elezione a presidente nel 1896 di William McKinley –
convinto sostenitore di una politica aggressiva di espansione
– e l’acquisizione delle Filippine e di Porto Rico nella guerra
Ispano-Americana del 1898, entrarono a buon diritto anche
nel novero delle potenze coloniali.
La frontiera
La frontiera rappresentò, nella storia degli Stati Uniti,
una linea di demarcazione fra le regioni già colonizzate
e quelle ancora selvagge. Una linea che, lentamente ma
inesorabilmente, si spostava via via sempre più ad ovest,
scacciando, al suo passaggio, le popolazioni dei nativi
americani che avevano occupato quei territori in precedenza.
Gli uomini della frontiera, i frontiersmen, vivevano una
vita difficile, primitiva, fatta di duro lavoro in condizioni
assolutamente precarie.
Inizialmente furono soprattutto agricoltori, che
sottrassero centimetro su centimetro di terra selvaggia
all’incuria – i nativi non praticavano l’agricoltura, ma si
limitavano a raccogliere ciò che nasceva spontaneamente –
10 Prologo
dissodando e seminando, tracciando nuove strade e
costruendo case coi tronchi degli alberi.
Agli inizi del XIX secolo le regioni interne dell’America
settentrionale erano per la maggior parte inesplorate ed
era piuttosto diffusa la credenza che si trattasse di distese
pressoché infinite di terra coltivabile, che avrebbe potuto
sfamare l’intera popolazione coloniale senza dover ricorrere
ai traffici commerciali con il Vecchio Continente.
Dopo l’indipendenza dalla Gran Bretagna, le politiche
economiche di Benjamin Franklin e di Thomas Jefferson –
che con l’acquisto della Louisiana dai francesi, nel 1803,
aggiunse un’immensa area di frontiera agli Stati Uniti –
si orientarono proprio nella direzione di un’espansione
agricola verso ovest.
La caratteristica principale della frontiera era la grande
disponibilità di terre libere, che venivano via via colonizzate
dando vita a situazioni intermedie fra la wilderness e la
“civiltà”, situazione, questa, che durò fino al 1890, quando
tutti i territori dell’ovest furono occupati, decretando la fine
della frontiera.
Nel tempo lo sviluppo agricolo finì col diversificarsi:
a sud si impose il sistema delle piantagioni in mano ai
grandi proprietari terrieri, che spinse i piccoli agricoltori
indipendenti a trasferirsi a nord o a ovest.
Nel midwest si diffuse un’agricoltura non più di semplice
sussistenza, ma produttrice di beni per l’esportazione, mentre
nelle Grandi Pianure l’allevamento fu presto organizzato su
basi imprenditoriali.
La società della frontiera fu, almeno inizialmente,
di tipo egualitario: chiunque aveva pari opportunità, e
se dimostrava la giusta tenacia poteva avere successo e
crearsi una posizione. Questa condizione, però, cambiava
inesorabilmente nelle fasi immediatamente successive alla
colonizzazione, quando la società cominciava a stratificarsi
e le condizioni volgevano a vantaggio dei grandi magnati
possessori di capitali.
La frontiera favorì l’affermazione della categoria dei
commercianti, che nelle fasce più esterne assumevano la
forma di venditori ambulanti, mentre negli insediamenti
più stabili gestivano empori forniti di ogni genere di merci
necessarie ai pionieri, accettando forme di pagamento basate
sia sul denaro che sul baratto.
Analogamente, lungo la frontiera si diffuse la peculiare
religiosità portata dai predicatori itineranti, e solo più tardi
vennero a formarsi parrocchie e congregazioni stabili delle
più diffuse confessioni protestanti.
Nel tempo i frontiersmen si occuparono dunque di
esplorare (cartografando accuratamente tutto il territorio),
di conquistare militarmente (ricacciando a sud i messicani
e spingendo sempre più a ovest le popolazioni dei nativi,
nonché costruendo forti a protezione dei nuovi confini), di
evangelizzare (diffondendo il credo religioso fra i selvaggi),
di costruire ferrovie e in generale di portare civiltà laddove
non ve n’era mai stata prima.
Le guerre indiane
Sin dal loro arrivo sul suolo del Nuovo Mondo, i coloni
europei finirono per entrare in conflitto con le numerose
tribù di nativi che occupavano quei territori.
Conflitti che perdurarono prima, durante e anche dopo
che le colonie si costituissero negli Stati Uniti d’America,
inasprendosi sempre più.
Già durante la Guerra d’Indipendenza contro la
madrepatria inglese, i coloni si trovarono a combattere una
guerra parallela contro le tribù indiane dislocate a est del
fiume Mississippi.
L’interesse dei coloni verso l’espansione a occidente
aveva indotto molte tribù a sostenere la causa inglese, nella
speranza che la guerra potesse arrestare questa migrazione.
Vi furono anche episodi di “guerra civile” fra le stesse
fazioni indiane, come con la Confederazione delle Sei
Nazioni, stanziatesi fra gli Stati Uniti e il Canada, che si
divisero: Oneida e Tuscarora per gli americani e Cayuga,
Mohawk, Onondaga e Seneca per gli inglesi.
O come i Cherokee nel Tennesse, che si scissero in un
gruppo neutrale (o pro-americano) e uno anti-americano
chiamato Chickamauga.
Dopo il Trattato di Parigi del 1783 il supporto degli
alleati inglesi alle tribù native venne meno, e anzi i loro
territori vennero ceduti agli americani senza neppure darne
comunicazione.
Ciò si tradusse in un inasprimento del conflitto, poiché
l’acquisizione era avvenuta solo sulla carta e gli indiani non
erano affatto intenzionati a rispettarne i termini.
Le principali guerre combattute a est del fiume Mississippi
Guerre Chickamauga (1794): costituite sia da incursioni
che da battaglie in campo aperto fra i Chickamauga e i
coloni, furono concluse dal Trattato di Tellico Blockhouse.
Guerra Indiana di Nord-Ovest (1787-1794): anche
chiamata “Guerra di Piccola Tartaruga” dal capo indiano
della tribù Miami, nella quale un’alleanza di Miami,
Shawnee, Lenape e Ottawa si oppose al continuo afflusso
di bianchi nei Territori del nordovest. Dopo un’iniziale
grande vittoria indiana, l’alleanza fu sconfitta nella battaglia
di Fallen Timbers e obbligata a cedere i territori dell’Ohio e
dell’Indiana agli Stati Uniti.
Guerra Creek (1813-1814): anche detta “Guerra dei
Bastoni Rossi” iniziò come guerra civile fra il popolo Creek
e i cosiddetti Bastoni Rossi, alcuni giovani Alti Creek. Presto
i Bastoni Rossi ricevettero l’aiuto degli inglesi, mentre gli
americani si allearono con i Creek. La guerra si concluse
con la sconfitta di inglesi e Bastoni Rossi nella battaglia di
Horseshoe Bend, a seguito della quale, con il trattato di Fort
Jackson, i Creek furono costretti a vendere vasti territori
nella Georgia meridionale e in Alabama centrale.
A seguito delle guerre combattute a est del Mississippi,
per ragioni di sicurezza nazionale, nel 1830 il Congresso
approvò l’Atto di Rimozione degli Indiani, firmato dal
 Benvenuti in America
presidente Andrew Jackson, con il quale gli Stati Uniti
si prefiggevano di allontanare le tribù indiane a est del
Mississippi facendole spostare sulla sponda ovest del fiume,
al fine di consegnare le terre incolte da loro abitate ai
cittadini americani.
La maggior parte delle tribù erano pacifiche e finirono
loro malgrado con l’accettare di firmare questo o altri trattati
simili, abbandonando così le proprie terre. Ma alcuni gruppi
si rifiutarono, entrando in guerra aperta contro gli Stati
Uniti (guerra Black Hawk del 1832, Guerra Creek 1836 e
seconda Guerra Seminole 1835-1842).
Ma nemmeno confinare le tribù indigene a ovest
del Mississippi servì a mettere fine alle guerre. La spinta
espansionistica dei coloni era inarrestabile e ben presto essi
attraversarono le grandi pianure e le alture occidentali. Fra
le molte tribù che finirono col dichiarare guerra all’uomo
bianco, i più irriducibili furono i Sioux nel nord e gli Apache
a sudovest.
Il Texas
Negli anni ’30 dell’Ottocento i coloni americani
raggiunsero il Texas, dove non tardarono a entrare in
conflitto con i Comanche ivi residenti.
La prima battaglia di un certo rilievo fu il cosiddetto
massacro di Fort Parker del 1836, nel quale un gruppo
misto di Comanche, Kiowa, Wichita e Lenape attaccò i
coloni stabilitisi nel forte.
Dopo la guerra messicano-statunitense il Texas, fondato
su suolo messicano da coloni americani, guadagnò la sua
sovranità, e sotto la guida del presidente Houston avviò un
periodo di cooperazione e relativa pace con i Comanche e
i Kiowa.
La successiva amministrazione di Mirabeau Bonaparte
Lamar, invece, cambiò completamente politica e tentò di
trasferire più a ovest le varie tribù indiane che condividevano
il territorio dello Stato.
Dopo il successo nella deportazione dei Cherokee, il
presidente Lamar dedicò la sua attenzione ai Comanche e ai
Kiowa, che invece decisero di dare battaglia.
A seguito delle infruttuose guerre combattute,
l’amministrazione Lamar divenne famosa per la sua
costosa e fallimentare politica guerrafondaia, e dopo di lui
il presidente Houston fu eletto per un secondo mandato,
nel quale riuscì a ripristinare una situazione relativamente
pacifica, stringendo patti e accordi con tutte le tribù native
dell’area, Comanche compresi.
Tuttavia quando il Texas entrò a far parte degli Stati Uniti,
nel 1845, i coloni finirono con l’invadere la Comancheria,
scatenando una nuova ondata di violenti conflitti che
furono conclusi dalla battaglia di Little Robe Creek e dalla
spedizione di Antelope Hills nel 1858, che decretarono di
fatto la sconfitta del popolo Comanche.
11
Le Grandi Pianure
Il conflitto tra bianchi e indiani continuò anche durante
la Guerra di Secessione. Il primo grande scontro fra gli Stati
Uniti e il popolo Sioux Lakota fu la Guerra di Piccolo Corvo
del 1862, scoppiata nel Minnesota a causa del mancato
rispetto da parte del governo americano delle condizioni
degli stessi trattati che aveva imposto agli indiani.
Dopo la fine degli scontri e la vittoria dell’esercito
statunitense, trentotto Sioux furono impiccati nella più
grande esecuzione di massa della storia degli Stati Uniti.
Nel 1864 avvenne il Massacro di Sand Creek, nel quale
i soldati della milizia stanziale guidati dal colonnello John
Chivington attaccarono un villaggio Cheyenne e Araphao,
uccidendo e mutilando indistintamente uomini, donne e
bambini a dispetto della condizione di pace concordata fra
gli indiani di Sand Creek e il governo degli Stati Uniti.
Nel 1875 la corsa all’oro nel Dakota raggiunse le Black
Hills, tradizionalmente territorio sacro per le tribù native.
Nonostante i trattati non lo consentissero, l’esercito permise
ai coloni di entrare in quelle che erano zone di caccia Sioux
e arrivò persino ad attaccare drappelli di indiani che stavano
cacciando nelle praterie. Questi episodi segnarono l’inizio
dell’ultima grande guerra contro i Sioux, che toccò il suo
apice nella famosa battaglia di Little Bighorn, quando
il tenente colonnello George Armstrong Custer guidò il
Settimo Cavalleggeri in un disastroso attacco contro il
principale accampamento Sioux della regione che portò lui
e i suoi uomini alla morte.
Nonostante questa vittoria, tuttavia, il popolo Sioux si
avviava a un inesorabile declino, soprattutto a causa dello
sterminio indiscriminato dei bisonti in atto nelle grandi
praterie a opera dei coloni, che sottraeva loro la principale
fonte di sostentamento.
Nel 1890, l’attacco dell’esercito statunitense alla riserva
settentrionale dei Lakota a Wounded Knee costituì l’ultimo
atto di un massacro ormai inarrestabile ai danni del popolo
Sioux. Vi perirono più di trecento nativi, per la maggior
parte donne e bambini.
Il sudovest
Le tribù indiane del sudovest non andarono incontro
a migliore fortuna. Questi territori, comprendenti il
Colorado, la California, lo Utah, il Nevada, il Wyoming e il
Nuovo Messico, furono tormentati da guerre e scorribande
fra il 1846 e il 1895.
Gli scontri più intensi interessarono i Navajo e gli
Apache, il cui più famoso leader, Geronimo, fu l’ultimo dei
grandi indiani ad arrendersi, il 4 settembre 1886, a Skeleton
Canyon, in Arizona.
Quali che fossero le ragioni dell’inizio dei conflitti, le
tribù coinvolte o i campi di battaglia, tali guerre produssero
come risultato ultimo la conquista, la decimazione e
l’assimilazione delle nazioni indiane, e la deportazione di
migliaia di persone nei territori delle riserve.
 L’aggressione
Il calesse rollò sull’acciottolato
seguendo lo scalpiccio degli zoccoli
fin davanti alla casa. Una delle stanze
al primo piano era ancora illuminata
nonostante l’ora tarda. La via, invece, era
completamente buia: il lampionaio quella
sera doveva aver fatto il giro corto.
«Un saluto veloce e sono da voi» disse
Archibald scendendo dal predellino con
troppo entusiasmo.
Kucki gli diede un’occhiata torva,
quindi si sporse a guardare la casa, ancor
più torvo.
Archibald trotterellò attraverso il
cancello lasciato socchiuso fino alla porta
d’ingresso. In quel momento un grido di
donna dal piano alto li raggiunse.
«Miss Reilly!» gridò Archibald dando
una spallata alla porta e venendone
respinto brutalmente.
Il Mohawk saltò giù dal calesse e con un
balzo fu vicino al muro. Aggrappandosi
all’edera che copriva la facciata anteriore
cominciò ad arrampicarsi, mentre
Archibald continuava a sbattere contro la
porta che gli resisteva ostinatamente.
Kucki raggiunse una finestra del primo
piano ed estrasse il tomahawk, sfondò il
vetro, quindi si issò in una stanza buia.
Si diede qualche istante per abituare
gli occhi all’oscurità, ascoltando i rumori
provenienti dalle altre stanze. Da fuori
venivano i tonfi e i mugugni dell’avvocato
che tentava inutilmente di sfondare la
porta a spallate. Dalla sua destra, invece,
venivano i rantoli di una donna e rumori
confusi di lotta.
Saltò il letto in mezzo alla stanza e
raggiunse la porta. Una volta nel corridoio,
la luce lo aiutò ad avanzare.
Miss Reilly era sul pavimento, il volto
violaceo, mentre un uomo le stava sopra
e le occludeva le vie respiratorie con le
mani callose.
Kucki avanzò in punta di piedi e quando
fu a tiro gli strinse il collo col manico del
tomahawk tirandolo a sé.
L’uomo lasciò la presa su miss Reilly,
lottando furiosamente per liberarsi a
propria volta. Era molto forte, si rese
conto Kucki, qualcuno abituato a lottare
e a fare del male. Era anche piuttosto

12
grosso, vedendolo chinato sulla donna non se n’era reso conto, ma era più alto e
muscoloso di lui.
L’uomo si chinò in avanti e il Mohawk rimase sospeso sulla sua schiena, poi l’uomo
si spinse all’indietro, schiacciandolo tra la sua mole e la parete, lasciandolo senza fiato.
Percepiva vagamente, tra il ronzio nelle orecchie e il girar di testa, gli urti del
povero Archibald che ancora si accaniva contro la porta al piano di sotto, mentre miss
Reilly singhiozzava e arrancava per allontanarsi.
L’uomo lo sollevò e lo spinse di nuovo verso la parete, ma Kucki lasciò la presa e
si gettò di lato finendo a terra. Non bastò a portarlo fuori tiro e fu raggiunto da un
calcio alle costole.
Lampi di luce si accesero davanti ai suoi occhi, mentre il dolore lo attraversava
come una scossa ad ogni respiro.
Si era illuso di poterlo catturare, ma era chiaro che se gli avesse concesso qualche
altro istante quell’uomo l’avrebbe fatto a pezzi.
Eccolo che caricava di nuovo. Kucki serrò la presa sul tomahawk e glielo calò su un
piede.
L’uomo gli rovinò addosso tra le bestemmie mentre il sangue schizzava ovunque
macchiando la carta da parati.
Erano a terra, ora, avvinghiati in una lotta furibonda e priva di senso.
L’uomo gorgogliava e grugniva, Kucki ansimava nel tentativo di riprendere fiato.
Era schiacciato al pavimento e l’altro gli bloccò il tomahawk nella mano destra con
tutte e due le sue.
Kucki andò in cerca del pugnale alla cintura con la sinistra e glielo piantò fra le
costole, spingendo più a fondo possibile, ma la lama era troppo corta...
Fu in quel mentre che qualcuno afferrò l’energumeno per la collottola e glielo tirò
via di dosso.
Archibald lo colpì alla nuca con il calcio della Colt, mandandolo a sbattere con la
tempia sull’angolo vivo del comodino.
Come un grosso sacco di patate, l’uomo rotolò sul pavimento, mentre una macchia
di liquido denso e scuro si riversava sulle assi.
«Chi ti ha mandato, bastardo?» ruggì l’avvocato tremando e puntandogli la pistola
addosso. «Parla!»
«Credo sia morto...» sbuffò Kucki quando finalmente riuscì a riprendere fiato «non
può rispondere.»
Archibald lo guardò come se non avesse compreso. Guardò il cadavere e poi tornò
a guardarlo. A quel punto miss Reilly tossì, e Archibald si scosse immediatamente.
«Mia cara!» gridò rinfoderando la pistola e raggiungendola. «Come state?»
La ragazza era in lacrime, visibilmente spaventata, e ancora respirava a fatica.
«Quel bruto voleva uccidermi!» singhiozzò stingendosi a lui. «Se non fosse stato per
voi, signor Cosgrove...»
“Per lui?” pensò Kucki guardandola storto mentre traballando tornava in piedi.
«Non dovete più temere, mia adorata!» disse Archibald veleggiando già a una iarda
da terra mentre la aiutava a sedersi sul letto. «Nessuno oserà toccarvi, finché sarete
con me!»
Kucki decise che ne aveva abbastanza.
«Chi era?» chiese bruscamente indicando il cadavere dell’energumeno.
«Io non lo so...» rispose miss Reilly guardando prima il corpo e poi il Mohawk con
un’aria vagamente disgustata.
«Dev’essere un uomo di madame Colette!» Archibald si picchiò il pugno sulla mano
aperta, «Quella megera!»
«A... avete ragione!» annuì svelta miss Reilly. «Dev’essere proprio così!»
Kucki li guardò storto entrambi e decise che in quella stanza c’era un Mohawk di

13
troppo.
Impugnò il tomahawk e cominciò a ispezionare il resto della casa. C’era pur sempre
il rischio che il tizio non fosse solo.
Invece, a quanto pareva, non c’era nessun altro. La dolce Maggie Reilly se la passava
piuttosto bene, da quanto poteva vedere. Anche se erano in periferia, la casa era ben
messa, dotata di sei grandi stanze e di ogni comfort.
Già che c’era ispezionò anche il giardino, ben tenuto e rigoglioso, prima di rientrare
in casa e raggiungere i due innamorati.
«Miss Reilly viene con noi!» esordì raggiante Archibald Cosgrove.
Kucki Kangee si diede il tempo di digerire l’affermazione. Inspirò profondamente e
provò a mandarla giù, ma continuava a restargli annodata al collo.
Parole di fuoco gli salirono alla bocca, ma si sforzò con ogni fibra di trattenerle.
«Non può» rispose.
«Non potete lasciarmi qui!» La ragazza sapeva piangere a regola d’arte, bisognava
riconoscerlo.
«Non possiamo» annuì Archibald stringendola a sé. «E non lo faremo.»
«Abbiamo un lavoro.» Il Mohawk tentò di nuovo di deglutire, mentre lo inceneriva
con lo sguardo: la donna sarebbe stata solo un impedimento nel loro incarico per i
Magister Twelve, che non avrebbero affatto gradito quell’intralcio alla missione.
«Me ne occuperò io!» si intestardì Archibald. «Non possiamo lasciarla qui, gli uomini
di madame Colette potrebbero tornare e lei non avrebbe nessuno a difenderla.»
“Ammesso che fosse un uomo di madame Colette...” pensò Kucki, ma lo tenne per sé.
«Non c’è altra soluzione?» chiese.
«Nessuna soluzione. Non sarà un problema, vedrai!» annuì Archibald.
“Sarà un enorme problema!” pensò Kucki fra sé, ma disse solo: «Sbrighiamoci.
Siamo già in ritardo.»
«Hai ragione! Mia cara, prepara il tuo bagaglio più in fretta che puoi, noi intanto ci
occupiamo del corpo.»
«In che modo ce ne occuperemo?» chiese Kucki.
«Lo porteremo via. Lo lasceremo davanti a casa di madame Colette, come
avvertimento!»
«Siamo diventati la Mano Nera, adesso?» brontolò il Mohawk prendendo il cadavere
per le braccia mentre Archibald sollevava le gambe.
«Deve sapere che i suoi tentativi di intimidirci non funzionano!»
Kucki Kangee scosse la testa maledicendo fra sé la follia dell’uomo bianco, ma non
aggiunse altro.

14
15
 Snakeye
Ci si era messa anche la pioggia. Non appena gli ultimi tetti di New York erano
spariti dietro le colline, il cielo aveva deciso di sciogliersi in una pioggerella fitta
e appiccicaticcia, senza peraltro rinfrescare minimamente l’aria, aumentando il
supplizio di quel dannato viaggio.
Come se non bastassero già i due colombi che non facevano altro che tubare.
Ma a dire il vero, quel che più lo infastidiva erano gli sguardi che miss Reilly gli
rivolgeva ogni volta che Archibald non guardava, persino mentre si abbandonavano
alle loro effusioni.
A volte gli era sembrato che volesse sedurlo, altre volte che volesse sgozzarlo.
Per essere del tutto sinceri, non gli sarebbe poi dispiaciuto lasciarsi sedurre da
quella donna... ma era il pensiero di venire sgozzato a non andargli giù.
Erano quasi cinque giorni, ormai, che andava avanti così, fra alberghetti che
puzzavano di muffa, il caldo umido e soffocante, quei due che ci davano dentro come
se lui non fosse là e la pioggia che allentava solo a tratti. E fra poco, quando finalmente
avrebbero incontrato Sam “Snakeye” Cole, sarebbe andata anche peggio.
Per fortuna le strade ancora reggevano. Sarebbero arrivati a Filadelfia per la
mezzanotte.
Un mese prima ai Magister Twelve erano giunte notizie di un grosso carico di armi
di contrabbando provenienti dall’Europa che presto sarebbe sbarcato a Savannah, e
Snakeye era stato inviato a controllare.
Chi le aveva prodotte? A chi erano dirette?
Cinque giorni prima i Magister Twelve avevano ordinato che lui e Archibald
raggiungessero Snakeye: il pistolero aveva inviato un telegramma nel quale parlava di
grossi guai in arrivo, e chiedeva che lo incontrassero a Filadelfia.
Gran brutta storia, Sam Cole non era tipo da mandare telegrammi.
«Ormai dovremmo esserci» disse Archibald sporgendosi oltre il tettuccio del calesse
«la povera miss Reilly non sopporta più tutta questa umidità.»
Il giorno, già poco luminoso, stava rapidamente lasciando il passo all’oscurità della
sera.
“Già...” rimuginò Kucki Kangee “la povera miss Reilly...”
«Mi sembra di vedere delle luci» Archibald indicò un punto imprecisato davanti a
loro, oltre il muro di pioggia «siamo arrivati!»
«È ancora troppo presto» mormorò Kucki più a se stesso «non può essere.»
Istintivamente fermò il calesse.
«Ho visto una luce, vi dico» insistette Archibald, ma Kucki gli fece cenno di star
zitto.
Oltre lo scroscio della pioggia percepì quello che poteva essere un colpo di fucile.
«Armi da fuoco!» sussurrò.
«Ne siete sicuro?» Archibald si fece serio d’improvviso e il Mohawk annuì.
«Mia cara» l’uomo si rivolse a miss Reilly «restate a bordo, sembra che ci sia
qualche problema, dobbiamo andare a controllare.»
Kucki era già a terra, le orecchie dritte mentre tentava di ignorare le chiacchiere di
Archibald, che provava a convincerla, e di miss Reilly che non voleva restare da sola.
Erano su un leggero declivio di cui si scorgeva a malapena la sommità. Kucki vi si
avvicinò lentamente, sforzandosi di non fare rumore.
Riparati dietro agli alberi ai lati della strada c’erano alcuni uomini col fucile,
almeno tre, da quel che poteva vedere, che di tanto in tanto si sporgevano e sparavano.
Sull’altro lato della collina la strada scendeva più o meno con la stessa pendenza e
Kucki non poteva vedere verso chi o cosa stessero mirando.
«Io direi di farci gli affari nostri...» mormorò Archibald giuntogli accanto.
«Volete aspettare che abbiano finito di spararsi?»

16
 «Ancora non si sono accorti di noi, è la nostra opzione migliore» annuì Archibald.
In quel momento uno degli uomini dietro agli alberi si sporse troppo e ricevette
una pallottola nel petto. Cadde all’indietro con un mugugno, mentre il suo Winchester
scivolava nel fango fin quasi ai loro piedi.
Il Mohawk non ci pensò due volte, avanzò di qualche passo e lo raccolse, ma
Archibald gli corse dietro e lo afferrò per una spalla: «Che cosa volete fare?» sussurrò.
«Fate silenzio...» mormorò Kucki togliendosi dalla strada e sedendosi a gambe
incrociate. Si raccolse in concentrazione, tentando di escludere il rumore della pioggia,
quello degli spari, il freddo, l’umidità e soprattutto la voce del compagno.
Il suo spirito, leggero, si librò fuori dal corpo, mentre le parole dell’avvocato, un
fastidioso ronzio, si facevano sempre più flebili e distanti.
Il suo sguardo, più intenso, trafisse il muro di pioggia e la foresta.
Le ali, possenti, lo portarono più in alto, dove il terreno fangoso appariva schiacciato
e facile da leggere.
Ancora un battito d’ali ed era già sulla radura.
Sull’altro lato, lungo la strada che scendeva, c’erano due corpi senza vita.
Più in basso, accanto al cadavere di un cavallo, c’era un uomo solo, riparato dietro
a una roccia.
Il corvo gli volò accanto indifferente.
L’uomo ricaricava la pistola imprecando fra i denti e Kucki lo riconobbe
immediatamente.
Aprì gli occhi all’improvviso, ritornando dal suo Viaggio Sciamanico proprio mentre
Archibald era nel bel mezzo di un’arringa di protesta: «...amico mio spero davvero che
non vogliate fare qualcosa di tanto stupido come immischiarvi in questa faccenda!
Abbiamo una signora con noi, ricordatevene. È già tanto che non ci abbiano ancora
notati.»
«Beccato!» gridò uno dei due sconosciuti facendolo sobbalzare. «Hai visto, Bob?»
«Continua a sparare, idiota! Ancora non è morto!»
Kucki si alzò in piedi, puntò il Winchester su Bob e, per lo shock di Archibald, gli
fece saltare le cervella.
In quello stesso momento una pallottola proveniente dal centro della radura
raggiunse l’idiota in piena fronte e lo zittì per sempre.
«Che diavolo fate!» boccheggiò Archibald.
«Laggiù c’è Snakeye» rispose il Mohawk.
«E voi come fate a saperlo?»
Kucki sollevò un sopracciglio e Archibald volse lo sguardo al cielo: «Oh, no! Ancora
questa storia!»
«Snakeye, sono Kucki Kangee!» gridò il Mohawk sporgendosi da dietro gli alberi.
«Kucki?» rispose Snakeye dalla radura.
«Quassù la situazione è tranquilla, potete smettere di sparare!»
«La migliore notizia da una settimana a questa parte» brontolò Snakeye appena
udibile sotto lo scroscio della pioggia che andava intensificandosi.
«Archibald prendete il calesse, io mi avvicino a piedi.»
L’avvocato, l’aria scornata, annuì e tornò indietro scomparendo sotto la pioggia,
mentre Kucki iniziava la discesa restando nascosto fra la vegetazione. Lo spirito del
Corvo non aveva visto altri nemici in agguato, ma la prudenza non era mai troppa.
«Come state?»
«Come un fottuto gruviera!» imprecò Snakeye tenendosi la spalla ferita.
«Venite» disse Kucki «Archibald sta arrivando con il calesse.»
«Quel damerino?» Snakeye fece una smorfia. «Avevo specificamente richiesto che
non mi mandassero lui!»
«Non c’era granché da scegliere.»

17
 Capitolo I
Statistiche di gioco
Elenco e definizioni di tutte le nuove statistiche di America
Statistiche
n questo capitolo troverete alcune regole di
I
conversione di tutto ciò che è presente nel manuale
di Brass Age, in modo che possiate usarlo anche
nell’ambientazione di America. Troverete inoltre un elenco
di nuove statistiche di gioco (Specialità e Trucchi), armi e
attrezzature, creati appositamente per giocare nei territori
del Nuovo Mondo.
Il Denaro
La gestione del denaro in America è analoga a quella
riportata nel manuale di Brass Age, ma negli Stati Uniti
la valuta corrente è il dollaro, mentre nell’Inghilterra
Vittoriana era la sterlina (in Brass Age si era assunto lo
scellino, un suo sottomultiplo).
In questo manuale tutti i costi di armi e attrezzature
sono riportati in dollari, mentre per quanto riguarda armi e
attrezzature provenienti dal manuale di Brass Age, occorrerà
applicare una conversione.
Per evitare che l’atmosfera di gioco si disperda in scomodi
calcoli, rinunceremo alla coerenza della realtà storica e
alla precisione dei calcoli matematici per semplificare il
più possibile questa conversione, secondo la seguente
proporzione.
1 dollaro di America equivale a 8 scellini di Brass Age.
A partire da questa considerazione, vediamo come
cambiano i costi e i meccanismi già riportati nel manuale
di Brass Age.
Acquisto di Equipaggiamenti
Le Attrezzature che in Brass Age costano 8 scellini, in
America possono essere acquistate con 1 dollaro. Quelle
che ne costano 16 possono essere acquistate per 2 dollari e
quelle da 24 possono essere acquistate per 3 dollari.
Il costo delle nuove Armi elencate in America sarà espresso
in dollari, mentre quelle elencate in Brass Age possono essere
pagate in dollari secondo il seguente prezziario.
• Beaumont-Adams: 8 dollari
• Flintlock Revolver: 7 dollari
• Pepper-Box Revolver: 6 dollari
• Tranter, cal. 450: 8 dollari
• Webley British Bulldog: 7 dollari
• Doppietta Holland & Holland: 18 dollari
• Snider-Enfield: 13 dollari
• Martini-Henry: 11 dollari
• Coltello da lancio: 5 dollari
• Bastone animato (lama lunga): 5 dollari
• Bastone da passeggio: 4 dollari
• Coltello a serramanico: 4 dollari
• Machete/Kukri: 6 dollari
• Manganello: 5 dollari
• Spada/Sciabola: 7 dollari
• Sfollagente: 6 dollari
• Tirapugni: 3 dollari
Attivazione di Trucchi
I Trucchi che in Brass Age richiedono come requisito la
spesa di 8 scellini, in America richiedono 1 dollaro; quelli
che richiedono 12 scellini possono essere attivati con 1,50
dollari, mentre quelli che richiedono 16 scellini possono
essere attivati con 2 dollari.
Delega di Attivita’
È possibile delegare qualsiasi test di Abilità + Specialità
pagando 1 dollaro più un ulteriore dollaro per ogni d10
in più che il giocatore intende lanciare.
Patrimonio e Rendite
In America tutti i personaggi iniziano il gioco avendo un
Patrimonio di 6,25 dollari. Se sono al primo livello di una
Professione, all’inizio di ogni nuova avventura percepiranno
una rendita di 1 dollaro. Al secondo livello percepiranno
2,5 dollari, mentre al terzo livello percepiranno 6,25
dollari. Se il personaggio ha intrapreso più Carriere, nella
seguente tabella trovate la rendita che ciascuna Carriera, in
base al livello della Professione, gli garantisce.
 19
nobili, negli Stati Uniti è proprio dei magnati, individui
1° carriera 2° carriera 3° carriera che dispongono di ingenti risorse finanziarie e che stanno
1° livello 1 dollaro 0,5 dollari 0,30 dollari mettendo in piedi l’industria della nazione, muovendo
2° livello 2,5 dollari 1,25 dollari 0,40 dollari capitali, risorse e uomini.
3° livello 6,25 dollari 3,10 dollari 2 dollari Dunque, un individuo nato negli Stati Uniti potrà
appartenere alla classe dei proletari, dei borghesi o dei
Esempio: se un personaggio ha una prima Carriera al 3° magnati.
livello, una seconda al 2° livello e una terza al 1° livello, in Naturalmente in America ci sono molti nobili provenienti
totale percepirà 6,25 + 1,25 + 0,30 = 7,80 dollari all’inizio dal Vecchio Mondo, ma in generale essi preferiranno non
di ogni nuova avventura. Nel momento in cui riuscirà farsi riconoscere come tali, assumendo, se le loro risorse
a portare anche la seconda Carriera al 3° livello, invece, finanziare glielo consentono, lo status di magnati.
arriverà a percepire 6,25 + 3,10 + 0,30 = 9,65 dollari. Le Per quanto concerne la creazione di nuovi personaggi,
Carriere oltre la terza vengono considerate ininfluenti ai se volete attribuire loro lo status di magnati dovrete tenere
fini della rendita. conto di un fatto molto importante: pur provenendo da
un ambiente ricco, dovrete pensare al vostro PG come a
un ribelle intenzionato a farsi un nome e una posizione
Costo della Vita indipendentemente da quelli della sua famiglia.
Vediamo ora come cambia il costo della vita, già riportato In altre parole, lo status di magnate gli conferirà dei
in Brass Age, una volta espresso in dollari. vantaggi nelle relazioni personali con gente appartenente alla
stessa classe, ma nessun altro concreto vantaggio economico.
Beni di prima necessità
• Carne: 0,5 dollari
• Pane: 0,25 dollari Nuove Specialità
• Farina: 0,25 dollari Nei prossimi paragrafi saranno elencate le nuove
• Verdure: 0,13 dollari Specialità introdotte in America. Per ogni Specialità sarà
• Burro: 0,13 dollari descritto il modo in cui deve essere usata.
• Frutta: 0,13 dollari
• Latte: 0,01 dollari
• Tè: 0,13 dollari Abilità di Convivio
(N.B.: tutte le quantità sono da intendersi per una Quelle che seguono sono quattro nuove Specialità legate
persona e per una intera settimana) all’Abilità di Convivio, necessarie per reperire informazioni
nei diversi strati sociali.
• Cene: 0,63 dollari
• Colazioni: 0,18 dollari • Contatti nella Borghesia: è la capacità di ottenere
• Legna e carbone: 0,05 dollari informazioni (solo informazioni, non favori né
(N.B.: tutte le quantità sono da intendersi per una equipaggiamenti) su persone, fatti o eventi legati
famiglia di quattro persone e per una intera settimana) agli ambienti della borghesia.
• Contatti fra i Magnati: è la capacità di ottenere
Altri beni o servizi informazioni (solo informazioni, non favori né
• Scarpe: 0,25 dollari equipaggiamenti) su persone, fatti o eventi legati
• Carrozza (noleggio): 0,75 dollari agli ambienti dell’industria e dell’imprenditoria.
• Abiti (uomo): 0,13 dollari • Contatti nella Nobiltà: è la capacità di ottenere
• Abiti (donna): 0,13 dollari informazioni (solo informazioni, non favori né
• Abiti (2 figli): 0,13 dollari equipaggiamenti) su persone, fatti o eventi legati
• Retta scolastica: 0,03 dollari agli ambienti della nobiltà, anche se decaduta.
• Spese mediche: 0,05 dollari • Contatti nel Proletariato: è la capacità di ottenere
informazioni (solo informazioni, non favori né
equipaggiamenti) su persone, fatti o eventi legati
Lo Status agli ambienti del proletariato.
Nel Nuovo Mondo la classe sociale dei nobili non gode
di alcuna particolare considerazione, anzi, chi si ostina
a fregiarsi di titoli nobiliari è generalmente visto con
Abilità di Esoterismo
diffidenza, se non apertamente disprezzato.
Sciamanesimo
Il capitalismo è la forza motrice della nuova società
americana e dunque il ruolo che in Inghilterra spetta ai Quelle che seguono sono tre nuove Specialità dell’Abilità
20 Capitolo I
di Esoterismo riservate a chi intraprende la Carriera di
Sciamano. Uno Sciamano può acquisire sia le Specialità già
elencate nel manuale di Brass Age che quelle indicate qui di
seguito, ma non può in nessun caso acquisire le Specialità di
Esoterismo legate alla Santeria (vedi più avanti).
• Canto Sciamanico: il personaggio intona un canto
grazie al quale può aiutare un bersaglio gravemente
malato o ferito, traghettando la sua anima, in
viaggio verso il regno della morte, di nuovo al
mondo dei vivi. Per ogni SX ottenuto nel Test, il
bersaglio recupera 1 Punto Ferita in 1 ora (Tempo
di Gioco). Questa Specialità può essere usata per
combattere gli effetti di qualsiasi veleno o malattia:
ogni SX ottenuto riduce di un punto l’effetto di tale
agente, fino a neutralizzarlo completamente. Inoltre
la Specialità può essere usata anche su bersagli
già deceduti da non più di 5 minuti (tali soggetti
tornano in vita non appena recuperano almeno 1
Punto Ferita).
• Danza Sciamanica: il personaggio esegue una
danza rituale con la quale invoca per se stesso
o per un bersaglio a sua scelta (in questo caso il
bersaglio è al centro e il PG gli danza attorno) una
benedizione. Ogni SX ottenuto diventa un bonus
di 1 SX da spendere come e quando il bersaglio
preferisce nel corso dell’avventura. Ogni volta che
esegue un Test, indipendentemente dal numero di
SX ottenuti, il bersaglio può aggiungere uno o più
degli SX bonus concessi dalla Danza Sciamanica,
fino al loro completo esaurimento. Questa specialità
può essere usata una sola volta per avventura e al
termine dell’avventura eventuali SX bonus non spesi
vengono perduti. Eseguire la danza richiede 1 ora
(Tempo di Gioco).
• Viaggio Sciamanico: il personaggio si pone in
meditazione ed esegue un viaggio astrale al di
fuori del proprio corpo, incarnando la sua volontà
nell’Animale Guida da lui scelto. L’incarnazione può
avvenire nelle immediate vicinanze dello sciamano
oppure in un qualsiasi altro luogo, anche molto
distante, purché lo sciamano vi sia già stato almeno
una volta. Nei panni dell’Animale Guida egli può
agire a piacimento, per un tempo limite di 1 ora
(Tempo di Gioco) per ogni SX ottenuto.
Santeria
Quelle che seguono sono tre nuove Specialità dell’Abilità
di Esoterismo riservate a chi intraprende la Carriera di
Santero. Un Santero può acquisire sia le Specialità già
elencate nel manuale di Brass Age che quelle indicate qui di
seguito, ma non può in nessun caso acquisire le Specialità di
Esoterismo legate allo Sciamanesimo (vedi sopra).
• Dono di Damballa: Damballa è il Loa del sapere
e della conoscenza. Il Santero esegue un rituale per
accoglierlo dentro di sé, offrendogli uova e farina.
L’intero rituale richiede all’incirca 1 ora di Tempo
di Gioco, al termine della quale il Santero sarà
posseduto dal Loa di Damballa: inizierà a sibilare
come un serpente, la sua voce cambierà radicalmente
ed egli affermerà di essere Damballa in persona.
A questo punto al Loa dev’essere offerto un topo
bianco, che lui ucciderà staccandogli la testa con
un morso, altrimenti si rifiuterà di rispondere alle
domande degli altri PG. Le indicazioni (vedi elenco
seguente) possono essere cumulabili. Ad esempio, se
il Santero ottiene 4 SX, Damballa potrà rispondere
a una domanda da 3 SX e a una da 1 SX, oppure a
due domande da 2 SX, e così via.
1. 1 SX: ottenendo almeno 1 SX nel test sul Dono
di Damballa, il Loa potrà soltanto indicare una
direzione (nord, sud, est, ovest, nordest, ecc.)
nella quale si trova ciò che i PG cercano, oppure
verso la quale è opportuno che si dirigano.
2. 2 SX: ottenendo almeno 2 SX nel test sul Dono
di Damballa, il Loa indicherà un punto preciso
su una mappa, una cartina geografica o sulla
piantina di un edificio.
3. 3 SX: ottenendo almeno 3 SX nel test sul Dono
di Damballa il Loa individuerà una foto o un
oggetto personale specifico fra molte altre foto
o molti altri oggetti, appartenuti a persone
diverse.
• Dono di Erzulie: Erzulie è il Loa del fascino e
della seduzione. Il Santero esegue un rituale per
accoglierla dentro di sé, nel quale danza e si muove
in modo sensuale per almeno 15 minuti di Tempo
di Gioco. Quando avviene la possessione, il Santero
esegue un test sul Dono di Erzulie e per ogni SX
ottenuto, ottiene un bonus di 1d10 all’Abilità di
Convivio per un tempo massimo di 1 ora (Tempo
di Gioco). Se il Santero lo desidera, può mantenere
gli effetti del Dono di Erzulie anche più a lungo, ma
per ogni 15 minuti in più riceve una Penalità da
annotare nella scheda.
• Dono di Baron Samedi: conosciuto anche come
Baron Cimetière, è il Loa che si invoca quando si
ha paura di essere vittime di un sortilegio. Il Santero
esegue un rituale per accoglierlo dentro di sé, durante
il quale esegue generose offerte di rum e sigari per
almeno 1 ora (Tempo di Gioco). Quando Baron
Samedi possiede il Santero, crea un feticcio che gli
garantisce una protezione da qualsiasi tipo di magia.
Il Santero esegue un test sul Dono di Baron Samedi
e il numero di SX ottenuti rappresenta anche
l’intensità della protezione offerta dal feticcio:
tutte le magie che hanno intensità uguale o inferiore
sono naturalmente respinte dal feticcio, quelle
 Statistiche di Gioco
che hanno intensità superiore vengono comunque
ridotte dall’intensità del feticcio. Ogni SX impresso
nel feticcio conta come una carica e ogni volta che
il feticcio protegge parzialmente o totalmente chi lo
possiede da un sortilegio, per ogni punto di intensità
di quest’ultimo brucia una delle sue cariche, fino al
completo esaurimento (il feticcio si dissolve). Un
feticcio non può essere ricaricato e un Santero non
può creare più di un feticcio per volta attraverso
questo Dono, ma può donare il feticcio a un’altra
persona, se lo desidera.
Nuovi Trucchi
Adescamento
Costo: 1 Punto Tensione.
Durata: Speciale.
Il personaggio che attiva questo Trucco attira
inevitabilmente l’attenzione di un qualsiasi PG o PNG
a sua scelta, attraendolo con gesti, parole e movimenti
ammiccanti e provocanti (non necessariamente volgari, il
Trucco può essere adeguato a seconda del contesto in cui
il personaggio agisce, attirando l’attenzione esclusivamente
del suo bersaglio).
Quando il bersaglio viene “adescato”, accetterà di seguire
il personaggio da solo ovunque questi voglia, congedando
eventuali guardie del corpo o altri PG o PNG presenti. Il
bersaglio “adescato”, inoltre, ha i sensi confusi dal fascino
del personaggio, per cui se viene aggredito riceve un attacco
gratuito da parte di uno dei suoi aggressori prima che il
combattimento regolare abbia inizio (ogni aggressore può
attaccare gratuitamente un solo bersaglio adescato). Per
questo attacco gratuito l’Abilità di Prontezza o di Vigoria
(secondo il tipo di attacco ricevuto) del bersaglio subisce
una penalità uguale al livello del Trucco.
Un bersaglio “adescato” acconsentirà a qualsiasi “piccolo
favore” il personaggio possa chiedergli. Per piccolo favore si
intendono azioni assimilabili alle seguenti.
• Infiltrazione: il bersaglio acconsentirà a far entrare
segretamente il personaggio in un luogo in cui
normalmente non potrebbe accedere.
• Difesa: il personaggio indicherà al bersaglio
uno o più presunti “aggressori” o “molestatori”
e il bersaglio si confronterà con loro in difesa del
PG. In questo caso non sarà necessario simulare
il combattimento: semplicemente, l’Architetto
stabilirà chi, fra il bersaglio e i molestatori/aggressori,
sia il combattente migliore. Nel caso il bersaglio sia
il combattente migliore, i molestatori/aggressori
finiranno fuori combattimento o batteranno in
ritirata dopo qualche scambio di pugni o di insulti,
viceversa il bersaglio finirà knock-out o se la darà
21
a gambe. In entrambi i casi, la scena garantirà al
personaggio il tempo necessario per sparire alla vista
degli aggressori/molestatori e far perdere le proprie
tracce.
• Sottrazione: il bersaglio acconsentirà a recuperare,
per conto del PG, un oggetto di ingombro massimo
uguale o inferiore al livello del Trucco, anche se ciò
costituisce un furto. La probabilità che il bersaglio
riesca a recuperare l’oggetto è uguale al 40% per
il primo livello del Trucco, al 60% per il secondo
livello e al 70% per il terzo livello: il personaggio
lancerà 1d100 e se il risultato sarà uguale o inferiore
alla percentuale data, il bersaglio riuscirà a recuperare
l’oggetto e a consegnarlo al PG senza che nessuno
se ne accorga, altrimenti sarà colto sul fatto. A quel
punto spetterà all’Architetto stabilire se il bersaglio
tradirà o meno il PG facendone il nome.
• Prestazione: il bersaglio acconsentirà a intrattenersi
in un rapporto carnale con il personaggio, che ne
ricaverà una somma di 1 dollaro per il primo livello
del Trucco, di 2 dollari per il secondo e di 3 per il
terzo.
Il personaggio può adescare contemporaneamente un
bersaglio per ogni punto di livello del Trucco.
Arringa
Costo: 1 Punto Tensione.
Durata: 10 minuti/30 minuti/1 ora.
Ricorrendo alla propria oratoria e ad artifici retorici,
il personaggio è in grado di influenzare le opinioni o i
sentimenti di una o più persone che siano in grado di
ascoltare le sue parole e di comprenderle (il Trucco non
funziona su chi non parla la stessa lingua del personaggio
o su chi non è a portata d’udito). Perché il Trucco abbia
effetto è necessario che il personaggio sia in grado di parlare
senza interruzioni per almeno due minuti consecutivi. Per
questo il Trucco non può essere usato durante una Scena di
Combattimento.
Il personaggio è in grado di modificare l’opinione di
un numero di ascoltatori pari al suo livello del Trucco,
inducendoli a fidarsi di lui. Soggetti ostili assumeranno un
atteggiamento neutrale nei confronti del personaggio fino a
rinunciare a danneggiarlo o combatterlo, e soggetti neutrali
diventeranno amichevoli nei confronti del personaggio.
Questo effetto dura per 10 minuti al primo livello del
Trucco, 30 minuti al secondo livello e 1 ora al terzo.
Asso nella Manica
Costo: 1 Punto Tensione.
Attivando questo Trucco il personaggio è in grado di
22 Capitolo I
nascondersi addosso qualsiasi oggetto di ingombro massimo
uguale a 2. L’oggetto risulterà impossibile da trovare, anche
dopo una perquisizione molto accurata, per qualsiasi PG
o PNG che abbia un Potenziale dell’Abilità di Cognizione
uguale o inferiore al livello del Trucco.
Contatti Inf luenti
Costo: 1 Punto Tensione.
Requisiti: 3 dollari/2 dollari/1 dollaro.
Grazie alle conoscenze maturate durante il praticantato
presso uno studio legale e frequentando le aule di tribunale,
il personaggio ha costruito una rete di relazioni con un
eterogeneo gruppo di individui ai quali si può rivolgere
per ottenere informazioni nel corso dell’avventura.
Quando utilizza questo Trucco, il personaggio può ricevere
un’informazione certa da uno dei tipi di Contatti tra
Accademici, Malavita, Politici, Militari, Stranieri, Occulti,
Cospirazioni nella cui Specializzazione abbia almeno un +1,
come se avesse appena effettuato con successo il relativo Test
ottenendo il numero di SX più vantaggioso.
Per attivare questo Trucco è necessario spendere 3 dollari
al primo livello del Trucco, 2 dollari al secondo livello e 1
dollaro al terzo.
Estrazione Rapida
Costo: 1 Punto Tensione.
Quando l’Architetto dichiara l’inizio di una Scena di
Combattimento, prima di procedere al test di Iniziativa,
il personaggio che attiva questo Trucco ha diritto ad alcune
azioni gratuite, una per ogni livello del Trucco. La prima di
queste azioni deve essere necessariamente l’estrazione di
una pistola o di un’arma di ingombro massimo 2.
Faccia da Poker
Costo: 1 Punto Tensione.
Attivando questo Trucco il personaggio è in grado di
pronunciare la più spudorata delle menzogne con l’aria
candida di un angelo: qualsiasi PG o PNG che stia ad
ascoltarlo, il cui Potenziale nell’Abilità di Convivio sia
uguale o inferiore al livello del Trucco, sarà automaticamente
convinto che il PG stia dicendo la verità, non importa
quanto assurde siano le sue affermazioni.
Famigerato
Costo: 1 Punto Tensione.
Durata: 10 minuti/30 minuti/1 ora.
Ogni volta che il PG fa ricorso a questo Trucco,
dichiarando apertamente la propria identità, tutti i
personaggi presenti sulla scena (a esclusione dei suoi
compagni di squadra) subiscono automaticamente una
penalità sull’Abilità di Convivio. La penalità è uguale al
livello del Trucco. La penalità persiste per 10 minuti al
primo livello del Trucco, per 30 minuti al secondo e per 1
ora al terzo.
Forza della Fede
Costo: 1 Punto Tensione.
Le risorse di un predicatore sono infinite, poiché infinita
è la fede che egli ripone in Dio.
Questo Trucco permette di tirare un dado in più, per
ogni punto del Trucco, sul Test di una qualsiasi specialità.
Il Doppio o Niente
Costo: 3 Punti Tensione.
Questo Trucco può essere usato soltanto quando il
personaggio si trovi in una situazione critica, senza via
d’uscita, oppure alla mercé dell’avversario di turno, o non
riesce a trovare le informazioni di cui ha disperatamente
bisogno, ecc. In casi simili, purché non si trovi in una Scena
di Combattimento, il personaggio può sfidare qualsiasi
PNG (anche se ostile) a una partita estemporanea a un
qualsiasi gioco d’azzardo di sua scelta, invitandolo a mettere
in palio ciò di cui il PG ha bisogno per uscire dall’impasse
(ad esempio guadagnarsi una via di scampo, oppure ottenere
l’informazione che gli manca, ecc.).
Il bersaglio, che non riesce a resistere all’idea di battere
un giocatore di grande fama, è costretto ad accettare la sfida,
indipendentemente da quale sia la posta stabilita.
Ovviamente, non appena la sfida avrà inizio, il
personaggio userà le sue abilità di baro, e se il livello del
Trucco è uguale o superiore al Potenziale dell’Abilità di
Cognizione del suo avversario, risulterà automaticamente
vincitore.
In caso contrario, l’avversario finirà con l’accorgersi del
fatto che il personaggio sta barando e reagirà di conseguenza
(spetterà naturalmente all’Architetto gestire questo aspetto e
stabilire come evolverà la Scena).
Nota: questo Trucco non può essere usato per vincere
soldi o proprietà al tavolo da gioco.
Indagini Preliminari
Costo: 2 Punti Tensione.
Requisiti: 3 dollari/2 dollari/1 dollaro.
Durata: Tutta l’avventura, dopo che sia trascorso il
Tempo di preparazione del Trucco.
Tempo di Preparazione: 24 ore/12 ore/6 ore.
 Statistiche di Gioco
All’attivazione di questo Trucco il personaggio dovrà
come prima cosa spendere il numero di dollari indicato nei
Requisiti: 3 dollari al primo livello del Trucco, 2 al secondo
livello e solo 1 al terzo. Dovrà quindi attendere 24 ore
al primo livello del Trucco, 12 ore al secondo o 6 ore al
terzo livello del Trucco (Tempo di Gioco), durante il quale
potrà comunque fare altro, mentre le indagini vengono
portate avanti dalle forze dell’ordine o dai contatti a cui
il personaggio si è rivolto. Una volta trascorso il Tempo
necessario alla preparazione del Trucco, il personaggio
avrà la facoltà, per tutto il resto dall’avventura in corso, di
ripetere fino a 3 Test nelle abilità di Convivio o Cognizione
che non abbiano ottenuto il numero di successi desiderato e
necessari per superare il Test stesso. Gli eventuali SX ottenuti
con questo secondo lancio si sommano a quelli ottenuti con
il primo al fine di verificare il successo dell’azione.
Inf luenza Mentale
Costo: 2 Punti Tensione.
Durata: 30 minuti/1 ora/1 giorno.
Tempo di Preparazione: 3 ore/2 ore/1 ora.
Per attivare questo Trucco il PG deve avere agio di
parlare con il soggetto da influenzare, senza interruzioni o
l’intervento di agenti esterni a interrompere la conversazione,
per 3 ore al primo livello del Trucco, 2 ore al secondo livello
e un’ora al terzo. Perché il Trucco abbia effetto è necessario
che il PG goda della piena fiducia della persona che intende
influenzare. Questo significa che non potrà mai influenzare
una persona che è ostile nei suoi confronti.
Il personaggio può quindi indurre nel soggetto uno
dei seguenti effetti che lo influenzeranno per i prossimi 30
minuti al primo livello del Trucco, per 1 ora al secondo
livello del Trucco e per 1 giorno al terzo livello.
• Malato di Mente: come il relativo difetto, è possibile
scegliere uno dei tre effetti (pag. 71 del manuale di
Brass Age, non attribuisce alcun Punto Personaggio)
che affliggeranno il soggetto per tutta la durata
dell’Influenza Mentale.
• Nemesi: il soggetto è indotto a credere che una
certa persona voglia danneggiarlo o ucciderlo, e si
ingegnerà in ogni modo per ucciderla a sua volta,
per tutta la durata dell’Influenza Mentale.
• Depressione: il soggetto riceverà una penalità di
1d10 a ogni Test compiuto per tutta la durata
dell’Influenza Mentale.
• Esaltazione: il soggetto riceverà un bonus di 1d10 a
ogni Test di Vigoria e Prontezza, e una penalità di
1d10 a ogni Test di Convivio e Cognizione per tutta
la durata dell’Influenza Mentale.
In nessun caso il soggetto avrà memoria di essere stato
vittima dell’Influenza Mentale e ricorderà solo di aver avuto
23
una gradevole conversazione con il personaggio, ma senza
attribuire alla stessa particolare importanza. Una volta
svaniti gli effetti dell’Influenza Mentale, egli non ricorderà
nemmeno le ragioni alle base dei suoi gesti o dei suoi
comportamenti mentre era sotto l’effetto del Trucco.
Occhio di Lince
Costo: 1 Punto Tensione.
Utilizzando questo Trucco è possibile, usando armi
da fuoco o da lancio, disarmare un avversario, colpire un
oggetto di piccole dimensioni (ingombro massimo 2) come
un cappello, una sigaretta in bocca a un personaggio, oppure
tagliare la corda di un impiccato, ecc.
In nessun caso è possibile uccidere o ferire, anche
indirettamente, usando questo Trucco. Tutti quelli che
assistono alla scena subiscono, fino al cambio di scena, un
malus a tutti i Test. Il malus è uguale al livello del Trucco.
Psicanalisi
Costo: 1 Punto Tensione.
Durata: Istantanea.
Tempo di Preparazione: 30 minuti/10 minuti/2 minuti.
Il personaggio è in grado di estrapolare informazioni
riguardanti il passato di una persona, semplicemente
parlandoci. La relazione deve proseguire per almeno 30
minuti al primo livello del Trucco, 10 minuti al secondo
e 2 minuti al terzo. Non è necessario che la relazione tra i
due sia di tipo amichevole: anche attraverso provocazioni
è possibile ricavare informazioni specifiche, interpretando
le risposte dell’altro. Rivolgendo delle domande mirate, è
quindi possibile scoprire con certezza anche informazioni
di tipo personale. Per ogni uso di questo Trucco è possibile
conoscere una sola informazione in possesso del soggetto: il
PG rivolgerà la domanda all’Architetto.
Ragazze
Costo: 1 Punto Tensione.
Durata: Limitata (fino al prossimo Cambio di Scena)
oppure fino alla prossima alba/tramonto.
Questo Trucco permette al personaggio di richiamare a
sé con un gesto una o più ragazze (anch’esse prostitute), dei
PNG minori che, in caso di necessità, possono fungere da
“distrazione” oppure da “occhi e orecchie” per il personaggio.
• Distrarre: la ragazza viene inviata a “distrarre” uno
o più bersagli (può distrarre un bersaglio per ogni
punto di livello del Trucco). Tutti i bersagli che
hanno un potenziale di Convivio uguale o inferiore
al livello del Trucco vengono immediatamente
24 Capitolo I

distratti dalla ragazza. Ciò permette al personaggio Sermone

e ai suoi eventuali soci di passare senza che i bersagli Costo: 1 Punto Tensione.
li vedano, oppure di nascondersi alla loro vista (nel
Tempo di preparazione: 10 minuti/5 minuti/1 minuto.
caso i bersagli li stessero cercando) e far perdere le
proprie tracce. In questo caso gli effetti del Trucco
L’arte oratoria di un predicatore è nota.
permangono fino al prossimo Cambio di Scena.
Il fervore della sua fede imprime ai suoi sermoni il fuoco
• Spiare: la ragazza può spiare un luogo o seguire
sacro del coraggio.
una persona per conto del PG fino alla prossima
Questo Trucco permette di motivare il proprio gruppo e
alba, oppure fino al prossimo tramonto (a scelta del
di rendere i PG immuni agli effetti della Paura.
PG), dopodiché riferirà al PG ciò che ha visto (chi
Ogni livello in questo Trucco è in grado di immunizzare
è entrato o uscito da quel luogo, quando e in che
dal medesimo livello di Paura o inferiore. Perché il
modo, oppure dov’è andata la persona, chi ha visto,
Trucco abbia effetto il personaggio deve poter parlare
cosa ha fatto, ecc.).
ininterrottamente per 10 minuti al primo livello del trucco,
5 minuti al secondo e 1 minuto al terzo.
Il PG può richiamare una ragazza per ogni punto di
livello del Trucco e a ciascuna ragazza può attribuire un
diverso compito.

Resistere alla Tentazione

Costo: 1 Punto Tensione.

La voce del demonio può essere dolce e suadente, ma

chi segue i precetti del Signore sa riconoscere la verità ed è
immune alle Lusinghe del caduto.
Questo Trucco rende il personaggio immune agli effetti
avversi di Test sulle Specialità di Carisma e Seduzione.
Al primo livello il personaggio è immunizzato da chi
possiede 2 dadi o meno su queste specialità, al secondo
livello da chi ha 3 dadi e al terzo livello da chi ha 4 dadi.

Segreti Inconfessabili
Costo: 1 Punto Tensione.
Tempo di Preparazione: 3 ore/2 ore/1 ora.

Questo Trucco può essere attivato soltanto dopo che il

personaggio si sia intrattenuto in un rapporto carnale con
il suo bersaglio. Dopo il rapporto, la cui durata minima è
di 3 ore al primo livello del Trucco, di 2 ore al secondo e
di un’ora al terzo, il bersaglio sarà completamente rapito
dal personaggio e acconsentirà a svelargli un segreto che,
in ogni altro momento, considererebbe inconfessabile. Si
tratta del segreto più importante per il bersaglio, la cosa
che più di tutti lo preoccupa o lo angoscia. In ogni caso la
sua confessione non può essere usata come accusa, poiché il
bersaglio, in ogni altro contesto o momento successivo, la
negherà con forza.
A seguito del rapporto, inoltre, il personaggio riceve
un compenso di 1 dollaro al primo livello del Trucco, di 2
dollari al secondo livello e di 3 dollari al terzo.
 Statistiche di Gioco 25

Nuovi Equipaggiamenti
In questo paragrafo sono elencate tutte le nuove armi e le nuove attrezzature disponibili in America. Ovviamente un
personaggio può anche scegliere di acquistare qualsiasi arma o attrezzatura già elencata nel manuale di Brass Age.

Nuove Armi
Rivoltelle
Colt Army
Gittata Corta: 8 m (+3), Media: 25 m (+1), Lunga: 60 m (-2)
Danno 4/8 St 2 Punti Fatica VD 1
RdF 2 Punti Fatica Cad 1 Car 6
TdR 3 Punti Fatica I 2 Cos 7,63 dollari

Colt Navy
Gittata Corta: 8 m (+2), Media: 25 m (+1), Lunga: 50 m (+0)
Danno 3/8 St 2 Punti Fatica VD 1
RdF 2 Punti Fatica Cad 1 Car 6
TdR 3 Punti Fatica I 2 Cos 6,75 dollari

Colt Peacemaker
Gittata Corta: 7 m (+3), Media: 20 m (+1), Lunga: 40 m (-1)
Danno 3/8 St 1 Punti Fatica VD 1
RdF 1 Punto Fatica Cad 1 Car 6
TdR 3 Punti Fatica I 2 Cos 6,13 dollari

Colt Lightning
Gittata Corta: 6 m (+2), Media: 16 m (+1), Lunga: 40 m (-2)
Danno 5/9 St 3 Punti Fatica VD 1
RdF 2 Punti Fatica Cad 1 Car 6
TdR 4 Punti Fatica I 2 Cos 8,13 dollari

Derringer
Gittata Corta: 4 m (+0), Media: 7 m (-1), Lunga: 15 m (-2)
Danno 1/8 St 1 Punto Fatica VD 1
RdF 2 Punti Fatica Cad 1 Car 2
TdR 3 Punti Fatica I 1 Cos 1,25 dollari

Fucili

Sharps
Gittata Corta: 30 m (+1), Media: 100 m (+3), Lunga: 300 m (+0)
Danno 6/7 St 3 Punti Fatica VD 2
RdF 3 Punti Fatica Cad 1 Car 1
TdR 2 Punti Fatica I 3 Cos 17,5 dollari

Winchester
Gittata Corta: 20 m (+0), Media: 70 m (+1), Lunga: 150 m (+0)
Danno 5/7 St 2 Punti Fatica VD 2
RdF 2 Punti Fatica Cad 1 Car 15
TdR 2 Punti Fatica I 3 Cos 12,5 dollari
26 Capitolo I

Shotgun
Gittata Corta: 7 m (+1), Media: 15 m (+0), Lunga: 25 m (-2)
Danno 5/9 St 4 Punti Fatica VD 2
RdF 1 Punto Fatica Cad 1-2 (*) Car 2
TdR 3 Punti Fatica I 3 Cos 17,13 dollari
(*): regolando la pressione sul grilletto lo Shotgun può esplodere i suoi due proiettili in una sola deflagrazione.
In questo caso il Danno del secondo proiettile si somma a quello del primo, permettendo di tirare in una sola
volta 10/9 (svuotando così il caricatore). Lo Stordimento, invece, resta invariato (4 Punti Fatica per ogni Ferita
inflitta).

Armi da Lancio

Arco Indiano
Gittata Corta: 12 m (+3), Media: 20 m (+0), Lunga: 30 m (-1)
Danno 3/8 St 2 Punti Fatica VD 2
RdF 3 Punti Fatica (*) I 3 Cos 6 dollari
(*): i tre Punti Fatica della Rapidità di Fuoco servono rispettivamente per incoccare la freccia nell’arco, per
mirare e poi per lanciare. Se un personaggio dichiara di incoccare prima di iniziare lo scontro, o in qualunque
fase di uno scontro, potrà in seguito mirare e lanciare spendendo 2 soli Punti Fatica. Allo stesso modo, se
dichiara di incoccare e di mirare, potrà in seguito lanciare spendendo 1 solo Punto Fatica.

Scure con Testa di Pietra

Gittata Corta: 6 m (+2), Media: 10 m (+1), Lunga: 20 m (-1)
Danno 5/8 St 2 Punti Fatica VD 2
RdF 1 Punto Fatica I 2 Cos 7,13 dollari

Tomahawk
Gittata Corta: 6 m (+2), Media: 10 m (+1), Lunga: 20 m (-1)
Danno 4/7 St 2 Punti Fatica VD 2
RdF 1 Punto Fatica I 2 Cos 7,63 dollari
Nota: il Tomahawk può essere usato sia come arma da lancio che come arma da mischia.

Armi da Mischia

Mazza da Guerra Indiana

Danno 5/9 St 2 Punti Fatica VD 2
RdF 1 Punto Fatica I 3 Cos 6,75 dollari

Coltello Bowie
Danno 3/7 St 1 Punto Fatica VD 1
RdF 1 Punto Fatica I 1 Cos 4,38 dollari
 Statistiche di Gioco 27

Nuove Attrezzature
• Totem: consiste in un palo di legno intarsiato con motivi o figure tribali, alto non meno di 150 cm; concede un
bonus di +2 alla Specialità di Danza Sciamanica. Costo: 2 dollari. Ingombro: 4.
• Tamburo: è costituito da una pelle di alce stesa su un telaio di legno; concede un bonus di +1 alla Specialità di Canto
Sciamanico. Costo: 1 dollaro. Ingombro: 2.
• Maschera: è una maschera sciamanica rituale costituita da legno, fango impastato e penne di uccello; concede un
bonus di +1 alla Specialità di Viaggio Sciamanico. Costo: 1 dollaro. Ingombro: 1.
• Pelle di Serpente: è la pelle lasciata dal serpente durante la sua muta, e viene avvolta attorno al braccio; concede un
bonus di +1 alla Specialità di Dono di Damballa. Costo: 1 dollaro. Ingombro: 1.
• Cuore Essiccato: è un cuore di maiale o di manzo estratto quando ancora l’animale era in vita e successivamente
imbalsamato; concede un bonus di +1 alla Specialità di Dono di Erzulie. Costo: 1 dollaro. Ingombro: 1.
• Sigaro Aromatico: si tratta di un sigaro di buona qualità, realizzato con una ricetta speciale di erbe aromatiche
segrete; concede un bonus di +1 alla Specialità di Dono di Baron Samedi. Costo: 1 dollaro. Ingombro: 1.
 Eversione & sorprese
«Potreste ripetere, per cortesia?» chiese Archibald abbracciato a miss Reilly nel
tentativo di riscaldarla, visto che il tiepido e fumoso fuocherello acceso da Kucki
Kangee con la legna fradicia sembrava insufficiente.
Sam lo guardò come se fosse un grosso scarafaggio che aveva voglia di schiacciare.
Era già alticcio per via del whisky che Kucki gli aveva fatto trangugiare mentre gli
cavava il proiettile dalla spalla e questo, se possibile, contribuiva a peggiorare il suo
caratteraccio. Bisognava poi aggiungere che Snakeye non aveva mai provato più che
disprezzo per l’avvocato, mentre era evidente che fin dal primo sguardo aveva provato
ben più che attrazione per miss Reilly.
A causa di tutto ciò, Kucki si sentiva come se fossero seduti su un carro carico di
dinamite con la miccia accesa e lanciato a tutta velocità verso un dirupo, piuttosto
che sotto un vecchio larice piegato dal vento.
«Siete sordo? Siamo sull’orlo di una fottuta rivoluzione!» abbaiò Sam Cole. «Quei
figli di puttana del Ku Klux Klan hanno ricevuto il carico e non si tratta soltanto di
armi. C’erano anche esplosivi! Casse su casse di dinamite!»
«Signore, vi prego!» protestò Archibald. «Questo non è linguaggio da usare in
presenza di una signora.»
Snakeye diede uno sguardo così sfrontato ed eloquente a miss Reilly che Kucki
temette il peggio, ma per fortuna il pistolero era provato dal viaggio e dallo scontro a
fuoco, e Archibald non era così idiota da rispondere a una provocazione simile. Per lo
meno non con un uomo che, provato o no, era in grado di ucciderlo con la stessa facilità
con cui poteva sputare del tabacco.
«Che proponete di fare?» si intromise Kucki tentando di deviare la discussione
altrove.
«Ormai sanno che gli sono addosso» brontolò Sam Cole. «È gente dannatamente
in gamba. Ho idea che qualcuno li stia aiutando, l’ultima volta che ci ho avuto a che
fare non erano così furbi... e soprattutto non avevano tutti quei soldi. Quel carico di
dinamite dev’essere costato una fortuna!»
«Magari hanno fatto tesoro delle esperienze passate» disse Archibald.
Snakeye gli rivolse uno sguardo feroce e l’avvocato sembrò rimpicciolire.
«Sanno che VOI gli siete addosso» disse Kucki «ma non sanno niente di me e
Archibald. Sarà anche l’occasione per riposare un po’, siete stato ferito e...»
«Siete troppo dannatamente manierato!» brontolò Sam Cole. «Siete proprio sicuro
di essere un Mohawk?»
“In realtà sono troppo intelligente per avere a che fare con gente come voi!” pensò
Kucki Kangee studiando il consesso, ma lo tenne per sé.
«Dove stanno portando il carico?» chiese.
«A nord, non saprei dove. Mi hanno beccato prima che potessi scoprirlo, sono
dovuto fuggire a gambe levate.»

28
 «A nord? E perché mai?» chiese Archibald. «È territorio ostile per loro...»
«Non ne ho la più pallida idea, ma vi dirò una cosa: per fare questo lavoro quei
bifolchi hanno assoldato gente tosta, di tutt’altra pasta rispetto al solito. Sono tenaci,
mi hanno dato la caccia per quasi dieci giorni e sono abili a seguire le tracce e a
fiutare trappole e intrusi.»
I tre agenti si guardarono l’un l’altro con aria scornata.
«Non è da New York che partirà il primo treno della nuova linea transcontinentale?»
La voce di miss Reilly, appena un pigolio, giunse inattesa.
Tutti e tre puntarono gli occhi su di lei.
«Come dite, mia cara?» chiese Archibald dolcemente.
«A maggio nello Utah ci saranno le “nozze dei binari”, dopodiché la ferrovia
sarà completa e si potrà finalmente viaggiare da New York a San Francisco in una
settimana... devo aver letto qualcosa nel giornale.»
«Che io sia dannato!» brontolò Sam Cole sgranando gli occhi.
«Ci sarà una cerimonia d’inaugurazione» continuò miss Reilly «molte personalità
eminenti prenderanno quel treno...»
«La transcontinentale!» sbottò Archibald. «Se riusciranno a far esplodere il treno in
un colpo solo si libereranno di metà governo federale e manderanno un forte messaggio
a tutti i separatisti!»
«Ho sentito» azzardò miss Reilly «che forse anche il Presidente salirà su quel treno.»
«È terribile!» boccheggiò Archibald. «Da un colpo simile la nazione non si
riprenderebbe più...»
«Ma non sarebbe affatto semplice» mormorò Kucki. «Ci sarà la polizia. Ci sarà
l’esercito. Non vedo come possano riuscire ad avvicinarsi al treno.»
«Beh, sono già arrivati sin qui...» intervenne Snakeye. «Sono a una settimana da
New York con un carico di esplosivo, direi che il più è fatto. E da quel che ho visto, è
probabile che abbiano degli agganci. Qualcuno che li aiuterà in loco.»
«Dunque che proponete di fare?» chiese il Mohawk.
«Direi che la teoria della ragazza ha senso» gli occhi di Sam Cole ardevano febbrili
mentre la guardavano. «E direi che lei e l’avvocato dovrebbero tornare subito a New
York per informare le autorità.» Si rivolse a Kucki: «Io e voi, invece, potremmo
aspettare qui che passi il convoglio con gli esplosivi. Non sarebbe male farlo saltare
per aria prima che arrivino dovunque stanno andando.»
«Mi sembra giusto» si affrettò Archibald, ma Maggie gli strinse il braccio e si fece
avanti, il volto illuminato dalle fiamme che improvvisamente danzavano più vivide.
«Voi siete ferito, mr. Cole. E vi conoscono. Mr. Kangee, d’altro canto, è un nativo
e non passerebbe inosservato. Ma io e il signor Cosgrove...» Tutti e tre la guardarono
stralunati, ma la cosa non sembrò affatto turbarla. «Noi potremmo inventarci qualche
storia. Potremmo avvicinarci e fargli abbassare la guardia abbastanza da permettere
a voi e a mr. Kangee di fare... qualunque cosa abbiate in mente di fare.»
Ci fu un istante di assoluto silenzio, prima che Archibald Cosgrove cominciasse a
dare di matto e Sam Cole a sghignazzare.
«Non se ne parla nemmeno! Mia cara, il freddo e la pioggia devono avervi sconvolto.
È troppo, troppo pericoloso!» disse l’avvocato.
«È una grande idea!» sbottò il pistolero. «Mi piace! La ragazza ha fegato e inventiva!»
Per una buona mezzora le grida e le imprecazioni sostituirono vento e pioggia come
rumore di fondo della notte.
L’unico accordo a cui si riuscì ad arrivare fu che tutti e quattro assieme si sarebbero
diretti verso Filadelfia. Da là, Archibald avrebbe telegrafato all’M12 per fare un
resoconto e chiedere istruzioni, mentre lui e Snakeye si sarebbero spinti ancora più a
sud in cerca del convoglio con l’esplosivo.
Quella notte restarono accampati sotto i grossi rami del larice, dove la pioggia

29
cadeva meno fitta e il fuoco riusciva a reggere.
Kucki era di guardia quando si accorse che miss Reilly era sveglia. Venne a sedersi
accanto a lui, incrociando le gambe in modo assai poco consono a una donna bianca.
Il Mohawk diede uno sguardo sopra la spalla all’avvocato che russava della grossa
e ridacchiò fra sé.
«Non riuscite a dormire?» chiese.
«Non con questo concerto...» sorrise miss Reilly.
Stettero qualche momento in silenzio, guardando le fiamme vivaci.
«Questa faccenda non vi riguarda.» Kucki si voltò verso di lei e la guardò negli
occhi. «Perché volete esporvi a questo pericolo?»
«Sono americana, mr. Kangee, e credo nell’Unione. Se posso fare la mia parte per
aiutare il mio Paese, perché non dovrei?»
Era una risposta tanto scontata quanto finta.
«Non la bevo» rispose scuotendo la testa. «C’è qualcosa di strano in voi. Lo so da
quando vi ho conosciuta.»
Miss Reilly la prese bene. Soffocò una risata, anziché sbottare in qualche insulto, e
poi tornò a guardarlo.
«Sono una prostituta, mr. Kangee. Il fatto che Archibald mi veda come una
principessa non cambia questa realtà.»
«Non mi riferivo a questo...»
«Lo so che cosa intendevate, mr. Kangee, non mi avete offesa. Volevo solo dire che
la vita che faccio mi ha resa... capace di cavarmela anche in situazioni difficili, per
così dire.»
«Come voi dite» Kucki tornò a guardare il fuoco.
«Questa mia qualità potrebbe tornarvi utile, perché non sfruttarla?»
«Perché è pericoloso.» Kucki tornò a fissarla, ma era un’impresa. I suoi occhi, di
due colori diversi, erano un incantesimo difficile da resistere. «Questa gente ha quasi
ucciso Snakeye. E lui ci sa fare.»
«Vi preoccupate per me.» Miss Reilly gli carezzò la guancia con un sorriso angelico
e Kucki provò distintamente due impulsi: quello di baciarla e quello di fuggire. Vinse
il secondo.
«Noi siamo degli agenti» brontolò col tono più burbero che riuscì a trovare. «Questo
è il nostro mestiere. Ma non il vostro.»
«Chissà?» lei sollevò lo sguardo al tetto di fronde. «Vi dico questo, mr. Kangee.
Archibald ha un cuore d’oro e non gli farei mai del male. E voi...» tornò a guardarlo e
Kucki pensò che doveva fuggire via da quella donna «voi mi avete salvato la vita. Io
non dimentico. Sono vostra amica, mr. Kangee. Fidatevi di me.»
Inghiottì a fatica il groppo e annuì.
Lei sorrise e lo baciò sulla guancia, accendendovi un fuoco mille volte più caldo di
quello che stava quasi soffocando per l’umidità, dopodiché si alzò e tornò a dormire
accanto all’avvocato.

30
31
 Una ragazza risoluta
Raggiunsero Filadelfia la mattina seguente. Si erano messi in viaggio prima che
albeggiasse – tanto con quel cielo scuro non avrebbe fatto grande differenza, e poi
la pioggia, il vento e le pietre dure e scomode avevano comunque impedito loro di
riposare decentemente.
Il calesse aveva retto egregiamente nonostante ora i passeggeri fossero quattro, ma
il cavallo, alle prese con il fango e con il peso in eccesso, sembrava piuttosto provato.
Maggie studiò i suoi compagni di viaggio.
Sam aveva la febbre, ma diceva di stare bene e guardava con occhi da omicida
chiunque provasse ad avvicinarglisi. Di buono c’era che il braccio ferito era il sinistro,
e lui non era mancino, perciò se ci fosse stato da sparare, febbre o no, avrebbe fatto
la sua parte.
Anche Archibald era nervoso, da quando si era offerta di aiutarli, e Maggie cominciò
a temere che ciò che l’avvocato provava per lei non fosse una semplice sbandata. Si
preoccupava troppo della sua incolumità ed era stato contrario persino a scendere
verso Filadelfia, nonostante fosse la città più vicina. In generale, era chiaro che non
sopportasse l’idea di avvicinarsi troppo a quel carico di esplosivi.
Kucki, per conto suo, sembrava avere un sacco di cose su cui rimuginare, perciò se
ne stava in silenzio imbronciato, come ogni buon nativo dovrebbe fare.
Maggie, invece, si sentiva stranamente di buonumore. Canticchiava persino, e
trovava che la pioggerellina conferisse un che di romantico alla città.
«Ah, Filadelfia! Qui è dov’è stata firmata la dichiarazione d’indipendenza! Ho
sempre desiderato venirci, vedere la Liberty Bell...» Non si era mai mossa dai sobborghi
di New York, e anche se la loro era una situazione complicata, non poteva fare a meno
di sentirsi inebriata.
La prima tappa fu l’ufficio del telegrafo, ma il telegrafista li accolse con aria
scornata: il vento aveva abbattuto alcuni pali interrompendo la linea, perciò non si
poteva mandare né ricevere alcun messaggio.
«Siamo da soli» borbottò Kucki Kangee «sta a noi risolvere questa faccenda.»
«Sai che novità!» sbottò Sam Cole. «Io ho bisogno di un goccio, andiamo al saloon.»
Ma un’altra sorpresa li attendeva.
«Cazzo!» Imprecò Snakeye non appena raggiunsero l’angolo, e tirò dritto col calesse.
«Che accidenti fate?» protestò Archibald. «Il saloon è da quella parte!»
«Zitto idiota!» abbaiò il pistolero. «Sono già qui!»
«Chi è già qui?» insistette Archibald.
«I tizi del Ku Klux Klan! Quegli uomini sulla veranda... sono i mercenari di cui vi
parlavo.»
«Se loro sono qui, anche il carico di esplosivo deve esserlo» disse Kucki Kangee.
«È probabile, ma dove?» rispose il pistolero.
«Vi riconoscerebbero se vi vedessero?»
Cole annuì.
«Allora andrò da solo.»
Maggie non poté più contenersi: «Un nativo col volto dipinto e un corvo impagliato
in testa in un saloon di Filadelfia? Non ne uscireste vivo!»
«La ragazza non ha torto» disse il pistolero. «E non posso andarci neanch’io:
conoscono la mia faccia e ci metterebbero poco a riempirmi di piombo.»
«Allora che facciamo?» chiese Archibald.
«Tocca a noi, mio caro!» sbottò Maggie raggiante.

Miss Reilly chiuse l’ombrello ed entrò ancheggiando nel saloon poco dopo le nove.
La pioggia era più grossa e fitta ora, e per strada non c’era nessuno.
Anche il locale era quasi vuoto, così individuò subito le sue prede, sedute all’angolo

32
a sudovest a giocare a carte.
Si era fatta stringere il corsetto a tal punto che quasi non riusciva a respirare, ma
il risultato doveva essere buono, perché non una delle paia d’occhi che aveva contato
era salita a guardare oltre la linea delle sue spalle.
Si avvicinò al bancone e fece tintinnare una moneta chiedendo un whisky.
Anche se quella era la prima volta che lasciava New York, pensò che si sentiva a suo
agio. Dopotutto, le “verità della vita” le aveva già imparate tutte nella stanza sopra un
saloon come quello anni prima, cos’altro avrebbe potuto sorprenderla?
«A chi potrei chiedere una mano?» chiese ammiccando al barista dopo aver
trangugiato il whisky in un sorso solo.
«Dipende da cosa vi serve, dolcezza» rispose l’uomo versandogliene subito un
altro senza che l’avesse chiesto. Poteva avere sui cinquant’anni, tono e sguardi non
ammettevano equivoci su cosa pensasse di lei, ma sembrava il tipo che avrebbe potuto
rivoltare come un calzino.
«Il mio calesse è bloccato qualche miglio fuori Filadelfia.» Fece gli occhioni da
cerbiatta: «Con tutta questa pioggia la strada è diventata un inferno e ci siamo
impantanati in una pozzanghera grossa come il Lago Superiore.»
«Accidenti!» disse il barista con aria fintamente contrita.
«Ho dovuto fare a piedi tutta la strada fino a qui» continuò Maggie «e ora sono
esausta. Ma devo tornare là. Mio marito mi sta aspettando...»
«Vostro marito?» il barista si accigliò immediatamente.
E come lui anche qualcuno dei tizi che giocavano a carte che, se n’era accorta subito,
tenevano le orecchie dritte pur fingendo indifferenza.
«Sapete, ci siamo appena sposati» alzò il tono in modo che sentissero bene. «Siamo
in viaggio di nozze. Io volevo tanto vedere la Liberty Bell... ma sta andando tutto
storto.» Mise il broncio. Sapeva che gli uomini impazzivano, davanti al suo broncio.
«Voi non potreste aiutarmi?» chiese al barista.
«Non posso lasciare il banco, miss» boccheggiò l’uomo «o il proprietario mi licenzia.»
«E che mi dite di quegli omoni laggiù?» puntò lo sguardo verso gli uomini che
giocavano in silenzio, neanche fossero muti.
«Quelli?» Il barista alzò il sopracciglio e abbassò subito la voce: «Strana gente.
Alcuni vengono dal sud, ma non tutti. Almeno un paio devono essere europei... forse
tedeschi. Se fossi in voi non mi immischierei con loro.»
Maggie ne aveva contati cinque, ma stando al racconto di Snakeye l’intero convoglio
doveva comprenderne almeno il doppio.
«Perché no?» chiese avvicinandosi e lasciandogli sbirciare nella scollatura.
«Mi sembrano... pericolosi...»
«Alloggiano qui da voi?»
«No signora... credo che stiano fuori città, non so dove. Ce ne sono altri, se ho capito
bene vengono qui a turno. Sono arrivati l’altro ieri sera.»
«Molto bene» disse Maggie dandogli le spalle e dirigendosi verso i cinque giocatori.
«Buongiorno signori» esordì sorridendo.
«Buongiorno signora» rispose uno di loro con accento del sud.
«Avrei bisogno di un favore...» Senza indugiare, miss Reilly prese una sedia e
sedette al loro tavolo.

33
 Capitolo II
Nuove Carriere
Elenco e descrizione delle nuove Carriere e Professioni disponibili

• Cognizione/Analisi della Scena +1

Nuove Carriere • Cognizione/Discernere +1
ssieme a tutte le carriere già presentate nel manuale

A
• Convivio/Carisma +1
di Brass Age, all’interno del continente americano • Erudizione/Medicina +1
potrete intraprendere nuove peculiari Carriere, • Erudizione/Chimica +1
ciascuna contraddistinta da tre diverse Professioni.
Bonus:
• Trucco: Influenza mentale +1
Carriera di Alienista
Dove finisce la sanità mentale e dove comincia la follia?
Quali pietre di confine delimitano questi mondi così vicini Carriera di Avvocato
eppure così diversi? E chi, realmente, può distinguerli? La legge è la vostra arma. Conoscerne le pieghe, i risvolti,
C’è un fascino sottile nello studiare le pieghe della le interpretazioni, il vostro compito. L’aula di tribunale è la
mente, le menzogne più sfrontate e le verità inconfessabili vostra casa e la vostra arena.
che ciascuno, inevitabilmente, nasconde nei meandri del Molti degli uomini della frontiera si credono dei duri,
proprio inconscio. pensano di potervi spaventare solo guardandovi.
Voi non siete soltanto uno scienziato, ma anche un uomo In pochi, fra questi bifolchi, comprendono qual è il
di frontiera. La più pericolosa e inesplorata fra le frontiere. vostro sottile potere. Meglio così, sarà molto più divertente
La frontiera della psiche umana. vederli sbiancare quando gli porterete via anche le mutande
con l’avallo del giudice.
I Livello: Studente
Requisiti: I livello: Praticante
• Cognizione/Colpo d’occhio +1 Requisiti:
• Cognizione/Fisionomista +1 • Convivio/Carisma +1
• Convivio/Carisma +1 • Convivio/Contatti Accademici +1
• Erudizione/Storia +1
Bonus:
• Trucco: Lettura Somatica +1 (vedi manuale di Brass Bonus:
Age, pag. 33) • Trucco: Contatti Influenti +1

II Livello: Internista II livello: Penalista

Requisiti: Requisiti:
• Cognizione/Colpo d’occhio +1 • Convivio/Contatti Malavita +1
• Convivio/Contatti Accademici +1 • Convivio/Contatti Politici +1
• Erudizione/Medicina +1 • Cognizione/Analisi della Scena +1
• Erudizione/Discernere +1 • Cognizione/Colpo d’occhio +1

Bonus: Bonus:
• Trucco: Psicanalisi +1 • Trucco: Arringa +1

III Livello: Professore III livello: Pubblico Ministero

Requisiti: Requisiti:
 35
• Cognizione/Analisi della Scena +1 II Livello: Giocatore Professionista
• Convivio/Carisma +1 Requisiti
• Convivio/Contatti Stranieri +1 • Cognizione/Colpo d’Occhio +1
• Erudizione/Storia +1 • Convivio/Contatti Malavita +1
• Erudizione/Medicina +1 • Prontezza/Nascondersi +1
• Prontezza/Borseggiare +1
Bonus:
• Trucco: Indagini Preliminari +1 Bonus
• Trucco: Asso nella Manica +1

Carriera di Baro III Livello: Baro

Ogni giorno nasce uno sciocco, il vostro lavoro è trovarlo. Requisiti
Nel paese delle opportunità, dove la felicità è scritta nella • Convivio/Contatti Stranieri +1
Costituzione, che male c’è a dare alle persone l’illusione di • Convivio/Seduzione +1
poter cambiare la loro vita pescando la carta fortunata? • Prontezza/Armi Corte +1
Che poi alla fine del gioco siate voi che ve ne andate con • Cognizione/Colpo d’Occhio +1
le tasche piene, poco importa. • Cognizione/Fisionomista +1
Per una sera li avete strappati alla loro misera vita e avete
mostrato loro la vera grandezza. Bonus
• Trucco: Il Doppio o Niente +1
I Livello: Scommettitore
Requisiti
• Convivio/Seduzione +1 Carriera di Pistolero
• Vigoria/Armi Corte +1 La mano ferma accanto al calcio della pistola. Lo sguardo
• Cognizione/Ascolto Selettivo +1 fisso in quello del vostro avversario. Il respiro mozzato della
gente attorno, in religiosa attesa di un verdetto che dovrebbe
Bonus spettare solo a Dio.
• Trucco: Faccia da Poker +1 Qualcuno dice che non è un bel modo di guadagnarsi
da vivere, ma il vostro è un dono, dopotutto, e non usarlo
36 Capitolo II
 Nuove Carriere 37

sarebbe un peccato. • Prontezza/Nascondersi +1

• Convivio/Contatti Occulti +1
I Livello: Desperado
Requisiti: Bonus
• Convivio/Intimidazione +1 • Trucco: Forza della Fede +1
• Prontezza/Armi Corte +1
• Prontezza/Cavalcare +1 Livello III: Sacerdote
Requisiti
Bonus • Convivio/Intimidazione +1
• Trucco: Estrazione Rapida +1 • Prontezza/Intrufolarsi +1
• Cognizione/Ascolto Selettivo +1
II Livello: Gunfighter • Erudizione/Storia +1
Requisiti: • Cognizione/Fisionomista +1
• Prontezza/Armi Lunghe +1
• Vigoria/Lotta +1 Bonus
• Erudizione/Medicina +1 • Trucco: Resistere alla Tentazione +1
• Convivio/Carisma +1

Bonus: Carriera di Prostituta

• Trucco: Famigerato +1 Il vostro è il mestiere più antico del mondo. Il più difficile.
Il più vituperato. Quello più schernito e stigmatizzato. Ma
III Livello: Bounty Killer finché esisterà l’uomo, esisterà anche la prostituzione.
Requisiti: Quando avete cominciato c’era solo dolore e sofferenza.
• Prontezza/Seguire Tracce +1 Col tempo, è diventato più semplice ignorare. Fingere.
• Convivio/Contatti Malavita +1 Fuggire altrove col pensiero.
• Prontezza/Nascondersi +1 Ora, invece, siete molto presenti a voi stesse. Poiché
• Vigoria/Armi Corte +1 avete compreso che nessun luogo, come la camera da letto,
• Prontezza/Armi Corte +1 è adatto a carpire segreti importanti. Avete compreso che il
vero potere non si esercita col pugno, ma col cervello.
Bonus E tanti anni di ignominia hanno affilato il vostro cervello
• Trucco: Occhio di Lince +1 meglio di un rasoio.

I Livello: Donna di Strada

Carriera di Predicatore Requisiti
Il Nuovo Mondo trabocca di peccatori, è una nuova • Convivio/Seduzione +1
Sodoma e si bea dei suoi peccati e della sua empietà. • Cognizione/Ascolto Selettivo +1
Sta a voi portare la parola del Signore e fare in modo che • Convivio/Contatti Malavita +1
la Luce della fede rischiari queste cupe terre.
E se è necessario usare la forza, allora così sia. Bonus
Dopotutto, l’Altissimo non è forse il Dio degli eserciti? • Trucco: Adescamento +1

Livello I: Diacono II Livello: Accompagnatrice

Requisiti Requisiti
• Convivio/Carisma +1 • Cognizione/Contatti Militari +1
• Prontezza/Armi corte +1 • Convivio/Seduzione +1
• Cognizione/Colpo d’occhio +1 • Vigoria/Armi Corte +1
• Cognizione/Fisionomista +1
Bonus
• Trucco: Sermone +1 Bonus
• Trucco: Segreti Inconfessabili +1
Livello II: Novizio
Requisiti III Livello: Maitresse
• Erudizione/Tradizioni Esoteriche +1 Requisiti
• Prontezza/Conduzione +1 • Convivio/Contatti Politici +1
• Convivio/Seduzione +1
38 Capitolo II
• Prontezza/Armi Corte +1
• Cognizione/Colpo d’Occhio +1
• Prontezza/Borseggiare +1
Bonus
• Trucco: Ragazze +1
Carriera di Santero
L’uomo è un essere fragile, in balia di forze che non
conosce. Forze che vi sono amiche, che parlano attraverso
di voi.
Voi agitate il corpo, ma è il Loa che balla. Voi muovete la
bocca, ma la voce che ne esce è la voce del Loa.
Gli altri vi temono, hanno paura del vostro potere.
Sono degli sciocchi: dovrebbero temere il Loa, perché voi li
maledite, ma è il Loa che li uccide.
Nota: il Santero, come l’Occultista già presentato
nel manuale di Brass Age, non dispone di Trucchi, ma
non subisce alcuna penalità quando sfrutta le Specialità
dell’Abilità Esoterismo. Inoltre il Santero deve essere un
individuo di etnia cajun, un creolo o un abitante dei Caraibi,
oppure allevato da uno dei gruppi suddetti. Se si sceglie di
interpretare un Santero che non sia di madrelingua inglese,
occorrerà applicare la regola descritta nel paragrafo “Le
lingue” a pag. 65 del manuale di Brass Age.
I Livello: Pae
Requisiti
• Esoterismo/Dono di Damballa +1
• Convivio/Contatti Occulti +1
• Erudizione/Medicina +1
II Livello: Hougans
Requisiti
• Cognizione/Discernere +1
• Esoterismo/Dono di Erzulie +1
• Prontezza/Camuffarsi +1
• Vigoria/Armi Corte +1
III Livello: Bokors
Requisiti
• Cognizione/Colpo d’Occhio +1
• Esoterismo/Dono del Baron Samedi +1
• Prontezza/Borseggiare +1
• Convivio/Contatti Accademici +1
• Convivio/Contatti Cospirazioni +1
Carriera di Sciamano
Le Vaste Pianure sono state invase dall’Uomo Bianco, il
vostro popolo è in esilio, decimato, confinato nelle riserve,
spogliato della sua cultura e della sua dignità.
Ma la voce del Grande Spirito non può essere sopita. Essa
parla ancora, attraverso di voi, che ora siete ambasciatore
presso l’Uomo Bianco e la sua chiassosa, assurda società.
Non è fuggendo da questo cambiamento epocale che il
vostro popolo potrà trovare riscatto. E sta a voi aprire la via,
portando la vostra conoscenza ancestrale nel Vasto Nuovo
Mondo.
Nota: come Sciamano dovete scegliere il vostro Animale
Guida. Può essere un qualunque animale appartenente alla
fauna del Nuovo Mondo (aquila, falco, corvo, gufo, lupo,
alce, serpente, puma, cavallo, procione, ecc). Una volta
scelto, non potete più modificarlo.
Anche lo Sciamano, come il Santero e l’Occultista già
presentato nel manuale di Brass Age, non dispone di Trucchi,
ma non subisce alcuna penalità quando sfrutta le Specialità
dell’Abilità Esoterismo. Inoltre uno Sciamano deve essere un
nativo americano, oppure cresciuto e addestrato da indiani.
Se si sceglie di interpretare uno Sciamano che non sia di
madrelingua inglese, occorrerà applicare la regola descritta
nel paragrafo “Le lingue” a pag. 65 del manuale di Brass
Age.
I Livello: Sognatore
Requisiti
• Esoterismo/Danza Sciamanica +1
• Prontezza/Seguire Tracce +1
• Vigore/Armi Corte +1
II Livello: Viandante
Requisiti
• Cognizione/Ascolto Selettivo +1
• Esoterismo/Feticcio +1
• Esoterismo/Viaggio Sciamanico +1
• Vigoria/Armi Corte +1
III Livello: Uomo di Medicina
Requisiti
• Cognizione/Ascolto Selettivo+1
• Esoterismo/Canto Sciamanico +1
• Prontezza/Armi Corte +1
• Prontezza/Cavalcare +1
• Prontezza/Nascondersi +1
Nuove Carriere 39
 Fuochi d’artificio
Finalmente aveva smesso di piovere e il carro era subito ripartito verso nord. Come
con un alveare molestato, gli uomini – nove pistoleri a cavallo dall’aria arrabbiata –
ronzavano avanti e indietro sorvegliando la strada.
Era comprensibile, pensò Archibald Cosgrove: dopo quelli partiti a dar la caccia a
Snakeye e mai più tornati, quella mattina avevano perso un altro componente della
carovana.
Uno dei capi, per giunta, benché a seguito del loro interrogatorio fosse stato chiaro
che era soltanto un povero idiota.
Alla fine aveva vuotato il sacco e raccontato tutto ciò che sapeva, solo che in realtà
sapeva davvero molto poco.
C’era gente più in alto, in quella faccenda, che continuava a restare nascosta. E
sì, qualcuno aveva finanziato il Klan, procurando armi ed esplosivi di prim’ordine
provenienti addirittura dall’Europa, e un’intera squadra di mercenari bene addestrati.
Ma su questa faccenda non avrebbero ottenuto altre informazioni da lui o dagli altri:
erano soltanto degli esecutori, gente che sapeva appena quello che bastava per portare
a termine il proprio incarico.
La dolce miss Reilly ci aveva visto giusto: l’obiettivo era la stazione di New York.
Ed era stata davvero brava, quella mattina. Era riuscita a portare Billy – così si
chiamava quel povero idiota – fuori dal saloon da solo, e a condurlo fuori città dove
ne avevano facilmente avuto ragione. Ora lei e Billy attendevano a bordo del calesse
– il ragazzo era stato legato come un salame – mentre lui, Snakeye e Kucki Kangee si
sarebbero occupati del convoglio.
Il piano era semplice, ma tutt’altro che chiaro nei dettagli. Al Mohawk la retroguardia
e al pistolero l’avanguardia. A lui restavano quelli in mezzo, cioè il carro e la scorta.
Solo che quei dannati si muovevano in continuazione, quindi non sapeva con quanti
individui gli sarebbe toccato avere a che fare, e lui non era affatto pratico di pistole
o fucili.
L’agguato scattò quando Kucki fece il verso del gufo. O almeno credette che fosse il
verso del gufo.
Ma doveva esserlo, perché Snakeye, appostato sulla sommità della collina dove
due giorni prima era stato preso d’assedio, fece fuoco col Winchester abbattendo il
mercenario capofila.
Nello stesso momento, Kucki Kangee sparò sulla retroguardia, ma non colpì nessuno.
Lo scontro a fuoco infuriò immediatamente, con proiettili che fischiavano da tutte
le parti.
Archibald dovette farsi violenza per combattere l’istinto di svuotare la sua Colt e
poi darsela a gambe.
Dopo qualche minuto di quell’inferno gli fu chiaro che non ne sarebbero usciti
vincitori. Stava imbrunendo, ormai, ed erano in tre contro otto. Anzi, in due, visto che
lui non aveva ancora sparato.
Allora gli venne l’idea: quel carro trasportava esplosivo, se fosse riuscito a far
scoppiare un candelotto...
Armò il cane della Colt e sparò all’impazzata, sperando che almeno uno dei proiettili
riuscisse a penetrare il legno delle casse.
Qualcosa andò storto. Non ci fu alcuna esplosione, ma il conducente del carro si
voltò dalla sua parte e cominciò a far fuoco.
Piegandosi a quattro zampe lasciò in fretta il riparo, fino a che l’angolo del carro non
lo nascose alla vista. A quel punto fece qualcosa che era profondamente in contrasto
con la sua natura.
Guardando di nuovo verso la strada si rese conto di avere via libera per raggiungere
il carro: gli altri pistoleri erano tutti più avanti o più indietro, impegnati a rispondere

40
al fuoco di Kucki e Snakeye.
Archibald sgusciò abbassandosi più che poteva, per arrivare direttamente sotto al
mezzo.
“Se esplode adesso sarà proprio un bel botto!” pensò. “E io me lo godrò da vicino!”
In quel momento il conducente scese dal predellino e puntò dritto sulla macchia
dov’era stato nascosto fino a pochi istanti prima.
Archibald puntò la Colt e fece fuoco, ma non successe niente. Allora si ricordò che
aveva già svuotato il tamburo e si maledisse per non aver subito ricaricato.
Ora che era in quella situazione, le pallottole sembravano cosparse d’olio e la mano
tremava tanto che non riusciva a infilarle nelle camere di scoppio.
Un proiettile conficcato nell’asse del carro, giusto due dita sopra il suo scalpo,
lo riportò alla gravità del momento: il conducente si era accorto di lui e gli stava
sparando addosso, apparentemente senza curarsi del fatto che questo avrebbe potuto
far esplodere il carico.
Archibald rotolò per nascondersi dietro la ruota, ma non abbastanza in fretta: la
sensazione come di un pugno al fianco lo avvertì che il tipo sapeva sparare molto
meglio di lui.
Sforzandosi di ignorare il dolore, arrancò per uscire dall’altra parte. Diede uno
sguardo indietro e vide il conducente del carro arrivare di corsa, sparando all’impazzata.
“Ci siamo” pensò “questa è la mia ora...”
Il nitrito furioso dei cavalli attrasse la sua attenzione. Scalpitavano impazziti per lo
spavento, ma il freno era bloccato in posizione e loro, pur tirando come dannati, non
riuscivano a spostarlo.
Quando l’uomo mise la testa sotto al carro, Archibald agì d’istinto, quasi senza
pensare: si aggrappò alla leva del freno e tirò.
Il carro partì di slancio schiacciando a terra il conducente in mezzo al fango.
Proseguì sbandando per qualche metro, fino a che la ruota sinistra non urtò sulla
roccia che aveva riparato Snakeye un paio di giorni prima. Il mezzo si capovolse e le
bardature si strapparono, permettendo finalmente ai cavalli di trottare via.
Il contenuto del carro si rovesciò in mezzo al fango con gran fracasso e Archibald
poté finalmente vedere le casse: erano di metallo.
«Ecco perché non sono esplose!» gridò.
Ignorando il caos della sparatoria in atto, corse verso una di quelle e cominciò a
colpirne il lucchetto con il calcio della pistola.
Un proiettile rimbalzò su una cassa accanto a lui e lo fece voltare di scatto. Alcuni
dei pistoleri gli stavano venendo incontro. Si sforzò di colpire più forte, fin quando
finalmente il lucchetto saltò via. Spalancò la cassa e lasciò che la dinamite scivolasse
fuori, quindi corse a gambe levate verso i margini della foresta.
Un altro proiettile lo colse, stavolta al polpaccio. Atterrò nel fango, ingoiandone una
boccata intera e rischiando di soffocare.
Uno dei pistoleri arrivava al galoppo su di lui, ma proprio mentre passava accanto
al carro rovesciato, ci fu un lampo seguito da un boato, e Archibald non vide né sentì
più niente.

41
42 Appendice I

Appendice I - Mappe
n questa sezione troverete una breve descrizione,

I corredata da mappe, di tre importanti città degli

Stati Uniti, che vi saranno d’aiuto sia durante la
creazione delle vostre avventure che più tardi, durante il
gioco, per creare il giusto clima con i vostri giocatori.

New York
L’espansione di New York inizia nel 1811 quando il
cosiddetto “Commissioners’ Plan” porta alla costruzione di
un tessuto urbano regolare intorno a una griglia stradale con
strade numerate a distanze fisse che si estendeva su quasi tutta
l’isola di Manhattan; oltre a ciò l’apertura del canale Erie
mise in comunicazione il porto di New York sull’Atlantico
con tutto il retroterra agricolo della regione, dando impulso
ulteriore all’attività commerciale.
L’aumentare dei traffici ha inciso anche sull’immigrazione:
specie dopo il 1845, frotte di irlandesi si riversarono a New
York spinti dalla carestia che dilagava in patria, divenendo
presto un quarto della popolazione immigrata.
Grandi masse di immigrati significano un grande
serbatoio di voti potenziali: ecco perché la Tammany Hall,
un’organizzazione politica interna al Partito Democratico,
iniziò a fornire assistenza agli immigrati poveri che arrivavano
a New York. In cambio del voto venivano garantiti vari
servizi: dall’assistenza medica all’aiuto per ottenere la
cittadinanza americana.
Durante la Guerra Civile la crescente popolazione
immigrata non vide di buon occhio la coscrizione
obbligatoria a cui era sottoposta. Vi furono molti scontri fra
immigrati irlandesi e immigrati di colore, in un crescendo
di violenza che culminò nel 1863 in disordini tali che il
presidente Abraham Lincoln dovette inviare truppe di
volontari e reggimenti di milizie armate.
Centro delle rivolte fu il quartiere di Five Points, che
prende il nome dai cinque angoli del crocevia principale.
Nasce nel 1820 come quartiere borghese, ma già alla fine
del 1840 la sua popolazione era composta per la maggior
parte da immigrati. La criminalità, la diffusione di malattie,
la mortalità infantile e la prostituzione sono a livelli
paragonabili solo ad alcune zone dell’East End londinese.
Nonostante i conflitti interrazziali, i Five Points vedono
immigrati irlandesi ed ex schiavi negri vivere fianco a fianco,
creando quel melting pot che diventerà tipico della città.
Mappe 43
44 Appendice I
New Orleans
New Orleans fu fondata da Jean-Baptiste Lemoyne de
Bienville, che nel 1718 aveva scelto il sito per la capitale
della Louisiana battezzandola Nouvelle Orléans, in onore del
reggente di Francia, il duca d’Orléans.
Venduta nel 1763 agli spagnoli, New Orleans diventa
statunitense nel 1803 e vede le sue attività moltiplicarsi,
grazie soprattutto alla tratta degli schiavi. Per questo motivo
buona parte della popolazione della città è formata da neri
o creoli: proprio a New Orleans viveva infatti una delle più
attive e floride comunità nere libere del paese.
La Guerra Civile toccò marginalmente New Orleans,
che venne catturata senza colpo ferire dalla flotta nordista, e
quindi non subì la distruzione toccata a molte delle città del
Sud come ad esempio Atlanta.
Il nuovo periodo di pace portò un significativo sviluppo
economico e commerciale, e un conseguente aumento
dell’immigrazione dall’Italia e dalla Sicilia in particolare:
la comunità siciliana, nel giro di poco tempo, divenne una
delle più attive dal punto di vista economico e culturale,
ma comportò anche la nascita della prima cosca mafiosa
d’America, quella dei Matranga, affiliata alla Mano Nera.
Molti degli immigrati (italiani e irlandesi) risiedono nel
cosiddetto Quartiere Francese (n.5 sulla mappa), sebbene i
creoli, la minoranza meticcia e francofona, abbiano al suo
interno ancora un certo peso demografico. Gli americani di
lingua inglese vivono nel quartiere occupando gli isolati di
fronte a Canal Street, la quale divenne il luogo di incontro
di due culture, una francofona e l’altra americana anglofona.
Il centro dell’ampio viale è noto come il “terreno neutro”
di New Orleans, in quanto luogo di scambi culturali e
commerciali fra diverse etnie.
In città vige un rigido sistema di caste razziali: bianchi,
“creoli di colore” (mulatti), neri liberi e, fino al 1862, schiavi.
Ma la segregazione non è rigida: gli schiavi cantano arie
d’opera italiana e i loro padroni portano amuleti africani.
Questo “crogiolo” di culture si riflette proprio sulla musica:
canti francesi, inglesi, tedeschi, irlandesi si intrecciano con
quelli portati dall’Africa dagli schiavi, oltre alle danze e ai
riti vudù; né mancano le danze messicane e pellerossa.
 Mappe
San Francisco
San Francisco entra a far parte degli Stati Uniti nel 1846
in seguito alla guerra con il Messico. La città si espanse
grazie alla corsa all’oro, quando dal 1849 divenne il porto
di approdo per orde di cercatori che da qui iniziavano il
viaggio verso i giacimenti: arrivarono in più di 90mila e
furono definiti i Forty-Niners (quelli del Quarantanove).
L’ingresso alla baia fu allora chiamato la porta dell’oro, ossia
the Golden Gate.
La corsa all’oro e la successiva scoperta delle miniere
d’argento del 1859 permisero il consolidarsi di una classe
imprenditoriale di investitori che diede un grande impulso
ai settori bancario e ferroviario, quest’ultimo interessato
dalla costruzione della First Transcontinental Railroad.
La città divenne così un centro multietnico: la Chinatown
si formò attorno alla comunità di cittadini cinesi impiegati
nella costruzione delle ferrovie, ma gli immigrati arrivarono
da ogni dove, portando la popolazione al numero di 25.000
unità. Ovviamente alla crescita demografica incontrollata
45
conseguì una marcata incidenza della criminalità, e in alcuni
quartieri, come quello della Barbary Coast, fiorirono saloon,
bordelli e fumerie d’oppio. Sovente gli ubriachi che uscivano
dai saloon venivano arrestati e reclutati a forza dalla Marina.
Montgomery Street è il centro degli affari: è qui che
ha sede la compagnia di trasporti Wells Fargo, che porta
le merci ai minatori e riparte con le sue diligenze cariche
d’oro. La costruzione dell’esclusivo quartiere di Nob Hill,
nonché la colonizzazione delle colline, fu resa possibile
grazie all’invenzione del Cable Car, un tram trainato da
cavi che scorrevano al di sotto della sede stradale, mossi da
enormi motori a vapore in centrali dislocate lungo la linea.
L’importanza della città, sia dal punto di vista strategico
che economico, è percepita anche a livello federale. Il
governo ha creato due avamposti militari, il primo sull’isola
di Alcatraz e il secondo nell’area attorno alla Golden Gate,
Fort Mason e tutta la zona militarizzata conosciuta come
“The Presidio”.
 Il gioco si chiude?
Archibald aveva riaperto gli occhi soltanto il giorno dopo, in un letto dell’ospedale
di Filadelfia. Maggie lo aveva abbracciato e baciato, incapace di frenare le lacrime:
nonostante le rassicurazioni dei dottori aveva creduto che non si sarebbe più svegliato.
Kucki e Snakeye le avevano raccontato che era stato proprio il pistolero che gli
stava andando addosso a salvarlo: lui e il suo cavallo avevano assorbito il grosso
dell’esplosione, evitando che Cosgrove restasse ustionato.
In un paio di settimane l’avvocato sarebbe stato in grado di lasciare l’ospedale sulle
sue gambe.
Kucki era finalmente riuscito a fare rapporto a questo fantomatico M12, qualunque
cosa fosse, e Snakeye aveva deciso di festeggiare ubriacandosi fino a perdere i sensi nel
saloon. Per un po’ lei gli aveva fatto compagnia, ma quando i sensi avevano cominciato
ad annebbiarsi aveva preferito fare una passeggiata.
Ora che la pioggia era finalmente cessata, l’aria era fresca e gradevole.
D’un tratto si accorse che qualcuno la stava seguendo e istintivamente toccò il
coltello che teneva nella tasca del soprabito.
Voltò un angolo e si appoggiò con la schiena alla parete, estraendo la lama e
preparandosi al peggio.
«Non c’è bisogno di quello» disse una voce inattesa quanto familiare. «Non vi farò
del male.»
«Voi?» Maggie lo mise via.
«Io» confermò l’uomo girando l’angolo.
Era vestito esattamente come l’ultima volta in cui si erano incontrati, a New York.
E come allora, continuava a non piacerle.
«Che cosa ci fate qui?»
«Sorveglio gli investimenti della società» ridacchiò l’uomo.
«Ho fatto quello che mi avete chiesto.» Maggie lo squadrò accigliata.
«Invero lo avete fatto. Forse con un po’ troppo zelo, ma lo avete fatto.»
«Che cosa intendete?»
«Che i miei associati avrebbero preferito recuperare l’esplosivo, ma tutto sommato
va bene anche così.»
«Non ho potuto farci niente» tentò di giustificarsi «non ero presente allo scontro,
ma anche se lo fossi stata, che cosa avrei potuto fare?»
«Ho detto che va bene così» l’uomo alzò la mano come a rassicurarla. «Abbiamo
perso l’esplosivo, ma saremo ampiamente ripagati.»
Maggie non capiva granché di quella storia, ma l’altro sembrava insolitamente di
buonumore e propenso a parlare, perciò ci provò: «Perché gli avete venduto l’esplosivo
se non volevate che lo usassero?»
«Affari, mia cara» ridacchiò l’uomo. «Solo affari. L’associazione che rappresento fa
affari al nord come al sud di questo paese, e sebbene il caos che ancora lo pervade
mettendone in discussione l’unificazione sia per noi un vantaggio, i benefici che
l’industrializzazione può portare solo in un clima pacificato lo sono di più.»
Maggie non aveva idea di che cosa intendesse.
«La ferrovia è troppo preziosa per permettere che un gruppo di esaltati la faccia
saltare in aria» spiegò l’uomo che doveva avere interpretato il suo sguardo. «Ma ora
quegli esaltati devono a me e ai miei associati un favore. Un grosso favore. E come ben
sa, noi riscuotiamo sempre i nostri crediti.»
A Maggie girava la testa. Non capiva, ma nemmeno voleva saperne di più. Le
interessava soltanto una cosa.
«Siamo pari, ora?»
L’uomo ci pensò un po’.
«Siamo pari» annuì. «Anche se la morte del povero Samuel Cosby non faceva parte

46
del piano.»
«Non... non ho potuto farci
niente!» si allarmò Maggie.
«Quell’idiota mi stava strangolando
e Archibald e mr. Kangee lo hanno
ucciso!»
«Stava recitando una parte. Che
è servita a portarvi fin qui.»
«Stava recitando troppo bene»
s’infervorò «un altro po’ e non ci
sarei nemmeno arrivata, qui!»
«Come voi dite. Non ha
importanza. Siamo pari.»
Maggie tirò un sospiro di sollievo.
«Ma se voi voleste, il vostro aiuto
potrebbe ancora farci comodo.»
Tornò subito in guardia: «Che
genere di aiuto?»
«I vostri nuovi compagni
di viaggio, miss Reilly. Si dà il
caso che appartengano a un’altra
associazione, in qualche modo
nostra rivale.»
«I Magister Twelve?» Li aveva
sentiti menzionare, anche se non
aveva idea di che cosa fossero.
«Precisamente. Se voi poteste
chiedere di essere ammessa al
suo interno, noi apprezzeremmo
molto un paio di orecchie fedeli
in quelle stanze. E pagheremmo
generosamente ogni informazione
che potessero carpire...»
Miss Reilly deglutì a fatica.
«Ma non c’è fretta. Pensateci
su. E intanto sentitevi fiera: avete
salvato il governo di questa nazione
assieme a centinaia di vite. Niente
male per una ragazza di bordello,
non trovate?» L’uomo se ne andò
sghignazzando.
Maggie rimase lì per un po’, con
un nodo al petto che non sapeva
affatto di soddisfazione.

47
 Capitolo III
Le Cospirazioni
Descrizione delle nuove Cospirazioni che operano in America
Un calderone che ribolle
osì come nella Londra Vittoriana, anche nel Nuovo
C
Mondo, sin dall’inizio della colonizzazione, si
è creato un nutrito sottobosco di associazioni
segrete chiamate Cospirazioni, ciascuna avente i propri
scopi, spesso perseguiti nell’ombra e talvolta con metodi
assai poco ortodossi.
I personaggi interpretati dai giocatori, in America,
agiranno alle dipendenze della Magister Twelve, tuttavia,
proprio come in Brass Age, finiranno ben presto con l’avere
a che fare con tutte le nuove Cospirazioni che sono descritte
approfonditamente in questo capitolo.
Oltre ad esse, anche molte di quelle già presentate in
Brass Age hanno una loro più o meno nutrita rappresentanza
nel Nuovo Mondo.
È il caso dell’Accademia delle Ombre, i cui membri sono
stati segnalati nella città di San Francisco, o della congrega
degli Estranei, che possedeva già un suo clan a New Orleans
e ora può vantarne un altro, di recente formazione, nella
città di New York. Lo stesso si può dire, infine, anche per
l’Ordine degli Illuminati, i cui affiliati sono diffusi in tutte
le maggiori città.
Agenzia Investigativa
Pinkerton
“Non dormiamo mai.”
Motto dell’Agenzia
Gli uomini della Magister
Twelve non sono stati gli unici
a fornire al governo americano
un sostanziale aiuto per la
risoluzione della Guerra Civile. L’Agenzia Investigativa
Pinkerton riuscì a diventare tra il 1861 e il 1862, nel
pieno del conflitto, il vertice del servizio di intelligence
dell’Unione, applicando tecniche investigative innovative
come l’indagine sotto copertura, approfittando in parte del
vuoto lasciato dalla chiusura del gruppo dei Dodici. Viene
fondata nel 1850 a Chicago con il nome di North-Western
Police Agency dall’intraprendente detective scozzese Allan
Pinkerton.
Negli anni successivi alla fondazione, il gruppo si
distingue per una serie di successi. Il lavoro su casi di rapine
ai treni portò Pinkerton in contatto con i proprietari della
Illinois Central Railroad e soprattutto con Abraham Lincoln,
a quei tempi avvocato della compagnia. Così i servigi degli
investigatori vennero richiesti per indagare sulle attività di
gruppi secessionisti a Baltimora, nel Maryland, giusto pochi
mesi prima dello scoppio della guerra. Grazie al lavoro dei
suoi agenti, Pinkerton riuscì a scoprire e a sventare un piano
organizzato per assassinare proprio Lincoln, in occasione
della cerimonia per l’insediamento come Presidente degli
Stati Uniti. Il mito dei Pinkerton si diffuse rapidamente,
tanto che il loro nome divenne in molti luoghi sinonimo
di investigatore. La fama crescente però, oltre ad aumentare
il numero di nemici e oppositori, portò con sé anche un
diverso tipo di attenzioni.
Pinkerton, ormai buon amico del presidente Lincoln,
si era occupato della sua sicurezza durante tutta la guerra.
Inspiegabilmente però, proprio mentre venivano a galla
nuove piste che conducevano a gruppi di potenziali
cospiratori, il prestigioso incarico gli venne tolto, a favore di
rampanti ma inesperti ufficiali nominati dall’alto comando
dell’esercito. Allontanato dalla mansione, non poté far nulla
per impedire l’omicidio del presidente per mano dell’attore
John Wilkes Booth, il 15 aprile 1861 al Ford’s Theatre di
Washington.
Nei giorni seguenti all’assassinio, Pinkerton venne
avvicinato da un uomo inglese che si presentò a lui come il
pastore Jeoffrey Trent Porter. Questi affermava di possedere
elementi sull’omicidio che non avrebbe potuto presentare
alle autorità perché non gli avrebbero mai creduto, e
considerava Pinkerton l’unica persona in grado di aiutarlo.
Gli chiese così di unirsi alle sue indagini e lo scozzese, da
sempre di mentalità aperta e al contempo fortemente
superstizioso, accettò. Gli sforzi congiunti di Porter e
Pinkerton portarono alla scoperta del circolo esoterico de
“le Streghe di Rock Creek” e alle prove del coinvolgimento
di alcuni militari del comando dell’esercito – proprio gli
stessi che avevano spinto per la rimozione degli agenti
Pinkerton dall’incarico di guardie del corpo del presidente
– in un lascivo rituale. Risultò che gli uomini erano stati

manovrati dalla congrega, ma non si riuscì a comprendere la
reale portata della cospirazione.
Fu evidente per Pinkerton che la pista confederata
dell’attentato a Lincoln era soltanto una copertura. Ma
gli fu impossibile accertare la verità: nel momento in cui
riuscirono a risalire a loro, le donne della setta esoterica si
erano già tolte la vita in un macabro rituale collettivo, mentre
degli ufficiali si era persa ogni traccia, come fossero spariti
nel nulla. Il Reverendo Porter spiegò allora a Pinkerton
che negli Stati Uniti si nascondevano centinaia di realtà
come quelle: servitori del demonio, maghi e streghe, mostri
bramosi di sangue, creature dimenticate in attesa nella
notte; esseri dai quali nessuno avrebbe potuto proteggere
le famiglie americane, proprio perché nessuno ne era al
corrente. Per dare la caccia a queste creature oscure Allan
Pinkerton istituì una speciale sezione segreta, ribattezzata
confidenzialmente “L’Occhio”, la cui portata crebbe di
pari passo con la notorietà e le dimensioni dell’Agenzia
Investigativa.
Il lavoro anche in questo campo non mancava, con le
tantissime comunità religiose estremamente superstiziose
diffuse negli Stati Uniti. Gli agenti Pinkerton dell’Occhio
hanno partecipato a diverse cacce alle streghe, sgominato
circoli esoterici e affrontato più di una volta creature
sovrannaturali, riuscendo ad acquisire una concreta
competenza. L’esistenza di questa sezione è ancora oggi
sconosciuta alla maggior parte degli agenti dei Pinkerton,
ma è quella che più suscita le attenzioni e le preoccupazioni
dei vertici dell’agenzia, sebbene il gruppo continui a
rappresentare l’élite investigativa del nuovo mondo.
Personalità
Allan Pinkerton
Ruolo: Fondatore e primo direttore dell’Agenzia (fino al
1885, anno della sua morte).
Mansioni: Gestisce le pubbliche relazioni e le finanze
dell’Agenzia. Coordina le attività dell’Occhio. Cura
l’archivio criminale dell’Agenzia.
Profilo: Allan Pinkerton è probabilmente il più grande
(sicuramente il più famoso) investigatore della storia
americana. Grazie alla sua determinazione e ai suoi principi
saldissimi è riuscito ad acquisire fama di uomo d’azione e
segugio implacabile, arrivando a gestire la più grande forza
di polizia privata degli Stati Uniti.
Scozzese immigrato nel Nuovo Continente, inizia la sua
carriera nel dipartimento di polizia di Chicago, diventando
il primo detective della città. Si distingue ancora oggi per
il carattere duro, i modi spicci, uno spiccato acume e doti
deduttive. A partire dai fatti di Washington è diventato
gradualmente più superstizioso, affidandosi spesso al
giudizio dell’amico reverendo e tralasciando le attività
dell’agenzia a favore di quelle dell’Occhio. Uno dei suoi alias
preferiti è quello del Maggiore E.J. Allen, utilizzato ai tempi
49
della guerra per infiltrarsi nell’esercito confederato.
Tozzo e di bassa statura, è dotato di una notevole forza e
di sensi molto allenati. Ama portare la barba lunga, quando
non è costretto da esigenze di camuffamento a tagliarla.
Fino a poco prima della morte lavorerà ossessivamente al
progetto dell’Archivio dei Peccatori.
Kate Warne (Kitty Warren)
Ruolo: Ufficiale Speciale, dal 1884 direttrice (occulta)
dell’agenzia.
Mansioni: Coordinamento delle attività degli agenti
Pinkerton sparsi negli Stati Uniti. Addestramento degli
agenti donna. Segue personalmente tutte le indagini e le
missioni di interesse per Allan Pinkerton.
Profilo: Kate Warne è stata la prima detective donna
degli Stati Uniti. Si distinse sin dall’inizio per astuzia e
intuito, nonché per la sua dedizione incrollabile alla causa.
Il suo apporto nello sventare il primo attentato a Lincoln
e nella raccolta di informazioni durante la Guerra Civile
fu fondamentale. Era solita infiltrarsi nei ritrovi sociali
degli “obiettivi” dove stringeva amicizia con le loro donne,
manipolandole per i propri scopi. Agisce in coppia con
Pinkerton, spesso interpretando la parte di sua moglie
quando sono sotto copertura.
Prova per il fondatore dell’Agenzia un sentimento di
adorazione, forse amore, ma la lealtà e il rispetto verso lui
e la sua famiglia hanno sempre prevalso su ogni desiderio.
Ha seguito Allan nella sua svolta mistica, convinta
anch’essa dell’esistenza delle minacce sovrannaturali. Tanto
cieca è la sua dedizione che accetta nel 1868 di inscenare la
propria morte per depistare una setta che stava riuscendo
a risalire all’Agenzia, rinunciando di fatto alla propria vita
privata. Prende il nome di Kitty Warren, il preferito tra
i suoi tanti nomi da infiltrazione. Kate è una donna non
particolarmente bella ma sempre curata, dai modi quasi
militareschi, con lineamenti duri e anonimi.
Alla morte di Allan Pinkerton, pur mantenendo una
posizione defilata, prende di fatto il controllo dell’Agenzia.
Questa è formalmente di proprietà dei figli di Allan, Robert
e William, ma Kate, intenzionata a vegliare su di loro, si
occupa in maniera occulta della gestione e li tiene all’oscuro
di tutte le attività dell’Occhio.
Reverendo Jeoffrey Trent Porter
Ruolo: Ufficiale Speciale (formalmente), Liberatore
capo.
Mansioni: Consigliere di Pinkerton nel campo del
sovrannaturale. Definisce obiettivi e linee guida delle
missioni dell’Occhio. Cura le esigenze spirituali degli agenti.
Profilo: Il reverendo Porter è persona di affascinante
personalità. Uomo cordiale, un po’ avanti con gli anni, fisico
slanciato, capelli brizzolati e piccoli occhiali tondi sempre sul
naso, è giunto dall’Inghilterra per perseguire la sua missione:
50 Capitolo III
dare la caccia a figli e servi del demonio. Ama raccontare
molte storie riguardanti episodi di corruzione e di lotta al
male avvenuti in Inghilterra, e non fa mistero di aver perduto
la propria famiglia a Londra a causa di una battaglia con
“mostri succhiasangue”. Ha conoscenze vastissime su rituali
occulti, culti esoterici, nomi, usi e abitudini di un’ampia
varietà di creature. È formalmente un ufficiale dell’Agenzia,
benché sia esentato dagli incarichi profani. Dispone di una
piccola squadra di agenti, che ha personalmente selezionato
e istruito, che lo assistono nelle ricerche e operano in sua
vece nelle operazioni dell’Occhio. Preferisce essere chiamato
Liberatore piuttosto che Esorcista, secondo l’uso anglicano,
ma chi ha potuto osservare il fanatismo con cui opera i suoi
“sacramenti” trova la differenza alquanto risibile.
Informazioni riservate: il reverendo Porter è in realtà
Rupert Edmund Head, membro della congrega segreta di
maghi nota come Consiglio dei Senza Nome. Di concerto
con il responsabile della sezione statunitense del gruppo,
Head si è infiltrato nei Pinkerton inscenando l’inesistente
risvolto esoterico dell’omicidio di Lincoln. Sfruttando la
religiosità e la superstizione di Allan Pinkerton ha indirizzato
le attività del gruppo verso gli obiettivi del Consiglio: la
ricerca di ogni reperto o leggenda magica che possa portare
a scoprire l’ubicazione dei tredici Teschi di Cristallo, gli
artefatti in grado di donare al Consiglio il controllo sulla
società dei Maghi e forse del mondo intero. Sfrutta quindi
le operazioni di caccia e di investigazione dell’Occhio, così
come tutte le risorse dell’Agenzia, per setacciare a tal scopo
lo sconfinato territorio americano.
James McParland
Ruolo: Ufficiale Speciale, Sovrintendente degli agenti
sotto copertura.
Mansioni: Coordinamento delle attività degli agenti
Pinkerton sotto copertura. Addestramento degli agenti
all’infiltrazione e allo spionaggio.
Profilo: James McParland è un affascinante irlandese, ex
poliziotto ed ex mercante di liquori di Chicago. Rimasto
senza risorse a causa di un incendio che colpì la città e
distrusse il suo negozio, entrò a far parte dell’Agenzia di
Pinkerton dopo averlo conosciuto durante le indagini sul
rogo. Si dimostrò molto abile e preparato, soprattutto nelle
attività di infiltrazione, in cui si dice riesca a superare anche
il vecchio. In breve tempo è diventato il punto di riferimento
in questo campo per quanto concerne il coordinamento degli
agenti, il supporto alle loro attività e il loro addestramento.
Nessun agente Pinkerton va sotto copertura senza l’assenso
di McParland.
Sono pochi gli agenti, perlopiù ufficiali, che conoscono
la sua vera identità: è solito usare alcuni dei suoi alias
all’interno dell’agenzia, sia per sicurezza che per mettere
alla prova le reclute. Quando non ha altre necessità veste
in maniera elegante e ricercata, e porta un paio di folti baffi
neri. Grazie alle sue origini è riuscito a infiltrarsi in molte
comunità irlandesi sul suolo americano, principalmente
con l’alias di James McKenna. È probabilmente il maggior
conoscitore dei gruppi sovversivi di provenienza europea.
Iori Mayers e Peter Mayers
Ruolo: Ufficiale Speciale (Iori), Agente scelto (Peter)
Mansioni: Pianificazione e svolgimento delle operazioni
speciali, sorveglianza degli obiettivi sensibili per l’Agenzia,
mansioni disciplinari.
Profilo: I fratelli Mayers sono gli uomini di fiducia
delle alte sfere dell’Agenzia. Vengono inviati ovunque sia
richiesto un intervento drastico, specialmente se di tipo
militare, dove siano minacciati obiettivi, individui o località
di importanza fondamentale per l’Agenzia. I Mayers parlano
poco e intervengono eliminando ogni problema nel modo
più rapido possibile, mettendo da parte ogni scrupolo, se
necessario. Sono ben noti e temuti da tutti gli altri agenti: se
ci sono loro in giro vuol dire che c’è qualcosa da sistemare
e che quindi qualcuno ha fallito, o peggio che qualcuno ha
agito deliberatamente contro l’Agenzia. Nessuno vuol essere
il problema che la Pinkerton deve risolvere, ancor meno i
suoi agenti.
Fuori dalle missioni ufficiali sono invece ben noti per
il loro carattere goliardico, spaccone e chiassoso, sebbene
pochi diano loro confidenza. Congedati dall’esercito per
eccesso di insubordinazione, si dedicarono alla caccia di
taglie e si unirono infine ai Pinkerton, soddisfatti dal grado
di libertà e dagli alti guadagni garantiti dall’agenzia.
Sono figli dello stesso padre ma di due madri diverse:
Iori, fisico longilineo, lineamenti delicati, è di madre cinese,
mentre Peter, più robusto e sgraziato, è di madre scozzese.
Iori è estremamente astuto, molto abile e competente nelle
armi da fuoco e negli esplosivi, invece Peter è un eccezionale
pugile e lottatore, infaticabile, sebbene non brilli per
acume, a esser generosi; questo è il motivo principale per
cui lavorano sempre in coppia.
Finalità
“Il vizio può trionfare una volta, il crimine può sfoggiare
le proprie vittorie in faccia agli onesti laboriosi, ma alla
fine la legge accompagnerà chi commette il male fino al loro
destino amaro, e il disonore e la punizione saranno la sorte dei
Peccatori.”
Allan Pinkerton
L’Agenzia Pinkerton si ripropone di essere la migliore e
più efficiente forza di polizia degli Stati Uniti. Nel difficile
mondo della frontiera spesso è il numero e la qualità dei fucili
a fare la differenza tra anarchia e ordine, e Allan Pinkerton
lo sa bene. Gli agenti Pinkerton sono in quasi tutti gli Stati
i più numerosi, i più svelti a rispondere alle chiamate dei
clienti, i meglio armati e sicuramente i più pagati. Spesso
sono impiegati per trasportare denaro e altri beni preziosi tra
 Le Cospirazioni
città e banche, per scortare diligenze o treni. Grande è il loro
impegno anche nella caccia ai fuorilegge e alle loro bande,
flagello di molti territori: talvolta gruppi di fuoriusciti dalle
milizie irregolari confederate (i cosiddetti Bushwhacker),
in altri casi semplici disperati alla ricerca di denaro facile.
Qualora i loro servizi non vengano richiesti da compagnie o
enti pubblici, i Pinkerton si mettono comunque sulle loro
tracce per riscuotere le taglie e finanziare così l’agenzia.
Per lavorare al meglio, mantenendo comunque una solida
base di legalità e rispettabilità, secondo il volere del fondatore,
nell’agenzia vige un rigido codice comportamentale:
Non accettare alcuna forma di corruzione;
Mai scendere a compromessi con criminali;
Collaborare con le locali agenzie e forze dell’ordine;
Rifiutare casi di divorzi o casi che possono dar vita a
scandali;
Rifiutare ricompense monetarie;
Mai aumentare le tariffe senza che il cliente sia avvisato
in precedenza;
Tenere i clienti costantemente aggiornati sugli sviluppi.
Queste regole sono per la maggior parte rispettate, anche
se alcune circostanze, connesse all’importanza del caso o
all’urgenza dell’indagine, le possono rendere più o meno
“elastiche”. La cosa più importante è che pubblicamente
il decoro dell’istituzione venga mantenuto. Per rispondere
ai propri standard l’Agenzia si procura le migliori armi e
attrezzature disponibili sul mercato, fornendo ai propri
agenti cavalli, carrozze blindate, vagoni o anche interi treni
riservati, mezzi di comunicazione all’avanguardia, supporto
logistico, cure mediche.
Con il fiorire negli ultimi decenni di colonizzazione ed
espansione di gruppi segreti, cospirativi e massonici, fittizi
o conclamati che siano, anche i servizi di spionaggio e di
infiltrazione sono molto richiesti, sebbene non se ne parli
mai nelle mirabolanti cronache delle attività dell’Agenzia.
In questo campo di attività ricadono anche buona parte
delle operazioni dell’Occhio, indirizzate all’eradicazione di
ogni forma di mostruosità, aberrazione, culto satanico o
maligno dal suolo americano. L’approccio a questa attività
è però molto meno scientifico e scrupoloso di quello
riguardante le indagini profane: le informazioni vengono
raccolte solo allo scopo di distruggere meglio e prima queste
minacce, senza un reale interesse alla conoscenza della loro
natura e delle loro origini. In alcuni casi sfortunati non
c’è nemmeno interesse a sapere se si tratta davvero di una
minaccia esoterica o solo di isolati fenomeni generati da
dicerie e superstizioni.
Tutto passa tramite il reverendo Porter e gli agenti
speciali da lui addestrati, i cosiddetti “Liberatori”. Almeno
uno di questi, quando non addirittura il reverendo stesso, è
sempre presente ad affiancare gli altri agenti nelle operazioni
dell’Occhio. Solamente gli Ufficiali Speciali dell’agenzia e
poche decine di Agenti Scelti (tra cui Peter Mayers) sono a
51
conoscenza dell’Occhio. Questa è la ragione per cui talvolta
l’Agenzia preferisce chiedere supporto per queste attività a
membri o gruppi esterni, ritenendo di poterli tenere più
facilmente all’oscuro e di poterli manovrare meglio dei
propri affiliati.
Affiliazione
Gli agenti Pinkerton devono rappresentare sempre il
massimo dell’efficienza e della solerzia, e nel rispetto della
legge devono compiere il proprio dovere verso il cliente
senza tentennamenti, a qualunque costo. C’è una gran
differenza tra quel che è legale e quel che è giusto, e chi ha
avuto a che fare con i Pinkerton lo sa bene.
Spesso lavorano per spietate compagnie che devono
tutelare i propri interessi a discapito di lavoratori o
popolazioni locali, altre volte per dar la caccia ai propri
obiettivi devono far ricorso a un grado di violenza fuori
dal comune. Per fare questo lavoro e sopravvivere ai
criminali selvaggi che infestano l’Ovest, occorre essere
feroci almeno quanto loro. Per questa ragione non basta
saper sparare per diventare un agente Pinkerton: occorre
sangue freddo, determinazione incrollabile e bisogna essere
disposti a compiere sacrifici e giungere a compromessi con
la propria coscienza. Altri requisiti fondamentali, ma che
possono essere insegnati, sono la conoscenza delle tecniche
investigative, le capacità di recitazione e mediazione.
Le reclute dell’agenzia assumono il grado di Sorveglianti,
e vengono affiancate a un Agente a pieno titolo. Quando
matura abbastanza esperienza la recluta assume il rango di
Agente Scelto, e generalmente diviene responsabile di una
specifica area e di tutti gli affiliati che si muovono al suo
interno. Sopra di lui vi sono gli Ufficiali, responsabili di più
agenti scelti, dell’addestramento delle reclute e del controllo
del rispetto del codice comportamentale. Pochi diventano
infine Ufficiali Speciali, entrando nella cerchia degli uomini
di fiducia di Allan Pinkerton, dotati di potere pressoché
illimitato: la loro parola ha lo stesso valore di quella del
fondatore all’interno dell’Agenzia.
Per diventare un agente dell’Occhio è invece
indispensabile una salda fede, meglio se accompagnata da
un sacro fervore. In ogni caso è il reverendo ad avere l’ultima
parola sui nuovi membri, e spesso la sua scelta è fatta in
funzione dei propri obiettivi personali.
A patto di non violare il codice, un agente Pinkerton può
effettuare un’indagine come meglio crede, ricorrendo anche
ad aiuti esterni: dispone di un certo ammontare di denaro
a seconda della missione, da usare per comprare appoggi o
informazioni.
Quasi tutti quelli che hanno a che fare con l’Agenzia
preferiscono collaborare sperando di esser ricompensati
piuttosto che sfidare l’ira dei suoi membri. L’Agenzia
Pinkerton, grazie al costante lavoro di indagine e di
infiltrazione, ha una buona conoscenza dei maggiori
gruppi cospirativi, ed è riuscita a inserire suoi uomini quasi
52 Capitolo III
ovunque. Questo non vuol dire che cerca di sventare i loro
piani: lo fa solo se qualcuno la paga per farlo, o se individua
una minaccia tangibile alle proprie attività.
La Pinkerton ha meno contatti nei gruppi di natura
esoterica e mistica, a causa dell’approccio distruttivo che
utilizza e della superstizione che pervade il suo operato. Il
reverendo Porter si occupa di fornire agli agenti le conoscenze
(a suo dire) indispensabili per compiere il loro mestiere.
Sotto la supervisione del religioso, Allan Pinkerton redige
un proprio archivio esoterico personale sulla base delle sue
esperienze e di quelle riferitegli dagli agenti dell’Occhio,
il cosiddetto Archivio dei Peccatori, dove riporta disegni,
descrizioni, punti deboli e metodologie migliori per scovare
e cacciare creature oscure o uomini “degenerati”, come ama
chiamarli.
Sede
La sede generale dell’Agenzia si trova nel centro di
Chicago, in un moderno edificio costruito su precise
indicazioni di Allan Pinkerton. Si tratta di un palazzo
di quattro piani in mattoni grigi e dallo stile austero,
ribattezzato “la Lapide” dagli agenti.
I piani superiori ospitano gli uffici, le stanze per
l’addestramento sia mentale che fisico, una foresteria e la
sala comunicazioni. Al piano terra sul fronte dell’edificio vi
sono i locali di accoglienza della clientela, numerose piccole
sale per i colloqui riservati, la mensa e un bar, mentre sul
retro vi è la fornitissima armeria e un ampio locale che
funge da stalla e da rimessa per i veicoli. Nel primo livello
sotterraneo si trova il prezioso Archivio Criminale, dove
vengono raccolti tutti i rapporti sui casi, le informazioni sui
criminali, le taglie emesse e gli articoli di cronaca pubblicati
da tutti i giornali americani. Uno speciale sistema di
catalogazione e di consultazione meccanico, ideato da Allan
Pinkerton, permette di rinvenire facilmente tra i dossier le
informazioni desiderate su uno specifico argomento. Negli
altri due livelli sotterranei, accessibili attraverso un passaggio
segreto, si trova il cuore delle attività dell’Occhio: l’armeria
speciale, le stanze per i briefing sulle missioni, una cappella,
l’Archivio dei Peccatori. Questi livelli sono collegati a uscite
segrete distanti dall’edificio.
L’Agenzia ha altre sedi minori nelle maggiori città degli
Stati Uniti, dotate di un archivio, un telegrafo, celle per i
prigionieri e sale per ospitare i propri agenti. Possiede poi
ridotte tratte ferroviarie comprensive di scali riservati,
nonché fattorie e stalle da cui poter attingere sempre cavalli
freschi, quasi ovunque sul suolo americano.
Riti e Simbologie
Tutti gli agenti Pinkerton non sotto copertura devono
essere ben riconoscibili al pari degli altri tutori della legge.
Per questo motivo indossano sempre lo speciale distintivo:
un occhio aperto incorniciato dal nome e dal motto
dell’Agenzia. Il distintivo ha fogge e colori diversi per
distinguere i gradi degli affiliati. Agli agenti dell’Occhio ne
viene fornita una versione speciale, dotata di un meccanismo
elettrico che consente l’accesso alle stanze riservate della
Lapide.
Il simbolo dell’occhio aperto e vigile è molto importante,
ed è impresso su tutte le sedi, sui veicoli, sugli armamenti e
sugli oggetti utilizzati dall’Agenzia. Spesso basta la sua vista
a scoraggiare atti criminali e molti ricercati cambiano aria
quando lo incrociano.
A causa della varietà delle attività dell’agenzia e della
diversità delle zone in cui i suoi agenti vanno a operare,
gli affiliati possono avere stili e abitudini molto dissimili,
pertanto esistono poche ritualità comuni. Alcune di queste
sono il Ritrovo, una cena privata con festeggiamenti per gli
agenti di una specifica area che si tiene a intervalli regolari,
e la Cerimonia di Benvenuto per i nuovi membri, che
hanno ufficialmente lo scopo di mantenere un certo “spirito
di corpo” tra gli affiliati. In realtà molti farebbero a meno
di partecipare a questi eventi, se non fosse per l’importanza
dello scambiarsi informazioni sulle indagini e di conoscere
le facce di tutti gli agenti, cosa non secondaria quando molti
lavorano come infiltrati.
Esiste l’usanza tra gli agenti di collezionare e conservare
nella sede di riferimento gli avvisi di taglia dei banditi
catturati o uccisi e tutti i ritagli di giornale riguardanti il
proprio operato. Oltre a essere un modo per darsi lustro,
rappresenta anche un obbligo, in quanto l’agenzia richiede
queste informazioni per l’archivio generale.
Per quanto riguarda il circolo dell’Occhio, esso ha alcune
ritualità specifiche, quasi tutte cerimonie religiose officiate
dal reverendo o da uno dei suoi Liberatori: la Benedizione
dei Vigili, una messa preparatoria che si svolge prima
delle operazioni rischiose; la Purificazione dal Peccato,
che invece si svolge al ritorno per celebrare la vittoria o
rinfrancarsi dopo la sconfitta.
Fenian Brotherhood
La Fenian Brotherhood
viene fondata ufficialmente
nel 1858 negli Stati Uniti
da John O’Mahony, un
emigrato irlandese che era
stato costretto a lasciare l’isola
di smeraldo per aver preso
parte alla fallita Rivoluzione dei Giovani Irlandesi nel 1848.
In realtà la Fratellanza di Fenian, dal nome dei leggendari
guerrieri irlandesi al seguito del mitico eroe Fionn Mac
Cumhaill chiamati Fianna, esiste da tempo immemorabile
e proviene direttamente dalle terre d’Irlanda. Derivano da
una fazione minoritaria della Fratellanza Irlandese che, per
evitare lo scontro diretto con il resto dell’organizzazione, ha
preferito spostarsi nel nuovo mondo, in accordo con i Re
d’Irlanda, dato che purtroppo la loro visione “particolare”
 Le Cospirazioni 53

degli obiettivi del movimento aveva finito per creare una

crepa insanabile con il resto dell’organizzazione.
Questa divisione americana è composta da discendenti
degli antichi guerrieri e continua a opporsi a tutte le forze
occulte che vogliono danneggiare il popolo irlandese.
Secondo la tradizione, Fionn (che significa “il biondo”, “il
bianco”) nacque da Cumhall, capo dei Fianna, e Muirne,
figlia del druido Tadg mac Nuadat. Muirne rimase incinta
e il padre la ripudiò. Fionn venne allevato da una guerriera
di nome Liath Luachra che gli insegnò le tecniche della
caccia e del combattimento. Durante questo periodo di
addestramento incontrò il suo maestro di vita, un folletto
druido e poeta di nome Finnegas. Quanto questa leggenda
sia vera non è dato sapere ma per gli appartenenti alla Fenian
Brotherhood rappresenta un dogma assoluto. La leggenda
continua narrando di come Fionn sconfisse Aillén mac
Midgna, dall’alito di fuoco, che distruggeva villaggi dopo
averli fatti cadere in un sonno profondo. Esiste un popolo
di esseri mostruosi, i Midgna, che vivono da sempre tra gli
uomini e ne governano le azioni. Li hanno chiamati in molti
modi: Fomòri, rettiliani, goblin, demoni… Essi possiedono
i corpi delle persone e sono invisibili agli occhi di tutti tranne
che dei discendenti della stirpe di Fionn. Nel corso dei secoli mondo e sa sacrificarsi per difenderlo. Suo padre e sua
hanno abbandonato i metodi magici, pur mantenendo il madre sono morti sul suolo canadese fermando i Midgna
loro potere, per sfruttare quelli politici e tecnologici. La che stavano per risvegliare uno dei loro orrori di ghiaccio.
fratellanza Fenian sostiene che i reali d’Inghilterra siano
posseduti dai Fomòri e che proprio questo sia alla base della
loro smania di conquista.
Shaun Murphy
La Fenian Brotherhood, ufficialmente, sostiene la IRB Ruolo: Druido.
in patria che agisce per l’indipendenza. In America, invece, Mansioni: Guida spirituale e protezione magica dei
si è impegnata in varie occasioni, nel 1866 e nel 1879 ad Fenian.
esempio, nel tentativo di conquistare il Canada allo scopo Profilo: Shaun è un uomo anziano, dall’enorme sapienza
di barattare l’indipendenza dell’Irlanda. Il Canada è l’ultimo magica e mitologica. Benedice i guerrieri prima della
baluardo della dominazione inglese e vi sono forti sospetti battaglia ed è in grado di “sentire” l’azione dei Midgna nelle
che i Midgna stiano cercando di evocare un gigante del persone e negli ambienti. Addestra i druidi della fratellanza e
ghiaccio rimasto imprigionato nel territorio. insegna ai discendenti l’arte della Vera Vista. È lui a imporre
il marchio del capo e a scegliere, tra i vari eredi, il nuovo
Fionn. Tra Edwyna e Shaun esiste una profonda e paterna
Personalità amicizia e Edwyna considera il vecchio druido come il padre
che ha perso in tenera età.
Edwyna O’Mahoney Si allontana spesso dalla fratellanza, senza apparente
Ruolo: Fionn (titolo onorifico). motivo, e lo si può incontrare mentre vaga nei boschi con
Mansioni: Capo di tutti i Fenian e leader in battaglia. il suo falcetto. È considerato un ottimo cantore e, sovente,
Profilo: Edwyna è una discendente diretta di Fionn inventa storie allegoriche per insegnare ai nuovi adepti la via
mac Cumhall, come è dimostrato dai suoi lunghissimi dei guerrieri di Fionn.
capelli biondo platino e dagli occhi di un verde intenso. È
una donna forte, addestrata all’uso di ogni arma antica e
moderna, e allevata da druidi così da aver sviluppato la Vera
Manley Linch
Vista che solo i discendenti del popolo di Eirin possono Ruolo: Primo apprendista.
avere. Mansioni: Assistere il druido nei rituali, successore del
È in grado di invocare le Fate in battaglia e, come druido.
il suo antenato, possiede la capacità di guarire le ferite Profilo: Manley è la dimostrazione che, dietro alla
con l’imposizione delle mani. Chi la conosce più sapienza e alla saggezza dei druidi, si nasconde sempre un
approfonditamente sa che, dietro la maschera del leader, vi ragazzino curioso e ridanciano. Manley è l’ombra di Shaun
è una donna sensibile e poetica che sa vedere il bello del Murphy. Rimane sempre molto deluso quando il suo
mentore lo abbandona per i suoi viaggi misteriosi ma poi è
54 Capitolo III
pronto ad ascoltare ogni parola e a imparare l’arte druidica.
Grande esperto di erbe, si è di recente laureato in medicina,
adora cucinare e bere birra. È un irlandese purosangue e si
vanta delle sue lentiggini.
Nonostante questa sua aria da compagnone, Manley
è stato scelto come successore al ruolo di druido della
fratellanza perché la sua sensibilità nei confronti dei Midgna
si è rivelata stupefacente e ha, di fatto, salvato le vite di
molti fratelli. Il suo amore per la Terra è sconfinato ed è
sempre pronto a lottare per sconfiggere le forze che vogliono
corromperla.
Deforest Walsh
Ruolo: Capo dei Fianna.
Mansioni: Guida dei guerrieri scelti Fianna.
Profilo: Deforest ha visto la sua famiglia morire per
mano dei Midgna. Era un bambino quando tre creature
che vestivano i panni di soldati inglesi irruppero nella sua
fattoria vicino Killney e uccisero tutti: sua madre, suo padre,
i suoi due fratelli, sua sorella. Lui si salvò perché vide “il
fumo nero” che usciva dalle orecchie dei soldati e si nascose.
Non si è mai perdonato per questo suo gesto di vigliaccheria,
nonostante fosse un bambino, e da allora non ha fatto altro
che allenarsi, cacciare da solo nelle foreste, imparare dagli
animali e dalle fate. La fratellanza lo reclutò troppo presto
ma era un orfano di una delle famiglie della discendenza e
non potevano lasciarlo morire.
Deforest è diventato il migliore, non c’è molto altro
da dire: il più forte, il più coraggioso, il più spietato con i
nemici e ha le doti del leader naturale, un modello per i suoi
uomini che lo seguono senza indugi.
Wyatt O’Relly
Ruolo: Bardo.
Mansioni: Registrare la storia e le vicende della
fratellanza per i posteri.
Profilo: Ogni volta che c’è una ricorrenza, la festa
annuale di Samhain, il funerale di un fratello scomparso,
la vigilia di una battaglia, Wyatt è lì a cantare le storie
antiche, a elogiare chi non c’è più e a farsi raccontare ogni
azione, ogni momento della vita dei fratelli. Se i Fenian
sono sopravvissuti nei secoli è perché mantengono viva la
tradizione, perché il gesto di ognuno è importante. Wyatt è
un fine poeta e compone sia in inglese che in gaelico. Suona
vari strumenti, tra cui la cornamusa irlandese, e insegna
con piacere la musica ai fratelli che lo desiderano. Suo è il
compito di aprire e chiudere i festeggiamenti di Samhain,
e lo fa con gaiezza e impegno come un novello Aengus, il
dio della poesia del pantheon irlandese. Ha stretto una forte
amicizia con Deforest Walsh, che conosce fin da bambino,
e con il quale condivide il dolore di aver perso delle persone
care. È un chiacchierone senza ritegno e, scherzosamente,
viene appellato come il “casinaro” ma ogni fratello è pronto
a tacere e ascoltare le sue storie perché ha il potere di evocare
visioni del passato e della gloria della fratellanza, così come il
giorno radioso in cui i Midgna saranno per sempre sconfitti.
Finalità
La Fenian Brotherhood esiste per arrestare l’avanzata
degli esseri immondi che, celati sotto le spoglie di normali
esseri umani, cercano di portare la loro corruzione sulla
Terra: in particolar modo l’Irlanda, Éire la verde, poiché è
uno dei luoghi benedetti dalla Madre Terra.
I Fenian hanno un’antichissima tradizione che si perde
nella mitologia e trascorrono lunghe notti intorno al fuoco
ad ascoltare i canti e le storie del mitico eroe Fionn mac
Cumhall. Nell’era moderna si è rivelato necessario avere
una copertura politica ed è più semplice mascherare l’azione
diretta come “rivendicazione di territori” piuttosto che
rivelare a “chi non può vedere” l’esistenza dei Midgna e
delle loro trame. Parimenti gli eterni avversari, che sono
maestri nel celarsi, sfruttano degli innocenti per i loro scopi
e spingono e tramano a livello economico e politico per
ottenere copertura per le loro azioni. La Fenian Brotherhood,
quindi, non ama l’utilizzo delle tecniche terroristiche e, se
può, cerca di agire nell’ombra, ma è anche vero che un
guerriero non si tira indietro e fa ciò che è necessario.
L’ultima eclatante azione sul suolo americano è la
“conquista del Canada”, appoggiata come copertura
all’azione armata contro il risveglio di un gigante del
ghiaccio, ma attuata anche nel tentativo di poter poi
barattare l’indipendenza irlandese con la colonia canadese.
La fratellanza, purtroppo, non è in grado di identificare un
capo tra i propri avversari, né un territorio in cui essi agiscono.
I Midgna sono ovunque e ogni manovra diplomatica, in
particolar modo degli inglesi, e ogni imposizione politica,
possono nascondere uno scopo occulto dell’odiato nemico.
La dominazione inglese in patria è una manovra a lungo
termine: da un lato tiene sotto controllo le azioni della
fratellanza e giustifica l’uso della violenza da parte delle forze
dell’ordine; dall’altro “inquina” la discendenza e quindi
diminuisce la possibilità di trovare fratelli con il dono della
Vera Vista.
Pertanto la fratellanza si accolla l’onere di essere
etichettata come “rivoluzionaria” o “terroristica” perché
è necessario. Non tutti nella fratellanza vengono ammessi
alla lotta diretta contro i Midgna, la maggior parte dei
Fenian combattono contro altri uomini e sono addestrati
all’uso degli esplosivi e delle armi. Una falange scelta viene
anche addestrata alla conoscenza mistica: sono i Fianna,
guerrieri in grado di combattere con le armi ma anche con
l’invocazione delle Fate e degli Spiriti Naturali.
Affiliazione
Solo discendenti di veri irlandesi possono aspirare a far
parte della fratellanza. Questo perché si ha la credenza che
 Le Cospirazioni
solo il popolo di Éire, per antichi patti stipulati con il Piccolo
Popolo, sia in grado di sviluppare la Vera Vista e, quindi, di
poter discernere gli umani dai Midgna. I clan e le famiglie
che riconoscono una discendenza o se ne attribuiscono
una, con il clan Cumhall, spingono i propri figli e figlie
a farsi “riconoscere” dal druido della fratellanza affinché
li accolga nella cerchia dei Fenian. Non vi è distinzione
di sesso, lo stesso Fionn fu addestrato da una guerriera, e
gli aspiranti vengono accolti a Sliabh Bladhma, il nome
tradizionale della sede della fratellanza, preso dalla foresta
in cui si addestrava Fionn. Dopo tre giorni con il druido,
nei quali ai candidati è fatto divieto di parlare, gli aspiranti
vengono scelti. Chi è indegno – anche se quelli che vengono
scartati sono pochissimi – non potrà mai entrare a far parte
della fratellanza ma non potrà nemmeno parlarne, pena la
morte. Gli altri invece possono essere accolti a vari livelli.
La fratellanza ha bisogno, oltre che di guerrieri, anche di
amministratori, bardi e tecnici, anche se, formalmente, tutti
ricevono addestramento alla guerra. Coloro che dimostrano
di avere predisposizione verso il mondo delle Fate vengono
accolti come druidi, altri come “fratelli” che si occupano
della gestione pratica, altri come bardi, i quali hanno lo
scopo di ricordare le tradizioni e guidare le danze rituali e
scovare nel mondo nuove persone dotate della Vera Vista,
che magari non sanno di essere discendenti. Infine vi sono i
guerrieri, i quali possono aspirare a entrare nella cerchia dei
Fianna.
Sede
La sede della fratellanza non è un luogo fisico, così come
insegnano i druidi, bensì è un bosco sacro dentro di sé.
Nella realtà dei fatti l’associazione ha la continua necessità di
spostarsi perché i Fomòri hanno i loro metodi per scovare i
nemici e sono sempre presenti, sempre svegli. Non da meno
le forze dell’ordine, ignare della verità, danno la caccia alla
fratellanza poiché la considerano un’associazione fuorilegge.
I fratelli chiamano la sede con il nome di “Foresta di Sliabh
Bladhma” in onore del luogo in cui fu addestrato il mitico
Fionn, ed è attualmente ubicata presso una cooperativa di
taglialegna al confine con il Canada. La fratellanza è spartana,
non ama sale lussuose o palazzi, ma desidera avere un contatto
diretto con la natura e un territorio ben difendibile. Le armi
e le attrezzature della fratellanza sono sparse un po’ in tutto
il paese, protette da cellule indipendenti di guerrieri, pronte
ad agire in caso di necessità. I capi, i druidi e i Fianna sono
pronti a spostarsi in qualsiasi momento e a svolgere qualsiasi
lavoro poiché la Foresta è sempre nei loro cuori.
Riti e simbologie
Vivendo pericolosamente e sempre sulla breccia, è
necessario un forte senso di corpo e di tradizione, in particolar
modo in un mondo che sta diventando progressivamente
più scettico e pragmatico. La tradizione delle Fate, gli spiriti
55
dei boschi, e tutto quello che dà potere alla fratellanza,
provengono da un passato mitico, nel quale conta ciò in cui
si crede e non ciò che si conosce con la testa. Per questo la
ritualità Fenian è molto sentita.
I guerrieri Fianna portano al collo un ciondolo dorato
a forma di arpa. Si dice che Fionn fosse un valente poeta
e cantore e che, ascoltando il canto del vento sulle coste
d’Irlanda, costruì una piccola arpa per poterne riprodurre la
melodia. Si tratta ovviamente di una leggenda ma il simbolo
è molto importante e ambito. Una volta all’anno, alla vigilia
di Ognissanti, i fratelli si riuniscono tutti per celebrare
Samhain. Il fratello che manca questa importante ricorrenza
viene considerato morto e pianto dagli altri. In questa notte
vengono cantate le antiche storie, i giovani imparano le
leggende, mentre gli anziani discutono sulle strategie per il
prossimo futuro.
Per dimostrare di avere la Vera Vista, l’aspirante
deve trascorrere tre giorni di tirocinio presso il druido. Il
candidato viene messo in condizione di non vedere e non
sentire, di norma chiuso in una stanza buia, quindi il druido
inizia il canto del richiamo per invocare una fata e vedere se
l’adepto è in grado di riconoscerla. Se la vede e la descrive
correttamente gli verrà tatuato sul corpo il simbolo con un
occhio aperto.
L’atto di succhiarsi il pollice deriva da una leggenda che
narra di come Fionn, durante il suo periodo di addestramento
con il folletto Finnegas, avesse pescato per lui il salmone della
saggezza e, mentre lo cucinava, si fosse leccato il pollice dove
era rimasto attaccato un pezzo del pesce, guadagnando così
la sapienza. I membri della Fenian Brotherhood utilizzano
oggi il gesto per indicare “mi sottometto alla tua saggezza”,
specialmente nei confronti dei druidi o dei capi dei Fianna.
Il Comitato Pluto
“Chi inizia semplicemente con l’idea di diventare ricco non
avrà mai successo. Devi avere un’ambizione più grande.”
John Davison Rockefeller
Alla fine dell’800 gli
Stati Uniti attraversano
quella che è a tutti gli effetti
una seconda rivoluzione
industriale. L’enorme
disponibilità di nuove terre,
la facilità nei trasporti data
dai fiumi navigabili e dalla
ferrovia, l’abbondanza di
risorse naturali, le nuove
scoperte tecnologiche
innescano un processo di
grande crescita delle industrie, generando immensi capitali
pronti per essere reinvestiti.
Il ciclo di benessere sembrava non aver fine, il mercato
finanziario prosperava e tanti uomini d’affari, prodi figli
56 Capitolo III
 Le Cospirazioni
dello spirito americano, sviluppavano le proprie fortune.
La situazione non sarebbe rimasta sempre così rosea,
i più lungimiranti tra loro lo sapevano bene: i lavoratori
iniziavano a reclamare sempre più diritti, scioperi e rivolte
erano all’ordine del giorno ormai, la popolazione non
cresceva abbastanza per consumare tutti i beni prodotti,
leggi e regolamenti che avrebbero demolito i loro imperi si
affacciavano all’orizzonte. Il mercato invece doveva essere
libero dalle costrizioni imposte dalla società: il successo di
un’impresa era semplicemente la sopravvivenza del più forte
e qualsiasi tentativo di regolamentare gli affari equivaleva a
impedire la naturale “evoluzione della specie”. Questo era
quello che pensava un folto gruppo di influenti personalità
del mondo dell’industria e della politica americana. La voce
corse nei circoli esclusivi, nelle logge massoniche di ogni
città, passando per le piccole e grandi stanze della politica e
della giustizia americana.
Alcuni tra gli uomini più influenti iniziarono a
concordare delle linee d’azione comuni, per mettere in atto
piani tanto spregiudicati quanto redditizi. Gradualmente
molti tabù vennero sfatati e il fine ultimo divenne sempre
più importante a discapito della liceità dei mezzi. La logica
elitaria prevalse. Non tutti erano adatti, davvero disposti a
prevaricare i limiti o sufficientemente astuti per sopravvivere
in quella cerchia, e il passo indietro non era più possibile:
così i grandi squali cannibalizzarono i piccoli, che sparirono
dalla scena mentre le loro attività venivano regolarmente
acquisite. Quando il gruppo fu consolidato, scelti i membri
migliori e ben dislocati nelle posizioni di potere, il Comitato
Pluto – così battezzato in onore del dio greco della prosperità
e della ricchezza – fu ufficialmente fondato.
Lo scopo primario del Comitato, simile a una massoneria
ma scevro da ogni sciocco (a parer dei soci) misticismo, è
quello di favorire il benessere collettivo, secondo il principio
per cui, se lasciato libero, il mercato produrrebbe per selezione
i migliori uomini e le migliori imprese, che innalzeranno
di conseguenza la società intera. Se poi alcune classi sociali
soffrono a causa di questo, è solo il giusto prezzo che deve
pagare chi non è riuscito a imporsi nell’ambiente in cui vive.
Il forte mangia il debole, questo è vero nella vita quanto
nell’economia. Si giungerà prima o poi a un equilibrio tra le
parti, così come avviene in natura, che garantirà lo sviluppo
ottimale della società, finalmente trainata dalla forza
capitalista. Per ottenere questo è indispensabile che ci sia
una politica amica e, qualora non ci fosse, andrebbe “aiutata”
a crearsi: un uomo pubblico può salire rapidamente alla
ribalta e costruire una sfavillante carriera, se il contesto gli è
favorevole. Renderlo tale è semplice, avendo le disponibilità
economiche e sapendo quali bottoni premere.
Serve inoltre una giustizia amica, che tuteli maggiormente
gli interessi “migliori”, così come una stampa amica, che
metta in risalto i successi e insabbi le notizie più scomode. E
servono infine tante altre mani amiche, capaci di muoversi
nell’illegalità, per azionare le leve troppo distanti dagli uffici
dorati, ma indispensabili. Nasce così un intero sistema,
57
il “Capitalismo Amico”, che dovrà sostenere gli interessi
superiori del Comitato Pluto e dei suoi membri.
Personalità
John Davison Rockefeller
Ruolo: Fondatore e Primo Membro del Comitato.
Mansioni: Guida de facto (non esiste una formale
gerarchia) del Comitato. Gestisce in prima persona, tramite
intermediari fidati, i rapporti con gli uomini dell’Agone
politico.
Profilo: Le fortune di John D. Rockefeller nacquero a
Cleveland, località in cui studiò e mosse i primi passi nel
mondo dell’industria. Qui ebbe inizio la sua scalata al
mercato petrolifero: poco più che ventenne acquistò una
raffineria tutta sua e in pochi anni, grazie ad astuti accordi e
investimenti coraggiosi, riuscì ad acquisire tutte le raffinerie
dell’Ohio. Fu poi naturale l’espansione negli altri stati,
che portò alla creazione della Standard Oil, la maggiore
impresa estrattrice di petrolio degli Stati Uniti. Rockefeller
non ha mai esitato a sfruttare il suo potere finanziario per
accrescere il proprio impero, noncurante della fama di
“squalo” che si andava creando: se qualcuno rifiutava una
sua offerta di acquisizione, Rockefeller era in grado di
mandarlo in bancarotta e di prendersi comodamente la sua
attività all’asta fallimentare. E queste erano solo le pratiche
pubbliche: grazie al supporto delle reti di informazione,
politica e criminale del Comitato Pluto, di cui Rockefeller
è stato il maggior promotore, ha praticamente spazzato via
ogni ostacolo sul suo cammino. Il suo potere e la sua ferocia
sono tali che nessuno, nemmeno all’interno del Comitato,
osa avversarlo per più di pochi scambi di battute.
È un uomo dal carattere gelido, di bell’aspetto e molto
colto, sempre curato e impeccabile.
Frederick Winslow Taylor
Ruolo: Consulente scientifico del Comitato.
Mansioni: Assiste i membri del Comitato nelle
problematiche scientifiche. Cura lo sviluppo di nuove
tecnologie. Coordina speciali gruppi di intervento. Cura i
contatti con il mondo accademico.
Profilo: Frederick Taylor è un giovane ingegnere
meccanico e imprenditore. Ha costruito la propria fortuna
sul suo spirito di sacrificio, che l’ha portato a iniziare la
propria carriera dalle professioni più umili, grazie alla sua
genialità in campo industriale e alle idee rivoluzionarie sui
metodi per il miglioramento della produzione. Proprio
queste ultime qualità gli hanno garantito l’accesso nella
prima cerchia di industriali del Comitato. Qui è riuscito
a mettersi in luce fornendo consulenze che hanno fruttato
enormi risparmi a molti dei soci. Le sue conoscenze non si
fermano alla meccanica ma si estendono a qualsiasi campo
dello scibile che possa portare “utilità e guadagno”, come
58 Capitolo III
ama dire. Tra le sue proprietà risultano diverse fabbriche nelle
quali, grazie a speciali risorse convogliate dal Comitato, si
sviluppano nuove tecnologie in campo industriale ma anche
bellico; tutto quello, cioè, che può fruttare grossi guadagni e
che spesso viene fatto testare direttamente ai criminali di cui
il Comitato si serve.
Persona estremamente pragmatica, dal fisico forte
plasmato dallo sport, non esita a intervenire di persona
in maniera decisa qualora le situazioni lo richiedano.
Generalmente è seguito dal suo fidato gruppo di operai
specializzati e ingegneri, e dalla loro “officina mobile”.
Jonah Oswald Garrison Junior
Ruolo: Fondatore del Comitato, Responsabile
dell’Agorà.
Mansioni: Gestisce i rapporti con la stampa, controllando
le notizie tramite una fitta rete di giornalisti. Coordina la
raccolta di informazioni.
Profilo: Conosciuto come J.J. Garrison, Jonah è una
figura estremamente nota nel mondo dell’editoria e della
stampa americana. Praticamente qualsiasi giornalista
professionista può affermare di aver visto un signore
grassoccio, con i capelli brizzolati, dal carattere burbero
e dai modi sgarbati, entrare senza essere stato annunciato
nell’ufficio del proprio direttore, sbattendo la porta e
sbraitando a gran voce. Garrison, nato a Boston da una
famiglia irlandese, inizia la sua carriera come tipografo,
proseguendo il mestiere di famiglia, trasferendolo in una
realtà in cui il settore della cultura e dell’informazione
era fervente. Il passo a editore fu breve, e ancor più breve
fu quello a banchiere o, come preferisce esser chiamato,
finanziatore. Garrison ha finanziato, direttamente o
indirettamente, le società editoriali che controllano i
principali quotidiani della nazione (New York Post, Boston
Herald, The Washington Post, e altri). Continua tuttora
a prestare denaro a tali gruppi, oltre che fornire numerosi
servizi, mantenendo così un elevato potere su di essi. Inoltre
con il tempo ha sistemato alle loro scrivanie, favorendone
la carriera, numerosi giornalisti di fiducia, spregiudicati
almeno quanto lui. Dispone di una fittissima rete di uomini
in grado non solo di investigare e riferire su qualsiasi fatto di
cronaca, ma anche di ingigantire o ridimensionare, se non
proprio creare, qualsiasi notizia. Garrison è figura di spicco
nel Comitato Pluto: tutti sanno che sarebbe in grado di
distruggere la reputazione di qualsiasi membro del gruppo,
ed è pertanto molto rispettato e temuto.
Jebediah Breyer Smith
Ruolo: Fondatore del Comitato, consulente giuridico.
Mansioni: Responsabile dei rapporti con le corti
giudiziarie federali e locali e con le forze dell’ordine.
Profilo: Jebediah Smith è uno dei giudici della Corte
Suprema degli Stati Uniti d’America. Rampollo di
un’importante famiglia mormona dello Utah, ha potuto
compiere i migliori studi specializzandosi in giurisprudenza.
Possiede numerosi studi legali, sebbene la maggior parte di
queste proprietà non risulti ufficialmente. Smith utilizza il
fidato personale di questi uffici per prendere contatti con le
corti locali e federali, riuscendo così a non comparire mai
con il proprio nome. Fa pesare il suo ruolo solamente per le
questioni davvero importanti, stando attento in ogni caso
a evitare il più possibile implicazioni. Dispone anche di
importanti amicizie (o semplicemente di persone in debito
con lui) nelle forze dell’ordine delle maggiori città, tra i
vertici dello U.S. Marshals Service e nell’esercito americano.
Smith è tra i più anziani membri del Comitato, uomo
dall’aspetto emaciato, con un carattere mite e timoroso.
È un fervente credente ed è afflitto da una certa paranoia
circa la sua rispettabilità. Ha raggiunto la sua posizione
grazie all’aiuto di alcune potenti personalità appartenenti
alla migliore borghesia dello Utah, che costrinsero l’allora
Presidente Fillmore alla sua nomina in cambio del loro
silenzio su uno scandalo che lo riguardava. Rockefeller è
venuto a sapere dei dettagli della vicenda grazie a discendenti
di quei personaggi, oggi ammessi nel Comitato. Con questa
conoscenza tiene Smith in pugno: il giudice sarebbe infatti
disposto a qualsiasi cosa pur di mantenere il riserbo su
quella vicenda e preservare la propria onorabilità. Finora
ha comunque preferito collaborare di propria iniziativa;
del resto possiede diverse proprietà e quote di importanti
aziende. L’altro motivo di preoccupazione per il giudice è il
figlio mai riconosciuto, invischiato in una carriera criminale,
Randy Liddel.
Randy Liddel
Ruolo: Responsabile dei Bassifondi.
Mansioni: Gestisce i contatti con le bande e i gruppi
insurrezionisti e ne guida le azioni nelle operazioni più
delicate. Coordina una fitta rete di informatori nel mondo
criminale.
Profilo: Randy Liddel è nato dalla relazione del giudice
Smith con una delle sue domestiche, Sarah Liddel, morta
poco dopo il parto per complicazioni. Per evitare lo scandalo
il giudice non riconobbe mai il figlio e ne tenne nascosta
la nascita. Si interessò comunque alle sue sorti, affidandolo
alle cure di una famiglia di suoi dipendenti e finanziandone
i bisogni. Il giovane, estremamente intelligente benché
insofferente alle convenzioni sociali, venne a sapere delle
proprie origini all’età di venti anni. Cominciò allora per lui
una spirale distruttiva che lo portò prima a essere espulso
dall’università, poi a unirsi a bande criminali. Grazie alla
sua cultura superiore e al suo carisma riuscì a scalarne le
posizioni fino ad arrivare a gestire numerosi giri di affari
illeciti. Quando venne arrestato, il padre intervenne per
salvarlo dalla forca, scoprendo in quell’occasione cosa il
figlio era diventato. Capì che non avrebbe mai cambiato
vita, pertanto prese la decisione più sofferta ma che garantiva
maggiormente la sua sicurezza: lo propose come membro
 Le Cospirazioni
del Comitato. Randy piacque subito sia a Rockefeller che
a Garrison (cosa ritenuta impossibile dai più) e iniziò a
lavorare per il gruppo.
È considerato l’esperto di economia criminale, nonché
“uomo per le faccende sporche”. Randy è un giovane
di bell’aspetto che sa adattare i propri modi a qualsiasi
circostanza, sebbene spesso appaia troppo irruento e
impaziente. Nonostante sappia maneggiare molte armi,
eccelle nel corpo a corpo, reminiscenza dell’attività sportiva
di lotta greco-romana all’università.
Finalità
“Per far soldi è necessario comprare quando il sangue scorre
per le strade.”
John Davison Rockefeller
Lo scopo primario del Comitato è quello di mantenere
le condizioni ottimali, a livello di mercato e legislazione, per
la crescita continua, economica e finanziaria, dei gruppi di
imprese dei suoi membri. Meno regole ci sono e più sarà
semplice, per chi ne è degno, innalzarsi sui propri simili
meno capaci, trainando tutta la società.
Secondariamente deve tutelare gli interessi specifici
dei suoi membri, i migliori uomini d’affari, creando per
loro anche nuove opportunità, proteggendoli e aiutandoli
quando serve.
Per perseguire questi obiettivi il Comitato ha istituito
l’Agone Politico: un gruppo di uomini infiltrati a tutti i
59
livelli della politica americana, dalle camere dei singoli stati
fino alle aule del senato. Queste persone si occupano di creare
fitte reti di contatti, amicizie e clientele, per influenzare la
politica locale e nazionale secondo gli interessi del gruppo.
Inoltre il Comitato, grazie alle pressoché illimitate risorse
dei suoi membri, è in grado di favorire, persino creare dal
nulla, la carriera politica di qualsiasi candidato. Partendo
dai semplici finanziamenti per le campagne elettorali,
può supportare il proprio “cavallo vincente” attraverso la
stampa, mettendo a tacere o creando scandali, influenzando
le sentenze delle corti di ogni livello, giungendo anche a
danneggiare o minacciare gli avversari.
Tutte le attività di gestione e manipolazione delle
informazioni, di raccolta (vengono continuamente creati
dossier sulle personalità avverse al Comitato), e in generale
tutto quello che concerne la stampa, fanno capo alla sezione
ribattezzata Agorà.
Inoltre il Comitato, grazie alla rete di contatti nel sistema
della giustizia federale, chiamata in gergo i Bassifondi,
dispone di numerosi agganci con le maggiori bande
criminali e gruppi sovversivi locali, che manipola o foraggia,
di volta in volta, allo scopo di creare scioperi, sommosse,
rivolte sociali, o condizionare le sorti degli scontri politici.
Un governatore che a pochi giorni dalle elezioni perdesse la
faccia per colpa di una banda di criminali difficilmente sarà
rieletto; un piano sovversivo messo in atto sotto il naso di
un eminente generale sicuramente danneggerà la sua corsa
alla Presidenza.
60 Capitolo III
Grazie all’opera dei Bassifondi, il gruppo riesce anche a
favorire gli affari economici dei suoi membri, sbloccando
rapidamente situazioni che li danneggiano (ad esempio
scagliando delle bande contro comunità di lavoratori
riottosi) o creando nuove opportunità (una serie di attentati
potrebbero far scendere il prezzo di vendita di terreni e
imprese). Infine si serve di questi gruppi per eliminare
rapidamente ogni possibile intralcio o minaccia ai propri
piani, che provengano da altre organizzazione segrete, da
uomini del governo troppo zelanti, da affiliati troppo pavidi
o peggio traditori.
Per ora l’attenzione del Comitato è rivolta all’interno
degli Stati Uniti, ma diverse personalità illustri si occupano
di seguire anche eventi di politica estera, ritenuta il futuro
terreno di scontro più importante per Washington.
Affiliazione
Molti uomini d’affari degli Stati Uniti sanno
dell’esistenza di un qualche tipo di gruppo particolarmente
elitario, ma le informazioni a riguardo sono nebulose e
frammentarie. Questo è voluto: i membri effettivi del
Comitato abitualmente diffondono voci contraddittorie nei
luoghi frequentati dalle personalità dell’economia e della
politica. Se notano un particolare interesse o una particolare
determinazione da parte di un potenziale membro, possono
decidere di metterlo alla prova. Tutti i membri del Comitato
sono informati e possono concorrere a questo tipo di esame,
che consiste generalmente nel mettere in difficoltà l’ignaro
candidato grazie a manovre finanziarie ed economiche
ai danni delle sue attività, spesso spregiudicate e molto
aggressive. Se questi dimostra di riuscire a rispondere agli
avversari, meglio ancora se con azioni che dimostrano
l’assenza di scrupoli, viene contattato in maniera riservata
e introdotto al Comitato. Non esiste punto di ritorno in
questo processo: se il candidato va in bancarotta a causa
della prova, o se si tira indietro, verrà fatto sparire e le sue
proprietà saranno equamente distribuite tra gli esaminatori.
Può capitare che personalità più o meno influenti
richiedano aiuti a membri del Comitato per faccende
riguardanti la politica e la giustizia, spesso ignari della loro
appartenenza al gruppo. A seconda dell’importanza della
questione e del postulante, verranno chiesti in cambio
pagamenti di varia natura: a breve termine, come singoli
favori, o a lungo termine, intrappolando il richiedente in
un’intricata rete di scambi reciproci. Le controparti vengono
generalmente ben informate della gravità delle obbligazioni
che sottoscrivono, nonché delle sorti occorse a chi non le
ha adempiute o le ha valutate con troppa leggerezza. In altri
casi ancora è il Comitato stesso a offrire il proprio aiuto, se
dovesse intravedere vantaggi per i propri membri.
Sede
Il comitato non dispone di una sede fisica, piuttosto
di molti ritrovi. Gli edifici e le tenute che ospitano club
per gentiluomini, logge massoniche e i circoli sportivi più
influenti appartengono in molti casi a membri del Comitato.
Ciascuna di queste località dispone di sale riservate, talvolta
interi edifici secondari, munite di ogni comfort, dove i
membri del Comitato possono concludere in tranquillità
i loro affari e dove si riuniscono quando serve. Qualora
dovesse emergere un nuovo ritrovo di particolare successo,
verrà acquistato.
È fondamentale per il Comitato essere sempre presente
e avere piena libertà d’azione, in ogni luogo in cui circola,
anche solo per una moda passeggera, la gente più influente
del momento.
I membri più importanti dispongono di edifici
estremamente ben sorvegliati dove ospitano gli incontri
formali: la Roger’s Hall a Cleveland per Rockefeller, il
Bradley Hotel a Salt Lake City per Smith, il Golden Theatre
a Boston per Garrison.
Per quanto riguarda le attività criminali, il Comitato
dispone di diverse società fittizie, intestate a prestanome ma
controllate nella pratica da Liddel: magazzini, depositi, case
isolate, anche uffici. Questi vengono messi a disposizione
delle pedine criminali di cui il Comitato si serve, come
rifugi e appoggi per le missioni.
Riti e Simbologie
L’onorabilità e la rispettabilità sono valori fondamentali
per i membri del Comitato, così come ha enorme valore la
parola data. Le tipologie di accordi stretti richiedono grande
fiducia, non potendo essere certo messi per iscritto; se si
dubitasse del valore della parola di un uomo del Comitato,
si correrebbe il rischio di compromettere la credibilità
dell’intera organizzazione. Gli interessi dei membri però
sono vari, esiste una forte competizione e molti potrebbero
essere tentati di perseguire i propri fini personali a discapito
del benessere del Comitato, venendo meno agli impegni
assunti. Pertanto, come forma di garanzia, viene chiesto a
tutti i membri di redigere un resoconto scritto, una sorta di
confessione denominata Ostrace, di un atto compiuto o di
un accordo stretto, suscettibile di incriminazione secondo la
legge. Questo resoconto, validato da un notaio, viene affidato
dal membro entrante a un membro più anziano, durante
l’unica cerimonia riconosciuta del gruppo, il Banchetto di
Ingresso. In questa cerimonia i membri riuniti ascoltano
le “imprese” compiute dal nuovo entrante, che affida le sue
sorti future al Comitato, e ne festeggiano l’ammissione.
Nel caso in cui qualcuno venisse meno a un accordo
preso, verso interni o esterni al gruppo, qualsiasi membro
si può rivolgere al possessore dell’Ostrace e chiederne la
divulgazione. Generalmente questa evenienza è molto
rara e non vi si arriva mai senza l’accordo dei membri più
eminenti, per evitare che venga strumentalizzata per rivalità
personali o utilizzata con leggerezza. Questa forma di tutela
non impedisce comunque scontri interni sui terreni della
 Le Cospirazioni
politica o della finanza, che al contrario non sono mal
giudicati; il fine ultimo resta pur sempre l’affermazione del
migliore.
Altre tipologie di riunioni sono rare, e quando ve n’è
bisogno, per giustificare l’afflusso di tanti uomini così
importanti, vengono inscenati eventi mondani, come balli e
gala, assegnazioni di alte onorificenze o attività filantropiche.
La filantropia, in particolare, rappresenta pratica comune per
tutti i membri. Viene utilizzata come forma di competizione
“leggera”, per stemperare le tensioni: i membri gareggiano
regolarmente nella creazione dell’evento filantropico di
maggior successo o più originale.
Ku Klux Klan
Durante la battaglia di Franklin, il
30 novembre 1864, una delle peggiori
disfatte dell’esercito confederato, tre
fratelli – Buck, Amos e Clint Sanders
– si trovarono in fin di vita, riversi in
una trincea. Giunto chissà da dove, un
uomo dalla carnagione pallida, vestito
con l’uniforme confederata, comparve
sopra di loro e tese loro la mano. Li
sollevò e trasportò tutti, quasi non
avessero peso, verso un luogo sicuro. Lo
straniero albino non disse una parola,
non aprì mai bocca, non sorrise mai. In
netto contrasto con il colore della sua
pelle, i suoi occhi erano scuri e fissi. Così come era giunto se
ne andò, ma i tre superstiti conoscevano ormai una grande
verità: non erano soli nell’universo.
Le loro vite erano cambiate, conoscevano l’origine
dell’umanità e iniziarono, nei mesi seguenti, a interrogare
i vari commilitoni, apprendendo che il “misterioso uomo
bianco” era comparso molte volte a osservare, ma mai si era
intromesso. I tre si sentirono spronati a compiere qualcosa
di importante e iniziarono a predicare la verità a tutti i
reduci che incontravano, raccogliendo numerosi fedeli. A un
anno circa di distanza, nel dicembre del 1865, i tre profeti
fondarono il Ku Klux Klan a Pulaski, nel Tennessee. La
funzione del Klan era di portare aiuto e assistenza ai reduci e
alle vedove di guerra per emulare la generosità del misterioso
soccorritore. La verità che lo straniero aveva, in qualche
modo, trasferito ai tre profeti, era che l’universo pullula di
vita, e che la stessa vita sulla Terra fu portata dal popolo
venuto dalle stelle. Lo straniero pallido usò una parola che
i tre interpretarono come Cuclux e indicò (ma i ricordi dei
tre sono confusi al riguardo) un gruppo di cinque stelle nei
pressi della costellazione della Lira. Il nome Ku Klux Klan fu
composto per onorare il nome del popolo portatore di vita e
per ricordare la forma delle cinque stelle.
Purtroppo, dopo solo due anni di predicazione, i tre
profeti morirono misteriosamente a distanza di pochi giorni
l’uno dall’altro, lasciando alla guida del Klan il generale
61
Nathan Bedford Forrest, che assunse il controllo durante il
congresso di Nashville nel 1867.
Gli scopi originali dei tre fratelli continuarono a essere
perseguiti, ma nel movimento iniziò a insinuarsi un
concetto di stampo razziale. Dato che gli alieni che avevano
creato la vita sulla Terra erano completamente pallidi, era
evidente che qualsiasi altra razza non bianca fosse una sorta
di deviazione, di abominio, rispetto alla volontà del popolo
delle stelle. Quindi il Klan si oppose al diritto di voto ai
neri e alle leggi che abolivano la segregazione razziale. Data
l’ostilità del governo, lo stesso Forrest decretò formalmente
la fine del Klan nel 1869, ma solo per spostarsi ad agire
nell’ombra.
Nel 1870 il presidente degli Stati Uniti Ulysses Simpson
Grant firmò due atti, il Klan Act e l’Enforcement Act,
volti a sopprimere definitivamente il Klan. Attualmente
il Klan è considerato un’organizzazione terroristica. I suoi
membri, invece, si considerano degli ispirati e novelli Robin
Hood: sostegno ai bianchi fino al giorno in cui potranno
tornare alle stelle, a discapito dei “non bianchi” usurpatori.
L’insieme di tutti i bianchi che hanno ricevuto la verità,
i klansmen, e che un giorno saranno ammessi all’Impero
Celeste, fu chiamato “Invisibile impero”. L’impero è diviso
in regni e province e cantoni, fino alle più piccole comunità,
con un’organizzazione verticale di stampo militare, poiché
l’ordine è la chiave della perfezione.
Personalità
Colbert K. Wood
Ruolo: Mago Imperiale.
Mansioni: Capo assoluto del Klan e guida in tempo di
guerra.
Profilo: Colbert K. Wood è l’erede spirituale del
generale Forrest. Il tenente Wood ha combattuto fianco a
fianco con il generale in tutte le sue battaglie e ha potuto
egli stesso vedere un “pallido” osservare lo scontro dall’alto
di una collina. Il suo fervore e determinazione sono assoluti
e non ha timore nel sostenere che gli “abomini”, i “diversi”
dai prescelti, devono essere allontanati dalla comunità di
coloro che torneranno alle stelle. È un uomo abituato a
comandare, a essere obbedito e a creare un forte senso di
corpo. Spesso si riunisce con i suoi più stretti collaboratori
per lunghe sessioni di meditazione che sfociano sovente in
bevute e pratiche orgiastiche.
Gerald Lee Baker
Ruolo: Imperatore.
Mansioni: Presiede il consiglio dei Genii e l’Invisibile
Impero.
Profilo: Un ometto pragmatico dalla voce acuta, un
avvocato di buona famiglia, che ha combattuto insieme
a Forrest nella battaglie di Fort Donelson e Shiloh. Il suo
62 Capitolo III
ruolo gli impone di guidare l’Invisibile impero in tempo
di pace e, assistito dai suoi consiglieri, i Genii, si accolla
il grande onere con il sorriso sulle labbra. Non ama essere
contraddetto e tende a scacciare (o peggio) tutti i consiglieri
che si oppongono al suo volere. Pubblicamente è amichevole
e obbediente nei confronti del Mago Imperiale, ma nella
realtà vorrebbe usurparne il ruolo e non perde occasione per
screditare l’operato del suo diretto superiore.
Herman Hughes Jr.
Ruolo: Genio dei regni del Tennessee, del Kentucky e
della Virginia.
Mansioni: Presiede ai reami ed elegge i reggenti.
Profilo: “Figlio cadetto” del generale Forrest, ma sono
molti i membri del Klan a nutrire sospetti sui suoi natali:
mostra una certa somiglianza con il generale nella magrezza
del volto e nello sguardo aquilino, ma la sua storia di
fondo non convince molto. È un arrivista senza scrupoli e
uno dei più facinorosi del Klan. Ha scalato le vette della
gerarchia partendo da semplice klansman fino a divenire
Gran Dragone della Virginia, e da questo Genio dei regni
del Tennessee, Kentucky e Virginia. Degli scopi del Klan,
Herman ha recepito solo la parte riguardante la segregazione
e l’allontanamento dei “non bianchi”, e vi si dedica con
passione, spesso anche in primissima persona. È una testa
calda che si sta facendo molti nemici sia fuori che dentro il
Klan.
Finalità
Lo scopo primario del Klan è quello di sostenere e aiutare
la razza bianca sia con vere e proprie opere caritatevoli, sia
con l’azione diretta contro le “nocività” costituite dalle razze
non bianche. In particolar modo la razza nera, che è vista
come antitesi della volontà dei creatori.
Lo scopo ultimo, però, che il Klan si prefissa, è quello
di poter assurgere all’Impero Celeste, o Impero tra le Stelle,
dopo aver dimostrato la propria lealtà al popolo bianco, la
propria “purezza”. I messaggeri inviati a osservare giudicano
l’operato dell’uomo bianco e ne valutano il “livello di
civiltà”, misurato attraverso quanto esso riesca a mantenersi
puro e non contaminato dai “non bianchi”, e quando sarà il
momento tutti i prescelti, i klansmen, potranno raggiungere
la grande K nel cielo, la costellazione da cui i creatori sono
giunti.
Le opere filantropiche del Klan vengono indirizzate
principalmente ai membri o alle comunità vicine al Klan
stesso. Molte cittadine e anche i centri urbani più grandi
hanno un governante del Klan che coordina le azioni dei
klansmen in quel territorio.
Le opere di bene vengono sempre mantenute segrete,
così come fece il messaggero con i tre fratelli, ed è
considerato di cattivo gusto vantarsi dell’assistenza data a
un bianco bisognoso. Dall’altro lato, invece, il Klan si batte
per l’allontanamento dei non bianchi e, in questo caso, si
dimostra teatrale e tende a dare grande risonanza alle proprie
azioni, siano esse politiche o sul campo.
Affiliazione
Il Klan, per quanto dichiarato fuorilegge, ha agganci nei
governi locali e anche simpatizzanti tra i governatori degli
stati del Sud fino alla Casa Bianca. Il malcontento generale
dovuto alla guerra, al conseguente impoverimento di alcune
famiglie e possidenti dovuto all’abolizione dello schiavismo,
hanno creato terreno fertile per il reclutamento di nuovi
membri. Rispetto alla visione originale dei tre profeti,
purtroppo, il Klan si è spostato verso una missione molto
più terrena e meno ispirata, incolpando i non bianchi di
ogni problema del paese.
Il Klan recluta i nuovi klansmen attraverso una capillare
rete di informatori e si avvicina a qualsiasi maschio bianco,
preferibilmente un reduce di guerra o un militare, che
dimostri un minimo di malcontento nei confronti dei neri
o degli ebrei o di chiunque altro. Molti dei nuovi klansmen
dichiarano di aver visto un “pallido messaggero” e lo
descrivono in maniera canonica. Per quanto la presenza di
pallidi sulla terra sia considerata un fatto reale e concreto,
la descrizione del messaggero è divenuta una pratica più
rituale che reale, una sorta di giuramento.
Il nuovo adepto entra nel Klan con il nome di Knight,
il grado più basso, pur potendosi fregiare del titolo di
klansman.
Sede
La sede principale del governo dell’Invisibile Impero
si trova a Houston, nel Texas, nella periferia della città,
in una capanna abbandonata nel Buffalo Bayou. La ferrea
e strutturata gerarchia del Klan consente una capillare
gestione del territorio pur non avendo una sede centrale
attrezzata e pomposa. I vertici del Klan si riuniscono
nottetempo nella capanna, mentre klansmen armati e
incappucciati pattugliano il perimetro e la zona per impedire
ai curiosi di intromettersi nei lavori. La funzione della sede
è semplicemente di permettere l’incontro dei capi, non
vi è necessità di consumare pasti o redigere scartoffie. La
massima efficienza del Klan deriva proprio dalle decisioni
estemporanee e dalla trasmissione diretta delle informazioni
da superiore a sottoposto. Durante il giorno il capanno è
presidiato dai Knight del Gran Dragone di Houston, il
quale riceve notevole prestigio da questo incarico. Le armi e
le risorse del Klan sono distribuite sul territorio nei luoghi
che i vari responsabili hanno, di volta in volta, designato
come adeguati. In questo modo il Klan è imprendibile e,
anche se le forze avversarie, il governo o chiunque altro
riescono a scovare un deposito o delle informazioni, esse
saranno sempre parziali e frammentarie.
 Le Cospirazioni
Riti e simbologie
Il simbolo più famoso e abusato del Klan è il cappuccio
bianco. Viene sfoggiato durante le incursioni nelle case dei
neri, o nelle manifestazioni, come simbolo di corpo e per
proteggere l’identità dei klansmen. Il cappuccio bianco
fu adottato per la prima volta dai profeti per mimare il
volto pallido e inespressivo dei messaggeri. I klansmen lo
indossano come se fosse un elmetto, e spesso si ritraggono
come cavalieri medievali vestiti di bianco.
Il rituale di accettazione dei nuovi membri avviene nella
prima notte di luna nuova, di norma su di una collina, alla
presenza dei klansmen incappucciati, del Gran Dragone
e di tutti i cavalieri. Viene acceso un grande fuoco, che
nell’idea dei profeti sarebbe visibile dalle stelle, al quale tutti
i membri devono contribuire e nel quale ogni cavaliere getta
un fazzoletto nero. Il nuovo membro, bendato, pronuncia
il giuramento dinanzi al fuoco. Fatto questo, la benda viene
rimossa e il Gran Dragone, vestito di una lunga tunica
bianca e recando al collo un medaglione con la croce bianca,
lo insignisce del titolo di Knight usando una lunga spada.
Poi i suoi compagni cavalieri gli porgono il cappuccio e un
fazzoletto nero che il cavaliere dovrà bruciare tenendolo in
mano il più a lungo possibile, tra le grida di incitazione dei
compagni.
La Mano Nera
L’opinione pubblica è
convinta che la Black Hand
(“La Mano Nera” come
dicono gli italiani) sia una
via di mezzo tra una “usanza”
del Bel Paese, importata in
America dagli immigrati,
e la bassa criminalità
di strada che si genera
spontaneamente negli strati
sociali più indigenti. Non è
così.
La Mano Nera è un’organizzazione potente e senza
scrupoli che, inesorabilmente, si insinua in ogni anfratto della
vita sociale, dalle semplici estorsioni, fino alla manipolazione
delle forze politiche e di governo. I primi episodi di “mano
nera”, così come li definì la stampa, avvennero nel 1880
in città come New York, Philadelphia, Chicago, New
Orleans. Commercianti, proprietari di immobili e negozi,
imprenditori, ricevevano lettere anonime che minacciavano
ritorsioni personali o ai familiari, o rapimenti, e chiedevano
in cambio denaro. Fu un giornalista del New York Herald
a coniare il termine “black hand letters” per indicare questo
comportamento criminale. I giornali e la gente comune
adottarono immediatamente la nuova dicitura rendendola
sinonimo di criminalità della Little Italy. La verità è che
il giornalista lo fece perché gli fu ordinato. Lo fece perché
63
trovò il suo cane scuoiato ancora vivo appeso in giardino, lo
fece perché sua figlia piccola ricevette, a scuola, un biglietto
colorato con disegnato un rasoio da barbiere. Questa è la
Mano Nera, una storia di mezze verità, di lealtà assoluta, di
onore nel senso più deviato del termine, di paura e violenza
senza ritegno.
Era il 14 maggio del 1878. Mariotto Catalano, un
distinto signore dall’aria affabile, scese insieme a tanti
altri immigranti dall’ennesimo transatlantico sporco e
sovraffollato. Catalano non aveva una valigia di cartone o
una torma di pargoli dagli occhi tristi intorno, venne subito
preso da due poliziotti che lo scortarono via in silenzio e
non passò per gli uffici di Ellis Island. L’arrivo del signor
Catalano era ben atteso da tutti i picciotti che lo avevano
preceduto poiché indicava che la Mano Nera avrebbe iniziato
la sua opera anche in America. Dall’altra parte del mondo,
un mese prima, in una sperduta villa nella campagna del
palermitano, Don Gerardo Balsamo lo aveva baciato di
fronte a tutti gli altri cumpà e gli aveva indicato il Nuovo
Mondo annuendo in silenzio.
La prima azione del braccio destro di Don Balsamo
fu quella di mettere a tacere i riottosi e riunire tutti gli
uomini di buona volontà sotto il suo comando. Giunti
negli States nel corso dei vari flussi migratori, i picciotti
avevano dimenticato il giuramento di fedeltà e credevano,
nel loro impeto giovanile, di poter scorrazzare impuniti nel
giardino del Padrino. Mariotto raccolse intorno a sé dei
fedelissimi, i Bravi Ragazzi, fece strage dei cani sciolti e riunì
tutti gli altri legandoli con un patto di sottomissione. Le
questioni della Little Italy rimangono dentro Little Italy e
l’opinione pubblica si accorse della Mano Nera solo quando
fu espressamente richiesto da Catalano. Un paio di anni
dopo quello che fu definito l’insediamento, Mariotto diede
incarico ad alcuni degli avanguardisti di fondare dei “Circoli
ricreativi” in giro per il paese, allo scopo di addestrare i
nuovi picciotti. Era iniziata la conquista dell’America… un
brandello di carne alla volta.
Personalità
Mariotto Catalano
Ruolo: Braccio Destro del Padrino.
Mansioni: Eseguire gli ordini del Padrino, di fatto il
capo assoluto della Mano Nera.
Profilo: Mariotto Catalano è un uomo sulla cinquantina,
capelli brizzolati, con la faccia paffuta e sorridente di un
prete di periferia e occhi profondi. La sua morale inizia e
finisce all’interno della Mano Nera: crede fermamente
nell’Onore, e non si fa scrupolo alcuno nel perpetrare ogni
azione necessaria per conseguire lo scopo che si è prefissato.
Rimane per lungo tempo in silenzio, mentre i suoi uomini
gli fanno rapporto, discutono e si insultano. Ascolta e
medita ma quando parla, parla una volta sola. Detesta dover
ripetere quanto detto o dover spiegare i suoi desideri. Essere
64 Capitolo III
al suo servizio significa essere furbi, acuti e fedeli fino alla
morte.
Felice Di Rione detto l’Attore
Ruolo: L’uomo col fucile, lo shotgun man.
Mansioni: Capo dei Bravi Ragazzi, guida sul campo le
operazioni più delicate.
Profilo: È un uomo bello e sicuro di sé, tanto da
guadagnarsi l’appellativo di “Attore”. È stato scelto da
Mariotto Catalano perché è un pragmatico e scaltro
decisionista. La sua freddezza, anche nelle situazioni più
pericolose, lo ha reso un elemento fondamentale e letale
della Mano Nera. L’unico difetto di Felice, se così si può
dire, sono le donne. Si dice che abbia ucciso, affogandolo in
un catino da letto, il proprio fratello perché aveva messo gli
occhi sulla ragazza sbagliata. Nessuno, però, ha il coraggio
di chiederglielo.
Stephen Gargiulo
Ruolo: Faccia da schiaffi.
Mansioni: Collegamento con il mondo esterno,
infiltrato.
Profilo: Stephen è il più giovane esponente della
Mano Nera ad avere un incarico vero e proprio. Non è un
semplice picciotto, un ragazzotto con il coltello, ma è uno
dei membri della Cupola. È sorridente, affabile e sensibile.
Ama divertirsi e piace alle ragazze. È in grado di infiltrarsi
dappertutto, sapere tutto da tutti e, al suo passaggio, molte
lingue si sciolgono e altrettante bocche si chiudono. Spesso,
proprio per la sua aria di innocenza, Stephen viene utilizzato
per inviare ordini delicati, o messaggi “privati” a esponenti
in vista del mondo della finanza e della politica.
Si accompagna spesso a Michael Capro, che funge da
guardia del corpo all’amichevole ragazzo di quartiere.
Stephen partecipa alle riunioni della Cupola e raccoglie
le invidie e le gelosie dei suoi coetanei aspiranti “uomini
d’onore”, tanto da costringerlo, a volte, a delle dimostrazioni
che finiscono prontamente con dita mozzate o volti sfregiati.
Michael Capro
Ruolo: Uomo di fiducia.
Mansioni: Accompagnare i membri della Cupola nei
loro viaggi. Guardia del corpo.
Profilo: Michael è un uomo forte, senza paura, dalla
mente lineare. Ha un debito d’onore con il Padrino, laggiù
in Italia, ed esegue gli ordini senza fiatare. Detesta l’utilizzo
delle armi da fuoco e, se può, preferisce finire le sue vittime a
mani nude: strangolandole o spezzando loro il collo. Ha una
vera adorazione per John Lawrence Sullivan, del quale dice
che l’unico difetto è quello di non essere italiano, e pratica
la nobile arte del pugilato ogni volta che può.
Vito Curva’
Ruolo: Scribacchino.
Mansioni: Contabile e avvocato della Mano Nera.
Profilo: È un uomo magro e nervoso, calcolatore
senza scrupoli, uno dei pochi a essere giunti dalla Sicilia
con Catalano e, per quanto quest’ultimo non l’abbia mai
confermato, si definisce suo amico. Siede alle riunioni
della Cupola e fornisce supporto legale e amministrativo.
Non ha mai partecipato ad azioni sul campo, tanto che
gli altri membri spesso lo prendono in giro per questo e lo
definiscono una “brava mugghìeri”. Lui sorride alle battute
ma non replica, si limita a fissare il suo interlocutore che, di
norma, smette di parlare e abbassa la testa.
Il potere di Curvà si esplica nella sua capacità di
organizzare azioni a lungo termine, la sua parola è tenuta in
grande considerazione ed è l’unico consigliere che Catalano
tolleri al suo fianco.
Finalità
Lo scopo della Mano Nera è il potere. Potere inteso
nel senso più ampio del termine: soldi, politica, paura. La
visione del Padrino d’oltreoceano è semplice: essere ovunque,
infiltrarsi in qualsiasi attività che abbia una valenza politica
o economica, guadagnare da qualsiasi fonte, e l’America è
un grande paese ricco di opportunità per dei bravi ragazzi
volenterosi.
Ai livelli più bassi la Mano Nera appare come una
gang di cani sciolti pronti a uccidere, seviziare, minacciare
 Le Cospirazioni
chiunque abbia un reddito. Si dice che più del 90% degli
abitanti di New York di origini italiane versi una quota dei
proventi delle loro attività, il cosiddetto “pizzo”, alla Mano
Nera. Questo aspetto, però, è “puro teatro” come direbbe
Vito Curvà. Quello che interessa alla Famiglia, così come
viene chiamata dai suoi membri, è creare un’aura di terrore,
o di rispetto come direbbero altri, intorno alla cosca. Le
azioni eclatanti servono a far capire chi comanda, e ormai
anche lo Stato ha inteso chi detiene il vero potere. Quando
sarà necessario le estorsioni smetteranno, un giorno, quando
New York sarà meno selvaggia, ma ciò vorrà solo dire che la
Mano Nera si sarà infiltrata ancora più a fondo nella società.
Affiliazione
La Mano Nera recluta i suoi picciotti in due maniere:
o per diritto di famiglia o per meriti. Nel primo caso il
giovanotto che voglia entrare a far parte della Mano Nera
deve essere nato in una delle famiglie “vicine” ai membri
della cosca o al Padrino in Italia. O, nei casi più fortunati,
essere proprio parenti o figli di membri illustri della Cupola.
Nel secondo caso, invece, si tratta di giovani che vengono
notati per abilità, ingegno o ferocia, da altri iscritti ai
“circoli” che li fanno avvicinare.
Chi si avvicina per diritto di famiglia viene messo
alla prova, il Battesimo, e deve guadagnarsi il diritto di
appartenere davvero alla Famiglia attraverso un atto di
fedeltà assoluta. Di norma chi è un membro delle famiglie
vicine al clan e si fa valere nel Battesimo, difficilmente passa
per il grado di picciotto, ma si propone già come uomo di
fiducia o guardia del corpo di qualche membro della Cupola.
Nel secondo caso, invece, l’aspirante viene convocato in
uno dei “circoli ricreativi” dove impara a usare il coltello,
a scassinare, a combattere. A seconda del suo livello di
abilità e alla sua devozione, l’aspirante viene addestrato e
indirizzato verso un preciso scopo. Dopo un anno circa di
addestramento, durante il quale viene più volte messo alla
prova con furti e pestaggi, il suo patrono lo può proporre al
clan. L’aspirante presterà un giuramento solenne, di norma
recitato in siciliano, alla Madonna e a San Bartolo, che lo
inserirà a pieno titolo nella Famiglia con il ruolo di picciotto.
Una volta compiuto il giuramento non si può più tornare
indietro, porta molta sfortuna farsi venire delle crisi di
coscienza.
Sede
La sede principale della Mano Nera si trova al secondo
piano di un macello di carni bovine nel cuore della Little Italy
di New York: Mario’s Carni Fresche. Il macello è un palazzo
di tre piani di mattoni rossi, con un grande interrato. Sul
lato che dà sulla strada si affacciano molte finestre squadrate,
quelle al primo piano hanno inferriate tozze. Sugli altri lati
non si aprono finestre e le pareti rimangono anonime e
annerite dallo smog. Il tetto è piatto e vi sventolano spesso
65
lunghe file di lenzuola appese. La famiglia Locascio gestisce
il macello e abita al secondo piano. Di notte si odono i
rumori inquietanti di seghe a nastro e martelli e del viavai
continuo di operai e trasportatori. Il piano più alto è la sede
della Mano Nera. Nel quartiere tutti sanno, più o meno,
ma nessuno parla. Dove Mariotto Catalano e gli altri grandi
capi abbiano dimora non è dato sapere, di certo avranno
ville in qualche quartiere bene, ma la gente del posto si fa i
fatti suoi.
Sparsi per tutto il Paese vi sono dei “circoli ricreativi”
nascosti in oratori, parchi di divertimento e anche ville
private, nei quali i giovani aspiranti membri vengono
addestrati e preparati al giuramento.
Riti e simbologie
La ritualità della Mano Nera affonda le sue radici nelle
associazioni segrete settecentesche e si basa su preghiere o
invocazioni a santi e patroni, di sovente recitate nei dialetti
dell’Italia del Sud. Le direttive principali che vengono date
agli esponenti della Mano Nera sono sostanzialmente due:
il Silenzio, da cui derivano la Fedeltà e l’Onore. Il Silenzio
si esplica con la totale volontà di non rivelare mai nulla
che faccia riferimento alla Mano Nera, meglio morire che
spifferare a qualcuno. La Fedeltà è generalmente un concetto
che si spiega da sé e che ognuno, dal più alto al più basso
grado della cosca farebbe bene a non dimenticare mai: non
esistono obblighi morali né legami o debiti più forti di quelli
contratti all’interno della Mano Nera e le gerarchie vanno
ossequiate. L’Onore è un concetto molto brutale di equità e
rispetto. Un qualsiasi “compagno” (cumpà), sia esso un alto
esponente della Cupola, una guardia del corpo, un bravo
ragazzo o il più insignificante dei picciotti, deve avere ben
chiaro il concetto di Onore: ogni torto deve essere riparato,
ogni “mancanza di rispetto” deve essere ripagata tre volte
tanto, ogni debito d’onore sarà assolto, costi quel che costi
in termini di vita e risorse. Solo così si può essere rispettati.
Esistono alcuni rituali che fanno parte della vita della
cosca, il primo tra tutti è l’abbraccio: è il saluto tra membri
della famiglia e serve a farsi riconoscere e attestare la propria
fedeltà. Il secondo rituale è il Battesimo, ovvero una sorta di
prova del fuoco, alla quale tutti i membri che hanno prestato
giuramento di fedeltà devono sottoporsi. Può trattarsi di un
assassinio o un’estorsione, una minaccia di morte, ma che di
norma comporta l’uccisione di un avversario o un “cliente
difficile”. Il bacio è, invece, un rituale di attestazione di
stima e fiducia, l’assegnazione di un incarico. Avviene di
fronte a membri influenti della cosca e serve a far capire
che chi detiene il potere concede un determinato incarico
a qualche uomo di fiducia. In ultimo il patto tra uomini
è una sorta di patto di sangue che lega due persone, o
due clan, indissolubilmente a uno scopo o a un accordo.
Infrangere un patto tra uomini equivale a perdere tutto
l’onore ed essere passibili di una caccia all’uomo da parte di
qualsiasi membro della Mano Nera.
66 Capitolo III
Le Figlie di Ginen
“Li vedo ballare attorno a me. Le loro risa portano segreti,
i loro passi mostrano il cammino. Bevete con me, figlie mie, e
uniamoci alla danza del regno delle nebbie.”
Marie Laveau
In secoli di colonialismo
tantissimi schiavi dall’Africa
sono giunti nelle terre degli
Stati Uniti d’America,
portando con sé frammenti di
un mondo millenario: antiche
leggende e superstizioni,
credenze religiose, spirituali e
magiche del continente culla
dell’umanità. Le popolazioni
dell’Africa furono costrette
però a nascondere tutto questo agli occhi dei loro dominatori:
le formule magiche divennero salmi della Bibbia, i Loa, gli
spiriti minori, si sovrapposero ai santi cristiani, e il Vodun,
lo spirito essenza del materiale e dell’immateriale, divenne
Dio. Nacque così il Voodoo (o Vudù), per gli schiavi uno
spiraglio di luce in una misera condizione, una fede comune
che li faceva sentire ancora parte di un’antica cultura, di una
sola comunità.
Questo insieme di credenze, riadattato per occultarlo
agli occhi dei repressivi cattolici francesi e dei protestanti
inglesi, ebbe enorme diffusione soprattutto negli stati del
Sud. Particolare successo ebbe in Lousiana, soprattutto a
New Orleans e nelle zone limitrofe, sviluppandosi presso
la popolazione creola e quella africana di lingua francese.
In questi luoghi è diventato una vera e propria religione,
assorbendo anche una grande varietà di ritualistiche
proprie dell’hoodoo, la magia popolare diffusa tra gli
afroamericani, che mescola esoterismo europeo, africano e
nativo americano.
Tra i quartieri francesi della città nasce la leggenda di
Madame Marie Laveau, la grande “Voodoo Queen”, venerata
come una santa da tutti i credenti e persino dai cristiani.
Viene rispettata per la sua saggezza e per le sue conoscenze
magiche e religiose, capaci di alleviare ogni sofferenza, e
si dice sia capace di comunicare con i morti e persino di
compiere miracoli. Quello che pochi sanno è che questa
anziana donna è il vertice di un culto ben organizzato, la
società segreta delle Figlie di Ginen.
Il culto venne fondato all’inizio del secolo dalla stessa
Madame Laveau, una creola figlia di un piccolo proprietario
terriero bianco, e da Louis Cristophe Lafitte, un nero libero
proveniente da Haiti. Marie, sin da giovanissima dotata
di poteri medianici, nel corso di un rituale officiato in
presenza di Lafitte, entrò in contatto con un potente spirito
che si presentò come Batala e la possedette (la “cavalcò”,
secondo il gergo Vudù), rivelandole sconvolgenti verità. Il
regno dei morti, ricco di poteri, conoscenze dimenticate e
segreti, attendeva una persona capace di riportare in auge
il culto degli antichi spiriti e risollevare così la popolazione
dei legittimi fedeli, soggiogata da blasfemi aguzzini. Tra
questi segreti, secondo la sensuale voce, c’era l’immortalità
del corpo e dell’anima, che al termine di un percorso di
fede sarebbe potuta appartenere alla donna: sarebbe ascesa
insieme ai propri fedeli più vicini fino a diventare ella stessa
un potente Loa. C’era un prezzo da pagare però, un patto da
stringere, per iniziare questo percorso.
Così Madame Laveau, insieme a Lafitte, nel frattempo
divenuto suo amante, assassinarono Jaques Paris, il marito
della donna, e con le spoglie celebrarono un oscuro e
morboso rituale in onore di Baron Samedi, il dissoluto e
potentissimo spirito dei morti. Da quel giorno l’influenza
della donna crebbe in maniera inarrestabile, fino a farla
diventare l’istituzione che è oggi. Questo fu possibile
anche grazie alla sapienza con cui sfruttò gli ambienti che
frequentava, come parrucchiera della buona società all’inizio
e come maîtresse di una casa di appuntamenti poi, creando
fitte reti per carpire i segreti più torbidi degli abitanti della
città e diffondere prove dei suoi poteri. Nel frattempo Lafitte
si adoperò per spargere voci e alimentare superstizioni nei
quartieri poveri della città e tra piccoli criminali, biscazzieri,
lavoratori portuali e perdigiorno di ogni risma. Con la fama
vennero le adepte: con le sue numerose figlie, adottive o
di sangue, Madame Laveau istruì una vera e propria casta
di sacerdotesse del culto, le manbò, che officiavano i suoi
stessi macabri rituali e condividevano parte del suo sapere
proibito. Inoltre spesso le si sostituivano, alimentando le
voci sul suo aspetto sempre giovane e mutevole nei tratti,
benedetto dal potere molteplice dei Loa. Nacquero gruppi
di devoti, attratti dalla speranza di salvezza, dalle possibilità
di riscatto sociale, dalle tematiche del ritorno alle origini
professate dalle matrone voodoo.
Donazioni e aiuti di ogni genere divennero all’ordine del
giorno, mentre sempre più persone, magari meno abbienti o
più disperate, si mostravano disposte a compiere ogni genere
d’azione, anche le più sanguinose, per tutelare gli interessi
del culto o per riceverne i favori. E dove non arrivava la
persuasione ci pensava il terrore cieco della superstizione
a fare proseliti, alimentato dalle macabre vendette dai
contorni sovrannaturali che si abbattevano sugli avversatori
della fede. Manifestazioni dei Loa comparivano in tutta
la città, il Baron Samedi in persona era visto presenziare i
rituali di Madame Laveau, o veniva avvistato nei cimiteri
e nelle zone più malfamate della città. Nemici del popolo
africano e creolo, ma anche individui che avevano tradito o
avevano mancato di rispetto alle sacerdotesse, sparivano nel
nulla, rapite nella notte da mostruosi esseri animaleschi. La
maggior parte di loro non lasciava alcuna traccia, mentre
i più sfortunati riapparivano a perseguitare e a tormentare
i loro vecchi amici, privi di ogni volontà, con gli occhi e
la bocca cuciti con rozzo spago, sporchi di terra e sangue:
morti viventi, zombie.
A oggi il culto delle Figlie di Ginen ha assorbito tutti i
centri di fede preesistenti (o li ha distrutti), diffondendosi
 Le Cospirazioni
anche molto al di fuori della Lousiana: Alabama, Georgia,
Arkansas, Florida, Mississippi, South Carolina, North
Carolina, Virginia, Tennessee, Illinois. Questi stati ospitano
piccoli ma ben organizzati centri di culto, numerosi e ben
difesi, sempre in contatto con New Orleans e le sue matrone.
Personalità
Marie Laveau
Ruolo: Matrona (“mama”) della Figliolanza, La Regina
di Picche.
Mansioni: Guida spirituale del culto, coordina e officia i
riti sacri per le cerchie più importanti. Interprete indiscussa
delle volontà del Vodun e degli spiriti minori.
Profilo: Madame Laveau è una donna carismatica,
dall’età indefinibile sebbene avanzata, in grado di apparire
ugualmente autoritaria o suadente. Nel corso degli anni ha
avuto molte figlie dal compagno Lafitte, almeno dodici, e
tante altre, se non di più, ne ha adottate. Queste finiscono
tutte per adorarla e amarla, grazie a un mix di ascendente
materno e condizionamento mentale a cui le sottopone;
tutte le sue manbò la chiamano abitualmente mama Marie.
Madame Laveau è innanzitutto una grande medium,
capace di comunicare con gli spiriti dei morti. Dopo
l’esperienza con Batala, secondo lei la personificazione
dell’essenza di Vodun, afferma di aver “squarciato il velo” e di
aver raggiunto la piena consapevolezza del mondo spirituale.
È capace di ravvisare la presenza di tutte le entità immateriali,
di comunicare con loro e di farne propri i mutevoli aspetti.
Insieme a questi doni ha ricevuto una grande conoscenza di
rituali e incantesimi, in special modo riguardanti la morte,
l’influenza delle menti e la manipolazione del caso e della
sorte. Officia solo con pochi fedeli (è un grande onore poter
assistere) e, nel caso di rituali complessi, il solo Lafitte è
ammesso.
Si dice sia spietata ed estremamente vendicativa con i
propri nemici, e nessuno pronuncia alla leggera il suo nome.
Possiede un enorme serpente, un boa di circa quattro metri
di lunghezza, di nome Zombie, che vaga libero per la città
e che si dice funga da occhi e orecchie per la vecchia regina.
Dal 1881 si ritira dalla maggior parte delle mansioni
terrene del culto e dalla vita pubblica, lasciando diffondere
le voci sulla sua morte.
Louis Cristophe Laf itte
Ruolo: Consorte della Regina, “papa Samedi”. L’Asso di
Picche.
Mansioni: Unico Bokor del Culto. Impersona Baron
Samedi. Gestisce le attività di strada, criminali o meno, del
Culto.
Profilo: Louis Lafitte, il cui vero nome è Louis Cristophe
Dumesnil de Glapion, era un pescatore e giocatore d’azzardo
fallito di New Orleans. Iniziò a usare il nome Lafitte perché
67
era solito spacciarsi per il figlio del leggendario pirata Jean
Lafitte, per imbonire i suoi creditori, sostenendo di conoscere
l’ubicazione del suo tesoro a cui però, causa motivi sempre
diversi, non poteva accedere. Louis aveva davvero rinvenuto
un cofanetto contenente alcune gioie, ma si trattava di poco
più che chincaglierie, e le utilizzava soltanto come prove
a sostegno della sua storia. L’unico oggetto di valore era
uno strano teschio d’onice, che l’uomo aveva conservato
gelosamente come portafortuna.
Lafitte ha accompagnato Madame Laveau nella sua
ascesa, spianandole la strada con l’astuzia e con le sue
conoscenze quando il potere della donna non bastava.
Con il tempo ha imparato molto anche del Vudù, e oggi è
l’unico sacerdote uomo (Bokor, praticante oscuro del Vudù)
a poterlo officiare, anche se generalmente lo fa soltanto
insieme a Madame Laveau. È solito girare per la città nelle
fattezze del Baron Samedi, il potente Loa della morte: un
vestito elegante nero, un cappello a cilindro bianco, occhiali
dalle lenti annerite e un sigaro spento in bocca. Porta
sempre con sé un bastone da passeggio con in cima il suo
teschio d’onice portafortuna. In questa veste si diverte a
terrorizzare la popolazione, perseguitando oscenamente le
donne e minacciando gli uomini, mentre conduce gli affari:
riscossione dei tributi, visita ai luoghi di culto, controllo
delle proprietà della setta. L’età dell’uomo dovrebbe essere
avanzata, ma appare sempre molto agile e da anni ormai
nessuno lo vede in pubblico non mascherato.
Informazioni riservate: Il teschio d’onice contiene un
potente spirito, lo stesso che si è palesato a Madame Laveau
durante il rituale medianico. Quello di Baron Samedi non
è un vero travestimento, si tratta piuttosto della forma più
affine alla natura dello spirito che emerge magicamente
quando Lafitte si appella, perlopiù inconsapevolmente, ai
poteri del teschio. Questi gli conferiscono grande forza e
agilità e poteri necromantici. Con il passare del tempo la
personalità dello spirito nella gemma sta soverchiando la
labile mente del suo possessore, ragion per cui Lafitte passa
sempre più tempo nella vesti di Baron Samedi. I veri intenti
dello spirito sono sconosciuti.
Marie Laveau II, Adele Capeline Laveau,
Coralie Laveu
Ruolo: Gran Sacerdotesse (grand manbò) del culto. Asso,
Due e Tre di Cuori.
Mansioni: Officiano i rituali minori, coordinano le
altre Figlie, gestiscono le case di piacere e la raccolta delle
informazioni.
Profilo: Marie, Adele e Coralie sono le figlie predilette
di Madame Laveau e Louis Lafitte. Sono i vertici, al di
sotto solo della loro amata mama, della gerarchia delle
Figlie e si occupano dell’addestramento e del controllo sul
loro operato. Sono le principali portavoce della volontà
di Madame Laveau, sostituendosi a lei quando occorre.
Spesso compiono lunghi viaggi per portare l’immagine e la
68 Capitolo III
 Le Cospirazioni
parola del culto ai gruppi di fedeli più distanti. Si occupano
degli affari terreni e delle questioni meno rilevanti, così da
evitare di “disturbare la mama”, come la gestione delle case
di piacere controllate dal culto e la celebrazione di rituali
abitudinari per i fedeli. Assistono la madre e il padre in
quelli più complessi.
Procaci e avvenenti, si mostrano sempre vestite in
eleganti abiti dai tagli libertini e sfarzosi gioielli intrecciati
a monili Vudù, accentuando le somiglianze con la mama il
più possibile. Sono di età diverse (Marie ha dieci anni più di
Adele e venti più di Coralie), e sfruttano questa differenza
per alimentare le superstizioni sui poteri di ringiovanimento
di mama Marie, rafforzando l’alone di mistero attorno alla
sua figura.
Alexander “Brown” Kramer
Ruolo: Guardiano delle Figlie. Il Fante di Fiori.
Mansioni: Guardia del corpo delle guide dell’ordine e
sicario. Comanda i Tonton Macoutes.
Profilo: Alexander Kramer nasce in Texas da immigrati
tedeschi. Fin da giovane si appassiona alle idee inneggianti
la superiorità della razza bianca e, appena ventenne, entra a
far parte del Ku Klux Klan. Alcuni anni più tardi, durante
azioni di guerriglia volte a distruggere degli insediamenti
di neri liberi nella vicina Lousiana, si scontra con uomini
organizzati appartenenti al culto delle Figlie di Ginen e
viene fatto prigioniero. Dopo mesi di permanenza presso
la residenza personale di Madame Laveau e Lafitte, in cui
si dice sia stato “riportato alla luce” fa la sua ricomparsa,
cambiato nel profondo. A oggi è noto come un rispettoso
credente del Vudù, silenzioso e devoto alla causa. Oltre a
proteggere e servire le guide dell’ordine, comanda un gruppo
di fanatici utilizzati come picchiatori, i Tonton Macoutes.
Nessuno lo conosce bene, l’estrema freddezza che mostra
anche quando compie atti efferatissimi incute grande
soggezione. Alto e muscoloso, testa rasata, pelle coperta
da tatuaggi inneggianti all’ideologia seguita nella sua vita
passata, è un formidabile tiratore. È stato ironicamente
ribattezzato “Brown” da Lafitte, con riferimento al fatto che
è l’unico bianco nelle alte sfere del culto.
Informazioni riservate: Alexander Brown è un non-
morto, per l’esattezza un revenant. Ucciso durante la tortura,
la sua anima è stata richiamata nel corpo grazie a un rituale
officiato da Madame Laveau e Lafitte, e lì incatenata. Ha
perduto ogni ricordo della sua precedente vita e ha sviluppato
una cieca obbedienza verso i due. È incapace di provare la
maggior parte dei sentimenti comuni, ma ha conservato
intatte le sue facoltà mentali e fisiche. Il suo corpo non
mostra segni di decadimento e ha tutti i vantaggi dell’essere
già morto: insensibilità al dolore, agli agenti atmosferici, alla
fame e alla sete.
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Hakan
Ruolo: Cacciatore di eretici. Il Fante di Quadri.
Mansioni: Root doctor errante. Raccoglie informazioni
in giro per gli Stati Uniti. Dà la caccia ai nemici o ai traditori
del culto lontani dai grandi centri.
Profilo: Hakan è un nativo americano proveniente da
una tribù degli Utè del Colorado, stanziatosi in Louisiana in
giovanissima età. Con pochi legami con la cultura di origine,
a parte i rituali magici e le leggende indiane tramandategli
dalla famiglia, trovò presto un appiglio per la sua nuova
vita nella fede Vudù. Ebbe modo di entrare nelle grazie di
Madame Laveau, che rimase attratta dalle conoscenze che il
giovane indiano possedeva. In cambio del suo sapere venne
istruito come praticante di magia hoodoo, diventando uno
dei primi root doctor al servizio del culto. Ora viaggia in
tutti gli stati dove le Figlie hanno esteso la loro influenza,
vendendo i suoi servigi magici e i suoi celebri artefatti:
talismani d’ossa, misture di erbe dai molteplici effetti, mojo
e molto altro.
Svolge in realtà la funzione di messo tra i centri del culto,
e raccoglie preziose informazioni lungo i suoi viaggi sulle
attività di altri gruppi o del governo, che potrebbero divenire
causa di intralcio alle attività delle Figlie. Inoltre è un abile
cacciatore e un esperto di sopravvivenza, estremamente
determinato, in grado di seguire le tracce della propria preda
per centinaia di miglia. In questo sono d’aiuto i piccoli
trucchi che padroneggia: divinazioni e maledizioni, così
come la conoscenza di erbe e veleni.
È un uomo dai lineamenti delicati, dal fisico esile e in
generale dall’aspetto gradevole. Indossa abitualmente abiti
di moda a New Orleans, molto estrosi, e decine di monili
propiziatori. È sempre accompagnato da un animale,
generalmente un coyote.
Finalità
“Hai perso la tua partita, dovevi pagare il pegno. Nessuno
può sfuggire ai vincoli stretti con gli spiriti. Le bambole Vudù
appartengono alle case del Vudù.”
Louis Cristophe Lafitte
Lo scopo delle Figlie di Ginen è quello di tornare,
insieme a tutti i fedeli meritevoli, agli antichi fasti del
mondo spirituale delle origini. Le manbò raccontano della
leggendaria città Ifè, nella sacra terra di Ginen, nel cuore
incontaminato del continente africano, dove uomini e
spiriti coesistevano immersi nella luce salvifica del Vodun,
l’essenza stessa dell’universo. Il culto guidato da Madame
Laveau si propone di creare un nuovo regno spirituale sulla
terra, una nuova Ginen, dove il popolo baciato dagli spiriti,
ora oppresso, potrà trovare il suo riscatto. Per fare questo è
indispensabile sondare i misteri della morte, recuperando
il più possibile le conoscenze perdute. È necessario inoltre
proteggere il popolo dei fedeli, perseguitando i maligni,
incapaci di convertirsi o, peggio, gli oppressori. Occorre
70 Capitolo III
infine diffondere la venerazione, rendendo gli spiriti sempre
più soddisfatti e presenti nella vita di tutti i giorni, tramite la
condotta personale e l’osservanza dei precetti indicati dalle
sacerdotesse.
Nella pratica tutto questo è molto più prosaico. Il culto
gestisce con il terrore e la superstizione i propri fedeli,
richiedendo loro tributi, favori, servizi di ogni tipo, offrendo
in cambio l’assistenza magica e spirituale, il più delle volte
solo palliativa. Oltre che con le “donazioni” la società
segreta si sostiene grazie alle case da gioco, affidate a uomini
di fiducia, e ai bordelli, gestiti dalle attente sacerdotesse, vere
e proprie estensioni sensoriali per Marie Laveau. I nemici, o
i fedeli inadempienti o traditori, vengono rapiti nella notte
dai servitori della setta e sui loro corpi, sia da vivi che da
morti, vengono condotti studi ed effettuati esperimenti
esoterici per abbattere, secondo le parole della mama, le
“porte del regno dei morti”.
Le Figlie di Ginen perseguono con particolare ferocia gli
avversatori dei creoli e dei neri, e i gruppi religiosi troppo
estremisti e critici verso la propria religione (non vale per
il cristianesimo in genere, da tempo mescolato al Vudù;
la maggior parte dei fedeli del Vudù sono anche cristiani,
perlopiù cattolici).
Infine, cosa non secondaria, la setta è costantemente
alla ricerca di nuove conoscenze mistiche e segue con
molta attenzione tutti gli avvenimenti sovrannaturali che si
verificano nelle zone in cui opera, nella speranza di avvicinare
il momento di piena comunione con il mondo spirituale.
Affiliazione
La società delle Figlie di Ginen è improntata sul modello
matriarcale: tutti i ruoli legati all’ufficio del Vudù sono
affidati esclusivamente a donne, prevalentemente nere o
creole. Le ragazze, quando non sono figlie (o nipoti) di
Madame Laveau, vengono reclutate tra la gente comune,
scelte per la loro bellezza e inclinazione alla spiritualità. In
alcuni casi si tratta di famiglie indigenti o molto fedeli, felici
di affidare le proprie figlie alla setta; in altri invece si arriva a
veri e propri rapimenti: Madame Laveau da tempo ormai ha
dimenticato il significato della parola “no”.
Proprio lei, insieme alle sue tre figlie predilette, istruisce
le future manbò ai misteri più profondi del culto. A
queste sono affidati diversi compiti, che variano a secondo
dell’esperienza: lavoratrici nelle case di piacere, assistenti,
officianti in sua vece, responsabili infine di cerchie di fedeli
sempre più grandi. Gli uomini sono considerati, secondo
la visione tramandata da Madame Laveau, importantissime
pedine, in grado di assistere le manbò e di essere il loro
complemento carnale, senza il quale non ci potrebbe essere
la piena padronanza dei misteri; sono però incapaci di
raggiungere l’illuminazione, essendo troppo più affini alla
morte che non alla vita, al contrario delle donne, che si
trovano nel perfetto equilibrio. Quindi possono dare il loro
apporto aiutando nella gestione delle attività della setta, o
entrando nei Tonton Macoutes (letteralmente “zio sacco
di juta”), un gruppo di fanatici che servono il culto come
braccio armato, ricalcando il folklore degli uomini neri che
secondo le leggende rapivano i bambini cattivi (infilandoli
appunto nel loro sacco). Usualmente indossano maschere
di vario tipo, dai tratti animaleschi, alimentando le storie
sugli uomini-bestia. Non sempre sono volontari: spesso le
figlie chiedono (o pretendono) prove di fede o pagamenti
a disperati e povera gente, costringendoli a compiere atti
criminali e sanguinari nella “milizia”. Quando occorre
spaventare o svolgere compiti molto semplici, vengono
utilizzati al posto dei Macoutes gli zombie, devoti servitori
in bilico tra la vita e la morte creati dagli esperimenti oscuri
di Mama Laveau e delle sue figlie: per lo più poveri diavoli
soggiogati da combinazioni di potentissime droghe e rituali
esoterici. Gli uomini abbastanza intelligenti e dotati vengono
impiegati come root doctors: istruiti solo sull’aspetto
magico del culto, l’hoodoo, viaggiano per fare proselitismo
e raccogliere informazioni, con il pretesto di vendere le loro
cianfrusaglie e i loro servigi da santoni. Talvolta si fermano
in pianta stabile in alcuni centri urbani o alle loro periferie,
aprendo veri e propri empori di magia.
Pubblicamente il culto non è molto conosciuto, almeno
nei suoi veri intenti, e opera tramite una rete capillare di
piccoli centri, apparentemente sconnessi e indipendenti
ma gestiti sempre da una manbò. Qui i fedeli hanno modo
di avvicinarsi alla mistica del culto, ma sono generalmente
tenuti all’oscuro dei dettagli sulla struttura, l’organizzazione
e gli scopi. In ogni caso la gente comune, terrorizzata o
affascinata, sa bene che qualcosa di pericoloso aleggia
intorno a questi seguaci del Vudù.
Le Figlie di Ginen lavorano molto per cercare di
espandersi il più possibile, incontrando le resistenze delle
altre organizzazioni che operano negli stati limitrofi. Molto
duri sono gli scontri con il Ku Klux Klan, forse il maggior
nemico della setta, e con la Mano Nera, che tramite la
famiglia Matranga cerca di espandere (e difendere) il proprio
dominio criminale a New Orleans.
Sede
Le figlie di Ginen controllano di fatto le principali
attività del Quartiere Francese, il Vieux Carrè, la zona di
New Orleans che non dorme mai, ricca di intrattenimenti
di ogni genere: case di piacere, grandi bar, case da gioco e
sale da ballo dove la musica risuona fino all’alba. In questa
zona si trovano tutti gli alloggi delle sacerdotesse, sempre
estremamente sorvegliati, e la lussuosissima Mahogany
Hall, la casa di appuntamenti fondata in gioventù da
Madame Laveau. Questo edificio, estremamente curato e
ricco di decorazioni tipiche dello stile coloniale spagnolo,
ospita una grande sala per esibizioni, le raffinate camere per
le ragazze e un enorme sotterraneo. Qui si trovano le stanze
riservate di Marie Laveau, cui pochissimi possono accedere,
e la camera dei rituali, ricavata nella roccia sottostante
l’edificio, con decorazioni e altari per ognuno degli spiriti
 Le Cospirazioni
del Vudù, e la sala delle torture per prigionieri e oppositori,
dove si conducono gli esperimenti necromantici. Quando
Marie Laveau si ritira, nel 1881, trasferisce le sue attività
in un sotterraneo ancora più vasto, situato esattamente
sotto la sua presunta tomba, al numero uno del Saint Louis
Cemetery, il più antico cimitero cattolico di New Orleans.
Riti e Simbologie
Nella religione vuduista il serpente è considerato una
rappresentazione ideale e sacrale del Vodun: così come
l’animale costrittore si avviluppa attorno alle sue prede,
così l’entità superiore circonda il cosmo con il suo spirito,
adempiendo continuamente al processo della creazione.
Le Figlie di Ginen si rifanno molto alle rappresentazioni
simboliche tipiche dei culti africani. Fanno largo uso dei
Veve, le raffigurazioni geometriche che rappresentano i
poteri e le nature molteplici di ogni Loa, e che li identificano
univocamente. In alcuni casi questi simboli si mescolano ad
altri decisamente più terreni, ma molto ben conosciuti a
New Orleans: i semi delle carte da gioco, perlopiù francesi.
Non è inconsueto che vengano quindi usati nella setta,
magari per creare messaggi cifrati, indicare persone o luoghi,
in simbolismi che uniscono religiosità e gioco d’azzardo. I
membri più importanti hanno inoltre una carta da gioco
che li rappresenta.
Il rituale più caratteristico è quello di invocazione dei
Loa, effettuato dalle sacerdotesse per ricevere assistenza,
consigli o visioni del futuro. I fedeli partecipanti devono
restare per sette giorni in un luogo chiuso, detto Djevò,
nutrendosi solamente di radici e acqua piovana. Una
volta purificati vengono fatti partecipare al rituale vero
e proprio: la manbò procede a evocare uno per uno tutti
i Loa, dopo aver bevuto un estratto di erbe in grado di
“ampliare i sensi” e disegnato il cerchio di invocazione con
i Veve, ai cui bordi sono disposti i partecipanti. Poi tutti
bevono lo stesso composto e hanno inizio danze e canti che
terminano solamente quando tutti i presenti sono in stato
di trance. A quel punto i Loa si manifestano e cavalcano,
ovvero influenzano o possiedono, i fedeli. Ogni cavalcato
sarà condizionato nel suo comportamento, nel bene o
nel male, direttamente dalla personalità del Loa. Alcuni
di questi spingono ad atti violenti, altri semplicemente
manifestano aspetti della propria natura, spesso chiedendo
tributi come sigarette o liquore. Quando saranno soddisfatti
ascolteranno finalmente le richieste dei fedeli e, se possibile,
le accontenteranno prima di uscire dai loro corpi. Tra i Loa
più importanti si possono citare: Papa Legba, il guardiano
delle strade tra i regni dei vivi e dei morti, dello spirito e
della materia, il cui simbolo è una croce; Damballa Wedo,
padre di tutti i Loa e portatore di conoscenza e saggezza,
simboleggiato dal boa; Ayida Wedo, sposa di Damballa e
signora del cielo, patrona della ricchezza e della fortuna,
rappresentata da una biscia; Maman Brigitte, Loa del ciclo
della vita e della morte, simboleggiata da un gallo nero;
Ougun, spirito della guerra, del fuoco e della caccia, il cui
71
simbolo è un machete; Baron Samedi, spirito dei morti
e guardiano dei cimiteri, osceno e dissoluto patrono della
resurrezione e della sensualità, rappresentato da una lapide.
Esistono in ogni caso numerosi altri Loa, dalle personalità più
varie e sempre con un aspetto e comportamento decisamente
umani. I rituali per onorarli tutti sono praticamente infiniti,
e variano moltissimo in base alla sensibilità dell’officiante.
Molto importante è la ritualistica magica, l’hoodoo,
tipicamente utilizzata per produrre portafortuna, talismani
(le famose mojo bags) e pozioni di ogni sorta. Si fa largo
uso di erbe, pietre e altri ingredienti tradizionali come ossa
umane e animali, oggetti e rappresentazioni di persone,
o anche loro liquidi corporei. I salmi biblici sono molto
utilizzati come formule magiche.
Le Sorelle Celesti (Le
Tong)
“… comparve un uomo dalla lunga barba, con capelli
d’oro splendente e una tunica nera come la notte. Mi diede
una spada, lucente, e mi insegnò come combattere i demoni.
C’era un uomo più giovane con lui, che mi guardava con
benevolenza. Io lo chiamavo Nobile Fratello.”
Le rivelazioni di Hong, libro I, ver. 23
Proprio mentre in
America si combatteva la
Guerra di Secessione, nella
lontana Cina era in atto la
più sanguinaria guerra civile
del secolo, la Ribellione di
Taiping, una rivolta contro
la dinastia regnante dei
Qing. Durante un periodo
difficile per la popolazione,
si erano affermate le
idee rivoluzionarie del
carismatico Hong Xiuquan,
che riuscì a cavalcare il
diffuso sentimento di
malcontento verso i Qing. Egli non solo affermava di aver
avuto la visione della venuta del fratello del Messia cristiano,
ma che lui stesso ne era l’incarnazione e sarebbe riuscito a
creare un regno divino giusto ed equo sulla Terra.
I ribelli propugnavano idee rivoluzionarie: la
soppressione della proprietà privata e la ridistribuzione dei
beni, uguaglianza tra donne e uomini, e la sostituzione del
Confucianesimo, del Buddismo e di tutti gli antichi culti
locali cinesi con la loro forma di Cristianesimo. Guidato da
Hong Xiuquan, l’esercito ribelle conquistò numerose città
nel sud della Cina, arrivando a fondare il “Regno dei Cieli
di Taping”, a tutti gli effetti una teocrazia militarizzata, con
capitale Nanjing.
Dopo quattordici anni di guerre però, nel 1864, la
72 Capitolo III
capitale cadde, mettendo definitivamente la parola fine
alla rivolta. Hong morì durante l’assedio di Nanjing e solo
pochi tra i suoi fedelissimi riuscirono a scappare. Seguendo
il flusso degli emigranti cinesi, che in quegli anni difficili era
molto abbondante, si stabilirono sulla costa ovest degli Stati
Uniti, in California. In questo periodo la terra era ricca di
possibilità per i lavoratori, con la celebre Corsa all’Oro e la
costruzione della Ferrovia Transcontinentale.
Inizialmente, a causa di ostilità sociali e discriminazioni,
la maggior parte degli immigrati veniva obbligata a risiedere
in una specifica zona di San Francisco: nacque così la prima
Chinatown. In seguito al naturale assembramento di vari
gruppi familiari, si crearono vere e proprie associazioni,
le cosiddette Tong. Nella cultura cinese questa parola,
che significa letteralmente “sala”, è intesa come “luogo di
incontro”. Le Tong infatti nascevano per mantenere saldi i
rapporti tra gli immigrati cinesi, per favorire la permanenza
e il reciproco aiuto. In breve tempo, a causa di infiltrazioni
criminali e delle differenze culturali con gli americani (molti
atti che negli Stati Uniti erano illegali non erano tali per la
cultura cinese) tali associazioni divennero a tutti gli effetti
società criminali basate sulla fratellanza. Era anche un modo
per i cinesi di proteggersi dal crescente odio da parte degli
americani, che li accusavano a ragion veduta di lavorare a
stipendi troppo bassi e non capivano molti dei loro costumi.
La Chee Kong fu la prima Tong, fondata da Low Yet.
L’associazione crebbe in fretta grazie alla visione da stratega
di Low, assorbendo e assoggettando le altre nascenti
Tong. Grazie ai proficui rapporti con la Central Pacific,
la compagnia ferroviaria è oggi solita ingaggiare la propria
manodopera in Cina, e la visione di Low si è estesa anche
a molte Tong fiorite in tutti gli Stati Uniti. Si è creata
un’alleanza, nota come le Sorelle Celesti, che ha contribuito
a rafforzare la posizione di tutti i suoi partecipanti e ha avuto
anche il merito di placare molte delle tensioni esistenti e
inevitabili tra comunità così simili; ma l’equilibrio resta
precario e lo spettro di una guerra tra le Sorelle aleggia
costantemente. Si registrano regolarmente episodi violenti
e faide, ma sono sempre ridimensionati in fretta. L’alleanza
prevede un accordo di mutuo soccorso per i membri, la
spartizione equa del controllo sulle varie Chinatown, la
possibilità di ricevere aiuti militari e di altro genere. La
spartizione non è esclusiva, pertanto generalmente più Tong
(oltre a quelle non affiliate alle Sorelle, con cui c’è uno stato
di conflitto costante) coesistono in un’unica città, cercando
di non arrecare intralcio alle rispettive attività.
L’organizzazione delle Tong riprende alcune delle
strutture tipiche delle confraternite segrete orientali, come
le Triadi (con cui condividono anche l’odio per i Qing), ma
si scosta da queste per molti altri elementi. Il concetto di
fedeltà e di cieca ubbidienza al gruppo è sempre presente,
sotto forma di stringenti e numerosi giuramenti, ma la
mentalità è più aperta, influenzata dagli ideali americani
di successo e realizzazione (sebbene questi vengano intesi
sempre a livello collettivo), e l’approccio alla risoluzione
dei “problemi” è molto più militarista. Inoltre una certa
parte dei membri condivide la visione di Low, rifuggendo
le religioni e le convenzioni sociali tipiche della corrotta
classe dominante cinese, abbracciando invece questa sorta
di “cristianesimo comunitario”. Il denaro è considerato un
mezzo fondamentale per acquisire potere, e il potere è quello
che occorre per imporre e difendere i propri ideali; ciò è vero
in qualsiasi continente.
Le più influenti Tong appartenenti alle Sorelle Celesti
sono:
• Chee Kong, nome pubblico Società del Puro
Spirito: guidata da Low Yet, il Re del Paradiso,
controlla la Chinatown di San Francisco (California).
• Hip Sing, nome pubblico Confraternita della
Benevolenza: guidata da Yang Wenwok, il Re
dell’Est, controlla la Chinatown di New York (New
York).
• Bing Kong, nome pubblico Ritrovo della Retta
Giustizia: guidata da Feng Rengui, il Re del Sud,
con sede a San Antonio (Texas).
• Lung Kong, nome pubblico Società dei Quattro
Fratelli: guidata da Ai-Cheng Jacox Roberts, la
Regina dell’Ovest, controlla la Chinatown di Los
Angeles (California).
• Suey Sing, nome pubblico Società dei Giardini
Quieti: guidata da Wei Yucheng, il Re del Nord, con
sede a Portland (Oregon).
Gestione delle fumerie d’oppio e spaccio, prostituzione
e traffico di schiave per le case di piacere, controllo delle
lotterie clandestine e del gioco d’azzardo sono le più comuni
attività criminali delle Tong. Alcune Tong gestiscono attività
diverse, come la Chee Kong, specializzata nei furti di alto
livello, o la Hip Sing, dedita al contrabbando, mentre quasi
tutte possiedono (o “proteggono”) ristoranti, negozi o altri
esercizi pubblici perfettamente legali. Tutti gli uomini
delle Tong, per rendere ben riconoscibile l’appartenenza
alle Sorelle Celesti, durante le attività devono indossare
la tradizionale uniforme dell’esercito di Taiping: una
giacca rossa con pantaloni blu, meglio se accompagnati
dall’acconciatura tradizionale, lunghi capelli non raccolti.
Allo stesso modo dell’esercito di Taiping, anche le donne
possono combattere per la propria Tong, sebbene siano
presenti in scarso numero e generalmente preferiscano
impegnarsi in altre attività a favore dell’organizzazione.
Un aspetto peculiare delle Tong è l’utilizzo di una serie
codificata di eufemismi per comunicare tra i membri e
dirigere le attività. Ad esempio uccidere qualcuno è “lavare
il suo corpo” (nel suo sangue, sottinteso), un fucile può
essere un “cane”, mentre la pistola un “cucciolo”. Così un
ordine di attacco può essere “Fate abbaiare i cani”, e così
via. La stessa tipologia di termini è utilizzata anche per i
nomi dei membri più eminenti, facendo riferimento alla
loro “specialità” criminale o al loro ruolo.
 Le Cospirazioni
Personalità
Low Yet
Ruolo: Re dei Cieli, “Il Guardiano delle Greggi”, “Il
Benefattore”.
Mansioni: Guida dei Chee Kong, sovrano di San
Francisco. Sovraintende il Consiglio dei Re Celesti.
Profilo: Low Yet era un colonnello dell’Armata Celeste
di Taiping, capo della guardia del castello di Nanjing durante
l’assedio. Trascorse molto tempo con l’autoproclamatosi
sovrano Hong Xiuquan: ebbe la possibilità di ascoltare e
trascrivere le sue rivelazioni e le sue dottrine, rielaborazioni
degli insegnamenti cristiani alla luce dei valori cinesi. Era
fermamente convinto della santità delle sue visioni, tanto
da farsi battezzare dal missionario battista Issachar Jacox
Roberts, mentore spirituale di Hong. Dubitava però,
soprattutto verso la fine, della santità dell’uomo: la sua
brama cieca di potere e il suo comportamento disdicevole
non potevano appartenere al nuovo messia, un fratello di
Cristo. Essendo però legato a lui da giuramento, continuò
a servirlo con dedizione, convinto comunque del valore del
fine ultimo. Quando ormai tutto il suo popolo era alla fame
a causa dell’assedio, e Hong trovava la morte avvelenato da
una pianta selvatica di cui si era cibato e che aveva benedetto
come la nuova manna, Low ritenne rotto il suo giuramento
e fuggì portando con sé i superstiti della corte, tra cui alcuni
dei figli e delle concubine di Hong. Il volere di Dio si era
manifestato: la sua morte e la caduta del suo regno erano i
segni lampanti dell’inadeguatezza della sua guida.
Low ha fondato la prima Tong degli Stati Uniti e oggi ne
controlla indirettamente molte altre grazie all’alleanza delle
Sorelle. È convinto sostenitore dell’importanza dell’unità del
popolo cinese e della forza, spirituale e fisica, come mezzo
per contrastare gli oppressori e scacciare gli indegni, uomini
troppo deboli e asserviti che danneggiano anche i loro
fratelli, e i demoni, cioè chi per falsi credi o per perseguire il
potere terreno calpesta la parola di Dio.
È un uomo di mezza età, dai modi militareschi, molto
colto, soprattutto sulle dottrine e le filosofie religiose. Porta
lunghissimi capelli argentati, tenuti sciolti, e indossa sempre
una versione elegante e raffinata della classica divisa dei
suoi uomini. Con loro, i Chee Tong, Low ha atteggiamenti
paternalistici, alternando severità estrema a benevolenza.
Ha la fama di essere molto generoso: è pratica comune
che faccia distribuire i proventi dei furti che egli stesso
pianifica (ai danni di industriali, possidenti, e in generale
oppositori dei cinesi e dei loro interessi) tra gli indigenti di
Chinatown o alle famiglie degli uomini caduti in missione.
È anche ben noto per i suoi lunghissimi sermoni, che recita
prima di ogni importante attività delle Tong.
Ai-ChengJacox Roberts
Ruolo: Regina dell’Est, “La Filatrice di Seta”.
Mansioni: Guida dei Lung Kong, sovrana di Los Angeles.
73
È la portavoce del Consiglio dei Re Celesti. Interpreta i
sogni e le visioni, consigliando tutti gli altri Re.
Profilo: Ai-Cheng è un’affascinante donna dai modi
ambigui e sfuggenti. Figlia illegittima di una delle concubine
di Hong Xiuquan e del missionario Issachar Jacox Roberts,
è stata cresciuta come una figlia dal vecchio sovrano. Sin
da giovanissima conosceva alla perfezione tutti i cerimoniali
di corte, diversi dialetti cinesi e lingue straniere. Grazie
alle origini meticce del padre sudafricano, Ai-Cheng è
inconfondibile tra gli altri asiatici per il colorito brunito
della pelle e gli occhi verdi, molto luminosi, tratti che hanno
dato luogo a innumerevoli superstizioni. Purtroppo, però,
Ai-Cheng è stata colpita in tenera età da una grave infezione
che l’ha privata quasi completamente della vista. Questo
non impedì a Low Yet, che l’aveva presa con sé e portata in
salvo, di addestrarla come una perfetta spia.
Dopo essere andata in sposa a Jung Yuan, il primogenito
di una delle quattro famiglie fondatrici dei Lung Kong,
per suggellare il primo dei patti di alleanza che avrebbero
portato alla nascita delle Sorelle Celesti, Ai-Cheng è riuscita
a imporsi come guida della Tong. Di fatto ora controlla i
Quattro Fratelli per conto di Low, ma ha acquisito molta
indipendenza di giudizio e neppure il suo patrigno può dire
di riuscir sempre a intuire i suoi piani. Nonostante questo,
la sua parola è tenuta in grande considerazione dall’uomo e
dal Consiglio tutto, poiché si ritiene che Ai-Cheng possegga
capacità divinatorie e una vista esoterica, in grado di scrutare
il passato, il presente e il futuro delle persone. Più di una volta
i suoi consigli hanno salvato intere Tong da scelte sbagliate
e potenzialmente dannose, ma alcuni dubitano ancora che
i suoi “occhi di giada” posseggano tali poteri e ritengono
invece che applichi alla perfezione le sue doti personali e il
suo acume politico, manipolando informazioni e persone
per condurre gli eventi dove e come desidera. I più cauti – la
maggioranza – ritengono plausibili entrambe le spiegazioni.
Nota segreta: Poche settimane dopo la morte di Hong
Xiuquan, Ai-Cheng ha iniziato ad avere le stesse visioni
del vecchio Re, inerenti le sorti del popolo, la venuta di un
messia (o un suo risveglio) e la volontà di Dio. Solo una
ristretta cerchia della sua Tong, che la venera come una dea,
e Low Yet ne sono al corrente. Questo fatto rende Low Yet,
uomo devoto fin quasi al fanatismo, ancora più succube dei
voleri della donna.
Leland Stanford
Ruolo: Diplomatico occulto di Corte, “Il Mercante di
Riso”.
Mansioni: Mediatore politico e finanziario. Investe i
proventi delle attività illecite delle Tong. Gestisce i trasporti
degli uomini tra le città.
Profilo: La Central Pacific, la società incaricata dei lavori
ferroviari in California, era solita ingaggiare la manodopera
direttamente in Cina. Durante uno di questi viaggi di
reclutamento nacquero i primi contatti tra l’imprenditore
74 Capitolo III
Leland Stanford e Low Yet. Fu il comandante cinese a
contattare l’uomo d’affari, avendo intuito l’imminente
declino del re Hong. Low riuscì a procurare a Stanford
un’enorme quantità di manovalanza, e con l’occasione
ottenne il sostegno dell’americano per stabilirsi, insieme ai
suoi seguaci, negli Stati Uniti. La collaborazione proseguì
anche sul suolo americano, fino a che Stanford ricevette
l’iniziazione come membro, unico tra gli occidentali, dei
Chee Kong. Già mercante, imprenditore membro dei “Big
Four”, fondatori della compagnia ferroviaria, governatore
della California fino al 1863, Stanford rappresenta il
contatto tra la Sorelle Celesti e il mondo finanziario e
politico degli Stati Uniti. Si occupa di investire per conto
delle Tong i proventi delle loro attività criminali, in cambio
di una cospicua percentuale che reinveste nelle sue attività e
nel sostegno alla sua carriera politica.
Uomo di bella presenza e dai modi affabili, abilissimo
oratore, è solito mettere in soggezione il suo interlocutore
con la sua fisicità imponente. Non si muove mai nelle
Chinatown per prudenza, ma viene contattato da Low
attraverso pochissime spie fidate. Grazie alla sua esperienza
si occupa di pianificare gli spostamenti degli uomini delle
Tong in tutti gli Stati Uniti, fornendo speciali vagoni con
stanze e vani segreti per i gruppi più numerosi.
Yang Wenwok
Ruolo: Re dell’Est. “Il Distillatore di Erbe”,
“L’Emporista”.
Mansioni: Guida degli Hip Sing, sovrano di New York.
Profilo: Yang Wenwok è un mite e anziano commerciante,
uno dei primi ad aprire una propria bottega nella Chinatown
di New York. Di bassa statura e dall’aspetto gracile, veste
abiti tradizionali cinesi e compare in pubblico sempre
accompagnato da un paio dei suoi numerosi figli (o figlie). È
noto per le sue vastissime conoscenze di medicina cinese, che
mette talvolta a disposizione di chi ne fa richiesta (secondo il
suo insondabile umore). Gestisce inoltre un noto emporio al
centro della Chinatown newyorkese, Il Drago dello Stagno
Nero, che con il suo enorme magazzino funge anche da base
operativa degli Hip Sing. In questo locale si può trovare
davvero qualsiasi cosa: nascosti nelle innumerevoli stanze
segrete sono custoditi artefatti di origine cinese, alcuni dei
quali magici, collezioni d’arte dall’inestimabile valore, senza
contare le librerie con antichi tomi orientali e le scorte di
rari reagenti alchemici. A dispetto dei modi gentili, Yang
Wenwok è uno spietato leader criminale che non tollera i
fallimenti e persegue ferocemente i suoi nemici. È temuto da
tutti i membri della Tong; persino all’interno del Consiglio
pochi osano sfidarlo apertamente. Girano tante storie sul
suo conto: che sia uno stregone, che abbia stretto patti con
i demoni, che sia un essere immortale. La verità è che Yang
è solamente un acuto e ricchissimo conoscitore dell’occulto,
che ha avuto il tempo, la disponibilità e l’abilità di mettere
insieme abbastanza conoscenze e artefatti. Grazie a questi
può disporre di una serie di “trucchi” più che sufficienti per
garantirsi una lunga e agiata vita al comando della sua gente.
Kwok Chong
Ruolo: Principe dei Cieli. “Il Piccolo Gambero”.
Mansioni: Capo dei Boo How Doy (i soldati di strada)
di San Francisco. Consigliere speciale per le attività militari
presso tutte le Tong.
Profilo: Kwok Chong nasce a Hong Kong e a nove anni
compie il primo omicidio, accoltellando il sicario di una
gang locale che minacciava la sua famiglia. Da adolescente
sembrava già destinato a una prematura morte violenta,
ma la sua famiglia riesce a trasferirsi negli Stati Uniti e a
farlo sfuggire a tale destino. Nel nuovo Paese attirò presto
le attenzioni dei Chee Kong, compiendo furti e omicidi ai
danni di “protetti” della Tong e riuscendo poi a tenere testa
per lungo tempo agli uomini dell’organizzazione. Venne
infine catturato, dopo essere riuscito a ferire numerosi
hatchet men veterani. Allora Low Yet, invece di punirlo,
decise di sfruttare tanta sete di sangue e gli propose di entrare
a far parte della sua organizzazione. Da quel giorno Kwok ha
rapidamente scalato i gradi della Tong, inanellando successi
in qualsiasi tipo di incarico gli venisse assegnato. Il contrasto
tra la sua freddezza nella vita quotidiana e la sua furia
sanguinaria nella battaglia, ha sempre messo in soggezione
gli uomini; soggezione che oggi usa per comandarli con
pugno di ferro.
Di piccola statura, fisico magro e scattante, pelle chiara
e spesso arrossata da fastidiose eruzioni cutanee, deve il suo
soprannome al nomignolo affettuoso datogli dalla madre.
Il Principe di San Francisco è un giovane uomo di
poche parole, che ama essere in prima linea. Negli scontri
si distingue per l’abilità con tutti i tipi di lame, soprattutto
coltelli, con la lancia tradizionale cinese e con le arti
marziali, di cui padroneggia bene anche gli insegnamenti
volti all’infiltrazione. Ormai Low si fida ciecamente di lui ed
è ricambiato da cieca devozione: difatti il Re dei Cieli è forse
l’unica persona che Kwok rispetti e a cui abbia mai mostrato
riconoscenza.
Finalità
Quando Low Yet fuggì dalla Cina mirava a trasferire il
culto in nuove terre, lontano dalla degenerazione che aveva
colpito l’intera corte; persino Hong Xiuquan aveva perduto
il senno, e nonostante Low fosse certo della veridicità delle
sue visioni, riteneva la sua condotta del tutto inadeguata e
indegna del dono che aveva ricevuto.
Nella visione del vecchio Re i demoni che lui avrebbe
dovuto combattere secondo il volere di Dio erano i seguaci
dei falsi dei, i governanti corrotti e la dinastia dei Qing tutta.
Il nuovo contesto, le tante possibilità offerte, le necessità e
le attitudini del suo popolo, fecero gradualmente allargare
questa visione. Oggi l’aspetto religioso è sì importante (tutti
i Chee Tong sono cristiani) ma è passato in secondo piano
 Le Cospirazioni
rispetto agli altri obiettivi. Il sogno di Low Yet è quello
di costituire un’armata, scevra dalle imperfezioni che già
avevano minato la ribellione di Taiping, in grado di tornare
in Cina e rovesciare una volta per tutte l’odiata dinastia
Qing. Per fare questo occorrono uomini, da reclutare tra
tutti gli oppressi in cerca di riscatto, e mezzi economici,
da ottenere con qualsiasi attività. Il nuovo e vero popolo
cinese dovrà nascere oltre Oceano. Così l’unità tra le genti
è importantissima e chi non ne comprende l’importanza
dovrà comunque, in un modo o nell’altro, piegarsi alle
Sorelle Celesti. Altrimenti sarà considerato un intralcio, una
marionetta dei vecchi poteri, e come tale verrà spazzato via.
Per ora l’obiettivo principale è il consolidamento economico
e dei territori: è fondamentale per le Tong difendere le
proprie attività e la propria gente dalle altre organizzazioni
o anche dal governo stesso. Le attività criminali sono un
mezzo, anche se per molti all’interno dell’alleanza sono
invece il fine. Molti infatti, soprattutto tra le Tong minori,
sono soddisfatti dei “nuovi imperi” e sono interessati più che
altro a utilizzare le Sorelle Celesti come protezione per i loro
affari. Inoltre le rivalità all’interno dell’alleanza sono sempre
accese: nessuno dimentica i torti passati e trame segrete si
intrecciano all’ombra delle Chinatown.
Nell’imporre la propria visione le Sorelle Celesti
utilizzano approcci violenti e brutali, militari. Si
nascondono raramente, e se lo fanno solo fuori dai quartieri
cinesi; il prestigio derivante dalla forza è fondamentale
per assoggettare, spaventare e reclutare nuove leve per la
propria causa. Tutti i membri devono cieca obbedienza ai
propri superiori (le strutture di comando sono snelle ma
efficaci), devono aiutare i propri confratelli e difendere le
loro famiglie, quindi il territorio tutto della Tong, a qualsiasi
75
costo.
Pubblicamente le Tong sono ritrovi pubblici per la
comunità cinese, e sono dotate di figure di rappresentanza
inserite nel tessuto sociale ed economico del luogo in cui
hanno sede: un presidente, un tesoriere, un segretario e
più responsabili, spesso anziani rispettati dentro e fuori le
Chinatown. Il tema dell’unità è ossessionante per Low: una
visione ricorrente di Ai-Cheng ha mostrato un futuro di
distruzione, un’implacabile punizione divina per il popolo
cinese se non dovesse riuscire a trovare una coesione di
intenti.
Affiliazione
Per entrare a far parte di una Tong non ci sono requisiti
di ceto, provenienza o classe sociale. È sufficiente accettare
i giuramenti richiesti ed essere ben consapevoli che in caso
di tradimento si pagherà con la vita, propria e della propria
famiglia. I membri delle Tong provengono da qualsiasi strato
sociale, sebbene la maggior parte appartenga alle classi più
povere, per il carattere di riscatto e di difesa degli oppressi
che in alcuni luoghi le Sorelle Celesti hanno assunto. Inoltre,
nonostante la maggior parte dei membri sia ovviamente
cinese, l’appartenenza non è limitata dalla nazionalità:
giapponesi, filippini e persino bianchi americani, sebbene
più raramente, possono diventare membri effettivi.
Una consistente parte dei membri delle Tong è composta
da soldati di professione, i boo how doy, anche detti hatchet
men o highbinders. Spesso i più violenti nella comunità,
o semplicemente i più disperati, gli hatchet men portano
a compimento le proprie missioni senza alcuna esitazione.
Sono soliti utilizzare molte armi per i loro scopi, da piccoli
76 Capitolo III
coltelli facilmente occultabili a pistole, preferendo in
ogni caso la lotta ravvicinata con la loro arma preferita,
l’accetta. Talvolta sono conoscitori di arti marziali, sebbene
solo le Tong più influenti controllino palestre e luoghi di
addestramento.
Gli scontri tra gruppi di Tong avverse sono a tutti gli
effetti guerre urbane, e le forze dell’ordine occidentali
se ne tengono ben alla larga. Riprendendo le gerarchie
dell’Impero dei Cieli, i boo how doy rispondono al Principe,
il responsabile militare della Tong, e ad alcuni ufficiali al suo
comando che coordinano le attività nelle varie città e che si
assicurano che tutti i traffici siano sempre sorvegliati.
Come vere e proprie corti, ogni Tong dispone
di altre figure, come i Dignitari, che si occupano
dell’amministrazione delle attività e della raccolta di
informazioni; e gli Ambasciatori, che curano i rapporti con
le altre Tong. Ogni Tong dispone poi di esperti di lingua
inglese, che hanno il dovere di occuparsi delle traduzioni e
di interagire con figure “straniere” di cui le Tong possono
aver bisogno, come gli avvocati.
Sede
Ogni Tong dispone di una propria sede nella città di
influenza e di numerosi rifugi secondari, generalmente
occultati all’interno di edifici destinati ad attività più o meno
legali: il secondo piano di un ristorante, il sotterraneo di una
casa da gioco, il magazzino di una società di trasporti e così
via. Si può ragionevolmente affermare che nelle zone delle
Chinatown controllate da una delle Sorelle Celesti, qualsiasi
edificio può dar rifugio o nascondere gli uomini delle Tong.
Tutti gli abitanti sono obbligati ad affiliarsi, pagando spesso
dei tributi per la protezione, e nessun affiliato negherebbe
dei favori se richiesti.
La sede ufficiale, dove si tengono gli incontri e le
cerimonie riservate, è l’Antico Tempio Lung Kong nella
Chinatown di San Francisco, appartenente all’omonima
Tong. L’edificio è una riproduzione dell’antico tempio di
Kaiping, in Cina, e la sua costruzione ha rappresentato uno
dei primi sfoggi di potere delle comunità cinesi riunite.
Nonostante sia un tempio tradizionale cinese, ospita
anche un’ampia cappella cristiana, nella quale però sono
ammessi solo gli uomini delle Tong. Da qui si può accedere
ai locali segreti sotterranei: sale di meditazione, palestre di
addestramento, raffinatissime stanze per gli ospiti e, in caso
di emergenza, ai cunicoli che, unendosi al sistema fognario,
si diramano sotto l’intera Chinatown.
Riti e Simbologie
Tutti i membri sono tenuti a mostrare nelle occasioni
pubbliche il simbolo delle Sorelle Celesti, spesso cucito
sulle uniformi o su altre vesti. Il simbolo dichiara anche
la Tong di appartenenza; in esso la lama sacra, emblema
della purezza della lotta e degli intenti del popolo cinese, è
disposta secondo differenti inclinazioni, come se fosse l’ago
di una bussola: nordest per i Suey Sing, sudest per gli Hip
Sing, nordovest per i Lung Kong, sudovest per i Bing Kong.
Fanno eccezione i Chee Kong, la cui lama punta a nord,
dritta verso il cielo, a simboleggiare il suo Re.
Il rituale più tipico è quello di iniziazione, che
riprende le tradizioni delle organizzazioni segrete cinesi
pur distanziandosene per molti aspetti. Il fulcro del rituale
consiste in una complessa sequela di giuramenti, che
l’iniziato deve recitare ad alta voce dinanzi a tutti i futuri
confratelli dopo averli trascritti a mano su una pergamena;
questa dovrà essere poi bruciata, mescolata assieme a erbe
e incensi, come offerta spirituale a Dio (o agli dei se non
cristiano). Nel caso dei Chee Kong, all’offerta segue anche
un rito battesimale rielaborato da Low Yet a partire da quello
cristiano, che rinnova la fede dell’adepto. Questi giuramenti,
come da tradizione, sono trentasei, la maggior parte viene
elaborata da ogni Tong secondo i propri particolari costumi,
e regolano la condotta verso i confratelli e la società di
appartenenza. Ogni giuramento riporta anche le pene in
caso di violazione, come la morte “sotto una miriade di
spade” o “per cinque saette”. Sebbene possano sembrare
bizzarre, ogni corte si ingegna molto nel trovare il modo di
metterle in atto il più letteralmente possibile.
Anche le celebrazioni funebri sono peculiari: il feretro
viene portato in processione per la Chinatown, e maggiore è
il prestigio del defunto e della sua Tong, più numerosi sono
gli sconfinamenti nei territori di altre Tong. Si tratta di vere
e proprie sfide, attuate con intenti intimidatori e che spesso
sfociano in bagni di sangue.
Il simbolismo è molto usato nelle comunicazioni: così
un fiore blu o bianco dipinto su una casa significa che il
proprietario e la sua famiglia sono condannati a morte, una
spada gialla fa riferimento al sovrano di una città, un sole
rosso indica il pieno successo di un incarico.
Magister Twelve
“Ho affermato che si possono ingannare poche persone per
molto tempo o molte persone per poco tempo, ma che non si
possono ingannare molte persone per molto tempo. Se fosse
possibile farlo però, voi sareste gli unici a potervi riuscire. E
forse sarà necessario, per la sicurezza di questa nazione.”
Abraham Lincoln, “M-Zero”
La Magister Twelve è uno
speciale gruppo composto da
dodici eminenti personalità
americane, votato alla
protezione con qualsiasi
mezzo dei sacri principi
della Costituzione degli
Stati Uniti d’America. La
sua esistenza è nota soltanto
ai generali d’armata, a cui il
 Le Cospirazioni
gruppo risponde tramite un ufficiale di collegamento. Si
tratta quindi di un ente governativo e militare, sebbene i
suoi membri dispongano della massima indipendenza e
non siano tenuti a nessun servizio particolare. Il Presidente
(nome in codice “M-Zero”) viene informato dell’esistenza
della Magister Twelve solamente alla sua nomina, durante
una speciale cerimonia con giuramento di riservatezza che si
tiene nello studio ovale della Casa Bianca, alla presenza dei
generali d’armata.
La prima Magister Twelve nasce nel 1774, grazie ad
accordi segreti stretti durante i lavori del Primo Congresso
Continentale di Filadelfia. In questa occasione i delegati
delle tredici colonie si erano riuniti per discutere dei
provvedimenti da prendere riguardo le dure risoluzioni
emesse dal governo inglese, loro madrepatria, in un clima
di tensione che si trascinava da molti anni. Tutto era stato
sapientemente orchestrato da Benjamin Franklin, futuro
padre fondatore degli Stati Uniti, che nel frattempo si trovava
in Inghilterra per trattare a nome delle colonie, proponendo
nuovi accordi compromissori. Si trattava in realtà soltanto
di un modo per effettuare operazioni di spionaggio mentre
si prendeva tempo e si preparavano al meglio le mosse
future. Franklin, e come lui altre menti lungimiranti delle
colonie, sapeva infatti ormai da tempo che lo scoppio di
una guerra era inevitabile: la monarchia inglese soffocava
le possibilità di sviluppo delle colonie, che nel frattempo
premevano per affermarsi, crescere ed espandersi libere dal
giogo dei vecchi governi d’oltreoceano. Franklin aveva già
da tempo individuato i soggetti adatti a formare questo
gruppo segreto che si sarebbe fatto portatore degli interessi
dello stato che si voleva creare una volta liberate le colonie
dal controllo inglese. Sin da giovane, mosso dal pragmatico
sentimento dell’Illuminismo e convinto dell’importanza
dell’unità delle colonie americane, aveva iniziato ad affidare
messaggi cifrati ad articoli e pubblicazioni, come il celebre
Almanacco del Povero Richard, che esprimevano posizioni
ben più estreme rispetto alle sue dichiarazioni pubbliche.
Sfruttando le sue conoscenze di tipografo ed editore ideò
uno speciale codice e una serie di pseudonimi, grazie ai
quali questi messaggi venivano veicolati. Attraverso gli anni
ricevette diverse risposte da parte di menti geniali che erano
riuscite a decrittare i messaggi, e continuò con costanza a
coltivare i contatti con questi soggetti che condividevano
le sue idee. Quando venne il momento opportuno, tutti
sapevano già come agire.
Quando scoppiò la Guerra d’Indipendenza, l’aiuto
dei Magister Twelve fu determinante per la vittoria delle
colonie, contribuendo alla pianificazione delle strategie e
alla creazione di alleanze con le potenze europee avverse
all’Inghilterra. Al termine della guerra il gruppo fu
mantenuto in attività e contribuì nei decenni successivi a
risolvere molte delle problematiche connesse alla rapidissima
espansione degli Stati Uniti: resistenze interne, tensioni
sociali ed economiche, dissidi tra stati e governo centrale,
e altre. Questa situazione perdurò fino a poco prima dello
scoppio della Guerra di Secessione, quando, dopo alcuni
77
episodi disdicevoli che la videro coinvolta, la Magister Twelve
venne sciolta. Gli interessi in ballo erano forti e le spaccature
all’interno del gruppo insanabili, tanto da impedire a
diversi membri l’imparziale svolgimento dei propri doveri,
spingendoli a usare le risorse dei Twelve per favorire anche
la fazione secessionista, nonostante formalmente il gruppo
rispondesse sempre al governo centrale.
Durante il pieno della guerra, momento storico ricco
di possibilità, un giovane e spregiudicato ufficiale, Stanis
Jameson, compì una scoperta che portò alla rifondazione
del gruppo. Jameson era riuscito a diventare in breve tempo
attendente personale del generale Grant, comandante
delle forze dell’Unione, mettendosi in mostra con strategie
giudicate subdole dagli altri ufficiali. Durante l’assedio
di Petersburg, quando il campo base del comando venne
allestito nella piantagione di Appatox Manor, all’interno
della villa di proprietà del Dottor Richard Eppes, Stanis
rinvenne uno studio segreto contenente prove dei trascorsi
del dottore nella Magister Twelve e dell’incomprensibile
materiale “esoterico”, tra cui libri, pergamene e strani
artefatti. Incuriosito, Stanis trovò il modo di mettersi in
contatto col Dottor Eppes, utilizzando i codici presenti nei
documenti rinvenuti. Eppes era in servizio come chirurgo da
campo dietro le linee sudiste, anche se neutrale rispetto alle
ragioni del conflitto. Messo alle strette dal giovane, concordò
con lui una strategia per porre fine alla guerra il prima
possibile. Saltando le gerarchie si rivolsero direttamente al
presidente Lincoln, utilizzando quello che era rimasto della
rete di contatti dei Twelve, ancora accessibili per Eppes, e
lo misero al corrente di alcune importanti informazioni
sull’esercito confederato. Dapprima scettico, il presidente
si dovette ricredere quando grazie a tali informazioni gli
unionisti ottennero importanti vittorie, tra le quali anche
quelle che gli valsero la rielezione nel 1861.
Ricostituita subito dopo la conclusione del conflitto,
oggi la Magister Twelve, con i suoi nuovi membri, è
chiamata a proteggere gli Stati Uniti e la loro ritrovata unità,
affrontando le minacce sempre nuove che si annidano nelle
pieghe della sconfinata frontiera.
Personalità
“Tutti rubano nel commercio e nell’industria. Io stesso ho
rubato molto. Ma io so come rubare! Lui non sa come rubare!
Non è in grado di mettere a frutto le proprie idee, figurarsi
quelle degli altri. Mi stupisco persino ogni volta che vedo le sue
stringhe correttamente allacciate.”
Edison su Tesla
“Se Edison deve cercare un ago in un pagliaio procede con
la diligenza dell’ape nell’esaminare paglia per paglia, fino a
quando trova l’oggetto della sua ricerca. Sono stato testimone
dispiaciuto di tale comportamento, sapendo che un po’ di teoria
e di calcoli avrebbero evitato il novanta percento del suo lavoro.”
Tesla su Edison
78 Capitolo III
Stanis “Snake” Jameson
Ruolo: Rifondatore dei Magister Twelve, Ufficiale di
Collegamento, nome in codice “M-Uno”.
Mansioni: Coordinare le attività dei Twelve, gestire i
rapporti con i corpi d’armata e con il Presidente.
Profilo: Stanis Jameson ha guadagnato durante la
sua folgorante carriera militare il soprannome di “Snake”
per la sua freddezza e la sua spregiudicatezza. Immigrato
giovanissimo dall’est Europa (il suo vecchio cognome era
Matkovic e si dice sia figlio cadetto di una nobile famiglia
slava decaduta), ha presto messo a frutto al meglio le sue
abilità e la sua educazione nelle terre dell’Ovest. Dopo alcuni
anni in cui ha girovagato per gli Stati Uniti apprendendo
bene lingue e costumi mentre sbarcava il lunario con piccole
truffe e raggiri, ha messo a segno il suo “colpo grosso”
facendosi passare per ufficiale dell’esercito dell’Unione.
Da qui la sua carriera al seguito di Grant è stata fulminea.
Attualmente ricopre il grado di Tenente Colonnello degli
Stati Uniti, sebbene il suo particolare ruolo lo escluda dalle
gerarchie ufficiali.
Di bassa statura e dai lineamenti sgraziati, pur dotato
di maniere impeccabili, è scontroso e talvolta appare
eccessivamente paranoico. Spesso altezzoso, tende a
isolarsi dagli altri Twelve, mostrando atteggiamenti poco
collaborativi. Alcuni membri del gruppo hanno più volte
espresso perplessità su questi tratti della sua personalità e
sul suo dubbio passato, ma tutti i presidenti e generali, a
partire da Lincoln e Grant, sono sempre stati inamovibili
nel volerlo in quel ruolo.
Richard Eppes
Ruolo: Rifondatore dei Magister Twelve, Cronista,
nome in codice “M-Dodici”.
Mansioni: Referente per le questioni soprannaturali,
cura i contatti con le società esoteriche minori e le controlla.
Redige e raccoglie rapporti sulle attività del gruppo.
Profilo: Richard Eppes è un distinto ed elegante signore
del Sud, discendente da una famiglia di proprietari terrieri
della Virginia. Lui stesso ha gestito a lungo la piantagione
di famiglia, curando al contempo ben altre attività. Pur
non condividendo gli intenti secessionisti né le idee sullo
schiavismo, ha lavorato come chirurgo civile per le forze
Confederate. Desideroso di limitare il più possibile le
ingerenze del mondo esterno nella sua vita privata, aveva
ritenuto quello il modo migliore per superare la delicata fase
storica, perché un uomo della sua posizione non poteva non
prender parte alle vicende senza ripercussioni. Inoltre questa
scelta gli permise di proseguire i suoi studi e di sperimentare
le commistioni tra magia e scienza medica. Richard Eppes
è infatti un esperto esoterista, con stretti legami con una
vera società di Maghi, l’antico Ordine dei Maestri dei Venti.
L’uomo è riuscito a entrare in contatto con un piccola
congrega appartenente all’Ordine situata negli Stati Uniti
centrali, zona particolarmente adatta allo studio dei grandi
fenomeni atmosferici. Questo rapporto ha allargato di
molto le vedute di Eppes, soprattutto dopo che ha potuto
assistere a manifestazioni di vera magia. Speranzoso di
apprendere il più possibile, coltiva questi contatti, servendo
sporadicamente come assistente e aiutando i maghi nelle
loro necessità terrene. Il rapporto è utile anche per gli affari
 Le Cospirazioni
dei Twelve, permettendo a Eppes di ricevere consulenze
riguardo i grandi eventi sovrannaturali.
Ama vestire di bianco, con abiti appariscenti e raffinati.
È sempre di buon umore, pronto allo scherzo, e mostra
un entusiasmo quasi infantile quando il suo interesse
viene risvegliato. Non si separa mai dal suo sigaro e dal
suo bastone da passeggio dal pomo di rame. Attualmente
la vera natura delle fonti di Eppes è segreta per il gruppo
governativo, e tale dovrà rimanere secondo la volontà dei
Maghi. Jameson sospetta che sia più di un semplice studioso
dell’occulto; Eppes ne è ben al corrente, e i due si tengono
reciprocamente d’occhio.
Nikola Tesla
Ruolo: Membro regolare (dal 1885) dei Magister Twelve,
nome in codice “M-Tre”.
Mansioni: Co-responsabile della ricerca tecnologica.
Responsabile degli armamenti e dei trasporti.
Profilo: Nikola Tesla è un ingegnere elettrico, fisico e
geniale inventore serbo, giunto negli Stati Uniti nel 1884
dopo studi e lavori nella terra natia. Qui viene assunto subito
da Edison, presso la sua “Edison Machine Works”. Lavora
proficuamente realizzando alcuni importanti brevetti, ma
dopo poco tempo si licenzia in seguito ad alcuni attriti
di natura economica con l’esuberante proprietario. Tale
motivazione costituisce solo la superficie di lunghi dissapori:
le loro differenti visioni della scienza sono inconciliabili,
tanto che la spaccatura tra i due non farà che crescere, e così
anche la competizione. Il loro rapporto è stato ben definito
da Jameson come “cordialissimo odio”. In ogni caso il loro
ruolo nei Twelve impone loro di collaborare, seppure con
approcci speculari: Tesla con la mente alla sperimentazione
estrema e alla ricerca priva di freni, guidato dal suo genio,
Edison con l’occhio alla praticità e all’utilità, seguendo il
suo fiuto da affarista e il suo pragmatismo.
Tesla è una personalità eccentrica, ardente sperimentatore,
ostracizzato dai suoi colleghi per le sue posizioni spesso
troppo radicali e per i suoi atteggiamenti antisociali.
Distaccato da molti aspetti comuni della vita (si definisce
“asessuale” ed è totalmente incapace di gestire le proprie
finanze), meticoloso fino all’eccesso, presenta una spiccata
tendenza all’esaurimento nervoso. Alcuni hanno notato in
lui indizi di un disturbo ossessivo compulsivo, specialmente
verso il numero “Tre”. Dalla presenza notevole ma a tratti
inquietante, alto quasi due metri, appare competente in
qualsiasi situazione (parla persino nove lingue); nonostante
questo non dà mai l’impressione di essere a proprio agio nei
contesti sociali.
Thomas Alva Edison
Ruolo: Rifondatore dei Magister Twelve, nome in codice
“M-Nove”.
Mansioni: Co-responsabile della ricerca tecnologica.
79
Responsabile dei sistemi di comunicazione. Cura i rapporti
con le comunità scientifiche, industriali ed economiche.
Profilo: Thomas Edison incarna appieno il pragmatismo
del modello americano, capace di acquisire fama e potere
con l’ingegno e la volontà. Grande imprenditore, è uno
dei primi uomini di scienza a comprendere l’importanza
della commercializzazione e dello sfruttamento economico
delle idee, introducendo le dinamiche della produzione di
massa. Inizia la sua scalata al successo con l’invenzione del
fonografo, la prima macchina in grado di riprodurre suoni
preregistrati. Da qui si guadagna il soprannome di “Mago
di Menlo Park”, dal nome della città del New Jersey che
ospita il suo laboratorio di ricerca, dove lavorano decine
di scienziati che sotto le sue dipendenze gli garantiscono
continuamente nuovi brevetti.
Per quanto sia un uomo geniale, tanto da interessarsi
a quasi tutti i campi dello scibile umano, persino storia e
filosofia, manca di un metodo scientifico rigoroso e di
basi solide di fisica e matematica. Semplicemente si affida
totalmente al suo senso pratico, al suo intuito, nonché alla
sua disponibilità economica e alle sue spiccate capacità di
leadership; l’esatto contrario di Tesla. Sempre al contrario
di Tesla, Edison è perfettamente inserito nella società
economica e scientifica americana. Dispone anche di molti
agganci politici che non si fa scrupoli a sfruttare, per sé come
per la Magister Twelve. Ha scelto di prendere il nome in
codice “M-Nove” dopo che Tesla aveva preteso il “M-Tre”,
così da stare “il più distante possibile da lui”.
Uomo curato e di bell’aspetto, saprebbe essere anche
raffinato se i suoi modi spicci e sbrigativi non prendessero
il sopravvento. In ogni caso riesce a ottenere quasi sempre
quel che vuole nei contesti sociali in cui si trova, riuscendo
facilmente a guadagnarsi le simpatie dei suoi interlocutori.
Samuel Langhorne Clemens
Ruolo: Membro regolare dei Magister Twelve, nome in
codice “M-Due”.
Mansioni: Responsabile della stampa, dei rapporti con
il mondo letterario e delle comunicazioni criptate. Curatore
del codice di comunicazione “Dogood”.
Profilo: Clemens è una personalità eclettica. Scrittore e
giornalista, è dotato di un incredibile senso dell’umorismo.
Ama viaggiare e sperimentare: è passato in vita sua dalla
guida dei battelli a vapore sul Mississippi alla ricerca
dell’oro in California. È un ottimo conoscitore delle
culture e dei luoghi degli Stati Uniti. Ha elaborato il codice
“Dogood”, che prende il nome dal primo pseudonimo per
le comunicazioni usato dal fondatore Benjamin Franklin: i
messaggi cifrati sono affidati a quotidiani e riviste sempre
diversi; anche il codice stesso varia regolarmente, secondo
una progressione specifica per ciascun membro dei Twelve,
rendendo di fatto ogni messaggio unico.
È estremamente superstizioso e fervente sostenitore
dell’esistenza del soprannaturale. Da ragazzo aveva avuto
80 Capitolo III

in sogno la premonizione della morte del fratello, che si
verificò in effetti pochi giorni dopo. Elizabeth Davenport
sostiene che possegga dei doni di preveggenza, e che siano
collegati al fatto che la nascita di Clemens abbia coinciso
con il passaggio della cometa di Halley.
Oggi continua a svolgere ricerche sul soprannaturale,
forse in maniera troppo ossessiva, concentrandosi
specialmente sulla parapsicologia, la disciplina che studia i
poteri nascosti della psiche. È uno dei pochi buoni amici
di Tesla: assiste spesso ai suoi esperimenti ed è forse l’unica
persona con cui lo scienziato serbo riesce a trovarsi a proprio
agio. Ha intenzione di scrivere romanzi e racconti su ciò
a cui ha assistito, ben consapevole che sarebbe troppo
incredibile per esser realmente creduto.
Personalità magnetica, accentuata da uno sguardo
profondo, folti baffi e una chioma leonina spesso arruffata.
Come omaggio ai suoi trascorsi da guidatore di battelli usa
pubblicamente lo pseudonimo Mark Twain (“Dal segno,
due”), derivante dal gergo fluviale.
del Magister Twelve e addirittura a giungere alla sua sede, la
Magister Manor. Superato lo stupore generale e appurato
che non costituiva una minaccia, è stata messa alla prova e
successivamente arruolata nel gruppo.
Dotata di una straordinaria sensibilità e di un’ampia
conoscenza della psiche umana, è considerata fondamentale
in quanto l’unica capace di tenere a bada le tensioni che si
generano in un gruppo di uomini così geniali ed esuberanti,
in special modo quelle tra Tesla ed Edison. Donna minuta
e discreta, leggermente avanti con gli anni, è stata educata
rigidamente anche alla cura della casa, ed è quello che fa
presso la Magister Manor quando i suoi servigi non sono
richiesti, pur trattandosi più di una base militare che di una
semplice residenza.
Finalità
“Intraprendenza, azione, rapida risoluzione.”
Stanis “Snake” Jameson

Elizabeth Ross Davenport Gli Stati Uniti sono un terra sconfinata destinata a
espandersi ancora, dove coesistono culture, religioni, usi
Ruolo: Membro effettivo dei Magister Twelve, nome in
e costumi più che mai diversi tra loro. Le varie comunità
codice “M-Sette”.
si danno proprie regole per la convivenza, spesso attuando
Mansioni: Responsabile degli approvvigionamenti e
politiche in contrasto con il governo centrale, che invece non
governante della Magister Manor. Medium, mentalista e
riesce a essere sufficientemente presente e forte ovunque.
alienista.
I vuoti di potere vengono usati da banditi, affaristi senza
Profilo: La storia di Elizabeth Davenport è particolare,
scrupoli, sacche di rivoltosi confederati e nondimeno da altre
ed è forse la più evidente prova di quanto siano flessibili
organizzazioni e gruppi segreti per portare avanti i propri
i sistemi di valutazione dei nuovi membri della Magister
scopi indisturbati. Gli organi preposti al mantenimento
Twelve. Di buona famiglia, discende direttamente dalla
dell’ordine e al controllo delle problematiche locali
celebre sarta creatrice della prima bandiera americana,
semplicemente non possono tenere il passo con questo
dalla quale ha ereditato anche il nome (Elizabeth Ross). Ha
ambiente dinamico e in continuo mutamento, dove spesso
avuto la possibilità di ricevere una approfondita istruzione,
vige ancora la legge del più forte. Qui entra in gioco la
fatto non banale per una donna dei tempi, proseguendo
Magister Twelve.
poi come autodidatta ad approfondire i temi che più le
Nata in origine come servizio di intelligence, di
interessavano: la mente e i suoi disturbi, lo spiritismo e la
elaborazione di strategie di guerra e di politica estera, ha
vita dopo la morte; tutti elementi che ritiene collegati tra
oggi assunto anche altre funzioni. Il suo intervento è
loro, intendendo i fantasmi null’altro che persistenze terrene
richiesto ogni volta che compare una minaccia che rischia di
della psiche. Durante i suoi viaggi di studio, prima della
compromettere i principi fondamentali della Costituzione,
rifondazione della Magister Twelve, ha incontrato Samuel
l’ordine costituito e i delicati equilibri che permettono la
Clemens, grazie alla similitudine di interessi. In questa
sopravvivenza del Paese, specie se troppo grande per essere
occasione l’uomo le ha raccontato uno strano sogno, fatto
gestita dalle forze dei singoli stati. Attraverso enti governativi,
mesi prima dell’incontro, nel quale compariva una ragazza
i Twelve forniscono anche i loro pareri nella risoluzione di
a lei molto somigliante, dotata però di un terzo occhio sulla
problemi minori ma pur sempre significativi, spesso per
fronte, immersa in uno scenario di guerra tremendo, quasi
situazioni in cui governatori, tribunali e comandi militari
apocalittico, insieme ad altri individui dalle fogge bizzarre e
chiedono assistenza al governo centrale. Quando si presenta
a esseri mostruosi. Clemens non sapeva però descrivere altri
la necessità, l’ufficiale di collegamento contatta il membro
dettagli, come se quello che aveva visto fosse stato “troppo”
o i membri che ritiene più adatti, e questi a loro volta si
per la sua mente, ma fu più che sufficiente per convincere
mobilitano in autonomia: generalmente ciascun Magister
la donna. Elizabeth impiegò i successivi anni e le risorse
si affida alla propria rete di agenti, reclutati da ognuno
della famiglia per seguire l’uomo, decisa a scoprirne di più
secondo i propri criteri, a volte può chiedere l’intervento
su quella che per lei era una profezia che la riguardava.
di un altro membro e il supporto delle sue risorse, o può
Utilizzando ipnosi e altre tecniche mentali sulle persone con
anche intervenire di persona. Un Magister non può infatti
cui Clemens aveva interagito, è riuscita a scoprire l’esistenza
aver timore di sporcarsi le mani e deve fare il possibile per
 Le Cospirazioni
risolvere i problemi che gli si presentano nel modo più
veloce ed efficace; il “come” non importa. Per questo motivo
l’intraprendenza, la capacità di affermarsi e far fronte con
determinazione alle difficoltà, sono le qualità più ricercate
in un membro dei Twelve. Anche la capacità di pensare fuori
dagli schemi è una dote molto apprezzata.
Questo insieme di caratteristiche fa della Magister
Twelve un’organizzazione estremamente flessibile, adatta ad
affrontare il dinamismo dell’ambiente americano. Il prezzo
di questo approccio però è la grande difficoltà nel controllo
dell’operato dei suoi membri, ragion per cui le selezioni sono
estremamente stringenti. In ogni caso le forti personalità del
gruppo sono spesso così competitive o curiose da spingere i
Magister a controllare spontaneamente e reciprocamente il
proprio operato. Questo è ovviamente assai apprezzato dal
coordinamento.
Pur essendo votata alla difesa dei suoi principi, la Magister
Twelve agisce fuori dalla Costituzione. Ha un codice interno
per evitare derive (ad esempio l’omicidio deve essere solo
estrema ratio), ma per il resto i suoi membri sono liberi di
agire fuori dalle leggi federali e statali; è ovviamente richiesta
però discrezione. Non potendo ricevere fondi dal Senato, la
Magister Twelve trae il suo sostentamento da meccanismi
fiscali occultati all’interno della tassazione postale, secondo
un geniale sistema ideato da Franklin, fondatore e primo
direttore delle Poste Americane.
Affiliazione
Nonostante il numero dei suoi membri debba essere
sempre pari a dodici, vengono continuamente esaminati
soggetti ritenuti idonei a farne parte. Non è infrequente
infatti che un membro decida di ritirarsi a vita privata,
o peggio non riesca più a sopportare lo stress dovuto alla
sua posizione, e decida di lasciare. Può anche accadere
che un membro non sia più considerato all’altezza della
proprie mansioni: in questi casi stipula un nuovo accordo
di segretezza e riceve, se lo desidera, un vitalizio e delle
proprietà, con la clausola che se dovesse venir meno agli
accordi il Governo può rivalersi su tutti i suoi beni e quelli
dei suoi discendenti.
Come consuetudine ogni membro gestisce una propria
rete di agenti e contatti, ciascuno secondo le modalità che
preferisce. I Twelve dispongono di un fondo personale per
le ricompense e tramite l’organizzazione possono ottenere
qualsiasi concessione da ogni ufficio governativo degli
Stati Uniti. Ci sono dei vincoli però, contenuti nel codice
interno. L’agente deve essere messo al corrente, prima di
scoprire l’esistenza e gli scopi della Magister Twelve, che
se rivelerà quanto appreso da quel momento in avanti
potrà perdere ogni diritto da cittadino americano (o la
possibilità di diventarlo, se straniero) o anche la vita, in
base all’entità della violazione. Questo non impedisce
ovviamente alle spie delle altre Cospirazioni di riuscire a
intrufolarsi nell’organizzazione, ma almeno limita molti
81
danni potenziali.
Per divenire un Magister invece, dopo una lunga
osservazione e molteplici verifiche, occorre il pieno accordo
dei restanti undici membri, oppure una nomina diretta
da parte del Presidente, che però deve comunque essere
confermata dal parere favorevole della maggioranza degli
undici. Se qualcuno riesce a scoprire l’esistenza della Magister
Twelve e a contattare uno dei suoi membri, sicuramente la
sua candidatura sarà tenuta in considerazione. Sarà però
presa in considerazione anche la possibilità che la sua
scoperta sia una minaccia per la sicurezza nazionale, con le
conseguenze del caso.
Sede
La sede del gruppo, la Magister Manor, si trova in
Nevada, vicino al piccolo e ameno villaggio di Rachel. Il
piano originale per la zona prevedeva la costruzione di una
base militare segreta, nome in codice “Groom Lake – 51” dal
lago su cui si affaccia, ma con la rifondazione del 1865 della
Magister Twelve il progetto è stato convertito. Attualmente
la Magister Manor appare come una maestosa villa in stile
coloniale, circondata da un’ampia piantagione di cotone
e tabacco. Nella piantagione lavorano circa un centinaio
di persone di colore, naturalmente uomini liberi, che
dimorano in ben tenute case di servizio; si tratta in realtà di
militari appartenenti a speciali corpi delle Colored Troops,
le truppe irregolari nate durante la guerra di Secessione che
raccoglievano gli schiavi liberati desiderosi di combattere.
Al comando degli uomini addetti alla sorveglianza e alla
protezione dell’area c’è il Sergente Christian Fleetwood,
decorato eroe di guerra nonché abile musicista. Nella
casa coloniale vengono normalmente accolti e ospitati gli
agenti. Le strutture importanti della base si trovano però
nel sottosuolo. All’interno di un complesso di caverne sono
state ricavate molteplici stanze, solo in parte utilizzate, e
dei lunghi tunnel. Qui si trovano le camere personali dei
Magister, la sala riunioni, la biblioteca, l’ampio laboratorio
scientifico e l’ancor più grande officina, superbamente
attrezzata. La base dispone inoltre di un avanzato centro per
le comunicazioni, sia radio che su filo, di una tipografia e
di deposito per i mezzi di trasporto: da questa sala, situata
poco al di sotto del suolo, si dipanano diverse gallerie dotate
di rotaie, percorse da piccoli ma rapidi treni elettrici capaci
di percorrere notevoli distanze; con un sistema di scambi
controllato dalla base è possibile collegare le uscite segrete
dei tunnel con la rete ferroviaria nazionale. Il deposito ospita
anche il modello sperimentale di macchina volante di Tesla,
curiosamente simile a un sigaro. La base infine è dotata di
un sistema di emergenza per la fuga, in grado di espellere
capsule di sopravvivenza dal fondo del vicino lago.
Riti e Simbologie
Alla sua creazione la Magister Twelve aveva molte
82 Capitolo III

importanti simbologie e un accurato sistema, ben codificato,

di norme, ritualità e persino gestualità che regolava ogni Skull & Bones
aspetto ufficiale delle attività. Questo derivava dall’originale “Spesso ciò che appare non è, e ciò che è, è meglio che non
impostazione massonica (Franklin come tantissimi altri appaia.”
fondatori e uomini eminenti dei tempi era un massone). Antico proverbio egiziano
Il numero dodici deriva ad esempio dall’astrologia,
riprendendo i segni dello zodiaco. Con il tempo, soprattutto
La Skull & Bones è, ufficialmente, un’associazione
con la rifondazione, buona parte di questi elementi si è
studentesca fondata a Yale nel 1832 dagli studenti William
andata perdendo, a favore di un solido pragmatismo più
Huntington Russell, futuro
consono con i tempi. Le tradizioni sono però importanti
uomo d’affari, legislatore
per la coesione, almeno così ha stabilito Lincoln, e alcune di
e politico, e Alphonso
queste sono state recuperate.
Taft, avvocato, educatore
La sala delle riunioni ospita sul soffitto a cupola un e padre del ventisettesimo
accurato modello della volta celeste, realizzato con un presidente degli Stati Uniti
raffinato sistema di lampade elettriche. Le luci variano d’America William Howard
riproducendo il movimento apparente degli astri per il Taft.
moto terrestre. Prima delle riunioni plenarie dei membri,
Nella realtà dei fatti la
alcune delle quali periodiche, si partecipa alla tradizionale
Skull & Bones è una potente organizzazione che fonda le
Lettura dei Destini: una macchina compila, in base alle
proprie radici storiche e filosofiche nella tradizione magica
posizioni delle luci, un oroscopo di ciascuno dei presenti, e
egizia e caldea, che venera il Faraone Ptah-Hotep, e che
questi vengono letti e commentati assieme. Particolarmente
rende immortali i suoi membri più illustri finché il Cerchio
dissacranti sono i siparietti che si hanno tra uomini di
dei Ventuno Saggi non sarà completo.
scienza e superstiziosi in queste circostanze. Anche il tema
Il primo giorno dell’anno 1830, Emerson Walker Jr.,
dell’orologio, rappresentazione tipica dei dodici membri
un facoltoso editore con la passione per l’egittologia, torna
uniti, è molto importante. Tutti gli agenti ne ricevono uno
da un viaggio di sei mesi in Egitto con una misteriosa
particolare, capace di produrre una vibrazione quando si
cassa di legno e un giovane servitore dalla pelle scura
trova in prossimità di un altro orologio simile. Una speciale
molto silenzioso. L’editore scompare dalla scena pubblica,
stretta di mano permette infine di mostrare all’altro l’oggetto
ritirandosi nella sua dimora di New Haven nel Connecticut,
al proprio polso, così da dare agli agenti la reciproca certezza
e ufficialmente muore di polmonite nel 1831. Nello stesso
dell’appartenenza. Quello che molti agenti non sanno è che
anno suo figlio Clayton P. Walker viene ammesso a Yale e
il monile ospita un sofisticatissimo congegno, elaborato da
proseguirà, diligentemente, gli studi fino alla laurea.
Tesla, basato sulle onde radio a una particolare frequenza,
Nell’anno seguente il suo ingresso a Yale, Walker entra
che permette di controllare dalla Magister Manor la
in contatto con Russel e Taft, con i quali stipula un patto
posizione approssimativa di chi lo indossa.
di fratellanza e segretezza. Nella primavera del 1832 i due
Tra le ritualità meno onorevoli, va menzionato il
si recano in visita presso la villa dei Walker e ne tornano
disdicevole vizio di buona parte dei Magister di scommettere
profondamente turbati. Il mese successivo viene fondata la
accanitamente sulle sorti delle missioni, sui risultati e sulla
società Skull & Bones.
sopravvivenza degli agenti inviati. Questo è spesso un modo
Clayton P. Walker è in possesso di un potente segreto e di
di sfogare indirettamente le rivalità tra alcuni membri.
una grandiosa visione del mondo per il futuro: l’immortalità
Infine è da citare anche l’evento sociale chiamato
per i Prescelti, il dominio degli esseri divini. L’immortalità
Ritrovo dei Maestri, durante il quale un membro organizza
del corpo è possibile, la rinascita, l’eterna giovinezza, sono
l’esposizione di una propria creazione, di qualsiasi genere.
alla portata di chiunque sia degno di seguire il cammino
Particolare successo ha riscosso il prototipo di cinematografo
divino e abbia la lungimiranza di sottomettersi al volere
di Edison, tanto da guadagnarsi la permanenza nella saletta
dell’unico grande potere su questa terra: il Faraone. Walker
degli allestimenti, in attesa che si riesca a trovargli un utilizzo
rivela agli amici di essere egli stesso la reincarnazione di
pratico ai fini delle attività dei Twelve.
suo padre e che il giovane silenzioso egiziano altri non è
che il grande Ptah-Hotep, il quale ha ricevuto da Osiride il
compito di rifondare il Regno.
Tra il 1832 e il 1850 l’associazione cresce rapidamente. I
tre membri fondatori, di cui soltanto due rivelati al pubblico,
si riuniscono spesso presso la villa della famiglia Walker. In
seguito si prodigheranno per l’acquisto di un’isola al confine
con il Canada, Deer Island, sulla quale fonderanno il Primo
Tempio e vi trasporteranno il Faraone.
La Skull & Bones si mostra come un’associazione di
 Le Cospirazioni 83

ricchi snob, e lascia credere che il suo scopo sia meramente Abraham Parker
economico, in modo che solo coloro che sanno vedere possano Ruolo: Gran Sacerdote.
avvicinarsi. Nel 1856, a New Haven, viene inaugurata la
Mansioni: Reggente della Tomba, capo dei sacerdoti.
sede ufficiale, che verrà battezzata “La Tomba”. Negli anni
Profilo: Anziano, brizzolato, ricchissimo. È il membro
seguenti l’isola viene attrezzata con campi da tennis, case e
pubblico vivente più in alto nella scala gerarchica della
ricoveri per coloro che si recano in pellegrinaggio da Ptah-
Tomba. È un ricco avvocato, figlio unigenito di una stirpe
Hotep. Il tutto è mascherato dall’opulenza e dalla sciocca
di avvocati laureati a Yale, che si tiene lontano dalla vita
avidità mostrata dai suoi membri, a cui vengono dati
mondana così come richiesto dai dettami dell’associazione.
nomignoli segreti subito resi pubblici. Ma chi davvero tira
Aspira a divenire anche lui uno dei Ventuno prescelti per
le fila dell’organizzazione risiede nel profondo della terra,
l’immortalità e il Nuovo Regno. Tratta i sottoposti con
nell’isola al centro del Nuovo Nilo, e siede per sempre sullo
altezzosità, guardandoli dall’alto in basso, e si aggira per
scranno al centro del Cerchio dei Ventuno. “Quando la
le aule della Tomba reggendo in mano l’heket, lo scettro.
corona dalle Ventuno gemme sarà completa, allora il grande
Quando è solo, o crede di esserlo, parla sussurrando alle
Ptah-Hotep uscirà dal buio della sua cripta per splendere
statue della Triade Divina come se potessero ascoltarlo.
come Ra su tutto il Nuovo Regno.”
Presiede ai riti per gli accoliti e ai riti di passaggio,
promuove gli scriba al rango di sacerdote e detta agli scriba
Personalità le leggi e gli editti per coloro che formano il Velo. Si è
occupato personalmente, anche se attraverso il suo studio
Ptah-Hotep di associati, della causa intentata contro l’associazione per
il furto delle ossa di Geronimo e Pancho Villa, riuscendo a
Ruolo: Faraone, essere divino, immortale tramite verso
scagionare la setta e farle guadagnare prestigio e fama.
gli dei.
Mansioni: Il Faraone è il centro del mondo e del cerchio
dei Ventuno. Cedric Allen Morgan
Profilo: Non è ben chiaro se Ptah-Hotep sia il ragazzo
Ruolo: Primo Sacerdote.
egiziano venuto in America al seguito di Emerson Walker
Mansioni: Assiste il Gran Sacerdote in qualità di
o se si tratti di un suo tramite. Solo i Grandi Sacerdoti,
celebrante, funge da tramite tra i sacerdoti e il Gran
giunti al culmine della loro saggezza, vengono chiamati a
Sacerdote.
Deer Island affinché il loro cuore sia valutato, il loro corpo
Profilo: È un uomo infido, magro e affilato, dall’indole
rinnovato, e possano sedere per sempre sullo scranno dei
servizievole e untuosa. Aspira a prendere il posto del
Ventuno. Per quanto non si sia più fatto vedere nel mondo,
Gran Sacerdote ma si prodiga con efficienza e dedizione
la voce di Ptah-Hotep risuona forte nelle aule della Tomba
rispettando i suoi voleri. Ama circondarsi di adoratori e
e i suoi scriba, i ministri, i sacerdoti e i semplici accoliti si
predilige i sacerdoti o gli scriba che per lui nutrono devozione.
inchinano e obbediscono al suo volere. Il Faraone decide
Di sovente li maltratta, specialmente gli accoliti di grado
quali membri accettare e quali rifiutare, quali destinare a
inferiore, affibbiando loro prove e punizioni senza senso. A
servire come “Velo di Mut” e quali invece accettare nella
parte questo si tratta di una mente estremamente brillante
cerchia interna di coloro che conosceranno il Segreto.
nel campo delle lettere e delle lingue. Parla correntemente
l’alto egiziano e legge i geroglifici e la lingua antica. È
Clayton P. Walker titolare di una cattedra di lettere e filosofia a Yale e partecipa
alla direzione dell’Università. La sua affiliazione allo Skull &
Ruolo: Fondatore occulto dello Skull & Bones e Voce
Bones è solo presunta, mai confermata né negata, e grazie
del Faraone.
a questo può mantenere il suo ruolo effettivo nella cerchia
Mansioni: Ascoltare la voce del Faraone e riportarla a
dei Sacerdoti. C’è chi sostiene che sia uno sciacallo senza
tutti i membri.
scrupoli: umile con i forti, prepotente con i deboli e sempre
Profilo: Clayton P. Walker si mostra come un giovane
pronto a pugnalare alle spalle.
uomo, a detta di chi è ammesso alla sua presenza, ormai
da molti anni. Il suo sguardo è magnetico e la sua voce
ieratica. È dotato di una intelligenza non comune e della Britton Cook
capacità di affascinare il suo interlocutore, di mostrargli la
Ruolo: Mastino di Sekhmet.
perfezione del Nuovo Regno. Walker ormai non abbandona
Mansioni: Valutare l’operato dei membri
più Deer Island ma riceve i sacerdoti nella casa sul fiume e
dell’associazione, specialmente gli appartenenti al Velo, e se
riporta loro il volere del Faraone. È il detentore del Segreto
necessario somministrare le norme disciplinari.
dell’immortalità del corpo e dell’anima e renderà immortali i
Profilo: È il rampollo di una potente famiglia di
Grandi Sacerdoti scelti per entrare nel Cerchio dei Ventuno.
proprietari terrieri e allevatori della Pennsylvania. Fin da
ragazzo è un grande appassionato di caccia e, ben presto,
84 Capitolo III
si mette nei guai con la polizia. La sua passione per l’arte
venatoria, così come gli eccessi nel bere e nel consumo di
droghe, lo hanno visto spesso protagonista di “incidenti” e
coinvolto in varie “sparizioni” misteriose di cani e animali da
compagnia. Quando si trovò implicato nell’omicidio di un
boscaiolo, la famiglia lo spedì a studiare a Yale con l’intento
di tenerlo lontano dai guai. Giunto all’università, Britton
non si dedicò allo studio, ma iniziò a procurare problemi
fino a pestare i piedi allo Skull & Bones. Il Gran Sacerdote
aveva già decretato la sua sparizione, quando la voce stessa
del Faraone lo fermò. A quel punto Britton venne introdotto
ai misteri della Tomba e, rapidamente, scalò le gerarchie.
È arrogante e violento, la sua principale occupazione e
fonte di svago è quella di scovare i traditori e punirli. In
qualche modo ha sviluppato una grande devozione per il
Faraone ma un velato disprezzo per tutti gli altri membri
dell’associazione.
Finalità
Lo scopo primario dello Skull & Bones è quello di
istituire, in un prossimo futuro, un governo mondiale di
immortali, i Ventuno, tutti asserviti e devoti all’eterno
Faraone Ptah-Hotep. Accedere al cerchio dei Ventuno e
divenire immortale è un privilegio al quale solo i migliori
tra i migliori possono aspirare.
Il Nuovo Regno sarà un regno di pace e prosperità, anche
per gli uomini comuni, gli indegni e i miseri, poiché saranno
guidati da esseri semi-divini, dall’intelletto superiore e con la
possibilità di portare a termine quanto ordinato dal Faraone.
Un seme, per germogliare, ha bisogno di tempo, di
dedizione e di essere nascosto nella terra. Tanta segretezza,
però, impedirebbe all’associazione di attirare a sé quanti
potrebbero aspirare al ruolo di accoliti. Pertanto il Faraone
ha proclamato l’esistenza del Velo di Mut. Gli accoliti che
servono il Velo sanno che non potranno mai assurgere al
ruolo di gemme nella corona del Faraone, ma sanno anche
che la loro ricompensa in questa vita sarà immensa. Essi
sono lo specchietto per le allodole, l’esca per il mondo. Si
tratta di imprenditori, politici e magnati della finanza che
portano lo stemma dello Skull & Bones, sventolandolo
come un vessillo, ma avendo la bocca cucita sulla verità.
L’associazione li sostiene e li aiuta a raggiungere i loro scopi
in questa vita e loro si occupano di tenere lontana l’opinione
pubblica dallo scopo ultimo, agganciano nuovi candidati
per la setta e attirano su di sé eventuali nemici, avidi
approfittatori e politici corrotti. I soci che appartengono al
Velo si riuniscono il giovedì e il sabato nella Tomba, avendo
cura di ostentare questi loro incontri, pur mantenendosi
sufficientemente riservati da tenere viva l’attenzione dei
curiosi senza lasciar trapelare nulla di quanto realmente
avviene e dei segreti dello Skull & Bones.
Coloro che vengono scelti dal Faraone diventano accoliti
e, con effetto immediato, devono sparire dal mondo. C’è chi
ha simulato la propria morte, chi semplicemente si è ritirato
a vita privata, e chi non ha mai pubblicizzato la propria
affiliazione.
Gli accoliti si riuniscono, invece, quando la voce del
Faraone li chiama e raggiungono i sotterranei della Tomba
in grandissimo segreto. Solo in alcune festività annuali,
quando si effettuano i riti di passaggio, o per venerare Ptah-
Hotep, gli accoliti si riuniscono sull’isola. In concomitanza
con queste riunioni si organizzano anche finte “parate” di
vecchi membri, che si ritrovano a giocare a tennis, a nuotare
e a “parlare segretamente” dei loro scopi.
In realtà molti membri del Velo non credono nel Faraone
né nella promessa dell’immortalità, ma sono ben contenti di
trarre dalla società vantaggi economici diretti. Sanno anche
che le iniziative personali e l’eccessiva loquacità non sono
apprezzati dai membri della setta. I membri del Velo, infatti,
non possono interloquire con gli accoliti, di fatto non sanno
nemmeno chi siano, e possono parlare solo con il mastino di
Sekhmet il quale, dietro un paravento, riceve le richieste e le
trasmette al Gran Sacerdote.
Non va dimenticato che la volontà del Faraone, dei
Ventuno e degli accoliti è ferrea e spietata. Lo scopo ultimo
è una grande opera, una nuova unità, un regno di pace, e
poco vale una vita umana di fronte a tanto splendore.
Lo Skull & Bones è maestro nel far scomparire personaggi
scomodi, nel far vacillare imperi economici, nel distruggere
carriere e reputazioni.
Affiliazione
Lo Skull & Bones ha agganci politici ed economici in
tutta l’America, alcuni membri dello S&B sono presenti
nel parlamento e parenti di S&B sono stati presidenti degli
USA, e questo solo per citare i membri pubblici del Velo.
Gli accoliti, invece, sono ovunque.
Molti giovani studenti rampanti si avvicinano alla setta
mendicando davanti alla porta della Tomba o seducendo e
minacciando i membri noti del Velo. Questi ultimi possono
proporre al Mastino la candidatura e, successivamente alla
sua approvazione, entrare come novizi nella Tomba per
l’iniziazione. Quelli che vengono scelti in questa maniera,
normalmente, diventano membri del Velo in quanto
ambiscono al potere terreno. In alcune rare eccezioni,
quando è la voce del Faraone a parlare, il membro pubblico
diviene un vero accolito.
Nel contempo i membri della setta osservano, valutano,
ascoltano il mondo, e chi si distingue in un determinato
ambito sociale, politico o economico, viene avvicinato da
un vero accolito che ne saggia la predisposizione a divenire
membro della setta. Se l’accolito lo considera degno,
l’aspirante verrà segretamente valutato da altri due sacerdoti.
Se i giudizi sono unanimi allora il candidato viene posto
all’attenzione del Faraone che darà il comando finale: “Che
si prostri nel tempio”, oppure “Che sparisca dalla vista di
Ptah-Hotep”.
 Le Cospirazioni 85

Sede
L’associazione si riunisce in un grande
edificio, chiamato “La Tomba”, costruito
nel 1856 a New Haven nel Connecticut,
non distante dall’università di Yale. Si
presenta come un palazzo in stile dorico
egiziano, con due grandi ingressi in
pietra e un cortile posteriore che ricorda
gli antichi templi. Anche l’edificio
rappresenta la dualità della setta: da un
lato è pacchiano e vistoso, dall’altro è
impenetrabile e le sue aule più interne
sono accessibili solo attraverso cunicoli
sotterranei noti esclusivamente agli
accoliti. Nella Tomba, al primo piano,
vi sono le sale comuni utilizzate dai
membri del Velo. Si può considerare
come una sorta di club esclusivo dove
i membri, che possono fare ricorso ai
servigi di un’ampia servitù, godono
di ogni comfort. Al piano inferiore,
raggiungibile solo dall’esterno e solo
attraverso cunicoli segreti, vi sono tre
grandi sale l’una dietro l’altra. Nella
prima vi è lo spiazzo del tempio, un’area
morte, quella che il Faraone ha sconfitto e che tutti temono.
che gli accoliti e gli scriba possono frequentare liberamente.
Dall’altra rappresentano la maschera di gloria del Faraone
Da questa, attraverso una porta di bronzo, si accede alle
e i suoi simboli di governo: il bastone hekat e il bastone
sale dei sacerdoti, nelle quali i membri di grado più alto
nekhnek incrociati, emblema del potere divino il primo, e
onorano gli dei e discutono dei loro compiti. Attraversando
della fecondità della stirpe il secondo.
una porta d’argento si accede all’aula del Gran Sacerdote,
Il numero 322 riportato sotto il teschio rappresenta il
guardata dal mastino di Sekhmet e dai suoi uomini, dove
numero della perfezione del nuovo regno: 200 scriba, 100
si trova la scalinata che ascende verso la porta d’oro, che
sacerdoti, 21 gioielli della corona (tre volte sette), e un gran
conduce a sua volta all’ara sacerdotale dove viene adorato
sacerdote. Sommandone le cifre si ottiene il sette: il numero
Ptah-Hotep.
dei superiori, di coloro che sanno guardare in se stessi e nel
Lo Skull & Bones possiede un’isola sul Saint Lawrence
mondo.
River, Deer Island, al confine con il Canada, nella città
Il più importante rituale dello Skull & Bones è il Rito
predestinata di Alexandria. Il fiume viene chiamato Nuovo
di Passaggio o Chiamata. L’accolito che desidera entrare
Nilo dagli accoliti e al centro dell’isola è stato edificato il
a far parte della setta deve spogliarsi di ogni bene e della
Primo Grande Tempio di Ptah-Hotep, scavato sotto una
sua identità. Deve rimanere, nudo e in ginocchio, per un
collina. Il tempio funge da dimora per il Faraone e nei suoi
giorno e una notte dinanzi a ogni statua della Triade Divina.
sotterranei si trova il “Cerchio dei Ventuno”, una grande
Al termine dei tre giorni, l’accolito potrà alzarsi. Il Gran
sala circolare, affrescata con disegni e testi che narrano la
Sacerdote, dopo un così lungo digiuno, gli darà acqua e
storia dell’antico regno, della chiamata di Ptah-Hotep da
cibo, ma l’accolito dovrà rifiutarli dimostrando di essere
parte di Osiride, del suo risveglio e di come il Nuovo Regno
pronto a morire per eseguire un ordine e rimarrà in piedi
sarà instaurato. Al centro della sala illuminata da bracieri,
dinanzi alla gradinata che conduce all’ara sacerdotale. Allo
il Faraone siede sul suo trono di legno di cedro e, intorno a
stremo delle forze, sarà chiamato dal Faraone, il quale gli
lui, sono presenti ventuno scranni che verranno riempiti nel
ordinerà di salire a onorarlo. Giunto dinanzi alla porta d’oro
corso dei secoli.
questa si aprirà e ne usciranno quattro ancelle che laveranno
Di fatto nessuno degli accoliti ha mai visto la Corona né
e profumeranno il nuovo accolito e lo vestiranno con una
è ben chiaro il numero dei prescelti.
tunica di lino bianco. A questo punto l’accolito riceverà in
dono dal Gran Sacerdote uno stelo di papiro e sarà chiamato
Riti e simbologie figlio.
Il teschio e le ossa che sono il simbolo dell’associazione
hanno un duplice significato: per i profani rappresentano la
86 Appendice II
Avventura 87
 Jenny Q.
La tragica storia di un’orfana
Avventura per Brass Age di Limana Umanìta Edizioni
Antefatto
uesta è un’avventura per il Gioco di Ruolo Brass
Q
Age basata sul modulo di espansione America,
di Limana Umanìta Edizioni. Ha una struttura
particolare, poiché tutte le informazioni che i vari PNG
conoscono sono riportate accanto alle loro stesse statistiche,
nella sezione Personaggi Non Giocanti in coda all’avventura.
Per questa ragione, consigliamo di stampare quella sezione
e di creare una sorta di fascicolo, che sarà così più facile
consultare durante il gioco.
Cosa e’ successo
Il St. Elizabeth Orphanage di New York è un posto
piuttosto inquietante. Gestito da Joyce Hardyman
(direttrice), Ruth Blakeway (cuoca) e Wilfred Clavin
(tuttofare), ospita almeno sessanta giovani che vanno dai sei
ai quindici anni.
Per il suo mantenimento il St. Elizabeth riceve
finanziamenti dal signor James Alderdice Brixton e
sua moglie Cora Colleen in Brixton, due magnati, e da
Washington Hobart, un borghese.
Hobart è in realtà un prestanome di Annibale Di
Marzio, giovane criminale in ascesa nella famiglia della
Mano Nera a Little Italy. Annibale è un tipo pratico, che
ha la fissa di avere una propria banda di “picciotti” e attinge
dai giovani dell’orfanotrofio per avere nuova linfa nelle sue
fila. Inoltre, di tanto in tanto, Di Marzio non disdegna di
approfittare di alcuni dei ragazzini più di suo gradimento.
Brixton e sua moglie, d’altro canto, sono in realtà due
lord inglesi in esilio, che nel Nuovo Mondo si sono affermati
come ricchissimi magnati. Sono alla guida di un piccolo clan
di Estranei, un’enclave scacciata dalla congrega londinese
dei Woodley dopo un tentativo fallito di spodestarli.
A propria volta i Brixton giungono a prelevare, di tanto
in tanto, alcuni dei ragazzini e ragazzine dell’orfanotrofio,
per la maggior parte destinati a diventare cibo per gli
Estranei della piccola confraternita, anche se alcune delle
ragazzine al di sopra dei tredici anni vengono selezionate
per dei tentativi di riproduzione, poiché Brixton e sua
moglie sono ossessionati dall’idea di aumentare le schiere di
Estranei della loro confraternita.
Una sera Brixton e sua moglie scelgono una decina di
orfani, fra i quali la giovane Jennifer Quigley, detta Jenny.
Jenny, oltre che una bellissima ragazza, si rivela
insolitamente fertile, e rimane subito incinta del signor
Brixton. Sfortunatamente, al quinto mese la ragazza perde il
bambino, ma non molto tempo dopo, a seguito di un nuovo
tentativo, resta ancora incinta.
Vista la straordinaria ricettività della ragazza, i Brixton
la trattano con ogni riguardo, persino la signora, e questo
contribuisce a mettere ancor più a disagio Jenny.
Tobia, uno degli orfani del St. Elizabeth, innamorato
e ricambiato da Jenny, dà di matto subito dopo la sua
partenza, ma Clavin lo sbatte nei sotterranei.
Impressionato dalla forza e dalla rabbia del ragazzo,
Clavin lo segnala a Hobart, che a propria volta lo menziona
a Di Marzio, che così finisce per arruolarlo a forza fra i suoi
picciotti.
Un anno dopo, Tobia ha già dato prova di sé per la Mano
Nera e si è ormai rassegnato alla vita nella gang, ma non
alla perdita di Jenny, anche se non ha idea di come fare a
ritrovarla.
Nel frattempo il signor Brixton, che per Jenny richiede
le migliori cure, si è rivolto a Warren B. Willard, ma già
dopo un paio di visite si rende conto che il dottore comincia
a nutrire qualche sospetto sulla reale natura sua e di sua
moglie, e soprattutto sulla gravidanza di Jenny, che presenta
delle stranezze che non riesce a spiegarsi. Né Brixton, né
sua moglie, né tanto meno Jenny, hanno inoltre mai fornito
dettagli su chi sia il padre del bambino, e probabilmente
Willard comincia a sospettare che si tratti proprio di Brixton,
anche se non sa spiegarsi perché sua moglie ne sembri felice.
Per tutte queste ragioni, Brixton decide di rivolgersi
alla Mano Nera, commissionando il rapimento del dottor
Willard: in questo modo nessuno saprà che cosa gli è
successo e Jenny potrà continuare ad avvalersi delle sue
cure. Quando il parto sarà avvenuto, Willard verrà ucciso, e
nessuno lo collegherà a Jenny o ai Brixton.
La Mano Nera incarica Di Marzio di gestire il “lavoretto”
e questi invia Tobia e il suo caporione Seth Carletti a fare un
sopralluogo per studiare come mettere in atto il rapimento.
Proprio quel giorno, però, i Brixton portano Jenny a un
controllo, e Tobia la scorge di sfuggita all’interno della
carrozza.

Sul momento il ragazzo fa finta di niente, ma prepara
subito un proprio piano. Il rapimento di Willard è
organizzato per quella notte stessa: i due si introducono
nella sua casa, sottraggono del cloroformio dal suo studio
e lo usano per far perdere i sensi al dottore mentre sta
dormendo. Lo portano fuori e lo caricano su un carretto,
coprendolo con un telo.
A quel punto Tobia tenta di colpire a tradimento Carletti,
ma ne nasce una colluttazione. In pochi istanti Tobia riesce
a tramortire il suo compagno, che cadendo a terra batte la
testa contro lo spigolo del marciapiede e muore. Tobia lo
nasconde fra l’immondizia e se ne va a bordo del carretto.
Porta il dottore nel suo rifugio segreto, a Red Hook,
sotto il south pier dell’Atlantic Basin, dove ha portato anche
il denaro sottratto quello stesso pomeriggio da “Mario’s
Carni Fresche”: con quei soldi pianifica di fuggire assieme
a Jenny in Sud America, una volta che il dottore gli avrà
rivelato dove si trova.
Il giorno dopo, i personaggi vengono immediatamente
allertati dai Magister Twelve, su cui sono state fatte pressioni
per indagare sulla sparizione del dottore.
Cronologia
18 agosto – Il dr. Willard conosce il signore e la signora
Brixton e visita per la prima volta Jennifer Quigley.
20 settembre, ore 16:00 – Washington Hobart riceve
da un uomo di Brixton il pagamento anticipato per il
rapimento del dr. Willard, che dovrà essere trasferito al
maniero dei Brixton.
21 settembre, ore 10:00 – Il dr. Willard visita per la
seconda volta Jennifer Quigley.
22 settembre, ore 1:00 – Tobia e Seth Carletti rapiscono
il dr. Willard.
22 settembre, ore 9:00 – I personaggi ricevono le
consegne del caso.
22 settembre, ore 23:00 – La Mano Nera recupera il
dr. Willard nei sotterranei del “Magazzino 4” a Red Hook
e lo porta alla sua base di Little Italy, sopra la macelleria di
Mario.
23 settembre, ore 2:00 – Il dr. Willard, a bordo di una
carrozza, viene portato al maniero dei Brixton.
23 settembre, tarda serata – I Brixton celebrano la loro
Messa ai Demiurghi.
Il Rapimento di Warren B. Willard
22 Settembre
Di buon mattino i personaggi ricevono una busta
consegnata a mano, contenente la convocazione, per le
ore 9:00, presso la stanza 317 del Bowery Hotel al 335 di
Bowery Street.
Una volta saliti, i PG vengono ricevuti dal signor Arthur
E. Colerdige, emissario e referente dei Twelve.
89
«Benvenuti, signori. I Magister Twelve hanno
nuovamente bisogno di voi. Sarò sintetico,
perché la questione è delicata e richiede la
massima celerità.
Questa notte Warren B. Willard, dottore
emerito, è stato rapito dalla sua abitazione.
Non abbiamo informazioni più specifiche, né
alcuna ipotesi sul motivo del rapimento. Sarete
voi a scovarle una volta giunti sul posto, dove
vi recherete subito dopo questa riunione.
La polizia e la Pinkerton non sono ancora
state avvisate, per lasciarvi il tempo di
raccogliere tutti gli indizi.
Il dottor Willard è ben noto e apprezzato
nei circoli più esclusivi di New York, e anche
da membri dei Magister Twelve, per cui la
situazione è delicata e il vostro compito della
massima importanza.
Signori, è tutto. Attendiamo il primo
rapporto entro questa sera stessa, non più tardi
delle 18:00.»
Nota: se durante il primo rapporto al signor Coleridge
i personaggi faranno il nome dei Brixton, questi si farà
immediatamente molto rigido, ammonendo che la
reputazione dei signori Brixton non deve in alcun modo
essere macchiata da questa vicenda, a meno che non
emergano prove specifiche di qualche loro illecito. In ogni
caso il signor Coleridge chiederà un nuovo rapporto per il
giorno dopo, alla stessa ora, e così via fino alla chiusura delle
indagini.
Luoghi
La Casa di Warren B. Willard
Lewis Street 97 (Lower East Side)
Si tratta di una tipica casa a schiera bianca. Al piano
terra c’è la porta che dà su un piccolo atrio d’ingresso. Da
una porta a sinistra si entra nello studio medico del dottore,
mentre la scalinata a destra conduce al piano superiore e
all’abitazione.
L’abitazione
Al piano superiore ci sono un ingressino con armadio
e appendiabiti, il soggiorno con tavolo e divani, la sala da
pranzo, la cucina e due camere da letto, quella del dottore e
quella della governante (nell’ala opposta dell’appartamento).
Assieme al dottore in casa vive la sua domestica, Clarice
Bittlesham (vedi paragrafo “Personaggi Non Giocanti”), una
ragazza di non più di vent’anni, piuttosto avvenente, che
può essere interrogata dai PG. Clarice è visibilmente scossa
dal rapimento del dottore. La ragazza è informata dell’arrivo
dei PG, li crede una sorta di “investigatori speciali” e non
90 Appendice II
farà domande sul loro operato.
Indizi
• La porta d’ingresso era aperta quando Clarice si è
svegliata, questa mattina. Ma lei è sicura di averla
chiusa, ieri sera, come tutte le sere prima di andare
a letto.
• Anche la porta della camera da letto del dottore
era aperta, quando Clarice è andata a svegliarlo.
Solitamente, invece, il dottore si chiudeva dentro
attorno alle 22:00 e si coricava verso le 23:00.
• Nessuna delle porte della casa presenta segni di
scasso: chi le ha aperte sapeva quello che faceva e
non ha lasciato tracce evidenti.
• La stanza del dottore non presenta segni di
colluttazione: il letto è disfatto, segno che il dottore
si era coricato. Sul cuscino resta uno straccio umido,
con un Test di Cognizione + Discernere oppure di
Erudizione + Chimica a difficoltà Semplice, 1 SX,
ci si rende conto che si tratta di cloroformio. Se i PG
hanno già individuato la bottiglia di cloroformio
rovesciata nello studio, non c’è bisogno di eseguire
il Test.
• Sulla scrivania c’è l’agenda del dottore. Non è altro
che un registro con tutte le visite ai pazienti che il
dottore esegue di giorno in giorno nel proprio studio.
L’ultima pagina scritta, quella di ieri (21 settembre),
riporta due nomi cancellati, sostituiti entrambi dalla
scritta “Brixton”. Le visite cancellate erano per le
ore 10:00 e 11:00 di mattina. Stando all’agenda,
dopo quelle visite, il dottore non ha ricevuto altri
pazienti (Clarice può confermarlo).
• Con un Test di Cognizione + Analisi della Scena
a difficoltà Semplice, 1 SX, ci si può rendere conto
che la moquette della stanza presenta degli aloni più
scuri. Con 2 SX si riesce a intravedere, in quegli
aloni, delle impronte di scarpe, evidenziate da
residui nerastri.
• Con un Test di Erudizione + Chimica oppure
Cognizione + Discernere a difficoltà Semplice, 1
SX, ci si renderà conto che questi residui sono fango
misto a carbone. Se i PG chiedono esplicitamente
se esistono dei depositi di carbone in città, un Test
di Erudizione oppure su Convivio + un qualsiasi
tipo di contatto a difficoltà Semplice, 1 SX, farebbe
venire subito alla mente il deposito di carbone di
Red Hook, l’unico esistente a New York, nel quale
all’inizio di agosto arriva tutto il carbone per il
riscaldamento, che viene triturato e smistato entro
la fine del mese.
Lo studio
Lo studio è costituito da due stanze, un’anticamera con
alcune poltrone, un tavolinetto basso e una credenzina, e la
stanza dove il dottore riceve le sue visite, in cui si trovano
un lettino, un separé, una scrivania, una credenzina, una
libreria e lo schedario.
Indizi
• Se i personaggi chiederanno a Clarice di visitare
lo studio medico del dottore, lei li accompagnerà
senza fare storie, tuttavia si raccomanderà che tutti
i materiali vengano trattati con cura e che la privacy
dei clienti del dottore, tutte persone importanti,
venga rispettata.
• Anche la porta dello studio, conferma Clarice, è stata
aperta. La ragazza ha trovato la credenzina aperta e la
bottiglietta del cloroformio rovesciata.
• Se i personaggi lo chiedono esplicitamente, nello
schedario, sotto la lettera “B”, troveranno un faldone
a nome Brixton, il cui contenuto è un fascicolo con
su scritto “Jennifer”, contenente le note che seguono.
18 agosto
La ragazza si presenta in condizioni
accettabili, sebbene mostri i sintomi di
una lieve anemia, presumibilmente causa
del senso di spossatezza e dei dolori
alla muscolatura.
Non può avere più di quindici anni.
Il signor Brixton dichiara che il
concepimento debba risalire a sei
settimane fa, ma ciò non concorda con le
mie osservazioni. Ritengo debba essere
almeno di dodici. Ignota l’identità del
padre.
Ho eseguito un esame del sangue che
ha confermato l’anemia. Le urine sono
regolari.
Ho chiesto alla signora Brixton
informazioni sullo stato clinico della
ragazza, mi ha detto che alla prossima
visita di controllo, il 21 di settembre,
mi farà avere tutta la documentazione in
suo possesso.
21 settembre
L’anemia è peggiorata. A parte questo, le
condizioni di Jennifer sono stabili. La
signora Brixton ha dimenticato di farmi
avere i documenti che avevo chiesto, le
cartelle cliniche e le informazioni sul
passato della ragazza.
Dice che i documenti devono ancora
essere al St. Elizabeth Orphanage, dal
quale la ragazza proviene, e che non ha
avuto tempo di mandarli a prendere.
Dunque la ragazza è un’orfana. Questo
 Avventura
non aiuta di certo. Oltretutto, vista la
reticenza dei signori Brixton, temo che
dovrò andarci da solo, all’orfanotrofio,
se voglio avere qualche informazione in
più su questa ragazza. Magari qualcosa
che mi possa aiutare a capire il perché
di questa gravidanza difficile.
I Brixton hanno davvero uno strano
comportamento. Sono apprensivi e difficoltà Semplice, 1 SX, si può facilmente risalire
sfuggenti allo stesso tempo. Ho deciso
di fissare fra quindici giorni la prossima
visita.
Il cadavere nel vicolo
Se i personaggi eseguono un sopralluogo nei vicoli
intorno alla casa, si imbatteranno nel corpo senza vita di
Carletti. Viceversa, con un Test di Cognizione + Colpo
d’Occhio a difficoltà Semplice, 1 SX, noteranno che c’è
un viavai di persone piuttosto agitate, che hanno scoperto
il cadavere. In entrambi i casi, potranno studiare la scena
prima dell’arrivo della polizia.
Indizi
• Il cadavere appartiene a un giovane di non più
di venticinque anni, il cui vestiario indica la sua
provenienza dai bassifondi (vesti lise, rattoppate e di
scarsa qualità).
• Il ragazzo non ha documenti con sé.
• Con un Test di Erudizione + Medicina a difficoltà
Semplice, 1 SX, ci si può rendere conto che il
cranio presenta una evidente frattura da impatto,
presumibile causa della morte.
• Con 2 SX ci si rende conto che sul viso e sulle
braccia ci sono varie altre ecchimosi, segno di una
colluttazione recente.
• Con un Test di Cognizione + Analisi della Scena a
difficoltà Semplice, 1 SX, si possono rinvenire, sullo
spigolo del marciapiede, delle tracce di sangue: la
frattura al cranio è compatibile con lo spigolo.
• Con 2 SX ci si rende conto che le scarpe indossate
dal cadavere sono compatibili con alcune delle
impronte nella camera del dr. Willard.
• Con un Test di Cognizione + Colpo d’Occhio a
difficoltà Semplice, 1 SX, si può notare, fra i sacchi
d’immondizia a una decina di metri di distanza, la
presenza di un barbone addormentato.
• Offrendogli da bere (0,5 dollari), oppure superando
un Test di Convivio + Intimidazione o Convivio
+ Carisma a difficoltà Semplice, 1 SX, il barbone
rivelerà quanto segue: «C’erano due tizi. Sono
arrivati a bordo di un carretto e poi se ne sono andati.
Poco dopo sono tornati, trasportavano qualcosa, ma
non ho visto cosa. A un certo punto, uno dei due
91
ha preso a bastonate l’altro. Si sono azzuffati, ma
alla fine uno è caduto e non si è più rialzato. L’altro
l’ha nascosto nell’immondizia e poi se n’è andato.
Parlavano, durante la rissa, ma non ho capito bene
cosa si dicevano. So solo che uno dei due, quello che
poi se n’è andato, continuava a nominare una certa
“Jenny”.»
• Con un Test di Convivio + Contatti Malavita a
all’identità del ragazzo morto, che è Seth Carletti,
un tizio di Little Italy (ci vogliono almeno due ore di
Tempo di Gioco). È un caporione in rapida ascesa di
Annibale Di Marzio e della Mano Nera newyorkese.
• Con 2 SX si viene a sapere che la sera precedente lui e
un altro della sua gang dovevano fare un “lavoretto”
per la Mano Nera, ma nessuno dei due è mai tornato
a Little Italy.
• Con 3 SX si viene a sapere che non solo i due sono
scomparsi, ma che dalla macelleria di Mario, a Little
Italy, sono spariti dei soldi, una riserva di contanti
per le spese di routine. Ovviamente Di Marzio è su
tutte le furie.
Il St. Elizabeth Orphanage
Greenwich Street 134 (incrocio Hammond St.)
La struttura è piuttosto vecchia e fatiscente. È un enorme
casermone di tre piani, dalle pareti scrostate (sia all’interno
che all’esterno). Al piano terra ci sono le cucine, il refettorio
e gli uffici (quello della direttrice e la segreteria). Al primo
piano ci sono le aule dove i ragazzi esercitano le attività
scolastiche o di ricreazione, mentre al secondo piano ci sono
le camerate dove dormono. Nel seminterrato, invece, ci
sono il magazzino con i viveri e gli altri materiali e le celle
per le punizioni.
Tutti i bambini che vengono prelevati da Hobart o dai
Brixton vengono immediatamente rimossi dagli schedari,
perciò non ci sono informazioni su di loro (Clavin li brucia
nel giardino all’indomani del loro prelievo).
Qui i personaggi possono parlare con la direttrice, Joyce
Hardyman, con la cuoca Ruth Blakeway o con il tuttofare
Wilfred Clavin (vedi paragrafo “Personaggi Non Giocanti”).
Deposito di Red Hook
Atlantic Basin South Pier 23 (incrocio Dikeman St.)
Il deposito di Red Hook, sotto il south pier dell’Atlantic
Basin, è costituito da cinque grossi magazzini, degli
hangar dal tetto ricurvo lunghi almeno ottanta metri e
larghi quindici. Sono tutti vuoti, a eccezione di qualche
mucchietto di carbone qua e là. Non c’è pavimentazione
e la terra non sembra essere stata smossa da tempo. Non ci
sono macchinari: le macchine per la triturazione sono state
portate via, visto che il grosso della produzione di carbone è
stato già distribuito per la vendita. I magazzini sono deserti,
92 Appendice II
eccezion fatta per le ronde degli uomini della Mano Nera.
Quando i personaggi raggiungono il settore E11, in
prossimità del “Magazzino 4”, possono tentare un Test di
Cognizione + Colpo d’Occhio a difficoltà Semplice, 1 SX.
In caso di successo, la loro attenzione sarà attratta dalla
presenza di una piccolissima chiatta ormeggiata proprio
di fronte al capannone. Con 2 SX noteranno, accanto alla
chiatta, la presenza di una specie di canale di scolo che si
apre verso il fiume. Il canale è bloccato da una grata, ma
i PG noteranno che il lucchetto che la chiudeva è stato
forzato ed ora il passaggio è aperto. Se i PG si avviano per il
cunicolo, raggiungeranno direttamente il covo di Tobia, ma
per sperare di prenderlo di sorpresa dovranno superare un
Test di Prontezza + Intrufolarsi a difficoltà Semplice, 1 SX,
altrimenti Tobia li sentirà e resterà in agguato.
Alternativamente, i PG possono entrare nel “Magazzino
4”, dove noteranno subito un piccolo box in fondo, sul lato
opposto rispetto all’ingresso. È un box a vetri e dentro c’è
un piccolo ufficio. La porta è serrata, ma con un Test di
Prontezza + Scassinare a difficoltà Semplice, 1 SX, la si può
facilmente aprire. È anche possibile forzarla (il successo è
automatico, ma in tal caso i PG faranno rumore e Tobia,
da sotto, li sentirà). Dentro al box, in un angolo, c’è una
botola. Il terreno è smosso e ci sono delle impronte che
sembrano indicare un passaggio recente.
Sotto alla botola c’è una scaletta che scende per tre metri
fino allo scantinato in cui Tobia tiene Willard prigioniero.
L’interrato è una stanza rettangolare di sei metri per
quattro, divisa a metà nel senso della lunghezza (cioè a 3
metri dalla scaletta) da una pila di casse, dietro le quali si
trova Willard.
Non appena i personaggi inizieranno la discesa, dovranno
superare un Test di Prontezza + Intrufolarsi a difficoltà
Impegnativa, 2 SX. Se anche solo uno di loro fallirà il Test,
Tobia li sentirà arrivare e si nasconderà accanto a Willard,
minacciandolo con un coltello alla gola perché non faccia
rumore.
Non appena il primo PG si sporgerà oltre le casse, Tobia
lo aggredirà e scatterà una rissa. Tuttavia, non appena Tobia
dovesse essere ferito (basta la perdita di un solo Punto Ferita),
tenterà la fuga attraverso il cunicolo che conduce alla chiatta
ormeggiata sul fiume: tutti personaggi possono tentare
un Test di Prontezza a difficoltà Impegnativa, 2 SX per
inseguirlo. In caso di fallimento Tobia riuscirà a raggiungere
la chiatta e a fuggire lungo il fiume senza che i PG possano
catturarlo. Altrimenti riusciranno a balzargli addosso e a
schiacciarlo a terra, impedendogli la fuga. Naturalmente, se
i PG sono giunti proprio dal cunicolo, per Tobia sarà molto
più difficile riuscire a sfuggire loro, per cui la difficoltà del
Test scenderà a Semplice, 1 SX.
Raggiungere i Magazzini
Tutti i settori della zona (C10, D11, E11, F11) sono
bazzicati da ronde di 5 uomini della Mano Nera (vedi
paragrafo “Personaggi Non Giocanti”) in cerca di Tobia, e
ogni volta che si spostano da un settore all’altro della mappa
i personaggi hanno una probabilità del 50% di imbattersi
in una di queste squadre.
Se restano per i fatti propri, le squadre tenderanno
a ignorarli senza creare loro problemi, ma alla minima
provocazione scatterà una rissa.
Se i personaggi tentano di seguire gli uomini della Mano
Nera senza farsi individuare, colui che fra i PG possiede il
valore più alto di Cognizione + Pedinare deve riuscire in
un Test a difficoltà Semplice, 1 SX. In caso di fallimento
gli uomini della Mano Nera si accorgono dei PG e li
aggrediscono. In caso di successo il Test dev’essere ripetuto
ogni volta che gli uomini della Mano Nera cambiano di
settore sulla mappa (qualunque sia il settore in cui i PG
hanno iniziato il pedinamento, ogni ora di Tempo di Gioco
i picciotti completano l’esplorazione di un quadrante e si
spostano in quello vicino, secondo la cartina, ma sempre in
direzione del settore E11).
Se invece i personaggi tentano di muoversi in modo
circospetto, evitando che i picciotti li vedano, ogni volta che
si spostano fra un settore e l’altro, il personaggio che ha il
valore più alto di Prontezza + Intrufolarsi deve riuscire in
un Test a difficoltà Semplice, 1 SX. In caso di fallimento
vengono notati e a quel punto i picciotti decideranno di
catturarli per interrogarli.
Se i PG seguono i picciotti, una volta entrati nel
settore E11, nel giro di un’ora di Tempo di Gioco, questi
raggiungono il “Magazzino 4” e trovano la botola.
Se i personaggi non ci riescono prima, gli uomini della
Mano Nera troveranno il dr. Willard alle 23:00 del giorno
22 settembre (lo stesso giorno in cui inizia l’avventura),
ma Tobia se ne sarà già andato a sorvegliare il maniero dei
Brixton, poiché avrà ottenuto dal dr. Willard le informazioni
che voleva su Jenny.
Il dr. Willard sarà portato al Little Italy.
Da Mario’s Carni Fresche
Mulberry Street 72, Little Italy
Se i picciotti arrivano al dottore prima dei personaggi,
costoro possono tentare di introdursi nella macelleria
di Little Italy facendosi passare per uno dei picciotti
(superando un Test di Prontezza + Camuffarsi a difficoltà
Semplice, 1 SX), oppure entrando di soppiatto (con un Test
di Prontezza + Intrufolarsi a difficoltà Impegnativa, 2 SX,
che diventa Semplice, 1 SX dopo il tramonto).
Se riescono vedranno che il dottore viene legato,
imbavagliato e caricato su una carrozza per essere condotto
al maniero dei Brixton (in realtà la destinazione non viene
mai menzionata esplicitamente). Il trasporto avverrà alle
2:00 del mattino del 23.
Se i personaggi non riescono a entrare da Mario, possono
comunque tentare un Test di Convivio + Contatti Malavita,
oppure Convivio + Contatti Cospirazioni a difficoltà
 Avventura
Semplice, 1 SX. In caso di successo verranno a sapere che i
picciotti hanno recuperato qualcuno dai depositi di carbone
di Red Hook e lo trasporteranno fuori da Little Italy alle
2:00 del mattino. Se i personaggi vengono a saperlo dopo
quest’ora, con 2 SX verranno anche a sapere che l’uomo
recuperato a Red Hook è stato portato al maniero dei
Brixton.
Assalto alla carrozza
Se vengono a saperlo in tempo, i personaggi
potrebbero decidere di lanciare un assalto alla carrozza
che sta trasportando il dr. Willard al maniero dei Brixton.
All’interno, oltre al dr. Willard, ci saranno tre uomini della
Mano Nera, mentre il conducente e un altro saranno fuori a
cassetta. L’unico che conosce la destinazione del viaggio è il
conducente (è possibile estorcerla con un Test di Convivio
+ Intimidazione a difficoltà Impegnativa, 2 SX, che diventa
Semplice, 1 SX, se i personaggi sconfiggono tutti i picciotti,
e diventa automatica se il cocchiere viene ferito o perde
anche un solo Punto Fatica).
I tre picciotti all’interno sono armati con Manganello e
Colt Peacemaker. Quello a cassetta è armato con Coltello a
serramanico e un fucile Martini-Henry, mentre il cocchiere
ha soltanto un manganello.
Brixton’s Manor
West Twenty Height Street 3, Chelsea
Ha l’aspetto di un vecchio maniero, con tanto di torre
all’estremo nordest, ed è circondato da un enorme parco.
L’abitazione ha almeno venti stanze su due piani più un
piano interrato, ma le uniche di rilievo per l’avventura sono
nel seminterrato (dove gli Estranei celebrano i loro culti
e si nutrono, e dove sono segregati i bambini), la stanza
nella torretta a nordovest, dov’è rinchiusa Jenny, e lo studio
del signor Brixton, al secondo piano, dove c’è la lettera di
credito a Washington Hobart. Tutte e tre queste locazioni
possono essere visitate soltanto se i PG fanno irruzione di
nascosto (vedi paragrafo “Irruzione”), altrimenti sarà loro
impedito di girare liberamente.
Al piano terra ci sono l’ingresso, la sala ricevimenti, le
cucine, le stanze della servitù e i disimpegni. Al primo piano
ci sono le camere da letto, gli studi, la biblioteca e le camere
per gli ospiti.
Il Parco
Il parco è in realtà un bosco che si estende per almeno
mezzo chilometro intorno alla casa, in tutte le direzioni,
nascondendola allo sguardo in tutte le direzioni, a esclusione
del cancello d’ingresso. Il parco è recintato da un muretto
alto tre metri, che termina con un’inferriata acuminata
(per scavalcarlo è necessario che ciascun PG superi un Test
di Prontezza a difficoltà Impegnativa, 2 SX; in caso di
93
fallimento il PG perde 1 Punto Ferita a causa delle punte o
della caduta).
Nel parco ci sono 4 feroci mastini (vedi paragrafo
“Personaggi Non Giocanti”), che aggrediranno per sbranare
chiunque provi a introdursi di soppiatto senza essere
accompagnato dalla servitù.
Indizi
• Se i personaggi trascorrono almeno un’ora (Tempo
di Gioco) a osservare il parco, superando un Test di
Cognizione + Colpo d’Occhio a difficoltà Semplice,
1 SX, noteranno che i mastini si recano spesso ai
piedi di una grossa quercia e ne annusano le radici,
scavando.
• Se i personaggi raggiungono la quercia e scavano
a propria volta, incontreranno una grossa lastra di
metallo. Per sollevarla devono superare un test di
Vigoria a difficoltà Impegnativa, 2 SX (i personaggi
possono anche aiutarsi e tirare tutti assieme,
sommando i SX ottenuti nei lanci da ognuno).
• Una volta sollevata la lastra, vedono affiorare dal
terreno delle ossa. Alcune sono già spolpate e ripulite
dai vermi, su altre ci sono ancora brandelli di carne
putrescente.
• Con un Test di Erudizione + Medicina a difficoltà
Semplice, 1 SX, si rendono conto che appartengono
a più vittime; le più recenti, inoltre, dovrebbero
risalire a non più di un mese fa.
• Con 2 SX si rendono conto che si tratta di ossa di
persone molto giovani, per la maggior parte ragazzini
al di sotto dei quindici anni.
• Con 3 SX individuano, sulle ossa, delle scheggiature
o dei graffi derivanti, presumibilmente, da zanne o
artigli, come se fossero stati sbranati da belve feroci.
Il Seminterrato
Al seminterrato si accede dal corridoio corrispondente
alla porta sul retro, che conduce a una ripida scalinata di due
rampe che termina in un pianerottolo, davanti a una porta.
Solo gli Estranei hanno le chiavi di questa porta e delle altre
nel seminterrato, perciò, per averle, i PG devono ucciderne
uno (troveranno un anello con le chiavi addosso al primo
Estraneo che uccidono). Alternativamente possono tentare
un Test di Prontezza + Scassinare o Vigoria a difficoltà
Semplice, 1 SX, per scassinarla o sfondarla. Dietro alla porta
c’è un altro corridoio.
Sulla destra ci sono due porte, chiuse a chiave. La prima
porta dà su una strana stanza, spoglia e umida, con una
branda, un armadietto con medicinali e attrezzature mediche
e un lettino. Se i personaggi arrivano qui dopo le 2:00 del
mattino del 23 settembre, vi troveranno il dr. Willard,
pallido ed emaciato, ma tutto sommato in buona salute. La
seconda porta dà su un magazzino contenente vettovaglie,
coperte e cianfrusaglie. Entrambe le porte possono essere
94 Appendice II
scassinate o forzate con un Test di Prontezza + Scassinare
oppure di Vigoria a difficoltà Semplice, 1 SX.
Sulla sinistra ci sono altre due porte, entrambe chiuse
(per scassinarle o sfondarle occorre superare un Test di
Prontezza + Scassinare oppure di Vigoria a difficoltà
Impegnativa, 2 SX), che si aprono su delle celle. Ogni cella
contiene tre bambini di età fra i sei e i dieci anni. I bambini
sono terrorizzati, ma non sanno dove si trovano, né chi ve li
abbia portati. Non hanno nemmeno alcuna idea del perché
sono lì: l’unica cosa che sanno è che provengono dal St.
Elizabeth Orphanage.
In fondo al corridoio c’è la stanza delle celebrazioni,
larga dieci metri e lunga altrettanto, nella quale i Brixton e
i loro gregari praticano i propri riti. Al centro vi è un altare
con sotto una vasca di pietra.
Ci sono macchie rossastre praticamente ovunque,
in particolare sull’altare e nella vasca. Con un Test di
Cognizione + Discernere, oppure Erudizione + Chimica
a difficoltà Semplice, 1 SX, ci si può facilmente rendere
conto che si tratta di sangue rappreso.
Sul pavimento e alle pareti sono dipinti strani simboli.
Con un Test di Erudizione + Tradizioni Esoteriche a
difficoltà Impegnativa, 2 SX, ci si può rendere conto che si
tratta di geroglifici arcaici, vagamente simili a quelli egizi.
La Torre a Nordovest
Alla torre a nordovest si accede da una strettissima
scalinata a chiocciola, molto ripida, che parte dall’ala nord
del primo piano. La porta in cima è molto spessa, non può
essere sfondata ma solo aperta con la chiave (ne esiste una
sola copia e la signora Brixton la tiene sempre con sé) o
scassinata con un Test di Prontezza + Scassinare a difficoltà
Impegnativa, 2 SX.
La stanza dietro la porta è molto bella, riccamente
arredata, ma piuttosto angusta. A meno che non sia la notte
del 23 settembre, durante la Messa ai Demiurghi, Jenny si
trova sempre qui. Riceve il cibo attraverso una gattaiola nella
porta e non esce mai, se non per ricevere cure mediche o
assistere alle celebrazioni degli Estranei (cosa di cui farebbe
volentieri a meno).
C’è un’unica finestra, troppo stretta per passarci
attraverso, e comunque protetta da sbarre di ferro.
Lo Studio del signor Brixton
Lo studio del signor Brixton (una stanza di sei metri
per quattro) si trova al primo piano, nell’ala sudovest. La
porta è chiusa a chiave (Brixton la tiene sempre con sé), ma
può essere scassinata o forzata con un Test di Prontezza +
Scassinare o Vigoria a difficoltà Semplice, 1 SX.
È riccamente arredato, il caminetto è sormontato da un
quadro rappresentante un antenato del lord, tale William
Coleridge Brixton III, che però è identico in tutto e per tutto
al signor James. Nello studio è presente una grande libreria
contenente per lo più testi storici e di araldica. L’enorme
tavolo di mogano che funge da scrivania è ingombro di
documenti, per lo più inerenti le vaste proprietà dei Brixton,
sia negli Stati Uniti che nelle isole caraibiche.
Indizi
• Con un Test di Cognizione + Analisi della Scena a
difficoltà Semplice, 1 SX, è possibile rivenire, in un
doppiofondo nel cassetto della scrivania, una piccola
agendina. Vi sono annotate date, beneficiari, cifre e
causali. Alcuni pagamenti sono ricorrenti e hanno lo
stesso beneficiario, S. E. O., per cifre che variano fra
i 20 e i 40 dollari, con cadenza trimestrale e causale
“Donazione”.
• Con 2 SX si può notare che in data 20 settembre
(giorno antecedente alla visita a Willard), è annotato
un pagamento a W. H. di 18 dollari con causale
“W. B. W.”.
Visita
Se i personaggi decidono di recarsi dai Brixton, suonando
il campanello saranno ricevuti da un inserviente (umano),
un vecchio maggiordomo, che li lascerà attendere per
buoni dieci minuti fuori dal cancello prima di farli entrare.
Durante il percorso dal cancello all’ingresso, i mastini non
smetteranno di ringhiare e abbaiargli contro, ma non li
aggrediranno.
Se i PG chiederanno di parlare coi Brixton, oppure di
incontrare Jenny, saranno lasciati ad attendere per oltre
mezz’ora nell’atrio d’ingresso, quindi saranno raggiunti da
James Alderdice Brixton.
Se i PG chiederanno di incontrare Jenny, dovranno
attendere altri quindici minuti, prima che la ragazza,
accompagnata dalla signora Brixton, si affacci sul ballatoio e
scenda le scale per parlare con loro.
Non c’è modo di ottenere un colloquio da soli con Jenny:
se i PG tentano di minacciare o di convincere in qualche
modo il signore e la signora Brixton, costoro minacceranno
di rivolgersi ai loro superiori, citando esplicitamente i
Magister Twelve. Dopodiché li congederanno freddamente.
Indizi
• Se i PG si rivolgono al maggiordomo che li ha
accompagnati in casa, costui sarà reticente.
• «La signorina Jennifer è una graziosa fanciulla, che
tuttavia non ha ricevuto la giusta educazione.»
• Con un Test di Convivio + Intimidazione o
Convivio + Carisma a difficoltà Semplice, 1 SX: «La
signorina Jennifer è con noi da poco più di un anno.
Proviene dal St. Elizabeth Orphanage, che i signori
Brixton sostengono ormai da anni. È una dei tanti
ragazzi che sono passati da questa casa… l’unica che
vi sia rimasta.»
• Con 2 SX ci si rende conto che l’uomo è
 Avventura
visibilmente spaventato, mentre ammette: «I signori
Brixton sono… persone molto importanti… molto
influenti… non è davvero il caso di tradire la loro
fiducia…»
• Con 3 SX l’uomo bisbiglia all’orecchio di uno dei
PG (quello che è riuscito nel Test): «Sentite… non
posso parlare apertamente… non qui. Trovatevi alle
21:00 all’Hoffman Hale.» Si tratta di un pub sulla
West Twenty Fifth Street, vicino a Madison Square.
Incontro all’Hoffman Hale
Se i PG incontrano il maggiordomo dei Brixton
all’Hoffman Hale, si renderanno subito conto che l’uomo,
che in casa si era mostrato placido e tranquillo, è sull’orlo di
una crisi di nervi.
Informazioni in suo possesso
Sui Brixton
• «Sono al loro servizio da appena due anni…
sostituisco il precedente maggiordomo, che è
scomparso senza lasciare traccia.»
• «I miei padroni sono persone… strane… che fanno
cose strane. Inquietanti. In realtà non so molto, i
miei sono solo sospetti, ma certe notti dalle cantine
vengono strani rumori… non chiedetemi di che si
tratta, io non ho accesso.»
• «So solo che la villa è frequentata da altra gente,
minacciosa quanto i miei padroni. Più di una volta
ho avuto paura… che mi mangiassero.»
Su Jennifer Quigley
• «La signorina Jennifer è giunta da noi poco più di
un anno fa… è la creatura più dolce e più sfortunata
che abbia mai conosciuto.»
• «I Brixton hanno un’attenzione morbosa per lei,
specie la signora.»
• «Questa è la seconda gravidanza della ragazzina, ma
la prima si è conclusa tragicamente.»
• «Io non so chi sia il padre, ma la signorina Jennifer
non è quasi mai uscita di casa, e comunque è sempre
sotto stretta sorveglianza, da parte della signora
Brixton o dei suoi uomini…»
All’uscita dal pub il maggiordomo sarà aggredito in
un vicolo buio da un Estraneo, un servitore della signora
Brixton che lo stava seguendo. Lo ucciderà brutalmente e,
preso dalla foga, ne divorerà parzialmente i visceri. Questo
farà sembrare l’aggressione come opera di un animale.
Se i personaggi hanno deciso di accompagnare o portare
con sé il maggiordomo, dopo averlo ucciso, l’Estraneo (vedi
paragrafo “Personaggi Non Giocanti”) aggredirà anche loro
(non c’è modo di evitare l’assassinio del maggiordomo,
l’attacco è feroce e repentino).
Se riusciranno a ucciderlo, addosso a lui non troveranno
95
alcun documento che possa aiutare a identificarlo, ma
troveranno le chiavi che danno accesso al maniero dei
Brixton e alle stanze nel seminterrato.
Il giorno dopo, ovviamente, tutti i giornali riporteranno
la notizia dell’aggressione di un uomo da parte di una bestia
non meglio identificata. Nessun articolo farà menzione del
nome dei Brixton.
Irruzione
Se i personaggi decidono di fare irruzione nel maniero
dei Brixton, hanno una probabilità dell’80% di essere
aggrediti dai mastini, che si muovono per il parco a ronde
di 2. Se i personaggi ingaggiano combattimento con una
coppia di mastini, gli altri due arriveranno alla fine del
secondo turno di combattimento.
Per introdursi in casa, i PG possono forzare la porta
principale oppure quella sul retro: entrambe richiedono
di superare un Test di Prontezza + Scassinare a difficoltà
Impegnativa, 2 SX (non possono essere forzate a spallate).
Una volta all’interno, a meno che non ci abbiano già
parlato all’Hoffman Hale (nel qual caso egli sarebbe già
morto), hanno una probabilità del 30% di essere sorpresi
dal maggiordomo (si tratta di un Personaggio generico), che
fuggirà urlando. Se i PG lo ingaggiano in combattimento,
alla fine del primo turno accorreranno 2 Estranei.
Al piano superiore c’è una probabilità del 30% di
essere individuati da un Estraneo, che li ingaggerà in
combattimento.
Nel seminterrato c’è una probabilità del 45% di essere
individuati da un Estraneo. Se i PG vi trovano il dr.
Willard e tentano di portarlo fuori, la probabilità di essere
intercettati da un Estraneo sale al 50%. Se tentano di
portare fuori i bambini (indipendentemente dalla presenza
di Willard), la probabilità di essere intercettati da un
Estraneo sale al 60%.
In qualsiasi locazione, se il combattimento evolve in uno
scontro a fuoco, alla conclusione del secondo turno arrivano
altri 2 Estranei. In ogni caso i Brixton non sono mai
coinvolti direttamente, a meno che non sia il 23 settembre,
durante la Messa i Demiurghi. In quell’occasione in casa
ci sono 8 Estranei più i Brixton. In ogni altra occasione
gli Estranei sono solo 4.
La casa di Hobart
Cannon Street 127 (Incrocio Stanton Street)
Washington Hobart vive in un piccolo appartamento
nel Lower East Side, al secondo piano di una vecchia casa
in mattoni rossi. Vi si accede per la scala esterna che gira
l’angolo e sale fino a un piccolo balconcino dove si trova la
porta. La casa è composta da una stanza grande, che contiene
la stufa, il letto e un piccolo tavolino, e dalla latrina.
È in condizioni piuttosto misere, segno che l’uomo non
se la passa granché bene. Nell’armadio c’è un solo abito di
96 Appendice II
ricambio, e un paio di scarpe bucate e non più usabili.
Indizi
• Con un Test di Cognizione + Colpo d’Occhio, a
difficoltà Semplice, 1 SX, ci si può rendere conto
che dal buco nella scarpa si intravvede un involto al
suo interno. Si tratta di una piccola chiave di ottone
avvolta in uno straccio.
• Con 2 SX si possono individuare, nel muro della
latrina, alcuni mattoni che non sono più tenuti
dalla malta. Se vengono sfilati dal muro si trova una
nicchia con una cassetta chiusa a chiave. Può essere
aperta con la chiave d’ottone trovata nella scarpa,
oppure può essere forzata con un Test di Vigoria
a difficoltà Semplice, 1 SX. Nella cassa c’è un libro
contabile dove Hobart ha annotato gli scambi di
soldi con la Mano Nera relativi al traffico di bambini
del St. Elizabeth.
Eventi
Tobia e’ da solo
Se i PG non sono riusciti a catturarlo, la sera del 23
settembre (giorno successivo all’inizio dell’avventura), Tobia
tenterà di fare irruzione nella villa dei Brixton. Se i PG la
stanno tenendo d’occhio, hanno il 40% di probabilità di
intercettarlo.
Tobia riuscirà ad addormentare i mastini gettando loro
della carne imbevuta di narcotico, quindi scavalcherà il
muretto in corrispondenza del lato nord, il retro della villa.
Prima di entrare in casa studierà le luci che provengono
dalle finestrelle basse che danno sui seminterrati, dove gli
Estranei stanno compiendo un rituale, nel quale due di loro
divoreranno delle bambine prelevate dall’orfanotrofio.
A quel punto, Tobia, terrorizzato, forzerà la porta sul retro
con un grimaldello e inizierà a vagare in cerca di Jenny, ma,
a meno che i personaggi non l’abbiano già incontrato e visto
morire all’Hoffman Hale, sarà sorpreso dal maggiordomo
(Personaggio generico, vedi il paragrafo “Personaggi Non
Giocanti”).
Tobia avrà la meglio su di lui, ma non riuscirà a impedirgli
di dare l’allarme. A quel punto, fuggirà e sarà inseguito da 2
Estranei e, se i PG stanno tenendo d’occhio la villa, hanno
un 80% di probabilità di assistere alla scena.
Braccato, Tobia sarebbe catturato a poche centinaia di
metri dalla villa, all’interno del parco, e sbranato in pochi
minuti. Se i PG sono presenti e decidono di intervenire,
dovranno confrontarsi con gli Estranei (vedi paragrafo
“Personaggi Non Giocanti”) e, in caso di vittoria, riusciranno
a salvare Tobia.
Tobia e’ con i PG
Se i personaggi dovessero decidere di aiutare Tobia a
ritrovare la sua Jenny, questo li porterebbe necessariamente
a tentare di entrare nella villa dei Brixton. Se sorvegliano la
casa, la sera del 23 settembre (giorno successivo all’inizio
dell’avventura), si accorgeranno che c’è del movimento:
arrivano tre carrozze, che vengono fatte entrare nel parco.
Se i PG si spingono fino alla casa, noteranno subito
delle luci provenire dalle finestre basse dei seminterrati.
Se si sporgeranno a guardare assisteranno a una Messa
ai Demiurghi, cui anche Jennifer (unica non Estranea
ammessa), assiste inorridita.
Sacerdoti officianti sono entrambi i Brixton.
Ci sono altri 8 Estranei, nobili di livello inferiore. I PG
assisteranno all’intero rituale (Dono di Sangue, Bagno di
Sangue di 12 vittime sacrificali e Banchetto di Sangue del
loro cuore e del loro sangue).
A meno che non decidano di intervenire in qualche
modo, gli Estranei, presi dalla foga dei rituali, non li
noteranno. In tal caso, conclusa la cerimonia, Jennifer sarà
ricondotta nella sua prigione, all’interno della torre.
Se i PG fanno irruzione, almeno uno di essi deve
riuscire in un Test di Prontezza + Intrufolarsi a difficoltà
Impegnativa, 2 SX: in caso di fallimento sopraggiungerà
un guardiano Estraneo (vedi il paragrafo “Personaggi Non
Giocanti”).
Se per sopraffarlo dovessero ricorrere alle armi da fuoco,
nel giro di 2 turni di gioco ne sopraggiungerebbero altri 2.
L’epurazione dei Woodley
Se i personaggi si trovano all’interno del maniero dei
Brixton la sera del 23 settembre, assisteranno all’arrivo di
una squadra di uomini vestiti di nero e armati con armi da
fuoco e da mischia.
Si tratta di cinque Estranei appartenenti al clan dei
Woodley, che da mesi tengono d’occhio i Brixton sin da
quando sono stati cacciati dall’Inghilterra e sono piuttosto
contrariati dalle attenzioni che stanno attirando sul mondo
nascosto degli Estranei.
I nuovi venuti, abbigliati con tenute nere e maschere
che nascondono completamente la loro natura di Estranei,
sconfiggono rapidamente gli uomini dei Brixton, ma i
coniugi riusciranno a fuggire per un cunicolo segreto che
crollerà immediatamente alle loro spalle, impedendo a
chiunque di seguirli.
Uno degli sconosciuti si rivolge ai personaggi (sempre
senza rivelare la propria natura di Estraneo, ma ovviamente
qualche dubbio ai PG può rimanere, a causa della forza e
della rapidità esibite), dicendo che ora è tutto a posto e loro
se ne possono andare.
Jenny sarà presa in consegna da questi sconosciuti e se
Tobia è ancora vivo e presente alla scena, sarà portato via
assieme a lei. I personaggi riceveranno assicurazione che i
due saranno portati in salvo e potranno farsi una nuova vita
insieme.
Gli sconosciuti rifiuteranno di rispondere a qualsiasi
 Avventura
domanda da parte dei personaggi, tuttavia lasceranno loro
un bigliettino recante lo stemma e i nomi di Lord e Lady
Woodley, con scritto: «Ci siete debitori.»
Se i personaggi dovessero pretendere di avere maggiori
delucidazioni su quanto sta avvenendo, o non volessero
consegnare Jenny e Tobia, gli sconosciuti stroncherebbero
ogni protesta minacciando di rivolgersi ai Magister Twelve,
rivelando loro che i PG hanno agito di loro spontanea
volontà al di là delle consegne ricevute.
N.B.: se i PG dovessero arrivare a uno scontro coi
Brixton prima della sera del 23 settembre, gli uomini dei
Woodley si attiverebbero per far scomparire ogni traccia
della presenza di Estranei, cosicché i PG non potrebbero
presentare alcuna prova alle autorità. Inoltre, in capo a
qualche giorno, anche Jenny (ed eventualmente Tobia)
scomparirebbero misteriosamente.
Conclusione
dell’avventura
I personaggi possono salvare la vita a Tobia (sia dagli
uomini della Mano Nera che dagli Estranei Brixton),
tuttavia non possono evitare che lui e Jenny vengano portati
via dai Woodley, a meno che non riescano a combattere i
loro agenti e a sconfiggerli (eventualità piuttosto remota).
Punti Personaggio
• Obbiettivo principale: se i personaggi riescono a
salvare il dottor Willard, ciascuno di loro riceve 1
Punti Personaggio.
• Obbiettivo accessorio: se i personaggi riescono a
mantenere in vita Tobia, ciascuno di loro riceve 1
Punto Personaggio.
• Obbiettivo accessorio: se i personaggi riescono a
salvare i sei bambini che i Brixton intendono usare
come vittime sacrificali, ciascuno di loro riceve 1
Punti Personaggio.
• Obbiettivo accessorio: se i personaggi riescono a
smascherare pubblicamente la compravendita di
bambini del St. Elizabeth Orphanage convincendo
Washington Hobart a parlare, oppure trovando a
casa sua il libro contabile, ciascuno di loro riceve
1 Punto Personaggio. Contestualmente, la Mano
Nera diventa loro ostile.
• Opzionalmente: se riescono a farsi dire da Tobia
dove si trova la cassa con i soldi della Mano Nera
sottratti alla macelleria di Mario, possono pensare
di tenerli per sé (soprattutto nel caso che Tobia sia
morto).
Personaggi Non Giocanti
Nota: se i personaggi riescono a intimidire o a
97
conquistare le simpatie di un PNG nel tentativo di ottenere
informazioni su uno specifico argomento, possono ottenere
anche informazioni su tutti gli altri argomenti conosciuti
da quel PNG senza ripetere il Test. Se l’informazione
dipende da uno specifico numero di SX, possono ottenere
informazioni su qualsiasi argomento solo fino al numero di
SX ottenuti.
Agente dei Woodley (Estraneo)
Cognizione: 4/8
Convivio: 2/8
Erudizione: 2/8
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 5/7 (Armi corte +1, Armi lunghe +1)
Vigoria: 5/7 (Armi corte +1, Armi lunghe +1)
Armi: Coltello da Lancio, Spada, Colt Peacemaker.
Background: sono Estranei in forma bestiale, tuttavia
indossano vesti di pelle nera e maschere nere che coprono
tutto il loro corpo, quindi non incutono paura ai PG.
Anche gli occhi sono nascosti da degli occhialetti cuciti nella
maschera. Anche se sono in forma bestiale, usano le armi
in modo da non suscitare sospetti nei personaggi. Due di
loro combattono da lontano con le Colt, mentre gli altri
ingaggeranno un corpo a corpo con le spade.
Clarice Bittlesham
Professione: Governante.
Status: Proletario.
Cognizione: 1/9
Convivio: 1/8 (Seduzione +2)
Erudizione: 1/10
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 1/10
Vigoria: 1/10
Background: è una giovane e ingenua ragazza di
vent’anni. È innamorata del dottor Willard, che però si
limita a ospitarla nel suo letto di tanto in tanto, ma non ha
alcuna intenzione di sposarla.
Deduzioni
• Con un Test di Cognizione + Fisionomista a
difficoltà Semplice, 1 SX, ci si può rendere conto che
ogni volta che parla del dottore a Clarice trema la
voce e si dilatano le pupille, evidente segno di una
infatuazione.
Informazioni in suo possesso
Sui Brixton
• «Non so niente di loro. Sono venuti soltanto due
volte e non per loro stessi, ma per una ragazzina che
era con loro. Jenny, credo si chiamasse. Non mi pare
98 Appendice II
proprio che fosse loro figlia, non gli somigliava per
niente.»
Su Warren B. Willard
• «Il dottor Willard è un uomo amabile e tranquillo,
non ha mai avuto diverbi con nessuno. Non so
proprio chi possa volere fargli del male!»
• «È un vero genio, un luminare! Le migliori famiglie
di New York si rivolgono a lui! Sono onorata di
essere al suo servizio.»
intimidita, né affascinata.
Cora Colleen in Brixton, Lady
Professione: Lady.
Status: Nobile.
Cognizione: 8/6
Convivio: 8/6
Erudizione: 3/7
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 7/7
Vigoria: 6/7
Armi: Artigli e Zanne (come Coltello a Serramanico)
Background: lady Cora è l’Estraneo più longevo della
congrega Brixton. Oltre che moglie di Lord Brixton è anche
la sua consigliera, e Brixton si affida a lei per le decisioni
più importanti. È una donna feroce e assolutamente
determinata a ottenere in primis il potere su tutti gli Estranei
(ha sviluppato un odio feroce per lord e lady Woodley,
essendo stata da lui respinta secoli or sono e successivamente
umiliata dall’esilio), e in secondo luogo il dominio sugli
esseri umani che considera alla stregua di vacche da mungere.
Il suo attaccamento a Jenny è puramente funzionale: la
ragazza sembra rappresentare un veicolo di riproduzione
eccezionalmente fertile per gli Estranei.
Nota: l’avventura non lo prevede, ma se per qualsiasi
ragione i PG dovessero giungere al conflitto con lady
Brixton, lei assumerebbe la sua forma bestiale, incutendo
Paura 3.
Deduzioni
• Tutti i PG sono naturalmente messi in soggezione
da questa donna, bellissima eppure glaciale.
• Se Jennifer è nella stessa stanza, con un Test di
Cognizione + Fisionomista a difficoltà Semplice,
1 SX, ci si può rendere conto che lo sguardo della
donna torna ripetutamente su di lei, tradendo una
qualche forma di ansia.
Dicono di lei
• Ogni tentativo di ricevere informazioni sulla signora
Brixton attraverso i Magister Twelve si rivelerà
infruttuoso.
• Con un Test di Convivio + Contatti Nobiltà a
difficoltà Semplice, 1 SX, i PG vengono a sapere che
la signora Cora Colleen in Brixton appartiene a tutti
i circoli più esclusivi di New York, benché non ami
molto presenziare agli eventi mondani.
• Con 2 SX: i PG vengono a sapere che è una donna
molto fredda e calcolatrice, ed è lei la vera mente
della famiglia; Brixton pende in tutto e per tutto
dalle sue labbra.
Informazioni in suo possesso
N.B.: Lady Brixton non può essere in alcun modo
Su Jenny
• «È una ragazza molto sfortunata, che nella sua vita
ha provato sin troppa sofferenza.»
• «Le circostanze della sua gravidanza rappresentano
una macchia per la nostra famiglia. Un evento
increscioso che non può in alcun modo essere reso
pubblico. E non lo sarà.»
• «La ragazzina è uscita senza permesso dalla casa ed è
in quell’occasione, crediamo, che sia rimasta incinta.
Non sappiamo chi abbia incontrato fuori di qui, né
dove, ma è da quel momento che, comprenderete, la
proteggiamo con più attenzione.»
• «Non ha voluto rivelarci il nome del padre del
bambino e noi non abbiamo voluto insistere. Anche
se Jenny non è nostra figlia naturale, io e mio marito
non possiamo permettere che attorno a questa
vicenda monti uno scandalo.»
Su Warren B. Willard
• «Mi risulta che sia il miglior medico di New York, ed
è per questo che ci siamo rivolti a lui. Jennifer deve
ricevere le migliori cure possibili.»
• «Io e mio marito non lo conoscevamo, ci è stato
segnalato questa estate e ci siamo immediatamente
rivolti a lui per Jennifer.»
Su Washington Hobart
• Se i PG hanno trovato l’agendina di Brixton e hanno
collegato il pagamento a Hobart: «Non so chi sia
quest’uomo. Non lo conosco.» Se i personaggi
insistono, citando l’agendina, la signora Brixton li
farà cacciare via e da questo momento non saranno
più i benvenuti al maniero.
Estraneo
Cognizione: 5/8
Convivio: 3/8
Erudizione: 2/8
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 3/8
Vigoria: 4/8 (Lotta +2, Prese +2)
Armi: Zanne e Artigli (vedi Coltello a Serramanico)
 Avventura
Nota: in forma bestiale ogni Estraneo incute Paura 2.
James Alderdice Brixton, Lord
Professione: Lord.
Status: Nobile.
Cognizione: 8/7
Convivio: 8/7
Erudizione: 3/7
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 3/7
Vigoria: 4/7
Armi: Bastone Animato, Artigli e Zanne (come Coltello
a Serramanico)
Background: assieme a sua moglie, Lord Brixton è a
capo di una congrega di Estranei esiliata da Londra dopo un
tentativo fallito di affrancarsi dall’egemonia dei Woodley e di
ottenere il potere. In particolare, Lord Brixton e sua moglie
stanno portando avanti alcuni trattamenti di eugenetica
su cavie umane con le quali favorire la riproduzione degli
Estranei. Lord Brixton è un uomo freddo e feroce, dal
fascino inquietante e magnetico. Dimostra di essere un
trentacinquenne, in realtà, però, ha più di duecento anni.
Deduzioni
• Tutti i PG sono naturalmente messi in soggezione
da quest’uomo, attraente eppure glaciale.
• Se la signora Brixton è nella stessa stanza, con un Test
di Cognizione + Fisionomista a difficoltà Semplice,
1 SX, ci si può rendere conto che ogni volta che
Brixton parla, cerca con gli occhi sua moglie.
Dicono di lui
• Ogni tentativo di ricevere informazioni su Lord
Brixton attraverso i Magister Twelve si rivelerà
infruttuoso.
• Con un Test di Convivio + Contatti Cospirazioni
a difficoltà Semplice, 1 SX, i PG possono venire a
sapere che Brixton è in realtà un nobile inglese che
nel Nuovo Mondo si è riciclato come Magnate
molto influente, e che ha relazioni con diverse
cerchie e lobby, molto probabilmente anche con i
Magister Twelve.
• Con 2 SX si viene a conoscenza di alcune voci che
parlano di Brixton come di un uomo molto strano
e molto pericoloso, col quale non è assolutamente
consigliabile avere a che fare, e sua moglie è anche
peggio.
Informazioni in suo possesso
N.B.: Brixton non può essere in alcun modo
intimidito, né affascinato.
Su Jenny
99
• «Quella povera ragazza viene da un passato di
violenze. Qualcosa che mi sono impegnato a farle
dimenticare per sempre.»
• «Non ho notizie sul padre del bambino. Jennifer
non ha dei trascorsi molto tranquilli e non ci ha
mai voluto rivelare il nome. Forse teme che, data la
nostra influenza, possiamo agire contro di lui.»
• «Ci ho pensato, a dire il vero. Ma poi, consigliato
da mia moglie, ho preferito soprassedere. La
ragazza è già abbastanza turbata di suo. In ogni caso
questo fantomatico padre non si è mai fatto avanti,
evidentemente non gl’importa né di Jennifer né del
bambino.»
Su Warren B. Willard
• «Mi è stato segnalato come il miglior medico di New
York, per questo mi sono rivolto a lui.»
• Se i personaggi menzionano il suo rapimento: «Non
avevo alcuna idea che fosse stato rapito.»
Su Washington Hobart
• Se i personaggi hanno letto la sua agendina e hanno
collegato il pagamento a Hobart: «Non conosco
nessun Washington Hobart.» Se i PG insistono,
menzionando l’agendina, Brixton andrà su tutte le
furie e li farà cacciare via. Da questo momento non
saranno più i benvenuti al maniero.
Nota: l’avventura non lo prevede, ma se per qualsiasi
ragione i PG dovessero giungere al conflitto con Brixton,
lui assumerebbe la sua forma bestiale, incutendo Paura 3.
Jennifer Quigley
Professione: Nessuna.
Status: Proletaria (in realtà figlia illegittima di un nobile).
Cognizione: 1/8
Convivio: 2/6
Erudizione: 1/9
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 1/9
Vigoria: 1/10
Background: Jennifer Quigley è figlia di una relazione
clandestina fra lord Gabriel Wakefield Harman, di Carfax,
e Kateryn Smallthorn, la sua cameriera. Cacciata dalla
gelosissima moglie di Wakefield, Kateryn finì per attraversare
il mare e stabilirsi a casa di Thomas Neland, un manovale
portuale newyorkese alcolizzato e violento, che la maltrattò
per tutta la gestazione, pur ospitandola a casa sua.
Kateryn morì di complicazioni durante il parto e Jenny
fu cresciuta da Neland, che però sin dai suoi cinque anni di
età iniziò ad abusare di lei. Le violenze e le percosse durarono
fino ai dieci anni della bambina, quando un poliziotto se ne
accorse e la sottrasse all’uomo, affidandola alle cure del St.
100 Appendice II
Elizabeth.
All’orfanotrofio divenne nuovamente oggetto di
attenzioni morbose da parte dell’inserviente Wilfred Clavin
e di alcuni altri coetanei, dai quali fu però Tobia a difenderla.
Grazie al suo coraggio e alla sua dolcezza, Tobia fece breccia
nel suo cuore.
Deduzioni
• Pur essendo molto bella, la ragazza ha il viso scavato
e profonde occhiaie. È molto pallida e sembra
davvero debole.
• Se la signora Brixton è presente, le starà certamente
al fianco tenendola sottobraccio; con un Test di
Cognizione + Fisionomista a difficoltà Semplice, 1
SX, ci si può accorgere che la ragazza trema e prova
disgusto, oltre che paura. Se la signora Brixton non
è presente, in ogni caso ci si rende conto, dal tono
e dagli atteggiamenti (ad ogni minimo rumore si
volta nervosamente, trema, balbetta), che la ragazza
è profondamente spaventata.
Informazioni in suo possesso
Sul suo bambino
• Se il signore e la signora Brixton sono presenti, essi
non permetteranno che i PG chiedano a Jenny del
padre di suo figlio. In ogni caso, lei stessa risponderà
quanto segue: «Non voglio parlarne, è un ricordo
molto doloroso per me.»
• Se i Brixton non sono presenti, con un Test
di Convivio + Carisma oppure Convivio +
Intimidazione a difficoltà Semplice, 1 SX, i PG
vengono a sapere che: «Non posso parlarne… mi
dispiace. Davvero, non posso. Il signore e la signora
Brixton non me lo perdonerebbero…»
• Con 2 SX: «Ecco io… è una cosa così orribile! È… è
stato il signor Brixton… e la signora ci guardava…»
• Con 3 SX: «Questa è la mia seconda gravidanza.
Sempre del signor Brixton. La prima si è conclusa
con un aborto al quinto mese. Per questo lui e la
signora Brixton si sono rivolti al dottor Willard.
Non so il perché, ma la signora Brixton sembra
volere questo bambino ancor più di suo marito…»
Sui Brixton (solo se non sono presenti)
• «Sono… i miei tutori. A loro devo ogni cosa. Mi
hanno portato via dall’orfanotrofio e… si sono presi
cura di me.»
• Con un Test di Convivio + Carisma oppure
Convivio + Intimidazione a difficoltà Semplice, 1
SX, «Sono dei mostri! Non sono normali! Non so
cosa siano, ma… non sono persone!»
• Con 2 SX: «Loro sono delle… creature… non so
come altro definirle! Si cibano degli esseri umani! Io
sono stata risparmiata solo perché il signor Brixton
mi ha messa incinta! Ce ne sono altri come loro, di
tanto in tanto si incontrano e celebrano dei rituali…
che si concludono sempre con una carneficina di
bambini!»
Joyce Hardyman
Professione: Dirigente.
Status: Borghese.
Cognizione: 2/8
Convivio: 2/7
Erudizione: 2/7
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 1/8
Vigoria: 1/9
Background: cinquantenne, è figlia di un artigiano
della bassa borghesia. Sin da giovane si è dimostrata fredda e
manipolatrice, più interessata a costruirsi una posizione che
alle relazioni. Ufficialmente sola, ha una relazione di natura
(esclusivamente) sessuale con Clavin.
Da sette anni dirige il St. Elizabeth Orphanage e anche
se non conosce l’esatto destino dei bambini portati via dai
Brixton o da Hobart, sa che in ogni caso quei bambini non
vedranno mai una nuova famiglia.
Deduzioni
• Se uno o più dei PG si sono presentati come
nobili o magnati, con un Test di Cognizione +
Fisionomista a difficoltà Semplice, 1 SX, ci si può
rendere conto che la Hardyman tenderà a rivolgersi
quasi esclusivamente a loro, ignorando gli altri. Ci
si può rendere conto anche che, nonostante la sua
attività sia tutto sommato modesta, la Hardyman
veste con abiti di qualità e cura molto la sua persona,
dimostrando di essere ancora una bella donna.
• Con 2 SX ci si rende conto che ogni volta che parla
dei bambini la sua bocca fa una smorfia, segno
evidente che non prova grande amore per loro. La
stessa smorfia emerge parlando di Ruth Blakeway.
Dicono di lei
• Test di Convivio + Contatti Malavita a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Lei e Clavin se la intendono, ma lui
non è che una marionetta nella sue mani. Il gonzo
ne è innamorato e non si accorge che lei lo usa come
sguattero e come scaldaletto.»
• Con 2 SX: «Può fare la santarellina finché vuole,
tanto sanno tutti che c’è qualcosa di strano nel
suo orfanotrofio. Metà dei suoi ragazzini finisce
fra i picciotti della Mano Nera e l’altra metà…
scompare!»
• Con 3 SX: «Vorrei proprio sapere quanti, dei dollari
che le scuce Hobart, finiscono davvero nella gestione
dell’orfanotrofio. Ma chissà perché, la polizia se ne
tiene lontana, e probabilmente non lo sapremo mai.»
 Avventura
Informazioni in suo possesso
Su Ruth Blakeway
• «È una gran lavoratrice e un elemento insostituibile,
qui al St. Elizabeth. Sì, è un po’ brusca nei modi, ma
sono certa che in realtà lei sia profondamente legata
ai bambini.»
• Test di Convivio + Intimidazione o Convivio
+ Carisma o Convivio + Seduzione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Quella troia mi ha stancato! Non fa
altro che parlare male di me alle mie spalle!»
• Con 2 SX: «È talmente stupida da non accorgersi di
niente. È perfetta per questo posto!»
Su Wilfred Clavin
• «È un brav’uomo e un gran lavoratore. Il St.
Elizabeth non esisterebbe senza la sua opera, e i
bambini lo adorano.»
• Test di Convivio + Intimidazione o Convivio
+ Carisma o Convivio + Seduzione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «È un uomo semplice, che si
accontenta di cose semplici. Fa proprio al caso del
St. Elizabeth.»
• Con 2 SX: «Sì, ho una relazione con lui, e no, non
ne sono innamorata. Mi serve il suo aiuto, tutto qui.
E d’altronde, lui non si è mai lamentato di ciò che
gli do in cambio!»
Su James Alderdice Brixton
• «Il signor Brixton e sua moglie sono i nostri più
grandi sostenitori, una famiglia integerrima e
ammirabile. Questo orfanotrofio non esisterebbe
senza di loro, ed io, i miei aiutanti e tutti i bambini
gli siamo profondamente grati!»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Suvvia… so che le pratiche di
adozione caldeggiate dal signor Brixton non sono
del tutto “ortodosse”, però… insomma, non credo
si possa dubitare della sua moralità… è un membro
stimato dell’élite nobiliare di questa città, e sono le
sue donazioni che mandano avanti questo posto!»
• Con 2 SX: «Per favore… non costringetemi a parlare!
Voi non capite! Brixton è… un uomo potente… e
pericoloso! Io non so quali siano i suoi scopi. Non
so a che gli servano i bambini. E nemmeno voglio
saperlo!»
• Con 3 SX: «Sentite, mi dispiace, va bene? Ma io non
sono nella posizione di fare domande! Né di fare
obiezioni. Brixton… è al di là della mia portata, e
anche della vostra. Io non ho altro da dirvi!»
Su Cora Colleen in Brixton
• «La signora Brixton è una donna meravigliosa, così
dolce e così bella… tutti i bambini sono innamorati
di lei!»
101
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «A volte ha i suoi momenti no…
ma chi di noi non ne ha? Ammetto che certi suoi
sbalzi d’umore sono piuttosto… veementi… ma
comunque il suo aiuto è imprescindibile per i
bambini di questo istituto.»
• Con 2 SX: «Signori… per favore… la signora
Brixton mi farà strappare la lingua per questo! A
volte è così… feroce… i bambini piangono disperati
quando lei li porta via… ma che ci posso fare?
Nessuno si oppone alla signora Brixton… nemmeno
la polizia!»
• Con 3 SX: «Io non so niente sulla signora Brixton!
So solo che è una donna pericolosa e potente. E voi
non dovreste fare queste domande sul suo conto.
Non vi conviene!»
Su Washington Hobart
• «Mr. Hobart è un altro dei nostri benefattori. Si
occupa di commercio. Non è ricco quanto i Brixton,
ma il suo aiuto è comunque encomiabile. È un
uomo delizioso.»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «No, nemmeno lui ha mai prodotto
la documentazione necessaria alle adozioni, ma
stante il suo caloroso supporto, non ho mai messo
in dubbio la sua buonafede…»
• Con 2 SX: «E va bene… non ho idea di dove Hobart
porti i bambini che preleva dal St. Elizabeth. Ma fare
domande non è il mio lavoro… e comunque non
sono nella posizione di farle: se Hobart ci tagliasse i
fondi dovremmo mandar via un terzo dei bambini
domattina!»
• Con 3 SX: «Per favore, per favore! Non insistete! So
che il sig. Hobart ha affari a Little Italy e nel Lower
East Side… un brutto genere di affari, se mi capite,
ma non saprei dirvi di più! Per favore, lasciatemi in
pace!»
Su Jennifer Quigley
• «Jenny? Non ricordo alcuna Jenny…»
• Con un Test di Convivio + Intimidazione a
difficoltà Semplice, 1 SX: «Va bene, sì, c’era una
Jenny… Jennifer Quigley, mi pare. Una ragazzina
adorabile, con un passato davvero triste. È stata
affidata a una famiglia molto facoltosa, so per certo
che le sue pene sono finalmente finite.» I PG si
accorgono subito che in realtà la Hardyman non la
trova affatto adorabile, e anzi, sembra avercela con
lei.
• Con 2 SX: «I signori Brixton si sono occupati del suo
affidamento. Non so a chi. I Brixton non rendono
certo conto a me! Che vi devo dire? Sì, è una dei
ragazzi che sono stati aiutati dai Brixton e, se proprio
volete saperlo, è un bene che se ne sia andata da qui.
102 Appendice II

Quella ragazzina era strana… tutta squinternata! E Esoterismo: 1/10

causava un sacco di problemi! Metteva zizzania fra i
ragazzi, che si azzuffavano in continuazione!»
• Con 3 SX: «Non l’ho più vista, dopo l’adozione. È
da più di un anno che se n’è andata, e questo posto
è molto più tranquillo, da allora!»
Mastino
Può essere incontrato nel parco attorno alla casa dei Brixton.
Cognizione: 5/6
Prontezza: 4/7
Vigoria: 3/7
Armi: Zanne e Artigli (vedi Coltello a Serramanico)
Nota: ogni mastino incute Paura 1, ma può essere
addormentato con un pezzo di carne imbottito di sonniferi.
Il costo di ciascun pezzo di carne è 0,5 dollari.
Prontezza: 1/9
Vigoria: 1/9
Background: è la cuoca sessantenne dell’orfanotrofio,
un po’ brusca e sboccata, rude coi bambini che mal
sopporta. Non sa niente dei traffici che si svolgono nel St.
Elizabeth. È una donna abbruttita e sconfitta dalla vita, che
ha una visione negativa di tutto e tutti, e che non fa altro che
brontolare fra i denti, per qualsiasi ragione. Risponderà di
malavoglia a qualsiasi domanda, non perché debba coprire
qualcuno o qualcosa, ma perché è nel suo carattere.
Informazioni in suo possesso
Su Joyce Hardyman
• «È una gran puttana! Che il diavolo se la porti e non
me la metta più davanti al muso. Mi ha reso la vita
un inferno!»

Su Wilfred Clavin
Picciotti della Mano Nera • «Due culi e un solo cervello. Quello di lei. Perché
Possono essere incontrati intorno ai magazzini nella zona lui non ne ha per niente. Come “lei chi”? Mrs.
di Red Hook. Hardyman, naturalmente!»
Professione: Malvivente di strada. • «Lei lo tiene nel palmo della mano. “Wilfred di qua,
Status: Proletario. Wilfred di là”! Se lo scopa solo perché gli fa comodo
Cognizione: 1/8 avere un galoppino. Vi dirò, alla fine, quei due sono
Convivio: 1/8 (Intimidazione +2) fatti l’uno per l’altra!»
Erudizione: 1/10
Esoterismo: 1/10 Su James Alderdice Brixton
Prontezza: 2/8 • «Brixton, dite? Non saprei che diavolo dire di
Vigoria: 3/8 lui. Non l’ho nemmeno mai visto! Mi tengono
Armi: Colt Peacemaker oppure Coltello a Serramanico prigioniera in questa merda di cucina, a volte non
oppure Tirapugni vedo il sole per settimane!»

Nota: le squadre di picciotti che si trovano a Red Hook Su Cora Colleen in Brixton
e nei settori vicini sono sempre composte da un uomo • « La signora Brixton? Ne ho sentito parlare. Un’altra
con la Colt, due con il Coltello a serramanico e due con il battona che non ha mai lavorato un giorno in vita
Tirapugni. sua!»

Su Washington Hobart
Personaggio generico • «Hobart? Ah, sì, è quel grassone che passa di tanto in
Cognizione: 1/9 tanto. È tutto sorrisi e moine… un viscido untuoso
Convivio: 1/9 pervertito, se volete la mia opinione!»
Erudizione: 1/9
Esoterismo: 1/10 Su Jennifer Quigley
Prontezza: 1/9 • «Jenny? Non so niente di nessuna Jenny. Io li odio
Vigoria: 1/9 questi ragazzini!»

Ruth Blakeway Tobia

Professione: Cuoca. Professione: Malvivente di strada.
Status: Proletario. Status: Proletario.
Cognizione: 1/9 Trucchi: Fuga fra la Folla.
Convivio: 2/8 Cognizione: 2/8
Erudizione: 1/9 Convivio: 1/8
 Avventura
Erudizione: 1/10
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 2/8
Vigoria: 2/7
Armi: Coltello a Serramanico, Tirapugni
Background: Tobia è un orfano di padre e madre ignoti.
È al St. Elizabeth da pochi mesi dopo la nascita, e ha sempre
odiato sia i suoi tutori che gli altri ragazzi. Come molti altri,
quando Jenny è stata portata all’istituto ha subito perduto
la testa, ma lui è stato l’unico a far breccia nel cuore di lei e
a venire ricambiato.
Ciò lo ha reso inviso a Clavin, anche lui invaghito della
ragazza. Il giorno in cui Jenny è stata portata via, Tobia lo ha
picchiato e allora Clavin lo ha segnalato a Hobart, per farlo
portare via dai picciotti della Mano Nera.
Rimasto solo e costretto a diventare un criminale di
strada, non ha comunque mai dimenticato Jenny. È una
testa calda, molto istintivo e piuttosto aggressivo. Se si
rende conto di essere in svantaggio, oppure se viene ferito,
preferirà tuttavia abbandonare la lotta e fuggire, magari per
tornare a farsi sotto in un altro momento.
Informazioni in suo possesso
Sul rapimento
• Se Tobia ha combattuto con i PG e ne è stato sconfitto,
rivelerà tutte le informazioni in suo possesso poiché
già intimidito da loro, a eccezione della posizione
della cassa coi soldi della Mano Nera, che può
essere ottenuta solo tramite Test. Altrimenti, con un
Test di Convivio + Intimidazione oppure Convivio
+ Carisma a difficoltà Semplice, 1 SX, Tobia
rivelerà che: «Non so chi sia stato a commissionare
il rapimento del dottore, ma so che l’ordine viene
dall’alto e la Mano Nera è già stata pagata, per cui
Di Marzio voleva fare un lavoro pulito e una bella
figura col boss.»
• Con 2 SX: «Hanno incaricato me e Seth di rapirlo.
La mattina del 21 siamo andati a fare un sopralluogo
e in quell’occasione ho rivisto Jenny per la prima
volta dopo un anno: andava proprio da Willard! Ho
pensato che se la Mano Nera voleva farlo fuori non
potevo lasciarglielo fare: lui è l’unico che sa dove sia
Jenny! Così ho pensato di portarlo al sicuro. Non
volevo uccidere Seth, mi dispiace, ma non potevo
permettere che si prendessero il dottore.»
• Con 3 SX: «Sì, ho preso io la cassa da Mario. Pensavo
che, una volta trovata Jenny, avremmo potuto usare
quei soldi per scappare e farci una nuova vita,
magari in Sud America… la cassa è in una nicchia
sul muro esterno del St. Elizabeth, quello che dà a
nord. È ben nascosta e non si vede, se non sai cosa
cercare» Per trovare la nicchia occorre superare un
Test di Cognizione + Colpo d’Occhio a difficoltà
Impegnativa, 2 SX; nella cassetta sono contenuti 15
103
dollari.
Sul suo ingresso nella Mano Nera
• «Ci ho messo un po’ a capire come funzionano le
cose. Hobart è sul libro paga di Di Marzio. Ogni
tanto passa al St. Elizabeth, dove quel verme di
Clavin gli segnala qualche povero disgraziato. Lui
lo preleva e lo porta da Di Marzio, che poi lo usa
come scaldaletto o come scagnozzo. O magari in
entrambi i modi. Dopo che Jenny è stata portata
via ho picchiato Clavin e lui si è liberato di me
segnalandomi a Hobart.»
• «Ho sempre pensato che prima o poi gliel’avrei fatta
pagare… è colpa sua se sono diventato quello che
sono. Ma poi mi sono detto che non l’avrei fatta
franca, e che Di Marzio mi avrebbe fatto fuori.»
Warren B. Willard
Professione: Medico.
Status: Nobile.
Cognizione: 2/9
Convivio: 2/8
Erudizione: 3/7
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 1/9
Vigoria: 1/9
Armi: Bastone da Passeggio.
Background: Warren B. Willard è un nobile di basso
rango, che sta rapidamente facendosi un nome come
abilissimo medico. Ha in cura molti magnati, alcuni dei
quali sono probabilmente anche legati ai Magister Twelve.
I Brixton non erano fra i suoi clienti, tuttavia lo
contattano perché visiti Jenny.
Willard è un medico abile e scrupoloso, che si è più
volte distinto nella sua seppur relativamente breve carriera.
È molto determinato a rafforzare il peso e il valore del suo
nome all’interno dell’élite newyorkese, e per questo non
si fa troppi scrupoli (non gli interessa curare chi non può
permettersi di pagarlo, a meno che non possa in qualche
modo giovare alla sua reputazione). Non è comunque una
persona malvagia.
In particolare, è piuttosto intimidito dai Brixton, cui
comunque intende offrire il miglior servizio e garantire la
massima privacy più per guadagno personale che per reale
paura. Intuisce che ci sia qualcosa di strano in loro, ma non
ha idea di cosa sia. Vuole più informazioni su Jenny non
tanto perché si accorge del suo disagio, quanto perché pensa
possano essergli utili a curarla nel miglior modo possibile e
soddisfare così i Brixton, che sembrano freddi e scontenti
del suo operato.
Ha una relazione con Clarice Bittlesham, la sua
governante, per la quale, però, non prova veri sentimenti.
104 Appendice II
Dicono di lui
• Test di Convivio + Contatti Nobiltà a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Willard è un eccellente medico di
cui si dice un gran bene nei migliori ambienti di
New York e nei circoli più esclusivi. Sebbene la sua
famiglia fosse già nota, egli sta rapidamente facendosi
onore rafforzandone la fama. È una persona a modo
e un luminare nel suo mestiere.»
• Test di Convivio + Contatti Cospirazioni a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Non sono pochi gli appartenenti ai
Twelve che hanno scelto di curarsi presso Willard.
Le sue pratiche all’avanguardia, sebbene non sempre
ortodosse, lo hanno rapidamente portato a diventare
il miglior medico di New York.»
Informazioni in suo possesso
Sul rapimento
• «Non so che diavolo volesse quel folle! Continuava
a parlare di Jenny! Ma io non conoscono nessuna
Jenny!»
• «Non mi sono accorto di niente… deve avermi
drogato e portato via da casa mia. Quando mi sono
svegliato ero già qua sotto e non so nemmeno più da
quanto tempo!»
• Con un Test di Convivio + Intimidazione oppure
Convivio + Carisma a difficoltà Semplice, 1 SX, i
PG possono spingere il dottore a confessare che: «Sì,
ho subito immaginato che potesse intendere Jennifer
Quigley, una mia paziente… ma che cosa può volere
questo pezzente da lei? E poi è mio dovere di medico
proteggere le persone che si affidano a me!»
Sui Brixton
• «I Brixton sono una delle migliori famiglie londinesi
cui abbia avuto il piacere di prestare i miei servigi.
Non posso dire che bene del modo in cui si sono
rapportati con me.»
• Test di Convivio + Intimidazione oppure Convivio
+ Carisma a difficoltà Semplice, 1 SX: «Che cosa
volete che vi dica? I signori Brixton sono molto
riservati… sulla loro vita. Non ho ancora avuto il
piacere di visitarli, ho prestato servigio soltanto
per controllare la gravidanza di Jennifer, la loro
figlioccia.»
• Con 2 SX: «Non ho idea di chi sia il padre del figlio
che Jennifer aspetta. I Brixton hanno molto insistito
perché restasse anonimo… suppongo sia per evitare
qualche scandalo…»
• Con 3 SX: «Sentite… io non dovrei dirvelo ma…
Dio mi perdoni, sospetto che il padre sia il signor
Brixton. Si è rifiutato di farsi esaminare, e la stessa
signora Brixton è diventata gelida, quando l’ho
chiesto. Ma non so… magari mi sbaglio, non vorrei
spargere pettegolezzi infondati su quelle brave
persone…» (chiarire che, mentre lo dice, tutto il suo
non verbale esprime ben altro: disgusto e ribrezzo).
Su Jennifer Quigley
• «È una ragazza deliziosa, che affronta la sua prima
gravidanza. È lievemente anemica, ma per il resto
sta bene. Purtroppo non mi è stato premesso di
conoscere l’identità del padre del suo bambino, e
questo non mi aiuta di certo nel curarla.»
• Test di Convivio + Intimidazione oppure Convivio
+ Carisma a difficoltà Semplice, 1 SX: «Beh, sì,
sembrava un po’ a disagio, durante le visite, ma è
molto giovane e… suppongo che ci sia una brutta
storia, dietro la sua gravidanza.»
• Con 2 SX: «È… è vero, era un po’ più che a disagio.
Sembrava quasi spaventata… ma la signora Brixton
era molto protettiva nei suoi confronti. La situazione
è piuttosto complicata. Niente quadra, in questa
storia. Né la data di concepimento… che sembra
essere più recente di quanto mostrano le evidenze
cliniche, né le ragioni dei malesseri della ragazza. Il
bambino è… troppo vivace… troppo forte, per la
sua età…»
• Con 3 SX: «Sentite… non fatemi parlare… io
temo che Jenny fosse spaventata proprio dalla
signora Brixton. Non si staccava da lei! Era così…
invadente… e così fredda! Ne avevo paura anche
io! E il signor Brixton… mi guardava come si può
guardare una bistecca, non so se mi spiego! Se
proprio volete saperlo, non credo che vivere assieme
ai Brixton sia salutare per lei e per il bambino. Loro
si mostrano sempre molto premurosi, davanti a
me, ma sono sfuggenti… non rispondono alle mie
domande o lo fanno in modo evasivo. E poi, la loro
sembra falsa premura. Sono persone fredde, distanti,
hanno sguardi taglienti e minacciosi…»
Washington Hobart
Professione: Mercante.
Status: Borghese
Cognizione: 1/8
Convivio: 2/7
Erudizione: 1/8
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 1/8
Vigoria: 2/9
Armi: Colt Peacemaker.
Background: quarantenne di estrazione alto-borghese,
ha praticamente dilapidato gli averi di famiglia a causa del
suo vizio, il gioco d’azzardo. Ha contratto un considerevole
debito con Di Marzio, che da allora (più di tre anni),
lo tiene a libro paga e lo usa come prestanome. Per Di
Marzio si occupa di mantenere le relazioni col St. Elizabeth
Orphanage, elargendo le sovvenzioni in realtà provenienti
 Avventura
dalla Mano Nera e andando, periodicamente, a “reclutare”
giovani in forze (o di bell’aspetto) che facciano al caso di Di
Marzio. Funge anche da punto di contatto fra la società-bene
newyorkese e la Mano Nera, essendo, almeno in apparenza,
persona rispettabile.
È un uomo mediocre sotto tutti i punti di vista. Piuttosto
grasso, untuoso e sudaticcio, ci mette poco a preoccuparsi
e ogni domanda, anche la più innocente, lo irrita o lo
innervosisce.
Deduzioni
• Con un Test di Cognizione + Fisionomista a
difficoltà Semplice, 1 SX, ci si può rendere conto che,
nonostante passi da benefattore del St. Elizabeth, gli
abiti di Hobart sono piuttosto consumati, sebbene
di buona fattura, segno che sono vecchi. Il colorito
del viso, giallastro, tradisce una cirrosi incipiente, e
da lui emana un forte odore di whisky scadente.
• Con 2 SX ci si accorge che Hobart ha un tic che lo
costringe a strizzare di tanto in tanto gli occhi. In
quelle occasioni il tono della voce si fa più stridente e
il PG intuisce che ciò accade quando l’uomo mente.
Dicono di lui
• Per ottenere il suo indirizzo di casa (Moorgate
127, B5) è necessario superare un test di Convivio
+ Contatti Malavita a difficoltà Semplice, 1 SX.
Si viene anche a sapere che: «Washington Hobart
è praticamente sul lastrico. Non ha un cent e non
può elargire un cent a chicchessia. Ciononostante,
qualcuno gli passa da vivere – anche da vivere bene
– visto che si ubriaca una sera sì e una sera no in
qualche pub.»
• Test di Convivio + Contatti Cospirazioni
o Convivio + Contatti Malavita a difficoltà
Impegnativa, 2 SX: «È un fantoccio nelle mani di Di
Marzio e della Mano Nera. Lo usano come “volto
presentabile” e per reclutare ragazzini. Se lo venisse a
sapere la Pinkerton, penso che Little Italy finirebbe
in subbuglio entro domattina!»
Informazioni in suo possesso
Sul St. Elizabeth Orphanage
• «Le mie attività di beneficenza non vi riguardano,
signori.»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Non è per me che faccio beneficenza,
va bene? È per degli amici. E allora? Non vedo come
questo possa interessarvi!»
• Con 2 SX: «E va bene, va bene! Non trovo delle
adozioni per quei bambini, è vero. Li porto a Little
Italy, dove Di Marzio li fa entrare nella gang. Lo so
che è disgustoso, ma che di posso fare? Sono nelle
sue mani!»
• Con 3 SX: «Non ce la faccio più… non posso più
105
di vivere in questo modo. Tutta questa angoscia…
i rimorsi… se mi garantite protezione dalla Mano
Nera, testimonierò in tribunale della compravendita
di bambini, ma non contate su di me contro i
Brixton. Di loro non voglio saperne niente!»
Sui Brixton
• «Sì, ho sentito parlare dei Brixton. Anche loro
sostengono il St. Elizabeth, mi pare…»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Ho sentito dire che si occupano di
trovare nuove famiglie ai bambini, ma non conosco
la loro attività, non saprei proprio aiutarvi…»
• Con 2 SX: «Certo che so dei Brixton. E anche la
Mano Nera lo sa, ma nemmeno loro si mettono
contro ricconi di quel tipo. È gente strana. È meglio
non averci a che fare, vi avviso. Per fortuna, finora
loro e la Mano Nera si sono spartiti i bambini
senza mai entrare in conflitto. Sembra che le loro…
“esigenze” siano diverse…»
• Se i personaggi hanno trovato l’agendina del signor
Brixton e collegano le iniziali W. H. a Hobart, con 2
SX: «Guardate, io non so che cosa facciano i Brixton
coi loro bambini. Non li conosco di persona. Ma
l’altro giorno, il 20, un uomo che sapeva della
mia connessione con Di Marzio è venuto da me,
chiedendomi di commissionare il rapimento di un
certo dr. Willard. Ora, anch’io ho i miei agganci. Ho
fatto un po’ di domande in giro ed è venuto fuori
che quell’uomo lavora abitualmente per i Brixton.
Incarichi “non ufficiali”, se capite cosa intendo. A
quel punto ho smesso di indagare e ho fatto quello
che mi è stato chiesto. Non so perché volessero
questo dottore e a questo punto non mi interessa
nemmeno: i Brixton sono troppo pericolosi, più di
Di Marzio, se volete saperlo, e non voglio averci a
che fare!»
Wilfred Clavin
Professione: Tuttofare.
Status: Proletario.
Cognizione: 1/8
Convivio: 1/10
Erudizione: 1/10
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 2/8
Vigoria: 2/7
Armi: Randello (Danno 2/8, St 2 Punti Fatica, VD 2,
RdF 1 Punto Fatica, I 3)
Background: quarantenne, di bassa estrazione e di
scarsissima erudizione, è il tuttofare dell’orfanotrofio ed è
completamente nelle mani di Joyce Hardyman, con la quale
ha una relazione. Wilfred ne è invaghito, ma la donna non
106 Appendice II
ricambia il sentimento: si serve di lui in ogni modo, visto
che Wilfred non discute mai gli ordini.
Deduzioni
• Con un Test di Cognizione + Fisionomista a
difficoltà Semplice, 1 SX, ci si può accorgere che i
denti dell’uomo sono gialli per il fumo e, dall’odore,
si capisce che si tratta di sigari. Regalandogli un
sigaro, oppure 0,5 dollari per comprarne, è possibile
ridurre di 1 punto la difficoltà di tutti i Test richiesti
per ottenere informazioni da lui.
Informazioni in suo possesso
Su Joyce Hardyman
• «È una gran donna! Se non ci fosse lei questo posto
cadrebbe a pezzi!»
Su Ruth Blakeway
• «La vecchia Ruth ha la bocca più larga del cervello.»
Su James Alderdice Brixton
• «Ve lo dirò onestamente: non mi piace Brixton.
Per niente. Ma è lui che paga, perciò me lo faccio
piacere, va bene?»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice 1 SX: «Insomma, che altro volete che vi
dica? D’accordo, Brixton e sua moglie sono strani.
Spaventosi, va bene? Ma tutto quello che succede
qua dentro è uno schifo, perciò che differenza volete
che faccia?»
• Con 2 SX: «Non è chiaro? Questo posto è un pollaio.
Chiunque cacci un po’ di soldi viene qui e si porta
via i suoi polli. Io sono pagato per allevare i polli,
non certo per fare domande. Perciò non fatemene
nemmeno voi. Non lo so che se ne fanno di questi
bambini, Brixton e sua moglie.»
Su Cora Colleen in Brixton
• «La signorina Brixton? Gran bella donna. Non è il
mio tipo, però… troppo fredda snob. Ma di sicuro
una gran bella donna.»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice 1 SX: «Sì, viene qui tipo una volta al mese,
più o meno. Con suo marito o da sola. E porta via un
po’ di marmocchi. Mi sa che i ricchi di questa città
scopano poco, a giudicare da quanti ne vengono a
prendere…»
• Con 2 SX: «Se volete la verità, non credo che quei
ragazzi finiscano in qualche famiglia. Non lo so
che gli succede, e nemmeno lo voglio sapere. Ma ci
potete scommettere che non è una cosa piacevole.
Gli occhi di quella donna sono così freddi che fanno
male, quando ti guarda!»
Su Washington Hobart
• «Mr. Hobart è un uomo a modo. Un benefattore del
St. Elizabeth.»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice 1 SX: «Sì… di tanto in tanto mi allunga
qualche dollaro perché gli segnali quali sono i
giovani più robusti… ma che volete? È già difficile
che questi disgraziati vengano adottati, e nessuno
vuole un figlio malaticcio o ritardato, no?»
• Con 2 SX: «Sì, dicono abbia affari a Little Italy e
nel Lower East Side, e allora? C’è anche brava gente,
da quelle parti, va bene? E poi che volete che ne
sappia… io sto sempre chiuso qui dentro…»
• Con 3 SX: «E va bene… in realtà i ragazzini che
Hobart porta via finiscono nelle file della Mano
Nera… o direttamente nel letto di Di Marzio… che
poi è la stessa cosa. Così ho sentito dire, ma non so
altro, lo giuro!»
Su Jennifer Quigley
• «Jenny? Sì… mi ricordo… era una ragazzina… non
so niente di lei.»
• Test di Convivio + Intimidazione a difficoltà
Semplice, 1 SX: «Certo che mi ricordo! Chiunque
se ne ricorderebbe! Era una creatura angelica e
sfortunata!»
• Con 2 SX: «Aveva la testa di una ragazzina, ma il
corpo… mio Dio! Quel corpo! Ogni tanto la sogno
ancora…»
• Con 3 SX: «Sì, è vero, qualche volta me la sono
spassata con lei… e allora? Le ho solo insegnato
come vanno le cose nel mondo.»
Personaggi Giocanti
Se non avete il tempo di crearne di nuovi, potete giocare
quest’avventura usando i personaggi già pronti che trovate
descritti qui di seguito.
Archibald Cosgrove
Archibald Cosgrove – Avvocato/Penalista
Cognizione: 2/9 – Analisi Trucchi: Contatti Influenti
della Scena +1, Colpo +1, Arringa +1
d’Occhio +1 Status: Magnate
Convivio: 3/8 – Contatti Patrimonio: 6,25 dollari
Accademici +1, Carisma Rendita: 2,5 dollari
+1, Contatti Malavita +1, Lingue: Inglese +3
Contatti Politici +1 Svantaggi: Emofiliaco
Erudizione: 2/9 – Storia +1
Esoterismo: 1/10
Prontezza: 1/10
Vigoria: 1/10
Armi: Colt Peacemaker.
 Avventura 107

Kucki Kangee Sam Cole

Kucki Kangee – Sciamano/Viandante Sam “Snakeye” Cole – Pistolero/Desperado
Cognizione: 1/9 – Ascolto Status: Proletario Cognizione: 2/9 Trucchi: Estrazione Rapida
Selettivo +1 Patrimonio: 6,25 dollari Convivio: 2/9 – Status: Borghese
Convivio: 1/10 Rendita: 2,5 dollari Intimidazione +1 Patrimonio: 6,25 dollari
Erudizione: 1/10 Lingue: Inglese +1, Erudizione: 1/10 Rendita: 1 dollaro
Esoterismo: 3/8 – Danza Mohawk +3 Esoterismo: 1/10 Lingue: Inglese +3
Sciamanica +1, Viaggio Svantaggi: Misantropo, Prontezza: 3/8 – Armi Svantaggi: Misantropo
Sciamanico +1, Feticcio +1 Minoranza Razziale Corte +1, Cavalcare +1,
Prontezza: 2/9 – Seguire Armi Lunghe +1
Tracce +1 Vigoria: 1/9 – Lotta +1
Vigoria: 2/9 – Armi Corte Armi: Colt Peacemaker, Winchester.
+2
Armi: Tomahawk, Pugnale Corto (coltello a serramanico).

Maggie Reilly
Maggie Reilly – Prostituta/Accompagnatrice
Cognizione: 2/9 – Ascolto Trucchi: Adescamento +1,
Selettivo +1, Fisionomista Segreti Inconfessabili +1
+1 Status: Proletario
Convivio: 3/8 – Seduzione Patrimonio: 6,25 dollari
+2, Contatti Malavita +1, Rendita: 2,5 dollari
Contatti Militari +1 Lingue: Inglese +3
Erudizione: 1/10 Svantaggi: Analfabeta,
Esoterismo: 1/10 Aspetto Bizzarro (occhi di
Prontezza: 1/10 due colori diversi), Schedata
Vigoria: 2/9 – Armi Corte
+1
Armi: Coltello a serramanico.

America è un libro di espansione per
Brass Age, un Gioco di Ruolo di
Creato da: Simone Fini e Riccardo Giuliani
Da un’idea di: Simone Fini
Scritto da: Simone Fini, Riccardo Giuliani, Luca
Pantanetti
Testi Aggiuntivi: Alessio Cisbani, Simone Fini, Valentino
Eugeni, Riccardo Giuliani, Stefano Stradaioli
Sviluppo e Design: Almagraphica.com, Alessio Cisbani,
Riccardo Giuliani
Progetto Grafico: Almagraphica.com
Art Director: Marilena Imbrescia
Layout e Impaginazione: Alessio Cisbani, Marilena
Imbrescia, Riccardo Giuliani
Illustrazioni Originali: Biagio D’Alessandro
Design di Copertina: Almagraphica.com
Editing: Luca Pantanetti
Correzione Bozze: Luca Pananetti
Playtesters:
Jacopo Ciravegna, Andrea “Kuru” Chiomenti,
Ferdinando Marzuoli, Alex Nogara, Denis Orlandini,
Salvatore Porretta, Eros Simoni
Alessio Cisbani, Simone Fini, Riccardo Giuliani,
Luca Pantanetti, Gianluigi Rotili
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Ringraziamenti e dediche:
Un grazie di cuore a Denis e i suoi ragazzi
per il supporto e l’amicizia.
Ai miei soci: certe cose non hanno prezzo.
Riccardo Giuliani
America è un’opera di pura finzione, basata su fatti reali.
Tutti gli elementi soprannaturali, fantastici e mistici, ove
non realmente esistenti, sono creazioni di fantasia, e sono
creati al solo scopo di intrattenimento.
La menzione o la citazione in queste pagine di un’altra
società o prodotto di questa non è da considerarsi
violazione del copyright o trademark.
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elettronico, meccanico, o in qualsiasi altro modo
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 Stampato su carta Palatina da 120 g
Rilegatura a filo refe in sedicesimi
Copertina cartonata con lucidatura con riserva.

Finito di stampare nel mese di Ottobre 2014

dalla tipografia Fast Edit S.r.l., Acquaviva Picena (AP)